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Speciale Calendario 2011: tutti i protagonisti Parto in casa: istruzioni per l’uso Speciale: Natale La Bimba copertina di dicembre: Arianna Romana Sali Metodi educativi: cosa è giusto?

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Il numero di Dicembre della nuova rivista interattiva dedicata al mondo delle mamme e ai loro bimbi

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Speciale Calendario 2011: tutti i protagonisti

Parto in casa: istruzioni per l’uso Speciale:

Natale

La Bimba copertina di dicembre: Arianna Romana Sali

Metodi educativi: cosa è giusto?

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Editoriale

Direttore: Carlo Bello Mail: [email protected] Caporedattore: Jennifer Marfia Web: www.bimbibellimagazine.itArt director: Francesca Cuomo Facebook: www.facebook.com/bimbibelli Vignettista: Massy Telefono: 02- 87.28.34.00Collaboratori: Lucia Macchioni, Ilaria Martina, Alice BernardiRedazione: via 25 Aprile, 68/1 Peschiera Borromeo (Mi)

Vincere la lotteria di Capodanno è estremamente difficile (una possibilità su 300 milioni).

Dare una piccola offerta, anche simbolica, ai bimbi in difficoltà ti rende ricco subito. Con lo stesso importo del costo di un biglietto della lotteria puoi aiutarci a far mangiare, vaccinare, curare i bimbi più poveri. E questo è vincere! Bimbi Belli da sempre sostiene diverse Onlus attente al mondo dei più piccoli e delle loro famiglie. Il nostro scopo, con questa raccolta fondi, è quello di aiutare i bambini più in difficoltà, fornendo loro cura e assistenza.

Cosa puoi fare tu? Puoi contribuire sostenendo i nostri progetti con una donazione attraverso Bonifico bancario, causale “12 mesi per un sogno”, intestato a Bimbi Belli, Banca Popolare di Milano Iban: IT15F0558433530000000017002 . Quale può essere il migliore augurio dell’aiutare i più bisognosi? Soprattutto a Natale, ma non dimentichiamoli mai, anche nei restanti giorni. Una canzone, anni fa, recitava queste parole: “O è Natale tutto l’anno o non è Natale mai”, e noi siamo assolutamente d’accordo.

Ieri sera, sul tardi, sono passato nel negozio di corso Buenos Aires a Milano e, con quasi -10 gradi centrigradi, ho visto un senza tetto che ogni notte dorme sul marciapiede vicino, qualche vetrina più in là sul corso. Mentre ero dentro al negozio ancora caldo dal riscaldamento della giornata passata, non riuscivo a pensare

ad altro oltre che a quella persona che sarebbe rimasto tutta la notte all’aggiaccio, in una delle notti più fredde dell’anno. Pensavo a quanto potesse essere difficile per lui il Natale. Io non avrei resistito più di dieci minuti in quella notte così fredda, lui invece avrebbe passato tante ore così. Ho fatto l’unico gesto che mi son sentito in dovere di fare, prima di tornare a casa. Ho preso una coperta, la più grande che c’era disponibile in negozio, e gliela ho portata. Lui non si è neanche accorto di averla ricevuta, perché dormiva tutto rannicchiato, ma il pensiero di avergli dato un po’ più di caldo mi rende felice. Penso a quanti gesti altrettanto belli mi regalano i sorrisi dei vostri Bimbi ogni giorno. I Bimbi hanno il potere di donare senza neanche accorgersene e senza neanche aspettarsi un ringraziamento.

Il 2010 è stato un anno difficile per tutti. Non posso che sperare, sia per voi che anche per noi, che il 2011 sia un anno ricco di gioie e soddisfazioni. I piccoli o grandi sacrifici affrontati nel 2010 meritano di essere trasformati in successi e gioie nel nuovo anno. Ce li meritiamo in fondo, no? E allora mi auguro che il Natale vi riservi un momento conviviale in cui sentire il calore dato dall’amore dei vostri piccoli e delle vostre famiglie. Nel 2010 abbiamo fatto tante cose, non avete idea di cosa stiamo preparando per voi per il 2011. Auguri di Buon Natale e Felice anno nuovo.

Carlo Bello

Un biglietto della lotteria sicuramente vincente? Aiutare i bambini più poveri del mondo

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Sommario

Cucina

90 - L’importanza del nuoto

Sport

96 - Le regole per fare colazione con tuo figlio

Salute82 - Vaccino antinfluenzale

76 - Scuole aperte anche a Natale74 - La libreria formato bambino

Famiglia70 - Adobbare l’abero

Mamma

62 - Rubrica: I vostri parti 58 - Parto in casa: istruzioni per l’uso

48 - Biglietti d’auguri e candele fai da te46 - Come fare un regalo senza rischiare di viziare il bambino?44 - Lettera a Babbo Natale42 - Regali fai da te

Speciale Natale

30 - Bambini e gatti: la convivenza è possibile?32 - Bimba Copetina di Dicembre: Arianna

24 - Bambini soldato

Speciale Calendario Bimbi Belli 2011

Bimbo18 - Backstage Calendari Bimbi Belli 20118 - Calendario Bimbi Belli 2011

50 - Mercatini di Natale 2010

66 - Allattamento: i cuscini possono essere utili?

78 - Come educare i figli di oggi

84 - Smettere di fumare per amore di tuo figlio

92 - L’equitazione

98 - Lo chef sei tu!

Tempo liberoThe Karate Kid - 102

Rapunzel - 104Gossip - 106

Scelti per voi - 110Bimbi Belli’s toons - 112

ConcorsiVinci anche tu - 118

Oroscopo Cosa ci dicono le stelle - 124

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Calendario Bimbi Belli 2011

Presentato ufficilamente il calendaio Bimbi Belli 2011 e tutti i suoi 30 piccoli protagonisti.

Dopo i casting, le votazioni su Facebook e lo shooting ecco finalmente i tanto attesi calendari. Trenta bellissimi bambini che, con la loro creatività ed emotività, hanno rappresentato al meglio i calendari Bimbi Belli.

Per sapere come si è svolto il servizio fotografico abbiamo incontrato Carlo Bello, responsabile dei negozi e direttore di Bimbi Belli Magazine.

Come sono andati gli scatti fotografici? Direi molto bene. È stato emozionante, vedere la partecipazione di tutte le mamme e dei bambini all’interno del luogo più escusivo di Milano: l’Old Fashion. È stato bello vedere come le mamme si siano prima conosciute, sulla nostra pagina di Facebook, e poi incontrate qui con noi. Hanno fatto amicizia tra di loro e così anche i loro figli. La giornata è andata così bene che moltissimi partecipanti al servizio fotografico hanno deciso di rimanere fino alla fine degli scatti, per trascorrere una giornata insieme.

Presentato il calendario Bimbi Belli 2011: ecco i tutti protagonisti dei casting e del calendario

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Calendario Bimbi Belli 2011Poter realizzare il calendario, quest’anno, ha richiesto molti più sforzi del previsto, ma in compenso siamo riusciti a ottenere un prodotto di qualità.

Il Calendario Bimbi Belli 2011 è in distribuzione in questi giorni nei nostri punti vendita, correte a prendere la vostra copia, sfogliatelo e fateci sapere cosa ne pensate.

All’interno delle pagine del calendario ci sarà una bella sorpresa?Abbiamo pensato di rendere protagonisti tutti i bambini che hanno preso parte ai casting.

Come? Inserendoli tutti all’interno del calendario. Abbiamo dedicato alcune pagine a tutti i 600 bambini che hanno partecipato ai nostri casting. Un piccolo ringraziamento a tutte le mamme e ai loro bambini che hanno deciso di prendere parte a questo grande evento targato Bimbi Belli.

Parliamo dello scopo dei Calendari 2011.

Lo scorso anno Bimbi Belli, con i suoi calendari, ha potuto contribuire al progetto benefico dell’ospedale Buzzi di Milano.

Il nostro progetto è quello di continuare a sostenere le Onlus che hanno collaborato con noi in questi anni. Noi confidiamo nella grande generosità dei nostri clienti più affezionati, soprattutto in questo periodo di natale.

Parliamo del RealitySarà un progetto che partirà da gennaio, ma vogliamo che sia una sorpresa. Possiamo dire che renderà protagonisti tutti i vostri bambini e i loro genitori, rendoci partecipi delle loro incredibili vite. In questo momento stiamo selezionando i candidati che prenderanno parte a questo progetto. Chi volesse mandare la prorpia adesione può mandare una mail a [email protected] specificando di voler partecipare al reality.

Jennifer Marfia

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Backstage Calendario Bimbi Belli 2011

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Backstage Calendario Bimbi Belli 2011

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Backstage Calendario Bimbi Belli 2011

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Backstage Calendario Bimbi Belli 2011

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TANTI

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BAMBINO

Bambini soldatoPag. 24

Bambini e gatti: la convivenza è possibile?Pag. 30

La Bimba copertina di dicembre: AriannaPag. 32

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Si può negare l’infanzia a un bambino? Si, anche questo è possibile. I cosiddetti bambini soldato si sono visti “rubare” l’infanzia in un attimo. Tutto questo dolore è stato raccontato in una mostra: “Bambini soldato”.

L’esposizione presenta i disegni realizzati dagli ex bambini-soldato, del Nord Uganda, durante i corsi di recupero psicosociale coordinati da Avsi, presente nel paese da oltre 20 anni con progetti in sostegno alla popolazione colpita dalla guerra.

«La Fondazione Pubblicità Progresso si è molto impegnata nello sviluppo del progetto di questa mostra perchè è convinta che di fronte a documenti così commuoventi – dichiara Alberto Contri, presidente della Fondazione Pubblicità Progresso –. Ogni visitatore è chiamato a collaborare per sostenere tutte quelle persone adulte che, ogni giorno, con Avsi, portano la pace e la fiducia nelle menti degli ex bambini soldato».

Una esposizione che vuole fare riflettere sulle condizioni dell’infanzia negata in Africa e sull’importanza di creare nuovi spazi di felicità e di speranza tra i popoli afflitti da povertà, guerre e malattie, sostenendo l’educazione come principale fattore di sviluppo e di pace nel mondo.

Nel mondo sono oltre 300.000 i bambini arruolati in eserciti e obbligati con violenza a

imbracciare le armi a volte anche più alte di loro. La maggior parte ha 10-14 anni, molti anche di meno. I più fortunati, quelli che riescono a fuggire dai ribelli, vengono inseriti in programmi speciali socio-educativi, che li aiutano a ritornare a una vita normale. Uno dei primi lavori, per far uscire il loro dramma, ma così pure il desiderio e le speranze di pace, è il disegno.

Con questa tecnica l’educatore può vedere la vita dei bambini attraverso

i loro occhi, insieme all’indescrivibile tragedia delle loro esperienze in un mondo che non ha saputo proteggerli.

Ma oltre al dramma, questi disegni, mostrano anche il coraggio dei bambini, il loro ottimismo. La loro voglia di ritornare a una vita normale. Perché possono. Perché se aiutati da persone adulte ce la fanno.

«Il ruolo che la comunicazione può giocare in questo caso – continua Contri – è quello di fare conoscere il più possibile un’esperienza assolutamente edificante come quella degli educatori del Nord Uganda, che riempie il cuore di speranza, anche nelle circostanze più infauste».

La mostra si divide in tre sezioni: disegni del passato, disegni del presente, disegni del futuro.

Una mostra dei disegni di guerra, di speranza e di

pace degli ex bambini soldato del Nord Uganda

Bambini Soldato

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Bambini Soldato

Il passato rappresenta le atrocità subite dai bambini e narra la fatica di una vita vissuta in mezzo alla guerra, gli attacchi ai villaggi, il rapimento, l’obbligo di combattere, l’uccisione dei familiari, le mutilazioni, la paura di essere uccisi. L’orrore di aver visto la guerra.

Il presente mostra la vita attuale dei bambini, come sfollati di guerra dopo la fuga dai guerriglieri.

Evidenti sono le rappresentazioni della distribuzione degli aiuti umanitari nei campi-sfollati, l’accoglienza nei centri socio-educativi, i momenti di svago, la vita quotidiana nei villaggi. La salvezza dopo la fuga.

Il futuro rappresenta i sogni di questi bambini, che si focalizzano su desideri e aspirazioni semplici come la famiglia, la scuola, la casa, il divertimento, il lavoro. Immagini serene di pace, amore e speranze, nonostante le atrocità subite.

«Quando i ribelli arrivarono, io uscii dalla nostra casa tremando e con il cuore in gola.

I bambini che erano troppo deboli per camminare erano semplicemente tagliati a pezzetti con delle asce e lasciati a morire sulla strada. Questo mi spaventò tanto».

Estella, 15 anniKitgum, Nord Uganda

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Bambini e gatti, la convivenza è possibile?

Gatti e bambini: è possibile una convivenza? Quando in casa arriva un bambino il primo pensiero che corre è “potremmo tenere il nostro gatto? E se si, come faremo con il piccolo?”. Tante, infatti, domande alla quale non si sa mai come poter rispondere. L’Aidaa (Associazione Italiana Difesa Animali e Ambiente) ha approfondito l’argomento chiedendo a comportamentisti ed esperti

cinofili per meglio comprendere dinamiche e caratteristiche del rapporto bimbo/gatto.

Il quadro che ne è scaturito è completamente positivo. L’importante è che mamma e papà insegnino fin da subito, ai propri figli, che gli animali non sono peluche ma essere viventi a tutti gli effetti e quindi, come tali devono essere rispettati. L’Aidaa, per meglio guidare i genitori in questo percorso, ha messo a punto un decalogo di regole da rispettare. Un decalogo molto semplice, ma che tenga conto dei diversi comportamenti tra gatto e bambino, tenendo sotto osservazione anche le esigenze del gatto all’interno della casa. Un decalogo che insegna a non tirare la coda al gatto, ma che contiene anche altri suggerimenti su come far giocare il gatto insieme al bambino. I due, una volta diventati amici, non si lasceranno più.

Riportiamo di seguito il decalogo per i nostri lettori.Qualche consiglio utile prima che bimbo e gatto pendino i primi contatti:

• Quando il bambino è molto piccolo, quindi meno di un anno di vita, dobbiamo iniziare con un approccio delicato. Prima che l’animale e il bimbo abbiano un incontro diretto è meglio far esercitare il bambini ad accarezzare un peluche.

• La carezza dovrà essere accompagnata da una parola, come per esempio carezza, così ché sia il bambino che il gatto associno il gesto alla parola.

• Prima del contatto è meglio far continuare l’esercitazione al bimbo con il peluche, almeno fino a che il bambino non smetterà ti tirare il pelo. In questo modo eviteremo che il gatto non diventi il gioco, o la cavia d’esperimenti, del bambino stesso. In questo modo eviteremo

Quando in casa la convivenza inizia a essere “affollata”ci si domanda subito se animali e bambini posso vivere in armonia

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Bambini e gatti, la convivenza è possibile? anche che il gatto si ribelli e che quindi possa far male al bimbo, magari graffiandolo.

I primi contatti diretti:

• Al contatto con il bambino, il gatto proverà piacere. La carezza generà in lui una sensazione di benessere, quindi non avrà paura di lui e non fuggirà a

nascondersi.

• Bisogna insegnare fin da subito che al gatto non va tirata la coda o i baffi. Il bambino deve capire che, soprattutto il muso del micio, è una parte molto sensibile.

• Quando il bambino inizierà a diventare più grande si potrà iniziare a far interagire il gatto con lui. Si potrà iniziare a insegnargli qualche gioco, come lanciargli un croccantino e vedere come il gatto si divertirà a rincorrerlo e a prenderlo. Questo serve anche a instaurare un rapporto più profondo tra i due e non a limitarlo solo al tatto, che a volte potrebbe infastidire l’animale.

• Un altro gioco che si può fare con il micio è quello di nascondere un croccantino e vedere come il gatto lo ritroverà. In questo modo il gatto s’impegnerà molto nella ricerca del croccantino e il bambino si divertirà un mondo.

• Il bambino potrà utilizzare dei giochi per interagire con il micio, ricordandosi di tenere sempre le mani lontano dalle zampe per evitare graffi involontari.

• Cercare di utilizzare giochi che abbiano la possibilità d’impugnarli. In questo modo il gatto si divertirà e il bambino potrà giocare con il micio senza farsi male. In questo caso si può utilizzare un filo o una canna alla quale attaccare un gioco per il gatto. Bisognerà sempre che i genitori vigilino sul corretto utilizzo del gioco.

• Si può anche esplorare la casa con il gatto, alla scoperta di nuovi oggetti con il quale giocare. Come per esempio tappi di sughero, della pasta piccola o delle stringe di scarpe. Questo servirà a far divertire il gatto, ma anche a far sviluppare l’immaginazione e lo spirito di osservazione del bambino.

J. M.

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Bimba Copertina: AriannaNove anni, di Libiate, Arianna è la nostra Bimba

Copertina del mese di dicembre

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Eccoci col presentarvi la nostra Bimba Copertina di dicembre. La nostra piccola protagonista è questa bella morettina di 9 anni: Arianna. Abbiamo intervistato la mamma, Grazia, che ci ha fatto sbirciare nella vita di sua figlia.

Potete ammirare Arianna nelle tantissime foto che ci ha inviato, rigorosamente vestita Bimbi Belli.La rubrica dei Bimbi Copertina, inaugurata con il primo numero del magazine, continuerà anche per le prossime uscite. La ricerca delle nostre piccole star è sempre aperta.

Se vuoi candidare tuo figlio non devi fare altro che mandarci le sue foto a:

[email protected].

Nome, città di residenza e nascita della bambina.Arianna Romana Sali, residente a Limbiate (MB) nata a Milano il 5 settembre 2001.

Segni particolari.Un piccolissimo neo sul labbro e i suoi occhi.

Cosa ama di più fare sua figlia? Ama cantare e ballare, questo fin da quando era molto piccola. Ha per questo frequentato per 5 anni una scuola di danza classica ma, da quest’anno ha voluto cambiare e l’abbiamo iscritta ad una scuola di ballo moderno. In primavera parteciperà alle prime gare sia a carattere regionale che nazionale.

Le piacerebbe molto praticare pattinaggio artistico ma purtroppo non ci sono vicino palazzi del ghiaccio in cui praticarlo e, almeno per ora, penso che tra scuola, catechismo e ballo sia già sufficientemente impegnata.

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Bimba Copertina: Arianna

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A quale gioco le piace giocare?Le piacciono molto i giochi elettronici (tipo Nintendo), ma gioca ancora molto con le bambole, essendo figlia unica. Ovviamente poi non manca il ballo.

Arianna che tipo di carattere ha?Ha un carattere molto dolce e affettuoso, è una molto generosa. Noi fin da quando era molto piccola l’abbiamo sempre portata all’estero e lei ha visto le condizioni di povertà in cui vivono i tanti bambini meno fortunati di lei. Ha sempre regalato volentieri sia i suoi abiti che i suoi giochi a questi bambini e mi dice sempre di dare l’elemosina quando qualcuno ci chiede dei soldi per strada o ad un semaforo. Comunque sa essere anche molto testarda e non ama perdere.

Ha già detto quale lavoro gli piacerebbe fare da grande?Da piccola diceva di voler fare la fioraia, poi la cuoca e molte altre cose. Adesso sembra avere le idee più chiare e vuole fare la giornalista di viaggi (tipo Licia Colò) o, in alternativa, la stilista.

Cosa, invece, vorreste voi come genitori per vostra figlia?Noi come genitori, come tutti, vogliamo la sua felicità. Speriamo in un futuro sereno, senza problemi economici sicuramente (come penso ogni genitore) ma, soprattutto, che trovi la sua strada e che, qualunque sia la sua scelta, la renda felice.

Ci racconti un aneddoto particolare legato a sua figlia?Ho due aneddoti carini da raccontare. Il primo risale a quando era molto piccola, aveva circa 3 anni. La portai a Milano e per la prima volta abbiamo preso la metropolitana. Lei si è guardata intorno e poi mi ha chiesto «mamma, dov’è il guidante?» facendo sorridere tutte le persone presenti.

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Il secondo è successo nel 2008, eravamo in vacanza a Zanzibar e lei aveva perso in acqua una scarpina di gomma. Noi non riuscivamo a trovarla, a qual punto un ragazzino del luogo ci ha chiesto se gli prestavamo gli occhialini. Si è tuffato in acqua e dopo pochi secondi è uscito con in mano la sua scarpina. Lei gli è corsa incontro e lo ha abbracciato, poi è venuta a chiedermi se poteva regalargli la sua maschera e il suo boccaglio. Con il suo gesto ha reso quel bambino il più felice del

mondo. Succesivamente hanno passato tutto il giorno a giocare insieme e, pur parlando lingue completamente diverse, si capivano alla perfezione.

Quel ragazzino si chiama Shaibo e la foto fatta insieme a lui credo che sia una della più belle di quella vacanza proprio perchè esprime il carattere generoso e privo di razzismo o prevenzione negativa che cerchiamo di trasmetterle.

Come va a scuola?A scuola Arianna va bene, è curiosa e le piacciono tutte le materie, soprattutto matematica, italiano, scienze e musica. Un po’ meno storia ma solo perchè è cambiata la maestra.

Come ha iniziato a prendere parte hai casting?Arianna ha iniziato a prendere parte ai casting circa 3 anni fa. Un’amica continuava a dirmi di iscriverla a qualche agenzia perchè è molto carina, così ho inviato alcune sue foto. Mi hanno risposto in tanti ma, almeno per ora, non è stata una bella esperienza. Quasi tutte mi hanno chiesto cifre astronomiche per farle dei book, che diciamolo hai bambini non servono molto. Quando proponevo le foto fatte da mio marito, che fa il fotografo, rispondevano quasi sempre che non andavano bene. Con altre agenzie non abbiamo avuto problemi, solo che in questi anni ci hanno mandato solo a pochissimi casting, alcuni improponibili perchè troppo lontani.

Arianna ha comunque partecipato ad una trasmissione televisiva di giochi a quiz per bambini. Il casting lo avevo trovato io su internet, e andò bene perché la presero. C’erano anche bambini mandati dall’agenzia a cui era iscritta e che, ovviamente, non ci aveva nemmeno avvisati.

Continuerà?Se continuerà non lo so, a lei piacerebbe, ma le grosse opportunità sono quasi tutte a Roma, noi,

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almeno finché lei ha voglia di farlo siamo disposti anche a fare dei sacrifici. Deve comunque rimanere un gioco e se avrà la voglia e le qualità per farlo e deciderà di intraprendere la professione di modella avrà sempre il nostro appoggio, purché sia una sua scelta.

Con voi com’è?Arianna è una mammona, sempre attaccata alla mamma, a volte le dico che è come l’edera. Vorrebbe giocare di più anche con il papà, ma spesso lui torna tardi e il tempo non è mai abbastanza.

Hai una storia da raccontare legata a tua figlia?Più che una storia o un consiglio: non abbiate paura di viaggiare con i vostri figli. Arianna gira il mondo da quando aveva due anni, sono esperienze meravigliose che arricchiscono non solo culturalmente, ma rendono migliori, aprono la mente, insegnano ad accettare gli altri, insegnano che le differenze sono una ricchezza, non il contrario e poi non ci sono pericoli, basta organizzarsi.

Foto di Mattia Sali e Hair style di Sara De Giorgi

Jennifer Marfia

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Regali di Natale fai da tePag. 42

Lettera a Babbo NatalePag. 44

Come fare un regalo senza rischiare di viziare il bambinoPag. 46

Biglietti e candele fai da tePag. 48

Mercatini di Natale 2010Pag. 50

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Sotto l’albero, quest’anno, regali “Fai da te”. A Natale stupisci amici e parenti con doni personalizzati: un modo speciale per augurare “Buon Natale”. Un ottimo rimedio per il portafogli, visto anche i tempi che corrono. Come imposto oramai dalla consolidata tradizione natalizia è impossibile rinunciare ai regali.

Per risparmiare qualche euro, ma stupire con doni originali, un’idea simpatica è optare per i regali fatti a mano, donando un pizzico di creatività e fantasia al Natale. Diverse sono le creazioni da poter realizzare artigianalmente con estrema semplicità, garantendo però un

risultato altrettanto sorprendente. Per le appassionate di ricamo, ad esempio, sacchettini di lavanda decorati a punto croce: un must per confezionare cesti o personalizzare p e n s i e r i n i . Attraverso il punto croce, infatti, ci si

può tranquillamente sbizzarrire, dando vita all’immagine che più ci piace: un allegro Babbo Natale oppure agrifogli e abeti addobbati a festa. Crearli, poi, è semplicissimo: occorrono solo due rettangoli di tela aida, fili di vari colori in base al disegno scelto, forbici, del nastro e delle decorazioni varie da applicare in base al vostro personalissimo gusto. Idea altrettanto ingegnosa è confezionare addobbi natalizi in patchwork. Procura della palline di polistirolo (le vendono in merceria e nei negozi di hobbystica) e un taglierino con cui inciderle a spicchi. Le incisioni non devono essere troppo profonde e per facilitare quest’operazione è consigliabile disegnarle precedentemente con una biro. Il lavoro verrà poi completato applicando nelle incisioni, della stoffa colorata o con immagini natalizie. Per semplificare questo passaggio utilizza

Patchwork e ricamo: questi i regali fatti a mano più gettonati. Pensieri fatti con le proprie mani e con il cuore

Regali di Natale fai da te

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Patchwork e ricamo: questi i regali fatti a mano più gettonati. Pensieri fatti con le proprie mani e con il cuore

una limetta per le unghie e sarà un gioco da ragazzi. Infine, con l’aiuto di piccoli spilli da patchwork fissa del nastro per decorare il bordo di ogni spicchio in modo che le fessure non siano più visibili. Ricorda che il valore di un regalo creato con le tue mani va aldilà dell’oggetto in sé; rappresenta tempo, pazienza e creatività.

Lucia Macchioni

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La notte più suggestiva dell’anno, però, non ha nulla a che vedere con tutto ciò. È, invece, la storia della nascita di Gesù, della celebrazione della speranza e di sentimenti di gioia e fratellanza.

La famiglia, quindi, prima di tutto. Dunque, scrivere la letterina a Babbo Natale insieme al tuo bambino potrebbe diventare un momento da condividere con lui, con i suoi pensieri e i suoi desideri. Un modo diverso di rapportarsi a lui, ovvero tirando fuori il bimbo che c’è in te.

Perché, se vogliamo dirla tutta, è anche un modo per tornare tutti un po’ bambini e riscoprire quelle sensazioni ed emozioni

Lettera a Babbo Natale

Caro Babbo Natale. Quasi fosse una vera e propria formula magica, ogni anno in tutto il mondo, milioni di bambini ripongono in queste parole desideri, fantasie e sogni d’infanzia.

Ma scorrendo le letterine, quest’anno, l’omone della lunga barba bianca e dal vestito rosso, abituato a recapitare Barbie ed automobiline, potrebbe rimanere a bocca aperta. I bimbi del 2010, infatti, con il progredire della tecnologia, si sono adattati ai tempi. Di conseguenza, per andare sul sicuro, Santa Claus dovrà provvedere con regali hi-tech: iphone, ipod, ipad e chi più ne ha più ne metta.

Hi-tech e giochi elettronici sotto l’abero per i bambini del 2011, per Santa Claus un lavoro all’insegna del futuro

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che ci hanno accompagnato nell’infanzia. Condividere l’atmosfera magica delle feste e rinnovare le tradizioni legate al Natale, quindi,

diventa un ottimo modo per i più piccini di lasciarsi c o n t a g i a r e dalla fiabesca atmosfera del Natale.

M u n i a m o c i , quindi, di carta da lettera e di tanta fantasia e, dopo una breve

presentazione, procediamo all’elenco dei regali desiderati.

E’ importante spiegare al vostro piccolo che non tutti i regali che chiederà verranno ricevuti necessariamente, ma lasciatelo libero di far correre la sua fantasia. A meno che non chieda una mucca vera sarà facile

accontentarlo in qualche modo, almeno con un dono. Infine, completata “l’operazione letterina”, insieme al piccino imbustiamo e spediamo alla volta della lontana Finlandia, dove insieme ai suoi piccoli aiutanti, Babbo Natale provvederà come ogni anno ad esaudire i sogni di tutti i bambini del pianeta.

L.M.

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Come fare un regalo senza rischiare di viziare il bimbo?

Non manca molto a Natale, ma i bambini hanno già ben chiare le idee sui loro regali. Hanno le idee molto chiare e sono sempre più curiosi e ricettivi nei confronti della pubblicità e delle tentazioni che il mercato dei giocattoli offre. Ogni anno i bambini si mostrano più esigenti e pretenziosi sui regali che vorrebbero trovare sotto l’albero la notte della Vigilia di Natale.

Ma come si può fare a ridimensionare l’importanza del regalo in sé e valorizzare, invece, altri aspetti importanti delle feste? Come fare rivalere il ritrovo familiare e l’aspetto religioso?

Ecco qualche consiglio che forse potrà esservi d’aiuto:

1. Bisogna far capire che i regali non sono tutto, ma che c’è anche altro da aggiungere al piacere della festa. Come, ad esempio, il ritrovo familiare e di condivisione gioiosa. I doni sono un coronamento della festa e non lo scopo unico e primario del festeggiamento. Questo si può far comprendere dando importanza alla convivialità e al piacere della famiglia riunita, coinvolgendo il piccolo nella preparazione del pranzo, nell’addobbo dell’albero e della casa o nella spiegazione del significato religioso del Natale.

2. Non esagerate in quantità e in valore, suggerendo magari anche a parenti e amici cosa regalare al piccolo. Il messaggio da far passare è che il numero di regali non è direttamente proporzionale all’affetto da

dimostrare, ma è il significato del donare qualcosa che dà la misura del bene che si vuole a qualcuno.

3. Non esaudite tutte le sue richieste al primo cenno di desiderio. Attendere che il desiderio di qualcosa nasca e si sviluppi accresce il desiderio stesso e insegna ai piccoli a coltivare i propri sogni, con la consapevolezza che quel desiderio potrebbe anche non esaudirsi. L’aspettativa ed eventualmente la frustrazione sono sentimenti che i bambini devono imparare a conoscere per avere una visione della realtà oggettiva, una realtà in cui, purtroppo, non sempre tutto quello che si desidera è raggiungibile.

4. Non confondete il regalo con il premio: il guadagnarsi qualcosa (facendo il bravo, prendendo buoni voti a scuola o aiutando la mamma) vale quando il premio

Cercare di dare valore alle feste, oggigiorno, sembra più difficile del previsto. Complici i troppi regali di parenti e amici

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Come fare un regalo senza rischiare di viziare il bimbo? è concordato precedentemente insieme e non ha niente a che vedere con i doni che si ricevono a Natale o al compleanno. Il regalo è qualcosa di gratuito, è il simbolo di un affetto, ma attenzione: non lo deve compensare, né, peggio ancora, sostituire.

5. Educatelo a donare a sua volta, non solo a ricevere. Se i regali sono tanti, si può tenerne via uno per chi non può permetterselo, oppure si può acquistare qualcosa da donare a qualcuno a cui si vuol bene. Così gli si insegna a essere altruisti e a condividere ciò che si ha la fortuna di avere.

6. Fate regali consoni all’età del bambino e alle sue passioni, e non scegliete oggetti o giochi che gratificano più voi che lui. A volte i papà acquistano

videogame ultratecnologici o macchinine radiocomandate costosissime quando il figlio si accontenterebbe volentieri di un semplicissimo pallone.

7. Incoraggiatelo a scrivere una letterina a Babbo Natale o a Gesù Bambino. La lettera aiuta a preservare quella magia e quel mistero che contraddistinguono il Natale e che fanno parte dell’infanzia di tutti. Inoltre la lettera può essere trasformata in un’iniziativa educativa, purché non si esaurisca a un mero elenco di desideri stile lista della spesa, ma sia accompagnata da un impegno, un proposito, o magari un ringraziamento speciale.

Jennifer Marfia

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Biglietti d’auguri personalizzati al decoupage sono un’’idea alternativa al classici biglietti d’auguri.

Si realizzano molto facilmente, con poco materiale e sicuramente renderanno molto più preziosi, raffinati e simpatici i vostri regali Natalizi.

Materiale• 2 Cartoncini dei colori che preferite

• Forbice

• Disegni natalizi su carta di riso

• Colla velo per decoupage

• 1 pennello per la colla

• 1 piattino di plastica per la colla

1. Ritagliate un cartoncino (meglio bianco) che dovrà essere più grande dell’altro con queste misure: 15 cm di larghezza per 8 cm di altezza. Allo stesso modo ritagliate un secondo cartoncino con queste misure: 10 di larghezza per 6 di altezza.

2. Piegate il cartoncino più grande a metà.

3. Piegate anche il cartoncino più piccolo a metà.

4. Stendete un velo di colla sulla parte esterna del cartoncino più grande.

5. Attaccate sula parte esterna del cartoncino più grande la parte interna del cartoncino più piccolo.

6. Ritagliate il disegno natalizio che più vi piace tenendo conto delle dimensioni del cartoncino più piccolo dove andrà incollato il

disegno.

7. Appoggiate il disegno di Natale sul cartoncino più piccolo ed attaccatecelo sopra stendendo un velo di colla.

Ricordate di stendere la colla partendo sempre dal centro dei disegni verso i lati: in questo modo si eviteranno le bolle ed i rigonfiamenti e si otterrà un risultato perfetto.

Lasciate asciugare la colla per 20 minuti ed il vostro biglietto di Natale personalizzato è pronto.

Candela nataliziaUn modo facile e grazioso per decorare una candela con bellissimi motivi natalizi da utilizzare per impreziosire la casa durante le feste o da regalare ad amici e parenti.

Materiale• Cero o una candela abbastanza larga di

colore chiaro (bianca o panna)

• Vernice ad acqua color avorio

Con una buona dose di creatività ed ingegno si possono creare oggetti interessanti e diversi dal solito

Biglietti d’auguri e candele fai da te

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Biglietti d’auguri e candele fai da te • Vernice ad acqua color oro

• Tamponcino di misura piccola

• Piattino di plastica

• Pennello per la colla

• Colla velo o colla con brillantini

• Carta di riso con motivi natalizi

• Brillantini in tubetto con beccuccio sottile

1. Ritagliate i decori natalizi che più vi piacciono e con cui intendete decorare la vostra candela.

2. Mettete nel piattino di plastica una parte di colore avorio ed una parte di colore oro e mischiatele assieme.

3. Utilizzando il tamponcino prendete un po’ di vernice colorata ed iniziate a picchiettare sulla candela fino a ricoprirla interamente.

Lasciatela asciugare completamente.

4. Una volta asciutta, posizionateci sopra i decori natalizi che avete scelto ed incollateli con una pennellata generosa di colla velo quindi lasciate asciugare bene.

Potete incollare alla vostra candela tanti soggetti quanti ne desiderate: la nostra candela ha due soggetti, Babbo Natale ed un pupazzo di neve.

5. Potete rendere la candela ancora più sfavillante ricoprendola completamente con una spennellata di colla con i brillantini.

Come tocco finale potete fare dei piccoli puntini argentati o dorati sulla candela (che sembreranno neve) servendovi dei glitter in tubetto con il beccuccio sottile.

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Durante il periodo prenatalizio in numerose città e cittadine europee vengono organizzati i tradizionali Mercatini di Natale o dell’Avvento.

I Mercatini di Natale sono nati in Germania nel XIV secolo, il primo mercato natalizio documentato è quello che si svolse a Dresda nel 1434.

Più tardi, durante la Riforma protestante, il nome fu cambiato in Christkindlmarkt (che letteralmente in tedesco significa il mercato del Bambino Gesù).

Tra i Mercatini di Natale più antichi, oltre a quello di Dresda, ci sono anche quello di Strasburgo che risale al 1570, e quello di Norimberga del 1628.

BOLZANOIl mercatino di Natale di Bolzano e uno dei piu noti d’Italia e dei piu visitati dell’area Alpina.

Per l’occasione dell’avvento sono molteplici le piazze che si adoperano ad ospitare le bancarelle di oggetti di artigianato e di prodotti della gastronomia locale.

Il mercatino tradizionale si svolge in Piazza Walter e a questo si aggiungono altre iniziative.

In Piazza Municipio, il Mercatino dell’Artigianato, verra animato dai maestri artigiani locali. I prodotti offerti vanno dalla ceramica al legno intarsiato.

Il Piazza della Mostra saranno venduti prodotti fatti a mano, da oggetti ricamati, alla bigiotteria, a idee regalo in legno o vetro.

In fine tre piazze saranno coinvolte in iniziative di solidarieta.

Bolzano Natale 2010 Mercatino di Natale di Bolzano, dal 26.11.2010 al 23.12.2010 in Piazza Walther.

BambiniPoiche la festa di Natale e la festa dei Bambini, la città di Bolzano non si

Con l’arrivo delle festività e del Natale arrivano anche tutti i mercatini natalizzi. Eccovi un piccolo assaggio

di cosa potete trovare in giro per l’Italia

Mercatini di Natale 2010

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limita a rendersi magica con i suoi stand, ma ha organizzato una serie di iniziative pensate appositamente per loro.

Da 0 a 2 anni, Punto BimboLa Croce Rossa di Bolzano mette a disposizione una casetta riscaldata in cui sarà possibile allattare o cambiare i piccoli visitatori dei mercatini.

A disposizione delle mamme, oltre i fasciatoi e gli ambienti tranquilli e riparati, lo scada biberon.

Dove: via Argentieri davanti al Bar Sportler

Quando: tutti i giorni dalle 10.00 ca. alle 19.00

Da 5 anni Kinderland - Miniclub A partire dai 5 anni i bambini possono passare un po’ di tempo a svolgere attività ludiche

presso il Kinderland, con giochi, costruzioni e sotto lo sguardo vigile degli addetti.

Dove: Galleria Walther- presso il tendone da circo

Quando: tutti i giorni dalle 15.00 alle 18.00

Costo: Gratuito

Concorso di pitturaOgni martedì e giovedì durante il Mercatino di Natale dalle ore 16.30 fino alle ore 18.30 concorso di pittura per bambini fino ai 10 anni; premiazione il 22 dicembre ore 17.00 in Piazza Walther. Organizzato dal comitato espositori del Mercatino.

Dove: Piazza Walter

Quando: Ogni martedì e giovedì durante il Mercatino di Natale dalle ore 16.30 fino alle ore 18.30. Premiazione il 22 dicembre ore 17.00

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BRESSANONEIl mercatino di Natale di Bressanone permette di scoprire le meraviglie della tradizione gastronomica e artigianale del Sud Tirolo.

Le bancarelle sono tutte in Piazza Duomo, alle golosita della cucina tradizionale, che e possibile assaggiare anche dalle bancarelle, si affiancano gli stand ricchi di idee regalo e oggetti decorativi natalizi di vario tipo e per tutti i gusti.

Bressanone e il PresepeBressanone ha una tradizione secolare legata al presepe. Questo rivive tanto nell’offerta del mercatino, quanto nelle iniziative ad esso correlato.

È possibile acquistare personaggi del presepe intarsiati nel legno o intere “capannucce” con i personaggi fondamentali, sempre di lavoro artigianale.

La città di Bressanone offre un’offerta culturale legata al periodo natalizio e alla sua tradizione del presepe.

Una visita adatta all’occasione e quella al Palazzo Vescovile, nel quale e allestito il Museo dei Presepi.

Durante il periodo dei Mercatini Natalizi di Bressanone saranno organizzati eventi culturali in tutta la citta. Sara possibile accedere alla visita guidata del Duomo e del Chiostro o assistere ai concerti di gruppi o di suonatori d’organetto. In fine, nel weekend, sarà possibile ammirare il mercatino da una postazione particolare, effettuando un giro in carrozza.

Bressanone Natale 2010Mercatini di Natale di Bressanone, dal 26.11.2010 al 06.01.2011 in Piazza Duomo.

BambiniSe l’offerta della città non bastasse per i bambini sono stati organizzati caroselli e programmi specifici durante tutto il periodo dei mercatini.

Il 5.12 passa San Nicola in Piazza Duomo.

Ogni mercoledì laboratori Natalizi per i bambini, mentre tutti i giorni è possibile fare

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un giro sulla giostra a vapore o sui Pony.

L’offerta dei mercatini di natale permette di trovare il giusto regalo di Natale o approfittare dell’offerta delle decorazioni per rinnovare gli ambienti della propria casa.

La vicinanza delle pista da sci permette di rilassarsi tra gli stand e le bancarelle anche dopo una giornata di sport e magari di ritemprare lo spirito approfittando della ricca offerta gastronomica.

NAPOLIIl Mercato Natalizio di Napoli ha una caratteristica unica: è aperto tutto l’anno, dato che non si tratta di un mercato temporaneo, formato di banchi e stand, ma di una vera e propria zona della città dedicata al Natale.

La città di Napoli e ricca di bellezze artistiche e paesaggistiche e quella del Mercatino di Natale puo essere un’ottima scusa per

visitare la citta nel suo insieme.

In questo periodo dell’anno vengono organizzati dei presepi viventi, sopratutto in Piazza S. Gaetano.

Una visita d’obbligo è da fare alla Chiesa di S. Lorenzo Maggiore, dove sono custoditi

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gusci di noce al cui interno sono ricostruiti minuscoli presepi.

Napoli Natale 2010Mercatini di Natale dal 05.12.2010 al 28.12.2010 in Via san Gregorio Armeno.

INNSBRUCKLa città di Innsbruck e una delle piu belle e importanti del Tirolo Austriaco.

Ogni anno, lungo le vie del centro viene organizzato il Mercatino Natalizio nel quale e possibile acquistare prodotti dell’artigianato e della gastronomia, in particolare i dolci.

Ma cosa rende unico il Mercatino di Natale di Innsbruck e la sua collocazione? La città di Innsbruck e un piccolo gioiello incastonato tra le Alpi.

Se mentre si passeggia per le strade della città, in mezzo alle bancarelle di decorazioni natalizie, si alzano gli occhi, le montagne bianche di neve si presentano con la loro

magnificenza, svettando tra le guglie delle chiese e i tetti acuti di ardesia nera.

Le facciate delle case medioevali del centro storico si tingono di magia.

Lungo le strade (Kiebachgasse e Köhleplatz) diversi appartamenti sono dedicati a diverse favole, ben 24. Girellando tra gli stand diventa un simpatico passatempo riconoscere i racconti, nel posto molto noti. Uno per tutti: in centro a Innsbruck Raperonzolo si affaccia alla finestra calando la lunga treccia bionda.

Ma attenzione, come in ogni favola anche a Innsbruck si possono fare strani incontri. I Giganti vi attendono nella strada a loro dedicata: Riesengasse (il vicolo dei giganti).

In fine, per i bambini di tutte le età non mancano attrazioni come le cavalcate su pony, il teatrino delle marionette, o i giri in carrozza trainata da pony, il trenino di Natale, la giostra.

Innsbruck Natale 2010Mercatini di Natale aal 15.11.2010 al

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23.12.2010 in centro storico di Innsbruck - Altstadt - Città Vecchia.

ALTOPIANO DELLA PAGANELLAAl Mercatino di Natale di Andalo, nella suggestiva cornice delle Dolomiti e della Paganella, l’esperienza dei profumi dei prodotti tipici e l’artigianato locale si accompagnano alla storia di questi luoghi che da 50 anni sono meta degli amanti dello sci e della montagna d’inverno.

Una mostra sullo sci vi permetterà di ripercorrere le diverse tappe del più amato sport invernale attraverso lo storico racconto di sci, scarponi ed abbigliamento.

E dopo gli acquisti tra le casette del mercatino, da non perdere la mostra permanente dei Presepi

del Mondo dove ammirare l’arte di Gino Simoni o dedicarsi al wellness presso il Centro Benessere Acqua in di Andalo.

Andalo Natale 2010Mercatino di Natale di Andalo dal 3.12.2010 al 24.12.2010 in Piazza Dolomiti.

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Parto in casa: istruzioni per l’uso Pag. 58

Rubrica: I vostri partiPag. 62

Allattamento: i cuscini possono essere utili?Pag. 66

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Il parto in casa esiste ancora? Ebbe sì. Anche se molti non lo direbbero, nel 2010 molte donne decidono di affrontare questa esperienza all’interno delle proprie mura do-mestiche. La parte più difficile da affrontare saranno

sicuramente la serie infinita di domande che amici e parenti vi faranno. «Hai partorito in casa? Ma perché? Forse non hai fatto in tempo ad andare in ospedale?». E ancora: «Ma sei matta? E se poi succede qualcosa? È così fuori moda, nemmeno mia nonna è nata in casa».Questa probabilmente potrebbe essere la

parte più difficile: la gestione delle persone vicino a voi, cercate quindi di schermarvi il più possibile dalle critiche. Il motivo di una scelta così contro-

corrente? Ce ne sono diversi di motivi. Tra i principali si trova la voglia di far ve-nire alla luce il proprio cucciolo nell’intimità

e nella libertà di casa propria, un posto che si conosce molto bene nel quale ci si sente a proprio agio. Scegliere un parto naturale, e non “medicalizzato”, per il momen-to più importante della vita di una donna asseconda i ritmi naturali senza interferenze di alcun tipo. Questa è una tra le molte ragioni per il quale una donna decide di scegliere questo tipo di parto per accogliere il proprio piccolo. Que-sto anche perchè una esperienza simile può dare la possibilità alla mamma di scegliere e conoscere

le due ostetriche con cui condividere questa esperienza, senza trovarsi con spiacevoli sorprese.«Ho scelto di partorire in casa perché

sento di potermi fidare del sapere profon-do del mio corpo, voglio ascoltarmi e se nessuno mi disturberà tutto andrà bene» ha dichiarato Elena Scalmani, incinta al nono mese della sua prima bambina.Il parto in casa in Italia viene scelto da 1

donna su 1000 ( 0,4 per cento di tutti i parti italiani), siamo ancora molto lontani dalla media dei Paesi Bassi ( 32,0% ). Anche se i dati non sono incoraggianti sembra tuttavia esserci oggigiorno un lieve aumento di donne italiane che scel-gono di partorire fra le mura domestiche.Per poter partorire in casa però, biso-

gna aver avuto una gravidanza fisiologica senza problemi. Fino al nono mese gli esami devono rientrare nei parametri di normalità, il bambino deve presentarsi in

Parto in casa: istruzioni per l’usoAnche se sembra una tecnica così lontana, il parto in

casaè ancora utilizzato dalle donne che vogliono partorire naturalmente

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posizione cefalica e il travaglio deve iniziare spontaneamente e bisogna avere un ospe-dale a trenta minuti di distanza. Inoltre bi-sogna prevedere la spesa del parto: il costo oscilla tra i 2 e i 3 mila Euro. La spesa è totalmente a carico della famiglia, solo tre regioni italiane (Piemonte, Emilia-Romagna e Marche e le due provincie di Trento e Bol-zano) prevedono un rimborso per le donne che scelgono il parto extra ospedaliero.La scelta delle due ostetriche è la fase più

delicata del percorso. I criteri di scelta sono la vicinanza geografica, la loro professionali-tà e l’empatia che si crea con la gestante. La donna deve sentirsi davvero a proprio agio, protetta e sicura. Le ostetriche seguiranno la neo-mamma per le settimane succes-sive al parto aiutandola con l’ allattamento e tutto il resto.Una delle tante domande che le mamme

si chiedono su questo tipo di parto è per quanto riguarda gli imprevisti. Il 90% dei trasferimenti in ospedale avviene in tutta tranquillità, con la propria auto, nei rarissimi

casi di emergenza, l’ostetrica domiciliare ha comunque tutti gli strumenti e le capa-cità per intervenire in attesa dell’arrivo di un’ambulanza.Se avete scelto il parto domiciliare vi verrà

data una lista di cose da preparare mol-to semplice da reperire, in più l’ostetrica normalmente avrà la sua borsa con il ma-teriale sanitario necessario.I casi di depressione post parto sono

rarissimi perché le donne non vengono mai lasciate sole. Le percentuali di episiotomia sono ridicole se paragonate alle percen-tuali ospedaliere. Nascere nel lettone, dove mamma e papà hanno concepito il proprio bimbo, è di sicuro un ottimo modo per accoglierlo nel mondo.

Per saperne di più:

• Per una nascita senza violenza di Frédérick Leboyer

• La gioia del parto di Ina May Gaskin• L’ agricoltore e il ginecologo di Michel

Odent• Partorire senza paura di Elisabetta Mal-

vagna• www.nascereacasa.it

Ilaria Martina

Parto in casa: istruzioni per l’uso

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Il parto è una fase delicata, un vero e proprio passaggio: da donna a mamma. Il parto è sicuramente uno dei momenti più importanti della nostra vita. Io l’ho atteso con ansia, ma anche con timore. Le domande che mi sono posta sono state molte: «Ce la farò? Riuscirò a sopportare il dolore? Andrà tutto bene o si presenteranno delle difficoltà?». Io ho sempre avuto una vistosa “paura del dolore”. L’ho sempre vissuto come una minaccia che viene dall’esterno, come qualcosa che non mi appartiene.

Nel caso del parto, però, è totalmente diverso e al tempo stesso unico, irrinunciabile e meraviglioso, perché il dolore rappresenta un passaggio: quello del bambino attraverso il corpo della mamma e quello della donna nell’atto di diventare madre, con tutto il carico

Rubrica: I vostri parti

Con il numero di dicembre innauguriamo una nuova rubrica. Una rubrica tutta rosa, dedicata solamente alle mamme: I vostri parti. A Innaugurare la nostra rubrica è Giulia Franchi, che ci raccolta la nascita del suo piccolo Alessandro. Un racconto emozionante che siamo sicuri vi piacerà.

Se anche tu vuoi renderci partecipe di questo evento così emozionante e vuoi raccontarci come è andato il tuo parto mandaci il tuo scritto a [email protected] corredato di qualche foto.

Nei mesi successivi leggi il Bimbi Belli Magazine, potrebbe esserci proprio il tuo racconto pubblicato.

Il parto di Giulia Franchi:

«È stato bellissimo e lo rifarei anche domani»

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Rubrica: I vostri parti

di gioia ed inquietitudine che questa nuova esperienza comporta.

Non si tratta di “sminuire la fatica del travaglio”, perché c’è ed è inutile negarlo; non è una passeggiata come si dice, ma è una sofferenza produttiva, prevedibile, che ha una scadenza. Diciamo che non è, ad esempio, come avere una fortissima otite che, tra l’altro, io ho avuto proprio al sesto mese di gravidanza. Posso assicurare di aver provato un dolore lancinante per giorni: non avevo mai avuto l’otite, così come non avevo mai avuto un figlio, ma tra le due cose rifarei di sicuro un altro figlio perché il dolore dell’otite non lo auguro davvero a nessuno perché è un dolore che non porta a nulla.

Con l’aiuto di persone competenti, il dottor Radi Daniele, dell’ospedale di Cento, e l’ostetrica Michela Mei, è stato possibile riuscire ad assecondare la “fatica del travaglio” e arrivare finalmente all’attesissimo incontro con la propria creatura meravigliosa.

Ovviamente, oltre alla paura del dolore, avevo anche la paura di perdere il controllo, di mettermi a piangere o urlare.

Si pensa che, il parto in se, sia una esperienza troppo forte da sopportare e la preoccupazione

di non riuscire ad avere il dominio della situazione, di provare emozioni e sensazioni nuove, senza sapere dove conducano ti inducono a pensarlo.

Gridare o piangere durante il parto o in travaglio, può essere assolutamente liberatorio; con la voce o le lacrime, infatti, si scarica l’energia che si tiene dentro e questo atteggiamento può favorire il travaglio; trattenersi, invece, può rendere più difficile la dilatazione.

Un altro mio timore era il cesareo: avevo il terrore che qualcosa andasse, come dire, storto, e che, magari dopo tante ore di travaglio dovessi fare l’operazione. La mia paura del cesareo è l’anestesia che comporta la perdita, momentanea, della mobilità delle gambe. Io ero terrorizzata dall’idea di non sentire le mie gambe anche solo per un minuto.

In genere le donne desiderano un parto veloce e con la minima fatica, ma in ogni caso dipende dalla propria capacità di tollerare il dolore: per una donna, otto o dieci ore di travaglio possono essere interminabili, per un’ altra accettabili.

È meglio, allora, non avere troppe aspettative e non idealizzare questa esperienza, che pur rappresenta un momento indimenticabile.

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che la notte, a causa dei doloretti iniziali delle contrazioni, non avevo riposato affatto, ero già così stanca che durante il travaglio mi sono persino appisolata. Pensare che da quando sono entrata in sala travaglio a quando è venuto alla luce il piccolo Alessandro sono passate solo tre ore: alle 8 di mattina siamo entrati in due, io e mio marito, e alle 11.05 ne siamo usciti in tre.

Una cosa è certa: non tutti i parti hanno uno svolgimento naturale, perché nessuno può prevedere in anticipo con certezza come finirà. Il mio parto, personalmente, è stato semplicemente meraviglioso e favoloso. In una parola: naturale, senza neanche un punto né interno né esterno. La cosa fondamentale, poi, è che avevo accanto mio marito: l’uomo che amo più di ogni cosa al mondo e che mi ha dato un grande sostegno.

Senza la sua presenza il mio parto non sarebbe stato così bello. È proprio vero che i figli si fanno in due. A volte tendiamo a sminuire la presenza maschile, ma sbagliamo perché loro fanno una parte insostituibile. Se io fossi stata uomo, psicologicamente, non avrei retto alla situazione e, probabilmente, in sala parto sarei svenuta. È ,quindi, fondamentale

Se non dovesse rispecchiare i nostri desideri e le nostre aspettative, rischia di lasciarci deluse. Bisogna ricordare, invece, che ciò che conta è il rapporto che si costruisce con il bambino giorno per giorno.

Il parto non è una “prestazione” e non ci si deve sentire valutate per come riesce; questo è l’unico evento naturale a cui abbandonarsi. Si tratta di avere fiducia in se stesse e in chi ci dà il sostegno in quel momento.

Molte mamme, come io appunto, si preoccupano che le contrazioni ad un certo punto finiscano, o di non essere capaci di spingere; insomma che il corpo non sappia svolgere la sua funzione. Non è così. Alle donne che pensano di “non essere capaci”, dico di tirare fuori la grinta e la voglia di abbracciare presto il bebè. Noi donne siamo in grado di farlo, perché dentro di noi abbiamo scritte le “istruzioni biologiche” per portare a compimento questo impegno; dobbiamo solo ascoltare noi stesse. Ogni donna dovrebbe essere lasciata libera di scegliere la posizione che preferisce durante il travaglio e, fortunatamente, io avevo Michela che mi diceva :«Mettiti come sei più comoda tu, il più naturale possibile». Dato

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la presenza della persona che più amiamo. Ma ,purtroppo, ci sono delle situazioni in cui occorre intervenire d’urgenza; il taglio cesareo è un’evenienza da mettere in conto. In entrambi i casi l’importante è poter stringere fra le braccia il bambino e goderselo fin da subito.

Un altro mio timore, ovviamente solo dettato dall’ansia di una “mamma in erba”, era che il piccolo potesse avere qualche cosa che non andasse, anche quando gli esami diagnostici in gravidanza avevano dato esiti rassicuranti su tutti i fronti. Ma credo che sia una cosa comune a tutte le mamme.

Durante l’attesa mamma e bambino vivono in una simbiosi assoluta e, nell’imminenza del parto, questa fusione è destinata a cessare e quando un’unità perfetta si rompe, è normale e umano che ci siano fantasie di perdita, di difficoltà.

A mio avviso, come del resto ho fatto anch’io, è fondamentale seguire un corso di preparazione al parto. Questo può aiutare a condividere le proprie emozioni con altre mamme, chiarire i dubbi e stemperare eventuali ansie. C’è da dire che nessun corso a questo mondo ci insegnerà mai quello che la natura stessa ha già predisposto in noi donne: essere e diventare mamme. La prima persona che mi ha “tranquillizzata e rassicurata” è stata Floriana,

del corso di preparazione al parto. Una persona altamente preparata, sensibile e dolcissima che ammiro e che stimo. Per ogni mio dubbio era sempre pronta, lì a rispondere ad ogni mia domanda. Io, non vedevo l’ora di andare a quei pochi incontri del corso perché ogni volta che ne uscivo, mi sentivo forte, tranquilla e sicura e questo senso di sicurezza era per me, come per ogni donna in dolce attesa, fondamentale.

Anche leggere libri e riviste sull’argomento, che approfondiscano i meccanismi naturali del parto, serve a vivere quest’esperienza con più consapevolezza e ad attribuirle il giusto valore.

Il parto, questo miracoloso evento di poter essere capaci di dar vita ad una nuova vita è, per me qualcosa che ha superato ogni mia aspettativa. Dopo 5 minuti dalla nascita di Alessandro, la prima cosa che ho detto è stata: «È stato semplicemente magnifico e lo rifarei domani». L’augurio più caro a tutte le mamme, in attesa del loro primo figlio, è proprio quello di poter dire quello che ho detto io.

Giulia Franchi

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corretto sviluppo psicofisico.

Quando si inzia l’allattamento è fondamentale che il bambino sia attaccato correttamente al seno. La posizione deve essere giusta, l’altezza desiderata e la bocca del piccolo aperta.

La mamma, tutta via, può scegliere la posizione più comoda. C’è quella classica, da seduta, che in genere è quella più comoda. In questo caso abbiamo la mamma seduta con il bambino in braccio. Poi c’è la posizione da straiata dove abbiamo la mamma sdraiata sul fiaco con il bambino appoggiato sul fiaco. Per ultima abbiamo la posizione da giocatore di rugby. In questo caso abbiamo il bambino che viene tenuto sotto l’ascella della mamma con un bracio, mentre l’altro

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Allattamento: i cuscini possono essere utili?

Oramai in commercio ce ne sono di tutti i colori: rosa, con i puntini, con i disegnini e chi più ne ha ne metta. Stiamo parlando dei cuscini per l’allattamento. Sono delle grosse ciambelle che si mettono intorno alla vita della mamma e aiutano l’allattamento.

L’allattamento al seno è molto importante e offre numerosi vantaggi, sia alla mamma che al bambino. Oltre a quelli fisici, come migliore sviluppo del sistema immunitario del bambino, effetto protettivo nei confronti della sindrome da morte in culla, minore rischio di tumore al seno e al collo dell’utero e di osteoporosi per la mamma, ci sono innumerevoli vantaggi psicologici, perché l’allattamento costituisce un importante momento d’intima relazione tra mamma e bambino, in cui il piccolo trova l’amore e la sicurezza necessarie per un

Degli studi effettuati su un campione di 105 mamme hanno stabilito che il cuscino è stato apprezzato dalle mamme

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sostiere la testa. Sono stati condotti diversi studi scientifici per verificare se l’utilizzo di un apposito cuscino per l’allattamento possa facilitare il giusto posizionamento del bambino al seno e quindi anche il comfort della mamma, per una poppata gratificante e senza stress.

Uno di questi, effettuato presso l’Ospedale Macedonio Melloni di Milano su un campione di 105 neomamme, ha dimostrato che nel 90% dei casi questi strumenti sono ben accetti dalle puerpere, che hanno apprezzato soprattutto l’appoggio sicuro del neonato, la riduzione della pressione sull’addome, la riduzione della tensione e il maggior relax e piacevolezza legati al momento dell’allattamento.

I cuscini per l’allattamento sono dispositivi a forma di nido, ergonomici e imbottiti, appositamente studiati per facilitare il momento della poppata. I vantaggi sono principalmente due:

1. Ridurre la tensione muscolare alle braccia, alle spalle e al collo.

2. Permettere alla mamma di posizionare il bambino alla corretta altezza, evitando che durante la suzione il bambino scivoli modificando l’attacco al seno e provocando

dolore al capezzolo.

La corretta scelta di un cuscino per l’allattamento è fondamentale per portare correttamente il bambino al seno e quindi per il successo dell’allattamento, evitando l’insorgenza di dolore e ragadi. Infatti, soprattutto nei primi tempi, la forte suzione del bambino distende il capezzolo e il tessuto areolare,

provocando uno stato di indolenzimento.

Quando il posizionamento al seno non è corretto, si creano dannose trazioni al capezzolo e l’indolenzimento si trasforma in un vero e proprio dolore con possibile insorgenza, con il passar del tempo, di ragadi fastidiose e difficili da guarire.

J.M.Il cuscino giusto deve essere grado di:

• Distendere la tensione della schiena, del collo e delle spalle della mamma

• Possedere una forma circolare che consenta di alleviare la pressione sull’addome della donna

• Fornire un appoggio sicuro per il neonato

• Possedere una consistenza non troppo soffice (il piccolo potrebbe affondare nel cuscino), né troppo dura (poco accogliente e meno sicura)

• Essere realizzato con materiale traspirante, in grado di prevenire un eccessivo riscaldamento o un eccessiva sudorazione

• Essere prodotto con materiale antiallergico e foderato con tessuti naturali per non irritare la pelle delicata del neonato

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Allattamento: i cuscini possono essere utili?

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CURIOSIT

À, IDEE

ED

INIZI

ATIVE

PER TU

TTA

LA FA

MIGLIA

Addobbare l’aberoPag. 70

Scuole aperte anche a Natale

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La libreria formato bambinoPag. 72

Come educare i figli di oggi: istruzioni per l’uso

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Dopo un anno trascorso al buio del ripostiglio, è finalmente giunta l’ora di sfoggiare gli addobbi natalizi. Lucine, festoni e palline fanno di nuovo capolino per consacrare un importante tradizione: l’albero di Natale, emblema indiscusso delle festività natalizie.

Naturale o artificiale che sia, rappresenta, per tutte le famiglie occidentali, un vero e proprio momento di festa che scalda i cuori e riunisce intere famiglie.

Infatti, se la routine di tutti i giorni, fatta d’impegni lavorativi e faccende domestiche, non sempre ci consente qualche attimo di serenità, è finalmente giunta l’ora di

concederci completamente ai nostri piccini.

Per i bambini decorare l’albero, infatti, rappresenta un gioco, un divertimento ma, al tempo stesso, la gioia di condividere qualche attimo in più con mamma e papà. Inoltre da la possibilità di dar sfogo a quella creatività, immaginazione ed ingegnosità che sono proprie dell’infanzia.

A tal proposito i lavoretti di pasta sale sono un modo simpatico e piacevole per far sentire il piccolo il vero e proprio protagonista del Natale, capace di creare, con le proprie mani, un prezioso addobbo per l’albero.

Poi, ancora, ghirlande di pigne e castagne, angioletti di cartone, quadrelli di polistirolo ricoperti a mo’ di pacchetto regalo sono ulteriori alternative per sviluppare la manualità del tuo bambino e divertirti insieme a lui.

Un’attività da poter fare con i propri figli che crea la creatività e stimola l’ingegno dei piccoli di casa

Addobbare l’abero

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Come previsto dal folclore che accompagna le feste natalizie, il tripudio di palline e ghirlande è previsto per l’otto dicembre, giorno dell’Immacolata Concezione.

Come tutti gli anni, infine, sarà poi l’Epifania a dissolvere quel velo di magia che rende il Natale un giorno speciale per grandi e piccini; solo allora, infatti, sarà possibile riporre festoni e ghirlande, in attesa del prossimo Santo Natale.

Lucia Macchioni

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A Bassano del Grappa esiste un posto dedicato ai più piccolli: la Libreria Palazzo Roberti. Dalla sua apertura è divenuta un punto di riferimento culturale e commerciale, non solo per la città ma, per tutto il territorio circostante. Negli ultimi tempi, la libreria, ha deciso di concentrare maggiore attenzione ai bambini e alle mamme. Ha istituito, infatti, alcuni spazi dedicati alle necessità dei bimbi e delle loro madri. Da ora è infatti disponibile un bagnetto a uso esclusivo dei bambini fino agli 8 anni, attrezzato con un fasciatoio e dotato di tutto il necessario per cambiare i piccoli. Un’attenzione particolare è riservata anche all’attamento con la predisposizione di un confortevole angolo, previsto anche nel giardino del palazzo nella bella stagione, atto all’intimità del momento. Tutto questo nasce dalla volontà di offrire un servizio ancora migliore ai piccoli lettori, forti anche dell’esperienza di Lavinia, Lorenza e Veronica Manfrotto, titolari della libreria, nonché mamme di nove bambini. Per l’occasione abbiamo intervistato le titolari, nonchè sorelle.

Da quanti anni è aperta la libreria?L’inaugurazione è avvenuta nel marzo 1998.

Come mai avete deciso d’intraprendere questa attività?Siamo diventate libraie “per forza”: nostro padre aveva comprato il palazzo, in cui ha sede oggi la libreria, con l’intento di venirci ad abitare, All’epoca c’era un’altra libreria, in affitto nei locali, che per non andarsene fece mettere un vincolo ministeriale per cui nelle sale principali dell’edificio doveva restarci una libreria. Da lì l’iniziativa

di inventarci libraie. Nostro papà acquisì un’altra storica libreria di Bassano e dopo alcuni anni di restauro ci siamo trasferite nella sede attuale. Tutto sommato quel vincolo invece di limitarci ci ha fatto scoprire e vivere un mestiere bellissimo.

La vostra libreria è collocata in un palazzo storico. Raccontateci la sua storia.Il palazzo risale al 1600 e nella sua lunga storia ha ospitato anche un salotto letterario frequentato fra gli altri anche da Antonio Canova, e in epoca più recente Napoleone vi

A Bassano del Grappa una libreria Reoberti ha deciso di dedicare ampio spazio ai bambini e alle mamme

La libreria formato Bambino

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A Bassano del Grappa una libreria Reoberti ha deciso di dedicare ampio spazio ai bambini e alle mamme

La libreria formato Bambino

ha dormito un paio di notti durante i suoi viaggi in veneto.

Come mai avete deciso di dedicare lo spazio alle mamme e ai bambini?L’iniziativa è attiva da pochissimo. La nostra libreria è frequentata da moltissimi bimbi tanto è vero che il reparto dei libri per ragazzi da anni organizza eventi, visite guidate e mostre per i piccoli lettori. Da qui è nata l’esigenza di trovare anche qualche tipo di “comodità” in più. Noi tre sorelle abbiamo rispettivamente quattro, tre e due (Lorenza è in attesa del terzo) bambini, per cui sappiamo bene quali sono le esigenze delle mamme che frequentano il centro e i negozi in generale. Per noi far trovare alle neo mamme uno spazio dove poter cambiare i bambini, dove allattare comodamente e dove far fare pipì ai loro bimbi era molto importante. Negli ultimi tempi leggendo i giornali si apprende che alcuni ristoranti non gradiscono la presenza dei più piccoli ai loro tavoli, beh, noi andiamo dalla parte opposta, benvenuti piccini!

Nel bagnetto, ad uso esculsivo dei bambini, c’è proprio un waterino di quelli da scuola materna.

Avete avuto riscontri positivi dalle mamme?Abbiamo avuto un riscontro entusiasmante,

finalmente sanno dove potersi recare in caso di bisogno, anche senza sentirsi in obbligo di acquistare qualcosa.

E per il futuro, cosa prevedete?Essendo da sempre molto attenti al mondo dei piccoli continueremo con le nostre attività di animazione alla lettura, spettacoli di marionette, incontri con l’autore (anche nel nostro giardino), visite guidate di classi di elementari e materne e tanto altro. Nel mese di dicembre, nel nostro salone al piano nobile del palazzo, abbiamo organizzato ogni giovedì, venerdì, sabato e domenica pomeriggio dei laboratori creativi e letture animate per i nostri piccoli clienti.

Il tutto rigorosamente gratuito.

Per info: www.palazzoroberti.it Jennifer Marfia

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vero e proprio problema in più da risolvere. Insomma, le ferie sono diventate un vero e proprio lusso per pochi. Purtroppo, chi ne risente, sono i più piccoli che, ogni anno di più, perdono l’occasione per stare in famiglia e vivere l’atmosfera natalizia con mamma e papà.

La questione più importante è: dove lasciare i bambini nei giorni di vacanza, quando i genitori lavorano?

Le risposte, per fortuna, sono molteplici.

Natale: tempo di regali, feste in famiglia, giochi spensierati, vacanze, scuole chiuse e giornate passate in compagnia dei proprio genitori.

Tutto questo fà parte delle festività natalizie, o almeno così dovrebbe essere.

E invece no!

Sempre più spesso i genitori, condizionati dai ritmi frenetici del lavoro e dai guadagni ridotti, guardano alle vacanze invernali come ad un

Un’aiuto concreto ai quei genitori che lavorano anche durante le festività natalizie

Scuole aperte anche a Natale

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Alcuni hanno la fortuna di avere a disposizione nonni e famigliari sempre presenti e pronti ad accogliere i più piccoli, dando loro tutto l’affetto e l’amore di cui hanno bisogno, in linea con l’atmosfera natalizia. Altri si rivolgono a baby-sitter, spesso però molto costose soprattutto nel periodo delle feste.

A questo punto scende in campo, al fianco dei genitori-lavoratori, la scuola, da sempre luogo di ritrovo, aggregazione ed educazione per i bambini.

L’idea parte da un gruppo di scuole elementari, situate nella zona ovest della città di Milano, che hanno deciso di accogliere i bambini anche durante le vacanze invernali proponendo diverse attività ludiche e di intrattenimento dalle 8 del mattino alle 18.

Le realtà didattiche che aderiscono a questa iniziativa sono:

la scuola elementare “Luigi Cadorna” in via Dolci,

quella di via Massaua, la scuola “Ilaria Alpi” di via Salerno e quella di via Zuara, ad un costo giornaliero variabile tra i 15 ed i 18 euro.

I bambini vengono coinvolti in svariate attività, tra cui laboratori creativi (disegno, pittura, ecc), sport, momenti di aggregazione e svago che permettano loro di vivere con più serenità il periodo natalizio lontano dai genitori.

Il concetto di base è certo: nessuno può sostituirsi alla presenza e all’affetto dei genitori ma questa iniziativa può essere una valida alternativa alla giornata passata davanti alla tv o giocando con i videogiochi.

Un monito deve però essere lanciato ai genitori di questi bambini: siate il più possibile presenti, soprattutto in momenti in cui, una carezza, un sorriso e un pò di affetto possono servire molto più di mille regali sotto l’albero.

Alice Bernardi

Scuole aperte anche a Natale

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Al giorno d’oggi il classico schiaffone fa ancora bene? La domanda agli esperti

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Metodi educativi: cosa è giusto è sba-gliato? Sempre più spesso la cronaca di tutti i giorni ci propone racconti di abusi e violenze in cui, a farne le spese, sono sempre i più piccini. Non si tratta, di certo, di storie rare o provenienti da posti lontani.

Sono, invece, storie di famiglie come tan-te; storie di famiglie che “uno schiaffone non ha mai fatto male a nessuno”. Un sondaggio Ipsos (una tra le maggio-

ri società di ricerca globale) condotto per conto di “Save the Children” sottolinea come ben il 66 per cento dei genitori italiani accoglierebbe favorevolmente una cam-pagna di sensibilizzazione sul tema della genitorialità positiva e sui metodi educativi non violenti; allo stesso tempo, però, ancora il 25 per cento utilizza punizioni corporali.

«Al giorno d’oggi - spiega il dottore Clau-dio Boienti, psicologo esperto in età evo-lutiva - uno “schiaffone” non serve ad educare anzi, le punizioni corporali costi-tuiscono la peggiore delle alternative da

adottare con un bambino. Dallo schiaffo alla sculacciata, si tratta di metodi disci-plinari negativi e, soprattutto, che incidono pesantemente sull’adolescente e sull’adulto di domani».

Ogni atto di violenza, infatti, lascia una cicatrice emotiva che dura tutta la vita. Inol-tre, una volta adottata, crea un ciclo che non si ferma mai.

«I meccanismi di difesa della mente uma-na sono spesso necessari, ma altrettanto dannosi: nel bambino abusato si pone, in-fatti, una dissonanza in merito all’oggetto del suo amore, i genitori, i quali però si tra-mutano anche in oggetto di odio – continua lo psicologo -. Per evitare tale fenomeno,

Come educare i figli di oggi: istruzioni per l’uso

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fanzia, può comportare danni irreparabili: nella mente del bambino si può stabilire una correlazione tra il dolore ed il piacere sessuale, creando possibili difficoltà alla persona adulta» ha concluso il dottore.

Lucia Macchioni

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Come educare i figli di oggi: istruzioni per l’uso

“dissonanza cognitiva”, il bimbo comincia a pensare di meritare tali punizioni quasi a voler bilanciare quell’insostenibile situazione di maltrattamenti.

Di conseguenza, lo stesso fenomeno d’ag-gressività, ormai interiorizzato, potrà ripro-porsi vedendo l’abusato tramutarsi, a sua volta, in abusante». Poiché i bambini impa-rano dai modelli educativi proposti dai genitori, le punizioni corporali esprimono il messaggio distorto che picchiare sia il modo corretto di esprimere i sentimenti e risolvere i problemi. «Anche per questo stesso motivo, i comportamenti parentali sbagliati spesso si tramandano alla gene-razione successiva. Quindi, anche il classico scapaccione

assestato sul sedere, zona erogena nell’in-

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81GUIDA ALL

A SALU

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MIGLIA

Vaccino antifluenzalePag. 80

Smettere di fumare per amore di tuofiglio

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Insieme all’arrivo dell’inverno, è scatta-to ufficialmente l’allarme influenza. Per correre ai ripari sempre più mamme e papà ricorrono al vaccino antinfluenzale.

Si tratta di un prezioso alleato per prevenire raffreddori e malesseri di stagione; il rimedio più efficace per salvaguardare la salute del tuo bambino e limitare, allo stesso tempo, le conseguenze correlate all’influenza. La campagna vaccinazione, partita i primi di ottobre, rappresenta l’intento del Ministero della Salute di precedere l’eventuale pe-riodo di maggior diffusione del virus. Le aule scolastiche, gli ambienti ristretti ed affollati, facilitano la trasmissione aerea di virus e bat-teri per cui, i bambini, diventano la principale fonte di diffusione dell’influenza. In particolar

modo, per preservare i più piccini, il Ministero consiglia la vaccinazione a persone affette da patologie croniche a carico dell’apparato respiratorio e, comunque, invita a consultare preventivamente il proprio medico curante.

A tale proposito, potrete ottenere informa-zioni più dettagliate riguardo a sommini-strazione, dosaggi, ma anche indispensabili consigli per la salute del vostro bambino. Successivamente all’iniezione, è possibile la comparsa di qualche linea di febbre che dovrebbe però scomparire normalmente nel giro di uno o due giorni. Nonostante ciò, ricordiamo che il vaccino antinfluenzale rap-presenta una pratica estremamente efficace per salvaguardare grandi e piccini.

Con arrivo dell’inverno scatta l’allarme influenza. Per combatterla arriva in nostro soccorso il vaccino antinfluenzale

Vaccino antifluenzale

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Vaccino antifluenzaleIl vaccino antinfluenzale offre una protezione

esclusivamente nei confronti dei virus dell’in-fluenza. Questo significa che non protegge da altri virus né batteri responsabili di malattie respiratorie con sintomi simili all’influenza. Ge-neralmente la vaccinazione conferisce piena immunità nel 75 per cento dei casi; il rima-nente 25 per cento può contrarre l’influenza, ma con sintomi lievi. La protezione indotta dal vaccino inizia due settimane dopo l’inocula-zione e perdura per sei-otto mesi, poi tende a declinare.

La Circolare del Ministero del 2006 sull’influenza raccomanda di somministrare il vaccino alle categorie di bambini di età supe-riore a 6 mesi cosiddette “a rischio”, ovvero affetti da:

1. Malattie croniche a carico dell’apparato respiratorio (inclusa l’asma di grado severo, la-displasia broncopolmonare e la fibrosi cistica).

2. Malattie dell’apparato cardio-circolatorio(comprese le cardiopatie congenite ed acquisite).

3. Diabete mellito ed altre malattie metaboliche.

4. Malattie renali con insufficienza renale.

5. Malattie degli organi emopoieti-ci ed emoglobinopatie (es. Thalas-semia, Favismo).

6. Malattie congenite o acquisite che comportino carente produzione di anticorpi, immunosoppressione indotta dafarmaci o da HIV.

7. Malattie infiammatorie croniche (morbo di Chron ad es) e sindromi da malassorbimento intestinale (celiachia ed es.).

8. Patologie per le quali sono programmati importanti interventi chirurgici.

9. Bambini ed adolescenti a lungo termine in trattamento con acido acetilsalicilico (aspirina), a rischio di S. di Reye in caso di infezione in-fluenzale.

10. Bambini affetti da infezioni neurologiche e neuromuscolari.

11. Bambini ricoverati in strutture per lungo-degenti.

12. Conviventi con soggetti a rischio.

Lucia Macchioni

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Smettere di fumare per amore di tuo figlioSecondo recenti studi la donna sarebbe più predisposta a

contrarre il tumore al polmone rispetto la popolazione maschile

È ormai risaputo: fumare fa male. Ce lo ricordano anche le stesse scritte riportate su di ogni singolo pacchetto di sigarette: «Fumare nuoce gravemente a te e a chi ti sta intorno»; «Fumare in gravidanza fa male al bambino»; «Il fumo uccide».

Nonostante ciò, la situazione è sempre gra-ve. Oggi, infatti, le patologie respiratorie costituiscono uno dei problemi più rilevanti in campo socio-sanitario ed il tasso di mortalità per malattie ai polmoni è sempre ragguar-devole. Si tratta, perciò, di una panoramica piuttosto preoccupante, sia in Italia che nel mondo. Ancora più drammatica, oltretutto,

se teniamo conto dei più piccini che le con-seguenze del fumo le subiscono indiretta-mente. Si tratta del fumo passivo, altrettanto

dannoso, derivato dalla lenta combustione della sigaretta e del fumo espirato dal fuma-tore. In Italia ogni anno, circa mille persone muoiono a causa del fumo passivo. Le conseguenze, ricordiamo, si aggravano

ulteriormente in ambienti chiusi e privi di un’adeguata ventilazione provocando perico-losi effetti nel piccolo: riduzione della crescita polmonare, ad esempio, con rischio di bron-chiti, tosse, catarro, asma fino alla possibilità di contrarre cancro e leucemia se esposti

Page 85: BIMBI BELLI MAGAZINE DICEMBRE

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Smettere di fumare per amore di tuo figlioquotidianamente alle sostanze chimiche della sigaretta. Smettere finalmente di fumare, risulterebbe quindi non solo un’ottima solu-zione per se stessi, ma anche per chi ci sta intorno. I benefici, oltretutto sono imme-diati: in soli venti minuti la pressione san-guigna, il battito del cuore e la temperatura degli arti diventano regolari; a distanza di una settimana lontano dalla sigaretta, invece, si percepisce un notevole rinvigorimento gene-rale (maggior energia, più fiato, migliori per-cezione sensoriali, specie del gusto). Inoltre denti e capelli diventano più splendenti ed il colorito della pelle, più roseo e sano. Ago-puntura, omeopatia, cerotti: i rimedi per combattere la nicotina sono tanti ma il prin-cipale ed indispensabile elemento si chiama forza di volontà; per trovare il “coraggio” di smettere una vota per tutte per il benessere del tuo bambino.

DONNE E FUMOSecondo recenti analisi, la donna risulte-

rebbe più predisposta a contrarre il tumore al polmone rispetto alla popolazione maschi-le. Inoltre, campagne di sensibilizzazione ed organizzazioni “anti-fumo” urlano da anni ormai l’importanza di smettere di fumare so-prattutto durante la gestazione. La sigaretta, infatti, crea gravi danni al bambino durante la gravidanza. Inoltre, è stato dimostrato che la capacità di concepimento per le fumatrici risulta nettamente inferiore rispetto alle non fumatrici; il fumo in gravidanza, poi, diventa rischio di mortalità nell’utero materno. Inoltre, il bebè rischia di nascere sottopeso e per di più di riscontrare problemi di apprendimento in futuro. Reazioni allergiche e maggior inci-denza nel contrarre patologie croniche in età adulta, completano il drammatico quadro.

L. M.

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Bimbi Belli per il sociale

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Page 87: BIMBI BELLI MAGAZINE DICEMBRE

Bimbi Belli per il socialeGrazie alla generosità di tante persone in questi anni siamo riusciti ad aiutare tanti bambini in difficoltà costruendo una casa famiglia in Guinea Nuova Bissau e sostenendo l’ospedale dei bambini Milano-Buzzi per rendere più facili le loro lunghe degenze.BIMBI BELLI da sempre sostiene diverse onlus attente al mondo dei più piccoli e delle loro famiglie. Il nostro scopo con questa raccolta fondi è quello di aiutare i bambini più in difficoltà, fornendo loro cura e assistenza.

Aiutaci a sostenere progetti come questi attraverso la tua immagine...partecipa ai casting per il “Calendario Bimbi Belli 2012”

COSA PUOI FARE?Puoi sostenere i nostri progetti con una donazione attraverso Bonifico bancario con causale “12 mesi per un sogno” intestato a Bimbi Belli, Banca Popolare di Milano IBAN: IT15F0558433530000000017002

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Page 89: BIMBI BELLI MAGAZINE DICEMBRE

L’equitazionePag. 90

L’importanza del nuotoPag. 88

89GUIDA ALL

E DISC

IPLINE

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I PIU’ P

ICCOLI

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L’importanza del nuoto

L’acqua è una risorsa indispensabile per i bimbi. Oltre a essere fondamentale per la vita, è un importante elemento di gioco e di divertimento. Durante i nove mesi di gestazione il feto cresce e si sviluppa in questo elemento che lo protegge fino al momento della nascita. Per il bambino l’acqua è natura e il contatto con essa gli permette un corretto sviluppo psicomotorio.

Il primo contatto post-nascita avviene nel bagnetto di casa. Questa è una fase molto importante che stimola il bambino alla conoscenza più approfondita del mondo acquatico per poi passare, in modo

graduale, al vero e proprio percorso di acquaticità neonatale in piscina: il nuoto.

Nei bambini molto piccoli, questa disciplina, presenta numerosi vantaggi:

• Maggiore mobilità degli arti e del tronco

• Maggiore tonicità dei muscoli

• Miglioramento della respirazione e aumento dell’ossigenazione del sangue

• Miglioramento della circolazione sanguigna e delle prestazioni cardiache

• S t i m o l a z i o n e dell’appetito, della funzionalità intestinale e dell’apparato urinario

• Rinforzo del sistema immunitario

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Quando, come e perchè intraprendere questa esperienza

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L’importanza del nuoto

Oltre al benessere fisico l’acquaticità comporta numerosi vantaggi psicologici ed emotivi. Un bimbo in acqua, attraverso un percorso studiato appositamente per lui, appare sereno, rilassato, felice e più sicuro di sé. L’acquaticità deve essere un momento piacevole per il neonato e per i genitori che imparano a conoscere meglio il proprio figlio, le sue predisposizioni, il suo carattere e il modo di rapportarsi con altre persone.

La relazione con il genitore si rafforza e la socializzazione è favorita dalla presenza degli altri bambini. Veniamo ora a qualche nozione più specifica che viene messa in pratica nei percorsi natatori neonatale.

Qui di seguito vengono elencate le posizioni standard adottate nella maggior parte dei corsi in piscina:

• Posizione del ranocchietto: sostenuto sotto le ascelle con il viso rivolto verso il genitore che cammina all’indietro. Il bimbo, con le gambe libere comincia, a compiere dei movimenti di spinta tipici della rana

• Posizione del pesciolino: sostenuto sotto il torace il bambino ha molta

libertà per sperimentare le sue capacità natatorie e di equilibrio.

• Posizione relax: il bambino viene messo sul dorso, sostenuto con un solo braccio e può rilassarsi e osservare ciò che lo circonda

In fine arriva l’esperienza più emozionante per i genitori: l’apnea.

È bene ricordare che il bimbo, attraverso un meccanismo innato,

non respira sott’acqua. Questo meccanismo si attiva spontaneamente nei primi sei mesi di vita grazie ai nove mesi passati nel ventre materno.

Può comunque succedere che il piccolo possa ingoiare un po’ d’acqua durante l’immersione: è bene sdrammatizzare l’accaduto, perché non succede nulla di grave o dannoso.

L’acquaticità è un’esperienza che sviluppa capacità di adattamento, stimola la percezione e non ha controindicazioni.

Insomma è un vero toccasana per i più piccoli e per tutta la famiglia.

Alice Bernardi

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L’equitazione

equitazione) di secondo livello con esperienza venticinquennale nell’insegnamento del salto ostacoli e del completo a bambini dai quattro anni.

Per quale motivo sei diventata istruttrice di equitazione?Per prima cosa ho iniziato a montare a cavallo in giovane età, per divertimento e per passione. Successivamente ho conosciuto mio marito, con il quale sono diventata proprietaria di una scuderia. Da quel momento ho iniziato ad insegnare ai più piccoli e a trasmettere loro la mia passione per questo sport e per il cavallo, animale meraviglioso, da conoscere e comprendere. Devo ammetterlo: i bambini mi danno più soddisfazioni; sono più spensierati e si divertono un mondo.

Perchè consiglieresti l’equitazione ad un bambino?Inanzitutto perchè è uno sport formativo e divertente. Il bambino impara a relazionarsi con il cavallo attraverso il contatto fisico, la cura e la pulizia.

Il pony viene affidato alle sue attenzioni e si sviluppa un sentimento di responsabiltà verso l’animale e le sue necessità. Quando un bimbo sale in sella è un’emozione fortissima, impara a controllare se stesso e il pony, ascolta l’istruttrice e apprende la disciplina.

Bisogna sempre ricordarsi che il rapporto pony-bambino forma un binomio che deve imparare ad interagire nel migliore dei modi, per crescere insieme. Ma l’equitazione apporta anche dei benefici psico-motori e sensoriali:

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L’equitazione, in tutte le sue discipline, è uno dei pochi sport che si pratica con l’ausilio di un animale fantastico: il cavallo. Il bambino impara a relazionarsi con un atro essere vivente che sarà il suo fedele compagno di giochi e di nuove ed emozionanti esperienze. Oltre ad essere uno sport formativo per il carattere, lo è anche dal punto di vista fisico e motorio.

Per comprendere meglio la disciplina equestre abbiamo intervistato un’esperta istruttrice di equitazione: Elisabetta Prada istruttrice Fise ( Federazione Italiana istruttrici

Uno sport a contatto con la natura anche per i più piccoli

Page 93: BIMBI BELLI MAGAZINE DICEMBRE

sviluppa l’equilibrio, la coordinazione, la capacità di comprendere le esigenze del cavallo, l’autocontrollo, la determinazione e l’ascolto degli insegnamenti.

Oltre ad avere tutte queste caratteristiche, l’equitazione accresce l’autostima nel bambino che, attraverso i pony games (giochi con il pony), deve cimentarsi con percorsi e prove sempre differenti che si concludono con un successo per il bambino che è riuscito a far comprendere al suo compagno, l’obbiettivo finale.

Qual’ è l’età giusta per iniziare e come si comincia ad andare a cavallo?Solitamente propongo dei corsi per bambini dai 4 anni in sù. Credo sia l’età giusta poichè il bambino è più predisposto al contatto con l’animale, è incuriosito dalle nuove esperienze senza avere timore delle novità che gli si presentano.

È bene iniziare da piccoli questo sport tramite l’avvicinamento al pony, giochi mirati all’età del bambino e tempo in sella abbastanza ridotto. Al gruppo dei piccolini spesso propongo la ginnastica in sella, che consiste in esercizi volti

allo sviluppo dell’equilibrio e al miglioramento della posizione a cavallo.

Non bisogna mai dimenticare che l’equitazione deve essere, prima di tutto, divertimento e piacere di stare a contatto con l’animale.

A.B.

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95TA

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E IDEE

PER UNO

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DI VITA

SANO

Le regole per fare colazione

con tuo figlioPag. 94

Lo chef sei tu!Pag. 96

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Le regole per fare la colazione con tuo figlio

• Il tempo da dedicare alla colazione va guadagnato assieme fin dalla sera prima: fai capire a tuo figlio che è meglio non rimandare alla mattina tutte quelle operazioni che lo preparano ad affrontare la giornata. Fate assieme l’elenco delle cose da preparare prima di andare a dormire, ad esempio lo zaino con i libri e i quaderni, i vestiti che indosserà, la borsa della palestra e tutte queste faccende

• La colazione è il momento in cui scrivere l’agenda della giornata: al mattino si può ripercorrere insieme il programma della giornata e mettere a punto tutti gli appuntamenti che li aspettano durante tutto il giorno.

Una buona colazione è alla base di una lunga giornata. Ma come fare a farlo capire anche ai nostri figli?

La mattina il tempo non è mai a sufficienza, i bambini non vogliono alzarzi dal letto e le cose da fare sono sempre troppo. Si finisce per far trangugiare qualche snack confezionato al piccolo, per di più per strada, mentre lo si accompagna a scuola.

Ecco che la Sio (Società Italiana di obesità) e i nustrizionisti della Kellogg’s vengono in nostro soccorso con cinque semplici regolette, dedicate anche ai bambini più pigri.

Snack, colazioni veloci e mentre si è in macchina sono all’ordine del giorno, ma una buona colazione è alla base di

una lunga giornata

Page 97: BIMBI BELLI MAGAZINE DICEMBRE

• Approfitta della colazione per confrontarti e risolvere le questioni della sera prima: la notte porta consiglio e la mattina, una volta riposati, i problemi si possono affrontare più serenamente. Rimandare una discussione aiuta a prendere distanza dal problema e ad affrontarlo costruttivamente con i proprio figli.

• Fai riscoprire il gusto di mangiare lentamente: il cibo ha un sapore e una consistenza tutta da imparare a riconoscere. Insegna al tuo bambino il piacere di assaporare e sgranocchiare bene quello che si sta mangiando. Questo migliorerà la masticazione del cibo e quindi la digestione e l’assorbimento dei nutrienti

• Divertitevi a comporre la colazione su misura: marmellata, yogurt, latte, frutta e cereali pronti sono alimenti sani, nutrienti e sempre vari. Provate composizioni diverse della colazione e giocate con il cibo: farete diventare la colazione un momento di divertimento.

Jennifer Marfia

Le regole per fare la colazione con tuo figlio

Page 98: BIMBI BELLI MAGAZINE DICEMBRE

La torta di Babbo Natale

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Lo chef sei tu!

• 250grammidizuccheroavelo

• cacaoamareinpolvere

• 150grammidicaramelleallafrutta

• 60grammidicioccolatofondente

• Miele

• colorantealimentare

• Preparatopertorte

• 3ginevrine,caramelle

Ingredienti

1) Versare il preparato nello stampo sagomato, cuocete a 170° per un’ora e fate raffreddare. Decorate lo stendardo, i bordi del vestito e la barba con la glassa

preparata con acqua e zucchero; per l’albero unite il colorante.

2) Lasciate fondere il cioccolato a bagnomaria e colorate gli occhi e gli scarponcini. Disegnate il bordo dell’albero e dello stendardo su cui scrivere buone feste. Fissate le pastiglie come bottoni con una goccia di miele.

3) Tagliate le caramelle gommose a cubetti minuscoli, spennellate il cappello e il vestito di Babbo Natale con un velo di miele e distribuitevi le caramelle in modo da fissarle alla torta. Fissatene una al posto del naso.

4) Posate un foglio di carta oleata sull’esterno dello stampo, ricalcate le sagome in rilievo e ritagliatele. Posatele su Babbo Natale e sullo stendardo per coprirli, spolverizzate il bordo di cacao e toglietele.

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SPEC

IALE

NATAL

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Il pandoro

• 200grammidi

marronsglaces

• ZucceroaVelo

• Zuccherosemolato

• Rhum

• 500grammisigelato

allacrema

• 750grammisi

pandoro

• Confettinid’argento.

1) Tagliate il pandoro in senso orizzontale a 8-10 cm dalla base in modo da ottenere una torta alta a forma di stella. Spennellate a più riprese la superficie con il rum e mettetela in frigo. Prelevate un’altra fetta dal pandoro rimasto, eliminate la crosta e tagliatela a stelle con le formine tagliabiscotto di dimensioni diverse.

2) Cospargete le stelle con lo zucchero a velo e passatele sotto il grill finché lo zucchero inizia a caramellare. Montate la panna e incorporate verso la fine dell’operazione un cucchiaio di zucchero semolato.

3) Posate la base di pandoro sul piatto di servizio e copritela alternando cucchiaiate di gelato a cucchiaiate di panna montata. Cospargete con le briciole di marrons glacés e decorate con i confettini argentati e le stelle di pandoro.

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Lo chef sei tu!

Ingredienti

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Rapunzel: l’intreccio della torrePag. 102

Bimbi Belli’s toonsPag. 110

The Karate KidPag. 100

GossipPag. 104

Scelti per voiPag. 108

101IL

MONDO TECN

OLOGICO

DI OGGI E

NON SO

LO

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The Karate KidLa leggenda continua

Un bambino, la Cina, il Kung fu. Tornano gli ingredienti si successo del film già campione d’incassi nel 1984, un vero cult, ora reinventato del regista Harald Zwart. È la storia di Dre Parker (interpretato da Jaden Smith, figlio di Willi Smith), un dodicenne di Detroit, costretto a trasferirsi in Cina a causa del lavoro della madre (intrepretata da Taraji P.Henson).

In breve tempo Dre inizia a simpatizzare per la sua compagna di classe, Mei Yin, ma le differenze culturali rendono questa amicizia difficile. A peggiorare le cose c’è Cheng, un bullo, compagno di classe di Dre, prodigio del kung fu, che si ingelosisce per i sentimenti di Dre nei confronti dell’amica comune. Senza amici, in un paese straniero, Dre non

si sente a suo agio se non con Mr. Han (interpretato da Jackie Chan), il responsabile della manutenzione del suo condomino, che segretamente è anche maestro di kung fu.

Man mano che Han insegna al ragazzo che il kung fu non è una disciplina di soli pugni e abilità, ma anche di maturità e calma, Dre capisce che affrontare i bulli sarà l’avventura della sua vita.

Jerry Weintraub, produttore della prima serie e di questo nuovo film, afferma che “La storia dura nel tempo, perché ha un sotto testo universale”. Alla fine è un racconto di un padre e di un figlio. Non è sul karate. Quello che attrae i ragazzi è la ricerca, da parte del protagonista, di un padre e di un mentore.

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The Karate Kid

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Rapunzel: l’intreccio della torreUn nuovo bellisimo 3D da godersi al cinema

in conmpagnia della propria famiglia

In principio fu Biancaneve, la madre di tutte le principesse, nel lontano 1937. Settantatre anni dopo, in CGI 3D, ecco arrivare il 50° lungometraggio animato della celebre Major, con una nuova splendida fiaba, incaricata di riportare in auge quegli indimenticati cartoni animati che per decenni hanno cresciuto intere generazioni.

Dodici mesi dopo aver riscoperto il piacere del disegno “a mano”, con La Principessa e il Ranocchio, in casa Disney hanno dato vita ad un altro classico del mondo delle favole, portando al cinema il mito di Raperonzolo.

Diventato inspiegabilmente Rapunzel per il mercato italiano, il film, diretto a quattro mani dai sorprendenti Nathan Greno e Byron Howar, conquista, affascina, diverte, commuove ed ammalia, grazie ad un’animazione dai colori vivaci e dai disegni talmente perfetti da sembrare “reali”, ad un 3D che si gioca tutte le proprie carte sulla profondità, ad una storia celebre ma qui splendidamente raccontata, ad una serie di personaggi comprimari di assoluto livello, a delle canzoni accattivanti, ad una cattiva convincente e a quel tocco di magia che ancora oggi, dopo 73 anni, riesce solamente a quei

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Rapunzel: l’intreccio della torregeni dell’animazione che nell’ultimo secolo ci hanno fatto sognare, tanto da bimbi quanto da grandi.

C’era una volta, in un regno apparentemente felice, una sovrana malata e incinta, in attesa della primogenita.

Solo un m i s t e r i o s o fiore, nato da un germoglio del sole piovuto sulla terra, poteva guarirla, f a c e n d o n a s c e r e la futura pr incipessa : R a p u n z e l . Un fiore da secoli in mano ad un’anziana, p e r f i d a , s o l i t a r i a ed egoista v e c c h i e t t a , pronta a tutto per averlo solo per se’. Quando il potere p o s s e d u t o dal fiore “fiorisce’”nella figlia nata dai reali, la donna la rapisce, segregandola all’interno di una torre per 18 lunghi anni. Solo un impavido lestofante, di nome Fynn Rider, aiuterà la ragazza dai lunghissimi capelli magici a scoprire il mondo, facendole indirettamente conoscere se’ stessa. Azione, emozioni, divertimento, fantasia, magia. C’è davvero un po’ di tutto in questo Tangled,

titolo che riporta la Disney nel mondo delle principesse, coraggiose ed impavide, pronte a tirar fuori unghie e pentole da cucina per riuscire ad ottenere quel che vogliono, con le buone o con le cattive.

Omaggiando classici come La Bella e la Bestia, con la fantastica scena musicata della

taverna, o La Sirenetta, con la struggente e meravigliosa scena delle lanterne volanti a pelo acqua, Nathan Greno e Byron Howar sono riusciti a rimanere fedeli alla “tradizione” animata della casa di Topolino, dando vita ad un vero gioiello.

Grazie ad una serie di irresistibili personaggi a p p a r e n t e m e n t e secondari, come i “silenziosi” animali che accompagnano i due protagonisti, ovvero uno straordinariamente comico cavallo ed un simpaticissimo camaleonte dal lato tenero e al tempo stesso sbruffone, privi di “parola” e per questo ancor più unici nel riuscire

ad esternare solo e soltanto con la mimica facciale. Il film scorre straordinariamente, concedendosi 11 orecchiabili canzoni, non paragonabili ai classici storici ma non per questo da sottovalutare. Musicato dal leggendario Alan Menken uccidere pur di ottenere quel che vuole.

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Gossip: le notizie più curiose dal mondo delle Star

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La notizia della gravidanza di Gianna Nannini fece molto scalpore, ma anche questa notizia non passerà innoservata.

Piero Chiambretti sarà presto papà. L’età dei due personaggi vip è la stessa, 54 anni.

Chiambretti aspetta una bambina dalla sua compagna, Federica Laviosa.

Piero 54 e lei, Federica, 27. Ma oramai sappiamo bene che l’età non ci spaventa più e siamo soliti a coppie con molti anni di differenza di età.

Federica ha la metà stessa degli anni di Chiambretti. Facendo un rapido conto quando la futura figlia di Chiambretti raggiungerà la maggiore età Piero avrà passato i 70 anni.

Per quanto una persona possa essere brillante e giovanile 27 si fanno sempre sentire. Vogliamo ricordare, però, che Charlie Chaplin fece figli fino a 80 anni.

La nascita della futura filgia è prevista per la primavera.

Tanti auguri ai furuti genitori.

Piero Chiambretti diventà papà a 54 anni per la prima volta

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Gossip: le notizie più curiose dal mondo delle Star

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La cantante Pink è in dolce attea. Lo ha confermato, alla rivista Us Weekly, la cantante 31enne con il marito Carey Hart. Per la cantante è si tratta del primo figlio. La coppia, proprio qualche anno fa, aveva attraversato una crisi, poi risoltasi e che oggi gioisce per la bella notizia.

Alecia Beth Moore, questo il vero nome della cantante, ha dichiarato di aver aspettato qualche mese prima di ufficializzare la notizia perchè avendo avuto un aborto spontaneo tempo fa, era terrorizzata all’idea che potesse riaccadere.

Fortunatamente questo non è accaduto e quindi noi facciamo i nostri più sentiti auguri alla cantante.

La ribelle Pink è in attesa

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Gossip: le notizie più curiose dal mondo delle Star

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Lei è bellissima, famosissima e top model a livello internazionale. Stiamo parlando di Miranda Kerr, famosa per le sfilate in intimo di Victoria’s Secret.Per l’occasione, la spendida modella, ha posato nuda con il suo bellissimo pancione. Dopo Eva Herzigova, Anna Falchi, Monica Bellucci anche la bella Miranda Kerr, mogliettina da poco del bellissimo attore Orlando Bloom, quasi al settimo mesi di gravidanza, si è fatta fotografare nuda sul numero di dicembre di W Magazine dedicato alla famiglia: «La famiglia è la vita», ha detto la top model australiana, immortalata dal grande Patrick Demarchelier.«Decidere di mettere su famiglia non è stata una cosa difficile» ha aggiunto la modella 27enne protagonista di un

calendario Pirelli e di molte campagne Victoria’s Secret, che ha rivelato di non voler sapere il sesso del bambino. «Io e Orlando abbiamo deciso che dovrà essere una sorpresa». Nonostante sia una delle modelle più pagate e richieste del mondo la Kerr non ha nessuna intenzione di tornare subito al suo lavoro: «La mia carriera è stata splendida, ma non è la mia vita e non sento la pressione di tornare a lavorare».

Miranda Kerr posa nuda col pancione al sesto mese

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Gossip: le notizie più curiose dal mondo delle Star

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Michela Quattrociocche incinta di Alberto Aquiliani? Per ora si tratta solo di indiscrezioni riportate dal settimanale Chi,

ma che corrisponderebbero a realtà. La giovanissima attrice romana, che ha solo 22 anni e che abbiamo conosciuto in “Scusa se ti chiamo amore” è la compagna ufficiale del calciatore Alberto Aquilani. Un amore solido il loro, che è resistito anche alla distanza: Aquilani ha infatti militato nel Liverpool fino alla stagione scorsa. E per un anno la Quattrociocche si è trasformata in pendolare tra Italia e Inghilterra pur di star vicino al suo uomo. Ma da questa stagione Aquilani è tornato a giocare in Italia, in prestito alla Juventus. Così i due hanno preso casa insieme a Torino e sembrano più uniti che mai. Secondo “Chi” la giovane Michela sarebbe già al terzo mese di gravidanza. I due sono stati fotografati all’uscita dall’Ospedale Sant’Anna di Torino scambiandosi sguardi innamorati. Non possiamo che far loro i migliori auguri.

Aquilani-Quattrociocche: bimbo in arrivo?

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Scelti per voi

Mi chiamo Marco Solferi e sono un amante della carta stampata. Ho imparato ad apprezzare i libri, come scienza della condivisione. Una perpetua fonte di apprendimento, ma altresì un modo per spaziare nel vasto Universo della comprensione e della conoscenza. Mi ritorna alla mente la celebre frase dell’Allighieri: «fatti non foste a viver come bruti ma per seguire virtude e canoscenza» ed in ciò io penso che ci possa e per molti versi “ci debba” essere una finestra di dialogo, fra quanti rispettano il Romanzo e lo concepiscono come un arte. Questa è, in sostanza, la motivazione che mi ha spinto ad aprire un blog dove pubblicare le mie recensioni letterarie. Per leggere tutte le mie recensioni collegatevi a amicideilibri.splinder.com. Buona lettura.

Titolo: Devil Red Autore: Joe R. LansdaleGenere: Thriller, noir

“Devil Red” segna il ritorno sulle scena della coppia Hap e Leonard, i due affiatati segugi dell’agenzia investigativa Martin Hanson. Un travolgente mix di cinismo e neo realismo esasperante, coltivato ai margini di una società delinquenziale e in pieno decadimento post moderno. L’Autore firma come sempre le tinte forti del thriller, con la brutale immediatezza della violenza spudorata e crudele, lasciva, quasi una ortodossa testimonianza di come una devianza possa essere compresa solo dal lato selvaggio della natura umana.

Un killer che uccide senza pietà, che non si tira indietro di fronte alla tortura e lascia come firma una testa di diavolo sul luogo degli omicidi. Hap e Leonard ancora protagonisti di questa realtà cinica e bastarda che va ai margini della retorica, fra i quartieri alti e la periferia.

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Scelti per voi

Titolo: XYAutore: Sandro VeronesiGenere: drammatico, esistenziale

“XY” è il nuovo introspettivo romanzo di Sandro Veronesi, giornalista e scrittore, già vincitore dei premi Campiello, Viareggio e Strega. La storia, si sviluppa in un luogo impervio, un paesino sperduto fra le perennemente innevate montagne del Trentino, là dove la memoria si mischia con una neve che sembra appartenere al paesaggio e rendersi unica protagonista di una comunità atavica, quasi a riposo sotto il manto bianco, al riparo dal freddo: Borgo San Giuda. Una cittadina che rassomiglia ad un villaggio, dove un pugno di anime si raccoglie intorno alla routine di tutti i giorni, alla pedissequa elencazione degli usi e costumi, talmente noti

da far si che l’inusuale sia ormai un concetto sperdutosi ben oltre il mallo dell’originalità. Proprio là, dove la calma sembra essere piatta ed ogni umore pare non avere rilevanza per il mondo esterno, in questa sorta di emiciclo così isolato dal resto della civiltà da non essere nemmeno raggiunto dalle più consuete tecnologie della comunicazione, proprio in questo luogo sperduto e dimenticato, si verifica un fatto destinato a segnare l’intera Nazione e perfino la comunità internazionale. Cadaveri ammassati, corpi mutilati, il sangue che tinge di rosso la neve. Un eccidio la cui ferocia fa vacillare la sanità mentale.Una tragedia segnata dal mistero, perchè il ritrovamento di corpi dilaniati e perfino scarnificati o irriconoscibili si distingue per l’unico aggettivo spendibile alle indagini: impossibile alla luce della logica. La ricostruzione degli eventi, che chiama in causa la procura, gli esperti della scientifica e della medicina legale, non porta ad una soluzione razionale. Quei corpi, oggetto di morti diverse, spiegabili solo nella loro tragica fine, sono innaturalmente giunti in quel luogo, vicino ad un albero intriso e completamente dipinto dal sangue, nel quale è addirittura presente il Dna di tutti i cadaveri. La scienza della ragione si deve inchinare all’inspiegabile, per poi cercare riparo nella negazione plausibile. Eppure i due protagonisti del romanzo, ciascuno a modo proprio, sa che cosa è successo. L’ autore traccia un intricata e nel contempo agevole serie di circostanze e riesce a trasformare i protagonisti in indagatori dell’ignoto, attraverso le convinzioni ed il raziocinio su cui poggiano due scienze assai diverse fra loro: la psicanalisi e la fede.

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Bimbi Belli da sempre è dalla parte dei bambini.

Ci schieriamo contro la Pedofilia e la Pedopornografia.

Il nostro team monitorizza 24 ore su 24 ciò che accade sulle nostre pagine,

qui i vostri bimbi sono tutelati e al sicuro.Condividere le foto dei propri bimbi

non significa condivdere immagini pedopornografiche.

Privarli della libertà di crescere spensieratamente non è, secondo il nostro

modesto parere, il modo migliore per farli diventare grandi.

Crediamo in un mondo fatto di allegria e spensieratezza a partire dagli adulti.

Vi invitiamo a segnalare a [email protected]

qualsiasi commento sgradevole o poco consono allo

spirito delle nostre pagine, procederemo

con severi provvedimenti.

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GemelliTre pianeti nel tuo segno opposto: il Sagittario, indicano una concentrazione di energia rivolta verso il mondo esterno. Se ogni cosa sembra ancora confusa e lontana dalle tue aspettative è perchè le Stele ti chiedono di uscire da una spirale di timore, lotta o staticità. Ricordati della tua creatività ed abbi fiducia nell’intuizione. Abbandona tutto ciò in cui ti senti limitato ed osa fare un passo verso i tuoi sogni.

Cosa ci dicono le stelle:Oroscopo di Dicembre

ArieteL’ultimo mese dell’anno inizia con una grande disponibilità ad incominciare nuovi percorsi. Ora ti senti pronto per costruire un progetto che da tempo desideri realizzare. Le relazioni sono al centro della tua attenzione e lentamente comprenderai l’importanza di creare insieme. Nel lavoro sentirai l’esigenza di agire in modo spontaneo ed in collaborazione con gli altri. Sarà un periodo di bilanci e di grandi aspirazioni.

ToroQuello che hai seminato durante l’autunno inizierà a dare i frutti. Le stelle ti invitano ad organizzare le tue risorse in modo preciso. Ci sono aspetti legati alle finanze ed ai rapporti che vanno chiariti. Hai bisogno di riprendere in mano le redini della tua vita e sviluppare quello che realmente ti appassiona. La chiarezza sulla meta da raggiungere ti riporterà l’energia e la volontà che appartiene al tuo segno.

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CancroDicembre è un mese di esperienze che portano stabilità. Negli ultimi tempi hai messo in discussione molte certezze ed hai cambiato punto di vista. Ti stai muovendo in punta di piedi ma con un consapevolezza profonda. Venere nello Scorpione ti aiuterà a vedere con fiducia le situazioni. Il consiglio degli Astri è di guardare alla realtà senza le ombre del passato. Saturno ti aiuterà a distaccarti dall’identificazione emotiva.

Cosa ci dicono le stelle:Oroscopo di Dicembre

LeoneIl Sole dal Sagittario con Marte e Mercurio ti regalano un tempo di serenità. Durante il 2010 hai compreso moltissime cose osservando le persone e gli eventi. L’aspetto legato al protagonismo ed all’assunzione delle responsabilità è passato in secondo piano, permettendo alla gratitudine di emergere. L’umiltà con la quale guardi alla vita è il dono dell’anno ed un grande punto di forza dal quale ripartire.

VergineDicembre 2010 chiude un anno iniziato con un’energia fragile che man mano è diventata vitalità, fiducia e voglia di vivere. Dopo un lungo periodo di disorientamento e di continua messa a fuoco, senti la necessità di tracciare dei punti di riferimento nella mappa della vita. Gli Astri ti suggeriscono di non escludere prima di aver sperimentato. La comprensione nasce dall’esperienza, uniscila alla comunicazione e fai fiorire la tua creatività.

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SagittarioOltre al Sole, nel tuo Segno sostano Mercurio e Marte a sottolineare le tante possibilità di sviluppo che hai a disposizione. Giove ed Urano in una posizione dinamica ti metteranno di fronte alla prova finale, spingendoti verso decisioni importanti che diventeranno stabili più avanti. Sarà un mese dove sceglierai con naturalezza, fra molti progetti, quelli che vuoi realizzare, svincolandoti da troppe sollecitazioni e proposte.

Cosa ci dicono le stelle: Oroscopo di Dicembre

BilanciaDurante il 2010 ti sei abituato alla severità di Saturno ed all’inquietudine profonda di Plutone. Essi stanno cambiando il rapporto con te stesso facendoti affrontare le paure più grandi. Ricordati che le stelle portano sempre all’armonia. Ultimamente hai assunto la posizione della difesa. Non è necessario lottare, o vedere nemici ovunque. Scendi dalla testa al cuore e trasforma la paura con un grande abbraccio d’amore.

ScorpioneIl mese inizia con Venere nel tuo segno offrendoti facilità nel manifestare i sentimenti. È un tempo adatto a produrre idee, opere, definire accordi professionali o economici. Gli Astri scioglieranno la tua naturale timidezza donandoti una grande lucidità mentale. L’insegnamento dell’anno che sta concludendosi, è stato di dar forma alle esigenze del tuo spirito. Con molta fiducia hai incominciato a camminare con gli altri.

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CapricornoIl 2010 è stato un anno di transizione. Hai navigato in mare aperto, lontano dal porto di partenza e da quello di arrivo. Conosci ciò che hai lasciato ed un poco temi quello che troverai. In realtà: collaborazioni, amicizie ed il rapporto con i figli sono in cambiamento e necessitano di un dialogo nuovo, meno accademico e più spontaneo. Le Stelle ti invitano a non dimenticare la dolcezza ed a concederla per prima di tutto a te stesso.

Cosa ci dicono le stelle: Oroscopo di Dicembre

AcquarioVi è una forte energia in movimento ed una difficoltà nell’indirizzarla verso progetti concreti. Tu sei l’artefice dei grandi ideali ed a volte questo ruolo passa attraverso rallentamenti o solitudine. Hai bisogno di avere intorno a te persone che sappiano farti vedere la realtà da vari punti di vista meno rigidi e più assertivi. Concludi quello che hai in sospeso e permetti alle situazioni di prendere forma. Il 2011 ti vedra’ ripartire con forza e saggezza.

PesciL’invito degli Astri è di continuare l’azione con fiducia. Giove ed Urano, ancora nel tuo segno, ti permettono sia di allontanarti da quello che non ti soddisfa, sia di raggiungere con successo un obiettivo. Il 2010 è stato un banco di prova. Hai toccato con mano la determinazione che possiedi quando scegli di dare alle persone ed agli eventi la tua impronta. Non credere che sia solo un caso ad averti portato dove sei.

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