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Farmindustria e Assobiomedica sospendono
il blocco delle sponsorizzazioni e varano
codici di autoregolamentazione
Medici ai Congressi
ma con sobrietà
FARMINDUSTRIA
È scattato ufficialmente prima di Pa-squa, con una circolare di Farmindu-stria a tutte le imprese associate, losblocco delle sponsorizzazioni delleindustrie farmaceutiche a convegni econgressi, grandi e piccini, dei medicie di tutti gli operatori sanitari. Dopo ladelibera del 28 marzo della giunta diFarmindustria, c’è stato il via libera al-la ripresa di un blocco che durava dal25 ottobre scorso, in segno di protestacontro la Finanziaria 2007.Al fine di ridisegnare le regole riguar-danti il finanziamento delle spese perl’ospitalità dei medici ad iniziative con-gressuali (Ecm e non Ecm) da partedelle aziende farmaceutiche, si è cerca-to di definire le tipologie di eventi ed i re-quisiti obbligatori che devono essere ri-spettati per consentire la sponsorizza-zione delle aziende farmaceutiche.Per ogni tipologia sono stati individua-ti criteri di economicità, modalità diaccreditamento, procedure ammini-strative e limiti quantitativi.La presente proposta sarà presentataall’Aifa per chiedere l’intervento e lacollaborazione dell’Agenzia per la certi-ficazione/validazione degli eventi nonEcm, sulla base di criteri condivisi conFarmindustria ed in linea con quelliprevisti per l’accreditamento Ecm.La partita cui ora guardano le indu-
strie, oltre al dialogo con le associazio-ni mediche e scientifiche, è il “tavolo”col Governo dal quale potrebbero sca-turire le prime indicazioni politicheforse già previste nel prossimo Dpef.
Codice
di autoregolamentazione
Tipologie di eventi
1. Eventi all’estero organizzati da so-cietà scientifiche o enti/istituzionipubblici.
2. Eventi in Italia internazionali e na-zionali organizzati da Società scien-tifiche o enti/istituzioni pubblici(monosponsor e plurisponsor).
3. Simposi organizzati o sponsoriz-zati dalle aziende all’interno deglieventi di cui al punti 1. e 2. (sim-posi “satellite”).
4. Eventi locali sponsorizzati ma nonorganizzati dalle aziende.
5. Eventi organizzati dalle aziende(le visite ai laboratori di ricercae/odi produzione, comprese neglieventi organizzati dalle aziende,devono prevedere eventi formativiadeguati della durata di 4 ore e so-no soggette alle medesime dispo-sizioni previste al punto 5): all’e-stero ed a livello nazionale.
Criteri di economicità
Fermo restando quanto previsto dalla
SCUOLA DI FORMAZIONE SINDACALE
Strumenti operativi a supporto
delle funzioni manageriali
della dirigenza medica
Il 1º ottobre parte il primo dei dieci moduli del corso rivolto ai quadri sindacali dell’AAROI
L’attivazione di una ini-ziativa, di formazionemanageriale costitui-sce una scelta strategi-
ca per un’ Associazione come l’AAROI,da sempre impegnata a fornire ai pro-pri iscritti servizi che li aiutino ad in-terpretare al meglio il loro ruolo, siacome professionisti, sia come dirigen-ti, sia come rappresentanti sindacali.L’impegno quotidiano della dirigenza
medica, si realizza rispondendo a tre
ordini di responsabilità:� prima di tutto la responsabilità di
dare agli assistiti, nel peculiare edunico rapporto fiduciario che si in-staura tra medico e paziente, quan-to di meglio, in termini di efficaciaed appropriatezza clinica, possa of-frire lo sviluppo delle conoscenze edelle tecnologie biomediche;
� in secondo luogo la responsabilità diun utilizzo ottimale delle risorsemesse a disposizione, dato che l’e-quilibrio economico del sistemaazienda è strumento indispensabileaffinché essa possa conseguire il fineultimo che ne costituisce la ragioned’essere stessa: la tutela della salute;
� in terzo luogo la responsabilità di con-tribuire, se e in quanto rappresentantisindacali, a migliorare l’organizzazio-ne del lavoro, il clima organizzativo,condizioni e premesse per l’ottimizza-zione dei processi assistenziali.
Affinché ciascuno di noi possa rispon-dere al meglio a queste responsabilitàè indispensabile investire risorse ade-guate in interventi formativi che dianoconoscenze tecniche, competenzespecialistiche, criteri e strumenti ope-rativi di concreta utilità pratica, inter-
venti formativi che siano:� di alto profilo per la pregnanza dei
contenuti e l’autorevolezza dei do-centi, scelti tra esperti accreditati alivello nazionale nell’ambito dellediverse tematiche affrontate;
� integrati in una visione strategica dicontinuità della formazione comeprocesso continuo;
� connessi, per i contenuti espressi,all’evoluzione del processo di riordi-no del servizio sanitario nazionale,degli istituti e delle norme che deli-mitano gli spazi della nostra azionesul piano professionale e gestionale.
È questa la linea indicata dai delegatidell’VIII Congresso Nazionale del-l’AAROI tenutosi a Napoli nel dicem-bre 2005 che si è concretizzata nellanascita di una Scuola permanente di
Scuola di Specializzazione
in Medicina di Emergenza Urgenza
AAROI-SIAARTI-SIARED e CPOAR
confermano lo stato
di agitazione e scrivono ancora
agli interlocutori istituzionali
Il 24 ottobre un sit-in davanti al Ministero della Salute
per difendere le competenze professionali
degli Anestesisti Rianimatori Italiani
Dopo la lettera del 18 di-cembre 2006 firmata daiPresidenti di AAROI –SIAARTI – SIARED e
CPOAR, inviata agli interlocutori istitu-zionali (e pubblicata sul n. 1 gennaio2007 del nostro giornale) tutto è ancorafermo. Non c’è stato il tavolo di confron-to da noi richiesto con i Ministridell’Università e della Salute per correg-gere le scelte fin qui effettuate né, d’altrocanto, vede la luce, in nessuna delle no-stre Università, l’attivazione dei corsi del1º anno della Scuola di Specializzazionein Medicina di Emergenza Urgenza.
Nella seconda lettera, indirizzata aglistessi interlocutori istituzionali e pub-blicata a pagina 3, c’è una forte aper-tura verso i colleghi che lavorano neiservizi di Pronto Soccorso, a cui si ri-conosce il diritto di rivendicare unospessore culturale e professionale at-traverso la istituzione di una Scuola diSpecializzazione in medicina di ur-genza e non anche di emergenza, ter-mine quest’ultimo che rappresentauna condizione clinica che può pre-sentarsi in tutte le specialità medicochirurgiche e che non può essere es-
Continua alle pagine 4 e 5
Continua a pagina 3 Continua a pagina 3
Convenzione Assicurativa AAROI-CARIGE tramite Willis
SCONTO DEL 50% SUL PREMIO DI 1º RISCHIO
PER I COLLEGHI CHE ADERIRANNO DOPO IL 30 GIUGNO 2007
La proposta a pagina 6
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SEDE NAZIONALE•ViaXX Settembre, 98/E •00187 Roma•Tel. 06.47825272 •Fax 06.47882016 •e-mail: [email protected]
PRESIDENTE NAZIONALE •Dott. VINCENZOCARPINO•ViaE. Suarez, 12 •80129 Napoli •Tel. 081.5585160 •Fax 081.5585161 •e-mail: [email protected]
VICE PRESIDENTE NORD •Dott. GIANMARIOMONZA •ViaC. Franchi, 120 •21040 Cislago (Va) •Tel. e Fax 02.96409202 •e-mail: [email protected]
VICE PRESIDENTE CENTRO •Dott.MARCOCHIARELLO•ViaCav.diV.Veneto,34•62027S.SeverinoM.(Mc)•Tel.0733.633601•Fax0733.646140•e-mail:[email protected]
VICE PRESIDENTE SUD •Dott. MARIORE •ViaMichelangelo, 450 •90135 Palermo •Tel. 091.6662927 •Fax 091.6662920 •e-mail: [email protected]
PRESIDENTE SIARED •Dott. GIUSEPPE MARRARO•ViaMarco Polo, 55 •20049 Concorezzo (Mi) •Tel. 039.6042128 •Fax 02.700404589 •e-mail: [email protected]
PRESIDENTE SIAARTI •Prof. LUCIANOGATTINONI •Piazzadei Daini, 3 •20126 Milano •Tel. 02.55033231 •Fax 02.55033230 •e-mail: [email protected]
COORDINATORE UFFICIO ESTERI•Dott.ssaRAFFAELLA PAGNI •ViaZuccari, 6/A •60129 Ancona•Tel. 071.33271 - 5962313 •Fax 071.5962310 •e-mail: [email protected]
SEGRETARIO•Dott. UMBERTOVINCENTI •Corso Garibaldi, 47 •84123 Salerno •Tel. 089.223093 •Fax 081.8234797 •e-mail: [email protected]
TESORIERE•Dott. MAURIZIOGRECO•ViaA. Minichini, 8 (IV Trav ersa) •80035 Nola (Na) •Tel. 081.5585160 - 081.5124497 •Fax 081.5585161 •e-mail: [email protected]
ABRUZZO •Dott. Stefano MINORA •ViaGalilei, 13 •64015 Nereto (Te) •Tel. 0861.855371 •Tel. e fax 0861.810476 •e-mail: [email protected]
BASILICATA •Dott. NicolaSCACCUTO•Largo Mercato, 4 •85057 Tramutola (Pz) •Tel. 0975.353750 •Fax 0975.612596 •e-mail: [email protected]
CALABRIA •Dott. Guido MINUTO•ViaS. Lucia al Parco, 6 •89124 Reggio Calabria•Tel. 0965.28039 - 0982.977356 •Fax 0982.977270 •e-mail: [email protected]
CAMPANIA •Dott. Elio RECCHIA •ViaE. Suarez, 12 •80129 Napoli •Tel. 081.5585160 •Fax 081.5585161 •e-mail: [email protected]
EMILIA ROMAGNA •Dott.ssaTeresaMATARAZZO•ViaDe’ Romiti, 16 •44100 Ferrara•Tel. 0532.769596 •Fax 0532.711453 •e-mail: [email protected]
FRIULI-VENEZIAGIULIA•Dott.SergioCERCELLETTA•ViaS.Slataper,2/A•33100Udine•Tel.0432.530144-0432.552428•Fax0432.231977•e-mail:[email protected]
LAZIO•Dott. Quirino PIACEVOLI •ViaAndreaBarbazza, 154 •00168 Roma•Tel. e Fax 06.6149007 •e-mail: [email protected]
LIGURIA •Dott. Pasquale DE BELLIS•Viadi S. Zita, 1/14D •16129 Genova•Tel. 010.565263 -010.5552539 •Fax 010.5556860 •e-mail: [email protected]
LOMBARDIA •Dott. Gianmario MONZA •ViaC. Franchi, 120 •21040 Cislago (Va) •Tel. e Fax 02.96409202 •e-mail: [email protected]
MARCHE •Dott. Marco CHIARELLO•ViaCav. di V. Veneto, 34 •62027 S. Severino M. (Mc) •Tel. 0733.633601 •Fax 0733.646140 •e-mail: [email protected]
MOLISE•Dott. Roberto GRAMEGNA •Viadelle Orchidee, 23 •86039 Termoli (Cb) •Tel. 0875.83660 - 0875.7159323 •Fax 0875.702484 •e-mail: [email protected]
PIEMONTE - VALLE D’AOSTA •Dott. Bruno BARBERIS•Corso Re Umberto, 138 •10128 Torino •Tel. e Fax 011.3186439 •e-mail: [email protected]
PROVINCIA DI BOLZANO •Dott. Massimo BERTELLI •ViaHoertmoos, 33 •39018 Terlano (Bz) •Tel. 0471.933267 - 0471.908675 •e-mail: [email protected]
PROVINCIA DI TRENTO•Dott. Giorgio CESARI •ViaMan di Sant’Antonio, 17/2 •38100 Trento •Tel. 0461.921472 - 0461.755289 •Fax 0461.921472 •e-mail: [email protected]
PUGLIA •Dott. Antonio AMENDOLA •PiazzaA. Diaz, 11 •70121 Bari •Tel. e Fax 080.5540557 •e-mail: [email protected]
SARDEGNA •Dott. Paolo CASTALDI •ViaEinaudi, 40 •09127 Cagliari •Tel. 070.664440 - 6094345 •Fax 070.42939 •e-mail: [email protected]
SICILIA •Dott. Mario RE •ViaMichelangelo, 450 •90135 Palermo •Tel. 091.6662927 •Fax 091.6662920 •e-mail: [email protected]
TOSCANA •Dott. Fabio CRICELLI •ViaS. Donato, 24-4 •50127 Firenze •Tel. 055.360415 - 055.3245661 •Fax 055.39069595 •e-mail: [email protected]
UMBRIA •Dott. Luigi RINALDI •Stradadi Piedimonte, 8-D •05100 Terni •Tel. 0744.205262 •Tel. e Fax 0744.306131 •e-mail: [email protected]
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Il giornale è inviato gratuitamente
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Chiuso in Redazione il 9 luglio 2007
Tiratura: 10.000 copie
Spedito il 14 luglio 2007
Organo Ufficiale dell’A.A.R.O.I.
L’A.A.R.O.I. su INTERNET: www.aaroi.it
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Formazione Sindacale che ha organizzato, per i quadri dirigentidella nostra Associazione, un Corso biennale 2007-2008 che sisvilupperà in dieci moduli e al quale parteciperanno ben 220 col-leghi provenienti da tutte le Regioni d’Italia.In attuazione di questa direttiva il Comitato per la formazionecontinua ha predisposto, in collaborazione con Health Manage-ment di Firenze, Istituto di management sanitario fondato e diret-to dal prof. Marzio Scheggi, un programma di formazione artico-lato in dieci moduli di quattro giornate monotematiche che af-frontano argomenti di particolare interesse ed attualità.Il Consiglio Nazionale dell’AAROI, al quale il programma in que-stione è stato sottoposto, ha espresso una valutazione positiva, ri-tenendo l’intervento formativo proposto rispondente alle finalitàappena richiamate, e nella seduta del 31 maggio 2007 ha definiti-vamente approvato sia i contenuti del programma formativo cheil preventivo di spesa per la sua realizzazione.Il Corso è dedicato ai quadri sindacali dell’AAROI, che per il ruolosvolto e l’impegno profuso a tutela dei diritti e degli interessi degliassociati costituiscono ambito privilegiato di un investimento for-mativo che deve fornire conoscenze, competenze e strumentioperativi per facilitare il loro compito.Ai partecipanti al Corso saranno rilasciati i crediti ECM nella mi-sura definita dalla Commissione Nazionale per l’accreditamentodegli eventi formativi del Ministero della Salute.Il numero di partecipanti ad ogni modulo è limitato a ventidue, nu-mero che risponde in maniera ottimale sia ad esigenze logistico or-ganizzative sia ad esigenze di interazione con i docenti, elementientrambi di particolare rilievo per la qualità finale dell’evento.Il Corso avrà inizio il 1º ottobre 2007 e si svolgerà a Roma, pressola sede nazionale dell’AAROI, che dispone di adeguati spazi attrez-zati con i supporti multimediali necessari.Nelle quattro giornate in cui si articola ciascun modulo, dopo unexcursus introduttivo sull’evoluzione degli strumenti di program-mazione e controllo, così come questa si è venuta delineando nel
processo di riordino del Servizio Sanitario Nazionale, saranno ap-profonditi, nella seconda giornata, diritti e prerogative dei rappre-sentanti sindacali nella contrattazione decentrata.La terza giornata tratterà invece dell’evoluzione dei sistemi di mi-surazione delle performance e della balanced scorecard, per con-cludere il percorso formativo con la quarta giornata, dedicata algoverno clinico, nuova prospettiva di recupero della centralità delrapporto medico-paziente in una organizzazione per processi tesaal miglioramento continuo della qualità.I partecipanti alle singole edizioni del modulo formativo dovran-no essere indicati dai Presidenti Regionali, tenendo conto dei po-sti disponibili, che sono stati ripartiti tra le diverse Regioni in mi-sura proporzionale al numero di iscritti in ciascuna di esse. Glistessi Presidenti Regionali dovranno farsi carico di assicurare chead ogni edizione del modulo formativo partecipino gli iscritti nelnumero previsto, provvedendo eventualmente alle necessarie so-stituzioni.Nell’ambito di ciascuna giornata sarà dato il massimo spazio pos-sibile ad esemplificazioni, simulazioni ed applicazioni pratiche,
riducendo al minimo indispensabile i riferimenti di caratterenormativo e concettuale, in un contrappunto sistematico tra pre-supposti teorici e concrete applicazioni operative, in una logica diinterazione dinamica con i partecipanti.Le giornate di formazione prevedono un impegno di quattro ore almattino (dalle 9 alle 13) e di tre ore al pomeriggio (dalle 14 alle17), per un totale di 28 ore di formazione per ogni modulo.Di norma la mattina sarà dedicata all’esposizione dei riferimenticoncettuali e normativi (sempre dando ampio spazio alla parteci-pazione attiva dei discenti), mentre il pomeriggio sarà dedicato alavori di gruppo, esercitazioni, simulazioni e confronti.Al termine di ogni modulo i discenti saranno sottoposti ad un testdi verifica dell’apprendimento degli argomenti trattati, con unquestionario a risposte multiple, strutturato per aree tematiche.Considerato che il prof. Marzio Scheggi, titolare dell’Istituto He-alth Management, collabora con l’AAROI ormai da più di dieci an-ni, a supporto di iniziative di formazione manageriale (molti dinoi ricorderanno il corso itinerante di formazione managerialerealizzato negli anni 1997-1998, che ha costituito un primo signi-ficativo impatto con tematiche che aprivano per molti di noi unoscenario di conoscenze del tutto nuove) è stata affidato al suo Isti-tuto l’incarico di curare la gestione operativa ed il coordinamentoscientifico del programma di formazione.L’istituto curerà anche la predisposizione di un CD che sarà con-segnato a tutti i partecipanti al termine del percorso formativo eche conterrà sia una versione interattiva dei materiali didatticiutilizzati quale supporto allo sviluppo delle singole giornate delcorso, sia documenti e testi ritenuti utili a completare la trattazio-ne delle diverse tematiche.Sono certo che anche questa iniziativa costituirà occasione perconsolidare non solo le nostre conoscenze e competenze tecnichenelle aree tematiche che saranno trattate, ma anche quei rapportidi solidale collaborazione ed impegno nel ruolo che ciascuno dinoi svolge per migliorare l’organizzazione del nostro lavoro. Ho ilpiacere quindi di rivolgere a tutti coloro che saranno impegnatinell’iniziativa, i docenti, i discenti, i Presidenti Regionali e la se-greteria nazionale il migliore affettuoso augurio di buon lavoro.
VincenzoCarpino
Continuadalla prima pagina
Strumenti operativi a supporto ...
clusivo patrimonio di un solo specialista.È impensabile che si autorizzi la nascita di unanuova figura di medico in grado di intervenire intutte le condizioni di emergenza affidandoglicompetenze che gli anestesisti rianimatori svolgo-
no egregiamente da più di 50 anni. Inoltre nellastessa lettera si chiede che vengano modificati gliobiettivi formativi della istituenda Scuola di Spe-cializzazione, in quanto molte attività professio-nalizzanti sono patrimonio dell’anestesista riani-
matore. Infine si chiede che sia approvata unaProposta di Legge di iniziativa parlamentare, giàperaltro assegnata alla Commissione Affari Socialidella Camera, con la quale viene riconosciuta aimedici specialisti in anestesia e rianimazione an-che la competenza professionale in TerapiaIntensiva, in Emergenza, in Terapia Antalgica edin Terapia Iperbarica, ciò al fine di poterle acqui-sire esclusivamente alla nostra disciplina.
Se anche questa volta, di fronte alla nostra disponibi-lità e massima apertura a chiudere la vicenda, nondovessero arrivare risposte convincenti AAROI -SIAARTI - SIARED e CPOAR, saranno costretti allamobilitazione e organizzeranno per il 24 ottobre unsit-in davanti al Ministero della Salute e subito dopouno Sciopero Nazionale della categoria.Qui di seguito pubblichiamo il testo integraledella lettera.
CALENDARIO
MODULO ANNO MESE INIZIO TERMINE
1 2007 OTTOBRE lunedì 1 giovedì 4
2 2007 NOVEMBRE lunedì 5 giovedì 8
3 2007 DICEMBRE lunedì 3 giovedì 6
4 2008 GENNAIO lunedì 14 giovedì 17
5 2008 FEBBRAIO lunedì 4 giovedì 7
6 2008 MARZO lunedì 3 giovedì 6
7 2008 APRILE lunedì 7 giovedì 10
8 2008 MAGGIO lunedì 5 giovedì 8
9 2008 GIUGNO lunedì 9 giovedì 12
10 2008 LUGLIO lunedì 7 giovedì 10
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AAROI-SIAARTI-SIARED e CPOAR confermano lo stato ...
Roma, 25 giugno 2007
Al Ministro dell’Università e della Ricerca, On. Fabio Mussi
Al Ministro della Salute, Sen. Livia Turco
Al Presidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato, Sen. Ignazio Marino
Al Presidente della XII Commissione Affari Sociali della Camera, On. Mimmo Lucà
Al Presidente dell’Osservatorio Naz. per la Formazione Medico Specialistica, Prof. Aldo Pinchera
Agli Assessori Regionali alla Sanità
Loro Sedi
Oggetto: Istituzione della Scuola di Specializzazione in Medicina di Emergenza Urgenza
Facendo seguito alla nota trasmessa alle SS.LL. in data 18 dicembre 2006, siamo costret-
ti a tornare sull’argomento, in conseguenza del fatto che sia il Ministro della Salute Sen.
Livia Turco, che quello dell’Università On. Fabio Mussi, non hanno risposto alle ripetute ri-
chieste di incontro avanzate dai Presidenti Nazionali delle quattro Associazioni più rappre-
sentative dei 12.000 Anestesisti Rianimatori italiani.
Come è noto, nel mese di febbraio 2006, in assenza di qualsiasi tipo di consultazione con i
nostri rappresentanti di categoria, il ministro Moratti, nell’ansimante fase finale del suo
mandato, firmava il decreto di istituzione della nuova Scuola di Specializzazione in Medi-
cina di Emergenza-Urgenza.
In conseguenza di ciò siamo stati costretti a presentare un ricorso al Tar Lazio per la revo-
ca del Decreto, nonché un ricorso alla Corte di Giustizia europea.
Gli Anestesisti Rianimatori, proprio per lo specifico ruolo professionale di salvaguardia delle
funzioni vitali e del trattamento del paziente critico, non solo entro le mura dell’ospedale, ma
anche al di fuori di esse, sono stati per lungo tempo le uniche figure impegnate nella gestio-
ne dell’emergenza. Questi specialisti sono infatti gli unici che possono gestire, a tutto cam-
po, la compromissione delle funzioni vitali fino alla loro stabilizzazione (dalle Sale Operatorie
alle Rianimazioni e Terapie Intensive, dalle urgenze intraospedaliere indifferibili al soccorso
avanzato extra ospedaliero con ambulanze di rianimazione ed elicotteri di soccorso) assicu-
rando, tra l’altro, anche qualificate prestazioni di Terapia del dolore e di Terapia Iperbarica.
Queste molteplici competenze evidenziano la centralità di questa figura professionale sia nella
gestione delle Centrali Operative 118 che nella direzione dei Dipartimenti di Emergenza.
Sia chiaro: gli Anestesisti Rianimatori sono assolutamente concordi sul diritto dei colleghi
che lavorano nei Servizi di Pronto Soccorso a vedersi riconosciuto uno spessore profes-
sionale attraverso l’istituzione di una Scuola di specializzazione in Medicina d’Urgenza,
ma non possono accettare che a questa figura professionale venga assegnato, in esclusi-
va, il titolo di medico dell’emergenza. Il termine emergenza infatti, corrisponde a una si-
tuazione clinica che può verificarsi in qualsiasi ambito specialistico, dall’oculistica all’o-
stetricia, dall’ortopedia alla medicina interna e che può essere definita come “qualunque
circostanza che si presenti in modo improvviso e con caratteristiche tali da provocare
conseguenze gravi per la salute dei cittadini che ne sono coinvolti, in cui la finestra tera-
peutica efficace sia dell’ordine di pochi minuti”.
È impensabile che esista un medico in grado di intervenire al più alto livello specialistico
in tutte le condizioni di emergenza. È altresì inaccettabile far nascere una nuova figura
professionale affidandogli competenze che gli anestesisti rianimatori svolgono egregia-
mente da più di 50 anni, senza clamori e senza mai cercare le luci della ribalta mediatica.
Nel confermare lo stato di agitazione della categoria ed al fine di evitare azioni di protesta
più incisive ed eclatanti con sit-in, peraltro già programmati davanti ai Ministeri della Sa-
lute e dell’Università e scioperi da proclamare a livello nazionale, si chiede:
1. che la denominazione della nuova Scuola, sia quella di “Scuola di Specializzazione in
Medicina d’Urgenza”, cassando il termine “emergenza”.
2. che sia approvata al più presto la Proposta di Legge di iniziativa parlamentare, assegna-
ta in sede referente alla 12a Commissione Affari Sociali della Camera il 16 aprile 2003
con Atto n. 3601, con la quale viene riconosciuta ai medici specialisti in Anestesia e
Rianimazione anche la competenza professionale in Terapia Intensiva, in Emergenza, in
Terapia Antalgica ed in Terapia Iperbarica. Ciò per dare alla disciplina la dignità ed il rico-
noscimento giuridico che le appartengono.
3. che siano modificati gli obiettivi formativi dell’istituenda Scuola di specializzazione, in
quanto le attività professionalizzanti quali ad esempio la gestione del trauma team, le intu-
bazioni oro tracheali d’urgenza, la gestione della ventilazione meccanica invasiva, le ane-
stesie loco regionali, la terapia del dolore e la terapia iperbarica, sono specifico patrimonio
dell’anestesista rianimatore.
Nel caso in cui le richieste inserite nei tre punti menzionati, siano tutte accolte, i Responsa-
bili delle Associazioni firmatarie, ritireranno i ricorsi pendenti e offriranno la loro disponibilità
per l’avvio dei corsi della nuova Scuola di specializzazione, già a partire dal prossimo anno
accademico 2007-2008.
Il Presidente AAROI
dott. Vincenzo Carpino
Il Presidente SIAARTI
prof. Luciano Gattinoni
Il Presidente SIARED
prof. Giuseppe Marraro
Il Presidente CPOAR
prof. Alberto Pasetto
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normativa vigente in materia di informazionescientifica e di Ecm – nonché del Codice deonto-logico associativo – su congressi, convegni, riu-nioni scientifiche e corsi di aggiornamento, lapossibilità per le aziende di finanziare le spese diviaggio, vitto e alloggio è vincolata a criteri e con-dizioni che vengono elencati per ciascuna tipolo-gia di eventi.
Modalità di accreditamento
1. Accreditamento Ecm (nell’auspicio che ilnuovo sistema che sarà adottato garantiscal’accreditamento solo in presenza di specificirequisiti).
2. Per gli eventi non accreditabili Ecm, validazio-ne/certificazione da parte dell’Aifa, sulla basediuna griglia di criteri condivisi ed in linea conquelli previsti per l’accreditamento Ecm.
Procedure amministrative
Sarà cura delle aziende farmaceutiche richiedereai medici e tenere a disposizione, per eventualiverifiche da parte degli organi di controllo previstidal codice deontologico Farmindustria, le letterecon le quali i sanitari hanno segnalato alla strut-tura sanitaria di competenza la propria partecipa-zione sponsorizzata all’evento, ai sensi dell’arti-colo 124, comma 4 del decreto legislativo219/2006 e delle normative regionali vigenti o chesaranno emanate sulla materia ai sensi dell’arti-colo 48, comma 21 della legge 326/2003.
Limiti quantitativi
Sono stati individuati dei limiti quantitativi disponsorizzazioni della stessa azienda nei con-fronti dello stesso medico ed i relativi criteri diselezione in base alle tipologie di eventi, preve-dendo che la stessa azienda possa offrire allostesso medico, in un anno, ospitalità per 2 even-ti. Questi limiti non si applicano ai relatori e/o aimoderatori.Il controllo del rispetto dei limiti quantitativi ver-rà effettuato presso le aziende farmaceutichesulle copie delle notifiche inviate dai medici allestrutture sanitarie di appartenenza.
1. Eventi all’estero organizzati da società
scientifiche o enti/istituzioni pubblici
1a. Criteri di economicità
– Viaggi aerei in classe economica;– No ai programmi sociali o di intratteni-
mento;– No a cene di gala;– Divieto di soggiornare in alberghi classi-
ficati de luxe (5 stelle);– Almeno il 10% dei medici partecipanti di
età inferiorea35annisceltidalleaziende.
1b. Accreditamento
– Gli eventi all’estero, non essendo di soli-to accreditati Ecm, dovranno essere va-lidati/certificati dall’Aifa.
1c. Procedure amministrative
Sarà cura delle aziende farmaceutiche richiede-re ai medici e tenere a disposizione, per even-tuali verifiche da parte degli organi di controlloprevisti dal codice deontologico Farmindustria,le lettere con le quali i sanitari hanno segnalatoalla struttura sanitaria di competenza la propriapartecipazione sponsorizzata all’evento, ai sensidell’articolo 124, comma 4 del decreto legislati-vo 219/2006 e delle normative regionali vigenti oche saranno emanate sulla materia ai sensi del-l’articolo 48, comma 21 della legge 326/2003.
2. Eventi in Italia internazionali e nazio-
nali organizzati da società scientifiche o
enti/istituzioni pubblici (monosponsor
e plurisponsor).
2a. Criteri di economicità
– Viaggi aerei in classe economica;– No a programmi sociali o di intratteni-
mento;– No a cene di gala;– Divieto di soggiorno in alberghi classifi-
cati de luxe (5 stelle);– Almeno il 10% dei medici partecipanti di
età inferiorea35annisceltidalleaziende;Sono tassativamente escluse località a carattereesclusivamente turistico nel periodo 1º giugno -30 settembre per le località di mare e 1º dicem-bre - 31 marzo e 1º luglio - 31 agosto per le loca-lità di montagna.
2b. Accreditamento
Accreditamento Ecm nazionale/regionale, a se-conda dello sviluppo delle normative.
2c. Procedure amministrative
Sarà cura delle aziende farmaceutiche richiede-re ai medici e tenere a disposizione, per even-tuali verifiche da parte degli organi di controlloprevisti dal codice deontologico Farmindustria,le lettere con le quali i sanitari hanno segnalatoalla struttura sanitaria di competenza la propriapartecipazione sponsorizzata all’evento, ai sensidell’articolo 124, comma 4 del decreto legislati-vo 219/2006 e delle normative regionali vigenti oche saranno emanate sulla materia ai sensi del-l’articolo 48, comma 21 della legge 326/2003.
3. Simposi organizzati o sponsorizzatidal-
le aziende all’interno degli eventi di cui
ai punti 1 e 2 (simposi “satellite”)
3a. Criteri di economicità
Valgono gli stessi criteri degli eventi di cui aipunti 1 e 2.
3b. Accreditamento
Accreditamento Ecm o validazione/certificazio-ne da parte dell’Aifa.
3c. Procedure amministrative
Sarà cura delle aziende farmaceutiche richiede-re ai medici e tenere a disposizione, per even-tuali verifiche da parte degli organi di controlloprevisti dal codice deontologico Farmindustria,le lettere con le quali i sanitari hanno segnalatoalla struttura sanitaria di competenza la propriapartecipazione sponsorizzata all’evento, ai sensidell’articolo 124, comma 4 del decreto legislati-vo 219/2006 e delle normative regionali vigenti oche saranno emanate sulla materia ai sensi del-l’articolo 48, comma 21 della legge 326/2003.
4. Eventi locali sponsorizzati ma non orga-
nizzati dalle aziende
4a. Criteri di economicità
4b. Accreditamento accreditamento
Ecm
4c. Procedure amministrative
Sarà cura delle aziende farmaceutiche richiede-re ai medici e tenere a disposizione, per even-tuali verifiche da parte degli organi di controlloprevisti dal codice deontologico Farmindustria,le lettere con le quali i sanitari hanno segnalatoalla struttura sanitaria di competenza la propriapartecipazione sponsorizzata all’evento, ai sensidell’articolo 124, comma 4 del decreto legislati-vo 219/2006 e delle normative regionali vigenti oche saranno emanate sulla materia ai sensi del-l’articolo 48, comma 21 della legge 326/2003.
5. Eventi organizzati dall’azienda
- All’estero
5a. Criteri di economicità
– Viaggi aerei in classe economica;– No a programmi sociali o di intratteni-
mento;– No a cene di gala;– Divieto di soggiorno in alberghi classifi-
cati de luxe (5 stelle);
5b. Accreditamento
Validazione/certificazione da parte dell’Aifa.
5c. Procedure amministrative
Sarà cura delle aziende farmaceutiche richiede-re ai medici e tenere a disposizione, per even-tuali verifiche da parte degli organi di controlloprevisti dal codice deontologico Farmindustria,le lettere con le quali i sanitari hanno segnalatoalla struttura sanitaria di competenza la propriapartecipazione sponsorizzata all’evento, ai sensidell’articolo 124, comma 4 del decreto legislati-vo 219/2006 e delle normative regionali vigenti oche saranno emanate sulla materia ai sensi del-l’articolo 48, comma 21 della legge 326/2003.Le sopraccitate verifiche da parte degli organi-smi di controllo del codice deontologico potran-no essere effettuate anche sulla base delle sche-
de di autorizzazione al trattamento dei dati per-sonali rilasciate dai medici ai sensi del punto 3.2del vigente Codice deontologico Farmindustria.
- A livello nazionale
5e. Criteri di economicità
– Viaggi aerei in classe economica.– No a programmi sociali o di intratteni-
mento.– No a cene di gala.– Divieto di soggiorno in alberghi classifi-
cati de luxe (5 stelle).– Almeno il 10% dei medici partecipanti di
età inferiore a 35 anni devono esserescelti dalle aziende.
Sono tassativamente escluse località a carattereesclusivamente turistico nel periodo 1º giugno -30 settembre per le località di mare e 1º dicem-bre - 31 marzo e 1º luglio - 31 agosto per le loca-lità di montagna.Gli eventi non possono avere una durata inferio-re alle 8 ore di lavori congressuali effettivi.
5f. Accreditamento
Validazione/certificazione da parte dell’Aifa.
5g. Procedure amministrative
Sarà cura delle aziende farmaceutiche richiede-re ai medici e tenere a disposizione, per even-tuali verifiche da parte degli organi di controlloprevisti dal codice deontologico Farmindustria,le lettere con le quali i sanitari hanno segnalatoalla struttura sanitaria di competenza la propriapartecipazione sponsorizzata all’evento, ai sensidell’articolo 124, comma 4 del decreto legislati-vo 219/2006 e delle normative regionali vigenti oche saranno emanate sulla materia ai sensi del-l’articolo 48, comma 21 della legge 326/2003.Le sopraccitate verifiche da parte degli organi-smi di controllo del codice deontologico potran-no essere effettuate anche sulla base delle sche-de di autorizzazione al trattamento dei dati per-sonali rilasciate dai medici ai sensi del punto 3.2del vigente Codice deontologico Farmindustria.
ASSOBIOMEDICA
L’Assemblea Straordinaria di Assobiomedica del28 Maggio u.s. ha deliberato di riqualificare leregole per le sponsorizzazioni di congressiscientifici e attività di formazione.La decisione di sospendere quegli interventi erastata presa nel novembre 2006 come risposta allaFinanziaria 2007, che aveva introdotto norme pu-nitive per le imprese e, soprattutto, per la qualitàdelle prestazioni sanitarie. La stessa classe medi-ca veniva colpita sul piano della libertà di sceltadel trattamento più idoneo al caso specifico.La decisione era stata inevitabile conseguenzadella volontà del Governo di definire prezzi di rife-rimento quali base d’asta al ribasso per i disposi-tivi medici, con ciò dimostrando di non tener
Continuadalla prima pagina
Medici ai congressi ma con sobrietà
5
conto dell’impegno delle imprese sul piano dellaqualità, dell’innovazione, e del loro supporto tec-nico scientifico alla formazione continua.La larga convergenza sulla posizione di Assobio-medica da parte di società scientifiche, autore-voli clinici, opinionisti, esponenti del mondodella sanità ha nei primi mesi dell’anno agevola-to il dialogo avviato con il Ministero della saluteal fine di attenuare l’impatto della Finanziaria2007 e soprattutto di impostare un percorso di-verso per quella relativa al prossimo anno.Nello stesso tempo il rinnovato clima di collabo-razione con le società scientifiche ha consentito diconcordare nuove regole per lo svolgimento delleattività scientifiche e formative, così da valorizzaregli eventi ad alto contenuto scientifico nel rispettodei principi di trasparenza e di sobrietà.I risultati e le prospettive della collaborazione conil Ministero della salute nonché i cambiamentinelle scelte e nelle modalità di svolgimento delleattività scientifiche e formative hanno indotto leimprese associate a rivedere la delibera assunta ea rilanciare le relazioni con il mondo scientificosulla base di regole nuove e condivise.Nella stessa assemblea straordinaria è stato ap-provato un codice di autoregolamentazione cheimpegna tutte le imprese associate a rispettare ri-gorosi principi comportamentali anche nell’am-bito di eventi tecnico scientifici organizzati dal-l’impresa stessa, questo ad integrazione e raffor-zamento del già esistente codice etico associativo.
Codice di autoregolamentazione
Premesso che quanto definito nel codice eticoAssobiomedica è sempre elemento guida allabase dei comportamenti di Impresa, nell’ambitodi promulgazione di criteri di eticità comporta-mentali nel partecipare a eventi formativi, Asso-biomedica ritiene fondamentale stabilire deiprincipi di autoregolamentazione che le impre-se proprie associate sono tenute a seguire anchenell’organizzazione di eventi aziendali.
Gli eventi aziendali si possono distinguere in:
� Eventi finalizzati a far conoscere propri pro-dotti e/o sistemi diagnostici, terapeutici riabili-tativi, nonché indicazioni terapeutiche, meto-diche d’uso o di impianto di propri dispositivie/o tecniche chirurgiche e non; questi eventisono organizzabili in proprio dall’impresaavendo come relatori e testimonial referenti dipropria scelta.
� Eventi nei quali sono illustrati studi, ricerche erisultati scientifici frutto di lavori svolti dal-l’impresa in proprio o in collaborazione conricercatori vari; questi eventi si ritiene essen-ziale che siano organizzati contando sul sup-porto di comitati scientifici qualificati e possi-bilmente con il coinvolgimento informativodelle società scientifiche di riferimento.
� Corsi di formazione su aspetti tecnico ammi-nistrativi e di gestione manageriale stretta-mente inerenti all’ambito sanitario.Per l’organizzazione di tutti gli eventi formativisia di origine aziendale che di terzi si suggeri-sce di ricorrere ai servizi di società organizza-trici qualificate e preferibilmente in grado didimostrare in modo oggettivo la loro com-pliance con i dettami del Dlgs 231/2001 sullaResponsabilità Amministrativa delle personegiuridiche, delle società e delle associazioniprive di personalità giuridica.
La partecipazione ad eventi dovrà rispettare i se-guenti principi:
� Predisporre un’apposita procedura, conformealla normativa vigente, con la quale verificareche la scelta di sostenere eventuali spese per lapartecipazione di personale sanitario – dipen-denti della Pubblica Amministrazione – sia at-tuata in ottemperanza di una procedura stan-dard predefinita i cui tratti fondamentali sonodi seguito indicati:� L’impresa predispone ed invia una comuni-
cazione informativa alla Pubblica Ammini-
strazione (ASL, AO, ecc..) manifestando lapropria disponibilità a sostenere le spese re-lative all’iscrizione e/o partecipazione ad undeterminatoevento diunoperatoresanitario;� Per gli eventi organizzati esclusivamente dal-
l’impresa l’invio dell’informativa di invito conil sostenimento di spesa può indicare il nomedell’operatore sanitario e non essere unasemplice disponibilità all’invito;� Individuato l’operatore sanitario, ottenuta
l’approvazione da parte del direttore respon-sabile, l’impresa opererà in modo tale da veri-ficare che la sua partecipazione avvenga se-condo procedure corrette e verificabili.� Le imprese si impegnano, rispondendo al ri-
guardo anche per quanto eventualmente fat-to delle loro case madri e dei loro agenti e di-stributori, a non organizzare direttamente oindirettamente ovvero a non partecipare sottoqualunque forma a eventi in cui:
a. gli aspetti turistico ricreativi prevalganosu quelli tecnico scientifici;
b. le spese di ospitalità e viaggio siano este-se agli accompagnatori degli invitati;
c. le spese di ospitalità e viaggio siano este-se ad un lasso di tempo, precedente l’ini-zio e/o successivo la fine della manifesta-zione eccedente le 24 ore.
� I suddetti eventi dovranno tenersi in luoghiadeguati, prendendo in considerazione la co-modità dei partecipanti e il tipo di formazione.In particolare:� I programmi e gli eventi dovranno essere con-
dotti in locali adibiti a clinica, laboratorio, for-mazione, conferenza o altri locali adeguati, iviinclusi i locali delle Imprese, che siano favo-revoli per un’efficace trasmissione di cono-scenza e di qualsiasi formazione di tipo prati-co. Il personale addetto alla formazione dovràavere le qualifiche e l’esperienza adeguata alfine di condurre tale formazione.
� Le imprese potranno fornire pasti di costocontenuto ai partecipanti a tali programmi e,per i programmi di formazione che necessiti-no una permanenza notturna, potranno ren-dersi opportuni ulteriori servizi alberghieri.Qualsiasi servizio alberghiero dovrà avere co-sti contenuti, essere subordinato alla durata efunzionale allo scopo educativo del corso diformazione, nonché aderire ad ogni normati-va applicabile.� Le imprese non dovranno, tuttavia, corri-
spondere spese di viaggio o altre spese per iconiugi o gli ospiti dei Professionisti del Setto-re Sanitario, o per qualsiasi altro soggetto chenon abbia un interesse professionale in buo-na fede nelle informazioni che verranno con-divise nel corso della riunione. Potrà essereopportuno per i coniugi o gli ospiti usufruiredel servizio alberghiero del gruppo, a condi-zione che questi ultimi si facciano carico perla quota parte aggiuntiva ovvero che i costiaggiuntivi per i soci siano trascurabili.� Le imprese non potranno, qualsiasi sia l’e-
vento da loro supportato, partecipare o farsicarico in toto o parzialmente di qualsivogliaspesa che sostenga parti non strettamenteformative dell’evento stesso (a puro titoloesemplificativo e non esaustivo: concerti,spettacoli, programmi sociali, ecc.).
I principi sopra identificati sono da applicare an-che a visite a siti produttivi, visite a Centri di ri-cerca e programmi di training.Le imprese associate sono tenute a rispettare ri-gorosamente il presente codice di autoregola-mentazione. Qualunque comportamento nonconforme alle indicazioni ivi riportate potrà es-sere considerato infrazione alle regole associati-ve e sottoposto agli organi di controllo della Fe-derazione per l’analisi del caso e l’attribuzionedelle eventuali sanzioni.
ECM, congressi e turismo
In Italia, nei soli primi quattro mesi del 2007 sono statipersi 5mila posti di lavoro nelle aziende di turismo a cau-sa delle nuove regole che hanno imposto drastici tagli allesponsorizzazioni di Farmindustria e Assobiomedica agli
eventi medico-scientifici.I dati sono stati resi noti dall’Apicef, l’associazione che riunisce leimprese che operano nel settore del turismo congressuale, secon-do cui il taglio delle sponsorizzazioni ha comportato una riduzio-ne del 70% degli appuntamenti già programmati per il 2007. Irappresentanti della meeting industry denunciano che “nei cin-que anni di sperimentazione del sistema ECM le complicazioniverificatesi nell’iter di attestazione dei crediti formativi ai mediciche partecipano ai congressi, hanno contribuito ad aggravare la
crisi del settore” e per questo chiedono alla ministra della Salutedi intervenire alla riscrittura delle regole del sistema ECM.In vista della scadenza del 31 dicembre prossimo, quando do-vrebbe chiudersi definitivamente la fase di sperimentazionedell’Educazione Continua in Medicina, si è sviluppato un lungoprocesso di ridefinizione delle regole ad opera della Commissio-ne paritetica Stato-Regioni, approdata ad una proposta che pre-vede, tra l’altro, un sistema binario di due registri anagrafici deicrediti, uno nazionale ed uno regionale, integrati fra loro, neiquali iscrivere le certificazioni dei crediti ottenuti. I crediti, perloro conto, verranno riorganizzati per obiettivi: individuali, regio-nali e nazionali, in una proporzione rispettivamente del 30, 50 e20 per cento.
Ancora non sembra del tutto risolto, però, il nodo delicato dichi decida cosa, ovvero della distribuzione delle responsabilitàprogrammatiche e valutative da un lato, e del rispetto delle au-tonomie locali dall’altro, nella ricerca di un equilibrio di re-sponsabilità da bilanciare fra Ministero, Regioni e Ordini pro-fessionali.L’AAROI e la SIARED, che hanno fermamente creduto nell’ECM eche dal lontano 1999 ad oggi hanno investito risorse umane edeconomiche considerevoli con l’organizzazione di eventi di ognigenere (Corsi Itineranti, Congressi Nazionali, Convegni, Seminariquasi tutti a costo zero per gli iscritti alle due Associazioni) resta-no in paziente attesa di decisioni definitive da parte dei responsa-bili delle Istituzioni Nazionali e Regionali.
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ONAOSI un’occasione persaLa vera solidarietà è morta nell’individualismo dei medici
La Finanziaria 2007 ha disposto che a partire dal 1º gennaio 2007 sono contribuenti obbliga-
tori i sanitari dipendenti da pubbliche amministrazioni nonché iscritti ai rispettivi Ordini dei
Medici, Medici Veterinari, Odontoiatri e Farmacisti.
Conseguenza è che tutti coloro che sono liberi professionisti, a partire da tale data non sono
più obbligati alla contribuzione. Rimangono, ed è opportuno chiarirlo, gli obblighi di versa-
mento dei contributi in capo agli anni 2003-2004-2005-2006.
Una considerazione: ma è valsa a qualcosa la battaglia di circa un 28% del mondo libero pro-
fessionale, nei confronti dell’ONAOSI?
Chi non ha voluto pagare il contributo lo ha fatto solo perché non ha voluto tirare fuori un euro;
perché non vuole pagare in senso assoluto, punto e basta. Tutte le argomentazioni a giustifica-
zione del mancato pagamento, tipo “la solidarietà non deve essere imposta per legge” ecc., so-
no storie che denotano solo la mancanza di sincerità. Errori di comunicazione, con il senno di
poi, possono esserci stati, ma da qui a denigrare l’attività e gli scopi dell’Opera, a mettere in gi-
ro informazioni false e senza documentazione a supporto, corre un abisso di differenza. Ma se
sono questi i modi di pensare e di agire di alcuni nostri colleghi viene da pensare che forse i ne-
mici della professione li abbiamo soprattutto all’interno ...
È facile ottenere consenso promettendo di non far pagare a chi comunque non cerca ragio-
nevolmente di vedere vantaggi, soprattutto se ha figli in corso di studio, di una previdenza in-
tegrativa quale quella dell’ONAOSI, che, a fronte di una contenuta quota contributiva, assicu-
ra veramente la tranquillità nel futuro.
Nessuna assicurazione a fronte di una quota di euro 120,00/anno (lordi e quota massima) ga-
rantisce ciò che la Fondazione eroga da 116 anni. Per chi non ha figli o è in età di pensione,
l’appartenere ad una categoria è anche farsi carico di qualche cosa (per inciso tutti pagano il
contributo di maternità in altra cassa – maschietti compresi – però nessuno fa tutta la “ca-
gnara” che si è vista nei riguardi della Fondazione).
La vera solidarietà è morta nell’individualismo che i medici alimentano quotidianamente.
Comunque 510 ragazzi, figli di liberi professionisti, entrati in assistenza grazie alla legge
289/2002, continueranno ad usufruire dei benefici previsti grazie all’impegno dei medici pub-
blici dipendenti.
Quei colleghi liberi professionisti che decideranno di non sostenere l’ONAOSI non potranno
usufruire di un servizio che da 116 anni ha assistito egregiamente migliaia di orfani di sanita-
ri, a fronte del pagamento di una modestissima quota.
CONVENZIONE ASSICURATIVA A.A.R.O.I.-CARIGE TRAMITE WILLIS
SCONTO DEL 50% SUL PREMIO DI 1º RISCHIO
PER I COLLEGHI CHE ADERISCONO DOPO IL 30 GIUGNO
Si ricorda che tutti gli assicurati per la Responsabilità Civile Professionale di 1° rischio sono garantiti
anche dalla Polizza di Tutela Giudiziaria AAROI fino ad un massimale di 26.000,00 euro
e senza alcun aggravio di costo. Questo risultato è ancor più significativo
se si tiene conto che gli importi dei premi non hanno subito aumenti.
Responsabilità Civile Professionale
di 2º rischio
Copertura automaticamente garantita con il pagamento della quota
associativa AAROI di 30,00 euro mensili.
Responsabilità Civile Professionale
di 1º rischio
Si può aderire se iscritti all’AAROI e in regola con il pagamento della
quota associativa.
PREMI ANNUI LORDI 1º RISCHIO
Intramoenia o medico dipendente con contratto ARIS-AMRIS
con obbligo di esclusivitàEuro 998,00
Extramoenia o medico dipendente con contratto ARIS-AMRIS
senza obbligo di esclusivitàEuro 1.496,00
Direttore di struttura complessa e/o di dipartimento intramoenia
e primari con contratto ARIS-AMRIS con obbligo di esclusivitàEuro 1.250,00
Direttore di struttura complessa e/o di dipartimento extramoenia
e primari con contratto ARIS-AMRIS senza obbligo di esclusivitàEuro 1.496,00
Libera Professione Euro 2.000,00
Il premio sarà quello sopra riportato per le adesioni pervenute dal 30 dicembre al 29 giu-
gno di ogni anno. Per le adesioni pervenute dopo il 30 giugno il premio dovuto sarà pari al
50% di quello riportato.
Indipendentemente dal momento dell’adesione il singolo certificato scadrà Il 30 dicembre
di ogni anno.
COME ADERIRE ALLA POLIZZA DI RESPONSABILITÀ
CIVILE PROFESSIONALE DI 1º RISCHIO
Mentre per la convezione di 2º rischio non è necessario fare alcunché in quanto questa
copertura è automatica per tutti gli iscritti in regola con la quota associativa, per la con-
venzione di 1º rischio, il medico anestesista rianimatore (che deve essere necessaria-
mente socio AAROI in regola con il pagamento della quota associativa) deve:
EFFETTUARE BONIFICO BANCARIO A FAVORE DI
WILLIS ITALIA S.p.A.: Banca Sella - Agenzia 6 - Torino
Cin: F – ABI: 03268 – CAB: 01006 – C/C 000910804310
INVIARE
1. il modulo di adesione compilato in ogni sua parte e debitamente sottoscritto;
2. copia del bonifico bancario che attesta il pagamento.
a mezzo fax a:
WILLIS ITALIA fax 011.285897
oppure all’indirizzo
WILLIS ITALIA SpA – Via Padova, 55 – 10152 TORINO
Ogni assicurato riceverà il certificato di assicurazione, le condizioni e il vademecum sini-
stri all’inizio del mese successivo a quello di adesione.
Presidente
Giuseppe Marraro
Vice Presidente
Vincenzo Carpino
Consiglieri
Tiziano Rosafio (Abruzzo) – Marcello Ricciuti (Basilicata)
Annibale Musitano (Calabria) – Marco Ingrosso (Campania)
Paolo Gregorini (EmiliaRomagna)– Luciano Silvestri (Friuli, V. Giulia)
Nicola Pirozzi (Lazio) – Claudio Spena(Liguria)
Carlo Capra (Lombardia) – Raffaella Pagni (Marche)
Romeo Flocco (Molise)– GianMariaBianchi (Piemonte,ValleD’Aosta)
Gaetano Perchiazzi (Puglia) – Giovanni Maria Pisanu (Sardegna)
Emanuele Scarpuzza (Sicilia) – Adriana Paolicchi (Toscana)
Franco Auricchio (Prov. Bolzano) – Maurizio Azzolini (Prov. di Trento)
Alcide Moroni (Umbria) – Giampiero Giron (Veneto)
Segretario
Umberto Vincenti
Tesoriere
Maurizio Greco
Comitato Scientifico
Gian Battista Anguissola – Cesare Arienta – Vincenzo Carpino
Enrico Croce – Antonio Fantoni – Antonino Gullo
Pasquale Mastronardi – Alberto Pesci – Nicola Pirozzi
Comitato Organizzatore
Elio Recchia – Tommaso Di Flumeri – Mattia Iorillo
Delia Lucugnano – Antonio Maddalena – Giancarlo Maio
Alfonso Natale – Giuseppe Oriolo – Matilde Picilli
Coordinamento di Segreteria
Claudio Spada
Segreteria Organizzativa
SIARED
Via XX Settembre, 98/E – 00187 Roma
Tel. 06 47825272 – Fax 06 47882016
e-mail: [email protected] - web: www.siared.it
Sede del Congresso
Expo Napoli Congress Palace
Molo Angioino - Stazione Marittima – Napoli
Iscrizione
L’iscrizione al Congresso deve essere effettuata compilando in
ogni sua parte la scheda, scaricabile dai siti www.aaroi.it e
www.siared.it e inviandola, unitamente alla copia del relativo bo-
nifico bancario, per posta prioritaria a: Segreteria Nazionale
S.I.A.R.E.D.-A.A.R.O.I. – Via XX Settembre, 98/E – 00187 Roma
o per fax al numero 06.47882016.
Si ricorda che il 14 settembre 2007 scade il termine per la
pre-iscrizione. Dopo tale data sarà possibile iscriversi solo in se-
de congressuale.
Quote di iscrizione
Entro il 31 luglio 2007
�Soci SIARED, AAROI ed Accompagnatori: 200,00 euro
�Non Soci: 300,00 euro
� Infermieri: 80,00 euro
�Specializzandi: ingresso libero.
Dopo il 31 luglio 2007
�Soci SIARED, AAROI ed Accompagnatori: 250,00 euro
�Non Soci: 400,00 euro
� Infermieri: 100,00 euro
�Specializzandi: ingresso libero.
L’iscrizione al Congresso dà diritto a:
�Kit congressuale
�Partecipazione ai lavori scientifici
�Partecipazione agli eventi ECM e rilascio dei crediti formativi
�Atti del Congresso
�Attestato di partecipazione
�Coffee break durante i lavori
�Colazione di lavoro di venerdì 21 settembre 2007
�Parcheggio dell’auto nel piazzale antistante il Centro Congressi.
Cancellazione
In caso di rinuncia pervenuta per iscritto entro il 31 luglio 2007
sarà rimborsato il 50% della quota di iscrizione versata. Dopo tale
data non si effettuerà alcun rimborso.
Prenotazione alberghiera
La prenotazione alberghiera si effettua compilando la scheda scari-
cabile dai siti www.aaroi.it e www.siared.it da inviare a:
Maliga Organizzazione Eventi
Via Epomeo, 63b – 80126 Napoli
Tel. 081 7678468 - Tel. e fax 081 7282538
e-mail: [email protected]
Area espositiva
Per tutta la durata del Congresso sarà allestita un’area espositiva
di circa 1.000 mq alla quale possono partecipare Aziende Farma-
ceutiche, Aziende produttrici di Apparecchiature Elettromedicali e
Case Editrici Scientifiche.
Abstract per Poster e Comunicazioni libere
Il Congresso prevede la presentazione di contributi scientifici ri-
guardanti l’Anestesia, la Rianimazione, l’Emergenza, il Dolore, la
Terapia Iperbarica e le Scienze affini.
Gli Abstract, per partecipare alla selezione dei lavori, da presenta-
re oralmente, devono giungere improrogabilmente entro il 31 lu-
glio 2007 per motivi strettamente organizzativi (richiesta al Mini-
stero della Salute di validazione della Sessione).
Gli Abstract, sia per le Comunicazioni libere che per i Poster, do-
vranno essere trasmessi a mezzo posta elettronica all’indirizzo:
[email protected] redatti in modo conforme alle specifiche indi-
cate nel modulo disponibile on-line nel sito www.siared.it.
I contributi accettati come Poster dovranno avere le dimensioni di cm
100 di base per cm 120 d’altezza e dovranno essere affissi, a cura de-
gli Autori, negli appositi spazi numerati a partire dalle ore 13:00 del 20
settembre e dovranno essere rimossi al termine del Congresso.
Saranno accettati solo Abstract presentati da Autori regolarmente
iscritti al Congresso. Sono previste visite guidate alla presenza
degli Autori. L’accesso all’area Poster sarà possibile durante tutta
la durata del Congresso.
Traduzione simultanea
È previsto un servizio di traduzione simultanea durante le sessioni
con gli ospiti stranieri.
Crediti ECM
Per tutti gli eventi congressuali è stato richiesto al Ministero della
Salute l’accreditamento ECM per la figura professionale “Medico”
disciplina di riferimento “Anestesia e Rianimazione”. Per l’evento in
programma giovedì 20 settembre è stato richiesto l’accreditamen-
to ECM anche per la figura professionale “Infermiere”.
Per accedere alle sale in cui si svolgono gli eventi ECM bisognerà
utilizzare la Smart Card AAROI.
Per i Colleghi non in possesso della Smart Card AAROI è previsto il
rilascio di una card provvisoria da ritirare presso la Segreteria e da
restituire al termine dei lavori congressuali.
Per gli infermieri è previsto il rilascio di un badge con codice a barre.
Certificazione dei Crediti ECM
Poiché i Crediti possono essere assegnati solo dopo la correzio-
ne delle schede di apprendimento, la certificazione dei Crediti
ottenuti dai singoli partecipanti sarà spedita dalla Segreteria
Organizzativa entro tre mesi dalla fine del Congresso.
Attestato di partecipazione
L’attestato di partecipazione sarà rilasciato a tutti gli iscritti che ne
faranno richiesta alla Segreteria, al termine dei lavori scientifici.
Centro proiezioni
È possibile effettuare le presentazioni direttamente da computer
con programma PowerPoint. Il materiale dovrà essere consegna-
to al Centro proiezioni almeno un’ora prima dell’inizio della ses-
sione per verificarne la corretta presentazione e dovrà essere riti-
rato al termine della stessa.
Atti del Congresso
Tutti i contributi scientifici presentati al Congresso verranno pub-
blicati negli Atti che saranno distribuiti in sede congressuale.
Scadenze da ricordare
� 31 luglio 2007 – Invio abstract per Poster e Comunicazioni libere.
� 31 luglio 2007 – Iscrizione al Congresso con quota ridotta.
� 31 agosto 2007 – Prenotazione alberghiera.
� 14 settembre 2007 – Scadenza del termine per la pre-iscrizione.
Informazioni e aggiornamenti relativi al Congresso sui siti:
www.siared.it - www.aaroi.it
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con il patrocinio di
Il Congresso è in fase di accreditamento presso la Commissione per la Formazione Continua in Medicina (ECM) del Ministero della Salute
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GIOVEDÌ 20 SETTEMBRE
GIORNATA DEDICATA AGLI INFERMIERI
EVENTO ECM
Come promuovere la collaborazione
tra medico ed infermiere
Evento in fase di accreditamento ECM
08:00 - Apertura della Segreteria
09:00 - Registrazione dei partecipanti
09:15-10:45 Sessione plenaria (Sala “Galatea”)Coordinatori: Donata Ripamonti (Milano)
Jos Latour (Rotterdam)
09:15-09:45 - Lettura introduttiva: La situazione
infermieristica in Europa e nel mondo
Jos Latour (Rotterdam, Olanda)
09:45-10:15 - Lettura introduttiva: La collaborazione
infermieristica in Italia: Il punto di vista
dell’infermiere
Pierangelo Spada (Lecco)
10:15-10:45 - Lettura introduttiva: La collaborazione
infermieristica in Italia: Il punto di vista
del medico
Claudio Spena (Genova)
10:45-11:00 - Pausa
11:00-13:00 Sessione plenaria (Sala “Galatea”)Coordinatori: Giovanni M. Pisanu (Cagliari)
e Pierangelo Spada (Lecco)
11:00-11:30 - I protocolli infermieristici e il cambiamento
organizzativo
Aldo Invernizzi (Lecco)
11:30-12:00 - La validità dei protocolli infermieristici
Rosario La Monica (Nola, NA)
12:00-12:30 - La gestione infermieristica
del rischio clinico
Gennaro Arena (Napoli)
12:30-13:00 - Come ridurre gli errori in terapia
Giuseppina Esposito (Nola, NA)
16:30-19:30 Sessione plenaria (Sala “Galatea”)Coordinatori: Claudio Spena (Genova)
e Gianluca Mazza (Legnano, MI)
16:30-17:00 - Come ridurre le infezioni
Gianluca Mazza (Legnano, MI)
17:00-17:30 - Gestione delle piaghe da decubito
in area critica
Rosario Marsicano (Nocera-Pagani, SA)
17:30-18:00 - La gestione dei cateteri venosi centrali
Anna Cagnacci (Napoli)
18:00-18:30 - L’assistenza infermieristica in endoscopia
respiratoria
Raffaele Giordano (Napoli)
18:30-19:00 - Il ruolo dell’infermiere nel processo
della donazione d’organo
Antonio Enzo Curcuruto (Nocera-Pagani, SA)
19:00-19:30 - Approccio multidisciplinare al paziente
critico in ambito pediatrico
Maddalena Palmiero (Napoli)
19:30-19:45 - Test verifica apprendimento
e schede valutazione evento
IL MIGLIOR TRATTAMENTO
OLTRE LA CURA
GIOVEDÌ 20 SETTEMBRE
POMERIGGIO
10:00 - Apertura della Segreteria
per accreditamento dei partecipanti
EVENTO ECMLA PROTEZIONE D’ORGANO IN ANESTESIA E RIANIMAZIONE
Evento in fase di accreditamento ECM
14:30-14:45 - Registrazione dei partecipanti
14:45-16:15 Sessione plenaria (Sala “Galatea”)Coordinatori: Luciano Gattinoni (Milano)
e Antonio Fantoni (Milano)
14:45-15:15 - Lettura introduttiva: La disfunzione
multi organo
Xiandong Wang (Lund, Svezia)
15:15-15:45 - Lettura introduttiva: Immagini cerebrali
e la protezione dell’encefalo
Petra Hüppi (Ginevra, Svizzera)
15:45-16:15 - Lettura introduttiva: La protezione
del polmone
John J. Marini (St Paul, Minnesota, USA)
16:15-16:30 - Pausa caffè
16:30-19:30 Sessione parallela 1 (Sala “Dione”)LA NEUROPROTEZIONE
Coordinatori: Giuseppe Citerio (Monza)
e Francesco della Corte (Novara)
- La neuroprotezione cerebrale:
cosa sappiamo e cosa pensiamo di sapere
Giuseppe Citerio (Monza),
Francesco della Corte (Novara)
- Cos’è la neuroprotezione?
Francesco Della Corte (Novara)
- Protezione cerebrale in sala operatoria per
interventi extra ed intracranici
Luigi Beretta (Milano)
- Strategie farmacologiche neuroprotettive
in terapia intensiva. Funziona qualcosa?
Arturo Chieregato (Cesena)
- Ipotermia. Promesse e realtà
Giuseppe Citerio (Monza)
- Controllo dell’omeostasi.
È la migliore neuroprotezione?
Davide Galli (Monza)
16:30-19:30 Sessione parallela 2 (sala “Elettra”)ASPETTI TEORICO PRATICI
DELLA PROTEZIONE DEL POLMONE
Coordinatori: Luciano Gattinoni (Milano)
e Gaetano Perchiazzi (Bari)
- Cause fisiche del danno da ventilatore.
Stress and strain
Luciano Gattinoni (Milano)
- Protezione del polmone. La PEEP è efficace?
Pietro Caironi (Milano)
- Protezione del polmone. La posizione prona
Salvatore M. Maggiore (Roma)
- Ventilazioneabassi volumi. Èsempre indicata?
Salvatore Grasso (Bari)
16:30-19:30 Sessione parallela 3 (Sala “Calipso”)LA PROTEZIONE DEL FEGATO E DEL RENE
Coordinatori: Andrea De Gasperi (Milano)
e Nicola Brienza (Bari)
- Epidemiologia e caratteristiche
dell’insufficienza epatica e renale
in anestesia e terapia intensiva
Andrea De Gasperi (Milano)
- Tecniche extracorporee renali
Angelo Perego (Monselice, PD)
- Tecniche extracorporee epatiche
Ernesto Di Florio (Napoli)
- Protezione farmacologia
Giovanni Landoni (Milano)
- La protezione epatica
Nicola Brienza (Bari)
19:30-19:45 - Test verifica apprendimento
e schede valutazione evento
EVENTO ECMIL SURFATTANTE NELLA PRATICA CLINICA
Evento in fase di accreditamento ECM
16:30-19:30 Seminario
IL SURFATTANTE NELLA PRATICA CLINICA
Coordinatori: Tomasz Sosnowski (Warsaw, Poland)
e Alberto Pesci (Parma)
- Le alterazioni del surfattante da agenti
inquinanti e tossici
Tomasz Sosnowski (Warsaw, Poland)
- Il trattamento con surfattante nel pretermine
e nella patologia acuta del neonato:
recenti acquisizioni
Maurizio Amato (Lugano, Svizzera)
- Il trattamento della ARDS di origine diretta:
aspirazione, contusione polmonare,
polmonite e bronchiolite
Flavio Michielan (Padova)
- Le nuove vie di somministrazione del surfat-
tante nel bambino e nell’adulto
Marco Luchetti (Lecco)
19:30-19:45 - Test verifica apprendimento
e schede valutazione evento
11:30-13:00 Consiglio Direttivo SIARED (Sala “Calipso”)
20:00 Cerimonia inaugurale (Sala “Galatea”)
Gemellaggio tra SIARED e SFAI
Sigridur Kalman (Stockholm, Svezia)
Presidente SFAI (Swedish Federation forAnaesthesia and Intensive Care)
VENERDÌ 21 SETTEMBRE
MATTINA
EVENTO ECMINTOSSICAZIONI ACUTE ED AVVELENAMENTI
Evento in fase di accreditamento ECM
08:00 - Apertura della Segreteria
08:15-08:30 - Registrazione dei partecipanti
08:30-10:00 Sessione plenaria (Sala “Galatea”)Coordinatori: Leon Gradon (Varsavia, Polonia)
e Maria Luisa Farina (Bergamo)
08:30-09:00 - Lettura introduttiva: L’avvelenamento
da morsi d’animali
Sunit Singhi (Chandigarh, India)
09:00-09:30 - Lettura introduttiva: Tossicità dei
microparticolati inalati nel polmone
Leon Gradon (Varsavia, Polonia)
09:30-10:00 - Lettura introduttiva: L’inquinamento
negli ambienti di lavoro
Daniele Megna (Bergamo)
10:00-10:15 - Pausa caffè
10:15-13:15 Sessione parallela 1 (Sala “Dione”)AVVELENAMENTI, ANTIDOTI E TRATTAMENTI
Coordinatori: Franco Auricchio (Bolzano)
e Marcello Ricciuti (Potenza)
- Disponibilità di antidoti nel SSN e banca
dati nazionale antidoti
Valeria Petrolini (Pavia)
- Indicazioni al ricovero in terapia intensiva
Roberto Zoppellari (Ferrara)
- Aspetti medico-legali nel trattamento
dell’intossicato
Amedeo Pignataro (Palermo)
- Antidoti di raro uso: costi e benefici
Maria Luisa Farina (Bergamo)
10:15-13:15 Sessione parallela 2 (Sala “Elettra”)INTOSSICAZIONI ED AVVELENAMENTI
NEGLI AMBIENTI DI LAVORO ESTERNI
Coordinatori: Maurizio Azzolini (Rovereto)
e Tiziano Rosafio (Teramo)
- L’intervento sanitario nelle
maxiemergenze chimiche
Davide Lonati (Pavia)
- Indicazioni all’uso delle unità di
decontaminazione nelle intossicazioni
di massa
Mario Landriscina (Como)
- La gestione dell’intossicato tra 118
e ospedale: procedure a confronto
Elena Galassini (Milano)
- La protezione individuale e collettiva
9
del personale soccorritore
Giuseppe Grana (Bologna)
10:15-13:15 Sessione parallela 3 (Sala “Calipso”)INTOSSICAZIONI IN DIFFERENTI AMBITI
E LORO TRATTAMENTO
Coordinatori: Romeo Flocco (Campobasso)
e Annibale Musitano (Reggio Calabria)
- L’intossicazione alimentare
Marco Ingrosso (Napoli)
- Le intossicazioni in età pediatrica
Rinaldo Zanini (Lecco)
- I sistemi di depurazione extracorporea
Elio Recchia (Napoli)
- Intossicazioni acute in ambiente
di lavoro (sanitario)
Ernesto Di Florio (Napoli)
13:15-13:30 - Test verifica apprendimento
e schede valutazione evento
EVENTO ECMIL BENESSERE DEGLI OPERATORI E DEL MALATO
IN SALA OPERATORIA E IN TERAPIA INTENSIVA
Evento in fase di accreditamento ECM
10:15-12:15 Seminario (Sala “Galatea”)IL BENESSERE DEGLI OPERATORI E DEL MALATO
IN SALA OPERATORIA E IN TERAPIA INTENSIVA
Coordinatori: Gian Maria Bianchi (Alessandria)
e Luciano Silvestri (Gorizia)
- Il benessere degli operatori e del malato
in terapia intensiva
Daniele Tovoli (Bologna)
- Prevenzione e sicurezza nel blocco operatorio
Maurizio Damilano (Bologna)
- Il benessere degli operatori e dei paziente
in rianimazione: confronto tra professione,
normativa ed etica
Giovanna Mottura, Mario Tavola (Lecco)
12:15-12:30 - Test verifica apprendimento
e schede valutazione evento
11:00-13:00 Presentazione poster
13:30-14:30 Colazione di lavoro
VENERDÌ 21 SETTEMBRE
POMERIGGIO
EVENTO ECML’ANESTESIA GENERALE ALL’INIZIO DEL NUOVO SECOLO
Evento in fase di accreditamento ECM
14:30-14:45 - Registrazione dei partecipanti
14:45-16:15 Sessione plenaria (Sala “Galatea”)Coordinatori: Giuseppe Crimi (Catania)
e Giorgio Torri (Milano)
14:45-15:15 - Lettura introduttiva: Il protossido d’azoto
ancora nella pratica clinica?
Giorgio Torri (Milano)
15:15-15:45 - Lettura introduttiva: I curari
Pasquale Mastronardi (Napoli)
15:45-16:15 - Lettura introduttiva: La ventilazione
protettiva intra-operatoria
Göran Hedenstierna (Uppsala, Svezia)
16:15-16:30 - Pausa caffè
16:30-19:30 Sessione parallela 1 (Sala “Dione”)L’ANESTESIA GENERALE IN AMBITO PEDIATRICO
Coordinatori: Raffaella Pagni (Ancona)
e Nicola Pirozzi (Roma)
- L’anestesia generale nel bambino
Gianpaolo Serafini (Pavia)
- L’influenza degli anestetici gassosi sulle vie
aeree del bambino
Mauro Arrica (Parma)
- Anestesia generale ed anestesia
loco- regionale in età pediatrica:
ancora una diatriba?
Fabio Borrometi (Napoli)
- Monitoraggio in età pediatrica durante
anestesia
Nicola Zadra (Padova)
16:30-19:30 Sessione parallela 2 (Sala “Elettra”)STATO DELL’ARTE DELL’ANESTESIA
A BASSI FLUSSI
Coordinatori: Francesco Giunta (Pisa)
e Carlo Capra (Busto A., MI)
- Stato dell’arte dell’anestesia a bassi flussi:
vantaggi e benefici
Francesco Giunta (Pisa)
- Stato dell’arte dell’anestesia a bassi flussi:
punti critici
Paolo Gregorini (Bologna)
- Anestesia a flussi minimali, anestesia
inalatoria quantitativa
Amato De Monte (Udine)
16:30-19:30 Sessione parallela 3 (Sala “Calipso”)ANESTESIA, VENTILAZIONE POST-OPERATORIA,
ANALGESIA
Coordinatori: Alcide Moroni (Perugia)
e Emanuele Scarpuzza (Palermo)
- La ventilazione monopolmonare in chirurgia
toracica e toracoscopica
Giuseppe A. Marraro (Lecco)
- La ventilazione post-operatoria
nel paziente a rischio
Eugenio Serra (Padova)
- Monitoraggio ideale e realtà applicative
durante anestesia
Giovanni Maria Pisanu (Cagliari)
- Analgesia multimodale nel controllo
del dolore post-operatorio
Pasquale Mastronardi (Napoli)
- L’iperalgesia da oppiacei
Adriana Paolicchi (Pisa)
19:30-19:45 - Test verifica apprendimento
e schede valutazione evento
EVENTO ECMESPERIENZE ITALIANE IN TERRA DI MISSIONE
Evento in fase di accreditamento ECM
16:30-18:30 Seminario (Sala “Galatea”)ESPERIENZE ITALIANE IN TERRA DI MISSIONE
Coordinatore: Giuseppe A. Marraro (Lecco)
- Teoria e prassi della cooperazione;
riflessioni a margine di un caso concreto
Fabrizio Abrescia, Medici del Mondo Triveneto (Verona)
- Anestesia pediatrica nei paesi
in via di sviluppo
Nicola Disma (Catania)
- Operation Smile: Missioni per i bambini
Maria Sammartino (Roma)
- India e Cina: esperienze di collaborazione
sostenibile
Claudio Spada, Associazione PICU Onlus (Milano)
18:30-18:45 - Test verifica apprendimento
e schede valutazione evento
SABATO 22 SETTEMBRE
MATTINA
EVENTO ECMPROBLEMATICHE ANESTESIOLOGICHE E RIANIMATORIE
NEL PAZIENTE CARDIOCHIRURGICO E CARDIOPATICO
Evento in fase di accreditamento ECM
08:00 - Apertura della Segreteria
08:15-08:30 - Registrazione dei partecipanti
08:30-10:00 Sessione plenaria (Sala “Galatea”)Coordinatori: Gianbattista Anguissola (Milano)
e Ettore Bortolani (Milano)
08:30-09:00 - Lettura introduttiva: La cardiochirurgia oggi
Maurizio Cotrufo (Napoli)
09:00-09:30 - Lettura introduttiva: Le nuove possibilità
diagnostiche e terapeutiche non invasive
Giovanni Dialetto (Napoli)
09:30-10:00 - Lettura introduttiva: La medicina
peri-operatoria nel paziente cardiochirurgico
Giovanni Grillone (Bologna)
10:00-10:15 - Pausa caffè
10:15-13:15 Sessione parallela 1 (Sala “Dione”)CARDIOPATIA E CHIRURGIA NON CARDIACA
Coordinatore: Valter Sonzogni (Bergamo)
- Cardiopatia e chirurgia non cardiaca
Valter Sonzogni (Bergamo)
- Approccio generale al paziente cardiopatico
Bruno Carrara (Bergamo)
- La gestione intraoperatoria
Bruno Guido Locatelli (Bergamo)
- La sorveglianza postoperatoria
Sergio Picardo (Roma)
- Trapianto polmonare: il prima e il dopo
Patrizio Vitulo (Palermo)
10:15-13:15 Sessione parallela 2 (Sala “Elettra”)LA GESTIONE PRE-OPERATORIA
Coordinatore: Paolo Feltracco (Padova)
- Valutazione clinica e test pre-operatori
Carlo Sorbara (Treviso)
- Indagine emodinamica invasiva
pre-operatoria; indicazioni e limiti
Angelo Ramondo (Padova)
- Ottimizzazione farmacologia pre-operatoria
Giovanni Landoni (Milano)
- Ischemia cardiaca peri-operatoria:
patogenesi e prevenzione
Paolo Feltracco (Padova)
10:15-13:15 Sessione parallela 3 (Sala “Calipso”)LA CARDIOPROTEZIONE
Coordinatore: Donata Ripamonti (Milano)
- Fisiopatologia della cardioprotezione
Giacomo Castiglione (Catania)
- Razionale della cardioprotezione
nel malato critico
Antonio Anile (Catania)
- Impiego clinico del levosimendan
Ettore Panascia (Catania)
- Il valore aggiunto degli anestetici alogenati
nel meccanismo di cardioprotezione
Biagio Panascia (Catania)
13:15-13:30 - Test verifica apprendimento
e schede valutazione evento
EVENTO ECMLA VENTILAZIONE NON INVASIVA IN PARTICOLARI
CONTESTI ANESTESIOLOGICI E RIANIMATORI
Evento in fase di accreditamento ECM
10:15-12:15 Seminario (Sala “Galatea”)LA VENTILAZIONE NON INVASIVA IN PARTICOLARI
CONTESTI ANESTESIOLOGICI E RIANIMATORI
Coordinatore: Vittorio Antonaglia (Trieste)
- La ventilazione non-invasiva nella patologia
polmonare acuta
Cesare Gregoretti (Torino)
- Ruolo della ventilazione non invasiva
nell’assistenza post-operatoria
Umberto Lucangelo (Trieste)
- La ventilazione non invasiva per ridurre
la durata dell’intubazione
Vittorio Antonaglia (Trieste)
- La ventilazione non invasiva in età pediatrica
Daniele Trevisanuto (Padova)
12:15-12:30 - Test verifica apprendimento
e schede valutazione evento
12:30-13:30- Assemblea Soci SIARED (Sala “Galatea”)
13:30 - Chiusura del Congresso
10
Proposte per un modello di governo clinico
da realizzare anche nel nostro Paese
Nel 1997, il Governo inglese produceun documento dal titolo “The newNHS: Modern and Dependable” conil quale richiede a tutte le strutture
del NHS di adottare il principio della “clinical go-vernance”, secondo il quale la qualità è al centrodelle loro responsabilità. Una organizzazione diqualità deve assicurare:� Processi di miglioramento continuo della qua-
lità (Audit clinico);� Capacità di leadership sviluppate a livello di
gruppo;� Pratiche di evidence-based medicine;� Sviluppo di idee ed innovazioni da diffondere
all’interno ed all’esterno dell’organizzazione.Nel 1998, il tema è ripreso nel Piano Sanitarionazionale (“A First Class Service”) che avvia unprogetto finalizzato ad assicurare ai pazienti, inmodo omogeneo su tutto il territorio, i più eleva-ti standard di qualità possibili sul piano clinicoassistenziale.Scally e Donaldson, nel 1998, definiscono la cli-nical governance come “un sistema attraverso ilquale le strutture del NHS sono responsabilizza-te al miglioramento continuo della qualità deiloro servizi e della salvaguardia di elevati stan-dard di assistenza attraverso la creazione di un“ambiente” nel quale l’eccellenza clinica possaaccrescersi. Ciò richiede una trasformazioneprofonda dell’organizzazione, delle leadershipcliniche e culture organizzative positive. Comunicodici di comportamento professionali costitui-scono la chiave per gestire i problemi complessilegati alla scarsa performance clinica”.Il fattore scatenante l’avvio della “clinical Gover-nance” in Inghilterra è stato l’osservazione dellagrande variabilità esistente nel comportamentoadottato da singoli professionisti delle aziendenell’affrontare e trattare specifici problemi di sa-lute. A titolo puramente semplificativo, il Pianosanitario riporta: “In una Regione, con 35 chi-rurghi, la percentuale di mastectomia per carci-noma alla mammella varia dallo zero per cento,il che significa che tutte le donne sono state sot-toposte ad interventi chirurgici di carattereconservativo, all’80%. La media complessivaregistrata è pari al 18%.Ma il caso più controverso è stato quello del-l’Ospedale di Bristol, la cui divisione di cardiochi-rurgia pediatrica ha operato per anni con tassi dimortalità superiori a quelli attesi e a quelli osser-vati per lo stesso tipo di interventi in altre struttu-re, malgrado le ripetute segnalazioni alla direzio-ne aziendale, al NHS Executive (il braccio tecnicoesecutivo del Ministro della Sanità) e al GeneraleMedical Council (l’Organo di autocontrollo deimedici) da parte di un medico anestesista.Diversa è la storia della clinical governance, ogoverno delle attività cliniche, come è stato tra-dotto in Italia, seppure non in modo appropriatoin quanto il termine “governance” in inglesenon si traduce con governo ed il termine “clini-cal” deve essere interpretato nel suo significatopiù ampio di “sanitario”, esso è nato con il pre-valente scopo di favorire una maggiore parteci-pazione del personale, in particolare medico,alle attività di programmazione e governo delleaziende sanitarie.Il termine “Governo delle attività cliniche” è sta-to introdotto all’articolo 17 del D. Lgs 229/99 ovesi stabiliva che “In ogni azienda è costituito ilcollegio di direzione, di cui il direttore generalesi avvale per il governo delle attività cliniche, laprogrammazione e valutazione delle attività tec-nosanitarie e di quelle ad alta integrazione sani-taria. Il collegio di direzione concorre alla for-mulazione dei programmi di formazione, dellesoluzioni organizzative per l’attuazione della at-tività libero professionale intramuraria e alla va-lutazione dei risultati conseguiti rispetto agliobiettivi clinici. Il direttore generale si avvale delCollegio di direzione per l’elaborazione del pro-gramma di attività dell’azienda, nonché per l’or-ganizzazione e lo sviluppo dei servizi, anche inattuazione del modello dipartimentale e per l’u-
tilizzazione delle risorse umane. La Regione di-sciplina l’attività e la composizione del collegiodi direzione, prevedendo la partecipazione deldirettore sanitario ed amministrativo, di diretto-ri di distretto, di dipartimento e di presidio”.In realtà, il coinvolgimento del personale medi-co e non medico all’interno degli ospedali e suc-cessivamente delle aziende ospedaliere e sanita-rie era previsto attraverso il consiglio dei sanitaridella legge 132 del 1968, la quale, nel definire gliOrgani dell’ente ospedaliero, include tra di essiil consiglio di amministrazione, il collegio dei re-visori ed il consiglio dei sanitari o consiglio sani-tario centrale.Il Consiglio dei sanitari, presieduto dal direttoresanitario nel caso di presidi ospedalieri e il Con-siglio Centrale, presieduto dal Sovrintendentesanitario nel caso di più ospedali accorpati,esprimevano parere obbligatorio, ma non vinco-lante, su tutte le questioni organizzative dell’En-te, sulla dotazione tecnologica e delle risorseumane. Scomparvero con la legge n.833 del1978, quando gli ospedali entrarono a far partedelle Unità sanitarie locali, caratterizzate dallapresenza di una Assemblea, dei Comitati di ge-stione e dei Collegi dei revisori, per ricomparirenei decreti legislativi 502/92 e 517/93 quali or-ganismi elettivi dell’Unità sanitaria locale chedovevano fornire parere obbligatorio al direttoregenerale per le attività tecnico-sanitarie, anchesotto i profili organizzativi e per gli investimentiad essi attinenti: erano composti non solo daimedici, responsabili di dipartimento, ma ancheda infermieri e tecnici. La legge delega n. 419 del1998, che ha poi portato alla emanazione dellalegge di riforma 229/99, aveva sancito la neces-sità di rafforzare le competenze del Consi-
glio dei sanitari in ordine alle funzioni di pro-grammazione e di valutazione delle attività tec-nico-sanitarie ed assistenziali dell’Azienda, maciò non è avvenuto, e nel contesto della 229/99viene introdotto il Collegio di direzione, diversonella composizione dal Consiglio dei sanitari,perché non sono rappresentate le altre profes-sioni sanitarie, ma con funzioni assai simili.Non bisogna infine dimenticare che il Consigliodei sanitari non è stato abolito dalla 229/99, masopravvive accanto al collegio di direzione, ed inalcune aziende i due Organismi coesistono.Il tema della partecipazione dei medici è cosìsentito dal legislatore che è in corso di discussio-ne presso il Parlamento il disegno di legge “Prin-cipi fondamentali in materia di Servizio sanita-rio nazionale”, nel quale il governo delle attivitàcliniche, la programmazione, lo sviluppo e la va-lutazione delle attività tecnico-sanitarie sono as-sicurati con il diretto coinvolgimento del Colle-gio di direzione dell’azienda, il cui funziona-mento è legato ad un Atto di intesa tra Governo eRegioni che individui le forme più idonee per as-sicurare il permanente coordinamento dellemodalità e delle relative responsabilità attribuiteai capi dipartimento. Secondo il disegno di legge,il Collegio di direzione formula parere obbligato-rio al direttore generale sugli atti relativi alle ma-terie di competenza e le decisioni del direttoregenerale, in contrasto con il parere del Collegiodi direzione, sono adottate con provvedimentomotivato. Solo nei presidi ospedalieri sede di altespecialità (DM 29 gennaio 1992), il coordina-mento clinico del presidio è assicurato da unmedico nominato dal direttore generale, su pro-posta dei dirigenti sanitari responsabili di strut-tura complessa riuniti in apposito consesso, ilquale rimane titolare della struttura complessacui è preposto e che cessa dall’incarico con il di-rettore generale. Il coordinatore clinico presiedele commissioni per la valutazione dei titoli pro-fessionali, scientifici e di carriera per il conferi-mento degli incarichi di struttura complessa,previo avviso pubblico, e per la individuazionedella terna dalla quale il direttore generale puòscegliere il candidato, nonché presiede i collegitecnici per le verifiche delle attività professiona-li, unitamente al capo dipartimento ed al diretto-
re sanitario aziendale. Il disegno di legge siesprime anche sul direttore di dipartimentoclinico ospedaliero, nominato dal direttore ge-nerale su proposta della maggioranza dei diret-tori di struttura complessa afferenti al diparti-mento, e sulla necessità di garantire una funzio-ne amministrativa dedicata all’esercizio delle re-sponsabilità di tipo gestionale del direttore di di-partimento.
AZIENDALIZZAZIONE E QUALITÀ:
UN BINOMIO INSCINDIBILE
PER IL GOVERNO CLINICO
Il governo clinico non può essere tenuto distintodal processo di aziendalizzazione ma ne è parteintegrante.Va preliminarmente chiarito che il processo diaziendalizzazione, sia in Inghilterra che nel no-stro Paese (partito con ritardo e parzialmentenel 1995, nonostante la legge 502/92), è statoavviato con lo scopo di assicurare un miglior go-verno della spesa sanitaria sia attraverso la re-sponsabilizzazione delle Regioni, e quindi delleaziende sanitarie, sia promuovendo il miglioreutilizzo delle risorse, ma ha determinato lo svi-luppo di logiche e strumenti di gestioni preva-lentemente orientati al governo della spesa sani-taria trascurando la dimensione professionale,medica e non medica, e la misurazione e valuta-zione dei risultati non monetari delle aziendestesse. In questo senso, pertanto, la Clinical Go-vernance assume la valenza di “correttivo” sen-za rifiutare il modello aziendale di gestione dellasanità ma, più semplicemente integrandolo connuovi strumenti e logiche di indirizzo: la portatainnovativa della Clinical Governance, dunque èrappresentata dalla capacità di aver introdottoun approccio alla gestione e al governo delleaziende sanitarie in grado di fondere, in modoequilibrato, la dimensione economica-finanzia-ria, da un lato, e quella qualitativo-professiona-le, dall’altro, avendo, quale base comune, lagestione e l’organizzazione.Il secondo aspetto importante riguarda il fattoche il governo clinico si identifica sostanzial-mente nella promozione della qualità professio-nale, percepita e gestionale-organizzativa all’in-terno delle aziende sanitarie.Nel Dlgs 502/92 e successive modifiche ed inte-grazioni il collegamento tra processo di azienda-lizzazione e sviluppo della qualità è chiaro. Inparticolare, l’art. 10 comma 1, introduce il me-todo di Verifica e Revisione della Qualità (VRQ):“Allo scopo di garantire la qualità dell’assistenzanei confronti della generalità dei cittadini, èadottato in via ordinaria il metodo della verifica erevisione della qualità e della quantità delle pre-stazioni, nonché del loro costo, il cui sviluppodevono risultare funzionali i modelli organizza-tivi ed i flussi informativi dei soggetti erogatori egli istituti normativi regolanti il rapporto di lavo-ro del personale dipendente, nonché i rapportitra i soggetti erogatori, pubblici e privati, ed ilServizio sanitario nazionale”. L’art. 14, poi, riba-
disce la centralità dell’utente/paziente, ponendocome obiettivi prioritari la partecipazione, lacondivisione e la soddisfazione dei bisogni deicittadini: “Al fine di garantire il costante adegua-mento delle strutture e delle prestazioni sanita-rie alle esigenze dei cittadini utenti del Ssn, il Mi-nistro della Sanità definisce con proprio decreto... i contenuti e le modalità di utilizzo degli indi-catori di qualità dei servizi e delle prestazioni sa-nitarie relativamente alla personalizzazione eumanizzazione dell’assistenza, al diritto all’in-formazione, alle prestazioni alberghiere, non-ché dell’andamento delle attività di prevenzionedelle malattie”. Sempre l’art. 14 stabilisce,infine, la necessità di individuare sistemi diverifica dei risultati ottenuti in termini dirispetto dei requisiti di qualità e garanzia e tuteladei diritti dei cittadini e modalità di rivelazionedella qualità percepita dei fruitori dei servizi.Il Piano Sanitario Nazionale 1998-2000 inseri-sce il Programma Nazionale per la Qualità, con ilfine di “rendere sistematico l’orientamento delSsn verso la valutazione e la promozione dellaqualità dell’assistenza sanitaria, coinvolgendo ladimensione professionale, quella organizzati-vo-aziendale e quella relazionale dell’assisten-za”. In particolare, si ricordano alcuni obiettivistrumentali del Programma, tra i quali:”intro-durre meccanismi finalizzati a rendere vinco-lante e generalizzato lo sviluppo delle attività divalutazione e promozione della qualità dell’assi-stenza da parte degli operatori sanitari e dellestrutture pubbliche e private accreditate; orga-nizzare all’interno di ciascun servizio modalitàsistematiche di revisione e autovalutazione dellapratica clinica e assistenziale ...; rivedere edestendere il sistema di indicatori ...; ... incre-mentare le forme di valutazione sociale deiservizi, valorizzando l’apporto degli utenti edelle organizzazioni che li rappresentano”.Nel Piano Sanitario Nazionale 2003-2005 si sotto-linea l’esigenza di sviluppare una “cultura dellaqualità”, che consenta di implementare un siste-ma fondato sui bisogni effettivi degli utenti cheagisca contemporaneamente su qualità tecni-co-professionali e qualità gestionale, attraverso larealizzazione di una serie di obiettivi specifici.Anche per quanto riguarda le politiche di accre-ditamento e di certificazione, il legislatore ha se-guito un orientamento finalizzato al migliora-mento continuo della qualità, con la determina-zione di parametri ed indicatori di qualità. Con ild.lgs 229/1999, l’accreditamento diventa unostrumento normativo di fondamentale impor-tanza per la verifica, la promozione e il manteni-mento della qualità nelle aziende sanitarie.Infatti l’accreditamento istituzionale secondol’art. 8 quater del d.lgs 229/1999, “viene rila-sciato dalla Regione alle strutture autorizzatepubbliche e private ed ai professionisti che nefacciano richiesta, a condizione che sianosoddisfatti requisiti ulteriori di qualità da indivi-duare ... in rapporto ad una serie di principi ...”.Dall’analisi dell’evoluzione normativa emergechiaramente la necessità di seguire congiunta-mente tanto la strada dell’aziendalizzazionequanto quella della qualità, essendo il rafforza-mento del management aziendale e lo sviluppodi un sistema qualità strumenti in grado di mi-gliorare il sistema nel suo complesso solo se im-plementati in modo integrato.
LA FORMAZIONE MANAGERIALE
E L’ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO:
IL RUOLO DEL DIPARTIMENTO
Per promuovere il governo clinico, il servizio sa-nitario ha a disposizione due strade da percorre-re parallelamente: la formazione manageriale el’organizzazione del lavoro.Formazione manageriale significa non soltantofar acquisire agli operatori competenze in cam-po economico e gestionale, ma anche favorire losviluppo di una cultura della qualità: il sistemadi formazione continua non deve essere limita-to, per il personale sanitario, all’approccio ��
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�� clinico, ma deve trattare anche il profilo ge-stionale-organizzativo e deve essere diretto an-che alle professionalità che operano in sede diprogrammazione, a tutti i livelli (includendo,pertanto, non solo l’alta dirigenza aziendale, maanche le figure professionali la cui attività di pro-grammazione si esplica istituzionalmente a livel-lo provinciale, regionale e nazionale).Il concetto di organizzazione del lavoro è stretta-mente connesso al processo di aziendalizzazio-ne ed alla qualità e si può sviluppare al megliosolo all’interno dei dipartimenti.Il Dipartimento è la sede di espressione del go-verno clinico; di seguito si riporta la prima defi-nizione nazionale: il dipartimento è costituitodalla federazione di unità operative che manten-gono la loro autonomia, indipendenza e respon-sabilità. Così come quella di ciascuno dei mem-bri che le costituiscono, ma che riconoscono laloro interdipendenza, adottando un comune co-dice di comportamento clinico-assistenziale,didattico e di ricerca, dai profondi risvolti etici,medico-legali ed economici.Ai Dipartimenti aziendali, comunque siano defi-niti (strutturali, integrati, funzionali, trasmurali,etc.), sono assegnate le risorse umane, tecnicheo finanziarie, necessarie all’assolvimento dellefunzioni attribuite e sono articolati al loro inter-no in strutture complesse e strutture semplici avalenza dipartimentale.Secondo quanto previsto dal D.lgs 229/1999, art.17bis, l’organizzazione dipartimentale è il mo-dello ordinario di gestione operativa di tutte leattività delle Aziende sanitarie. Il direttore di di-partimento è nominato dal direttore generale frai dirigenti con incarico di direzione delle struttu-re complesse aggregate nel dipartimento e rima-ne titolare della struttura complessa cui è prepo-sto. La preposizione ai dipartimenti strutturali,sia ospedalieri che territoriali e di prevenzione,comporta l’attribuzione sia di responsabilitàprofessionali in materia clinico-organizzativa edella prevenzione sia di responsabilità di tipo ge-stionale in ordine alla razionale e corretta pro-grammazione e gestione delle risorse assegnateper la realizzazione degli obiettivi attribuiti. A talfine il direttore del dipartimento predispone an-nualmente il piano della attività e dell’utilizza-zione delle risorse disponibili negoziato con ladirezione generale nell’ambito della program-mazione aziendale.La programmazione delle attività dipartimenta-li, la loro realizzazione e le funzioni di monito-raggio e di verifica sono assicurate con la parteci-pazione attiva degli altri dirigenti e degli operato-ri assegnati al dipartimento secondo regole sta-bilite attraverso l’adozione di un regolamento didipartimento.La Regione disciplina la composizione e le fun-zioni del Comitato di dipartimento nonché lemodalità di partecipazione dello stesso alla indi-viduazione dei direttori di dipartimento.Il Dipartimento permette di seguire i seguentiobiettivi:� l’armonico sviluppo, integrato, delle attività
assistenziali in regime di ricovero (ordinario ediurno) ed ambulatoriali;
� l’utilizzazione ottimale degli spazi assistenzia-li, del personale e delle apparecchiature;
� il coordinamento con le relative attività extrao-spedaliere;
� lo studio, l’applicazione e la verifica di sistemiper conferire la maggiore omogeneità alle pro-cedure organizzative, assistenziali e di utilizzodelle apparecchiature;
� l’umanizzazione dell’assistenza;� lo studio, l’applicazione e la verifica di sistemi
integrati di gestione;� l’individuazione e la promozione di nuove atti-
vità e di nuovi modelli operativi;� l’organizzazione della didattica;� la gestione del bilancio assegnato;� l’organizzazione dell’attività libero professio-
nale;� la valutazione e la verifica della qualità dell’as-
sistenza fornita;� la ricerca.Il principale strumento di funzionamento del di-partimento è rappresentato dall’“Audit clinico”,la cui definizione è la seguente:“Iniziativa condotta da clinici che cerca di mi-gliorare la qualità e gli outcomes dell’assistenza
attraverso una revisione tra pari, strutturata, permezzo della quale i clinici esaminano la propriaattività e i propri risultati in confronto a standardespliciti e la modificano se necessario” (Natio-nal Health Service Executive, 1996).L’audit clinico prevede un’attenta valutazionedei casi da analizzare ed un’accurata prepara-zione del momento d’incontro e di confronto trai colleghi e si conclude con la stesura di una re-lazione e di un piano di azioni di miglioramento,che indichi priorità e responsabilità degli inter-venti, per far fronte alle criticità rilevate nell’a-nalisi dei casi. È prevista anche la valutazionedei risultati ottenuti nella prevenzione e conteni-mento rischi.È questo il momento fondamentale di incontrotra le diverse figure mediche e non mediche, ilmomento della formazione, la sede dell’erganiz-zazione del lavoro.La complessità e la molteplicità delle funzioni delDipartimento rendono evidente la netta relazioneche sussiste tra formazione manageriale e organiz-zazione del lavoro, che rappresentano gli strumentiindispensabili per garantire il governo clinico del-l’azienda e per permettere il miglioramento conti-nuo della pratica medica “on the job”.Un aspetto fondamentale riguarda, poi, le rela-zioni tra dipartimenti, da garantire affinché laloro individuazione non esiti nel tempo in situa-zioni di isolamento, del tutto analoghe a quelleche si sono registrate nel tempo tra le unità ope-rative. La necessità di percorsi clinico-assisten-ziali condivisi tra più discipline impone una co-municazione costante che può essere garantitaattraverso la individuazione di gruppi operativiinterdipartimentali permanenti o transitori (aseconda del tema da trattare) al fine di consenti-re loro lo scambio continuo di informazioni checomportano l’adozione di comuni codici dicomportamento su specifici problemi.Nelle Aziende sanitarie l’applicazione del model-lo organizzativo dipartimentale incontra notevo-li difficoltà, anche perché la costituzione dei di-partimenti deve essere espressione di un pro-fondo mutamento culturale dei medici e delpersonale non medico, da perseguire attraversouna adeguata informazione e formazione.I dipartimenti stentano a decollare, non da unpunto di vista formale, in quanto molte sono or-mai le delibere istitutive prodotte a livello azien-dale, ma da un punto di vista sostanziale per leindubbie difficoltà legate, oltre che agli aspetticulturali a quelli strutturali (difficoltà di accor-pamento delle unità operative e dei servizi adesempio), a quelli dell’adozione di comuni codi-ci di comportamento, dello sviluppo di attività diaudit clinico, etc.I medici sono troppo spesso chiamati ad esserevalutati sulla produzione, ma non sul comporta-mento virtuoso che potrebbe portare a più lun-ghi risultati positivi se adottato con costanza,mentre il personale non medico delle professio-ni sanitarie (sono 22 i profili professionali rico-nosciuti) che sempre più si sta affermando conspecifici ruoli e funzioni, non viene coinvolto apieno nelle attività dipartimentali.
LE PROPOSTE
1. Supportare il processo di aziendalizzazione
attraverso una migliore definizione dei ruoli e
compiti dell’azienda sanitaria nei rapporti
con la regione, rafforzando il management
aziendale e rivalutando i processi di program-
mazione strategica aziendale.Le difficoltà esistenti nell’avviare cicli gestionalivirtuosi nelle aziende sanitarie, non è tanto daricondurre a eventuali lacune normative o all’i-nerzia di un sistema sanitario pubblico abituatoper decenni a funzionare sulla base di modelliburocratico amministrativi ma, piuttosto, all’in-capacità degli organismi deputati al governo delsistema di tradurre in azioni conseguenti quan-to previsto dal processo di decentramento delleresponsabilità.È evidente infatti, che, ad eccezione dei tagli dibilancio e della troppo frequente rimozione deiDirettori Generali, il processo di aziendalizzazio-ne non è stato supportato adeguatamente favo-rendo la crescita di nuovi modelli organizzativi egestionali. L’introduzione di nuovi parametri divalutazione dell’azione aziendale, quali quelliprevisti nel recente disegno che prevede la iden-
tificazione nell’Azienda di un coordinatore clini-co, non potranno tradursi che nell’ennesimainefficace operazione di “facciata”, a meno cheStato e Regioni non modifichino concretamentee significativamente, il modo di interpretare illoro ruolo di governo del sistema.Il coordinatore clinico proposto è una figuraprofessionale che, così come è stata delineata,potrebbe comportare problemi nell’organizza-zione aziendale, perché molte sono le incognitein sospeso sul suo ruolo e sui compiti rispetto al-le competenze dei direttori sanitari, sulla duratadell’incarico, sul referente al quale deve rispon-dere dell’operato svolto, sulle reali funzioni dicoordinamento.È chiaro che la possibilità di ottenere, quale ri-sultato dell’organizzazione, il rispetto dei vincolidi bilancio e, contemporaneamente, quello deglistandard qualitativi, è fortemente condizionatodal modo con il quale sono gestiti i processi pro-duttivi specifici.Sul piano operativo, infatti, i sistemi orientati al-la gestione per processi, anche alla luce delleesperienze fino ad oggi condotte, sembra esserel’unico approccio, al momento, in grado di:
� supportare la progettazione di un sistema di mi-surazione orientato sia alla rilevazione degli indi-spensabili fenomeni economici (costo di gestio-ne), sia di quelli clinico/sanitari (risultati finali);
� affinare le capacità predittive, a tutti i livelli disistema, e supportare i processi decisionali fo-calizzando l’attenzione rispetto a specificheproblematiche di salute e, rendendo possibilecomprendere e stimare gli impatti economicied organizzativi derivanti dall’esigenza diperseguire obiettivi di salute;
� coinvolgere definitivamente i professionistinella gestione fornendo loro strumenti di co-noscenza, focalizzati sugli aspetti realmentegestiti, ossia le modalità di combinazione dellerisorse organizzative ed economiche a disposi-zione per raggiungere specifici risultati di salu-te rispetto ai pazienti trattati, sgombrando ilcampo da possibili equivoci sul loro ruoloaziendale, rivalutando il sistema di program-mazione budgetario e rendendo possibile l’av-vio e la realizzazione del ciclo di miglioramen-to continuo;
� favorire la riprogettazione (reengineering)della struttura organizzativa e del sistema del-le responsabilità aziendali in un’ottica dina-mica e sempre più coerente con le finalitàaziendali (tutelare la salute dei cittadini e/ocurare i pazienti), superando progressivamen-te le barriere poste dagli assetti organizzativitradizionali, basati sul modello divisionale edella specializzazione del lavoro piuttosto chesulle modalità con le quali si sviluppano i pro-cessi reali interni. Per sviluppare con successoil processo di reengineering, è indispensabileagire su diversi fattori e, in particolare su:� fattori culturali, attraverso il coinvolgimento
del personale;� fattori metodologici, con la focalizzazione sul
paziente, la creazione di grupp di lavoro mul-tifunzionali e pluridisciplinari, il coinvolgi-mento del top management, la comunicazio-ne diffusa e continuativa, l’utilizzo di soluzio-ni informatiche aggiornate;� fattori legati ai processi, attraverso la forma-
zione continua on the job.Se è vero, poi, che la costruzione di un sistemaqualità si caratterizza per lo studio, la valutazio-ne e il miglioramento simultaneo dei tre aspettidella qualità (percepita, professionale e gestio-nale-organizzativa), la sua implementazione de-ve iniziare già dalle fasi di pianificazione strategi-ca. Il fattore qualità deve essere presente nelladefinizione stessa degli obiettivi generali e dellamission dell’azienda; la qualità deve essere svi-luppata a livello strategico e quindi nello svilup-po di un piano che definisce i clienti target delservizio, i loro bisogni e i tipi di servizi che si in-tende offrire (a chi e che cosa). Gli strumentipropri di una gestione manageriale dell’aziendasanitaria, programmazione e controllo direzio-nale, devono fondarsi su una cultura della quali-tà e del cambiamento.Il sistema di programmazione e controllo dire-zionale è il meccanismo attraverso il qualel’Azienda procede al coinvolgimento dei dirigen-ti nell’assegnazione o negoziazione dei microo-
biettivi per livello di responsabilità interna e pro-cede al loro sistematico monitoraggio al fine digarantirne il raggiungimento. Esso si dota di nu-merosi strumenti di supporto tra i quali il siste-ma di budget (programmazione direzionale), isistemi di contabilità generale e direzionale e ilsistema di reporting. È evidente, comunque, chegli strumenti gestionali a disposizione del mana-gement devono essere funzionali al persegui-mento degli obiettivi di qualità.Un altro aspetto da valutare è quello del risk
management, altro strumento indispensabileper garantire il miglioramento continuo dellaqualità. Il rischio clinico è la probabilità che unpaziente sia vittima di un evento avverso, cioèsubisca un qualsiasi “danno o disagio imputabi-le, anche se involontario, alle cure mediche pre-state durante il periodo di degenza, che causa unprolungamento del ricovero, un peggioramentodelle condizioni di salute o la morte”.Esistono due possibilità per approcciarsi al pro-blema degli eventi avversi in sanità.La prima si focalizza sul comportamento umanocome fonte di errore, attribuendo l’incidente adun comportamento aberrante. Il rimedio èquindi costituito dalla riduzione della variabilitàinappropriata del comportamento umano e losforzo di prevenzione dell’errore si concentrasul miglioramento della conoscenza e della for-mazione individuale. La seconda possibilità sifocalizza sulle condizioni nelle quali cade l’erro-re, che è visto come il risultato di un fallimentodel sistema, inteso come insieme di elementiumani, tecnologici e relazionali, fortemente in-terconnessi, interattivi e finalizzati ad un obietti-vo comune. Il rimedio è indirizzato verso i pro-blemi nascosti e profondi e ad una rimodellizza-zione dei processi.Tutti gli aspetti trattati, seppure sommariamen-te, sembrano delineare un quadro complessocon un unico minimo comune denominatorerappresentato dalla ricerca delle qualità intesacome migliore organizzazione e partecipazione,e dallo sviluppo di una cultura nuova e di un ap-proccio manageriale da parte di tutti coloro cheoperano ai diversi livelli all’interno dell’Aziendasanitaria.2. Programmare la formazione anche con rife-
rimento al Piano nazionale di aggiornamento
del personale sanitario 2005-2007.Non può esserci qualità senza una programma-zione attenta e quest’ultima è prerogativa di chiè stato formato per farla. La formazione mana-geriale deve partire per le figure professionalideputate alla programmazione aziendale e re-gionale ed essere sostenuta a tutti i livelli, ma al-trettanto importante appare la formazione con-tinua rivolta a tutto il personale sanitario. E’ evi-dente che un ulteriore salto di qualità da com-piere nel nostro Paese, con riferimento al temaspecifico, è rappresentato dall’esigenza di passa-re da un concetto di sviluppo delle professionali-tà prevalentemente basato sull’effettuazione diiniziative formative, con il conseguente accumu-lo dei relativi “crediti”, ad uno basato sulla crea-zione delle condizioni tecniche ed organizzativeaffinché tutto il personale acquisisca le capacitànecessarie in modo continuativo e, soprattutto,sul posto di lavoro. In questo senso, l’attività diformazione e aggiornamento, anziché rappre-sentare l’elemento centrale sul quale ruota losviluppo del personale, assume la valenza dicomponente, senza dubbio importante, di unpiano più ampio e articolato finalizzato alla cre-scita delle persone. Ed ancora, il dipartimento,per le aziende sanitarie, appare la sede ideale af-finché ciò possa realizzarsi al meglio. Le attivitàdi audit clinico dovrebbero essere incentivateanche orientando risorse specifiche a riguardo,non solo umane ma anche finanziarie. Il Pianonazionale dell’aggiornamento del personale sa-nitario 2005-2007 prevedeva entro maggio2005, con specifica Intesa Stato-Regioni, la defi-nizione di nuove modalità di attuazionedell’ECM in campo nazionale, da avviare entrosettembre 2005, con la previsione di un organi-smo tecnico politico per il coordinamento stra-tegico del sistema nazionale ECM. Il Piano pre-vede, tra l’altro, la definizione di temi di naturaorganizzativo-gestionale, di prevalente interessedelle Regioni ed è in questo campo che dovreb-bero essere condotti gli sforzi per individuare��
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BOOM DI DOMANDE DI PENSIONAMENTO
La grande fuga dei medici dipendenti
Sono aumentate nel 2006 del 72,8 % per cento le ri-chieste di pensionamento provenienti dai medici eveterinari dipendenti dal servizio sanitario nazionaleiscritti alla Cassa pensioni sanitari, dal 1995 confluita
nell’Inpdap.Si tratta di un dato particolarmente elevato che porta da 1.262richieste prodotte nel 2005 a ben 2.181 nel 2006 le domande diquiescenza di questi professionisti della salute presentate l’an-no scorso. In verità anche se eclatante rappresenta, a una primaanalisi, che sarà approfondita dallo stesso istituto previdenzialenei prossimi mesi, un dato non particolarmente inaspettato.Che si tratti di un incremento indotto dalle numerose incognitesul futuro degli assetti previdenziali e in particolare dell’entratain vigore nel 2008, del famoso “scalone” del limite minimo deisessant’anni, è senz’altro da considerarsi come fenomeno im-portante ma contingente.Altra condizione favorente è rappresentata, verosimilmente, dalraggiungimento del traguardo pensionistico della gran massadei medici entrati in attività proprio negli anni Settanta e primiOttanta dello scorso secolo. Ricordiamo che con la riforma deglienti ospedalieri, incardinata alla fine del 1960, si attuò l’ingres-so di un’ampia platea di personale, che, in particolare medico,ne era rimasta ai margini, soggetta com’era a incarichi profes-sionali a termine.Il consolidamento del posto di lavoro e la possibilità di attivare iriscatti relativi agli anni di laurea e di specializzazione ha fatto sì
che molti sanitari comincino ad arrivare ai limiti massimi con-tributivi (40 anni), se non di età, per ottenere il pensionamento.Anzi, per l’età, da parte di molti di loro si auspicherebbe la possi-bilità, annullata l’estate scorsa con il decreto Bersani, di rima-nere almeno fino a settanta anni.Per cui è da ritenere che molti medici e veterinari dirigenti delSsn abbiano optato per il trattamento pensionistico cosiddetto“assimilato alla vecchiaia”, raggiungendo i 40 anni di contribu-zione in piena forza fisica e professionale da convogliare versoaltre attività più autonome.Complessivamente nell’ambito di tutte le casse previdenzialidell’Inpdap, che hanno in pagamento poco meno di un milionee mezzo di pensioni, mentre nel 2005 le dimissioni volontarie(richieste una volta maturati i 35 anni di contribuzione) rappre-sentavano il 61,9% delle domande di quiescenza contro il 27,8%di istanze di diritto per limiti d’età, nel 2006 si è assistito a un in-cremento delle dimissioni volontarie e a contrazione delle usci-te per limiti d’età.L’età media dei pensionamenti, per anzianità, è stata di 58,36%anni con un’anzianità contributiva media di 36,6 anni. Quelladei trattamenti di vecchiaia è, invece, di 64,02 anni per effetto dilimite dei 60 anni previsto per le donne, con un’anzianità con-tributiva di poco inferiore ai 34 anni, a dimostrazione che lapensione di vecchiaia è spesso una scelta obbligata.Nell’Inps, l’altro ente previdenziale relativo ai rapporti di lavoroprivati, è stato liquidato il 33,6% in più delle pensioni di anziani-
tà nonostante siano calate del 6,7% le domande. Un fenomeno
spiegabile con il fatto che sono diminuite le domande puramen-
te “esplorative” finalizzate solamente a conoscere la consisten-
za dei contributi.Le domande per le pensioni di vecchiaia sono, invece, aumenta-
te dell’11,1% comprensive di quelle dei cosiddetti parasubordi-
nati. Escludendo i quali l’incremento è del 2,2% e si tratta di un
valore in linea con la crescita del 3,7% registrata dalle pensioni
effettivamente liquidate.Nella cassa pensioni sanitari il numero delle pensioni dirette in
pagamento al 31 dicembre 2005 si è assestato al 31.206, di cui
27.738 di uomini e 4.468 di donne.In particolare la percentuale di aumento annuo è stata, per gli
uomini, dell’1,18% per il 2005 rispetto al 2004 e del 3,14% per
le donne, nello stesso periodo. Leggermente aumentate sono le
pensioni ai superstiti: +3,22% uomini, +2,18 donne, per un
totale di 17.517 pensioni.Al 31 dicembre 2005 l’istituto ha in pagamento un totale di poco
meno di 50mila pensionati fra medici e veterinari. L’importo me-
dio lordo dei trattamenti, sempre al 2005, è di 49.202 euro per le
pensioni dirette, mentre è di 18.310 euro per le pensioni ai super-
stiti. Gli incrementi medi dei trattamenti delle pensioni dirette,
negli ultimi 10 anni, è stato del 4/5 per cento annuo.
Claudio Testuzza
�� i contenuti, ma soprattutto le modalità (pro-mozione dell’audit clinico) per il loro svolgimento.3. Favorire la costituzione ed il funzionamen-
to dei dipartimenti aziendali orientati all’a-
dozione di programmi di miglioramento con-
tinuo della qualità.Se è vero che il dipartimento rappresenta la sedeideale dove si esprime il governo clinico, dovran-no essere adottate a livello nazionale, regionale eaziendale tutte le iniziative concrete affinché sia-no istituiti o diventino realmente funzionanti i di-partimenti. È importante che le Regioni discipli-nino le modalità di funzionamento degli stessi(ruolo del capodipartimento e del comitato di di-partimento), favorendo l’adozione di regolamen-ti. A livello aziendale, non appare sufficiente san-cire con delibera la costituzione dei dipartimenti,ma appare fondamentale incentivarne il funzio-namento con linee guida interne che chiariscanoil ruolo di ciascuno, supportando, nelle prime fasidi avvio e sviluppo, in particolare il capodiparti-mento con figure professionali di raccordo con ilmanagement aziendale, che possano facilitare irapporti e l’acquisizione e diffusione di informa-zioni poi utili alla stesura dei piani di attività deldipartimento stesso. A tale scopo potrebbero esse-re previste delle figure ad hoc dall’area ammini-strativa e da quella sanitaria, come avviene in al-cune realtà estere dove il modello dipartimentaleè diffuso da più tempo.Il dipartimento rappresenta la sede ideale per ladiscussione e l’adozione di standard qualitativiassistenziali. Uno degli aspetti di maggiore inno-vatività introdotto dalla Clinical Governance nelRegno Unito è rappresentato dall’utilizzo di stan-dard qualitativi clinico assistenziali quale stru-mento di valutazione delle performance delleaziende sanitarie, la cui individuazione e relativaformulazione è riservata al NICE (National Insti-tute for Clinical Excellence) che, attraverso lo svi-luppo di una serie di fasi logiche (identificazione,raccolta delle prove, controllo e valutazione, di-vulgazione, implementazione) giunge a stabilireindicatori utili e valori standard di riferimento.Il riconoscimento ad un organismo sovraziendaledi tale ruolo, tuttavia, non deve essere inteso co-me attivazione di un sistema impositivo volto adannullare l’autonomia professionale dei medici edel personale non medico. Sono questi ultimiche, infatti, devono stabilire come trattare il sin-golo caso una volta che il paziente si presenta allastruttura. Gli standard, da un punto di vista ope-rativo, svolgono il ruolo di guida e, contempora-neamente, di parametro di confronto allo scopodi rilevare eventuali scostamenti e stimolare la re-visione tra pari come attività sistematica e orien-tata alla generale crescita dei professionisti, da unlato, e fonte di innovazione nella stessa formula-zione degli standard, dall’altro. Grande spazio nel
Piano Sanitario Inglese è riservato, infatti, all’au-toregolazione professionale. In questo senso, iprofessionisti sono liberi di fissare i propri para-metri di riferimento, anche in deroga a quelli de-finiti a livello nazionale, purché ciò avvenga nellamassima trasparenza nei rapporti con il pazientee i suoi famigliari e in una logica di confronto con-tinuo con gli standard nazionali.In Italia, tale funzione è svolta dall’Agenzia per iservizi sanitari regionali, ma dovrebbe essereulteriormente sviluppata per garantire a livellonazionale una diffusione costante di iniziativealle quali appare importante partecipino le So-cietà Scientifiche.L’altra dimensione fondamentale, da considera-re quale condizione necessaria per rendere pos-sibile il raggiungimento degli standard, è rappre-sentata dallo sviluppo continuo delle professio-nalità composto dalle seguenti fasi:
1. definizione del ruolo;2. piano di sviluppo individuale;3. svolgimento dell’attività;4. valutazionedell’efficaciadelpiano individuale.
Volendo approfondire l’argomento in questione,appare evidente la similitudine esistente tra i mo-menti del ciclo di sviluppo continuo delle profes-sionalità, previsto nel Piano Sanitario Inglese, ealcuni dei passaggi che caratterizzano l’inquadra-mento e le valutazione del personale delle azien-de sanitarie italiane, soprattutto per i dirigenti,previsti nell’ambito dei Contratti Collettivi.I punti di maggior contatto riguardano il sistemadelle posizioni organizzative e quello della valu-tazione. Il sistema delle posizioni, in effetti,comporta l’inevitabile assegnazione di uno spe-cifico ruolo all’interno dell’organizzazione sani-taria e, parallelamente, l’esplicitazione dell’am-bito delle competenze e delle funzioni ricono-sciute e del programma di attività da sviluppare.Con riferimento alla valutazione, sebbene i con-tratti italiani la configurino come attività di “ve-rifica del livello di raggiungimento degli obiettiviassegnati e della professionalità espressa”, dan-done un’accezione negativa rispetto al concettodi strumento di supporto per lo sviluppo delleprofessionalità, è utile osservare come le princi-pali dimensioni della valutazione previste sonocoerenti con l’ipotesi di valutare l’efficacia di unpiano di sviluppo individuale, verso il qualeappare fondamentale tendere.4. Elevare il Collegio di direzione ad Organo
dell’Azienda presieduto dal Direttore sanita-
rio aziendale, prevedendo anche la partecipa-
zione di figure professionali non mediche.Elevare ad Organo dell’Azienda il Collegio di di-rezione è una via per rafforzare il managementaziendale e condividere le responsabilità di ge-stione della struttura nel suo complesso, favo-rendo lo sviluppo del governo clinico.
La Regione Emilia Romagna ha percorso questastrada con l’adozione della legge regionale 23 di-cembre 2004, n. 29 “Norme generali sull’organiz-zazione ed il funzionamento del servizio sanitarioregionale”, nella quale è previsto che il Collegio didirezione abbia compiti di proposta per l’organiz-zazione e lo sviluppo dei servizi e delle attività diricerca e innovazione e la valorizzazione delle ri-sorse umane e professionali degli operatori.All’atto aziendale è demandato il compito di stabi-lire la composizione del Collegio di direzione, irapporti con gli altri Organi dell’Azienda, la parte-cipazione dello stesso alla elaborazione del pro-gramma aziendale di formazione permanente al-la formulazione di proposte per la libera profes-sione. Per le figure non mediche la legge regiona-le prevede il Collegio delle professioni sanitarie(che non è Organo dell’Azienda).Tale formulazione appare certamente all’avan-guardia, anche se deve ancora essere stabilito chipresiede il Collegio di direzione e deve esserechiarito in che modo è possibile prevedere unamaggiore partecipazione del personale non medi-co delle aree infermieristica, tecnica e della riabi-litazione all’interno dello stesso. Per quanto ri-guarda il primo punto la presente proposta indivi-dua nel Direttore sanitario aziendale la figura chepotrebbe presiedere il Collegio di direzione.Il Decreto Legislativo 517/93 stabilisce che “il Di-rettore Sanitario è un medico che non abbia com-piuto il sessantacinquesimo anno di età e che ab-bia svolto per almeno cinque anni qualificate atti-vità di direzione tecnico-sanitaria in enti o struttu-re sanitarie, pubbliche o private, di media o gran-de dimensione. Il Direttore Sanitario dirige i ser-vizi sanitari ai fini organizzativi ed igienico sanita-ri e fornisce parere obbligatorio al Direttore Gene-rale sugli atti relativi alle materie di competenza”.Tale definizione rispecchia quanto già previstonelle precedenti normative: già nel 1938 con lalegge Petragnani che disciplinava le norme perl’ordinamento dei servizi sanitari e del personalesanitario degli ospedali , si stabiliva che gli ospe-dali di 1ª e 2ª categoria o specializzati dovesseroavere il direttore sanitario, al quale veniva fatto di-vieto del libero esercizio professionale, con attri-buzioni di natura igienistica-sanitaria sul buonandamento della struttura ospedaliera, sulla ge-stione del personale e delle attività sanitarie nelsenso più globale e pieno del termine.Nel 1988, a 30 anni di distanza, la legge Mariottiriprende i termini della precedente legge aggior-nandola alla nuova realtà organizzativa della re-te ospedaliera. La funzione e le attribuzioni deldirettore o sovrintendente sanitario vengono de-clinate con ulteriore precisione:� La direzione sanitaria cura l’organizzazione
tecnico-sanitaria ed il buon andamento igieni-stico-sanitario dei servizi ospedalieri.
� Il sovrintendente sanitario dirige e coordina aifini igienico-organizzativi l’attività dell’ente checomprende più ospedali e ne risponde al presi-dente. Da lui dipendono i direttori sanitari deisingoli ospedali. Egli è preposto a tutto il perso-nale sanitario, tecnico, sanitario ausiliario edesecutivo addetto ai servizi sanitari dell’ente.Inoltre, cura la raccolta e la elaborazione dei da-ti statistici; redige il rapporto sanitario annuale;coadiuva, ai fini igienico-sanitari, l’amministra-zione nell’organizzazione e nel coordinamentodei servizi ospedalieri, promuovendo a tal finestudi su problemi specifici; promuove e coordi-na iniziative nel campo della medicina sociale,preventiva e riabilitativa e in quella dell’educa-zione sanitaria; impartisce direttive di massimaai direttori sanitari dei singoli ospedali.
� Il Direttore Sanitario (di presidio) dirige l’o-spedale cui è preposto, ai fini igienico-sanitari,e ne risponde al presidente o al sovrintendentesanitario, ove esista.
� Il Direttore Sanitario promuove e coordina leiniziative nel campo della medicina preventivae riabilitativa, della medicina sociale e dell’e-ducazione sanitaria; propone iniziative per lapreparazione e l’aggiornamento del personaleda lui dipendente, stabilisce, in rapporto alleesigenze dei servizi l’impiego, la destinazione,i turni e i congedi del personale sanitario, tec-nico, ausiliario ed esecutivo addetto ai servizisanitari dell’ospedale cui è proposto in base aicriteri fissati dall’amministrazione.
Il Direttore Sanitario Aziendale attuale è, pertanto,il responsabile del governo clinico, inteso come l’u-nione delle tre fondamentali dimensioni della qua-lità prima ricordate (la qualità professionale, laqualità percepita, e gestionale-organizzativa).Nelle Aziende Sanitarie non esiste una figura, di-versa da quella del Direttore Sanitario Aziendaleche sia innanzitutto una figura super partes ri-spetto ai Direttori di struttura complessa, com-presi i capi dipartimento, e che possa rappresen-tare quell’anello importante ed indispensabile dicongiunzione tra la componente clinica (effica-cia) e la componente gestionale (efficienza).Il responsabile della clinical govenance deve po-ter presidiare con autorevolezza e competenza learee di attività strategiche:Il monitoraggio dei processi assistenziali� La formazione professionale� La comunicazione interna ed esterna� La gestione dei rischi cliniciL’evoluzione dell’Ospedale richiede oggi al me-dico di Direzione sanitaria una particolare e spe-cifica preparazione con forti contenuti manage-riali, attitudine alla leadership, capacità d’inte-grarsi nella governance aziendale, e ciò è possi-bile solo attraverso una più chiara definizionedei suoi compiti e funzioni.
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Approvati 5 mila posti
nelle scuole di specializzazione
per l’anno accademico 2006-2007Prossima la firma del Dpcm per i contratti di formazione dei medici specializzandi
Saranno 5 mila i nuovi contratti di for-mazione specialistica che verrannostipulati tra medici, Regioni e ateneiper l’anno accademico 2006-2007.
Cinquemila posti nelle scuole di specializzazio-ne (erano 4.999 lo scorso anno), a fronte di unfabbisogno stimato in 7.003, in cui si aggiungo-no 64 borse del Ministero degli Esteri per i medi-ci dei Paesi in via di sviluppo, 54 riservate ai ca-mici bianchi militari, 38 ai medici del Ministerodegli Interni e 1.454 ai dipendenti in servizionelle strutture sanitarie diverse da quelle inseri-te nella rete formativa regionale.La disponibilità è stata ufficializzata dal dicasterodell’Università con il Decreto firmato il 27 apriledal ministro Mussi. Gli esami di ammissione sisvolgeranno a luglio: martedì 3 per l’area funzio-nale di medicina, mercoledì 4 per quella di chi-rurgia e giovedì 5 per quella dei servizi.Il cerchio aperto otto anni fa con il Dlgs368/1999 si è finalmente chiuso, dunque. O me-glio: sta per chiudersi. Perché per completare ilpuzzle, dire addio alle borse di studio da 900 eu-ro al mese e suggellare il nuovo atteso status deimedici specializzandi manca la firma del Presi-dente del Consiglio sul Dpcm che contiene loschema di contratto, approvato dalla ConferenzaStato-Regioni il 18 aprile.Non si escludono sorprese: le Regioni avevanopreteso nell’accordo l’abolizione del divieto di so-stituzione del personale di ruolo previsto per glispecializzandi dall’articolo 37 del Dgls 368/1999.Le associazioni di categoria – FederSpecializzandie Amsce – erano però insorte, denunciando lostravolgimento dei capisaldi della legge del 1999,che recepiva le direttive comunitarie e che recita“lo specializzando non è in nessun modo so-
stitutivo del personale di ruolo”.Comunque se il contratto andasse in porto comeè arrivato, il bottino sarebbe ricco. Otto articoliin tutto, che ricalcano gli articoli 37-41 del Dlgs368/1999 e contengono novità attesissime: latutela della maternità e della malattia, la coper-tura assicurativa a carico delle aziende sanitarie,le ferie, i contributi previdenziali (seppur con l’i-scrizione a una gestione separata dell’Inps, novi-tà introdotta dalla Finanziaria 2006 e non gradi-ta agli specializzandi), la facoltà di esercitarel’intramoenia e un trattamento economico an-nuo onnicomprensivo, esente dall’Irpef. Ogget-to, quest’ultimo, di un altro schema di Dpcn chelo ha fissato in una parte fissa lorda di 22.700euro annui e una variabile di 2.300 euro lordiper i primi due anni e di 3.300 euro lordi per cia-scuno degli altri.L’orario di lavoro – tema in discussione al tavolotecnico – dovrà essere pari a quello previsto per ilpersonale medico del Servizio sanitario nazionalea tempo pieno, ovvero al momento 36 ore setti-manali più 2 ore settimanali per aggiornamento.Gli atenei forniranno a ogni specializzando un logbook – “libretto personale di formazione” – sulquale dovranno essere annotati interventi e attivi-tà, certificati dal dirigente dell’UO in cui il medicosvolge la sua formazione.La strada dovrebbe dunque essere in discesa.Ma, fatti i contratti, bisognerà davvero “rifare” ilpercorso formativo. Occorrerà una vera triango-lazione perché le modifiche del rapporto di lavo-ro inneschino il circolo virtuoso necessario a“sprovincializzare” le scuole di specializzazionee a sfornare specialisti “europei”. Adeguati nellateoria e nella pratica ad affrontare la sfida dellalibera circolazione.Se finora si è sostanzialmente approfittato della“manodopera a basso costo” dei giovani medici,considerati studenti dal punto di vista normativoe retributivo nonostante lavorassero alacremen-te in corsia per colmare le carenze dell’attivitàassistenziale, la riforma sbloccata con la Finan-ziaria 2006 impone un ripensamento dell’orga-
nizzazione dell’intero sistema. Senza riguardi,senza incongruenze.I sindacati medici, AAROI in prima fila, hanno fat-to scudo intorno ai giovani medici. Così come laFnomCeo. “le questioni che da anni questi colle-ghi pongono al centro della loro giusta e civileprotesta – ha affermato il presidente, AmedeoBianco – sono centrali allo sviluppo di una buonarete di servizi sanitari che deve poter contare suprofessionisti motivati e sostenuti nella loro pre-parazione nel saper essere e nel saper fare”. Bian-co non ha rinunciato a una stoccata all’Universi-tà: “Nell’attuale modello formativo c’è un difettodi fondo, rappresentato da un’insostenibile auto-referenzialità delle istituzioni universitarie”.
I POSTI 2006-2007
SPECIALITÀ CONTRATTI
10% FABBISOGNO
NAZIONALE
DI MEDICI SSN FUORI
RETE FORMATIVA
SPECIALITÀ CONTRATTI
10% FABBISOGNO
NAZIONALE
DI MEDICI SSN FUORI
RETE FORMATIVA
Allergologia e immunol. Clin. 35 1 Medicina di comunità 2 4
Anatomia patologica 65 11 Medicina fisica e di riabilitazione 142 20
Anestesia e Rianimazione 535 75 Medicina interna 221 30
Audiologia e foniatria 17 3 Medicina legale 73 11
Biochimica e chimica clinica 26 6 Medicina nucleare 53 8
Cardiochirurgia 65 7 Medicina tropicale 9 1
Cardiologia 222 31 Microbiologia e virologia 29 6
Chirurgia apparato dirigente 30 3 Nefrologia 90 14
Chirurgia generale 270 36 Neurochirurgia 56 8
Chirurgia maxillo-facciale 30 4 Neurofisiopatologia 11 2
Chirurgia pediatrica 23 4 Neurologia 108 15
Chirurgia plastica e ricostruttiva 46 7 Neuropsic. Infantile 68 12
Chirurgia toracica 38 3 Oftalmologia 104 13
Chirurgia vascolare 40 7 Oncologia 109 27
Dermatologia e venerologia 67 9 Ortopedia e traumatologia 190 27
Ematologia 61 10 Otorinolaringoiatria 85 12
Endocrinologia e malattie del ricambio 85 12 Patologia clinica 51 10
Farmacologia 18 5 Pediatria 204 29
Gastroenterologia 68 10 Psichiatria 184 26
Genetica medica 24 4 Psicologia clinica 14 4
Geriatria 138 20 Radiodiagnostica 390 49
Ginecologia e ostetricia 208 27 Radioterapia 100 14
Igiene e medicina preventiva 147 23 Reumatologia 41 11
Malattie apparato respiratorio 72 11 Scienze dell’alimentazione 31 6
Malattie infettive 60 8 Tossicologia medica 8 2
Medicina del lavoro 118 19 Urologia 81 11
Medicina dello sport 38 6 TOTALI 5.000 1.454
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Le mansioni attribuite agli infermieri preoccupano gli anestesisti tedeschi
Il gruppo ospedaliero privato Helios si è attirato forti criti-
che per aver introdotto un nuovo sistema che prevede una
formazione specialistica in anestesia per il personale infer-
mieristico che potrà sostituire parzialmente i medici ane-
stesisti rianimatori che saranno così in grado di supervi-
sionare più di un intervento alla volta. Questa pratica, or-
mai comune in altri Paesi europei come la Svizzera e
l’Olanda, ha suscitato preoccupazione e proteste tra i me-
dici tedeschi.
Nel 2005 ci fu il caso di un giovane paziente che riportò
una lesione cerebrale nel corso di un intervento in uno de-
gli ospedali dell’Helios Kliniken, ma il Gruppo ospedaliero
ha però negato che l’incidente fosse in qualche modo cor-
relato al nuovo sistema.
Il presidente della Società tedesca di anestesiologia, Hugo
Van Aken, non ha dubbi: “L’anestesia è sempre una proce-
dura pericolosa e deve essere attuata da un medico re-
sponsabile”. Il gruppo Helios Kliniken nel frattempo si è af-
frettato a chiarire che verranno introdotte alcune modifi-
che, come l’obbligatorietà della presenza del medico sia
all’inizio che alla fine di ogni procedura di anestesia. Gli in-
fermieri d’anestesia saranno costantemente presenti ma,
in caso di emergenza, sarà sempre disponibile un medico
anestesista.
La possibilità che infermieri specializzati sostituiscano, sep-
pur parzialmente, i medici anestesisti è diventato un tema
importante nel dibattito sul futuro del sistema sanitario te-
desco. Di questo nuovo modello si è molto discusso al re-
cente meeting di anestesiologia tenutosi a Munster.
Il nocciolo della questione è che gli ospedali vivono una si-
tuazione di costante pressione finanziaria e vogliono man-
tenere basso il budget per il personale. Un conflitto tra la
sopravvivenza dell’ospedale e la sopravvivenza in ospeda-
le, come viene ironicamente presentato.
Da parte sua, il German Nursing Council, che rappresenta
circa 1 milione e 300mila infermieri tedeschi, chiede un ruo-
lo di maggiore autonomia e responsabilità per tutti i suoi
membri, specialmente per quanto riguarda l’assistenza co-
siddetta “outpatient” (in regime di ricovero non ordinario).
Accanto a queste rivendicazioni, il presidente del Nursing
Council, Marie Luise Muller, ha recentemente richiesto che
nella tessera elettronica del paziente vengano inseriti oltre
ai dati relativi alle prestazioni mediche anche quelle infer-
mieristiche. La carta sanitaria elettronica è attualmente te-
stata in via sperimentale in parecchie regioni del Paese.
ESENZIONE DALLE GUARDIE NOTTURNEIl collega B. G. ci scrive: “Sono un dirigente medico iscritto all’AAROI, che svol-
ge il proprio servizio presso una U.O. di Anestesia e Rianimazione. Nell’organi-
co siamo 12 dirigenti medici aventi tutti, eccetto tre, la stessa anzianità di servi-
zio. Un dirigente è momentaneamente inidoneo al servizio. Il direttore del re-
parto ha stabilito che, per esigenze di servizio, circa un terzo dei dirigenti a di-
sposizione siano esentati dai turni di guardia notturna. Peraltro, ha disposto
che le guardie festive vengano effettuate con turni della durata di 12 ore. Da ri-
levare che la nostra azienda non ha ancora attribuito gli incarichi dirigenziali e
gli obiettivi. Desidererei sapere se tali disposizioni (arbitrarie?) assunte dal di-
rettore sono contemplate dalla vigente normativa contrattuale, ovvero se in
assenza di motivi sostanziali (ad esempio, validi motivi di salute) è possibile
esentare dai turni di guardia alcuni dirigenti medici, gravando dunque sugli al-
tri, e se è consentito (in considerazione del nostro lavoro “usurante”) effettuare
turni di 12 ore. Gradirei inoltre che, insieme alla risposta, mi venissero dati dei
consigli comportamentali e dei riferimenti legislativi in merito”.
Preciso che la mia risposta non è di tipo “legale” ma di tipo “sindacale e nor-
mativo-contrattuale”. Infatti, dopo il D.Lgs. 29/93 (cosiddetta privatizzazione
e contrattualizzazione del rapporto di lavoro), la fonte normativa dei nostri
istituti del lavoro non è la legge, ma il contratto.
Ciò premesso:
� il vigente CCNL di area medica non esenta alcun dirigente già di 1° livello dai
turni di guardia medica notturna (neppure gli ultracinquantacinquenni), con
l’eccezione ovviamente del personale momentaneamente interdetto, del
personale “in allattamento”, o dei Colleghi riconosciuti “inidonei al servizio
anzidetto”, a seguito di accertamenti medico-legali collegiali, ecc. Inoltre,
non ha trovato una definizione nelle “code contrattuali” la dichiarazione con-
giunta n.9 all’ultimo CCNL di area medica, che prevedeva la teorica possibili-
tà di rendere “facoltativa”, dopo i 55 anni, la guardia notturna;
� rappresenta una grave omissione contrattuale il fatto che la tua ASL non ab-
bia ancora attribuito incarichi dirigenziali e obiettivi ai propri dirigenti medici,
nonostante siano trascorsi più di 10 anni dalla stipula del 1º contratto della
dirigenza medico-veterinaria (CCNL 5/12/1996);
�è abituale che le guardie festive vengano organizzate in turni di 12 ore ciascu-
no. Tale durata sarebbe invece eccessiva per un turno ordinario di lavoro
(non più di 6-8 ore);
� tuttavia, “l’articolazione dell’orario e dei piani per assicurare in particolare le
emergenze” è materia di concertazione aziendale, quindi in tale sede vanno
definiti nel modo migliore e con il più largo consenso possibile (non con au-
torità ed arroganza);
�unico consiglio da dare è che le OO.SS. mediche locali, attraverso i loro legit-
timi rappresentanti promuovano tutte le vertenze sindacali necessarie per
far si che la normativa contrattuale di categoria venga puntualmente attuata
e rispettata.
Vincenzo Carpino
FIRMATO IL CCNL
DELLA DIRIGENZA MEDICA
DEGLI OSPEDALI CLASSIFICATI
Il 14 giugno 2007 presso la sede dell’ospedale Madre Giuseppina Vannini di
Roma è stato stipulato il nuovo CCNL 2002-2005 della dirigenza medica de-
gli ospedali classificati.
Le OO.SS. della Dirigenza Medica firmatarie ANAAO, ANPO, CIMO,
FESMED, U.M.SPE.D (AAROI-AIPaC-SNR) esprimono viva soddisfazione
per la conclusione di un percorso fruttuoso che vede acquisiti per gli ospe-
dali classificati tutti i principali contenuti normativi ed economici del CCNL
del S.S.N. di area medica.
In particolare vengono riconosciuti i diritti collegati alla formazione dei fondi
contrattuali, alla progressione di carriera, al sistema di valutazione, alla co-
pertura assicurativa ed alla tutela del disagio medico per le guardie notturne.
Le OO.SS. della dirigenza medica firmatarie sono convinte che in questo mo-
do si siano gettate le basi per la estensione a tutto il personale medico degli
ospedali classificati dei principali istituti normativi validi per il settore pubbli-
co a garanzia dei diritti dei medici che vi lavorano e della qualità delle cure.
13 milioni l’anno i ricoveri in Italia
Sono 13 milioni l’anno i ricoveri negli ospedali della Penisola, con una degenza media
di 6 giorni e mezzo, per un totale di oltre 78 milioni e 750 mila giornate. Fra le cause
principali, al primo posto il parto, seguito da malattie cardiovascolari, polmonari e tu-
mori. Gli uomini vengono ricoverati più spesso delle donne; gli ‘over 65’ restano di più
in ospedale, con una degenza media che supera gli otto giorni. Questa la fotografia
scattata dall’ultimo ‘Rapporto annuale sull’attività di ricovero ospedaliero’, realizzato
dal ministero della Salute in base alle informazioni della banca dati delle Schede di di-
missione ospedaliera (Sdo), relative al 2004.
Il numero dei ricoveri complessivi risulta in lieve incremento. Rispetto al 2003 si regi-
stra una significativa riduzione di quelli in regime ordinario, circa 103.500 in meno.
Contemporaneamente si osserva un consistente aumento dei trattamenti in day ho-
spital (circa 243.400 in più), tendenza osservata già negli anni precedenti. Oltre un ri-
covero su tre richiede un intervento chirurgico, piccolo o grande. Il parto, come even-
to naturale, resta il primo motivo di ricovero, anche se si registra - sottolinea il rappor-
to - un ricorso ancora eccessivo al taglio cesareo. Invece, le malattie più frequenti per
cui si va in ospedale sono cardiovascolari, polmonari e tumori. I dati confermano una
prevalenza delle patologie cronico-degenerative, risultato sia del progressivo invec-
chiamento della popolazione sia del ruolo ancora centrale dell’assistenza ospedaliera
nella diagnosi e nella cura.
NEGLI OSPEDALI CI SONO PIÙ SACERDOTI CHE DENTISTI
Il Servizio sanitario nazionale paga più sacerdoti che dentisti. Sono 417, infatti, gli ‘assi-
stenti religiosi’, 389 uomini e 28 donne, che percepiscono uno stipendio dal Ssn, in base
a convenzioni stipulate fra la diocesi e le Aziende sanitarie. Il numero degli odontoiatri del
servizio pubblico si ‘ferma’ invece ad appena 163, su un totale di 105.652 camici bianchi.
I ‘numeri’ dei dipendenti Ssn sono contenuti nell’ultimo Rapporto della Direzione statisti-
ca del ministero della Salute.
‘Spulciando’ la mappa del personale Ssn, figurano anche tre geologi, 125 architetti, 873
ingegneri e 179 avvocati. In totale, nel ‘libro paga’ del nostro servizio sanitario ci sono
648.384 dipendenti, suddivisi in 444.120 appartenenti a ruoli sanitari, 125.093 a ruoli
tecnici, 76.555 a quelli amministrativi, mentre 354 rientrano nel personale con qualifiche
atipiche, a cui si aggiungono altri 665 contrattisti. Fra i sanitari, oltre ai 105.652 medici e
163 odontoiatri, sono 18.758 gli altri professionisti laureati (veterinari, farmacisti, biolo-
gi, chimici, fisici e psicologi). Il personale infermieristico conta 252.506 dipendenti. Al
ruolo tecnico appartengono, fra gli altri, sociologi (669), statistici (73), assistenti sociali
(6.892), programmatori (734). Sul totale dei dipendenti, a farla da padrone è il ‘gentil
sesso’, che rappresenta poco più del 60 per cento del personale.
In controtendenza, però, la classe medica che è ancora molto ‘maschile’: ben 71.510
‘camici bianchi’ dipendenti dal Ssn sono uomini contro 33.979 donne. Un divario anco-
ra più marcato fra gli odontoiatri pubblici: 123 contro 40. In tutti gli altri settori, preval-
gono invece le donne: 9.761 contro 8.997 sul totale del personale laureato (veterinari,
farmacisti, biologi, chimici, fisici e psicologi). Stesso discorso per gli altri ruoli tecnici e
amministrativi.
Nella ‘geografia’ regionale, infine, al primo posto per numero di dipendenti Ssn figura la
Lombardia, con ben 92.251 addetti, seguita dal Veneto (57.232), dal Piemonte (55.848)
e dalla Campania (54.842). Al quinto posto l’Emilia Romagna, con 54.110 dipendenti, al
sesto il Lazio (50.176). All’ultimo posto la Val d’Aosta con 1.889 lavoratori della sanità.
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Sei modi per gustare il caffèBuon caffè, con te tutto si può fare. Si trascorrono intere giornate o attimi indimenticabili. Perché non sei una semplice bevanda,
no, sei una pozione magica. Ecco sei modi per gustarti e per scoprire diverse, esaltanti affinità
Qualche anno fa, quando gli inverni erano veri e lemani si arrossavano dal freddo, uscire presto al mat-tino richiedeva ai più piccoli un pieno di energia.Non mancava, allora, l’intervento premuroso di unanonna che montava per i nipoti il rosso dell’uovo
con lo zucchero, fino a farne una soffice crema. Chi poi non ama-va i sapori troppo dolci, aggiungeva nella tazza un po’ di caffè, peravere un tocco di amaro e, forse, anche per sentirsi più grande,imitando le abitudini di papà ...
In tempi più recenti, la moda del caffè americano ha raggiunto l’Ita-lia. Da allora non c’è niente di meglio per accompagnare lo spunti-no di mezza mattina: anche se lo snack è salato. Anzi, è più trendy.Se poi capita che a pranzo ci si lasci trasportare dalla gola, può es-sere gradevole un digestivo: ed ecco ancora il caffè, questa volta ingrani, che galleggiano aromatici nella sambuca. Un dolce calice,reso ancor più dolce dall’amaro chicco.Al regno di una mamma angelo, narratrice di fiabe anche in cuci-na, anche a merenda, appartiene la morbida ricottina, rinvigorita
con polvere di caffè, macinato fine fine.E ... finalmente una tazzina tradizionale? No!II caffè per il dopocena è decaffeinato: una conquista della tecno-logia alimentare, al servizio di espressi corti e sonni lunghi. Conpiccoli cuscini di meringa.Per chi non ha problemi di insonnia ma, anzi, vuole proprio staresveglio fino a tardi, magari in un locale cittadino, ecco un cocktailper le notti ancora freddine di marzo: alcol e caffè si amplificano avicenda.