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545. Allegato B ATTI DI CONTROLLO E DI INDIRIZZO INDICE PAG. ATTI DI INDIRIZZO: Mozione: Bordo Franco ........................ 1-01091 32351 ATTI DI CONTROLLO: Presidenza del Consiglio dei ministri. Interpellanze urgenti (ex articolo 138-bis del regolamento): Scotto ...................................... 2-01218 32355 Pili ........................................... 2-01221 32357 Interrogazioni a risposta orale: Palladino ................................. 3-01914 32359 Anzaldi .................................... 3-01917 32360 Interrogazioni a risposta in Commissione: Pili ........................................... 5-07332 32360 Tripiedi ................................... 5-07336 32362 Interrogazioni a risposta scritta: Melilla ..................................... 4-11600 32364 Lavagno .................................. 4-11601 32364 PAG. Ambiente e tutela del territorio e del mare. Interpellanza urgente (ex articolo 138-bis del regolamento): Scotto ...................................... 2-01222 32365 Interrogazione a risposta in Commissione: Da Villa .................................. 5-07335 32366 Interrogazioni a risposta scritta: Melilla ..................................... 4-11591 32370 Di Maio Luigi ........................ 4-11602 32371 Beni e attività culturali e turismo. Interrogazione a risposta scritta: D’Incà ...................................... 4-11595 32373 Difesa. Interrogazione a risposta in Commissione: Rizzetto ................................... 5-07322 32373 Economia e finanze. Interrogazione a risposta scritta: Capelli ..................................... 4-11608 32374 Atti Parlamentari 32349 Camera dei Deputati XVII LEGISLATURA ALLEGATO B AI RESOCONTI SEDUTA DEL 12 GENNAIO 2016 N.B. Questo allegato, oltre gli atti di controllo e di indirizzo presentati nel corso della seduta, reca anche le risposte scritte alle interrogazioni presentate alla Presidenza.

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545. Allegato B

ATTI DI CONTROLLO E DI INDIRIZZO

I N D I C E

PAG.

ATTI DI INDIRIZZO:

Mozione:

Bordo Franco ........................ 1-01091 32351

ATTI DI CONTROLLO:

Presidenza del Consiglio dei ministri.

Interpellanze urgenti

(ex articolo 138-bis del regolamento):

Scotto ...................................... 2-01218 32355

Pili ........................................... 2-01221 32357

Interrogazioni a risposta orale:

Palladino ................................. 3-01914 32359

Anzaldi .................................... 3-01917 32360

Interrogazioni a risposta in Commissione:

Pili ........................................... 5-07332 32360

Tripiedi ................................... 5-07336 32362

Interrogazioni a risposta scritta:

Melilla ..................................... 4-11600 32364

Lavagno .................................. 4-11601 32364

PAG.

Ambiente e tutela del territorio e del mare.

Interpellanza urgente

(ex articolo 138-bis del regolamento):

Scotto ...................................... 2-01222 32365

Interrogazione a risposta in Commissione:

Da Villa .................................. 5-07335 32366

Interrogazioni a risposta scritta:

Melilla ..................................... 4-11591 32370

Di Maio Luigi ........................ 4-11602 32371

Beni e attività culturali e turismo.

Interrogazione a risposta scritta:

D’Incà ...................................... 4-11595 32373

Difesa.

Interrogazione a risposta in Commissione:

Rizzetto ................................... 5-07322 32373

Economia e finanze.

Interrogazione a risposta scritta:

Capelli ..................................... 4-11608 32374

Atti Parlamentari — 32349 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 12 GENNAIO 2016

N.B. Questo allegato, oltre gli atti di controllo e di indirizzo presentati nel corso della seduta, reca anchele risposte scritte alle interrogazioni presentate alla Presidenza.

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PAG.

Giustizia.

Interpellanza urgente

(ex articolo 138-bis del regolamento):

Russo ...................................... 2-01217 32376

Infrastrutture e trasporti.

Interrogazione a risposta orale:

D’Incecco ................................ 3-01915 32377

Interrogazioni a risposta in Commissione:

Iannuzzi Tino ........................ 5-07327 32378

Covello .................................... 5-07330 32379

Ricciatti .................................. 5-07331 32380

Interno.

Interpellanze urgenti

(ex articolo 138-bis del regolamento):

Dadone .................................... 2-01219 32381

Russo ...................................... 2-01223 32383

Interrogazione a risposta orale:

Covello .................................... 3-01916 32384

Interrogazione a risposta in Commissione:

Burtone ................................... 5-07325 32385

Interrogazioni a risposta scritta:

Misiani .................................... 4-11592 32385

Taglialatela ............................. 4-11596 32386

Rampelli ................................. 4-11598 32387

Lorefice ................................... 4-11603 32388

Di Maio Luigi ........................ 4-11609 32389

Colonnese ............................... 4-11611 32390

Istruzione, università e ricerca.

Interrogazioni a risposta scritta:

Brignone ................................. 4-11610 32393

Latronico ................................ 4-11612 32393

Lavoro e politiche sociali.

Interrogazioni a risposta in Commissione:

Rizzetto ................................... 5-07328 32394

Molteni .................................... 5-07329 32395

Interrogazione a risposta scritta:

Melilla ..................................... 4-11605 32396

PAG.

Politiche agricole alimentari e forestali.

Interrogazione a risposta scritta:

Bosco ....................................... 4-11594 32396

Salute.

Interpellanza urgente

(ex articolo 138-bis del regolamento):

Culotta .................................... 2-01220 32397

Interrogazioni a risposta in Commissione:

Nicchi ...................................... 5-07321 32399

Fiorio ...................................... 5-07323 32400

Ventricelli ............................... 5-07333 32401

Interrogazioni a risposta scritta:

Grimoldi ................................. 4-11593 32402

Capelli ..................................... 4-11604 32403

Colonnese ............................... 4-11606 32404

Palazzotto ............................... 4-11607 32406

Sviluppo economico.

Interpellanza urgente

(ex articolo 138-bis del regolamento):

Liuzzi ...................................... 2-01216 32408

Interrogazioni a risposta in Commissione:

Martella .................................. 5-07324 32410

Fassina .................................... 5-07326 32410

Pili ........................................... 5-07334 32412

Interrogazioni a risposta scritta:

Rampelli ................................. 4-11597 32414

Rampelli ................................. 4-11599 32414

Paglia ...................................... 4-11613 32415

Apposizione di una firma ad una interro-gazione ...................................................... 32415

Pubblicazione di un testo riformulato ..... 32415

Interrogazione a risposta scritta:

Mannino ................................. 4-11452 32416

Ritiro di documenti del sindacato ispet-tivo ............................................................ 32418

Atti Parlamentari — 32350 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 12 GENNAIO 2016

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ATTI DI INDIRIZZO

Mozione:

La Camera,

premesso che:

la Costituzione italiana, così comele altre Costituzioni degli Stati di demo-crazia liberale, garantisce la libertà dicircolazione (si veda l’articolo 16 dellaCostituzione, secondo cui: « Ogni cittadinopuò circolare e soggiornare liberamente inqualsiasi parte del territorio nazionale,salvo le limitazioni che la legge stabiliscein via generale per motivi di sanità e disicurezza. Nessuna restrizione può esseredeterminata da ragioni politiche. Ogni cit-tadino è libero di uscire dal territorio dellaRepubblica e di rientrarvi, salvi gli obbli-ghi di legge »);

l’Unione europea è nata intorno adalcuni grandi principi ed obiettivi, fra iquali va evidenziato, nell’ottica della co-struzione di un mercato concorrenzialedelle merci e delle prestazioni lavorative, ilprincipio della libera circolazione di mercie persone nel territorio degli Stati membri;nella Carta dei diritti fondamentali del-l’Unione europea, ora incorporata nelTrattato che adotta una Costituzione perl’Europa, la libertà di circolazione è ga-rantita all’articolo II-105 (che recita:« Ogni cittadino dell’Unione ha il diritto dicircolare e soggiornare liberamente nelterritorio degli Stati membri. La libertà dicircolazione e soggiorno può essere accor-data, conformemente al Trattato che isti-tuisce la Comunità europea, ai cittadini deiPaesi terzi che risiedono legalmente nelterritorio di uno Stato membro »);

il nostro Paese, nel corso di questiultimi anni, ha garantito, sia pure condifficoltà, l’esercizio del diritto alla mobi-lità dei cittadini. Tuttavia, l’attuale assenzadi certezza di risorse finanziarie adeguateper il settore dei trasporti e della circo-lazione rischia di pregiudicare in modoinevitabile l’esercizio di tale diritto, col-pendo particolarmente le fasce meno ab-

bienti della popolazione e i pendolari chesono da sempre costretti a subire le con-seguenze di tale situazione; questi ultimianni, in particolare, come emerge dallastampa nazionale e locale, sono stati dav-vero terribili per i circa tre milioni dipendolari che ogni giorno si muovono nelnostro Paese;

in questi ultimi giorni Legambienteha lanciato la Campagna Pendolaria, pre-sentando una anticipazione, con analisidella situazione di maggiore disagio sullelinee ferroviarie italiane, del rapporto an-nuale che ha come focus l’emergenza Sud;

le ragioni della drammatica situa-zione in cui vivono i pendolari nel nostroPaese sono chiare. I treni innanzituttorisultano essere sono troppo vecchi. InItalia attualmente sono circa 3.300 i treniin servizio nelle regioni con convogli di etàmedia pari a 18,6 anni, con differenzeperò rilevanti da regione a regione. Insecondo luogo i treni risultano esseretroppo pochi. Dal 2010 a oggi, complessi-vamente, si possono stimare tagli pari al6,5 per cento del servizio ferroviario re-gionale proprio quando nel momento dicrisi è aumentata la domanda di mobilitàalternativa più economica rispetto all’auto,anche se con differenze tra le diverseregioni;

tra il 2010 e il 2015 il taglio aiservizi ferroviari è stato pari al 26 percento in Calabria, 19 per cento in Basili-cata, 15 per cento Campania, 12 per centoin Sicilia;

inoltre, il maggior aumento del co-sto dei biglietti è stato in Piemonte con +47per cento mentre è stato del 41 per centoin Liguria e del 25 per cento in Abruzzoe Umbria, a fronte di un servizio che nonha avuto alcun miglioramento;

appare completamente assente unaregia nazionale rispetto a un tema che nonpuò essere delegato alle regioni senzacontrolli, senza contare che le risorse daparte dello Stato per il trasporto pubblicosu ferro e su gomma sono diminuite del 25per cento con la conseguenza che le re-

Atti Parlamentari — 32351 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 12 GENNAIO 2016

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gioni, a cui sono state trasferite nel 2001le competenze sui treni pendolari, hannoeffettuato in larga parte dei casi tagli alservizio e aumento delle tariffe;

il trasporto pendolare dovrebberappresentare una priorità delle politichedi Governo, sia perché risponde a unaesigenza reale e diffusa dei cittadini, siaperché, se fosse efficiente, spingerebbesempre più persone ad abbandonare l’usodell’auto con vantaggi ambientali, climaticie di vivibilità delle nostre città;

ad oggi tuttavia un cambio di rottadelle politiche di mobilità ancora non sivede. Al contrario degli altri Paesi europei,in Italia negli ultimi 20 anni neanche uneuro è stato investito dallo Stato perl’acquisto di nuovi treni. Alcune regionihanno fatto investimenti attraverso i con-tratti di servizio, altre più virtuose, indi-viduando risorse nel proprio bilancio oorientando in questa direzione i fondieuropei. In assenza di una regia nazionaleci si trova sempre di più di fronte a unservizio di serie A, per i treni ad altavelocità, di serie B nelle regioni che hannoindividuato risorse per evitare i tagli, e diserie C nelle altre regioni;

il trasporto ferroviario italianoconta treni troppo vecchi, lenti e lontanidagli standard europei di frequenza dellecorse. Negli ultimi dieci anni sono statirealizzati alcuni interventi per la sostitu-zione del materiale rotabile, ma ciò nonbasta assolutamente. Perché occorre au-mentare il servizio con nuovi treni, apartire dalle linee più frequentate e smet-tere immediatamente di attuare politichefondate sui tagli agli investimenti per iltrasporto pubblico locale e ferroviario;

secondo Legambiente tra le 10 peg-giori linee d’Italia per i pendolari nel 2015c’è innanzitutto la linea Roma-Lido diOstia. Il servizio ferroviario di questa lineasuburbana gestita da Atac risulta total-mente inadeguato per i circa 100.000 pen-dolari quotidiani. Il 2015 è stato un annoterribile, con un servizio che sembra peg-giorare di giorno in giorno a causa diripetuti guasti e problemi tecnici: corse

che saltano senza che venga fornitaun’adeguata informazione, frequenze oltrei 40 minuti, convogli vecchi e sovraffollatispesso privi di aria condizionata, stazioninon presidiate. Ad aggravare il tutto, è ilfatto che i pendolari di questa linea arri-vati al Capolinea a Roma, spesso conti-nuano il viaggio sulla linea B della me-tropolitana. Dove trovano un servizio in-degno per una città europea, con atteseche si attestano, in media, sui 15 minuticon picchi di 20-25, quando, a causa diguasti ai convogli o al sistema elettrico, ilservizio non si ferma totalmente;

segue la linea Alifana e Circumve-suviana. La situazione in Campania dellaferrovia Alifana è stata nel 2015 al centrodelle cronache per le lamentele da partedei pendolari che si muovono verso Napolidal casertano a causa di molteplici ritardi,soppressione di corse, ma soprattutto perla precarietà dei mezzi su cui viaggiano,privi di aria condizionata, con sediolini ecarrozze antiquate e scarso servizio dipulizia. Su questa linea viaggiano ancoraconvogli diesel in attesa che finalmente sicompleti l’elettrificazione. Ma a Napolirimane gravissima la situazione che con-tinua a vivere la Circumvesuviana, unadelle ferrovie più colpite dai tagli degliultimi anni, con treni fatiscenti, vagonistracolmi (ogni giorno 120 mila personesulla linea!) perché insufficienti per unatratta che collega Napoli con i quartieri ei Comuni ad Est. Numerosi gli episodi didisagi e disservizi, con treni soppressi ofermi anche un’ora alle fermate a causa diguasti e rotture dei mezzi;

al terzo posto si colloca la lineaChiasso-Rho. Si tratta di una linea, la S11,prolungata da Milano a Rho in occasionedell’Expo, che vede quotidianamente l’uti-lizzo da parte di quasi 50.000 pendolariche lamentano frequenti ritardi e tempi dipercorrenza paragonabili a quelli del se-colo scorso (per fare 60 chilometri siimpiega oltre un ora e mezza). Solo nelmese di settembre sono stati oltre 100 iritardi collezionati, una media superiore ai4 ritardi al giorno, anche nei weekend;

Atti Parlamentari — 32352 — Camera dei Deputati

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segue la linea Verona-Rovigo.Lungo i 95 chilometri che collegano Ve-rona a Rovigo i disagi sono all’ordine delgiorno. Su questa linea insiste il pendola-rismo importante di studenti e lavoratori,ma è anche molto frequentato da turisti.Qui viaggiano mezzi lenti (55 km/h dimedia) e vecchi, su una linea a binariounico e dove manca ancora il completa-mento dell’elettrificazione nelle tratte Isoladella Scala-Cerea e Legnago-Rovigo e ipendolari devono anche fare un bigliettodiverso per il proseguimento da Rovigo aChioggia;

al quinto posto si colloca la lineaReggio Calabria-Taranto. Una linea fon-damentale di collegamento tra le regionidel Sud che vede continui tagli e l’uso ditreni sempre più vecchi, malgrado il ruolofondamentale che potrebbe avere nel col-legare gli oltre 40 centri urbani e turisticilungo il percorso. Da Reggio c’è un solotreno diretto al giorno, che ci mette 7 oree 12 minuti a una velocità di 66 km/ora suuna linea sostanzialmente vuota. Nel corsodegli ultimi due anni la Regione Calabriaha tagliato circa 20 milioni di euro alcontratto di Servizio con Trenitalia, giàimpoverito di molto negli anni precedenti.A partire dalla metà del 2014 è statadecretata la soppressione di ben 26 treniregionali, poi in seguito alle trattative, 10corse sono state ripristinate, ma con no-tevoli riduzioni sulla linea Jonica e laRosarno-Lamezia Terme Centrale via Tro-pea. I pendolari segnalano problemi anchenella scelta delle fermate;

segue la linea Messina-Catania-Si-racusa. Lungo i 177 chilometri della lineache collega Messina a Siracusa, i treniviaggiano a una velocità media di 69chilometri orari passando per Catania, idisservizi più frequenti riguardano gli im-previsti tecnici, quasi sempre dovuti allacondizione dell’infrastruttura. Manca sem-pre una adeguata informazione ai viaggia-tori in caso di interruzioni, guasti agliscambi, furti di rame. Su questa lineainsiste la tratta Giampilieri-Fiumefreddo,il cui raddoppio per 42 chilometri e pre-visto dal contratto di programma di RFI

già dal 2000. Un’opera dal valore di 2,27miliardi di euro che vede ad oggi unfinanziamento di soli 49 milioni;

al settimo posto si colloca la lineaTaranto-Potenza-Salerno. Su questa lineadi oltre 200 chilometri di fondamentaleimportanza per i collegamenti interni traPuglia, Basilicata e Campania, ma ancheper i pendolari dei diversi centri lungo lalinea, la situazione è ferma a 50 anni fa.I convogli-non raggiungono i 50 km/h divelocità media e impiegano 1 ora e 47minuti per collegare i 120 chilometri, traPotenza a Salerno, e 2 ore tra Potenza eTaranto (150 chilometri). La beffa è che iritardi sono all’ordine del giorno (quandoi treni non subiscono soppressioni improv-vise), nonostante la linea sia sostanzial-mente vuota, visto che ci sono solamente6 treni per direzione di marcia al giorno;

segue la linea Novara-Varallo. Ad-dio ai treni lungo la linea Novara-Varallodal settembre 2014. C’è quindi chi stapeggio di altri, perché oggi l’unica spe-ranza dei pendolari dell’area è che conl’inserimento della linea nel capitolato digara d’appalto nel lotto del quadrantenord-orientale del Piemonte si veda unariapertura ed un rilancio del servizio. Maè solo una possibilità e in ogni caso se neriparlerà dopo il 2017;

si segnala ancora la linea Orte-Foligno-Fabriano. Su questa linea i pen-dolari aspettano da tanti anni che si diaseguito alle promesse di un potenzia-mento. Si sta infatti parlando di un col-legamento nazionale, tra Roma, l’Umbria ele Marche su cui sarebbero previsti inve-stimenti in perenne ritardo e di cui be-neficerebbe anche il servizio pendolare.Per ora la linea di 140 chilometri con-tinua ad avere molti tratti a binario unico,una media di velocità di 70 km/h, e ipendolari lamentano continui disagi acausa di guasti dei treni e criticità durantel’inverno per la pioggia, il gelo ed in alcunicasi persino a causa delle foglie che creanoproblemi di aderenza delle ruote del lo-comotore sulla rotaia. L’infrastruttura inalcuni tratti è a binario unico, mentre i

Atti Parlamentari — 32353 — Camera dei Deputati

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lavori di raddoppio sono in ritardo ormaida anni;

infine, c’è la linea Genova-AcquiTerme. Numerosi disagi si riscontranosulla linea che collega Genova con ilPonente e che passa per numerosi centrifino ad Acqui Terme, a causa di 46chilometri a binario unico e di tagli aitreni, per una media di 45 km/h. Qui ilmaltempo può causare interruzioni dellalinea e frane. All’ordine del giorno, vi sonoritardi, scarsità di treni, soppressioni im-provvise e attese interminabili;

la regione con la più alta età deitreni e l’Abruzzo, con 28,3 anni, e l’84,7per cento dei treni circolanti ha più di 20anni. Anche in Basilicata, si trovano datiestremamente negativi, con un’età mediadei treni di quasi 24 anni. In Puglia lasituazione più critica è quella delle linee diFerrovie del SudEst, ma in generale ènecessario un rinnovo del parco rotabilevista l’età media di 23 anni. In Sicilia, l’etàmedia dei treni è di circa 23 anni, con laconseguenza che sulla tratta Siracusa-Gelalo stato dei treni è mediocre tanto che gliattuali tempi di percorrenza sono addirit-tura superiori a quelli di 20 anni fa, anchea causa di un’infrastruttura decisamentecarente. In Lombardia l’età media deitreni è di circa 22 anni che scende però a7,5 considerando i revamping. Nonostanteciò, vista la grande quantità di pendolari,l’usura dei convogli incide sulla qualità delservizio sulle linee, a partire dalla Milano-Lecco-Tirano. In Calabria i pochi treni incircolazione hanno oltre 21 anni di età. InUmbria non va meglio con treni di circa20 anni, mentre è di 19,5 anni l’età mediadei treni in Sardegna,

impegna il Governo:

ad adottare ogni iniziativa di compe-tenza, garantendo il pieno coinvolgimentodelle regioni, per promuovere finalmentescelte coraggiose e mirate in termini dimobilità urbana ed extraurbana, a partiredallo stanziamento di maggiori risorse perarrivare a 5.000.000 di cittadini trasportati

ogni giorno nel 2020, portando il trasportoferroviario agli stessi standard qualitativieuropei;

ad attivarsi al fine di garantire ildiritto alla mobilità con collegamenti fer-roviari efficienti al Nord come al Sud trai principali capoluoghi, integrati con ilsistema di porti e aeroporti, ponendo inessere ogni iniziativa di competenza fina-lizzata ad impedire il perdurante taglio deicollegamenti ferroviari e avviandoun’azione di monitoraggio sulla rete pub-blica affidata in concessione a Rete fer-roviaria italiana finalizzata ad un ripen-samento degli investimenti indispensabiliad aumentare la velocità dei collegamentiche parta innanzitutto dalla necessità divalorizzare la presenza di treni pendolaririspetto a quelli a mercato nella defini-zione delle tracce;

a porre in essere ogni iniziativa dicompetenza per favorire la competitivitàdel trasporto promuovendo l’aumento del-l’offerta di collegamenti sulle principalilinee pendolari, la riorganizzazione degliorari attraverso procedure di confrontocon gli utenti e il controllo del rispetto delcontratto di servizio rispetto alla puntua-lità;

ad attivarsi al fine di avviare unprogramma decennale di investimenti chepreveda almeno 300 milioni di euro dirisorse statali l’anno per l’acquisto di treniregionali;

a definire le politiche relative allamobilità mettendo al centro gli utenti dellamobilità, valutando altresì l’opportunità diassumere iniziative per ripristinare il fi-nanziamento di alcune norme introdottedurante il Governo Prodi nell’ambito dellalegge n. 244 del 2007 (legge finanziaria2008) e non più rifinanziate dai successiviGoverni che prevedono la possibilità diportare in detrazione le spese sostenuteper l’acquisto dell’abbonamento annuale aiservizi di trasporto pubblico locale, regio-nale e interregionale, al fine di incentivareun maggior utilizzo del trasporto pubblicolocale con conseguente riduzione progres-siva del trasporto privato, a tutto vantaggio

Atti Parlamentari — 32354 — Camera dei Deputati

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di una mobilità alternativa più sostenibileper gli inevitabili ed evidenti effetti positiviin termini di riduzione delle emissioni deigas inquinanti, soprattutto nelle aree ur-bane più grandi e maggiormente caotiche;

a valutare l’opportunità di assumereiniziative per rifinanziare il fondo per lamobilità sostenibile, già istituito con lalegge n. 296 del 2006 (legge finanziaria2007) al fine di sostenere le politiche diincentivazione della mobilità sostenibilesoprattutto nelle grandi aree urbane, at-traverso il potenziamento e l’aumento del-l’efficienza dei mezzi pubblici e l’incenti-vazione dell’intermodalità;

ad assumere iniziative per revocare lerisorse impegnate per opere « faraoniche »non più necessarie al fine di destinare lemedesime risorse ad altri interventi, dallamanutenzione e messa in sicurezza dellarete ferroviaria italiana, alla manutenzionedelle principali infrastrutture di trasportoesistenti, al miglioramento dell’offerta ditrasporto pubblico locale;

a promuovere un concreto efficien-tamento del trasporto pubblico locale in-centivandolo con necessari e adeguati fi-nanziamenti del fondo nazionale trasporti;

ad intervenire con urgenza, perquanto di competenza al fine di risolverein via definitiva le criticità individuate inpremessa con riferimento alle 10 lineeferroviarie peggiori del nostro Paese.

(1-01091) « Franco Bordo, Fassina, Scotto,Folino, Pellegrino, Zaratti,Sannicandro, Airaudo, Fava,Placido, Gregori, Ricciatti,D’Attorre, Ferrara, Marcon,Carlo Galli, Duranti, Piras,Fratoianni, Melilla, Quaranta,Zaccagnini, Costantino, Da-niele Farina, Giancarlo Gior-dano, Kronbichler, Nicchi,Paglia, Palazzotto, Panna-rale ».

* * *

ATTI DI CONTROLLO

PRESIDENZADEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

Interpellanze urgenti(ex articolo 138-bis del regolamento):

Il sottoscritto chiede di interpellare ilPresidente del Consiglio dei ministri, ilMinistro del lavoro e delle politiche sociali,il Ministro dell’istruzione, dell’università edella ricerca, per sapere – premesso che:

dal 29 dicembre 2015 i consorzi diimprese che gestiscono i servizi di puliziae di decoro delle scuole a fronte delleincertezze di quanto interverrà dopo il 31marzo 2016, hanno attivato le proceduredi licenziamento collettivo ai sensi dellalegge n. 223 del 1991 e successive modi-fiche per 6124 lavoratori in tutto il Paese;

i consorzi di imprese Manital e Ci-clat, che operano nei lotti che interessanoil territorio della Campania e le provincedi Napoli, Salerno, Caserta, Avellino eBenevento hanno formalizzato una esube-ranza di 3180 lavoratori ex LSU ed appaltistorici, di cui 2402 sul territorio di Napolie Salerno e 778 sul territorio di Caserta,Avellino e Benevento;

il 28 marzo 2014 è stato sottoscrittoun accordo presso il Ministero del lavoroe delle politiche sociali con cui il Ministerodell’istruzione, dell’università e della ri-cerca si impegnava, al fine di garantire lacontinuità del servizio di pulizia nellescuole dei lotti non ancora aggiudicati daConsip nelle regioni Sicilia e Campania, acomunicare alla Presidenza del Consigliodei ministri uno schema di decreto-leggerecante misure urgenti per l’istruzione chedisponesse che le istituzioni scolastichedelle regioni in questione avrebbero ac-quisito, a partire dal 1o aprile 2014, iservizi di pulizia rivolgendosi a queglistessi raggruppamenti di imprese che liavevano assicurati sino al 31 marzo 2014alle condizioni tecniche del capitolatoConsip ed a condizioni economiche pari

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alla media delle aggiudicazioni delle re-gioni in cui sono attive quelle convenzioni;

nello stesso accordo il Ministero del-l’istruzione, dell’università e della ricercasi impegnava, anche al fine di risolveredefinitivamente la problematica occupa-zionale conseguente alla riduzione degliaffidamenti derivanti dalle espletate gareConsip e riguardante le lavoratrici e ilavoratori ex LSU ed appartenenti ai co-siddetti « appalti storici », ad utilizzarerisorse complessive pari a 450 milioni dieuro a decorrere dal 1o luglio 2014 e sinoal 31 marzo 2016 per lo svolgimento, daparte del personale adibito alla puliziadelle scuole, di ulteriori attività consistentiin interventi di ripristino del decoro edella funzionalità degli immobili adibiti adedifici scolastici;

il decreto-legge n. 58 del 2014, con-vertito dalla legge n. 87 del 2014, haautorizzato le istituzioni scolastiche ededucative nelle regioni in cui non è attivala convenzione-quadro Consip all’acquistodei servizi di pulizia fino e non oltre il 31dicembre 2014;

la delibera del CIPE del 30 giugno2014 ha sbloccato 110 milioni di euro, daabbinare a 40 milioni di euro in capo alMinistero dell’istruzione, dell’università edella ricerca, per gli interventi di piccolamanutenzione, decoro e ripristino cheavrebbero interessato alcune migliaia diplessi scolastici nel corso del 2014;

la legge n. 190 del 2014 ha succes-sivamente modificato tale situazione mo-dificando il testo della legge n. 87 del 2014già citata al fine di ricomprendervi ancheil 2015, sino al 31 luglio;

il decreto del Ministero dell’istru-zione, dell’università e della ricerca n. 117del 2015 ha poi finalizzato al manteni-mento del decoro e della funzionalità degliimmobili scolastici la somma complessiva,a livello nazionale, di 130 milioni di europer il periodo intercorrente tra il 1o gen-naio 2015 ed il 30 giugno 2015;

per l’anno 2015-2016, invece, a partiredal 16 luglio 2015 sono entrate in vigore le

nuove disposizioni normative contenutenell’articolo 1 comma 174, della leggen. 107 del 2015 con cui si è ulteriormentemodificata la legge n. 87 del 2014 prolun-gando l’autorizzazione per le istituzioniscolastiche ed educative nelle regioni in cuinon è attiva la convenzione-quadro Consipall’acquisto dei servizi di pulizia fino a nonoltre il 31 luglio 2016 dai raggruppamenti eimprese che li avevano assicurati alla datadel 31 marzo 2014;

il decreto del Ministero dell’istru-zione, dell’università e della ricerca n. 596del 2015 ha destinato 10 milioni di euroad interventi di manutenzione e decorocome anticipo del secondo semestre 2015;

il 15 ottobre 2015 è stata assegnataalle scuole la rata relativa ai 50 milioni exdelibera del CIPE previsti dal decreto-legge n. 145 del 2015;

il 16 dicembre 2015 il Ministero del-l’istruzione, dell’università e della ricercaha assegnato alle scuole l’ultima rata di 50milioni relativa al secondo semestre 2015;

il 30 luglio 2015 è stato sottoscrittocon le segreterie nazionali di CGIL, CISLe UIL e di FILCAMS CGIL, FISASCATCISL e UILTRASPORTI UIL, in sede diPresidenza del Consiglio, unitamente aiMinisteri interessati, un accordo quadro alfine di esaminare le problematiche occu-pazionali e di reddito concernenti le pro-blematiche dei cosiddetti ex LSU ed « ap-palti storici », in vista della data del 31marzo 2016;

in assenza di nuove determinazioni èevidente come, a decorrere dal 1o aprile2016, termineranno gli stanziamenti finan-ziari e di conseguenza i lavori di decoro;

si tratta dell’ennesimo colpo dram-matico ai lavoratori ed in particolare aquelli del Mezzogiorno e della Campania,già falcidiati dalla crisi economica, in cuile percentuali di disoccupazione (speciefemminile e giovanile) sono in costantecrescita –:

se non ritengano di dover assumereiniziative urgenti al fine di salvaguardare il

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livello occupazionale ed il salario dei la-voratori coinvolti nella procedura di licen-ziamento collettivo, nonché garantire ser-vizi di pulizia, igiene e decoro alle strut-ture scolastiche frequentate quotidiana-mente da una vasta utenza di studenti,personale scolastico e famiglie;

se non ritengano di dover aprire, intempi rapidi e non rinviabili, il tavolo diconcertazione, di cui all’accordo quadro,con tutte le parti sociali interessate al finedi trovare una soluzione alternativa;

se non ritengano fondamentale evi-tare il blocco dei lavori di pulizia e didecoro degli istituti scolastici della Cam-pania, del Mezzogiorno e dell’intero Paese.

(2-01218) « Scotto ».

I sottoscritti chiedono di interpellare ilPresidente del Consiglio dei ministri, ilMinistro dello sviluppo economico, persapere – premesso che:

le centrali elettriche sarde sono stateescluse dal regime di essenzialità, ovveronon avranno più il riconoscimento di cen-trali strategiche;

la comunicazione finale e ufficiale,con la trasmissione alle sedi legali dellecentrali della decisione assunta dall’Au-thority e resa operativa da Terna;

le centrali di Portotorres, Portovesmee Ottana non saranno più supportate daun riconoscimento economico insulare perla loro gestione;

non avranno contributi per sopperireai maggiori costi gestionali legati al rischiodi black out derivanti dall’essere un’isola;

in sostanza, senza contributo gestio-nale chiudono;

Terna garantisce la continuità elet-trica, ma lo fa senza alcun tipo di sicu-rezza e soprattutto mettendo in conto ildrastico taglio del consumo di energia inSardegna legato alla chiusura della granparte dell’apparato industriale e produt-tivo sardo;

la società di gestione della trasmis-sione elettrica, Terna, sostanzialmente ga-rantisce per il futuro l’energia fondandoquesta affermazione sulla permanente finedella produzione industriale;

si tratta di una decisione gravissimaperché il taglio dell’essenzialità alle cen-trali sarde è di fatto l’annuncio del « fu-nerale » al sistema produttivo sardo, daquello di Porto Torres a quello di Porto-vesme, passando per Ottana che potrebbechiudere già dalle prossime settimane;

un colpo letale alla Sardegna consu-mato nello scandaloso silenzio della giuntaregionale ad avviso degli interpellanti sem-pre più incapace di affrontare la gestionedi queste vertenze strategiche per l’isola;

con questa decisione si aggrava sudue fronti la situazione del compartoindustriale sardo, da una parte si pregiu-dica la quantità di energia disponibile edall’altra, garantendo l’affidabilità del si-stema elettrico, si mette in seria discus-sione il regime di interrompibilità e superinterrompibilità in discussione a Bruxellesper le industrie energivore, tra le qualiAlcoa e Portovesme srl;

sulla vertenza Alcoa, a distanza di treanni dalla chiusura degli impianti non èstato fatto un solo passo in avanti sullaquestione energetica;

con questo passaggio dell’Authority sipregiudica alla radice la vertenza Alcoa ecreare seri problemi alla Portovesme srl;

è evidente che Terna, dando le assi-curazioni di totale affidabilità della tra-smissione elettrica in Sardegna, ha sostan-zialmente e contemporaneamente dettoche non servono regimi di interrompibi-lità;

tutto questo sta avvenendo con ilsilenzio del Governo nazionale e dellagiunta regionale;

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si stanno drammaticamente precosti-tuendo scenari tecnici che avranno uneffetto letale sul sistema produttivo indu-striale sardo;

ad Ottana con la decisione di negareil regime di essenzialità a Ottana Energiail risultato rischia di essere catastrofico;

è possibile che già nelle prossimesettimane la proprietà decida di chiuderela centrale e questo finirebbe per pregiu-dicare anche il futuro di Ottana polimericompreso l’acquisto dell’asset di Eni ne-cessario a chiudere la filiera del pianoenergetico (pet) in Sardegna;

in questa direzione appare evidente ilrischio della fine di qualsiasi tipo di atti-vità industriale in Sardegna;

a Porto Torres, oltre alla difficilesituazione della centrale elettrica di FiumeSanto, dimezzata di fatto nella sua poten-zialità con il taglio dell’essenzialità cherischia di essere anch’essa dismessa, siaggiunge la fuga dell’Eni e di societàcontigue dalla partita della « chimicaverde », nonché dei soggetti che sino aqualche mese fa l’hanno venduta comeun’importante riconversione in chiave dinuovo sviluppo;

la decisione di cedere a terzi quel-l’asset è la conferma dell’incapacità diperseguire progetti seri di sviluppo;

sin dal 2012 veniva presentato un« fantomatico » Piano Sulcis con improba-bili previsioni finanziarie che ad oggi nonhanno prodotto nemmeno un cantiereaperto e la chiusura di due asset impor-tantissimi come la Carbosulcis e Alcoa,oltre alla mancata riapertura di Eurallu-mina;

sulla vicenda Alcoa il fallimentareconfronto con la Commissione europea haportato ad un risultato inutile e insignifi-cante visto che la concessione di appenadue anni di interrompibilità risulta total-mente inadeguata a soddisfare le previ-sioni indicate nel famoso memorandumsottoscritto dal Governo con la multina-zionale Glencore;

in quel memorandum si chiedevanodieci anni minimo di continuità elettricasotto regime di interrompibilità, ne sonostati concessi due e con valori decisamentediversi;

è evidente che si tratta di un risultatoinutile visto che quello stabilimento habisogno di oltre un anno per essere riav-viato e di investimenti rilevanti non am-mortizzabili in un solo anno;

il Governo ha annunciato in occa-sione dell’ultimo incontro l’interessamentodi un possibile acquirente parlando di unacerta Sider Alloys, società svizzera magestita da italiani;

si tratta di una società che nondetiene alcuno stabilimento e non ha maigestito unità produttive, né di alluminio nédi altro –:

se non ritenga di dover predisporre,alla stregua di altre realtà come Ilva, unapposita iniziativa normativa urgente chepossa affrontare concretamente le vicendeindustriali della Sardegna;

se non ritenga di dover seriamentepensare all’intervento pubblico nel go-verno del processo di riavvio dello stabi-limento Alcoa alla pari di quello che staavvenendo per altri settori strategici;

se non ritenga di dover prevedere ilriconoscimento dell’alluminio primariocome settore strategico nazionale e diassumere iniziative per estendere le pro-cedure straordinarie previste per l’Ilvaanche per lo stabilimento Alcoa di Porto-vesme;

se non ritenga di dover adoperarsiper persuadere le principali società diproduzione elettriche presenti in Sardegnaaffinché vengano predisposti contratti bi-laterali per la fornitura di energia elet-trica;

se non ritenga nell’iniziativa norma-tiva sopra citata di prevedere la prorogadel regime di essenzialità per le centralielettriche sarde proprio in virtù delle con-dizioni insulari;

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se non ritenga di dover intervenirepresso le società impegnate nel processo di« chimica verde » per evitare ulterioriazioni tese a depauperare le opportunitàoccupazionali;

se non ritenga di dover fornire unquadro esatto dei risultati del « pianoSulcis » rispetto a tutti gli interventi pre-visti;

se non ritenga di dover con urgenzafornire indicazioni sulla società Sider Al-loys e perseguire una « soluzione pub-blica » per il riavvio dello stabilimentoAlcoa di Portovesme.

(2-01221) « Pili, Pisicchio ».

Interrogazioni a risposta orale:

PALLADINO. — Al Presidente del Con-siglio dei ministri, al Ministro dell’economiae delle finanze, al Ministro del lavoro edelle politiche sociali, al Ministro dellagiustizia. — Per sapere – premesso che:

la categoria dei liberi professionisti èstata particolarmente esposta a una nor-mativa prodotta negli ultimi anni chepurtroppo ne ha ridotto le tutele, soprat-tutto in merito al recupero degli onerifiscali. Si tratta di norme a tutela dell’in-teresse comune, che dovrebbero impedirela morte economica del contribuente e,conseguentemente, garantire le rispettiveattività e dignitose condizioni di vita;

diversi sono i casi di liberi profes-sionisti che, dopo la notifica di cartellaesattoriale, vengono colpiti da atti di pi-gnoramento presso terzi. E invero, in talicasi, la società concessionaria della riscos-sione provvede a notificare atti di pigno-ramento presso i creditori dei professio-nisti, impedendo di fatto ogni possibilità diguadagno. Il tutto oltre il pignoramentodei conti correnti personali e professionali;

è di tutta evidenza che bloccando iconti correnti e pignorando presso i terziogni credito presente e futuro, si condannainesorabilmente l’attività al fallimento, e ilprofessionista al lastrico, impedendogli

non solo di poter saldare il suo debito conl’erario, ma anche di portare avanti lapropria, vita personale;

da tale paralisi consegue che il pro-fessionista non può onorare le successivescadenze fiscali, non può pagare i dipen-denti, non può mantenere la famiglia, iltutto senza che nella casse dello Statopossa essere azzerato il suo debito;

la conseguenza di tale iter, triste-mente già nota alle cronache, consiste inlicenziamenti, chiusura delle attività, di-sperazione, suicidi. Questo per i liberiprofessionisti che vengono paralizzati inogni loro avere fino all’ultima risorsa;

per i dipendenti delle pubbliche am-ministrazioni non è così. E invero, ildecreto del Presidente della Repubblican. 180 del 1950, stabilisce che lo stipendiodi tali lavoratori è pignorabile, anche dallostesso Stato per motivi di evasione fiscale,solo ed esclusivamente nella misura di 1/5.Così che il lavoratore salda giustamente ilsuo debito nei confronti dell’Erario, ma hapossibilità di far sopravvivere il suo nucleofamiliare;

la ratio di tale norma, oltremodoapprezzabile, è stata giustamente estesadalla legge finanziaria del 2005, attraversole leggi di attuazione 311 del 2005 e 80 del2005 anche ai pensionati e ai lavoratoridipendenti da aziende private;

ne consegue che i lavoratori dipen-denti, del settore pubblico o privato chesia, e i pensionati, possono veder gravatae sottoposta a pignoramento la propriaunica fonte di reddito limitatamente allaquinta parte;

pur plaudendo al limite imposto dallegislatore alla invasività del recupero fi-scale, non si può non evidenziare la di-versificazione dei trattamenti e delle tuteleconcesse ai lavoratori. Tutela per i dipen-denti pubblici e privati sin dopo la pen-sione, abbandono e severissima repres-sione per i liberi professionisti. Tale con-tegno appare indiscutibilmente contrario

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all’articolo 3 della Costituzione che di-chiara uguali tutti i cittadini dinanzi allalegge;

in tal senso è opportuno evidenziarela sentenza n. 685 del 18 gennaio 2012,con la quale la Corte di Cassazione haesteso i benefici di cui sopra anche ailavoratori parasubordinati di cui all’arti-colo 409, comma 3, del codice di proce-dura civile, statuendo che ogni loro singolaprovvigione o emolumento possano esserepignorati solo per la misura massima diun quinto. Restano senza tutela solo iliberi professionisti i cui crediti lavorativipossono essere pignorati per l’intero –:

quali urgenti iniziative, anche di ca-rattere normativo, il Governo intendaporre in essere per ovviare alle differenzedi trattamento descritte in premessa tralavoro pubblico e privato, stabilendo illimite di un quinto alla pignorabilità del« monte redditi » per qualsiasi lavoratore.

(3-01914)

ANZALDI. — Al Presidente del Consigliodei ministri. — Per sapere – premesso che:

in data 11 gennaio 2016 i dipendentidella Luedi, società che fornisce il servicegiornalistico e poligrafico alla società Edi-zioni Proposta Sud (Eps) per quanto con-cerne l’edizione della « Basilicata » delQuotidiano del Sud sono stati collocati incassa integrazione a zero ore dal commis-sario liquidatore della società;

la decisione giunge inattesa ed inmaniera unilaterale venendo meno agliimpegni assunti circa un mese prima altavolo di confronto alla presenza di sin-dacati e regione;

la società Eps ha inoltre già provve-duto ad assegnare la commessa del serviceper la realizzazione delle pagine dellaedizione lucana della testata ad un’altraagenzia avente sede in Campania;

è del tutto evidente che si tratta diuna decisione grave da parte del gruppoeditoriale che mortifica professionisti ecomunità anche perché dopo 14 anni sud-

detta testata aveva maturato una indi-scussa autorevolezza nel dibattito pubblicoregionale e garantiva pluralismo dell’infor-mazione;

tale vicenda, purtroppo non rara nel-l’attuale panorama dell’informazione na-zionale, necessita di un attento approfon-dimento anche in relazione ad eventualisostegni pubblici ricevuti da parte delgruppo editoriale e sulle modalità di affi-damento al nuovo service nonché su comesia possibile garantire la stessa qualitàdell’informazione;

anche la FNSI ha espresso solidarietàai dipendenti della Luedi chiedendo unintervento delle istituzioni –:

se il Governo sia a conoscenza di talevertenza e quali iniziative intenda assu-mere con la massima urgenza al fine diattivare immediatamente un tavolo di con-fronto, partendo dal ritiro della cassaintegrazione a zero ore per i dipendenti, eindividuare soluzioni che tutelino le pro-fessionalità che fino ad oggi hanno garan-tito una informazione di qualità in Basi-licata. (3-01917)

Interrogazioni a risposta in Commissione:

PILI. — Al Presidente del Consiglio deiministri. — Per sapere – premesso che:

la Presidenza del Consiglio dei mini-stri aveva disposto la concessione di areedemaniali, sull’isola de La Maddalena eacque prospicienti, nelle quali si sarebbedovuto organizzare, nel 2009, la riunionedel G8, classificato come grande eventodella Presidenza italiana, la cui realizza-zione era prevista, quale fonte per laregolazione delle attività di organizza-zione, dall’articolo 6, comma 4, dell’ordi-nanza del Presidente del Consiglio deiministri 3738 del 5 febbraio 2009;

con tale norma si prevedeva che laregione autonoma della, Sardegna, per iltramite del commissario delegato indivi-duato dell’ordinanza del Presidente delConsiglio dei ministri n. 3629 del 20 no-

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vembre 2007, provvedesse ad esperire unaprocedura selettiva per l’affidamento tren-tennale delle aree demaniali già indivi-duate e prese in consegna dalla strutturacommissariale per l’organizzazione delgrande evento, ai fini della gestione delservizio di ricettività alberghiera, del portoturistico e delle connesse aree e strutturedell’ex arsenale e dell’ex ospedale militare,anche in deroga a quanto previsto dall’ar-ticolo 3 del decreto-legge n. 400 del 1993;

in base i quanto precede, il diparti-mento della protezione civile aveva predi-sposto il bando di gara, pubblicato sulleGazzette Ufficiali della Unione europea edella Repubblica italiana;

il bando prevedeva l’aggiudicazionesecondo i criteri dell’offerta economica-mente più vantaggiosa, individuata in baseal cosiddetto « merito tecnico » dell’offertastessa e al « valore economico ». In ordinea quest’ultimo si prevedeva che l’offertadovesse articolarsi sul versamento unatantum di una somma non inferiore a 40milioni di euro e sul pagamento di uncanone annuale per l’intera durata dellaconcessione (30 anni), senza indicarne,tuttavia, l’importo minimo;

la concessione venne aggiudicata, inpresenza di una sola offerta – ipotesiprevista dal bando – alla M.I.T.A. Resorts.r.l., per un importo di euro 41.000.001,00e un canone annuo pari ad euro 60.000,00(e quindi per un totale di euro1.800.000,00);

a seguito del terremoto avvenutonella regione Abruzzo il 6 aprile 2009, condecreto-legge n. 39 del 3009 si dispose iltrasferimento del grande evento dall’isolade La Maddalena a L’Aquila;

l’articolo 17, comma 3, del citatodecreto-legge stabiliva che, al fine di con-sentire il contenimento della spesa, i rap-porti giuridici sorti in attuazione dell’or-dinanza n. 3629 del 20 novembre 2007 esuccessive modificazioni sono rinegoziati,fatto salvo il diritto di recesso dell’appal-tatore...;

in attuazione di quanto precede, conl’ordinanza del Presidente del Consigliodei ministri n. 3774 del 28 maggio 2009, simodificò la durata della concessione datrentennale a quarantennale in ragionedelle conseguenze « derivanti dal trasferi-mento a L’Aquila della sede del vertice G8in termini di mancata promozione del sitoe delle strutture ricettive realizzate nel-l’isola de La Maddalena e dell’esigenza dimantenere la necessaria redditività degliinvestimenti effettuati... »;

con decreto n. 2604 del 22 maggio2009, rinnovato il 1o giugno 2009 (n. 2822)il capo del Dipartimento della protezionecivile aveva delegato al dottor Angelo Bor-relli, quale direttore dell’ufficio ammini-strazione e bilancio dei dipartimento, allastipula della convenzione con M.I.T.A. Re-sort s.r.l.;

la concessione che precede vennestipulata il 9 giugno 2009 e, per l’effetto,il compendio immobiliare, costituito da113.926. metri quadri a terra e più di110.000 metri quadri di specchio acqueo,venne affidato alla M.I.T.A. Resort s.r.l.,per un periodo di quaranta anni e per uncorrispettivo, quale una tantum, pari adeuro 31.000.000,00, oltre a un canoneannuo euro 60.000,00;

il relativo decreto di approvazionevenne adottato il 13 luglio successivo eregistrato dalla Corte dei conti, in sede dicontrollo, il 4 settembre 2009;

in seguito al mancato svolgimento delG8 a La Maddalena si aprì un rilevantecontenzioso con la società MITA resort srlgiungendo al lodo;

arbitrale che portò a definire unacondanna di fatto della protezione civile apagare alla società oltre 36.000.000 di eurodi danni;

risulta che la Presidenza del Consi-glio abbia impugnato tale lodo arbitrale –:

se non ritenga di confermare questaimpugnazione e su quali presupposti lastessa sia avvenuta;

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se non ritenga di dover avviare, perquanto di competenza, una seria verificadelle responsabilità su quel contenzioso esoprattutto sul mancato intervento persalvare l’intero patrimonio dell’ex arsenalein totale stato di abbandono;

se abbia fatto comunicazioni formalialla società Mita srl rispetto al contenziosoe al pagamento delle somme decise dalloro arbitrale;

se abbia valutato, per quanto di com-petenza, la sussistenza di profili di incom-patibilità nella posizione del presidentedell’Eni rispetto a tale vicenda, soprattuttoper il suo diretto coinvolgimento in quelcontenzioso in quanto all’epoca titolaredella società;

se risulti che se la stessa presidentedell’Eni abbia ancora cariche in tale so-cietà e abbia firmato atti avverso la Pre-sidenza del Consiglio dei ministri.

(5-07332)

TRIPIEDI, COMINARDI, CIPRINI, CA-RINELLI, CASO, PARENTELA, MANLIODI STEFANO, COZZOLINO, DE ROSA,CHIMIENTI, LOMBARDI, PESCO, TONI-NELLI, PETRAROLI, ZOLEZZI, L’AB-BATE, BATTELLI, DELLA VALLE,CRIPPA, SCAGLIUSI, FERRARESI, DAVILLA, CASTELLI, LIUZZI, NICOLABIANCHI, PAOLO NICOLÒ ROMANO,DEL GROSSO, MASSIMILIANO BERNINI,PAOLO BERNINI, DAGA, VIGNAROLI,RIZZO, ALBERTI, VACCA, PISANO,D’AMBROSIO, MANTERO, DE LOREN-ZIS, BONAFEDE, COLONNESE, GRILLO,VILLAROSA, GAGNARLI, GRANDE, SPA-DONI, BUSINAROLO, SPESSOTTO, DEL-L’ORCO, MICILLO e LOREFICE. — AlPresidente del Consiglio dei ministri, alMinistro dell’interno, al Ministro del lavoroe delle politiche sociali. — Per sapere –premesso che:

in data 31 dicembre 2015, venivapubblicato sul giornale Il Fatto Quoti-diano, la notizia riguardante diverse pro-blematiche denunciate dal Corpo nazio-nale dei vigili del fuoco;

nell’articolo veniva indicato che dadiverse settimane prima della pubblica-zione dello stesso, i vigili del fuoco dimezza Italia stavano ricevendo, dai co-mandi provinciali, cartelle esattoriali. Perogni singolo caso specifico, veniva chiestaai pompieri la restituzione dei compensicorrispondenti al tempo da loro impiegatoper spostarsi dalla caserma al luogo didestinazione ove gli stessi hanno svolto illoro servizio operativo, nell’anno 2010;

come denunciato da Costantino Sa-porito del Coordinamento nazionale USBdei vigili del fuoco, a causa di questarichiesta che stabilisce l’incomprensibilenon retribuzione retroattiva, alcuni vigilidovrebbero restituire dai 2.000 ai 3.000euro;

un ulteriore timore per i vigili delfuoco, è quello inerente al fatto che se adessere considerati saranno anche gli annisuccessivi al 2010, verranno inviate altremigliaia di lettere sempre dello stessotenore ai diretti interessati;

in tal senso, la sentenza n. 05701/04,della Corte di Cassazione, ha stabilito, conrichiamo alle sentenze della Corte di Cas-sazione n. 13804 del 9 dicembre 1999,n. 5775 dell’11 aprile 2003, n. 1202 del 3febbraio 2000 e n. 5359 del 10 aprile 2001,che « il tempo impiegato per raggiungere illuogo di lavoro rientra nell’attività lavora-tiva vera e propria (e va quindi sommatoal normale orario di lavoro come straor-dinario), allorché sia funzionale rispettoalla prestazione. In particolare, sussiste ilcarattere di funzionalità nel caso in cui ildipendente, obbligato a presentarsi pressola sede aziendale, sia poi di volta in voltainviato in diverse località per svolgervi lasua prestazione lavorativa »;

all’interno dell’articolo, inoltre, vienefatto notare che i vigili del fuoco nonricevono adeguati stipendi per il genere dimansioni svolte;

sempre nell’articolo, i vigili del fuocodenunciano di non avere un’assicurazionesanitaria. Ciò molto spesso porta alla con-seguenza, per una mansione dal pericolo

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elevato come quella da loro svolta e ancheper la più semplice malattia a cui possonoandare incontro, di avere ripercussioninegative sui loro stipendi;

molti dei vigili in attività sono passatia contratti di ruolo solo dopo diversi anni diprecariato e solo dopo aver superato i qua-rant’anni di età. Ciò significa, per questicasi specifici, l’andare in pensione con cifreassolutamente esigue. Questo in conse-guenza del fatto che per decenni i diversidirigenti che si sono susseguiti ai vertici delCorpo dei vigili del fuoco, abbiano fattoricorso a lavoratori considerati « disconti-nui », ossia precari, il cui numero precisorisulta essere di difficile individuazione mache si stima possa variare dalle decine dimigliaia ai 60 mila. Tali lavoratori, sonouomini qualificati a cui vengono rinnovaticontratti generalmente quindicinali, mache ora rischiano di non avere più alcunrinnovo e di perdere definitivamente il loroposto di lavoro;

vi è poi il problema dello scarsoorganico che a livello nazionale è com-preso tra i 26 mila e i 32 mila vigili delfuoco, a seconda degli amministrativi con-siderati. Dividendo l’organico per turni etenendo conto dei turni di riposo e dellemiglia di vigili che devono prestare servi-zio negli aeroporti, vi sono meno di 3.900unità presenti per ogni turno di lavoro;

Stefano Giordano, rappresentante delsindacato USB della Liguria, ricorda chenel caso specifico della sua regione, terracon un milione e seicentomila abitanti,particolarmente soggetta a rischio allu-vioni ed incendi, vi sono in media 142uomini in servizio, ossia meno di uno ogni11 mila persone;

e ancora, c’è il problema dei 23comandi provinciali declassati in sub co-mandi e caserme che diventeranno di-stretti, rimanendo aperte di giorno echiuse di notte. Inoltre, i posti di vigilanzasaranno presidiati da due soli volontari.Viene fatto notare, sempre in questo am-bito, che vi sono intere zone del Paesecorrispondenti ad un totale di circa 305mila chilometri quadrati, non, coperte daiservizi dei vigili del fuoco;

Danilo Zuliani, rappresentante dellaCGIL, ricorda che l’età media di un vigiledel fuoco in attività corrisponde a 43 annie che molti superano i 50 anni, età og-gettivamente elevata per il genere di lavoroda svolgere, se si considera che si ècontinuamente chiamati a risolvere situa-zioni di emergenza arrampicandosi suscale di decine di metri o calandosi da untetto ed altro ancora;

i mezzi a disposizione dei vigili delfuoco, come sostenuto dal sopracitato Co-stantino Saporito, risultano essere i piùvecchi d’Europa, con autoscale vecchie diquarant’anni come quelle utilizzate dalCorpo di Firenze o degli anni ’70 in forzaal corpo di Roma. Sempre a Roma, i pochinuovi acquisti effettuati corrispondenti asei autopompe, sono state recapitati man-canti di ogni allestimento come cesoie,fiamme ossidriche, tubi, lance e mani-chette, tutti attrezzi fondamentali per ilgenere di lavoro da svolgere;

gli interroganti hanno già reso notoal Governo parte delle problematiche in-dicate, depositando alla Camera, in data18 dicembre 2015, l’interrogazione a ri-sposta in commissione n. 5/07249;

a giudizio degli interroganti, in con-seguenza delle sentenze sopraindicatedella Corte di Cassazione e della Cortecostituzionale, appare infondata la deci-sione convenuta di chiedere con effettoretroattivo ai vigili del fuoco la restitu-zione dei compensi corrispondenti altempo da loro impiegato per spostarsidalla caserma al luogo di destinazione ovegli stessi hanno svolto il loro serviziooperativo, nell’anno 2011 e per gli even-tuali anni a seguire;

sempre a giudizio degli interroganti,risulta altresì incomprensibile l’atteggia-mento di disinteresse e noncuranza ma-nifestato dal Governo nei confronti di uncorpo come quello dei vigili del fuoco, ilcui servizio risulta essere di importanzaimprescindibile per la sicurezza di tutti icittadini italiani. Ancor più incomprensi-bile risulta essere tale reiterata indiffe-renza nei confronti dei problemi eviden-

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ziati, se si considerano le sempre maggiorimanifestazioni di dissenso organizzate daivigili del fuoco, evidenziate dagli stessiinterroganti nella sopracitata interroga-zione n. 5/07249 –:

se e quali iniziative il Governo abbiaprevisto al fine di annullare tutte le so-praindicate cartelle esattoriali inviate aivigili del fuoco per l’anno 2019 e per glieventuali anni a seguire;

se il Governo abbia in previsione unrinnovo del contratto dei vigili del fuococon relativo ulteriore aumento di stipendioquantitativamente e qualitativamente mi-gliore rispetto all’ultimo stabilito con lalegge 190 del 2014;

quali iniziative normative il Governointenda assumere al fine di attivare l’as-sicurazione sanitaria a tutti i vigili delfuoco;

quali iniziative normative il Governointenda adottare al fine di ridurre alminimo o eliminare il problema del pre-cariato nel corpo dei vigili del fuoco;

se e quali misure il Governo abbiaprevisto al fine di poter aumentare ilcarente numero dei vigili del fuoco attual-mente in servizio;

se e quali misure il Governo abbiaprevisto al fine di assicurare un’adeguatacopertura dell’operatività dei vigili delfuoco per ogni zona del Paese, in parti-colar modo per quelle attualmente sprov-viste da tali servizi;

se il Governo abbia previsto a bilan-cio l’acquisto di nuove attrezzature edautomezzi per il Corpo nazionale dei vigilidel fuoco, soprattutto per tutti i casi diparticolare urgenza. (5-07336)

Interrogazioni a risposta scritta:

MELILLA. – Al Presidente del Consigliodei ministri, al Ministro dell’economia edelle finanze, al Ministro dello sviluppoeconomico. – Per sapere – premesso che:

in Abruzzo, la società Terna sta co-struendo un elettrodotto ad alta tensioneche collega Villanova a Gissi. L’autorizza-zione è del 2013;

Silvia Ferrante è una cittadina abruz-zese che fa parte del movimento popolareche ha contestato da subito la costruzionedell’impianto, il suo potenziale impattoambientale e sanitario, la sua utilità;

sit-in, resistenze pacifiche, richiestedi accesso agli atti: si è svolta in questitermini la battaglia pacifica e non violentadel movimento popolare contro l’elettro-dotto della Terna;

Silvia si è vista chiedere dal gruppoTerna (il colosso italiano di reti per latrasmissione dell’energia) ben 16 milioni dieuro di risarcimento, frutto di 24 citazioniin sede civile;

insieme a Silvia sono state citate ingiudizio altre decine di persone. A schie-rarsi in loro difesa, i sindaci di Lanciano,Paglieta e Castel Frentano, che hannodepositato ricorsi contro l’opera;

il comitato « No Elettrodotto Villano-va-Gissi » lamenta anche il fatto che que-sto elettrodotto sarebbe un « gigante daipiedi d’argilla », visto che dovrebbe per unterzo essere realizzato in aree alluvionalie a forte rischio idrogeologico. E sonoparecchi i proprietari che si oppongonoall’esproprio del proprio terreno –:

se il Governo non intenda, perquanto di competenza, assumere iniziativenei confronti di Terna per evitare quelliche l’interrogante giudica atti intimidatoricontro i cittadini che si oppongono aquell’opera con un uso strumentale delledenunce giudiziarie – particolarmente evi-dente nel caso di Silvia Ferrante, attivistaabruzzese dei comitati in difesa dell’am-biente. (4-11600)

LAVAGNO e LACQUANITI. – Al Pre-sidente del Consiglio dei ministri, al Mini-stro dell’interno. — Per sapere – premessoche:

al fine di garantire la più ampialibertà religiosa di cui all’articolo 19 dellaCostituzione, l’articolo 8 della nostra Carta

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fondamentale stabilisce che tutte le reli-gioni sono egualmente libere davanti allalegge e che tale libertà si traduce nellapossibilità per ciascuna di esse di orga-nizzarsi secondo i propri statuti;

i rapporti di ciascuna confessionereligiosa con lo Stato sono regolati perlegge sulla base di intese con le relativerappresentanze, stipulate dal Governo esuccessivamente ratificate dal Parlamento,con esclusione della Chiesa cattolica a cuisi applica il particolare regime di cuiall’articolo 7 della Costituzione con ilrinvio ai Patti Lateranensi e alle successivemodifiche accettate dalle due parti;

dal 1984 sono state firmate e succes-sivamente approvate con legge dodici in-tese relativamente con la Tavola Valdese(1984), le Assemblee di Dio in Italia (1988),l’Unione delle Chiese Cristiane Avventistedel 7o giorno (1988), l’Unione ComunitàEbraiche in Italia (1989), l’Unione Cri-stiana Evangelica Battista d’Italia (1995),la Chiesa Evangelica Luterana in Italia(1995), la Sacra Arcidiocesi ortodossad’Italia ed Esarcato per l’Europa Meridio-nale (2012), la Chiesa di Gesù Cristo deiSanti degli ultimi giorni (2012), la ChiesaApostolica in Italia (2012), l’Unione Bud-dista italiana UBI (2012), l’Unione InduistaItaliana (2012);

il Consiglio dei ministri nel corso del2014 ha approvato tre nuove intese con lerappresentanze della Congregazione cri-stiana dei testimoni di Geova, dell’istitutobuddista italiano Soka Gakkai e dellechiese cristiane evangeliche Assemblee diDio in Italia (quest’ultima modificativa diuna precedente intesa) nell’ambito dellapolitica di attuazione dell’articolo 8 dellaCostituzione;

dal 2013 non è stato fatto alcunulteriore passo avanti, nonostante le treintese siglate dall’attuale Governo, poichéil Parlamento non ha mai provveduto allasuccessiva approvazione con legge –:

se il Governo sia a conoscenza delleinformazioni sopra esposte e se intendaripresentare quanto prima i disegni di

legge relativi alle intese già stipulate dallostesso e dai Governi precedenti, anche perrispetto nei confronti dei rappresentantidelle confessioni che hanno stipulatoquelle intese stesse. (4-11601)

* * *

AMBIENTE E TUTELADEL TERRITORIO E DEL MARE

Interpellanza urgente(ex articolo 138-bis del regolamento):

I sottoscritti chiedono di interpellare ilMinistro dell’ambiente e della tutela delterritorio e del mare, per sapere – pre-messo che:

su ricorso delle realtà territoriali, ilConsiglio di Stato il 23 luglio 2015 haannullato il decreto di valutazione di im-patto ambientale 21 luglio 2011, e leautorizzazioni conseguenti, per un elettro-dotto di Terna in Friuli lungo circa 39chilometri, con sostegni alti anche 61 me-tri;

il Consiglio di Stato ha affermato chel’intero procedimento che ha portato al-l’approvazione definitiva del progettoTerna è viziato in radice perché il Mini-stero delle attività culturali e del turismoha effettuato illegittimamente un bilancia-mento di interessi che non gli compete enon ha esercitato la funzione di tutela dicui e per legge titolare;

il Consiglio di Stato ha anche preci-sato che la tutela paesaggistica ha specia-lissima dignità in quanto prevista dall’ar-ticolo 9 della Costituzione: « Se il giudiziosull’impatto paesaggistico e negativo, ilMIBAC, per quella che è la sua parte, nonpuò, compiendo un’inammissibile scelta dimerito fondata sull’esigenza di dare prio-rità ad altri e non suoi interessi, esprimereun parere sviato, per quanto condizionatoal rispetto di alcune prescrizioni »;

a seguito della sentenza del Consigliodi Stato è stata disposta la sospensione deilavori;

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ai primi di ottobre 2015 Terna hapresentato al Ministero dello sviluppo eco-nomico una istanza per un nuovo prov-vedimento, in luogo di quello annullato dalConsiglio di Stato;

l’istanza presentata da Terna sembramirare al rinnovo del solo contributo delMinistero dei beni e delle attività culturalie del turismo, specificamente stigmatizzatodal Consiglio di Stato, e non dell’interoprocedimento di valutazione di impattoambientale comunque annullato;

nessuna notizia sulla vicenda si traedal sito del Ministero dell’ambiente e dellatutela del territorio e del mare;

il piano energetico della regioneFriuli Venezia Giulia, approvato il 22 di-cembre 2015, contiene nelle diverse se-zioni affermazioni che appaiono incom-plete relativamente ai contenuti ed aglieffetti della sentenza del Consiglio diStato: per un verso, ignorando il vizio diillegittimità dell’autorizzazione (« il pro-getto dell’elettrodotto a altissima tensione(380 kV) di collegamento della Stazioneelettrica di Redipuglia (GO) con la sta-zione elettrica di Udine Ovest (UD), auto-rizzato dal Ministero dello sviluppo eco-nomico con decreto n. 239/EL-146/181/2013 del 12 marzo 2013, e cantierizzato »e « Oltre al progetto già autorizzato del-l’elettrodotto a altissima tensione Redipu-glia — Udine Ovest, sono stati autorizzatii seguenti progetti... »); per l’altro versoriconoscendo che « è stata dichiarata l’il-legittimità del provvedimento di compati-bilità ambientale n. 411 del 21 luglio 2011e di conseguenza anche dell’autorizzazionealla costruzione numero 239/EL146/181/2013 del 12 marzo 2013, con particolareriferimento al parere rilasciato dal Mini-stero dei beni e delle attività culturali e delturismo (MIBACT). Tale sentenza ha por-tato alla sospensione dei lavori di realiz-zazione dell’elettrodotto a 380 kV in dop-pia tema « S.E. Udine Ovest — S.E. Redi-puglia » (ultimato al 70 per cento) conanche il conseguente non smantellamentodelle linee elettriche obsolete », aggiun-gendo « La Regione chiede la rapida ri-

presa del percorso autorizzatorio al fine diriprendere i lavori rimasti in sospeso perrendere più efficiente il sistema elettricoregionale risolvendo le interruzioni di reteche gravano sul sistema industriale regio-nale » –:

quali iniziative intenda adottare ilMinistro interpellato per garantire oggi lapiena compatibilità ambientale dell’elet-trodotto « Udine-Redipuglia », la cui valu-tazione di impatto ambientale e stata an-nullata dal Consiglio di Stato a seguitodella impugnativa delle Comunità localiche devono, pertanto, oggi essere rassicu-rate sulle caratteristiche dell’impianto;

quali iniziative intenda assumere ilMinistro interpellato per il rifacimento exnovo della valutazione di impatto ambien-tale sull’elettrodotto in questione, anche aisensi dell’articolo 29 comma 5 del decretolegislativo 152 del 2006, che vagli le alter-native realizzative a partire dall’interra-mento della linea aerea, il rifiuto del qualesembra apodittico nella sentenza del Con-siglio di Stato;

se il Ministro interpellato non ritengain ogni caso necessario approfondire laconoscenza della odierna condizione deiterritori interessati dall’opera, investendosu veri confronti con le comunità locali,per una valutazione ambientale parteci-pata, condivisa e pienamente riferita al-l’attuale realtà dei territori interessati.

(2-01222) « Scotto, Pellegrino ».

Interrogazione a risposta in Commissione:

DA VILLA. — Al Ministro dell’ambientee della tutela del territorio e del mare, alMinistro dell’economia e delle finanze. —Per sapere – premesso che:

nel territorio del Veneto, nel mese didicembre 2015 si sono registrati livellielevatissimi di polveri sottili. Si tratta,nello specifico, del particolato di dimen-sione inferiore a 10 pm (microgrammi), ilcosiddetto pm10, in grado di penetrarenelle vie respiratorie, e del pm 2,5, di

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dimensioni ancora inferiori ed ancora piùpericoloso (stimato a circa l’80 per centodel valore di pm10). Il livello registrato intutti i capoluoghi di provincia, esclusoBelluno, è stato quasi costantemente su-periore alla soglia di legge di 50 µg/m3

(microgrammi per metro cubo), che siriferisce all’« aria scadente », in base allaclassificazione dell’Agenzia, raggiungendofrequentemente il doppio di questo livello,che qualifica l’« aria pessima », ed in al-cuni casi il triplo. La normativa europeaammette 35 superamenti in un interoanno mentre, in questo caso, al ritmo diquasi 30 superamenti al mese, è statasuperata quota 90 in diverse centraline.L’accumulo fortissimo di inquinanti diquesto ultimo mese del 2015 in Venetonon fa che confermare quanto emerge dairilevamenti periodici effettuati dall’Euro-pean Environment Agency: il nord Italiapresenta una particolare criticità, noncomparabile con quella della maggiorparte degli altri Stati europei. L’osserva-zione delle medie annuali di pm10 nelterritorio europeo evidenzia la gravitàdella situazione della pianura padana e delVeneto;

in alcune zone, la situazione è statadi un’acutezza particolarmente allar-mante: a Marghera, il livello di pm10 èrimasto, per ben 10 giorni di seguito,superiore al doppio del livello consentito(aria « pessima ») ed ha raggiunto più volteil triplo con 91 superamenti della soglia,ammessa dalla normativa europea;

l’inquinamento è un fenomeno « ad-ditivo ». All’inquinamento « di fondo » sisono infatti poi sommate nei giorni 5-6-7gennaio 2016, le emissioni dei falò tradi-zionali (« pane e vin »), con il risultato diraggiungere livelli realmente fuori scala diinquinamento da pm10, superando i 300µg/m3, a Mansuè, in provincia di Treviso.Oltre sei volte il livello di guardia;

quale esempio di « campione di emis-sioni » a combustibili fossili spicca, adavviso dell’interrogante, il caso della cen-trale a carbone « Palladio » di Marghera (idati sono stati estratti dall’ultima dichia-

razione ambientale del 2015). Da sola,produce annualmente più di 50 tonnellatedi polveri sottili, oltre a ingenti quantità dialtre sostanze nocive: più di 2700 tonnel-late di ossidi di azoto (NOx) e 2000tonnellate di ossidi di zolfo (SOx). Peravere un’ordine di grandezza, 50 tonnel-late di polveri sottili equivalgono alle emis-sioni di un milione di auto « euro zero » abenzina ciascuna delle quali percorramille km nel ciclo urbano. Dulcis in fundo,i circa quattro milioni di tonnellate equi-valenti di CO2 di questa centrale – unafrazione significativa delle emissioni suscala regionale – sono quantitativamentecomparabili con la quota di sforamentoche ha indotto il Ministero dell’ambiente edella tutela del territorio e del mareall’acquisto delle quote polacche affinchél’Italia regolarizzasse la sua posizione ri-spetto agli obiettivi del protocollo diKyoto;

tra il 2011, anno in cui la tragedia diFukushima scosse l’opinione pubblicamondiale, e il 2015, la Germania, primapotenza manifatturiera, popolata da 80milioni di abitanti, storicamente caratte-rizzata da una fortissima dipendenzaenergetica da carbone e nucleare, è riu-scita a raggiungere il 26 dicembre 2015,livelli di copertura del fabbisogno energe-tico giornaliero da fonti rinnovabili pariall’80 per cento, superando il precedenterecord del 78 per cento ottenuto il 25luglio 2015. Picchi così elevati sono co-muni: eccetto che a febbraio, se ne registrainfatti almeno uno al mese quando nonpiù di uno. Anche in altri Paesi si verifi-cano exploit notevoli: la Danimarca, adesempio, per due giorni, nel luglio 2015, hacoperto il 100 per cento della sua do-manda di energia elettrica con energiaeolica e solare. Ma più significato hanno lepercentuali complessive: in Germania, neiprimi sette mesi del 2015 le rinnovabilihanno prodotto il 35 per cento dell’elet-tricità tedesca (il 40 per cento dell’energiainterna, perché ne esportano una parte),con sole e vento ormai alla pari con laproduzione da lignite (rimane poi un 16per cento di nucleare). In tal modo, laGermania ha quindi raggiunto e superato

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l’Italia, che da sempre « vive sugli allori »di una grande quantità di energia rinno-vabile da fonte idroelettrica (il 22 percento), e tuttavia, negli ultimi anni, non haevidentemente accompagnato questa suaforza con sufficienti investimenti in im-pianti da rinnovabili di altro genere. È aparere dell’interrogante sconsolante con-statare che oggi l’Italia, il Paese dell’acqua,del sole e del vento insista sul manteni-mento degli impianti a combustibili fossili(qualche anno fa addirittura l’Enel voleva« puntare sul carbone », come strategiaaziendale !), riducendo gli incentivi allerinnovabili. Con i risultati che sono sottogli occhi di tutti noi: sforamento di Kyoto,smog saturo di pm10, NOx ed altri inqui-nanti, regressione economica sulle nuovetecnologie, danni all’ambiente e alla salute;

Assorinnovabili ha presentato unquadro dei costi della produzione di ener-gia elettrica comprensivi delle esternalità,attraverso il concetto di costo globaledell’energia (GCE, Global Cost of Electri-city), ottenuto dalla somma dei costi medidi produzione (LCOE, Levelized Cost ofElectricity) e delle esternalità (costi dovutiagli impatti negativi sull’ambiente e sullasalute dell’uomo per l’intero arco di vitadegli impianti), presentando valori cheevidenziano come il ricarico delle ester-nalità degli impianti a carbone faccia lie-vitare enormemente il loro costo globale,portandolo al livello cumulativo più alto ditutti (nonostante come costo meramente« industriale » sarebbe in partenza il piùbasso), mentre lo stesso fattore appesan-tisce in misura minore il costo globaledegli impianti a gas naturale e si riducenotevolmente per quelli fotovoltaici, giun-gendo infine a valori quasi nulli per l’eo-lico. È doveroso, quanto dolente, rimar-care che le esternalità negative non sonotuttavia conteggiate dal punto di vistaeconomico nel nostro Paese, scaricandoquindi oneri impropri sui conti del Si-stema sanitario nazionale e fornendo unarappresentazione di fatto falsata Nazio-nale dei costi e dei benefici delle scelte diinvestimento tra le varie fonti alternative;

l’effetto di questa situazione lo haspiegato l’Agenzia europea dell’ambientepoco più di un mese fa. I dati oscillano unpo’ a seconda dei metodi di calcolo adot-tati, ma la sostanza non cambia: circa 400mila europei muoiono ogni anno per l’ariainquinata. È come se due jumbo venisseroabbattuti tutti i giorni nell’indifferenzagenerale. L’Italia figura al primo posto trai Paesi colpiti da questa « calamità inna-turale »: secondo le ultime stime dell’Agen-zia europea dell’ambiente lo smog uccidepiù di 80 mila italiani all’anno;

non stupisce quindi trovarsi di frontea notizie come questa (Askanews, 30 di-cembre 2015): « Per la mancata riduzionedello smog, e in particolare delle polverisottili nelle maggiori città italiane, la Com-missione europea è pronta a passare allaseconda fase della procedura d’infrazionecomunitaria (il « parere motivato »), chepotrebbe portare poi a un ricorso allaCorte europea di Giustizia, con la richiestadi condannare l’Italia a pagare una san-zione forfettaria da 1 miliardo di euro, piùsanzioni pecuniarie aggiuntive proporzio-nali alla durata ulteriore delle violazionialla direttiva sulla qualità dell’aria. Lohanno affermato fonti della Commissioneeuropea, con riferimento in particolare alsuperamento consistente delle soglie per laconcentrazione di particolato Pm10 (lasoglia media annuale di 40 microgrammiper metro cubo e quella giornaliera di 50)in tutta la Pianura Padana (Emilia Roma-gna, Piemonte, Lombardia e Veneto), aRoma e a Napoli. In queste aree « siamoa circa 100 giorni di superamento dellimite massimo giornaliero di 50 micro-grammi per metro cubo, il triplo dellasoglia di tolleranza di 35 giorni all’anno »;

è una situazione simile a quella ri-scontrata in Bulgaria e Polonia, due Statimembri per i quali la Commissione ha giàadito la Corte di giustizia, rispettivamenteil 18 giugno e il 10 dicembre scorsi ».Prosegue così l’articolo: « Una regione ita-liana particolarmente inadempiente, se-condo le fonti della Commissione, è ilVeneto, dove « tutto è fermo dal 2006, indieci anni non hanno praticamente fatto

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niente », nonostante l’obbligo di stabilire eaggiornare periodicamente i piani d’azioneper il rispetto delle soglie stabilite dalladirettiva, anche se « risulta che finalmenteora stiano cominciando a muoversi ». Laconclusione sul nostro paese è compren-sibilmente sconsolante: « la situazionenella Penisola è peggiore in termini dimorti premature attribuite all’esposizioneal Pm10 e al biossido di azoto: al primoposto assoluto nell’Ue con 84.000 decessiprematuri all’anno »;

nell’attuale contesto internazionale,le crisi militari, il rischio terrorismo e lesituazioni di violenza e di violazione deidiritti dell’uomo non si contano. Siria,Iraq, Libia, Iran, Russia, Arabia Saudita,in contesti diversi e per diverse motiva-zioni, hanno dimostrato quanto sia ri-schioso e ormai inopportuno (e in pro-spettiva anche molto costoso, basta consi-derare i fondi per mantenere forze militarinei territori a rischio) dipendere così for-temente per gli approvvigionamenti daifornitori di petrolio e gas naturale. Libe-rarsi dalla schiavitù del petrolio e accele-rare la transizione verso un modello ba-sato su energie rinnovabili per i sistemistazionari e per la mobilità non avrebbe,a parere dell’interrogante, solo qualcheprezioso « effetto collaterale », come laqualità dell’aria, la salute, la sicurezzaenergetica; sarebbe anche una strategiaper sottrarsi a molti ricatti dello scac-chiere mondiale, attenuarne il tasso diviolenza e, probabilmente, favorire la de-mocrazia e smettere di fomentare impor-tanti moventi bellici in tante aree delpianeta;

il « codice dell’ambiente », approvatocon decreto legislativo n. 152 del 2006, èentrato in vigore dieci anni fa. Un articolodi Marco Palombi sul Fatto quotidiano del7 gennaio 2016, informa sulle pesantiimplicazioni della recente ennesima pro-roga di una sua importante prescrizione.Si tratta dell’articolo che, scrive Palombi,« recependo una direttiva europea, ponedei limiti alle emissioni dei cosiddetti« grandi impianti di combustione », in so-stanza centrali di produzione dell’energia

con una capacità superiore ai 50 me-gawatt. Non sono, a detta degli esperti,limiti da talebani dell’ambientalismo [...].Eppure, nonostante le soglie tengano neldovuto conto il profitto delle grandi im-prese, dieci anni non sono bastati a farleentrare davvero in vigore: nell’ultimo de-creto Milleproroghe, infatti, c’è l’ultima diuna lunga serie di rinvii per i « grandiimpianti » costruiti prima del 2006, cioèquasi tutti. Detto in parole povere, po-tranno continuare a non rispettare i limitiancora per tutto quest’anno. » Viene dadomandarsi la ragione di questa discuti-bile concessione. Così prosegue il giorna-lista: « Quei limiti sono scritti nero subianco dal 2006: tempo per mettersi inregola ce n’era. Se poi si mettono in filaun po’ di nomi di quelli che potrebberoottenere la “licenza di avvelenare l’aria”oltre il consentito, la faccenda si fa allar-mante: c’è un bel pezzo dei grandi inqui-natori d’Italia. Nella lista, per dire, ci sonole centrali a carbone. La sola Enel – astare al sito di Assocarboni – ne ha ottosparse per l’Italia: da Genova al Sulcis, daMarghera all’Umbria, da TorrevaldaligaNord (lì vicino c’è pure un impianto Tir-reno Power a olio e gas naturale), alla“Federico II” di Brindisi sud, che unrapporto Legambiente considerò la cen-trale più inquinante d’Italia per emissionidi CO2 e che un recente studio di trericercatori del CNR (pubblicato sull’« In-ternational Journal of Environmental Re-search and Public Health ») indica comeresponsabile di 44 morti evitabili l’anno.Va ricordato almeno che pochi chilometripiù a nord, sempre nel territorio di Brin-disi, c’è anche la centrale di Edipower,società controllata dalla multiutility deicomuni di Milano e Brescia, A2A, che hadue impianti che usano (anche) carbone aBrescia e Monfalcone. [...] A carbone an-dava anche la famigerata centrale di VadoLigure, proprietà di Tirreno Power (cioè ifrancesi di Gdf Suez, Sorgenia di DeBenedetti e altri), finita al centro di un’in-chiesta per disastro ambientale e il cuidestino industriale non è ancora chiaro. E,comunque, non di solo carbone vivono i“grandi impianti di combustione”: vecchi

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XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 12 GENNAIO 2016

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inceneritori; le centrali del polo petrolchi-mico siracusano (Augusta, Priolo, Melilli);la Sarlux della famiglia Moratti a Sarroch,nel sud della Sardegna, che brucia scartidella lavorazione del petrolio (e per farloha usufruito per anni degli incentivi per le« energie rinnovabili ») »;

il territorio del Nord Italia, e inparticolare la pianura padana, racchiusatra le Alpi, l’Adriatico e gli Appennini,rappresenta una delle aree più inquinatedel pianeta, e la più inquinata d’Italia; perragioni principalmente orografiche, essanon consente un ricambio d’aria in gradodi diluire l’inquinamento immesso; ospitaun gran numero di abitanti, potenzialivittime dell’inquinamento; contiene un’ele-vata quantità di insediamenti industriali edi produzione energetica (superiore anchein proporzione ad altre aree del Paese),con relative emissioni; l’area è inoltrecaratterizzato da una diffusa e impattantemobilità stradale pesante e leggera, non-ché aeroportuale e portuale (nelle areecostiere); essa dispone di grandi capacitàimprenditoriali e finanziarie, nonché dellecompetenze scientifiche e tecniche idoneead affrontare una trasformazione positivadel proprio modello di sviluppo, da unmodello ad elevato impatto ambientale aduno meno dannoso per l’ambiente e lasalute –:

se il Ministro interrogato sia a cono-scenza dei fatti descritti in premessa;

se e quali iniziative di competenzaintenda assumere, alla luce di quantoesposto in premessa, per ripristinare lecongrue condizioni di tutela del diritto allasalute in riferimento alle minacce a essaposte dalla cattiva qualità dell’aria, inparticolare in riferimento a quanto evi-denziato dalla duplice messa in moradell’Italia nell’ambito delle procedure diinfrazione relative al mancato rispettodella direttiva 2008/50/CE, per supera-mento dei livelli del pm10 (procedura2014–2147) e del biossido di azoto(2015–2043);

in quale specifico o generale interessepubblico trovi fondamento la decisione di

prorogare il termine relativo all’applica-zione dei limiti previsti dal decreto legi-slativo n. 152 del 2006 alle emissioni deicosiddetti « grandi impianti di combu-stione » costruiti prima del 2006, sempreche, a parere del Ministro interrogato, untale fondamento esista, e se non ritengaopportuno pronunciarsi fin da subito con-tro una eventuale ulteriore proroga;

se il Governo, in qualità di azionistadi controllo di Enel, tramite il Ministerodell’economia e finanze, non ritenga diprendere parte attiva nella riduzione dellepm10, assumendo iniziative, per quanto dicompetenza, affinché sia esplicitamenteprevisto che, nei futuri casi di ripetuto egrave superamento dei livelli di polverisottili, gli impianti industriali o energeticipiù inquinanti, gestiti da società da essodirettamente o indirettamente controllate,come la centrale Palladio di Fusina, sianoposti in sospensione temporanea, o inregime di minimo tecnico, fino al supera-mento dell’emergenza ambientale.

(5-07335)

Interrogazioni a risposta scritta:

MELILLA. — Al Ministro dell’ambiente edella tutela del territorio e del mare, alMinistro dello sviluppo economico. — Persapere – premesso che:

il Ministero dello sviluppo economicoha autorizzato con decreto le ricerchepetrolifere al largo delle isole Tremiti allasocietà Petroceltic. Il permesso di ricercarilasciato davanti alle Tremiti e a Termolirischia di essere solo una punta dell’ice-berg di numerose altre concessioni. Il tuttoalla misera somma di 5,16 euro per chi-lometro quadrato. Il Ministero dello svi-luppo economico ha deciso questa e altreconcessioni il 22 dicembre 2015 subitoprima di Natale. Giusto un giorno primache la Camera approvasse definitivamentela legge di stabilità 2016 e la norma chevietava di rilasciare concessioni entro le 12miglia;

Atti Parlamentari — 32370 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 12 GENNAIO 2016

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questo provvedimento suona comeuna beffa per le migliaia di cittadini che sisono mobilitati anche chiedendo i referen-dum;

secondo i dati tratti dal sito dell’UN-MIG del Ministero dello sviluppo econo-mico sono state considerate le istanze dipermesso di ricerca, permesso di prospe-zione e concessione di coltivazione in tuttoo in parte ricadenti oltre le 12 miglia. Perogni istanza si riporta il codice, la societàrichiedente, l’estensione e brevemente lostadio dell’iter amministrativo;

in tutto ci sono ben 23 istanze deipetrolieri che interessano praticamentetutto l’Adriatico, con milioni di ettari ri-chiesti. Di queste ben 13 istanze di per-messo di ricerca sono in dirittura d’arrivo,perché per 9 il decreto finale del Ministerodello sviluppo economico è atteso a mo-menti e per altre 4 sta per essere emanatoil decreto di compatibilità ambientale daparte dei Ministeri dell’ambiente e dellatutela del territorio e del mare e dei benie delle attività culturali e del turismo dopoil parere positivo della commissione VIAnazionale del 15 maggio 2015. Pochi mesie anche queste istanze saranno quindidefinite. Più lungo l’iter che attende lealtre 10, di cui sette istanze di permesso diricerca e tre di concessione di coltivazione;

davanti alle coste marchigiane edabruzzesi sono ben 4 i permessi richiestidalla società ENEL Longanesi Develop-ments, tra Ancona, S. Benedetto delTronto e Pescara. Ognuno di questi sfiorai 75.000 ettari. In questo caso però, comeper una richiesta dell’ENI di fronte aRimini, l’iter è stato avviato più recente-mente e deve ancora essere attivata laprocedura di valutazione di impatto am-bientale;

infine, ci sono istanze dall’iter piùtravagliato, come l’istanza di concessionedi coltivazione dell’ENI di fronte alla costachietina e un’ulteriore istanza della Petro-celtic al largo delle Tremiti che fu fermatada un ricorso al TAR degli enti locali nel2011;

i movimenti ambientalisti chiedonocon urgenza un’immediata moratoria sulrilascio di nuovi titoli minerari nell’interoAdriatico. Tra l’altro, l’unico referendumrimasto purtroppo non incide sull’esitodelle istanze nei mari italiani riferendosisolo alla durata dei titoli già rilasciatientro le 12 miglia –:

quali iniziative di competenza il Go-verno intenda assumere per evitare che leIsole Tremiti e più in generale un mare« chiuso », poco profondo, come quelloAdriatico debba subire questo « assalto »delle multinazionali degli idrocarburi.

(4-11591)

LUIGI DI MAIO. — Al Ministro dell’am-biente e della tutela del territorio e delmare, al Ministro dell’interno, al Ministrodelle infrastrutture e dei trasporti. — Persapere – premesso che:

i comuni di Grumo Nevano, Casan-drino, Sant’Antimo, Melito e Arzano ap-partenenti all’area nord della provincia diNapoli collocata ad una quota più bassarispetto ai comuni limitrofi, sono interes-sati da frequenti e gravi allagamenti, chesi verificano regolarmente nel periododelle piogge e ogni qualvolta si verificanodelle precipitazioni consistenti;

le strade di questi paesi, in tali cir-costanze, si inondano completamente, di-ventando veri e propri fiumi in pienacapaci di trascinare tutto ciò che incon-trano sul loro cammino. Sul web è pos-sibile reperire numerosi video realizzati daalcuni cittadini per rendersi conto dellagravità del fenomeno; in particolare, ilocali commerciali posti al livello stradalepuntualmente riportano danni gravissimidovuti all’acqua e al fango che penetrarovinando merce e attrezzatura e deter-minando una condizione di pericolo co-stante all’incolumità dei cittadini;

inoltre, il sistema fognario, sottodi-mensionato e inadeguato, non riesce adassorbire un carico così potente di acquafinendo, nella migliore delle ipotesi, colsaturarsi completamente. Nei casi più

Atti Parlamentari — 32371 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 12 GENNAIO 2016

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gravi, invece, la pressione dei liquidi me-teorici comporta la rottura della conti-nuità del sistema di condutture determi-nando anche smottamenti del primo bancodi terreno, circostanza verificatasi piùvolte a Grumo Nevano;

peraltro, nel comune di Grumo Ne-vano, a questo stato di cose se ne aggiungeun altro tale da rendere la situazioneancora più preoccupante dovuta alla pre-senza nel sottosuolo di cavità e percorsisotterranei la cui origine, molto probabil-mente, è da ricercare nell’antica tecnica dicostruzione usata per realizzare gli edificiin tufo e consistente nel praticare unosbancamento del terreno al fine di pro-curare, sul posto, il materiale tufaceo poiimpiegato nell’erezione delle strutture por-tanti, con la conseguenza immediata disvuotare parte del sottosuolo di perti-nenza;

negli anni si sono verificati numerosifenomeni di collasso stradale, sia procuratie sollecitati dalle piogge abbondanti siaimprovvisi, cioè verificatisi in assenza diparticolari condizioni meteoriche sfavore-voli;

da ultimo, in seguito ad un episodiorecente avvenuto alla via Pola del comunedi Grumo Nevano, sono state sfollate 8famiglie residenti nei fabbricati prospi-cienti la zona interessata: si era infattivenuta a creare una voragine tale datrascinare con sé un pezzo della muraturadi una delle abitazioni. Anche dalla letturadella delibera di giunta comunale n. 98del 6 novembre 2015, nella quale sonoriportati, fra le altre cose, gli interventiurgenti intrapresi per fronteggiare la si-tuazione di emergenza creatasi, è possibilerendersi conto quanto questa sia effetti-vamente grave;

inoltre, nella relazione di interventodel comando, provinciale dei vigili delfuoco (n. 26406 del 29 ottobre 2015) pos-sono leggersi le misure urgenti adottate evolte alla salvaguardia dell’incolumità,come il divieto al transito sulla via Pola,l’inibizione all’utilizzo di tutti gli edifici

che danno su via Pola e di quelli in piazzaCapasso ai civici 10 e 11, la chiusuraparziale del corso Giureconsulto;

lo sgombero, consequenziale, deglialloggi abitati dalle 8 famiglie, è stato poidisposto dal sindaco con propria « ordi-nanza contingibile e urgente » (EM n. 1del 29 ottobre 2015) e dalla lettura dellanota n. 03/EM del 29.10.2015, si evincecome i suddetti nuclei familiari sono statisistemati presso strutture religiose del co-mune;

inoltre, con la citata deliberazione digiunta comunale n. 98/15, lo stanzia-mento, una tantum, da parte del comuneè consistito nell’erogazione della cifra ir-risoria di euro 20.000 (869,50 euro percomponente familiare), servite a soccor-rere solo in questa fase iniziale i nucleifamiliari interessati;

alla luce di quanto esposto, la popo-lazione di un piccolo comune di circa18.000 abitati, tutti addensati in un terri-torio esiguo (2,88 chilometri quadrati),comincia a percepire giustamente unaforte inquietudine dovuta al susseguirsi deifenomeni sopra descritti;

risulta di tutta evidenza l’urgenza didare maggiore sicurezza alla popolazionedel comune di Grumo Nevano –:

se i Ministri interrogati non ritenganodi dover assumere iniziative con la mas-sima urgenza, per quanto di rispettivacompetenza, al fine di predispone:

a) un’adeguata gestione dell’ordinepubblico nelle situazioni emergenziali;

b) una regolamentazione finalizzataad impedire interventi edilizi rovinosi epotenzialmente catastrofici;

c) un’indagine scrupolosa del sot-tosuolo grumese che possa consentire l’in-dividuazione di punti critici e la redazionedi una mappatura definita delle cavitàsotterranee. (4-11602)

* * *

Atti Parlamentari — 32372 — Camera dei Deputati

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BENI E ATTIVITÀ CULTURALIE TURISMO

Interrogazione a risposta scritta:

D’INCÀ e BRUGNEROTTO. — Al Mi-nistro dei beni e delle attività culturali e delturismo. — Per sapere – premesso che:

nell’ottobre 2015 ricorreva l’anniver-sario della tragedia del Vajont, costata1910 vittime e la distruzione di buonaparte dei paesi di Longarone, Codissago edErto. La più grande tragedia europea dopola seconda guerra mondiale fino a Cher-nobyl, come ricorda Il Corriere del Veneto.Una tragedia « lontana » nel tempo (cor-reva l’anno 1963), spesso dimenticata, mache ora torna d’attualità a causa dellaquestione relativa alle carte del processoattualmente custodite nell’archivio di Statodi Belluno;

l’archivio di Stato di Belluno, istituitonel 1973 e attivo dal 1976, rischia lachiusura per carenza di organico, infatti visono solo sei persone con qualifica am-ministrativa più il direttore (che è l’unicoad avere la qualifica di archivista), nomi-nato pro tempore e a scadenza, pertanto siparla di trasferire tutto a Treviso;

esiste un accordo temporaneo, traMinistero dei beni e delle attività culturalie del turismo e comune di Longarone, perla conservazione e la digitalizzazione deidocumenti processuali del Vajont salvatidal terremoto a L’Aquila. La convenzionedel 2009, tra comune di Belluno e comunedell’Aquila, prevede la restituzione dei do-cumenti entro il 31 dicembre 2012, dopoil termine della digitalizzazione, terminatanel 2014;

nel frattempo è iniziato un progettoper far riconoscere i documenti proces-suali all’UNESCO, come « memoria, delmondo » (riconoscimento previsto per il 31maggio 2016), da parte dell’associazioneTina Merlin, della Fondazione Vajont, del-l’archivio di stato di Belluno, del comunedi Longarone e dall’avvocato Fabbri (che si

occupò del processo Vajont), ed il mante-nimento dell’archivio di Stato di Belluno,consentirebbe la permanenza degli attiprocessuali a Belluno rendendo più age-vole anche il percorso di riconoscimentoavviato già da un paio di anni, dallecomunità locali –:

se il Ministro interrogato sia a cono-scenza dei fatti suesposti;

se e quali iniziative, anche normative,intenda intraprendere, nell’ambito dellesue competenze, per evitare la chiusuradell’archivio di Stato di Belluno e preve-dere che « l’archivio della Memoria » degliatti processuali del Vajont, che attual-mente vi è custodito, vi abbia sede stabile.

(4-11595)

* * *

DIFESA

Interrogazione a risposta in Commissione:

RIZZETTO. — Al Ministro della difesa.— Per sapere – premesso che:

ad oggi, è inammissibile che il Go-verno non sia riuscito ad adottare leopportune iniziative per ottenere il rim-patrio dall’India dei due marò, Massimi-liano Latorre e Salvatore Girone;

addirittura il 16 gennaio 2016 scadràil permesso di ottenere cure mediche inItalia di Massimiliano Latorre e non è datosapere se e come si sia adoperato l’Ese-cutivo per escludere il suo ritorno in Indiae, contestualmente, quali iniziative sianostate promosse per il rimpatrio di Salva-tore Girone;

la controversia internazionale tra Ita-lia e India, sorta in merito all’arresto deidue fucilieri di marina da parte dellapolizia indiana, ha visto già una gravesconfitta dell’Italia in politica estera, postoche, ad oggi, il nostro Paese non è ancorastato in grado di farli rimpatriare defini-tivamente; inoltre, desta sconcerto l’asso-luto silenzio delle istituzioni competenti

Atti Parlamentari — 32373 — Camera dei Deputati

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sulle azioni che, nel tempo, si stannomettendo in atto a loro tutela. Quantoesposto è stato già denunciato dall’inter-rogante con interrogazione del 16 dicem-bre 2014 (4-07284) che, a distanza di piùdi un anno dalla sua presentazione, nonha avuto risposta dall’Esecutivo –:

quali siano gli orientamenti del Mi-nistro rispetto ai fatti premessi;

se e quali iniziative siano state adot-tate affinché Massimiliano Latorre nondebba ritornare in India e Salvatore Gi-rone venga rimpatriato, visto che, rispettoai fatti accaduti che hanno condotto al-l’arresto dei due fucilieri il 15 febbraio2012, la giurisdizione esclusiva è italiana.

(5-07322)

* * *

ECONOMIA E FINANZE

Interrogazione a risposta scritta:

CAPELLI. — Al Ministro dell’economia edelle finanze, al Ministro della salute. —Per sapere – premesso che:

la Azienda sanitaria locale di Nuoroè al momento gestita da un commissariostraordinario, nominato con delibera dellagiunta regionale n. 51/2 del 20 dicembre2014;

a detto commissario, con la mede-sima delibera è stato assegnato l’obiettivospecifico di « valutare i costi e le eventualicriticità del Contratto di Concessione re-lativo alla progettazione, costruzione egestione dei lavori di ristrutturazione ecompletamento mediante project financing,con particolare riferimento al costo deiservizi oggetto dell’atto aggiuntivo n. 2approvato dalla Asl di Nuoro con delibe-razioni n. 293 del 4 marzo 2013 e n. 1824del 19 dicembre 2013, definizione deirelativi margini di risparmio e adozionedelle azioni conseguenti »;

su tale contratto di concessione è incorso, e sarebbe in via di conclusione, unaspecifica istruttoria dell’Anac (Autorità na-zionale anticorruzione);

la stessa Anac, nelle linee guida sullafinanza di progetto, approvate con deter-minazione n. 10 del 23 settembre 2015, alparagrafo 3.1, pagina 8, precisa quantosegue: « (...) Si richiama, pertanto, l’atten-zione delle stazioni appaltanti ad unacorretta valutazione della ricorrenza, nellesingole fattispecie, delle condizioni e deipresupposti che caratterizzano il contrattodi concessione, distinguendolo dal diffe-rente strumento contrattuale dell’appalto.Una corretta qualificazione giuridica del-l’operazione posta in essere è, infatti, pre-supposto indispensabile per la correttaindividuazione della disciplina giuridica econtabile da applicare. A tale riguardo, sirichiamano le conseguenze in punto diresponsabilità amministrativa e contabileper gli eventuali maggiori costi sopportatidall’amministrazione a causa di un uti-lizzo improprio dei Contratti di Ppp e delPF. In particolare, giova sottolineare comeil giudice amministrativo abbia sancito lanullità per illiceità della causa, ai sensidell’articolo 1344 del codice civile (« con-tratto in frode alla legge »), di un contrattodi concessione nel quale non erano statiosservati i precetti comunitari nella distri-buzione dei rischi (v. Tar Sardegna, sen-tenza 10 marzo 2011, n. 213). Sotto ilprofilo della responsabilità amministrati-vo-contabile la Corte dei Conti ha più volteevidenziato come sia necessario accertareche il contratto da concludere abbia lecaratteristiche proprie del Ppp con utilizzodi risorse private ai sensi del comma15-ter dell’articolo 3 del Codice e nonrappresenti, invece, un meccanismo elu-sivo del divieto di indebitamento dell’Entesia per precedenti violazioni del patto distabilità che per mancato rispetto deiparametri ex articolo 204 TUEL (v. exmultis Corte dei Conti, Sez. Reg. ContrVeneto, 2 settembre 2011, n. 352/2011/par, in tema di leasing immobiliare) »;

Atti Parlamentari — 32374 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 12 GENNAIO 2016

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il brano sopra richiamato riguarda lasituazione della Asl di Nuoro ed il con-tratto di concessione ricordato;

il commissario straordinario, nel per-seguimento dell’obiettivo assegnatogli, edin ciò affiancato, dal mese di aprile 2015da un nuovo direttore amministrativo, haavviato una certosina azione di verificache ha portato a mettere in luce i nume-rosi vizi di legittimità, nonché l’antiecono-micità, sia dell’atto aggiuntivo n. 2, sia delcontratto originario;

grazie anche alla collaborazione at-tivata con l’UTFP (unità tecnica per lafinanza di progetto) ed in piena collabo-razione con le altre autorità interessate, ilcommissario straordinario ha ottenuto direcente un puntuale ed articolato parereda parte della citata unità tecnica, che nelcontempo ha effettuato un’attenta analisidei PEF (piani economico-finanziari), checonferma le criticità già rilevate dallaGestione commissariale;

il commissario ha, quindi, proceduto,con deliberazione n. 1679 del 28 dicembre2015, ad avviare il procedimento di an-nullamento dell’Atto Aggiuntivo n. 2, non-ché ad una fase di revisione, giuridica edeconomica, del contratto originario, neilimiti di quanto consentito dalla legge enell’ottica di una corretta riallocazione deirischi a carico del concessionario, e ciò alfine di garantire l’interesse pubblico alcompletamento delle opere di valenzastrategica per la sanità nuorese;

in tale scenario, nel quale la dire-zione aziendale sta operando in una si-tuazione di particolare delicatezza e com-plessità, si assiste ad un operato del col-legio sindacale della Asl di Nuoro che nonappare in linea con l’azione della dire-zione;

infatti, anziché concentrarsi sulleproprie funzioni, con modalità irrituali edanomale, e basandosi anche a lettere ano-nime tutte finalizzate a destabilizzare ladirezione aziendale nel suo complesso, ilsuccitato collegio sindacale di fatto tendea mettere in discussione l’azione della

direzione, creando una inevitabile turba-tiva nella difficile azione che la stessa staportando avanti, con particolare riferi-mento al contratto di project financing;

si ricorda che ai sensi dell’articolo3-ter del decreto legislativo n. 502 del1992 (Riordino della disciplina in materiasanitaria, a norma dell’articolo 1 dellalegge 23 ottobre 1992, n. 421), un collegiosindacale, dura in carica tre anni ed ècomposto da cinque componenti, di cuidue nominati dalla regione, uno designatodal Ministro dell’economia e delle finanze,uno dal Ministro della salute, e uno dallaConferenza dei sindaci;

il collegio sindacale, ai sensi delprimo comma dell’articolo 3-ter del citatodecreto legislativo n. 502 del 1992, ha, tral’altro i compiti di verificare l’amministra-zione dell’azienda sotto il profilo econo-mico e di vigilare sull’osservanza dellalegge;

risulta evidente, a giudizio dell’inter-rogante in considerazione di quanto finoraemerso, con riferimento al contratto diproject financing, ed in particolare conriferimento all’atto aggiuntivo n. 2, appro-vato nel 2013 e stipulato nel mese digennaio 2014, che nessuna delle principalifunzioni attribuite dalla legge al collegiosindacale sia stata adeguatamente svolta,in quanto se fosse stata garantita un’ade-guata vigilanza e controllo, sia sotto ilprofilo della legittimità agli atti, che sottoil profilo economico, l’azienda nonavrebbe avuto i danni economici chestanno, invece, emergendo ed ai quali,faticosamente, la dirigenza aziendale staoggi ponendo rimedio con atti concreti dinatura stragiudiziale, assumendosi una re-sponsabilità amministrativa e patrimonialeper sopperire a quello che risulta all’in-terrogante essere stato un inesistente si-stema di controlli interni, che è venuto amancare nell’ambito della Asl di Nuoroproprio a causa dell’operato del collegiosindacale ancora operante: infatti, nessunconcreto contributo risulta all’interroganteessere stato fornito dal collegio sindacaleal commissario; ad esempio, laddove que-

Atti Parlamentari — 32375 — Camera dei Deputati

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sto, di propria iniziativa, ha deciso diapplicare l’Iva al 10 per cento, e non al 22per cento come preteso, il collegio haespresso parere contrario alla delibera delcommissario sul canone integrativo di di-sponibilità relativo alle opere ricompresenel project financing, venendo, quindi,meno, a parere dell’interrogante, alla pro-pria funzione di organo garante dellalegittimità ed economicità dell’azioneaziendale;

per contro, tale collegio, fin dall’in-sediamento del commissario straordinario,ha posto in essere, a quanto consta all’in-terrogante, comportamenti non collabora-tivi nei confronti dello stesso, sia conte-standone con motivazioni infondate l’im-prescindibile ricorso a legali esperti dellamateria, sia con il tentativo, già ricordato,di mettere in discussione la dirigenzaaziendale, nei confronti della quale haoperato, con numerose azioni, sulla basedi segnalazioni anonime e non, che, agiudizio dell’interrogante, sono state dirilevante gravità, tanto che la stessa si èvista costretta a ricorrere, a propria tutela,all’autorità giudiziaria;

nel momento in cui la giunta regio-nale ha incaricato un commissario straor-dinario della gestione della Asl di Nuoro,nella consapevolezza di una situazione chepresentava elementi di criticità per profilidi illegittimità ed antieconomicità di attiposti in essere in virtù del ricordato con-tratto di concessione, sarebbe stato neces-sario intervenire, a parere dell’interro-gante, anche nei confronti del collegiosindacale, data l’evidente situazione di po-tenziale, se non addirittura effettivo, con-flitto di interessi che viene a determinarsiper un collegio che si trova oggi ad inge-rire in atti che hanno invece lo scopo diripristinare legittimità ed economicità nel-l’ambito aziendale –:

quali iniziative di competenza inten-dano intraprendere i Ministri interrogati,di concerto con gli altri soggetti interessati,ed in particolare con la regione Sardegna,per affrontare concretamente una situa-zione critica quale è quella descritta in

premessa posta in essere dall’atteggia-mento che risulta all’interrogante eviden-temente ostruzionismo, per non dire dipeggio, del collegio sindacale della Asl diNuoro, in modo da favorire, in una fasedelicatissima quale è quella attuale, chevede impegnato il Commissario straordi-nario, l’azione di revisione del projectfinancing della Asl di Nuoro, operandoaltresì affinché si ponga fine, sempre perquanto di loro competenza, anche al-l’azione di turbativa che deriva dai com-portamenti assunti dal collegio nei con-fronti della dirigenza aziendale, che azionedi risanamento economico e di ripristinodella legalità ponendo in essere, garan-tendo, al contempo, per quanto di propriacompetenza, il supporto all’azione delcommissario da parte di figure di espertiche ne coadiuvino l’azione di risanamento.

(4-11608)

* * *

GIUSTIZIA

Interpellanza urgente(ex articolo 138-bis del regolamento):

I sottoscritti chiedono di interpellare ilMinistro della giustizia, per sapere – pre-messo che:

il presidente del collegio del processod’appello per abuso d’ufficio, in relazionealla vicenda del termovalorizzatore di Sa-lerno, nei confronti del presidente dellagiunta regionale della Campania VincenzoDe Luca, è il magistrato MichelangeloRusso;

Vincenzo De Luca è accusato di averproceduto ad una nomina illegittima; sitratta dell’incarico di project manager deltermovalorizzatore di Cupa Siglia, figuranon prevista dalla legge sugli appalti e pergiunta affidata ad una persona priva deinecessari requisiti previsti;

il procedimento giudiziario cui è sog-getto il presidente della regione Campania,in caso di condanna, potrebbe provocarne

Atti Parlamentari — 32376 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 12 GENNAIO 2016

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la sospensione dalla carica elettiva, in virtùdel decreto legislativo 31 dicembre 2012,n. 235, la cosiddetta legge Severino;

qualche tempo fa, il Consiglio supe-riore della magistratura avviò un proce-dimento nei riguardi del dottor Michelan-gelo Russo, nonché del dottor LucianoSantoro, entrambi magistrati presso laprocura della Repubblica di Salerno, peraver tentato di accedere ai computer deltribunale di Salerno al fine di verificare sefossero in corso procedimenti penali acarico di Vincenzo De Luca e di altriimputati, in particolar modo relativamenteall’inchiesta Ideal Standard – Sea parksulla realizzazione di un parco marinonell’area industriale di Salerno; il proce-dimento a carico del giudice Russo siconcluse con il suo allontanamento dallaprocura di Salerno; il magistrato ricoprìpoi il ruolo di consulente del ministerodell’ambiente e della tutela del territorio edel mare, prima di essere riassegnato allaprocura di Salerno, come presidente delsecondo collegio della corte di appello;

il fratello del magistrato Michelan-gelo Russo, Remo Russo, commercialista èstato per più di 10 anni presidente delparco scientifico tecnologico di Salernopartecipata del comune, azionista di mag-gioranza, nomina conferita quando DeLuca era sindaco di Salerno. A quantoconsta agli interroganti, l’incarico di Pre-sidente è retribuito così come quello diliquidatore attualmente svolto da RemoRusso;

gli interroganti ritengono che sia as-solutamente inopportuno, al fine del cor-retto esercizio delle funzioni e ancor piùper garantire il rispetto del principio dellalegalità e imparzialità il fatto che lo stessomagistrato – sottoposto a procedimentodel Consiglio superiore della magistraturasu procedimenti penali che coinvolgevanolo stesso De Luca e poi trasferito dallaprocura di Salerno ad altra sede, coinvoltoattraverso un suo stretto congiunto cheper lunghi anni ha ricoperto incarichiretribuiti nell’amministrazione sotto laguida di De Luca – sia ora incaricato di

giudicare, nel gennaio 2016, Vincenzo DeLuca;

va considerato l’inevitabile clima disospetti che getterebbe ombre sull’esito diun processo dal quale dipende il destinopolitico di Vincenzo De Luca, tra l’altro giàal centro di un’altra inchiesta che mette indubbio l’imparzialità dei giudici chiamatia valutare la sua posizione –:

se il Ministro sia a conoscenza deifatti esposti in premessa, se non ritenga didover porre in essere, per quanto di com-petenza, iniziative utili a salvaguardare ilprincipio dell’indipendenza e della terzietàdei magistrati su cui si fonda l’ordina-mento giuridico, adottando anche corri-spondenti iniziative normative volte a ren-dere più stringenti i meccanismi di incom-patibilità dei magistrati.

(2-01217) « Russo, Brunetta ».

* * *

INFRASTRUTTURE E TRASPORTI

Interrogazione a risposta orale:

D’INCECCO e FUSILLI. — Al Ministrodelle infrastrutture e dei trasporti. — Persapere – premesso che:

dal 1o gennaio 2016 sono scattati irincari dei pedaggi autostradali su diversitratti;

a fronte di un aumento medio dello0,86 per cento; le autostrade A24 e A25,gestite dalla Strada dei Parchi SpA, regi-strano un rincaro del 3,45 per cento. Nellospecifico, si tratta del secondo aumentopiù alto dopo quello della Torino-Milano(+6,5 per cento);

le tariffe di Strada dei Parchi, in basealle informazioni pubblicate sul sito dellastessa società, sono aumentate del 4,78 percento nel 2010; dell’8,14 per cento nel2011; dell’8,06 per cento nel 2012; dell’828 per cento nel 2014;

Atti Parlamentari — 32377 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 12 GENNAIO 2016

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per fare alcuni esempi, il pedaggioautostradale per raggiungere la Capitaleda Avezzano dal 1o gennaio 2016 costa 80centesimi in più (da 9,10 a 9,90 euro); perandare a Roma da Chieti-Pescara il bi-glietto è passato da 18,50 euro a 19,10euro;

gli aumenti penalizzano duramente ipendolari e i viaggiatori e mettono arischio la ripresa e la competitività del-l’economia regionale abruzzese, anche inconsiderazione del fatto che i pedaggi delleautostrade A24 e A25 sono già fra i piùalti d’Italia. Prima dei nuovi rincari, in-fatti, il tragitto Roma-L’Aquila di 111chilometri costava 11,10 euro. La Roma-L’Aquila, inoltre è molto frequentata daipendolari che entrano nella Capitale da este per il breve tragitto/Tangenziale-Lun-ghezza di 16,6 chilometri pagano 1,70euro;

il rincaro dei pedaggi è l’ennesimo edinammissibile salasso a carico della popo-lazione, anche in considerazione della ca-rente manutenzione e degli scarsi serviziassicurati sulle tratte A24 e A25: pertrovare una stazione di servizio partendodal casello Chieti-Pescara bisogna percor-rere oltre 100 chilometri –:

se e quali iniziative di competenzaintenda adottare per la revoca di taliaumenti e per evitare che gli stessi siripetano in futuro al fine di tutelare gliutenti delle autostrade A24 e A25, leimprese e, in generale, tutti i cittadini.

(3-01915)

Interrogazioni a risposta in Commissione:

TINO IANNUZZI. — Al Ministro delleinfrastrutture e dei trasporti. — Per sapere– premesso che:

la Corte Costituzionale, con la sen-tenza n. 261 del 17 novembre 2015, pub-blicata il successivo 11 dicembre, ha di-chiarato la incostituzionalità dell’articolo29, comma 17 del decreto-legge 12 set-tembre 2014 n. 133, convertito con modi-ficazioni dalla legge 11 novembre 2014,

n. 164, nella parte in cui tale disposizionelegislativa non prevede che il piano stra-tegico nazionale della portualità e dellalogistica sia adottato in sede di conferenzaStato-regioni;

infatti la norma censurata del decre-to-legge n. 133 del 2014 incide sulla ma-teria « porti e aeroporti civili » che, allastregua dell’articolo 117, terzo comma,della Costituzione, rientra fra quelle dicompetenza legislativa concorrente fraStato e regioni;

in tali materie, quindi, per rispettareil ruolo delle regioni, vanno assicurateforme adeguate di coinvolgimento e pro-cedure concertative e di coordinamentoorizzontale fra Stato e regioni, quali leintese;

con la successiva legge cosiddetta Ma-dia 7 agosto 2015, n. 124, all’articolo 8,comma 1, lettera f), il Governo è statodelegato ad adottare, entro dodici mesidalla data di entrata in vigore della legge,uno o più decreti legislativi per la « rior-ganizzazione, razionalizzazione e sempli-ficazione della legge 28 gennaio 1994,n. 84, con particolare riferimento al nu-mero, all’individuazione di autorità di si-stema nonché alla governance tenendoconto del ruolo delle regioni e degli entilocali e alla semplificazione e unificazionedelle procedure doganali e amministrativein materia di porti »;

tali decreti legislativi debbono essereadottati su proposta del Ministro, previaacquisizione del parere della Conferenzaunificata Stato-regioni-città ed autonomielocali di cui all’articolo 8 del decretolegislativo n. 281 del 1977, oltre che delleCommissioni parlamentari competenti;

risulta, quindi, evidente che sia per ilpiano della portualità e della logistica, siaper l’esercizio della delega conferita inmateria di porti dalla « legge Madia », ilGoverno deve, necessariamente coinvol-gere attivamente nel procedimento legisla-tivo le regioni;

il ruolo delle regioni, anche alla lucedella recente sentenza della Corte Costi-

Atti Parlamentari — 32378 — Camera dei Deputati

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tuzionale, è assolutamente imprescindibilee fondamentale;

in questa prospettiva, per la riorga-nizzazione ed il riordino della governancedei Porti, in particolare per quanto attienealla definizione delle istituende Autorità diSistema ed all’accorpamento delle attualiautorità portuali, il coinvolgimento delleregioni non può avvenire solamente insede di Conferenza unificata, quando loschema di decreto legislativo è già statoelaborato e predisposto dal Governo eviene sottoposto al parere della Confe-renza medesima;

invece, le regioni debbono esserecoinvolte in misura incisiva, già nelle fasiprecedenti del percorso formativo del de-creto legislativo e fin dal lavoro istruttorioe dalla disamina delle differenti situazioniterritoriali, per addivenire alle scelte piùequilibrate, per le quali è indispensabile lapartecipazione attiva e piena delle regioni,che hanno compiuta e profonda cono-scenza della realtà dei territori e dellecomunità;

è questo il percorso istituzionale ir-rinunciabile e fondamentale per scongiu-rare scelte e decisioni affrettate e super-ficiali, che debbono essere, invece, guidateda una istruttoria e da una ponderazioneaccurate e approfondite e, giammai, dalrichiamo a principi astratti o a soluzionigià precostituite;

la riforma in itinere della legislazionein tema di porti deve naturalmente inve-stire, accanto agli aspetti organizzativi e digovernance, l’obiettivo strategico e priori-tario della semplificazione, dello snelli-mento e velocizzazione delle procedureamministrative e relative alla formazioneed approvazione dei piani regolatori por-tuali, al fine della rapida ed efficienteesecuzione di tutte le infrastrutture e ditutti i lavori a cominciare da quelli – peri dragaggi e per le aree aeroportuali –indispensabili ed urgenti per modernizzaree rendere più’ competitivo in tutto il Paeseil sistema dei nostri porti –:

con quali iniziative, in quali forme econ quali procedure concertative e di

coordinamento orizzontale, il Ministro in-terrogato intenda coinvolgere le regioni –in coerenza con la sentenza della CorteCostituzionale n. 261/2015 – ai fini dellaelaborazione sia del piano nazionale stra-tegico della portualità e della logistica, siadei decreti legislativi di cui all’articolo 8,comma lettera f) della « legge Madia »n. 124 del 2015, in particolare per quantoconcerne le scelte organizzative sul mo-dello di governance dei porti, l’istituzionedelle autorità di sistema, la riorganizza-zione, il riordino e l’accorpamento delleattuali autorità portuali. (5-07327)

COVELLO. — Al Ministro delle infra-strutture e dei trasporti. — Per sapere –premesso che:

con il nuovo anno Trenitalia ha adot-tato un incremento delle proprie tariffe sututta la rete nazionale e ha proceduto adattivare il superamento dei biglietti chilo-metrici;

si tratta di due misure che penaliz-zano in maniera eccessiva l’utenza cala-brese anche a fronte di un servizio checontinua a rimanere in maniera evidentedel tutto inadeguato;

l’incremento tariffario non segue al-cun intervento di miglioramento del ma-teriale rotabile e del servizio lungo letratte che interessano la Calabria;

permangono i disservizi nei collega-menti regionali e per quelli a lunga per-correnza dove ritardi e disagi sono all’or-dine del giorno;

la decisione di superare i bigliettichilometrici penalizza l’utenza locale so-prattutto quella residente in luoghi in cuinon vi sono biglietterie e stazioni aperte;

nelle scorse settimane l’interroganteaveva già sollevato la questione delle ta-riffe aeree estremamente onerose per laCalabria sollecitando il Governo ad atti-vare un tavolo di confronto con le com-pagnie;

Atti Parlamentari — 32379 — Camera dei Deputati

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questa decisione di Trenitalia com-promette ulteriormente il diritto alla mo-bilità per i calabresi e non aiuta la ripresaeconomica di questo territorio;

la questione trasporti è cruciale perl’intero Mezzogiorno e, in particolare, perla Calabria considerato il suo atavico iso-lamento –:

quali iniziative intenda assumere conurgenza il Ministro al fine di convocare intempi rapidi un tavolo istituzionale diconfronto con Trenitalia e Alitalia peraffrontare la questione dei collegamenti edelle tariffe praticate lungo le tratte cheinteressano il territorio calabrese al fine dinon penalizzare l’utenza e l’economia diun territorio in difficoltà. (5-07330)

RICCIATTI, FRANCO BORDO, ME-LILLA, QUARANTA, SCOTTO, PIRAS,SANNICANDRO, DURANTI, FOLINO,NICCHI, FRATOIANNI e KRONBICHLER.— Al Ministro delle infrastrutture e deitrasporti. — Per sapere – premesso che:

il 15 gennaio 2015 è stata dispostal’apertura al traffico del nuovo tratto dellastrada statale 77 var « della Val diChienti » ricompresa tra le progressivechilometriche 17+600 (svincolo di Colfio-rito) e 26+600 (svincolo Serravalle diChienti), nel territorio della regione Mar-che;

per consentire ad Anas di eseguireaccertamenti tecnici sulle gallerie Serra-valle e Varano si è proceduto, in data 2luglio 2015, alla chiusura di entrambe lecarreggiate del tratto stradale indicato; aseguito degli accertamenti è risultato ne-cessario effettuare interventi di sistema-zione delle suddette gallerie;

in data 8 agosto 2015 è stato riapertoal traffico il tratto stradale ricompreso trale progressive chilometriche 17+600 (svin-colo di Colfiorito) e 26+600 (svincolo Ser-ravalle di Chienti) per la sola carreggiatadestra (direzione Macerata);

attualmente resta chiusa al traffico lacarreggiata sinistra (in direzione Folignosino al passo di Colfiorito);

la realizzazione di alcuni lotti dellastrada statale 77 Foligno-Civitanova Mar-che, ricadenti nel territorio della regioneUmbria, è attualmente oggetto di indaginida parte della procura della Repubblica diSpoleto, a seguito della testimonianza ano-nima di un operaio che aveva preso parteai lavori, divulgata nell’ambito di unainchiesta giornalistica della trasmissionetelevisiva Report, per l’utilizzo di quanti-tativi di materiale nella realizzazione del-l’opera insufficienti e sensibilmente dif-formi rispetto alla regola d’arte;

l’interrogante ha presentato negliscorsi mesi alcuni atti di sindacato ispet-tivo, ai quali ci si richiama (tra i quali:Interrogazione a risposta in commissionen. 5-07123 del 27 novembre 2015, sedutan. 531; interrogazione a risposta in com-missione n. 5-05313, del 13 aprile 2015,seduta n. 407), per ottenere chiarimentisulla realizzazione dell’opera e sulle ve-rifiche e le misure predisposte dalle am-ministrazioni competenti a seguito delladenuncia; il tratto stradale ricompresotra le progressive chilometriche 17+600(svincolo di Colfiorito) e 26+600 (svincoloSerravalle di Chienti) è stato realizzatodal contraente generale Val di ChientiScPA (lo stesso che ha realizzato i lottisui quali attualmente indaga la procuradella Repubblica di Spoleto) per contodella società Quadrilatero –:

se il Ministro interrogato sia in gradodi riferire circa il tipo di difformità ri-scontrato da Anas nel tratto di stradaevidenziato, e quali iniziative abbia intra-preso Anas, sia direttamente sia attraversoeventuali richieste di intervento al con-traente generale assegnatario dei lavori,per ripristinare l’operatività del trattostradale suddetto;

se risulti al Ministro interrogato cheAnas abbia segnalato tali difformità allaprocura della Repubblica competente, alfine di verificare eventuali violazioni dinorme penali; se sia in grado di fornire

Atti Parlamentari — 32380 — Camera dei Deputati

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una stima sui tempi necessari per addi-venire alla riapertura del tratto stradalesuddetto. (5-07331)

* * *

INTERNO

Interpellanze urgenti(ex articolo 138-bis del regolamento):

I sottoscritti chiedono di interpellare ilMinistro dell’interno, per sapere – pre-messo che:

con l’articolo 14, comma 1, del de-creto legislativo 334 del 2000 è statoistituito il ruolo direttivo speciale dellapolizia di Stato;

il nuovo ruolo direttivo avrebbe do-vuto essere costituito, a partire dal 2001 efino al 2005, secondo le previsioni di cuiagli articoli 24 e 25 del decreto legislativomedesimo;

le suddette disposizioni di legge sonorimaste inattuate, in quanto, a partire dal2001, non è stato bandito alcun concorsoper la copertura della dotazione organicadel ruolo direttivo speciale, che invece èstato regolarmente costituito nelle altreforze di polizia ad ordinamento militare enella polizia penitenziaria, con gravedanno soltanto per il personale della po-lizia di Stato;

ad aggravare la situazione di dispa-rità si è aggiunto l’articolo 1, comma 261,della legge 23 dicembre 2005, n. 266, conil quale, da ultimo, è stato stabilito che« fino a quando non saranno approvate lenorme per il riordinamento dei ruoli delpersonale delle Forze di polizia ad ordi-namento civile e degli ufficiali di gradocorrispondente delle Forze di polizia adordinamento militare e delle Forze ar-mate, è sospesa l’applicazione dell’articolo24 del decreto legislativo 5 ottobre 2000,n. 334, e successive modificazioni »;

a seguito della sospensione dell’appli-cazione dell’articolo 24 citato, con il me-

desimo articolo 1, comma 261, della legge266 del 2005, il legislatore ha previsto, invia transitoria, che « alle esigenze di ca-rattere funzionale » si dovesse provvedere,in particolare, « mediante l’affidamento,agli ispettori superiori-sostituti ufficiali dipubblica sicurezza “sostituti commissari”,delle funzioni di cui all’articolo 31-quater,comma 6, del decreto del Presidente dellaRepubblica 24 aprile 1982, n. 335, e suc-cessive modificazioni », ossia « le funzionidi vice dirigente di Uffici o unità organichein cui, oltre al funzionario preposto, nonvi siano altri funzionari del ruolo deicommissari o del ruolo direttivo speciale »;

ai sensi del citato articolo 31-quater,comma 6, del decreto del Presidente dellaRepubblica 335 del 1982, « gli uffici nel-l’ambito dei quali possono essere affidatefunzioni predette, nonché ulteriori fun-zioni di particolare rilevanza », sono indi-viduati « con decreto del Capo della Poli-zia-Direttore Generale della Pubblica Si-curezza »;

il legislatore del 2005, pur sospen-dendo l’applicazione dell’articolo 24 deldecreto legislativo 334 del 2000, ha pre-visto una disciplina transitoria che l’am-ministrazione era tenuta ad attuare nel-l’attesa dell’emanazione delle nuove normedi riordino dei ruoli del personale delleforze di polizia ad ordinamento civile edegli ufficiali di grado corrispondente delleforze di polizia ad ordinamento militare edelle forze armate;

le predette disposizioni legislative,anche in questo caso, non hanno maiavuto attuazione, con la conseguenza chein molti uffici o unità organiche in cui,oltre al funzionario preposto, non vi sonoaltri funzionari del ruolo dei commissari,per quanto normativamente previsti, gliappartenenti al ruolo degli ispettori sonocostretti a svolgere – di fatto e in manieranon occasionale o temporanea come pre-visto dalla legge – non soltanto le funzioniproprie del ruolo direttivo, ma, nei casi diassenza o impedimento del titolare del-l’ufficio, anche quelle di vice-dirigente oaddirittura di dirigente; e ciò senza chel’ufficio sia stato previamente individuato

Atti Parlamentari — 32381 — Camera dei Deputati

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– in considerazione dell’importanza dellefunzioni predette – « con decreto del Capodella Polizia-Direttore Generale della Pub-blica Sicurezza »;

pertanto, da dieci anni a questaparte, il Ministero dell’interno sta provve-dendo « alle esigenze di carattere funzio-nale » conseguenti alla sospensione dell’ap-plicazione dell’articolo 24 del decreto le-gislativo 334 del 2000 e successive modi-ficazioni ed integrazioni di fatto inmaniera non conforme alla legge;

a fronte di tale prolungata inerzia,in data 3 ottobre 2014, il « Comitato perla tutela degli ispettori della polizia diStato » (identificato anche con l’acronimoCo.T.I.Pol.) ha formalmente chiesto alMinistero dell’interno di dare attuazionealle disposizioni contenute nell’articolo 1,comma 261, lettera a), della legge 266 del2005;

in mancanza di un’adeguata rispostada parte dell’amministrazione, il Co.T.I.Pol.ha adito il T.A.R. del Lazio, che ha accolto ilricorso con sentenza 8328/2015, ordinandoal Ministero dell’interno di provvedere en-tro 90 giorni, con decreto del Capo dellapolizia, alla formale individuazione degliuffici nell’ambito dei quali le funzioni di cuiall’articolo 31-quater, comma 6, del decretodel Presidente della Repubblica 335 del1982 possono essere affidate, così comeprevisto dall’articolo 1, comma 261, dellalegge 266 del 2005;

a seguito dell’impugnazione del Mi-nistero, di recente si è pronunciato ancheil Consiglio di Stato con sentenza n. 5251/2015, il quale, in accoglimento dell’appello,ha osservato che nella fattispecie « non siravvisa l’obbligo dell’Amministrazione,nella specie il Ministero dell’interno, diprovvedere nei confronti del privato inquanto nel caso in esame l’amministra-zione anzidetta se pure vincolata nell’ “an”ad assumere l’invocato provvedimento nonlo è nel ‘quando’; di conseguenza, essendola materia riservata al potere discrezionaledell’amministrazione, nessun vincolo al-meno nel ‘quando’, sussisterebbe in capoal Ministero dell’interno di emissione del-l’invocato provvedimento »;

ciò nondimeno, il Consiglio di Statoha precisato che, « logicamente, ciò nonvuol dire che l’amministrazione possa“sine die” rimanere inerte ed esimersi daldisciplinare gli adempimenti stabiliti dallalegge »;

il personale interessato rappresentala quasi totalità dei comandanti degli ufficidelle specialità della polizia di Stato, ossiadella polizia stradale, ferroviaria e postale,e dei responsabili delle sezioni della squa-dra mobile, della digos e dei commissa-riati, che da oltre 10 anni stanno subendointollerabili disparità di trattamento, siasul piano economico che professionale,rispetto agli omologhi delle altre forze dipolizia e tali disparità sono generate inprimis da un’amministrazione a giudiziodegli interroganti disattenta nei confrontidel proprio personale;

il Capo della polizia, nonostante unaspecifica richiesta di incontro da parte delCo.T.I.Pol., riconosciuto dal TAR del Laziocome soggetto unitario di rappresentanzadegli appartenenti all’intero ruolo degliispettori, a quanto risulta agli interpellanticontinua a rimanere silente –:

se vi siano particolari ragioni per cuiil Ministero dell’interno ha ritenuto dipoter dare attuazione, negli anni, soltantoal disposto di cui alla lettera b) dell’arti-colo 1, comma 261, della legge 266 del2005 e non anche al disposto di cui allalettera a), quantunque dall’attuazione diquest’ultima non sarebbero derivati mag-giori oneri per lo Stato, a differenza dellaprima;

se, a fronte dell’obbligo di legge ealla luce della citata pronuncia del Con-siglio di Stato, il Ministro ritenga diporre fine allo stato di inerzia, ormaiprotrattosi per ben dieci anni, e darefinalmente attuazione all’articolo 1,comma 261, lettera a), della legge 266 del2005, previa attuazione dell’articolo 31-quater, comma 6, del decreto del Presi-dente della Repubblica 335 del 1982;

se, in vista delle ormai imminentimodificazioni agli ordinamenti del per-

Atti Parlamentari — 32382 — Camera dei Deputati

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sonale delle forze di polizia di cui al-l’articolo 16 della legge 121 del 1981,come stabilito dalla legge-delega 124 del2015, sia intenzione del Ministro assu-mere iniziative per provvedere alla previacostituzione del ruolo direttivo specialedella polizia di Stato, in attuazione del-l’articolo 25 del decreto legislativo 334del 2000, al fine di riallineare le quali-fiche apicali del ruolo degli ispettori alleomologhe qualifiche degli appartenentialle altre forze di polizia.

(2-01219) « Dadone, Dieni, Nesci, Nuti,Cecconi, Cozzolino, D’Am-brosio, Toninelli, Agostinelli,Alberti, Baroni, Basilio, Bat-telli, Benedetti, MassimilianoBernini, Paolo Bernini, Ni-cola Bianchi, Bonafede, Bre-scia, Brugnerotto, Businarolo,Busto, Cancelleri, Cariello,Carinelli, Caso, Castelli, Chi-mienti, Ciprini, Colletti ».

I sottoscritti chiedono di interpellare ilMinistro dell’interno, per sapere – pre-messo che:

durante l’ultima tornata amministra-tiva del 30 maggio 2015, al comune diQuarto è stato eletto il sindaco RosaCapuozzo, esponente del Movimento 5stelle;

Quarto, comune della provincia diNapoli che conta 40 mila abitanti, erastato precedentemente sciolto per infiltra-zioni criminali a seguito di un’inchiestasull’ingerenza del clan Polverino nellescelte urbanistiche del territorio;

il 3 novembre 2015 gli organi diinformazione hanno diffuso la notizia del-l’esistenza di un dossier che documente-rebbe il reato di abuso edilizio commessosull’abitazione di proprietà del marito delsindaco; l’appartamento in questione sitroverebbe in via Masullo, a Quarto, ecostituirebbe la residenza del sindaco edella sua famiglia;

il fascicolo del dossier, costituito da10 pagine, è stato fatto recapitare ai con-siglieri comunali di opposizione che avreb-bero poi provveduto a trasmetterlo aicarabinieri di Quarto;

nei documenti consegnati ai militaridell’Arma ci sarebbero le prove chel’abuso edilizio sarebbe stato commessodopo il 2003, vale dire dopo il termineprevisto per poter usufruire del condono;

secondo quanto riportato dal quoti-diano « Il Mattino » in un articolo pubbli-cato il 4 novembre sull’edizione on line delquotidiano e firmato da Alessandro Na-politano « il manufatto in questione è lostesso che ospita la tipografia del marito,la loro abitazione e lo studio legale diRosa Capuozzo. Secondo l’autore del dos-sier, però, la richiesta di condono sarebbestata effettuata entro i termini prescritti ecioè entro il 30 aprile del 2003. Tuttavia,dalla fotografia aerea, datata 12 maggiodello stesso anno, risulta che il sottotettonon era stato ancora realizzato. In praticasi tratterebbe di un abuso non sanabile, inquanto non preesistente alla data indi-cata »;

nel dossier consegnato ai carabiniericomparirebbe anche il nome dell’ingegnereRosario Altamonte, che ha firmato il cer-tificato di idoneità statica allegato a cor-redo della pratica e che risulterebbe in-dagato in un’inchiesta della Dda sulleinfiltrazioni del clan Polverino in alcunicomuni della provincia di Napoli, tra iquali Quarto;

la vicenda relativa ai presunti abusiedilizi commessi dal sindaco di Quarto siintreccerebbe con un altro episodio alcentro di un’inchiesta avviata dalla, dire-zione distrettuale antimafia di Napoli ecoordinata dal pm Henry John Woodcock;

nell’ambito dell’inchiesta della dire-zione distrettuale antimafia, risulterebbeindagato Giovanni De Robbio, consiglierecomunale del Movimento 5 Stelle, partitodi cui è espressione lo stesso sindaco,risultato essere il consigliere più votato aQuarto nelle ultime elezioni amministra-tive;

Atti Parlamentari — 32383 — Camera dei Deputati

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secondo quanto emergerebbe dalleindagini, De Robbio avrebbe usato la fotoche documenterebbe l’illecito commessodal sindaco per minacciarlo, al fine diottenere, tra l’altro, l’affidamento delcampo di calcio di Quarto all’imprenditoreAlfonso Cesarano che lo avrebbe sostenutoin campagna elettorale e che risulterebbevicino ai clan di camorra che controllanoil territorio. Tra le accuse rivolte a DeRobbio figurerebbero il voto di scambiooltre che la tentata estorsione aggravatadal metodo mafioso;

il 6 gennaio 2016, il quotidiano LaStampa, in un articolo a firma di GuidoRuotolo riporta alcuni stralci di intercet-tazioni telefoniche che confermerebberol’accordo tra De Robbio e gli esponentidella camorra locale: « Comincia a chia-marlo. Ha preso 890 voti, è il primo deglieletti. Noi ci siamo messi con chi vince,capito ? »;

la telefonata in questione risalirebbeal 1o giugno 2015 e sarebbe stata effet-tuata, tra il primo e il secondo turno delleelezioni amministrative, dall’imprenditoreCesarano, legato al clan camorrista deiPolverino, per dare indicazioni sul votoper il ballottaggio: « Adesso si deve portarea votare chiunque esso sia, anche le vec-chie di ottant’anni. Si devono portare làsopra, e devono mettere la X sul Movi-mento 5 Stelle »;

attraverso le intercettazioni sarebbeanche stata svelata la contropartita attesadall’organizzazione criminale: « L’asses-sore glielo diamo noi praticamente. E luici deve dare quello che noi abbiamo dettoche ci deve dare. Ha preso accordi connoi. Dopo, così come lo abbiamo fattosalire così lo facciamo cadere »; il consi-gliere Giovanni De Robbio, espulso dalpartito, si è dimesso dal consiglio comu-nale il 27 dicembre;

a fine dicembre 2015 anche l’asses-sore al bilancio Umberto Masullo ed ilconsigliere comunale Fabrizio Manzohanno rassegnato le dimissioni alle quali,secondo quanto apparso sugli organi distampa, potrebbero seguirne delle altre;

in un articolo a firma Fiorenza Sar-zanini, pubblicato il 12 gennaio 2016 dalCorriere della Sera, risulta che i verticinazionali del Movimento 5 Stelle sareb-bero stati a conoscenza, sin dal novembrescorso, dei fatti accaduti nel comune diQuarto; in particolare, sono state acquisiteagli atti dell’inchiesta alcune intercetta-zioni risalenti ai 24 novembre 2015, delsindaco Rosa Capuozzo, che in una con-versazione con la consigliera comunale delM5S Concetta Aprile, affermava: « Io hogià avvertito a Luigi Di Maio anche perl’eventuale espulsione, no ma che stiamoscherzando ! Io gli ho detto anche a Luigiche qualche sera ci dobbiamo vedere per-ché qualsiasi cosa veramente loro ci de-vono commissariare »;

in un’altra intercettazione datata 17dicembre 2015 e anch’essa riportata sulCorriere della sera del 12 gennaio 2016, ilsindaco di Quarto Capuozzo intima: « Biso-gna gestire mediaticamente ... più in silen-zio possibile, senza mettere i manifesti »;

il 12 gennaio 2016, il sindaco diQuarto Rosa Capuozzo è stata espulsa dalM5S –:

alla luce della inquietante sequenzache ha come scenario un comune che è giàstato sciolto per infiltrazioni criminali,quali iniziative di competenze intenda assu-mere il Ministro interrogato e in particolarese non ritenga necessario procedere all’isti-tuzione di una commissione d’indagine, chesia incaricata dell’attività di accesso e ac-certamento, come previsto dall’articolo 143del Testo unico delle leggi sull’ordinamentodegli enti locali, affinché il Ministero del-l’interno possa verificare in modo struttu-rale e accurato se ci sono elementi per loscioglimento del comune per infiltrazionemafiosa, chiarendo, in tal modo, la veritàdei fatti a tutela dei cittadini e della legalità.

(2-01223) « Russo, Brunetta ».

Interrogazione a risposta orale:

COVELLO. — Al Ministro dell’interno.— Per sapere – premesso che:

la città di Cosenza e il suo hinterlandda alcuni mesi hanno visto crescere il

Atti Parlamentari — 32384 — Camera dei Deputati

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numero di rapine che alimentano un climadi inquietudine e preoccupazione tra icittadini;

l’ufficio postale di Rende ha vistorecentemente due rapine in piena mattinaalla presenza di numerosi utenti che eranolì per commissioni;

sempre a Rende la vigilia di capo-danno si è verificato un tentativo di rapinapresso un istituto di credito in pienocentro;

nel centro di Cosenza pochi giorni fasi è registrata una rapina a una agenziadella Banca Carime in pieno giorno e negliultimi tempi numerosi sono stati gli epi-sodi intimidatori ai danni di imprenditorie operatori commerciali;

tale situazione ha generato un climadi forte preoccupazione nella comunitàcosentina –:

se il Governo sia a conoscenza diquanto riportato in premessa, quali ini-ziative intenda assumere con la massimaurgenza al fine di rafforzare in termini dimezzi e uomini le dotazioni delle forzedell’ordine in servizio nella città capoluogoe nel suo hinterland e se non intendapresenziare a uno specifico Comitato perl’ordine e la sicurezza pubblica al fine dirafforzare l’attività di controllo del terri-torio. (3-01916)

Interrogazione a risposta in Commissione:

BURTONE. — Al Ministro dell’interno.— Per sapere – premesso che:

nel corso degli ultimi mesi si registrauna escalation di assalti e tentativi di furtiai danni di postamat e bancomat in di-verse località della Basilicata;

a fine anno, in una sola notte, sonostati assaltati quattro bancomat di cui unoriuscito e tre falliti; tutti gli assalti sonostati realizzati con esplosivo, in tre diversicomuni della provincia di Potenza: Pietra-galla, Genzano di Lucania e Atella;

nei giorni seguenti, un altro tentativodi furto ai danni di un bancomat è statoeffettuato ai danni di uno sportello dellaBPM presso borgo La Martella a Matera;

da ultimo, sono stati assaltati il po-stamat dell’ufficio postale di Bella Muro eil bancomat di Ruvo del Monte;

da tempo, i bancomat e i postamatdella Basilicata sono oggetto di assalti conesplosivo e la vicenda sta assumendo con-torni davvero inquietanti, nonostante sisiano registrati arresti e sia stata sgomi-nata, nel corso del 2015, una banda deditaa tale attività;

Grottole, Irsina Palazzo San Gervasiosono state località dove già in precedenzasi erano registrati simili episodi;

spesso gli sportelli sono ubicati inprossimità di abitazioni e l’esplosivo im-piegato per farli saltare pone a rischio lasicurezza dei residenti –:

se il Governo sia a conoscenza di talefenomeno e quali iniziative intenda assu-mere, per quanto di competenza, affinchépossano essere rafforzati i controlli sulterritorio al fine di prevenire suddettiassalti che pongono a rischio l’incolumitàdei cittadini. (5-07325)

Interrogazioni a risposta scritta:

MISIANI, GIUSEPPE GUERINI,SANGA e CARNEVALI. — Al Ministrodell’interno, al Ministro dell’economia edelle finanze. — Per sapere – premessoche:

l’articolo 2 della legge 24 dicembre2003, n. 350 (come modificato dall’articolo6-quater della legge 31 marzo 2005, n. 43)ha istituito l’addizionale comunale sui di-ritti di imbarco;

tale addizionale è pari ad euro 1,00per passeggero, sul quale grava l’onereeconomico, ed è versata, dal vettore, al-

Atti Parlamentari — 32385 — Camera dei Deputati

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l’entrata del bilancio dello Stato per la suasuccessiva riassegnazione, così articolata:

a) sino alla concorrenza di 30 milionidi euro all’ENAV – Ente Nazionale Assi-stenza al Volo;

b) oltre detta soglia:

a. il 40 per cento, a favore deicomuni del sedime aeroportuale o con lostesso confinanti;

b. il 60 per cento, per il finanzia-mento di efficaci misure di tutela dell’in-columità delle persone, per il contrastoalla criminalità e per il potenziamentodella sicurezza delle strutture aeropor-tuali;

dal testo di legge si desume che,mentre la quota fissa riservata allo Statosi identifica come una entrata ordinariaindifferenziata di quest’ultimo, la quotavariabile è, invece, assoggettata dalla leggemedesima a due differenti vincoli di de-stinazione, con la conseguenza che, unavolta superato il tetto assoggettato a ri-serva di 30 milioni, l’eccedenza deve esseredistribuita secondo le modalità indicatedalla legge;

la predetta eccedenza non può esserein alcun modo ricondotta ad una entratafiscale ordinaria dello Stato, tantomenoindifferenziata, di cui quest’ultimo possaliberamente disporre o, tantomeno, assog-gettare a revisioni di spesa;

dal 2005 sono stati erogati ai comuni,a titolo di addizionale sui diritti di im-barco, importi sensibilmente inferiori ri-spetto a quelli che, ai sensi di legge,sarebbero stati di effettiva spettanza deglistessi, con un flusso di finanziamenti di-scontinuo e contrassegnato da mancateassegnazioni e non rispondenza degli im-porti dovuti con il totale dei passeggeriviaggianti;

detta situazione si è ulteriormenteaggravata a seguito dell’erronea applica-zione delle disposizioni di cui all’articolo2, commi 615 e 616 della legge 24 dicem-bre 2007, n. 244 (legge finanziaria 2008),che hanno modificato unicamente il modo

di procedere in segno alle assegnazioni,eliminando alcuni passaggi di bilancio, manon la natura dell’entrata, il quantumdell’addizionale comunale, né il vincolo didestinazione previsti dall’articolo 2 dellalegge 24 dicembre 2003, n. 350;

per l’anno 2011, l’intera somma re-lativa all’addizionale comunale è stata di-rottata al gestore di Trapani Birgi, perchiusura dell’aeroporto, ma non risultaagli interroganti versata a tale gestore, nétantomeno distribuita ai comuni aventidiritto;

lo Stato, dunque, non ha versato econtinua a non versare ai comuni sommea destinazione vincolata che ai medesimispettano per legge ed al versamento deiquali gli stessi vantano un diritto sogget-tivo;

secondo i calcoli effettuati dall’Asso-ciazione nazionale comuni aeroportualiitaliani (A.N.C.A.I.), relativamente a 18comuni aventi diritto, le somme non ver-sate dallo Stato e attualmente dovute aicomuni stessi per il periodo 2005-2014ammonterebbero a complessivi euro55.539.746,00, di cui 24.547.412,58 dovutial comune di Fiumicino, 5.102.486,10 alcomune di Ferno, 3.637.479,26 al comunedi Orio al Serio, 3.146.395,16 al comune diCinisi, 3.039.778,92 al comune di SommaLombardo e la quota restante agli altri 13comuni presi in esame –:

quali iniziative di competenza inten-dono assumere i Ministri interrogati alfine di corrispondere ai comuni le sommedovute e non versate e ristabilire certezzasull’ammontare e sulla tempistica dei ri-versamenti ai comuni dell’addizionale suidiritti aeroportuali. (4-11592)

TAGLIALATELA. — Al Ministro dell’in-terno. — Per sapere – premesso che:

la città di Gorizia è meta di unnumero di soggetti richiedenti la prote-zione internazionale, flusso in costante

Atti Parlamentari — 32386 — Camera dei Deputati

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aumento, che sta mettendo in difficoltà lestrutture cittadine deputate a gestire l’ac-coglienza;

in base ai dati forniti dalla questurae pubblicati da Il Piccolo dell’11 aprile2015, il settanta per cento dei richiedentiasilo che presentano l’istanza a Gorizianon proviene direttamente da zone diguerra ma da altri Paesi europei;

il regolamento (UE) 604/2013, cosid-detto terzo regolamento di Dublino, sta-bilisce i criteri e i meccanismi di deter-minazione dello Stato membro competenteper l’esame di una domanda di protezioneinternazionale presentata in uno degliStati membri da un cittadino di un Paeseterzo o da un apolide;

il citato regolamento prevede tempidefiniti per il trasferimento di uno stra-niero proveniente da Paesi comunitari chene hanno effettuato la registrazione me-diante l’inserimento delle impronte digitalinel sistema EURODAC;

nel caso in cui risulti che lo stranierosia già stato registrato da un Paese euro-peo diverso da quello che in quel mo-mento si sta trovando ad esaminare ladomanda di protezione internazionale, en-tro sessanta giorni va contattato il Paeseche aveva già proceduto alla fotosegnala-zione del soggetto con la richiesta diripresa in carico;

a tal fine, la cosiddetta Unità diDublino istituita presso il Ministero del-l’interno dovrebbe emettere un appositodecreto di presa in carico per competenzaestera, ma nella maggior parte dei casi ciònon accade nei tempi normativamenteprevisti, con la conseguenza che le do-mande di protezione passano alla compe-tenza dell’Italia –:

con riferimento all’anno 2015, quantisiano stati gli stranieri riaccolti in Italia inbase alle norme del regolamento di « Du-blino III », quale sia il numero di stranieririscontrati positivi, in Italia e a Gorizia, al-l’accertamento del sistema EURODAC, e perquanti di questi siano state avviate le prati-che, da parte dell’unità Dublino, di richiesta

di presa in carico, quanti siano i decreti dicompetenza estera emessi dall’unità Du-blino e quanti gli stranieri effettivamentetrasferiti per competenza estera da Gorizia edall’Italia, quanti siano gli stranieri rispettoai quali, per mancata attivazione della pro-cedura di richiesta di ripresa in carico, lacompetenza a esaminare la domanda di pro-tezione sia passata all’Italia;

quante domande di protezione inter-nazionale presentate nel 2015 si sianoconcluse in via definitiva con un diniego,e quanti di questi stranieri siano statirimpatriati nei Paesi di provenienza.

(4-11596)

RAMPELLI. — Al Ministro dell’interno.— Per sapere – premesso che:

durante l’emergenza immigrazioneseguita alla primavera araba ed alla crisilibica, in provincia di Catanzaro era statodestinato ad ospitare i migranti il Resi-dence degli Ulivi di Falerna;

a tal fine il residence era stato presoin affitto da un consorzio, e sulla base diuna convenzione con la Protezione civileprima (soggetto attuatore dell’ordinanzadel Presidente del Consiglio dei ministri« emergenza Nord-Africa »), e con la pre-fettura poi, migranti di diverse nazionalitàsono stati ivi ospitati dall’aprile 2011 al 5marzo 2013;

dopo la conclusione dello stato diemergenza, i migranti hanno temporanea-mente lasciato il residence, ma successiva-mente vi sono ritornati e hanno dato avvioall’occupazione dello stabile, dalla quale èderivato un contenzioso fra il consorzio ela proprietà del residence sul pagamentodelle spese;

ad oggi, mentre al suo interno sonoavvenuti episodi di spaccio e prostituzione,nessuno sa, a quanto consta all’interro-gante, né quanti siano né chi siano glioccupanti dei residence, e questo deter-mina un evidente rischio per la sicurezzadei cittadini della zona –:

quali iniziative di competenza in-tenda assumere con riferimento a quantoesposto in premessa;

Atti Parlamentari — 32387 — Camera dei Deputati

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in che modo intenda garantire che lagestione dell’accoglienza sia realizzata nelpiù rigoroso rispetto delle normative, delleprocedure e dei cittadini residenti nellelocalità interessate da fenomeni di forteimmigrazione. (4-11598)

LOREFICE, SILVIA GIORDANO, DIVITA, MANTERO, COLONNESE, BARONIe GRILLO. – Al Ministro dell’interno, alMinistro della salute. – Per sapere –premesso che:

secondo i dati forniti dalla direzionecentrale della polizia criminale del dipar-timento della pubblica sicurezza, contenutinella XIII relazione semestrale dell’ufficiodel commissario straordinario di Governoper le persone scomparse, sono 32.372 lepersone scomparse in Italia e ancora darintracciare nel I semestre del 2015, di cui8.524 italiani e 22.848 stranieri, 13.085maggiorenni (6.712 italiani e 6.373 stra-nieri) e 18.287 minorenni (1.812 italiani e16.475 stranieri);

sono stati registrati ben 7.993 casi inpiù rispetto al 31 dicembre 2014, ma conuno scarto sempre più esiguo tra il nu-mero di denunce e le persone ancora darintracciare;

aumenta in parallelo, secondo la XIIIrelazione, il numero di persone ritrovate,confermando un trend positivo frutto delleindagini di magistratura e forze dell’ordinema anche del lavoro delle prefetture, conl’aggiornamento dei piani provinciali diricerca, e dell’azione di impulso e coordi-namento del commissario straordinariodel Governo per le persone scomparse;

dalla XIII relazione emergono datiimportanti, quali i protocolli per la geo-localizzazione dei malati di Alzheimer, perla salvaguardia delle vittime di abusi, l’os-servatorio sulle scomparse delle donne, icorsi di formazione per gli operatori coin-volti (polizia, prefetture, associazioni divolontariato), e persino l’attuazione daparte delle prefetture dei piani provincialidi ricerca, come da tempo chiesto dall’as-

sociazione Penelope Italia. Tale attuazioneha dimostrato come sia possibile ritrovareoltre l’80 per cento degli scomparsi;

drammatica dal punto di vista nor-mativo è la questione dei cosiddetti « coldcase » casi riguardanti persone scomparseda tanto tempo e delle quali difficilmentesi riuscirà a scoprire qualcosa;

Penelope Italia Onlus ha proposto suquesto tema l’istituzione presso le que-sture e i comandi provinciali dei carabi-nieri di gruppi specializzati che vadano arispolverare fascicoli ormai datati che ri-guardano minori scomparsi per cercare difare tutto quello che per ragioni giuridichee tecnologiche non è stato fatto all’epocadella scomparsa;

in merito ai cadaveri non identificatiche giacciono sepolti o custoditi in Istitutidi medicina legale e obitori comunali e ilcui elenco (1.421 i corpi registrati) ècontenuto nel registro nazionale dei cada-veri non identificati istituito nel 2007,l’associazione Penelope Italia, che fra levarie attività ha anche quella di affiancarei familiari degli scomparsi e seguirli nel-l’iter burocratico-giudiziario di ricercadella persona cara, combatte da tempo perl’istituzione della Banca dati DNA (decretodel Presidente della Repubblica 202 del2015) per ottenere il riconoscimento incapo ai familiari di scomparsi del diritto aconfrontare il proprio Dna con quello deicadaveri non identificati e cerca di creareuna rete di collaborazione con tutte leistituzioni per arrivare a rapide soluzionidei casi di scomparsa –:

se il Governo sia a conoscenza diquanto riportato in premessa in meritoalle vicende descritte e se non reputidoveroso assumere iniziative per attivare,come proposto da Penelope Italia, gruppispecializzati cui affidare il compito dioccuparsi dei « cold case » e istituire labanca dati Dna;

quali altre iniziative, accordi, conven-zioni, provvedimenti si intendano metterein atto per migliorare la ricerca e ilritrovamento degli scomparsi. (4-11603)

Atti Parlamentari — 32388 — Camera dei Deputati

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LUIGI DI MAIO. — Al Ministro dell’in-terno. — Per sapere – premesso che:

nei giorni scorsi l’interrogante haincontrato il dottor Tonino Rotondi, vicequestore aggiunto della polizia di Statosino al 4 agosto 2011, quando era inservizio presso la direzione investigativaantimafia come capo settore responsabiledella trattazione delle informative e, più ingenerale per la materia dell’articolo 41-bisdell’ordinamento penitenziario, regime didetenzione speciale per i mafiosi;

secondo quanto segnalato all’interro-gante, il dottor Rotondi il 4 agosto 2011,con provvedimento a firma dell’allora vicecapo della polizia (in luogo del Ministro),è stato dichiarato decaduto dall’impiegoper incompatibilità, ai sensi dell’articolo50 del decreto del Presidente della Repub-blica n. 335 del 1982;

contro tale provvedimento, il dottorRotondi ha proposto ricorso al TAR delLazio, con conseguente rigetto, e poi alConsiglio di Stato, ottenendo un ulteriorerigetto delle sue ragioni;

il dottor Rotondi riferisce di nonessere mai stato indagato per alcun reato,né tanto meno imputato, ma nonostanteciò riferisce altresì di essere stato dap-prima espulso dalla direzione investigativaantimafia ed in seguito dichiarato deca-duto dall’impiego in esito a procedimentiamministrativi adottati – secondo quantoda lui sostenuto – in totale carenza diistruttoria, nonché ignorando le puntualicontrodeduzioni esibite in sede difensiva.L’arbitraria interpretazione degli elementidedotti dall’amministrazione – nell’opi-nione del dottor Rotondi – era oggetto dimeticolose indagini difensive che il desti-natario denunciava immediatamente allagiurisdizione penale, individuata ope legisnel tribunale di Perugia e nella sua pro-cura della Repubblica in relazione al coin-volgimento diretto o indiretto di un altomagistrato di Cassino;

in data 27 aprile e 31 agosto 2015sarebbero intervenuti due provvedimenti,uno del sostituto procuratore e uno del

tribunale di Perugia in contraddizione coni giudicati amministrativi di primo e se-condo grado, laddove si afferma che ildottor Rotondi è stato fatto decadere dal-l’impiego sulla base di illeciti che non hamai compiuto, che il provvedimento didecadenza contiene aspetti di insufficientetrasparenza, che la decadenza dall’impiegonon è stata fondata su elementi accertatitali da dimostrare le responsabilità ammi-nistrative del dottor Rotondi stesso. Oc-corre, peraltro, segnalare altresì che, se-condo quanto riferito dal dottor Rotondi,un contemporaneo procedimento discipli-nare avviato per la destituzione non haavuto esito;

il citato decreto di archiviazione del31 agosto 2015 con il quale il giudice perle indagini preliminari del tribunale diPerugia, accogliendo in toto la richiesta diarchiviazione presentata dal sostituto pro-curatore della procura della Repubblica inordine ad asserite calunnie e diffamazionidenunciate in querela nei confronti deldottor Tonino Rotondi, oltre a sancire perl’ennesima volta l’estraneità di Rotondi aqualsiasi condotta penalmente rilevante,da un lato ne certifica la correttezzaprocessuale, dall’altro, evidenzia alcuneimportanti ombre sull’operato dell’ammi-nistrazione;

secondo il giudice umbro, in altreparole, il dottor Rotondi è stato dichiaratodecaduto dall’impiego sulla base di unainsussistente violazione dell’articolo 50 delcitato decreto del Presidente della Repub-blica n. 335 del 1982. La fattispecie del-l’ingerenza, poi, non sarebbe prevista inalcun modo dal diritto di polizia, a frontedella tassatività richiesta dall’applicazionedi una norma terminativa del rapportod’impiego, con un provvedimento che –sempre secondo il giudice di Perugia –non sarebbe stato « motivato » come deveessere per ogni atto amministrativo, ma« giustificato » e firmato dal vice capo dellapolizia in sostituzione del Ministro dell’in-terno che invece era ed è l’unica autoritàcompetente a farlo ai sensi del combinatodisposto dell’articolo 51 del decreto delPresidente della Repubblica n. 335 del

Atti Parlamentari — 32389 — Camera dei Deputati

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1982 e dell’articolo 3 del decreto legislativon. 161 del 2011 (cosiddetto « Brunetta »);

in seguito a quanto esposto, nelledate 23 marzo e 20 settembre 2015, ildottor Rotondi ha inoltrato al Ministrointerrogato due richieste di annullamentodel provvedimento decadenziale in auto-tutela;

il dottor Rotondi, peraltro, riferiscedi aver incontrato nel mese di marzo 2015il vice capo di gabinetto del Ministrodell’interno, il prefetto Franca Triestino,responsabile del settore affari interni delgabinetto che era ignara della vicenda eavrebbe al contempo rassicurato lo stessodottor Rotondi circa la cessazione di qual-siasi eventuale comportamento persecuto-rio da parte dell’amministrazione nei suoiconfronti;

dopo tale incontro, sempre secondoquanto riferito, il dottor Rotondi, ha inol-trato al Ministro interrogato il provvedi-mento definitivo del tribunale di Perugiavia fax a settembre e con raccomandata adottobre. Successivamente ha ricontattatol’ufficio del prefetto Triestino il quale hariferito di non aver ricevuto ancora dispo-sizioni in merito al suo caso –:

se il Ministro interrogato sia a cono-scenza della vicenda illustrata in pre-messa, se al Ministro risulti quanto di-chiarato dal dottor Tonino Rotondi equale sia il suo orientamento in merito;

se il Ministro interrogato non ritengadi dover valutare con la dovuta attenzionel’emanazione di un provvedimento di au-totutela con il quale si disponga l’annul-lamento del provvedimento decadenzialeche ha raggiunto il dottor Tonino Rotondiil 4 agosto 2011. (4-11609)

COLONNESE, FICO, LUIGI DI MAIO eSIBILIA. — Al Ministro dell’interno. — Persapere – premesso che:

il 31 dicembre 2015, in piazza Ca-lenda a Napoli, nel popoloso rione For-cella, veniva ucciso un giovane di 27 anni,Maikol Giuseppe Russo. Il fatto avveniva

intorno alle 19 e 30. Il giovane si erarecato a prelevare il fratello minore,Marco che lavora in un bar della piazza,preoccupato dei botti di fine anno che giàecheggiavano dalla mattina;

gli investigatori, a caccia della con-ferma di un movente di camorra, sonosempre più convinti che Maikol GiuseppeRusso è morto ammazzato da un proiettilevagante. Una pallottola che non era de-stinata a lui né a nessun altro, un’altravittima innocente, l’ultima dopo il caso diGenny Cesarano alla Sanità, o come NicolaScarpa ai Quartieri Spagnoli, ucciso da unproiettile sparato dalla figlia di un bossper festeggiare la mezzanotte mentre eraaffacciato al balcone di casa. Ancora unavolta i cittadini di Napoli stanno vivendomomenti di angoscia e di terrore in seguitoalla recrudescente spirale criminosa e vio-lenta da parte di organizzazioni criminali.Nel centro storico, non si ferma la sequeladi omicidi: dopo Ciro Esposito (22 anni,ucciso il 7 gennaio 2015), Pasquale Ceraso(67 anni, ucciso il 3 settembre 2015) eGennaro Cesarano (17 anni, ucciso il 6settembre — dopo appena tre giorni) il 14novembre è toccato a Pietro Esposito,pregiudicato di 45 anni, padre di CiroEsposito. In particolare, in quest’ultimoagguato, è rimasto ferito il dipendente diun’attività commerciale sita sul luogo del-l’omicidio – Piazza Sanità, Giovanni Ca-tena, 29 anni, intercettato da un colpomentre svolgeva la sua mansione che èstato poi operato d’urgenza al VecchioPellegrini, restando per diversi giorni inprognosi riservata. Come per il diciasset-tenne Gennaro Cesarano (sarebbe statoraggiunto e ucciso durante un’azione di-mostrativa delle organizzazioni criminaliin Piazza Sanità), anche per Maikol Giu-seppe Russo, dopo mille illazioni, si èesclusa la pista camorristica e di faide trai clan di Forcella stroncati dagli arrestidatati 2015. Tant’è che il nome del giovane– sposato e con figli – non compare mainelle ordinanze di custodia cautelare nénelle intercettazioni ambientali. Si sarebbetrovato nel bel mezzo di una « stesa »,abitudine criminale diffusa, in certi quar-tieri di Napoli come Forcella, appunto, i

Atti Parlamentari — 32390 — Camera dei Deputati

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Quartieri Spagnoli e la Sanità. Si tratta disfilate di motorini – due o più in sella –a sfrecciare per i vicoli per festeggiarequalcosa, ad esempio il matrimonio di unboss. Nel caso del 31 dicembre una festaanticipata di qualche ora della mezza-notte. La « stesa » — tre scooter con seigiovani in sella — arriva in piazza Calendae spara sfrecciando tra le auto in sosta. Unproiettile si conficca nella parete di unochalet. Di fronte c’è il bar e dietro lepiante Maikol con gli amici. Da dieci metridi distanza parte il colpo. Avrebbe potutocolpire altri, oppure fare più di una vit-tima. Invece si conficca nella testa diMaikol sotto gli occhi del fratello chelavora all’interno del locale;

nel mese di luglio 2015, dopo ilverificarsi dell’esecuzione del giovanissimoboss Emanuele Sibilo e delle azioni cri-minali compiute dalla cosiddetta « paranzadei bambini » proprio nella zona di For-cella, il Ministro interrogato ha dispostol’incremento da 50 a 100 unità « del con-tingente dei Reparti Inquadrati, peraltrogià operativi nei quartieri di Scampia eSecondigliano, allo scopo di implementarei servizi di sicurezza e ordine pubbliconelle aree pubblico a rischio »;

attraverso tale dispositivo, noto come« operazione alto impatto », il Governo havoluto dare « una risposta importante agaranzia dei cittadini napoletani che pos-sono e devono contare, specialmente dopoi gravi fatti recentemente avvenuti, su unacostante presenza dello Stato, tradottaconcretamente in una serie di interventipronti e mirati anche al contrasto deifenomeni di criminalità diffusa »;

all’interpellanza urgente n. 2/01067dell’8 settembre 2015 a prima firma deldeputato Fico, che oltre a chiedere qualimisure urgenti siano state messe in attoper contrastare la recrudescenza criminalenel capoluogo campano, mirava anche aconoscere quali più ampie misure il Go-verno avesse intenzione di adottare sulpiano del disagio socio-economico e delrecupero ambientale, allo scopo di affron-tare alla radice gli annosi problemi che

affliggono la città e che richiedono inter-venti strutturali, (non caratterizzati quindisolo dall’emergenza del momento), il Sot-tosegretario delegato rispondeva: « Gli epi-sodi a cui fanno riferimento gli interpel-lanti hanno già trovato una prima rispostanella decisione del Ministro dell’interno dirafforzare il dispositivo di prevenzione edi controllo tramite l’invio di ulteriorialiquote della Polizia di Stato e dell’Armadei Carabinieri, tratte rispettivamente daireparti prevenzione crimine e dalle com-pagnie intervento operativo, per un incre-mento pari a 50 unità. Un ulteriore in-cremento del dispositivo deriverà inoltredall’invio a breve di altri 5 equipaggiprovenienti dal reparto prevenzione cri-mine dello stesso capoluogo campano. Èstata, quindi, alimentata, e lo sarà ancoranei prossimi giorni, una linea di attenzioneal territorio partenopeo già in atto daalcuni mesi. Risale, infatti, all’aprile scorsola convocazione in prefettura di una riu-nione straordinaria del Comitato provin-ciale per l’ordine e la sicurezza pubblica,presieduta dallo stesso Ministro Alfano,che ha disposto l’attivazione immediata diuna task force dedicata il cui peculiarecompito è quello di analizzare il rischiocriminale quartiere per quartiere, sullabase di un’accurata ricognizione delle con-notazioni di ciascuna area urbana, inmaniera da differenziare adeguatamentela risposta preventiva e repressiva neiconfronti della recrudescenza del feno-meno. Infatti, come hanno peraltro anchemesso in luce gli onorevoli interpellanti, lasituazione napoletana richiede uno sforzoparticolare non solo nel presidio fisicodella città, cosa che è già in atto da tempo,ma, soprattutto, una capacità profondaleggere e di comprendere la complessarealtà criminale;

di fronte a questa sorta di « esercito »del male, si dispiega un imponente dispo-sitivo di sicurezza non solo formato dauomini e donne delle forze di polizia, maanche da 400 militari impiegati quotidia-namente in attività di concorso nell’ambitodell’operazione « Strade Sicure ». (...) LaQuestura di Napoli, del resto, concentra ilsuo massimo sforzo in tutte le diverse

Atti Parlamentari — 32391 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 12 GENNAIO 2016

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zone a rischio, tra le quali rientrano anchei quartieri di Forcella e della Sanità,teatro, come già rammentava l’interpel-lante, dell’uccisione del giovane GennaroCesarano. È in questo senso che si collocal’iniziativa del prefetto, che ha portatoall’istituzione di Tavoli di confronto terri-toriale con le dieci municipalità di Napolie gli attori del tessuto sociale che siprefiggono di approfondire i temi dellasicurezza, anche per attivare processi dipartecipazione più capillare, calibrati sullediverse esigenze. Iniziative mirate, in col-laborazione con le autorità scolastiche,sono state indirizzate alla popolazionestudentesca, allo scopo di sviluppare ediffondere tra i giovani modelli relazionalipositivi, improntati ai valori della legalitàe del rispetto della convivenza civile. Alcentro di tale iniziative, che prevedonol’impiego di personale dell’Asl in possessodi specifiche competenze psicologiche, vi èla cultura della prevenzione, indirizzataverso i fenomeni di devianza più diffusi,legati al consumo di stupefacenti e albullismo, o rivolta ad affrontare tematicheconnesse ai comportamenti responsabili,dall’uso del web all’inosservanza dellenorme di comportamento in materia dicircolazione stradale. (...) Nella consape-volezza di dover affrontare alla radice lecause del disagio socio-economico, il Pro-gramma operativo nazionale « Legalità »2014 e seguenti, di competenza del Mini-stero dell’interno, contempla apposite li-nee di intervento sia di natura sistemica asupporto dell’economia legale per aumen-tare la capacità di resistenza alle pressionicriminali, sia interventi puntuali a carat-tere sperimentale per agevolare e raffor-zare le reti territoriali che si oppongonoall’immobilismo e al degrado voluti e pro-dotti dalle organizzazioni criminali. Ana-loghe misure di sostegno sono presentinelle programmazioni nazionali a titola-rità del Ministero dell’istruzione e dellavoro e delle politiche sociali, questeultime contenute nel PON « Iniziativa oc-cupazione giovani » e nel PON « Inclu-sione »;

dalle segnalazioni giunte dai cittadini eraccolte anche dagli organi di stampa, risulta

agli interroganti che nessuna delle soluzionielencate sia stata poi messa in atto e i citta-dini denunciano una sorta di smarrimento,di abbandono e di forte insicurezza confer-mata dai fatti delittuosi che si susseguonosenza soluzione di continuità. I fatti descrittiin premessa sono quasi tutti accaduti inpieno giorno e tra le strade affollate da citta-dini inermi, dove i criminali hanno potutoagire indisturbati, a volto scoperto probabil-mente essendo a conoscenza che l’area inte-ressata non è nemmeno coperta da teleca-mere di videosorveglianza –:

se sia a conoscenza di quanto espostoin premessa;

quali siano i motivi per cui le stra-tegie di contrasto alla criminalità organiz-zata di stampo mafioso prospettate dalGoverno nella risposta all’interpellanzan. 2/01067 di cui in premessa, secondoquanto risulta agli interroganti, non sianostate attuate;

in quali termini il Governo stia pre-disponendo una strategia più ampia dicontrasto alla criminalità organizzata distampo mafioso, che affianchi ai presidisul territorio maggiori investimenti nellerisorse strumentali a disposizione delleautorità preposte e che si ponga l’obiettivodi rafforzare l’azione integrata del governolocale, della magistratura, delle forze del-l’ordine e delle associazioni impegnatenella lotta alle cosche;

quale sia la posizione del Governo ese, in particolare, non ritenga indifferibilel’avvio, in stretta intesa con gli enti localiinteressati, di una politica strutturale diampio respiro, che miri a ricostruire iltessuto sociale ed economico di interiquartieri umiliati dalle faide tra clan e,per questa via, ad affermare il principio dilegalità nella sua accezione più pregnante;

quali iniziative intenda intraprendereper tutelare la sicurezza delle persone(uomini, donne, bambini) che in quellearee svolgono le loro esistenze e chesubiscono inermi questo terrorismo gior-naliero. (4-11611)

* * *

Atti Parlamentari — 32392 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 12 GENNAIO 2016

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ISTRUZIONE, UNIVERSITÀ E RICERCA

Interrogazioni a risposta scritta:

BRIGNONE, CIVATI, ANDREA MAE-STRI e PASTORINO. — Al Ministro del-l’istruzione, dell’università e della ricerca. —Per sapere – premesso che:

fonti di stampa, il 7 gennaio 2015,hanno resa pubblica la notizia che nume-rosi studenti palermitani delle scuole su-periori affetti da disabilità, dopo la pausanatalizia, non hanno potuto fare rientro inclasse a causa della mancanza del serviziolocale di assistenza scolastica e trasporto;

su iniziativa di Anffas Onlus Palermo– Associazione nazionale di famiglie dipersone con disabilità intellettiva e/o re-lazionale – i genitori e gli alunni disabilihanno lamentato il mancato servizio, sim-bolicamente incatenandosi davanti ai can-celli dell’ufficio regionale scolastico e del-l’Istituto superiore alberghiero FrancescoPaolo Cascino - frequentato dagli studentidisabili;

sebbene l’ordinamento giuridico at-tribuisca l’assistenza scolastica deglialunni disabili degli istituti superiori acarico dell’area metropolitana di Palermo,oggi competente in materia a seguito del-l’abrogazione delle province, la stessa nonè più in grado di fornire il servizio a causadella riduzione di risorse regionali e statalia ciò destinate. Il Ministero dovrebbe ado-perarsi per lenire i disagi da ciò causatiagli studenti disabili e alle loro famiglie,che vedono ledere il diritto effettivo al-l’istruzione;

appare agli interroganti contradditto-rio verificare che nei fatti, nell’era definitadella « buona scuola », un servizio neces-sario come quello dell’assistenza scolasticae del trasporto di studenti disabili sia lorosottratto –:

se i fatti narrati in premessa trovinoriscontro e, nell’eventualità positiva, qualiiniziative urgenti di competenza intendaporre in essere il Ministro interrogato per

garantire un effettivo diritto allo studio atutti gli studenti normodotati e disabili,indipendentemente dal grado di scuolafrequentato, individuando tempestiva-mente soluzioni possibili affinché anche glistudenti disabili possano tornare ad usu-fruire del diritto d’assistenza loro sot-tratto, a causa della mancanza di effi-cienza degli organi della pubblica ammi-nistrazione a ciò preposti, oggetto di re-sponsabilità politica e dirigenziale degliorgani che devono provvedere concreta-mente all’affido del servizio. (4-11610)

LATRONICO. — Al Ministro dell’istru-zione, dell’università e della ricerca, alMinistro dell’interno. — Per sapere – pre-messo che:

il comune di Brindisi e l’universitàdegli studi di Bari hanno stipulato unaconvenzione con oggetto il finanziamentodi diversi posti di professori e ricercatori,per le esigenze del corso di Laurea ineconomia aziendale, da tenersi nella sededi Brindisi, incardinato nel dipartimentodi studi aziendali e giusprivatistici;

a maggio 2015, l’organo di controllotecnico-contabile del comune di Brindisi siè rifiutato di certificare il bilancio delcomune, in quanto risultava sforato ilpatto di stabilità; la maggioranza di cen-trosinistra che guida la città ha sostituitoi revisori evitando il possibile dissestofinanziario del comune di Brindisi e, doporichiesta inoltrata tramite il prefetto alMinistero dell’interno, è stato lo sciogli-mento degli organi comunali;

nel giugno 2015, i nuovi revisori, inperfetta continuità coi precedenti, hannoriferito che la somma di quasi tre milionidi euro, segnalata come debito fuori bi-lancio, deriverebbe dal mancato versa-mento da parte dell’amministrazione cit-tadina della quota di partecipazione ne-cessaria per alimentare i corsi di laureacon le università di Bari e del Salento;

tale notizia, se confermata, sarebbeun segnale molto allarmante, e pericolosoper la realizzazione della convenzione: ci

Atti Parlamentari — 32393 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 12 GENNAIO 2016

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si domanda infatti con quali garanzie ilcomune di Brindisi potrà ottemperare infuturo all’impegno finanziario pluriennale;

inoltre, in nuovi revisori, sempre inperfetta continuità con i precedenti cheavevano reso parere analogo il 26 novem-bre 2012, poi ripreso il 18 dicembre 2013,hanno presentato le seguenti ulteriori os-servazioni;

le convenzioni con soggetti esterni econ oneri finanziari pluriennali prevedonol’esibizione, della polizza fideiussoria daparte dell’ente che stipula. In relazionealla convenzione sopra citata, secondoquanto risulta all’interrogante non esiste-rebbe nessuna polizza fideiussoria;

non vi è traccia della corretta appli-cazione dei criteri di rendicontazione dicui all’articolo 23 della citata convenzione,secondo cui le spese ammissibili devonorisultare da una contabilità separata delprogetto, mediante l’implementazione diun dedicato programma-progetto da iscri-vere all’atto della sottoscrizione della con-venzione;

in merito alla rendicontazione dellespese previste dalla convenzione, questanon risulta sia stata in alcun modo veri-ficata e validata dagli uffici preposti delcomune –:

quali ulteriori informazioni i Ministriinterrogati siano in grado di fornire sullavicenda delineata in premesse e qualiiniziative di propria competenza inten-dano adottare per sanare le diverse irre-golarità emerse. (4-11612)

* * *

LAVORO E POLITICHE SOCIALI

Interrogazioni a risposta in Commissione:

RIZZETTO. — Al Ministro del lavoro edelle politiche sociali. — Per sapere –premesso che:

la « busta arancione » è una comuni-cazione che l’Inps dovrebbe spedire ai

lavoratori con i dati che consentono distimare in anticipo l’assegno previdenzialeche si percepirà in vecchiaia. Tale docu-mento è, dunque, di fondamentale impor-tanza per i cittadini poiché trattandosi diuna simulazione sull’assegno previden-ziale, ognuno è in grado di calcolare ladifferenza tra l’ultima retribuzione chepercepirà prima di mettersi a riposo e iltrattamento pensionistico maturato a finecarriera lavorativa; in sostanza, si tratta diverificare se si rischia una consistenteperdita di tenore di vita durante la vec-chiaia e se, quindi, in base a tale previ-sione, bisogna intraprendere ulteriori ini-ziative per ottenere una rendita integra-tiva;

la consegna della « busta arancione »,inoltre, va incontro all’esigenza di aumen-tare il grado di trasparenza nel rapportotra Stato e cittadini, fornendo dei datifinanziari ai futuri pensionati per metterlinelle condizioni di programmare il loroavvenire e di intervenire per tempo;

a sostenere la necessità dell’inviodella « busta arancione » è anche il presi-dente dell’Inps, Tito Boeri, che mette inevidenza come sia stata persa un’altraoccasione per varare tale documento nel-l’ultima legge di stabilità, poiché non èstato approvato l’emendamento che lo pre-vedeva;

i cittadini hanno diritto di saperequale sarà l’assegno previdenziale che per-cepiranno a fronte del versamento deicontributi, pertanto, l’interrogante ritienesia necessario ed urgente che il Governoadotti le dovute iniziative affinché tutti ilavoratori ricevano con cadenza annualetale comunicazione –:

quali siano gli orientamenti del Mi-nistro interrogato sui fatti esposti in pre-messa e, dunque, se ritenga necessarioriconoscere ai cittadini la possibilità diricevere la « busta arancione », per avereconoscenza dei dati necessari che consen-tono di stimare quello che sarà il tratta-mento pensionistico;

se e quali urgenti iniziative intendaassumere affinché sia concretamente va-rata la « busta arancione ». (5-07328)

Atti Parlamentari — 32394 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 12 GENNAIO 2016

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MOLTENI. — Al Ministro del lavoro edelle politiche sociali, al Ministro dellosviluppo economico. — Per sapere – pre-messo che:

la SCA spa, società concessionariatitolare di mandati di vendita di autovei-coli Mercedes-Benz, Smart, Mitsubishi eSubaru, e dei rispettivi mandati di assi-stenza e post-vendita, che da oltre 40 anniesercita la propria attività in 13 filialidislocate in Lombardia ed in Emilia Ro-magna, versa da mesi in una grave situa-zione di crisi, che pone a serio rischio ilmantenimento dei livelli occupazionali;

la SCA complessivamente occupan. 129 dipendenti (7 operai e 4 impiegatinella sede di Cantù; 39 operai, 19 impie-gati e 2 dirigenti nella sede di Como; 3impiegati nella sede di Marino Comense) ecirca 25 venditori monomandatari dislo-cati tra la sede operativa di Como e lealtre filiali di Cantù e Mariano Comense,e genera un notevole indotto costituitoprevalentemente da piccole e medie im-prese locali; nel complesso SCA garantisceil lavoro ad oltre 200 famiglie;

dal mese di giugno 2015 la società èentrata in uno stato di crisi essenzialmentericonducibile sia al generale calo delleimmatricolazioni degli autoveicoli nelbiennio 2012 –2014, (che ha fatto regi-strare in Italia un saldo negativo del – 33per cento), sia all’impossibilità di dareesecuzione ad un piano di rilancio messoa punto dalla proprietà e poi disatteso danuovi soci che avrebbero dovuto garantirenuova finanza;

a decorrere da ottobre 2015, per-tanto, la società ha avviato una serie di attipreordinati all’esperimento di una proce-dura concorsuale ai sensi della legge fal-limentare, prevedendo l’integrale soddisfa-cimento dei creditori privilegiati ed ilpagamento parziale dei creditori chirogra-fari nei termini di legge, nell’ambito diprocedure di ristrutturazione del debito, alfine di garantire la piena continuità dellaazienda e la piena occupazione delle mae-stranze impiegate attraverso la cessionedei diversi rami di azienda;

tali iniziative sono state assunte conl’intervento con l’interessamento diretto diMercedes Benz Italia spa e sulla base diuna trattativa nel frattempo avviata conaltro importante operatore del settore,Idea Uno srl, ai fini della cessione di tuttii compendi aziendali di SCA e con pienasalvaguardia di tutti i livelli occupazionali;in data 13 novembre 2015, veniva infattisottoscritta tra le Parti una prima specificalettera di intenti in tal senso;

a seguito di una serie di restrittiveindicazioni da parte della stessa MercedesBenz Italia spa, il perimetro di acquisi-zione veniva, tuttavia, ridimensionato airami d’azienda di Como, Cantù, MarianoComense e Busto Arsizio, assicurando co-munque l’integrale salvaguardia dei livellioccupazionali ed il soddisfacimento deiterzi creditori;

a fronte della « riperimetrazione » deicompendi aziendali oggetto di cessione infavore di Idea Uno srl, la SCA, infatti,aveva nel mentre negoziato con altri in-terlocutori la cessione di tutti gli altricompendi, sempre con integrale salvaguar-dia dei posti di lavoro;

nelle more della formalizzazione de-gli accordi da ultimo negoziati ed inte-gralmente definiti con Idea Uno srl, indata 16.12.15, a poche ore dal closing conla società Idea Uno, Mercedes Benz Italiaspa, comunicava a SCA la risoluzioneimmediata di tutti i mandati di vendita epost-vendita in essere, con ciò impendendola cessione dei compendi aziendali, azze-rando inopinatamente lo storico avvia-mento di SCA e compromettendo irrepa-rabilmente la continuità aziendale ed irapporti di lavoro;

tale inopinata determinazione diMercedes Benz Italia spa ha di fatto postola SCA in una situazione di sostanzialeparalisi, con conseguente pregiudizio intermini di fattibilità dell’operazione diconcordato sopradetta;

ancor più preoccupante è la posi-zione assunta dalla casa automobilisticatedesca, che evita il confronto con le parti

Atti Parlamentari — 32395 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 12 GENNAIO 2016

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e, tramite lettera inviata al prefetto diComo nel mese di dicembre 2015, haribadito di non sentirsi coinvolta nellavicenda, essendo cessata la concessioneMercedes a SCA;

per l’azienda tedesca, pertanto, laquestione sembra essere un problema cheinveste solo la SCA, dal momento che i 154posti a rischio sono quelli di lavoratori delgruppo comasco;

peraltro, l’attuale incertezza sul fu-turo del gruppo e delle sue 13 sedi ubicatein tutto il Nord Italia comporta una si-tuazione di stallo anche con riguardo alricorso degli ammortizzatori sociali, attesoche la cassa integrazione guadagni straor-dinaria è terminata a settembre 2015 –:

se il Governo non ritenga di interve-nire urgentemente con tutti gli strumenti adisposizione, anche in termini di moralsuasion, per garantire la continuità azien-dale della SCA;

se i Ministri interrogati non ritenganodoveroso convocare con urgenza un tavoloistituzionale di confronto con tutte le particoinvolte, (rappresentanti dei Ministeri,SCA, Mercedes Benz Italia spa, Idea Unosrl, rappresentanze sindacali) per un’au-spicabile soluzione positiva della vertenzae per addivenire a soluzioni di salvaguar-dia degli attuali livelli occupazionali.

(5-07329)

Interrogazione a risposta scritta:

MELILLA. — Al Ministro del lavoro edelle politiche sociali. — Per sapere –premesso che:

a tre anni dall’avvio della proceduraper il rinnovo dell’autorizzazione integrataambientale (AIA) i lavoratori della Veco diMartinsicuro (Teramo) rischiano di restaresenza lavoro;

si tratta di una situazione a frontedella quale i sindacati di categoria sipredispongono, nel caso in cui la confe-renza dell’11 gennaio 2016 non sblocchi la

situazione, a presentare un esposto inprocura sui ritardi per il rinnovo dellarelativa autorizzazione;

sempre secondo i sindacati l’inchiestaaperta dalla magistratura teramana sullaVeco e relativa a presunti reati ambientalisi baserebbe su elementi errati. Infatti, lecontestazioni principali sollevate nei con-fronti dell’azienda sono le emissioni acu-stiche ed il disturbo del riposo: ciò èimpossibile, a fronte del fatto che il vec-chio piano acustico è stato ritenuto ille-gittimo dal Tar e che il comune fu co-stretto a riportare il piano in consiglio;

si tratta di una situazione difficile, acui si aggiungono i ritardi burocratici perl’autorizzazione integrata ambientale –:

se non intenda assumere iniziative,per quanto di competenza, per sbloccareuna situazione complessa e scongiurare ungrave rischio occupazionale per l’interaarea. (4-11605)

* * *

POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARIE FORESTALI

Interrogazione a risposta scritta:

BOSCO. — Al Ministro delle politicheagricole alimentari e forestali, al Ministrodell’istruzione, dell’università e della ri-cerca. — Per sapere – premesso che:

le Fattorie e le Aziende didattichericonosciute dell’assessorato regionale si-ciliano dell’agricoltura, dello sviluppo ru-rale e della pesca mediterranea ricono-sciute ai sensi del D.D.G. n. 1262 del 27ottobre 2010, hanno fatto finora registrareuna crescita molto rallentata rispetto alleaspettative;

alla data del 31 dicembre 2015 nerisultano autorizzate 73, di cui: 22 fattoriedidattiche e 51 aziende didattiche, equa-mente distribuite tra la Sicilia occidentalee quella orientale;

Atti Parlamentari — 32396 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 12 GENNAIO 2016

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si tratta di un numero di aziendeesiguo rispetto alla popolazione scolasticaregionale che costituisce il maggiore po-tenziale fruitore. Questa attività multifun-zionale è supportata dai finanziamentidella misura 311 azione C del PSR 2007/2013, ciò nonostante stenta a crescerecome numero di aziende regionali, maanche come utenza fruitrice;

il mancato sviluppo di questa attivitàmultifunzionale è causato dalla forte bu-rocratizzazione (gli operatori devono abi-litarsi attraverso un corso spesso lontanodalle proprie aziende, autorizzazioni, ealtro), oltre che da un mancato accordotra il Dipartimento dell’agricoltura regio-nale e il provveditorato regionale aglistudi, che sicuramente favorirebbe l’au-mento delle presenze all’interno di « que-ste scuole di campagna »;

questa attività non è supportata daincentivi specifici da parte delle istituzioniper le attività di promozione, le soleiniziative vengono intraprese dalle mede-sime aziende. Risulta indispensabile che larete delle fattorie ed aziende didatticheregionale venga potenziata al fine di raf-forzare la loro presenza nell’ambito ter-ritoriale attraverso promozioni e iniziativecomuni;

le fattorie didattiche avvicinano gio-vani e adulti alla natura. La fattoria di-dattica è il luogo ideale per escursioni conbambini ma anche un’occasione anche pergli adulti di scoprire dove nascono i pro-dotti alimentari, come vivono gli animali equali sono i mestieri legati alla campagna;

nell’ambito delle attività multifunzio-nali, legati al mondo rurale, le aziende ele fattorie didattiche costituiscono unavera opportunità per chi intende diversi-ficare la propria attività;

la fattoria didattica è un luogo dipedagogia attiva, una testimonianza con-creta della ricchezza e della diversità del-l’agricoltura, dei suoi prodotti, dei suoipaesaggi, dei suoi saperi e dell’amore perla terra;

le aziende e le fattorie didattichesono anche la scuola per preparare i futuriconsumatori, quindi necessita uno sforzonotevole per incrementare tali attività di-dattiche –:

se sia a conoscenza di quantoespresso in premessa;

quali iniziative di competenza il Go-verno intenda intraprendere allo scopo diincrementare il numero delle fattorie edelle aziende didattiche, anche promuo-vendo una semplificazione delle procedureburocratiche che, ad oggi, hanno costituitoun freno ad una loro maggiore crescita;

quali iniziative di competenza si in-tendano adottare per favorire un accordotra il dipartimento dell’agricoltura regio-nale ed il provveditorato regionale aglistudi, in grado di coinvolgere maggior-mente i potenziali fruitori di un’iniziativache necessita sicuramente di un più at-tento lavoro promozionale a vari livelli.

(4-11594)

* * *

SALUTE

Interpellanza urgente(ex articolo 138-bis del regolamento):

I sottoscritti chiedono di interpellare ilMinistro della salute, per sapere – pre-messo che:

nel mese di settembre 2015 l’asses-sore alla salute della regione Siciliana,On. Baldo Gucciardi, ha reiterato al Mi-nistero della salute la proposta di derogaper il mantenimento di alcuni punti na-scita per particolari condizioni orograficheed esattamente: Licata (AG), Mussomeli(CL), Bronte (CT), Nicosia (EN), PetraliaSottana (PA) e Santo Stefano di Quisquina(AG) con rassicurazioni circa l’interventodello stesso assessorato sui direttori gene-rali delle rispettive aziende per la messa insicurezza dei punti nascita eventualmentein deroga;

Atti Parlamentari — 32397 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 12 GENNAIO 2016

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il 31 dicembre 2015 il Ministero hadecretato, fra gli altri, la chiusura defini-tiva del punto nascite dell’ospedale diPetralia Sottana, non concedendo la de-roga ai parametri nazionali, gettando cosìnello sconforto e nel panico l’intero ter-ritorio madonita;

tale deroga è stata invece concessa aipresidi ospedalieri collocati nei territori diBronte e di Licata, subordinando la stessaal pedissequo rispetto delle prescrizionicontenute nel parere del comitato per-corso nascita nazionale;

l’ospedale di Petralia ha da semprerappresentato un punto strategico pertutte le Madonie;

oggi lo diventa maggiormente date lecondizioni di assoluta precarietà di tutto ilsistema stradale principale e secondario;

la distanza dagli altri presidi ospe-dalieri, l’altitudine dei centri che fannoriferimento all’unico ospedale della Sicilia,collocato a 1000 metri sul livello del mare,con difficoltà nella mobilità e rischio perla vita, in particolare modo nel periodoinvernale ed in presenza di neve, rappre-sentano elementi oggettivi che fanno diPetralia Sottana una zona disagiata;

dalle deroghe concesse agli altri no-socomi si evince, una disparità delle scelteoperate dal Ministero. La deroga, infatti,secondo il protocollo metodologico elabo-rato dal comitato percorso nascita nazio-nale per la valutazione delle richieste dimantenere in attività i punti nascita convolumi inferiori ai 500 parti/annui, puòessere concessa ai centri in condizioniorogeografiche difficili (articolo 1 decretoministeriale 11 novembre 2015);

la richiesta di mantenimento delpunto nascita di Petralia non è assoluta-mente da intendersi (non lo è mai stato)come una richiesta di deroga alla sicu-rezza delle partorienti e dei loro figli; talestruttura peraltro, risulta già dotata dialcune forme di adeguatezza richiestedalle norme, compresa una sala operatoriadedicata alle emergenze;

i dati relativi al 2014 indicano:

Licata: 422 parti e alcuni disalli-neamenti, fra la cui mancanza di guardiaattiva 24 ore su 24 di ginecologo, aneste-sista e neonatologo;

Bronte: 267 parti e alcuni disalli-neamenti fra cui la mancanza di guardiaattiva 24 ore su 24 di ginecologo, aneste-sista e neonatologo;

Petralia Sottana: 128 parti e alcunidisallineamenti fra cui la mancanza diguardia attiva 24 ore su 24 di ginecologo,anestesista e neonatologo;

nel presidio ospedaliero in questione,nell’ultimo quinquennio (2010 – 2014) leinterruzioni volontarie di gravidanza sonostate 1293, con una media annua di 258,6,mentre gli interventi di ginecologia am-montano a 249, 49,8 annui;

questa scelta pertanto, rappresen-ta un’ulteriore perdita di diritti delledonne, nel tempo acquisiti anche graziealle tante battaglie femminili;

il territorio madonita è una dellecosiddette aree interne del Paese, selezio-nato come area prototipale per la Siciliarelativamente alla Strategia nazionale areeinterne;

la mancata concessione della derogaal punto nascite di Petralia è in assolutacontrapposizione, con il lavoro svolto dalDipartimento nazionale alla coesione ter-ritoriale e dall’assessorato regionale allaprogrammazione che hanno inserito lasalute nei quattro assi fondamentali per ilmiglioramento della qualità della vita inaree come quella in questione;

se da un lato il Governo nazionalelavora perché le aree più depresse delPaese godano di uguali diritti rispetto allezone più centrali, dall’altro, la chiusura ditale punto nascite rappresenta un ulteriorelimite allo sviluppo di questo territoriononché la palese negazione del diritto allasalute dei cittadini madoniti;

sul territorio è in atto una mobilita-zione permanente;

Atti Parlamentari — 32398 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 12 GENNAIO 2016

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alla lettera che è stata inoltrata daisindaci del territorio al Ministro dellasalute sulla questione, questi ha giusta-mente e prontamente risposto, ma rispettoalle diverse valutazioni contenute nellamissiva, non può non saltare all’occhio chein alcune delle deroghe accordate le con-dizioni non siano così diverse e miglioririspetto al punto nascita di Petralia;

l’assessore regionale alla salute pro-prio negli ultimi giorni ha ribadito la suadisponibilità, qualora venga accordata laderoga, a disporre attraverso il direttoreprovinciale dell’azienda, quanto necessarioa mettere in sicurezza il centro;

nella giornata dell’8 gennaio 2016 isindaci della zona sono stati ricevuti dalneo prefetto di Palermo, Antonella DeMiro, la quale ha mostrato ampia dispo-nibilità nel promuovere un tavolo di con-fronto tra l’assessorato regionale e il Mi-nistro interrogato per tentare di superarele criticità sollevate dagli amministratorilocali;

Il comitato pro ospedale, costituitoper protesta rispetto alle scelte operate dalMinistero nella giornata del 31 dicembre2015, ha avviato una petizione che ha giàraccolto oltre tremila firme –:

quali siano, nel dettaglio, i parametritecnico/scientifici attraverso i quali si èdeciso di accordare la proroga ai centrisiciliani sopra citati e di non concederlaagli altri, poiché sulla scorta dei numeri gliinterpellanti sono portati a pensare che lascelta definitiva sia scaturita da valuta-zioni di altro genere;

se intenda rivalutare tale scelta per lecaratteristiche di cui al punto nascita diPetralia come unico centro ospedalierocollocato sopra i 1000 metri sul livello delmare, con difficoltà nella mobilità, sia perle condizioni della viabilità stradale – peril perenne rischio di innevamento duranteil periodo invernale – sia per l’inserimentodi tale contesto territoriale, come già ci-tato, nella strategia nazionale aree interne,fermo restando l’obbligo per lo stesso diallinearsi ai requisiti lacunosi o mancanti,

elaborati anche per gli altri centri dalcomitato percorso nascita nazionale, sullabase del protocollo metodologico;

se non ritenga di concedere una de-roga al punto nascite in questione legandoquanto meno la stessa al periodo di spe-rimentazione della strategia nazionalearee interne, superando in tal modo unascelta contraddittoria circa gli obiettividello stesso Ministero;

se intenda accettare l’invito giuntodai sindaci del comprensorio a recarsi suiluoghi oggetto dell’interpellanza per ren-dersi conto di persona dei disagi chevivono quotidianamente le popolazioniche, con grande dignità, credono ancorapossa essere un’opportunità abitare in al-cune aree del nostro Paese.

(2-01220) « Culotta, Raciti, Ribaudo, Mo-scatt, Lauricella, Burtone,Piccione, Taranto, Causi, Al-banella, Zappulla, Berretta,Schirò, Currò, Cardinale, Ca-podicasa, Iacono, Greco,Amoddio, Piccoli Nardelli,Minnucci, Boccuzzi, Porta,Massa, Coccia, GiovannaSanna, Chaouki, Rostellato,Camani, Naccarato, Ventri-celli, Paris ».

Interrogazioni a risposta in Commissione:

NICCHI. — Al Ministro della salute. —Per sapere – premesso che:

l’Italia è uno dei Paesi con i più bassitassi di mortalità materna: 10 decessi ogni100 mila nati. In linea con i tassi registratinel Regno Unito e in Francia e al di sottodella media occidentale che è di 20 decessiogni 100 mila nascite. Considerando 500mila nati annui, i casi di donne chemuoiono sono intorno ai 50 ogni anno;

in pochi giorni fra fine dicembre2015 e inizio gennaio 2016, in Italia sisono verificate cinque morti materne, alSant’Anna di Torino, allo Spedali Civili diBrescia, a Bassano del Grappa, al San

Atti Parlamentari — 32399 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 12 GENNAIO 2016

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Bonifacio di Verona, a Foggia; fra questialcuni centri di eccellenza per qualità equantità di volumi di attività;

a seguito degli eventi gli anestesistirianimatori dell’Aaroi Emac, hanno scrittouna lettera aperta alla Ministra Lorenzinnella quale hanno affermato che « in mol-tissimi ospedali succede sempre più spessoche non è garantita la guardia anestesio-logica h24, anche a causa dei crescentitagli del personale, nonostante sia previstadal contratto di lavoro al quale tutti gliospedali pubblici dovrebbero attenersi »,dato che « un percorso nascita sicuro esigecondizioni strutturali e organizzative mi-nime indispensabili, solo rispettando lequali, pur senza potersi illudere di azze-rare completamente i rischi legati allagestazione e al parto, può esserci la mas-sima garanzia possibile di una reale sicu-rezza della gestante/partoriente e del na-scituro/neonato. Tra tali condizioni, è dibasilare importanza l’immediata disponi-bilità di un anestesista rianimatore prontoad intervenire in tempo reale nel percorsonascita in ogni momento in cui se ne possaravvisare la necessità »;

Donatella Albini, ginecologa e re-sponsabile della Commissione salute delcomune di Brescia, ha dichiarato che lemorti materne sono spesso eventi impre-vedibili, ma che è indispensabile l’assi-stenza durante tutta la gravidanza e nonsolo durante il travaglio in modo da potercapire i rischi prima del parto così dapotersi confrontare e condividere le infra-zioni fra gli operatori e con la partorienteal momento dell’evento;

indispensabile è anche una maggiorepresenza dei consultori sul territorio;

la stessa Federazione nazionale deicollegi delle ostetriche (Fnco), ha ricordatocome nel nostro Paese, il percorso nascitarisulta ancora caratterizzato dalla discon-tinuità per disomogeneità dei comporta-menti, eccessiva parcellizzazione dell’assi-stenza, carenze a livello di organizzazionedei servizi e di dotazione di ostetriche che,con dell’applicazione dei nuovi orari dilavoro, diverrà sempre più insufficiente –:

se non si intendano rendere pubblicii risultati completi della relazione che saràprodotta dagli ispettori ministeriali inviatipresso gli ospedali interessati dai decessi;

se non si ritenga indispensabile, al dilà delle risultanze delle ispezioni ministe-riali suddette, interrompere la perdurantediminuzione del rapporto tra risorse perla sanità pubblica e prodotto internolordo, che finisce inevitabilmente per in-cidere profondamente e negativamentesulla qualità dei servizi sanitari resi;

quali iniziative si intendano adottareal fine di garantire livelli strutturali eorganizzativi indispensabili per la sicu-rezza dei punti nascita, a partire dallaguardia anestesiologica h24;

se non si reputi necessario attivarsi alfine di superare le forti disparità esistentia livello regionale, e in particolare tra ilsud e il nord del Paese, riguardo alle cureostetrico-neonatali e ai livelli di assistenzadei punti nascita. (5-07321)

FIORIO. — Al Ministro della salute, alMinistro delle politiche agricole alimentarie forestali. — Per sapere – premesso che:

l’etichettatura di un prodotto alimen-tare informa il consumatore sul prodottoche sta acquistando fornendo una correttainformazione sulle sue caratteristiche esulle sue proprietà nutritive, oltre ad in-dicare la modalità di conservazione e ladata di scadenza e la presenza di sostanzeche provocano allergie o intolleranze;

le informazioni presenti nell’etichet-tatura devono essere in lingua italiana,chiare, leggibili, di facile comprensione edindelebili;

l’etichettatura dei prodotti agroali-mentari è normata, a livello nazionale, daldecreto legislativo n. 109 del 1992, e alivello comunitario dal regolamento del-l’Unione europea numero 1169 del 2011 edal regolamento dell’Unione european. 1924 del 2006;

Atti Parlamentari — 32400 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 12 GENNAIO 2016

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dal 2016 gli alimenti prodotti in Italiae destinati al mercato italiano dovrannoinoltre indicare in etichetta la sede dellostabilimento di produzione;

l’etichetta riporta quindi informa-zioni fondamentali sul contenuto nutrizio-nale del prodotti e sulla sua conserva-zione, preparazione e consumo e fornisceuna serie di indicazioni per comprenderecome i diversi alimenti concorrono ad unadieta corretta ed equilibrata;

secondo gli ultimi dati i non vedentiassoluti e parziali percettori di indennitàdi accompagnamento o indennità specialenel nostro Paese sono circa 130 mila;

appare palese che, per le personeipovedenti o non vedenti, le etichette, chesi esprimono con testo e con immagini,non bastano a garantire il diritto ad esserecorrettamente informati sulle caratteristi-che degli alimenti in vendita e quindi sullaloro corretta assunzione;

nell’attuale mercato della grande di-stribuzione organizzata la fornitura di in-formazioni sugli alimenti avviene infatti invia esclusiva attraverso le etichette, la cuielaborazione è fondamentale per consen-tirne la comprensione e per garantirescelte consapevoli, che peraltro condizio-nano la dieta in termini di apporti nutri-tivi ed equilibrio nutrizionale e che pos-sono essere influenzate, tra l’altro, daconsiderazioni di natura sanitaria, am-bientale, sociale, etica, religiosa. Tutte que-ste importanti funzioni che « passano »attraverso le etichette non possono rag-giungere le persone con disabilità visive,alle quali non è garantito il diritto diaccesso alle informazioni per essere sup-portate nel compiere scelte consapevoli,per essere autonome negli acquisti alimen-tari e nell’utilizzo dei prodotti dopo l’ac-quisto;

attualmente gli unici prodotti in cui èobbligatoria la presenza, nelle confezioni,di etichette con indicazioni specifiche incaratteri « braille » per non vedenti sono imedicinali (articolo 1-quater della leggen. 149 del 2005);

sono in corso alcuni progetti specifici,per sviluppare un prototipo di etichetta-tura alimentare accessibile alle personeipovedenti e non vedenti, basati sull’inte-razione tra il tradizionale sistema tattileed uno innovativo veicolato da supportitecnologici;

uno dei progetti attualmente in corsoed in fase avanzata è quello portato avantidall’istituto Dirpolis della scuola superioreSant’Anna e sviluppato dal gruppo di ri-cerca del professor Antonio Frisoli, all’in-terno del laboratorio di robotica percettivadell’Istituto TeCIP (Tecnologia della Co-municazione, dell’informazione, della Per-cezione);

si apprende da organi di informa-zione che « la fase preliminare del pro-getto si è ormai conclusa ed ha compresointerviste, focus group, questionari sugliutenti, grazie anche alla collaborazionegarantita, a livello nazionale e regionaletoscano, da associazioni come l’Unioneitaliana ciechi. Appena saranno disponibilifinanziamenti ulteriori, giuristi e ingegneriandranno avanti nello sviluppo dei sup-porti tecnologici »;

l’adozione di una etichettatura pernon vedenti è stata già oggetto di discus-sioni presso il Parlamento europeo –:

se non ritengano necessario, in rela-zione a quanto espresso in premessa, pro-muovere iniziative e politiche mirate, alfine incentivare la presenza e la diffusionedi etichette dei prodotti agroalimentarifruibili anche ai soggetti non vedenti, an-che collaborando con le istituzioni pub-bliche e private che hanno già intrapresoprogetti in questo settore. (5-07323)

VENTRICELLI, MARIANO, GRASSI,VICO, LOSACCO, CAPONE e MON-GIELLO. — Al Ministro della salute, alMinistro delle politiche agricole alimentarie forestali. — Per sapere – premesso che:

è molto diffuso e di utilizzo comuneil pane nero, pubblicizzato per le sue

Atti Parlamentari — 32401 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 12 GENNAIO 2016

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presunte proprietà digestive grazie a unodei suoi ingredienti, il carbone vegetale;

a quanto si apprende dagli organi distampa, nelle ultime ore in Puglia è scat-tato un blitz per sequestrare questo ali-mento: la produzione avrebbe raggiunto ilsuo massimo picco per l’Epifania e, aseguito del sequestro, sono stati denunciatidodici panificatori che producevano ecommercializzavano « pane, focaccia ebruschette al carbone vegetale »;

l’operazione è stata condotta in tuttala regione dagli agenti della Forestale e dalcoordinamento territoriale per l’ambientedi Altamura – parco nazionale dell’AltaMurgia; i responsabili dovranno rispon-dere di frode nell’esercizio del commercioe produzione di alimenti trattati in mododa variarne la composizione naturale conaggiunta di additivi chimici non autoriz-zati dalla legge;

a quanto appreso da un articolo delquotidiano « La Repubblica », edizione diBari, la preparazione dei prodotti da fornosequestrati avveniva attraverso l’aggiuntaalle ricette classiche del pane e dellafocaccia del colorante E153 carbone vege-tale: un procedimento vietato dalla legi-slazione nazionale e da quella europea. Lenormative, infatti, non consentono l’uti-lizzo di alcun colorante sia nella produ-zione di pane e prodotti simili, sia negliingredienti utilizzati per prepararli: acqua,farina, sale, zucchero, burro e latte;

in queste ore è quindi scattata ladenuncia per i titolari di dodici panificinelle città di Bari, Andria, Barletta, Foggia,Taranto e Brindisi; attualmente gli inve-stigatori della Forestale stanno vagliandola regolarità di altri prodotti alimentariche contengono lo stesso tipo di addi-tivo –:

se i Ministri interrogati siano infor-mati in ordine ai fatti riportati in pre-messa e se siano state avviate verificheministeriali; se non intendano verificare,per quanto di competenza, la sussistenzadi eventuali responsabilità in capo agli

organi statali preposti per omissione diatti di controllo a tutela dei cittadini;

quali iniziative di competenza inten-dano mettere in campo per contrastaretali fenomeni ed informare i consumatori.

(5-07333)

Interrogazioni a risposta scritta:

GRIMOLDI. — Al Ministro della salute.— Per sapere – premesso che:

almeno il dieci/quindici per centodella popolazione italiana è colpita dafenomeni allergici e soffre di questo fasti-diosissimo disturbo che può interessarepersone a qualsiasi età e senza differenzedi sesso. Normalmente il fenomeno « al-lergia » fa parlare di se con l’arrivo dellaprimavera che segna si l’inizio di un nuovociclo annuale, ma, non per tutti, questomomento è vissuto con gioia; infatti perqualcuno la nuova stagione rappresenta ilritorno puntuale dei pollini che provocanofastidiosi e spesso invalidanti problemisoprattutto all’apparato respiratorio;

non ci sono solo i pollini a compli-care la vita di migliaia di cittadini: polveri,acari, agenti atmosferici, inquinamentoambientale, sostanze chimiche e prodotticosmetici inadeguati, fanno ugualmentesentire il loro peso;

l’allergia è una reazione di difesaeccessiva del sistema immunitario difronte a sostanze considerate erronea-mente nocive;

a tutt’oggi non è possibile chiarirecon assoluta precisione le cause di questo« errore » del sistema immunitario. I me-dici fanno sapere che non è uguale pertutti il tempo di allergizzazione (tempoche trascorre tra il primo contatto con lasostanza e lo « scatenamento » dei sintomi)ed è altrettanto noto che vi sia unapercentuale di ereditarietà; il 30 per centodei bambini che hanno un genitore chesoffre di allergia possono sviluppare feno-meni allergici dello stesso tipo anchequando sono in età adulta;

Atti Parlamentari — 32402 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 12 GENNAIO 2016

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per curare le forme più gravi suindicazione del medico di famiglia e/ospecialista è necessario sottoporsi a testallergologici per stabilire la causa e lanatura dell’allergia, dopodiché si potràricorrere, su prescrizione medica, a vac-cini e altre terapie desensibilizzanti (anti-staminici, cortisonici e altro) che allevie-ranno solo i sintomi poiché non esiste unacura definitiva per le allergie –:

se il Ministro sia a conoscenza dellasituazione e se non intenda assumereiniziative per la predisposizione di unaclassificazione delle patologie allergiche acui destinare fondi per il rimborso deicosti dei medicinali prescritti per le cure,essendo gli stessi indispensabili per alle-viare sofferenze anche croniche. (4-11593)

CAPELLI. — Al Ministro della salute. —Per sapere – premesso che:

l’11 marzo 2015 nel corso dello svol-gimento dell’interrogazione a risposta im-mediata n. 3-01347 presentata dal primofirmatario del presente atto il Ministrointerrogato rispondeva favorevolmente ri-spetto alla richiesta di istituzione di unposto d’ispezione frontaliera per la regioneSardegna;

una nota del direttore generale delMinistero della salute, dottor Silvio Bor-rello, il 19 novembre 2015 ha confermatol’istituzione di un posto d’ispezione fron-taliera presso il porto di Cagliari per icontrolli sulle carni provenienti dai Paesifuori dall’Unione europea;

i posti di ispezione frontaliera (PIF)sono uffici veterinari periferici del Mini-stero della salute riconosciuti ed abilitati,secondo procedure comunitarie, ad effet-tuare i controlli veterinari su animali vivi,prodotti di origine animale e mangimiprovenienti da Paesi terzi e destinati almercato comunitario o in transito versoaltri Paesi terzi con le modalità di cui alledirettive del Consiglio n. 97/78/CE e n. 91/496/CEE recepite rispettivamente con de-

creto legislativo 25 febbraio 2000, n. 80 edecreto legislativo 3 marzo 1993, n. 93, eal regolamento (CE) n. 882/2004;

è apprezzabile l’impegno del Governoper far sì che anche la regione Sardegnapossa finalmente avere gli opportuni con-trolli su molte merci che provenienti daPaesi lontani vengono spesso immesse nelmercato sardo senza adeguati accerta-menti. Tali merci infatti, sia quelle ali-mentari, sia gli animali destinati alla ma-cellazione o all’allevamento, necessitanoinfatti di controlli approfonditi e sofisti-cati. Il Pif, con valenza regionale, si occupadei controlli sull’importazione ed esporta-zione dei prodotti di origine animale, eanimali vivi destinati al consumo da partedell’uomo e di prodotti di origine animalenon destinati a consumo umano imballatie non;

le procedure e le tipologie di controlliai quali sono sottoposte le merci variano aseconda della loro origine e provenienza.Qualora, infatti, si tratti di merci prove-nienti da Paesi comunitari (o comunque dimerci sdoganate), queste sono soggette acontrolli a campione da parte dell’Uvacche, in collaborazione con le Asl, vigilanosulle movimentazioni intracomunitariedelle merci di, origine animale e di animalivivi, mentre quelle provenienti da Paesiterzi possono accedere al territorio comu-nitario attraverso i Pif, punti di accesso almercato comunitario attraverso i qualiavviene lo « sdoganamento » ad oggi i Pif inItalia sono localizzati, principalmente nel-l’area Nord del nostro Paese;

nell’ultima edizione delle « Lineeguida operative PIF », disponibile sul sitodel Ministero della salute, si rileva, conriguardo alle procedure necessarie per ilriconoscimento di un nuovo posto d’ispe-zione frontaliera, che l’istituzione di unnuovo Pif avviene con una procedura co-munitaria e si conclude con l’inserimentodella nuova struttura nell’elenco dei Pifeuropei, sottolineando, altresì, che « ai finidi un’opportuna valutazione della richiestadi abilitazione, devono essere fornite det-tagliate informazioni riguardo ai presumi-

Atti Parlamentari — 32403 — Camera dei Deputati

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bili flussi commerciali d’interesse veteri-nario che rendono necessaria l’apertura diun nuovo Pif e, in base a tali traffici, iltipo di abilitazione che si intende otte-nere »;

si fa presente al riguardo inoltre che,il reperimento delle informazioni relativeai flussi dei prodotti in esame è statomolto difficoltoso: sono state inoltrate dal-l’interpellante specifiche richieste all’Uvac,al Ministero dello sviluppo economico, alservizio sanità pubblica veterinaria e si-curezza alimentare dell’assessorato al-l’igiene e sanità della regione Sardegna,all’Agenzia delle dogane, all’Agenzia delledogane e all’Istat. Tra queste solo l’Istat hatrasmesso le informazioni complete;

le merci interessate infatti, una volta« sdoganate » (indipendentemente dal Pifattraverso il quale questa procedura av-viene, che sia esso italiano o comunitario),possono circolare liberamente in ambitocomunitario senza obbligo di ulteriori con-trolli e registrazioni. Sarebbe dunque daapprofondire l’efficacia e l’efficienza deidiversi attori deputati al controllo stabi-lendo e specificando, nel merito, funzionie responsabilità;

si è potuto, quindi, avere un quadroattendibile della situazione, analizzando idati forniti dall’Istat relativi trasporto ma-rittimo delle merci. Dall’analisi di questeinformazioni è emerso che il maggiorflusso di merci (prodotti agricoli dellacaccia e della pesca, prodotti alimentari,animali vivi) si registra prevalentementenei porti del nord Sardegna, e in partico-lare nel porto di Olbia; il Ministero dellasalute come detto in precedenza ha rite-nuto di istituire il Pif nel porto di Cagliari;

considerando che l’attività dei Pifviene svolta, in relazione alle esigenzegeografiche e commerciali, presso aero-porti e porti in Italia e in tutto il territoriocomunitario, quello istituito dal Ministerodella salute a Cagliari sarebbe l’unico Pifper la regione –:

quali siano stati i criteri che hannoportato alla decisione del Ministero della

salute di istituzione del posto di ispezionefrontaliera nel porto di Cagliari piuttostoche in altri porti della regione dove i flussicommerciali d’interesse veterinario risul-tano maggiori. (4-11604)

COLONNESE, SILVIA GIORDANO,BARONI, DI VITA, GRILLO, LOREFICE eMANTERO. — Al Ministro della salute. —Per sapere – premesso che:

Gianluca Forestiere, 41 anni, morivaper emorragia la sera del 2 gennaio 2016.La sua tragica vicenda ha inizio la sera del31 dicembre 2015, quando viene ricoveratoin pronto soccorso all’Ospedale di PozzuoliSanta Maria delle Grazie con febbre alta,vomito e mal di testa. In ospedale, vienevisitato e sottoposto alla somministrazionedi una flebo con antipiretico che gli faabbassare la temperatura corporea. Restain osservazione poco più di un’ora e poi,sentendosi meglio, firma le dimissioni vo-lontarie. Una volta a casa avverte di nuovodolori allo stomaco e un forte mal di testa.La situazione precipita nel giro di 36 ore.Dalla mattina del 2 gennaio il 41ennecontinua ad accusare dolori lancinanti astomaco e testa. Vomita più volte. Perdeconoscenza e a quel punto, siamo intornoalle 17.50, la moglie chiama disperata il118 e chiede l’intervento dell’ambulanza.Intorno alle 18 c’è l’ingresso al prontosoccorso di Pozzuoli: i medici decidono disottoporlo ad una tac, ma il macchinariodella Radiologia, l’unico in dotazione nel-l’ospedale più grande dell’Azienda sanita-ria locale con un milione di abitanti èguasto. Rotto da alcuni giorni per colpa diun pezzo di ricambio (e rimasto in pannefino alle 17 del 4 gennaio 2016). A quelpunto il paziente viene trasferito in am-bulanza con medico a bordo al San Giu-liano Giugliano per la tac e dall’esamestrumentale emerge una grave sindromeclinica caratterizzata da numerosi trombiche avrebbe convinto i medici a riportarloa Pozzuoli: a differenza di Giugliano, lì c’èil reparto di neurochirurgia. In ambu-lanza, tra i due nosocomi che distano 27chilometri l’uno dall’altro, Gianluca Fore-

Atti Parlamentari — 32404 — Camera dei Deputati

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stiere arriva a Pozzuoli in fin di vitaintorno alle 21.30, dove morirà per arrestocardiaco. La procura ha disposto il seque-stro della salma e della cartella clinica,dopo la denuncia fatta dalla moglie Ema-nuela Falco;

nell’ambito del provvedimento diriassetto ospedaliero della regione Campa-nia, approvato con decreto n. 49 del 27settembre 2010 per la prosecuzione delpiano di rientro del settore sanitario at-traverso piani attuativi aziendali, è previ-sta la rimodulazione della quota dei postiletto programmati, per singole disciplinespecialistiche, in ragione di una migliorerisposta a specifici bisogni assistenziali edin presenza di maturate professionalità,competenze ed esperienze delle risorseumane disponibili;

il nuovo piano sanitario regionale,che riorganizza la rete di assistenza inCampania, prevede proprio il dimezza-mento delle neurochirurgie « abilitate » atrattare l’ictus emorragico e a provvedereall’intervento endovascolare. Si accorpanoinoltre venti punti nascita (uno su tre), siriduce il numero di strutture che operanogli ammalati oncologici, si riconvertonoospedali (subito Agropoli, poi i presidi delcentro storico di Napoli: San Gennaro,Ascalesi, Incurabili e Loreto Mare), siriducono le centrali operative del 118(probabilmente da 8 a 5, di cui tre oggisono concentrate nella provincia parteno-pea), si promuove il numero unico diemergenza, il 112, per smistare le telefo-nate tra Napoli e Salerno; come già am-piamente esposto nell’interrogazione a ri-sposta in Commissione n. 5-07283, pre-sentata dall’interrogante, la situazione at-tuale dei nosocomi campani, già primadell’entrata in vigore del nuovo pianosanitario regionale che prevede ulterioritagli e accorpamenti, versa purtroppo ingrave stato di degrado e di caos con saleoperatorie al collasso, dimezzamento dellesedute operatorie, corsie sovraffollate dibarelle, ambulatori da cancellare, medici einfermieri costretti ad assistere un numerodoppio di pazienti rispetto agli standard dilegge, liste d’attesa sempre più lunghe e

soprattutto emergenze a rischio; la realiz-zazione dell’ospedale del Mare, nel quar-tiere Ponticelli a Napoli, è al centro di unpiano regionale di riorganizzazione dellestrutture sanitarie che, nel prefiguratoobiettivo di accorpamento dei presidiospedalieri, ha già innescato il progressivosmantellamento di diversi reparti e deireparti di pronto soccorso presso diversiospedali cittadini, rendendo sovraffollatiquelli che ne dispongono. Tuttavia, i tempidi programmazione del nosocomio, condi-zionati ulteriormente dalla chiusura delcantiere nel 2010, a seguito di un’inchiestaper difformità fra lavori eseguiti e lapreliminare progettazione e che vide coin-volte 12 persone fra dirigenti asl e ammi-nistratori delle ditte concessionarie, comedimostrato dagli eventi descritti, non ga-rantiscono evidentemente un’adeguata as-sistenza sanitaria ai cittadini napole-tani –:

quali iniziative intenda intrapren-dere, per quanto di competenza, per ga-rantire ai cittadini campani un’adeguataassistenza sanitaria;

quali iniziative intenda intraprendereanche per il tramite del Commissario adacta per l’attuazione del grado di rientrodal disavanzo sanitario della regione Cam-pania, per superare l’annosa disastratacondizione degli ospedali campani, soprat-tutto per quanto riguarda gli interventiemergenziali e di pronto soccorso che,grazie alla tempestività e all’efficienza (ca-ratteristiche evidentemente assenti perquanto riguarda il caso descritto in pre-messa) sono senz’altro fondamentali persalvare vite umane;

se e quali iniziative intenda intra-prendere, per il tramite del commissarioad acta per l’attuazione del piano di rien-tro dal disavanzo sanitario, della regioneCampania affinché, nelle more dell’effet-tiva entrata in esercizio di tutti i repartidel realizzando ospedale del Mare, siponga argine alla situazione caotica in cuiversa il settore ospedaliero in Campania,riattivando i reparti già dismessi nei pre-sidi ospedalieri oggetto degli interventi di

Atti Parlamentari — 32405 — Camera dei Deputati

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riorganizzazione, di cui al citato decreton. 49 del 2010 e sospendendo tutti i prov-vedimenti volti alla dismissione/riconver-sione/riorganizzazione dei presidi stessi,quanto meno sino all’effettivo funziona-mento in piena efficienza del suddettoospedale;

se non ritenga opportuno assumereiniziative, per quanto di competenza, permonitorare l’impiego dei fondi pubblicidestinati alla sanità campana ed evitareche vengano utilizzati per la realizzazionefrettolosa di interventi nati per tamponareemergenze solo temporanee, valutando lapossibilità di un riassetto delle infrastrut-ture sanitarie esistenti e che potrebberodimostrarsi soluzioni a valere anche sullungo periodo;

se e quali osservazioni siano statefatte sulle decisioni di riorganizzazionedella rete sanitaria in Campania da partedei rappresentanti del Ministro interrogatoin sede di monitoraggio del piano di rien-tro della regione Campania, con partico-lare riferimento a quanto descritto inpremessa. (4-11606)

PALAZZOTTO, NICCHI e RICCIATTI.— Al Ministro della salute. — Per sapere –premesso che:

con decreto ministeriale 2 aprile2015, n. 70, meglio noto come « decretoLorenzin » si è proceduto all’individua-zione e definizione degli standard qualita-tivi, strutturali, tecnologici e quantitativirelativi all’assistenza ospedaliera;

tale decreto segue l’esito della confe-renza Stato-regioni che ha proceduto adindividuare parametri e standard relativiai servizi ospedalieri e nello specifico l’ac-cordo tra il Governo, le regioni e leprovince autonome di Trento e Bolzano, leprovince, i comuni e le comunità montanesul documento concernente « Linee di in-dirizzo per la promozione ed il migliora-mento della qualità della sicurezza e del-l’appropriatezza degli interventi assisten-

ziali nel percorso nascita e per la ridu-zione del taglio cesareo » del 16 dicembre2010;

per effetto di tale decreto si procedea chiusura dei « punti nascita » che nonregistrano un numero di parti su anno,pari o superiori al numero di 500; in talesituazione, con un numero di parti pari a128 nel corso del 2014, si trova il puntonascite dell’ospedale Madonna dell’Altonel comune di Petralia Sottana che servel’intero comprensorio madonita in provin-cia di Palermo;

da fonti di stampa si apprende che,in presenza di adeguato e moderno appa-rato tecnico e di una struttura moderna, ilprincipale ostacolo per rientrare nei pa-rametri riguarda il personale. Tale situa-zione verificatasi già nei presidi di Cor-leone e Partinico è stata risolta accor-pando i due presidi e ricorrendo allaturnazione, garantendo così gli standardrichiesti nelle more dell’assunzione delpersonale vincitore di concorso;

a tal riguardo è utile sottolineare laparticolarità del territorio montano dellaMadonie nonché la condizione della via-bilità in direzione del punto nascite diTermini Imerese che, con la chiusura diPetralia, diventerebbe la struttura più vi-cina per numerosi comuni dell’area;

tale situazione di particolarità com-porta tempi di percorrenza vicini ai 90minuti in condizioni meteorologiche buoneo ottimali. Condizioni che, vista altezza eposizionamento geografico dei centri ma-doniti, sono da considerare situazioni noncerto garantibili soprattutto durante i mesiinvernali;

la particolarità del territorio è, peraltro, evidente nella decisione di inserirel’area della Madonie nel percorso dellastrategia nazionale sulle aree interne. Adevidenziarne una particolarità che poco siconcilia con le scelte di chiusura e trasfe-rimento dei servizi sanitari;

nel corso del 2014 l’ospedale Ma-donna dell’Alto ha registrato circa 300 casidi interruzione volontaria della gravidanza

Atti Parlamentari — 32406 — Camera dei Deputati

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e rimane l’unica struttura in grado disvolgere l’attività correlata alla leggen. 194 del 1978. Tanto da diventare strut-tura essenziale per garantire la reale ap-plicazione della legge citata in una regionecon circa l’80 per cento di medici « obiet-tori ». A dimostrazione di ciò va registratocome le degenze relative alle procedure diinterruzione volontaria della gravidanzaregistrate nell’ospedale di Petralia nonsiano riferibili solo alla popolazione resi-dente nell’area delle Madonie;

da notizie di stampa si apprende chealtre strutture, pur in condizioni di partisu anno simili a quelle registrate a Petra-lia, otterranno una deroga per continuaread operare;

da tempo nell’area madonita ammi-nistratori locali e popolazione sono impe-gnate in una strenua difesa dei servizisanitari, partendo proprio dall’ospedaleMadonna dell’Alto;

in data 8 gennaio 2016 i Sindaci deicomuni di Gangi, Bompietro, Geraci Si-culo, Alimena, Polizzi Generosa, PetraliaSottana, Petralia Soprana, Blufi CastellanaSicula hanno manifestato al prefetto diPalermo i rischi gravissimi se si dovessegiungere alla chiusura del Punto Nascite diPetralia;

la chiusura del punto nascite appare,così come percepita dagli abitanti delcomprensorio madonita, come l’ennesimoatto di disinteresse per un territorio checonta circa 27 mila residenti e vive tutte ledifficoltà (collegamenti stradali, rischioidrogeologico, fenomeni di spopolamento)a cui un’area montana è esposta; in ana-loga situazione si trova il punto nascite diMussomeli, in provincia di Caltanissetta,ospitato dall’ospedale « Longo »;

la struttura costituisce l’unico puntodi riferimento per l’area cosiddetta « Val-lone-Alto Platani » composta da numerosicomuni della Sicilia interna a cavallo trale province di Palermo, Agrigento e Cal-tanissetta e nello specifico i comuni diMussomeli, Acquaviva Platani, Sutera,Campofranco, Milena, Bompensieri, Vil-

lalba, Vallelunga, Marianopoli, Castelter-mini, Cammarata, S. Giovanni Gemini,Roccapalumba, Castronovo, Lercara, Alia,Valledolmo;

come nel caso dell’ospedale Madonnadell’Alto di Petralia il centro di Mussomeliserve un’area caratterizzata da notevolis-simi disagi derivanti tanto dalle condizionigenerali che dallo stato di dissesto dellearterie provinciali;

le condizioni, pertanto, appaiono,come nel caso di Petralia, foriere di rischinegli spostamenti per raggiungere i PuntiNascita alternativi con lunghi tempi dipercorrenza –:

quali siano i motivi per cui non si èinteso concedere alcuna deroga nei con-fronti dell’ospedale Madonna dell’Alto edell’ospedale « Longo » di Mussomeli equali siano i criteri in base ai quali dettaderoga sia stata riconosciuta invece allestrutture di Bronte e Licata;

se il Ministro non ritenga che lachiusura del punto nascite di Petraliacomporti, per quanto esposto, una ulte-riore lesione del diritto alla scelta per ledonne di cui alla legge n. 194 del 1978riguardante l’interruzione volontaria dellagravidanza;

se il Ministro non ritenga grave eforiero di pericolo costringere partorientiad un viaggio verso la struttura di TerminiImerese con tempi di percorrenza supe-riori anche ai 90 minuti e con il rischio difenomeni meteorologici quali neve, ghiac-cio, nebbia soliti nelle aree montane neiperiodi invernali;

se il Ministro non ritenga che leparticolari condizioni dell’area su cui in-siste l’ospedale Madonna dell’alto nonsiano tali da ritenere la struttura indi-spensabile per garantire i livelli essenzialidi assistenza, il diritto alla salute e all’ac-cesso alle cure;

se il Ministro non ritenga, anche allaluce di quanto esposto in premessa, che lecondizioni particolari delle aree internedella Sicilia non meritino l’individuazione

Atti Parlamentari — 32407 — Camera dei Deputati

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di un ulteriore parametro per la conces-sione del nulla osta operativo, oltre alcriterio numerico dei parti registrati subase annua. (4-11607)

* * *

SVILUPPO ECONOMICO

Interpellanza urgente(ex articolo 138-bis del regolamento):

I sottoscritti chiedono di interpellare ilMinistro dello sviluppo economico, il Mi-nistro dell’ambiente e della tutela del ter-ritorio e del mare, il Ministro della salute,per sapere – premesso che:

nel centro COVA di Viggiano sitoprovincia di Potenza si è registrata direcente l’ennesima « sfiammata », comeviene definita in gergo tecnico;

sono state innumerevoli le anomalieregistrate al COVA (si pensi solo allefiammate), tanto nonostante il « tuttappo-stismo » e le rassicurazioni « di routine »da parte degli enti preposti. Ma stavolta èdiverso: forse è la prima volta che dalCOVA arriva un video (della tv pubblica)così esplicito, capace di sintetizzare il« paradosso petrolifero » lucano;

la torcia si è alzata di diverse decinedi metri creando allarme nella popola-zione che continua ad essere tenuta al-l’oscuro di cosa stia accadendo. Si è an-cora in attesa di conoscere dalla regioneBasilicata e dall’Ufficio nazionale minera-rio per gli idrocarburi e le georisorse qualisiano i motivi tecnici di tali fiammate,quali i pozzi che produrrebbero quantita-tivi di gas in pressione non gestibili dal-l’impianto e se dell’evento (come lo chia-mano le compagnie) sia data comunica-zione agli enti titolati della sicurezza;

nel frattempo la direzione distrettualiantimafia di Potenza indaga ben 37 per-sone per traffico illecito di rifiuti e disa-stro ambientale. Tra gli indagati ci sononove dipendenti dell’Eni, una decina diimprenditori, quattro ex dirigenti dell’Ar-

pab, funzionari regionali e della provinciadi Potenza, varie società del settore am-bientale e due rappresentanti del Tecno-parco;

l’inchiesta sul Centro oli Val d’Agriera venuta alla luce a febbraio dell’annoscorso con un primo « blitz » dell’Antima-fia. Da allora l’ipotesi di reato indicataresta, quelle, del « traffico di rifiuti », mai filoni d’indagine si sono moltiplicati;

sul tavolo degli inquirenti c’è il temadella corretta qualificazione dei reflui, chesono il prodotto della componente acquosaseparata dai greggio destinato alla raffi-neria, più tutte le sostanze utilizzate perestrarlo e prepararlo all’immissione nel-l’oleodotto in direzione Taranto;

dalla qualificazione del rifiuto pro-dotto dipende anche il tipo di trattamentoda adottare per smaltirlo correttamente. Eil sospetto degli investigatori del Noe deicarabinieri è che per anni non sia statofatto nella maniera giusta, trascurando lapresenza di elementi tossici ed esponendoal rischio di contaminazione non solo ilavoratori dell’impianto di smaltimento,ma anche l’ambiente dove al termine deltrattamento vengono sversate le acque « ri-pulite »;

tra i quesiti sottoposti al supercon-sulente si parlava anche delle autorizza-zioni concesse all’impianto della compa-gnia di San Donato dalla regione Basili-cata. Un doppio « via libera », per essereprecisi, dato che nel giro di 3 mesi laregione ha concesso prima l’autorizza-zione integrata ambientale al Centro oli, epoi l’« ok » al suo ampliamento con larealizzazione di una quinta linea capace diaumentare la produzione di greggio inmaniera più che notevole;

oltre a quello sulla gestione dei refluidi produzione i pubblici ministeri direttidal procuratore Gay avevano aperto subitoanche altri 2 filoni d’indagine sulle emis-sioni prodotte dal Centro oli e sui loroeffetti sulla salute dei lavoratori di Eni eindotto petrolifero;

Atti Parlamentari — 32408 — Camera dei Deputati

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per questo i carabinieri del Noe ave-vano già acquisito tutti i dati a disposi-zione delle centraline dell’Eni che moni-torano in continuo quanto viene emesso inatmosfera: sia il dato « grezzo », sia quellocertificato dalla Ecb di Potenza, che incaso di superamento delle soglie autoriz-zate andrebbe auto-denunciato da Eni.Cosa che si sospetta non sia sempre av-venuta;

da ultimo gli inquirenti si erano postiil problema degli effetti delle emissioni delCentro oli, quindi avevano acquisito glielenchi dei lavoratori che gli gravitanoattorno. In tutto si parla di oltre 5 milanominativi di persone potenzialmente« esposte » agli inquinanti immessi in at-mosfera;

l’indagine della procura fa intrave-dere il fondo scuro e denso del barile,dove rileva un’altra storia italiana che hai nomi cambiati ma trame analoghe aquelle dell’Ilva, del petrolchimico di PortoMarghera e delle centrali di Porto Tolle edi Vado Ligure. Le denunce ignorate. Gliavvisi di garanzia a imprenditori amici eportati in palmo di mano dai politici, leistituzioni e i tecnici che abdicano al ruolodi tutori e controllori diventando, con leloro « distrazioni », i primi garanti dell’im-punità di chi arricchendosi inquina. Einquinando ancora di più. Lavoratori eresidenti stretti nel ricatto tra il posto,l’abbaglio di una ricchezza sussidiata e lasalute;

tutti hanno assecondato imprudente-mente attività di estrazione idrocarburi aridosso di dighe, centri abitati, sorgenti,aree a rischio frana e a rischio sismico, inzone protette a ridosso di parchi. Appareagli interpellanti follia autorizzare l’ubica-zione di uno stabilimento a rischio diincidente rilevante, qual è il Centro OlioEni, a ridosso di un invaso di importanzastrategica come il Pertusillo;

l’inchiesta tocca anche la casa delcontrollore. Dove molti funzionari regio-nali e Arpab indagati per questa vicendasono anche rinviati a giudizio per disastroambientale nella vicenda Fenice, inceneri-

tore di San Nicola di Melfi, nato vent’annifa e oltre a servizio della Fiat di Melfi.L’indagine sulla val D’Agri ipotizza ancheemissioni in eccesso dell’impianto dellacompagnia di San Donato, in via di po-tenziamento anche grazie a due autoriz-zazioni arrivate nel giro di tre mesi;

vengono indagati tutti i vertici del-l’Arpab, vecchi e nuovi funzionari. Sotto lalente i tanti pareri tecnici forniti negli anniper contenere le ansie e gli allarmi diresidenti e ambientalisti sulla nocivitàdelle emissioni dell’impianto che ora sonooggetto dell’attenzione di magistrati. « Ilivelli degli inquinanti, soprattutto idro-geno solfato, sono inferiori ai limiti pre-visti dalle norme », ripeteva ancora pochimesi fa il direttore Bove, « Abbiamo acuore i temi dell’ambiente che preser-viamo con continui controlli e ammoder-namenti », gli faceva eco Roberta Angelini,responsabile sicurezza e ambiente del Di-stretto Meridionale Eni (Dime). Entrambisono indagati, proprio per quei pareri.Non a caso la mattina stessa del blitz alCentro Oli sono stati effettuati campiona-menti da sottoporre ai tecnici della pro-cura. In altre parole: sono stati fatti oraquei controlli che la regione Basilicata el’Arpab avrebbero dovuto eseguire già damolto tempo per tutelare i cittadini lucani;

inoltre l’Associazione italiana registrotumori ha registrato che la Basilicata hauna percentuale di morti per tumore piùalta della media nazionale –:

quali siano le informazioni e l’orien-tamento del Governo sui fatti esposti inpremessa;

se ritengano che sussistano i presup-posti per avviare, tramite l’Istituto supe-riore di sanità e l’Istituto per la protezionee la ricerca ambientale, un’indagine epi-demiologica in relazione agli effetti sullapopolazione dell’attività estrattiva per ve-rificare se il quantitativo di acqua trattatarappresenti un pericolo per le popolazionidel territorio, per la salute e per la catenaalimentare e per fare chiarezza sulla si-tuazione e su eventuali rischi per l’uomoe per l’ambiente;

Atti Parlamentari — 32409 — Camera dei Deputati

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quali iniziative si intendano intra-prendere, anche sul piano normativo, perobbligare le società operanti in aree comequelle descritte in premessa ai dovutiinvestimenti in sicurezza ambientale e perla salvaguardia dei lavoratori e della sa-lubrità delle popolazioni;

se non si ritenga di dover, con ur-genza, assumere iniziative per rivedere alribasso tutte le soglie di legge per gliinquinanti H2S, S02, idrocarburi policicliciaromatici, composti organici volatili, non-ché tutte le sostanze riconducibili alleattività petrolifere, al fine di allinearle aivalori stabiliti dall’Organizzazione mon-diale della sanità.

(2-01216) « Liuzzi, Crippa, Da Villa, Can-celleri, Fantinati, Vallascas,Colonnese, Cominardi,Corda, Daga, Dall’Osso, DeLorenzis, De Rosa, DelGrosso, Della Valle, Del-l’Orco, Di Battista, Di Bene-detto, Luigi Di Maio, ManlioDi Stefano, Di Vita, D’Incà,D’Uva, Ferraresi, Fico, Frac-caro, Frusone, Gagnarli, Gal-linella, Luigi Gallo, SilviaGiordano ».

Interrogazioni a risposta in Commissione:

MARTELLA. — Al Ministro dello svi-luppo economico. — Per sapere – pre-messo che:

presso il comune di CampolongoMaggiore, in provincia di Venezia, si re-gistrano da parte dei cittadini continuidisservizi nella consegna della posta;

da mesi i cittadini denunciano ilmancato recapito della corrispondenza oritardi per quanto concerne l’arrivo dibollette che vengono recapitate quandosono già scadute con conseguente aggravioper le famiglie;

si è anche verificato che la postadestinata ai cittadini di Campagna Lupia èstata recapitata ai cittadini residenti diCampolongo;

l’ultimo caso dopo le feste, comeriportato anche dagli organi di informa-zione, è stato il recapito delle bollette Enelcon scadenza superata da circa due setti-mane;

è evidente che, per cittadini, impreseed attività economiche e commerciali, talesituazione è divenuta insostenibile –:

se e quali iniziative di competenza ilGoverno intenda assumere al fine di ve-rificare le ragioni di tali disservizi edintervenire presso Poste italiane al fine diripristinare, nell’ambito del contratto diservizio, il corretto recapito della corri-spondenza per i cittadini di Campolongo.

(5-07324)

FASSINA, FRATOIANNI, RICCIATTI eFERRARA. — Al Ministro dello sviluppoeconomico. — Per sapere – premesso che:

il sito industriale Elettrocarboniumdi Narni (TR) è l’unico impianto italianoin cui si producono elettrodi di grafiteproduzione come noto strategica per ifabbisogni dell’industria siderurgica lad-dove la stessa come nel caso di AST Terni(così come in futuro Piombino) producamediante forno ad arco, tecnica che oltread assicurare standard più elevati di qua-lità del prodotto è anche più sostenibiledal punto di vista ambientale;

alla fine del 2013 la società S.G.L.Carbon spa (articolazione italiana dellamultinazionale tedesca S.G.L.S.E.) societàleader europea e mondiale nel settorecomunicava la sua irrevocabile volontà dicessare le attività produttive in Italia e,conseguentemente, di mettere in liquida-zione la società italiana;

tale intendimento della S.G.L. S.E.che poteva determinare la cessazione del-l’attività dello storico impianto di Narninon trovava riscontro nella difficoltà dibilancio (che pur nella crisi ha visto lostesso chiudersi sempre in attivo) ma dallavolontà della multinazionale di razionaliz-zare la sua presenza in Europa a detri-mento dell’impianto italiano, sebbene l’Ita-

Atti Parlamentari — 32410 — Camera dei Deputati

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lia rappresenti uno dei mercati di sboccodel prodotto più rilevanti e sebbene inItalia S.G.L. avesse una quota di mercatoaddirittura superiore a quella detenuta inGermania;

la cessazione dell’attività dell’im-pianto di Numi, che alla fine del 2013occupava direttamente 130 addetti, oltre-ché un danno rilevantissimo alla capacitàcompetitiva della siderurgia italianaavrebbe determinato anche un ulterioregravissimo colpo al tessuto socio-econo-mico di un’area, quella di Terni Narni, giàdurissimamente provata dagli effetti dellacrisi e dai processi di riconversione delleindustrie siderurgiche e chimiche di baseche trovano in tale area una storica erilevantissima localizzazione;

al fine di scongiurare tale eventualità,si è prodotta anche in conseguenza dellamobilitazione dei lavoratori e delle istitu-zioni locali, una forte iniziativa sindacaleed istituzionale, che ha visto protagonistaaccanto alla regione dell’Umbria lo stessoMinistero dello sviluppo economico conl’apposita unità di crisi coordinata diret-tamente dall’allora Viceministro De Vin-centi, la quale ha portato grazie anche alcambiamento di atteggiamento della S.G.L.Carbon in liquidazione ad individuare unprogetto di rilancio produttivo del sito inquestione;

tale progetto in sintesi prevedeva chela S.G.L. Carbon, pur confermando lairrevocabile volontà di cessare le attivitàproduttive in Italia e di procedere allamessa in liquidazione della società, siassumeva, consapevole delle conseguenzesociali ed occupazionali che tale decisionecomportava, l’impegno di cedere l’im-pianto produttivo a condizioni incentivate(prezzo simbolico e risorse per la bonificae messa in sicurezza permanente dellastessa), a soggetto che si impegnasse a darecontinuità all’attività produttiva e che sot-toscrivesse con le istituzioni un accordo diprogramma per disciplinare le attività dimessa in sicurezza e bonifica del sito equelle di reindustrializzazione dello stessofornendo idonee garanzie;

sulla base di tale impegno si è pro-ceduto a verificare che tra gli altri ilprogetto di rilancio produttivo più ade-guato per il sito in questione era quellopresentato dal gruppo Morex che preve-deva la costituzione di una nuova inizia-tiva imprenditoriale finalizzata alla pro-duzione di elettrodi di grafite nonché asviluppare le ulteriori opportunità che ilprocesso di reindustrializzazione del sitodeterminava; tale individuazione avvenivaad opera di un apposito coordinamentoposto in essere dal Ministero dello svi-luppo economico con l’intervento delleistituzioni locali ed in particolare dellestrutture specialistiche della regione del-l’Umbria in collaborazione con la liquida-zione della liquidazione della SGL Carbone acquisito tra gli altri il contributo delleorganizzazioni sindacali;

ad esito di tale percorso Morex spaha provveduto a costituire la specificasocietà (M2I) poi denominata Elettrocar-bonium srl che ha provveduto a sottoscri-vere in data 27 gennaio 2015 con SGLCarbon in liquidazione e con SGL SEappositi atti contrattuali idonei a dare perquanto di competenza esecuzione al pro-getto di rilancio produttivo ed industrialedel sito in questione;

tali impegni erano condizionati allasottoscrizione, entro il maggio 2015, dispecifico accordo di programma che di-sciplinasse gli obblighi e i diritti delle partiprivate e quelli delle amministrazioni eche conseguentemente determinasse il tra-sferimento dell’asset industriale nella di-sponibilità del nuovo soggetto industriale;

in ragione della complessità degliadempimenti necessari in particolare inmateria di definizione delle attività dibonifica e messa in sicurezza del sito entrotale termine non si è addivenuti alladefinizione dell’accordo di programma;

Elettrocarbonium ed SGL hannoprovveduto a prorogare al 31 dicembre iloro impegni reciproci nella speranza cheentro tale termine il percorso potessetrovare definizione ed in ogni caso Elet-trocarbonium srl ha comunque provve-

Atti Parlamentari — 32411 — Camera dei Deputati

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duto a dare inizio all’attività di rilancioproduttivo dell’impianto provvedendo nelcontempo a riassumere la gran parte deilavoratori licenziati da SGL Carbon;

la ripresa dell’attività produttiva èstata resa oltremodo difficoltosa dal fattoche Elettrocarbonium srl non è stata sup-portata in alcun modo dal sistema ban-cario, in quanto configurandosi essa for-malmente come nuova iniziativa ed abbi-sognando per il suo ordinario funziona-mento di rilevanti risorse (1.200.000 meseoltre a acquisto materie prime per circa600.000 mese) in assenza di adeguatapatrimonializzazione derivante dalla nonavvenuta acquisizione dell’asset patrimo-niale viene valutata negativamente;

nei mesi trascorsi l’attività è stataresa possibile solo grazie agli ulterioriapporti della proprietà di Elettrocarbo-nium nonché dalla ulteriore collabora-zione della SGL Carbon che ha assuntoimpegni commerciali ulteriori che peròcessano al 31 dicembre 2015;

nonostante tali difficoltà finanziaredeterminatesi esclusivamente in ragionedell’allungarsi dei tempi di definizione del-l’accordo di programma, la ripresa dell’at-tività produttiva è stata caratterizzata dapositivi riscontri di mercato al punto cheper il 2016 Elettrocarbonium ha in por-tafoglio ordini (acquisiti pressoché inte-gralmente sui mercati esteri) per circa 12milioni di euro che per essere lavoratirichiederebbero la riassunzione della to-talità dei lavoratori previsti nel pianoindustriale;

purtroppo, non essendo intervenutal’approvazione dell’accordo di programmaneppure al 31 dicembre e pertanto deca-dendo gli impegni contrattuali di SGLCarbon (che pure ha manifestato disponi-bilità ad una ulteriore proroga) e perma-nendo la condizione di non ordinariafinanziabilità della nuova iniziativa im-prenditoriale stante il permanente atteg-giamento del sistema bancario, la Elettro-carbonium srl nonostante abbia ordinativiadeguati si trova nella condizione di nonpoter continuare persistendo le attuali

condizioni di accesso al credito, il progettodi rilancio industriale a cui si è impe-gnata –:

quali iniziative urgenti il Ministrointerrogato intenda assumere al fine disalvaguardare la produzione e i livellioccupazionali del soggetto industriale dicui in premessa, con particolare riguardoalla continuità produttiva e finanziaria eal mantenimento della pianta organica deilavoratori. (5-07326)

PILI. — Al Ministro dello sviluppo eco-nomico. — Per sapere – premesso che:

il Ministro dello sviluppo economico,nell’incontro tenutosi a Roma alla vigiliadi Natale sulla vertenza Alcoa, oltre adaver comunicato che l’Unione europea nonaveva accolto le richieste del Governoitaliano, ha annunciato l’interessamento diun nuovo soggetto all’acquisto dello stabi-limento di Portovesme;

tale annuncio è apparso sin dall’ini-zio l’ennesimo tentativo di procrastinare lavertenza senza assumere iniziative serie econcrete per la sua soluzione;

un nuovo soggetto acquirente che« spunta dal cilindro » del Governo nellostesso momento in cui si registra il diniegocomunitario alle minime condizioni ener-getiche necessarie per la gestione econo-mica dello stabilimento;

quello che appare all’interrogante unnuovo « bluff » del Governo Renzi passadalla Svizzera e si chiama Sider Alloys;

si tratta di una società senza storia esenza produzioni: nessuno stabilimento,capitale sociale sino al giorno prima del-l’annuncio di 90.000 euro, quanto un su-permercato di ferramenta, e nei giorniscorsi, con una modifica statutaria, di3.000.000 di euro ad avviso dell’interro-gante al quanto sospetta;

si tratterebbe di una società chesecondo il Governo sarebbe interessataall’acquisto di Alcoa;

Atti Parlamentari — 32412 — Camera dei Deputati

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desta non poche perplessità, per nonessere drastici, che tale società non abbiamai gestito o posseduto uno stabilimentoindustriale e che il suo capitale strida conil fatturato potenziale dell’Alcoa;

gli uffici di questa società sono ubi-cati in via Cantonale 1 a Lugano, tra unapescheria e un centro massaggi;

una società nata appena 3 anni fa eche non ha mai investito in alluminioprimario e dintorni;

basti un solo dato per comprenderel’inconsistenza dell’annuncio: con un ca-pitale versato di poco più di 3 milionivorrebbero gestire una fabbrica con unfatturato da 350 milioni di euro all’anno;

quel che è più grave è che il Governo,secondo l’interrogante sempre più falli-mentare, ha portato ad un tavolo ufficialequesta ennesima « bufala a buon mer-cato »;

si tratta di un modo, l’ennesimo, perperdere e prendere tempo;

chiunque sa che non vi è nessunapossibilità di dare una seria prospettiva adun impianto vecchio di 40 anni, fermo esenza alcun tipo di revamping, se non cisarà una potenzialità energetica competi-tiva per i prossimi dieci anni almeno;

appare davvero incomprensibile einaccettabile che il Governo abbia avan-zato tale proposta considerato che si èdinanzi ad una società sconosciuta a tuttigli operatori industriali di un certo livello;

è impensabile che tale società siarealmente e concretamente interessata agestire una società di questa portata senzaaver mai gestito un impianto in condizioniordinarie, figuriamoci in condizioniestreme;

si tratta chiaramente di un progettodi dubbia credibilità, senza se e senza ma;

una società senza attività produttivaindustriale, con quello che appare all’in-terrogante un modesto sito internet, senzanemmeno una rappresentazione produt-tiva o operativa;

il suo business è la commercializza-zione di prodotti del campo metallifero,versante acciaio e additivi vari;

l’interrogante attraverso visure came-rali e un sopralluogo negli uffici dellasocietà ha accertato personalmente che lasocietà che dovrebbe salvare la fabbrica diPortovesme non solo non ha nessuno sta-bilimento industriale ma ha gli uffici nellostesso palazzo che ospita un centro mas-saggi, un night club e una pescheria;

il Governo si sta manifestando gra-vemente incapace di individuare unastrada per affrontare e risolvere la que-stione fondamentale della ripresa produt-tiva dello stabilimento;

aver ripreso questo « balletto » dinomi su possibili acquirenti rivela quellache appare all’interrogante una certa in-capacità a gestire simili situazioni;

è indispensabile imporre al Governola ripresa produttiva immediata alla paridi quanto sta avvenendo con l’Ilva;

occorre un contratto bilaterale didieci anni competitivo, altrimenti nessunoavrà interesse a gestire quello stabili-mento –:

se il Governo abbia sollecitato o ri-cevuto comunicazioni da tale società SiderAlloys;

se il Governo, prima di proporre talenome al tavolo di confronto ufficiale, ab-bia valutato la consistenza societaria esoprattutto l’esperienza nel campo dellaproduzione di alluminio primario;

se il Governo intenda attivarsi seria-mente, senza perdere altro tempo, pro-muovere il negoziato di un contratto bi-laterale per la gestione dell’impianto diPortovesme di durata di almeno 10 anni;

se il Governo non intenda mettere incampo soluzioni immediate e urgenti peril riavvio degli impianti di produzione dialluminio primario, considerata la strate-gicità del prodotto;

se non intenda, anche attraverso ini-ziative volte al commissariamento, perse-

Atti Parlamentari — 32413 — Camera dei Deputati

XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 12 GENNAIO 2016

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guire soluzioni di riavvio pubblico dell’im-pianto per la successiva collocazione sulmercato. (5-07334)

Interrogazioni a risposta scritta:

RAMPELLI. — Al Ministro dello svi-luppo economico. — Per sapere – pre-messo che:

sarebbe in stallo la firma della deli-bera per finanziare la prima tranche delcontratto tra Aeroporti di Puglia e lacompagnia irlandese « Ryanair », che pre-vede un contributo per la pubblicità sulsito web della compagnia e uno sconto delcinquanta per cento sui costi di handling,per un totale di circa dodici milioni dieuro all’anno;

attualmente la compagnia irlandesegarantisce 33 rotte, venti da Bari e tredicida Brindisi, sulle quali movimenta oltretre milioni di passeggeri l’anno, che per gliaeroporti di Bari e Brindisi equivale a piùdella metà del traffico totale;

come rilevato anche dal Corriere delMezzogiorno, gli operatori turistici del Sa-lento temono che « senza l’apporto dellacompagnia low cost, lo scalo di Brindisisarebbe destinato alla chiusura. Infatti, delrestante milione di passeggeri in transito,la gran parte utilizza aerei Alitalia e l’excompagnia di bandiera ha una propriasocietà che gestisce i servizi di handling.Dimezzato il traffico a “reddito” i continon quadrerebbero mettendo a rischio ilposto di 72 dipendenti dell’aeroporto delSalento »;

se Ryanair dovesse abbandonare idue scali pugliesi, e soprattutto quellosalentino, questo avrebbe conseguenze di-sastrose per tutto il sistema del turismolocale;

anche Federalberghi ha evidenziatocome sia « impensabile rinunciare a unarete di collegamenti aerei così capillareperché gli operatori hanno pianificato in-vestimenti tenendo presente l’aumento deiflussi di turisti incoming »;

la decisione del presidente della re-gione Puglia di bloccare l’erogazione deifondi è stata un fulmine a ciel sereno perla compagnia aerea, il cui accordo conAeroporti Puglia copre l’intero periodocompreso tra il 1o novembre 2014 e il 30ottobre 2019;

mentre Ryanair sta valutando se in-traprendere un’azione legale, uno studiocondotto dall’università di Bari ha eviden-ziato che ogni euro investito sulla base delcitato accordo avrebbe prodotto un ritornosul territorio pari a 25 euro –:

se sia informato dei fatti esposti inpremessa e quali iniziative intenda assu-mere, nell’ambito delle proprie compe-tenze, in merito. (4-11597)

RAMPELLI. — Al Ministro dello svi-luppo economico. — Per sapere – pre-messo che:

lo stabilimento petrolchimico diBrindisi, nel quale lavorano 850 dipen-denti, sembra essere tra quelli inseriti nelpacchetto di impianti chimici posti invendita dall’Eni;

l’Eni, infatti, starebbe cedendo lamaggioranza della società « Versalis spa »,della quale è socio unico, al fondo statu-nitense « SK Capital Partners », con ilvincolo di un amministratore delegato ita-liano;

la società Versalis è impegnata anchenell’importante segmento della « chimicaverde » e a tal fine secondo i rappresen-tanti sindacali avrebbe bisogno di un ul-teriore investimento di 1,2 miliardi dieuro, ma si teme che il fondo non abbiala capacità finanziaria per portare avantile relative attività;

la cessione della società mette indubbio i progetti e gli investimenti previstisinora, e rischia di determinare l’uscitadell’Italia da un settore strategico ingrande crescita come quello della « chi-mica verde » per cedere ad altri Paesiimportanti interessi e processi innova-tivi –:

quali iniziative di competenza in-tenda assumere con riferimento ai fatti

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XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 12 GENNAIO 2016

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esposti in premessa, tutelando i lavoratorie salvaguardando il ruolo dell’Italia in unimportante settore industriale. (4-11599)

PAGLIA. — Al Ministro dello sviluppoeconomico. — Per sapere – premesso che:

il decreto del Presidente della Repub-blica n. 484 del 1994 – Regolamento re-cante la disciplina dei procedimenti diconferimento dei permessi di prospezioneo ricerca e di concessione di coltivazionedi idrocarburi in terraferma e in mare –prevede all’articolo 4, titolato « Presuppo-sti », che: « 1. I permessi di prospezione oricerca di idrocarburi in terraferma e inmare sono accordati a persone o enti o dialtri Stati membri della Comunità econo-mica europea, nonché, a condizioni direciprocità, di altri Paesi, i quali dispon-gano di capacità tecniche ed economicheadeguate. 2. I permessi di ricerca sonoaccordati a persone fisiche o giuridicheche possiedano o forniscano idonee garan-zie di costituire in Italia strutture tecnicheed amministrative adeguate alle attivitàpreviste, nel rispetto degli impegni con-tratti dall’Italia in sede di accordi inter-nazionali per la tutela dell’ambiente ma-rino. »;

alla società Petroceltic Italia srl sa-rebbero state affidate numerose conces-sioni di ricerca di idrocarburi nel NordItalia e nel mare Adriatico, fra cui unaprospiciente le Isole Tremiti;

stando al sito internet della società,attualmente lavorano direttamente peressa 3 persone: un geologo esplorativosenior, un ingegnere di perforazione se-nior, un esperto di valutazioni e monito-raggi ambientali;

Petroceltic Italia srl è controllata daPetroceltic International Pie, compagniacon sede a Dublino e operante nel Medi-terraneo;

attualmente gli interessi di PetrocelticInternational sono limitati ad Algeria, Ita-

lia e Bulgaria, dopo la cessione degli assetrelativi a Egitto e Grecia avvenuta nel2015;

Petroceltic International Plc in data23 dicembre 2015 estende una nota, vi-sionabile sul sito della società ove si legge,in buona sostanza che per diverse causedeterminatesi nel 2015, la posizione finan-ziaria del gruppo risulterebbe compro-messa e che il gruppo non avrebbe cer-tezza sulla liquidità oltre gennaio 2016;

sono segnalati 217,8 milioni di dollaridi esposizione verso istituti finanziari, afronte di 28 milioni di liquidità, di cui 24milioni in valuta estera non converti-bile –:

come sia possibile che ad una societàa responsabilità limitata italiana con 3addetti, controllata da un gruppo esteroche manifesta esplicitamente la propriaincapacità di fare fronte ai propri impegnifinanziari, al punto da non presentarerischi di continuità aziendale, siano staticonfermate le concessioni in Italia, adavviso dell’interrogante in palese inosser-vanza dell’articolo 4 del decreto del Pre-sidente della Repubblica n. 484 del 1994;

se il Ministro interrogato non ritengadi dover immediatamente revocare taliconcessioni, alla luce delle notizie ripor-tate. (4-11613)

Apposizione di una firmaad una interrogazione.

L’interrogazione a risposta scritta Fra-toianni n. 4-11526, pubblicata nell’allegatoB ai resoconti della seduta del 19 dicem-bre 2015, deve intendersi sottoscritta an-che dal deputato Costantino.

Pubblicazione di un testo riformulato.

Si pubblica il testo riformulato dellainterrogazione a risposta scritta Mannino

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XVII LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 12 GENNAIO 2016

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n. 4-11452, già pubblicata nell’allegato Bai resoconti della seduta n. 537 del 16dicembre 2015.

MANNINO, BUSTO, DAGA, DE ROSA,MICILLO, TERZONI e ZOLEZZI. — AlMinistro dello sviluppo economico, al Mi-nistro dell’economia e delle finanze. — Persapere – premesso che:

in data 24 febbraio 2015, Finmecca-nica S.p.A. ed Hitachi Ltd. hanno sotto-scritto un contratto avente ad oggetto lacessione ad Hitachi Rail Italy S.p.A. delramo di azienda di AnsaldoBreda S.p.A. –operante nel settore del trasporto ferro-viario ed in particolare costituito dal com-plesso di beni e persone afferenti allaprogettazione, costruzione e manutenzionedi materiale rotabile, ad esclusione dialcune attività di revamping e di determi-nati contratti residuali, nonché dell’interapartecipazione detenuta da FinmeccanicaS.p.A in Ansaldo STS S.p.A., pari a circail 40 per cento del capitale sociale dellastessa;

detto ramo di azienda comprende isiti di Pistoia, Napoli e Reggio Calabria eparte del personale dipendente dei sud-detti siti; il sito di Carini, composto da unorganico, al 15 settembre 2015, di n. 140unità – presso il quale, attualmente, sonoin lavorazione complessive 9 casse di cui,n. 7 carrozze IC270, n. 1 carrozza IC450e n. 1 carrozza media distanza – faràparte del perimetro non ceduto;

precedentemente – nel corso di unincontro inerente alla situazione del sito diCarini, svoltosi in data 6 febbraio 2015,presso il Ministero dello sviluppo econo-mico – Finmeccanica S.p.A. ed Ansaldo-Breda S.p.A. avevano rappresentato alleorganizzazioni sindacali la necessità diindividuare soluzioni alternative per ilpersonale del sito anche attraverso il pos-sibile coinvolgimento, per il tramite dellostesso Ministero, del Gruppo Ferroviedello Stato italiane limitatamente ad unospecifico numero di risorse qualificate perlo svolgimento di attività relative alla ma-nutenzione dei rotabili;

il Gruppo Ferrovie dello Stato ita-liane – ha dichiarato la propria disponi-bilità a sulla base della richiesta formulatadal suddetto Ministero e secondo quantocontenuto nelle premesse del verbale diaccordo del 23 settembre 2015, sottoscrittotra la Società AnsaldoBreda S.p.A., leSegreterie Nazionali FIM-FIOM-UILM-UGL Metalmeccanici, le Segreterie Terri-toriali FIM-FIOM-UILM-UGL Metalmecca-nici di Palermo, la RSU dello stabilimentoAnsaldoBreda di Carini ed i rappresen-tanti di Finmeccanica e del Gruppo Fer-rovie dello Stato Italiane, debitamentepubblicato sul Sito della UILM, Unioneitaliana lavoratori metalmeccanici (http://www.uilm.it/upload/contenuti/8017/20150923-Ansaldo%20Breda%20Accordo%020Carini.pdf)– ha dichiarato la propria disponibilità aconcorrere alla soluzione occupazionaleper il personale di AnsaldoBreda S.p.A.del sito di Carini attraverso l’acquisizionedi un limitato numero di risorse qualifi-cate da utilizzare per lo svolgimento delleattività di manutenzione del parco rotabili(mezzi d’opera, treni diagnostici, mezzi ditrazione, carrozze e carri) delle SocietàRete ferroviaria italiana (RFI) e Trenitalia,sottolineando che tale soluzione rivestecarattere di assoluta straordinarietà edeccezionalità, non replicabile per eventualicasi futuri;

il Gruppo Ferrovie dello Stato ita-liane, sulla base di quanto convenuto alpunto 3 del suddetto accordo, acquisirà, apartire dall’11 gennaio 2016, fino ad unmassimo di n. 105 risorse delle quali almassimo n. 65 risorse per le esigenze dellaSocietà RFI ed al massimo n. 40 risorseper le esigenze della Società Trenitalia chesiano in possesso di titoli di studio e/oattestati professionali compatibili con leattività di manutenzione dei rotabili, dicertificazioni negative relative ai carichipendenti ed al casellario giudiziale e deirequisiti fisici e psicoattitudinali accertatidalle strutture della Direzione Sanità diRFI S.p.A. necessari per la mansione dasvolgere;

i lavoratori che risulteranno avere irequisiti necessari per operare nelle atti-vità sopra indicate, ivi compresa la verifica

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del possesso dei requisiti fisici e psico-attitudinali necessari per le mansioni dasvolgere, saranno destinatari di una sele-zione prioritaria e riservata, finalizzata adindividuare le unità di personale nei limitiquantitativi massimi sopra richiamati;

i lavoratori che al termine di tutta lafase selettiva risulteranno inseriti nei ba-cini delle risorse che le Società RFI eTrenitalia acquisiranno, saranno avviati,nel periodo intercorrente dal 2 novembre2015 e fino alla data di assunzione in unadelle due società, ad un percorso di for-mazione – effettuato da RFI e Trenitalia– finalizzato all’acquisizione delle compe-tenze specialistiche e di sicurezza neces-saria per lo svolgimento delle nuove man-sioni;

il sopra citato accordo prevede, al-tresì, che l’assunzione nelle Società RFI oTrenitalia avverrà: previa cessazione delrapporto di lavoro con la Società Ansal-doBreda e con conseguente liquidazioneda parte della stessa di tutte le compe-tenze spettanti, ivi compreso il trattamentodi fine rapporto, senza soluzione di con-tinuità, il giorno successivo all’ultimogiorno di lavoro presso la Società Ansal-doBreda; con contratto a tempo indeter-minato e mediante l’applicazione del con-tratto della Mobilità/Area contrattuale At-tività Ferroviarie e del Contratto Aziendaledi Gruppo FS del 20 luglio 2012;

l’inquadramento nelle figure profes-sionali del CCNL Mobilità/Area contrat-tuale Attività Ferroviarie avverrà tenendoconto del titolo di studio posseduto, neilivelli professionali C (lavoratori in pos-sesso di diploma di II grado) e D (lavo-ratori non in possesso di diploma di IIgrado); l’inquadramento economico saràeffettuato tenendo conto dei livelli retri-butivi raggiunti da ciascun lavoratorepresso la Società AnsaldoBreda, utiliz-zando tutti gli elementi della retribuzioneprevisti dai contratti collettivi applicatinelle società di nuova assunzione;

al punto 5 del sopra citato accordo sistabilisce, inoltre, che le unità di personalerimanenti saranno utilizzate presso lo sta-

bilimento di Carini per il completamentodelle attività di collaudo delle commesse inessere e potranno essere funzionali anchealle attività afferenti alle commesse chenon verranno conferite ad Hitachi Ltd.,sino al loro esaurimento. Ultimate le at-tività de quo, le risorse ancora presenti –al netto dei lavoratori che potranno usu-fruire di strumenti anche finalizzati all’ac-compagnamento alla pensione e di quelleche aderiranno a processi di esodo incen-tivato che l’azienda porrà in essere –saranno riallocate all’interno delle aziendedel Gruppo Finmeccanica operanti sulterritorio della provincia di Palermo;

il decreto legislativo 4 marzo 2015,n. 23 recante « Disposizioni in materia dicontratto di lavoro a tempo indeterminatoa tutele crescenti, in attuazione della legge10 dicembre 2014, n. 183 », pubblicatosulla Gazzetta Ufficiale n. 54 del 6 marzo2015, introduce, per i lavoratori che rive-stono la qualifica di operai, impiegati oquadri, assunti con contratto di lavorosubordinato a tempo indeterminato a de-correre dal 7 marzo 2015 – data dientrata in vigore del citato decreto undifferente regime di tutela nel caso dilicenziamento illegittimi rispetto a quellodelineato dalle precedenti regole di cuiall’articolo 8 della legge n. 604 del 1996 edall’articolo 18 della legge n. 300 del 1970,che continueranno a trovare applicazioneper tutti i rapporti di lavoro preesistenti;

l’articolo 1, comma 3, del suddettodecreto delegato, dispone, altresì, che lanuova disciplina dei licenziamenti debbaapplicarsi anche nel caso in cui il datoredi lavoro, in conseguenza di assunzioni atempo indeterminato avvenute successiva-mente all’entrata in vigore del decretostesso, raggiunga il requisito occupazionaledi cui all’articolo 18, commi 8 e 9, dellalegge 20 maggio 1970, n. 300;

in data 18 gennaio 2016 avrà, dun-que, inizio il percorso formativo di Tre-nitalia procrastinato, su espressa richiestadi Finmeccanica S.p.A., rispetto alla dataprecedentemente comunicata dell’11 gen-naio 2016 al fine di consentire alle risorse

Atti Parlamentari — 32417 — Camera dei Deputati

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di AnsaldoBreda S.p.A. del sito di Carinidi acquisire il necessario bagaglio tecnico,così come delineato dall’accordo siglatopresso il Ministero dello sviluppo econo-mico in data 23 settembre 2015, per poteroperare presso la società Trenitalia –:

se il Governo non ritenga opportunofornire dei chiarimenti in merito alla ti-pologia contrattuale che sarà applicata allerisorse che, a partire dall’11 gennaio 2016,saranno acquisite dal Gruppo Ferroviedello Stato italiane tenuto conto dei mu-tamenti normativi introdotti dalle nuovedisposizioni vigenti in materia di contrattodi lavoro a tempo indeterminato a tutelecrescenti di cui al decreto legislativo n. 23del 4 marzo 2015, in attuazione della legge10 dicembre 2014, n. 183;

in che tempi, attraverso quali moda-lità e sulla base di quali criteri le unità dipersonale rimanenti utilizzate presso lostabilimento di Carini, per il completa-mento delle attività di collaudo delle com-messe in essere saranno riallocate all’in-terno delle aziende del Gruppo Finmec-canica operanti sul territorio della provin-cia di Palermo;

quali iniziative intenda assumere conriguardo alle risorse di AnsaldoBredaS.p.A. del sito di Carini da trasferire alGruppo Ferrovie dello Stato italiane che, aseguito degli accertamenti fisici e psicoat-titudinali effettuati dalle strutture dellaDirezione Sanità di RFI S.p.A., non do-

vessero risultare idonee alle nuove man-sioni da svolgere presso RFI S.p.A. oTrenitalia;

sulla base di quali criteri sono statistrutturati ed avviati i corsi di formazionedi Trenitalia per le risorse di Ansaldo-Breda S.p.A. del sito di Carini, tenutoconto del fatto che queste ultime nonhanno ancora esatta contezza della tipo-logia contrattuale specifica che sarà loroapplicata;

quali iniziative intenda assumere, diconcerto con la regione siciliana, per as-sicurare il mantenimento delle attivitàproduttive ed il rilancio del sito di Carinie del suo indotto e, più in generale, pergarantire la sopravvivenza dell’industriametalmeccanica siciliana. (4-11452)

Ritiro di documentidel sindacato ispettivo.

I seguenti documenti sono stati ritiratidai presentatori:

interrogazione a risposta in Commis-sione Frusone n. 5-07186 del 4 dicembre2015;

interpellanza urgente Capelli n. 2-01206 del 16 dicembre 2015;

interpellanza Russo n. 2-01210 del16 dicembre 2015;

interrogazione a risposta in Commis-sione Dadone n. 5-07191 del 16 dicembre2015.

Atti Parlamentari — 32418 — Camera dei Deputati

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Stabilimenti TipograficiCarlo Colombo S. p. A.

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