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ESAME DI STATO Documento del Consiglio di Classe 5 AM MANUTENZIONE E ASSISTENZA TECNICA Opzione: MANUTENZIONE MEZZI DI TRASPORTO (codice IPMM) Anno Scolastico 2016/2017

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ESAME DI STATO

Documento del Consiglio di Classe

5 AM

MANUTENZIONE E ASSISTENZA TECNICA

Opzione: MANUTENZIONE MEZZI DI TRASPORTO

(codice IPMM)

Anno Scolastico 2016/2017

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INDICE

1.  PROFILO DELL’INDIRIZZO ...................................................................................................... 3

2. PROFILO PROFESSIONALE IN USCITA ................................................................................. 3

3. PROFILO DELLA CLASSE ....................................................................................................... 5

3.1 DOCENTI .................................................................................................................... 6

3.2 ELENCO ALUNNI CLASSE QUINTA .......................................................................... 6

4. ATTIVITA’ DIDATTICHE PROGRAMMATE E REALIZZATE .................................................... 8

5. VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI ............................................................................... 8

6. MODALITA’ DI VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI ....................................................... 9

7. CRITERI PER LA PROGETTAZIONE DELLE PROVE INTEGRATE ....................................... 9

8. CRITERI PER L’ATTRIBUZIONE DEL CREDITO SCOLASTICO........................................... 10

9. PROGETTI REALIZZATI DURANTE L’ANNO SCOLASTICO ................................................ 10

10. ELENCO ALLEGATI INTERNI AL DOCUMENTO ............................................................... 11

10.1 ALLEGATO A - Programma consuntivo per ciascuna disciplina di insegnamento .......

10.2 ALLEGATO B - Prospetto riepilogativo dei crediti scolastici e tabella di assegnazione

10.3 ALLEGATO C - Tabellone scrutinio classe quarta (con voti e crediti) ...........................

10.4 ALLEGATO D - Simulazione prima prova di esame .....................................................

10.5 ALLEGATO E - Simulazione seconda prova di esame .................................................

10.6 ALLEGATO F - Simulazione terza prova di esame .......................................................

10.7 ALLEGATO G – Griglie di valutazione ..........................................................................

11. RELAZIONI ESTERNE AL DOCUMENTO ..............................................................................

11.1 Relazione prevista dalla legge 170/2010 ......................................................................

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1. PROFILO DELL’INDIRIZZO

PRESENTAZIONE DELL’ISTITUTO

L’I.I.S. “GALILEI-FERRARI” nasce nell’anno scolastico 2011/2012 dalla fusione di due istituti,

l’IPSIA “G.Galilei” di Via Lavagna, 8-Torino e l’ITIS “E.Ferrari” di via Gaidano, 126- Torino.

La Dirigenza e gli uffici amministrativi si trovano nella sede di Via Lavagna, 8.

- Sez. LICEO E ISTITUTO TECNICO

(SEDE DI VIA GAIDANO, 126 – TORINO )

LICEO SCIENTIFICO opzione SCIENZE APPLICATE (LSA)

ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE (ITI)

INDIRIZZO MECCANICA-MECCATRONICA curvatura DESIGN AUTO E MOTO

INDIRIZZO MECCANICA-MECCATRONICA curvatura ROBOTICA BIOMEDICALE

INDIRIZZO ENERGIA

- Sez. PROFESSIONALE

(SEDE DI VIA LAVAGNA, 8 – TORINO )

CORSI DIURNI E SERALI

MANUTENZIONE E ASSISTENZA TECNICA

Opzione MANUTENZIONE MEZZI DI TRASPORTO

Con qualifica regionale triennale per OPERATORE ALLA RIPARZIONE DEI

VEICOLI A MOTORE

Opzione APPARATI, IMPIANTI E SERVIZI TECNICI INDUSTRIALI E CIVILI

Con qualifica regionale triennale per OPERATORE ELETTRICO

2. PROFILO PROFESSIONALE IN USCITA

Il Diplomato di istruzione professionale nell’indirizzo “Manutenzione e assistenza tecnica”

possiede le competenze per gestire, organizzare ed effettuare interventi di installazione e

manutenzione ordinaria, di diagnostica, riparazione e collaudo relativamente a piccoli sistemi,

impianti e apparati tecnici, anche marittimi.

Le sue competenze tecnico-professionali sono riferite alle filiere dei settori produttivi generali

(elettronica, elettrotecnica, meccanica, termotecnica ed altri) e specificamente sviluppate in

relazione alle esigenze espresse dal territorio.

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È in grado di:

- Controllare e ripristinare, durante il ciclo di vita degli apparati e degli impianti, la conformità del

loro funzionamento alle specifiche tecniche, alle normative sulla sicurezza degli utenti e sulla

salvaguardia dell’ambiente;

- Osservare i principi di ergonomia, igiene e sicurezza che presiedono alla realizzazione degli

interventi;

- Organizzare e intervenire nelle attività per lo smaltimento di scorie e sostanze residue, relative al

funzionamento delle macchine, e per la dismissione dei dispositivi;

- Utilizzare le competenze multidisciplinari di ambito tecnologico, economico e organizzativo

presenti nei processi lavorativi e nei servizi che li coinvolgono;

- Gestire funzionalmente le scorte di magazzino e i procedimenti per l’approvvigionamento;

- Reperire e interpretare documentazione tecnica;

- Assistere gli utenti e fornire le informazioni utili al corretto uso e funzionamento dei dispositivi;

- Agire nel suo campo di intervento nel rispetto delle specifiche normative ed assumersi autonome

responsabilità;

- Segnalare le disfunzioni non direttamente correlate alle sue competenze tecniche;

- Operare nella gestione dei servizi, anche valutando i costi e l’economicità degli interventi.

Nell’indirizzo “Manutenzione e assistenza tecnica”, l’opzione “Manutenzione mezzi di trasporto”

specializza e integra le conoscenze e competenze in uscita dall’indirizzo, coerentemente con la

filiera produttiva di riferimento e con le esigenze del territorio, con competenze rispondenti ai

fabbisogni delle aziende impegnate nella manutenzione di apparati e impianti inerenti i mezzi di

trasporto di interesse, terrestri, aerei o navali, e relativi servizi tecnici.

A conclusione del percorso quinquennale, il Diplomato in “Manutenzione e assistenza tecnica” -

opzione “Manutenzione mezzi di trasporto” consegue i risultati di apprendimento descritti in termini

di competenze:

1. Comprendere, interpretare e analizzare la documentazione tecnica relativa al mezzo di

trasporto.

2. Utilizzare strumenti e tecnologie specifiche nel rispetto della normativa sulla sicurezza.

3. Seguire le normative tecniche e le prescrizioni di legge per garantire la corretta funzionalità del

mezzo di trasporto e delle relative parti, oggetto di interventi di manutenzione nel contesto

d’uso.

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4. Individuare i componenti che costituiscono il sistema e i materiali impiegati, allo scopo di

intervenire nel montaggio, nella sostituzione dei componenti e delle parti, nel rispetto delle

modalità e delle procedure stabilite.

5. Utilizzare correttamente strumenti di misura, controllo e diagnosi, eseguire le regolazioni dei

sistemi e degli impianti relativi al mezzo di trasporto.

6. Garantire e certificare la messa a punto a regola d’arte del mezzo di trasporto e degli impianti

relativi, collaborando alle fasi di installazione, collaudo ed assistenza tecnica degli utenti.

7. Agire nel sistema della qualità, gestire le esigenze del committente, reperire le risorse tecniche e

tecnologiche per offrire servizi efficaci ed economicamente correlati alle richieste.

Le competenze dell’indirizzo “Manutenzione e assistenza tecnica”, nell’opzione “Mezzi di

trasporto”, sono sviluppate e integrate incoerenza con la filiera produttiva di riferimento e con le

esigenze del territorio.

3. PROFILO DELLA CLASSE

La classe è formata da 13 studenti provenienti in parte dall’indirizzo elettrico oppure entrati

nell’Istituto a partire dal quarto anno, dopo aver conseguito la qualifica professionale in ambito

meccanico (ma non con indirizzo di Manutenzione veicoli a motore). Solo due studenti hanno

frequentato questo Istituto Scolastico a partire dal primo anno.

Quanto premesso può in parte spiegare alcune carenze di base che si riflettono soprattutto nelle

materie di indirizzo. In pochi casi la reazione a queste lacune iniziali è stata quella di impegnarsi

seriamente e con continuità per colmare tali difficoltà: la classe ha ottenuto pertanto un rendimento

appena sufficiente, sfruttando solo in parte le proprie potenzialità e lasciandosi trasportare da non

rari periodi di scarsa collaborazione ed interesse per le attività didattiche, nonostante i numerosi

stimoli e sollecitazioni degli insegnanti. Solo pochissimi allievi sono riusciti a conseguire un profitto

discreto, grazie ad un certo impegno e all’interesse per i contenuti di talune discipline.

La necessità di riprendere concetti (teorici o pratici) solitamente già acquisiti nel corso della

qualifica per Operatore alla riparazione dei veicoli a motore (terzo anno) non ha consentito uno

svolgimento più approfondito dei programmi, causando così un generale rallentamento dell’attività

didattica. Inoltre, nel caso di alcune materie (lingua inglese e matematica) il percorso didattico del

quinto anno è stato più volte interrotto e ripreso sia per il ritardo ed il susseguirsi nelle nomine dei

docenti con contratto TD (che ha contraddistinto l’avvio del presente a.s.), sia per scelte personali

dei docenti.

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Si è cercato di colmare i debiti del primo periodo scolastico con attività di recupero infracurricolare,

tuttavia permangono lacune nella preparazione di base sia nell’area tecnico-scientifica che

nell’area umanistica. Anche le capacità espressive, orali e scritte, risultano talvolta limitate.

I rapporti all’interno del gruppo classe sono generalmente buoni.

Nella classe sono presenti tre allievi di cui alla legge 170/2010.

3.1 DOCENTI

MATERIA

DOCENTE

Ore sett. e

annuali

Continuità didattica

dal 4o anno

Italiano e Storia Prof.ssa Carmela PROCOPIO 6 / 198 SI

Lingua straniera (Inglese)

Supplenze brevi interne o esterne (al 14/12/16) Prof.ssa Elena BRUNELLO (da 15/12/16 a 29/3/17) Prof.ssa LILIANA BELGHIRU (dal 30/3/17 )

3 / 99 NO

Matematica

Supplenze brevi interne o esterne (al 11/11/16) Prof.ssa SANDRONI (dal 12/11/16 al 23/12/16) Prof. LATRONICO (dal 14/1/17 al 29/3/17) Prof. GARRUTO (dal 1/4/17)

3 / 99 NO

Tecn. Tecn Inst. Manut. Prof. Alessandro ROCCATELLO 7 / 231 SI

Codocenza Tecn. Tecn Inst. Manut.

Prof. Giuseppe MANGANO 2 / 66 NO

Tecn. Mecc e Appl. Prof. Filippo CHIARENZA 4 / 132 NO Codoc. Tecnol. Meccanica

Prof. Giuseppe MANGANO 2 / 66 NO

Elettrotecn. ed Elettronica

Prof. Giovanni FORNERO 3 / 99 NO

Codoc. Elettrot. ed Elettron. Prof. Emilio MATERESE 2 / 66 NO

Laboratorio tecnologico ed esercitazioni Prof. Ignazio CASTRONOVO 3 / 99 NO

Educazione Fisica Prof. Giuseppe TIRONE 2 / 66 SI

3.2 ELENCO ALUNNI CLASSE QUINTA

POS. COGNOME NOME ANNOTAZIONI SUL PERCORSO SCOLASTICO

1 ARATA GIULIO

□ corso meccanico dal 1° anno □ passato da corso elettrico a meccanico nel ……. anno. X passato da formaz. Profess. al corso meccanico nel 4° anno.

2 BITICA COSMIN DANIEL

□ corso meccanico dal 1° anno X passato da corso elettrico a meccanico nel 4° anno. □ passato da formaz. Profess. al corso meccanico nel 4° anno.

3 CAPALDI PAOLO

□ corso meccanico dal 1° anno □ passato da corso elettrico a meccanico nel ……. anno. X passato da formaz. Profess. al corso meccanico nel 3° anno.

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4 CARBONE FABIO

□ corso meccanico dal 1° anno X passato da corso elettrico a meccanico nel 4° anno. □ passato da formaz. Profess. al corso meccanico nel 4° anno.

5 DORIA GABRIELE

□ corso meccanico dal 1° anno □ passato da corso elettrico a meccanico nel ……. anno. X passato da formaz. Profess. al corso meccanico nel 4° anno.

6 FAVI FILIPPO

□ corso meccanico dal 1° anno □ passato da corso elettrico a meccanico nel ……. anno. X passato da formaz. Profess. al corso meccanico nel 4° anno.

7 MOLDOVANU STEFAN

□ corso meccanico dal 1° anno X passato da corso elettrico a meccanico nel 4° anno. □ passato da formaz. Profess. al corso meccanico nel 4° anno.

8 MUSKO QAMIL

□ corso meccanico dal 1° anno X passato da corso elettrico a meccanico nel 4° anno. □ passato da formaz. Profess. al corso meccanico nel 4° anno.

9 ROSSI ALESSANDRO

X corso meccanico dal 1° anno □ passato da corso elettrico a meccanico nel ……. anno. □ passato da formaz. Profess. al corso meccanico nel 4° anno.

10 SAAID YASSIN

X corso meccanico dal 1° anno □ passato da corso elettrico a meccanico nel ……. anno. □ passato da formaz. Profess. al corso meccanico nel 4° anno.

11 SOLIMENO STEFANO

□ corso meccanico dal 1° anno X passato da corso elettrico a meccanico nel 4° anno. □ passato da formaz. Profess. al corso meccanico nel 4° anno.

12 SPECCHIA MASSIMILIANO

□ corso meccanico dal 1° anno □ passato da corso elettrico a meccanico nel ……. anno. X passato da formaz. Profess. al corso meccanico nel 4° anno.

13 ZANOTTI LEANDRO

□ corso meccanico dal 1° anno X passato da corso elettrico a meccanico nel 4° anno. □ passato da formaz. Profess. al corso meccanico nel 4° anno.

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4. ATTIVITA’ DIDATTICHE PROGRAMMATE E REALIZZATE

Materia Modalità di recupero

Individuale Di gruppo In orario curricolare

Corsi extra curricolari

Attività di sportello

ITALIANO x x STORIA x x INGLESE x x MATEMATICA x x TECN. TECN INST. MAN.

x x

TECN. MECC E APPL. x x LAB. TECNOLOGICI x x ELETTROT. ED ELETTR.

X X X X

EDUCAZIONE FISICA x x

5. VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI

LIVELLO Voto

in 10/10

Voto in

15/15

Voto in

30/30 GIUDIZI E LORO SIGNIFICATO

Basso

1 1 1-2 NULLO L’alunno rifiuta immotivatamente il momento valutativo.

2

2-3

3-6

IMPREPARATO Impreparazione manifesta dell’allievo, che pur accetta il momento valutativo.

3

4-5

7-10

INSUFFICIENZA GRAVISSIMA L’alunno non conosce gli argomenti proposti. Non ha conseguito le abilità richieste e mostra di non conoscere minimamente gli elementi base della disciplina.

4

6-7

11-14

INSUFFICIENZA GRAVE L’alunno conosce in modo frammentario e superficiale gli argomenti proposti. Commette gravi errori e non possiede la logica interna della disciplina.

Medio- Basso

5

8-9

15-19

INSUFFICIENTE L’alunno conosce in modo non completo e superficiale gli argomenti proposti. Ha conseguito delle abilità ma non sempre le utilizza in compiti semplici.

Medio

6

10-11

20-22

SUFFICIENTE L’alunno conosce gli argomenti fondamentali, ma non approfonditamente. Non commette errori eseguendo compiti semplici.

Medio- alto

7

12-13

23-26

DISCRETO L’alunno conosce e comprende in modo analitico. Non commette errori ma imprecisioni.

8

14

27-28

BUONO L’alunno ha padronanza degli argomenti e non commette errori. Ha conoscenze autonome e valuta criticamente i contenuti

Alto

9

15

29-30

OTTIMO L’alunno si organizza in modo autonomo in situazioni nuove, con padronanza e senza errori.

10

ECCELLENTE L'alunno non solo dimostra autonomia e piena padronanza nella conoscenza dei contenuti, ma li rielabora con originalità.

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6. MODALITA’ DI VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI

Numero di verifiche sommative effettuate, nell’intero arco dell’anno, utilizzando le diverse tipologie di prove sotto elencate:

MATERIA

Colloqui

orali

Prove scritte

Temi/ Relazioni

Trattazionisintetiche

Prove semi-

strutturate

Prove

strutturate

Altro

ITALIANO 4 5 STORIA 4 INGLESE 4 5 MATEMATICA 1 5 TECN. TECN. INST. MAN.

4 2 5

TECN. MECC E APPL.

5 5

LAB. TECNOLOGICI 6 ELETTROT. ED ELETTR.

4 2 6

Lab. TEE 10 EDUCAZIONE FISICA

8

7. CRITERI PER LA PROGETTAZIONE DELLE PROVE INTEGRATE

La classe ha svolto le seguenti simulazioni di prove scritte dell’Esame di Stato:

- n° 2 simulazioni della prima prova scritta nelle date: 21\4\17 e 12\05\17, durata 6 ore

- n° 2 simulazioni della seconda prova scritta in data 20\4\17 e 11\5\17, durata 6 ore.

La terza prova coinvolge potenzialmente tutte le discipline dell’ultimo anno di corso. Tuttavia, il

consiglio di questa classe, tenuto conto del curricolo di studi e degli obiettivi generali e cognitivi

definiti nella programmazione didattica, ha individuato come particolarmente significativi i legami

concettuali esistenti fra le seguenti aggregazioni di discipline:

tipologia discipline coinvolte

numero e tipologia quesiti per disciplina

durata della prova

data

Prima simulazione terza prova

A (inglese)

B (altre materie)

INGLESE

TMA

TEE

LAB. TECNOL.

n.2 quesiti tipo A (testo in lingua + 2 domande)

n.3 quesiti tipo B

n.3 quesiti tipo B

n.3 quesiti tipo B

150 min

27\3\17

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Seconda simulazione terza prova

A (inglese)

B (altre materie)

INGLESE

TMA

TEE

LAB. TECNOL.

n.2 quesiti tipo A (testo in lingua + 2 domande)

n.3 quesiti tipo B

n.3 quesiti tipo B

n.3 quesiti tipo B

150 min

2\5\17

Durante le simulazioni di Terza prova è stato consentito l’uso di calcolatrice e dizionario bilingue

italiano-inglese. Ai tempi programmati per le prove scritte è stato aggiunto un ulteriore tempo di 30

min. (terza prova) e 60 min. (prima e seconda prova), conformemente alla legge 170/2010 (“Nuove

norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico”).

Nel corso della seconda simulazione della seconda prova scritta è stato lasciata a disposizione

degli studenti una raccolta di documentazione e manualistica tecnica.

8. CRITERI PER L’ATTRIBUZIONE DEL CREDITO SCOLASTICO

Per quanto riguarda il credito scolastico, il Consiglio di Classe decide di tenere in considerazione,

oltre alla media dei voti dell’anno in corso e all’andamento dei due precedenti, l’assiduità nella

frequenza, l’interesse e l’impegno nella partecipazione al dialogo educativo e gli eventuali crediti

formativi.

9. PROGETTI REALIZZATI DURANTE L’ANNO SCOLASTICO

PATENTINO DELLA ROBOTICA - COMAU

Alcuni allievi della 5^AM hanno frequentato il corso (nell’ambito dell’alternanza Scuola-Lavoro

e che amplia l’offerta formativa dell’Istituto) per ottenere il “patentino COMAU della Robotica”:

COMAU e l’Unione industriale hanno ideato un percorso formativo che consente agli studenti di

entrare in contatto con l’Azienda ed acquisire competenze in ambito robotico.

Il percorso consente di ottenere un certificato riconosciuto a livello interazionale: la formazione

prevede una fase di online, una in presenza (erogata dai docenti della scuola ma utilizzando

sempre la piattaforma formativa COMAU), un test finale online ed una giornata presso l’Azienda

per svolgere le prove conclusive (teoriche e pratiche).

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10. ELENCO ALLEGATI INTERNI AL DOCUMENTO

10.1 ALLEGATO A - Programma consuntivo per ciascuna disciplina di

insegnamento

10.2 ALLEGATO B - Prospetto riepilogativo dei crediti scolastici e tabella di assegnazione

10.3 ALLEGATO C - Tabellone scrutinio classe quarta (con voti e crediti)

10.4 ALLEGATO D - Simulazione prima prova di esame

10.5 ALLEGATO E - Simulazione seconda prova di esame

10.6 ALLEGATO F - Simulazione terza prova di esame

10.7 ALLEGATO G – Griglie di valutazione

11. RELAZIONI ESTERNE AL DOCUMENTO

11.1 Relazione prevista dalla legge 170/2010

Torino, 15 maggio 2017 Il Dirigente Scolastico (ing. Anna Luisa Chiappetta)

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ESAME DI STATO

Documento del Consiglio di Classe

5 AM

ALLEGATO A - Programma consuntivo per ciascuna disciplina di insegnamento

Anno Scolastico 2016/2017

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Istituto Professionale di Stato "Galileo Galilei" - Torino

Anno Scolastico. 2016/2017 Classe: 5AM Materia: EDUCAZIONE FISICA Docente: Tirone Giuseppe Libro di testo adottato: Movimento+Sport di V.Balboni A.Dispenza. Casa Editrice: Il Capitello Ore di lezione effettuate fino al 15 maggio 2017 n. 54 su n. 60 ore previste.

Obiettivi raggiunti

Conoscenze (sapere) Competenze – Capacità (saper fare) Conoscenza e rispetto delle regole, anche semplificate, di alcuni sport. Ricerca di un rapporto personale di re-sponsabilità diretta Allievi-Docente, con interventi capillari in caso di necessità per puntualizzare il feed-back causa-effetto relativo a comportamenti incauti o poco corretti. Privilegio per l’impostazione di attività di gruppo e di squadra, finalizzate ad una buona socializzazione, allo sviluppo della collaborazione, al rispetto delle regole. Conoscere i principi scientifici che sot-tendono alla prestazione motoria e la teo-ria e la metodologia delle attività moto-rie principali. Conoscere il funzionamento di organi e apparati Conosce gli effetti dannosi della sedenta-rietà e come combatterli. Conoscere il ruolo educativo dell’attività fisica nella formazione del carattere . Conosce i processi che sottendono alla formazione delle regole e degli organi deputati al loro rispetto in funzione della possibilità di fruizione del piacere del movimento con pari opportunità di tutti i concorrenti (lealtà sportiva) Conoscere le regole dei principali sport

Incremento della forza muscolare Potenziamento dell’elasticità e della mobilità articolare Miglioramento della coordinazione dinamica generale, della destrezza, dei rapporti tra il corpo e lo spazio. Esegue gli schemi motori di base (correre, salta-re, lanciare, rotolare), le coordinazioni principali (intersegmentaria, oculo-manuale, oculo-podale; equilibrio) e organizza l’azione motoria spazialmente/con orientamento e spazio- temporalmente; Sa gestire la propria efficienza fisica con eserci-zi mirati alla salute dell’apparato cardiocircolorespiratorio e muscolo articola Sa reagire alle prime sensazioni di fatica e alle difficoltà di apprendimento di gesti complessi Sa controllare gli impulsi prevaricatori e aggressivi; sa accettare le decisioni arbitrali; rispetta e condivide con gli avversari/compagni la vittoria come la sconfitta o la posizione in classifica Rispetta i tempi, le capacità e le opinioni degli altri; sa essere puntuale nell’assolvimento dei compi-ti assegnatigli; sa aiutare i compagni in difficol-tà. Sa eseguire i fondamentali di gioco e le abilità dei principali sport di squadra e individuali l’interesse e la partecipazione i risultati sulle conoscenze e abilità previste

Contenuti

I contenuti disciplinari analitici, pratici e teorici si sono sviluppa-ti attraverso delle unità didattiche, così suddivise:

1° PERIODO

Alimentazione

Doping

Test forza arti superiori

Test forza arti inferiori (salto in lungo da fermo)

Forza

Tennis

2° PERIODO

Page 14: Documento del Consiglio di Classe€¦ · Inoltre, nel caso di alcune materie (lingua inglese e matematica) il percorso didattico del quinto anno è stato più volte interrotto e

Istituto Professionale di Stato "Galileo Galilei" - Torino

Resistenza

Metabolismo energetico

Test di Cooper (resistenza alla corsa)

Specialità dell’atletica leggera:salto in alto

Calcetto

Metodi

Lezioni fron-tali

Esercitazioni Laboratorio

Lavori di gruppo

Tutoring Individuale

Altro

SI SI SI SI SI

Strumenti Libro di testo Materiali di-

dat. docente Lucidi

Computer

Software, Cd Altro

SI SI SI SI SI

Strumenti Verifica

Colloqui Orali

Prove scritte

Prove semistrutturate

Prove strutturate

Prove pratiche

SI SI SI SI SI Torino Firma del docente 15/05/20167 ___________________________

Firma degli alunni ___________________________ ___________________________ ___________________________

___________________________

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Anno Scolastico: 2016/2017 Classe: 5AM Materia: TECNOLOGIE ELETTRICO-ELETTRONICHE Docente: prof. Giovanni FORNERO – ITP prof. Emilio MATARESE Libro di testo adottato: Savi/Vacondio - Tecnologie Elettrico-Elettroniche e Applicazioni – Calderini (integrato da appunti) Ore di lezione effettuate fino al 15 maggio 2017 n. 83 su n. 99 ore previste.

Obiettivi raggiunti

Conoscenze (sapere) Competenze – Capacità (saper fare) Conoscere le caratteristiche dei principali componenti discreti a semiconduttore e le loro applicazioni. Conoscere scopo, funzio-namento e curva di risposta di un filtro. Conoscere le caratteristiche di un amplificatore opera-zionale. Conoscere le principali ap-plicazioni lineari degli A.O.Conoscere le principali ap-plicazioni non lineari degli A.O. Conoscere il Timer 555. Saper consultare fogli tec-nici e manuali d’uso della componentistica elettronica e della strumentazione di laboratorio Saper leggere diagrammi in scala lineare e semilogarit-mica.

Dal punto di vista delle competenze, gli studenti hanno una conoscenza generale, almeno per gli obiettivi minimi, dei diodi e delle loro applica-zioni, conoscono il concetto di amplificazione e le principali applicazioni degli A.O., sanno leg-gere un diagramma lineare o in scala semiloga-ritmica. La partecipazione alle lezioni è stata del tutto passiva e sono mancati l’approfondimento e l’elaborazione personale. Il profitto generale risulta nel complesso appena sufficiente, qualcuno raggiunge a stento gli obiettivi minimi, ma non mancano alunni che hanno raggiunto discreti risultati. Lo studio individuale è stato saltuario o del tutto carente; le conoscenze, per lo più mnemoniche, rendono difficile un colloquio articolato.

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Contenuti

1) DIODI, TRANSISTOR E FILTRI

- diodo, caratteristica tensione-corrente - circuiti raddrizzatori a singola e doppia semionda - diodo Zener e applicazione come stabilizzatore di tensione - filtri RC e CR (passa basso e passa alto) - curva di risposta di un filtro, decibel e grafici in scala semilogaritmica, frequenza di taglio - cenni sugli alimentatori stabilizzati - polarizzazione del transistor BJT - definizione e calcolo del guadagno

2) AMPLIFICATORI OPERAZIONALI - caratteristiche ideali e reali - amplif. invertente e non invertente, voltage follower - integratore e derivatore con rispettive curve di risposta

3) APPLICAZIONI NON LINEARI DEGLI A.O - duty cycle dell’onda rettangolare - comparatore invertente e non invertente - trigger di Schmitt invertente e non invertente - generatore astabile di onda quadra con A.O. - cenni sul timer NE555, astabile

ESERCITAZIONI SVOLTE IN LABORATORIO (si è usato il simulatore MULTISIM)

- circuito RC passa basso, curva di risposta (anche realizzazione pratica) - raddrizzatori a semplice e doppia semionda (anche realizzazione pratica) - polarizzazione di un BJT - amplificatore invertente e non invertente con A.O., circuito inseguitore - circuiti integratore e derivatore con A.O. - generatori di onda quadra astabile con A.O. - astabile con NE555

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Metodi

Lezione frontale

Esercitazioni Laboratorio

Lavori di gruppo

Tutoring Individuale

Altro

SI SI SI

Strumenti

Libro di testo Materiali di-dat. docente

Slides

Computer Software, Cd

Altro

SI SI SI

Strumenti Verifica

Colloqui Orali

Prove scritte

Prove semistrutturate

Prove strutturate

Prove pratiche

SI SI SI SI

Torino, 15/05/2017 Firma dei docenti ___________________________ ___________________________ Firma degli alunni ___________________________ ___________________________ ___________________________

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Anno Scol. 2016/2017 Classe: 5^AM Materia: TMA Docente: Prof. Chiarenza Filippo Libro di testo adottato: Tecnologie meccaniche ed applicazioni, Hoepli Ore di lezione effettuate fino al 15 maggio 2017 n. 104 su n. 132 ore previste.

Obiettivi raggiunti

Conoscenze (sapere) Competenze – Capacità (saper fare) Conoscere gli effetti di forze e momenti sugli organi meccanici. Conoscere i vari tipi di sollecitazioni agenti su un corpo. Conoscere il funzionamento delle frizioni. Conoscere e capire la differenza tra le tipolo-gie di ruote dentate. Conoscere i diversi elementi di una trasmis-sione a cinghie. Conoscere i principi di funzionamento di un volano. Conoscere le caratteristiche principali dei mo-tori a benzina e diesel. Conoscere le curve caratteristiche ed i cicli termodinamici dei motori. Conoscere il ciclo di vita e i principi della va-lutazione del ciclo di vita. Conoscere i principali simboli usati nel dise-gno tecnico. Conoscere la distinta base di progettazione e produzione.

Saper analizzare un sistema di forze. Saper calcolare le sollecitazioni agenti in una trave. Verificare il corretto ingranamento tra i vari tipi di ruote dentate. Saper scegliere il tipo di ruota dentata più adatto per ogni applicazione. Saper realizzare trasmissioni con l'uso di cinghie. Saper calcolare il momento di inerzia di un volano. Saper riconoscere la componentistica interna di un motore. Saper distinguere le varie tipologie di moto-ri. Saper individuare le fasi del ciclo di vita di un prodotto. Saper leggere un disegno tecnico in ogni sua parte Saper effettuare la rappresentazione grafica di una distinta base.

Contenuti

Modulo n. 1 Sollecitazioni semplici, composte e criteri di resistenza

Sollecitazione e deformazione - La legge di Hook - Diagramma sforzo deformazione - La trazione - La compressione - Il taglio - La flessione - La torsione - Sollecitazioni composte: pressoflessione, flessione e taglio, flessione e torsione - Instabilità elastica - Sollecitazioni statiche, dinamiche e fatica - Criterio delle tensioni ammissibili.

Modulo n. 2 Ruote dentate, ruote di frizione, rotismi e riduttori

Ruote di frizione - Ruote dentate cilindriche a denti dritti - Rappresentazione convenzionale ruote dentate - Proporzionamento degli ingranaggi cilindrici - Minimo numero dei denti – Ruote dentate cilindriche a denti elicoidali – Ruote dentate coniche - Ruotismi - Riduttori - Classificazione riduttori.

Modulo n. 3 Trasmissione a cinghie Cinghie piatte - Cinghie trapezoidali - Pulegge per cinghie trapezoidali- Calcolo di una tra-smissione a cinghie trapezoidali - Cinghie dentate o sincrone - Cinghie scanalate o PolyV - Dimensionamento cinghie scanalate.

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Contenuti

Modulo n. 4 Organi di regolazione delle macchine: il volano Momento motore e volano - Grado di irregolarità e lavoro eccedente - Coefficiente di fluttua-zione - Calcolo del momento di inerzia del volano - Dimensionamento e verifica del volano.

Modulo n. 5 Motori a combustione interna

Principi di funzionamento ed architettura - Componentistica interna - I cicli termodinamici ideali e reali - Prestazioni motori 2T e 4T - Impianto di alimentazione - Impianto di accensio-ne - La sovralimentazione.

Modulo n. 6 Ciclo di vita di un prodotto Ciclo di vita di un prodotto - Assegnazione delle attività alle unità operative - Fattori econo-mici del ciclo di vita - Costo del ciclo di vita di un prodotto - Analisi e valutazione del ciclo di vita - Metodologia per l'LCA.

Modulo n. 7 Disegno tecnico e normative (ITP) Richiami di tutte le norme del disegno tecnico - Applicazione al CAD del disegno tecnico.

Modulo n. 8 Normativa e documentazione tecnica Definizione e rappresentazione della distinta base - Tipologie differenti della distinta base - Processo di sviluppo del nuovo prodotto - Evoluzione del ruolo della distinta base - Esempi di distinta base.

Metodi

Lezioni fron-tali

Esercitazioni Laboratorio

Lavori di gruppo

Tutoring Individuale

Altro

SI SI NO NO

Strumenti

Libro di testo Materiali di-dat. docente

Lucidi

Computer Software, Cd

Altro

SI SI NO NO

Strumenti Verifica

Colloqui Orali

Prove scritte

Prove semistrutturate

Prove strutturate

Prove pratiche

SI SI SI NO SI

Torino_________________ Firma del docente ___________________________ Firma degli alunni ___________________________ ___________________________ ___________________________ ___________________________

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AnnoScol.2016/17Classe:5AMMateria:Italiano

Docente: Procopio Carmela Libro di testo adottato: Baldi-Giusso-Razetti-Zaccaria L'attualità della letteratura Vol 3 Ore di lezione effettuate fino al 15 maggio 2017 n. 70 su n. 100 ore previste.

Obiettivi raggiunti

Conoscenze (sapere) Competenze – Capacità (saper fare) Rispetto agli obiettivi minimi prefissati all'ini-zio dell'anno, ritengo che la classe, mediamen-te,abbia acquisito: .a) la conoscenza dei lineamenti essenziali del-la letteratura italiana,limitatamente al periodo trattato,nonché alcuni autori maggiori di detto periodo;

b) la capacita' di comprendere i contenuti essenziali dei testi proposti; c) la capacita' di contestualizzare un testo letterario, ricollegandolo alle caratteristiche di fondo dell'ambiente storico -culturale cui appartiene. Permangono,invece,difficolta'ad esporre e ad argomentare,sia in forma scritta che in forma orale,con coerenza, correttezza for-male e proprieta' lessicale

Contenuti

1) Il Decadentismo - Il Romanzo decadente - Oscar Wilde: I principi dell'estetismo da il ritratto di Dorian Gray 2) Gabriele D'annunzio - La vita è le opere - L'estetica e la sua crisi - Un ritratto allo specchio: Andrea Spererelli ed Elena Muti - Incontro con l'opera - Alcione - La pioggia nel Pineto 3) Giovanni Pascoli - Vita e opere - Una poetica decadente da "Il fanciullino" - Incontro con l'opera - Myricae - Lavandaia - X Agosto - Novembre 4) I futuristi - Filippo Tommaso Marinetti - Manifesto del Futurismo 5) I Crepuscolari - Guido Gozzano - La signorina Felicita ovvero la felicità 6) Italo Svevo - Vita e opere - Incontro come l'opera - La coscienza di Zeno - Il fumo

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Contenuti

7) Luigi Pirandello - Vita e opere - Il treno ha fischiato Dalle novelle per un anno 8) Giuseppe Ungaretti - Vita e opere - Incontro con l'opera - L'allegria - Veglie - San. Martino del Carso - Mattina - Soldati 9) L'erotismo - Salvatore Quasi modo - Ed è subito sera 10) Eugenio Montale - Vita e opere - Da Ossi di Seppia - Spesso il male di vivere ho incontrato 11) Primo Levi - Vita e opere

Metodi

Lezionifron‐tali

SI

StrumentiLibroditesto

Materiali di-dat. docente

SI SI

StrumentiVerifica

Colloqui Orali

Prove scritte

Prove semistrutturate

Prove strutturate

Prove pratiche

SI SI

Torino_10-05-2017_ Firma del docente Carmela Procopio Firma degli alunni MoldovanuStefanSolimenoStefanoBiticaDaniel‐Cosmin

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AnnoScol.2016/17Classe:5AMMateria:Italiano

Docente: Procopio Carmela Libro di testo adottato: Gentile-Ronga-Rossi, L'Erodoto, Corso di storia per il secondo bien-nio e il quinto anno. Il Novecento e l'inizio del XXI secolo. La Scuola. Ore di lezione effettuate fino al 15 maggio 2017 n. 55 su n. 64 ore previste.

Obiettivi raggiunti

Conoscenze (sapere) Competenze – Capacità (saper fare) -Conoscere i principali avvenimenti del '900. -Comprendere le cause e le conseguenze che hanno caratterizzato tale periodo storico. -Conoscere le date più significative per conte-stualizzare gli avvenimenti.

-Essere chiari e corretti nell'esposizione con terminologia specifica e appropriata. -Essere capaci di sintetizzare, connettere cause e effetti. -Saper stabilire collegamenti fra storia e cul-tura. Ritengo che la classe abbia acquisito, me-diamente, i contenuti essenziali degli argo-menti studiati sul manuale che qualche volta sono stati ampliati con alcune letture di ap-profondimento. Permane, tuttavia, in molti allievi la difficoltà a esporre con un lin-guaggio chiaro e adeguato. Solamente alcuni allievi sono riusciti a sviluppare una menta-lità critica con capacità di rielaborazione personale.

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Contenuti

Contenuti

- L'età giolittiana - La prima guerra mondiale - La rivoluzione russa - Il primo dopoguerra - L'Italia tra le due guerre; il fascismo - La crisi del 1929 - La Germania tra le due guerre: Il nazismo - La seconda guerra mondiale - Cenni sulla guerra fredda e sugli anni di piombo in Italia

Metodi

Lezionifron‐tali

SI

StrumentiLibroditesto

Materiali di-dat. docente

Si SI

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StrumentiVerifica

Colloqui Orali

Prove scritte

Prove semistrutturate

Prove strutturate

Prove pratiche

SI SI

Torino 10-05-2017 Firma del docente Carmela Procopio Firma degli alunni MoldovanuStefan

Bitica Daniel-Cosmin Solimeno Stefano

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Anno Scol. 2016-2017 Classe: 5 AM Materia: T.T.I.M. Docente: A. Roccatello, G. Mangano Libro di testo adottato: dispense fornite dal docente Ore di lezione effettuate fino al 15 maggio 2017 n. 191 ; ore previste dal 16/5 al termine delle lezioni n. 26 ; ore teoriche annuali n. 231 .

Obiettivi raggiunti

Conoscenze (sapere) Competenze – Capacità (saper fare)- Conoscere le procedure di smontaggio, sostituzione e rimontaggio di apparecchiature oleodinamiche nei mezzi di trasporto. - Individuare i componenti principali di un sistema oleodinamico utilizzato nei veicoli e le funzioni svolte - Conoscere le principali cause di malfunzionamento dei componenti o sistemi oleodinamici impiegati in un veicolo; - Saper proporre le principali strategie di diagnosi per sistemi oleodinamici impiegati in un veicolo; - Conoscere i principi, le tecniche e gli strumenti della telemanutenzione. - Conoscere i principi teorici dell’ingegneria della manutenzione ed alcune conseguenze applicative - Comprendere le differenti modalità di manutenzio-ne ed i relativi vantaggi e svantaggi. - Conoscere i metodi di ricerca e di diagnosi dei guasti. - Conoscere ed applicare i principali sistemi di dia-gnosi (verifiche con multimetro e pinza amperome-trica, strumenti di diagnosi auto) - Conoscere gli strumenti diagnostici per i motori nei sistemi di trasporto - Conoscere le procedure manutentive sui motori - Conoscere i principi di funzionamento dei trasdut-tori - Conoscere e saper usare i principali trasduttori usa-ti nel campo meccanico - Conoscere le norme e documenti sulla manuten-zione - Conoscere norme e documenti sul collaudo

- Individuare i componenti che costi-tuiscono il sistema e i vari materiali impiegati, allo scopo di intervenire nel montaggio, nella sostituzione dei componenti e delle parti, nel rispetto delle modalità e delle procedure stabi-lite. - utilizzare la documentazione tecnica prevista dalla normativa per garantire la corretta funzionalità di apparecchia-ture, impianti e sistemi tecnici per i quali cura la manutenzione - individuare i componenti che costi-tuiscono il sistema e i vari materiali impiegati, allo scopo di intervenire nel montaggio, nella sostituzione dei componenti e delle parti, nel rispetto delle modalità e delle procedure stabi-lite - gestire le esigenze del committente, reperire le risorse tecniche e tecnolo-giche per offrire servizi efficaci ed economicamente correlati alle richie-ste

Contenuti

Modulo n. 1 Apparecchiature ed impianti oleodinamici e pneumatici: smontaggio e rimontaggio TRASMISSIONI IDRAULICHE NEI MEZZI DI TRASPORTO (sistemi power split) APPLICAZIONE DELL’OLEOIDRAULICA SUI VEICOLI (simbologia, componenti prin-cipali di un sistema oleodinamico, servosterzo, impianto lubrificazione, sistema frenante e ABS, ESC, ripartitore di frenata. Funzioni accessorie in un sistema con ABS/ESCDiagnosi di un sistema ABS; parametri, stati e regolazioni possibili; sensori presenti e funzioni svolte; prove elettriche previste. Esempi di documentazione tecnica). Manutenzione e diagnosi dei sistemi oleodinamici a bordo veicolo (lubrificanti, lubrificazio-ne di un motore termico, schemi di un sistema di lubrificazione, blow-by, consumo e perdite

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Contenuti

di olio motore, servosterzo, frenante) TRASPORTO PUBBLICO\MEZZI PESANTI (idroguida, retarder). APPLICAZIONE DELLA PNEUMATICA SUI VEICOLI (servofreno e servofreno attivo)

Modulo n. 2 Metodi di manutenzione

METODI TRADIZIONALI E INNOVATIVI (tipologie di manutenzione: a guasto, preventi-va, predittiva, migliorativa. Vantaggi svantaggi e differenze, esempi applicativi.) INGEGNERIA DELLA MANUTENZIONE (Obbiettivi dell’ingegneria della manutenzione. Applicazioni ed esempi. Programmi di manutenzione. Parametri fondamentali MTTR, MTBF. Costi. Strumenti di controllo della qualità: analisi di Pareto, diagramma causa effetto. Ciclo di vita di un prodotto e relazione con la manutenzione). TELEMANUTENZIONE e TELEASSISTENZA

Modulo n. 3 Ricerca guasti METODICHE DI RICERCA DEI GUASTI e DIAGNOSI (Esempi e casi di studio di dia-gnosi su componenti o sistemi di un veicolo. Tipologie di segnali; Esempi di attuatori co-mandati in PWM. Analisi dei segnali e individuazione di possibili anomalie) STRUMENTI DI DIAGNOSTICA (utilizzo di multimetro, pinza amperometrica, strumento diagnosi TEXA auto, lettura dei segnali di un oscilloscopio ad uno o due canali. OBD) LIVELLI DI DIAGNOSTICA E TIPI DI MESSAGGIO (parametri, stati, attivazioni, regola-zioni, messaggi di errore. Esempi di utilizzo di strumento di diagnosi auto TEXA) SMART SENSOR/ACTUATORS (differenze con sensori tradizionali, componenti principa-li, interfacciamento con sistema di trasmissione dati. Segnali digitali ed analogici). CONTROLLI NON DISTRUTTIVI (Esame visivo, ultrasuoni, radiografia, liquidi penetranti, particelle magnetiche, termografica. Vantaggi, svantaggi, differenze. Esempi per componenti in ambito meccanico. Esempi di documenti di certificato di esame non distruttivo)

Modulo n. 4 Apparecchiature ed impianti meccanici: smontaggio e ri-montaggio

PROCEDURE DI SMONTAGGIO E RIMONTAGGIO DI COMPONENTI in base alla do-cumentazione tecnica CURVE DI COPPIA E POTENZA in motori termici SISTEMI DI TRASMISSIONE (frizione. Cambio di velocità manuale, semiautomatico, au-tomatico, CVT, power split. Differenziale. Differenziale aperto, bloccante e autobloccante. Approfondimento sulla spia “shift UP”: relazione tra caratteristiche motore, punto di funzio-namento, consumi e marce utilizzate. Documentazione tecnica di cambi di velocità per veico-li commerciali.) SOSPENSIONI (cenni)

Modulo n. 5 Apparecchiature ed impianti elettrici ed elettronici: smon-

taggio e rimontaggio ELETTRONICA DI BORDO NEI SISTEMI DI TRASPORTO (esempi di schemi elettrici ricavati da software di diagnosi, casi di studio di diagnosi) RETI CAN e PROCEDURA DI CONTROLLO (logica di funzionamento di una rete di tra-smissione dati; differenze vantaggi e svantaggi tra rete unifilare e multifilare; priorità dei se-gnali e gestione degli errori; linea H e L; segnali in una rete CAN) ESEMPI DI SISTEMI ELETTRICI ED ELETTRONICI (gestione ABS, elettrosterzo, schemi elettrici di una vettura) UNITA’ MOTRICE IBRIDA (TERMICA + ELETTRICA): classificazioni, sistemi totalmen-te elettrici e sistemi ibridi. Accumulatori. Problematiche relative all’autonomia e prestazioni. Schemi di principio sull’interfaccia tra componenti elettrici e termici.

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Modulo n. 6 Sensori e trasduttori GENERALITÀ SUI SENSORI E TRASDUTTORI CRITERI DI SCELTA DEI TRASDUTTORI, curve caratteristiche e lettura di documenta-zione tecnica SENSORI MECCANICI SENSORI ELETTRICI: RESISTIVI, CAPACITIVI, SENSORI MAGNETICI AD EFFETTO HALL TRASDUTTORI DI PRESSIONE E DI TEMPERATURA

Modulo n. 7 Documentazione della manutenzione e del collaudo DOCUMENTI DI MANUTENZIONE (esempi nel campo delle vetture, esempi di procedure, documenti e programmi di manutenzione) DOCUMENTI DI COLLAUDO (contenuti, esempi) ESEMPI DI PREVENTIVO E FATTURA in ambito auto-officine.

_______________________________________________________ Argomenti preventivati da svolgere dal 16 maggio al termine delle lezioni:

Modulo n. 8 Costi di manutenzione e contratto di manutenzione LINEE GUIDA DI UN CONTRATTO DI MANUTENZIONE ANALISI DI AFFIDABILITÀ, DISPONIBILITÀ, MANUTENIBILITÀ E SICUREZZA COSTI E RICAVI

Metodi

Lezioni fron-tali

Esercitazioni Laboratorio

Lavori di gruppo

Tutoring Individuale

Altro

SI SI SI NO

Strumenti

Libro di testo Materiali di-dat. docente

Lucidi

Computer Software, Cd

Altro

(facolt) SI NO NO

Strumenti Verifica

Colloqui Orali

Prove scritte

Prove semistrutturate

Prove strutturate

Prove pratiche

SI SI SI SI

Torino 15/5/2017 Firma dei docenti ___________________________

___________________________ Firma degli alunni

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___________________________

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ESAME DI STATO

Documento del Consiglio di Classe

5 AM

ALLEGATO D - Simulazione prima prova di esame

Anno Scolastico 2016/2017

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Pag. 1/7 Sessione ordinaria 2014

Prima prova scritta

Ministero dell’Istruzione, dell’ Università e della Ricerca

P000 - ESAMI DI STATO CONCLUSIVI DEI CORSI DI STUDIO DI ISTRUZIONE

SECONDARIA SUPERIORE

PROVA DI ITALIANO

(per tutti gli indirizzi: di ordinamento e sperimentali)

Svolgi la prova, scegliendo una delle quattro tipologie qui proposte.

TIPOLOGIA A - ANALISI DEL TESTO

Salvatore Quasimodo, Ride la gazza, nera sugli aranci, in Ed è subito sera.

Edizione: S. Quasimodo, Poesie e discorsi sulla poesia, a cura di G. Finzi, Mondadori, Milano1996

1 Forse è un segno vero della vita: 11 non più mia, arsi, remoti simulacri.

2 intorno a me fanciulli con leggeri 12 E tu vento del sud forte di zàgare,

3 moti del capo danzano in un gioco 13 spingi la luna dove nudi dormono

4 di cadenze e di voci lungo il prato 14 fanciulli, forza il puledro sui campi

5 della chiesa. Pietà della sera, ombre 15 umidi d‟orme di cavalle, apri

6 riaccese sopra l‟erba così verde, 16 il mare, alza le nuvole dagli alberi:

7 bellissime nel fuoco della luna! 17 già l‟airone s‟avanza verso l‟acqua

8 Memoria vi concede breve sonno; 18 e fiuta lento il fango tra le spine,

9 ora, destatevi. Ecco, scroscia il pozzo 19 ride la gazza, nera sugli aranci.

10 per la prima marea. Questa è l‟ora:

Salvatore Quasimodo. Nato a Modica (Ragusa) nel 1901, morto nel 1968, consegue il premio Nobel per la letteratura

nel 1959. L‟evoluzione della sua poesia riflette la storia della poesia contemporanea italiana, dall‟Ermetismo ad un

discorso poetico più ampio. Le raccolte poetiche degli anni Trenta confluiscono in Ed è subito sera (1942). Le sue

traduzioni dei poeti greci dell‟antichità sono spesso poesia originale (Lirici greci, 1940). Nelle raccolte Giorno dopo

giorno (1947), La vita non è sogno (1949), Il falso e vero verde (1954 e 1956), La terra impareggiabile (1958), Dare e

avere (1966) si avverte l‟esigenza del poeta di volgersi ad un colloquio aperto con gli uomini.

Nella lirica Ride la gazza, nera sugli aranci, la rievocazione della Sicilia si fonde con quella dell‟infanzia e della

comunione con la natura, in contrasto con il dolore presente della vita.

1. Comprensione del testo

Dopo un‟attenta lettura, riassumi il contenuto del testo.

2. Analisi del testo

2.1 Chiarisci il primo verso della poesia.

2.2 Spiega l‟espressione Pietà della sera (v. 5).

2.3 Qual è il significato dell‟espressione ombre / riaccese (vv. 5-6)?

2.4 Soffermati sul motivo della memoria (v. 8).

2.5 Spiega l‟espressione arsi, remoti simulacri (v. 11).

2.6 In quali scene si fa evidente l‟atmosfera mitica e con quali espressioni?

2.7 Soffermati sul motivo della natura, presente nella seconda parte della poesia.

3. Interpretazione complessiva ed approfondimenti

Le tematiche della fanciullezza, della memoria e della comunione con la natura si fondono nella poesia,

accentuate da sapienti scelte stilistiche. Riflettendo su questa lirica commenta nell‟insieme il testo dal punto

di vista del contenuto e della forma. Approfondisci poi l‟interpretazione complessiva della poesia con

opportuni collegamenti ad altri testi di Quasimodo e/o a testi di altri autori del Novecento.

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Pag. 2/7 Sessione ordinaria 2014

Prima prova scritta

Ministero dell’Istruzione, dell’ Università e della Ricerca

TIPOLOGIA B - REDAZIONE DI UN “SAGGIO BREVE” O DI UN “ARTICOLO DI GIORNALE”

(puoi scegliere uno degli argomenti relativi ai quattro ambiti proposti)

CONSEGNE

Sviluppa l’argomento scelto o in forma di «saggio breve» o di «articolo di giornale», utilizzando, in tutto o in

parte, e nei modi che ritieni opportuni, i documenti e i dati forniti.

Se scegli la forma del «saggio breve» argomenta la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue

conoscenze ed esperienze di studio.

Premetti al saggio un titolo coerente e, se vuoi, suddividilo in paragrafi.

Se scegli la forma dell’«articolo di giornale», indica il titolo dell’articolo e il tipo di giornale sul quale pensi

che l’articolo debba essere pubblicato. Per entrambe le forme di scrittura non superare cinque colonne di metà di foglio protocollo.

1. AMBITO ARTISTICO - LETTERARIO

ARGOMENTO: Il dono.

DOCUMENTI

ORATORIO DI SAN SILVESTRO - Roma

Donazione di Costantino, 1248

Jacques-Louis DAVID

Antioco e Stratonice, 1774

PARMIGIANINO

Adorazione dei Magi, 1529 circa

«La madre aveva steso una tovaglia di lino, per terra, su una stuoia di giunco, e altre stuoie attorno. E, secondo l‟uso

antico, aveva messo fuori, sotto la tettoia del cortile, un piatto di carne e un vaso di vino cotto dove galleggiavano

fette di buccia d‟arancio, perché l‟anima del marito, se mai tornava in questo mondo, avesse da sfamarsi. Felle andò a

vedere: collocò il piatto ed il vaso più in alto, sopra un‟asse della tettoia, perché i cani randagi non li toccassero; poi

guardò ancora verso la casa dei vicini. Si vedeva sempre luce alla finestra, ma tutto era silenzio; il padre non doveva

essere ancora tornato col suo regalo misterioso. Felle rientrò in casa, e prese parte attiva alla cena. In mezzo alla

mensa sorgeva una piccola torre di focacce tonde e lucide che parevano d‟avorio: ciascuno dei commensali ogni tanto

si sporgeva in avanti e ne tirava una a sé: anche l‟arrosto, tagliato a grosse fette, stava in certi larghi vassoi di legno e

di creta: e ognuno si serviva da sé, a sua volontà. […] Ma quando fu sazio e sentì bisogno di muoversi, ripensò ai suoi

vicini di casa: che mai accadeva da loro? E il padre era tornato col dono? Una curiosità invincibile lo spinse ad uscire

ancora nel cortile, ad avvicinarsi e spiare. Del resto la porticina era socchiusa: dentro la cucina le bambine stavano

ancora intorno al focolare ed il padre, arrivato tardi ma sempre in tempo, arrostiva allo spiedo la coscia del porchetto

donato dai vicini di casa. Ma il regalo comprato da lui, dal padre, dov‟era? – Vieni avanti, e va su a vedere – gli disse

l‟uomo, indovinando il pensiero di lui. Felle entrò, salì la scaletta di legno, e nella cameretta su, vide la madre di Lia

assopita nel letto di legno, e Lia inginocchiata davanti ad un canestro. E dentro il canestro, fra pannolini caldi, stava

un bambino appena nato, un bel bambino rosso, con due riccioli sulle tempie e gli occhi già aperti. – È il nostro primo

fratellino – mormorò Lia. – Mio padre l‟ha comprato a mezzanotte precisa, mentre le campane suonavano il “Gloria”.

Le sue ossa, quindi, non si disgiungeranno mai, ed egli le ritroverà intatte, il giorno del Giudizio Universale. Ecco il

dono che Gesù ci ha fatto questa notte.» Grazia DELEDDA, Il dono di Natale, 1930, in G. D., Le novelle, 4, La Biblioteca dell‟identità de L‟Unione Sarda, Cagliari 2012

«Gli uomini disapprendono l‟arte del dono. C‟è qualcosa di assurdo e di incredibile nella violazione del principio di

scambio; spesso anche i bambini squadrano diffidenti il donatore, come se il regalo non fosse che un trucco per vendere

loro spazzole o sapone. In compenso si esercita la charity, la beneficenza amministrata, che tampona

programmaticamente le ferite visibili della società. Nel suo esercizio organizzato l‟impulso umano non ha più il minimo

posto: anzi la donazione è necessariamente congiunta all‟umiliazione, attraverso la distribuzione, il calcolo esatto dei

bisogni, in cui il beneficato viene trattato come un oggetto. Anche il dono privato è sceso al livello di una funzione

sociale, a cui si destina una certa somma del proprio bilancio, e che si adempie di mala voglia, con una scettica

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valutazione dell‟altro e con la minor fatica possibile. La vera felicità del dono è tutta nell‟immaginazione della felicità del

destinatario: e ciò significa scegliere, impiegare tempo, uscire dai propri binari, pensare l‟altro come un soggetto: il

contrario della smemoratezza. Di tutto ciò quasi nessuno è più capace. Nel migliore dei casi uno regala ciò che

desidererebbe per sé, ma di qualità leggermente inferiore. La decadenza del dono si esprime nella penosa invenzione

degli articoli da regalo, che presuppongono già che non si sappia che cosa regalare, perché, in realtà, non si ha nessuna

voglia di farlo. Queste merci sono irrelate come i loro acquirenti: fondi di magazzino fin dal primo giorno.» Theodor W. ADORNO, Minima moralia. Meditazioni della vita offesa, trad. it., Einaudi, Torino 1994 (ed. originale 1951)

«La Rete di certo promuove la diffusione di una nuova cultura del dono, dello scambio reciproco (o quasi). Possiamo

percorrere strade aperte, sconfinate, che offrono nuove possibilità di stabilire contatti e anche di dare vita a forme di

aggregazione fondate sostanzialmente sul dono, ma che rimangono racchiuse in piccole nicchie, microcosmi con cui

giocare o dove si può apprendere, nei quali ci si mostra, si costruiscono e si modificano identità, si condividono

interessi, si elaborano linguaggi. Un dono costretto quindi dentro piccole mura fatte di specchi, trasparenti, che

riflettono e amplificano la luce e i legami, ma che non sempre riescono a sopravvivere alle intemperie, agli improvvisi

venti del mondo contemporaneo. E quando si spezzano, non si può fare altro che costruire qualcosa di simile, un po‟

più in là. Una delle caratteristiche della Rete è quella di dare vita a comunità immaginate, che non sempre necessitano

di relazioni tra gli individui.» Marco AIME e Anna COSSETTA, Il dono al tempo di Internet, Einaudi, Torino 2010

«Difficilmente si diventa una persona generosa da soli: la generosità è una cosa che si impara. […] Quando un

dono s‟inserisce in una catena di reciprocità generalizzata, si lascia meno facilmente interpretare come un

fenomeno puramente individualistico e interessato. Nel caso di una reciprocità diretta, invece, la tentazione è forte

di assimilare lo scambio di doni a una variante dello scambio mercantile. […] È così che, in un mercoledì del mese

di luglio 2007, Barbara Bunnell diventa la prima paziente nella storia a ricevere un rene all‟interno di una catena di

reciprocità generalizzata. Dopo che il primo donatore regala il suo rene a Barb, Ron Bunnell, il marito di Barb,

darà un suo rene ad Angela Heckman; poi la madre di Angela darà un suo rene a qualcun altro ancora, e così via, in

una catena continua che aiuterà altre sette persone. All‟inizio di questa catena c‟è un giovane uomo, Matt Jones,

che accetta di donare un rene “senza perché”; cioè non per salvare dalla dialisi una persona cara, ma solo per la

gioia di aiutare sconosciuti.» Mark ANSPACH, Cosa significa ricambiare? Dono e reciprocità, in AA.VV., Cosa significa donare?, Guida, Napoli 2011

«Da una lettura sommaria e superficiale si può concludere che oggi non c‟è più posto per il dono ma solo per il mercato,

lo scambio utilitaristico, addirittura possiamo dire che il dono è solo un modo per simulare gratuità e disinteresse là dove

regna invece la legge del tornaconto. In un‟epoca di abbondanza e di opulenza si può addirittura praticare l‟atto del dono

per comprare l‟altro, per neutralizzarlo e togliergli la sua piena libertà. Si può perfino usare il dono - pensate agli «aiuti

umanitari» - per nascondere il male operante in una realtà che è la guerra. […] Ma c‟è pure una forte banalizzazione del

dono che viene depotenziato e stravolto anche se lo si chiama «carità»: oggi si «dona» con un sms una briciola a quelli

che i mass media ci indicano come soggetti - lontani! - per i quali vale la pena provare emozioni... Dei rischi e delle

possibili perversioni del dono noi siamo avvertiti: il dono può essere rifiutato con atteggiamenti di violenza o

nell‟indifferenza distratta; il dono può essere ricevuto senza destare gratitudine; il dono può essere sperperato: donare,

infatti, è azione che richiede di assumere un rischio. Ma il dono può anche essere pervertito, può diventare uno strumento

di pressione che incide sul destinatario, può trasformarsi in strumento di controllo, può incatenare la libertà dell‟altro

invece di suscitarla. I cristiani sanno come nella storia perfino il dono di Dio, la grazia, abbia potuto e possa essere

presentato come una cattura dell‟uomo, un‟azione di un Dio perverso, crudele, che incute paura e infonde sensi di colpa.

Situazione dunque disperata, la nostra oggi? No! Donare è un‟arte che è sempre stata difficile: l‟essere umano ne è

capace perché è capace di rapporto con l‟altro, ma resta vero che questo «donare se stessi» - perché di questo si tratta, non

solo di dare ciò che si ha, ciò che si possiede, ma di dare ciò che si è - richiede una convinzione profonda nei confronti

dell‟altro. Donare significa per definizione consegnare un bene nelle mani di un altro senza ricevere in cambio alcunché.

Bastano queste poche parole per distinguere il «donare» dal «dare», perché nel dare c‟è la vendita, lo scambio, il prestito.

Nel donare c‟è un soggetto, il donatore, che nella libertà, non costretto, e per generosità, per amore, fa un dono all‟altro,

indipendentemente dalla risposta di questo. Potrà darsi che il destinatario risponda al donatore e si inneschi un rapporto

reciproco, ma può anche darsi che il dono non sia accolto o non susciti alcuna reazione di gratitudine. Donare appare

dunque un movimento asimmetrico che nasce da spontaneità e libertà.» Enzo BIANCHI, Dono. Senza reciprocità – Festival filosofia – Carpi, 16/09/2012 – http://www.vita.it/non-profit/volontariato

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2. AMBITO SOCIO - ECONOMICO

ARGOMENTO: Le nuove responsabilità.

DOCUMENTI

«Tanto la storiografia quanto la climatologia hanno tratto un grande impulso dall‟atterraggio sulla Luna del 1969. Fu

allora, infatti, che la fragilità della terra divenne visibile. Da quel momento la protezione della natura e dell‟ambiente

ha acquistato un‟importanza sempre maggiore, assumendo anzi il carattere di una vera e propria industria. Le

associazioni e le istituzioni ambientaliste lavorano sulla base di campagne di sensibilizzazione che, quanto a

professionalità, non sono seconde a quelle delle multinazionali. In particolare, a partire dagli anni novanta il timore

del Riscaldamento globale ha rimpiazzato i precedenti, come quello per la Moria dei boschi o quello per il Buco

nell’ozono. Ora, per la prima volta, alla sbarra non è più solo l‟industria, ma ogni consumatore finale. In pratica ogni

abitante della Terra è colpevole: il boscimano sudafricano, che incendia la savana per cacciare o per guadagnare

terreno coltivabile, e il fazendero argentino, i cui manzi producono metano, il coltivatore di riso a Bali e il banchiere

cinese, che fa i suoi affari in uno studio dotato di aria condizionata.» Wolfgang BEHRINGER, Storia culturale del clima, Bollati Boringhieri, Torino 2013 (prima ed. originale 2007)

«Crescita demografica e scelta coercitiva.

Anche se le paure maltusiane di lungo periodo per la produzione alimentare sono infondate, o almeno premature, ci

sono però buone ragioni per preoccuparsi, in generale, per il tasso di crescita della popolazione mondiale. Non si può

dubitare che, nell‟ultimo secolo, questo tasso abbia notevolmente accelerato: la popolazione mondiale ha impiegato

milioni di anni per raggiungere il primo miliardo, poi in 123 è arrivata al secondo, al terzo in 33, al quarto in 14, al

quinto in 13, e secondo le proiezioni delle Nazioni Unite il sesto promette di arrivare in altri 11. Il numero degli

abitanti del pianeta è cresciuto di 923 milioni solo nel decennio 1980-90, e questo aumento corrisponde quasi alla

popolazione complessiva di tutto il mondo all‟epoca di Malthus. Quanto agli anni Novanta, al loro termine pare non

abbiano registrato un‟espansione molto inferiore. Se un simile andamento proseguisse, la terra, sicuramente, sarebbe

sovraffollata in modo spaventoso prima ancora della fine del ventunesimo secolo. Molti segni indicano in modo

chiaro, tuttavia, che il tasso di crescita della popolazione mondiale sta cominciando a rallentare, per cui dobbiamo

chiederci: si rafforzeranno le ragioni della frenata? E, in caso affermativo, a quale ritmo? E non meno importante è

un‟altra domanda: è necessario un intervento pubblico per agevolare il rallentamento?» Amartya SEN, Lo sviluppo è libertà. Perché non c’è crescita senza democrazia, Mondadori, Milano 2012 (ed. originale 1999)

«L‟apprendistato della coesistenza con l‟altro, l‟escluso dalla costruzione della nostra tradizione, ci inizia a una

coesistenza mondiale che corrisponde a una delle sfide della nostra epoca. Aprire uno spazio all‟altro, a un mondo

differente dal nostro, all‟interno stesso della nostra propria tradizione, è il primo, e il più difficile, gesto

multiculturale. Incontrare lo straniero fuori dalle nostre frontiere è relativamente facile, e soddisfa anche le nostre

aspirazioni, finché possiamo rientrare da noi e appropriarci fra noi ciò che abbiamo così scoperto. Essere costretti a

restringere e modificare questo «da noi», il nostro modo di essere «a casa», è molto più difficile, soprattutto senza

che ciò provochi un‟infedeltà a noi stessi. […] Finché l‟altro non sarà riconosciuto e rispettato come ponte fra

natura e cultura, com‟è, prima, il caso per l‟altro genere, ogni tentativo di mondializzazione democratica resterà un

imperativo morale senza realizzazione concreta. Finché l‟universale non sarà considerato essere due, e l‟umanità

un luogo di coesistenza culturalmente feconda fra due generi irriducibilmente differenti, sempre una cultura vorrà

imporre il suo colore ed i suoi valori all‟altro, anche mediante la sua morale e la sua religione.» Luce IRIGARAY, Condividere il mondo, Bollati Boringhieri, Torino 2009 (ed. originale 2008)

«Ogni essere umano deve disporre di una “cittadinanza mondiale”. Nessuno deve essere più “apolide”. Ciascuno deve

sentirsi a casa propria sulla terra. Chiunque deve avere il diritto di lasciare il proprio paese d‟origine e di essere

accolto, almeno temporaneamente, in qualsiasi altro luogo. […] Reciprocamente, ogni essere umano ha dei doveri nei

confronti degli altri essere umani, delle generazioni che verranno, delle altre specie viventi e del pianeta. L‟umanità ha

in particolare il dovere di mostrare empatia verso le generazioni future e verso le altre specie necessarie alla sua

sopravvivenza. Deve quindi considerare come suo dovere creare le condizioni perché le prossime generazioni e le

altre specie possano esercitare i loro diritti. Deve disporre di un accesso a tutte le sue risorse e, in particolare, alla

ricchezza accumulata.» Jacques ATTALI, Domani, chi governerà il mondo?, Fazi Editore, Roma 2012 (ed. originale 2011)

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3. AMBITO STORICO - POLITICO

ARGOMENTO: Violenza e non-violenza: due volti del Novecento.

DOCUMENTI

«Successivamente alla prima guerra mondiale, il Mito dell‟Esperienza della Guerra aveva dato al conflitto una

nuova dimensione come strumento di rigenerazione nazionale e personale. Il prolungarsi degli atteggiamenti degli

anni di guerra in tempo di pace incoraggiò una certa brutalizzazione della politica, un‟accentuata indifferenza per

la vita umana. Non erano soltanto la perdurante visibilità e lo status elevato dell‟istituzione militare in paesi come

la Germania a stimolare una certa spietatezza. Si trattava soprattutto di un atteggiamento mentale derivato dalla

guerra, e dall‟accettazione della guerra stessa. L‟effetto del processo di brutalizzazione sviluppatosi nel periodo tra

le due guerre fu di eccitare gli uomini, di spingerli all‟azione contro il nemico politico, oppure di ottundere la

sensibilità di uomini e donne di fronte allo spettacolo della crudeltà umana e alla morte. […] Dopo il 1918,

nessuna nazione poté sfuggire completamente al processo di brutalizzazione; in buona parte dell‟Europa, gli anni

dell‟immediato dopoguerra videro una crescita della criminalità e dell‟attivismo politico. Da un capo all‟altro

dell‟Europa, parve a molti che la Grande Guerra non fosse mai finita, ma si fosse prolungata nel periodo tra il

primo e il secondo conflitto mondiale. Il vocabolario della battaglia politica, il desiderio di distruggere totalmente

il nemico politico, e il modo in cui questi avversari venivano dipinti: tutto sembrò continuare la prima guerra

mondiale, anche se stavolta perlopiù contro nemici diversi (e interni).» George L. MOSSE, Le guerre mondiali. Dalla tragedia al mito dei caduti, trad. it., Roma-Bari 1990

«Per quale funzione la violenza possa, a ragione, apparire così minacciosa per il diritto e possa essere tanto temuta

da esso, si mostrerà con esattezza proprio là dove le è ancora permesso di manifestarsi secondo l‟attuale

ordinamento giuridico. È questo il caso della lotta di classe nella forma del diritto di sciopero garantito ai

lavoratori. I lavoratori organizzati sono oggi, accanto agli Stati, il solo soggetto di diritto cui spetti un diritto alla

violenza. Contro questo modo di vedere si può certamente obiettare che l‟omissione di azioni, un non-agire, come

in fin dei conti è lo sciopero, non dovrebbe affatto essere definita come violenza. Questa considerazione ha

certamente facilitato al potere statale la concessione del diritto di sciopero, quando ormai non si poteva più evitare.

Ma poiché non è incondizionata, essa non vale illimitatamente.» Walter BENJAMIN, Per la critica della violenza, 1921, trad. it., Alegre, Roma 2010

«Molto tempo prima che Konrad Lorenz scoprisse la funzione di stimolo vitale dell‟aggressività nel regno animale, la

violenza era esaltata come una manifestazione della forza della vita e segnatamente della sua creatività. Sorel, ispirato

dall‟élan vital di Bergson, mirava a una filosofia della creatività destinata ai «produttori» e polemicamente rivolta contro

la società dei consumi e i suoi intellettuali; tutti e due, a suo avviso, gruppi parassitari. […] Nel bene e nel male – e credo

che non manchino ragioni per essere preoccupati come per nutrire speranze – la classe veramente nuova e potenzialmente

rivoluzionaria della società sarà composta di intellettuali, e il loro potere virtuale, non ancora materializzato, è molto

grande, forse troppo grande per il bene dell‟umanità. Ma queste sono considerazioni che lasciano il tempo che trovano.

Comunque sia, in questo contesto ci interessa soprattutto lo strano revival delle filosofie vitalistiche di Bergson e di

Nietzsche nella loro versione soreliana. Tutti sappiamo fino a che punto questa combinazione di violenza, vita e creatività

sia presente nell‟inquieta situazione mentale della generazione odierna. Non c‟è dubbio che l‟accento posto sulla pura

fattualità del vivere, e quindi sul fare l‟amore inteso come la più gloriosa manifestazione della vita, sia una reazione alla

possibilità reale che venga costruita una macchina infernale capace di mettere fine alla vita sulla terra. Ma le categorie in

cui i nuovi glorificatori della vita riconoscono se stessi non sono nuove. Vedere la produttività della società

nell‟immagine della „creatività‟ della vita è cosa vecchia almeno quanto Marx, credere nella violenza come forza vitale è

cosa vecchia almeno quanto Bergson.» Hannah ARENDT, Sulla violenza, trad. it., Guanda, Parma 1996 (ed. originale 1969)

«Non sono un visionario. Affermo di essere un idealista pratico. La religione della non violenza non è fatta solo

per i Rishi [saggi] e i santi. È fatta anche per la gente comune. La non violenza è la legge della nostra specie, come

la violenza è la legge dei bruti. Lo spirito resta dormiente nel bruto, ed egli non conosce altra legge che quella della

forza fisica. La dignità dell‟uomo esige ubbidienza a una legge più alta, alla forza dello spirito. […] Nella sua

condizione dinamica, non violenza significa sofferenza consapevole. Non vuol dire sottomettersi docilmente alla

volontà del malvagio, ma opporsi con tutta l‟anima alla volontà del tiranno. Agendo secondo questa legge del

nostro essere, è possibile al singolo individuo sfidare tutta la potenza di un impero ingiusto per salvare il proprio

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onore, la religione, l‟anima, e porre le basi della caduta di questo impero o della sua rigenerazione. E così non

propugno che l‟India pratichi la non violenza perché è debole. Voglio che pratichi la non violenza essendo

consapevole della propria forza e del proprio potere. […] La mia missione è di convertire ogni indiano, ogni

inglese e infine il mondo alla non violenza nel regolare i reciproci rapporti, siano essi politici, economici, sociali o

religiosi. Se mi si accusa di essere troppo ambizioso, mi confesserò colpevole. Se mi si dice che il mio sogno non

potrà mai attuarsi, risponderò che “è possibile” e proseguirò per la mia strada.» Mohandas K. GANDHI, Antiche come le montagne, Edizioni di Comunità, Milano 1975

«Sono felice di unirmi a voi in questa che passerà alla storia come la più grande dimostrazione per la libertà nella

storia del nostro paese. […] Siamo anche venuti in questo santuario per ricordare all‟America l‟urgenza appassionata

dell‟adesso. Questo non è il momento in cui ci si possa permettere che le cose si raffreddino o che si trangugi il

tranquillante del gradualismo. Questo è il momento di realizzare le promesse della democrazia; questo è il momento

di levarsi dall‟oscura e desolata valle della segregazione al sentiero radioso della giustizia; questo è il momento di

elevare la nostra nazione dalle sabbie mobili dell‟ingiustizia razziale alla solida roccia della fratellanza; questo è il

tempo di rendere vera la giustizia per tutti i figli di Dio. […] Non ci sarà in America né riposo né tranquillità fino a

quando ai negri non saranno concessi i loro diritti di cittadini. I turbini della rivolta continueranno a scuotere le

fondamenta della nostra nazione fino a quando non sarà sorto il giorno luminoso della giustizia. Ma c‟è qualcosa che

debbo dire alla mia gente che si trova qui sulla tiepida soglia che conduce al palazzo della giustizia. In questo nostro

procedere verso la giusta meta non dobbiamo macchiarci di azioni ingiuste. Cerchiamo di non soddisfare la nostra sete

di libertà bevendo alla coppa dell‟odio e del risentimento. Dovremo per sempre condurre la nostra lotta al piano alto

della dignità e della disciplina. Non dovremo permettere che la nostra protesta creativa degeneri in violenza fisica.

Dovremo continuamente elevarci alle maestose vette di chi risponde alla forza fisica con la forza dell‟anima.» Martin Luther KING - http://www.repubblica.it/esteri/2013/08/28/news/martin_luther-king-discorso-65443575/

4. AMBITO TECNICO - SCIENTIFICO

ARGOMENTO: Tecnologia pervasiva.

DOCUMENTI

«Anche la Silicon Valley ha la sua religione. E potrebbe presto diventare il paradigma dominante tra i vertici e gli addetti

ai lavori della culla dell‟innovazione contemporanea. È il «transumanismo» e si può definire, scrive il saggista Roberto

Manzocco in “Esseri Umani 2.0” (Springer, pp. 354), come «un sistema coerente di fantasie razionali parascientifiche»,

su cui la scienza cioè non può ancora pronunciarsi, «che fungono da risposta laica alle aspirazioni escatologiche delle

religioni tradizionali». Per convincersene basta scorrerne i capisaldi: il potenziamento delle nostre capacità fisiche e

psichiche; l‟eliminazione di ogni forma di sofferenza; la sconfitta dell‟invecchiamento e della morte. Ciò che piace ai

geek della Valley è che questi grandiosi progetti di superamento dell‟umano nel “post-umano” si devono, e possono,

realizzare tramite la tecnologia. E tecniche, la cui fattibilità è ancora tutta da scoprire, come il “mind uploading”, ossia il

trasferimento della coscienza su supporti non biologici, e le “nanomacchine”, robot grandi come virus in grado di riparare

le cellule cancerose o i danni da malattia degenerativa direttamente a livello molecolare.» Fabio CHIUSI, TRANS UMANO la trionferà, “l‟Espresso” – 6 febbraio 2014

«Lord Martin Rees, docente di Astrofisica all‟Università di Cambridge e astronomo della Regina, la vede un po‟

diversamente: i robot sono utili per lavorare in ambienti proibitivi per l‟uomo – piattaforme petrolifere in fiamme,

miniere semidistrutte da un crollo, centrali in avaria che perdono sostanze radioattive – oltre che per svolgere mestieri

ripetitivi. Ma devono restare al livello di «utili idioti: la loro intelligenza artificiale va limitata, non devono poter svolgere

mestieri intellettuali complessi». L‟astronomo della Corte d‟Inghilterra, occhi rivolti più alle glorie del passato che alle

speranze e alle incognite di un futuro comunque problematico, propone una ricetta che sa di luddismo. Una ricetta

anacronistica ed estrema che si spiega con l‟angoscia che prende molti di noi davanti alla rapidità con la quale la civiltà

dei robot – della quale abbiamo favoleggiato per decenni e che sembrava destinata a restare nei libri di fantascienza – sta

entrando nelle nostre vite. Che i robot stiano uscendo dalle fabbriche lo sappiamo da tempo: il bancomat è un bancario

trasformato in macchina, in servizio notte e giorno. In molti supermercati il cassiere non c‟è più, sostituito da sensori,

lettori di codici a barre, sistemi di pagamento automatizzati. In Giappone e Francia si moltiplicano treni e metropolitane

guidate da un computer (è così la nuova Linea 5 della metropolitana di Milano), così come tutti i convogli che si

muovono all‟interno dei grandi aeroporti del mondo sono, ormai, senza conducente.» Massimo GAGGI, E il robot prepara cocktail e fa la guerra, “Corriere della Sera. la Lettura” – 26 gennaio 2014

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«Per molto tempo al centro dell‟attenzione sono state le tecnologie e gli interrogativi che si portano dietro: «Meglio i

tablet o i netbook?», «Android, iOs o Windows?», seguiti da domande sempre più dettagliate «Quanto costano, come

si usano, quali app…». Intanto i docenti hanno visto le classi invase da Lim, proiettori interattivi, pc, registri

elettronici o tablet, senza riuscire a comprendere quale ruolo avrebbero dovuto assumere, soprattutto di fronte a

ragazzi tecnologicamente avanzati che li guardavano con grandi speranze e aspettative. Per gli studenti si apre una

grande opportunità: finalmente nessuno proibisce più di andare in internet, di comunicare tramite chat, di prendere

appunti in quaderni digitali o leggere libri elettronici.» Dianora BARDI, La tecnologia da sola non fa scuola, “Il Sole 24 ORE. nòva” – 12 gennaio 2014

«Passando dal tempo che ritorna al tempo che invecchia, dal tempo ciclico della natura regolato dal sigillo della necessità

al tempo progettuale della tecnica percorso dal desiderio e dall‟intenzione dell‟uomo, la storia subisce un sussulto. Non

più decadenza da una mitica età dell‟oro, ma progresso verso un avvenire senza meta. La progettualità tecnica, infatti,

dice avanzamento ma non senso della storia. La contrazione tra “recente passato” e “immediato futuro”, in cui si

raccoglie il suo operare, non concede di scorgere fini ultimi, ma solo progressi nell‟ordine del proprio potenziamento.

Null‟altro, infatti, vuole la tecnica se non la propria crescita, un semplice “sì” a se stessa. L‟orizzonte si spoglia dei suoi

confini. Inizio e fine non si congiungono più come nel ciclo del tempo, e neppure si dilatano come nel senso del tempo.

Le mitologie perdono la loro forza persuasiva. Tecnica vuol dire, da subito, congedo dagli dèi.» Umberto GALIMBERTI, Psiche e techne. L’uomo nell’età della tecnica, Feltrinelli, Milano 2002

TIPOLOGIA C - TEMA DI ARGOMENTO STORICO

L‟Europa del 1914 e l‟Europa del 2014: quali le differenze?

Il candidato esamini la questione sotto almeno tre dei seguenti profili: forme istituzionali degli Stati principali;

stratificazione sociale; rapporti fra cittadini e istituzioni; sistemi di alleanze; rapporti fra gli Stati europei; rapporti

fra l‟Europa e il resto del mondo.

TIPOLOGIA D - TEMA DI ORDINE GENERALE

«Siamo un Paese straordinario e bellissimo, ma allo stesso tempo molto fragile. È fragile il paesaggio e sono fragili le

città, in particolare le periferie dove nessuno ha speso tempo e denaro per far manutenzione. Ma sono proprio le

periferie la città del futuro, quella dove si concentra l‟energia umana e quella che lasceremo in eredità ai nostri figli.

C‟è bisogno di una gigantesca opera di rammendo e ci vogliono delle idee. […] Le periferie sono la città del futuro,

non fotogeniche d‟accordo, anzi spesso un deserto o un dormitorio, ma ricche di umanità e quindi il destino delle città

sono le periferie. […] Spesso alla parola “periferia” si associa il termine degrado. Mi chiedo: questo vogliamo lasciare

in eredità? Le periferie sono la grande scommessa urbana dei prossimi decenni. Diventeranno o no pezzi di città?»

Renzo PIANO, Il rammendo delle periferie, “Il Sole 24 ORE” del 26 gennaio 2014

Rifletti criticamente su questa posizione di Renzo Piano, articolando in modo motivato le tue considerazioni e

convinzioni al riguardo.

___________________________

Durata massima della prova: 6 ore.

È consentito l‟uso del dizionario italiano.

È consentito l‟uso del dizionario bilingue (italiano-lingua del paese di provenienza) per i candidati di madrelingua non italiana.

Non è consentito lasciare l‟Istituto prima che siano trascorse 3 ore dalla dettatura del tema.

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P000 - ESAMI DI STATO CONCLUSIVI DEI CORSI DI STUDIO DI ISTRUZIONE

SECONDARIA SUPERIORE

PROVA DI ITALIANO (per tutti gli indirizzi: di ordinamento e sperimentali)

Svolgi la prova, scegliendo una delle quattro tipologie qui proposte.

TIPOLOGIA A - ANALISI DEL TESTO

Eugenio Montale, Ammazzare il tempo (da Auto da fé. Cronache in due tempi, Il Saggiatore, Milano 1966)

Il problema più grave del nostro tempo non è tra quelli che si vedono denunziati a caratteri di scatola nelle prime

pagine dei giornali; e non ha nulla in comune, per esempio, col futuro status di Berlino o con l’eventualità di una

guerra atomica distruggitrice di una metà del mondo. Problemi simili sono d’ordine storico e prima o poi giungono

a una soluzione, sia pure con risultati spaventosi. Nessuna guerra impedirà all’umanità futura di vantare ulteriori

magnifiche sorti nel quadro di una sempre più perfetta ed ecumenica civiltà industriale. Un mondo semidistrutto,

che risorgesse domani dalle ceneri, in pochi decenni assumerebbe un volto non troppo diverso dal nostro mondo

d’oggi. Anzi, oggi è lo spirito di conservazione che rallenta il progresso. Qualora non ci fosse più nulla da

conservare il progresso tecnico si farebbe molto più veloce. Anche l’uccisione su larga scala di uomini e di cose

può rappresentare, a lunga scadenza, un buon investimento del capitale umano. Fin qui si resta nella storia. Ma c’è

un’uccisione, quella del tempo, che non sembra possa dare frutto. Ammazzare il tempo è il problema sempre più

preoccupante che si presenta all’uomo d’oggi e di domani.

Non penso all’automazione, che ridurrà sempre più le ore dedicate al lavoro. Può darsi che quando la settimana

lavorativa sarà scesa da cinque a quattro o a tre si finisca per dare il bando alle macchine attualmente impiegate per

sostituire l’uomo. Può darsi che allora si inventino nuovi tipi di lavoro inutile per non lasciare sul lastrico milioni o

miliardi di disoccupati; ma si tratterà pur sempre di un lavoro che lascerà un ampio margine di ore libere, di ore in

cui non si potrà eludere lo spettro del tempo.

Perché si lavora? Certo per produrre cose e servizi utili alla società umana, ma anche, e soprattutto, per

accrescere i bisogni dell’uomo, cioè per ridurre al minimo le ore in cui è più facile che si presenti a noi questo

odiato fantasma del tempo. Accrescendo i bisogni inutili, si tiene l’uomo occupato anche quando egli suppone di

essere libero. “Passare il tempo” dinanzi al video o assistendo a una partita di calcio non è veramente un ozio, è

uno svago, ossia un modo di divagare dal pericoloso mostro, di allontanarsene. Ammazzare il tempo non si può

senza riempirlo di occupazioni che colmino quel vuoto. E poiché pochi sono gli uomini capaci di guardare con

fermo ciglio in quel vuoto, ecco la necessità sociale di fare qualcosa, anche se questo qualcosa serve appena ad

anestetizzare la vaga apprensione che quel vuoto si ripresenti in noi.

Eugenio Montale (Genova, 1896 - Milano, 1981) è noto soprattutto come poeta. Merita però di essere ricordato

anche come prosatore. Lo stesso Montale raccolse in Farfalla di Dinard (Prima ed. 1956) e Auto da fé (Prima ed.

1966) scritti in prosa apparsi in precedenza su giornali e riviste. Il brano che si propone è tratto da un testo

pubblicato originariamente nel “Corriere della Sera” del 7 novembre 1961.

1. Comprensione del testo

Riassumi tesi e argomenti principali del testo.

2. Analisi del testo

2.1 Quali sono i problemi risolvibili secondo Montale?

2.2 Spiega il significato che Montale attribuisce all’espressione “ammazzare il tempo”.

2.3 Perché si accrescono i “bisogni inutili” e si inventeranno “nuovi tipi di lavoro inutile”?

2.4 Noti nel testo la presenza dell’ironia? Argomenta la tua risposta.

2.5 Esponi le tue osservazioni in un commento personale di sufficiente ampiezza.

3. Interpretazione complessiva ed approfondimenti

Sulla base dell’analisi condotta, ricerca la “visione del mondo” espressa nel testo e approfondisci la ricerca

con opportuni collegamenti ad altri testi di Montale. Alternativamente, soffermati sul grado di

attualità / inattualità dei ragionamenti di Montale sul lavoro e sul tempo.

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TIPOLOGIA B - REDAZIONE DI UN “SAGGIO BREVE” O DI UN “ARTICOLO DI GIORNALE”

(puoi scegliere uno degli argomenti relativi ai quattro ambiti proposti)

CONSEGNE

Sviluppa l’argomento scelto o in forma di «saggio breve» o di «articolo di giornale», utilizzando, in tutto o in

parte, e nei modi che ritieni opportuni, i documenti e i dati forniti.

Se scegli la forma del «saggio breve» argomenta la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue

conoscenze ed esperienze di studio.

Premetti al saggio un titolo coerente e, se vuoi, suddividilo in paragrafi.

Se scegli la forma dell’«articolo di giornale», indica il titolo dell’articolo e il tipo di giornale sul quale pensi

che l’articolo debba essere pubblicato. Per entrambe le forme di scrittura non superare cinque colonne di metà di foglio protocollo.

1. AMBITO ARTISTICO - LETTERARIO

ARGOMENTO: Il labirinto.

DOCUMENTI

P. PICASSO, Minotauromachia, 1935 J. POLLOCK, Pasiphaë, 1943 M.C. ESCHER, Relatività, 1953

«[…] Correndo, usciro in un gran prato, e quello / avea nel mezzo un grande e ricco ostello. // Di vari marmi con suttil

lavoro / edificato era il palazzo altiero. / Corse dentro alla porta messa d’oro / con la donzella in braccio il cavalliero. /

Dopo non molto giunse Brigliadoro, / che porta Orlando disdegnoso e fiero. / Orlando, come è dentro, gli occhi gira; / né

più il guerrier, né la donzella mira. // Subito smonta, e fulminando passa / dove più dentro il bel tetto s’alloggia: / corre di

qua, corre di là, né lassa / che non vegga ogni camera, ogni loggia. / Poi che i segreti d’ogni stanza bassa / ha cerco invan,

su per le scale poggia; / e non men perde anco a cercar di sopra, / che perdessi di sotto, il tempo e l’opra. // D’oro e di seta

i letti ornati vede: / nulla de muri appar né de pareti; / che quelle, e il suolo ove si mette il piede, / son da cortine ascose e

da tapeti. / Di su di giù va il conte Orlando e riede, / né per questo può far gli occhi mai lieti / che riveggiano Angelica, o

quel ladro / che n’ha portato il bel viso leggiadro. // E mentre or quinci or quindi invano il passo / movea, pien di

travaglio e di pensieri, / Ferraù, Brandimarte e il re Gradasso, / re Sacripante ed altri cavallieri / vi ritrovò ch’andavano

alto e basso, / né men facean di lui vani sentieri; / e si ramaricavan del malvagio / invisibil signor di quel palagio. // Tutti

cercando il van, tutti gli dànno / colpa di furto alcun che lor fatt’abbia: / del destrier che gli ha tolto, altri è in

affanno; / ch’abbia perduta altri la donna, arrabbia; / altri d’altro l’accusa: e così stanno, / che non si san partir di

quella gabbia; / e vi son molti, a questo inganno presi, / stati le settimane intiere e i mesi.»

Ludovico ARIOSTO, Orlando furioso, ed. 1532, Canto dodicesimo, Ottave 7-12

«Avevo percorso un labirinto, ma la nitida Città degl’Immortali m’impaurì e ripugnò. Un labirinto è un edificio

costruito per confondere gli uomini; la sua architettura, ricca di simmetrie, è subordinata a tale fine. Nel palazzo

che imperfettamente esplorai, l’architettura mancava di ogni fine. Abbondavano il corridoio senza sbocco, l’alta

finestra irraggiungibile, la vistosa porta che s’apriva su una cella o su un pozzo, le incredibili scale rovesciate, coi

gradini e la balaustra all’ingiù. Altre aereamente aderenti al fianco d’un muro monumentale, morivano senza

giungere ad alcun luogo, dopo due o tre giri, nelle tenebre superiori delle cupole. Ignoro se tutti gli esempi che ho

enumerati siano letterali; so che per molti anni infestarono i miei incubi; non posso sapere ormai se un certo

particolare è una trascrizione della realtà o delle forme che turbarono le mie notti.»

Jorge Luis BORGES, L’immortale, in “L’Aleph”, Feltrinelli, Milano 1959 (ed. orig. “El Aleph”, 1949)

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«La gente che s’incontra, se gli chiedi: – Per Pentesilea? – fanno un gesto intorno che non sai se voglia dire: “Qui”,

oppure: “Più in là”, o: “Tutt’in giro”, o ancora: “Dalla parte opposta”.

– La città, – insisti a chiedere.

– Noi veniamo qui a lavorare tutte le mattine, – ti rispondono alcuni, e altri: – Noi torniamo qui a dormire.

– Ma la città dove si vive? – chiedi.

– Dev’essere, – dicono, – per lí, - e alcuni levano il braccio obliquamente verso una concrezione di poliedri opachi,

all’orizzonte, mentre altri indicano alle tue spalle lo spettro d’altre cuspidi.

– Allora l’ho oltrepassata senza accorgermene?

– No, prova a andare ancora avanti.

Così prosegui, passando da una periferia all’altra, e viene l’ora di partire da Pentesilea. Chiedi la strada per uscire dalla

città; ripercorri la sfilza dei sobborghi sparpagliati come un pigmento lattiginoso; viene notte; s’illuminano le finestre ora

più rade ora più dense.

Se nascosta in qualche sacca o ruga di questo slabbrato circondario esista una Pentesilea riconoscibile e ricordabile da chi

c’è stato, oppure se Pentesilea è solo periferia di se stessa e ha il suo centro in ogni luogo, hai rinunciato a capirlo. La

domanda che adesso comincia a rodere nella tua testa è più angosciosa: fuori da Pentesilea esiste un fuori? O per quanto

ti allontani dalla città non fai che passare da un limbo all’altro e non arrivi a uscirne?»

Italo CALVINO, Le città invisibili, Einaudi, Torino 1972

«“Ragioniamo,” disse Guglielmo, “Cinque stanze quadrangolari o vagamente trapezoidali, con una finestra ciascuna,

che girano intorno a una stanza eptagonale senza finestre a cui sale la scala. Mi pare elementare. Siamo nel torrione

orientale, ogni torrione dall’esterno presenta cinque finestre e cinque lati. Il conto torna. La stanza vuota è proprio

quella che guarda a oriente, nella stessa direzione del coro della chiesa, la luce del sole all’alba illumina l’altare, il che

mi sembra giusto e pio. L’unica idea astuta mi pare quella delle lastre di alabastro. Di giorno filtrano una bella luce, di

notte non lasciano trasparire neppure i raggi lunari. Non è poi un gran labirinto. Ora vediamo dove portano le altre due

porte della stanza eptagonale. Credo che ci orienteremo facilmente.” Il mio maestro si sbagliava e i costruttori della

biblioteca erano stati più abili di quanto credessimo. Non so bene spiegare cosa avvenne, ma come abbandonammo il

torrione, l’ordine delle stanze si fece più confuso. Alcune avevano due, altre tre porte. Tutte avevano una finestra,

anche quelle che imboccavamo partendo da una stanza con finestra e pensando di andare verso l’interno dell’Edificio.

Ciascuna aveva sempre lo stesso tipo di armadi e di tavoli, i volumi in bell’ordine ammassati sembravano tutti uguali

e non ci aiutavano certo a riconoscere il luogo con un colpo d’occhio.»

Umberto ECO, Il nome della rosa, Prima ed. riveduta e corretta, Bompiani, Milano 2012 (Prima ed. 1980)

2. AMBITO SOCIO - ECONOMICO

ARGOMENTO: I giovani e la crisi.

DOCUMENTI

«La crisi dell’economia ha lasciato per strada, negli ultimi tre anni, più di un milione di giovani lavoratori di età

compresa tra i 15 ed i 34 anni. E sono stati soprattutto loro a pagare il conto della turbolenza economica e

finanziaria che da anni investe l’Europa e l’Italia, fiaccandone la crescita. Tra il 2008 ed il 2011, infatti,

l’occupazione complessiva in Italia è scesa di 438 mila unità, il che significa che senza il crollo dell’occupazione

giovanile ci sarebbe stata addirittura una crescita dei posti di lavoro. Tra il 2008 e il 2011, secondo i dati dell’Istat

sull’occupazione media, i lavoratori di età compresa tra i 15 e i 34 anni sono passati da 7 milioni e 110 mila a 6

milioni e 56 mila. La diminuzione dei giovani occupati, pari a 1 milione 54 mila unità, ha riguardato sia gli uomini

che le donne, più o meno nella stessa proporzione (meno 622 mila posti di lavoro tra gli uomini, meno 432 mila tra

le giovani donne), ed in modo più intenso il Nord ed il Sud del Paese che non il Centro.»

Mario SENSINI, Crolla l’occupazione tra i 15 e i 35 anni, “Corriere della Sera” - 8/04/2012

«Giovani al centro della crisi. In Italia l’11,2% dei giovani di 15-24 anni, e addirittura il 16,7% di quelli tra 25 e 29

anni, non è interessato né a lavorare né a studiare, mentre la media europea è pari rispettivamente al 3,4% e all’8,5%.

Di contro, da noi risulta decisamente più bassa la percentuale di quanti lavorano: il 20,5% tra i 15-24enni (la media

Ue è del 34,1%) e il 58,8% tra i 25-29enni (la media Ue è del 72,2%). A ciò si aggiunga che tra le nuove generazioni

sta progressivamente perdendo appeal una delle figure centrali del nostro tessuto economico, quella dell’imprenditore.

Solo il 32,5% dei giovani di 15-35 anni dichiara di voler mettere su un’attività in proprio, meno che in Spagna

(56,3%), Francia (48,4%), Regno Unito (46,5%) e Germania (35,2%).

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La mobilità che non c’è, questione di cultura e non di regole. I giovani sono oggi i lavoratori su cui grava di più il

costo della mobilità in uscita. Nel 2010, su 100 licenziamenti che hanno determinato una condizione di

inoccupazione, 38 hanno riguardato giovani con meno di 35 anni e 30 soggetti con 35-44 anni. Solo in 32 casi si è

trattato di persone con 45 anni o più. L’Italia presenta un tasso di anzianità aziendale ben superiore a quello dei

principali Paesi europei. Lavora nella stessa azienda da più di dieci anni il 50,7% dei lavoratori italiani, il 44,6% dei

tedeschi, il 43,3% dei francesi, il 34,5% degli spagnoli e il 32,3% degli inglesi. Tuttavia, solo il 23,4% dei giovani

risulta disponibile a trasferirsi in altre regioni o all’estero per trovare lavoro.»

45° RAPPORTO CENSIS, Lavoro, professionalità, rappresentanze, Comunicato stampa 2/12/2011

«Il lavoro che si riesce a ottenere con un titolo di studio elevato non sempre corrisponde al percorso formativo intrapreso.

La coerenza tra il titolo posseduto e quello richiesto per lavorare è, seppur in lieve misura, più elevata tra i laureati in

corsi lunghi piuttosto che tra quanti hanno concluso corsi di durata triennale. Infatti, i laureati in corsi lunghi dichiarano

di svolgere un lavoro per il quale era richiesto il titolo posseduto nel 69% dei casi mentre tra i laureati triennali tale

percentuale scende al 65,8%. D’altra parte a valutare la formazione universitaria effettivamente necessaria all’attività

lavorativa svolta è circa il 69% dei laureati sia dei corsi lunghi sia di quelli triennali. Una completa coerenza tra titolo

posseduto e lavoro svolto – la laurea, cioè, come requisito di accesso ed effettiva utilizzazione delle competenze acquisite

per lo svolgimento dell’attività lavorativa – è dichiarata solo dal 58,1% dei laureati nei corsi lunghi e dal 56,1% dei

laureati triennali. All’opposto, affermano di essere inquadrati in posizioni che non richiedono la laurea sotto il profilo né

formale, né sostanziale il 20% dei laureati in corsi lunghi e il 21,4% di quelli triennali.»

ISTAT – Università e lavoro: orientarsi con la statistica - http://www.istat.it/it/files/2011/03/seconda_parte.pdf

«Che storia, e che vita incredibile, quella di Steve Jobs. […] Mollò gli studi pagati dai genitori adottivi al college di

Portland, in Oregon, dopo pochissimi mesi di frequenza. Se ne partì per un viaggio in India, tornò, e si mise a

frequentare soltanto le lezioni che gli interessavano. Ovvero, pensate un po’, i corsi di calligrafia. […] Era fuori dagli

standard in ogni dettaglio, dalla scelta di presentare personalmente i suoi prodotti da palchi teatrali, al look ultra

minimal, con i suoi jeans e i suoi girocollo neri alla Jean Paul Sartre. “Il vostro tempo è limitato - disse l’inventore

dell’iPod, l’iPhone e l’iPad agli studenti di Stanford nel 2005 -. Non buttatelo vivendo la vita di qualcun altro. Non

lasciatevi intrappolare dai dogmi, che vuol dire vivere con i risultati dei pensieri degli altri. E non lasciate che il

rumore delle opinioni degli altri affoghi la vostra voce interiore. Abbiate il coraggio di seguire il vostro cuore e la

vostra intuizione. In qualche modo loro sanno già cosa voi volete davvero diventare. Tutto il resto è secondario”. »

Giovanna FAVRO, Steve Jobs, un folle geniale, “La Stampa” - 6/10/2011

3. AMBITO STORICO - POLITICO

ARGOMENTO: Bene individuale e bene comune.

DOCUMENTI

«Ora, le leggi devono essere giuste sia in rapporto al fine, essendo ordinate al bene comune, sia in rapporto

all’autore, non eccedendo il potere di chi le emana, sia in rapporto al loro tenore, imponendo ai sudditi dei pesi in

ordine al bene comune secondo una proporzione di uguaglianza. Essendo infatti l’uomo parte della società, tutto

ciò che ciascuno possiede appartiene alla società: così come una parte in quanto tale appartiene al tutto. Per cui

anche la natura sacrifica la parte per salvare il tutto. E così le leggi che ripartiscono gli oneri proporzionalmente

sono giuste, obbligano in coscienza e sono leggi legittime.»

S. TOMMASO D’AQUINO (1225-1274), La somma teologica, Edizioni Studio Domenicano, Bologna 1996

«Da quanto precede consegue che la volontà generale è sempre retta e tende sempre all’utilità pubblica: ma non ne

consegue che le deliberazioni del popolo abbiano sempre la stessa rettitudine. Si vuol sempre il proprio bene, ma non

sempre lo si vede: non si corrompe mai il popolo, ma spesso lo si inganna, ed allora soltanto egli sembra volere ciò

che è male. V’è spesso gran differenza fra la volontà di tutti e la volontà generale: questa non guarda che all’interesse

comune, l’altra guarda all’interesse privato e non è che una somma di volontà particolari […]. Ma quando si crean

fazioni, associazioni parziali a spese della grande, la volontà di ciascuna di queste associazioni diventa generale

rispetto ai suoi membri, e particolare rispetto allo Stato: si può dire allora che non ci sono più tanti votanti quanti

uomini; ma solo quante associazioni. Le differenze diventano meno numerose, danno un risultato meno generale. […]

Importa dunque, per aver veramente l’espressione della volontà generale, che non vi siano società parziali nello Stato,

e che ogni cittadino non pensi che colla sua testa. […] Finché parecchi uomini riuniti si considerano come un solo

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corpo, non hanno che una sola volontà, che si riferisce alla comune conservazione e al benessere generale. Allora tutte

le forze motrici dello Stato sono vigorose e semplici, le sue massime chiare e luminose; non vi sono interessi

imbrogliati, contraddittori; il bene comune si mostra da per tutto con evidenza, e non richiede che buon senso per

essere scorto. La pace, l’unione, l’uguaglianza sono nemiche delle sottigliezze politiche.»

Jean-Jacques ROUSSEAU, Del contratto sociale o principi del diritto politico, 1762, in Opere, Sansoni, Firenze 1972

«Vi sono certamente due tipi di uomini: coloro che pensano a sé soli e quindi restringono i propositi d’avvenire

alla propria vita od al più a quella della compagna della vita loro. […] Accanto agli uomini, i quali concepiscono la

vita come godimento individuale, vi sono altri uomini, fortunatamente i più, i quali, mossi da sentimenti diversi,

hanno l’istinto della costruzione. [...] Il padre non risparmia per sé; ma spera di creare qualcosa che assicuri

nell’avvenire la vita della famiglia. Non sempre l’effetto risponde alla speranza, ché i figli amano talvolta

consumare quel che il padre ha cumulato [...]. Se mancano i figli, l’uomo dotato dell’istinto della perpetuità,

costruisce perché un demone lo urge a gettare le fondamenta di qualcosa.»

Luigi EINAUDI, Lezioni di politica sociale, Einaudi, Torino 1949

«La prima [acquisizione] è il superamento del tabù costituito dalla parola “profitto”, in pratica citata solo nella

prima delle undici regole di sintesi, senza nessuna ulteriore sottolineatura di una sua importanza (tecnica, morale,

religiosa) che ha occupato decenni di discussione. La seconda è il coraggio con cui si affronta la necessità di

definire con semplicità il contenuto del termine “bene comune”. Mi è sembrata decisiva, al riguardo, l’importanza

attribuita ai “benefici immateriali che danno all’uomo un appagamento spirituale, come i sentimenti, la famiglia,

l’amicizia e la pace”. Ciò rappresenta una innovazione che supera sia le antiche mura materialistiche del bene

comune sia le più recenti tendenze a valorizzare la sua dimensione istituzionale, nazionale e anche internazionale.

E la terza decisiva acquisizione è quella relativa alla “centralità dell’uomo come cuore pulsante del bene comune”,

una acquisizione almeno per me importante ed inattesa, perché richiama il fatto che noi non dobbiamo sentirci

soggetti di domanda di un bene comune, che altri devono costruire, ma dobbiamo sentirci “motore primario nella

organizzazione e valorizzazione del bene comune, così come Nostro Signore è il motore del creato”.»

Giuseppe DE RITA, Presentazione di Le undici regole del Bene Comune, Marketing Sociale, 2010

4. AMBITO TECNICO - SCIENTIFICO

ARGOMENTO: Le responsabilità della scienza e della tecnologia.

DOCUMENTI

«Agisci in modo che le conseguenze della tua azione siano compatibili con la permanenza di un’autentica vita umana

sulla terra.» Hans JONAS, Il principio responsabilità. Un’etica per la civiltà tecnologica, Einaudi, Torino 1990 (ed. originale 1979)

«Mi piacerebbe (e non mi pare impossibile né assurdo) che in tutte le facoltà scientifiche si insistesse a oltranza su un

punto: ciò che farai quando eserciterai la professione può essere utile per il genere umano, o neutro, o nocivo. Non

innamorarti di problemi sospetti. Nei limiti che ti saranno concessi, cerca di conoscere il fine a cui il tuo lavoro è

diretto. Lo sappiamo, il mondo non è fatto solo di bianco e di nero e la tua decisione può essere probabilistica e

difficile: ma accetterai di studiare un nuovo medicamento, rifiuterai di formulare un gas nervino. Che tu sia o non sia

un credente, che tu sia o no un “patriota”, se ti è concessa una scelta non lasciarti sedurre dall’interesse materiale e

intellettuale, ma scegli entro il campo che può rendere meno doloroso e meno pericoloso l’itinerario dei tuoi

compagni e dei tuoi posteri. Non nasconderti dietro l’ipocrisia della scienza neutrale: sei abbastanza dotto da saper

valutare se dall’uovo che stai covando sguscerà una colomba o un cobra o una chimera o magari nulla.»

Primo LEVI, Covare il cobra, 11 settembre 1986, in Opere II, Einaudi, Torino 1997

«È storia ormai a tutti nota che Fermi e i suoi collaboratori ottennero senza accorgersene la fissione (allora scissione)

del nucleo di uranio nel 1934. Ne ebbe il sospetto Ida Noddack: ma né Fermi né altri fisici presero sul serio le sue

affermazioni se non quattro anni dopo, alla fine del 1938. Poteva benissimo averle prese sul serio Ettore Majorana,

aver visto quello che i fisici dell’Istituto romano non riuscivano a vedere. E tanto più che Segrè parla di «cecità». La

ragione della nostra cecità non è chiara nemmeno oggi, dice. Ed è forse disposto a considerarla come provvidenziale,

se quella loro cecità impedì a Hitler e Mussolini di avere l’atomica. Non altrettanto – ed è sempre così per le cose

provvidenziali – sarebbero stati disposti a considerarla gli abitanti di Hiroshima e di Nagasaki.»

Leonardo SCIASCIA, La scomparsa di Majorana, Einaudi, Torino 1975

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Pag. 6/6 Sessione ordinaria 2012

Prima prova scritta

Ministero dell’Istruzione, dell’ Università e della Ricerca

«La scienza può aiutarci a costruire un futuro desiderabile. Anzi, le conoscenze scientifiche sono mattoni

indispensabili per erigere questo edificio. Ma […] è d’obbligo sciogliere il nodo decisivo del valore da dare alla

conoscenza. Il valore che sembra prevalere oggi è quello, pragmatico, che alla conoscenza riconosce il mercato. Un

valore utilitaristico: dobbiamo cercare di conoscere quello che ci può tornare immediatamente ed economicamente

utile. […] Ma, se vogliamo costruire un futuro desiderabile, anche nel campo della scienza applicata il

riconoscimento del valore della conoscenza non può essere delegato al mercato. Lo ha dimostrato la recente

vertenza tra le grandi multinazionali e il governo del Sud Africa sui farmaci anti-Aids […]. Il mercato non è in

grado di distribuire gli “utili della conoscenza” all’80% della popolazione mondiale. Per costruire il futuro coi

mattoni della scienza occorre dunque (ri)associare al valore di mercato della conoscenza altri valori: i valori dello

sviluppo umano.» Pietro GRECO, Sua maestà la tecnologia. Chi ha paura della scienza?, “l’Unità”, 7 luglio 2001

«La ricerca dovrebbe essere libera, non dovrebbe essere guidata da nessuno. In fondo se ci si pensa bene, da che

essa esiste è frutto dell’istanza del singolo piuttosto che risultato collettivo. Dovrebbe essere libera da vincoli

religiosi e soggiogata a un unico precetto: progredire nelle sue applicazioni in funzione del benessere degli esseri

viventi, uomini e animali. Ecco questa credo sia la regola e l’etica dello scienziato: la ricerca scientifica deve

accrescere nel mondo la proporzione del bene. Le applicazioni della scienza devono portare progresso e non

regresso, vantaggio e non svantaggio. Certo è anche vero che la ricerca va per tentativi e di conseguenza non ci si

può subito rendere conto dell’eventuale portata negativa; in tal caso bisognerebbe saper rinunciare.»

Margherita HACK intervistata da Alessandra Carletti, Roma Tre News, n. 3/2007

TIPOLOGIA C - TEMA DI ORDINE STORICO

«Il sottosegretario Josef Bühler, l’uomo più potente in Polonia dopo il governatore generale, si sgomentò all’idea

che si evacuassero ebrei da occidente verso oriente, poiché ciò avrebbe significato un aumento del numero di ebrei

in Polonia, e propose quindi che questi trasferimenti fossero rinviati e che “la soluzione finale iniziasse dal

Governatorato generale, dove non esistevano problemi di trasporto.” I funzionari del ministero degli esteri

presentarono un memoriale, preparato con ogni cura, in cui erano espressi “i desideri e le idee” del loro dicastero

in merito alla “soluzione totale della questione ebraica in Europa,” ma nessuno dette gran peso a quel documento.

La cosa più importante, come giustamente osservò Eichmann, era che i rappresentanti dei vari servizi civili non si

limitavano ad esprimere pareri, ma avanzavano proposte concrete. La seduta non durò più di un’ora, un’ora e

mezzo, dopo di che ci fu un brindisi e tutti andarono a cena – “una festicciola in famiglia” per favorire i necessari

contatti personali. Per Eichmann, che non si era mai trovato in mezzo a tanti “grandi personaggi,” fu un

avvenimento memorabile; egli era di gran lunga inferiore, sia come grado che come posizione sociale, a tutti i

presenti. Aveva spedito gli inviti e aveva preparato alcune statistiche (piene di incredibili errori) per il discorso

introduttivo di Heydrich – bisognava uccidere undici milioni di ebrei, che non era cosa da poco – e fu lui a stilare i

verbali. In pratica funse da segretario, ed è per questo che, quando i grandi se ne furono andati, gli fu concesso di

sedere accanto al caminetto in compagnia del suo capo Müller e di Heydrich, “e fu la prima volta che vidi

Heydrich fumare e bere.” Non parlarono di “affari”, ma si godettero “un po’ di riposo” dopo tanto lavoro,

soddisfattissimi e – soprattutto Heydrich – molto su di tono» (Hannah ARENDT, La banalità del male. Eichmann a

Gerusalemme, Feltrinelli, Milano 1964, dal Capitolo settimo: La conferenza di Wannsee, ovvero Ponzio Pilato). Il candidato, prendendo spunto dal testo di Hannah Arendt, si soffermi sullo sterminio degli ebrei pianificato e

realizzato dai nazisti durante la seconda guerra mondiale.

TIPOLOGIA D - TEMA DI ORDINE GENERALE

«Avevo vent’anni. Non permetterò a nessuno di dire che questa è la più bella età della vita» (Paul Nizan, Aden

Arabia, 1931). Il candidato rifletta sulla dichiarazione di Nizan e discuta problemi, sfide e sogni delle nuove generazioni.

___________________________

Durata massima della prova: 6 ore.

È consentito soltanto l’uso del dizionario italiano.

Non è consentito lasciare l’Istituto prima che siano trascorse 3 ore dalla dettatura del tema.

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ESAME DI STATO

Documento del Consiglio di Classe

5 AM

ALLEGATO E - Simulazione seconda prova di esame

Anno Scolastico 2016/2017

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Pag. 1/13 Sessione straordinaria 2016

Seconda prova scritta

Ministero dell’Istruzione, dell’ Università e della Ricerca

M987 – ESAME DI STATO DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE

Indirizzo: IPMM - MANUTENZIONE E ASSISTENZA TECNICA

OPZIONE MANUTENZIONE MEZZI DI TRASPORTO

Tema di: TECNOLOGIE DI DIAGNOSTICA E MANUTENZIONE

DEI MEZZI DI TRASPORTO

Il candidato svolga la prima parte della prova e due tra i quesiti proposti nella seconda parte.

PRIMA PARTE

IL SISTEMA DI LUBRIFICAZIONE DEI MEZZI DI TRASPORTO CON MOTORE

ENDOTERMICO

Con riferimento ad un mezzo di trasporto a sua scelta, il candidato svolga il tema proposto seguendo

le indicazioni sotto riportate:

a) descrivere le funzioni svolte dalla lubrificazione all’interno del motore;

b) elencare i componenti principali di cui è composto il sistema e le funzioni che in esso svolgono;

c) eseguire graficamente una rappresentazione dell’impianto di lubrificazione del motore e

facoltativamente dello schema elettrico;

d) esplicitare le operazioni di manutenzione ordinaria necessarie a mantenere in efficienza il motore

in relazione al sistema di lubrificazione, eventualmente facendo riferimento a normative e

indicazioni del costruttore;

e) descrivere le caratteristiche degli oli motore e la loro classificazione:

f) elencare una serie di probabili difetti che possono rendere parzialmente o totalmente inefficace il

sistema di lubrificazione del motore;

g) descrivere come i difetti dell’impianto di lubrificazione vengono segnalati dal sistema di

autodiagnosi di controllo del motore all’utilizzatore o conduttore del mezzo;

h) descrivere la strumentazione utile a diagnosticare i possibili difetti dell’impianto di lubrificazione

del motore e di quella preposta a mantenerlo in efficienza;

i) indicare le misure di sicurezza da adottare, i DPI da utilizzare nell’eseguire un intervento di

manutenzione sull’impianto di lubrificazione del motore e le procedure per lo smaltimento dei

componenti eventualmente sostituiti;

j) risolvere il seguente caso:

DURANTE UN CONTROLLO IN OFFICINA SI RISCONTRA UNA PRESSIONE TROPPO

BASSA DELL’OLIO MOTORE

Il candidato, con riferimento al mezzo scelto, introducendo con motivato criterio ogni elemento

ritenuto necessario, risolva il caso proposto descrivendone la procedura seguita, a partire dalla

segnalazione del problema fino alla sua completa risoluzione.

In funzione del caso sviluppato, si proceda alla compilazione della documentazione tecnica che

precede e segue l’intervento, utilizzando i modelli idonei al mezzo scelto.

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OPZIONE MANUTENZIONE MEZZI DI TRASPORTO

Tema di: TECNOLOGIE DI DIAGNOSTICA E MANUTENZIONE

DEI MEZZI DI TRASPORTO

SECONDA PARTE

QUESITO N°1

Durante il funzionamento del mezzo, una improvvisa perdita di olio motore produce un progressivo

calo di potenza nel sistema propulsivo che lo porta in breve tempo sino all’arresto.

Al successivo tentativo di avvio, si nota una certa difficoltà alla rotazione del motore con conseguente

difficoltà di avviamento e l’impossibilità a mantenere il minimo.

Indicare: le cause dell’arresto del motore; le conseguenze sul sistema propulsivo; i componenti

interessati al problema; gli interventi da effettuare e la metodologia e la procedura da adottare per

ripristinare il funzionamento normale del mezzo.

Cause dell’arresto del motore:

Conseguenze sul sistema propulsivo:

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OPZIONE MANUTENZIONE MEZZI DI TRASPORTO

Tema di: TECNOLOGIE DI DIAGNOSTICA E MANUTENZIONE

DEI MEZZI DI TRASPORTO

Componenti interessati al problema:

Interventi da effettuare:

Metodologia e procedura da adottare per ripristinare il funzionamento normale del mezzo:

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Tema di: TECNOLOGIE E TECNICHE DI DIAGNOSTICA E MANUTENZIONE

DEI MEZZI DI TRASPORTO

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Tema di: TECNOLOGIE DI DIAGNOSTICA E MANUTENZIONE

DEI MEZZI DI TRASPORTO

QUESITO N°2

Durante il controllo iniziale, da parte della centralina elettronica, del sistema ABS (dall'inglese

Antilock Braking System) il relè del motorino della pompa, contenuta nell’attuatore ABS, viene

attivato ma la pompa non gira.

Analizzare lo schema elettrico dell’ABS qui sotto riportato e individuare le possibili cause,

descrivendone per ognuna le azioni necessarie per ripristinare l’efficienza del sistema.

Descrivere inoltre il sistema ABS e la sua utilità in relazione alla sicurezza del mezzo e dei suoi

occupanti.

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Tema di: TECNOLOGIE DI DIAGNOSTICA E MANUTENZIONE

DEI MEZZI DI TRASPORTO

POSSIBILI CAUSE AZIONI NECESSARIE PER RIPRISTINARE L’EFFICIENZA DEL

SISTEMA

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Tema di: TECNOLOGIE DI DIAGNOSTICA E MANUTENZIONE

DEI MEZZI DI TRASPORTO

POSSIBILI CAUSE AZIONI NECESSARIE PER RIPRISTINARE L’EFFICIENZA DEL

SISTEMA

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Tema di: TECNOLOGIE DI DIAGNOSTICA E MANUTENZIONE

DEI MEZZI DI TRASPORTO

Descrizione del sistema ABS:

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Tema di: TECNOLOGIE DI DIAGNOSTICA E MANUTENZIONE

DEI MEZZI DI TRASPORTO

QUESITO N°3

Per motivi economici ed ambientali si vuole installare un impianto a gas (scegliere tra GPL e Metano)

su un mezzo alimentato a benzina.

Il risparmio è sicuro ed anche l’aspetto ecologico migliora, però si incontrano alcuni inconvenienti.

A) Descrivere quali sono le conseguenze negative dell’installazione dell’impianto sul mezzo.

B) Elencare le contromisure da adottare, per sopperire, dove possibile, agli svantaggi.

C) Eseguire uno schizzo dell’impianto scelto ed elencare e descrivere i componenti che lo compongono.

D) Indicare i possibili problemi nel caso in cui il mezzo funziona normalmente, quando è alimentato a benzina, mentre quando è alimentato a gas tende ad avere un funzionamento irregolare, vibra, strappa ed ha difficoltà a tenere il minimo.

A) Inconvenienti a cui si va incontro montando l’impianto sul mezzo

B) Contromisure da adottare, per sopperire dove possibile agli svantaggi

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Tema di: TECNOLOGIE DI DIAGNOSTICA E MANUTENZIONE

DEI MEZZI DI TRASPORTO

C) Eseguire uno schizzo dell’impianto scelto ed elencare e descrivere i componenti che lo compongono.

D) Indicare i possibili problemi nel caso in cui il mezzo funziona normalmente, quando è alimentato a

benzina, mentre quando è alimentato a gas tende ad avere un funzionamento irregolare, strappa e

non tiene il minimo.

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Tema di: TECNOLOGIE DI DIAGNOSTICA E MANUTENZIONE

DEI MEZZI DI TRASPORTO

QUESITO N°4

Un cliente lamenta l’intermittente accensione della seguente spia e la scarsa efficienza della

batteria, che, pur ricaricata tende velocemente a scaricarsi.

Attraverso l’ausilio dello schema elettrico del sistema di ricarica di seguito riportato, individuare ed

elencare quali possono essere tutte le cause del problema.

Indicare inoltre:

A) quale controllo può essere effettuato, senza smontare alcun componente del sistema, per capire

quale parte dell’impianto di ricarica può essere danneggiata;

B) i possibili problemi nel caso in cui il controllo dell’efficienza dell’alternatore abbia dato esito

positivo (alternatore perfettamente funzionante);

C) i possibili problemi nel caso in cui il controllo dell’efficienza dell’alternatore abbia dato esito

negativo (alternatore malfunzionante);

D) descrivere le azioni necessarie per ripristinare l’efficienza del sistema sia nel caso (B) che nel

caso (C);

E) descrivere le modalità di controllo della batteria;

F) indicare le misure si sicurezza da adottare in caso d’intervento sul sistema ed i DPI da utilizzare.

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Tema di: TECNOLOGIE DI DIAGNOSTICA E MANUTENZIONE

DEI MEZZI DI TRASPORTO

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Tema di: TECNOLOGIE DI DIAGNOSTICA E MANUTENZIONE

DEI MEZZI DI TRASPORTO

A

B

C

D Caso B)

Caso C)

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Tema di: TECNOLOGIE DI DIAGNOSTICA E MANUTENZIONE

DEI MEZZI DI TRASPORTO

E

F

Durata massima della prova: 6 ore.

È consentito l’uso di manuali tecnici e di calcolatrici non programmabili.

È consentito l’uso del dizionario della lingua italiana.

È consentito l’uso del dizionario bilingue (italiano-lingua del paese di provenienza) per i candidati di madrelingua non italiana.

Non è consentito lasciare l’Istituto prima che siano trascorse 3 ore dalla dettatura del tema.

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Tema di: TECNOLOGIE DI DIAGNOSTICA E MANUTENZIONE

DEI MEZZI DI TRASPORTO

Il candidato svolga la prima parte della prova e due tra i quesiti proposti nella seconda parte.

PRIMA PARTE

SISTEMA DI CLIMATIZZAZIONE

Con riferimento ad un mezzo di trasporto a sua scelta, il candidato svolga il tema proposto

seguendo le indicazioni sotto riportate:

a) descrivere i principi fisici e le funzioni del sistema di climatizzazione in un mezzo di trasporto;

b) descrivere gli svantaggi derivanti dall’implementazione sul mezzo di un sistema di

climatizzazione;

c) eseguire graficamente uno schema di principio dell’impianto e in maniera facoltativa uno

schizzo dello schema elettrico;

d) descrivere i componenti dell’impianto e le loro funzioni;

e) esplicitare le operazioni di manutenzione ordinaria necessarie a mantenere in efficienza

l’impianto, eventualmente facendo riferimento a normative e indicazioni del costruttore;

f) elencare una serie di probabili difetti che possono rendere parzialmente o totalmente inefficace

il sistema, indicandone le cause;

g) descriverle modalità di segnalazione dei difetti dal sistema di autodiagnosi di bordo

all’utilizzatore o conduttore del mezzo;

h) descrivere la strumentazione utile a diagnosticare i possibili difetti e le attrezzature necessarie

a ripristinare e rendere efficiente il sistema;

i) indicare le misure di sicurezza da adottare, i DPI da utilizzare nell’esecuzione di un intervento

di manutenzione sul sistema e le procedure per lo smaltimento dei materiali eventualmente

sostituiti;

j) risolvere il seguente caso:

NELL’IMPIANTO SI RILEVA UNA DISCONTINUITÀ INTERMITTENTE E CICLICA

DELL’EROGAZIONE DELL’ARIA CLIMATIZZATA.

L’impianto alterna fasi senza erogazione di aria fredda a fasi di erogazione normale.

Il problema è stato segnalato da un utente utilizzatore del sistema.

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Tema di: TECNOLOGIE DI DIAGNOSTICA E MANUTENZIONE

DEI MEZZI DI TRASPORTO

Con riferimento al mezzo scelto, introducendo con motivato criterio ogni elemento ritenuto

necessario, risolvere il caso proposto descrivendone il processo e la procedura seguita, a partire

dalla segnalazione del problema fino alla sua completa risoluzione.

In funzione del caso sviluppato, si proceda alla compilazione della documentazione tecnica

dall’inizio e sino alla conclusione dell’intervento, utilizzando i modelli idonei al mezzo scelto.

(Nell’ipotesi che la modulistica allegata non soddisfi le esigenze del caso sviluppato dal candidato

la Commissione può, a sua discrezione, fornirne diversa documentazione).

In allegato la seguente modulistica:

ALLEGATO 1 – Libretto di circolazione;

ALLEGATO 2 – Mezzi Aerei - Ordine di Lavoro;

ALLEGATO 3 – Mezzi Leggeri – Accettazione;

ALLEGATO 4 – Mezzi Leggeri - Ordine di Lavoro;

ALLEGATO 5 – Mezzi Navali - Ordine di Lavoro;

ALLEGATO 6 – Mezzi Navali – Preventivo;

ALLEGATO 7 – Mezzi Pesanti - Modulo accettazione;

ALLEGATO 8 – Mezzi Pesanti - Ordine di lavoro;

ALLEGATO 9 – Mezzi Pesanti - Preventivo officina.

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Tema di: TECNOLOGIE DI DIAGNOSTICA E MANUTENZIONE

DEI MEZZI DI TRASPORTO

SECONDA PARTE

1. Nei motori Diesel è previsto il FAP (Filtro Anti Particolato) per trattenere le polveri sottili.

La rigenerazione del filtro avviene con eccessiva frequenza. Descrivere il funzionamento del

FAP e indicare i motivi del malfunzionamento.

Descrizione funzionamento del FAP:

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Motivi del malfunzionamento:

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Tema di: TECNOLOGIE DI DIAGNOSTICA E MANUTENZIONE

DEI MEZZI DI TRASPORTO

2. Descrivere le principali caratteristiche del mezzo di trasporto elettrico e dare un parere

all’eventuale cliente in relazione alle sue esigenze di mobilità.

Spiegare inoltre come è costituito il sistema di climatizzazione del mezzo elettrico e come

incide sul funzionamento dello stesso e sulla sua percorrenza chilometrica.

Caratteristiche del mezzo elettrico:

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Vantaggi:

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Tema di: TECNOLOGIE DI DIAGNOSTICA E MANUTENZIONE

DEI MEZZI DI TRASPORTO

Svantaggi:

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Parere dato al cliente:

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Costituito del sistema di climatizzazione del mezzo elettrico:

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Incidenza, del sistema di climatizzazione, sul funzionamento del mezzo elettrico e sulla

percorrenza chilometrica:

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Tema di: TECNOLOGIE DI DIAGNOSTICA E MANUTENZIONE

DEI MEZZI DI TRASPORTO

3. I valori normali di riferimento di un impianto di climatizzazione in funzione sono riportati

nell’immagine n°1. Durante un controllo dell’impianto si rilevano valori di pressione come

nell’immagine n°2, inoltre il raffreddamento è nullo. Indicare: la causa del problema, gli

elementi analizzati per individuare la causa del problema, le modalità di ripristino della

funzionalità dell’impianto.

Causa del problema:

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Tema di: TECNOLOGIE DI DIAGNOSTICA E MANUTENZIONE

DEI MEZZI DI TRASPORTO

Elementi analizzati per individuare la causa del problema:

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Modalità di ripristino della funzionalità:

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Tema di: TECNOLOGIE DI DIAGNOSTICA E MANUTENZIONE

DEI MEZZI DI TRASPORTO

4. Gli pneumatici sono gli elementi di contatto del mezzo con l’asfalto. A loro è affidata la tenuta

di strada e quindi la sicurezza degli utilizzatori. La loro corretta manutenzione è pertanto

fondamentale.

Le immagini che seguono riportano degli esempi di cattiva manutenzione dello pneumatico o

del mezzo.

Indicare per ogni immagine la causa che ha generato il deterioramento precoce o anomalo dello

pneumatico.

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Tema di: TECNOLOGIE DI DIAGNOSTICA E MANUTENZIONE

DEI MEZZI DI TRASPORTO

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Tema di: TECNOLOGIE DI DIAGNOSTICA E MANUTENZIONE

DEI MEZZI DI TRASPORTO

RIFERIMENTO CAUSA

Figura A

Figura B

Figura C

Figura D

Figura E

Figura F

___________________________

Durata massima della prova: 6 ore.

È consentito soltanto l’uso di manuali tecnici e di calcolatrici non programmabili.

È consentito l’uso del dizionario della lingua italiana.

È consentito l’uso del dizionario bilingue (italiano-lingua del paese di provenienza) per i candidati di madrelingua non italiana.

Non è consentito lasciare l’Istituto prima che siano trascorse 3 ore dalla dettatura del tema.

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MEZZI AEREI

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MEZZI LEGGERIORDINE DI LAVORO

pag. 1/2

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pag. 2/2

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ESAME DI STATO

Documento del Consiglio di Classe

5 AM

ALLEGATO F - Simulazione terza prova di esame

Anno Scolastico 2016/2017

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Classe 5 AM 

SIMULAZIONE 

TERZA PROVA ESAME DI STATO – a.s. 2016‐2017 

MATERIE:  INGLESE 

    T.M.A 

    T.E.E. 

    LABORATORIO TECNOLOGICO 

 

GENERALITA’ DEL CANDIDATO  

Cognome ……………………………………………………………………………………………………..……………. 

Nome……………………………………………………………………………………………………..………………….. 

Data…………………………………                      Firma ………………………………………………………..….. 

 

Strumenti utilizzabili: 

‐ Dizionario monolingua\bilingua 

‐ Calcolatrice scientifica non programmabile 

‐ Tempo assegnato: 120 minuti 

 

Voto Inglese  Voto T.M.A.  Voto T.E.E Voto Lab. Tecnol. 

Voto Totale

  

       

 

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TERZA PROVA DI INGLESE Name ____________________ Class ______________________

DIGITAL HEARING AIDS Hearing aids amplify the surrounding sound to boost soft sounds more than loud ones. Traditional analogue hearing aids capture sound with a microphone and amplify it, before passing it on to the ear. In contrast, a digital hearing aid first converts the sound into a digital signal to manipulate and amplify it. This means that the output from digital hearing aids contains less distortion. Sound is picked up by a directional microphone, then transformed by an Analogue/Digital (A/D) converter into an electrical signal. The signal is then passed to a Digital Signal Processor (DSP), which consist of an array of silicon chips. The DSP analyses the signal and processes it to favour some parts of the sound wave. The frequencies of background noise are suppressed while those of speech are boosted to make conversation clearer. To do this, high sound frequencies are boosted. The DSP also reduces the whistling caused by feedback. Answer the following questions. 1. What is the difference between an analogue and a digital hearing aid? 2. Why does conversation sound clearer?

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Nome ……………………………………………………………. Classe ……………. Data…………..

PROVA DI LABORATORIO TECNOLOGICO

CIRCUITO DI ALIMENTAZIONE COMBUSTIBILE DI UN IMPIANTO D’INIEZIONE COMON RAIL

1) RIPORTARE LA NOMENCLATURA COMPONENTI

1)

9)

2)

10)

3)

11)

4)

12)

5)

13)

6)

14)

7)

15)

8)

16)

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Nome ……………………………………………………………. Classe ……………. Data…………..

2) DESCRIVERE UNO DEI SENSORI O ATTUATORI DELLO SCHEMA PRECEDENTE: CARATTERISTICHE COSTRUTTIVE, PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO E DIAGNOSI.

………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….. ……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………… ……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………… ……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………… 3) DESCRIVERE LA FUNZIONE, IL FUNZIONAMENTO E LE TIPOLOGIE DEI

COMPRESSORI IN UN IMPIANTO DI REFRIGERAZIONE.

………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….. ……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………… ……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………… ……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………… ………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

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IIS GALILEI-FERRARI – TORINO ESAME DI STATO A.S. 2016/2017

SIMULAZIONE TERZA PROVA SCRITTA CLASSE 5AM

ALUNNO: ………………………………. MATERIA: TEE DATA: …………. VOTO: ……..……/15 1) Il raddrizzatore a ponte di Graetz (circuito e forme d’onda) Punti: 0 1 2 3 4 5

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TEE ALUNNO: …………………………

2) Nel circuito in figura sono dati R1 = 22 kΩ, R2 = 56 kΩ, VO = 8 V. a) calcolare il guadagno b) calcolare Vi c) calcolare il guadagno in decibel (AdB)

Punti: 0 1 2 3 4 5

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TEE ALUNNO: ………………………… 3) Disegnare e spiegare la caratteristica di un diodo. Punti: 0 1 2 3 4 5

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Pag.1 di 2  

Simulazione terza prova esame di stato

TMA                            NOME: .................................................................   DATA: .................    CLASSE:  5AM       

(RISPOSTE max 11 RIGHE, eventuali schemi\disegni sono sempre consentiti: a lato o al fondo della pagina 2)

1. Definire le ruote dentate a denti dritti indicando quali sono i parametri caratteristici e disegnare uno

schema evidenziando le principali caratteristiche geometriche. ........................................................................................................................................................................

........................................................................................................................................................................

........................................................................................................................................................................

........................................................................................................................................................................

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........................................................................................................................................................................

........................................................................................................................................................................

........................................................................................................................................................................

........................................................................................................................................................................

2. Definire i ruotismi illustrandone le varie tipologie anche attraverso rappresentazione grafica. ........................................................................................................................................................................

........................................................................................................................................................................

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........................................................................................................................................................................

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........................................................................................................................................................................

 

 

 

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Pag.2 di 2  

TMA                            NOME: .................................................................   DATA: .................    CLASSE:  5AE 

3. Un albero a sezione circolare piena con un diametro D=40 mm e lunghezza totale l=200 mm è sottoposto

a torsione da un momento torcente Mt= 130 000 Nmm. Considerando che il modulo di elasticità del materiale sia E= 208 000 MPa, calcolare la tensione massima e l'angolo di torsione fra due sezioni distanti l=100 mm. ........................................................................................................................................................................

........................................................................................................................................................................

........................................................................................................................................................................

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Page 85: Documento del Consiglio di Classe€¦ · Inoltre, nel caso di alcune materie (lingua inglese e matematica) il percorso didattico del quinto anno è stato più volte interrotto e

Classe 5 AM 

SIMULAZIONE 

TERZA PROVA ESAME DI STATO – a.s. 2016‐2017 

MATERIE:  INGLESE 

    T.M.A 

    T.E.E. 

    LABORATORIO TECNOLOGICO 

 

GENERALITA’ DEL CANDIDATO  

Cognome ……………………………………………………………………………………………………..……………. 

Nome……………………………………………………………………………………………………..………………….. 

Data…………………………………                      Firma ………………………………………………………..….. 

 

Strumenti utilizzabili: 

‐ Dizionario monolingua\bilingua 

‐ Calcolatrice scientifica non programmabile 

‐ Tempo assegnato: 120 minuti 

 

Voto Inglese  Voto T.M.A.  Voto T.E.E Voto Lab. Tecnol. 

Voto Totale

  

       

 

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NOME …………………………… DATA ……………. CLASSE …….. PROVA DI LABORATORIO TECNOLOGICO

SCHEMA DI UN SISTEMA DI SOSPENSIONE

1) RIPORTARE LA NOMENCLATURA COMPONENTI

1)

2)

3)

4)

5)

6)

7)

8)

9)

10)

11)

12)

13)

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NOME …………………………… DATA ……………. CLASSE ……..

2) DESCRIVERE IL SISTEMA DI UN IMPIANTO COMMON RAIL.

………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….. ……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………… ……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

3) ELENCARE I COMPONENTI DI UN IMPIANTO DI REFRIGERAZIONE.

…………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………..

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IPSIA G. GALILEI a.s. 2016/2017

TERZA PROVA DI INGLESE Name ____________________

Class ____________________

Curious facts about Tesla Tesla may have had a brilliant mind, but he was not as good at reducing his ideas to practice. In

the race to develop transatlantic radio, Tesla described to his funder and business partner, JP

Morgan, a new means of instant communication that involved gathering telegram messages,

funnelling them to his laboratory, where he would encode them and assign them each a new

frequency. That frequency would be broadcast to a device that would fit in your hand, he

explained. In other words, Tesla had envisioned the smart phone and wireless internet. Of all of

his ideas, that was the one that stopped him in his tracks.

Tesla could not stand the sight of pearls, to the extent that he refused to speak to women wearing

them. When his secretary wore pearl jewellery, he sent her home for the day. No one knows why

he had such an aversion, but Tesla had a very particular sense of style and aesthetics, and

believed that in order to be successful, one needed to look successful.

ANSWER THE FOLLOWING QUESTIONS:

1) How was Tesla’s new means of communication intended to work? Did it become a reality? _______________________________________________________________________________________

_______________________________________________________________________________________

_______________________________________________________________________________________

_______________________________________________________________________________________

____________________________________________________________________________________

________________________________________________________________________________

2) Is it correct to affirm that Tesla sent pearls to his secretary because they looked good on her?

________________________________________________________________________________

________________________________________________________________________________

________________________________________________________________________________

________________________________________________________________________________

________________________________________________________________________________

________________________________________________________________________________

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IIS GALILEI-FERRARI – TORINO ESAME DI STATO A.S. 2016/2017

SIMULAZIONE TERZA PROVA SCRITTA CLASSE 5AM

ALUNNO: ………………………………. MATERIA: TEE DATA: …………. VOTO: ……..……/15

1) Trovare periodo e frequenza dell’onda quadra generata dal circuito in figura e disegnare le forme d’onda di Vc e Vo. Dati: R1 = R2 = 10 kΩ, R3 = 15 kΩ, C = 10 nF.

Punti: 0 1 2 3 4 5

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TEE ALUNNO: …………………………

2) Disegnare lo schema di un trigger non invertente con A.O. con le relative formule di progetto Punti: 0 1 2 3 4 5

Page 91: Documento del Consiglio di Classe€¦ · Inoltre, nel caso di alcune materie (lingua inglese e matematica) il percorso didattico del quinto anno è stato più volte interrotto e

TEE ALUNNO: ………………………… 3) Calcolare il periodo e disegnare un’onda quadra di 6 Vpp con frequenza f = 1 kHz. Punti: 0 1 2 3 4 5

Page 92: Documento del Consiglio di Classe€¦ · Inoltre, nel caso di alcune materie (lingua inglese e matematica) il percorso didattico del quinto anno è stato più volte interrotto e

 

Pag.1 di 2  

Simulazione terza prova esame di stato

TMA                            NOME: .................................................................   DATA: .................    CLASSE:  5AM       

(RISPOSTE max 11 RIGHE, eventuali schemi\disegni sono sempre consentiti: a lato o al fondo della pagina 2)

1. Classificare ed illustrare brevemente i motori a combustione interna alternativi.

........................................................................................................................................................................

........................................................................................................................................................................

........................................................................................................................................................................

........................................................................................................................................................................

........................................................................................................................................................................

........................................................................................................................................................................

........................................................................................................................................................................

........................................................................................................................................................................

........................................................................................................................................................................

........................................................................................................................................................................

........................................................................................................................................................................

2. Disegnare il diagramma sforzo-deformazione commentando le varie fasi. ........................................................................................................................................................................

........................................................................................................................................................................

........................................................................................................................................................................

........................................................................................................................................................................

........................................................................................................................................................................

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........................................................................................................................................................................

........................................................................................................................................................................

........................................................................................................................................................................

 

 

 

TMA                            NOME: .................................................................   DATA: .................    CLASSE:  5AE 

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Pag.2 di 2  

3. Un albero a sezione circolare piena con un diametro D=50 mm e lunghezza totale l=300 mm è sottoposto

a torsione da un momento torcente Mt= 120 000 Nmm. Considerando che il modulo di elasticità del materiale sia E= 208 000 MPa, calcolare la tensione massima e l'angolo di torsione fra due sezioni distanti l=150 mm. ........................................................................................................................................................................

........................................................................................................................................................................

........................................................................................................................................................................

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Page 94: Documento del Consiglio di Classe€¦ · Inoltre, nel caso di alcune materie (lingua inglese e matematica) il percorso didattico del quinto anno è stato più volte interrotto e

ESAME DI STATO

Documento del Consiglio di Classe

5 AM

ALLEGATO G – Griglie di valutazione

Anno Scolastico 2016/2017

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ESAME DI STATO DI ISTITUTO PROFESSIONALE SETTORE INDUSTRIA E ARTIGIANATO

INDIRIZZO: IPMM - MANUTENZIONE E ASSISTENZA TECNICA OPZIONE "MANUTENZIONE MEZZI DI TRASPORTO"

Griglia di valutazione – PRIMA prova scritta (Tipologia B)

CANDIDATO:…………………………………………….. DATA: ……………

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ESAME DI STATO DI ISTITUTO PROFESSIONALE SETTORE INDUSTRIA E ARTIGIANATO

INDIRIZZO: IPMM - MANUTENZIONE E ASSISTENZA TECNICA OPZIONE "MANUTENZIONE MEZZI DI TRASPORTO"

GRIGLIA DI VALUTAZIONE – SECONDA prova scritta

ALLIEVO:__________________________________ CLASSE: 5AM Parte prima:

Descrittori: Punteggio Conoscenza dell’argomento: Ricca e pertinente Ricca con qualche imprecisione Corretta e completa nelle parti essenziali Corretta ma incompleta Soddisfa le richieste in modo inadeguato Completamente non svolto o quasi completamente

6 5 4 3 2

0 - 1 Capacità di analisi Esposizione ordinata, in sequenza logica e completa di un caso proposto. Esposizione parziale e disordinata di un caso proposto Esposizione frammentaria e lacunosa di un caso proposto Completamente non svolto o quasi completamente

3 2 1

0 - 1

TOTA

Parte seconda:

Quesito:

___

Descrittori: Punteggio Applicazione delle conoscenze e capacità di elaborazione Conoscenza dell’argomento completa ed esposizione ordinata in sequenza logica Conoscenza dell’argomento parziale ed esposizione con lievi errori Conoscenza dell’argomento disordinata e confusa con diffusi errori. Completamente non svolto

3 2 1 0

TOTB

Parte seconda:

Quesito:

___

Descrittori: Punteggio Applicazione delle conoscenze e capacità di elaborazione Conoscenza dell’argomento completa ed esposizione ordinata in sequenza logica Conoscenza dell’argomento parziale ed esposizione con lievi errori Conoscenza dell’argomento disordinata e confusa con diffusi errori. Completamente non svolto

3 2 1 0

TOTC

TOTALE PROVA SOMMA(TOTA+TOTB+TOTC)

/15

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ESAME DI STATO DI ISTITUTO PROFESSIONALE SETTORE INDUSTRIA E ARTIGIANATO

INDIRIZZO: IPMM - MANUTENZIONE E ASSISTENZA TECNICA OPZIONE "MANUTENZIONE MEZZI DI TRASPORTO"

Griglia di valutazione – TERZA prova scritta

DISCIPLINA: □ Laboratorio Tecnologico □ TMA □ TEE

CANDIDATO:…………………………………………….. DATA: ……………

DOMANDE A RISPOSTA APERTA

Domanda N° 1

Stesura completa e corretta………………………………………..

Stesura completa con incertezze……...………………………….

Stesura che evidenzia una conoscenza

sufficiente degli elementi fondamentali………............................

Stesura con gravi errori concettuali

o sostanzialmente incompleta ………….….................................

Risposta totalmente negativa e incompleta ……………………..

Risposta non data ………………….…….…………………………

□ Pt. 5

□ Pt. 4

□ Pt. 3

□ Pt. 2

□ Pt. 1

□ Pt. 0

Punti…………

Domanda N° 2

Stesura completa e corretta………………………………………..

Stesura completa con incertezze……...………………………….

Stesura che evidenzia una conoscenza

sufficiente degli elementi fondamentali………............................

Stesura con gravi errori concettuali

o sostanzialmente incompleta ………….….................................

Risposta totalmente negativa e incompleta ……………………..

Risposta non data ………………….…….…………………………

□ Pt. 5

□ Pt. 4

□ Pt. 3

□ Pt. 2

□ Pt. 1

□ Pt. 0

Punti…………

Domanda N° 3

Stesura completa e corretta………………………………………..

Stesura completa con incertezze……...………………………….

Stesura che evidenzia una conoscenza

sufficiente degli elementi fondamentali………............................

Stesura con gravi errori concettuali

o sostanzialmente incompleta ………….….................................

Risposta totalmente negativa e incompleta ……………………..

Risposta non data ………………….…….…………………………

□ Pt. 5

□ Pt. 4

□ Pt. 3

□ Pt. 2

□ Pt. 1

□ Pt. 0

Punti…………

TOTALE definitivo (Voto in quindicesimi)

/15

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ESAME DI STATO DI ISTITUTO PROFESSIONALE SETTORE INDUSTRIA E ARTIGIANATO

INDIRIZZO: IPMM - MANUTENZIONE E ASSISTENZA TECNICA OPZIONE "MANUTENZIONE MEZZI DI TRASPORTO"

Griglia di valutazione – TERZA prova scritta - INGLESE

CANDIDATO:…………………………………………….. DATA: ……………

Indicatori Livello di prestazione Punteggio per quesito

Punteggio attribuito

1° quesito

2° quesito

Coerenza della risposta rispetto

alla domanda

Soddisfa pienamente le richieste 2,5

Soddisfa le richieste in modo

parziale 1,5

Risposta tot. negativa o

incompleta 0,5

Risposta non data 0,0

Correttezza grammaticale,sintat

tica e lessicale

Completa 2,5

Parziale 1,5

Risposta tot. negativa o

incompleta 0,5

Risposta non data 0,0

Capacità di rielaborazione e di

sintesi

Completa 2,5

Parziale 1,5

Risposta tot. negativa o

incompleta 0,5

Risposta non data 0,0

TOTALE PER QUESITO

PUNTEGGIO DELLA PROVA : ……….. /15

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ESAME DI STATO DI ISTITUTO PROFESSIONALE SETTORE INDUSTRIA E ARTIGIANATO

INDIRIZZO: IPMM - MANUTENZIONE E ASSISTENZA TECNICA OPZIONE "MANUTENZIONE MEZZI DI TRASPORTO"

GRIGLIA DI VALUTAZIONE – Colloquio orale CANDIDATO:…………………………………………….. DATA: ………….

Approfondimento

personale (“tesina”)

Significatività della scelta

argomento originale e brillante 3argomento interessante e rielaborato, ma nella norma 2argomento banale che non ha richiesto rielaborazione 1

Esposizione

brillante e ben articolata 3

lineare, con contenuti che ricalcano il lavoro scolastico 2

monotona, con errori ed imprecisioni lessicali 1

Contenuti pluri-

disciplinari

Conoscenza ed applicazione dei

contenuti

precisa, sicura e disinvolta 7precisa, ma schematica e manualistica 6abbastanza precisa, ma guidata 5 piuttosto superficiale, con applicazione 4

superficiale e frammentaria, senza applicazione 3

scarsa e lacunosa 2 inesistente 1

Capacità di analisi e sintesi

ottima 4buona 3 valida, se guidata 2parziale 1

Capacità di collegamento

collegamenti disinvolti tra le varie materie 3

collegamenti nei tratti più evidenti e scontati 2collegamenti faticosi e non sempre precisi 1

Capacità espositive

esposizione brillante, efficace e disinvolta 4 esposizione lineare, con alcune imperfezioni 3 esposizione faticosa, ma logica 2esposizione confusa, disordinata 1

Capacità di gestire le conoscenze in rapporto alle

richieste dei docenti

comprende con immediatezza le richieste, risponde a tono con positiva interazione

3

si sforza di adeguarsi alla situazione e si dimostra disponibile a variare i suoi abituali schemi

2

si dimostra chiuso nei suoi modelli e nei suoi schemi; mostra gravi difficoltà nel mettersi in relazione

1

Correzione prove scritte

Arr icchisce ed approfondisce gl i elementi delle prove sottopost i alla sua attenzione

3

Sa autocorreggersi 2

Prende atto delle osservazioni 1

Totale punteggio

/30