consumi in ripresa ma bisogno di cambiamento ai massimi storici

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4 5 2 IL TEMA DEL MESE Il risveglio economico e il ceto medio tradito LE DINAMICHE IN ATTO Un nuovo blocco sociale alla ricerca di rivalsa Tutti i diritti riservati. MARZO 2015 IL CLIMA ECONOMICO Si alleggerisce il peso della crisi sulle famiglie LAB 6 Come vota chi ha subito i colpi della crisi 7 La leggera ripresa dei consumi delle famiglie 8 Il graduale ritorno del ceto medio 9 Torna a crescere la spesa alimentare swg.it twitter.com/SWGpoliticAPP facebook.com/PoliticAPP 10 Timidi miglioramenti nei trend di consumo 11 Il bisogno di cambiamento resta ai massimi storici

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IL TEMA DEL MESE

Il risveglio economico e il ceto

medio tradito

LE DINAMICHE IN ATTO

Un nuovo blocco sociale alla ricerca

di rivalsa

Tutti i diritti riservati. MARZO 2015

IL CLIMA ECONOMICO

Si alleggerisce il peso della crisi sulle famiglie

LAB

6 Come vota chi ha subito i colpi della crisi

7 La leggera ripresa dei consumi delle famiglie

8 Il graduale ritorno del ceto medio

9 Torna a crescere la spesa alimentare

swg.it

twitter.com/SWGpoliticAPP

facebook.com/PoliticAPP

10 Timidi miglioramenti nei trend di consumo

11 Il bisogno di cambiamento resta ai massimi storici

PAGINA 2

IL TEMA DEL MESE

Il risveglio economico e il ceto medio tradito

La crisi lentamente rallenta la sua morsa. I segnali di risveglio economico si moltiplicano, ma nelle viscere del Paese restano alte le pulsioni rancorose e la voglia di cambiare. Questa è l’istantanea scattabile oggi. Un quadro a due velocità, in apparente contraddizione tra loro, con segnali di ripresa da un lato e mantenimento del le spinte rabbiose dall’altro lato. I d a t i c h e s e g n a l a n o l a ritonificazione economica ormai sono plurimi e vanno osservati nel loro insieme. Le famiglie, dopo la brusca frenata nei consumi, tornano cautamente a spendere. Non siamo ai livelli dell’inizio millennio, ma la propensione alla spesa per alimentari e tempo libero, in questo inizio 2015, fa registrare un +4% rispetto all’anno precedente. La propensione alla spesa per

abbigliamento e calzature, per parte sua, marca un positivo ma tentennante +2% rispetto all’anno scorso. Il riavvio dei motori del consumo lo possiamo analizzare anche da un altro punto di osservazione. Nel 2013, la quota di famiglie che a f fe rmava d i ave r r ido t to drasticamente i consumi era al 55%. Nell’arco di due anni il quadro sembra migliorato e la quota di famiglie che continua a ridurre le spese è scesa al 35%, mentre aumenta la quota di quanti affermano di spendere un po’ di più: nel 2013 era al 21%, oggi è al 28%. In questo avvio di 2015 il barometro economico del le famiglie italiane punta al variabile fat icosamente, cercando di l a s c i a r s i a l l e s p a l l e g l i addensament i nuvolos i p iù intensi.

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LO SGUARDO ALLA SOCIETÀ

Un Paese tra ripresa e addensamenti rabbiosi PAGINA 3

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La quota di persone che affermano di vivere una condizione di disagio economico, infat t i , s i sono p r o g r e s s i v a m e n t e r i d o t t e , passando dal 51% di un anno fa, al 40% di oggi. Se i segnali di riavvolgimento del c l ima economico s i s tanno timidamente manifestando, il barometro del clima socio-politico permane, invece, turbolento, con a d d e n s a m e n t i a s t i o s i e r a d i c a l i z z a t i . L a s p i n t a a l cambiamento resta elevata e l’indicatore riforma-rivoluzione, non a caso, si mantiene sugli stessi livelli del 2014: con il 43% dell’opinione pubblica che esprime l’esigenza di cambiamenti radicali, forti, urgenti e non mediati. Per comprendere le ragioni dell’apparente antinomia tra ripresa e perdurare del rancore, occorre considerare l’effetto profondo indotto dalla crisi:

l’infragilimento e la drastica riduzione del ceto medio. Nel 2005 oltre il 70% degli italiani si sentiva parte del ceto medio. Ancora nel 2010, in piena crisi, ma con la speranza di uscirne velocemente, il 62% dell’opinione pubblica si collocava nel segmento intermedio della società. Il perdurare della crisi, la mutazione del rapporto tra individui e società sospinto dal protrarsi delle perturbazioni economiche, nonché l’aggravarsi della crisi sistemica del nostro Paese, con il palesarsi e l’incrociarsi dei molteplici deficit nazionali (politici, imprenditoriali, civici e morali), hanno ingenerato uno smottamento sociale di una parte consistente e robusta dell’opinione pubblica. Nel 2012 la quota di persone che si sentiva parte del ceto medio è crollata al 37%, con un cambio di prospettiva che ha coinvolto un quarto del Paese.

LE DINAMICHE IN ATTO

Un nuovo blocco sociale alla ricerca di rivalsa

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Nel corso degli ultimi due anni il quadro è mutato in modo limitato e solo con il 2015 si può parlare di una prima inversione di tendenza, con un aumento del 5% (rispetto al 2012) del le persone che si collocano nel ceto medio. Nonostante il riaccendersi dei motori economici, quindi, il quadro delle dinamiche sociali appare ancora ripiegato e la quota di persone e famiglie che hanno dovuto mutare la rappresentazione sociale di sé permane consistente. Un segmento, che possiamo chiamare ceto medio tradito, in cui aleggia vorticoso il senso di delusione, paura e rancore verso il Paese; in cui troviamo la maggior spinta al cambiamento, al la radicalizzazione. Ci troviamo di fronte a un blocco soc ia le nuovo, composi to e disomogeneo, i cui adepti li possiamo incontrare lungo l’intero

stivale e non solo al Nord. Si tratta di un agglomerato sociale in movimento, che ambisce a un ruolo sociale, a una innovativa narrazione di sé e a una fresca identità politica. Il ceto medio tradito è al la r icerca di un catalizzatore politico in grado di rispondere, in modo diretto e radicale, al bisogno di nuova rappresentanza e, al contempo, adatto a raccogliere i sentimenti di riscatto e di rivalsa dal tradimento, offrendo un nuovo senso di identità, forza e riconoscimento sociale. Se il ceto medio dinamico e rampante, uscito dagli anni Ottanta, aveva trovato in Berlusconi l’attore politico in cui immedesimarsi, il neo-blocco sociale del ceto medio tradito, sta inconsolabilmente cercando il soggetto in grado di raccontarlo, di fornirgli dignità sociale e risposta politica.

PAGINA 4

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IL CLIMA ECONOMICO

PAGINA 5

Valori espressi in %.

La situazione economica in cui si trova le sta creando: SOMMA DI QUANTI RISPONDONO “UN FORTE DISAGIO”

E “UN CERTO DISAGIO”

2014

2015

%

%

Si alleggerisce il peso della crisi sulle famiglie

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PAGINA 6

IL CLIMA ECONOMICO 2

Come vota chi ha subito i colpi della crisi

Valori espressi in %.

indecisi

un forte disagio 18 16 10 19 15

un certo disagio 31 26 15 21 19

UN FORTE + UN CERTO DISAGIO 49 42 25 40 34

La situazione economica in cui si trova le sta creando:

16

24

un forte disagio

un certo disagio

DATO MEDIO 2015

%

DISAGGREGAZIONI POLITICHE 2015

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GLI ITALIANI E GLI ACQUISTI

La leggera ripresa dei consumi delle famiglie PAGINA 7

Valori espressi in %.

Consideri le spese complessive per i consumi del suo nucleo familiare, al netto delle spese fisse legate a eventuali affitti/mutui/rate.

Rispetto al 2013, lei direbbe che oggi lei/la sua famiglia spende:

21%

55%

28%

35%

2013

SPENDE DI PIÙ

SPENDE DI MENO

SPENDE DI MENO

SPENDE DI PIÙ

2015

Valori espressi in %.

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PAGINA 8

CLASSI SOCIALI

Il graduale ritorno del ceto medio

Quota di quanti sentono di appartenere al ceto medio:

62

37 39 42

2010 2012 2013 2015

Valori espressi in %.

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LAB

DENTRO IL CARRELLO

Torna a crescere la spesa alimentare PAGINA 9

Rispetto al 2013, oggi quanto spende lei o la sua famiglia per le seguenti tipologie di prodotti/attività?

25 12 11

51

31 35

24 57 54

GENERI ALIMENTARI

TEMPO LIBERO E TECNOLOGIA

ABBIGLIAMENTO

spende di più spende di meno spende in egual misura

DATI 2015

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PAGINA 10

ITALIA & CRISI

Timidi miglioramenti nei trend di consumo

Valori espressi in %.

Quale delle seguenti frasi descrive meglio la sua situazione economica?

posso permettermi quello di cui ho bisogno e posso sostenere diverse spese extra

6

posso permettermi quello di cui ho bisogno e pochi extra

36

posso permettermi soltanto quello di cui ho strettamente bisogno

32

non riesco nemmeno a coprire le spese strettamente necessarie 14

non sa 12

42%

INTERVISTATI CON UN POTENZIALE DI CONSUMO MEDIO O ALTO

INTERVISTATI CON UN BASSO POTENZIALE DI CONSUMO

46%

DATI 2015

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RIVOLUZIONE O RIFORME

Il bisogno di cambiamento resta ai massimi storici

Alcuni ritengono che per cambiare veramente le cose in Italia ci vorrebbe una rivoluzione, altri pensano che occorra andare sulla strada

delle riforme. Quale delle due posizioni condivide maggiormente?

Valori espressi in %.

NOTA INFORMATIVA per tutti i dati pubblicati: Dati Archivio SWG. Periodo di esecuzione: febbraio 2015. Metodo di rilevazione: sondaggi CAWI su un campione rappresentativo nazionale di 1000 soggetti maggiorenni.

56 55

44 44 43

48 52 48

28 33

46 45 48

43 38

43

16 12 10 11 9 9 10 9

giu 11 gen 12 dic 12 set 13 ott 13 dic 13 apr 14 gen 15

riforme rivoluzione non so

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