gioco e movimento, stimolatori di apprendimenti in età ... · bruner and the importance they gave...
TRANSCRIPT
Gioco e movimento, stimolatori di apprendimenti in età evolutiva
Play and movement, stimulators of learning in childhood
ABSTRACTThe goal is to deepen the value that recreational activity assumes within theacademic context in order to stimulate not only learning, but also trainingand education of the Person-whole child, in an important age period suchas Nursery and Primary school.Initially it highlights the pedagogical thinking of the leading exponents ofthe eighteenth, nineteenth and twentieth centuries, from Rousseau toBruner and the importance they gave to playing games.The second part analyzes some research that has demonstrated the impor-tance of the game and motor activity of the child in the development oflearning and personality.
L’obiettivo è quello di approfondire il valore che l’attività ludica assume al-l’interno della didattica, come stimolatrice non solo di apprendimenti, maanche di formazione ed educazione della Persona-bambino nella sua glob-alità, in un periodo d’età così importante quale quello dell’ingresso nellaScuola dell’Infanzia e Primaria.Inizialmente si mette in evidenza il pensiero pedagogico dei massimi espo-nenti del Settecento, dell’Ottocento e del Novecento, a partire da Rousseaufino ad arrivare a Bruner, all’importanza che essi danno al gioco.Nella seconda parte si analizzano alcune ricerche che hanno dimostratol’importanza che il gioco e l’attività motoria hanno nell’apprendimento delfanciullo e nello sviluppo della sua personalità.
KEYWORDSLearning, Motion, Motor Activity, Game, Pedagogy.Apprendimento, Movimento, Attività Motoria, Gioco, Pedagogia.
Manuela ValentiniUniversità degli Studi di Urbino Carlo Bo
Vanessa MorbidelliUniversità degli Studi di Urbino Carlo Bo
355
Form
azione & Insegn
amen
to X
V –
1 –2017
ISSN
1973-4778 print – 2279-7505 on line
doi: 107346
/-fei-X
V-01-17_26 ©
Pen
sa M
ultiM
edia
* Equamente distribuiti, i contributi risultano attribuiti come segue: Manuela Valentini: paragrafi 2, 2.1, 2.4, conclusioni;Vanessa Morbidelli: paragrafi 1, 2.2, 2.3.
1. Viaggio nel tempo: il pensiero dei Grandi sul gioco
Settecento, Ottocento e Novecento, tre secoli in cui anche la pedagogia, la psi-cologia hanno contribuito al cambiamento, al rinnovamento culturale, sociale,educativo e formativo, tenendo presente ciò che caratterizzava quel determina-to momento storico, partendo dall’Illuminismo, passando per il Romanticismo,arrivando alla Scuola Attiva, dimostrando di essere dentro al contesto cercandodi capirlo, analizzarlo, interpretarlo.
Tra i pedagogisti che hanno caratterizzato il Settecento, non possiamo non ri-cordare “Il padre della pedagogia moderna” (Ubaldo, 1999, p. 350), Jean JacquesRousseau, colui che cercò di riportare il fanciullo allo stato naturale e di formarel’uomo e il cittadino attraverso il suo noto romanzo, “Émile ou De l’éducation”(“Emilio o dell’educazione”), un’opera, questa, talmente antesignana da essere,ancora oggi, di un’attualità sorprendente.
Il grande pedagogista svizzero, Johann Heinrich Pestalozzi, nominato “l’eroee il martire dell’educazione” (Eletti, 1985, p. 54), pone al centro il fanciullo per-ché, secondo lui, l’educatore ha il dovere di esternare le capacità innate del-l’alunno, in modo da permettergli di sviluppare al meglio le sue competenze.
Nell’Ottocento Friedrich Wilhelm August Fröbel, “Pedagogista del Romantici-smo”, è noto per aver ideato il “Kindergarten”, ovvero il giardino d’infanzia, cor-rispondente all’attuale Scuola dell’Infanzia. Per il pedagogista sono molto impor-tanti l’infanzia e l’attività del gioco: “Il giuoco costituisce il più alto grado dellosviluppo del bambino […] poiché è la rappresentazione libera e spontanea”(Froebel, 1826, p. 43). In esso “confluiscono l’attività cognitiva e quella creativa, e[…] trovano pace le tensioni e i conflitti di cui è, normalmente, caratterizzata l’in-fanzia” (Cera, 2009, p. 54).
Il tedesco Johann Friedrich Herbart per buona parte della sua ricerca si occu-pa dell’interesse, una forma di legame intellettivo che determina un connubio trail soggetto e l’oggetto che gli crea curiosità; Herbart lo utilizzerà come stimolo diistruzione e di moralità per l’educando. Elaborò “il principio dell’«istruzioneeducativa», ovvero di un’istruzione tesa a formare il carattere morale dell’indivi-duo e all’accensione dei suoi interessi che poi coltiverà in maniera autonoma”(Bolzano, 2005, p. 221). Inoltre, l’autore paragona l’educazione a un “governo”,cioè a un ambiente ben strutturato, in cui gli infanti diventano soggetti passivi,perché continuamente osservati e aiutati dai maestri. Questo aspetto verrà poisuperato nel ventesimo secolo, grazie alle acquisizioni dell’ “attivismo pedagogi-co”, fondato dal pedagogista e filosofo americano John Dewey. Al centro dellesue riflessioni vi è il concetto di “esperienza”, legato al principio fondamentaledel “Learning by doing”, ovvero “Apprendere facendo”, dove “gli studenti devo-no essere attivi, […] l’apprendimento dovrebbe essere basato sulla motivazioneintrinseca, […] dovrebbe correlarsi ai bisogni e agli interessi degli studenti […] edovrebbe includere l’imparare a lavorare insieme, a rispettare, a comprendere glialtri” (Dionisi & Garuti, 2011, p. 176).
A seguire, Lev Semënovi� Vygotskij, psicologo sovietico, che pone al centrodel suo pensiero lo sviluppo della psiche, condizionato dal contesto sociale, dal-la cultura e dal momento storico che il soggetto vive. Il tutto causa varie stimola-zioni nel piccolo, che di conseguenza sviluppa, tramite una forma di comunica-zione innata, il linguaggio. Assume un ruolo importante nella sua teoria, la Zonadi sviluppo prossimale (ZSP) definita come “la distanza tra il livello effettivo disviluppo esibito dai bambini impegnati a risolvere problemi da soli, e quello ot-tenibile dagli stessi bambini con l’aiuto di adulti, o in collaborazione con altribambini più capaci” (Maldonato, Mininni, Montuori, & Recchia Luciani, 2007, p.
Man
uela Valen
tini, Van
essa M
orbidelli
356
167). Particolare attenzione viene dedicata sia allo stretto rapporto che intercor-re tra il pensiero (sviluppo dei concetti) e il linguaggio (enunciazione dei concet-ti), sia all’attività ludica, considerata dallo psicologo sovietico “un’area di svilup-po potenziale” (Boccia, 2008, p. 47), attività fondamentale durante l’età prescola-re e utile, soprattutto per sviluppare il pensiero astratto.
Un altro grande, lo svizzero Jean Piaget, sviluppò una distinzione di quattrostadi fondamentali dello sviluppo cognitivo del piccolo: stadio senso-motorio (0-2 anni), stadio pre-operatorio (2-6/7 anni), stadio operatorio-concreto (6/7-11 an-ni) e stadio operatorio-formale (da 11 anni in poi). Attribuirà al gioco un ruolofondamentale, considerandolo come la “più spontanea abitudine del pensieroinfantile” (Frabboni & Montanari, 2006, p. 118).
Importante psicologo statunitense, morto di recente, che contribuì allo svi-luppo della psicologia cognitiva e della psicologia culturale, nel ramo della psi-cologia dell’educazione, è stato Jerome Seymour Bruner. Egli partì dalle ricerchedi Piaget per poi svilupparle sottolineando l’influenza dei fattori socio-culturalirispetto a quelli genetici, proprio perché egli, in quanto ambientalista come laMontessori, nel processo educativo, attribuisce un ruolo di fondamentale impor-tanza all’ambiente familiare, sociale e scolastico. Secondo lo psicologo statuni-tense, il gioco ha un ruolo importante anche nell’ampliamento di competenzelinguistiche e relazionali. Infatti, “è inteso come un luogo privilegiato in cui sicreano pratiche di relazione e comunicazione” (Cera, 2009, p. 64).
Tre importanti pedagogiste, Donne con la “D” maiuscola, che hanno lasciatoil segno, contribuendo a “costruire l’identità della scuola del bambino e dellaprofessione delle educatrici alle quali, pur implicitamente, hanno proposto itine-rari formativi ‘ad orizzonte aperto’, sollecitando la loro creatività didattica, la lo-ro capacità di autonomia e la loro responsabilità educativa” (Macchietti & Serafi-ni, 2011, p. 85), sono Maria Montessori, Rosa e Carolina Agazzi. La prima creò la“Casa dei bambini”, un ambiente creato a misura di fanciullo, in cui possa cresce-re in modo libero ed armonico. Le seconde idearono la scuola materna, in cuisvolgere attività domestiche e coltivare creatività e religiosità, cercando di rispet-tare la spontaneità dei bimbi, guidandoli al fare in autonomia.
Nomi illustri che ci hanno formato e lasciato un’immensa eredità educativa,didattica, pedagogica, psicologica e non solo, il loro pensiero insegna: arrivare aigiovani osservandoli per conoscerli, comprenderli, amandoli nel senso più pro-fondo del termine, un prenderli per mano accompagnandoli verso una crescitaattenta e responsabile.
2. La ricerca bibliografica
Questo viaggio porta ai giorni nostri, in continuità, senza inventarsi nulla, condentro alla valigia tutto il già scritto, sperimentato dai Grandi che in modo ante-signano hanno preparato, realizzato strade concrete da percorrere senza timori,consolidate dal fatto che erano, siamo nel cammino giusto anzi, per paradosso,stiamo indietreggiando, in quanto sembriamo dare anche a livello istituzionale,politico, meno importanza al gioco e al movimento. Fortunatamente però arrivia-mo in alcune stazioni-nazioni che con ricerche hanno concretizzato che l’ap-prendimento sviluppato attraverso il gioco, in particolare durante l’infanzia, ri-sulta fondamentale per porre le basi alle conoscenze successive, a scuola e nonsolo e l’attività motoria risulta essere un bene sul quale investire, costruire, fon-dare.
Gioco
e m
ovimen
to,
stim
olatori di a
pprendim
enti in
età evo
lutiva
357
Di seguito tratteremo ed analizzeremo alcuni studi che verificano il contribu-to positivo irrinunciabile del gioco, del movimento e dell’attività motoria duran-te la Scuola dell’Infanzia e la Scuola Primaria, permettendo un miglior apprendi-mento. Un’osservazione-riflessione al fine di poter realizzare delle innovazioniche migliorino il piano metodologico-didattico dell’insegnante-educatore-ani-matore-facilitatore.
Dopo un’attenta, scrupolosa e rigorosa ricerca bibliografica, sono stati sele-zionati undici studi nel periodo che va dal 2000 al 2015, attraverso motori di ricer-ca come MEDLINE, SPORTDiscus ed ERIC, svolti in: Ucraina, Romania, Finlandia,Polonia, Bulgaria, Australia e Stati Uniti.
Sintesi in tabella:
Man
uela Valen
tini, Van
essa M
orbidelli
358
Gioco
e m
ovimen
to,
stim
olatori di a
pprendim
enti in
età evo
lutiva
359
Mo
tore
d
i Ric
erca
Ti
tolo
A
uto
ri
An
no
N
azio
nal
ità
Riv
ista
P
arte
ci-
pan
ti
Età
Sco
po
D
ura
ta
Ris
ult
ati
MED
LIN
E
STU
DIO
5
Ch
ild
ho
od
Ph
ysic
al
Act
ivit
y an
d A
du
lt-
ho
od
Ear
nin
gs
(Att
ivit
à fi
sica
n
ell’i
nfa
nzi
a e
i be-
nef
ici i
n e
tà a
du
lta)
J. T.
Kar
i,
T. H
Tam
mel
in,
J. V
iin
ikai
nen
, N
. Hu
tri-
Käh
ön
en,
O. T
. Rai
taka
ri,
J. Pe
hko
nen
.
2000
/ 201
0
Fin
lan
dia
M
edic
ine
An
d S
cien
ce
In S
po
rts
An
d E
xerc
ise
[Med
Sci
Sp
ort
s Ex
-er
c] 2
016
Jul;
Vo
l. 48
(7),
pp
. 134
0-6.
3596
9,
12
e 15
an
-n
i
Co
lleg
amen
to tr
a l’a
ttiv
ità
fisi
ca s
vol-
ta a
par
tire
d
all’i
nfa
nzi
a e
i b
enef
ici i
n e
tà a
-d
ult
a.
10 a
nn
i P
osi
tivi
. L’
atti
vità
fisi
ca
nel
l’in
fan
zia
pro
-m
uo
ve la
sal
ute
e i
ben
efic
i su
l mer
cato
d
el la
voro
, in
età
a-
du
lta.
SPO
RTD
iscu
s
STU
DIO
10
Ph
ysic
al
Edu
cati
on
an
d it
s Ef
fect
on
Ele
men
-ta
ry T
esti
ng
Res
ult
s (L
’ed
uca
zio
ne
fisi
ca
e i s
uo
i ris
ult
ati n
ei
test
ele
men
tari
)
P. V
. Tre
mar
-ch
e,
E. M
. Ro
bin
-so
n,
L. B
. Gra
ham
,
2001
Mas
sa-
chu
sett
s (N
ew E
ng-
lan
d, U
SA)
! Phys
ical
Ed
uca
tor
Spri
ng2
007,
V
ol.
64 Is
sue
2, p
58 7
p.
311
Dai
9 a
gli 1
1 an
ni.
Ver
ific
are
se u
n
mag
gio
r n
um
ero
di
ore
di a
ttiv
ità
mo
-to
ria,
han
no
un
im
pat
to s
u a
ree
te-
mat
ich
e co
me
la
Lin
gua
ingl
ese
e la
M
atem
atic
a.
Da
Gen
nai
o
a M
aggi
o
2001
(5
mes
i)
Po
siti
vi.
Gli
stu
den
ti c
he
han
no
ric
evu
to il
m
aggi
or
nu
mer
o d
i o
re e
du
cazi
on
e fi
si-
ca, h
ann
o o
tten
uto
ri
sult
ati p
iù a
lti n
ei
test
di L
ingu
a in
gles
e e
di M
atem
atic
a.
Mo
tore
d
i Ric
erca
Ti
tolo
A
uto
ri
An
no
N
azio
nal
ità
Riv
ista
P
arte
ci-
pan
ti
Età
Sco
po
D
ura
ta
Ris
ult
ati
SPO
RTD
iscu
s
STU
DIO
6
Ph
ysic
al e
du
cati
on
an
d s
po
rt:
Stu
dy
rega
rdin
g th
e in
flu
ence
of m
oti
on
ga
mes
o
n m
otr
ic c
apac
i-ti
es in
pre
-sch
oo
l ed
uca
tio
n le
vel.
(E
du
cazi
on
e fi
sica
e
spo
rt:
Stu
dio
rig
uar
dan
te
l'in
flu
enza
dei
gio
-ch
i di m
ovi
men
to
Sull
e ca
pac
ità
mo
-to
rie
in e
tà p
resc
o-
lare
).
M. D
eacu
20
09 –
201
0,
Ro
man
ia
Ovi
diu
s U
niv
ersi
ty
An
nal
s, S
e-ri
es P
hys
ical
Ed
uca
tio
n &
Sp
ort
/ Sci
-en
ce,
Mo
vem
ent &
H
ealt
h 2
012,
V
ol.
12 Is
sue
1, p
35 6
p
48
Dai
6
ai 7
an
ni
Sott
oli
nea
re l'
effi
-ca
cia
dei
gio
chi d
i m
ovi
men
to s
ull
'e-
volu
zio
ne
del
le
cap
acit
à m
oto
rie
deg
li a
lun
ni d
ella
sc
uo
la m
ater
na,
al
l'in
tern
o d
elle
at
tivi
tà d
i svi
lup
po
p
erso
nal
e, n
el r
i-sp
etto
del
le e
si-
gen
ze d
el n
uo
vo
pro
gram
ma
per
l'e
du
cazi
on
e p
re-
coce
.
Dal
1 O
tto
-b
re 2
009
al
15 M
aggi
o
2010
Po
siti
vi.
I dat
i ott
enu
ti d
op
o
l'att
uaz
ion
e d
ella
va-
luta
zio
ne
iniz
iale
, d
imo
stra
no
ch
e il
li
vell
o d
i pro
pri
età
del
le c
om
pet
enze
m
oto
rie
dei
bam
bin
i d
i en
tram
bi i
gru
pp
i er
ano
qu
asi s
imil
i, co
n d
iffe
ren
ze in
si-
gnif
ican
ti.
Do
po
l'ap
pli
cazi
on
e d
i un
pro
gram
ma
si-
stem
atic
o d
i gio
chi
di m
ovi
men
to a
ll'in
-te
rno
del
le a
ttiv
ità
di
svil
up
po
per
son
ale,
i ri
sult
ati o
tten
uti
dal
gr
up
po
sp
erim
enta
le
atte
stan
o la
loro
in-
flu
enza
po
siti
va.
Man
uela Valen
tini, Van
essa M
orbidelli
360
SPO
RTD
iscu
s
STU
DIO
3
The
imp
ort
ance
of
psy
cho
mo
tric
ity
in
the
app
arit
ion
an
d
dev
elo
pm
ent o
f la
ngu
age
in c
hil
-d
ren
(L
'imp
ort
anza
del
la
psi
com
otr
icit
à n
ell'a
pp
ariz
ion
e e
nel
lo s
vilu
pp
o d
el
lin
guag
gio
nei
b
amb
ini)
.
I. To
bo
lcea
C
. Du
mit
riu
2010
Iasi
, Ro
ma-
nia
Ovi
diu
s U
niv
ersi
ty
An
nal
s, S
e-ri
es P
hys
ical
Ed
uca
tio
n &
Sp
ort
/ Sci
-en
ce,
Mo
vem
ent &
H
ealt
h 2
010,
V
ol.
10 Is
sue
2, p
376
7p
120
6 e
9 an
ni
Ind
ivid
uar
e al
cun
i as
pet
ti c
arat
teri
sti-
ci d
ella
rel
azio
ne
tra
lo s
vilu
pp
o p
si-
com
oto
rio
e lo
svi
-lu
pp
o d
el li
ngu
ag-
gio
/ P
osi
tivi
. Es
iste
un
fort
e ra
p-
po
rto
tra
lo s
vilu
pp
o
del
lin
guag
gio
e lo
sv
ilu
pp
o p
sico
mo
to-
rio
, so
pra
ttu
tto
per
-ch
é q
ues
t’ult
imo
p
revi
ene
l’ap
par
izio
ne
di d
i-st
urb
i di l
ingu
aggi
o
com
e la
dis
less
ia e
la
dis
graf
ia.
SPO
RTD
iscu
s
STU
DIO
7
Infl
uen
ce g
ame
of
mo
vem
ent o
n th
e p
hys
ical
dev
elo
p-
men
t of p
hys
ical
ed
uca
tio
n le
sso
n
fro
m p
rim
ary
sch
oo
l (L
’infl
uen
za d
ei g
io-
chi d
i mo
vim
ento
su
llo s
vilu
pp
o fi
sico
n
elle
lezi
on
i di e
du
-ca
zio
ne
fisi
ca
A p
arti
re d
alla
sc
uo
la e
lem
enta
re)
Cr.
Po
pa,
I.
Mel
enco
, R
. Po
pes
cu,
G. M
usa
t,
Co
. Po
pa,
A
. Dan
Iuli
an
2012
/ 20
13
Ro
man
ia
Ovi
diu
s U
niv
ersi
ty
An
nal
s, S
e-ri
es P
hys
ical
Ed
uca
tio
n &
Sp
ort
/Sci
enc
e, M
ove
men
t &
Hea
lth
20
13 S
up
-p
lem
en, V
ol.
13, p
525
7p.
38
10 e
11
ann
i R
eali
zzar
e d
ei g
io-
chi d
i mo
vim
ento
p
iù in
ten
si e
str
ut-
tura
ti, a
l fin
e d
i cr
eare
un
o s
tile
di
vita
più
sal
uta
re.
6 m
esi
(Set
tem
-bre
20
12/ F
eb-
bra
io 2
013)
Po
siti
vi.
I met
od
i di p
arte
ci-
paz
ion
e at
tiva
(sta
f-fe
tte
e ap
pli
cazi
on
e d
i per
cors
i) a
um
en-
tan
o le
ab
ilit
à m
oto
-ri
e d
egli
stu
den
ti d
el
IV a
nn
o.
Mo
tore
di R
icer
ca
Tito
lo
Au
tori
A
nn
o
Naz
ion
alit
à R
ivis
ta
Par
teci
-p
anti
Et
à Sc
op
o
Du
rata
R
isu
ltat
i
Gioco
e m
ovimen
to,
stim
olatori di a
pprendim
enti in
età evo
lutiva
361
Mo
tore
di R
icer
ca
Tito
lo
Au
tori
A
nn
o
Naz
ion
alit
à R
ivis
ta
Par
teci
-p
anti
Et
à Sc
op
o
Du
rata
R
isu
ltat
i
SPO
RTD
iscu
s
STU
DIO
8
Form
s o
f ph
ysic
al
acti
vity
of B
iała
P
od
lask
a p
resc
ho
ol
chil
dre
n
(Fo
rme
di a
ttiv
ità
fisi
ca d
ei b
amb
ini
del
la s
cuo
la m
ater
-n
a B
iala
Po
dla
ska)
P. G
rad
us
E. B
enza
, O
. Ryb
ak,
P. K
rzys
zto!
P. B
ato
rzy!
ska
M
. Pla
nd
o-
wsk
a;
W. L
. Ku
rpet
a
2013
/ 20
14
Bia
la P
od
-la
ska
(Lu
bli
no
, Po
lon
ia)
Poli
sh Jo
ur-
nal
of S
po
rt
& T
ou
rism
20
14, V
ol.
21
Issu
e 3,
p16
3 5p
.
464
Dai
4 a
i 7
ann
i
Acq
uis
ire
alcu
ni
risu
ltat
i rig
uar
dan
-ti
l’ed
uca
zio
ne
fisi
-ca
dei
bam
bin
i in
et
à p
resc
ola
re e
sc
ola
re, d
ura
nte
la
qu
oti
dia
nit
à p
assa
-ta
in u
na
scu
ola
m
ater
na.
Stag
ion
e in
-ve
rnal
e e
pri
mav
e-ri
le.
Po
siti
vi.
I qu
attr
o p
rin
cip
ali
com
ple
ssi d
i Bia
la P
o-
dla
ska
son
o a
dat
ti p
er
lo s
volg
imen
to d
elle
le
zio
ni d
i ed
uca
zio
ne
fisi
ca, g
razi
e al
loro
va
sto
e v
ario
mat
eria
le
did
atti
co e
so
pra
ttu
tto
p
er la
pre
sen
za d
i am
-p
i sp
azi e
ster
ni e
in-
tern
i. N
egat
ivi.
Le
inse
gnan
ti n
on
sf
rutt
ano
gli
am
bie
n-
ti e
ster
ni e
svo
lgo
no
p
och
e o
re d
i att
ivit
à fi
sica
, so
pra
ttu
tto
al
l’ari
a ap
erta
.
SPO
RTD
iscu
s
STU
DIO
11
Ple
nar
y co
nfe
ren
ce
2: K
eys
to s
ucc
ess-
ful
ph
ysic
al a
civi
ty d
u-
rin
g ch
ild
ho
od
(S
eco
nd
a co
nfe
-re
nza
ple
nar
ia 2
: ch
iavi
di s
ucc
esso
d
ell'a
ttiv
ità
fisi
ca
du
ran
te l'
infa
nzi
a)
A. S
ääks
lah
ti
2014
,
Fin
lan
dia
Sc
ien
ce &
Sp
ort
s O
ct20
14
Sup
ple
men
, O
cto
ber
20
14, V
ol.
29,
Page
s S3
4-S3
5
/ D
ai 3
ai 6
an
ni (
Scu
ola
d
ell’I
nfa
n-
zia)
Det
erm
inaz
ion
e n
el tr
ova
re le
ch
ia-
vi d
i su
cces
so p
er
aum
enta
re i
live
lli
di a
ttiv
ità
fisi
ca d
ei
bam
bin
i nel
la p
ri-
ma
infa
nzi
a.
/ P
osi
tivi
. È
stat
o d
imo
stra
to
che
l’att
ivit
à fi
sica
d
ei b
amb
ini n
ella
sc
uo
la d
ell’i
nfa
nzi
a,
aum
enta
qu
and
o: c
’è
mo
lto
gio
co fi
sica
-m
ente
att
ivo
; si g
ioca
al
l’ap
erto
co
n d
egli
st
rum
enti
a d
isp
osi
-zi
on
e; q
uan
do
ven
-go
no
uti
lizz
ati a
m-
bie
nti
dif
fere
nti
e
qu
and
o il
per
son
ale
inco
ragg
ia il
bam
bi-
no
a u
tili
zzar
e st
rut-
ture
dif
fere
nti
, gio
-ca
nd
o a
nch
e in
sie-
me
ai b
amb
ini.
Man
uela Valen
tini, Van
essa M
orbidelli
362
Mo
tore
di R
icer
ca
Tito
lo
Au
tori
A
nn
o
Naz
ion
alit
à R
ivis
ta
Par
teci
-p
anti
Et
à Sc
op
o
Du
rata
R
isu
ltat
i
RIC
STU
DIO
4
Effe
cts
of I
nte
grat
ed
Ph
ysic
al E
xerc
ises
an
d G
estu
res
on
P
resc
ho
ol C
hil
-d
ren
’s F
ore
ign
Lan
-gu
age
Vo
cab
ula
ry
Lear
nin
g (E
ffet
ti d
egli
ese
rci-
zi fi
sici
e d
ei g
esti
in
tegr
ati n
ell'a
p-
pre
nd
imen
to d
el
less
ico
di u
na
lin
-gu
a st
ran
iera
nei
b
amb
ini d
ella
scu
o-
la m
ater
na.
)
M.-F
. Mav
ilid
i;
A. D
. Oke
ly,
P. C
han
dle
r;
D. P
. Cli
ff;
F. P
aas.
2015
,
Au
stra
lia
Edu
cati
on
al
Psyc
ho
logy
R
evie
w, v
27
n3
p41
3-42
6 Se
p 2
015.
14
pp
.
111
4 e
5 an
ni
Stu
dia
re g
li e
ffet
ti
del
le p
aro
le, a
ttra
-ve
rso
qu
attr
o d
i-ve
rse
con
diz
ion
i, ch
e h
ann
o
sull
’ap
pre
nd
imen
-to
del
less
ico
di
un
a li
ngu
a st
ran
ie-
ra (I
tali
ano
)
Dal
le 4
all
e 10
set
tim
a-
ne
Po
siti
vi.
La c
on
diz
ion
e in
te-
grat
a, o
vver
o q
uel
la
attr
aver
so il
mo
vi-
men
to d
i tu
tto
il
corp
o (a
ttiv
ità
fisi
ca),
ha
sup
erat
o le
alt
re
tre
con
diz
ion
i, co
n
pu
nte
ggi m
aggi
ori
, so
pra
ttu
tto
nel
“R
i-co
rdo
lib
ero
” d
i vo
-ca
bo
li d
i lin
gua
stra
nie
ra.
Neg
ativ
i.
Co
mp
ito
dif
fici
le p
er
bam
bin
i di 4
/5 a
nn
i.
SPO
RTD
iscu
s
STU
DIO
2
Eval
uat
ion
of t
he
effe
ctiv
enes
s o
f in
-te
grat
ed p
sych
om
o-
tor
dev
elo
pm
ent
of c
hil
dre
n in
the
age
fro
m 2
to 4
. (V
alu
tazi
on
e d
ell’e
ffic
acia
del
lo
svil
up
po
psi
com
o-
tori
o in
tegr
ato
nei
b
amb
ini d
ai 2
ai 4
an
ni)
O. L
ahn
o
O. H
anju
kova
O
. Ch
ern
iavs
ka
2015
Ucr
ain
a Jo
urn
al o
f Ph
ysic
al
Edu
cati
on
&
Spo
rt
Dec
2015
, V
ol.
15 Is
sue
4, p
793
7p.
322
Dai
2 a
i 4/5
an
ni
Co
nfe
rmar
e sp
eri-
men
talm
ente
l’e
ffic
acia
d
ell’u
tili
zzo
di t
ec-
no
logi
e in
no
vati
ve
per
lo s
vilu
pp
o d
i ab
ilit
à p
sico
mo
to-
rie
in e
du
cazi
on
e fi
sica
, nei
bam
bin
i d
ai 2
ai 4
/5 a
nn
i
6 m
esi
Po
siti
vi.
È st
ato
ril
evat
o u
n
imp
atto
mo
lto
po
si-
tivo
del
l’uti
lizz
o d
i te
cno
logi
e in
no
vati
-ve
inte
grat
e d
ura
nte
l’a
ttiv
ità
psi
com
oto
-ri
a, la
qu
ale
con
tri-
bu
isce
all
o s
vilu
pp
o
fisi
co e
d in
tell
ettu
ale
del
bam
bin
o.
Gioco
e m
ovimen
to,
stim
olatori di a
pprendim
enti in
età evo
lutiva
363
SPO
RTD
iscu
s
STU
DIO
9
Imp
ort
ance
of
mo
rnin
g gy
mn
as-
tics
in k
ind
erga
rten
(L
'imp
ort
anza
del
la
gin
nas
tica
mat
tuti
-n
a al
l'asi
lo)
I. Il
ieva
20
15
Bu
lgar
ia
Act
ivit
ies
in
Phys
ical
Ed
uca
tio
n &
Sp
ort
201
5,
Vo
l. 5,
Issu
e 1,
p56
-59,
4p
.
72
Dai
3
ai 7
an
ni
Gin
nas
tica
mat
tu-
tin
a co
me
mo
men
-to
imp
ort
ante
per
i b
amb
ini d
ella
sc
uo
la
del
l’in
fan
zia.
/ P
osi
tivi
. La
rea
lizz
azio
ne
del
l'in
dag
ine
ha
ri-
leva
to c
he
l'ap
pli
ca-
zio
ne
di u
na
vari
età
di m
ezzi
du
ran
te la
gi
nn
asti
ca m
attu
tin
a,
crea
le c
on
diz
ion
i fa
vore
voli
per
la
tran
sizi
on
e p
iù v
e-lo
ce a
l lav
oro
att
ivo
.
Mo
tore
di R
i-ce
rca
Tito
lo
Au
tori
A
nn
o
Naz
ion
alit
à R
ivis
ta
Par
teci
-p
anti
Età
Sc
op
o
Du
rata
R
isu
ltat
i
SPO
RTD
iscu
s ST
UD
IO 1
Ef
fect
iven
ess
of i
n-
tegr
al-
dev
elo
pm
enta
l b
alls
u
se in
co
mp
lex
de-
velo
pm
ent o
f p
hys
ical
an
d m
en-
tal a
bil
itie
s
of s
enio
r p
resc
ho
ol
age
chil
dre
n
(Eff
icac
ia d
elle
pal
-li
ne
del
lo s
vilu
pp
o
inte
gral
e u
tili
zzat
e n
el c
om
ple
sso
svi
-lu
pp
o
di c
apac
ità
fisi
che
e m
enta
li d
ei b
amb
i-n
i più
gra
nd
i in
età
p
resc
ola
re).
V.P
asic
hn
yk,
V. M
eln
yk,
L. V
olo
dym
yr,
K. V
asyl
.
2015
Ucr
ain
a Jo
urn
al o
f Ph
ysic
al
Edu
cati
on
&
Spo
rt
Dec
2015
, V
ol.
15 Is
sue
4, p
775
6p.
60
5 an
ni
Giu
stif
icaz
io-n
e e
veri
fica
sp
erim
en-
tale
del
l'eff
icac
ia
del
le le
zio
ni d
i e-
du
cazi
on
e fi
sica
co
n l'
uso
di p
alli
ne
inte
grat
e u
tili
zzat
e p
er lo
svi
lup
po
co
mp
less
ivo
del
le
cap
acit
à fi
sich
e e
men
tali
nei
bam
bi-
ni g
ran
di i
n e
tà
pre
sco
lare
.
/ P
osi
tivi
. G
razi
e al
l’in
tegr
azio
ne
di
mat
eria
le tr
adiz
ion
a-le
all
’inte
rno
d
ell’a
ttiv
ità
mo
tori
a,
gli a
lun
ni h
ann
o
ragg
iun
to r
isu
ltat
i si
gnif
icat
ivam
ente
p
iù a
lti,
sop
ratt
utt
o
nel
la m
emo
ria
visu
a-le
, nel
lin
guag
gio
, n
el p
ensi
ero
(vis
ivo
-fi
gura
tivi
, vis
ivam
en-
te /
effe
ttiv
o,
logi
co-m
atem
atic
o) e
n
ell'a
tten
zio
ne.
Mo
tore
di R
icer
ca
Tito
lo
Au
tori
A
nn
o
Naz
ion
alit
à R
ivis
ta
Par
teci
-p
anti
Et
à Sc
op
o
Du
rata
R
isu
ltat
i
Fonte: e
laborazione propria
La scelta di questi protocolli è ricaduta sulla base di tre criteri. Il primo riguar-da l’importanza di svolgere attività ludica all’interno della Scuola dell’Infanzia edella Scuola Primaria e quindi l’ambito scolastico; il secondo mira ad un numeromaggiore di campione di partecipanti; il terzo tiene presente la durata, che va daun minimo di un mese a un massimo di 10 anni.
Al fine di analizzarli al meglio, sono stati suddivisi, in base alla propria analo-gia, in quattro gruppi differenti: 1) l’utilizzo di materiale integrato, 2) lo sviluppocognitivo e del linguaggio, 3) lo sviluppo fisico e motorio, 4) i test di verifica.
2.1. Primo gruppo: l’utilizzo di materiale integrato
Selezionati due studi, entrambi in Ucraina nel 2015, uno riguardante l’uso di ma-teriale tradizionale durante la lezione di attività motoria e l’altro sull’uso di tec-nologie innovative.
Il primo studio “Effectiveness of integral-developmental balls use in complexdevelopment of physical and mental abilities of senior preschool age children” diPasichnyk Viktoria, Melnyk Valeryi, Volodymyr Levkiv, Vasyl Kovtsun, pubblicatoin Journal of Physical Education & Sport Dec2015, Vol. 15 Issue 4, è stato realizza-to in una scuola materna composta da 60 bambini. Sono stati suddivisi in duegruppi, uno sperimentale e uno di controllo; nel primo è stato integrato, duran-te la lezione di attività motoria, il programma “Smart Ball”, che implicava l’uso dimateriale tradizionale, come ad es. delle palline; al contrario, nel secondo, non èstato integrato nessun tipo di materiale.
Al termine della ricerca è stato dimostrato un miglioramento nel gruppo spe-rimentale, con un aumento statisticamente significativo nel pensiero visivo-figu-rativo, nella percezione, nella memoria visiva, uditiva e nell’attenzione.
Dare e cambiare materiali, piccoli e grandi attrezzi, serve per la crescita delbambino. Gli strumenti, integrati all’attività ludica, permettono, attraverso speci-fici esercizi, di lavorare con tutti i muscoli e tutti gli apparati, fino a potenziarnele strutture corporee già naturalmente costituite.
Altri strumenti che possono migliorare lo sviluppo durante il gioco, sonol’uso di tecnologie innovative proprio perché, da alcuni anni, la tecnologia è en-trata a far parte, oltre che nell’esperienza quotidiana familiare e lavorativa, anchenel contesto scolastico.
Il secondo studio è “Evaluation of the effectiveness of integrated psychomo-tor development of children in the age from 2 to 4” di Lahno Olena, HanjukovaOlga, Cherniavska Olena, è stato pubblicato in Journal of Physical Education &Sport Dec2015, Vol. 15 Issue 4, condotto sempre in Ucraina nel 2015. La ricerca haavuto come obiettivo la conferma sperimentale dell’efficacia dell’utilizzo di tec-nologie innovative per lo sviluppo di abilità psicomotorie nell’educazione moto-ria dei bambini dai 2 ai 4 anni. Sono stati coinvolti 322 bambini, suddivisi in duegruppi: sperimentale e di controllo. In quest’ultimo, il gruppo ha lavorato secon-do il programma base, in quello sperimentale sono state utilizzate invece alcunetecnologie innovative di sviluppo delle capacità psicomotorie: “Smart Ring”(“Anello intelligente”), per la pallacanestro; “Happy Corners” (“Angoli felici”),per le gare di staffetta; “Pairs” (Coppie/Memory), un gioco con elementi del turi-smo. Le lezioni si sono svolte 3 volte alla settimana per entrambi i gruppi. La du-rata è sempre stata la stessa: dai 10 ai 20 minuti per i bambini dai 2 ai 3 anni; dai20 ai 25 minuti per i bambini dai 3 ai 4 anni; dai 25 ai 30 minuti per i bambini dai4 ai 5 anni. Gli esercizi (nel gruppo sperimentale) si sono svolti nella parte cen-trale e finale delle lezioni. L’intervento è durato 6 mesi.
Man
uela Valen
tini, Van
essa M
orbidelli
364
L’utilizzo di nuove tecnologie durante l’attività motoria, “rende il processo diinsegnamento-apprendimento, e la relativa valutazione, più personalizzabili eoggettivi” (Sgrò, 2014, p. 14).
Al termine è emerso che l’utilizzo di dispositivi tecnici innovativi ha contri-buito al miglioramento della preparazione fisica e delle capacità psicologiche,comunicative e relazionali in età prescolare; si nota anche un potenziamentodello sviluppo integrale delle abilità motorie.
Entrambi gli studi hanno ottenuto ottimi risultati, in quanto l’integrazione siadi materiale tradizionale che tecnologico, permette un migliore sviluppo fisico eintellettuale, raggiungendo risultati maggiori nella memoria visiva, nel linguag-gio, nel pensiero e nell’attenzione, osservando non solo l’accelerazione del tas-so di sviluppo fisico, ma anche di quello psicologico.
2.2. Secondo gruppo: lo sviluppo cognitivo e del linguaggio
Il primo che analizzò la relazione tra motricità e sviluppo cognitivo, e quindi ilrapporto corpo-mente, fu Piaget. “L’origine della conoscenza, infatti, per Piagetrisale inevitabilmente a radici di tipo biologico, in quanto ‘l’intelligenza verbale eriflessa si fonda su un’intelligenza pratica, o senso-motoria, la quale a sua volta,si fonda sulle abitudini e sulle associazioni acquisite’, che presuppongono i ri-flessi, le cui connessioni con le strutture anatomo-fisiologiche risultano eviden-ti” (Santandrea, 1989, p. 1).
Dopo Piaget, si iniziò a pensare ad uno stretto legame tra esercizio fisico eabilità mentale, praticare attività fisica in modo costante può incidere sulle pre-stazioni cognitive dei fanciulli.
Entrambi gli studi presenti all’interno di questo gruppo si sono posti l’obiet-tivo di individuare gli aspetti caratteristici della relazione tra lo sviluppo motorioe lo sviluppo cognitivo.
Il campione della ricerca di uno studio svolto in Romania nel 2010 era compo-sto da 180 soggetti (di cui 60 con la presenza di disturbi del linguaggio), suddivi-si in gruppo di controllo e gruppo sperimentale. “The importance of psy-chomotricity in the apparition and development of language in children”, di To-bolcea Iolanda e Dumitriu Costan�a, pubblicato in Ovidius University Annals, Se-ries Physical Education & Sport/Science, Movement & Health 2010, Vol. 10 IssueLa ricerca si è basata su quattro ipotesi:
l’ipotesi 1 è stata verificata attraverso il test di Bender-Lauretta, composto danove figure di forme differenti che il piccolo deve riprodurre, al fine di capire seil livello di maturità visivo-motorio è, o non è, inferiore nei bambini dislessici inetà prescolare, rispetto ai normalmente sviluppati.
Nell’ipotesi 2, grazie all’uso della scala metrica di “Oseretzky”, si è potuto va-lutare il grado di maturazione motoria, a ogni età.
Il t-test per campioni indipendenti è stato considerato al fine di distinguerel’età motoria dei bambini con un linguaggio normalmente sviluppato e dei bam-bini dislessici. Il test conferma l’ipotesi che l’età motoria nei bambini dislessici di6 anni è notevolmente inferiore rispetto all’età motoria dei bambini normali del-la stessa età.
Nell’Ipotesi 3 sono state applicate le matrici progressive colorate di Raven,che permettono, grazie a una scheda composta da figure da completare, di mi-surare la relazione tra il quoziente intellettivo (QI) e l’età motoria, rispetto al li-vello di maturità visivo-motorio; minore è il quoziente intellettivo, minori saran-no l’età motoria e il livello di maturità visivo-motorio.
Gioco
e m
ovimen
to,
stim
olatori di a
pprendim
enti in
età evo
lutiva
365
Infine, nell’Ipotesi 4 è stato utilizzato il test Bender, dove ci sono significativedifferenze, per quanto riguarda il numero di errori, da parte dei bambini normal-mente sviluppati rispetto ai bambini dislessici-disgrafici.
Le conclusioni della ricerca evidenziano il rapporto tra lo sviluppo del lin-guaggio e lo sviluppo psicomotorio, aspetto importante per un’educazione pre-coce soprattutto per la prevenzione dei disturbi del linguaggio (dislessia e di-sgrafia) e psicomotori futuri.
La seconda ricerca, all’interno di questo gruppo, è “Effects of Integrated Phy-sical Exercises and Gestures on Preschool Children’s Foreign Language Vocabula-ry Learning”, di Mavilidi Myrto-Foteini, Okely Anthony D., Chandler Paul, CliffDylan P. e Paas Fred, svolta nel 2015 in Australia e pubblicata in Educational Psy-chology Review, v27 n3 p413-426 Sep 2015. L’obiettivo è stato quello di studiarequattro diverse condizioni e gli effetti che hanno sull’apprendimento del lessicodi una lingua straniera, in questo caso l’italiano, in età prescolare. I soggetti era-no chiamati a imparare una nuova parola attraverso: 1) l’utilizzo del movimentodi tutto il corpo (esercizio fisico integrato); 2) l’aiuto del movimento di tutto ilcorpo non inerente alla parola da imparare data (esercizio fisico non integrato);3) la gesticolazione solo degli arti superiori rimanendo seduti al proprio posto (digesticolazione); 4) la ripetizione solo verbale della parola data, sempre rimanen-do seduti (convenzionale).
Hanno partecipato 125 studenti, di 4 e 5 anni, suddivisi in quattro gruppi, aiquali sono state insegnate 14 parole italiane che riguardavano delle azioni quo-tidiane familiari: ‘veloce’, ‘lento’, ‘danza’, ‘calcio’, ‘scopa’, ‘basso’, ‘alto’, ‘nuotare’,‘volare’, ‘saltare’, ‘marciare’, ‘catturare ‘,lanciare’, e ‘rotolare’; con l’aggiunta di duetest, “Ricordo libero” (parole ricordate senza la visione delle immagini) e “Ricor-do guidato” (parole ricordate con l’aiuto della visione delle immagini).
I risultati hanno confermato l’ipotesi che, grazie all’integrazione dell’eserci-zio fisico svolto utilizzando il movimento di tutto il corpo, gli alunni sono riusci-ti ad apprendere un maggior numero di parole italiane.
2.3. Terzo gruppo: lo sviluppo fisico e motorio
Per quanto riguarda “lo sviluppo fisico e motorio”, tutti gli studi concernenti par-tono dal presupposto che, a iniziare dalla prima infanzia, lo svolgimento di piùore di attività motoria garantisce il mantenimento di un peso corporeo adegua-to e il corretto sviluppo di organi e apparati, promuove una crescita armonica delcorpo, previene importanti patologie, sviluppa forza, agilità e resistenza.
“Per qualsivoglia infante, lo sviluppo fisico rivela una fase di crescita relativa-mente refrattaria ad influenze esterne. Alcuni fanciulli sembrano crescere in al-tezza ed in peso secondo un ritmo piano e regolare, laddove altri sembrano cre-scere a sbalzi. […] La crescita nello sviluppo motorio rivela tendenze analoghe:gli infanti tendono a maturarsi secondo un ritmo individuale proprio. […] Comegià per la crescita del corpo, le condizioni ambientali debbono concorrere re-sponsabilmente nel determinare la fase dello sviluppo motorio” (Weiner & El-kind, 1975, pp. 21-22).
Nello studio “Childhood Physical Activity and Adulthood Earnings” di Kari Jaa-na T., Tammelin Tuija H., Viinikainen Jutta, Hutri-Kähönen Nina, Raitakari Olli T. ePehkonen Jaakko, svolto in Finlandia nel 2000 e pubblicato in Medicine & Sciencein Sports & Exercise Jul2016, Vol. 48 Issue 7, i ricercatori hanno preso in considera-zione un elevato numero di soggetti, ben 3596 partecipanti. Scopo dello studio èstato quello di esaminare, per un periodo di 10 anni, il collegamento tra una mag-
Man
uela Valen
tini, Van
essa M
orbidelli
366
giore quantità di attività motoria, svolta a partire dall’infanzia e i vari benefici avu-ti in età adulta. I dati sono stati elaborati dallo studio longitudinale di giovani fin-landesi (YFS – Young Finns Study). Il livello di attività fisica nell’infanzia è stato po-sitivamente associato ai benefici a lungo termine, soprattutto tra i soggetti di ses-so maschile. In particolare, un più alto livello di attività fisica nel tempo libero, al-l’età di 9, 12 e 15 anni, è stato associato a un aumento compreso tra il 12% e il 25%nella media annuale dei benefici. Per le analisi statistiche è stato utilizzato il Soft-ware STATA (Data Analysis and Statistical Software), versione 13.1, un software sta-tistico che permette di organizzare ed elaborare dati, di produrre statistiche e gra-fici e di stimare una grande varietà di modelli econometrici.
Tutti i partecipanti, dopo 10 anni, si sono ritrovati a essere sia in ottima salu-te, sia più attivi nei diversi contesti. I risultati forniscono la prova che l’attività fi-sica nell’infanzia può avere effetti positivi e una vasta portata sui benefici a lun-go termine. La possibilità di migliorare e aumentare le ore di attività motoria finda piccoli, può non solo promuovere quindi la salute, ma anche influenzare i ri-sultati in futuro. Lo studio “Physical education and sport: Study regarding the in-fluence of motion games on motric capacities in preschool education level” diDeacu Marcel, svolto in Romania, tra il 2009 e il 2010, e pubblicato in Ovidius Uni-versity Annals, Series Physical Education & Sport/ Science, Movement & Health2012, Vol. 12 Issue 1, ha avuto lo scopo di sottolineare l’efficacia dei giochi di mo-vimento sull’evoluzione delle capacità motorie degli alunni della scuola mater-na, all’interno di attività di sviluppo personale, nel rispetto delle esigenze delnuovo programma per l’educazione precoce. Obiettivo della ricerca è indagarela validità di alcune strategie sviluppate per l’apprendimento, in cui vengonopromossi giochi di movimento per rafforzare e migliorare le competenze moto-rie. 48 allievi tra i 6/7 anni di età, hanno seguito per 7 mesi un nuovo programmanel rispetto delle esigenze di una educazione precoce, l’insegnante pianifica va-ri giochi di movimento nel programma giornaliero. I bimbi sono stati suddivisi in“Gruppo delle coccinelle” (Gruppo Sperimentale) e “Gruppo dei Piccoli Orsi”(Gruppo di Controllo). Entrambi i gruppi sono stati sottoposti a tre compiti:
1. Percorso applicativo (traslocare sugli avampiedi in equilibrio sulla panca, an-dature sui talloni, strisciare sui gomiti e sulle ginocchia, camminare in equili-brio su una linea);
2. Salto in alto e salto in lungo;3. Staffetta (lanciare la palla al bersaglio, arrampicata, corsa lenta, lancio e presa
della palla).
Dopo l’analisi ottenuta comparando i dati, il risultato del gruppo sperimenta-le è stato positivo. Si è verificato un miglioramento delle capacità motorie, unacorrezione degli errori rilevati nei test iniziali e un’evoluzione complessiva a li-vello motorio. Inoltre, dal confronto tra i due gruppi, si può chiaramente notareuno sviluppo fisico armonioso all’interno del gruppo sperimentale, dove è statointrodotto il programma di giochi, staffette e gare. Si è visto un miglioramentonelle relazioni sociali, una maggiore collaborazione, lavoro di gruppo e più fair-play.
Un altro studio è stato condotto nel 2012/2013 in una scuola primaria della Ro-mania, “Influence game of movement on the physical development of physicaleducation lesson from primary school” di Popa Cristian, Melenco Ionel, PopescuR�ducu, Musat George, Popa Corina e Alexe Dan Iulian, pubblicato in OvidiusUniversity Annals, Series Physical Education & Sport/Science, Movement &
Gioco
e m
ovimen
to,
stim
olatori di a
pprendim
enti in
età evo
lutiva
367
Health 2013 Supplement, Vol. 13. Lo scopo è stato quello di realizzare dei giochidi movimento più intensi e strutturati, all’interno delle lezioni di attività motoria,al fine di migliorare le abilità motorie e creare uno stile di vita più salutare. La ri-cerca ha preso in considerazione due classi quarte, con alunni di 10 anni circa,nominando una sezione “gruppo di controllo”, in cui il programma di attività mo-toria è rimasto invariato, e l’altra “gruppo sperimentale”, all’interno del quale so-no stati inclusi giochi di movimento più intensi e strutturati, come il gioco a staf-fette e il percorso a ostacoli. Dopo un periodo di sei mesi, attraverso l’ausilio diverifiche e test basati sui punteggi condotti sia all’inizio che alla fine della ricer-ca, sono stati esaminati i risultati di entrambi i gruppi. Questi dimostrano chel’utilizzo di metodi di partecipazione attiva, ovvero di un programma di giochi dimovimento più intenso e più strutturato, aumenta e migliora le abilità motoriedegli allievi in età scolare.
Lo studio “Forms of physical activity of Biała Podlaska preschool children” diGradus Paulina, Benza Ewa, Rybak Olga, Krzyszto� Paweł, Batorzy�ska Paulina,Plandowska Magdalena e Kurpeta Wiesław Lech, pubblicato in Polish Journal ofSport & Tourism 2014, Vol. 21 Issue 3, riguarda una ricerca svolta in Biała Podlaska(Polonia) tra il 2013 e il 2014, con la partecipazione di 464 soggetti, dai 4 ai 7 anni.Gli alunni partecipavano ad attività motorie per un’ora e mezza al giorno. Duran-te questo periodo facevano ginnastica mattutina, giochi di movimento, attività al-l’aperto e diverse attività motorie. Inoltre, venivano organizzate attività di movi-mento opzionali. Tali lezioni extra consentivano ai bambini di essere fisicamen-te attivi per più di due ore alla settimana. Lo scopo di questo studio è stato quel-lo di acquisire i risultati riguardanti l’attività fisica (strutturata e non strutturata).La scelta di questa ricerca è dovuta al fatto che gli studiosi ritengono il movimen-to importantissimo per uno sviluppo completo, a partire dai primi anni di vita,ma pensano che a questo, fondamentale per i fanciulli, non venga dato ampiospazio (poche ore a scuola) e le attività motorie ludiche libere e strutturate rele-gate ai margini della programmazione educativa e didattica.
“Se il movimento, in genere, riveste un ruolo di notevole e fondamentale im-portanza per un corretto sviluppo psicofisico dell’individuo, da ciò si desumeche ogni pratica motoria (attività ludiche, educazione fisica e sport) dà un indi-scutibile contributo alla formazione umana, psicologica, socio- culturale dell’in-dividuo, formando il carattere, favorendo la fantasia, l’immaginazione, il deside-rio di nuove conoscenze, la spontaneità, l’emulazione ed il desiderio di miglio-rare, la socialità” (Alliegro, 1993, p. 14).
Un ultimo studio “Importance of morning gymnastics in kindergarten” diIskra Iieva, svolto in Bulgaria nel 2015, pubblicato in Activities in Physical Educa-tion & Sport 2015, Vol. 5, Issue 1, includeva 72 soggetti, dai 3 ai 7 anni, aveva loscopo di ottenere dati relativi sull’importanza della ginnastica mattutina, svoltaquotidianamente, durante il soggiorno in una scuola dell’infanzia. La ginnasticamattutina è una delle principali forme di lavoro, in educazione motoria, che i pic-coli dovrebbero svolgere. Fine di questa ginnastica è il movimento, in allegria,creando un buono spirito di squadra; inoltre benefici per la salute e per l’appren-dimento. A sostegno di un’analisi approfondita sull’impatto che la ginnasticamattutina ha sul corpo del piccolo, è stato condotto un sondaggio dagli studen-ti dell’Università “Angel Kanchev” di Ruse (Bulgaria), in “educazione materna escuola primaria” del III e IV anno. Il questionario conteneva 10 domande.
Nella maggior parte delle lezioni gli insegnanti hanno fatto svolgere ginnasti-ca mattutina attraverso l’integrazione di vari strumenti: con versi di poesia – 80%;esercizi con conteggio ritmico – 75%; uso moderato di esercizi correttivi – 44%;
Man
uela Valen
tini, Van
essa M
orbidelli
368
esercizio fisico libero con musica di successo – 42%; esercizi di applicazione conpiccoli attrezzi (cerchi, palle); aerobica – circa il 30%.
Le risposte sono al 100% positive nelle seguenti domande: “I docenti hannoutilizzato la corretta terminologia degli esercizi?”; “I docenti hanno utilizzato laginnastica mattutina ogni giorno per i bambini?”; “La ginnastica mattutina ha re-so i bambini freschi e ben tonici?”; “I bambini hanno fatto gli esercizi con desi-derio ed interesse?”.
L’indagine ha rilevato anche che l’applicazione di una varietà di mezzi nellaginnastica mattutina crea le condizioni favorevoli per un apprendimento più ve-loce e attivo ed in generale fa stare meglio.
2.4. Quarto gruppo: test di verifica
In quest’ultimo gruppo sono inclusi due studi. Il primo si basa su un Sistema diAccertamento Comprensivo Massachussetts (MCAS), dove vengono svolti duetest di verifica, uno rivolto alla lingua inglese, l’altro alla disciplina della matema-tica. Lo studio è “Physical Education and its Effect on Elementary Testing Results”di Tremarche Pamela V., Robinson Ellyn M., Graham Louise B., pubblicato in Phys-ical Educator Spring2007, Vol. 64 Issue 2.
L’indagine è stata svolta nel 2001, nel New England, e permette di capire co-me l’attività motoria possa essere collegata a un programma interdisciplinare,migliorando così ogni singola disciplina. I partecipanti sono stati 311, dai 9 agli 11anni, suddivisi in due gruppi: “gruppo sperimentale”, al quale sono state raddop-piate le ore di attività motoria, e “gruppo di controllo”, in cui le ore sono rimasteinvariate. Ad entrambi i gruppi è stato fatto svolgere il test di lingua inglese e dimatematica sia all’inizio della ricerca che alla fine, dopo 5 mesi. I punteggi otte-nuti in entrambi i test sono stati molto alti all’interno del gruppo sperimentale,rispetto a quello di controllo. Da questa ricerca possiamo trarre la conclusioneche un maggior numero di ore di attività motoria permette un elevato apprendi-mento anche in altre discipline.
Per quanto riguarda, invece, l’ultimo studio, “Plenary conference 2: Keys tosuccessful physical acivity during childhood” di Sääkslahti Arja, svolto in Finlan-dia nel 2014 e pubblicato in Science & Sports Oct2014 Supplemen, October 2014,Vol. 29, possiamo capire quali sono le chiavi strategiche di successo per aumen-tare i livelli di attività motoria. È stato dimostrato che l’attività fisica svolta daibambini in età prescolare giova ed è motivante quando: c’è molto gioco fisica-mente attivo; si gioca all’aperto con degli attrezzi a disposizione; vengono utiliz-zati ambienti differenti e quando il personale incoraggia il bambino a utilizzarestrutture differenti.
Entrambi gli studi dimostrano i benefici che ha un maggiore numero di orededicate al movimento nell’apprendimento degli studenti.
“Siamo convinti, infatti, che attività di stimolazione sensoriale, percettiva ecoordinativa debbano essere considerate come il substrato necessario per co-struire una motricità personale, consapevole e sensibile all’evoluzione psicofisi-ca. Nello stesso tempo, deve essere considerato l’apporto, assolutamente nonsecondario, che le attività motorie forniscono allo sviluppo delle abilità relazio-nali ed emozionali, per non parlare di quelle cognitive e metacognitive” (Sibilio,2003, p. 234).
Gioco
e m
ovimen
to,
stim
olatori di a
pprendim
enti in
età evo
lutiva
369
Conclusioni
Da questa analisi emerge che una maggiore quantità e qualità di movimento,svolta in forma ludica ed integrata a varie attività in classe ma anche nel tempo li-bero, permette sia un migliore apprendimento che un migliore sviluppo globaledel fanciullo.
Riflettendo su questi studi è possibile dedurre quattro conclusioni:
1. L’uso sia di materiale tradizionale che di materiale tecnologico, durante losvolgimento delle lezioni di attività motoria, contribuisce ad un migliore svi-luppo fisico e intellettuale del bambino.
2. Esiste uno stretto rapporto tra il movimento e il linguaggio, poiché il primopuò aiutare a prevenire disturbi futuri del secondo, come la dislessia e la di-sgrafia, e soprattutto perché gli alunni, grazie all’esercizio fisico e quindi al-l’utilizzo dei movimenti di tutto il corpo, riescono ad apprendere meglio an-che il lessico di una lingua straniera.
3. Svolgere attività motoria dalla primissima infanzia introducendo la ginnasticamattutina quotidiana e aggiungendo, in età scolare, giochi di movimento piùintensi e strutturati, permette il raggiungimento di una massa ossea più svi-luppata, un aumento delle abilità motorie, un miglioramento della coordina-zione dinamica generale, dell’espressività, della sicurezza e della salute.
4. Maggiore attività motoria, svolta all’aperto, in ambienti diversi, con studentidi diverse età, permette di ottenere risultati migliori nei test di varie aree te-matiche.
Il gioco in movimento è la primissima attività che il piccolo compie natural-mente andando incontro ad ogni suo bisogno, lo gratifica facendolo stare benee noi con loro!. “I docenti […] dovrebbero …insegnare divertendosi …non per-dere di vista la creatività …rispettare il bambino in quanto individuo unico conalle spalle situazioni diverse …avere con i bambini un rapporto non troppo per-missivo non troppo rigido …ascoltare di più gli alunni” (Grasselli, 2007, p. 42).
Favorire in età evolutiva un sano movimento giocando, porterà a sviluppare,potenziare non solo l’area motoria ma inevitabilmente influenzare efficacemen-te tutte le altre: quella sociale, affettiva, relazionale e cognitiva permettendogliapprendimenti complessi con più motivazione, interesse, consolidando, nellostesso tempo, stili di apprendimento e stili di personalità positivi.
Riferimenti bibliografici
Alliegro, M. (1993). L’Educazione motoria dei minorati della vista: il gioco e lo sport. Roma:Armando.
Boccia, P. (2008). Metodi e tematiche nella ricerca socio-psico-pedagogica. Treviso: M&P.Bolzano, G. (2005). Giovani del terzo millennio. Roma: Armando.Cera, R. (2009). Pedagogia del gioco e dell’apprendimento. Riflessioni teoriche sulla dimen-
sione educativa del gioco. Milano: Franco Angeli. Dionisi, G., & Garuti M.G. (A cura di) (2011). I giardini della formazione, Prefazione di Fio-
rin I. e Postfazione di Bocchi G. Roma: Armando.Eletti, L. (1985). Il problema della persona in Antonio Banfi. Firenze: La Nuova Italia.Frabboni, F., & Montanari, F. (A cura di) (2006). La città educativa e i bambini. Milano: Fran-
co Angeli.Froebel F. (1826). L’educazione dell’uomo e altri scritti, tr. it. Firenze: La Nuova Italia.
Man
uela Valen
tini, Van
essa M
orbidelli
370
Grasselli, B. (A cura di) (2007). Parlarsi per un nuovo ascolto. Insegnanti, genitori, allievi. Do-mande emergenti e possibili alleanze. Roma: Armando.
Macchietti, S. S., & Serafini, G. (2011). Educazione morale. Pagine di storia di pedagogia del-l’infanzia. Roma: Armando.
Maldonato, M. (A cura di) (2007). La coscienza. Come la biologia inventa la cultura. Napo-li: Alfredo Guida.
Santandrea, M. C. (1989). Le ragioni del corpo. Analisi delle connessioni tra apprendimen-to e movimento. Bologna: Esculapio.
Sgrò, F. (2014). Edu-Exergames. Tecnologie per l’educazione motoria, MESP. Franco Angeli,Milano.
Sibilio, M. (2003), Le abilità diverse. Percorsi didattici di attività motorie per soggetti diver-samente abili. Napoli: Esselibri-Simone SpA.
Ubaldo, N. (1999). Atlante illustrato di filosofia. Firenze: Giunti Demetra.Weiner, I. B., & Elkind, D. (1975). Lo sviluppo umano. Mentale e fisico, individuale e socia-
le. Roma: Armando.
Gioco
e m
ovimen
to,
stim
olatori di a
pprendim
enti in
età evo
lutiva
371