okkioallasalute comestannoinostri bimbi

8
S i rinnova Okkio alla salu- te, sistema di sorveglian- za italiano sul sovrappe- so e l’obesità nei bambini del- le scuole primarie (6-10 anni) e i fattori di rischio correlati, promosso e finanziato dal mini- stero della Salute/Ccm, coordi- nato dal Centro nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della salute del- l’Istituto superiore di Sanità e condotto in collaborazione con tutte le Regioni italiane e il ministero dell’Istruzione, del- l’Università e della Ricerca scientifica. Nato nel 2007, si pone co- me obiettivo principale quello di descrivere la variabilità geo- grafica e l’evoluzione nel tem- po dello stato ponderale, delle abitudini alimentari, dei livelli di attività fisica svolta dai bam- bini e delle attività scolastiche favorenti la sana nutrizione e l’esercizio fisico. Il sistema di sorveglianza nutrizionale “Okkio alla salu- te”, realizzato grazie all’impe- gno di professionisti della sani- tà e della scuola e alla disponi- bilità dei ragazzi e dei loro ge- nitori, è centrato sugli stili di vita dei bambini del terzo anno delle scuole primarie e preve- de, attraverso l’utilizzo di me- todologie e strumenti standar- dizzati, una raccolta di numero- se informazioni utili per contra- stare l’obesità e altre patologie collegabili a insufficiente o ina- deguata attività fisica. I dati toscani di Okkio alla salute 2014, basati su un cam- pione rappresentativo di 2.438 bambini, evidenziano che il 19,5% è sovrappeso, il 6,0% obeso e l’1,3% severamente obeso, pertanto l’eccesso pon- derale complessivo risulta del 26,8%; un dato sostanzialmen- te invariato rispetto alle percen- tuali del 2012 che però confer- ma un trend significativo nella diminuzione delle percentuali di sovrappeso-obeso dal 2001 a oggi. L’elaborazione dei dati evi- denzia che è aumentata, in ma- niera statisticamente significati- va, sia la percentuale dei bimbi che consumano una colazione adeguata dal punto di vista nu- trizionale, cioè bilanciata in ter- mini di carboidrati e proteine, sia la percentuale di coloro che fa colazione al mattino; dimi- nuisce la percentuale dei bam- bini che al mattino non fa cola- zione i cui valori passano dal 6,9% nel 2012 al 5,5% nel 2014. In leggero incremento i va- lori dei bambini che fanno una merenda di metà mattina ap- propriata, e la percentuale di chi assume 5 porzioni di frutta e/o verdura al giorno, come raccomandato dalle linee gui- da internazionali. Migliorano anche le percentuali dei bambi- ni che consumano abitualmen- te bevande zuccherate e/o gas- sate, si è assistito infatti nel corso degli anni a una progres- siva riduzione del consumo di questi prodotti. In lieve aumen- to il numero dei bimbi che fa un’attività sportiva strutturata, la loro percentuale passa dal 46,5% del 2012 al 49,2% nel 2014. Per quanto riguarda l’inatti- vità fisica, i dati raccolti nella nostra Regione evidenziano che il numero dei bambini fisi- camente non attivi ha subìto una riduzione statisticamente significativa. Rispetto alle precedenti rile- vazioni si evidenzia una ridu- zione del numero dei bambini che dispongono di un televiso- re nella propria camera, così come diminuisce la percentua- le di chi passa più di 2 ore al giorno davanti alla Tv o a gio- care con i videogiochi, entram- bi questi fattori sono considera- ti un rischio per l’aumento del sovrappeso e dell’obesità in età pediatrica. Permane la mancanza di consapevolezza da parte dei ge- nitori dello stato nutrizionale dei propri figli, nella nostra Re- gione il 38,4% delle madri di bambini sovrappeso e il 9,9% delle madri di bambini obesi non ritengono che il proprio figlio sia in eccesso ponderale. Malgrado alcuni segnali po- sitivi riscontrati nella IV raccol- ta dati Okkio alla salute si con- ferma la diffusione di sedenta- rietà e di abitudini alimentari che non favoriscono una cre- scita armonica e sono forte- mente predisponenti all’au- mento di peso. Giacomo Lazzeri Rita Simi Mariano Vincenzo Giacchi Creps Università di Siena CONTINUA A PAG. 2 ALTRI SERVIZI A PAG. 2-3 OKKIO ALLA SALUTE Resistono (ma in calo) sedentarietà e abitudini alimentari non corrett e Migliorano i parametri monitorati dal sistema di sorveglianza LEGGI E DELIBERE Ludopatia sotto scacco DOCUMENTO A PAG. 4 Fondi in più per l’influenza DOCUMENTI A PAG. 5 L’infanzia felice della Regione A PAG. 6 ALL’INTERNO Quali strategie su stili di vita e alimentazione Come stanno i nostri bimbi Trasmissione dati alla rete Suap La Giunta ha approvato i termini per la piena operatività delle procedure di trasmis- sione delle comunicazioni tra dip.ti di pre- venzione delle Asl e sportelli Suap. La deli- bera stabilisce che i dipartimenti - con cui è realizzabile la trasmissione telematica degli atti anche verso gli enti terzi per le tutele sanitarie che le stesse garantiscono nei pro- cedimenti di avvio, subentro, modifica e variazioni di ciclo produttivo delle attività economiche - dal 31 marzo accettino tutte le comunicazioni inerenti alle attività di istruttoria provenienti dai Suap solo e attra- verso le modalità di “Interoperabilità di Re- te Suap”. (Delibera n. 61 del 26/01/2015) Fondazione Monasterio in attivo La Giunta ha preso atto dell’approvazio- ne da parte del direttore generale della Fondazione “G.Monasterio” del bilancio di esercizio al 31 dicembre 2013, che riporta un utile di esercizio pari a +4.103,00 euro. Secondo la relazione del collegio dei revisori viene attestato che il bilancio è conforme alle norme che ne disciplinano la redazione e rappresenta in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria e conferma che sono stati rispettati gli adempimenti. Nella delibera la nota integrativa con tutti i dettagli. (Delibera n. 32 del 19/01/2015) I dati toscani di Okkio alla salute degli ultimi anni di- mostrano un lieve migliora- mento dei parametri relati- vi allo stile di vita dei ragaz- zi. Sicuramente incorag- giante ma poco incidente sullo stato di salute della popolazione infantile della nostra Regione: le percen- tuali di obesità o sovrappe- so sono rimaste sostanzial- mente invariate. I dati sono in linea con quanto emerge dal Progetto assistenziale portato avanti dai pediatri di famiglia toscani. La raccolta dei dati ci permette di conoscere la si- tuazione, programmare adeguati interventi e moni- torizzarne gli effetti, ma è ormai evidente che non è più sufficiente per affronta- di Valdo Flori * Prevalenza di bambini che… 2008 2010 2012 2014 Valore target hanno assunto la colazione al mattino dell’indagine 92,0 91,8 93,1 94,6 100 hanno assunto una colazione adeguata il mattino dell’indagine 65,8 66,1 64,5 69,4 100 hanno assunto una merenda adeguata a metà mattina 11,2 27,4 27,7 33,5 100 assumono 5 porzioni di frutta e/o verdura giornaliere 2,2 8,2 8,0 10,5 100 assumono bibite zuccherate e/o gassate almeno una volta al giorno 37,3 41,3 36,3 29,4 0 sono definiti fisicamente non attivi 21,9 14,7 12,0 9,7 0 hanno giocato all’aperto il pomeriggio prima dell'indagine 58,4 73,0 76,8 76,5 100 trascorrono al televisore o ai videogiochi più di 2 ore al giorno 37,8 30,8 33,0 28,8 0 hanno un televisore in camera 49,6 46,6 45,4 39,4 0 N.B.: dati in percentuale CONTROCANTO Confronto 2008-2014 (in %) L a dichiarazione sul- l’alimentazione del- l’Oms (Vienna 2013), nel contesto della strategia Health 2020, sottolinea quanto dieta e stile di vita influenzino lo stato di sa- lute. Tra le priorità di in- tervento individuate si evi- denziano: indirizzare i bambini a consumare me- no cibi ricchi di grassi, zucchero e sale, incorag- giare l’attività fisica, mo- nitorare il sovrappeso e l’obesità. È determinante investi- re sulla salute adottando un approccio per l’intero ciclo di vita (life-course) e per setting (scuole, am- bienti di lavoro, comunità locali, servizio sanitario), mirando all’empower- ment delle persone, con l’attenzione alle disegua- glianze sociali, nell’ottica della salute in tutte le poli- tiche. L’intersettorialità resta elemento chiave per il perseguimento degli obiettivi di salute e lo svi- luppo del benessere della popolazione, con il rico- noscimento della salute quale responsabilità con- divisa, che richiede un largo coinvolgimento di stakeholder. La Regione Toscana sostiene da anni l’impor- tanza del ruolo delle sor- veglianze epidemiologi- che, Okkio alla Salute, Hbsc, Edit e Passi, al fine di programmare le azioni da attivare. Nell’ambito delle strategie regionali “Guadagnare salute in Toscana” (Dgr 800/2008), Toscana da ra- gazzi (Dgr 496/2014) e del Piano regionale della prevenzione 2010-2013, sono stati definiti gli am- CONTINUA A PAG. 2 di Emanuela Balocchini * Medicin a d’iniziativa da affidare ai pediatri Poste Italiane Sped. in A.P. D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004, art. 1, c. 1, DCB Roma Versione Pdf del supplemento al n. 6 anno XVIII del 17-23 febbraio 2015 per la pubblicazione sul sito della Regione Toscana www.regione.Toscana.it

Upload: others

Post on 17-Apr-2022

2 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

Page 1: OKKIOALLASALUTE Comestannoinostri bimbi

S i rinnova Okkio alla salu-te, sistema di sorveglian-za italiano sul sovrappe-

so e l’obesità nei bambini del-le scuole primarie (6-10 anni)e i fattori di rischio correlati,promosso e finanziato dal mini-stero della Salute/Ccm, coordi-nato dal Centro nazionale diEpidemiologia, Sorveglianza ePromozione della salute del-l’Istituto superiore di Sanità econdotto in collaborazione contutte le Regioni italiane e ilministero dell’Istruzione, del-l’Università e della Ricercascientifica.

Nato nel 2007, si pone co-me obiettivo principale quellodi descrivere la variabilità geo-grafica e l’evoluzione nel tem-po dello stato ponderale, delleabitudini alimentari, dei livellidi attività fisica svolta dai bam-bini e delle attività scolastichefavorenti la sana nutrizione el’esercizio fisico.

Il sistema di sorveglianzanutrizionale “Okkio alla salu-te”, realizzato grazie all’impe-gno di professionisti della sani-tà e della scuola e alla disponi-bilità dei ragazzi e dei loro ge-nitori, è centrato sugli stili divita dei bambini del terzo annodelle scuole primarie e preve-de, attraverso l’utilizzo di me-todologie e strumenti standar-dizzati, una raccolta di numero-se informazioni utili per contra-stare l’obesità e altre patologiecollegabili a insufficiente o ina-deguata attività fisica.

I dati toscani di Okkio allasalute 2014, basati su un cam-pione rappresentativo di 2.438bambini, evidenziano che il19,5% è sovrappeso, il 6,0%obeso e l’1,3% severamenteobeso, pertanto l’eccesso pon-derale complessivo risulta del26,8%; un dato sostanzialmen-te invariato rispetto alle percen-tuali del 2012 che però confer-

ma un trend significativo nelladiminuzione delle percentualidi sovrappeso-obeso dal 2001a oggi.

L’elaborazione dei dati evi-denzia che è aumentata, in ma-niera statisticamente significati-va, sia la percentuale dei bimbiche consumano una colazioneadeguata dal punto di vista nu-

trizionale, cioè bilanciata in ter-mini di carboidrati e proteine,sia la percentuale di coloro chefa colazione al mattino; dimi-nuisce la percentuale dei bam-bini che al mattino non fa cola-zione i cui valori passano dal6,9% nel 2012 al 5,5% nel2014.

In leggero incremento i va-

lori dei bambini che fanno unamerenda di metà mattina ap-propriata, e la percentuale dichi assume 5 porzioni di fruttae/o verdura al giorno, comeraccomandato dalle linee gui-da internazionali. Miglioranoanche le percentuali dei bambi-ni che consumano abitualmen-te bevande zuccherate e/o gas-

sate, si è assistito infatti nelcorso degli anni a una progres-siva riduzione del consumo diquesti prodotti. In lieve aumen-to il numero dei bimbi che faun’attività sportiva strutturata,la loro percentuale passa dal46,5% del 2012 al 49,2% nel2014.

Per quanto riguarda l’inatti-vità fisica, i dati raccolti nellanostra Regione evidenzianoche il numero dei bambini fisi-camente non attivi ha subìtouna riduzione statisticamentesignificativa.

Rispetto alle precedenti rile-vazioni si evidenzia una ridu-zione del numero dei bambiniche dispongono di un televiso-re nella propria camera, cosìcome diminuisce la percentua-le di chi passa più di 2 ore algiorno davanti alla Tv o a gio-care con i videogiochi, entram-bi questi fattori sono considera-ti un rischio per l’aumento delsovrappeso e dell’obesità inetà pediatrica.

Permane la mancanza diconsapevolezza da parte dei ge-nitori dello stato nutrizionaledei propri figli, nella nostra Re-gione il 38,4% delle madri dibambini sovrappeso e il 9,9%delle madri di bambini obesinon ritengono che il propriofiglio sia in eccesso ponderale.

Malgrado alcuni segnali po-sitivi riscontrati nella IV raccol-ta dati Okkio alla salute si con-ferma la diffusione di sedenta-rietà e di abitudini alimentariche non favoriscono una cre-scita armonica e sono forte-mente predisponenti all’au-mento di peso.

Giacomo LazzeriRita Simi

Mariano VincenzoGiacchi

Creps Università di SienaCONTINUA A PAG. 2

ALTRI SERVIZI A PAG. 2-3

OKKIO ALLA SALUTE

Resistono (ma in calo) sedentarietà e abitudini alimentari non corrette

Migliorano i parametri monitorati dal sistema di sorveglianza

LEGGI E DELIBERE

Ludopatiasotto scaccoDOCUMENTO A PAG. 4

Fondi in piùper l’influenza

DOCUMENTI A PAG. 5

L’infanzia felicedella Regione

A PAG. 6

ALL’INTERNO

Quali strategiesu stili di vita

e alimentazione Come stanno i nostri bimbi

Trasmissione dati alla rete SuapLa Giunta ha approvato i termini per lapiena operatività delle procedure di trasmis-sione delle comunicazioni tra dip.ti di pre-venzione delle Asl e sportelli Suap. La deli-bera stabilisce che i dipartimenti - con cui èrealizzabile la trasmissione telematica degliatti anche verso gli enti terzi per le tutelesanitarie che le stesse garantiscono nei pro-cedimenti di avvio, subentro, modifica evariazioni di ciclo produttivo delle attivitàeconomiche - dal 31 marzo accettino tuttele comunicazioni inerenti alle attività diistruttoria provenienti dai Suap solo e attra-verso le modalità di “Interoperabilità di Re-te Suap”. (Delibera n. 61 del 26/01/2015)

Fondazione Monasterio in attivoLa Giunta ha preso atto dell’approvazio-ne da parte del direttore generale dellaFondazione “G.Monasterio” del bilanciodi esercizio al 31 dicembre 2013, cheriporta un utile di esercizio pari a+4.103,00 euro. Secondo la relazione delcollegio dei revisori viene attestato che ilbilancio è conforme alle norme che nedisciplinano la redazione e rappresentain modo veritiero e corretto la situazionepatrimoniale e finanziaria e confermache sono stati rispettati gli adempimenti.Nella delibera la nota integrativa contutti i dettagli. (Delibera n. 32 del19/01/2015)

Idati toscani di Okkio allasalute degli ultimi anni di-

mostrano un lieve migliora-mento dei parametri relati-vi allo stile di vita dei ragaz-zi. Sicuramente incorag-giante ma poco incidentesullo stato di salute dellapopolazione infantile dellanostra Regione: le percen-tuali di obesità o sovrappe-so sono rimaste sostanzial-mente invariate. I dati sono

in linea con quanto emergedal Progetto assistenzialeportato avanti dai pediatridi famiglia toscani.

La raccolta dei dati cipermette di conoscere la si-tuazione, programmareadeguati interventi e moni-torizzarne gli effetti, ma èormai evidente che non èpiù sufficiente per affronta-

di Valdo Flori *

Prevalenza di bambini che… 2008 2010 2012 2014 Valoretarget

hanno assunto la colazione al mattinodell’indagine 92,0 91,8 93,1 94,6 100

hanno assunto una colazione adeguatail mattino dell’indagine 65,8 66,1 64,5 69,4 100

hanno assunto una merenda adeguataa metà mattina 11,2 27,4 27,7 33,5 100

assumono 5 porzioni di frutta e/o verduragiornaliere 2,2 8,2 8,0 10,5 100

assumono bibite zuccherate e/o gassatealmeno una volta al giorno 37,3 41,3 36,3 29,4 0

sono definiti fisicamente non attivi 21,9 14,7 12,0 9,7 0

hanno giocato all’aperto il pomeriggioprima dell'indagine 58,4 73,0 76,8 76,5 100

trascorrono al televisore o ai videogiochi piùdi 2 ore al giorno 37,8 30,8 33,0 28,8 0

hanno un televisore in camera 49,6 46,6 45,4 39,4 0

N.B.: dati in percentuale

CONTROCANTO

Confronto 2008-2014 (in %)

L a dichiarazione sul-l’alimentazione del-

l’Oms (Vienna 2013), nelcontesto della strategiaHealth 2020, sottolineaquanto dieta e stile di vitainfluenzino lo stato di sa-lute. Tra le priorità di in-tervento individuate si evi-denziano: indirizzare ibambini a consumare me-no cibi ricchi di grassi,zucchero e sale, incorag-giare l’attività fisica, mo-nitorare il sovrappeso el’obesità.

È determinante investi-re sulla salute adottandoun approccio per l’interociclo di vita (life-course)e per setting (scuole, am-bienti di lavoro, comunitàlocali, servizio sanitario),mirando all’empower-ment delle persone, conl’attenzione alle disegua-glianze sociali, nell’otticadella salute in tutte le poli-tiche. L’intersettorialitàresta elemento chiave peril perseguimento degliobiettivi di salute e lo svi-luppo del benessere dellapopolazione, con il rico-noscimento della salutequale responsabilità con-divisa, che richiede unlargo coinvolgimento distakeholder.

La Regione Toscanasostiene da anni l’impor-tanza del ruolo delle sor-veglianze epidemiologi-che, Okkio alla Salute,Hbsc, Edit e Passi, al finedi programmare le azionida attivare. Nell’ambitodelle strategie regionali“Guadagnare salute inToscana” (Dgr800/2008), Toscana da ra-gazzi (Dgr 496/2014) edel Piano regionale dellaprevenzione 2010-2013,sono stati definiti gli am-

CONTINUA A PAG. 2

di Emanuela Balocchini *

Medicina d’iniziativa da affidare ai pediatri

Poste ItalianeSped. in A.P. D.L. 353/2003conv. L. 46/2004, art. 1, c. 1, DCB Roma

Versione Pdf del supplemento al n. 6anno XVIII del 17-23 febbraio 2015

per la pubblicazione sul sitodella Regione Toscana

www.regione.Toscana.it

Page 2: OKKIOALLASALUTE Comestannoinostri bimbi

OKKIO ALLA SALUTE L’indagine 2014 ha coinvolto 2.672 classi e 48.426 alunni

Il modello di raccolta dati negli istituti scolastici è sostenibile nel tempo

ITALIA A MACCHIA DI LEOPARDO: NEL SUD I CASI PIÙ GRAVI

Obesità infantile in diminuzione (ma non troppo)

Okkio alla salute a oggivanta quattro rilevazio-ni (2008/9, 2010, 2012

e 2014), ognuna delle quali hacoinvolto oltre 40mila bambinie genitori e 2mila scuole. Lametodologia standardizzata a li-vello nazionale garantisce la ri-producibilità e la confrontabili-tà dei dati raccolti su: stato pon-derale, abitudini alimentari,esercizio fisico e sedentarietàdei bambini della terza classeprimaria e sul contesto scolasti-co e familiare.

In Italia nel 2014 hanno par-tecipato 2.672 classi, 48.426bambini e 50.638 genitori, di-stribuiti in tutte le Regioni ita-liane. La percentuale di genito-ri che ha rifiutato l’adesionedei propri figli all’indagine èdel 3,3%, confermando l’eleva-to livello di partecipazione ri-

scontrato anche nelle rilevazio-ni precedenti.

Con l’intento di descriverenel tempo l’evoluzione della si-tuazione nutrizionale dei bam-bini, delle scuole primarie edel loro ambiente scolastico, losvolgimento pratico dell’inda-gine ha previsto la raccolta del-le informazioni attraverso di-versi strumenti. Il primo riguar-da una scheda antropometrica,ovvero la rilevazione e registra-zione del peso e l’altezza deibambini, misurati dagli opera-tori delle aziende sanitarie loca-li nelle scuole, con strumentiforniti dall’Istituto Superiore diSanità. Poi la somministrazio-ne di un questionario sempliceai bambini per raccogliere in-formazioni sulle loro abitudinialimentari, livelli di attività fisi-ca e sedentarietà.

Terzo strumento un questio-nario rivolto alla scuola, compi-lato dal direttore scolastico, perla raccolta di informazioni inmerito ad ambiente scolastico.Infine la compilazione da partedei genitori di un breve questio-

nario per la raccolta di informa-zioni rispetto ad abitudini ali-mentari, attività fisica e seden-tarietà dei propri figli.

Per i questionari, strumentoflessibile che ben si presta arilevare altri importanti indica-

tori, la nuova edizione ha indi-viduato quattro nuovi indicato-ri concordati con il Comitatotecnico di Okkio alla salute:l’igiene orale, le ore di sonnodei bambini nei giorni feriali, ibambini che indossano gli oc-chiali da vista, il rispetto deldivieto di umo negli spazi aper-ti della scuola.

Si tratta di una modalità chepunta a definire e mettere aregime un sistema di raccoltadati sullo stato nutrizionale deibambini di età compresa tra i 6e i 10 anni che coinvolga leRegioni, e che permetta l’acqui-sizione di informazioni direttesu alcuni parametri antropome-trici, abitudini alimentari e atti-vità fisica. Il Centro per la pre-venzione e il controllo dellemalattie (Ccm) del ministerodella Salute e le Regioni hanno

affidato al Centro nazionale diepidemiologia, sorveglianza epromozione della salute (Cne-sps) dell’Iss il coordinamentodell’iniziativa “Okkio alla salu-te - Promozione della salute edella crescita sana dei bambinidella scuola primaria”, collega-to al programma europeo“Guadagnare salute” eal Piano nazionale di preven-zione.

Nell’ottica di un’evoluzioneverso un sistema di sorveglian-za, cioè una raccolta continuanel tempo finalizzata all’azio-ne, si è quindi sviluppato unsistema che permetta la raccol-ta dei dati nelle scuole, chesia sostenibile nel tempo (siaper il sistema sanitario cheper la scuola) ed efficace nelguidare gli interventi di sanitàpubblica.

CONTROCANTO (segue dalla prima pagina)

I n Toscana l’indagine Okkio alla salute ha coinvol-to 2.310 bambini iscritti in 121 classi sparse sul-

l’intero territorio regionale. Dei 2.540 bambini acui è stato richiesto di prendere parte all’indagine il96% (2.438) ha avuto il consenso per partecipareallo studio, mentre per 102 (4%) c’è stato un rifiuto.Ma i bambini su cui si basano i dati toscani riguarda-no complessivamente un campione di 2.301 giova-nissimi studenti (quelli presenti quando sono staticonsegnati e compilati i questionari) di cui 1.210maschi e 1.091 femmine.

Bambini di 8-9 anni in sovrappeso e obesi per Regione

L’identikit della nutrizione

Quali strategie... (segue dalla prima pagina)

In Toscana adesioni a quota 96%

I n Italia diminuisce, anche se dipoco, la percentuale dei bambini

di 8-9 anni in sovrappeso e obesi. Ibambini in sovrappeso sono il20,9% e i bambini obesi sono il9,8%, compresi i bambini severa-mente obesi che da soli sono il2,2%. Si registrano prevalenze piùalte nelle Regioni del Sud e del Cen-tro. Rispetto alle precedenti raccoltedati si evidenzia una leggera e pro-gressiva diminuzione del fenomeno,tuttavia i valori italiani permangonoelevati.

Poiché le abitudini alimentariscorrette possono favorire l’aumen-to di peso, il rapporto fa emergereche l’8% dei bambini salta la primacolazione, il 31% fa una colazionenon adeguata (sbilanciata in terminidi carboidrati e proteine) e il 52% fauna merenda di metà mattina abbon-dante. Il 25% dei genitori dichiarache i propri figli non consumanoquotidianamente frutta e/o verdurae il 41% dichiara che i propri figliassumono abitualmente bevandezuccherate e/o gassate.

La situazione rimane piuttostostabile rispetto alle precedenti rac-colte e solo per quanto riguarda ilconsumo di una merenda abbondan-

te e di bevande zuccherate/gassatesi registra una diminuzione rispettoalla precedente raccolta.

Per ciò che riguarda l’attività fisi-ca e i comportamenti sedentari siregistra che questi aspetti rimango-no piuttosto invariati rispetto al pas-sato. Nel 2014, infatti, il 16% deibambini non ha svolto attività fisicail giorno precedente l’indagine, il18% pratica sport per non più diun’ora a settimana, il 42% ha nellapropria camera la Tv, il 35% guardala Tv e/o gioca con i videogiochipiù di 2 ore al giorno e solo 1bambino su 4 si reca a scuola apiedi o in bicicletta.

Fondamentale, però, è la percezio-ne che i genitori hanno dei proprifigli visto che in letteratura è notoche spesso hanno una percezione er-rata dello stato ponderale dei proprifigli in quanto tendono a sottostimar-lo. Ciò trova conferma anche nellerilevazioni di Okkio alla salute. Daidati 2014, come nel passato, emergeche tra le madri di bambini in so-vrappeso od obesi, il 38% non ritie-ne che il proprio figlio sia in eccessoponderale e solo il 29% pensa che laquantità di cibo da lui assunta siaeccessiva. Inoltre, solo il 41% delle

madri di bambini fisicamente pocoattivi ritiene che il proprio figliosvolga poca attività motoria.

Altro ruolo chiave però sta tuttoall’interno delle mura scolastiche sucui l’indagine ha raccolto, come in-formazioni principali, la struttura de-gli impianti, i programmi didattici,le iniziative di promozione della sa-na nutrizione e dell’attività fisicadegli alunni e il coinvolgimento del-le famiglie. I dati 2014 rilevano cheil 74% delle scuole possiede unamensa; il 55% prevede la distribu-zione per la merenda di metà matti-na di alimenti salutari (frutta, yo-gurt), il 54% delle scuole prevede losvolgimento di attività motoria ex-tracurricolare. Inoltre, solo 1 scuolasu 3 ha coinvolto i genitori in inizia-tive favorenti una sana alimentazio-ne e in quelle riguardanti l’attivitàmotoria.

Infine, per ciò che riguarda i nuo-vi dati analizzati dall’indagine ri-spetto alle rilevazioni precedenti,Okkio alla salute ha rilevato che: il18% dei bambini ha dichiarato dinon essersi lavato i denti prima diandare a letto la sera precedentel’indagine; il 12% dei bambini, se-condo quanto dichiarato dai genito-

ri, dorme meno di 9 ore in un norma-le giorno feriale; il 19% dei bambiniindossa gli occhiali da vista; il 21%dei dirigenti scolastici o loro delega-

ti ha affermato di aver avuto “avolte” difficoltà nel far rispettare ildivieto del fumo negli spazi apertidella propria scuola.

re in modo adeguato il problemadell’eccesso ponderale o, più gene-ricamente, per raggiungerel’obiettivo di un corretto stile divita.

Forse non sono più sufficientiposter, opuscoli e incontri di edu-cazione sanitaria: utili ma nonpiù sufficienti! Bisogna metterein moto qualcos’altro. È giunto ilmomento di affrontare ed elimi-nare gli ostacoli che di fatto impe-discono o limitano molto l’attivitàmotoria nella prima infanzia. Nel-la scuola non si riesce a introdur-re un adeguato programma di at-tività fisica, nella società non siindividuano e attrezzano adegua-ti spazi per il libero gioco dei bam-bini, l’attività delle società sporti-ve è rivolta prevalentemente a in-dividuare e costruire i campionidel domani.

Le recenti modifiche legislativenazionali sulla tutela della salutenell’esercizio dell’attività fisica,hanno poi innalzato un’altra bar-riera all’incentivazione dell’attivi-tà motoria, in particolare nell’etàevolutiva. L’obbligo dell’elettro-cardiogramma per accedere alleattività fisiche, comprese le piùsemplici come i corsi di motricitàe acquaticità, manda alla popola-zione il duplice messaggio che l’at-tività motoria è pericolosa e cherappresenta un’opportunità soloper i soggetti sani.

Non deve essere abolito un con-trollo medico per i soggetti chepraticano attività fisica, ma nonpossono essere medicalizzate le at-tività di gioco e di basso impegnofisico: altrimenti dovremo richie-dere una certificazione a tutti ibambini che entrano in parco gio-

chi.Per far raggiungere un corret-

to stile di vita ai ragazzi si devequindi cambiare approccio e pas-sare dal controllo clinico e stru-mentale mirato alla certificazionedell’“idoneità fisica”, al controlloperiodico programmato per valu-tare lo stato di salute, ma soprat-tutto per incentivare e monitora-re il corretto stile di vita: la figu-ra più idonea non può che essereil pediatra di famiglia.

È necessario quindi passare dauna medicina difensiva a una me-dicina di iniziativa rivolta al rag-giungimento di un corretto stiledi vita utile per la salute del ra-gazzo di oggi e dell’adulto di do-mani.

* pediatra di famigliaFimp Toscana

biti di intervento prioritari.Toscana da Ragazzi coinvolge

tutte le Direzioni generali alloscopo di mettere a sistema le filie-re di attività rivolte ai bambini eai giovani nella fascia di età6-18 anni e si realizza attraversoazioni che si sviluppano in ambi-to scolastico ed extrascolastico.La cornice di riferimento è il Prs2011-2015 che richiama al prin-cipio della responsabilità socialee ambientale di tutti i soggetticoinvolti per stimolare la Tosca-na verso una fase di svilupposostenibile.

Valorizza altresì i fattori chesono alla base degli elementi divantaggio di cui la Toscana go-de, quali cultura, turismo, agri-coltura e indica il “fare sistema”come modello per individuare inmaniera condivisa le priorità di

intervento. Le azioni definite faci-litano la partecipazione delle co-munità alle scelte sulla salutepromuovendo la creazione di co-munità resilienti.

Per facilitare lo sviluppo diazioni mirate a favorire correttistili alimentari e un’attività fisi-ca costante nei bambini, determi-nante la collaborazione con l’Uf-ficio scolastico regionale e il la-voro che svolgono le Asl, in parti-colare i dipartimenti di preven-zione, che troveranno nel prossi-mo Piano regionale della preven-zione (Prp) 2014-2018 il princi-pale riferimento.

* responsabile Settore prevenzionee sicurezza

in ambienti di vita e di lavoro,alimenti e veterinaria

della Regione Toscana

2 17-23 febbraio 2015TOSCANA

Page 3: OKKIOALLASALUTE Comestannoinostri bimbi

OKKIO ALLA SALUTE Focus su alimentazione, attività motoria, accessibilità e servizi

Mense adeguate nell’84,4% dei casi - Ginnastica insufficiente nel 30%

STILI DI VITA SEMPRE MIGLIORI

LA PERCEZIONE DELLE MADRI SULLO STATO PONDERALE E L’ATTIVITÀ FISICA DEI FIGLI

Bimbi «normopeso»:più che nel resto d’Italia

La mamma «colta» alimenta meglio il suo bambino

La scuola è stata, ed è anche inquesta edizione 2014, al cen-tro dell’attenzione dello studio

Okkio alla salute. Si tratta di unelemento che può giocare un ruolofondamentale nel migliorare lo statoponderale dei bambini, sia creandocondizioni favorevoli per una corret-ta alimentazione e per lo svolgimen-to dell’attività motoria strutturata,che promuovendo, attraverso l’edu-cazione, abitudini alimentari adegua-te. In questo quadro la ristorazionescolastica è aspetto rilevante per lacrescita della persona non solo dalpunto di vista fisico, ma anche cultu-rale, quale momento a forte valenzaeducativa. Il pranzo a mensa rappre-senta infatti un importante momentodi socializzazione: mangiando insie-me, i bambini possono continuare ilprocesso di aggregazione iniziato du-rante le ore di scuola.

Secondo il rapporto 2014 il 94%delle scuole toscane campionate hauna mensa scolastica funzionante. Il17,6% vede la presenza di una com-missione mensa, nel 39,3% dei casila presenza del dietista esterno e nel23,6% delle scuole la presenza di unesperto dell’Azienda sanitaria loca-le. Per ciò che riguarda la gestionedel menu, è più frequentemente sta-bilita da un responsabile comunale(44,5%) e dall’azienda appaltatrice(35,3%), rilevando in molti casi ildietista esterno (31,8%), l’espertoAsl (27,2%) e la commissione men-sa (16,3%). Secondo l’84,4% deidirigenti scolastici a cui è stato po-sto il questionario, la mensa è ade-guata per i bisogni dei bambini,mentre il 13,9% la ritiene poco ade-guata.

Ma all’interno di una scuola glialimenti possono essere reperiti econsumati fuori dalla mensa. Perchése è vero che il 44,4% delle scuoledistribuisce ai bambini frutta, latte eyogurt e lo fa principalmente a metàmattinata (86,9%), le buone pratichepossono essere influenzate dalla pre-senza di distributori automatici dimerendine o bevande zuccherate.Nel 56,3% delle scuole non sonosegnalati i distributori automatici,nel 40,9% sono segnalati i distributo-ri rivolti alle persone adulte, mentrenel 2,81% delle scuole sono segnala-ti anche quelli dedicati principalmen-te ai bambini. Quindi diventa deter-minante insegnare le buone pratichee formare sul corretto consumo delcibo.

Su questo aspetto dal rapportoemerge che il 67,7% delle scuoletoscane nei propri curriculum forma-tivi ha temi della nutrizione e che

nelle attività formative, nel 96,2%dei casi, vengono coinvolte figureprofessionali: nell’1,02% un inse-gnante dedicato; nel 5,61% un pro-fessionista sanitario; nell’11,3% uninsegnante esterno. Dato importan-te emerge da quanto sono coinvoltele famiglie nella promozione di sa-ne abitudini alimentari: Nel 72,1%delle scuole i genitori non vengonocoinvolti e solo il 27,9% tenta di farentrare le famiglie nell’educazionediretta sul consumo di cibo salutare.

Ma a scuola, oltre all’alimenta-zione, si tenta di valorizzare l’attivi-tà motoria che, tradizionalmente,viene raccomandata con due ore set-timanali per i bambini delle scuoleelementari; ma solo il 70,6% dellescuole riesce a far fare le due oreraccomandate. Le ragioni del man-cato svolgimento dell’attività moto-ria vengono giustificate dalla struttu-ra dell’orario scolastico (59,1%),

mancanza di una palestra (12,7%),eccessiva distanza della palestra dal-la scuola (12,7%). Le scuole cheoffrono l’opportunità di praticare at-tività motoria extra curriculare al-l’interno della struttura sono il37,9% e lo fanno in orario scolasti-co (35,2%), di pomeriggio (30,8%),in ricreazione (27,2%), in rientro(9,97%). Secondo Okkio alla salute2014 in Toscana il 92,5% dellescuole prevede il rafforzamento delcurriculum formativo sull’attivitàmotoria con l’impiego di espertiesterni ma, come per l’alimentazio-ne, il coinvolgimento famiglie nellapromozione di attività motoria siferma al 20,8% delle scuole presein esame.

Infine il rapporto ha messo inevidenza quali strutture utilizzabilisono presenti nella scuola come aesempio le attrezzature per disabili(non presenti nel 9,5% delle scuole,per nulla adeguate nel 2,73% degliistituti, poco adeguate nel 28,3%dei casi, adeguate nel 59,5 dellestrutture scolastiche). Ma anchecomputer (risorsa adeguata nel64,3% delle scuole); biblioteca (ade-guata per il 64,1%), bagni (76,9%),cortile (72,1%), aule (adeguate perl’80% delle scuole).

Se si guarda invece alle risorsepresenti nelle vicinanze degli istitutiscolastici utili a promuovere e con-sentire attività motoria, nel 40,2%dei casi vicino alla scuola è presen-te una pista ciclabile, nel 60,6%aree verdi, nel 70,1% parchi gioco,nel 79,8% spazi aperti, nel 49,8%campi polivalenti, nell’82,8% cam-pi da calcio, una piscina (48,2%) euna palestra (83,9%).

G uardando i dati di Okkio alla salute2014, nel giro di due anni, rispetto

all’indagine del 2012, non ci sono statisensibili cambiamenti nello stato ponde-rale dei bambini toscani se non per unleggero aumento di bambini severamenteobesi (+0,4%) e un aumento di bambinisottopeso (+0,38%), rimanendo comun-que positivamente sotto e sopra la medianazionale.

Il 71,7% dei bambini toscani è normo-peso (-0,5% rispetto al 2012) ed è unapercentuale superiore alla media italiana,ferma al 69,3%. Il 19,5% dei bambinitoscani è sovrappeso (19,6% nel 2012 e20,9% media nazionale 2014), il 5,99% èobeso (6% nel 2012 e 7,6% media italia-na 2014) e l’1,3% è severamente obeso(0,9% nel 2012 e 2,2% media nazionale2014).

Secondo l’indagine è aumentata sensi-bilmente la quantità di bambini toscaniche fanno una colazione adeguata. Il94,6% ha assunto la colazione al mattinodell’indagine (era il 93,2% nel 2012 e92% nel 2008) ed è aumentata sensibil-mente la percentuale di coloro che fannouna colazio-ne adegua-ta passandodal 64,5%del 2012 al69,4% del2 0 1 4( + 4 , 9 % ) .Di riflessodiminuisco-no coloroche non la fanno adeguata (25,2%, ossia-3,5% rispetto al 2012) e coloro che nonla fanno per niente (5,47% contro il6,9% del 2012).

Migliora anche la percentuale del con-sumo della merenda adeguata a metàmattina che passa dal 27,7% dei casi nel2012 al 33,5% del 2014, e continuano adiminuire i bambini che non fanno me-renda, passati dal 3,4% all’1,85%.

Anche rispetto a frutta e verdura siregistrano miglioramenti. Progressiva-mente diminuisce la percentuale di bam-bini che non la mangiano mai (frutta2,69% e verdura 5,45%; nel 2012 il datoera rispettivamente 3,3% e 5,5%). Per laverdura la mangiano meno di una volta asettimana il 6,08%, qualche volta a setti-mana (33,3%), una volta al giorno(29,3%), da due a tre volte al giorno(24,5%) e quattro o più volte al giorno(1,4%). Stesso andamento per la frutta:3,54% meno di una volta a settimana;25,7% qualche volta a settimana; 26,2%una volta al giorno; 40% da due a trevolte al giorno; 1,86% quattro o più vol-te al giorno. Sulla verdura c’è da porrel’accento sulla percentuale di coloro chela mangiano da due a tre volte al giorno,aumentata, rispetto al 2012, del 6,4%.

Infine sull’attività motoria Okkio allasalute 2014 evidenzia un aumento deibambini toscani che fanno attività sporti-va strutturata (49,2% del 2014 contro il46,5% del 2012), mentre è pressochéidentica la percentuale di coloro che gio-cano all’aria aperta (76,5% contro il76,8% del 2012).

Dato più interessante la diminuzionedei bambini definiti fisicamente non atti-vi che passano dal 21,9% del 2008 al12% del 2012, fino al 9,74% registratonel 2014.

La scuola può far di meglioI consumi di frutta e verdura in percentuale

Il quadro sociosanitario (%)In Toscana è ancora diffusa la sbagliata perce-zione dello stato ponderale dei propri figli,

soprattutto quando sono sovrappeso, obesi o seve-ramente obesi. In Toscana il 38,4% delle madridi bambini sovrappeso e il 9,9% delle madri dibambini obesi non ritengono che il proprio figliosia in eccesso ponderale. Una conferma, rispettoa quanto rilevato nella precedente indagine didue anni fa, che rispecchia quanto i genitori nonabbiano un quadro corretto, sottostimando un’evi-denza che danneggia la salute del bambino. Unfenomeno particolarmente importante nei bambi-ni sovrappeso/obesi che vengono al contrariopercepiti come normopeso. Al sovrappeso e al-l’obesità inoltre contribuisce anche la percezionedella quantità di cibo assunto dai propri figli, chepuò sfociare nell’eccessiva somministrazione diquantità nei pasti.

Secondo rapporto Okkio alla Salute 2014, unelemento che determina una forte variabilità nellapercezione dei genitori, ma anche nel loro consumodi alimenti - che si riflette poi nei figli - risiede nelloro titolo di studio. Il sistema di sorveglianza intoscana ha registrato che sono senza un titolo distudio (o elementare e media) il 26,9% delle madrie il 39,4% dei padri mentre ha un diploma di scuolasuperiore il 48,3% delle madri e il 42,4% dei padrie, infine, posseggono una laurea il 24,8% dellemadri e il 18,2% dei padri.

Dai dati emerge che con l’aumentare del titolodi studio dei genitori, i bambini presentano mino-re obesità, colazioni adeguate e un corretto consu-mo di frutta e verdura. La prima evidenza risiedenello stato ponderale dei bambini: i figli dellemadri laureate sono in percentuale maggiormen-te normopeso (80,2%) rispetto a chi ha un diplo-ma di scuola superiore (72,8%) e nessun titolo/

elementari o medie (68,2%). Cosa che si riscon-tra nei bambini obesi, maggiormente presenti secon madri senza titolo di studio (12,2%), andan-do a scendere in percentuale per chi ha un diplo-ma (6,2%) o una laurea (4,3%).

Sulla relazione tra titolo di studio e situazionealimentare dei figli, Okkio alla salute 2014 hatracciato una palese certezza, già riscontrata nellostato ponderale dei figli. Il 6,1% dei bambini conmadre senza titolo di studio non fa colazione mala percentuale scende se la madre è diplomata(5,9%) e diminuisce in modo sensibile se è laurea-ta (2,7%). All’opposto i bambini che fanno unacolazione adeguata sono soprattutto quelli che han-no una madre con laurea (74,5%) rispetto a quellicon mamma diplomata (70,1%) e senza titolo distudio/elementare o medie (64%). Appare quindichiaro che la colazione adeguata aumenta conl’aumentare del titolo di studio della madre.

Ma questa differenza è presente anche nel

consumo di frutta e verdura. Nelle famiglie conuna madre che non ha studiato, la verdura vieneconsumata una volta al giorno nel 65,8% dei casie sale al 74,1% se la madre è laureata (la verduraviene consumata meno di una volta al giornorispettivamente per il 34,2% senza titolo di studioe per il 25,9% con laurea). Stessa situazione siregistra con la verdura, che viene consumata unavolta al giorno dal 47,8% dei figli con madrisenza titolo di studio e dal 63,9% dei bambini dimadri con laurea (la verdura viene consumatameno di una volta al giorno rispettivamente dal52,2% di bambini di madri senza titoli di studio e36,1% di bambini con madre laureata). Infine,precisa il rapporto, anche il consumo di bevandezuccherate più volte al dì diminuisce all’aumenta-re del titolo di studio: dal 12,9% di madri senzatitolo di studio/elementare/medie si passa al5,47% di chi ha un diploma fino al 3,67% dellelaureate.

Un buon breakfastper il 94,6%dei piccoli toscani

Frutta 4 o più volte al dì 1,5 1,86

Frutta da 2-3 al dì 33,6 40,00

Frutta 1 al dì 35,3 26,20

Frutta qualche volta a settimana 23,4 25,70

Frutta meno di 1 settimana 2,8 3,54

Mai 3,3 2,69

Verdura 4 o più volte al dì 0,6 1,40

Verdura da 2-3 al dì 24,1 24,50

Verdura 1 al dì 32,2 29,30

Verdura qualche volta a settimana 32,5 33,30

Verdura meno di 1 a settimana 5,0 6,08

Mai 5,5 5,45

Titolo madre e stato ponderale bambino Normopeso Sovrappeso ObesoNessuno/elementare/media 68,2 19,5 12,2Diploma scuola superiore 72,8 21,0 6,2Laurea 80,2 15,7 4,3N.B.: L’obesità diminuisce all’aumentare del titolo di studio della madre

Titolo madre e colazione adeguata Nocolazione

Sìnon adeguata Sì

Nessuno/elementare/media 6,1 29,9 64,0Diploma scuola superiore 5,9 24,0 70,1Laurea 2,7 22,8 74,5N.B.: La colazione adeguata aumenta all’aumentare del titolo di studio della madre

17-23 febbraio 2015 TOSCANA 3

Page 4: OKKIOALLASALUTE Comestannoinostri bimbi

DOCUMENTI Le regole della commissione che combatterà la dipendenza da gioco

Agli esercizi che non istallano macchine concesso il logo «No slot»

direttore responsabileROBERTO NAPOLETANO

Vice direttoreROBERTO TURNO

comitato scientificoValtere Giovannini

Sabina NutiLucia Zambelli

IL TESTO DEL PROVVEDIMENTO

Ludopatie, osservatorio al via

LA GIUNTA REGIONALE

...(omissis)...A voti unanimi

DELIBERA

1. di approvare, ai fini dell’acquisi-zione del parere di cui all’art. 42, com-ma 2 dello Statuto, l’allegata propostadi regolamento di attuazione della Leg-ge regionale 18 ottobre 2013, n. 57(Disposizioni per il gioco consapevolee per la prevenzione della ludopatia);

2. di trasmettere il presente atto alConsiglio regionale a cura della segre-teria della Giunta regionale;

3. di provvedere con successiva de-liberazione alla definitiva approvazionedel regolamento in oggetto.

ALLEGATO A

Regolamento attuativo della Lr18 ottobre 2013, n. 57(Disposizioni per il gioco

consapevole e la prevenzione dellaludopatia)

PreamboloLa Giunta regionale

Visto l’articolo 117, comma sestodella Costituzione;

visto l’articolo 42 dello Statuto;vista la legge regionale 18 ottobre

2013, n. 57 (Disposizioni per il giococonsapevole e per la prevenzione dellaludopatia);

viste le modifiche apportate alla Lr57/2013 con la legge regionale 23 di-cembre 2014, n. 85 “Modifiche allalegge regionale 18 ottobre 2013, n. 57(Disposizioni per il gioco consapevolee per la prevenzione della ludopatia)”e con la legge regionale 29 dicembre2014, n. 86 (Legge finanziaria per l’an-no 2015);

visto il parere del comitato tecnicodi direzione espresso nella seduta del-l’8 gennaio 2015;

visto il parere della quarta commis-sione consiliare;

Considerato quanto segue:è necessario adottare il regolamen-

to di attuazione della Lr 57/2013 perdisciplinare compiutamente gli oggettiindicati dall’articolo 15 della legge stes-sa;

l’articolo 15 della Lr 57/2013 preve-de, fra gli oggetti che il regolamentodeve obbligatoriamente disciplinare, ilfunzionamento dell’Osservatorio re-gionale sul fenomeno della dipendenzada gioco; le modalità per la concessio-ne dei contributi ai soggetti del terzosettore che si occupano delle proble-matiche correlate al gioco; le modalitàdi approvazione del logo identificativoNo Slot, nonché le modalità per ilrilascio in uso del logo e per la revocadell’uso dello stesso.

Approva il presente regolamentoCapo I

Osservatorio regionalesul fenomeno

della dipendenza da giocoArticolo 1 - Sede dell’Osservatorio

1. L’Osservatorio ha sede presso ladirezione generale regionale compe-tente in materia sanitaria, che ne assi-cura il supporto tecnico-amministrati-vo.Articolo 2 - Convocazione dell’Osserva-torio

1. Il Presidente dell’Osservatoriolo convoca e ne stabilisce l’ordine delgiorno. La convocazione è disposta an-che su richiesta dell’assessore regiona-le alla sanità o di almeno un quinto deicomponenti dell’Osservatorio.

2. La convocazione alle riunioni del-l’Osservatorio, recapitata a ciascuncomponente almeno dieci giorni pri-ma della data fissata per la riunione,contiene l’indicazione della data e delluogo della riunione.

3. La convocazione è accompagna-ta dalla documentazione relativa agliargomenti iscritti all’ordine del giorno.

4. All’ordine del giorno possonoessere iscritti argomenti aggiuntivi ri-spetto a quelli indicati nella convocazio-ne di cui al comma 2. L’ordine delgiorno integrativo, con la necessariadocumentazione, è trasmesso non ol-tre quarantotto ore prima della datafissata per la riunione.

5. La trasmissione della documenta-zione di cui ai commi 2, 3 e 4 avvienepreferibilmente mediante posta elettro-nica certificata (Pec), ovvero medianteposta cartacea con raccomandata A/R.Articolo 3 - Funzionamento dell’Osser-vatorio

1. Le riunioni dell’Osservatorio so-no valide con la presenza della maggio-ranza dei componenti in carica. Le deci-sioni sono adottate con il voto favore-vole della maggioranza dei presenti allaseduta, e in caso di parità nella votazio-ne prevale il voto del Presidente.

2. La partecipazione alle sedute del-l’organo può essere delegata in relazio-ne all’argomento oggetto della seduta.

Capo IIConcessione dei contributi per

progetti promossi dal terzosettore

Articolo 4 - Contributi per progetti pro-mossi dal terzo settore

1. La Giunta regionale, con propriadeliberazione, impartisce indirizzi allesocietà della salute e, nei territori do-ve queste non siano state costituite, aiComuni singoli o associati, per l’appro-vazione di bandi finalizzati alla conces-sione dei contributi di cui all’articolo 9,comma 2, della Lr 57/2013.

2. La deliberazione di cui al comma1 prevede il coinvolgimento dei Serviziper le tossicodipendenze (Sert) nellavalutazione dei progetti di reinserimen-to sociale presentati per il finanziamen-to, e determina l’ammontare massimodel concorso della Regione al finanzia-mento dei medesimi.

3. I progetti di cui al comma 2vengono valutati prioritariamente sullabase del livello di integrazione operati-va tra i servizi sociali e sanitari territo-riali, nonché della previsione di un per-corso personalizzato di reinserimentosociale accompagnato da specifiche at-tività di tutoraggio.

Capo IIILogo identificativo No Slot

Articolo 5 - Approvazione del logo1. Il logo identificativo No Slot, ela-

borato a cura della direzione regionalecompetente in materia di comunicazio-ne in collaborazione con la direzioneregionale competente in materia sanita-ria, è approvato dalla Giunta regionale,sentito l’Osservatorio di cui al Capo I.Articolo 6 - Rilascio del logo

1. La Regione realizza, sul propriosito web istituzionale, un portale per lagestione delle richieste del logo identifi-cativo no slot, cui affluiscono tutte leistanze presentate ai sensi dell’articolo12, comma 1 della Lr 57/2013.

2. Sul portale di cui al comma 1viene pubblicato l’elenco degli esercizipubblici e dei circoli che utilizzano illogo identificativo no slot.Articolo 7 - Disciplinare di uso del logo

1. Le modalità di utilizzo del logo egli impegni dei titolari dei circoli e deipubblici esercizi che ne chiedono l’uti-lizzo sono regolate mediante appositodisciplinare, approvato con decreto di-rigenziale.Articolo 8 - Uso non corretto del logo

1. I Comuni, nell’esercizio della fun-zione di cui all’articolo 13 della Lr57/2013, verificano che i circoli e ipubblici esercizi che utilizzano il logorispettino gli impegni assunti con il di-sciplinare di cui all’articolo 7.

2. Qualora in un locale che esponeil logo siano trovati apparecchi convincita in denaro, il Comune provvedeimmediatamente a rimuovere la vetro-fania o qualsiasi altro supporto mate-riale in cui è riprodotto il logo, comuni-candolo all’ufficio regionale competen-te, che provvede alla cancellazione dellocale dall’elenco di cui all’articolo 6,comma 2.

ALLEGATO B

Regolamento attuativo della Lr18 ottobre 2013, n. 57(Disposizioni per il gioco

consapevole e la prevenzione dellaludopatia)

Relazione illustrativaLa proposta di regolamento tiene

conto delle modifiche recentementeapportate alla legge regionale 18 otto-bre 2013, n. 57 (Disposizioni per ilgioco consapevole e per la prevenzio-ne della ludopatia) dalla legge regionale29 dicembre 2014, n. 86 (Legge finan-ziaria per l’anno 2015), che ha modifi-cato, fra l’altro, proprio l’art. 15 dellalegge, dedicato al regolamento di attua-zione.

Il testo si compone di otto articoli,suddivisi in tre capi, che corrispondo-no agli oggetti che il regolamento at-tuativo deve obbligatoriamente discipli-nare, ai sensi del citato articolo 15.

Il primo capo è dedicato all’Osser-vatorio regionale sul fenomeno delladipendenza da gioco, istituito dall’arti-

colo 3 della Lr 57/2013. L’articolo 1stabilisce che l’Osservatorio ha sedepresso la direzione generale regionalecompetente in materia sanitaria e chequest’ultima ne assicura il supportotecnico-amministrativo. L’articolo 2 di-sciplina le modalità di convocazionedell’Osservatorio, prevedendo chequest’ultima, di competenza del Presi-dente, possa avvenire anche su richie-sta dell’Assessore regionale alla sanitàe di un quinto dei componenti dell’or-ganismo. L’articolo 3, dedicato al fun-zionamento dell’osservatorio, stabili-sce al primo comma il quorum neces-sario ai fini della validità delle sedute (lamaggioranza dei componenti) e quellonecessario ad assumere le decisioni (lamaggioranza dei presenti). Il secondocomma attribuisce a tutti i componen-ti dell’Osservatorio la facoltà di delega-re la partecipazione ad altri soggetti.

Il secondo capo è dedicato alla con-cessione dei contributi per progettipromossi da terzo settore, previstadall’articolo 9 della legge. Il capo sicompone di un solo articolo, il 4, sud-diviso in tre commi. Il primo rinvia auna deliberazione della Giunta regiona-le il compito di impartire indirizzi allesocietà della salute oppure ai Comuni(nelle zone in cui le società non sonostate costituite), per l’approvazionedei bandi finalizzati alla concessionedei contributi per la realizzazione diprogetti di reinserimento sociale. Il se-condo specifica che la stessa delibera-zione dovrà prevedere il coinvolgimen-to dei Sert nella valutazione dei proget-ti e determinare l’ammontare massi-mo del finanziamento a carico dellaRegione. Il terzo indica alcuni criteriprioritari sulla cui base i progetti do-vranno essere valutati.

Il terzo capo è dedicato al logoidentificativo no slot, previsto dall’arti-colo 12 della legge per quegli esercizi equei circoli che non installano apparec-chi per il gioco con vincita in denaro.L’articolo 5 prevede che il logo elabo-rato, a cura dalla direzione competen-te in materia di comunicazione in colla-borazione con la direzione competen-te in materia socio-sanitaria, sia appro-vato dalla Giunta regionale, sentito l’os-servatorio sul fenomeno della dipen-denza da gioco. L’articolo 6 prevedeche la Regione realizzi, sul proprio si-to, un apposito portale per la gestionedi tutte le richieste del logo no slot eche sullo stesso portale sia pubblicatol’elenco dei pubblici esercizi e dei circo-li che lo utilizzano. L’articolo 7 rinvia aun disciplinare, approvato con decre-to dirigenziale, la regolamentazionedelle modalità di utilizzo del logo el’individuazione degli impegni che gra-vano su coloro che chiedono di utiliz-zarlo. L’articolo 8, infine, attribuisce aiComuni, titolari, ai sensi dell’articolo13 della legge, della funzione di vigilan-za e controllo, il compito di verificareche gli utilizzatori del logo rispettinogli impegni previsti nel disciplinare.Qualora in un locale che espone illogo siano trovati apparecchi con vinci-ta in denaro, il Comune provvede im-mediatamente a rimuovere la vetrofa-nia o qualsiasi altro supporto materia-le in cui è riprodotto il logo, comuni-candolo all’ ufficio regionale competen-te, che provvede alla cancellazione dellocale dall’elenco di cui all’articolo 6,comma 2.

ALLEGATO CRelazione tecnico-normativa

RegolamentoTitolo: Regolamento attuativo

della Lr 18 ottobre 2013, n. 57(Disposizioni per il gioco consapevo-le e la prevenzione della ludopatia)I. Analisi della compatibilità conl’ordinamento costituzionale, sta-tutario e comunitario1. Verifica della corretta attuazio-ne della legge di riferimento.

L’articolo 15 della legge regionale57/2013 è correttamente attuato dalregolamento in oggetto.2. Compatibilità dell’interventocon i princìpi costituzionali e sta-tutari, con particolare riferimen-to ai princìpi di sussidiarietà, diffe-renziazione e adeguatezza sanci-ti dall’articolo 118, primo com-ma della Cost., e con la potestàregolamentare degli enti locali, dicui all’articolo 117, sesto commadella Cost., anche alla luce dellagiurisprudenza costituzionale.

Le disposizioni del regolamento so-no conformi alle previsioni costituziona-li e statutarie (art. 42 Statuto) e nonpresentano profili di interferenza con lapotestà regolamentare degli enti locali.3. Compatibilità dell’interventocon l’ordinamento comunitario,anche alla luce della giurispruden-za, della pendenza di giudizi in-nanzi alla Corte di giustizia delleComunità europee o dell’esisten-za di procedure di infrazione daparte della Commissione euro-pea sul medesimo o analogo og-getto.

Non risultano problemi di compati-bilità con l’ordinamento comunitario.4. Necessità di notificare la pro-posta alla Commissione europeanei casi previsti dall’ordinamento(aiuti di Stato, norme tecniche,norme ricadenti nella sfera di ap-plicazione della direttiva Bolke-stein).

Non sussiste la necessità di notifica-re l’atto alla Commissione europea.II. Analisi dell’osservanza dei prin-cìpi e delle regole sulla qualitàdella normazione1. Rispetto dei princìpi in mate-ria di qualità della normazione dicui all’articolo 2 della legge regio-nale 22 ottobre 2008, n. 55 (Di-sposizioni in materia di qualitàdella normazione), con particola-re riferimento agli obiettivi disemplificazione normativa e am-ministrativa.

Le disposizioni del regolamento so-no conformi ai princìpi di qualità dellanormazione di cui all’articolo 2 dellalegge regionale 55/2008.2. Rispetto delle tecniche reda-zionali definite dal Manuale ope-rativo del processo giuridico- legi-slativo, con particolare riferimen-to alla necessità delle definizioninormative e alla loro coerenzacon quelle già esistenti nell’ordi-namento.

Le disposizioni del regolamento ri-sultano conformi alle tecniche redazio-nali richiamate.3. Individuazione di disposizioniderogatorie rispetto alla norma-tiva vigente, aventi effetto re-troattivo, di reviviscenza di nor-me precedentemente abrogateo di interpretazione autentica.

Il regolamento in oggetto non con-tiene disposizioni del tipo indicato.4. Necessità di una disciplina tran-sitoria per i rapporti giuridici o iprocedimenti instauratisi per ef-fetto della eventuale precedentedisciplina.

Non sussiste la necessità di una di-sciplina transitoria.

P ubblichiamo la rela-zione tecnico-appli-

cativa sul Regolamentoattuativo della Lr 18 otto-bre 2013, n. 57 (Disposizio-ni per il gioco consapevole).

“Sanità Toscana” è una pubblica-zione informativa realizzata inbase a un accordo tra Il Sole-24Ore Spa e la Regione Toscana

4 17-23 febbraio 2015TOSCANA

reg. Trib. Milano n. 679 del 7/10/98Stampa: Il Sole 24 Ore Spa

Via Tiburtina Valeria (Ss 5) km 68,70067061 Carsoli (Aq)

Versione Pdf dell’Allegatoal n. 6 del 17-23 febbraio 2015

per la pubblicazione sul sitodella Regione Toscanawww.regione.Toscana.it

Page 5: OKKIOALLASALUTE Comestannoinostri bimbi

DOCUMENTI Approvate le misure straordinarie per gestire il picco dell’emergenza

Stanziati 150mila euro - Gli interventi saranno attivi fino al 15 marzo

Un budget per l’influenza

Pubblichiamo lo schemadi «Accordo sulle misu-

re straordinarie per la ge-stione del picco di epidemiainfluenzale 2015» che desti-na alle aziende sanitarieuno specifico finanziamentopari a 150mila euro per co-prire i costi dell’emergenza.

LA GIUNTA REGIONALE

Visti gli Accordi collettivi na-zionali per la disciplina dei rap-porti con i medici di medicinagenerale ai sensi dell’art. 8 delDlgs 502/1992 e s.m.i., recepiticon atti d’intesa della Conferen-za Stato-Regioni del 29 luglio2009 e dell’8 luglio 2010, vigentiper la parte normativa (di segui-to Acn/2009 e Acn/2010);

Rilevato che l’art. 4 “Livelli dicontrattazione”, al comma 4 del-l’Acn/2010 rimanda al livello dinegoziazione regionale la defini-zione di modelli organizzativi estrumenti operativi per attuaregli obiettivi di salute, in coerenzacon le strategie e le finalità delServizio sanitario regionale e inattuazione dei princìpi e dei crite-ri concertati a livello nazionale;

Rilevato che l’art. 14“Contenuti demandati alla nego-ziazione regionale” del-l’Acn/2009 prevede, al comma 3,che gli Accordi regionali defini-scano i compiti e le attività svol-te dai medici di medicina genera-le in forma aggiuntiva rispetto aquanto previsto dall’Acn;

Visto l’art. 24 dell’Acn/2009che stabilisce che in ciascuna Re-gione sia istituito un comitatopermanente regionale preposto,tra l’altro, alla definizione degliaccordi regionali;

Visto il decreto del Presidentedella Giunta regionale n. 37 del22 marzo 2010 checostituisce il Comi-tato regionale perla medicina genera-le di cui all’art. 24dell’Acn/2009;

Visto l’art. 13-bisd e l l ’ A c n / 2 0 0 9“Compiti e funzionidel medico di medi-cina generale” che,al comma 3, quale condizioneirrinunciabile per l’accesso e ilmantenimento della convenzio-ne con il Ssn, prevede, tra l’altro,che il medico svolga la propriaattività facendo parte integrantedi un’aggregazione funzionale ter-ritoriale (Aft);

Vista la deliberazione del Con-siglio regionale n. 91 del 5 no-vembre 2014, con cui è statoapprovato il Piano sanitario e so-ciale integrato regionale2012-2015 che, al punto 2.3.2.2,relativamente all’emergenza/ur-genza ospedaliera, tra i risultatiattesi, prevede l’“aumento dei pa-zienti non ammessi e riaffidatialle cure intermedie e ai Mmganche come espressione dell’in-tegrazione fra ospedale e territo-rio”;

Considerato che il vigente Ac-cordo integrativo regionale per

la medicina generale di cui allaDgrt 1231/12 prevede, al punto3.6, che “I medici della Aft nel-l’ottica di perseguire gli obiettiviconcordati con l’Azienda sanita-ria possono proporre forme ag-giuntive di continuità assistenzia-le ....... che vedano la partecipa-zione dei medici della ex attivitàprimaria, il sabato e nei giornifestivi previo accordo con la dire-zione aziendale”;

Viste le criticità presentatesidurante lo svolgimento della cam-pagna di vaccinazione antinfluen-zale 2014-15, che hanno causatouna minore copertura rispettoagli anni precedenti nelle fasce dipopolazione anziana e nelle cate-gorie a rischio;

Preso atto che i dati epidemio-logici mostrano che attualmentel’epidemia è in fase di incremen-to;

Rilevato che tale situazioneepidemiologica è comprovata daun incremento dei casi complica-ti, che hanno comportato un au-mento dell’afflusso alle struttureDea;

Preso atto che le Aziende sani-tarie hanno già messo in opera lemisure organizzative necessarieper far fronte a tale fenomenoattuabili a livello aziendale;

Valutato pertanto necessariooperare anche attraverso inter-venti di tipo territoriale attivabilia livello regionale, attraverso ac-cordi specifici con la medicinagenerale ai sensi del vigente Acn;

Considerato che le Aziendesanitarie sono richiamate a effet-tuare un monitoraggio sistemati-co della situazione degli accessiai Dea, che sarà accompagnatoda un controllo centrale sui datirilevati;

Preso atto che sono state atti-vate, nell’ambito del Comitatoregionale per la medicina genera-le, le trattative con le Organizza-

zioni sindacali firma-tarie dell’Acn/2010,Fimmg, Snami, Smie Intesa sindacale;

Considerato chealla trattativa han-no partecipato, inqualità di delegazio-ne di parte pubbli-ca, oltre al rappre-sentante dell’Asses-

sorato Diritto alla Salute, i rap-presentanti dei direttori generalidelle Aziende Usl 3 di Pistoia, 4di Prato, 5 di Pisa, 8 di Arezzo,10 di Firenze e quelli della Socie-tà della Salute Empolese;

Visto lo schema di “Accordosulle misure straordinarie per lagestione del picco di epidemiainfluenzale 2015” di cui all’allega-to A, parte integrante e sostan-ziale del presente provvedimen-to, predisposto, a seguito delletrattative sopra richiamate, dalComitato regionale per la medici-na generale;

Preso atto che il sopra citatoAccordo prevede che le Aziendesanitarie, valutatane la necessità,sull’evidenza di uno stato di ne-cessità e sulla base di criteri og-gettivi, tenuto conto dei dati diattività dei Dea, attivino sul pro-prio territorio un prolungamen-

to dell’orario del sabato mattinadell’assistenza primaria e, conte-stualmente, un potenziamentodella continuità assistenziale;

Valutato che gli interventi pre-visti dall’Accordo saranno attivifino al 15 marzo 2015, fatte salvediverse indicazioni da parte delcompetente settore regionale edefinite sulla base dell’andamen-to epidemiologico, esclusivamen-te nelle Aziende sanitarie in cuinon sia già stato stipulato un ac-cordo in merito con le OoSsdella medicina generale;

Ritenuto di accogliere la pro-posta del comitato regionale rela-tiva allo schema di accordo di cuiall’allegato A, parte integrante esostanziale del presente provve-dimento e di provvedere a stan-ziare le risorse necessarie a co-pertura degli oneri aggiuntivi de-rivanti dall’attuazione di quantoivi definito, stimate in un impor-to complessivo pari a euro150.000,00;

Ritenuto pertanto di prevede-re che sia destinato alle aziendeUsl uno specifico stanziamentopari a euro 150.000,00 finalizza-to a coprire gli oneri aggiuntividerivanti dall’attuazione dell’ac-cordo sopra richiamato;

Stabilito che il finanziamentodi cui al precedente punto debbaessere ripartito tra le AziendeUsl toscane in base alle rendicon-tazioni che ciascuna azienda invie-rà al competente Settore delladirezione generale Diritti di citta-dinanza e coesione sociale;

Ritenuto quindi necessarioprenotare la somma complessivadi euro 150.000,00, sul capitolo24136 “Interventi istituzionali insanità” – fondo sanitario indistin-to - del bilancio gestionale 2015,che presenta la necessaria dispo-nibilità;

Vista la Lr n. 87 del29/12/2014 “Bilancio di previsio-ne per l’anno finanziario 2015 epluriennale 2015/2017”;

Vista la Dgr n. 12 del12/01/2015 “Approvazione bilan-cio gestionale autorizzatorio perl’esercizio finanziario 2015 e bi-lancio gestionale pluriennale au-torizzatorio 2015/2017 - Bilan-cio gestionale 2015/2017 cono-scitivo”,

A voti unanimi

DELIBERA

per le motivazioni espresse innarrativa:

1. di approvare lo schema di“Accordo sulle misure straordi-narie per la gestione del picco diepidemia influenzale 2015” di cuiall’allegato A, parte integrante esostanziale del presente provve-dimento, definito in sede di Co-mitato regionale per la medicinagenerale del 28 gennaio 2014;

2. di destinare alle aziende Usluno specifico finanziamento paria euro 150.000,00 finalizzato acoprire gli oneri derivanti dall’at-tuazione dell’accordo di cui alprecedente punto;

3. di prenotare, per quantodisposto al precedente punto 2),la somma complessiva pari a eu-ro 150.000,00 sul capitolo 24136“Interventi istituzionali in sanità”

- fondo sanitario indistinto - delbilancio gestionale 2015, che pre-senta la necessaria disponibilità;

4. di prevedere che le risorsesaranno assegnate alle aziendeUsl, con successivi decreti delcompetente settore della direzio-ne generale diritti di cittadinanzae coesione sociale, in base allerendicontazioni presentate daciascuna azienda;

5. di impegnare la direzionegenerale diritti di cittadinanza ecoesione sociale e le AziendeUsl ad attuare l’Accordo regiona-le per le parti di rispettiva com-petenza.

Allegato A

Schema di accordo sullemisure straordinarie per la

gestione del picco diepidemia influenzale 2015Le componenti di parte pubbli-

ca e di parte sinda-cale del Comitatoregionale per la me-dicina generale exart. 24 del vigenteAcn, composto, aisensi della Dgr103/2010:

- dall’Assessoreregionale al Dirittoalla Salute, o suodelegato;

- dai direttori generali, delleaziende Usl 3 di Pistoia, 4 diPrato, 5 di Pisa, 8 di Arezzo, 10di Firenze e dal Presidente dellaSocietà della Salute Empolese, oloro delegati;

- dalla rappresentanza sindaca-le, attribuita ai segretari regionalidelle Oo.Ss. firmatarie del-l’Acn/2009 Fimmg, Snami, Smi eIntesa sindacale;

viste le criticità presentatesidurante lo svolgimento della cam-pagna di vaccinazione antinfluen-zale 2014-15, che hanno causatouna minore copertura rispettoagli anni precedenti nelle fasce dipopolazione anziana e nelle cate-gorie a rischio;

preso atto che i dati epidemio-logici mostrano che attualmentel’epidemia è in fase di incremen-to;

rilevato che tale situazione epi-demiologica è comprovata da unincremento dei casi complicati,che hanno comportato un au-mento dell’afflusso alle struttureDea;

preso atto che le Aziende sani-tarie hanno già messo in opera lemisure organizzative necessarieper far fronte a tale fenomenoattuabili a livello aziendale;

valutato necessario operareanche attraverso interventi di ti-po territoriale attivabili a livelloregionale, attraverso accordi spe-cifici con la medicina generale aisensi del vigente Acn;

considerato che il vigente Airdi cui alla Dgrt 1231/12 prevede,al punto 3.6, che «I medici dellaAft nell’ottica di perseguire gliobiettivi concordati con l’Azien-da sanitaria possono proporreforme aggiuntive di continuità as-sistenziale …….. che vedano lapartecipazione dei medici dellaex attività primaria, il sabato e

nei giorni festivi previo accordocon la direzione aziendale»;

considerato che le Aziende sa-nitarie sono richiamate a effettua-re un monitoraggio sistematicodella situazione degli accessi aiDea, che sarà accompagnato daun controllo centrale sui dati rile-vati,

concordanociascuno per quanto di sua

competenza, quanto sotto indica-to:

1. di dare mandato alle Azien-de sanitarie di valutare la necessi-tà, in sede di Comitato aziendaledella Medicina generale, sull’evi-denza di uno stato di necessitàsulla base di criteri oggettivi, te-nuto conto dei dati di attività deiDea, di attivare sul proprio terri-torio, un prolungamento dell’ora-rio del sabato mattina dell’assi-stenza primaria e, contestualmen-

te, un potenziamen-to della continuitàassistenziale;

2. che, per l’atti-vità svolta, il Mmgriceverà un com-penso orario pari aquanto previsto dal-l’Acn vigente per lacontinuità assisten-ziale;

3. che gli inter-venti previsti saranno attivi finoal 15 marzo 2015, fatte salve di-verse indicazioni che dovrannopervenire dal competente setto-re regionale e definite sulla basedell’andamento epidemiologico;

4. che le Aziende sanitarieprovvederanno a trasmettereogni martedì entro le ore 12 alsettore Programmazione e orga-nizzazione delle cure l’informa-zione relativa alla necessità verifi-catasi nella settimana preceden-te, tenuto conto del monitorag-gio dell’attività rilevata presso iDea;

5. che l’organizzazione dell’at-tività di assistenza primaria per ilsabato mattina determinata daiprecedenti accordi non potrà es-sere modificata;

6. che avrà validità solo nelleaziende ove non è stato già stipu-lato un accordo in merito con leOoSs della medicina generale.

Sottoscritto in data...................● L’Assessore regionale Dirittoalla salute..........................................● I direttori generali delle Azien-de Usl:

- 3. Pistoia....................................

- 4. Prato......................................

- 5. Pisa.........................................

- 8. Arezzo...................................

- 10. Firenze................................● Il Presidente della Società del-la Salute Empolese..............................● Fimmg .........................................● Intesa sindacale ..........................● S m i................................................● Snami ..................................... ●

La somma incidesul capitolo 24136del fondo sanitario

Emerse criticitànella campagnadi vaccinazione

17-23 febbraio 2015 TOSCANA 5

Page 6: OKKIOALLASALUTE Comestannoinostri bimbi

WELFARE Focus sui risultati della Conferenza regionale su infanzia e adolescenza

GIOVANISSIMI IN NUMERI

Tutele al top ma si fanno pochi figli - La chance dell’affido familiare

Èun quadro generale abbastanzapositivo quello che riguarda i cir-ca 600mila minori che vivono in

Toscana. Il dato complessivo emergedall’analisi dei principali indicatori cheli riguardano, messi in relazione conquelli delle altre Regioni. Indicatori chesono stati presentati a fine novembre,nel corso della I Conferenza regionalesull’infanzia e l’adolescenza che si ètenuta a Firenze, presso l’Istituto degliInnocenti. L’evento, organizzato dallaRegione Toscana, in collaborazionecon il Garante per l’infanzia e l’adole-scenza e l’Istituto degli Innocenti, hafornito l’occasione per fare il punto sututto quello che viene fatto in Toscanasu questo delicato versante, per metterel’accento sugli elementi positivi e i pun-ti di forza, ma anche per individuare gliaspetti più critici, quelli da potenziare oda sviluppare.

«Le giovani generazioni in Toscana- spiega Anna Maria Bertazzoni, diretto-re generale dell’Istituto degli Innocenti- stanno abbastanza bene se facciamoun confronto con il resto del Paese. Ilvero problema è che sono pochi: cisono 100 minori di 14 anni ogni 190toscani over 65. La loro miglior condi-zione rispetto ad altre realtà, in terminidi servizi e opportunità, riguarda media-mente anche il resto della popolazione.La positività della loro condizione sca-turisce dal fatto che in Toscana in que-sti anni si è lavorato molto per tutelare idiritti dei bambini e per offrire loroopportunità, come richiesto dalla Con-venzione Onu sui diritti dell’infanzia.Qui da noi - aggiunge Bertazzoni - ibambini e le bambine vivono general-mente in famiglia, la maggioranza na-sce in continuità di matrimonio, 15 su100 vivono in nuclei monofamiliari,prevalentemente con la propria madre,e anche quelli che vivono l’esperienzadel divorzio o della separazione, nel91% dei casi vengono affidati in modocondiviso dai genitori: ciò testimoniache anche in quelle situazioni familiaricaratterizzate da tensioni, i minori inte-ressati, meno che in passato, subisconoun contraccolpo più lieve. Da parte deigenitori c’è maggiore consapevolezzadel bisogno di tutelare i propri figli, chesi trovano ad affrontare queste situazio-ni». L’attenzione rivolta dalla Toscanaalla salvaguardia dei diritti dei minoriviene confermata anche dalla presiden-te dell’Istituto degli Innocenti, Alessan-

dra Maggi. «La Toscana è una Regionevirtuosa, che ha lavorato molto in que-sti anni per dare tante opportunità, servi-zi di qualità, con una grande attenzionea bisogni che cambiano in modo conti-nuo. Vorrei sottolineare che a dedicarsia quest’offerta non c’è soltanto il pub-blico, ma ci sono tanti soggetti privatiche investono molto e che sono capacidi mettere a disposizione grande compe-tenza e professionalità. Aspetti negativie criticità? Come in altre realtà ci sono.La crisi ha accentuato i problemi dellefamiglie con più figli per cui occorreintensificare questi servizi. Sotto questoprofilo - conclude Maggi - i segnalisono incoraggianti perché le ammini-strazioni locali hanno scelto di continua-re a investire sull’offerta diretta a infan-zia e adolescenza, magari a discapito dialtri settori non meno importanti».

L’occasione dell’affido. L’occhiodi riguardo rivolto ai bambini è anchequello della Regione che nel corso del-la Conferenza regionale ha cercato dimettere l’accento su un istituto da inco-raggiare, l’affidamento. «Bambini e ra-gazzi - dichiara la vicepresidente Stefa-nia Saccardi - meritano di stare al cen-tro dell’attenzione: da loro dipendono ilricambio generazionale e la capacità ditenuta del sistema di welfare.

La Toscana vanta una tradizione diimpegno fortissima, confermata dallaposizione di avanguardia sull’affido:ogni 1.000 minori in Toscana ce nesono 3 in difficoltà, a 2 di loro riuscia-mo a dare una risposta efficace. L’affi-

do è un istituto fondamentale, da diffon-dere maggiormente e sul quale fareuna grande campagna di sensibilizza-zione. Un gesto di totale gratuità cheaiuta le famiglie in un momento didifficoltà e che ha come obiettivo ilrientro del minore nella famiglia d’ori-gine, laddove questo è possibile. Tantele famiglie toscane che si sono messe adisposizione. La Regione vuol dare ungrande impulso a questo istituto». For-te l’impegno regionale anche sul ver-sante dell’inclusione scolastica. «Pocotempo fa - aggiunge Saccardi - abbia-mo firmato un protocollo d’intesa conla direzione scolastica regionale che hal’obiettivo di aiutare insegnanti e fami-glie con bambini o ragazzi in affido oadozione nel percorso di inserimentoscolastico, per sviluppare percorsi diaccoglienza.L’incoraggiamento all’istituto dell’affi-do - conclude - risponde all’esigenza dievitare l’inserimento in strutture di acco-glienza, per quanto possano essere vali-de. Il luogo in cui un bambino o unabambina devono crescere è una fami-glia che, con tutte le sue peculiarità, è illuogo migliore. E la presa in caricodeve riguardare anche la famiglia com-plessiva, compresa quella d’origine, se-condo una logica che consentirà, undomani, di ritornare in quest’ultima chenel frattempo sarà cresciuta e di nuovoin grado di prendersi cura del minore».

A cura diFederico Taverniti

Dati in bilico tra bassa natalità e alto livello di serviziA l 1˚ gennaio 2013 i minori toscani, quelli cioè con un’età

compresa tra 0 e 17 anni, erano 574.523, pari al 15,3%della popolazione regionale residente (il dato medio naziona-le si attesta sul 16,7%). In Toscana persiste una preoccupantepenuria di bambini e ragazzi a causa della bassa natalità, chedura ormai da molti anni. Il numero medio di figli per donna- 1,35 - è più basso del già bassissimo valore italiano (1,39) emolto lontano dal valore (2,1), che garantirebbe un efficientericambio generazionale.

Il disequilibrio tra generazioni è di 190 ultrasessantacin-quenni ogni 100 bambini fino a 14 anni. Le famiglie sonosempre più numericamente piccole, ogni 100 diminuisco-no fortemente le coppie con figli che sono appena il 50%delle coppie residenti (il 54% in Italia) e prevalgonoquelle con figlio unico: il 56% delle coppie toscane,contro il 40% che ne ha 2 e un misero 4% con almeno 3.Superiore alla media nazionale la diffusione e l’accesso aiservizi educativi per la prima infanzia (0-3): il tasso diricettività dell’offerta è del 34%. L’incidenza di Comunicoperti dal servizio di nido d’infanzia è del 73%, in Italia è il51%. Ampia la schiera di giovani e ragazzi che non studia,non segue una formazione, né lavora, i cosiddetti Neet: il

18% dei ragazzi di 15-29 anni che vivono in Toscana controil 24% dei pari età italiani. I giovani toscani sono più propen-si alla condivisione e allo scambio con i pari età, quasi l’87%dei bambini e ragazzi di 3-17 anni frequenta coetanei neltempo libero, valore che scende sotto l’80% per i bambiniitaliani. Toscana ancora sopra alla media nazionale rispettoalla fruizione di libri tra i bambini e i ragazzi di 6-17 anni(65% contro 57%), alla maggior disponibilità di utilizzo diun pc (68% dei 3-17enni toscani contro 62%) e all’utilizzodi internet (72%-64%). Sul versante salute, il tasso di morta-lità infantile (2,5 morti per 1.000 nati vivi) è migliore diquello italiano (3 su 1.000) mentre la prima causa di mortetra gli adolescenti 14-17 anni è rappresentata dagli incidentistradali.

Strettamente legata a questo aspetto è la conduzione diuno stile di vita sano e attivo: il 56,7% dei 3-7enni toscanipratica sport con continuità (46,3% Italia) e il 38,3% fra i3-14enni consuma verdura almeno una volta al giorno(33,9%). Tra gli adolescenti il 18,7% dei 15enni toscanidichiara di aver fatto uso di cannabis almeno una volta(16,6%) e il 30,3% di aver bevuto 6 o più bicchieri di alcoolin un’unica occasione (31,3%).

Il paradiso dei bimbi è qui

G ià al momento di istituire la figura del Garante regionale peri diritti dell’infanzia e dell’adolescenza il legislatore toscano

aveva previsto lo svolgimento di una conferenza regionale.Per solennizzare ancora di più questa ricorrenza l’abbiamo

fatta il 20 novembre 2014 - lo stesso giorno in cui 25 anni favenne approvata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite laConvenzione Internazionale sui diritti del Fanciullo - e l’abbiamoambientata nel salone Brunelleschi dell’Istituto degli Innocenti,per segnare una continuità che in Toscana dura da oltre cinque-cento anni nell’accoglienza e nella cura dei più piccoli.

La conferenza è stata preceduta da una serie di incontri con glioperatori dei servizi socio-sanitari, della giustizia minorile, delprivato sociale, dell’associazionismo e del volontariato. Ne è scaturi-ta una radiografia della situazione dei minori in Toscana, osservatada punti di vista diversi ma tutti capaci di coglierne criticità,difficoltà, aspetti buoni e talvolta eccellenti, ma anche di forniresuggerimenti e proposte di miglioramento e innovazione.

Su tutta la conferenza è aleggiato lo spettro della crisi econo-mica, spiegata dal professor Rovati, che incide sulle famiglie,radicalizza le loro criticità, mette a rischio pratiche educative esanitarie prima normali. Le famiglie toscane sono mediamentemeno povere della media nazionale: il 4,8% è in povertà relativa(12,6% la media nazionale), il 4,6% in povertà assoluta (6,8%).Anche in Toscana però, quando all’interno del nucleo familiareci sono figli minorenni, la povertà aumenta considerevolmente:diminuisce il reddito disponibile delle famiglie più giovani, man-cano politiche familiari e fiscali strutturate, e a questo si aggiun-ge la fragilità, documentata dall’aumento di separazioni e divor-zi. Sono sempre di più le famiglie monoparentali, di solitocomposte da madre e figlio o figli,con reddito basso spesso coinvoltein estenuanti contrasti con l’ex part-ner che assorbono energie personalie risorse economiche.

La Toscana, insieme a poche al-tre Regioni, ha quasi il doppio diminori che si trovano fuori famigliain affido familiare, rispetto a quelliche si trovano in case famiglia o incomunità educativa: un primato dacustodire e potenziare, non solo per motivi economici, ma soprat-tutto perché la famiglia è un luogo più adatto per fare crescereun bambino rispetto anche alla migliore delle comunità. Tra leraccomandazioni finali, che la conferenza ha consegnato aidecisori politici di oggi e, idealmente, a quelli della prossimalegislatura regionale, la richiesta di valorizzare i percorsi diaffido, anche attraverso la sperimentazione di nuove forme dicollaborazione tra comunità e famiglia e di affido part-time, e didare un sostegno alle famiglie affidatarie, esentando i bambinidai ticket sanitari, come accade già per gli ospiti delle comunità.

Chiediamo inoltre una maggiore collaborazione tra servizisanitari e sociali nella presa in carico delle vittime di abusi emaltrattamenti oltre le prime fasi emergenziali in cui la Toscana,anche con l’esperienza del “Codice rosa”, ha maturato esperien-za e capacità. Sono bambini e adolescenti che hanno subìto attiterribili o che vi hanno assistito: le ferite più profonde spesso,come sappiamo, non sono quelle fisiche, ma il carico di doloreche la persona si porta dietro e che va alleggerito con un lungolavoro di sostegno psicologico ed educativo. Oppure il sostegnoalle famiglie adottive nel percorso post-adozione, soprattuttonella fase di inserimento scolastico e in quella adolescenziale,cercando risposte adeguate alle domande di aiuto che, a centina-ia, arrivano ai servizi.

Le adozioni, soprattutto quelle internazionali, sono diminuiteanche da noi negli ultimi anni, ma sono molti i bambini che,adottati in anni passati, sono adesso adolescenti portatori didomande e problematiche comuni ai loro coetanei, a cui siaggiungono spesso quelle della ricerca del significato delle pro-prie origini e del senso di straniamento rispetto al mondo che liha accolti. E non sempre i genitori sono in grado di affrontarequeste domande, ma devono poter contare su psicologi, mediatorie pedagogisti.

Infine, assicurare la continuità nei percorsi educativi, formati-vi e di tutela per i minori fuori famiglia anche dopo il raggiungi-mento della maggiore età, con particolare attenzione ai ragazzistranieri non accompagnati per i quali è in procinto di partire unprogetto di accompagnamento all’autonomia. Un programma alquale guardiamo con grande interesse.

Grazia Sestinigarante regionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza

Una lunga tradizione di accoglienzaper i bambini più a rischio e più soli

La crisi imponemaggiore sostegnoalle famiglie

6 17-23 febbraio 2015TOSCANA

Page 7: OKKIOALLASALUTE Comestannoinostri bimbi

Positivi i risultati del progetto regio-nale di medicina di iniziativa a Pon-tedera. Su 888 pazienti diagnosti-

cati come diabetici 765 sono stati presiin carico, sono migliorati i valori del-l’emoglobina glicata (da 8,7% a 7,6%) edegli altri indicatori di processo comeLDL-colesterolo (da una media di 109,5a poco più di 100 mg%) e della pressio-ne arteriosa.

Il progetto, coordinato da Andrea Mo-desti, prevede una serie di provvedimentiatti a ridurre l’incidenza di eventi cardio e

cerebrovascolari su una popolazione adalto rischio che comprende pazienti affettida diabete mellito, scompenso cardiaco ocon precedente ictus cerebrale. A Pontede-ra la medicina di iniziativa coinvolge 9medici di medicina generale per un bacinodi utenza di circa 12.000 cittadini, quasi lametà degli abitanti della città. Per la popo-lazione diabetica è stata prevista una seriedi misure per attuare in maniera omoge-nea ed efficace percorsi di controllo clini-co e di trattamento farmacologico ed edu-cativo sui pazienti. Inoltre è stata indivi-

duata una figura nuova nel panorama del-le cure primarie, il diabetologo territoriale,che costituisce anello di congiunzione trala medicina generale e il centro diabetolo-gico dell’ospedale di Pontedera.

I risultati incoraggianti raggiunti fino aoggi sono il frutto del lavoro di squadra diun team territoriale formato Mmg, infer-mieri di famiglia e operatori sociosanitariche lavorano in maniera integrata con glispecialisti realizzando la totale presa incarico del paziente che diventa veramenteil centro di un percorso di cura più snello e

meno burocratizzato.Questo metodo di lavoro ha portato

una parte sempre più crescente di popola-zione a essere informata sui corretti stili divita e quindi a prevenire o ridurre le com-plicanze delle patologie croniche, produ-cendo un duplice beneficio: miglioramen-to dello stato di salute dei cittadini, inun’ottica di appropriatezza delle cure conconseguente vantaggio anche per il siste-ma sanitario nazionale, vantaggio dovutosoprattutto al minor numero di ricoveriospedalieri.

Questo modello conferma l’importan-za di seguire percorsi di diagnosi e curacondivisi e omogenei tra medici di medici-na generale e professionisti ospedalieri: ilmiglioramento degli indicatori di proces-so, il gradimento espresso dalla popolazio-ne verso questa nuova organizzazione loindicano come una strada da percorrere inmolte cronicità, non solo nella patologiadiabetica.

Daniela Gianelliufficio stampa Asl 5 di Pisa

AREZZO

AREZZO/ 2 EMPOLI PISTOIA

A Pontedera il lavoro di squadra tra operatori migliora costi e assistenza

Percorsi di diagnosi e terapia condivisi tra Mmg, infermieri e «Oss»

IN BREVE

Nel 2014 sono state 16 le do-nazioni multiorgano esegui-

te nell’Asl 11 di Empoli. A que-ste si aggiungono 30 donazionidi tessuto corneale, 7 donazionidi tessuto cutaneo e 1 donazionedi tessuto osseo effettuate nel cor-so dell’anno appena trascorso.

Gli ultimi prelievi del 2014hanno interessato due donne,che hanno donato tessuti e orga-ni.

Nello specifico, il prelievomultitessuto è stato eseguito suuna donna di 65 anni, di Castel-fiorentino, deceduta all’ospedale“San Giuseppe”di Empoli a cau-sa di gravi proble-mi respiratori. Ifamiliari, con unencomiabile attodi amore per ilprossimo, hannoautorizzato il pre-lievo del tessutocorneale, esegui-to dall’équipe medica dell’unitàoperativa oculistica dell’Aziendasanitaria empolese e inviato alCentro regionale di conservazio-ne dei tessuti corneali, a Lucca; eil prelievo del tessuto cutaneo,eseguito dai medici del Centro diconservazione dei tessuti cutaneidell’Azienda ospedaliero-univer-sitaria di Siena.

Una donna di 78 anni, residen-te a San Miniato, deceduta a cau-sa di un’emorragia cerebrale, hapotuto donare il fegato, per il

quale è intervenuta l’équipe me-dica di Bologna, e i reni, per iquali sono intervenuti i medici diFirenze. Anche in questo caso ladonazione è stata possibile gra-zie all’autorizzazione dei familia-ri della donna, che hanno dimo-strato una generosità e un rispet-to per la vita senza pari.

Hanno contribuito in mododeterminante per la buona riusci-ta di questi delicati interventi ilpersonale medico, infermieristi-co e di supporto della rianimazio-ne e della sala operatoria del“San Giuseppe”, nonché i profes-

sionisti del coor-dinamento loca-le donazione diorgani e tessutidell’Asl 11. Me-rita ricordare,inoltre, le asso-ciazioni Aido(Associazioneitaliana per la do-nazione di orga-

ni, tessuti e cellule), Aned (Asso-ciazione nazionale emoDializza-ti), Vite (Volontariato italianotrapiantati epatici), che promuo-vono attività di informazione edi sensibilizzazione su questidelicati argomenti, essenzialiper diffondere la cultura delladonazione.

Maria AntoniettaCruciata

ufficio stampa Asl 11di Empoli

Cure d’iniziativa anti diabete

D iventa un modello di inte-grazione tra cure territoriali

e ospedaliere potenzialmenteesportabile il Piot - Presidio inte-grato ospedale-territorio - di SanMarcello della Asl di Pistoia.L’esperienza di qualificazione eriorganizzazione del presidio del-la Montagna è stata “studiata”dall’Azienda sanitaria unica del-la Valle d’Aosta che ha poi chie-sto di conoscerla da vicino. Cosìuna delegazione si è recata invisita per prendere diretta cono-scenza di una realtà che potràessere replicata anche nella re-gione valdostana.

Nel presidiodella Montagna èstato, infatti, ope-rato un innovati-vo progetto diqualificazione edi riorganizzazio-ne, avviato nel2013. La presen-za dei medici difamiglia all’interno del Piot, riu-niti in aggregazioni funzionali, illoro contatto diretto con gli spe-cialisti, soprattutto per risolverele problematiche cliniche croni-che, il forte sviluppo della “rete”territoriale con i servizi di basediffusi e garantiti anche a casadei pazienti, sono tra gli aspettiche hanno più colpito e interessa-to la delegazione sanitaria prove-niente da una realtà geograficasolo in parte simile a quella del-la Montagna pistoiese.

Del tutto diverso, soprattuttoper dimensioni, è invece l’asset-to sanitario nell’Azienda sanita-ria di Valle d’Aosta: 74 Comunie 128mila cittadini; 4 distrettisociosanitari e un presidio ospe-daliero con 295 posti letto a cuise ne sommano ulteriori 150 dialtre due strutture. Il Dg RobertoAbati ha illustrato i passaggi piùsignificativi dell’intero percorso,non ancora concluso: i monito-raggi sulle attività, concordaticon le amministrazioni locali,proseguono, per verificare che irisultati siano corrispondenti a

quelli attesi.«L’esperienzache abbiamo co-nosciuto oggi ciè sembrata mol-to avanzata e si-curamente repli-cabile; proponepercorsi assi-stenziali per noidi assoluta novi-

tà e oltre a questo - ha detto ildirettore sanitario Veglio - allaluce dei cambiamenti impostidalle minori risorse economichee dagli avanzamenti tecnologiciquesto modello coniuga soluzio-ni virtuose con gli standard sani-tari che dobbiamo garantire aipazienti e risponde alle aspettati-ve di salute della popolazionelocale».

Daniela Ponticelliufficio stampa Asl 3 di Pistoia

▼ AREZZOLa sezione Valdarno dell’Associazioneitaliana contro l’epilessia (Aice) ha do-nato al reparto di Neurologia dell’Ospe-dale di Santa Maria alla Gruccia unvideo Elettroencefalografo per la dia-gnostica di forme inusuali e meno fre-quenti di epilessia. Una “interfaccia”dell’apparecchiatura già esistente che,grazie a una telecamera, permetterà ditenere sotto controllo in uno stessoschermo sia il tracciato Eeg sia il pa-ziente sottoposto a esame. «L’elettroen-cefalogramma (Eeg) è l’esame che regi-stra l’attività elettrica dei neuroni cere-brali localizzati nella corteccia - diceGraziano Buzzi, responsabile del cen-tro Epilessia del Valdarno -. Si tratta diuna metodica di indagine per la valuta-zione della funzionalità del Sistema ner-voso centrale».

▼ LIVORNOFirmata una convenzione tra Asl 6 e Co-mune di Santa Luce per l’apertura di unnuovo Centro unico di prenotazione(Cup). All’interno di due farmacie delterritorio sarà attivata una serie di servizicome la prenotazione e disdetta di serviziambulatoriali della Bassa Val di Cecina,l’attivazione della carta sanitaria elettroni-ca (Cse) e il ritiro dei referti tramite moda-lità digitale sicura con Cse. «Il servizio -ha dichiarato il direttore generale del-l’Azienda Usl 6 - sarà attivo entro la finedel mese non appena saranno terminate leprocedure tecniche necessarie. L’idea na-sce dal Progetto sperimentale di accessofacilitato ai servizi aziendali che prevedela realizzazione di Cup decentrati che pos-sano venire incontro alle esigenze dei cit-tadini e facilitare il loro rapporto con lasanità locale».

▼ EMPOLIIl Piano triennale 2015-2017 per la pre-venzione della corruzione e per la traspa-renza e l’integrità dell’Asl 11 è pubblica-to sul sito internet aziendale. Il documen-to, approvato il 30 gennaio, è stato redattoe adottato nel rispetto della normativanazionale in materia di prevenzione e re-pressione della corruzione e dell’illegalitànella pubblica amministrazione, nel rispet-to del Piano nazionale anticorruzione enel rispetto degli obblighi di pubblicità,trasparenza e diffusione delle informazio-ni da parte delle pubbliche amministrazio-ni. La bozza del Piano è stata soggetta auna procedura aperta alla partecipazionee consultazione al fine di raccogliere indi-cazioni e suggerimenti provenienti dalleassociazioni e dagli utenti. Il documentoè stato condiviso con le Rsu e i sindacatiaccreditati presso l’Asl 11 di Empoli.

▼ FIRENZESiglata a Careggi una convenzione fraAssociazione italiana arbitri e Medici-na dello sport. A firmare la convenzio-ne lo scorso 3 febbraio il direttoregenerale dell’Azienda ospedaliero-uni-versitaria Careggi Monica Calamai edal Presidente nazionale dell’Associa-zione italiana arbitri (Aia) MarcelloNicchi. L’accordo assegna alla Medici-na dello sport dell’Aou fiorentina ilcompito di eseguire visite, diagnosti-ca strumentale, analisi e accertamentisanitari per gli arbitri tesserati e idipendenti dell’Associazione degli ar-bitri. La Medicina dello Sport di Ca-reggi, diretta da Giorgio Galanti, è unriferimento a livello nazionale nellostudio delle patologie in ambito agoni-stico e amatoriale con circa 7milavisite all’anno.

Sono state 55.000 le chiamateeffettuate nel 2014 al nume-

ro del centralino unico della con-tinuità assistenziale della Asl 8di Arezzo (ex Guardia medica).Di queste, 40.100 sono state tra-sferite ai 18 medici che sono inservizio nei giorni festivi, prefe-stivi e tutti i giorni dalle 20 disera alle 8 del mattino. Le altre14.900 chiamate sono state inter-rotte direttamente dall’utente, op-pure sono state semplici chiama-te per informazione, oppure nonhanno potuto avere risposta pertroppo traffico, da parte del servi-zio stesso. Di-cembre, anche acausa dell’arrivodell’epidemia in-fluenzale, il me-se più “nero”,con quasi sette-mila chiamate.

Nella centra-le telefonica glioperatori, quan-do il cittadino chiama, pongonopoche rapide domande per potergestire al meglio il servizio: no-me e cognome, nome del medi-co curante, luogo nel quale ilcittadino in quel momento si tro-va. L’operatore non chiede (per-ché non è di sua competenza) leragioni mediche per cui il cittadi-no chiama. Ma a quel punto hatutte le informazioni necessarieper poter gestire la richiesta.

Tramite un apposito softwa-re verifica la correttezza dei dati

forniti e mette in collegamentoil cittadino con il medico di con-tinuità assistenziale, che vienerintracciato sul telefono cellula-re aziendale. Il medico rispondeanche se è fuori sede. Qualorasia impossibilitato (perché inquel momento sta eseguendouna visita a domicilio) sarà pre-mura dell’operatore di centralechiedere al cittadino di richiama-re più tardi. Nel frattempo, se ilmedico di continuità assistenzia-le si mette in contatto con lacentrale, questa provvede a col-legarlo con il cittadino che ha

chiamato. Inquesto modo vie-ne evitata quelladifficoltà di co-municazioneche a volte, inpassato, ha crea-to disagi diretti eindiretti.

Da ricordareche la continuità

assistenziale garantisce tutte lenotti, nei giorni festivi e prefesti-vi, una risposta alle esigenze de-gli utenti che hanno necessità diun medico per interventi nonurgenti: per questi ultimi c’èsempre il 118. Le telefonate so-no tutte registrate per garantire,in caso di contestazione, unatracciabilità certificata delle chia-mate.

Pierluigi Amoriniufficio stampa Asl 8 di Arezzo

Virus influenzale,a dicembreil mese più nero

Protagonistiil “San Giuseppe”e le associazioni

E la Valle d’Aostaprende a prestitola sperimentazione

Integrazione ospedale-territorio,allo studio il modello «Piot»

Continuità assistenziale nell’Asl 8:bilancio di un sistema «a regime»

Trapianti e donazioni, in équipei 16 interventi multiorgano

17-23 febbraio 2015 TOSCANA 7

Page 8: OKKIOALLASALUTE Comestannoinostri bimbi

8 17-23 febbraio 2015