fascicolo divulgativo

21
FASCICOLO DIVULGATIVO SEZIONE PROVINCIALE UCIIM di MODICA (Ragusa) Presidente Provinciale : prof. Inclimona Ignazio-Dirigente Scolastico Presidente sezione di Modica : prof.ssa Lucifora Giuseppa – Dirigente Scolastico a . r . Gesualdo Nosengo L’UCIIM Convegno Regionale Palermo 2-4 marzo 2007 A cura di Maria Vittoria Mulliri Docente di Lettere presso Liceo Scientifico Statale “G. Galilei”di Modica Vicepresidente sezione UCIIM di Modica nonché Segretaria provinciale RAGUSA: San Giorgio REGIONE SICILIA MODICA: San Giorgio

Upload: tiziana-occhipinti

Post on 30-Mar-2016

234 views

Category:

Documents


3 download

DESCRIPTION

 

TRANSCRIPT

Page 1: Fascicolo divulgativo

FASCICOLO DIVULGATIVO

SEZIONE PROVINCIALE

UCIIM

di MODICA (Ragusa) Presidente Provinciale : prof. Inclimona Ignazio-Dirigente Scolastico Presidente sezione di Modica : prof.ssa Lucifora Giuseppa – Dirigente Scolastico a . r . Gesualdo Nosengo L’UCIIM Convegno Regionale

Palermo 2-4 marzo 2007

A cura di Maria Vittoria Mulliri Docente di Lettere presso Liceo Scientifico Statale “G. Galilei”di Modica Vicepresidente sezione UCIIM di Modica nonché Segretaria provinciale

RAGUSA: San Giorgio

REGIONE SICILIA

MODICA: San Giorgio

Page 2: Fascicolo divulgativo

2

INTRODUZIONE

Il presente fascicolo nasce allo scopo di fornire ai soci delle sezioni UCIIM della provincia di Ragusa il materiale essenziale per un primo approccio all’associazione ed alla figura del suo fondatore, Gesualdo Nosengo. Consta di due parti: la prima dedicata a Nosengo e all’UCIIM, la seconda al resoconto sintetico degli interventi dei relatori al Convegno regionale svoltosi a Palermo dal 2 al 4 marzo dell’anno in corso, sul tema “ Valori e cultura per una società umanizzata e umanizzante “. La parte iniziale è introdotta dalla preghiera, che si recita in apertura di ogni incontro, e dall’immagine di Nosengo cui segue la presentazione della vita, della personalità, del pensiero e dell’opera di questo laico che, nel quarantennio 1930-1968, fu tra i protagonisti della vita ecclesiale e sociale del nostro Paese, soprattutto nell’ambito educativo e scolastico. Un insegnante che fu totalmente e incondizionatamente dedicato all’educazione dei giovani, al rinnovamento della scuola ed alla preparazione dei docenti attraverso l’UCIIM ovvero Unione Cattolica Italiana Insegnanti Medi che fondò il 18 giugno del 1944 e a cui dedicò tutte le sue energie fino al 1968, anno della sua scomparsa. Nosengo, negli anni del dopoguerra in cui era necessario avviare la ricostruzione del nostro Paese, si pose coraggiosamente come capofila per la rivendicazione di una scuola media unica, per tutti, obbligatoria, centrata sulla pedagogia personalista; una scuola che verrà istituita il 2 dicembre del 1962 dalla Legge 1859. La seconda parte del fascicolo vuole, invece, offrire al lettore l’opportunità di prendere atto dell’attività di formazione che l’UCIIM svolge oggi attraverso i convegni su temi d’indubbio interesse per quanti condividono un progetto educativo finalizzato a promuovere la persona, la concezione cristiana dell’uomo e, come tali, sentono l’esigenza di improntare il proprio insegnamento ai principi di carattere cristiano, testimoniati da Nosengo; principi quanto mai indispensabili nella società globalizzata in cui viviamo caratterizzata dal consumismo, dall’individualismo, da una generale caduta dei valori e della fede. La classe docente, come è stato ribadito anche in seno al Convegno in questione, è in crisi : il docente è frustrato, spesso stressato per una mole di lavoro cui, a seconda delle discipline e dei contesti scolastici, non corrisponde un’adeguata remunerazione, e per un’ utenza sempre più esigente e sempre meno motivata. Spesso sono i docenti più scaltri, i meno preparati e che lavorano poco in classe a trarre i maggiori profitti con progetti dalla dubbia ricaduta didattica. A ciò si aggiunge che l’opinione pubblica, sovente, facendo di tutta l’erba un fascio, ritiene che fare l’insegnante sia un mestiere “comodo” che impegna solo poche ore al giorno, concede, oltre a un giorno libero la settimana e vacanze natalizie e pasquali, tre mesi estivi di sollazzo. In realtà la situazione è tale per quanti, ma personalmente non credo molti, hanno il coraggio e la capacità di circoscrivere il proprio lavoro a malapena alle ore curriculari. La frustrazione di una categoria così eterogenea e così bistrattata socialmente emerge ultimamente anche dai fatti di cronaca, che, non di rado negli ultimi tempi, hanno avuto come protagonisti

Page 3: Fascicolo divulgativo

3

proprio docenti delle scuole di vario ordine e grado. Pertanto occorre che il corpo docente sia coeso, preparato e motivato per vincere la sfida dei tempi . Luciano Corradini, dal 1997 al 2006 4° presidente nazionale UCIIM, si pone un interrogativo lecito: “Nel nuovo millennio i nostri giovani sapranno continuare quell’esperienza di fede e di impegno nella professione educativo -scolastica che ci ha lasciato Nosengo e che va sotto il nome di UCIIM?” L’attuale situazione non induce certo all’ottimismo, tuttavia occorre perseverare nell’impegno e nella promozione della vita associativa . Nella realtà locale modicana l’UCIIM, fino a poco tempo, ha affrontato tematiche ampie, ma generali, incentrate in modo particolare su temi sociali e biblici . Di contro, oggi, l’associazione intende rivolgere la propria attività a sostegno della Famiglia, della Scuola e della Chiesa, adoperandosi, conformemente alle direttive regionali e nazionali, al fine di promuovere una cultura umanizzante che contribuisca alla formazione di una società umanizzata . Introdotta nell’UCIIM alla fine dell’anno 2003 dalla “Preside Lucifora”, persona cordiale, affabile e dotata di una singolare capacità di coinvolgimento in attività che testimoniano la sua lunga, amorosa e costante dedizione alla Scuola, ho partecipato assiduamente all’UCIIM, un’associazione che, a livello nazionale e regionale, si configura indubbiamente come un organismo culturalmente molto stimolante. Affrontando tematiche di scottante attualità e di indiscusso rilievo didattico, quali l’immigrazione e il tema dell’educazione e della cultura, per fare riferimento solo agli ultimi convegni, l’U.C.I.I.M. si propone come valido organo di formazione didattica e umana. Partecipare a tali incontri convince della validità dell’associazione, stimola i soci ad un impegno attivo e suggerisce l’opportunità di diffonderne la conoscenza ed estenderne la partecipazione ad un numero di docenti sempre più numeroso. Modica 10 marzo 2007 Maria Vittoria Mulliri

Page 4: Fascicolo divulgativo

4

Gesualdo Nosengo (1906-1968)

La biografia • Il 20 luglio del 1906 nasce a San Damiano d’Asti, quarto di 7 fratelli. Suo padre,

Serafino, proprietario di una fornace per la cottura di mattoni, gli insegna il rispetto del dovere, la tenacia nel lavoro e il senso di responsabilità nell’operare; dalla madre eredita invece la profonda fede, l’inclinazione all’approfondimento e alla preghiera.

• Nel 1915, il fratello maggiore, militare al fronte, catturato sul Carso, è fatto prigioniero fino alla fine della guerra (novembre 1918).

• Dopo le elementari, prosegue gli studi a Torino, presso i Salesiani di Valsalice, conseguendo la maturità classica. Matura in quegli anni il desiderio di impegnare la propria vita nella formazione dei giovani.

• Svolto il servizio militare, tra il 1926 e il 1928, si trasferisce a Milano, dove entra nella compagnia di San Paolo e partecipa attivamente alle iniziative della comunità. Cresce in lui il desiderio di dedicarsi alla formazione dei giovani .

• Dal 1932 frequenta l’Università Cattolica, conseguendo nel 1935 la laurea in Pedagogia. Fin dal 1932 partecipa ai dibattiti nel gruppo del Pedagogium, luogo di riflessione sulla pedagogia cristiana italiana ed europea.

• Matura le sue prime esperienze d’ insegnamento presso l’istituto magistrale “Virgilio” di Milano come docente di religione e le registra nel diario << COSI’COME SIAMO>> pubblicato nel 1939, col sottotitolo <<La banda del grappolo>> .

• Fin dal 1934 aveva dato origine alla “Compagnia di Gesù Maestro”, un gruppo guida che riuniva laici cristiani decisi a ripensare la loro professione di docenti alla luce del Vangelo. Nel 1939, fonda il “Segretariato informativo di pedagogia attiva religiosa” con la rivista “L’Informatore”. Il suo attivismo attira il sospetto dei gerarchi fascisti. Subisce anche un’aggressione su un tram.

• Nel 1940 si trasferisce a Roma, dove svolge la sua attività di professore di religione presso il liceo “Cavour”, dove, tra gli altri, ha come alunna Rosa Jervolino.

• A Roma, bombardata il 19 luglio del 1943, sospeso dall’insegnamento (per avere rimesso al suo posto in aula il crocefisso che un giovane fascista aveva sostituito con il ritratto del segretario del partito fascista), si rifugia in Vaticano .

Preghiera a Gesù Maestro

Signore nostro Gesù Cristo, maestro di verità e di giustizia, di amore e di pace, noi ti ringraziamo di averci chiamati a lavorare con Te nell’educazione dei giovani. In questo compito difficile e stupendo che ci rende Tuoi diretti collaboratori, noi chiediamo il Tuo aiuto a trovare la via delle intelligenze e dei cuori e a lottare con fiducia e coraggio nei pericoli e nelle tentazioni. Fa’,o Signore, che i nostri ragazzi possano incontrarti sulla loro strada e crescere nel sapere e nella virtù, anche attraverso il nostro impegno e la nostra testimonianza. Aiutaci a vivere con gioia e ad animare la scuola , perché diventi una comunità accogliente e produttiva di competenza e di umanità per tutti. Rimedia alle nostre deficienze e perdonaci , quando dimentichiamo di riconoscerli nello sguardo dei nostri ragazzi, nella gioia dell’amicizia e nella soddisfazione del dovere compiuto. Gesù, Maestro, venga quel Regno che ci stai preparando , col Padre e con lo Spirito Santo , per trasformare in gioia il nostro lavoro e la nostra fatica. Amen .

Page 5: Fascicolo divulgativo

5

• Pochi giorni dopo la liberazione di Roma ad opera delle truppe alleate anglo-americane, fonda, il 18 giugno 1944, l’UCIIM ( Unione Cattolica Italiana Insegnanti Medi ), cui dedicherà tutte le sue energie.

• Dal 1945 fino alla morte avrà la cattedra di Pedagogia presso l’Ateneo di Propaganda Fide (divenuto nel 1962 “Università Urbaniana”) per gli studenti provenienti da tutte le parti del mondo missionario.

• Negli anni della sua presidenza UCIIM, Nosengo s’ impegna a preparare gli insegnanti all’avvio della nuova scuola, attraverso l’organizzazione di 65 convegni nazionali su questioni didattico -educative e 24 Convegni su argomenti pedagogici e didattici; fonda e dirige riviste di notevole rilievo.

• Il 13 maggio del 1968 muore all’ospedale Gemelli di Roma, all’età di 61 anni, per uno scompenso cardiaco.

La personalità Nosengo esprimeva entusiasmo per la vita, capacità di relazioni e di coinvolgimento, senso dell’ironia e dell’umorismo. Viveva in modo semplice ed austero, alieno da compromessi, contrario a interessi e privilegi personali, leale verso le persone e le istituzioni. Era animato da una costante passione educativa, fatta di attenzione e di rispetto per la persona umana, da servire, da valorizzare, da elevare. Era un insegnante totalmente e incondizionatamente dedicato all’educazione dei giovani. Nosengo viene considerato una delle figure più significative del movimento cattolico italiano. Ha offerto una testimonianza cristiana profonda mediante l’insegnamento, il servizio di rinnovamento della scuola e la formazione degli insegnanti . Il suo messaggio affascinante scuote ancor oggi le coscienze di tanti educatori. Che cos’è L’UCIIM L’UCIIM è un’associazione di insegnanti cattolici, di cui Gesualdo Nosengo è stato fondatore e presidente nazionale fino alla fine dei suoi giorni. La sigla UCIIM sta per Unione Cattolica Italiana Insegnanti Medi. L’associazione nasce negli anni in cui nascevano le associazioni professionali, tra cui l’AIMC e le ACLI, precisamente la mattina del 18 giugno 1944, nella sala della FUCI romana, in piazza S.Agostino, a Roma, con una riunione presieduta dall’ avvocato Vittorino Veronese, allora segretario centrale del Movimento Laureati Cattolici . La nascita dell’UCIIM era un punto di arrivo di tutto un lavoro preparatorio – di studio e di attività- che durava dal 1942 . Nosengo denominò l’associazione Unione, per sottolineare l’importanza del vincolo amicale che, al suo interno doveva caratterizzare i rapporti fra gli aderenti, che egli voleva fossero di profonda amicizia fraterna . Nosengo volle che fosse patrono dell’UCIIM san Tommaso d’Aquino perché meglio di tutti ha saputo coniugare vita e cultura, ragione e fede, ricerca e insegnamento. Obiettivo forte dell’impegno di Nosengo fu la rivendicazione di una scuola media unica, aperta a tutti, obbligatoria, centrata sulla pedagogia personalista. L’obiettivo verrà raggiunto il 2 dicembre 1962 con l’approvazione della Legge 1859, che istituisce la scuola media unica per tutti . Prima esistevano due scuole medie divise, una scuola media propedeutica al ginnasio-liceo, e quella dell’avviamento. Le motivazioni della scelta decisa di Nosengo per la media unica appaiono nel saggio di Corradini sui DIARI DI NOSENGO: << la scuola deve essere aperta realmente, dev’essere effettivamente per tutti fino ai 14 anni perché …corrisponde a precise istanze evangeliche di giustizia e di promozione umana, perché la Buona Novella è stata annunciata ai poveri >>. Nosengo era profondamente convinto che la scuola avesse un ruolo decisivo nella ricostruzione del nostro Paese provato dalla guerra e dalle vicende socio-politiche . Sosteneva che gli educatori

Page 6: Fascicolo divulgativo

6

dovevano contribuire, con la loro azione quotidiana, alla ricostruzione morale, culturale, sociale e politica della società italiana . Il pensiero pedagogico di Nosengo, esposto in modo esauriente in <<L’arte educativa di Gesù maestro. Saggi di commenti pedagogici alla condotta educativa di Gesù>>, si basa su due idee forti :

1. il valore fondamentale della persona umana, su cui sviluppa la concezione pedagogica del <<personalismo cristiano>>;

2. l’educazione concepita innanzitutto come rapporto reciproco tra docente e alunno, fondato sulla fiducia reciproca .

Le sue convinzioni fondamentali sono le seguenti : • <<Educare non è un mestiere,… ma un apostolato umano, sociale, religioso che

mira alla piena crescita della persona . • L’insegnante ideale è quello che vive mentalmente e affettivamente con i suoi

alunni, mostrando con i fatti di pensare a loro, soprattutto dopo e fuori le ore di lezione; che agisce sempre con persuasione, con fervore, con fiducia, con ottimismo, anche quando esige sacrificio e fatica ; che parte dal concreto, dalle gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d’oggi, soprattutto dei poveri e di tutti coloro che soffrono, con amorosa attenzione alle situazioni dell’altro>>.

• << I comportamenti di Gesù sono precetti per noi. Meditando su di essi veniamo a sapere come dobbiamo comportarci >>.

• ...Per divenire educatori, occorre curare la propria formazione interiore. • << La massima parte dell’opera educativa è opera correttiva .... La correzione è

ispirata dall’interesse per il bene dell’alunno, mette al centro lui invece dell’educatore, lo aiuta ad orientarsi, lo incoraggia, gli dà credito e fiducia, lascia aperte le porte al dialogo, al colloquio, al lento ravvedimento>>

• <<Per far ravvedere occorrono tempo, abilità, amore, pazienza, sopportazione e attesa senza lamenti e irritazioni >>

• <<Gli uomini hanno più bisogno di correzioni che di rimproveri>> • <<Per divenire buon insegnante-educatore è sempre più necessario possedere,

oltre ad una certa cultura scientifica, una larga visione pedagogica, psicologica e sociale dei problemi scolastici e, per gli educatori cristiani, si manifesta sempre più la necessità di essere anzitutto testimoni sinceri e viventi >>

• <<Non con i muri ben dipinti si rende serena una scuola, bensì con un cuore buono…>>.

All’UCIIM Nosengo dedicherà tutte le sue energie, come risulta dal suo testamento e dalle testimonianze di quanti lo hanno conosciuto e seguito. Dal suo testamento : “ All’UCIIM ho dato tempo, fatiche, sofferenze, idee, affetto, preghiere. E ne sono lieto perché ancora maggiore è quanto ne ho ricevuto: stimoli a far bene, aiuti, amicizie, occasioni di grazia…A tutti, dirigenti, consulenti, soci, chiedo…che siano generosi nel far dono di sé all’Unione, che seguano ed approfondiscano i principi di spiritualità e di moralità, di apostolato e di presenza che hanno informato la loro vita fino ad oggi, che si vogliano bene tra loro, che assolvano le responsabilità necessarie cui li chiama Dio attraverso le circostanze, che continuino nello sforzo di animare cristianamente e razionalmente la scuola italiana “.

Page 7: Fascicolo divulgativo

7

Le opere di Nosengo

• <<Armata d’avanguardia. Teoria, storia, figure dell’apostolato dei laici>>, 1934 • <<Libertà e vita nell’educazione religiosa dei piccoli>>, Milano, 1936 • << Il lavoro a squadre nell’insegnamento e nell’educazione >>,1939 • << La pedagogia di Gesù >>, Roma, 1947 • << La persona umana e l’educazione >>, I edizione Roma, Il Maestro, 1948; II

edizione Roma, UCIIM, 1958; III edizione Brescia, La Scuola, 1967; IV edizione Editrice bresciana, con presentazione di Luciano Corradini . E’il testo più significativo in campo pedagogico.

• << Didattica della Religione>>, 1951 • <<La morale, i giovani, la scuola>>1955 • <<Testimonianza cristiana nella scuola>>, ediz. UCIIM, 1960 • <<Il pastore buono e l’insegnante>>, 1962 • <<Omaggio al Concilio>>, in <<La Scuola e l’Uomo>>22/1965 • <<L’arte educativa di Gesù Maestro. Saggi di commenti pedagogici alla condotta

educativa di Gesù>>, in 2 volumi – Casa editrice AVE, 1967 . Espone in modo esauriente il pensiero educativo di Nosengo.

Le opere su Nosengo

• Mario Pagella, <<Gesualdo Nosengo: Una vita per la scuola>>, UCIIM, Roma, 1969 • Ricerca bibliografica sulle opere di G.Nosengo( 1906-1968) educatore, pedagogista e

catecheta>>, in Salesianum >>55 (1993)

• Aldo Agazzi, <<L’attualità del pensiero e della testimonianza di Nosengo>>, 1988 • Luciano Corradini. Saggio sui Diari di Nosengo. • Mons. Giuseppe Cavallotto <<Prima la persona. Gesualdo Nosengo: una vita al servizio

dell’educazione >> Urbaniana, Roma, 2000.

Page 8: Fascicolo divulgativo

8

L’UCIIM oggi e domani

<<Alle sorgenti dell’impegno sociale e professionale del XX secolo sta la meditazione dei monaci . Non per nulla il cosiddetto Codice di Camaldoli – una serie di enunciati su famiglia, scuola, vita civile, economia …- fu costruito e presentato in uno degli incontri estivi che si tennero in quell’eremo, nel luglio del 1943, l’anno della “lunga notte”, col contributo del nostro Gesualdo Nosengo …Tornare alle sorgenti, da parte di rappresentanti che non appartengono più alla generazione dei “padri fondatori”, significa ripensare alle ragioni costitutive nel nuovo contesto di inizio terzo millennio e chiedersi che cosa confermare, che cosa continuare, che cosa innovare, che cosa inventare e istituire di nuovo . Nel nuovo millennio i nostri giovani sapranno continuare quell’esperienza di fede e di impegno nella professione educativo-scolastica che ci ha lasciato Nosengo e che va sotto il nome di UCIIM? Il futuro dipende anche da noi : nell’impegno a ricordare, meditare, vedere, giudicare, prevedere, agire…a cercare nuove risorse spirituali, culturali, materiali, a scrutare i segni dei tempi. L’UCIIM è un grande bene, un capolavoro di intelligenza “societaria” e di amore alla vita che si ricrea nella scuola . Dal 1° Congresso Nazionale del 1947 …al XX congresso del dicembre 2000…l’UCIIM sostiene una linea di innovazione responsabile, con attenzione prioritaria al bene dei ragazzi e dei docenti ( non isolandoli mai dal bene comune delle famiglie e della società) . La scuola di domani non sarà più come quella di ieri, ed anche l’UCIIM di domani non potrà più essere come quella di ieri, pur senza perdere la sua identità ed il suo patrimonio storico, morale e spirituale . In questa fase di ricerca del nostro futuro, nella memoria di tutti è impresso il ricordo di Gesualdo Nosengo e delle nostre radici >>. (Luciano Corradini in Olinto Dal Lago “ Gesualdo Nosengo. Una vita al servizio dell’educazione-Collana Testimoni.31-ELLEDICI-).

I presidenti nazionali UCIIM

1968- “74 : Aldo Agazzi , secondo presidente nazionale. 1974-“97 : Cesarina Checcacci, segretaria di fiducia di Nosengo e terza presidente nazionale. 1997-2007 : Luciano Corradini ,quarto presidente nazionale . 2007 - 2009: Maria Teresa Lupidi Sciolla .

Page 9: Fascicolo divulgativo

9

Page 10: Fascicolo divulgativo

10

COMPONENTI CONSIGLIO REGIONALE U.C.I.I.M. SICILIA

Triennio 2007 – 2010

MEMBRI ELETTI 01 Prof.ssa CANDELA Rosalba Presidente Regionale 02 Prof.ssa CASTAGNA Liliana Vice Presidente Regionale Vicaria

03 Prof.ssa GIORDANO Amalia Vice Presidente Regionale 04 Prof.ssa CARUSO Concetta Consigliere Regionale 05 Preside COSENTINO Stefano Consigliere Regionale 06 Preside LEGGIO Antonino Consigliere Regionale 07 Prof.ssa MAIMONTE Giuseppa Consigliere Regionale 08 Preside PORTOGHESE Antonino Consigliere Regionale 09 Prof.ssa SAMPOGNARO Rosa Consigliere Regionale

MEMBRI di DIRITTO 10 Preside CAPODANNO Francesco Presidente Onorario 11 Prof.ssa ROMANO Caterina Vice Presidente Nazionale Vicaria e

Tesoriera Regionale 12 Preside DI DIO Angelo Consigliere Centrale 13 Prof.ssa FALLETTA Angela Consigliere Centrale 14 Mons. PUMA Ludovico Consulente Ecclesiastico Regionale 15 Prof.ssa GRECUZZO Enza Vice Presidente SIESC Esp. Cons. Naz.

MEMBRI NOMINATI 16 Prof.ssa RIPA Giuseppa Segretaria Regionale 17 Prof. FALCO Leonardo Consulente Finanziario 18 Prof. TIMPANARO Giacomo Esperto

REVISORI dei CONTI 19 Prof. GROSSO Vincenzo Revisore dei Conti e Coordinatore

Regionale delle Comunicazioni 20 Prof.ssa RALLO Michela Revisore dei Conti 21 Prof.ssa VENUTA Patrizia Revisore dei Conti

PRESIDENTI PROVINCIALI 22 SCUDERI Riccardo AGRIGENTO 23 RUSSELLO Francesco CALTANISETTA -- GRECUZZO Enza CATANIA -- DI DIO ANGELO ENNA 24 MARCHESE Lina MESSINA 25 SANSONE Santi PALERMO 26 INCLIMONA Ignazio RAGUSA 27 CANTO Lucia SIRACUSA -- ROMANO Caterina TRAPANI

Page 11: Fascicolo divulgativo

11

PRESENTAZIONE SINTETICA CONTENUTI CONVEGNO REGIONALE

PALERMO – 2-4 marzo 2007

Tema : “Valori e cultura per una società umanizzata e umanizzante “

Venerdì 2 marzo

INTERVENTO N. 1 Mons. Ludovico Puma – Consulente Ecclesiastico Regionale

Riflessioni sul tema del Convegno

• Facendo riferimento al quadro della società attuale, tracciato dai Padri

Conciliari, viviamo in un mondo caratterizzato da grande progresso tecnologico e presuntuosa autosufficienza, disconoscenza di Dio, profonde trasformazioni, incertezze, contraddizioni . In questo contesto, il ruolo dell’educatore è molto difficile .

• Occorrono uomini nuovi, capaci di costruire un mondo nuovo, un futuro più umano.

• Il progetto educativo deve promuovere la persona, la concezione cristiana dell’uomo.

• L’educatore cattolico deve istaurare un rapporto tra cultura e fede, presentare i valori di carattere cristiano: la libertà rispettosa degli altri, la critica serena, la giustizia, la carità, la semplicità, la capacità critica verso la società in cui viviamo.

• Occorre evitare che l’uomo diventi oggetto di manipolazione da parte dei mass-media, della cultura dominante.

• Occorre essere educatori che testimoniano ciò che insegnano con la propria vita, capaci di trasmettere ragioni di vita e di speranza alle generazioni.

• La nostra attività deve essere un seme di verità e di vita.

Page 12: Fascicolo divulgativo

12

INTERVENTO N.2

Prof.ssa Maria Teresa Lupidi Sciolla –Presidente Nazionale UCIIM TEMA: “ L’UCIIM: dall’educazione ai valori alla mediazione culturale “

“Il punto più toccante della mediazione culturale è che il dialogo passa attraverso il riconoscimento dell’altro “.(Caterina Romano)

• L’UCIIM è un ambiente di riflessione e crescita professionale, nel contesto storico e nella prospettiva della speranza . E’ un’associazione che ci permette di non essere soli, di crescere insieme. Nosengo diceva che noi dobbiamo sempre tendere verso la perfezione professionale e quindi verso Dio, in una tensione crescente.

• In questa prospettiva il contesto storico non deve essere un limite . • Occorre vivere l’UCIIM come condivisione, come compassione. • Occorre rafforzare l’identità dell’UCIIM, mantenendo i valori umani, culturali e religiosi,

vivendo la partecipazione come gioiosa condivisione di responsabilità, creando armonia fra dimensione locale e nazionale.

• Il contesto storico è caratterizzato da un individualismo esasperato, dalla mancanza di

un progetto di vita, dal fenomeno della globalizzazione, dal pluralismo culturale, dai localismi, da profonde incertezze per il futuro .

• Occorre vivere in pienezza e responsabilità, in concretezza di impegno per vincere

l’incertezza del futuro . Il contesto storico deve essere visto in prospettiva della speranza.

• QUALE SOCIETA’? Società della conoscenza mirata a traguardi di sviluppo, al

benessere. L’educazione a scuola per un nuovo umanesimo. • QUALI CONTENUTI?. Le metodologie didattiche sono vincenti, ma non bisogna

dimenticare i contenuti . Bisogna riprendere in mano l’essenzialità non del “contenuto minimo” berlingueriano, ma del “contenuto forte” .

• Il docente è sempre mediatore culturale. Mediare nella scuola significa usare il

“discernimento pedagogico”. • La scuola non deve essere “catena di montaggio” ma “laboratorio di ricerca” . • Fare cultura è un impegno a umanizzare la realtà, a uscire da tutte quelle sirene che

invece che dare libertà schiavizzano l’uomo . • La scuola deve mirare al bene comune ( Convegno- Roma ). Come perseguire il bene

comune tra diversi?Attraverso il riconoscimento della diversità dell’altro, del bene comune .

• Attenzione alla realtà scolastica e professionale. Occorre rafforzare il nostro ruolo

di mediatori culturali, valorizzare la professionalità del docente, senza mai perdere la consapevolezza di essere docenti motivati .

Page 13: Fascicolo divulgativo

13

Sabato 3 marzo

“ Tre interventi significativi . Il messaggio comune ai tre è che le verità metafisiche non vogliamo riconoscerle per non farci carico delle nostre responsabilità, della verità”. (Caterina Romano)

Intervento N. 1

Prof. Pietro Palombo, Ordinario di Filosofia Università di Palermo. Tema: “COME PROPORRE OGGI VALORI UNIVERSALI”

“Propone riflessioni elevate e profonde che ci invitano anche a metterci in gioco sul nostro ruolo. Propone di ridare senso ad un orizzonte dell’uomo riscoprendolo nella sua grandezza, nella sua umanità. “ (Caterina Romano)

• Viviamo in un’epoca di relativismo morale. C’è una generale caduta dei

valori tradizionali, delle ideologie. Per la dimensione del valore si parla di nichilismo, ma non del nichilismo passivo di cui parlava Nietzsche, bensì di un nichilismo attivo per cui i valori non sono i valori eterni che hanno segnato l’umanità, ma i valori che noi stabiliamo e a cui decidiamo di attenerci.

• Anche nell’ambito del concetto di universalismo, universalità, il concetto

di universale rischia di mortificare il particolare, l’individuale. Scopo dell’universale deve essere trovare l’attenzione al particolare. Si parla di UNIVERSALITA’ ERMENEUTICA, attenta a coinvolgere la dimensione universale con la dimensione particolare, individuale.

• C’è oggi una particolare attenzione alla tematica etica : Dio etico, etica

medica, degli affari, ecc. • Si fa riferimento a valori propri della cultura occidentale, quali la

democrazia. In relazione ai diritti umani, si parla di esportazione della democrazia. Si discute molto se vada bene per tutti. Anche se va bene per il mondo occidentale, siamo sicuri che il modello della democrazia vada bene alle condizioni storiche dei popoli cui ci riferiamo (orientali, africani…)?

• In riferimento al valore della dignità della vita umana, ci si trova di fronte

a idee molto diverse . Idem il caso dell’aborto, dell’eutanasia, che vengono da alcuni portati avanti come negazione della dignità umana. La Chiesa Valdese in Italia, pur riconoscendo l’ideale della dignità umana come valore,

Page 14: Fascicolo divulgativo

14

relativamente all’aborto, non dice che si tratta di infanticidio. Al contrario, all’interno della stessa Chiesa cattolica, negli Istituti giuridici, la pena di morte come principio non si riconosce come negazione della dignità umana.

• Articolare concretamente una legislazione mette in difficoltà. Lo vediamo

oggi a proposito di DICO, …La questione non possiamo risolverla nel tentare di decidere a maggioranza: non è che tutto quello che decide la maggioranza vada veramente bene. Se si dovesse costituire una maggioranza islamica che impone la sottomissione della donna, la poligamia, non andrebbe bene anche se ha deciso la maggioranza.

• Non è questa l’idea di democrazia cui dobbiamo aspirare. Si deve far

leva, come dicono le encicliche papali, non sulla legge del più forte ma del più razionale, sul principio della razionalità della legge.

• Secondo l’etica del discorso, che vede impegnati studiosi come Habermas, il

primo imperativo metafisico, etico è quello della ricerca di un accordo con altri fondato sulla volontà di mediare. Rispetto a questa prospettiva, Razinger cardinale ha scritto una serie di testi interessanti. In “Introduzione al Cristianesimo”del 1968 esprime il rapporto fede-ragione come lo vede lo studioso Razinger, per cui l’uomo non vive solo di ciò che fa o è fattibile, ma del senso delle cose che fa. Ciò significa intendere la nostra esistenza come risposta al logos . La fede cristiana è una scelta a favore di una realtà in cui il ricevere precede il fare. Razinger dice che questo fiducioso abbandonarsi non è un cieco buttarsi in braccio all’irrazionale, ma accostarsi al logos, ratio, alla stessa verità .Ciò su cui l’uomo intende reggersi può essere unicamente la verità. L’atto di fede cristiana include per principio la verità . Il cristianesimo si presenta una religione vera, basata piuttosto sulla conoscenza; venera il vero Dio. La razionalità diventa religione e non il suo avversario. Non è che il cristianesimo sia filosofia, ma lo si può concepire “vittoria della conoscenza”; la verità che faceva luce nelle tenebre ; la “vittoria delle intelligenze” sul mondo delle religioni. Si tratta di una prospettiva in cui pensiero e fede sono riconciliati . Il Dio cristiano e’ un Dio non solo pensato, ma che agisce. Il cristianesimo fa presa grazie al legame tra fede e ragione. Al principio di tutte le cose era il VERBO, la ragione. La realtà porta un messaggio morale in qualche modo .

Bisogna riscoprire la dimensione di una realtà che nasce da un principio positivo. L’idea di una realtà intelligente è nello stesso tempo una verità che è amore .

Non si riesce a trovarsi in sintonia con gli altri se non si formano prima le coscienze in una prospettiva che vede insieme la legge e l’amore.

Page 15: Fascicolo divulgativo

15

INTERVENTO N. 2 Dott.ssa CATERINA CHINNICI, Procuratore della Repubblica

Tema:“L’affermazione dei valori fra l’obiettività della norma e l’esercizio della giurisdizione “.

“A Partanna si trova la Fondazione Chinnici in onore del pretore Rocco Chinnici. E’ qui che egli ha avuto la possibilità di esprimere quell’ umanità che portava nel suo essere magistrato. Chi fa il magistrato si destreggia tra le fredde regole del diritto e l’umanità sofferente. Caterina Chinnici è a contatto con i minori che esprimono con il reato la loro condizione di malessere. La famiglia Chinnici, paladina di giustizia sociale, ha lasciato in lei, che esprime un forte senso umano, una degna rappresentante oggi nei nostri anni “. (Rosalba Candela)

• Il ragazzo cambia fisicamente, nel rapporto con se stesso, con gli altri.

Questo malessere è fisiologico ma, talvolta, a causa di fattori esterni, insorgono situazioni di vero disagio, reato.

• Oggi si parla di bullismo, ma ” non credo che ci sia fra i giovani un

malessere diffuso o un vuoto di valori che tutti pensano che ci sia. I giovani di oggi non sono diversi da quelli di qualche anno fa; è il contesto in cui vivono che è diverso ; non è il loro malessere, ma il malessere di una società priva di valori (almeno appare), di punti di riferimento .

• Ma oggi esistono gli adulti? Chi sono gli adulti? Oggi il cinquantenne vuole

vivere come un giovane, non facendosi carico delle proprie responsabilità. Profilo culturale, etico, religioso = scuola Bullismo, liti, aggressioni = scuola oggi • I genitori sono troppo impegnati nel mondo del lavoro, nel loro rimanere

giovani, che assecondano i bisogni materiali dei propri figli, ma non sostengono il loro bisogno di crescita .

• La società propone dei modelli. Le ragazze sono tutte uguali : pantaloni a

vita bassa, pancia scoperta …Ai ragazzi si propone l’immagine di forza fisica, forza verbale, prevaricazione, violenza .

• La realtà virtuale che si propone attraverso i cartoni animati, i

videogiochi propongono la vittoria del bene sul male, ma attraverso la violenza .

Page 16: Fascicolo divulgativo

16

• La profonda solitudine tocca tutti e particolarmente i ragazzi che comunicano in modo superficiale, apparente attraverso le EMAIL.

• Si ascolta poco, si parla poco dei veri sentimenti .Torna di moda un film :

RADIO FRECCIA, interamente curato da Ligabue. Il film rappresenta la solitudine, l’impossibilità di comunicare di un ragazzo, la cui madre fa la propria vita, lo esclude . “Radio freccia” è una delle prime radio libere degli anni Settanta. Il ragazzo esprime la necessità di comunicare in modo più profondo nella radio e poi col buco, con l’eroina. I ragazzi di oggi si rivedono in questo film perché sono come i ragazzi di ieri, ma vivono in una società meno forte, meno coesa attorno a dei valori che rappresentano un bisogno forte anche per i ragazzi .

• Il disagio è anche di quei ragazzi di buona famiglia, che non dialogano con

i loro genitori, né trovano sostegno da parte loro. • Nei reati commessi dai minori c’è oggi una componente di violenza .

Anche nelle realtà molto disagiate (nel sud dell’Italia, in Sicilia), i reati legati al patrimonio, i reati economici diminuiscono, mentre aumentano i reati di violenza e, ancor più preoccupante, questi reati vengono commessi da ragazzi sempre più piccoli. I reati sessuali ne sono un esempio. Molti giovani non hanno neanche l’idea di che cosa sia la legalità, rispettare l’essere umano.

Di questo compito dobbiamo farci carico.

• Il giudice dei minori, di fronte al reato, deve coniugare l’obiettività, la freddezza del giudizio con una grande umanità. La giurisdizione minorile è recente. I tribunali per i minorenni e la giurisdizione minorile nascono a Chicago nel 1889 e approdano in Italia nel 1939.

• Il tribunale per i minorenni nasce con la funzione di giudicare i minori

che hanno commesso reato e ha anche una funzione di controllo sociale : interviene in fase di prevenzione e poi per garantire il recupero, l’analisi della personalità del minore, della famiglia si individuano gli interventi più opportuni .

• Una giurisdizione decisamente umanizzata che coniuga bene l’obiettività

delle norme con la comprensione dei motivi del disagio del minore e dell’intervento in suo sostegno. Alla detenzione si fa ricorso talvolta per quell’esigenza di difesa sociale, quando non si vede una possibilità di recupero. Talvolta si va alla messa alla prova che, se superata, porta alla sospensione della pena. Giustizia retributiva, dunque, non punitiva .Si sta pensando ad una giustizia riparatoria per responsabilizzare il minore di fronte a certi episodi . Il ragazzo evidenzia oggi un certo distacco rispetto

Page 17: Fascicolo divulgativo

17

al danno che ha provocato. Questa mancata assunzione di responsabilità verso il reato commesso è molto ricorrente oggi. Il giudice verifica se il ragazzo ha commesso deliberatamente il reato e poi lo si porta verso la mediazione : autore del reato e vittima, e un terzo che aiuta il dialogo fra le due parti. Ascoltare la vittima trasmette all’autore del reato la propria sofferenza che farà maturare il minore e farà sì che si adoperi per risarcire la vittima, attraverso un rapporto con la vittima stessa . A Palermo, questo progetto è partito e partirà anche nelle scuole di Caltanisetta. Il rapporto si cerca di costituirlo nelle scuole dove ci sono episodi di bullismo favorendo il dialogo tra coetanei.

• Bisogna guidare i giovani, portarli per mano verso un percorso di crescita . • Istituzioni fondamentali sono la Famiglia, la Scuola, la Chiesa

(coinvolgendole in attività di volontariato) . • La giustizia minorile deve andare nel senso del coinvolgimento delle

famiglie. • La Scuola . Bisogna aiutare la scuola a ritrovare quella autorevolezza

che sembra essere venuta meno : luogo deputato all’educazione e alla formazione dei giovani . Occorre unire le forze SCUOLA-GENITORI . Genitori che non riescono a mettere in discussione l’operato dei propri figli. Occorre conoscere la personalità dei ragazzi parlandogli, ascoltandoli.

• Dobbiamo prepararci come modelli validi per trasmettere valori con i

nostri comportamenti . • Conclusione con la seguente frase della cultura africana :

“ PER ISTRUIRE BASTA UN MAESTRO. PER EDUCARE OCCORRE UN VILLAGGIO” Occorre collaborare,lavorare uniti.

Page 18: Fascicolo divulgativo

18

INTERVENTO N. 3

Prof. Pietro Di Marco

della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Palermo, Presidente della fondazione Scienza e vita.

Riflette su “I valori non negoziabili ed il senso del vivere”(Caterina Romano)

• Viviamo in un mondo in cui i problemi aumentano e diventano sempre più preoccupanti. L’uomo anticamente aveva fede, aveva più difficoltà nelle comunicazioni, ma comunicava.

• Il problema attuale è quello della scienza: come coniugare la scienza con la vita dell’uomo. L’uomo, con l’aiuto della scienza, ha raggiunto vette insperate (Giulio Verne ha scritto cose che sembravano fantascienza, ma che si sono avverate). Pensavamo che la scienza ci avrebbe aiutato a capire di più e, invece, no. I problemi che si cercava di risolvere si affacciano sulla scena in modo più terribile . Il problema vero di oggi non è quello di avere un paniere di valori, ma è che poi diciamo: Che cosa ce ne facciamo? ”Questi valori, diritti sono disattesi. La filosofia può darci una strada per capire. Ma è difficile tradurli in termini pratici .Un comune sentire non può essere complicato; per diventare azione deve diventare comune .

• IL TEMPO.Alfonso il Savio nei “ Cantici de Santa Maria “ narra la leggenda di un pio monaco che desiderava vedere il paradiso . La Madonna gli concede questa grazia ; lui va in paradiso, ma quando ritorna, non riconosce più il tempo che ha lasciato .Questa leggenda dimostra che il tempo ha un valore eterno, ma per l’uomo è finito .Le cose reali con tempo finito, però, attraverso la storia, respirano di eternità .Nelle cose finite c’è qualcosa di immutabile, che non cambia: i valori . I nostri padri li avevano : le origini, i genitori, la famiglia . L’uomo moderno, tecnologico è un “consumatore di tempo” . Il rapporto con le cose e il consumo del tempo è qualcosa con cui ci misuriamo. L’uomo antico si accorgeva dello scorrere del tempo per le cose che gli giravano intorno. In questi ultimi anni si parla di depressione dei bambini. Anche le fasi della vita si sono modificate: abbiamo adolescenze ritardate. Se la fase adolescenziale non termina, qualcosa non funziona . Quello che manca è la socialità, per cui i ragazzi commettono un reato, ma lo sentono lontano, estraneo.

• Il PECCATO non dal punto di vista religioso, ma umano . Il peccato ha una struttura temporale. Noi aspiriamo all’eternità; viviamo in un mondo concreto, facciamo errori e peccati, ma il peccato è calato qua, non nell’eternità.Nell’eternità troviamo la carità. Quest’uomo che vive in una cultura di morte è anche incapace di carità, di altruismo. Garcia, parlando della strada della felicità, dice che è rappresentata come un ponte a 10 campate ( i 10 comandamenti) . Per raggiungere la felicità basta che manchi una campata che il ponte non funziona . Viviamo in una società opulenta, che nega le radici e che con la propria ragione mina le capacità del ponte . Non è detto che quello che fa la maggioranza è giusto . Dire qual è il sistema migliore? Non ho risposte . L’unica regola che sembra corretta è ribellarsi. L’uomo pensa di realizzare l’uomo-chimera, mezzo animale e mezzo uomo, per creare pezzi di ricambio.

• Oggi preoccupa che il dibattito sull’esistenza di Dio non interessi. Se Dio non esiste, se fondo il concetto sull’eternità vedo che c’è un mondo di plastica e di metallo, posso cambiare tutto facilmente, mi annoio. Una visione del mondo di questo tipo me lo fa rimpicciolire. Alla fine ci si ritrova soli, disperati, senza senso. Se vedo l’uomo

Page 19: Fascicolo divulgativo

19

nell’ottica di Dio il mio mondo si dilata . Rimane un mistero, ma non mi permetto di negarlo . Vedi l’enciclica “Fides et ratio”.

INTERVENTO N. 4

Prof . Giacomo Timpanaro Tema: “ Insegnare il sapere e testimoniare i valori “

Non possiamo parlare di società umanizzata e umanizzante se non parliamo di istruzione dell’uomo . Chi lotta contro una società umanizzata e umanizzante? Sono l’individualismo (io e basta) Quale idea di società, di famiglia, di scuola ?

Una :Vogliamo una società umanizzata e umanizzante . Dobbiamo lavorare affinché le nuove generazioni possano operare in questa prospettiva .

Cosa fanno la scuola e la famiglia per educare? La scuola deve educare . Non è vero che tutti desiderano, anche se lo professano, una scuola che educhi. Nell’opera educativa la scuola deve essere preceduta dalla famiglia. Il primo ente educativo è la famiglia. L’azione educativa ha due pilastri: sapere (conoscenze, competenze), dimensione etica, religiosa che va educata perché l’uomo ha la tensione verso il trascendente. Vivere secondo le scelte ispirate ai valori e alla religiosità INSEGNARE IL SAPERE, TESTIMONIARE I VALORI. L’educazione fondata su adulti significativi che diano testimonianza dell’essere veramente uomini e donne umanizzati e umanizzanti. Le conoscenze possiamo insegnarle tutti noi, con competenze disciplinari, competenze pedagogico- didattiche ; ma non tutti possiedono adeguate capacità comunicative-relazionali. L’uomo non è solo sapere, intelletto, ragione, ma è anche dovere, diritti, giustizia, senso dello stato, onestà, rettitudine. Tutto questo non si può insegnare perché l’informazione non comporta agire corretto. Quante persone sono colte, ma operano non correttamente e senza deontologia; anzi, operano a fini immorali, utilizzano il sapere a fini amorali? I valori si devono interiorizzare, fare propri: il valore mio e della famiglia . Anche nei vari documenti ministeriali il termine “interiorizzare” non sempre compare. Si educa ai valori testimoniando quotidianamente i valori ( del comportamento, la coerenza, il riconoscimento dei propri limiti, rispettando e tenendo in considerazione l’altro) . Bisogna creare persone sensibili e attente. Non è secondaria la presenza in classe di alcuni docenti invece che di altri: alcuni docenti riescono ad educare alla libertà nel rispetto degli altri, a scegliere secondo i valori . Non è secondario che un certo modo di insegnare abbia risultati diversi rispetto ad altri: se insegnare il sapere è difficile, più complesso e più difficile è educare ai valori. Ad esempio, l’integrazione di alunni in situazione di handicap a volte riesce, a volte no .

Page 20: Fascicolo divulgativo

20

La lezione frontale e la rigidità del gruppo classe non porta alla crescita secondo i valori. Bisogna distinguere chiaramente i valori dai disvalori . Non deve esserci dicotomia tra dire e agire. E’ fondamentale il rapporto interpersonale corretto . Il ruolo delle motivazioni. L’alunno non deve far leva su motivazioni estrinseche (faccio questo perché ottengo questo), ma deve far riferimento a motivazioni intrinseche. La gratuità del sapere. Oggi si assiste invece alla strumentalizzazione del sapere. Noi dobbiamo riscoprire i contenuti, il loro valore. La valutazione. Non si può intendere la valutazione come momento esterno o strumentale, come mera valutazione tecnicistica. Il problema all’interno della valutazione è che non è né standardizzazione, né misurazione. Il momento valutativo non è esterno ma interno; è un momento di processo per far sì che l’alunno possa conoscere. Coerenza morale e intellettuale deve contraddistinguerci. Un cattolico comportamentista non funziona . E’ fondamentale la fiducia, il rispetto degli allievi, l’essere sempre presenti a se stessi e vigili dei propri comportamenti . Abbiamo tante persone da educare contemporaneamente: tenere presente un singolo alunno e la classe . Dobbiamo dividere con le famiglie la corresponsabilità. Fare scuola è molto complesso, ma altrettanto appagante e gratificante. Tale è l’incontro con i ragazzi, il loro sguardo di attenzione e di ammirazione; il loro conoscere e manifestare che tu hai dato qualcosa; il loro saluto allegro la mattina; la speranza di avere migliorato la loro vita, di aiutarli a dare senso religioso e morale alla loro esistenza. A livello personale, bisogna essere “adulti significativi” come diceva Nosengo . In sintesi, G. Timpanaro è sceso nella complessità della nostra vita professionale. Partendo da una concezione personalistica dell’uomo, ci ha ricordato che una risposta c’è , l’omologazione generale, l’egoismo sono i pericoli . E’ stata fatta una distinzione tra saperi e valori . Sono due aspetti diversi di quello che uno dovrebbe acquisire . E’ stato sottolineato l’aspetto della testimonianza. Se noi siamo testimoni, dobbiamo portare un messaggio di speranza. Bisogna essere significativi come persone, educatori . L’uomo ha una tale ricchezza di componenti che chiaramente possono insieme comporre una personalità perfetta dell’alunno. Noi cristiani abbiamo una forza in più che è la Grazia. Un altro punto sottolineato è la valutazione spesso scambiata con misurazione. La valutazione è stima, prendere atto di quello che c’è. Sotto l’aspetto religioso come per istruire basta un maestro, per educare occorre un intero villaggio, la scuola da sola non può, ma ha bisogno delle istituzioni.

Page 21: Fascicolo divulgativo

21