#controognimafia - 1° incontro
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L’ASSOCIAZIONE OFFICINA CIVICA E L’ASSOCIAZIONE LABORATORIO POLIS PROPONGONO TRE MOMENTI PER APPROFONDIRE IL TEMA DELLE MAFIE AL NORD E I LORO LEGAMI CON IL TESSUTO POLITICO, SOCIALE E
PRODUTTIVO A SCAPITO DEL BENE COMUNE.
CONTROOGNI MAFIA
GIOVEDÌ 22 GENNAIOORE 20.30Auditorium San SalvatoreRodengo Saiano
Laboratorio Polis
#CONTROOGNIMAFIA1
giovedì 22 Gennaio 2015 - auditorium S. Salvatore, Rodengo Saiano
1 cos'è "Riparte il Futuro";
a chi si rivolge;
da quali premesse nasce questa iniziativa;
quali obiettivi intende raggiungere.
GIANLUCA COMINASSI
EMANUELE ZILIANI
Sindaco di Castegnato, Comune aderente al progetto di Libera “RIPARTE IL FUTURO”
Consigliere comunale di Castegnato delegato alla trasparenza
2le ragioni dell’adesione all’iniziativa;
le prescrizioni;
i maggiori rischi di illegalità in un paese come il vostro.
GIUSEPPE GIUFFRIDAResponsabile Beni Confiscati LIBERA - Associazioni, Nomi e Numeri contro le mafie, coordinamento provinciale Brescia - coordinamento Regionale Lombardia
GIUSEPPE GIUFFRIDA
3la corruzione e le mafie;
i beni confiscati nel nostro territorio;
quale impegno delle amministrazioni pubbliche.
#CONTROOGNIMAFIA1
giovedì 22 Gennaio 2015 - auditorium S. Salvatore, Rodengo Saiano
1 cos'è "Riparte il Futuro";
a chi si rivolge;
da quali premesse nasce questa iniziativa;
quali obiettivi intende raggiungere.
GIUSEPPE GIUFFRIDAResponsabile Beni Confiscati LIBERA -
Associazioni, Nomi e Numeri contro le mafie, coordinamento provinciale Brescia -
coordinamento Regionale Lombardia
“Contro Ogni Mafia”Legalità e Trasparenza
nella Pubblica Amministrazione
Rodengo Saiano, 22 gennaio 2015
Giuseppe Giuffrida
■ Rapporto Ue sulla corruzione: legge italiana insufficiente, un costo da 60 miliardi annui. La metà dell'intera Europa
■ Il primo report della Commissione è impietoso con l'Italia: conflitto d'interesse, leggi ad personam, lunghezza dei processi e conseguente prescrizione, collusioni tra politica, imprenditoria e criminalità, appalti truccati.
Art. 416 ter Scambio elettorale politico-mafioso (1)Chiunque accetta la promessa di procurare voti mediante le modalità di cui al terzo comma
dell'articolo 416-bis in cambio dell'erogazione o della promessa di erogazione di denaro o di altra utilità è punito con la reclusione da quattro a dieci anni.
La stessa pena si applica a chi promette di procurare voti con le modalità di cui al primo comma.
(1) Articolo cosi’ modificato dalla L. 17 aprile 2014, n. 62
Delitti contro la Pubblica AmministrazionePRT Brescia
2012/2013 2013/2014
Corruzione 15 22Concussione 4 7Peculato 53 91Indebita percezioneFinanziamenti frodi in erogazioni da enti pubblici e C.E 57 93
#CONTROOGNIMAFIA1
giovedì 22 Gennaio 2015 - auditorium S. Salvatore, Rodengo Saiano
GIANLUCA COMINASSI
EMANUELE ZILIANI
Sindaco di Castegnato, Comune aderente al progetto di Libera “RIPARTE IL FUTURO”
Consigliere comunale di Castegnato delegato alla trasparenza
2le ragioni dell’adesione all’iniziativa;
le prescrizioni;
i maggiori rischi di illegalità in un paese come il vostro.
#CONTROOGNIMAFIA1
giovedì 22 Gennaio 2015 - auditorium S. Salvatore, Rodengo Saiano
GIUSEPPE GIUFFRIDAResponsabile Beni Confiscati LIBERA -
Associazioni, Nomi e Numeri contro le mafie, coordinamento provinciale Brescia -
coordinamento Regionale Lombardia
3la corruzione e le mafie;
i beni confiscati nel nostro territorio;
quale impegno delle amministrazioni pubbliche.
““Contro Ogni Mafia”Contro Ogni Mafia”Legalità e Trasparenza Legalità e Trasparenza
nella Pubblica Amministrazionenella Pubblica Amministrazione
Rodengo Saiano, 22 gennaio 2015Rodengo Saiano, 22 gennaio 2015
Giuseppe Giuffrida Giuseppe Giuffrida
LE CLASSIFICHE le abbiamo imparate…e adesso?LE CLASSIFICHE le abbiamo imparate…e adesso?
Immobili Immobili 11238 11238 AziendeAziende 1708 1708 Totale beniTotale beni 12946 12946
1.1. SICILIA 5515SICILIA 55152.2. CAMPANIA 1918CAMPANIA 19183.3. CALABRIA 1811CALABRIA 18114.4. LOMBARDIA 1186LOMBARDIA 11865.5. PUGLIA 1126PUGLIA 11266.6. LAZIO 645LAZIO 6457.7. PIEMONTE 181PIEMONTE 1818.8. EMILIA ROMAGNA 112EMILIA ROMAGNA 112
9.9. SARDEGNA 104 SARDEGNA 104 10.10. VENETO 88VENETO 88
LE CLASSIFICHE le abbiamo imparate…e adesso?LE CLASSIFICHE le abbiamo imparate…e adesso?
AZIENDEAZIENDEAziende in gestione 1211Aziende in gestione 1211Aziende uscite dalla gestione 497Aziende uscite dalla gestione 497Totale Aziende 1708Totale Aziende 1708
1.1. SICILIA 623SICILIA 6232.2. CAMPANIA 347CAMPANIA 3473.3. LOMBARDIALOMBARDIA 2232234.4. CALABRIA 161CALABRIA 1615.5. PUGLIA 131PUGLIA 131
BENI CONFISCATI: DOVEBENI CONFISCATI: DOVELombardia situazione al 7 gennaio 2013Lombardia situazione al 7 gennaio 2013
ProvinciaProvincia In In gestionegestione
Destinati Destinati consegnatconsegnat
ii
Destinati Destinati non non
consegnatconsegnatii
Usciti Usciti dalla dalla
gestionegestione
Non Non confiscati confiscati
in via in via autonomaautonoma
Aziende Aziende in in
gestionegestione
Aziende Aziende uscite uscite dalla dalla
gestionegestione
Totale*Totale*
BERGAMOBERGAMO 77 1818 11 00 00 11 11 2828
BRESCIABRESCIA 2424 6363 44 33 1212 1515 1515 124124
COMOCOMO 1313 2828 22 1414 00 22 88 6767
CREMONACREMONA 55 22 00 00 00 00 00 77
LECCOLECCO 22 3232 11 55 00 66 1313 5959
LODILODI 66 11 00 00 00 00 00 77
MANTOVAMANTOVA 00 55 00 00 11 22 00 77
MILANOMILANO 163163 379379 1212 77 4747 7171 7676 708708
MONZAMONZAE BRIANZAE BRIANZA 1919 1515 33 77 44 44 33 5151
PAVIAPAVIA 1515 2020 11 22 22 00 33 4141
SONDRIOSONDRIO 00 44 00 00 00 00 00 44
VARESEVARESE 3636 3939 22 33 00 11 22 8383
Tipologia dei beni immobili
Page 7al mese di dicembre 2012
Quasi il 50% è composto da abitazioni, ville e case indipendenti
Il 30% circa è composto da box, garage, cantine, posti auto, etc.
Es. autosilo, lastrico solare...
Stato dei beni immobili
Page 8al mese di dicembre 2012
Utilizzo dei beni immobili destinati
Page 9
Le ragioni del non utilizzo
Page 10
Es. in attesa lottizzazione, terreno inquinato.
Chi gestisce i beni
Page 11
Settori dell’attività svolta dagli assegnatari
Page 12
Es. Ambiente, protezione civile
Come vengono utilizzati i beni
Page 13
I servizi offerti e l’utenza
Page 14
Es. Protezione civile, sistemazione verde pubblico
Beni confiscati e economia sociale
Page 15
Perché occuparsi dei beni immobili confiscati?
Dal «Monitoraggio» di Libera in Lombardia:
Il processo di confisca dei beni agisce su diversi piani:
· una dimensione giudiziaria con l’affermazione del principio di legalità;
· una dimensione economica con la restituzione diretta al territorio di risorse sottratte con procedure illecite o con operazioni di riciclaggio di capitali illegali in economia legale, fornendo un’opportunità di crescita e sviluppo tangibile;
· una dimensione sociale e culturale, dimostrando che le mafie non sono invincibili e i cittadini non devono accettarne mai i compromessi;
· una dimensione politica, nel momento in cui si restituisce alla popolazione la fiducia nelle istituzioni e nella vita democratica del Paese.
Impresa bene comune: le aziende confiscate per il lavoro vero, in collaborazione con Unioncamere, InfoCamere, le organizzazioni datoriali, sindacali e professionali, della cooperazione e della finanza etica, con i giovani imprenditori, i giovani dottori commercialisti e i giovani del credito cooperativo al fine di coinvolgere le imprese sane del Made in Italy al servizio del recupero, salvaguardia e valorizzazione delle aziende sequestrate e confiscate.
Libera il welfare: i beni confiscati per l’inclusione sociale, in collaborazione con le organizzazioni che si occupano di accoglienze, servizi alla persona, marginalità, reinserimento lavorativo e con tutti quei soggetti che hanno aderito nei mesi scorsi alla campagna Miseria Ladra.
Libera il welfare
È arrivato il momento di compiere un ulteriore passo avanti ovvero allargare il campo d'azione ai beni immobili confiscati, soprattutto quelli che rientrano nella categoria di appartamenti e ville (e non solo terreni e aziende) per pensare ad un loro recupero e ad una loro valorizzazione che permetta di trasformarli in luoghi di accoglienza, di recupero, di incontro e di assistenza per persone in difficoltà che vivono in una condizione di povertà e di marginalità sociale.
E' maturo il tempo di pensare ad un nuovo modo di fare sicurezza, costruendo occasioni nelle città capaci di accogliere le istanze e i problemi, togliendo consenso sociale alle culture della devianza e della violenza, costruendo città sicure perché vivibili.
Il riutilizzo sociale dei beni confiscati, non può che essere manifestazione concreta dello svolgimento di questa funzione.
La stessa Corte Costituzionale l’ha riconosciuta con recenti sentenze nelle quali ha affermato che «la restituzione alle collettività territoriali - le quali sopportano il costo più alto dell’“emergenza mafiosa” – delle risorse economiche acquisite illecitamente dalle organizzazioni criminali rappresenta (…) uno strumento fondamentale per contrastarne l’attività(…)».
Bisogna costruire giustizia sociale. Possiamo farlo, partendo dalla rete delle esperienze che abbiamo e da quelle che costruiremo, mettendo in circolo saperi, capacità, idee, innovazioni in grado di cambiare la direzione del nostro Paese.
A partire dai beni confiscati, vogliamo dimostrare come sia possibile realizzare forme di welfare, capaci di far uscire dalla marginalità sociale, dalla povertà migliaia di persone; come sia possibile creare opportunità per tutti, ricchezza diffusa, benessere collettivo.
Pensiamo, senza retorica, che sia possibile con la forza delle idee e della legalità costruire i presupposti per una società più giusta.
Libera impresa bene comuneL’obiettivo della campagna è quello di coinvolgere il sistema imprenditoriale italiano in una grande iniziativa per il rilancio della nostra economia: trasformare ogni azienda sottratta alle mafie in un esempio di buona economia, in un modello del vero Made in Italy.
Perché questo possa accadere, ogni azienda confiscata dovrà essere“adottata” da imprese leader del settore, fino a quando non si deciderà la sua destinazione: la nascita di cooperative di lavoratori a cui affidarla come prevede la legge n. 109/96, l’affitto o la vendita.
Raccolta firme promossa da IDV per vendita dei beni confiscati
Libera non aderisce a nessuna campagna promossa da partiti politici.
Entrando poi nel merito, seppur a grandi linee, del testo di riforma normativa, si nota che seppur mossa da principi condivisibili, la proposta di legge presenta una forte criticità nella previsione della vendita automatica di quei beni confiscati non destinabili in 90 giorni.
Questa riforma non è accoglibile perchè tutte le criticità di assegnazione per le finalità sociali e pubbliche previste dal codice delle leggi antimafia, devono essere superate con vari strumenti e - certamente - non vanno prese a giustificazione dell'esigenza di fare cassa.
Siamo, infine, alla vigilia di un testo di modifica normativa di iniziativa governativa che sarà presto portato in Consiglio dei Ministri, senza dimenticare la prima relazione che sta per essere approvata dalla Commissione parlamentare antimafia e la proposta di legge d'iniziativa popolare sulle aziende sequestrate e confiscate promossa dalla campagna Io riattivo il lavoro lanciata dalla Cgil che è all'esame della Commissione Giustizia della Camera.
Libera porterà ancora una volta in queste sedi - come ha già fatto in passato - le sue proposte di miglioramento dei testi legislativi chiedendo che siano approvate al più presto, per rendere più efficace ed autentico il processo di restituzione alla comunità dei beni confiscati alla criminalità organizzata, salvaguardandone in tutti i modi il principio del riutilizzo sociale e prevedendone la vendita solo in casi residuali.
Davide Pati e Enrico Fontana
“Vorrei riprendere – afferma Nando dalla Chiesa – un passaggio dell’intervento della presidente Bindi che ci permette di guardare avanti, si tratta di quello relativo alle ipoteche bancarie sui beni confiscati. E’ mai possibile che per la concessione di un mutuo ad un piccolo imprenditore da parte delle banche ci sia una attenzione minuziosa alla situazione dell’azienda e di fronte ad imprese a capitale mafioso le banche non vedano, attraverso la loro analisi, la reale situazione in cui versano quelle imprese?
E’ arrivata l’ora di cominciare a dire che un mutuo concesso ad imprese di mafia non deve avere valore legale”.
“Questa giornata di svolta – infine commenta – si chiude con una consapevolezza: quella che finalmente cominciamo a chiedere quello che sino ad oggi non avevamo osato chiedere, ovvero che la politica intervenga con le sue specificità e che si facciano precisi passi avanti nella lotta alle mafie”.
#CONTROOGNIMAFIA1
giovedì 22 Gennaio 2015 - auditorium S. Salvatore, Rodengo Saiano
4DOMANDE DAL PUBBLICO
seguite le nostre attività su: www.officina-civica.com • www.associazionelaboratoriopolis.blogspot.com
Si ringraziano per la collaborazione:
Sezioni di Provaglio d’Iseo e “Martiri di Rodengo Saiano”
Fondazione Culturale San Pietro in LamosaLaboratorio Polis
Vi ringraziamo per la partecipazione e vi diamo appuntamento al prossimo incontro:
VENERDÌ6 FEBBRAIOORE 20.30MonasteroSan Pietro in LamosaProvaglio d’Iseo
Il ruolo delle associazioni nel monitoraggio della presenza mafiosa nel nostro territorio e nella diffusione della cultura della legalità
DANIELA FAIFERRIReferente Libera Brescia
FERNANDO SCARLATACoordinatore Comitato Antimafia di Brescia “Peppino Impastato”
ANDREA GRASSOMembro Rete Antimafia Provincia di Brescia