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IL FASCISMO: dalle origini alla II guerra mondiale BENITO MUSSOLINI Nasce nel 1883 a Predappio vicino Forlì, figlio di Alessandro, fabbro, socialista più volte processato, e Rosa Maltoni maestra elementare. Studia prima al collegio salesiano, poi nel collegio Carducci di Forlimpopoli. Nel 1900 si iscrive al partito socialista, si diploma maestro elementare. L'anno seguente emigra in Svizzera nel 1902 per sottrarsi al servizio militare. Dal 1909 è segretario della Camera del lavoro a Trento e direttore di un settimanale socialista. Espulso dagli austriaci si stabilisce a Forlì dove dirige la federazione socialista. E’ esponente dell’ala rivoluzionaria del PSI. Nel 1912 ottiene l’espulsione della destra riformista e assume la direzione dell’Avanti! E’ neutralista all’atto della scoppio della guerra ma in pochi mesi (ottobre) passa all’interventismo più aperto per questo è espulso dal PSI. Fonda nel novembre 1914 Il Popolo D’Italia. Combattente per due anni (15-17) torna al giornale assumendo posizioni sempre più lontane dal socialismo. Dopo Caporetto (17) sostiene la necessità di una dittatura militare. Il 23 marzo 1919 fonda i Fasci Italiani di Combattimento e forma le prime squadre d’azione. L’IDEOLOGIA “La mia dottrina - scriverà Mussolini nel 1932 - era la dottrina dell’azione. Il fascismo nacque da un bisogno di azione e fu azione”

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Page 1: IL FASCISMO: dalle origini alla II guerra mondiale · Web viewe precari formati da coalizioni troppo eterogenee incapaci di stabilire accordi di coalizione (in 4 anni 6 ministeri:

IL FASCISMO: dalle origini alla II guerra mondiale

BENITO MUSSOLINI

Nasce nel 1883 a Predappio vicino Forlì, figlio di Alessandro, fabbro, socialista più volte processato, e Rosa Maltoni maestra elementare. Studia prima al collegio salesiano, poi nel collegio Carducci di Forlimpopoli. Nel 1900 si iscrive al partito socialista, si diploma maestro elementare. L'anno seguente emigra in Svizzera nel 1902 per sottrarsi al servizio militare. Dal 1909 è segretario della Camera del lavoro a Trento e direttore di un settimanale socialista. Espulso dagli austriaci si stabilisce a Forlì dove dirige la federazione socialista. E’ esponente dell’ala rivoluzionaria del PSI.

Nel 1912 ottiene l’espulsione della destra riformista e assume la direzione dell’Avanti!E’ neutralista all’atto della scoppio della guerra ma in pochi mesi (ottobre) passa all’interventismo più aperto per questo è espulso dal PSI.Fonda nel novembre 1914 Il Popolo D’Italia. Combattente per due anni (15-17) torna al giornale assumendo posizioni sempre più lontane dal socialismo. Dopo Caporetto (17) sostiene la necessità di una dittatura militare. Il 23 marzo 1919 fonda i Fasci Italiani di Combattimento e forma le prime squadre d’azione.

L’IDEOLOGIA“La mia dottrina - scriverà Mussolini nel 1932 - era la dottrina dell’azione. Il fascismo nacque da un bisogno di azione e fu azione”

ATTIVISMO: si ispira a George Sorel (violenza delle masse unico mezzo per trasformare la società) e ad Alfredo Oriani (missione imperiale e civilizzatrice dell’Italia nel mondo). Ma solo dopo il consolidamento del regime il fascismo cercò di darsi una dottrina e il tentativo più coerente fu quello del filosofo neoidealista Giovanni Gentile (1875-1944)

L’IDEOLOGIA GENTILIANA

Diritti e aspirazioni dell’individuo si attuano solo in quanto subordinati ai valori e agli interessi della comunità nazionale. Lo Stato ne è unico depositario e garante.Lo Stato teorizzato da Gentile è uno Stato corporativo nel quale datori di lavoro e lavoratori collaborano nell’ottica della Solidarietà tra le classi. In Gentile si incontrano Hegel (conservatorismo) ed il socialismo anche se vi è il netto rifiuto della lotta di classe di Marx e dell’internazionalismo.Divieto di sciopero

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I SIMBOLI: IL FASCIO LITTORIOMazzo di verghe in olmo o betulla, tenute insieme da corregge rosse nelle quali era inserita una scure: insegna e strumento del potere coercitivo dei magistrati della Roma antica. Venne assunto a simbolo dell’unità e libertà del popolo durante la Rivoluzione Francese poi nel Risorgimento. Fu riesumato da Mussolini come insegna del Partito Fascista

Le interpretazioni del fascismo Il fascismo come “crisi di valori” e “malattia morale” (Croce) Il fascismo come “rivelazione” (Gobetti, Mack Smith) Il fascismo come reazione capitalistica (storiografia marxista) Il fascismo come ideologia delle classi medie (Salvatorelli, De Felice) Il fascismo come forma di modernizzazione (Organski, Germani) L’adesione al fascismo come “fuga dalla libertà” (Fromm)

LE FASI DEL FASCISMO nell’interpretazione di De Felice:

Movimentista (19-22) Parlamentare (22-25) Il regime (25-38) Caduta del consenso (38-43) Ritorno alle origini (dopo il 43)

FASE MOVIMENTISTA Biennio rosso (19-20): occupazione delle fabbriche e delle terre Diffusione di velleità rivoluzionarie: massimalisti del PSI, sindacalisti

rivoluzionari, nazionalisti, arditi Settembre 19 impresa di Fiume: ribellione alla legalità dello stato 16 novembre 19: elezioni politiche col sistema proporzionale, suffragio universale

maschile Successo di PSI (32%) e PPI (20%), partiti di massa Liberali perdono la maggioranza parlamentare Nessun eletto fascista

Nuova conformazione del Parlamento: governi instabili e precari formati da coalizioni troppo eterogenee incapaci di stabilire accordi di coalizione (in 4 anni 6 ministeri: Orlando, Nitti, Giolitti, Bonomi, 2 Facta)

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La guerra aveva favorito concentrazioni industriali e finanziarie, ma il 20-22 è il periodo critico della riconversione. Si scatena la Crisi di società industriali ed il fallimento di istituti bancari.

Conseguenze:- inflazione colpisce i piccoli investitori, clima di sfiducia- necessità intervento dello stato- gruppi economici per stabilizzare la situazione fiancheggiano e finanziano il fascismo

FASE MOVIMENTISTA Acutizzarsi dell’illegalità e di violenze delle camicie nere cause:

Sciopero generale Torino aprile 20Nascono i consigli di fabbrica iniziano le occupazioni delle fabbriche. Gramsci li sostiene; dal PSI nasce il PCI (apr 21) e si staccano i riformisti (ott 22) di MatteottiGiugno 20 torna Giolitti che si pone come mediatore

Questione fiumana: trattato di Rapallo (nov 20) e sgombero della città Abolizione prezzo politico del pane Leggi per colpire redditi più alti e profitti di guerra

CHI COMPONEVA LE CAMICIE NERE? Ex combattenti della Grande Guerra rimasti senza lavoro. Soprattutto ex Arditi,

con il loro culto del capo (ras), Ex ufficiali di complemento,Ceto medio borghese, giovani.

Agosto 22 sciopero generale di protesta dei sindacati anarchici e socialisti contro

le violenze fasciste. Mussolini lancia ultimatum allo stato che ristabilisca l’ordine.

LA SVOLTA DELLA FASE MOVIMENTISTA Ottobre 22 Mussolini a Napoli annuncia la marcia su Roma delle camicie nere

27 ottobre marcia su Roma. Il re non firma lo stato d’assedio e invita Mussolini a formare il governo

INIZIA LA FASE PARLAMENTARE 31-10-22 primo governo Mussolini, ministero di coalizione

Mussolini concentra su di sé presidenza del consiglio, ministeri degli esteri e degli interni e chiede poteri speciali per il Parlamento con il Discorso del 16 novembre del ‘22

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FASE PARLAMENTAREStrategia di assorbimento:

22-24 ministro dell’istruzione G. Gentile, 23 riforma scolastica e direzione dell’Enciclopedia Italiana

Associazione Nazionalista si fonde nel 23 col PNFIncoraggia scissione del PPI, portando dalla sua parte l’ala destraNon cessano le aggressioni delle Camicie Nere;

dicembre 22 spedizione punitiva a Torino, eccidio di sindacalisti e operai gennaio 23 Mussolini le legalizza: fondazione Milizia Volontaria Sicurezza

Nazionale esercito parallelo all’esercito regolare

Politica economica: politica fiscale: smantella i provvedimenti Giolitti linea liberista: privatizzazioni, libertà degli scambi, pareggio del bilancio

espansione industriale ma soppressione libertà sindacale, depressione dei salari, orientamento corporativo

Rapporti con la Chiesa:benevolenza iniziale attraverso varie iniziative, deferenza verso l’istituzioneintenzione di riformare la legislazione ecclesiastica, ma le associazioni cattoliche vengono colpite da violenza.

ANTIFASCISMO:cecità generale nei confronti della natura del fascismoantif. di coloro che erano stati battuti dal colpo di statoantif. degli oppositori intransigenti, minoritario (Gramsci, Sturzo, Amendola…)

Aprile 23 dura linea antifascista del PPIMussolini licenzia ministri popolari

Luglio 23, legge Acerbo: eliminazione sistema proporzionale, 2/3 dei seggi della Camera a chi ottiene almeno 25% dei voti.

Elezioni indette per aprile 24Azioni squadriste, omicidio di don Minzoni

DON MINZONIParroco di Argenta, nel ferrarese, fu ucciso a bastonate da squadristi fascistiEra il 23 agosto del 23

Mussolini propone il “listone” di alleanza nazionale

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Risultato clamoroso: 65% dei votiTutti i candidati eletti, 374 seggiNe fanno le spese tutti gli altri partiti

Maggio 24 il socialista Matteotti denuncia alla Camera violenze e brogli elettorali. Rapito, è assassinato in giugno. Il cadavere viene trovato 2 mesi dopo

È la secessione detta dell’Aventino: obiettivo è isolare il fascismo e costringere il re a liquidare Mussolini. I deputati dell’opposizione abbandonano il Parlamento. Ma il re non interviene.

3 GENNAIO 25“Se le frasi più o meno storpiate bastano per impiccare un uomo, fuori il palo e fuori la corda! Se il fascismo è stato una associazione a delinquere, io sono il capo di questa associazione a delinquere!”È l’annuncio della dittatura

FASE DEL REGIMEIl discorso del 3 gennaio del 25 inizia la dittatura: Mussolini assume su di sé la responsabilità storica e morale dell’uccisione di Matteotti. Il Duce procede all’edificazione dello stato fascista emanando le leggi fascistissime. Fa chiudere sedi di partito, sostituisce direttori dei giornali, sopprime la libertà di stampa e di associazione; scioglie e vieta tutti i partiti, ad eccezione del PNF; Dichiara decaduti i deputati dell’opposizione.

Con la legge del 24/12/25 il capo del governo non è più responsabile dinanzi al Parlamento e può emanare norme giuridiche senza approvazione della Camera

I sindaci (podestà) vengono nominati dal governo, abolisce i consigli comunali Lo Statuto Albertino è formalmente tenuto in vigore, ma svuotato dei suoi

contenuti liberaliLo stato totalitario tende al controllo di ogni forma di vita civile, culturale, associativa, alla repressione del dissenso, all’uniformità in tutti i campi.Repressione del dissenso:

26 dicembre ripristino pena di morte e istituzione del Tribunale Speciale Per la Difesa dello Stato

27 creazione dell’OVRA, polizia segreta 28 nuova legge elettorale, per la lista unica 30 Codici Rocco di diritto e procedura penale

Fine della libertà sindacale:- subordinazione allo stato delle organizzazioni sindacali, riconosciute solo due, una per gli imprenditori, l’altra per i lavoratori, affidate a dirigenti fascisti27 Carta del Lavoro ad opera del ministro Bottai

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- 34 istituite 22 corporazioni

IL REGIME E I GIOVANI Fascistizzazione della scuola (riforma Gentile 1923) Organizzazioni giovanili (Figli della Lupa, Balilla, Avanguardisti, Gioventù

italiana del Littorio 37) Promozione di attività sportive e ricreative Dal 25 al 31 controversie con la Chiesa Cattolica (monopolio educativo dello

stato)

LE ORGANIZZAZIONI DI MASSA Obbligatorie Opera Nazionale Dopolavoro per il tempo libero, circoli di fabbrica e di quartiere Op. Naz. Maternità e Infanzia, assitenza alle donne Promozione di attività di socializzazione, sportive, ricreative

IL PARTITO FASCISTAColossale organismo burocratico, compiti estesissimiIl Duce nomina il segretarioSovrapposizione partito-stato28 Gran Consiglio del Fascismo, organo di consulenza di Mussolini, diventa istituzione dello stato39 sopprime la Camera dei Deputati

IL PARTITO FASCISTAIscrizione al partito obbligatoria per tutti i dipendenti pubbliciStruttura dualistica del regime: Duce accanto al Re, federali accanto ai prefetti, milizia fascista accanto al regio esercito

IL REGIME E LA CULTURAUtilizzo dei mass media per la propaganda: stampa, cinema, informazione 26 Accademia di Italia, 25 istituto Luce, Cinecittà nel 37Utilizzo della censuraRipresa in chiave attualizzata di temi della tradizione romana in ogni campo

IL REGIME E LA CULTURAControllo della scuola e della educazione (32 obbligo del giuramento di fedeltà al regime per i docenti universitari) 37 Min Cul PopL’obiettivo è la “nazionalizzazione” delle masseRestituire agli italiani il senso e l’amore della patriaUna antica appartenenza per una nuova grandezza

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BENEDETTO CROCE (1866-1952)Attorno a lui e alla sua rivista “La Critica” si raccolse l’opposizione della culturaNel 25 Manifesto degli Intellettuali AntifascistiLA CRITICA (1903-1944)Dopo il 1925 "La Critica" ritorna al suo severo e libero programma di studi e nel fascicolo del 20 gennaio 1926 avverte che offrirà soprattutto "saggi di storia costruiti con criteri filosofici e insieme narrata con concretezza e ricchezza di particolari".Intorno a Croce durante gli anni del regime si forma il vuoto. Nel 1923 era cessata la collaborazione di Gentile e sulle pagine de "La Critica" rimangono pochi nomi (Adolfo Omodeo, Guido De Ruggiero, Francesco Flora).

LA PERSECUZIONE DEGLI ANTIFASCISTIOppositori morti in seguito ad aggressioni: Amendola, GobettiIn esilio: don Sturzo, Nenni, Togliatti, Salvemini, Turati, i RosselliGramsci detenuto per 9 anni Controllo poliziescoSi formano nuclei clandestini antifascisti

REGIME ED ECONOMIAFase liberista 22-25Fase dirigista 26-30Fase statalista 30-39

REGIME ED ECONOMIA Protezionismo doganale Corporativismo Rivalutazione della lira Taglio dei salari pubblici Enti economici pubblici (IMI; IRI) Autarchia economica dal 36 Depressione del 29, culmina nel 32 Battaglie del grano dal 25 Bonifica di territori paludosi e malsani (delta del Po, paludi Pontine) Politica demografica e dell’occupazione Pesante carico di imposte indirette Squilibrio città-campagna, nord-sud

REGIME E POLITICA ESTERA Gode all’inizio della fiducia e dell’appoggio dei governanti inglesi e francesi

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Firma il Trattato di Locarno nel 25 e annette Fiume previo accordo con la Yugoslavia nel 24

Imperialismo: occupa Corfù (23) e interviene in Albania (26) su cui instaura un protettorato

Promuove il Patto delle Quattro Potenze (33) Partecipa alla conferenza di Stresa che denuncia il riarmo della Germania (35) Ruolo di mediatore internazionale Ottobre 35: invade l’Etiopia, nel maggio 36 viene proclamato l’Impero La Società delle Nazioni infligge all’Italia sanzioni economiche La Gran Bretagna è contraria all’espansione dell’Italia nel Mediterraneo:

Mussolini si avvicina a Hitler

POLITICA ESTERA AVVICINAMNETO ALLA GERMANIA E ALLA GUERRA Luglio 36 interviene a favore di Franco nella guerra civile spagnola Ottobre 36 Asse Roma-Berlino Novembre 37 aderisce al Patto AntiKomintern con Germania e Giappone Marzo 38 approva l’Anschluss dell’Austria Settembre 38 a Monaco Hitler, Mussolini, Daladier e Chamberlain si accordano

per lo smembramento della Cecoslovacchia Aprile 39 Italia occupa la Albania Maggio 39 Patto d’Acciaio con Hitler (reciproca assistenza tra i due stati in caso

di guerra difensiva o offensiva) Allo scoppio della II GUERRA MONDIALE proclama la non belligeranza

IL REGIME E LA CHIESA 27 iniziano trattative per risolvere la “questione romana” 11 Febbraio 29 Patti Lateranensi (trattato, concordato, convenzione) Crisi dei rapporti: governo fascista aspira al monopolio delle attività educative Dopo le leggi razziste del 38 la Chiesa prende posizione contro la politica

discriminatoria verso gli ebreiI PAPI IN EPOCA FASCISTAPIO XI (Achille Ratti) 12-2-22 10-2-392 encicliche: una di giudizio sul Reich tedesco e una sulla questione socialePIO XII 12-3-39 9-10-58 (Eugenio Pacelli)2 encicliche: una sulla difesa e sacralità della vita e una sui mezzi di comunicazione di massa

Le leggi razziali Dopo la pubblicazione di un “Manifesto per la difesa della razza” Agosto 38 provvedimenti volti a limitare diritti politici e civili della minoranza

israelita

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Prima dell’Asse (36) Mussolini aveva atteggiamenti filosionisti! Ebrei esclusi dalla scuola, dai pubblici uffici, dal servizio militare Vietati i matrimoni misti

RIASSUMENDONel 28 febbraio 1922 Mussolini organizzò la marcia su Roma. Entrò nella capitale e Vittorio Emanuele III lo incaricò di formare il nuovo governo.

Nel 1924 ottenne la maggioranza alle elezioni e assunse la responsabilità dell’assassinio del sindacalista Giacomo Matteotti il quale denunciò i brogli elettorali.La secessione detta dell’Aventino: obiettivo è isolare il fascismo e costringere il re a liquidare Mussolini. I deputati dell’opposizione abbandonano il Parlamento. Ma il re non interviene

4 dicembre ’25 leggi fascistissime inizio della dittaturaMussolini:

Sciolse tutti i partiti politici Proibì lo sciopero Limitò la libertà di stampa Abolì le libere elezioni Istituì un Tribunale speciale per condannare gli oppositori.(Antonio Gramsci, Sandro Pertini,

Filippo Turati). Creò il Gran Consiglio del Fascismo.

Mussolini aumentò la produzione agricola: bonificò le zone paludose dell’Agro Pontino, della Maremma Toscana, e in Sardegna. Assegnò dei premi a chi produceva di più.

Chiese al Papa Pio XI la riappacificazione e, nell’11 febbraio del 1929, firmarono un Concordato chiamato Patti Lateranensi. Il Papa riconosceva Roma come capitale d’Italia e l’Italia dava al pontefice pieni poteri sulla Città del Vaticano.

Nel 1935 Mussolini invase l’Etiopia, proclamò l’ Impero dell’Africa Orientale Italiana ed il re VittorioEmanuele III divenne Imperatore d’Etiopia.

Nel 1939 Mussolini firmò Le leggi razziali contro gli Ebrei e consolidò la sua Alleanza con Adolf Hitler firmando il Patto d’ acciaio.

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PRESA DEL POTERE DA PARTE DEL FASCISMO

Crisi economica del primo dopoguerra Crisi politica del primo dopoguerra

Malcontento sociale

Ceti medi: paura del

comunismo

Operai:biennio rosso

Nazionalismo

Crisi dei partiti tradizionali e

ascesa dei partiti di massa

Sottovalutazione del fenomeno

fascista (liberali, Giolitti)

Divisioni nel Partito socialista

Delusione dei reduci

Mito della vittoria mutilata

Violenza squadristica