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DIDATTICA PER COMPETENZE Come nasce, cosa significa e cosa implica Prof. Stefano Panigutti

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Page 1: DIDATTICA PER COMPETENZE · DIDATTICA PER COMPETENZE Come nasce, cosa significa e cosa implica Prof. Stefano Panigutti. Un po’ di storia del nostro modo ... E’ verso gli anni

DIDATTICA PER COMPETENZE

Come nasce, cosa significa e cosa implica

Prof. Stefano Panigutti

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Un po’ di storia del nostro modo di fare didattica.Cosa c’era prima delle competenze.

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Le teorie pedagogicheLa psicologia può essere considerata come la disciplina delle teorie dell’apprendimento, poiché da decenni (agli inizi del 1900) fornisce risultati e concetti che, come sottolinea Gérard Barnier, formatore all’IUFM di Aix-Marseille, “contribuiscono al rinnovamento dei metodi di insegnamento e delle pratiche di apprendimento”. Descriveremo le teorie psicologiche sulle quali si fondano le teorie pedagogiche, insieme ai rispettivi fondatori.

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BEHAVIORISMO (comportamentismo)Questa nozione è nata nel 1913 dalla penna dello psicologo americano John Watson, le cui idee condussero a una “rottura” nel campo della psicologia che fu elevata al rango di scienza oggettiva. La nozione di “comportamento” diventa allora una nozione di riferimento. Si tratta de “l’insieme delle reazioni adattative oggettivamente osservabili, che un organismo innesca in risposta a degli stimoli, anch’essi oggettivamente osservabili provenienti dall’ambiente nel quale vive.”“Per i behavioristi, l’apprendimento è un cambiamento di comportamento. L’idea centrale è che non esista una realtà oggettiva esterna che noi apprendiamo attraverso i nostri sensi. Esiste un apprendimento nel momento in cui l’individuo dà una risposta corretta (manifesta un comportamento previsto) a un dato stimolo. I comportamenti sono determinati dalle condizioni ambientali, poiché i behavioristi ritengono che l’essere umano sia un essere passivo, e che sia sufficiente manipolare le condizioni ambientali per ottenere i comportamenti voluti” (Doré, S. et Bsque, J. “Le concepì d’environnement d’apprentissage informatisi” in Revue de l’Education à Distance, Vol. 13, no. 1 1998)”.Pavlov, Ivan Petrovitch (Riazan 1849 – Leningrad 1936)Questo fisiologo russo stabilì agli inizi del secolo che ogni comportamento dell’organismo è una risposta (governata da leggi precise), l’azione di un agente determinato dall’ambiente (stimolo) – esperienza del riflesso condizionato nel cane.“Watson, John Broadus (Greenville, Sud Carolina, 1878 – New York 1958)Psicologo americano. E’ stato il fondatore e il principale teorico del behaviorismo (Le Béhaviorisme, 1925). ““Pieron, Henri (Paris 1881 – id. 1964)Psicologo francese. E’ uno dei fondatori in Francia della psicologia scientifica (La Sensation, guide de vie, 1945). »“Skinner, Burrhus Frederic(Susquehanna, Pennsylvania, 1904 – Cambridge, Massachusetts, 1990)Psicologo americano. –Autore di lavori sull’apprendimento e I condizionamenti operanti, ha sviluppato una corrente radicale e autonoma, detta “dell’analisi sperimentale del comportamento”, nell’ambito del behaviorismo (Pardelà la Liberté et la Dignité, 1971). “

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In sintesi….

● Insieme delle reazioni adattative oggettivamente osservabili, che un organismo innesca in risposta a degli stimoli, anch’essi oggettivamente osservabili provenienti dall’ambiente nel quale vive.

● L’apprendimento è un cambiamento di comportamento.

● Non esiste una realtà oggettiva esterna che noi apprendiamo attraverso i nostri sensi. Esiste un apprendimento nel momento in cui l’individuo dà una risposta corretta (manifesta un comportamento previsto) a un dato stimolo.

● I comportamenti sono determinati dalle condizioni ambientali.

● L’essere umano è un essere passivo, ed è sufficiente manipolare le condizioni ambientali per ottenere i comportamenti voluti.

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COGNITIVISMO“Insieme di concezioni psicologiche il cui oggetto è la modellizzazione dei processi di acquisizione delle conoscenze, della ricerca e del trattamento dell’informazione.” E’ verso gli anni ’50 che si afferma la corrente cognitivista che si distingue nettamente dalla corrente behaviorista; essa raccomanda un nuovo approccio per spiegare l’apprendimento, quello dell’elaborazione delle informazioni. Il termine designa “l’insieme delle attività e dei processi interni inerenti all’acquisizione delle conoscenze, all’informazione, alla memoria, al pensiero, alla creatività, alla percezione, come pure alla comprensione e alla risoluzione dei problemi” (Legendre, Dictionnaire del’Education, 1993, p. 205).I cognitivisti si interessano a ciò che succede nella testa degli individui che apprendono. Le informazioni provengono dall’esterno e arrivano agli individui attraverso i sensi nella memoria sensoriale oppure vengono prima riconosciute e trattenute qualche secondo prima di essere trasmesse alla memoria a breve termine (MBT) nell’arco temporale di una ventina di secondi, in seguito vengono immagazzinate nella memoria a lungo termine (MLT). Nel momento in cui un individuo deve produrre un comportamento deve ricercare tra le informazioni immagazzinate nella MLT, quelle pertinenti e deve riportarle nella MBT. Ciò che è importante, è la maniera in cui le informazioni vengono immagazzinate nella memoria. Per essere riutilizzabili, esse devono essere organizzate nella MLT. L’essere umano è dunque un elaboratore attivo di informazioni, simile ad un computer, e l’apprendimento si definisce come una modificazione all’interno delle strutture mentali dell’individuo“(Doré, S e pasque, J. “Il concetto di ambiente d’apprendimento informatizzato” in Revue de l’Education à Distance, Vol. 13, no 1 1998) E’ da rimarcare che il cognitivismo fa la propria comparsa pressoché nello stesso periodo del computer.”“Wiener, Norbert (Columbia, Missouri, 1894 – Stoccolma, 1964) Matematico americano – Durante la Seconda Guerra Mondiale, partecipando alla progettazione di sistemi difensivi, lavorò sui problemi di comunicazione e di comando. Allargando le sue riflessioni alla neurofisiologia, alla regolazione biochimica e agli elaboratori, fondò la cibernetica (1948).”“Turing, Alan Mathison (Londra, 1912 – Wilmslow, Cheshire, 1954) Matematico britannico. Ha elaborato,il concetto teorico di macchina per il calcolo “universale” (macchina di Turing) che simula le procedure di elaborazione delle informazioni al loro livello più analitico. A partire dal 1950, si interessò di intelligenza artificiale.”

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In sintesi….

● Insieme di concezioni psicologiche il cui oggetto è la modellizzazione dei processi di acquisizione delle conoscenze, della ricerca e del trattamento dell’informazione.

● Nuovo approccio per spiegare l’apprendimento, quello dell’elaborazione delle informazioni.

● Le informazioni arrivano agli individui attraverso i sensi nella memoria sensoriale oppure vengono prima riconosciute e trattenute qualche secondo prima di essere trasmesse alla memoria a breve termine (MBT), in seguito vengono immagazzinate nella memoria a lungo termine (MLT). Nel momento in cui un individuo deve produrre un comportamento deve ricercare tra le informazioni immagazzinate nella MLT, quelle pertinenti e deve riportarle nella MBT.

● L’essere umano è dunque un elaboratore attivo di informazioni, simile ad un computer, e l’apprendimento si definisce come una modificazione all’interno delle strutture mentali dell’individuo.

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StimoloRegistro

sensoriale

Memoria a breve termine

Codifica

Risposta dell’organismo

Recupero

Memoria a lungo termine

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COSTRUTTIVISMO“Punto di vista proprio delle scienze umane che, tenendo conto della relatività dei diversi ambienti culturali […] ritiene che la realtà psicologica, socio-cognitiva sia il risultato di un insieme di interrelazioni tra il soggetto e il suo ambiente.” 6“Il costruttivismo propone tre principi fondamentali per la formazione: la conoscenza viene costruita dal discente e non è trasmessa o immagazzinata, l’apprendimento richiede l’impegno di un discente attivo che costruisce le proprie rappresentazioni grazie a delle interazioni con il materiale o le persone e il contesto gioca un ruolo determinante all’interno del processo di apprendimento. Vista l’importanza di questo contesto e dell’utilizzo di attività autentiche per il discente, sono dunque indispensabili delle attività che integrino l’aspetto cognitivo, metacognitivo, affettivo e psicomotorio.”“ Questo nuovo paradigma in educazione esige una rottura in termini di concezioni che vengono generalmente seguite in ciò che concerne l’insegnamento, l’apprendimento e i ruoli e le responsabilità delle insegnanti e degli insegnanti, al pari di quelle degli allievi.” (Tardif, 1998).“L’apprendimento di nuovi comportamenti rappresenta lo strumento escogitato dall’evoluzione per assicurare l’adattamento al di là dei meccanismi innati. Il processo per il quale la struttura cognitiva si ritrova modificata in modo permanente consiste nell’apporto di conoscenze o di connessioni tra le conoscenze precedenti” (Bracke, 1998).“Il costruttivismo è in voga dagli inizi degli anni ’90. Esso vede l’apprendimento come un processo attivo di costruzione delle conoscenze piuttosto che un processo di acquisizione del sapere. Non esiste un apprendimento oggettivo, solo delle interpretazioni personali della realtà, ognuno crea le proprie interpretazioni ed restano valide solo per un dato tempo; esse sono “percorribili” per un dato tempo e possiedono questa proprietà poiché esse si realizzano all’interno di una comunità che accetta le stesse basi e gli stessi valori.L’insegnamento assume la forma di sostegno a questo processo. L’insegnante e gli altri allievi guidano l’allievo verso la sua propria ricerca di senso.

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L’individuo cerca di comprendere le molteplici prospettive tramite le sue interazioni con il mondo esterno. Su più punti la posizione dei costruttivisti è simile a quella dei cognitivisti.” (Doré, S. et Bsque, J. « Le concept d’environment d’apprentissage informatisè » in Revue de l’Education à Distance, Vol 13, no 1 1998).L’apporto delle nuove tecnologie sembra aver dato al costruttivismo un nuovo slancio basato sul principio di auto-costruzione del sapere. Ognuno, grazie alle TIC, è in grado da casa sua di costruire la propria rete di conoscenze attive. Questa tendenza all’autonomia sposta dunque la responsabilità dell’apprendimento sulla tecnologia e sull’allievo, mentre l’insegnante gioca piuttosto il ruolo di un tutore a distanza.”“Piaget, Jean (Neuchâtel 1896 – Ginevra 1980)Psicologo ed epistemologo svizzero. – Fondatore dell’epistemologia genetica, si è dedicato a rendere conto dei meccanismi di formazione delle conoscenze, per comprenderne i progressi. Ha studiato in modo specifico lo sviluppo dell’intelligenza nel bambino, elaborando una teoria strutturale dello sviluppo per stadi (La Nascita dell’Intelligenza, 1936; Introduzione all’epistemologia genetica, 1950; Dalla Logica del Bambino alla Logica dell’Adolescente, 1955).”“Il bambino attraversa diversi stadi:- L’intelligenza sensorio-motrice- L’intelligenza prelogica o simbolica- L’intelligenza operativa concreta- L’intelligenza operativa formale.Secondo Piaget, questa sequenza è determinata geneticamente, ma dipende anche dall’attività del soggetto sul proprio ambiente. L’intelligenza si costruisce grazie ad un processo di bilanciamento delle strutture cognitive, in risposta a sollecitazioni o costrizioni da parte dell’ambiente. Vi contribuiscono due azioni: l’assimilazione e l’accomodamento. L’assimilazione è l’azione dell’individuo sugli oggetti che lo circondano, in funzione delle conoscenze e delle attitudini acquisite dal soggetto. Ma vi è, all’inverso, un’azione dell’ambiente sull’organismo, denominata accomodamento, che attiva degli aggiustamenti attivi in quest’ultimo.” 7

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Vygotski, Lev Semenovitch (Mosca, 1896-id. 1934)“Si è dedicato allo studio dello sviluppo delle funzioni mentali superiori. A causa della brevità della sua carriera scientifica e del ritardo con il quali la sua opera fu conosciuta fuori dall’Unione Sovietica (la sua opera principale fu tradotta solo nel 1956 sotto il titolo di Language and Thought), la sua influenza fu soprattutto postuma. L’opera di Vygotski verte sullo sviluppo mentale del bambino, l’educazione e la psicologia.Il suo contributo più significativo risiede senza dubbio nella concezione che propone del ruolo del linguaggio nello sviluppo mentale. Egli pone in primo piano il linguaggio detto egocentrico, linguaggio che ha una funzione non comunicativa e costituito da monologhi che accompagnano l’azione. Il ruolo svolto da questo tipo di linguaggio nel bambino è molto rilevante dai cinque o sei anni, come Piaget aveva già rimarcato. Tuttavia, mentre in quest’ultimo tale linguaggio scompare per fare posto a un linguaggio socializzato con funzione comunicativa, Vygotski ritiene che esso si conservi, ma interiorizzandosi, e che, sotto tale forma, sia uno strumento molto importante nella regolazione dell’attività: orienta quest’ultima e permette di accedere a una modalità di regolazione di tipo intenzionale.”La Scuola di Palo Alto corrisponde ad un movimento di idee nato negli anni 1950 nell’ambito del Mental Research Institute dell’ospedale psichiatrico di Palo Alto (California), sotto gli auspici di G. Bateson. – La pratica terapeutica del Mental Research Institute intende prendere le distanze dal behaviorismo e dalla teoria dello schema stimolo-risposta, ma anche da un certo umanesimo psicosociologico. Ha contribuito a promuovere lo studio di riti di interazione e di comunicazione nell’ambito dei gruppi (soprattutto la famiglia).

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In sintesi….(1)

● Punto di vista proprio delle scienze umane che, tenendo conto della relatività dei diversi ambienti culturali […] ritiene che la realtà psicologica, socio-cognitiva sia il risultato di un insieme di interrelazioni tra il soggetto e il suo ambiente.

● La conoscenza viene costruita dal discente e non è trasmessa o immagazzinata, l’apprendimento richiede l’impegno di un discente attivo che costruisce le proprie rappresentazioni grazie a delle interazioni con il materiale o le persone e il contesto gioca un ruolo determinante all’interno del processo di apprendimento. Vista l’importanza di questo contesto e dell’utilizzo di attività autentiche per il discente, sono dunque indispensabili delle attività che integrino l’aspetto cognitivo, metacognitivo, affettivo e psicomotorio.

● Questo nuovo paradigma in educazione esige una rottura in termini di concezioni che vengono generalmente seguite in ciò che concerne l’insegnamento, l’apprendimento e i ruoli e le responsabilità delle insegnanti e degli insegnanti, al pari di quelle degli allievi.

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In sintesi….(2)

● L’apprendimento come un processo attivo di costruzione delle conoscenze piuttosto che un processo di acquisizione del sapere. Non esiste un apprendimento oggettivo, solo delle interpretazioni personali della realtà, ognuno crea le proprie interpretazioni ed restano valide solo per un dato tempo; esse sono “percorribili” per un dato tempo e possiedono questa proprietà poiché esse si realizzano all’interno di una comunità che accetta le stesse basi e gli stessi valori.L’insegnamento assume la forma di sostegno a questo processo. L’insegnante e gli altri allievi guidano l’allievo verso la sua propria ricerca di senso.

● L’apporto delle nuove tecnologie sembra aver dato al costruttivismo un nuovo slancio basato sul principio di auto-costruzione del sapere. Ognuno, grazie alle TIC, è in grado da casa sua di costruire la propria rete di conoscenze attive. Questa tendenza all’autonomia sposta dunque la responsabilità dell’apprendimento sulla tecnologia e sull’allievo, mentre l’insegnante gioca piuttosto il ruolo di un tutore a distanza.

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Nell’ambito della didattica costruttivista nascono il concetto di Competenza, del Compito Autentico, della Rubrica di valutazione, del Cooperative Learning e della Flipped Classroom.

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Cos’è la Competenza“Capacità di far fronte ad un compito, o un insieme di compiti, riuscendo a mettere in moto ed ad orchestrare le proprie risorse interne, cognitive, affettive e volitive, e a utilizzare quelle esterne disponibili in modo coerente e fecondo”Pellerey, 2004

“Le competenze sono definite in questa sede alla stregua di una combinazione di conoscenze, abilità e atteggiamenti appropriati al contesto” Comoglio, M.insegnare per competenze, Rivista dell’istruzione n. 5 2013, p. 20

“Per competenza si intende una combinazione di conoscenza, abilità e attitudini adeguate per affrontare una situazione particolare.Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio, del 18 dicembre 2006 , relativa a competenze chiave per l'apprendimento permanente.

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Conoscenza

Abilità

Atteggiamenti

COMPETENZA

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Spostamento degli obiettivi

Elenco di contenuti che l’insegnante deve erogare

● Centralità del docente● Centralità del percorso● Centralità della scuola

Elenco di prestazioni che lo studente deve saper svolgere

● Centralità dello studente● Centralità del risultato● Centralità della società

dal programma ai risultati dell’apprendimento

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COME SVILUPPARE UNA DIDATTICA PER COMPETENZE (intro)

1. L’esplicitazione di questa articolazione facilita la motivazione dello studente e la sua partecipazione cosciente al processo di apprendimento.

2. Conoscenze e abilità sono facilmente verificabili nell’insegnamento disciplinare.

3. Le attitudini necessitano di un lavoro collettivo del consiglio di classe.

4. Per promuovere lo sviluppo di competenze occorre proporre situazioni concrete in cui produrre risultati osservabili:

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Insegnare le competenze in linea con quanto affermato dalle Indicazioni Nazionali del 2012•per l’apprendimento permanente (Raccomandazione 18.12.2006 – Parlamento Europeo) - comunicazione nella madre lingua - comunicazione in lingue straniere - competenza matematica e competenze di base in campo scientifico e tecnologico - competenza digitale - imparare a imparare - competenze sociali e civiche - senso di iniziativa e imprenditorialità - consapevolezza ed espressione culturale( Indicazioni nazionali – Testo 2012; Modello di certificazione delle competenze – CM n° 3/2015)

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Insegnare le competenze in linea con quanto affermato dalle Indicazioni Nazionali del 2012

•competenze chiave• di cittadinanza (DM n. 139 del 22.08.2007) (da acquisire al termine dell’istruzione obbligatoria) - imparare ad imparare - progettare - comunicare - collaborare e partecipare - agire in modo autonomo e responsabile - risolvere problemi - individuare collegamenti e relazioni - acquisire e interpretare l’informazione

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COME SVILUPPARE UNA DIDATTICA PER COMPETENZE (1)

● Pensare alle conoscenze e alle abilità che potranno entrare in gioco nel corso dell’Unità di Apprendimento (non Unità Didattica) .

● Identificare degli atteggiamenti su cui si intende lavorare:

PersistenzaAccuratezzaEmpatiaFlessibilitàMetacognizioneFare domande, porre problemiApplicare conoscenze pregressePensare in maniera interdipendenteCosta A., Kallick B., Le disposizioni della mente LAS Roma, 2000

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COME SVILUPPARE UNA DIDATTICA PER COMPETENZE (2)

● Pensare ad un contesto reale o realistico nel quale inserire l’esperienza di apprendimento.

● Identificare una prestazione autentica (compito di prestazione, compito autentico, compito significativo, compito di realtà) realizzando la quale gli studenti dimostrino di aver fatto un passo avanti nella costruzione della competenza.

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L’U.D.A.

È centrata su competenze degli allievi.

•È centrata sull’azione autonoma degli allievi.

•È costituita essenzialmente da un’attività di gruppo autonomamente condotta dagli studenti, con il supporto e la mediazione dell’insegnante.

•Parte dalle competenze e, attraverso la realizzazione di un prodotto, si propone di conseguire nuove conoscenze, abilità e competenze.

•Contiene un apparato di verifica e valutazione delle competenze, abilità e conoscenze, attraverso l’analisi del processo, del prodotto e la riflessione-ricostruzione da parte dell’allievo.

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Possiamo individuare due tipi di U.d.A.

UDA DISCIPLINARE

E’ volta al raggiungimento di specifiche competenze individuate dal docente.Riguarda la singola disciplina.

UDA MULTIDISCIPLINAREE’ costruita dai docenti del C.d.Ce orientata all’ apprendimento da parte dell’allievo di conoscenze e abilità afferenti, in genere, a conoscenze diverse integrate che sostengono l’acquisizione delle competenze di diverse discipline.Contiene più UdAdisciplinari.

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Dentro un’UDA …non c’è soltanto l’azione autonoma degli allievi, che pure ne è il motore principale!

Possono esserci:

•lezioni frontali da parte dell’insegnante, che fornisce alla classe informazioni per la realizzazione del lavoro,

•esercitazioniper consolidare le abilità necessarie,

•lezioni conclusive che si propongono di sistematizzare, portare a modello (a teoria) l’esperienza condotta.

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VANTAGGI DELL’UDA

L’UDA mira allo sviluppo di competenze, ma, essendo queste costituite da abilità e conoscenze, serve anche a verificare e valutare il profitto.Il valore aggiunto è che abilità e conoscenze sono contestualizzate, agite, e quindi acquistano agli occhi dell’allievo significato e hanno maggiore opportunità di essere ricordate e consolidate.che l’insegnante ha l’opportunità non soltanto di valutare se l’allievo ha acquisito le conoscenze e le abilità, ma soprattutto se le sa impiegare, se sa mettersi in relazione con altri per portare a termine un compito, se sa agire con autonomia e responsabilità …Inoltre, mentre gli allievi sono impegnati nel compito, l’insegnante ha l’opportunità di osservarli.Le competenze coinvolte in un’unità di apprendimento sono solitamente diverse.Si sceglie di porre il focus di attenzione prevalentemente su alcune, poiché non sarebbe possibile tenerle tutte sotto controllo.•Quasi sempre è interessata la comunicazione nella madrelingua.•Spesso sono coinvolte le competenze sociali del collaborare e partecipare e quelle metodologiche del problemsolving e dell’imparare a imparare.

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IL COMPITO AUTENTICOCARATTERISTICHE

Supera i confini delle singole discipline e mobilita il proprio sapere pregresso in relazione al compito da affrontare;

è aperto, perché l’alunno utilizza molteplici modalità di approccio in relazione alle proprie attitudini, alle strategie e agli stili cognitivi;

stimola l’interesse degli studenti e la loro motivazione, perché richiama situazioni e contesti reali, per affrontare i quali occorre mobilitare le proprie risorse cognitive, sociali, affettive ;

Il suo scopo è sviluppare la connessione tra scuola e mondo reale.

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DIFFERENZE TRA COMPITO TRADIZIONALE E COMPITO AUTENTICO

Compito tradizionale● Impiega quasi esclusivamente prove individuali● Scarso rilievo alle prove di gruppo che richiedono un’elaborazione e uno sforzo

collettivo e, quindi, processi di comunicazione sociale, collaborazione e confronto.

● Si limita ad accertare i processi cognitivi più semplici ed elementari● Non è in grado di apprezzare abilità più complesse (riflessione critica, soluzioni

creative e originali ecc.)● Contribuisce alla deresponsabilizzazione dello studente e alla perdita di

significato del momento valutativo, avvertito come estraneo e minaccioso.● Il sapere scolastico è incapsulato nel contesto scuola ed è incapace di

connettersi a situazioni di realtà, con conseguenti riflessi sulla significatività dell’esperienza scolastica e sulla motivazione degli studenti nei suoi confronti.

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DIFFERENZE TRA COMPITO TRADIZIONALE E COMPITO AUTENTICO

Compito Autentico● Non si può svolgere in un unico modo● Deve essere conosciuto in anticipo● Quindi orienta l’apprendimento● Richiede agli alunni di usare ciò che sanno, ma in modo nuovo e originale● Richiede agli alunni di cooperare attivamente● Nasce da un contesto reale e concreto● Non è solo valutativo, ma soprattutto formativo

Il compito autentico nasce prima della lezione, è il progetto a cui si deve riferire tutta l’unità di apprendimento.

Lo si dichiara agli alunni, i quali inizieranno a fare domande e considerazioni riguardo il compito stesso, da quel dibattito nasceranno le esigenze a livello di conoscenze e di abilità necessarie a svolgere quel compito.

Il compito non serve solo a valutare gli alunni, ma soprattutto a formarli, a far si che possano apprendere svolgendo il compito, affrontando questioni, problemi, difficoltà riferite a quella specifica situazione, quindi acquisendo competenze.

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Cambio di ProspettivaIL Docente:

Da depositario / trasmettitore di conoscenze e responsabile unico dell’apprendimento di tutti

A ideatore, stimolatore, organizzatore di attività che permettono agli allievi di costruirsi responsabilmente la propria conoscenza.

L’Allievo:Da passivo ascoltatore, diligente imitatore, fedele riproduttore aattivo, responsabile, interessato e cosciente nei confronti del proprio apprendimento.Se l’allievo viene convenientemente stimolato e messo in condizione di agire in prima persona alla costruzione del proprio sapere, si sentirà protagonista e saprà riflettere su ciò che ha fatto, che sta facendo e potrà fare.

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Esempi di COMPITI DI REALTA’-realizzare un pieghevole per il lancio di una campagna di prevenzione dell’alcolismo

- adottare l’art. 3 della Carta universale dei diritti dell’Uomo

- organizzare un torneo sportivo con finalità di solidarietà

- realizzare un itinerario culturale usufruendo delle biblioteche scolastiche e dei musei presenti sul territorio

- realizzare un fascicolo sui servizi socio-sanitari e scolastico-educativi per stranieri

- realizzare una guida per la sicurezza sulle strade

- organizzare un’attività sportiva per alunni disabili con la partecipazione dei compagni di scuola

realizzare un articolo di giornale inerente uno specifico contesto storico e sociale

scrivere una lettera dal fronte come se si fosse un soldato italiano in trincea durante la seconda guerra mondiale

realizzare la fabbrica delle molecole

realizzazione di una brochure per una campagna informativa sull’uso di stupefacenti

realizzare una rubrica alimentare personale

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Esempi di COMPITI DI REALTA’ (2)Scrivere le istruzioni di funzionamento della macchina erogatrice di bibite e merendine;

-Organizzare una gita scolastica;

-Scrivere una scena da rappresentare;

-Scrivere il biglietto d’invito ad una festa;

-Organizzare la visita ad un museo;

-Realizzare una guida per la sicurezza sulla strada;

-Realizzare un volantino per la guida turistica della propria città;

-Spiegare come si realizza un esperimento scientifico in laboratorio;

-Spiegare le regole di un gioco;

-Organizzare un torneo sportivo con finalità solidali;

-Organizzare una fiera del dolce per la solidarietà;

-Intervista impossibile ad un autore della letteratura o a un personaggio storico studiato;

-Organizzare un incontro con i compagni delle classi quinte della scuola primaria per spiegare le caratteristiche del percorso scolastico della secondaria;

-Scrivere la recensione di un libro di un autore locale;

-Prendere parte ai vari Progetti della scuola.

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In sintesi: dalle conoscenze alle competenze

Esercizi e situazioni controllate

Un’unica soluzionee strategia

Giusto/sbagliato

Compiti e situazioni problematiche aperte

Più interpretazioni , diverse strategie e soluzioni

Comunicazione, discussione e argomentazione delle risposte

Riflessione su strategie e percorso seguito

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PER VALUTARE LE COMPETENZE NON POSSIAMO USARE STRUMENTI TRADIZIONALI DI

VALUTAZIONE

Si possono utilizzare griglie di osservazione, diari di bordo,rubriche, portfolio, registrazioni video, documentazioni fotografiche, checklist, interviste,i prodotti realizzati, le ricostruzioni narrative degli allievi

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Come valutare un compito autenticoLA RUBRICA DI VALUTAZIONE

Dispositivo attraverso il quale viene esplicitato il significato attribuito alla competenza oggetto di osservazione e sono precisati i livelli di padronanza attesi in rapporto a quel particolare allievo o a un determinato gruppo di allieviConsiste in una scala di punteggi prefissati e in una lista di criteri che descrivono le caratteristiche di ogni punteggio della scala.

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È uno strumento che individua le dimensioni (aspetti importanti) per descrivere, secondo una scala di qualità (eccellente, medio, essenziale, parziale), una competenza

•Evidenzia ciò che lo studente “sa fare con ciò che sa” e non ciò che gli manca: “lavora sui pieni e non sui vuoti”

•Evidenzia quanto e come si è appreso

•Utilizza criteri oggettivi, condivisi, predefiniti, pubblici•Educa gli studenti all’autovalutazione

•Influisce in modo efficace sulla metacognizione, sulla motivazione e sul miglioramento dell’apprendimento

•Motiva al successo e migliora l’autostima

•Consegnata prima della prestazione, dirige l’attenzione degli studenti sugli aspetti specifici del prodotto da elaborare e sul livello di padronanza da dimostrare

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Per costruire una rubrica valutativa occorre:1.raccogliere esempi di prestazioni degli studenti rappresentative della competenza prescelta riferiti ad un livello alto, medio basso

2.classificare gli esempi in tre o quattro gruppi: eccellenti, medi, scarsi (Quali criteri si possono ricavare? Che cosa caratterizza queste prestazioni come eccellenti, medie, scadenti in rapporto alla competenza individuata?)

3. condividere con la classe gli indicatori e i criteri adottati

4.descrivere una prestazione eccellente, media, scarsa

5.reperire lavori che servano da esempio dei diversi livelli (ancore)

6.migliorare nel tempo quello che si è fatto

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Una RUBRICA si articola in alcune parti fondamentali:

Presentazione del compito di apprendimentocontiene la richiesta di una prestazione o di una produzione

Individuazione delle “dimensioni valutative”individua gli aspetti del compito che costituiranno gli “ambiti di valutazione”

Indicazione dei criteri di valutazioneindica l’insieme dei requisiti sulla base dei quali sarà valutata una prova, perché ritenuto indice di qualità.

Determinazione di livelli di valutazionedetermina le fasce di qualità della prestazione, ovvero i diversi gradi di efficacia con cui una prova può essere svolta.

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ESEMPI DI RUBRICHE DI VALUTAZIONE

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Rubrica di Valutazione condivisa con gli alunni inerente il compito di realtà sulla chimica.