atti di indirizzo e controllo del parlamento

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GLI ATTI DI INDIRIZZO E DI CONTROLLO DEL PARLAMENTO TRA FIDUCIA, MOZIONI, RISOLUZIONI, ORDINI DEL GIORNO E INTERROGAZIONI Novembre 2017

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GLI ATTI DI INDIRIZZO E DI CONTROLLO DEL PARLAMENTO TRA FIDUCIA, MOZIONI, RISOLUZIONI, ORDINI DEL GIORNO E INTERROGAZIONI

Novembre 2017

PER INIZIARE

Il Parlamento ha, tra le sue funzioni, l’indirizzo e il controllo sul Governo. Vi è un “rapporto fiduciario” sulle linee politiche da seguire, quindi il primo deve conoscere l’attività del secondo per valutare se è coerente con le azioni e gli obiettivi prefissati. A questo scopo la Costituzione ha previsto una serie di “strumenti” molto differenti tra loro, ma con un punto in comune: la richiesta di un riscontro da parte del Governo.A differenza del potere legislativo, che deve essere esercitato collettivamente da entrambi i rami del Parlamento, l’attività di indirizzo e di controllo è una prerogativa esercitata da ciascuna Camera e/o da ciascun parlamentare.

IL PRIMO ATTO DI INDIRIZZO È LA FIDUCIA

Prima che il Governo si insedi, Camera e Senato devono approvare la fiducia al Governo. Entro dieci giorni dalla sua formazione, il Governo deve infatti presentarsi al Parlamento, illustrare il proprio programma politico e chiedere la fiducia; se il Parlamento approva, nasce tra le due Istituzioni il “rapporto fiduciario”, che può essere sottoposto a verifica in qualsiasi momento della legislatura tramite:

mozione di sfiducia, che deve essere presentata da almeno 1/10 dei parlamentari di Camera o Senato, e può riguardare tutto il Governo o un singolo Ministro;questione di fiducia, presentata dal Governo al Parlamento per collegare il proseguimento del rapporto fiduciario ad una determinata votazione su una proposta di legge.

Nel caso in cui il Parlamento non rinnovi la fiducia al Governo o ad uno dei suoi Ministri (sfiducia individuale), cade il Governo e/o decadono i Ministri.

ATTI DI INDIRIZZO: COSA È LA MOZIONE

I Parlamentari possono presentare altri atti di indirizzo, per introdurre alcune specificazioni o integrare il programma sul quale si basa il rapporto fiduciario: la Mozione, la Risoluzione e gli Ordini del Giorno.La Mozione promuove la discussione e deliberazione dell’Assemblea sull’attività del Governo, ed include l’indicazione di un’azione al Governo. Si considera un atto politicamente rilevante ma non vincolante, quindi il Governo non ha l’obbligo giuridico di comportarsi come dice il Parlamento, ma in tal caso si assume la responsabilità politica di divergere dall’indirizzo del Parlamento. Può essere presentata da un Capogruppo, da dieci deputati o da otto senatori. Viene calendarizzata, discussa dall’Assemblea e votata. Possono essere presentati anche emendamenti al testo iniziale, che vengono discussi e sottoposti a votazione.

LA MOZIONE. COME È FATTA

Come distinguere una Mozione dagli altri Atti di indirizzi e di controllo?

quando vengono presentate, viene attribuito un numero per la catalo-gazione, che inizia sempre con 1. Esempio: A.S. (Atto Senato) o A.C. (Atto Camera) 1-0001;nel testo, il dispositivo di una Mozione è introdotto dalla formula: Impegna/Impegnano il Governo a...

Elementi fondamentali della Mozione: deve essere motiva-ta, non si può votare per “parti separate”, non possono esse-re presentati Ordini del Gior-no, la votazione è nominale. Se vengono presentate più mozioni sullo stesso argo-mento o su un tema simile, possono essere discusse contemporaneamente.

IL RECORD: 98 MOZIONI IN UNA SOLA SEDUTA

Se si trattasse del Parlamento non ci sarebbe poi tanto da sorprendersi, visto il numero dei parlamentari (ma anche in questo caso sarebbe parecchio singolare!), bensì del Consiglio comunale di Castellanza, un paese di poco più di quattordicimila abitanti nella provincia di Varese.

Nell’agosto 2016, i Consiglieri co-munali del Gruppo “Sognare insieme Castellanza” hanno presentato in una sola seduta ben 98 Mozioni «coglien-do positivamente l’appello del sindaco per una collaborazione attiva e parte-cipata».I temi? Tutti quelli del programma politico della lista civica: dalla cultura allo sport, dall’ambiente all’urbanisti-ca, al mercato comunale, alla raccolta differenziata.

LA RISOLUZIONE

Esprime al Governo un orientamento o un indirizzo generale su temi specifici. Può concludersi con l’approvazione in Assemblea, ma molto più spesso l’iter si limita alla sola Commissione competente. È uno strumento simile alla Mozione, perché entrambi vengono discussi e votati, ma più “blando”perché è una manifestazione d’intenti piuttosto che uno strumento di sostegno o di censura su attività precise del Governo.Inoltre, di solito non sono presentati emendamenti alla risoluzione ma altre risoluzioni sullo stesso tema. Se le risoluzioni proposte hanno contenuti simili, i testi vengono accorpati e solo la versione integrata viene posta ai voti. segue

LA RISOLUZIONE

Può essere svolta un’attività istruttoria, con audizioni formali e informali.Alla discussione e votazione delle risoluzioni deve partecipare un rappresentante del Governo, che può chiedere di spostare il voto dalla Commissione all’Assemblea. Come distinguiamo subito una risoluzione? Dal numero di catalogazione, che inizia sempre con il n. 6 per le Risoluzioni in Assemblea e con il n. 7 per quelle in Commissione.

PIÙ RISOLUZIONI PER TUTTI, ANCHE PER CAVALLI & CO

A marzo 2017 il Parlamento Europeo ha deciso di occu-parsi del benessere degli animali, e fin qui nulla di nuo-vo, ma questa volta di una categoria specifica spesso dimenticata: gli equini. La proposta di Risoluzione è arrivata da una parlamentare del Regno Unito, Julie Girling del Gruppo Conservatori e Riformisti europei. E si sa che gli inglesi sono tradizionalmente un popolo amante dei cavalli!

Infatti la richiesta era quella di migliorare in tutta l’UE le condizioni di vita e di benessere di cavalli, asini e muli che vivono in Europa.Dopo l’approvazione, la Girling è passata subito all’azione e ha detto: «Non vedo l’ora di intraprendere una stretta collaborazione con la Commissione per portare avanti queste raccomandazioni».

È lo strumento con il quale il Parlamento dà indicazioni al Governo su come attuare le proposte di Legge sulle quali l’Assemblea o la Commissione sta deliberando. È complementare ad un altro testo, di solito una proposta di legge. Spesso contiene una serie di precisazioni e dettagli applicativi al testo principale, e dà mandato al Governo di attuarlo e/o di interpretarlo in una determinata maniera. Si apre con espressioni quali: “Il Senato impegna il Governo a...” o “Il Senato invita il Governo a...” (da non confondere con le Mozioni!). Può essere votato oppure no. In genere non viene posto ai voti soprattutto quando il Governo accetta le indicazioni del Parlamento, e per questo vengono utilizzate delle formule tipizzate quali “accoglie l’ordine del giorno” etc. Oppure può accettarlo a condizione che venga riformulato il testo in una maniera specifica, o ancora può considerarlo come “raccomandazione”. Non possono essere presentati ordini del giorno che riproducono il contenuto di emendamenti respinti.

GLI ATTI DI INDIRIZZO: L’ORDINE DEL GIORNO

ATTI DI INDIRIZZO NELLA XVII LEGISLATURA: FACCIAMO IL PUNTO

Il Dipartimento per i rapporti con il Parlamento della Presidenza del Consiglio tiene costantemente nota degli atti di indirizzo e controllo ai quali il Governo è chiamato a rispondere. I dati aggiornati a novembre 2017 dicono che:alla Camera ATTO PRESENTATO VOTATO (votazioni concluse)Mozione 1.746 1.254 (71,8%)Risoluzione in Assemblea 368 368 (100%)Risoluzione in Commissione 1.387 496 (35,8%)

ATTO PRESENTATO VOTATO (votazioni concluse)Mozione 859 331 (38,5%)Risoluzione in Assemblea 268 260 (97%)Risoluzione in Commissione 360 348 (96,7%)

al Senato

GLI ATTI DI CONTROLLO (O DI SINDACATO ISPETTIVO)

Servono al Parlamento per acquisire informazioni utili e per esercitare l’attività di controllo nei confronti delle azioni e delle politiche del Governo.Possono essere presentati da uno o più parlamentari dei partiti della maggioranza e dell’opposizione, e sono le In-terrogazioni e le Interpellanze.

InterrogazioneÈ una domanda da parte del/dei parlamentari firmatari ad uno o più rappresentanti del Governo, per avere informazioni o spiegazioni su un determinato avvenimento o un’azione specifica. Viene sempre presentata in forma scritta alla Presidenza dell’Assemblea, ma... segue

... la riposta da parte del Governo, a seconda del tipo di interrogazione presentata, può essere:

scritta (il numero di catalogazione è il 4. Esempio: A.C. o A.S. 4-0001). La risposta verrà inviata per lettera dal rappresentante del Governo interrogato e sarà pubblicata negli atti parlamentari della Camera o del Senato. Da Regolamento parlamentare, il Governo ha 20 giorni di tempo per rispondere;orale (il numero di catalogazione è il 3 per le Interrogazioni in Assemblea e il 5 per le Interrogazioni in Commissione). Il rappresentante del Governo entro 15 giorni dalla presentazione dell’atto interviene in Assemblea per rispondere all’Interrogazione, di solito nel corso di una seduta a settimana detta question time oppure nella Commissione competente per materia. L’interrogante può replicare per cinque minuti per dichiarare se sia o meno soddisfatto della risposta.

GLI ATTI DI CONTROLLO (O DI SINDACATO ISPETTIVO)

INTERROGAZIONI PARLAMENTARI: DEGLI UFO E DI ALTRI TEMI

Non ci sono divieti sui temi (ma forse dovrebbero?). Il Parlamento può proporre quesiti su tutto e i parlamentari non hanno remore a chiedere al Governo le cose più bizzarre. Esempi:Gli extra-terresti: due parlamentari dell’Italia dei Valori nel 2012 chiesero al Governo se l’Italia avesse strutture ad hoc nelle Forze Armate per studiare il fenomeno ufologico, se ci fossero documenti riservati sul tema e, se si, se tutto ciò potesse essere reso pubblico. Nel 2014 un membro di Fratelli d’Italia chiese se il Governo potesse confermare la sua attenzione verso “gli oggetti volanti non identificati”. Eolo, l’auto ad “aria compressa”: da fonti segrete di un Senatore della Lega Nord, sarebbe stata brevettata un’auto che funziona ad aria compressa, ma poi in maniera inspiegabile sarebbe stata ritirata dal mercato nonostante la creazione degli impianti di produzione. segue

Dulcis in fundo, anche se non si tratta di un atto di indirizzo e di controllo, la proposta di leg-ge sullo “sciopero virtuale”, presentata da un onorevole del Partito Democratico.Come avrebbe funzionato? Il lavoratore comunica il giorno di sciopero al datore di lavoro, ma va comunque a lavorare e non riceve la paga giorna-liera perché formalmente in sciopero!

Via libera alla fantasia anche (anzi, ancor di più) al Parlamento Europeo: una parlamentare francese del Front National chiese alla Commissione se avesse un “piano per incoraggiare l’uso degli insetti come cibo”. E ancora, un europarlamentare della Lega ha chiesto di far luce sul mistero del sangue che fuoriesce dai bagagli all’aeroporto di Malpensa, forse perché molti passeggeri trasporterebbero carne di agnello o di altri animali illegalmente. Sarà vero?

INTERROGAZIONI PARLAMENTARI: DEGLI UFO E DI ALTRI TEMI

In Italia dal 1997, sul modello dell’omonimo istituto del Regno Unito, è una domanda secca, chiara e concisa, su temi urgenti e/o di attualità politica. I quesiti sono presentati entro le 12 del giorno prima della discussione e firmati dal Presidente del Gruppo parlamentare o dal Capogruppo in Commissione (se viene svolta in Commissione).I tempi sono contingentati:

un minuto a disposizione dell’interrogante per presentare l’interrogazione; tre minuti al Governo per rispondere; due minuti per l’interrogante o un membro del suo gruppo per replicare.

Alla Camera il question time è ogni mercoledì alle 15 e viene trasmesso in diretta tv; al Senato è ogni due giovedì alle 16 e può essere disposta la diretta tv, nel caso di intervento del Presidente del Consiglio o di temi particolarmente attuali.

LE INTERROGAZIONI ORALI: IL QUESTION TIME

IL PREMIER QUESTION TIME CHE NON DECOLLA MAI

Fin da principio, fu chiaro che i Presidenti del Consiglio mal digerivano questo botta e risposta con il Parlamento, e gli osservatori politici iniziarono a parlare dell’inattuazione del Premier question time. Da Berlusconi a Monti, a Letta... nel recente passato si ricorda solo Prodi che nel 2007 si sottopose alla raffica di domande del Parlamento sui temi più disparati, dalla difesa antimissile alle pensioni, passando per il Progetto Dal Molin, le energie rinnovabili e il pacchetto giovani.D’altro canto, le Camere non hanno nessun potere di coercizione nei confronti del Governo, anche in questo caso si tratta di un vincolo politico, non giuridico. E Renzi? In Parlamento ci è andato nel 2014 e a sorpresa non ha sforato i tempi! È stato definito “insolitamente sintetico”, un ‘“Renzi formato fast”. Ha parlato di temi caldi: le pensioni, l’immigrazione, etc.

L’INTERPELLANZA

Ha un peso politico più ri-levante dell’Interrogazione, perché non si limita a chie-dere informazioni su un fatto o un aspetto specifico, ma viene formulata per ottene-re dal Governo spiegazioni e risposte sull’indirizzo politico e il suo operato.È posta in agenda dell’As-semblea parlamentare dopo due settimane dalla presen-tazione.

Ciascun parlamentare non può pre-sentare più di due Interpellanze nella stessa seduta. I Presidenti dei Gruppi parlamentari possono presentare interpellanze “urgenti”, e sono svolte la stessa settimana nella quale vengono pre-sentate.Le Interpellanze sono catalogate con il numero 2 (es. A.C. 2-0001).

NÉ ATTO DI INDIRIZZO NÉ ATTO DI CONTROLLO, MA ENTRAMBI: IL POTERE DI INCHIESTA PARLAMENTARE

La Costituzione italiana prevede all’art. 82 che ciascuna Camera possa deliberare inchieste su temi di interesse pubblico. In questo caso istituisce delle Commissioni ad hoc, la cui composizione è proporzionale a quella dei Gruppi parlamentari. Le inchieste servono a controllare e indirizzare l’attività del Governo, ma anche ad avere una cognizione chiara dei fenomeni e delle dinamiche sociali che il Parlamento è chiamato a regolamentare. Le Commissioni d’inchiesta possono essere anche bicamerali, ovvero formate da Deputati e da Senatori, e vengono istituite tramite Legge ordinaria.Nell’ambito della loro attività, hanno le stesse prerogative dell’autorità giudiziaria, e per questo è considerato l’atto di controllo/indirizzo più incisivo. segue

Qualche esempio dei temi delle inchieste parlamentari: uranio impoverito, femmini-cidio, ciclo dei rifuti, omicidio Aldo Moro. Uno strumento più blando delle inchieste a disposizio-ne delle Commissioni par-lamentari sono le Indagini conoscitive, che mirano ad ottenere notizie, informazioni e documenti utili per l’attività parlamentare.

Possono essere auditi tutti coloro che possiedono informazioni interessanti per l’Indagine. Dopo ogni seduta della Commissione è pubblicato il resoconto stenogra-fico. L’indagine si conclude con l’ap-provazione di un documento che dà conto dei risultati acquisiti.Qualche esempio dei temi d’indagine: Autorità indipendenti, stato della ricerca in Italia, cittadinanza.

NÉ ATTO DI INDIRIZZO NÉ ATTO DI CONTROLLO, MA ENTRAMBI: IL POTERE DI INCHIESTA PARLAMENTARE

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