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N. 25 del 11 luglio 2009 Anno XIII - Spedizione in abbonamento postale 45% art. 2, lettera b – legge 662/96 – Filiale di Firenze – Contiene IP - Abbonamento Italia 60 Euro, abbonamento estero 150 Euro - La Spola 1,50 euro GIULIANO COPPINI LINEAPIÙ FOREVER IL NUOVO SITO DE LA SPOLA Trame d’autore ESORDIO FELIC E PER PRIMA PITTI FILATI CELEBRA L’ARTIGIANALITÀ E LA TRADIZIONE Foto F. Guazzelli

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GIULIANO COPPINILINEAPIÙ FOREVER

IL NUOVO SITODE LA SPOLA

Trame d’autoreESORDIO FELICE

PER PRIMA

PITTI FILATI CELEBRA L’ARTIGIANALITÀ E LA TRADIZIONE

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CHRISTIAN LACROIX FOREVER. QUESTO STRISCIONE HA ACCOMPAGNATO LA SFILATA DI ADDIO DELLO STILISTA.LA MAISON È IN FALLIMENTO CON MILIONI DI PERDITE E QUELLA DI PARIGI È STATA L’ULTIMA USCITA DEL MARCHIO

DIRETTORE RESPONSABILE

Guido Parigi Bini

RESPONSABILE ECONOMIA

Matteo Grazzini

RESPONSABILE MODA

Teresa Favi

IN REDAZIONE

Francesca LombardiAlessandra Lucarelli

DA BIELLA

Massimo GioggiaElisa Signorini

DA COMO

Giorgio Civati

ART DIRECTOR

Matteo Parigi Bini

GRAFICA

Chiara BiniFabiana Matteini

Alessandro Patrizi

DIRETTORE PUBBLICITÀ

Alex Vittorio Lana

DIREZIONE - REDAZIONE

Via Piero della Francesca, 259100 - PRATO

Tel. 0574 73.02.03Fax 0574 73.02.04

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UFFICIO PUBBLICITÀ

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EDITORE GRUPPO EDITORIALE srl

Iscritta al Registro degli Organi di Comunicazione (ROC)

n. 18374Via Piero della Francesca, 2 - 59100 Prato

RegistrazioneTribunale di Siena

n° 653 del 24.9.1997

STAMPA

Baroni & Gori - Prato

E’ VIETATA LA RIPRODUZIONE

Questo periodicoè associato alla Unione

Stampa Periodica Italiana

N. 25 del 11 luglio 2009

EDITORIALE

7 E’ il momento del mouse

SALONI

8 La geografi a dell’outsourcing

NEWS

9 Ferraris da Versace al posto di Di Risio

INTERVISTA CON

10 Giuliano Coppini. La tradizione non si copia PRIMO PIANO

12 Il mercato non è immobile13 Todd & Duncan diventa cinese14 I numeri sono impietosi15 La Spola fi nisce nella rete16 Prima, quante luci17 Ciardi, tante idee valide e tre fi ere in agenda

DISTRETTI

18 PRATO - Progetto Acqua, Paci nuovo presidente19 VICENZA - Le imprese guadano a sud est20 COMO - Ronchi appoggia la battaglia contro i cinesi 21 VARESE - Liuc e Smi studiano insieme

711 luglio 2009

editorialedi Matteo Grazzini

E’ il momento del mouseper sfogliare La Spola

Con lo svolgimento di Pitti Filati e il debutto di Prima il mondo del tes-siule-abbigliamento ha iniziato la breve discesa verso le vacanze esti-ve, con i calendari ancora un po’

ingarbugliati dopo le tante novità degli ultimi tempi.Prima - Moda Tessuto ha infatti cambiato i tempi della presentazione delle collezioni, por-tando alla Fortezza da Basso telini e campiona-ri che altrimenti sarebbero rimasti negli uffici stile fino alla fine di agosto, prima di venire in-scatolati e portati a Monaco di Baviera prima, Milano poi e infine a Parigi.La scelta di Pratotrade sembra aver colto nel segno: gli stand della nuova fiera sono stati vi-sitati probabilmente più di quanto si attendes-sero gli organizzatori e i commenti post-debut-to sono tutti positivi. Quindi adesso, dopo aver lavorato alacremente (ma non a rotta di col-lo) per portare i prodotti a Firenze, le aziende potranno apportare le necessarie correzioni in vista delle fiere di settembre, con Fabric Start e Milano Unica non più (fortunatamente) con-comitanti e con Première che già preannuncia novità.Commenti positivi anche per Pitti Filati, anda-ta in archivio con numeri incoraggianti e, an-che in questo caso, migliori delle pessimistiche previsioni.E in tempi e calendari che cambiano anche noi de La Spola cerchiamo di adeguarci e di stare al passo: così siamo tornati on-line con la nuo-va veste del sito Internet che, dopo il debutto e le prime gradite adesioni alla mailing list, avrà uno sviluppo ulteriore a cavallo delle ferie esti-ve, con l’inserimento dell’archivio storico e la possibilità di leggere tutte le più recenti edizio-ni del settimanale.www.laspola.com (come riportato anche nelle pagine interne) è il nuovo punto di riferimento per tutti voi lettori, nella speranza di riscuotere lo stesso apprezzamento che riservate alla ver-sione cartacea.E siamo pronti, come lo sono tessitori e filatori, a apportare le necessarie correzioni che vorrete segnalare per avere una versione definitiva an-cora migliore.

Il settimanale diventa“digitale” con il nuovo sito Internet per restareal passo con i tempiche cambiano

8 11 luglio 20098

saloni EUROPA

Expofil non cede alla crisi e si rilanciacon un espositore al debutto e il nuovo catalogo Nonostante la crisi, avvertita in modo particolare nel settore dei filati, Expofil sembra poter stabile il numero degli espositori. In vista della fiera di settembre sono già 36 le aziende di filatori e produttori di fibre, provenienti da 15 paesi, che si sono iscritte. Tra questi c’è anche un nuovo espositore, la tailandese Lucky Spinning, che produce annualmente 40 000 tonnellate di filati di fibre diverse per vari usi.Per la sessione di settembre Expofil sarà collocata nella zona a sud del padiglione 5, vi-cino al passaggio verso le altre manifestazioni di Première Vision Pluriel. Un posiziona-mento strategico nel cuore dei flussi di visitatori che rafforza l’identità e la visibilità del salone dei filatori e produttori di fibre in seno a Première Vision Pluriel. Tra le novità c’è anche il catalogo d’Expofil, più maneggevole e distribuito gratuitamente.

PARIGI

Tornerà anche a settembre (9-11) l’abi-tuale appuntamento con IntertexMilano e Ready to Show al Palazzo delle Stelline. Il doppio appuntamento milanese per l’ou-tsourcing (il primo per tessuti e filati, il secondo per la confezione e la maglieria) è giunto all’edizione numero 17 e non si può certo considerare l’offerta limitata ai soli produttori cinesi, vista la provenienza variegata dei tanti espositori.Nell’ultima edizione invernale è stata l’In-dia a portare a Milano una partecipazione collettiva guidata dall’A.E.P.C. con tanti fornitori qualificati in particolare per il pret-à-porter donna e bambino.Dopo India e Cina ci sono il Bangladesh, la Tunisia, ma anche il Pakistan, il Giappone le Mauritius, la Moldavia e la Macedonia,

per un totale di 92 collezioni per 70 stand che sono stati visitati da agenti e importa-tori italiani.In più c’è anche la sezione façonnisti di ab-bigliamento e maglieria, diventata ormai preponderante rispetto a quella dei tessu-ti e filati, anche per la presenza di diversi gruppi integrati verticalmente che sono in grado di offrire un full service (Cina e Tur-chia in particolare).Dopo l’ultima edizione è stata effettuata anche un’analisi statistica della partecipa-zione italiana, che ha portato ad una geo-grafia dell’industria italiana dell’abbiglia-mento interessata all’outsourcing: in testa la Lombardia, seguita da Friuli Venezia Giulia, Toscana, Piemonte, Emilia Roma-gna e Campania.

La geografia dell’outsurcingIntertexMilano e Ready to Show si preparano per l’edizione

di settembre con una mappatura delle industrie dell’abbigliamento

Bread and Butter ha festeggiato con un pieno successo di visitatori e espositori il ritorno della fiera internazionale di abbigliamento giovane nella sua sede originaria, Berlino.Dopo l’esperienza di Barcellona è stato deciso di tornare, per quella appena conclusa e per le edizioni dei prossimi dieci anni, in Germania. Tanti gli stand che hanno animato (non senza le proteste dei berlinesi nostalgici) l’ex aeroporto di Tempelhof, con i suoi sette hangar e la zona decollo che ha accolto le giostre da luna park che da sempre contraddistinguono il salone. Le aziende presenti hanno dovuto passare una selezione più rigorosa che a Barcellona ed a guadagnarne è stata la qualità dell’esposizione.

BERLINO

Bread and Butterè tornato “a casa”

MILANO

911 luglio 2009

news economia

La teoria e la pratica del low cost sembrano pagare anche nell’abbigliamento, oltre che nei voli di diverse compagnie aeree.Grazie alla crescita costante dei fatturati e alla strategia di marketing e commerciale vincente Camicissima ha infatti scelto di ampliare la propria presenza in Italia con una distribuzione sempre più capillare. Così, dopo le inaugurazioni degli store di Parma e Ferrara, è arrivata quella del negozio di Como, mentre nei prossimi giorni toccherà a quello presso l’aeroporto di Venezia e a quello inaugurato nel centro storico di Piacenza.Entro luglio poi saranno aperti al pubblico i 162 metri quadrati del negozio di Siena, in vicolo del Rustichetto 12.In tutti i nuovi negozi verrà applicata la teoria del “low cost di qualità” attuata dai fratelli Fabio e Sergio Candido, ad e presidente di Fenicia, la società che controlla Camicissima, con la possibilità di acquistare quattro camicie di qualità sartoriale a prezzo contenuto.

COMMERCIO

Il mercato russo sotto i riflettori di RiccioneL’edizione 2009 di Riccione Moda Italia - Ricerca Moda Innovazione ospiterà an-che un seminario inserito nel “Progetto Interregionale di cooperazione integrata tra Regioni Italiane e Russe nel settore Distretti Industriali per lo sviluppo del Made in Italy”, finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico e dalla Re-gione Emilia Romagna e organizzato da Cna Emilia Romagna, Cna Federmoda e Sofista.“Il mercato russo della moda” è il titolo, con il sotto titolo “come distribuire, come comunicare, quali collaborazioni possibili?” dell’appuntamento di venerdì 24 luglio all’Hotel Mediterraneo di Riccione. Interverranno Tatiana Souchtcheva, dello showroom “Società Italia” e distributore per il mercato russo di prodotti moda, Gridin Vladimir, Fashion Editor Shopping Guide La Pokupaiu, e gli stilisti Alexander Arngoldt, Evgenia Malygina e Svetlana Zagorulko.

ESTERO

Mariella Burani rinuncia al 51% di CalgaroMariella Burani Fashion Group ha venduto la quota del 51% che aveva in Calgaro Srl, facente parte della divisione fashion jewellery.“La cessione -dice una nota del Mbfg, che sta cercando una faticosa ristruttu-razione dopo alcune impasse - rientra nel progetto di disinvestimento della di-visione iniziato con la vendita di Rosato nel maggio scorso”.Ad acquistare le quote del Mariella Bu-rani Fashion Group è stata FinHolding, società posseduta da Giuseppe Calgaro e Monica Fin, che così sono diventati proprietari dell’intera quota, per un ‘en-terprise value’ di 4,1 milioni di euro.

ECONOMIA

Camicissima ovunqueIn arrivo nuovi negozi

E’ Gian Giacomo Ferrari il successore di Giancarlo di Risio nel ruolo di amministra-tore delegato del gruppo Versace.La nomina è arrivata dal Consiglio di amministrazione del gruppo: Ferraris ha as-sunto immediatamente l’incarico.Il manager ha già avuto esperienze come amministratore delegato per Jil Sander e di Rtw managing director per il gruppo Gucci e raccoglie un importante testimone lasciato da Giancarlo Di Risio che, un mese fa, ha consensualmente risolto il rapporto con Versace dopo quasi quattro anni di lavoro nel gruppo.Ferraris è anche automaticamente membro del consiglio d’amministrazione.

NOVITÀ

Ferraris da Versace al posto di Di Risiocome amministratore delegato

Gian Giacomo Ferraris

Fabio e Sergio Candido

Giuliano Coppini.Nel 1975 ha fondato Lineapiù,

azienda storica del distretto pratese attualmente

in amministrazione controllata ma più che mai decisa

a rimanere sul mercato con idee e prodotti innovativi

Giuliano Coppini, “padre” di Li-neapiù, ha il volto disteso e l’ani-mo sereno quando si siede al tavo-lo a raccontare alla stampa quello è successo, succede e succederà

all’azienda, in amministrazione controllata dopo i fasti degli anni ‘80 e ‘90 e destinata alla vendita, come comunicato dal commissa-rio Giovanni Grazzini.Il Gruppo sarà diviso in tre parti (Lineapiù, Cotonificio Ferrari e beni immobili) e ceduto separatamente: gli acquirenti sembrano esser-ci, soprattutto per il primo lotto. Da approvare resta solo il piano industrialeQual è la situazione attuale di Lineapiù dal punto di vista del mercato?Siamo abbastanza soddisfatti di come è andato il primo semestre, visto che siamo andati vicini a raggiungere il budget che ci siamo prefissati. Se gli stranieri ci avessero dato una mano in più l’avremmo sicuramente raggiunto.Quali sono i mercati che vi sono mancati?Gli Stati Uniti e, soprattutto, il Giappone. I giapponesi sono quasi spariti non solo per noi ma anche per il resto delle aziende e ci stiamo ancora chiedendo i motivi di questa assenza.Avete trovato qualche risposta?Sicuramente i giapponesi sono frastornati per-chè hanno subito molto l’effetto del made in China, che ha trasformato un mercato che si basava sulla qualità in uno che alla base ha il prezzo. E’ un peccato, perchè nel campo della maglieria i giapponesi, dopo gli italiani, erano i migliori al mondo.Italia e Europa vi hanno dato indicazioni confortanti?Sì, perchè i clienti principali sono rimasti at-taccati a Lineapiù, mandando un segnale che conferma il valore dei nostri prodotti e ci con-forta in un momento in cui il mercato è parti-colarmente difficile.

Per il futuro che scenario prevedete per l’azienda?La collezione portata a Pitti Filati dà già l’im-magine che abbiamo del futuro perchè si rivol-ge ancora a clienti di alta gamma, ad un target ben delineato.Quali sono i punti di forza che vi danno fiducia?Oggi più che mai bisogna difendere il made in Italy e far vedere come l’artigianalità è un va-lore che fa la differenza. I filati si possono an-che copiare; i cinesi agli italiani, gli italiani ad altri italiani, come è successo tante volte a noi di essere emulati. ma il know-how di Linea-più è talmente radicato che l’azienda potrebbe andare avanti anche senza i Coppini (la figlia Lola, la principale collaboratrice di Coppini, è seduta allo stesso tavolo e segue con attenzio-ne il discorso, ndr).Una frase come questa potrebbe far capi-re che tra la vendita, i mercati bloccati, i commissari e l’amministrazione control-lata lei potrebbe anche pensare di lascia-re...No, assolutamente. Ho solo fatto un esempio in prima persona ma generico di quello che può accadere a aziende ben radicate.Anche lei pensa che sia necessario arriva-re al 2010 per vedere un po’ di migliora-mente nell’economia mondiale?Quella che ci aspetta è un estate dura e difficile, durante la quale dovremo soffrire e stringere i denti. Poi è probabile che il 2010, nel quale venderemo i prodotti che presentiamo adesso a Pitti Filati, ci porti un po’ di ossigeno.Come valuta l’abbinamento Pitti Filati-Prima?E’ positivo, anche se è presto per dirlo. Magari in futuro può essere sviluppata l’idea di elabo-rare insieme le tendenza per fare vedere come il filo diventa tessuto

La tradizione non si copia

intervista condi Matteo Grazzini

Difesa del made in Italy, valore dell’artigianalità e importanzadel know-how di Lineapiù: ecco i capisaldi di Giuliano Coppini

1111 luglio 2009

12 11 luglio 2009

Pitti FilatiPRIMO PIANO

Il mercato non è immobile

O rmai è diventato un ritornello, quasi una frase d’obbligo per scacciare i fantasmi della crisi: il “pensa-

vo peggio” che accompagna ogni fiera del tessil-abbigliamento da un anno a questa parte si è puntualmente ri-presentato anche all’edizione numero 65 di Pitti Filati, tra volti distesi e felici quando si parla di prodotti, ricerca e sviluppo e espressioni più contrite quando invece en-trano in scena i numeri.Tra ritorni importanti, vol-ti nuovi e conferme attese nei due piani del padiglio-ne centrale si sono dati ap-puntamento i protagonisti del settore, i machi e i nomi più conosciuti d’Italia, Tra i già citati nomi nuovi e i rientri marchi importanti come 3B (Italia), Ca-Tex (Italia), Chris Ju-dge Design Studio (Gran Bretagna), Eisaku Noro (Giappone), Ideafilo (Ita-lia), Inca Tops (Perù), Marchi & Fildi (Italia), Michell (Perù), Minardi Piu-me (Italia), Nardi Filati (Italia), Sato Seni (Giappone), Schoeller Wool (Au-

stria) e Zinc (Gran Bretagna).118 in totale i marchi presenti alla for-tezza da Basso, dei quali 37 all’inter-no della sezione Fashion At Work e 26 provenienti dall’estero.In attesa di conoscere i numeri del-l’edizione di questo luglio bisogna partire da quelli di un anno fa: 5.527 compratori (2.534, il 46% del totale,

arrivato dall’estero).I principali mercati esteri di riferimento sono Ger-mania, Gran Bretagna, Giappone, Francia, Spa-gna, Stati Uniti, Turchia, Hong Kong, Olanda, Sviz-zera, Cina e Austria, con Russia, Cina, Polonia, Tur-chia, Israele in espansione.Nomi e cifre che ancora resistono nel maremoto dell’economia che miete

vittime quasi ogni giorno. Uno scenario da tregenda

che però non trova riscontro al polo espositivo fiorentino, dove gli stand sono colorati, illuminati e, soprattutto, pieni di gente.Ambiente di grande impatto al lanifi-cio dell’Olivo, dove un’artigiana tra-sforma in prodotto finito il filato frutto

La crisi economica resta ai margini

dei corridoi della Fortezza da Basso.

Le aziende si affidano a ricerca e serviziper farsi trovare

pronte per la ripresa

di Matteo Grazzini

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Raffaello Napoleone

1311 luglio 2009

Pitti Filati PRIMO PIANO

della ricerca dell’azienda pratese.Chiara Taddeucci ha seguito il lavoro sullo stile e sulle collezioni e, con i col-laboratori, fa anche il punto sul mo-mento economico: “Puntiamo - dice - su Oblio, una sorta di filo non filo

che non è ri-torno ma im-magliato e che ha una l egge re zza del 20-25% superiore a un filo tra-dizionale. E’ il frutto di una ricerca e di un lavoro per il qua-le abbiamo

investito rea- lizzando un macchinario nuovo. Per quanto ri-guarda i mercati ci affidiamo ancora molto all’estero e abbiamo deciso di puntare anche su aree non vaste ma con nicchie che possano dare il giusto valore ai nostri prodotti. Infine i colori. Abbiamo studiato a fondo i grigi per creare colori non uniti e fantasiosi”.L’argomento economia è solo lam-bito allo stand di Pecci filati, dove Alberto Pecci si muove più nelle vesti di presidente del Centro di Firenze per la Moda Italiana che in quelle di imprenditore, tanto è vero che delega al fidato Pierlui-gi Marrani l’analisi del mercato: “Mi pare che i filati stiano soffrendo meno dei tessuti - dice Marrani - perchè chi è nella fascia più bassa adesso ha meno difficoltà. Addirittura potrebbe esserci qualcuno che, restando in una fascia

inferiore, incrementa i volumi, perchè c’è un cambiamento della domanda che spinge verso il pronto moda. An-che le prime impressioni su Pitti Filati mi sembrano discrete, anche per l’af-fluenza”.Pecci invece si è li-mitato a incontrare Raffaello Napo-leone, ad di Pitti Immagine al quale ha delegato il com-mento sulla fiera e sull’unione con Prima e i suoi tes-suti: “E’ presto per parlare di risultati - spiega Napoleo-ne - ma il contesto è confortante perchè c’è movimento, energia, aspet-tative e anche clienti internazionali. Questo è un bene nell’attesa del 2010,

che potrebbe por-tare qualche gio-vamento all’econo-mia e dà fiducia in vista della stagione che ci attende e che sarà di certo molto dura. L’importante è che i consumi cre-scano. Per quanto riguarda i filati se-gnalo come inte-ressante la fusione tra due realtà come

Zegna Baruffa e la Filatu-ra di Chiavazza per i servizi maggiori che entrambe potranno offrire”.Un’altra delle novità di Pitti Filati è il nuovo passo in avanti fatto da Cariag-gi sul tema della tracciabilità: grazie

all’accordo con la NewZealand Me-rino Company per l’acquisto di lana marchiata Zque diventa praticamente possibile risalire con precisione addi-rittura alla pecora che ha fornito la materia prima.

Un percorso che nasce al 44’ pa-rallelo sud (quello delle Alpi della Nuova Zelanda) e termina, per una curiosa coincidenza geogra-fica, al 44’ parallelo nord (quello di Montefeltro, sede di Cariaggi): “Con questo progetto - spiega Cri-stiana Cariaggi - possiamo certi-ficare le specifiche tecniche della fibra. La lana è eccezionalmente bianca e arriva da una zona mon-tagnosa con tre grandi laghi, che danno il nome (di origine maori) ai nostri prodotti: Pukaki, Tekapo e Ohau. In più è certo che le peco-

re Zque non sono state oggetto di mu-lesing (la pratica di mutilazione nella parte poste-riore del cor-po, ndr)”.L’ a c c o r d o con i neo ze-landesi non è l’unica novità per l’azien-da marchi-giana, che continua a investire in macch ina-ri: “Dobbiamo sfruttare la crisi come un’opportunità - conclude Cri-stiana Cariaggi - e quindi continuia-mo a cercare soluzioni estreme senza lasciarci influenzare dai mercati che cambiano”.

140 anni di filatura del cashmere sulle rive di Loch Leven a Kinross, in Scozia.E’ questo il patrimonio di tradizione e qua-lità che Todd & Duncan ha messo sul piatto di una importante operazione finanziaria che ha portato all’acquisizione del 100% della società da parte della Ningxia Zhon-gyin Cashmere Company, lontana migliaia di chilometri dalle verdi campagne scozze-si.La società cinese è la prima a investire in Scozia e per questo non cambierà niente nel sistema operativo e produttico della Todd & Duncan, che resterà tutto a Kinross, sen-za stravolgimento nell’assetto della storica aziende britannica.Ad assicurarlo è James McArdle, managing director di Todd & Duncan: “Da 5 anni la Zhongyin era la nostra miglior fornitrice di

cashmere - ha detto - e adesso ha deciso di investire direttamente con nuovi macchina-ri e tecnologie avanzate. Questo ci permette di compiere in contemporaneità le due azio-ni più importanti sul mercato, ovvero alta qualità e consegna rapida degli ordini. Cre-do che questa acquisizione ci assicuri altri 140 anni di qualità e che ci porti fiducia per il futuro, anche perchè arriva in un momen-to di crisi”.Il primo passo innovatito è stata la pre-sentazione di Ghost, un filato di cashmere cardato finissimo e superleggero che pren-de il nome da un filamento che rinforza il cashmere per poterlo lavorare meglio e che si dissolve durante il lavaggio senza lascia-re traccia e dando così vita a un cashmere puro al 100%.

m. g.

Todd & Duncan diventa cinese per proseguire la tradizione

LA NOVITÀ

Pierluigi Marrani

Chiara Taddeucci Alberto Pecci

Cristiana Cariaggi

James McArdle

I numeri sono impietosiIl tunnel senza luce è lungo

Calo in doppia cifra per il fatturato del settore filati nel 2008Il crollo della domanda estera è la prima causa di preoccupazione

I l 2008 della filatura italiana è sta-to, come per tutti gli altri settori del tessile abbigliamento, un cal-vario quasi continuo, con pochi dati positivi e tanti numeri prece-

duti da un segno meno.Il primo dato che balza all’occhio è sicura-mente il -10,5% del fatturato: un nume-ro già di per sè preoccupante che però ha trovato addirittura uno sconcertante peg-gioramento nel primo trimestre del 2009, il peggiore tra tutti i periodi di recessione degli ultimi anni.- 22%: è infatti questa la percentuale del-la diminuzione del fatturato da gennaio a marzo, con problemi sia nell’import che nell’export.Il 2008 ha portato quasi tre miliardi di euro di vendite, pari al 5,4% del fatturato del tessile-moda (qui il calo è dello 0,6%) e pari al 13,6% del complessivo giro d’affari generato dai comparti a monte della filie-ra. A soffrire più di tutti sono stati il lino (-18,6%) e il cotone (-11,9%) ma anche la lana ha registrato un calo notevole (-10%) anche perchè il settore rappresenta l’80% delle produzioni di filatura italiana.Più del calo della domanda interna (-10%)

dovuta probabilmente al calo di produzio-ne nella tessitura e alla razionalizzazione delle scorte, ha pesato il decremento del-l’export.Come nel 2007, anche nel 2008 le espor-tazioni sono calate (stavolta del 17,2%): in questo caso i cali maggiori hanno riguar-dato i filati pettinati di lana (-21,3%) e quelli di cotone (-22%).E il 2009 è iniziato male, proseguendo peggio: la recessione economica tiene an-cora viva la crisi, che si riflette soprattutto in un calo di consumi. In calo import ed export, con i mercati esteri che si stanno spostando in modo omogeneo, visto che gli unici aumenti di flusso sono verso Hong kong (+10,2%), Croazia (+12,9%) e Tu-nisia (+3,5%).

Il padiglione Cavaniglia ha accolto, come sempre, lo Spazio Ricerca di Pitti Filati, quest’anno chiamato Who-And-I.Lo spazio ha raccolto anche l’area Fashion at Work, dedicata alle aziende di servizi e alle tecnologie più avanzate per il tessile/abbiglia-mento creando un lungo collega-mento di luci, colori e tendenze con video, teli, punti maglia e capi finiti montati su manichini dalle forme più disparate.Lo Spazio Ricerca è stato curato dal designer Angelo Figus e dal-l’esperta in maglieria Nicola Miller, mentre il layout di allestimento è opera dell’architetto Alessandro Moradei.In mostra a Who-And-I le tendenze dell’autunno/inverno 2010-2011 con cinque temi: Pre-He-Story, Re-Tailor, Chil-Dish, And-Rogine e U-Nisex, collegati dai segni grafice e dalle scritte che hanno fatto da sfondo e da cornice alle varie in-stallazioni.

CIFRE

I colori e i materialidi Who-And_I

Pitti FilatiPRIMO PIANO

14 11 luglio 2009

Pitti Filati PRIMO PIANO

1511 luglio 2009

La Spola finisce nella reteE’ on-line il nuovo sito della rivista: aggiornamenti quotidiani,

newsletter, sondaggi e fotografie al servizio del tessile-abbigliamento

Pitti Filati e Prima hanno fat-to da cornice anche al lancio ufficiale del nuovo sito In-ternet de La Spola che, dopo un lavoro di aggiornamento

e completo restyling, è adesso fruibile da ogni angolo del mondo.www.laspola.com l’indirizzo al quale collegarsi sia per sfogliare la versione di-gitale del settimanale, da consultare sia tramite lo sfogliatore che scaricando le 24 pagine in versione pdf, che per in-formarsi su tutto quello che accade nel mondo del tessile e dell’abbigliamento, ma anche dell’economia e della finanza, grazie a notizie pubblicate ogni giorno nello spazio Daily News.Dalla tela alla rete è lo slogan che ha accompagnato il lancio ufficiale del sito per simboleggiare l’unione tra l’attuali-tà-futuro di Internet e la tradizione tes-sile.Il settimanale è consultabile in ogni sua parte, anche sull’iPhone e su tutti i sup-porti informatici con connessione a In-ternet.Tanti i visitatori e gli espositori delle due fiere della Fortezza da Basso che si sono fermati al desk del Gruppo Editoriale per scoprire le novità del sito su un gran-

de monitor con touch screen allestito in collaborazione con Gruppo Abaco, la so-cietà pratese che ha curato il restyling del portale e che si occuperà dello svi-luppo della parte tecnologica, mentre la redazione del Gruppo Editoriale curerà i

contenuti giornalistici.E molti, dopo aver navigato o aver avuto le informazioni del caso, si sono iscrit-ti alla newsletter, che servirà per tenere informati tutti i lettori delle novità nel settore del tessile-abbigliamento.

La prima cosa che ha colpito chi è arrivato a visitare gli stand di Prima è stato il rumore di telai che risuonava nell’area tendenze, allestita come se si trovasse all’interno di un capannone in piena attività.Casse per il filato, carrelli e fotografie di operai e macchinari per calarsi nella realtà del lavoro in fabbrica: lo scenario ad effetto è piaciuto, con la soddisfazione di Regione, Toscana Promozione e Camera di Commercio che ne hanno curato la realizzazione.E sui tavoloni in legno da “fabbrica dei tempi belli” sono stati disposti tutti i campioni delle aziende per rappresentare le varie tendenze elaborate da Li Edelkoort per Pratotrade, rinnovando così un feeling che dura nel tempo.A completare l’opera i video proiettati sugli schermi per ricreare l’atmosfera della fabbrica, mentre al di là di casse di plastica e tubi di ferro si stavano contrattando i futuri ordini per le oltre quaranta aziende presenti.La scenografia ha avuto un ruolo così importante da convincere gli organizzatori (Pratotrade e pitti Immagini) a chiudere con un nastro colorato una delle due trombe delle scale che dal piano terreno portano all’Attico, in modo da “obbligare” i visitatori ad arrivare al piano superiore passando proprio a ridosso delle installazioni.

m. g.

E i telai viaggiano a pieno ritmo. Almeno nello stereo...

Prima, quante luci

S e il buongiorno di vede dal mattino il calendario fieristico internazionale potrebbe aver trovato un nuovo punto di riferimento.

Prima - Moda Tessuto ha infatti bagnato con un successo, come viene detto per il cinema o la televisione, “di pubblico e di critica” il debutto sulla scena fiorentina, portando alla Fortezza da Basso tanti clienti e molti visitatori interessati.“Ad averlo saputo prima...” ha detto, coniando involontariamente quello che potrebbe essere uno slogan per la nuova fiera, il presidente dell’Unione Industriale Pratese Riccardo Marini guardando i fogli degli ordini e delle visite dei clienti appoggiati su un tavolo del suo stand.I soci di Pratotrade sapevano di aver rischiato molto portando via da Milano Unica il nome di Prato Expo per puntare tutto su una nuova fiera che servisse a presentare in anticipo di un paio di mesi rispetto al solito le collezioni.La risposta è stata positiva, così come la sinergia con Pitti Immagine e Pitti Filati, anche se la controprova arriverà con la seconda edizione, ancora in prohramma insieme a Pitti Filati dal 27 al 29 gennaio

2010.“Sono piacevolmente sorpreso per la quantità ma soprattutto per la qualità delle visite - ha continuato Marini - e per tornare a giornate così intense di lavoro bisogna tornare un bel po’ indietro nel tempo. Questo ci ripaga almeno un po’ e ci conforta, dandoci soddisfazione per averci creduto e spronandoci a sforzarci ancora di più in futuro”.Essere a Prima con campionari già pronti per essere mostrati al cliente potrebbe aver accelerato il lavoro con qualche problema di produzione: “Non nel mio caso - ha spiegato Marini con una tesi che poi è stata comunque sostenuta anche da tutti gli altri espositori - perchè comunque in questo periodo qualcosa deve essere pronto. A Prima ho collezioni che in parte sono complete e già montate nei campionari e altre invece da completare”.“Abbiamo sempre pronto qualcosa a fine luglio - dice Matteo Magnini del Lanificio di Vaiano - quindi non c’è stato molto anticipo, anche perchè ormai siamo abituati a fare campioni. Le collezioni sono vicine al completamento ben prima delle fiere e quello che è rimasto esposto

fuori dai campionari qui a Prima sarà di sicuro esposto con ordine a Milano o a Parigi”.Soddisfatto come imprenditore ma anche e soprattutto come presidente di Pratotrade Alessandro Benelli si gode il successo della fiera, visto che proprio a lui arrivano i complimenti dei presenti: “A molti è piaciuto anche l’impatto visivo e il percorso espositivo chiaro e lineare - ha detto - ma anche i numeri ci hanno dato conforto. So che alcuni membri dello staff di Milano Unica sono venuti a Firenze per una ovvia e normale esigenza di scoprire Prima. Con loro non ci sono ormai più contatti nel pieno rispetto delle rispettive scelte ma posso già confermare che il nostro consorzio non sarà a Milano neppure all’edizione invernale, tano più che abbiamo già richieste ulteriori di espositori per Prima, che rimane aperta a tutti ma che continuerà a fare selezione per tenere alta la qualità dei tessuti e delle aziende”.I clienti sembrano aver apprezzato le collezioni, anche se alcune incomplete: “A questo punto dell’anno molti hanno le colllezioni quasi del tutto pronte - ha concluso Benelli - anche perchè il

Debutto positivo per la nuova manifestazione ideata da Pratotrade

16 11 luglio 2009

Ciardi, tante idee valide e tre fiere in agenda Tra gli industriali di Prato c’è anche chi, pur accettando con entusiasmo la nascita di Prima, ha deciso di non interrompere l’esperienza di Milano Unica, confermando la propria presenza al Portello a settembre.Uno di questi è Sandro Ciardi, titolare di Ultra e Dinamo: “Noi abbiamo impostato il commerciale sulle fiere - spiega - e quindi parteciperemo anche a Milano Unica, oltre ovviamente all’irrinunciabile Première Vision. Uno dei vantaggi di Prima è di non essere in competizione nei tempi con altre fiere e se le date di questa fiera resteranno ancora distanti da Milano e Parigi come lo sono adesso non ci sarà il rischio di bruciare le collezioni. I clienti verranno qui e poi faranno il saldo a Milano. E in più c’è il pregio di svolgersi in contemporanea con la Vintage selection, che offre molti spunti per la ricerca”.Ultra e Dinamo saranno a Milano sotto le insegne di Moda In.

1711 luglio 2009

Sandro Ciardi

cosiddetto Armany Day (quando la maison e lo stilista scelgono i tessuti per le future collezioni, ndr) c’è già stato dieci giorni prima della nostra fiera e molti articoli sono stati presentati direttamente dalle aziende”.A completare la soddisfazione di Pratotrade c’è il commento di Vincenzo Pagano, direttore di Pratotrade: “Abbiamo avuto una risposta superiore alle aspettative - ha detto il direttore seduto negli spazi per la stampa allestiti da Pratotrade - perchè c’erano tante incognite legate al lancio di una manifestazione nuova, Gli espositori hanno lavorato tanto e bene e noi abbiamo avuto l’intuizione giusta sull’anticipo delle collezioni, andando incontro alle esigenze di mercato. non è possibile fare un raffronto diretto con Milano Unica perchè sono diverse le date e le offerte di moda, anche perchè qui da noi c’è l’abbinamento con i filati e il confezionista può avere un quadro più ampio e

tempi più distesi per lavorare alle collezioni dopo aver visto le proposte di tessuto”.Il successo di Prima, sia pure da confermare e verificare nelle edizioni future, può far nascere rimpianti o rimorsi per la scelta fatta a suo tempo di lasciare Firenze per andare a Milano Unica?“No - ha spiegato pagano - perchè in quei momenti le indicazioni dei mercati erano di fare una fiera unica e internazionale per i prodotti italiani. Purtroppo Milano Unica internazionale non lo è mai diventata, restando sempre nell’ombra di Première Vision e lasciando le aziende insoddisfatte. Qui a Firenze in effetti i clienti vengono volentieri e ce lo fanno capire ma ogni cosa ha una sua giustificazione e la scelta fatta allora ne aveva”.

Matteo Grazzini

18 11 luglio 2009

Vigevano Verona Valle del Liri Valdinievole-Lamporecchio Val Vibrata Val Seriana Urbania Solofra Schio-Thiene-Valdagno Santa Croce sull’Arno Sanremo San Mauro in Pascoli San Marco dei Cavoti San Giuseppe Vesuviano Riviera del Brenta Prato Pombia Oleggio-Varallo Nocera Inferiore-Gragnan Nevano-Aversa-Trentola Montebelluna Marcianise Lucca Lecco Grumello del Monte Grumo Fusignano-Bagnacavallo Fermano-Maceratese Empoli Ducenta Como Castelgoffredo Castrano Carpi Biella Barletta Assisi Asse del Sempione Arzignano

Vigevano Verona Valle del Liri Valdinievole-Lamporecchio Val Vibrata Val Seriana Urbania Solofra Schio-Thiene-Valdagno Santa Croce sull’Arno Sanremo San Mauro in Pascoli San Marco dei Cavoti San Giuseppe Vesuviano Riviera del Brenta Prato Pombia Oleggio-Varallo Nocera Inferiore-Gragnan Nevano-Aversa-Trentola Montebelluna Marcianise Lucca Lecco Grumello del Monte Grumo Fusignano-Bagnacavallo Fermano-Maceratese Empoli Ducenta Como Castelgoffredo Castrano Carpi Biella Barletta Assisi Asse del Sempione Arzignano

i distretti dell’area moda

E’ Simone Paci il nuovo presidente del Consorzio Progetto Acqua: dopo i 16 anni di presidenza di Ivo Vignali il Consiglio

Direttivo ha eletto il titolare della Lavatura Industriale La Fonte spa scrivendo un nuovo capitolo nella storia del consorzio.Paci, 42 anni, ha salutato e ringraziato a nome delle 250 imprese del Consorzio Ivo Vignali, che rimane membro del Consiglio Direttivo. Il nuovo presidente ha tracciato subito i piani per il suo mandato: salvaguar-dia dell’autonomia della Gida, realizzazione della fognatura industriale ed azioni per il contenimento delle tariffe saranno i capisal-di della nuova presidenza, così come lo era-no di quella uscente.“Le sfide che si presentano alle nostre im-prese sono numerose e molto impegnative – ha detto Paci – e dobbiamo affrontare la crisi dalla nostra scomoda posizione di terzisti gravati di oneri particolarmente pesanti dovuti al nostro profilo di imprese energivore, a forte intensità di manodopera e, motivo della nostra presenza in Progetto Acqua, idroesigenti. Siamo riusciti ad otte-nere di poter realizzare una fognatura ad esclusivo uso industriale, che comporterà investimenti per 18 milioni. Un impegno gravoso, ma anche un motivo di rassicura-zione: costruirla per noi privati comporterà anche gestirla, e siamo certi di poter conte-

nere in questo modo le tariffe di fognatura, ora insostenibili. Il precedente c’è ed è Gida, la cui gestione virtuosa consente di limitare gli aggravi sulle imprese. Anche per questo siamo decisi a lottare per preservarne il ruo-lo e l’autonomia. Sia su Gida che sugli altri temi ci aspettiamo il massimo impegno sia dalle nuove amministrazioni locali che dal Governo nazionale.”E proprio le tariffe hanno fatto da ordine del giorno ad una parte della riunione. del nuo-vo consiglio Publiacqua ha infatti evidenzia-to un utile di più di 8 milioni, con premi ai dipendenti da 2mila euro di media: cifre che hanno creato sconcerto nel Progetto Acqua. Publiacqua, accusata da più parti, si è di-fesa attribuendo l’aumento delle tariffe alla necessità di retribuire i capitali investiti dai soci e di effettuare investimenti ulteriori. Ma a Progetto Acqua fanno rilevare come “gli utili di Publiacqua, alimentati di fatto dagli incrementi delle tariffe, vadano per il 40% fuori area, essendo distribuiti al socio Acea, mentre il restante 60% va ai Comuni soci del territorio. Questi ultimi non hanno vin-coli per l’utilizzo di questi dividendi, che in-cassano ed usano a loro discrezione. Quella dovuta a Publiacqua somiglia quindi quasi più ad una tassa che ad una tariffa, hanno concluso i Consiglieri di Progetto Acqua, decisi più che mai a svincolarsi per quanto possibile dai servizi del gestore di area me-tropolitana”.

Progetto AcquaPaci nuovo presidente

PRATO

Gli strumentiper il creditotargati Camera

PRATO

Quattro strumenti innovativi per favorire l’accesso al credito. Sono quelli elaborati dalla Camera di Commercio di Prato e per i quali sono stati stanziati complessi-vamente 960 mila euro.Uno sforzo eccezionale attuato per rispondere alle sollecitazione di associa-zioni di categoria e imprese. Il 13 luglio la presentazione del “poker” durante un seminario nel corso del quale le impre-se potranno entrare in contatto con i responsabili delle singole iniziative per avere chiarimenti sui bandi.“Abbiamo cercato di rispondere alle ne-cessità delle imprese – commenta Catia Baroncelli, segretario generale della Camera di Commercio di Prato – met-tendo in campo una serie di strumenti che sono stati studiati per rispondere alle esigenze sia delle microimprese che delle imprese più strutturate L’obiettivo è sostenere progetti innovativi e di rilancio delle imprese, per dare la possibilità alle iniziative più interessanti, anche se di dimensioni modeste, di prendere forma”. Pronta e positiva la risposta degli isti-tuti creditizi all’invito della Camera di Commercio a sostenere alcune iniziative, facendosi partner di un bando per i microfinanziamenti. “La collaborazione del mondo bancario - aggiunge Catia Baroncelli - è stata importante; credo che siamo riusciti a porre le premesse per dare forma ad altre iniziative di questo genere. Da parte loro le banche hanno lamentato le difficoltà che a volte incontrano nel dialogare con le imprese, dalle quali non riescono a ottenere le informazio-ni che richiedono; allo stesso tempo anche le imprese lamentano difficoltà di dialogo con il sistema creditizio, che non sempre è attento ai progetti. Per questo la nostra iniziativa ospita anche un intervento formativo su questo punto, che speriamo sia il primo di una serie più articolata”.

Simone Paci

1911 luglio 2009

Vigevano Verona Valle del Liri Valdinievole-Lamporecchio Val Vibrata Val Seriana Urbania Solofra Schio-Thiene-Valdagno Santa Croce sull’Arno Sanremo San Mauro in Pascoli San Marco dei Cavoti San Giuseppe Vesuviano Riviera del Brenta Prato Pombia Oleggio-Varallo Nocera Inferiore-Gragnan Nevano-Aversa-Trentola Montebelluna Marcianise Lucca Lecco Grumello del Monte Grumo Fusignano-Bagnacavallo Fermano-Maceratese Empoli Ducenta Como Castelgoffredo Castrano Carpi Biella Barletta Assisi Asse del Sempione Arzignano

i distretti dell’area modaVigevano Verona Valle del Liri Valdinievole-Lamporecchio Val Vibrata Val Seriana Urbania Solofra Schio-Thiene-Valdagno Santa Croce sull’Arno Sanremo San Mauro in Pascoli San Marco dei Cavoti San Giuseppe Vesuviano Riviera del Brenta Prato Pombia Oleggio-Varallo Nocera Inferiore-Gragnan Nevano-Aversa-Trentola Montebelluna Marcianise Lucca Lecco Grumello del Monte Grumo Fusignano-Bagnacavallo Fermano-Maceratese Empoli Ducenta Como Castelgoffredo Castrano Carpi Biella Barletta Assisi Asse del Sempione Arzignano

Sono stati siglati i primi contratti di insediamento in Piemonte gestiti dal Centro estero per l’internazionalizzazione. A Biella sono due le aziende che hanno usufruito della misu-ra regionale, messa in campo per portare ricadute sul territorio in termini di innovazione, occupazione e ricerca.La vocazione tessile è stata confermata dal nuovo insediamento di Tessiltaglio e di Fili-dea, joint venture con un primario gruppo industriale turco, che si avvarrà delle compe-tenze di Politecnico e Città Studi per sviluppare progetti di ricerca e sviluppo nel campo delle fibre ad alto contenuto tecnologico nell’ambito industriale, sportivo e della sicurez-za. Nelle due aziende troveranno occupazione 75 addetti.

Ecco i primi contratti di insediamento

C resce l’interesse delle imprese vicentine per il sud est asiati-co e alle prospettive di svilup-po degli affari in quell’area.Confindustria Vicenza ha

preso parte con alcune aziende vicentine alla missione imprenditoriale organizzata da Confindustria, Ice e Abi a Singapore e in Malesia, nel cuore dell’Asean, una delle zone economiche del mondo che sta dando maggiori segnali di vitalità e di crescita. La missione è stata guidata da Adolfo Urso, viceministro allo sviluppo economico, nel quadro delle missioni economiche per la promozione del “Made in Italy” che il no-stro Paese sta sviluppando da tempo. La delegazione vicentina è stata guidata da Roberto Ditri, vicepresidente di Confindu-stria Vicenza con delega all’internaziona-lizzazione, e ha avuto modo di raccogliere informazioni di mercato e stringere nuove alleanze.

“La missione ha incontrato due realtà mol-to diverse - spiega Ditri - perchè Singapore è il salvadanaio dell’Asia, un paese di 4,5 milioni di abitanti che apprezza molto il made in Italy, una piazza finanziaria e lo-gistica che sta ovviamente soffrendo di più una crisi che è nata proprio nel mondo del-la finanza., mentre Singapore continua co-munque a rappresentare una base commer-ciale formidabile per chi fosse interessato a penetrare con i propri prodotti i mercati asiatici, in particolare quelli del Sud Est asiatico”.Ditri ha anche partecipato con il vicemi-nistro Urso e il vicepresidente nazionale di Confindustria, Paolo Zegna, a una serie di meeting con il Governo e la Confindu-stria malese, cin la quale Confindustria sta sviluppando ulteriori collaborazioni e ha firmato un Memorandum che si annuncia molto promettente.

Le impreseguardano a sud est

VICENZA

125 milioniper le aziende Uib

Grazie ad un accordo con Biverban-ca L’Unione apre nuove possibilità finanziarie per le proprie aziende.L’accordo sul credito vuole fronteg-giare gli effetti della crisi economica sul sistema industriale locale. Tra le misure immediatamente “cantiera-bili” c’è lo stanziamento, da parte di Biver, di due plafond di credito, con scadenza 31 dicembre 2009, da destinare alle imprese associate: la prima consistente in un plafond di 100 milioni di euro complessivi, per operazioni a breve termine (salvo buon fine, anticipo fatture, import, export, anticipo ordini), la seconda da 25 milioni di euro complessivi, per operazioni di medio e lungo termine destinate ad investimenti, consolidamento e/o ristrutturazione del debito, capitalizzazione delle imprese.Le linee di credito saranno aggiun-tive rispetto ai fidi in essere per le imprese già clienti di Biverbanca, fa-vorendo così un’iniezione di liquidità in azienda. Nel patto anche la dispo-nibilità della banca ad esaminare le richieste delle aziende associate per il riscadenzamento delle rate 2009 e 2010 dei finanziamenti già in ammortamento.Il vicepresidente Uib Rodolfo Botto Poala è soddisfatto sia per lo stan-ziamento “molto significativo”.

BIELLA

BIELLA

20 11 luglio 2009

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i distretti dell’area moda

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COMO

Fondi di qua e di là del confine: sono stati infatti appro-vati i bandi di finanziamento per l’innovazione Como – Canton Ticino. I bandi prevedono l’erogazione di incentivi alle imprese che si distinguono per ricerca e in-novazione all’interno del territorio transfrontaliero: 175 mila euro per le idee innovative, 140 mila per sostenere nel primo anno di vita le imprese situate all’interno dei Parchi tecnologici della provincia di Como e del Canton Ticino, in Svizzera. Obiettivo dei finanziamenti, creare una comunità dedita all’innovazione tra Como e la Sviz-zera.

I bandi per l’innovazione con il Canton Ticino

C omo dichiara di nuovo “guer-ra” alla Cina, e lo fa con il pie-no appoggio di Andrea Ron-chi, ministro per le Politiche europee. Presente a Como per

un confronto con le associazioni imprendi-toriali, l’esponente del governo ha stimolato riflessioni su molteplici aspetti dell’economia locale, tessile in primo luogo, partendo dalla considerazione che contraffazioni e concor-renze sleali vanno combattute in ogni modo. Il ministro Ronchi ha anche rimarcato la scarsa capacità degli imprenditori italiani nell’ottenere fondo comunitari, che pure ci sono, e ha puntato il dito contro una classe burocratica e amministrativa lontana anni luce rispetto a quelle degli altri Stati europei. Di fronte alle perplessità dei molti impren-

ditori intervenuti nella sede di Confindustria Como per l’incontro, Ronchi – accanto a lui il parlamentare comasco Alessio Butti, il leader degli industriali lariani Ambrogio Taborelli e il presidente della Camera di commercio Paolo De Santis – ha invitato a non desistere: “Per troppi anni siamo andati in Europa con il cappello in mano – ha detto – come fosse-ro elemosine quelle e non aiuti di cui anche l’Italia ha diritto”. E oggi che la situazione è estremamente difficile, proprio le risorse europee assumono un valore ancora più im-portante e vanno sfruttate al meglio. Circa la Cina, il ministro per le Politiche comunitarie ha assicurato “una dura battaglia contro la contraffazione e a favore dell’etichettatura” anche nel settore tessile.

g.c.

Ronchi appoggia la battagliacontro la concorrenza sleale cinese

COMO

“S.O.S. impresa”: sta tutta nel nome la missione della iniziativa della Camera di commercio di Como e della facoltà di Giurisprudenza dell’università dell’Insu-bria, e cioè aiutare le aziende in questi tempi di crisi.L’iniziativa prevede infatti uno sportello all’interno dell’ente camerale comasco dedicato appunto alle problematiche generate dalla difficilissima situazione economica generale e alle possibili azioni di risanamento delle aziende.“Non è nostra intenzione sostituirci ad altri organismi – ha spiegato Mauro Frangi, membro della giunta camerale – ma offrire un aiuto in più un po’ in ogni settore” .Lo sportello “S.O.S. impresa” è insomma un primo punto informativo per poi intraprendere percorsi e scelte più approfondite.Oltre alla Camera di commercio e all’uni-versità dell’Insubria, sono coinvolti nella sperimentazione tutte le associazioni di categoria del territorio.

L’sos delle impreseraccolto da Cciaae università dell’Insubria

COMO

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CARPI

CampusDellaModa (CDM) e i responsabili di 25 imprese cinesi leader nel settore del tessile guidate, per l’occasione dalla pre-sidentessa della China National Textiles Development Center Li Binhong. si sono incontrate a Carpi al termine di un tour tra le eccellenze italiane in ambito moda, organizzato da The European House Ambrosetti. ”E’ un grande onore per CampusDellaModa essere stati contattati da The European House Ambrosetti per fissare questo incontro - ha detto il direttore di CDM Philip Taylor - soprattutto perché ha confermato che tutto lo staff CDM sta lavorando nella giusta direzione e che le sue credenziali sono già forti, soprattutto consi-derando che siamo nati da poco”. Presenti all’appuntamento non solo alcune delle più importanti Associazioni di Categoria del ter-ritorio, come Confindustria e Cna di Modena ma anche alcune im-portanti aziende del territorio – tra cui Marty Mode, Fashion Log – Beretti Group, Cosabella e Gipsy Industries, chiamate da CDM (progetto Carpi Promotion Point) a presentare la propria attività.

Il CampusDellaModa ha incontrato da 25 imprese cinesi

Accordo tra Sistema Moda Italia e l’univer-sità Liuc Carlo Cattaneo per una sinergia tra le esigenze del mondo accademico ri-spetto allo studio del settore tessile e moda e quelle delle imprese, interessate ad acquisire sempre nuovi strumenti per risultare più competitive sul mercato.La convenzione è stata sottoscritta dal presidente della Liuc Paolo Lamberti e dal presidente di Sistema Moda Italia Michele Tronconi. Sistema Moda Italia vuol rilan-ciare lo studio e la conoscenza dell’industria legata al tessile-abbigliamento, sviluppare la cultura d’impresa del settore e promuovere percorsi di informazione e di formazione dei propri soci.La Liuc sarà il partner di questo rilancio, avendo dedicato da sempre una particolare attenzione al tessuto economico italiano.“Questo accordo - spiega il Rettore del-la Liuc Andrea Taroni - consentirà un approfondimento delle tematiche di politica industriale e dei loro effetti sui mercati, nonché studi e ricerche sull’evoluzione e sulle tecniche di gestione dei mercati stessi”.Il presidente Lamberti ha parlato della missione dell’università: “Vogliamo sempre più – ha detto - che la nostra università sia considerata come un punto di riferimento

per il sistema produttivo, come un centro di diffusione della cultura d’impresa, come un’istituzione al servizio dello sviluppo dell’impresa e della società”.Michele Tronconi ha invece illustrato i mo-tivi della scelta della Liuc quale partner per far fronte alle esigenze di studio del settore: “La Convenzione – ha detto - nasce da una finalità che accomuna i firmatari: quella

di studiare ed approfondire la conoscenza di uno dei settori più importanti dell’indu-stria. La conoscenza dell’evoluzione degli scenari aziendali è essenziale per rimanere competitivi a tutti i livelli. Si tratta di una condizione necessaria, anche se non suffi-ciente, per continuare a fare impresa e crea-re valore, anche nell’interesse dei territori e delle comunità in cui l’azienda è inserita”.

Liuc e Smi studiano insiemeVARESE

L’analisi dei mercati e l’evoluzione degli scenari tra i temidella convenzione firmata da Tronconi e Lamberti

2111 luglio 2009

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