il pensiero ambientalista irrompe in america latina

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Questo libro presenta un primo approccio di questo pensiero attraverso le riflessioni di Lenín Cardozo Parra, un scrittore e filosofo latinoamericano delle tematiche ambientali. Un profondo conoscitore della situazione ambientale del suo paese Venezuela e il mondo, fondatore di diversi movimenti ambientalisti e promotore di leggi ambientali. Nel nostro Continente, in particolare in America Latina, essere un ambientalista in un paese sottosviluppato, como il Venezuela, dove la sua agenda pubblica è piena di irrisolti problemi sociali, è definitivamente un atto temerario, per non dire quasi eroico, stoico o chisciottesco, è una follia. Eppure, dove apparentemente tutto è contro, la salvezza di questo pianeta è nelle mani degli ambientalisti e questa visione che difende dal punto di vista ambientale "un mondo migliore", nacque da questo subcontinente con Lenín Cardozo Parra. Siamo testimoni eccezionali di un mondo con nuove realtà e sfide che meritano nuove strategie, nuovi pensieri.

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Page 1: Il pensiero ambientalista irrompe in america latina

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Page 2: Il pensiero ambientalista irrompe in america latina

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Hugo E. Méndez U.

IL PENSIEROAMBIENTALISTA IRROMPE IN AMERICA LATINA. Un'inferenza

attraverso gli scritti di Lenín Cardozo Parra.

Prima edizione.

Non è permesa la riproduzione totale o parziale di questo libro senza la preventiva

autorizzazione per scritto dei titolari di copyright.

Copyright di questo numero:

Copertina: Ángel Emiro Sánchez, Primavera, 1996.

Hugo E. Méndez U. 2015.

Editoriale Erato, 2015.

Isla Dorada, Maracaibo.

Concetto, Editing, Montaggio e Composizione: Hugo E. Méndez U.

[email protected]

Stampato nella Repubblica Bolivariana del Venezuela. 18 di novembre di 2015:

Giornata della festività della Madonna del Rosario di Chiquinquirá. La Vergine

Morena.

Page 3: Il pensiero ambientalista irrompe in america latina

3

Un'inferenza attraverso gli scritti

di Lenín Cardozo Parra

Page 4: Il pensiero ambientalista irrompe in america latina

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"Non conosco una persona che non abbia sentito parlare dei miracoli. Gesù,

Buddha e santi provenienti da ogni angolo della terra, facitori di eventi

straordinari. Libri e libri che raccontano eventi insoliti. Credo che tutti noi

abbiamo il potere di cambiare il corso degli eventi, per quanto drammatici ci

sembrano, se cambiamo il nostro modo di vedere il mondo.

Credo anche nei miracoli che accadono quando molte persone aprono gli occhi

e mettono assieme le loro volontà con un obiettivo comune."

Edith Monge, giornalista e poeta venezuelana

“Io chiamo umano ciò che è più nella natura, quello che è più vicino alle

primitive impressioni.”

Simón Bolívar (1826)

"Solo quando l'ultimo albero sia morto, l'ultimo fiume avvelenato e l'ultimo

pesce pescato, vi renderete conto che non si può mangiare il denaro.”

Sabiduría indoamericana

Le persone abbastanza folli

quanto basta per pensare che possano cambiare il

mondo sono quelle che lo cambiano.

Annuncio «Piensa diferente» de Apple, 1997

“I giunchi sono appassiti nel lago, e nessun uccello canta”.

Keats

Page 5: Il pensiero ambientalista irrompe in america latina

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Dedicato

All'Istituto Niños Cantores di Zulia, nel 40° anniversario della sua

fondazione. Oggi giorno della festività di Nostra Signora del Rosario di

Chiquinquirá, la Vergine Morena. E in un modo speciale dedico questo libro al

mio maestro Mons. Gustavo José Ocando Yamarte, meglio conosciuto come il

Padre. Avendo seminato nel mio cuore l'amore a Dio, alla Sapienza e alla mia

Patria.

Infinitamente riconoscente.

Page 6: Il pensiero ambientalista irrompe in america latina

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L’Autore

Mgs. HUGO ENRIQUE MENDEZ URDANETA, Giornalista e

professore universitario. Scrittore e ambientalista. Studi

realizzati nell’Università Pontificia Salesiana di Roma, 1984-1993.

Master in Scienze della Comunicazione Sociale, Specializzazione

Manager Televisivo, Laurea in Scienze della Comunicazione

Sociale; Master in Educazione per la Scuola e la Comunicazione

Sociale, Laurea in Scienze della Educazione. Baccalaureato in Scienze

dell’Educazione. Libri scritti: El pensamiento ambientalista irrumpe en Latinoamérica.

Una inferencia a través de los escritos de Lenín Cardozo Parra, Isla Dorada, Editorial

Erato, 2015. Die lange und kurvenreiche Straße von Umweltschützern. Übersetzung: Doris

Barboza. Isla Dorada, Editorial Erato, 2015. Árboles emblemáticos del Zulia, Isla Dorada,

Editorial Erato, 2015. 2º edición. Come co-editore, La Metaecología y su horizonte

poético, Isla Dorada, Editorial Erato, 2015. El largo y zigzagueante camino de los

ambientalistas. Isla Dorada, Editorial Erato, 2015. Di come essere ambientalista e non

morire nell’intento. Isla Dorada, Edicciones Erato, 2015. Tesi di laurea: La struttura

comunicativa della festa religiosa del popolo. Ricerca e documentazione televisiva

dell'Infiorata di Spello. (Lever Franco), 01-01-1993. La integración del niño con handicap

en la escuela primaria. Analisís de la literatura italiana. (Natale Zanni), 01-01-1988.

Baccalaureato: La concepción universitaria según Andrés Bello. (José M. Prellezo), 01-

01-86. Redattore responsabile della Pagia web: https://anca24italia.wordpress.com.

Giornalista della ONG Fundación Azul Ambientalistas www.azulambientalistas.

org, email: [email protected] e il Blog: http://hugoemendez.blogspot.

com

Page 7: Il pensiero ambientalista irrompe in america latina

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Ringraziamenti

Al Maestro Lubio Cardozo e Ing. Lenín Cardozo Parra per avermi permesso di

iniziare questo meraviglioso viaggio che è il viaggio attraverso la natura. Sono

tornato a stupirmi. Grazie!!!

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Contenido

Dedicato 5 L’Autore 6 Ringraziamenti 7 Contenuto 8 Introduzione 10

0. A modo di dialogo: Nell'angolo del pensiero di Hugo E. Méndez U. Intervista a Ing. Lenín Cardozo Parra

1. Mgs. Hugo E. Méndez U. Intervista a Ing. Lenín Cardozo Parra: Essere

ambientalista e non morire nell’ intento 14

1. Il pensiero Ambientalista: riflessioni di Lenín Cardozo Parra

1. El MANIFIESTO AMBIENTALISTA: cosmovisión del Planeta Azul, la

Madre Tierra, Hallp`amama o Pachamama. 26

2. Io sono ambientalista 30 3. La lunga e sinuosa strada degli ambientalisti 32 4. Di come essere un ambientalista e non morire nell’intento 34

5. Da muralisti conservazionisti a giornalisti ambientalisti 38

6. Dall’ideologie al pensiero ambientalista 40

7. Parliamo il linguaggio del XXI secolo, il linguaggio ambientalista 42 8. America Latina: ambientalista, al di là delle ideologie 44 9. América Latina: lo sviluppo sostenibile e la crescita responsabile? 46 10. Prospettiva ambientale 50

11. Sociología dell'ambiente, lo spazio necessario delle conoscenze per

salvare il pianeta 52

12. Crisi alimentare, biocarburanti e biocombustibili 54 13. Il mistero delle due madri 58

14. Un mondo migliore 60

15. Chi vive, chi muore, Ave Cesare! 62

16. Chi sei tu? 65 17. Meglio promuovere che vietare 67

Page 9: Il pensiero ambientalista irrompe in america latina

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18. Ecologia della testimonianza 68

19. L’amore per le mascotte 70 20. Le città in bianco e nero 72 21. L'eredità generazionale 74 22. Non ci sarà un’altro giorno 76 23. Il buon povero e la classe media1 78

24. C'è bisogno dei poveri, più sono e meglio è! 81

25. Otilia la bambina fra la spazzatura 83 26. I bambini smeraldi di Colombia 85 27. I bambini gabbiani 87 28. I Bambini di piombo di Bajos de Haina e La Oroya 89 29. I bambini i più sensibili alla contaminazione 91

30. La Terra è viva 93

31. Grazie alla vita 95

2. Il pensiero ambientalista di Lenín Cardozo Parra attraverso le interviste

1. La realtà ambientale in America Latina. Intervista a Lenín Cardozo

Parra di Hugo E. Méndez U. 98

2. Crisi alimentare e il futuro dell’umanità. Intervista a Lenín Cardozo

di Hugo E. Méndez U. 102

Page 10: Il pensiero ambientalista irrompe in america latina

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Introduzione

Ci sono due tipi di pensieri che hanno cambiato il corso dell'umanità: i pensieri

filosofici, artistici, religiosi e i pensieri politici. I primi trascendono perché non

rimangono nel circostanziale, diventano verità inconfutabili e riferimenti storici

universali; i secondi muovono l'umanità dentro una circostanza o situazione, sono

emozionali e pragmatici. Alla fine del diciannovesimo secolo e per tutto il

ventunesimo secolo sorgono pensieri, macerati nel corso degli ultimi secoli, che

irrompono la logica della vita, tra cui la proposta ambientalista.

Questo libro presenta un primo approccio di questo pensiero attraverso le

riflessioni di Lenín Cardozo Parra, un scrittore e filosofo latinoamericano delle

tematiche ambientali. Un profondo conoscitore della situazione ambientale del suo

paese Venezuela e il mondo, fondatore di diversi movimenti ambientalisti e

promotore di leggi ambientali.

Nel suo libro, "Crítica a la Razón Productiva de la Modernidad y Discurso Filosófico

Ambientalista Postmoderno", Maracaibo, Editorial Universidad Cecilio Acosta, 2006,

Cardozo gestisce una posizione critica sulla tesi dello sviluppo sostenibile e

durevole, perché per lui, questa tesi è diventata sempre più globalizzata e si

espanse rapidamente ai paesi del Terzo Mondo.

Questa tesi è stata inserita nelle figure amministrative delle istituzioni e le

organizzazioni statali e sono stati raccolti risultati per essere esposti in diversi

Vertici sulla terra, il tema dello sviluppo sostenibile e durevole, con una visione

individuale, razionale e materialista e che punta verso il consumo di mercato,

diventa l'emblema del discorso dei paesi sviluppati, essendo attuabile solo per

questi paesi. Per i paesi in via di sviluppo, diventa evidente come proposta

discorsiva, simbolica e promettente del progresso che non corrisponde alla sua

realtà ambientale, sociale ed economica.

La sua lunga carriera di studioso della materia, risale agli anni '80, quando nei suoi

giorni dell'università Lenín Cardozo Parra fondò l'ONG Azul Ambientalistas a

Maracaibo, in Venezuela (www.azulambientalistas.org).

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In questo senso è opportuno e necessario scavare un pò di più sulla Fondazione

Azul Ambientalistas. Essa è una ONG ambientalista, creata il 1° settembre 1986

presso l’Università di Zulia, Maracaibo, Venezuela, con lo scopo di proteggere

l’ambiente. È una organizzazione che realizza azioni dirette non-violente e di

ricerca per raggiungere i suoi obiettivi, assumendo i suoi approcci nel rigore

scientifico e nelle iniziative di attivismo riflessione/cittadina attraverso

l'educazione ambientale.

È la terza ONG, in longevità, che affronta il tema della tutela dell'ambiente del

Continente Americano –la prima, La Società Conservazionista Sierra Club in

California, Stati Uniti d’America, nel 1892, Società, la quale fonda il Parco

Nazionale di Yellowstone; e, la seconda, una fortunata derivazione del movimento

post Hippie, chiamato Greenpeace a Vancouver, in Canada, nel 1971, che ha

assunto la sfida di riportare i primi esperimenti nucleari nel Pacifico.

Ed è qui che entriamo all'elemento filosofico e trascendentale, perché è stato da

Azul Ambientalistas dove fu costruito la corrente di pensiero chiamato

ambientalismo, 29 anni fa. Prima di loro, la questione della difesa della natura si

parlava da un'impostazione naturalista, conservazionista o ecologista. Essendo la

prima guidata dalle Società Conservazioniste e l'ultime dagli ecologi e scienziati,

ma non c'era uno spazio discorsivo per il cittadino medio. Quindi, questi giovani

negli anni '80, davanti alla necessità di chiarire e precisare che è l'ambiente che

deve essere difeso (non al “medio” –mezzo- ambiente, come lo chiamano gli

europei, perché l'ambiente è un insieme) si sono definiti i cosiddetti "ambientalisti".

Gli ambientalisti cominciarono da questa premessa: coloro che preservano e

proteggono le aree naturali sono chiamati conservazionisti, se coloro che studiano

l'Ecologia sono chiamati ecologisti, quindi i cittadini normali e comuni del pianeta,

ma con sensibilità che difendono l'ambiente con passione gli chiameremo

ambientalisti.

Se è vero che la storia del pensiero universale dell'umanità è segnato dai Greci,

attraverso gli scolastici fino il postmodernismo, non ho dubbi che la dominante per

secoli a venire sarà il pensiero ambientale.

Page 12: Il pensiero ambientalista irrompe in america latina

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Nel nostro Continente, in particolare in America Latina, essere un ambientalista in

un paese sottosviluppato, como il Venezuela, dove la sua agenda pubblica è piena

di irrisolti problemi sociali, è definitivamente un atto temerario, per non dire quasi

eroico, stoico o chisciottesco, è una follia. Eppure, dove apparentemente tutto è

contro, la salvezza di questo pianeta è nelle mani degli ambientalisti e questa

visione che difende dal punto di vista ambientale "un mondo migliore", nacque da

questo subcontinente con Lenín Cardozo Parra. Siamo testimoni eccezionali di un

mondo con nuove realtà e sfide che meritano nuove strategie, nuovi pensieri, un

altro modo di intendere la vita.

Secondo cardozo, definitivamente il futuro sarà influenzato non dalle religioni, né

dai paesi egemoni, o aziende o transnazionale, ma dal pensiero ambientalista.

Ed a questo io lo chiamo la fine delle ideologie utopiche, una divertente Follia.

Ecco vi presentiamo una raccolta di scritti dalla narrativa di Lenín Cardozo Parra

da dove viene costruita, secondo il mio giudizio, la piattaforma discorsiva del

pensiero ambientalista, il loro impatto e lo sviluppo futuro.

Hugo E. Méndez U., giornalista ambientalista venezuelano | ANCA24 Italia

Isla Dorada, 18 di novembre di 2015. Giornata della festività della Madonna del

Rosario di Chiquinquirá, la Vergine Morena.

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A modo di dialogo:

Nell'angolo del pensiero di Hugo E. Méndez U.

Intervista a Ing. Lenín Cardozo Parra

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1 Essere ambientalista e non morire nell’intento. Mgs. Hugo E. Méndez U. Intervista a Ing. Lenín Cardozo Parra

Ing. LENÍN CARDOZO PARRA,

Ecologista. Scrittore venezuelano e

ambientalista. Studi realizzati

nell’Universidad del Zulia, Univer-

sidad Complutense de España,

Universidad de Burgos de España.

Corsi post-universitari in MBA,

Management Pubblico, Filosofia e

Storia.

Dottore in Scienze. Direttore

esecutivo Canal Azul 24

https://anca24latam.wordpress.com/ y Blue Chanale 24 www.bluechannel24.com.

Libri escritti: Die lange und kurvenreiche Straße von Umweltschützern. Übersetzung: Doris

Barboza. Isla Dorada, Editorial Erato, 2015. Árboles emblemáticos del Zulia, Isla Dorada,

Editorial Erato, 2015. 2º edición. Come co-editor, La Metaecología y su horizonte

poético, Isla Dorada, Editorial Erato, 2015. El largo y zigzagueante camino de los

ambientalistas. Isla Dorada, Editorial Erato, 2015. Di come essere ambientalista e non

morire nell’intento. Isla Dorada, Ediciones Erato, 2015. Desarrollo Sustentable. Mito o

Realidad. Maracaibo, Ediciones Erato, 2007. Crítica a la Razón Productiva de la

Modernidad y Discurso Filosófico Ambientalista Postmoderno. Maracaibo, Editorial

Universidad Cecilio Acosta, 2006. PDVSA Dos Pasos Atrás. Maracaibo, Ediciones

Erato 2004. 25 Historias Cotidianas. Maracaibo, Ediciones Chepa, 2000. Fondatore e

Direttore Esecutivo della ONG Fundación Azul Ambientalistas

www.azulambientalistas.org, email: Lení[email protected] e il Blog

http://Leníncardozo.blogspot.com.

Lenín cardozo Parra, sensibile, semplice ma intelligente e profondo conoscitore

della situazione ambientale del suo paese Venezuela e il mondo, fondatore di

Page 15: Il pensiero ambientalista irrompe in america latina

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diversi movimenti ambientalisti e promotore di leggi ambientali come una sfida

per dimostrare quanto danno produce lo stesso uomo per un certo numero di

agenti inquinanti che devono essere osservati con grande cura da parte dei

governi, così lo dimostra la sua recente proposta che cerca una Legge Penale per la

protezione del Lago di Maracaibo e il Lago di Valencia, oggi, è uno degli

editorialisti su questioni ambientali più letti in America Latina.

La sua lunga carriera di studioso della materia, risale agli anni '80, quando nei suoi

giorni dell'università Lenín Cardozo Parra fondò l'ONG Azul Ambientalistas a

Maracaibo, in Venezuela (www.azulambientalistas.org).

Da questo nuovo spazio Lenín ci assicura che si trova “dove dovrebbe essere" e

"facendo quello che deve fare", la tutela dell'ambiente, alla ricerca di ogni spazio

possibile per continuare ilsuo lavoro ambientalista verso una vita migliore per

tutti.

L’ambientalista Ing. Lenín Cardozo ha parlato con me.

È vero, che presso l'Università di Zulia è stata fondata la terza

ONG Ambientalista più grande d'America?

Sì. 29 anni fa, per l'esattezza il 1º settembre 1986, abiamo fondato

presso l'Università di Zulia l’Organizzazione Non Governativa –

ONG- “Azul Ambientalistas”. È la terza ONG, in longevità, del

continente americano –la prima Sierra Club in California, Stati

Uniti d’America, nel 1892 e la seconda Greenpeace in

Vancouver, Canada, nel 1971–. È stata un’organizzazione che fa

azioni dirette non violente, sostenendo le sue impostazioni nel rigore scientifico e

in iniziative di riflessione/attivismo cittadino, attraverso l’educazione ambientale.

Interrompe la scena, facendo notare che le mura della città non sono utilizzate

esclusivamente per la propaganda politica, ci meritiamo spazi puliti, pieni di opere

artistiche o con messaggi cittadini nella ricerca di un ambiente migliore, una

Page 16: Il pensiero ambientalista irrompe in america latina

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migliore qualità di vita. Siamo usciti a recuperare i muri delle strade con più di 300

“murales” con messaggi ambientalisti, ecologici e conservazionisti.

Qual è il problema principale della mancanza di interesse per il

degrado ambientale?

Nel bilancio di questi primi 15 anni del nuovo millennio, le

questioni ambientali e evidenza vari sforzi e accordi dichiarativi

compiuti dalle Nazioni Unite e poca o nessuna ulteriore azione,

gli stessi paesi invitati a fermare l'aggressione vile che oggi viola,

infrange la natura. Adesso sono descritti gli eventi più noti di

questo decennio perduto.

1. Cambiamenti climatici e Club degli inquinatori.

Ci sono stati 20 i Vertici per affrontare il Cambiamento Climatico. Nonostante

questo gran numero delle chiamate, dove il Cambiamento Climatico fu una

"scomoda verità", il club dei paesi inquinatori, "efficientemente", sono riusciti a

concordare, ma solo tra loro, per bloccare tutte le iniziative globali e non

permettere avanzare nessuna risoluzione avvincente e coordinata contro il

riscaldamento globale.

2. Il decennio dell'impunità ambientale.

L'inquinamento delle acque da petrolio, mercurio e sostanze tossiche negli ultimi

anni, anche con la tecnologia innovativa, fu terribilmente sproporzionato rispetto

ai decenni precedenti. Dove oltre ai mari e laghi, oltre la metà dei fiumi del mondo

sono contaminati. Il versamento nel Golfo del Messico, viene additata come la più

grande tragedia ambientale nella storia. Centinaia di incidente di grandezze

importante sono avvenuti in tutto il mondo in questo decennio e non c'è stato

nessun tribunale internazionale che giudicasse i responsabili di questi genocidi

ambientali. Il sistema giudiziario non esistette per i contaminanti.

Page 17: Il pensiero ambientalista irrompe in america latina

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3. Catastrofi naturali.

La natura ci ha dato indietro con eccedenza tanta punizione ricevuta e in questo

decennio, almeno ogni anno 250 milioni di persone sono state colpite. Soffriamo

avvenimenti singolari nella sua magnitudine, come ad esempio lo tsunami in

Indonesia nel 2004, di 8,9 gradi della scala Richter con epicentro difronteall'isola

indonesiana di Sumatra, il più grande tsunami della storia causando 226,408 morti

in dodici paesi che si affacciano sull'Oceano Indiano, nel 2006 lo tsunami sull'isola

indonesiana di Giava, lasciando circa 1.000 morti e 110.000 sfollati, di 7.7 gradi di

magnitudine, nel 2007, lo tsunami nelle Isole Salomone, causato da due terremoti,

uno di 8.1 gradi della scala Richter, seguito da un altro 7,6 gradi, con più di un

centinaio di morti e più di 5.409 sfollati.

4. Crisi alimentare e biocarburanti.

Appare sul mercato internazionale la tecnologia dei biocarburanti, viene avviata lo

spostamento di terreni dedicati alla produzione di cibo, per piantare in esse le

piante con proprietà di biocarburanti. Prevalgono le regole del mercato della

domanda e dell'offerta, perché è più redditizio produrre una tonnellata di

biocarburanti, che una tonnellata di patate o riso. Anche se la posta in gioco sia la

vita di milioni di persone, prodotto di carestie, che ogni giorno tendono ad essere

più alta nei continenti di Asia, Africa e America. In questo decennio, si sono create

le condizioni, che gli scienziati agroalimentari hanno chiamato il "tsunami

silenzioso", che non è altro che la previsione di grave inflazione alimentare a livello

internazionale prodotto della loro crescente scarsità, insieme con la siccità o

allagamento di terre fertili dovuto ai cambiamenti climatici. Questo profila,

affrontare il nuovo decennio con la carestia senza precedenti nei paesi poveri, che

saranno indifesi contro questo nuovo fenomeno.

5. Acqua potabile.

I conflitti sul controllo dei fiumi, laghi o falde acquifere, sono presenti in questo

primo e secondo decennio. Milioni di persone sono morte in tutto il mondo,

dovuto alla mancanza di acqua potabile. A questa realtà, si unì gli effetti del

cambiamento climatico che avviò un scioglimento accelerato dei ghiacciai, con ciò

si perde, la possibilità di avere acqua potabile in futuro perché questo va a mare e

si contamina. Le tecnologie di dissalazione che trasformano l'acqua di mare in

acqua potabile, in termini di una soluzione di massa, non è disponibile per i paesi

Page 18: Il pensiero ambientalista irrompe in america latina

18

poveri. Secondo le previsioni scientifiche, per questo nuovo decennio, ci sarà una

diminuzione delle precipitazioni. E nel momento in cui avvengano, verranno

seguite e concentrate, in modo molto più violenta e la siccità saranno più intense.

Tutto indica che le nazioni con capacità militari si preparano nel prossimo

decennio per "gestire" i grandi serbatoi di acqua potabile.

6. Biodiversità.

Il ventesimo secolo si è conclusa con 100 specie in via di estinzione, il primo

decennio del XXI secolo 1500 specie in pericolo sono stati inventariati. La

deforestazione in Amazzonia, che non ha mai cessato, nonostante le centinaia di

proteste e sacrifici di molti ambientalisti, è stata una delle principali minacceche

hanno messo in pericolo molte specie della sua flora e fauna. La pesca aggressiva

di balene, delfini e tonni diminuisce in proporzioni drammatiche queste

popolazioni. In Asia e in Africa, l'inventario delle specie minacciate è stato così

grande come quello effettuato in Amazzonia. Anche se l'ONU ha dichiarato il 2010

l'anno della biodiversità, nell'interesse di aumentare la consapevolezza

dell'importanza e la necessità di proteggere e conservare tutte le specie esistenti sul

pianeta, ancora è visibile la mancanza di volontà politica delle nazioni in

programmare azione su questo tema fondamentale.

Qual è stata la ragione per fondare il Gruppo Ambientalista di

LUZ, l’università, Azul Ambientalistas e Habitat?

Assumiamo frontalmente, la denuncia del inquinamento

atmosferico prodotto dalle emissioni del Complesso Petrochimico

nella regione del Zulia, che impunemente, trabocca senza alcun

controllo o filtri, tossici sia nell’atmosfera, così come nel Lago di

Maracaibo, producendo un alto tasso di cancro, malattie

respiratorie, malformazioni nei feti, malattie degli occhi, tra le

altre malattie.

Page 19: Il pensiero ambientalista irrompe in america latina

19

Simile segnalamento abbiamo mantenuto con l’estrazione del carbone nella Sierra

de Perijá, che si trova nella regione di Zulia, dove a parte di aggredire la natura e

spiazzare i suoi antichi abitanti, la comunità aborigena della zona, erano e sono

ancora i responsabili delle malattie respiratorie che soffrono la popolazione

circostante o vicina in cui l’estrazione viene effettuata.

È il leader della web Anca 24?, Quanto è importante la presenza

nei media per creare consapevolezza ambientalista?

Nel settore della comunicazione, la Fondazione Azul

Ambientalistas ha una squadra di lavoro multidisciplinare che

porta avanti due canali di notizie sulla realtà ambientale delle

Americhe Canal Azul 24 https://canalazul24web.wordpress.com/

y Blu Channel 24 www.bluechannel24.com) e 4 agenzie di notizie

sull’ambiente dalle Americhe ANCA24, Noticias Ambientales,

Ecológicas y Conservacionistas desde las Américas; ANCA24 Canada,

Environmental, Ecologists and Conservationists News from the Americas e

ANCA24 Italia, Agenzia di Notizie Ambientaliste, Ecologiste e Conservazioniste

per le Americhe, ANCA24 Deutsch, Der Erste Umweltagentur Und Erhaltung

Ecolog für Amerika.

1. Sito web: http://www.azulambientalistas.org/.

2. NOTIazul: Órgano Divulgativo de la Fundación Azul Ambientalistas.

3. CANAL AZUL 24: https://canalazul24web.wordpress.com/.

4. BLUE CHANNEL 24: https://bluechannel24web.wordpress.com/.

5. ANCA24: Noticias Ambientales, Ecológicas y Conservacionistas desde las

Américas. https://anca24latam.wordpress.com/.

7. ANCA24 CANADA: Environmental, Ecologists and Conservationists News

from the Americas http://anca24canada.wordpress.com/.

8. ANCA24 ITALIA: Notizie Ambientaliste, Ecologiste e Conservazioniste

dalle Americhe http://anca24italia.wordpress.com/.

Page 20: Il pensiero ambientalista irrompe in america latina

20

9. ANCA24 Deutsch, Der Erste Umweltagentur Und Erhaltung Ecolog für

Amerika https://anca24deutsch.wordpress.com/.

Secondo il contatore di GOOGLE, al mese ci visitano più di 300.000 internauti

ambientalisti.

Il tuo profilo parla di una persona che vive nello studio, quanto

è importante questo?

Lo studio permette di vedere il mondo da un'altra prospettiva,

aiuta a focalizzare la realtà con occhi nuovi e argomenti. È

pertanto necessario studiare, indagare permanentemente con

disciplina. Ho un Santo o sono devoto di un santo, che fa molti

miracoli: "San Studio," a lui gli devono quanto poco o molto ho

raggiunto in questa esistenza.

Quando si propose gli obiettivi al momento di avventurarsi

nelle aree di cui sopra, ha mai pensato di avere successo, nel

senso dei risultati? Quali sono stati i risultati della tua lotta?

Essere un ambientalista in un paese sottosviluppato, como il

Venezuela, dove la sua agenda pubblica è piena di irrisolti

problemi sociali, è definitivamente un atto temerario, per non

dire quasi eroico, è una follia. Eppure, dove apparentemente

tutto è contro, la salvezza di questo pianeta è nelle mani degli

ecologisti, ambientalisti. Viviamo in un mondo di nuove realtà e

sfide che meritano nuove strategie, nuovi pensieri.

Page 21: Il pensiero ambientalista irrompe in america latina

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Nell’area di educazione ambientale la Fondazione gestiona campagne a livello di

scuola, con il suo Programma ECOSCUOLA, e di sensibilizzazione dell’aziende

con il Programma ECOAZIENDE.

Nel ambito scientifico la Fondazione Azul Ambientalistas coordina in

collaborazione con il Centro di Educazione Popolare “Jesús Ortega Rosario” (CEP),

la Estación Biológica “Pueblos de Aguas” per lo studio della flora costiera e della

biodiversità.

La Fondazione Azul Ambientalistas, assume con responsabilità la sfida e il sogno

della conquista di un mondo migliore. Allarmando e orientando sui problemi

ambientali che minacciano la biodiversità, l’ecosistema, la fauna, la flora e tutto ciò

che riguarda lo spazio vitale di tutti. Il nostro pianeta TERRA.

Cosa dobbiamo fare per migliorare il nostro ecosistema?

Il nostro esempio individuale è il primo passo. E tutto si riferisce a

chiederci di essere un cittadino migliore, una persona migliore.

Imparare ad apprezzare il fatto che anche in paesi come il nostro,

siamo dei privilegiati, perché si ha l'acqua potabile, che abbiamo

alcuni servizi inimmaginabili per molte persone nel mondo e

questo che sembra quotidiano, irrilevante, è un tesoro.

Che la somma di consumo giornaliero di cibo, carburante, tra l'altro, che si

traducono a sua volta in una grande produzione di rifiuti, emissioni di gas in

atmosfera, acque di scarico che, oltre le nostre case, si filtrano negli acquiferi, fiumi

e mari, che hanno un impatto sull'ambiente. Ambiente dove abitatano anche altre

comunità non-umane che saranno direttamente colpite, se non controlliamo gli

iper consumi.

Page 22: Il pensiero ambientalista irrompe in america latina

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Che dobbiamo imparare e spiegare, che la natura ha una rete di corrispondenti,

che qualsiasi danno ambientale fatto da noi in qualsiasi parte del mondo, oceani o

continenti colpisce dal Polo Nord alla Patagonia. Che il cambiamento climatico, il

riscaldamento globale, la diminuzione dello strato di ozono, i terremoti o tsunami,

hanno smesso di essere parole o frasi lontane e che ogni giorno ci avvicinano di

più alla nostra vita quotidiana.

Gli ambientalisti del mondo, ci impegniamo attraverso questo manifesto per

compiere le sette azioni sacre per salvare la Terra: 1. Piantare alberi, 2. Proteggere

gli animali e la flora, 3. Gode il piacere dell’aria, 4. Rispetta l’acqua, 5. Amministra

il fuoco, 6. Ama la Terra e la Mamma Terra, la Hallp`amama o Pachamama e 7.

Ama la vita.

Difendiamo con tutta la forza dei nostri muscoli, il nostro pensiero, il nostro sentire

di patria in cui siamo nati e alla Madre Patria, dove ritorneremo per il viaggio

attraverso l’abisso dell’eternità, il Pianeta Azzurro, la Terra.

Ci sono politiche ambientaliste a tutti i livelli di governo?

Esistono una miriade di leggi a tutti i livelli di governo, a livello

nazionale, regionale e locale che sono sconosciuti dalla maggior

parte della popolazione.

Nella legislazione Ambientale Venezuelana possiamo trovare le

seguenti leggi, norme e regolamenti: Constitución de la

República Bolivariana de Venezuela, Ley de Gestión Integral de la Basura, Ley

Orgánica de Ambiente, Ley Penal del Ambiente, Ley de Aguas, Ley de Bosques y

Gestión Forestal, Ley de Zonas Costeras, Ley de Gestión de la Diversidad

Biológica, Normas Técnicas de Ordenamiento para Regular la Captura,

Intercambio, Distribución, Comercio y Transporte de Tiburones, Ley de Pesca y

Acuicultura, Ley Orgánica de Prevención Condiciones y Medio Ambiente de

Page 23: Il pensiero ambientalista irrompe in america latina

23

Trabajo, Ley Sobre Sustancias Materiales y Desechos Peligrosos, Planillas e

Instructivos del RASDA, Normas para el Control de Materiales Peligrosos y

Manejo de los Desechos Peligrosos, Normas de Clasificación de la Calidad del

Agua, Normas para la Clasificación y Control de Calidad de los Cuerpos de Agua

y Vertidos de Efluentes Líquidos, Reglamento sobre Guardería Ambiental,

Reglamento Parcial de la Ley Forestal de Suelos y Aguas sobre Repoblación, Ley

para la Protección de la Fauna Doméstica Libre y en Cautiverio.

Per rivedere tutti i permessi che esistono nel Ministero del Potere Popolare per

l'Ambiente in Venezuela, Sito web della Sociedad Venezolana de Derecho

Ambiental. Ed anche infinità di trattati internazionali in materia ambientale.

In questo senso, Azul Aambientalistas ha sollevato come proposta all’Assemblea

Nazionale tre leggi : Ley de Diversidad Biológica para el Lago de Maracaibo y

Lago de Valencia, Ley Penal para la Protección del Lago de Maracaibo y Lago de

Valencia, Ley para el Control de Residuos de Aparatos Eléctricos y Electrónicos.

Un ambientalista muore nell’intento, o si salva?

Molti sono morti nell’intento, crimini che di solito restano

impuniti. In America Latina, secondo il rapporto Deadly

Environment, realizzato dalla ONG Global Witness, è normale che

gli omicidi di ambientalisti rimangono impuniti. Ma la ricerca va

oltre e spiega che l'America Latina è la regione più pericolosa per

coloro che vogliono proteggere l'ambiente. Secondo i suoi dati,

ottenuti da fonti ufficiali, le vittime totali segnalati tra il 2002 e il 2014, che sono

stati 1208, l'80% sono nel subcontinente.

L'America Latina ha, inoltre, i due paesi più pericolosi per gli ambientalisti nel

mondo: Brasile, con 548 morti, e Honduras, con 109. Altri paesi della regione con il

più alto numero di omicidi di protezione dell'ambiente sono stati il Perù, con 58

Page 24: Il pensiero ambientalista irrompe in america latina

24

vittime, e la Colombia, con 52. Dove la morte è il climax, ma non l'unico atto

violento perpetrato contro gli ambientalisti, che sono sottoposti a minacce,

intimidazioni, insulti, percosse e rapina, per esempio.

Sebbene il numero di casi registrati della ricerca Global Witness sono

considerevoli, penso che sia molto di più di quelli ufficialmente registrati. Sono

stati uccisi morti più ambientalisti in questo ultimo decennio che giornalisti di

guerra.

Oggi, la tutela dell'ambiente è uno dei principali campi di battaglia dei diritti

umani. Mentre i governi discutono il testo di nuovi accordi globali, a livello locale

ci sono sempre di più persone in tutto il mondo che stanno già rischiando la loro

vita per proteggere l'ambiente.

Page 25: Il pensiero ambientalista irrompe in america latina

25

1. Il pensiero Ambientalista:

riflessioni di Lenín Cardozo Parra

Page 26: Il pensiero ambientalista irrompe in america latina

26

1 Il Manifesto Ambientalista: cosmovisione del Pianeta Azzurro, la Mamma Terra, Hallp`amama o Pachamama

L’epoca dei “sistemi” è passata.

L’epoca della costruzione della forma

essenziale del ente partendo della verità

dell’essere non è arrivata ancora...

M. Heidegger, Contributi alla

filosofia

A tutti gli esseri viventi differenti alla

razza umana, che d’ora in poi

“apellidaremos”, gli «humánidos»,

che essendo del regno animale o vegetale, ci accompagnano in modo essenziale -

per questo noi gli diamo il nostro cognome-, nella fantastica avventura sul pianeta

Terra.

Ai sette miliardi di esseri umani, registrati dall’Organizzazione delle Nazioni Unite

all’inizio del secondo decennio del secolo XXI, e a quelli che nasceranno nei

prossimi anni.

Siamo categorici nel definire l’ambientalismo di oggi come il sacro rispetto per il

dono della vita, l’eredità per coloro che vengono. È la ricompensa con il più

profondo amore alle nostre due madri, quella biologica e quella naturale (Mamma

Terra, Hallp`amama o Pachamama). Il riconoscimento a coloro che sono stati i

nostri genitori: alberi, montagne, fiumi, laghi, cielo.

È proteggere ai fratelli non-umani: invertebrati, vertebrati, anfibi, il regno vegetale.

È chiedere perdono per coloro che sono stati uccisi o rubati per allungare la nostra

vita. È la lotta per la vita che dà senso alla vita. È l’opposto alla crudeltà, all’avidità.

È la via della pace spirituale, senza sensi di colpa. È l’ultima utopia.

Page 27: Il pensiero ambientalista irrompe in america latina

27

Un ambientalista ha come missione di vita re-immaginare il mondo, capire e far

capire che tutte le specie che lo abitano hanno il diritto alla vita, e anche nell’ultimo

secondo o battito di cuore, dobbiamo difenderla con tenacia. Accettare l’esistenza

dell’«altro», è il primo impegno. Il quale noi comprendiamo e rispettiamo.

L’«altro» può essere una persona che la pensa diversamente da noi, con differenti

religioni, status sociale, razza. Ma anche lì devono essere incluse, naturalmente, le

diverse specie animali, vegetali, ecosistemi, habitat, l’acqua, l’aria, la terra su cui

andiamo tutti i giorni.

Il pensiero ambientalista è stato creato in America, l’America ha lanciato al mondo

il SOS dell’ambientalismo. America come un continente, porta nei suoi geni una

cosmovisione ambientalista, che proviene dai loro antenati indigeni, e nel secolo

XX , le prime azioni che hanno interpretato coraggiosamente la difesa della natura,

nascono dalla “zaga” di Greenpeace, a Vancouver, a ovest di Canada.

Ambientalisti hippies, hanno attirato l’attenzione del mondo per protestare con

indipendenza, senza compromessi con i partiti né legami con ideologie esistenti,

gli esperimenti nucleari nel Pacifico. Poi l’intolleranza e la persecuzione, di chi

hanno governato il paese in quella epoca, hanno costretto alla maggior parte dei

suoi fondatori a rifugiarsi in Europa. Era troppo sospettoso, durante la Guerra

Fredda, protestare per difendere il pianeta.

La proposta ambientalista, non è la terza via, non è il vestito nuovo di una sinistra

o una destra che vedono accorciate le loro offerte elettorali. Né, è un culto o una

nuova religione. Oggi è l’unica via, per valorizzare la vita. Viviamo nuove realtà

che richiedono ad urla nuove strategie. È ripensare un cambiamento nel nostro

contratto sociale settario per un contratto naturale inclusivo. Abbiamo bisogno di

codici etici globali. Modificare, cambiare il conservatore “senso comune” per un

senso ambientale.

L’essere umano ha la capacità di reinventarsi e il pianeta richiede di questa

metamorfosi, dell’intelligenza per sommare sforzi e “sapienze” specifiche,

generali, proprie, imparate o empiriche, ma tutte con un solo obiettivo comune,

preservare la Terra. Essere un ambientalista è una posizione di compromesso,

ferma e attivista. Non è comportarsi come lo struzzo, che davanti alla

Page 28: Il pensiero ambientalista irrompe in america latina

28

incomprensione o al pericolo mette la testa in un buco per sfuggire alla realtà.

Proteggere le specie –humanus e humánidos– nella natura, è la sfida.

L’antica lotta tra la civiltà e la Terra, dovrebbe scomparire radicalmente, sostituirla

con la convivenza amorevole, equivalente, mutuamente aportativa tra la Terra e la

civiltà -la pace fertile- per salvaguardare il più grande miracolo del Pianeta

Azzurro: l’esistenza.

In questo sforzo titanico dei migliori uomini e le migliore donne per cambiare il

corso del destino del mondo, per rimuoverlo dal futuro disastro nel quale lo ha

portato la follia umana, confluiscono –a livello scientifico, artistico, poetico,

filosofico, umanistico– gli ambientalisti, coloro che lavorano per proteggere la

natura, intesa come la diversità di flora e fauna, la bellezza dei paesaggi naturali,

un privilegio di cui gode la specie umana, come un luogo di svago, ricreazione e

contemplazione che deve essere rispettato così come è stato ereditato nel corso

della storia.

Gli ambientalisti come attivisti che chiedono una reciprocità attiva e feconda tra

l’uomo e l’ambiente, un rapporto generazionale, che non sia basato su un modello

di sfruttamento irrazionale e distruttivo delle risorse. Radicali nella difesa del

diritto al godimento della vita di tutte le specie.

Questo manifesto conclude con la proposizione di cinque faccende primarie

generali che deve realizzare l’ambientalista, ecologista:

1. Liberare lo spazio in cui viviamo: la casa o un appartamento il più possibile

dell’inquinamento ambientale (la preparazione per il riciclaggio dei rifiuti,

risparmio energetico, gestire bene l’acqua, mantenere l’ornamento).

2. Il monitoraggio del settore urbano in cui viviamo: rivitalizzare gli spazi verdi

(giardini, i viali, piazze, parchi). Riportare gli sversamenti di acqua potabile.

Combattere l’inquinamento acustico, ecc.

3. Fare pressione: ogni ambientalista può portare a gli enti governativi (comuni,

consigli comunali, consigli legislativi, governi, ministeri, ecc.) le loro proposte,

reclami e suggerimenti.

4. Divulgare: tutti gli ambientalisti dovrebbero usare i mass media a sua

disposizione (stampa, radio, televisione, social network, aule, spazi

Page 29: Il pensiero ambientalista irrompe in america latina

29

universitari). Per realizzare tutto ciò che è stato indicato nelle sezioni precedenti

così come nuovi contributi e idee.

5. Lo strumento politico: l’ambientalista assumerà, se necessario, funzioni

politiche forti per proteggere l’ambiente. Senza paura.

Gli ambientalisti del mondo, ci impegniamo attraverso questo manifesto per

compiere le sette azioni sacre per salvare la Terra:

1. Piantare alberi,

2. Proteggere gli animali e la flora,

3. Gode il piacere dell’aria,

4. Rispetta l’acqua,

5. Amministra il fuoco,

6. Ama la Terra e la Mamma Terra, la Hallp`amama o Pachamama.

7. Ama la vita.

Difendiamo con tutta la forza dei nostri muscoli, il nostro pensiero, il nostro sentire

di patria in cui siamo nati e alla Madre Patria, dove ritorneremo per il viaggio

attraverso l’abisso dell’eternità, il Pianeta Azzurro, la Terra.

Fondazione Azul Ambientalistas

Page 30: Il pensiero ambientalista irrompe in america latina

30

2 Io sono un ambientalista

Dedicato a Antulio Rondón, Elio Ríos,

Beatriz e Gustavo Nava Carrasquel.

Alla fine degli anni '80 consideriamo

apertamente assumere la difesa

dell'ambiente che era piuttosto una

novità nel Zulia. Iniziamo questa

epica avventura dipingendo

murales nella città di Maracaibo con

slogan su ciascuno dei problemi

ambientali che ci riguardavano.

Abbiamo preso parte dell'impeto

dei giovani muralisti cileni, figli di coloro che sono stati al riparo in questa terra

generosa prima del trauma della caduta di Allende, che nel frattempo studiavano

con noi presso l'Università di Zulia.

Nella città ci chiedevano chi eravamo, anche se nell’università ci chiamavamo

Movimiento 20 (20 punti per gli studenti e 00 punti per i partiti politici), ma fuori

del campus universitario non aveva senso esprimeci come un movimento

studentesco, perché il tema ambientale era un tema universale che andava al di là

di ogni confine accademico, sociale o politico.

Decisamente dovevamo concettualizzarci, definire la nostra ragione d'essere. Non

potevamo chiamarci ecologisti, perché non eravamo ecologisti, né biologi, né

naturalisti, né scienziati e tanto meno conservazionisti, perché non stavammo

conservando qualcosa in particolare, abbiamo voluto vedere noi stessi come un

semplice cittadino con bisogno di esprimerci nella protezione dell'ambiente,

ipotizzando azioni di strada e sfida, esponendo ai predatori e inquinatori nella

regione. Finalmente abbiamo concluso che se ci preoccupava l’ambiente ci avremo

chiamato ora e per sempre "ambientalisti".

Page 31: Il pensiero ambientalista irrompe in america latina

31

Così è nato il concetto di "made in Zulia, dall'Università di Zulia dal Venezuela". A

quasi 30 anni da definirci come donchisciotti della natura, oggi, ci sono oltre 8,5

milioni di siti web in tutto il mondo che parlano degli ambientalisti. Tuttavia,

siamo pochi, ma non così pochi come prima.

Come il cicala

Tante volte mi cancellerano,

tante scomparsi,

al mio funerale andai,

solo e piangendo.

Feci un nodo del fazzoletto,

ma mi dimenticai dopo

che non era l'unica volta

e continuai cantando.

María Elena Walsh, poetessa argentina

Page 32: Il pensiero ambientalista irrompe in america latina

32

3 La lunga e sinuosa strada degli ambientalisti

Il lungo cammino di quelli che

difendono la vita di ogni specie fino

all'ultimo battito.

Questa è la ragion d’essere degli

ambientalisti. Va oltre le parole, lo

enunciativo. Convinzione e affetto è

quello che ci muove. É l'energia che

ci dà l'ispirazione per andare avanti,

per attingere alla forza da dove non

se ne ha più per svolgere il compito,

la missione. Senza molto stridore ma

con fermezza se va avanti su cosa si deve fare. Noi ambientalisti contribuiamo a

un mondo migliore per tutti gli esseri che viviamo sul pianeta.

In questo mondo c'è posto per tutti e tutti sono importanti, tu sei qui per un

periodo, con un senso di essere.

La natura ci messe molto tempo per perfezionare ogni specie, avrà la sue ragioni

per farlo. É troppo banale continuare a pensare che l'uomo continui ad essere al

centro del mondo o l'universo. Noi siamo uno in più, forse con molta più

organizzazione, che abbiamo imparato presto a sviluppare strumenti, ma questo

non significa che questo primato dà a noi il diritto di sterminarci o sterminare ai

non-umani. Crudeltà, avidità, invidia, rancore, comportamenti unici della razza

dell'homo sapiens.

Secoli fa, abbiamo perso la possibilità di guardare le altre specie per imparare da

loro. A quanto pare l’unico importante è solo ciò che accade tra gli esseri umani.

La questione della tutela ambientale, è al di là del bene e del male. Della politica o

dell’economia. Sebbene per questo se dovrà capire la politica e l'economia. O tutte

le conoscenze necessarie.

Page 33: Il pensiero ambientalista irrompe in america latina

33

Non so se sono verdi o blu o qualsiasi colore che sicuramente lo avranno, di quello

che sono convinto è che l'impegno ambientale c’è ed è la mappa o percorso di

questo lungo cammino dei pellegrini e apostoli del nuovo secolo.

Page 34: Il pensiero ambientalista irrompe in america latina

34

4 Di come essere un ambientalista e non morire nell’intento

Essere un ambientalista in un paese

sottosviluppato, dove la sua agenda

pubblica è piena di irrisolti

problemi sociali, è definitivamente

un atto temerario, per non dire

quasi eroico. Eppure, dove

apparentemente tutto è contro, la

salvezza di questo pianeta è nelle

mani degli ambientalisti. Viviamo in

un mondo di nuove realtà e sfide

che meritano nuove strategie, nuovi

pensieri.

Quindi scrivo queste righe nel caso in cui alcuni decidono di unirsi a noi in questa

causa.

Un ambientalista ha come missione della vita re-immaginare il mondo, capire e far

capire che tutte le specie che lo abitano hanno gli stessi diritti e opportunità, oggi e

domani. La vita di coloro che abitano questo pianeta è un diritto, che fino

all'ultimo secondo dobbiamo difendere con tenacia. Cioè, noi accettiamo l'esistenza

del”altro”. Il quale noi comprendiamo e rispettiamo. L’”altro” può essere una

persona che la pensa diversamente da noi, con diverse religioni o fedi e razze. Ma

anche, possono essere le diverse specie animali, ecosistemi, habitat, che vivono e

convivono con noi su questo pianeta.

La causa ambientale, anche così incompresa è un ministero, è un apostolato, un

atteggiamento missionario, la cui ragione è risvegliare la coscienza, la riflessione,

nell'ambiente, nelle loro comunità, oppure lì dove si abbia la possibilità di

interagire con gli altri le numerose difficoltà in materia ambientale che oggi sta

vivendo la nostra città, stato, paese, continente e pianeta.

Page 35: Il pensiero ambientalista irrompe in america latina

35

E come possiamo contribuire ad aumentare la consapevolezza ambientale?

Il nostro esempio individuale è il primo passo. E tutto si riferisce a chiederci di

essere un cittadino migliore, una persona migliore.

Imparare ad apprezzare il fatto che anche in paesi come il nostro, siamo dei

privilegiati, perché si ha l'acqua potabile, che abbiamo alcuni servizi

inimmaginabili per molte persone nel mondo e questo che sembra quotidiano,

irrilevante, è un tesoro.

Che la somma di consumo giornaliero di cibo, carburante, tra l'altro, che si

traducono a sua volta in una grande produzione di rifiuti, emissioni di gas in

atmosfera, acque di scarico che, oltre le nostre case, si filtrano negli acquiferi, fiumi

e mari, che hanno un impatto sull'ambiente.

Ambiente dove abitatano anche altre comunità non-umane che saranno

direttamente colpite, se non controlliamo gli iper consumi.

Che dobbiamo imparare e spiegare, che la natura ha una rete di corrispondenti,

che qualsiasi danno ambientale fatto da noi in qualsiasi parte del mondo, oceani o

continenti colpisce dal Polo Nord alla Patagonia. Che il cambiamento climatico, il

riscaldamento globale, la diminuzione dello strato di ozono, i terremoti o tsunami,

hanno smesso di essere parole o frasi lontane e che ogni giorno ci avvicinano di

più alla nostra vita quotidiana.

Come organizzarsi per difendere la causa ambientale?

L’esperienza ci dice che il modo più diretto per partecipare, di sentirsi utile per il

nostro sforzo è quello di motivarci e incoraggiare ad organizzare o aiutare a creare

gruppi di volontariato o brigate ambientali, scolastiche, universitarie, comunitarie

e cittadine, nel nostro ambiente.

Di seguito si presenta una “mappa”, nei diversi livelli di organizzazione, che

permette realizzare modeste iniziative o attività, ma che insieme, hanno l’effetto di

sensibilizzazione, riflessione di non essere soli su questo pianeta, e che il nostro

contributo, piccolo o grande, sarà un contributo importante per l'ambiente in cui

viviamo.

Page 36: Il pensiero ambientalista irrompe in america latina

36

1.- Diventa un «nouvelle» ricercatore ambientale e giornalista:

In un primo livello di organizzazione, si può essere molto utile per l’ecologia e

l’ambiente, essendo un «nouvelle» ricercatore o giornalista ambientale, aiutando la

vostra comunità a conoscere le varie preoccupazioni su questi temi. Sicuramente in

molti mass media o mezzi di informazione, i vostri contributi saranno presi in

considerazione.

2. - Creazione di brigate ambientalisti:

Le brigate ambientaliste sono gruppi di giovani o adulti che si conformano per

attività specifiche, ad esempio, dipingendo murales su temi ecologici (in pareti ad

alta visibilità), mantenere nei cartelloni le informazioni aggiornate sulle questioni

ambientali della regione, paese o del mondo.

Organizzare eventi speciali di raccolta dei rifiuti o di rifiuti solidi dalle spiagge,

fiumi e aree che possono influenzare la qualità della vita nell'ambiente.

Assistere nel diserbo del terreno, la distribuzione delle informazioni scritte negli

angoli affollati della città su un incidente che merita la solidarietà immediata dei

cittadini (ad esempio per creare consapevolezza sul consumo di acqua, elettricità,

ecc.)

Raccogliere fondi per sponsorizzare uno eco-tour, per esempio assistere

l’osservatorio ornitologico, organizzare visite al giardino botanico, acquario, zoo,

tra gli altri.

Offrire colloqui, conferenze o videoconferenze, su varie questioni ambientali.

3.- Creazione di gruppi o organizzazioni Ambientalisti:

I gruppi ambientalisti sono organizzazioni più permanente nel tempo, in cui la

conservazione dell'ambiente in una condizione accettabile per la vita non potrebbe

capirsi senza gruppi dedicati a questi compiti in modo organizzato: Il suo lavoro è

molteplice: ricerca, informazione e sensibilizzazione, denuncia, reporting, pulizia,

conservazione e riforestazione.

Page 37: Il pensiero ambientalista irrompe in america latina

37

La ragione di essere dell’esistenza di queste organizzazioni può essere in difesa di

un problema, tema in particolare o di portata globale, ad esempio, ci sono

organizzazioni che si dedicano alla difesa di una specie animale (uccelli, balene,

tartarughe, delfini, animali domestici) o flora, ecosistemi, o una località, così come

esistono organizzazioni i che il loro obiettivo principale è quello di sensibilizzare a

tutti sui problemi ambientali che attualmete ha il pianeta. Questi raggruppamenti

possono essere di natura scientifica o divulgativo.

Azul Ambientalistas, per esempio, è un’organizzazione ambientale, fondata nel

1986 nelle aule universitarie per effettuare ricerche, proposte, denunce e proteste

contro il deterioramento del nostro ambiente. Promuovendo, inoltre, i valori e le

conoscenze per lo sviluppo sostenibile della conservazione dell'ambiente.

Page 38: Il pensiero ambientalista irrompe in america latina

38

5 Da muralisti conservazionisti a giornalisti ambientalisti

Nella metà degli anni ottanta, ci

dichiariamo ambientalisti, e

abbiamo iniziato un concetto di

murale conservazionista nelle

diverse e sobrie pareti della città di

Maracaibo, regione del Zulia,

Venezuela. Si ha deciso di inserire le

icone in cui il criterio è stato uno,

dargli ad ogni parete un senso pulito

ed estetico, introducendo figure di

fogliame e la fauna della regione.

Fino ad allora le mure della città erano coperte con le vecchie campagne

pubblicitarie elettorali obsolete. Abbiamo avuto una difesa tenace di ogni spazio

conquistato e molti scontri con i partiti politici durante la campagna elettorale, loro

hanno tentato senza successo di investirci con i suoi partidari o “sporcatori” di

muri. Un poco più di 400 “murales” sono stati registrati nei primi 10 anni.

Negli anni successivi, abbiamo cercato di risvegliare la coscienza ambientalista

cittadina, sviluppando iniziative giornalistiche solitarie di attualità sulla

conservazione ecologica e ambientale. Per lungo tempo abbiamo conservato intere

pagine sui giornali locali, o semplicemente fornendo ai giornali dei nostri scritti.

Siamo andati avanti con l'azione di denuncia, perché tutto ci sembrava troppo

"leggero", di fronte alle contingenze ecologiche o ambientali contemporanie. La

vergognosa via del carbone che attraversa la città da un capo all'altro, lasciando

particelle di carbone, le allergie e ogni sorta di malattie respiratorie, ad ogni passo

che facevano i loro camion funerali.

Le emissioni incontrollate di gas inquinante del Complesso Petrochimico il Tablazo

che producono prurito, congiuntivite, asma, i bambini con atrofie, e decine di morti

Page 39: Il pensiero ambientalista irrompe in america latina

39

strane sono state registrate dai mass media come "normali eventi della città."

Amen, il cemento polveroso da San Francisco, avvelenando ai cittadini. E,

naturalmente, la più grande vittima della nostra pigrizia nazionale, la nostra

incapacità di essere produttivi, di cercare altre fonti di sviluppo, il nostro Lago di

Maracaibo. Questo prossimo 25 luglio, tra l'altro, compiera 100 anni ininterrotti di

avvelenamento di petroleo.

Il testimone adesso lo porta la terza generazione di Azul Ambientalistas, son

passati 29 anni, e quelli che non sono invecchiati sono gli stessi problemi che per

oltre due decenni ci seguono opprimendo.

La sfida è ora quella di informare, con qualsiasi mezzo e in tempo reale,

comunicare, dare l'allarme. Montato sulle autostrade dell'informazione, il

cyberspazio, con le loro reti sociali. Oggi continuiamo a sentirci efficaci, adesso da

CANAL AZUL 24, da BLUE CHANNEL 24, da Facebook con gli Azul

Ambientalistas, facendo giornalismo ambientale, difendendo la nuova bandiera di

umanità che ha avuto inizio 29 anni fa.

Page 40: Il pensiero ambientalista irrompe in america latina

40

6 Dall’ideologie al pensiero ambientalista

Alla fine del secolo XIX, sono nate le

ideologie che hanno definitivamente

spostato il pensiero religioso. Queste

ideologie, scoppiano fratturando

l'umanità e rendono il secolo XX il

centro di discussioni tra la teoria

comunista e capitalista. Mentre

emersero sfumature da entrambe le

parti, questi approcci hanno

polarizzato il pensiero politico, fino

all'arrivo del secolo XXI stesso.

Il nuovo capitalismo, il capitalismo del XXI secolo, il nuovo socialismo, il

socialismo del XXI secolo sono gli ultimi sussulti degli indebolite ormeggi o

ancore, di chi come lo struzzo, davanti al panico, mette la testa in un buco per

evitare la realtà. Una sorta di incapacità per non capire, i bisogno sempre più

tuonanti ed evidenti, di una popolazione che cerca di interpretare i segni

drammatici inviatici dalla natura.

La popolazione mondiale di esseri umani aumenta in modo esponenziale e le

risorse si esauriscono geometricamente. In 50 anni, nessuno sarà d'accordo, in una

di queste ideologie anacronistiche, perché l'attenzione si concentrerà su come

sopravvivere in un mondo praticamente distrutto dall'egoismo degli uomini, che

non è mai stato in grado di trovare un equilibrio, per riciclare i suoi consumi

esagerati, di riconoscere l'esistenza degli altri abitanti del pianeta terra. Ci rimarrà

soltanto abitar gli oceani, facendo trame nei mari, come spazi per la produzione

alimentare e produzione di acqua potabile.

Il XXI secolo, scopre l'umanità, che ha vissuto immersa nella cultura della loro

fretta, assorta nel suo mondo sotterraneo e si risveglia proprio ora di maniera

tempestiva, piene di scosse, cercando di interpretare ciò che era invisibile nei suoi

primi momenti della sua realtà e che oggi gli diventa travolgente. Come sono i

Page 41: Il pensiero ambientalista irrompe in america latina

41

ricorrenti fenomeni naturali che stordiscono alle diverse concentrazioni di persone

che vivono nei continenti. I combustibili fossili e idrici sempre più esauriti, la

scarsità di cibo e acqua potabile. Questa nuova realtà per molti, richiede dall'inizio

di questo nuovo secolo, nuove strategie, nuove idee e approcci. La luce alla fine del

tunnel sarà l'ideologia ambientalista, che governarà all'umanità fino alla fine del

suoi tempi.

Page 42: Il pensiero ambientalista irrompe in america latina

42

7 Parliamo il linguaggio del XXI secolo, il linguaggio ambientalista

Rimangono indietro, le presunte

predizione scientifiche "pazze",

cercano senza successo di spiegare i

loro concetti parsimoniosi, che solo

loro capiscono, il caos che soffre

oggi la Terra e le azioni incompresi e

presumibilmente “sproporzionate”

degli attivisti ecologiste o

ambientalisti, cercando di attirare

l'attenzione a ciò che stava per

accadere in ciascuno dei nostri

continenti.

L'anno 2012, ha mostrato la punta di un iceberg, in termini di catastrofi naturali,

ma anche ha evidenziato, le obsolete azioni degli aiuti umanitari. Intere città e

popoli distrutti e solo le azioni "solidali" di raccolti, tende e promesse.

Nel 2012, inizio con fenomeni atmosferici, fino ad allora inspiegabile, che hanno

prodotto la morte contemporaneamente in diverse regioni del mondo, migliaia di

uccelli, nonché il verificarsi di sisma e terremoti del tutto insolito, come è stato lo

storico di questi eventi.

La questione ambientale è passata da essere, qualcosa che a pochi ha interessato,

alla grande preoccupazione del nuovo secolo. La situazione è diventata più

complessa in modo che le varie scienze sono state costrette a convergere ad

affrontare dal punto di vista transdisciplinare, la organicità del discorso e sostenere

le emergenti categorie e concetti di questa nuova realtà. Allo scopo di produrre le

uscite, le risposte ad un problema unico, che è quello di salvarci e salvare il resto

delle specie viventi sul pianeta.

Page 43: Il pensiero ambientalista irrompe in america latina

43

Discipline come la biologia, la botanica, la zoologia, l’ecologia, la tassonomia, la

geografia, la geologia, l'astronomia, l'oceanografia, la meteorologia, l’idrologia, la

medicina, l'antropologia, la sociologia, la filosofia, tra le altre, oggi costruiscono il

linguaggio del XXI secolo, in grado di spiegare queste contingenze naturali.

Portando così ad un linguaggio più coerente per l'analisi, il nuovo linguaggio delle

scienze, il linguaggio ambientalista. La sfida è quella di imparare, insegnare e

trasferirlo.

Noi missionari di questo nuovo linguaggio, abbracciando questa causa come un

ministero dobbiamo predicare, con tutti i mezzi che abbiamo, la profondità di

ciascuno dei suoi concetti, la sua logica e le sue azioni.

È l'ultimo Vangelo, la possibilità di unire gli sforzi e fermare gli squilibri

ambientali che si sono susseguiti per tutto il XX secolo e finora. Non c’è modo di

ignorare la realtà ambientale del pianeta. La stessa Madre Terra è stata incaricata di

farci pagare costosa la nostra indifferenza, il nostro consumo predatore ed

egocentrico stile di vita.

Siamo sempre più soli, con minori opportunità di sognare un futuro che noi

abbiamo, con il nostro modo di vita irresponsabile, condannato a l’incertezza.

Dobbiamo imparare, quindi, il linguaggio dell’armonia, dell’equilibrio e la

ponderazione. È parlare del convivere, del riconoscimento dell’esistenza di altri

esseri viventi. È il linguaggio piú puro, sincero, creativo, senza sfumature

ideologiche di questa tappa dell'umanità, che ci permetta di essere d’accordo, di

essere assertivo, per non fallire nella diagnosi, e non improvvisare sulle azioni. Il

linguaggio ambientalista, è la lingua suprema, perché è il linguaggio della vita.

Page 44: Il pensiero ambientalista irrompe in america latina

44

8 America Latina: ambientalista, al di là delle ideologie

America Latina è stata molto

sfortunata nel fatto di copiare modelli

politici europei. Noi latino amercani,

ogni volta che copiamo sbagliamo, con

tendenza al peggio. Siamo stati felici

prima che arrivassero al continente gli

uomini a cavallo. Dal culto alla natura

siamo diventati monarchici, poi

repubblicani a volte, capitalisti,

nazionalisti, socialcristiani,

socialdemocrati, socialisti puri,

comunisti utopici o classici,

imperialisti, anti imperialisti o pro di qualcuno o di qualsiasi cosa dovevamo

essere, infine, troviamo difficile essere noi stessi.

E non in conformità con i fallimenti noti di questi approcci (alcuni di loro hanno

fino a 100 anni di "prova" nel continente), la creatività ci ha portato a riemergere

molte di queste ideologie rugose, grinzose, ponendoli come una novità o come

articoli "fashion" che sono ormai del secolo XXI. Cioè, abbiamo rilanciato "il

marchio".

Gli stessi europei concludono, che il mondo non è stato meglio in quella presunta

distinzione tra destra e sinistra. Il filosofo italiano Norberto Bobbio, ha

ripetutamente espresso che la vecchia sinistra dello Stato aveva privilegiato

l’uguaglianza (che non ha ottenuto) e la Libertà (che ha calpestato). Qualora la

destra tradizionale ha continuato a difendere che ciò che conta è il diritto alla

libertà (che cercano sempre di controllare), quindi la parità, l’uguaglianza, oltre ad

essere irraggiungibile, è indesiderabile chiudono le forze economiche del mercato.

E a sua volta, la nuova sinistra ha sostenuto la necessità di coniugare la libertà con

l'uguaglianza.

Page 45: Il pensiero ambientalista irrompe in america latina

45

Il sociologo inglese Anthony Giddens, ha detto che le idee della sinistra sono

vecchie e obsolete, e quelle della nuova destra hanno anche fallito. Pur ritenendo

che la divisione destra-sinistra è inadeguata perché ignora problemi vitali,

riconosce che loro resistono a scomparire. Non basta fare appello a un centro-

sinistra per risolvere i problemi, in quanto vi sono problemi che richiedono

politiche radicali. Egli conclude che il socialismo di stato, come il neoliberismo

globalizzato hanno fallito. Quindi, questo piatto di spaghetti ideologico è

compreso solo dagli europei.

America, come continente, porta nei suoi geni una cosmovisione del mondo

ambientale, che proviene dai loro antenati indigeni, e nel XX secolo, le prime azioni

hanno interpretato coraggiosamente la difesa della natura, che sorgono dal

coraggio e la difesa di Greenpeace, a Vancouver nel Canada occidentale. Ecologisti

Hippies, attirano l'attenzione del mondo per protestare in maniera indipendente,

senza impegni di partito o di collegamenti con le ideologie esistenti, le prove

nucleari nel Pacifico. Poi l’intolleranza e le persecuzione di chi hanno governato

quei paesi, nell’epoca, costrinsero la maggior parte dei suoi fondatori a cercare

rifugio in Europa. Era troppo difidente , durante la Guerra Fredda, protestare per

difendere il pianeta. La proposta ambientalista, non è la terza via, né è il nuovo

vestito di una sinistra o una destra che sono venute a meno nelle loro offerte

elettorali. Né, si tratta di una setta o una nuova religione. È l'unico modo, per

apprezzare la vita. Viviamo nuove realtà che richiedono ad urli nuove strategie. È

ripensare un cambiamento nel nostro contratto sociale settario per un contratto

naturale inclusivo. Richiedima di codici di etica globale. Bisogna cambiare questo

conservatore "senso comune" per un senso ambientalista.

L'essere umano ha la capacità di reinventare se stesso e il pianeta richiede di questa

metamorfosi. Essere un ambientalista significa rispettare la coesistenza tra noi, in

armonia con tutte le specie e proteggere il nostro unico habitat, la Terra. Ma è pur

sempre un atteggiamento impegnato, fermo e attivista. Noi non agiamo come lo

struzzo, che davanti al rischio o l’incomprensione mette la testa in un buco per

sfuggire alla realtà.

Proteggici come specie e la natura, è la sfida.

Page 46: Il pensiero ambientalista irrompe in america latina

46

9 America Latina: lo sviluppo sostenibile e la crescita responsabile?

América Latina ha una realtà

continentale e subcontinentale, ben

diversa dal resto dei continenti o

sub-continenti del mondo. La

differenza fondamentale è nella

ottica o prospettiva di vedere il

mondo, interessi locali o regionali, e i

gruppi etnici che le abitano, perche

uno vede ciò che sa. Abbiamo il più

grande polmoni vegetali, giungle e

foreste del mondo cosí come la

maggiore quantità di terra che non

sono stati ancora sfruttate, inoltre abbiamo grandi risorse naturali come l’acqua, il

petroleo e le miniere.

Le nostre preoccupazioni ambientali sono specifici e le soluzioni principali devono

promuovere la crescita responsabile e inclusiva di tutte le specie che ci vivono e

viviamo sul pianeta. Il riscaldamento globale, l’indebolimento dello strato di

ozono, e di altre questioni importante e complesse ambientale, cessano di essere la

nostra priorità data l’impassibilità davanti alla deforestazione incontrollata

dell’Amazzonia, gli interventi umani che accelerano la siccità dei nostri laghi e

fiumi, le grandi isole dei rifiuti solidi, l’inquinamento atmosferico da anidride

carbonica nelle nostre città, tra le altre situazioni rilevanti. Siamo quindi di fronte a

realtà diverse che meritano diverse strategie.

Lo sviluppo sostenibile proposto dall’ONU, esprime la preoccupazione per

l’imminente esaurimento delle risorse naturali nel corso del tempo, frutto di un

consumo eccessivo di queste società, si propone un modelo di consumo più

“equilibrato”, in funzione di garantire alle generazioni future lo sfruttamento delle

stesse risorse. Questo concetto è stato accolto con applausi e acclamazioni e copiati

Page 47: Il pensiero ambientalista irrompe in america latina

47

in ciascuna delle costituzioni delle nazioni dei paesi latinoamericani, fino al punto

tale che si organizzarono studi di master nell’Università del Centro e Sud America

per approfondire “le considerazioni del caso”.

Questo approccio continua ad essere, fino ad oggi, la spina dorsale del pensiero

ambientale e politico che ci ha governato.

Ma di quale generazioni future parla questa proposta? Delle generazioni future

Latine o africane?

Questa tesi è la difesa delle generazioni future, ma dei figli, nipoti e pronipoti che

nascosno nei paesi sviluppati. A questi paesi non l’importa niente le nostre

generazioni native, amerindi o africane. Loro credono ancora nel pensiero unico,

basato sul principio che l’espressione della vita ruota solo attorno ad un specie, la

specie del Caucaso –LORO-. Un ragionamento totalmente egocentrico e di

esclusione.

America Latina, richiede un altro approccio, orientato alla crescita responsabile e

multispecie. Ma per andare in questa direzione, dobbiamo iniziare la costruzione

di un nuovo discorso o riflessione su tematiche ambientali, sulla base della nostra

realtà. Perché fino ad ora, non siamo stati assertivi nelle soluzioni dei nostri

problemi ambientali, perché la nostra logica per l'analisi è supportata dalla

struttura concettuale di altre realtà ambientali.

Mi avvalo di una analogia musicale, per spiegarmi meglio. La musica fino alla

metà del secolo XIX, non poteva che scriversi, sul concetto di ritmo binario (2/4,

4/4) che vengono utilizzati in marce militari o ternari (3/4) che sono utilizzati in

valzer viennesi, tra gli altri. Data l’incapacità di scrivere, in queste categorie binarie

e ternarie questi ritmi latini e/o africani, sono stati ripensati e sono stati creati i

ritmi composti (5/8, 6/8, 7/8, 10/8, 11/8 ... 17/8), che non è oltre che la somma o

combinazione di diversi modi di ritmi binari e ternari, e d’allora è che hanno

imparato a conoscere i nostri ritmi in tutto il mondo. Lo stesso accade quando si

cerca di analizzare la realtà ambientale in America Latina partendo dai “ritmi

marziali viennese”.

Page 48: Il pensiero ambientalista irrompe in america latina

48

Nell’interesse di contribuire alla costruzione di concetti che permettono di dare un

supporto teorico linguistico al discorso ambientale latino-americano e per potere

cosí sviluppare gli strumenti di analisi necessari per la diagnosi e la ricerca di

Ecosoluzioni, lascio alla discrezione del lettore, dieci concetti per il nuovo glossario

ambientale. Ecco i dieci concetti.

1. Ambientalista Azurro: Denominazione tecnica del colore del pianeta Terra

vista dallo spazio.

2. Ecosoluzione: strategie per affrontare con successo le azioni per proteggere

le specie e il recupero di spazi distrutti.

3. Crescita responsabile: è la capacità dei popoli amerindi, africani e asiatici

per soddisfare le loro esigenze di consumo, da una visione

biogenerazionale.

4. Biogenerazione: è il diritto naturale che hanno tutte le specie di alungare la

loro esistenza futura nelle stesse condizioni che hanno nel presente.

5. Crescita Responsabile Biogenerazionale: è La capacità dei popoli amerindi,

africani e asiatici per soddisfare le loro esigenze di consumo senza

compromettere il futuro di tutte le specie che interagiscono in queste

comunità. Questo concetto nasce in contrasto con il concetto di Sviluppo

Sostenibile creati dai pensatori dei paesi sviluppati per esprimere il loro

bisogno di controllare il loro consumo, con lo scopo di garantire alle sue

future generazioni di continuare a sfruttare la stessa ricchezza e le risorse

che attualmente ottengono dai territori dell'America Latina, Africa e Asia.

6. Iberoambientalisti: I cittadini di lingua spagnola che difendono i diritti

naturali, presenti e futuri di tutte le specie che abitano il pianeta.

7. Latinoambientalisti: I cittadini di subcontinente latino-americano che

difendono i diritti naturali, presenti e futuri di tutte le specie che

interagiscono nella loro comunità o ecosistema.

8. Atmosfere intervenute: sono le alterazioni che si verificano nell'atmosfera

del continente latino-americano a causa delle emissioni eccessive e continuo

tossiche prodotte nelle loro città.

9. Mexatmosfera: È l'intervento più aggressivo dell’atmosfera che ha il

subcontinente americano in una città. Città del Messico, per la sua

condizione geografica di valle intrappolati tra le montagna, ha un

Page 49: Il pensiero ambientalista irrompe in america latina

49

inquinamento fotochimico che colpisce il 80% della popolazione, con livelli

di ozono sopra 0,30 ppm con particelle in sospensione di 10 micron.

10. Desertificazione Amazonica: Processo di desertificazione senza precedenti

che si verifica in Amazzonia a causa della predazione, la deforestazione, la

biopirateria e l’incendio di alberi.

L'Amazzonia è il polmone del mondo, con la più grande foresta pluviale, il fiume

più lungo, il flusso d'acqua potabile più grande del mondo e la più grande

diversità di fauna e flora. L’impatto della desertificazione dell’Amazzonia è molto

più che la generazione di terre secche e aride. E il più grande crimine

generazionale della vita planetaria.

Page 50: Il pensiero ambientalista irrompe in america latina

50

10

Prospettiva ambientale

Lavoriamo da molti anni in una

linea di ricerca che abbiamo

chiamato “Prospettiva Ambientale”,

che non è altro che visualizzare le

contingenze future dal presente.

Con la finalità di generare coscienza

ecologica, conservazionista e

ambientalista per prevenire ciò che

apparentemente si presenta come

una tendenza o fenomeni

irreversibili nel medio o lungo

termine.

La “Prospettiva Ambientale” è un approccio, supportato da giornalismo

investigativo, pubblicazioni di ricerca, interviste di scienziati e specialisti che

presentano le loro idee attraverso i social network. Mi appoggio anche nella

narrazione letteraria per intrattenere e catturare l’attenzione del lettore, poiché per

molti può essere un pò noioso leggere su questi temi, a causa della mescolanza dei

concetti tecnici delle differenti saperi delle scienze.

Gli articoli o lavori realizzati da questo approccio non sono fantascienza. Sono

chiare megatendenze in materia di ambiente. Dietro ogni, articolo o lavoro

pubblicato, ci sono le opinioni di decine di scienziati preoccupati, cercando di

allertare al mondo che continua guardando con indifferenza questi temi.

L’agenda pubblica dei governi nazionali o locali, ancora fanno delle tematiche

ambientali, snobismo, un discorso, un dovrebbe essere. Ma il potere economico è

quello che alla fine punta la bilancia e non è precisamente l’ambiente il

beneficiario.

Difendere il pianeta si merita tutte le strategie possibili. La “Prospettiva

Ambientale” è una di loro.

Page 51: Il pensiero ambientalista irrompe in america latina

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Annesso alcuni titoli di pubblicazioni realizzate dal punto di vista di questo

approccio per illustrare meglio e incoraggiare, a coloro che coraggiosamente

ancora mi leggono.

In spagnolo:

1. http://Leníncardozo.blogspot.com/2010/09/futurama.html

2. http://Leníncardozo.blogspot.com/2010/09/no-amanecio-mas.html

3. http://Leníncardozo.blogspot.com/2010/09/legado-generacional.html

4. http://Leníncardozo.blogspot.com/2010/11/pronostican-la-gran-guerra-por-

el-agua.html

5. http://Leníncardozo.blogspot.com/2010/11/en-el-2030-las-monedas-fuertes-

seran-el.html

In italiano:

1. https://anca24italia.wordpress.com/2012/05/08/663/

2. https://anca24italia.wordpress.com/2012/02/10/non-ci-sara-unaltro-giorno/

3. https://anca24italia.wordpress.com/2012/03/02/leredita-generazionale/

4. https://anca24italia.wordpress.com/2012/04/11/il-manifesto-ambientalista-

cosmovisione-del-pianeta-azzurro-la-mamma-terra-hallpamama-o-

pachamama/

5. https://anca24italia.wordpress.com/2012/04/09/la-fondazione-azul-

ambientalistas-uno-spazio-per-cambiare-il-mondo/

Page 52: Il pensiero ambientalista irrompe in america latina

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11 Sociologia dell'ambiente, lo spazio necessario delle conoscenze per salvare il pianeta

Se alcuna disciplina della

conoscenza nel secolo XXI, ha un

ruolo da protagonista, quella è la

sociologia, sociologia ambientale in

particolare. Questo approccio, lo

afirma, il loro potenziale e la loro

capacità di sistematizzare le diverse

conoscenze che oggi sono coinvolti

nella discussione delle

problematiche ambientali. Questo

apre una strada per gli uomini e le

donne che abbracciano la professione che studia le società e la loro interazione con

ecosistemi naturali. Non è più possibile concepire il ruolo di una società, se non

vista da una prospettiva di integrazione con la realtà ambientale. È comprendere la

costruzione sociale basata sull'adattamento di ogni società con il suo ambiente

naturale. Questa nuova prospettiva che collega gli studi di atteggiamenti, abilità,

strategie e comportamenti delle società alle problematiche ambientali e le sue

relazioni con i territori, spazi e luoghi stanno ripensando la politica di sviluppo che

finora non hanno integrato questi elementi in modo chiaro e stanno diventando

veri paradigmi di analisi.

Viene quindi posto in primo piano, la Sociologia dell'ambiente, come lo spazio per

affrontare lo transdisciplinare, sistematizzare il discorso, e categorie emergenti e

concetti del sapere diversi, per costruire un corpo teorico e metodologico, capace di

essere assertivo in diversi studi, diagnostici e approcci della realtà socio-

ambientale.

Da dove cominciare? Questioni come la cultura dei rifiuti, l'uso corretto dell'acqua

e le sue implicazioni sociale, l’ordinamento e gestione delle aree naturali, il

cambiamento climatico o gli atteggiamenti e i comportamenti sociali sulle abitudini

Page 53: Il pensiero ambientalista irrompe in america latina

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sostenibili, la comunicazione ambientale, l’educazione ambientale, tra i tanti altri

argomenti fanno parte del più ampio programma della nuova sociologia.

Il ruolo della Sociologia Ambientale, si ri fa alla sociologia tradizionale e oggi

rappresenta uno strumento strategico delle nuove conoscenze nella ricerca

cooperativa delle azioni necessarie da intraprendere, per salvare il pianeta.

Page 54: Il pensiero ambientalista irrompe in america latina

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12 Crisi alimentare, biocarburanti e biocombus-tibili

Per gli scienziati agricoli si sta

avvicinando a passo giganteschi la

crisi alimentare, denominato

"tsunami silenzioso". Secondo

Josette Sheeran, Programma

Alimentare Mondiale, un organismo

delle Nazioni Unite, un'ondata di

inflazione dei prezzi degli alimenti

si muove per il mondo, lasciando

disordini e indebolendo governi

nella sua scia.

Ciò è confermato dalle statistiche che mostrano, che per la prima volta in 30 anni

stanno emergendo proteste per il cibo, la mancanza di cibo, simultaneamente in

molti luoghi . Ad esempio, in Bangladesh si hanno intensificato i disordini, la Cina

comincia a sentire i rigori di queste carenze, i loro poveri, quelli che vivono con 1

“dollaro” al giorno, stanno tirando fuori i bambini dalla scuola e riduciendo le

verdure per poter pagare il riso.

Coloro che vivono con ½ “dollaro” al giorno stanno riduciendo la carne e verdure

e uno o due pasti, in modo da poter comperare una ciotola di riso. E quelli più

bisognosi, che vivono con ¼ “dollaro” al giorno affrontano il disastro. In molti

luoghi, la scarsità tradizionalmente di cibo significa in questi momenti carestia

massiva. Le misure della crisi attuale sono la miseria e la malnutrizione. Le classi

medie nei paesi poveri stanno rinunciando all'assistenza sanitaria ed eliminando la

carne, per poter mangiare tre pasti al giorno.

Circa un miliardo di persone vivono con redditi non superiori a ½ “dollaro” al

giorno. Secondo le stimazioni, se il costo degli alimenti aumenta del 20% (in

America Latina e in Africa, questi prezzi sono aumentati molto di più), 100 milioni

Page 55: Il pensiero ambientalista irrompe in america latina

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di persone potrebbero essere costretti a tornare al livello di povertà assoluta. In

alcuni paesi, ciò annullarebbe tutto quello che è stato acquisito nella riduzione

della povertà negli ultimi dieci anni di crescita. Dato che i mercati alimentari sono

agitati, i conflitti civili sono in aumento, la crisi alimentare potrebbe diventare una

sfida alla globalizzazione. A questa variabile macroeconomica che noi chiamiamo

il cibo, ora deve aggiungere l'impatto della produzione sempre più accelerata di

biocarburanti.

Mentre i biocarburanti sono stati pensati come chiave per combattere i

cambiamenti climatici, essi (i biocarburanti) sono ottenuti da coltivazioni che a

volte sono fondamentale per il sostentamento alimentare dei paesi sottosviluppati.

I coltivi per la produzione di biocarburanti, l´opzione energetica che si fa strada

per la fornitura di benzina o gasolio come combustibile, cominciano ad avere una

forte opposizione sociale. Le ONG provenienti da diversi paesi produttori di

materie prime (semi di soia in Argentina e Brasile, ed olio di palma dall'Indonesia

e dalla Malaysia) hanno denunciato le devastazioni della agricoltura industriale e

coltivazioni energetiche: la deforestazione, lo spopolamento delle campagne,

perdita di biodiversità, inquinamento delle acque, il sovraffollamento nelle città e

la fame.

Hanno inoltre avvertito che questi prodotti vegetali necessari da parte dei paesi

sviluppati per i suoi automovili, sono vitali per il sostentamento fondamentale e la

sua sicurezza alimentare dei paesi in via di sviluppo.

Un rapporto delle Nazioni Unite ha avvertito che la corsa a produrre quantitativi

di biocarburanti (dal mais, canna da zucchero, soia o palma) sta causando più

deforestazione, più fame e facendo più poveri alle popolazioni rurali. Le Nazioni

Unite non si oppone a impianti di carburante, ma teme che questa fonte di energia

si sta sviluppando fuori di controllo e senza limiti di tutte le sue conseguenze. Per

Jorge Rulli, ricercatore argentino "I biocarburanti si accentuano e aggravano gli

attuali disordini di un modello agricolo che ha causato danni sociali e ambientali,

così come la povertà in molti paesi", altrettanto spiega come “monoculture hanno

provocato spostamenti massicci di popolazione alle città e la contaminazione dei

campi”.

Page 56: Il pensiero ambientalista irrompe in america latina

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L'industria agricola impiega a pochi lavoratori, e la disoccupazione rurale alimenta

la disoccupazione urbana. Infine Rulli ha detto "trasformaremmo i nostri campi di

soia in nuovi campi petroliferi". Nei paesi in cui hanno già cominciato i coltivi per

produrre la materia prima per i biocarburanti, si comincia a notare la speculazione

della terra; i prezzi sono diventati più costosi e non c’è dove mettere il bestiame,

che cominciarono ad occupare le pianure e il ciglio della strada. "

Inoltre il suddetto rapporto delle Nazioni Unite indica anche che i coltivi

energetici (cereali e canna da zucchero per l'etanolo, e oli di soia o di palma,

dedicati a biodiesel) possono causare uno squilibrio nella catena alimentare. Il

pericolo è che sianno destinati a questo scopo le terre, le acque e altre risorse a

scapito delle merci. La scarsità e l'aumento dei prezzi potrebbe aggravare le

condizioni dei poveri. In Messico, l'aumento dei prezzi delle tortillas di mais

(l'alimento base della dieta messicana) a causa della deviazione di grano per la

produzione di etanolo degli Stati Uniti ha suscitato grande inquietudine. In Brasile,

l'espansione della canna da zucchero per produrre etanolo ha trovato una

resistenza inaspettata da parte del governo locale di Rio Verde (città prospera

nello stato centrale di Goiás) e le imprese agricole, che hanno deciso di imporre al

coltivo di canna da zucchero un limite del 10% dei terreni agricoli del comune. Ciò

rappresenta 50.000 ettari, otto volte l'area già occupata dalla canna di zucchero nel

comune, per la fornitura di una vecchia distilleria di alcool o etanolo. Per loro

questo monocoltivo di canna è "uno tsunami verde che spezza la catena produttiva

agro-alimentare" e "provoca tragedie sociali" e ambientali, se non sono controllati.

Inoltre, l'Unione europea, non molto indietro e ha intenzione diimportare grandi

quantità di materie prime (palma, soia) provenienti da foreste tropicali, paludi e

altri ecosistemi, e denunciare i gruppi ambientali europee. Per loro "I biocarburanti

sono una minaccia per le foreste", e mettere in guardia dei pericoli che incombono

sul Ecuador, Colombia e Brasile. In Indonesia prevede di sviluppare i

biocarburanti (legata alla politica europea) di prevedere moltiplicando per 43 la

produzione di olio di palma, che ha distrutto 20 milioni di ettari di foresta

tropicale, secondo Veterinari Senza Frontiere.

Da questo spazio, dalle notizie di Channel Azul 24 e da Azul ambientalistas;

proponiamo che la soluzione inizia con l'educazione ambientale, l`unica uscita per

Page 57: Il pensiero ambientalista irrompe in america latina

57

prendere coscienza e fare del risparmio energetico una proposta di vita. C'è

accordo sul fatto che con i biocarburanti ci sono due pericoli eminente. Oltre alle

conseguenze negative sulla produzione alimentare nel mondo e l'impatto sugli

ecosistemi si stanno creando false aspettative e false speranze tecnologiche. Il

pericolo è che si abbassi la guardia sul risparmio energetico e consumo

responsabile, che sono le soluzioni chiave di cui abbiamo bisogno per mitigare il

cambiamento climatico e avvicinarci ad un società più giusta, più armoniosa con

l'ambiente.

Page 58: Il pensiero ambientalista irrompe in america latina

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13 Il mistero delle due madri

La vita dell'umanità è governata da

due grandi misteri, il mistero delle

due madri. Noi non siamo nati da

una sola madre, ma da due madri, la

madre biologica e la madre Terra.

Questa grande umanità si potrebbe

aver chiesto mai seriamente. Da dove

veniamo? Come abbiamo ottenuto il

dono della vita? È la nostra esistenza

chi l’ha reso possibile? Tutto, per la

grazia di questi due grandi misteri.

Siamo nati dal grembo di una donna,

che è la nostra madre biologica e siamo usciti dalla pelle della Madre Terra.

Come facilmente perdiamo il confine del amore e il rispetto nel rapporto

quotidiano con le nostre madri. Nostra madre biologica, è una persona così vicina,

a volte ci sembra, una sorella o un amica, una zia. O semplicemente assumiamo,

per scontato, che è una persona incondizionale ed è lì per aiutarci e punto.

Abbiamo avuto il lusso, molte volte, di confrontarla, irrespetarla o investirla.

Incomprensioni e abusi, è ciò che ha ricevuto da noi il corpo che ci ha dato la vita.

Lei, che è l'origine di tutto e senza la sua esistenza, nulla fosse accaduto.

Nella misura in cui siamo diventati indipendenti, noi progressivamente la

togliamo dalle nostre vite. L'abbiamo condannata con la nostra indifferenza.

Perché ora abbiamo "nuove responsabilità" o perché doviamo vivere "la nostra

vita". Come facilmente ci dimentichiamo di quella parte di noi che tanto

dipendeva dalla sua protezione. Questa è la legge della vita? E, in caso affermativo,

chi ha scritto questa legge?

Lo stesso accade con la Madre Terra. La madre delle nostre madri. È il corpo dove

appare e si sviluppa la nostra esistenza. È il tutto dall'inizio alla fine. Lí siamo nati

Page 59: Il pensiero ambientalista irrompe in america latina

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e lí torneremo alla fine del ciclo. Mai ci stacchiamo di essa, anche se la ovviamo, li

facciamo del male, e la contaminiamo.

In quale momento è successo, non lo sappiamo, ma la grande massa di questa

umanità indifferente non conosce la sua esistenza. Parlare della Terra, si tratta di

una semplice materia scolastica. Chi prega alla Madre Terra? Avranno le madri

alcun minuto ogni giorno nei nostri pensieri?

Pensare a questi due misteri, è un punto di partenza, per smettere di essere una

umanità così banale, egoista e ingrata. Che cosa siamo diventati? Dobbiamo

riprendere o scoprire –per molti–, il vero significato di essere in grado di amare e

venerare le nostre madri. È incontrarci con il più puro sentimento, in grado di darci

la saggezza per amare il resto dell'umanità e di tutte le specie sorelle che hanno gli

stessi diritti per essere nati dalla stessa madre terra.

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60

14 Un mondo migliore

“Da qualche parte nei meandri

dell'universo scintillante, disperso in

innumerevoli sistemi solari,

c'era una volta un astro in cui animali

intelligenti inventarono la conoscenza.

Fu il minuto più arrogante e mendace

della "Storia Universale": ma, dopo tutto,

soltanto fu un minuto.

Dopo brevi respiri della natura, il astro

diventò rigido e gli animali intelligenti

dovettero perire”.

F. Nietzsche, Sobre verdad y mentira

en sentido extramoral

Una parte della nostra vita transita tra sogni, desideri e utopie. Un'altra si consuma

in avere presente. Anche, se qualcosa dentro di noi, cerca di lasciare un'eredità

come una testimonianza della nostra presenza nel mondo dei vivi.

Per alcuni, lasciare discendenti, qualche foto, uno scritto o benessere materiale, la

missione è compiuta.

Per altri, il senso dell'esistenza e di trascendere come esseri viventi su questo

pianeta, passa attraverso nel fare contributi sinceri per migliorare il mondo in cui

viviamo e creare basi che ci permetterà di muoverci verso un futuro migliore per il

nostro mondo e il resto della specie .

E 'possibile creare un mondo migliore partendo dal presente?

Un mondo migliore è una costruzione dinamica e permanente che come

generazione, anche quando ci disperda una cultura della fretta, la amministrazione

di un presente che assorbe gran parte delle nostre energie, è il grande impegno per

la continuità della vita, che non doviamo ignorare o dimenticare.

Page 61: Il pensiero ambientalista irrompe in america latina

61

Contribuire a cambiare le cose a favore, non è compito esclusivo di scienziati,

insegnanti, filosofi, poeti e uomini di stato. Tu dalla tua modesta trincea di vita,

puoi fare la tua parte. Difendere l'ambiente, proteggere la loro specie, piantare

alberi, frenare l’iper consumo, impartire educazione ambientale, tra l'altro, è un

modo di mettersi a lavorare per fare che un mondo migliore accada. Qualcosa che

possiamo fare d'ora in poi, sarà la vera impronta.

Alla fine del ciclo, di questo meraviglioso pellegrinaggio attraverso la Terra,

diremo quando in retrospettiva ci domanderemo: Cosa abbiamo fatto per rendere

questo mondo migliore? Spero che tu, caro lettore, insieme a molti altri possiate

dire che avete contribuito a migliorare il nostro unico mondo.

En

Page 62: Il pensiero ambientalista irrompe in america latina

62

15 Chi vive, chi muore, Ave Cesare!

La ragione di tutto ambientalista o

pensatore umanista del secolo XXI, è

difendere il diritto al godimento del

dono della vita, di tutte le specie che

abitano il pianeta. E come il primo

obiettivo di vita sarà quello di sfidare

essa razza centrismo del genere

umano, che ha auspicato il diritto di

decidere chi vive e chi muore in

questo mondo, al miglior stilo dei

più sanguinari e crudeli imperatori

romani.

Tra di noi, abbiamo inventato credenze, fatto assunzioni di buoni stili di vita e da

lì, puniamo o applichiamo la pena di morte.

In Medio Oriente, ad esempio, se una donna guarda la TV da sola, o ha un partner

senza matrimonio o semplicemente decide di avere rapporti sessuali, ciò implica

pene che vanno da 100 frustate o morte per lapidazione in qualsiasi strada in

queste popolazioni. A nome di alcune presunte regole "superiori" di convivenza,

scritte secoli fa, troncano vite. Allo stesso modo con la morte si punisce a coloro

che sono coinvolti in proteste o definiti come dissidenti.

Inoltre ammazziamo a quelli che hanno una religione diversa, quello è stato

l'argomento per "giustificare" il genocidio dei popoli della ex Jugoslavia, per

citarne un caso. La parola scritta in un libro, risalente ad una concezione del

mondo abbastanza obsoleta della realtà di oggi, ha il potere di obbligarci, o lo si

usa per ridurci. Oppure, se politicamente, in regimi non democratici, non si

dimostra assoluta lealtà.

Esecuzioni extra sommarie, è comune, quando si detiene il potere per mezzo della

forza o di autorità concepita da presupposti lignaggi dati dalla grazia divina. Re,

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63

principi, imperatori, presidenti o generali vitalizi, con un semplice sussurro ad uno

dei suoi assistenti, decide la vita di chi disturba.

Ci sono regioni in Africa, dove il costo di un proiettile è superiore alla vita di una

persona. L'unione letale di polvere da sparo con il piombo, ha ucciso più persone

di quante la somma di tutte le morti per le catastrofi ed epidemie in Africa. E le

mutilazioni fatte con il machete in mano, un anno qualsiasi del passato decennio,

supera tutte le teste che rotolavano lungo la Rivoluzione francese. Ovviamente le

altre specie dovrebbero tremare davanti alla nostra presenza. Centinaia di elefanti

muoiono, per estrarre i suoi canini, e migliaia di altre specie per il turismo di

caccia.

In alcuni paesi in Asia, le morte extra sommarie per il dissenso politico, supera,

sopraffanno le morte accadute nell'occupazione di Iran, solo che si nascondono, il

controllo dei media, lo silenzia. Viene conservato così, il godimento di pochi

amazzando a molti. Mentre per le altre specie, decine di migliaia di delfini all'anno

vengono catturati per trasformarli in sushi. Subiscono lo stesso destino migliaia di

squali, dove l'interesse principale è quello di tagliarli la sua pinna dorsale per fare

la "famosa" zuppa di pinne di squalo.

Negli ultimi 20 anni, nell'Oceano Pacifico la popolazione di balena è stata ridotta al

20%. Allo stesso modo e senza rimorsi, alcune città costiere del Pacifico, utilizzano

per esche da pesca, cani vivi attraversati tra le sue fauci da due ganci.

Nel Nord dell'Europa, nei Paesi Bassi, vengono uccisi centinaia di una varietà di

delfini, in un evento di carattere pubblico, per continuare una tradizione e

dimostrare virilità tra i giovani. Globalmente tale attività è denominata "marea

rossa". Allo stesso modo, gli europei hanno iper cacciato il tonno rosso, lasciandolo

nella lista delle specie in estinzione. Inoltre, senza parole, l'accordo stipulato tra

Canada e Cina per esportare grasso di foca. Il massacro di questi animali indifesi,

lontano da fermarsi, ora l'interesse per il loro grasso compromette la sua esistenza,

eliminando a sua volta, uno dei nutrienti chiave nella catena alimentare degli orsi

polari.

In Occidente alleviamo per il nostro consumo: mucche, cavalli, maiali e asini. In

India, fortunatamente per la specie, sono venerate.

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In Nord America, la caccia di frodo, ridotte le popolazioni di bufali e di puma a

piccole fattorie e giardini zoologici, rispettivamente.

In America Centrale, sempre di più si riduce la popolazione delle tartarughe

marine, a causa di spiagge utilizzate da questa specie per la deposizione delle loro

uova, queste spiagge vengono intervenute da una folla incontrolla, che cercano le

uova per scopi commerciali.

A proposito degli animali adottati come animali da compagnia, la loro aspettativa

di vita dipende da chi li proteggono. Qui l'impunità assoluta quando si tratta di

decidere se vivere o morire.

E per quanto riguarda il resto della fauna, la super popolata razza umana sembra

di avere la vile missione nel futuro, di finirla, senza eccezione. Gli uccidiamo

direttamente, interveniamo il loro habitat, lasciandoli senza cibo, condannandoli

così a morire dovuto all'inanizione.

Ci uccidiamo e ammazziamo a l’altre specie guidati da sentimenti ignobili.

L'avarizia, l'avidità, il profitto, l'arroganza, l'odio, la vendetta, la gelosia, la paura

di essere sfollati, il piacere e la curiosità di vedere o sentire all’altro essendo

accantonato muro, terrorizzato o in agonia.

Gli esseri umani, ci auto caratterizziamo come gli esseri più intelligenti e superiori

del pianeta.

Ma veniamo meno, nei nostri elogi, che ci mancò, auto coronarci anche, come i più

crudele e sanguinari della terra. Qui sicuramente nessuna specie ci avrebbe vinto!!!

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16 Chi sei tu?

Chi sei tu, per farti attribuire il

diritto di offendere la natura?

L'oltraggi, saccheggi e umili. Per

infangare la vita di tutte le specie. E

decidere chi vive e chi muore. Chi ti

ha dato questo potere? Cosa sei, una

divinità o un dio, che ancora non lo

so? Perché il resto delle specie

devono appredere la tua lingua,

adattarsi alle tue leggi, contratti,

tribunali, leggere i tuoi annunci?

Sei il proprietario del l'aria che respiriamo? È la tua aria? Non ti importa rarefarlo,

riempirlo di tossici, renderlo mortale. Chi ti ha detto quella mensogna che l'acqua

fresca è solo tua? Quante migliaia di specie ancora dovranno morire di sete, perché

non possono accavallare i tuoi recinti, accedere ai serbatoi? Chi ti ha detto, che i

fiumi, mari e oceani devono essere utilizzati come discarica?

Gli alberi sul pianeta sono anche della tua proprietà? Chi ti dà il diritto di

disboscare l'Amazzonia o le foreste boreali. Non puoi vivere senza leggere i

giornali o usare la carta per fermare il taglio di 4.000 milioni di alberi che

l'industria consuma ogni anno?

Chi ti ha dato l'impunità di uccidere milioni di specie marine, quando fai

esperimenti nucleari negli oceani? Gli hai avvertiti precedentemente, a tutti questi

esseri viventi, che volevi esercitare la tua supremazia?

Perché ti danno fastidio i puma, giaguari, lupi e coccodrilli? Che gli ammazzi solo

per il piacere della caccia. Ti piace così tanto l'avorio, che sei in grado di uccidere

più di 70.000 elefanti l'anno per le loro zanne, per la solo banalità di avere a casa

alcuni piccoli pezzi di decorazione? Ti impazziscono le morbide pelli dell’iontre,

orsi, castori, foche, leopardi, visoni, martore, ermellini, volpi e cincillà che non ti

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preoccupano la vita di oltre 15 milioni di questi animali che muoiono ogni anno?

Credi davvero di avere bisogno di esse afrodisiaco, per giustificare lo sterminio di

quasi tutta la popolazione di rinoceronti e così estrarre dal suo corno la polvere che

ti darebbe il vigore sessuale?

E che cosa non va con la tua bocca? Sarà che ti viene l'acquolina in bocca, a

mangiare i 20.000 delfini che all'anno peschi e torturi per poi prepararli come

sushi? O uno dei tuo più grande piaceri è ungerti di creme abbellenti per le rughe,

fatte con le quasi 2.000 balene che cacci nello stesso periodo? Di quante vite ancora

ne hai bisogno in modo che tu possa vivere?

Tu sei quello che dicono le tue azioni. Il tuo arrogante, creduto e imperiale modo di

vivere, non è autosufficiente, tormentando il proprio genere, è necessario anche,

decimare o finire con le altre specie.

Coraggiosa razza umana, che senza alcun orgoglio io, anche, rappresento.

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17 Meglio promuovere che vietare

Un percorso importante ha avuto

l'evoluzione del pensiero

ambientalista contemporanea nel

mondo. È passato da essere una delle

espressioni del movimento hippie

degli anni '60 e '70, ad una riflessione

trasversale nel lavoro dei cittadini e

la gestione e lo sviluppo delle

politiche pubbliche. Il pensiero

ambientale ha smesso di essere un

brevetto esclusivo di alcuni guru,

istituzioni o organizzazioni.

Tuttavia, la sensibilità ambientale non ha ancora raggiunto tutti gli angoli. Questo

è il grande compito da svolgere, con una prospettiva positiva e proattiva perché gli

ambientalisti non siamo neanche i nuove profeti del disastro. Dobbiamo vederci e

assumeci come parte dei creatori del mondo in cui viviamo.

Cosa fare per adempiere questo mandato di vita? Miglior promuovere che vietare.

Dobbiamo assumere la guida partendo dalla conoscenza ma sempre con proposte

promettenti e creative, per essere promotori di cambiamento di atteggiamento, con

soluzioni, presentando alternative valide e reali.

Dobbiamo ora, con la nostra dedizione e impegno assumere il ruolo di moderni

missionari nella ricerca permanente di altre persone per la difesa e l'armonia con il

mondo naturale. Continuiamo ad essere persone di pace e di amore, ma anche

promotori di mondo migliore per tutti (umani e non umani).

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18 Ecologia della testimonianza

La Ecologia della testimonianza è un

modo per proteggere nella memoria

collettiva, sia stampata, fotografica,

cinematografica, di quanta ricchezza

naturale, –alberi, animali, fiumi–

avevamo ma da questa testimonianza,

da questi testimoni passivi, potremmo

tornare ad avere, di tornare alla vita,

creando le condizioni per questo,

perché abbiamo almeno la

registrazione risolta scientificamente.

Qualcosa di simile a l'idea di Jurassic

Park, ma con il vantaggio di essere nella stessa epoca, il Quaternario, quindi non si

trattata, di un salto indietro nella storia naturale, ma di una continuità in cui solo è

necessario un ingrediente affermativo: la volontà per salvare il pianeta.

Per quanto riguarda Venezuela si hanno salvaguardato le zone della ecologia della

testimonianza, con abbondanti informazioni scientifiche registrate, vale la pena

alcuni di questi esempi, anche se vi è di più: El manual de plantas usuales de

Venezuela de Henry Pittier, Fauna descriptiva de Venezuela (Vertebrados) de

Eduardo Rohl, Flora tropical ornamental de Jesús Hoyo, Flora de los páramos de

Venezuela de Volkmar Vareschi, Árboles ornamentales de Caracas de Leandro

Aristeguieta, Enumeración sistemática de las especies de moluscos hallados hasta

ahora en los alrededores de Caracas y demás partes de la República de Adolfo

Ernst, Guía de aves de Venezuela de William Phelps, Aves Venezolanas de

Katherine Phoeb, Colibríes de Caracas de Ralph Dessau, Peces de los llanos de

Venezuela de Antonio Machado Alison, Peces marinos de Venezuela de F.

Cervigon.

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Invito ai lettori a informarci ([email protected]) di testimonianze,

ecologiche totalizzante, stampate o filmiche dei loro rispettivi paesi o regioni,

perché la somma di questa conoscenza sarebbe una sorta di confine immaginario o

il limite oltre il quale verrebbe intrapresa con giuste e scientifiche ragioni la

ricostruzione della natura persa, della vita sul pianeta.

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19 L'amore per le mascotte

Dedicato ai cani di Gricelda

infinitamente grato per amare gli

animali domestici. Ad Argos, cane di

Lord Byron.

Chi sviluppa l'amore per le mascotte,

ha scoperto uno dei sentimenti più

puri associati con le emozioni, i

sentimenti e gli affetti. É adottare ad

un altro essere e adattarsi a

convivere con una specie diversa da

quella umana. Connessioni senza

linguaggio ed intuitiva. Sono

sentimenti eterni che ci professano, incondizionali e assoluti.

Dal punto di vista umano, sono i bambini che non crescono mai, dal punto di vista

delle mascotte, forse, noi siamo eterni amici per giocare e accompagnarci, come i

“giocattoli” del film “Toy Story”, regia di John Lasseter.

Essi –le mascotte– non conoscono né passato né futuro, solo vivono e godono il

presente con coloro che li forniscono protezione. Presente, dove l'emozione

principale è aspettarci, incontrarci, trovare il nostro sguardo e secondi di

attenzione. L'attesa può essere ore o decenni, ma sempre ci aspettano. E se non

arriviamo mai, mantengono il dolore della mancanza e la speranza di incontrarci

di nuovo, fino all'ultimo giorno della loro esistenza.

Nell'Iliade, Argos il cane di Ulisse, lo riconobbe dopo 20 anni, e nell'emozione

muore di cuore. La favola diventa realtà quando noi conosciamo la storia di

Hachiko, cane giapponese di Odate, che spero ogni sera per dieci anni presso

l'ingresso della stazione ferroviaria di Shibuya, al suo padrone morto, fino a

quando venne la sua morte.

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Egilda Parra, ricercatrice sulle "Credenze delle non Scienze", afferma che in alcune

culture si ritiene che gli esseri umani quando muoiono, chi li riceve, in quell’altra

tappa della vita, sono gli animali che avevano e che hanno compiuto il loro ciclo di

vita sotto la protezione di queste persone, e lo fanno in ringraziamento al tempo

dedicato, e si incontreranno per darvi il benvenuto. Il simbolismo di quello che

significano le mascotte, in molte latitudini, non è gratuito. Gran parte della storia

dell'umanità ne rende conto.

Oggi, ci sono persone in Asia, che quando alle mascotte muoiono i loro proprietari,

sacrificano agli animali per risparmiarli il dolore della mancanza. Per fortuna in

Occidente, tali pratiche non esistono, ma quello che è certo è che molti di questi

poveri animali sono completamente senza protezione in assenza dei suoi

protettori.

Le mascotte, tra le sue bontà e vantaggi, e che essi si integrano facilmente nella

famiglia o se adattano alla solitudine dei loro padroni. Stimolano il sentimento di

amicizia, fiducia e sicurezza. La particolare interazione con loro, ci distoglie ed

elimina lo stress.

Questi singolari animali hanno poca comprensione delle delusioni, depressioni o la

nostra visione del cosmo, ma sentono o percepiscono ciò che accade. La loro

intuizione dà loro la capacità di individuare il pericolo e l’allarme.

E se di grandi pericoli dobbiamo fare riferimento, con le mascotte ci sbarazziamo

di essere vittime di istinti umani in genere come l'invidia, l'orgoglio, la vendetta, la

crudeltà, l'odio, tra molti altri.

Ragione aveva il poeta inglese Lord Byron nel condannare: "Più conosco gli

uomini, più amo il mio cane".

Se non avete avuto ancora la possibilità di scoprire il mondo degli animali

domestici, delle mascotte, è il momento. Dagli alla tua vita questo privilegio.

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20 Le città in bianco e nero

Cammino per le strade e viali della

mia città e mi rendo conto che il

colore predominante è il nero o il

bianco. Viviamo in città che a poco a

poco hanno perso il colore. Anche se

ci sono sfumature di grigio o

marrone, il pezzo forte rimane il

nero o il bianco. Presumo che questa

scoperta sottile fa parte del mio

ingresso alla vecchiaia, perché

comincio a vedere le cose da un altro

punto di vista.

Quando si è molto immerso in questi mondi interiori, in questa cultura dalla fretta,

non c'è tempo per dettagliare i colori particolari o sfumature.

Da bambino, le tonalità verdi prodotti di tanti alberi vicino a casa mia, mi

impressionavano, mi facevano sognare ad occhi aperti. Ora, questi stessi spazi

dove giocavo e consumivo le ore più felici della mia vita, no esitono più. Hanno

asfaltato e fatto parcheggi, costruito edifici, case o centri commerciali, in fine,

questi “luoghi incantati” sono conservati solo nella mia mente.

Essere immersi in un’esperienza urbana non significa necessariamente castrare

l’opportunità di condividere con il mondo naturale.

Le nostre città hanno da tempo perso questo senso, ci allontaniamo dalla armonia

con l’ambiente e privilegiamo di vivere nelle nuove “caverne” realizzata di

cemento, blocchi e calcestruzzo. Il godimento e la contemplazione di foreste o aree

verdi all’interno o al di fuori della città, non esistono più o sono sempre meno.

Abbiamo bisogno di avvicinarci di nuovo a quella natura che è anche il rifugio per

le altre specie, la casa di tutti in modo da poter goderla, valorizzarla, proteggerla e

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difenderla. Andiamo a cercare quei colori che oggi sono assenti. Non più città in

bianco e nero che ci circondano, che ci intrappolano e ci riempino di vuoto, di

solitudine e di isolamento. Che finisca quel destino di nascere e vivere senza i

colori della vita. Ritornare alla natura, è il primo principio. La Natura con i suoi

colori che ancora ci aspetta.

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21 L'eredità generazionale

Ho 50 anni e ho una figlia

adolescente. La possibilità che i miei

nipoti raggiungano almeno la mia

età è ancora incerto. Anche quando

entrambe le famiglie, materna e

paterna è ricorrente avere una

famiglia ottuagenaria e centenaria.

Ma al di là della nostra genetica

della longevità, l'ambiente sarà il

fattore determinante.

Da continuare il percorso che

portiamo, la qualità della vita di mia figlia sarà compromessa, ma quella dei miei

nipoti sarà incerta. Entro 50 anni, gli scienziati stimano che il mondo aumenterà la

sua temperatura di 4° C in più, portando come conseguenza la scomparsa del

ghiaccio del Artico, così come gli orsi polari e pinguini.

Il livello del mare si alzerà e si sommergeranno città come New York, Boston,

Miami, Los Angeles, San Francisco, Vancouver, Buenos Aires, Sao Paulo, Rio de

Janeiro, Recife, Dhaka, Città del Capo, Cairo, Dubai, Mumbai, Singapore,

Bangladesh, le Filippine, Shanghai, Sydney, Perth, Auckland, Hong Kong, città

giapponesi, Vladivostok, Amsterdam, Londra, Dublino, Bilbao, San Sebastian,

Santander, Ferrol, la Coruña, Rias Baixas, tra le altre città che sono a piedi di costa.

Altrettanto si stimano innumerevoli mega terremoti durante questo periodo.

Questa geografia incontrollata impattarebbe direttamente ai più importanti

acquifere di acqua dolce che attualmente conosciamo. I cambiamenti climatici

pregiudicarebbe anche la maggior parte delle specie marine, riducendo

drasticamente o scomparendo la specie. Inoltre, causarebbe la scomparsa della

foresta amazzonica, che parallelamente il tasso di deforestazione e la combustione

sta facendo, le prolungate siccità, portando la morte della vegetazione. Allo stesso

modo influenzano sul resto delle “humedales” e foreste minori. Molte delle specie

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che conosciamo oggi, si vedranno solo in archivi fotografici e videografici. Come

conseguenza dalla perdita irreversibile della biodiversità a livello mondiale.

Attualmente, secondo la Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), circa due

milioni di persone muoiono ogni anno a causa delle conseguenze di inquinamento

atmosferico che provoca problemi respiratori e cardiaci, infezioni polmonari e

cancro. In 50 anni, si stima che alte concentrazioni di CO2, come altri gas

nell'atmosfera avrà un effetto esponenziale, facendo di questo tipo di

inquinamento la principale causa di decessi nel mondo, si stimano circa 100 milioni

di morti all'anno.

Sulla questione alimentare, questo sarebbe influenzato dalla crescita della

popolazione mondiale. Entro il 2012, la popolazione mondiale è stimata a 7.000

milioni, fra 50 anni la popolazione potrebbe aumentare di 2 miliardi di persone in

più, cioè, saremo in 9 miliardi di persone. A quel punto dovremo produrre più cibo

con meno spazio di quello che abbiamo oggi per la coltivazione.

Cosa fare? Sembra che si tratti di pura finzione? o continuaremo ad invecchiare

dietro a questa realtà? È l’egoismo personale che sicuramente governa la nostra

vita e non ci permettono di costruire una eredità per le nostre future generazione?

La partecipazione dei cittadini nella difesa della natura è in porta. Unisciti a noi

oggi nell’azione in materia ambientale, bisogna dare tutto per i nostri figli, i nostri

nipoti e le generazioni future. Camminiamo insieme in questa crociata per la vita.

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22 Non ci sarà un’altro giorno

Oggi non si è fatto giorno, così come

da tempo non si fa giorno per

nessuno. Nel 2010, le parti per

milione (ppm) di CO2, secondo gli

scienziati le ppm sono salite in 395,

ovvero 45 ppm in più dello standar

per garantire la nostra

sopravvivenza come specie. Gli

scienziati dicono che il limite di

sicurezza per l'umanità è di 350 ppm

di CO2 nell'atmosfera.

Le Nazioni Unite lo stesso anno cerco di limitare il livello di CO2 a 450 ppm, ma i

loro sforzi non sono stati ascoltati. Tutto questo, a causa di bruciare combustibili

fossili sopra la soglia dello standar. L'anidride carbonica è la causa principale

dell’effetto serra nell'atmosfera, avendo come conseguenza il riscaldamento

globale, che accelera lo scioglimento dei ghiacciai, aumento della siccità continenti,

il consumo delle foreste, facendo finire specie e gli ecosistemi.

In quegli anni arrivare ai 350 ppm significava trasformare il mondo. Significava

anche costruire pannelli solari al posto di centrali a carbone, piantare alberi invece

di tagliare le foreste tropicali, aumentare l'efficienza e diminuire i nostri consumi

eccessivi, il riciclo del 99%, tra tante altre cose. Perciò tornare a 350 nuovamente

significava proporre migliaia di soluzioni diverse. A llora mancò il valore

collettivo, l'azione dei cittadini a difendere l'ambiente.

Quello che è vero, che 50 anni dopo, il CO2 ci togliò le albe, i 5000 ppm che

abbiamo ora, ci lasciano senza visibilità e senza ossigeno. Oggi viviamo in città

sotterranee con atmosfere artificiali controllate.

Quello che era iniziato come città Moll come La Villa sotterranee di Montreal che

ha iniziato con 32 chilometri di gallerie collegando a 41 lotti (circa 12 chilometri

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quadrati), PATH a Toronto, con 371.600 metri quadrati e 27 chilometri di passaggi,

Chikigais in Giappone con 81.765 metri quadrati, Forum des Halles a Parigi, con

300 chilometri di passaggi e il Palazzo Comunale in Australia con 4 chilometri

quadrati, sono diventate i portali delle città emergente che abbiamo dovuto

costruire per sopravvivere, all'atmosfera già insostenibile che copriva i continenti.

Ma non tutti abbiamo avuto spazio in quelle città, più della metà della popolazione

umana scomparse, a conseguenza dalla mancanza di ossigeno. E quelli che ancora

rimaniamo in vita, soffriamo le nuove malattie prodotte della mancanza dei raggi

solare e grazie a respirare l'ossigeno riciclato. La nostra aspettativa di vita si è

ridotta a 30 anni, così si è accordato di dare almeno 3 decenni di possibilità di

vivere a ciascuno degli abitanti di queste città.

Ogni persona quando arriva ai 30 anni deve scrivere il suo epitaffio o il pensiero

finale. Questo è il nostro: Per me non c'era l’alba nè il giorno, nessun colore, ho

vissuto in grigio e così morirò. Non ho eredità per le generazioni future. Quella fu

la mia eredità.

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23 Il buon povero e la classe media1

La povertà e la produzione

alimentare sono per gli

ambientalisti, un punto cruciale di

attenzione, perché definisce il

comportamento dell'umanità nei

prossimi decenni e il suo impatto sul

resto della specie. Una povertà

irrazionale senza produzione

alimentare, sarebbe come una

nuvola di insetti cavallette su una

coltura di mais.

Quando si parla di povertà, e che cosa significa nel nostro continente, possiamo

dedurre che l'ultima cosa che desidera la maggior parte dei popolo

latinoamericano, è quello di essere poveri. Tuttavia, le politiche dei governi così

chiamati di "solidarietà" o solidale, sono dirette verso il consolidamento della

povertà. Continuano nella convinzione che i poveri, vogliono rimanere poveri o

piuttosto “poveri confortevoli”.

L'intelligenza politica di questi governi non hanno preso la briga di scoprire quali

sono le reali aspettative di coloro che oggi si difiniscono come poveri. Essa si basa

su ipotesi, modelli o visioni del mondo completamente obsolete. La realtà "vera" è

che tutti aspirano ad essere di classe media. E la globalizzazione si è incaricata di

far vedere i suoi diversi vantaggi. La classe media stessa, ha come la sua massima

1 Concetti per capire questo articolo::

Povertà confortevole: quando le persone che non lavorano o non hanno determinata professione,

sono estremamente soddisfatti con le cose che ricevono dal governo. È una povertà generazionale,

perché i loro figli si sentono che sono nella povertà media, ma in modo transitorio.

Povertà media: Coloro che aspirano ad essere classe media.

Classe media: Segmento della popolazione, che lottano per mantenere il loro standard di vita

medio.

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aspirazione, di essere una solida classe media. Oggi il desiderio di essere ricchi,

non è ciò che muove o commuove la volontà delle persone.

Così troviamo una miriade di strategie e di sforzi del governo, come i programmi

sociali, missioni educative, mediche, case di alimentazione, case di interesse

sociale, tra gli altri. Tutto sotto un unico obiettivo, rafforzare la povertà e la lealtà al

non cambio. Il riferimento politico, è stato quello di seguire ai governi che hanno

lottato e controllato alla povertà per forza.

Riflessione obbligatoria: in America Latina, siamo diventati esperti nel fare offerte

per i poveri, incoraggiandoli ad essere credenti fedeli della sua condizione storica,

con lo scopo di essere bravi poveri, e ora hanno cominciato a scoprire, che l'offerta

è sempre meno lusinghiera. L'altro capitale politico comincia a svanire e si

continua a pensare che il collettivo ciò che desidera è quello di essere classe media.

La visione ideologica, è ancora imposta e non permette considerare che con la

stessa dedizione che si ha studiato "ai re della povertà" possono essere riviste, le

nazioni che hanno sviluppato strategie sociali ed economiche per avere classe

media. Esempi, molti: in America, ci sono paesi senza dubbio, che hanno lavorato

per avere una forte classe media. La sua struttura di governo, è progettata per

sviluppare e mantenere la loro classe media. Altrettanto, questi governi forniscono

opportunità, programmi e anche le missioni al fine di rinforzarlì. E non è proprio

"l'impero".

Sicuramente i sostenitori della povertà estrema direbbero, che come può avere

classe media se ci sono ancora i poveri, e che fino a non finire con i poveri, non vi è

alcuna prospettiva di una classe media. Cioè, il dialogo/“trabalengua” di non

finere mai.

Le attuali strategie, continuano a mantenere la povertà confortevole, cioè una

porzione di poveri che ogni giorno è minore. Inoltre, ad essere una generazione di

poveri confortevole senza continuità generazionale. La maggior parte delle

aspettative c’è l’ha la così chiamata povertà media, che non accetta lo status di

povertà confortevole e aspira ad essere classe media.

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Negli ultimi anni, i governi solidale hanno raggiunto la vetta di accettazione tra i

poveri, ma misteriosamente ha cominciato a declinare un pò tale approvazione.

Nel più interno, si è trasferito un connettore invisibile emozionale, guidato dai

poveri medio che aspirano altre soluzioni, le opportunità diverse all’attuale offerta.

La classe media deve essere intesa come una tendenza globale di organizzazione

dei cittadini, così come sono le proteste o conflitti che oggi sono in crescita per

questioni ambientali. Che tra l'altro, chi li lideriza è la stessa classe media. Questa

classe media ha dimostrato la forza, la resistenza e la coerenza davanti ai

trasgressori del loro spazio.

Marx, al tempo, ha dato grandezza alla classe media, ha detto che dovuto ad essa

la Storia ha avuto un balzo in avanti, passando di colpo dal oscurantismo e la

gerarchia del sangue al pensiero moderno e universale; tuttavia, non ha

scommesso per la loro sopravvivenza.

Questa classe media, timida e discreta, ha sopravvissuto al convulso XX secolo e

oggi rinnovata, aggiornata, è il grande riferimento sociale. Se la classe media è stata

in grado di saltare l'arretratezza medievale in questo senzo specifico, perche ora,

che è il punto di riferimento più importante, non può detronizzare la povertà come

stile di vita?

Perché continuare ancora ad essere poveri, se abbiamo tutto per essere classe

media?

L'uscita è una sola:

Primo: non escludere questa ipotesi.

Secondo: O si apre il dibattito, per accettare di lavorare in parallelo con strategie

che abbiano lo scopo di sviluppare la classe media o ci prepariamo ad essere

spostati da coloro che interpretano la vera aspirazione del “povero confortevole”.

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24 C'è bisogno dei poveri, più sono e meglio è!

Immaginatevi un paese o una città o

uno stato senza poveri. Non è

possibile. Più che un sogno per i

politici ed imprenditori sarebbe un

vero incubo. La povertà, gli

conviene a tutti. A tutti coloro che ne

hanno bisogno come un modo per

rimanere in politica usando la massa

lavorale per fare ricchezza. La

povertà è buona per gli imperialisti

e anti-imperialista, “pitiyankees” o

anti-yankees. E se è povertà estrema

è meglio. I guadagni sono di più.

La povertà è docile, malleabile, manipolabile, sensibile, emozionale, confortevole,

ingenua e molto buona, per essere trasportata da speranze terrestre e

extraterrestre. La povertà è uno stile di vita. Più che fisica, la povertà è mentale, è

una credenza collettiva, dove tutti sono apparentemente disabili, incapaci di

avvalerci dei suoi propri mezzi, di avanzare nella vita o progredire. Si percepice

come uno stato sonnolento della mente, che fa muovere il corpo quasi

istintivamente. Per non dire, primitivamente. La povertà inoltre, cresce, si

riproduce in solitudine o indotta. Ma sia qualsiasi delle sue forme, è sempre utile.

Chi ha per se un pezzo di povertà controllata, ha un cammino sicuro verso il

successo. Qui se compie il proverbio: dimmi quanta povertà controlli e vi dirò

quanto è la vostra ricchezza.

Contra la povertà, tutti noi lottiamo, tutti noi vogliamo salvare i poveri. Moriamo e

viviamo per aiutare i poveri. Chi non ama i poveri?

Ma tanta preocupazione perché? Semplice: Gestire, manipolare la povertà è uno

dei migliori affari del mondo. È la grande industria. È avere soggetti, servi a buon

mercato, eserciti di zombie privati, seguaci eterni, incondizionali sotto la promessa

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82

che la povertà scomparirà un giorno, a condizione che siano guidati dal suo

padrone, leader, pastore, capo, genitore, o come si faciano chiamare i proprietari di

quella povertà in particolare.

Quello che non sanno i poveri, è che gli ultimi interessati nel porre fine alla

povertà sono gli stessi che promettono di combatterla. La povertà è come la storia

del "cocco". Ecco che arriva il cocco, andiamo tutti a combattere il "cocco", dice il

leader, e sorpresi a tutti con la sua eloquenza, il coraggio e bravura, ma che

nessuno amazzi al "cocco", perché senza il "cocco", non ci sarebbe un leader da

seguire e finirebbero i benefici.

La povertà è una verità che tutti lo sanno ma nessuno lo dice. Lo sanno gli stessi

poveri, e i coproprietari di quelle povertà. Ma si nasconde, si fa finta, tutti

chiudono un occhio alla povertà, per che scorra senza molti ostacoli, il rapporto

perverso tra la povertà e coproprietari. La povertà ha anche dato il suo contributo

al linguaggio dell’umanità, a coniare le sue stesse parole e di integrarle al

linguaggio quotidiano: “cachifo”, “cachifiando”, poveretto, povero diavolo, "in

cobrito", “pelao”, "senza soldi", "morto di fame”. affamati, “piedi in terra",

miserabile, “lambuceo”, e tante altre. Con la povertà è nata una nuova scienza:

Amministrazione della Povertà, con il suo Master Business Poor proprio, con

molto più potenziale e futuro che la consumata Amministrazione di Azianda e il

suo Master Business Administration.

Infine, abbiamo scoperto che il mondo non è diviso tra ricchi e poveri. Il mondo è

diviso tra coproprietari di povertà e la povertà che si avicina al miglior offerente. O

meglio, povertà confortevole. Coloro che non siamo allineati a nessuna di queste

categorie, siamo solo alcuni poveri disadattati.

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25 Otilia la bambina fra la spazzatura

Otilia dai 4 anni, accompagnava a

tutti i suoi fratelli e a sua mamma a

scavare tra la spazzatura, uscivano

dal primo mattino fino al tramonto

quando niente era più visibili.

Abitavano in una tenda improvvisata

fatta di cartone, tabelle di legno e

“zinco”, a pochi metri dal recinto già

caduto di uno dei lati della discarica

principale di spazzatura .

Per alimentarsi durante il giorno, “pescavano” i sacchi degli avanzi di cibo che

venivano lansciati dai banchi di fast food della città. Decine di bambini facevano lo

stesso che i cani e avvoltoi che lì abitavano.

In questo ambiente Otilia lasciò la sua infanzia, lì muore all’età di 13 anni di

un’infezione che avanzò con il passare del tempo e non fu mai curata. Della città,

Otilia, solo ha conosciuto lo scarico principale di spazzatura.

In America Latina così come Otilia circa 500 mila bambini lasciano la loro infanzia

e adolescenza nelle discariche di spazzatura. Il subcontinente con i suoi 11 mila

Comuni ospitano circa 12 mila discariche pubbliche, che sono diventate spazi

senza leggi, controllati dai gruppi che commercializzano queste risorse. Nelle

discariche comunale lo sfruttamento infantile è più che evidente. I governi locali,

non ignorano questa realtà, ma fanno poco o nulla per fermarla. Per loro, è un

problema di molti, ma non è la priorità.

Incoraggiare il lavoro infantile è uno dei più vile, crudele e codarda azione di

coloro che professano il soggiogamento umano. Manipolare presunti sentimenti di

affetto, protezione, paternalismo o maternalismo con lo scopo nascosto del

Page 84: Il pensiero ambientalista irrompe in america latina

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guadagno: è assolutamente inaccettabile. Per questi schiavisti moderni, la vita

umana diventa semplicemente un valore d’uso.

Ci sono molte questioni di carattere etico, che territorialmente richiedono risposte

urgenti: Può Latinoamerica crescere come subcontinente sapendo che nei suoi 11

mila Comuni si pratica la schiavitù infantile? Dove sono quelle leggi

subcontinentale che decisamente fermino a coloro che deliberatamente rubano

l’infanzia e l’adolescenza a 500.000 bambini? Se questi castratori di futuro agiscono

nel presente impunemente contro coloro che dovrebbero far parte della prossima

generazione di leader, che considerazione si può presumere a favore della vita

dei non-umano o “humánidos”? Ci sono diverse politiche sociali per proteggere

l’infanzia? In una societá solidaria come quella che professiamo possono esistere

bambini con futuro vs bambini senza il diritto alla vita? Possiamo ignorare ancora

che ci sono migliaia di bambini scavando nella spazzatura, in strada o nelle fogne,

lavorando nelle miniere o dedicati a chiedere l’elemosina?

È ora che i pachidermi della politica subcontinentale, smettano di agire come uno

struzzo e tirino fuori la testa dal piccolo buco dove c’è l’hanno e guardino a suoi

fianchi.

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26 I bambini smeraldi di Colombia

Circa di 10.000 bambini dai 10 ai 15

anni di età lavorano filtrando con

pala e setaccio gli avanzi e rifiuti di

rocce e fango provenienti delle

miniere di smeraldi nel comune di

Muzo, a 90 chilometri a nord di

Bogotà, Colombia.

Sono pietre di un verde intenso,

considerate da gemmologi come

quelle della più alta qualità nel

mondo.

Il lavoro consiste nel trovare piccoli smeraldi o polvere di loro sfuggiti dal filtro

della miniera, usando i bambini per tagliare sui tunnel troppo stretti.

La vita in questa città gira intorno allo sfruttamento di smeraldi e per questa

comunità miniera “ognuno pratica la miniera dove si vuole, senza contare sulla

comunità”, “ognuno lavora per conto proprio senza dipendere da altre famiglie o

associarsi con loro”. E, naturalmente, sono i genitori stessi che inducono i loro figli,

piuttosto minori, al compito di estrarre lo smeraldo. Diventando così, in una delle

località del paese con la più alta popolazione analfabeta. Lo stimolo alla scuola

semplicemente non esiste.

Allo stesso modo, la povertà e sovraffollamento è il denominatore comune in

Muzo (media di 10 persone per stanza). Nei casi in cui l'abuso sessuale tra fratelli o

genitori ai figli, è all'ordine del giorno.

Lo sfruttamento di smeraldi richiede ai bambini un grande sforzo fisico e li

sottopone a rischi diversi che mettono in pericolo la loro integrità fisica (visto che

sono sottoposti a temperature estreme, gli odori tossici o la presenza di polveri

nell'aria, punture di insetti e/o morsi di animali, rumori o vibrazioni permanenti)

Page 86: Il pensiero ambientalista irrompe in america latina

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oltre all’impatto psicologico prodotto da questa situazione, il che dimostra una

violazione flagrante dei loro diritti umani ad essere bambini.

In Colombia, i bambini e le bambine di questa città mineraria, batte il record nelle

malattie respiratorie, è la località con il maggior numero di minorenni malati.

Poche opportunità esistono per questi bambini. Ci sono quelli che dicono che il

loro futuro degli abitanti di Muzo è l’avidità, l'ignoranza, l'impunità, gli interessi e

complicità collettiva.

Ogni volta che vedremo un orecchino, una collana o un anello di smeraldo,

cerchiamo di osservare bene queste pietre, certamente nella sua forma più densa,

più intima, scopriremo la forma del viso di uno di questi bambini rimasti senza

futuro.

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27 I bambini gabbiani

I pescatori si avvicinano a riva con le

loro barche, dopo un affaticato

lavoro di routine. Sono come le 2 del

mattino. Una sorta di comitato di

accoglienza li attende, decine di

bambini e adolescenti di età

compresa tra 6-16 anni. A dire il

vero, a chi si aspettano sono ai

gamberetti e i piccoli pesci che

portano queste barche. Nella

“trance” di rimuovere il carico della

barca fino a pesarlo, tutti i pesci e

gamberetti che cadono per terra sono loro.

Si tratta di una tradizione tra i pescatori che va di generazione in generazione: cioè

“il fatto di lasciar prendere quello che cade per terra non va discusso con i

bambini”, così come hanno fatto loro quando erano bambini li chiamano i

“picoteros”, una similitudine per descrivere l’atto di beccare il carico dei pescatori

che fanno i gabbiani. In questo caso, è come quando si rompono le “piñatas” ei

bambini si gettano a terra per trovare le caramelle e giocattoli di piccole

dimensioni, la differenza che qui i piccoli tesori provengono dal mare.

Essi possono raccogliere fino a 2 chili di gamberetti in ogni arrivo delle barche

(l’altra carica arriva verso le 5 del mattino), che poi sono rivenduti lì. Puliscono

anche le barche di possibili gamberi, pesce o granchi persi.

La stragrande maggioranza di questi bambini finiscono per andare a dormire circa

le 6 del mattino e si svegliano in fretta verso mezzogiorno per cercare di andare a

scuola nel turno pomeridiano, ma la stanchezza stessa li fa crollare e finiscono per

ingrossare l’enorme lista di abbandono della scuola di quei villaggi di pescatori.

Page 88: Il pensiero ambientalista irrompe in america latina

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Queste condizioni particolari, per la sua propria cultura, richiede un trattamento

diverso per la loro educazione, devono essere trattati come “bambini speciali”.

La Stazione Biologica “Pueblos de Agua”, creata dalla Fondazione Azul

Ambientalistas insieme con l’Istituto Nazionale di Ricerca del Venezuela –Regione

Zulia– e il Centro di Educazione Popolare “Jesús Rosario Ortega”, ha iniziato nella

comunità Capitano Chico di Santa Rosa de Agua, al’ovest del paese, un

programma di reinserimento dei figli dei pescatori al sistema scolastico attraverso

la creazione di una Ecoaula di livellamento, che mira a portare i bambini, secondo

la loro età, all’anno scolastico corrispondente.

Con un programma speciale di sessioni di non più di 45 minuti, in modo

individualizzato e divertente, si cerca di rafforzare le debolezze cognitive e

prepararli a portare alla scuola secondaria. Tra l’altro, i mesoni e sedie in aula sono

fatti dalla stessa comunità.

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28 I Bambini di piombo di Bajos de Haina e La Oroya

Le città Bajos di Haina, a circa 20

chilometri a ovest di Santo

Domingo, Repubblica Dominicana e

La Oroya, situata 175 km da Lima,

nel dipartimento di Junin in Perù,

sono le città più inquinate da

piombo del continente Americano. Il

denomina-tore comune di queste

due città dell'America Latina, è che

il 99% dei suoi bambini hanno livelli

di piombo nel sangue tre volte di

più che il livello massimo fissato

dall'Organizzazione Mondiale della Sanità.

L'origine del problema è l’ossido di piombo e la scoria residuale nel suolo

contaminato. Essendo quest'ultima, che è visibilmente presente sulle superfici di

questi due comunità, allo stesso modo, sono stati identificati altri metalli pesanti

come arsenico, cadmio, antimonio e anidride solforosa che sono permanentemente

"abbono" di queste terre, acidando di più questi suoli. Col tempo il piombo ha

migrato e contaminato gli stratti più bassi del sottosuolo, e quindi

l'approvvigionamento idrico, che a loro volta, hanno contaminato cibo e tutto

quello che è trattato con queste acque.

Le polveri che contengono piombo entrano nelle case, trasportati da correnti d'aria.

Il che rende che l'esposizione sia diretta attraverso l'ingestione di polvere di

piombo contaminato. Questi entrano nel corpo dei bambini in aggiunta alla loro

vie respiratorie, attraverso le le sue mani e la bocca.

La popolazione infantile di queste due città evidenza riduzione del quoziente

intellettivo –QI–, lentezza nella crescita del corpo, problemi di udito gravi, gravi

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problemi comportamentali o di attenzione, scarso rendimento scolastico e danni

renali. In generale, queste comunità hanno l'asma, bronchite, raffreddore, infezioni

diarroiche acute, danni irreversibili al sistema respiratorio, diversi tipi di cancro,

effetti negativi sullo sviluppo e danni agli organi vitali. L'aspettativa della

popolazione è di 35 anni. Il più basso al mondo, superando alcune popolazioni

dell'Africa, dove l'aspettativa di vita è a soli 40 anni.

L'altro grande comune denominatore di queste due comunità, è che non ci sono

dolenti per gli effetti sulla salute, la dignità, l'integrità e i diritti dei bambini.

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29 I bambini i più sensibili alla contaminazione

Secondo l'Organizzazione Mondiale

della Sanità (OMS), ogni anno

muoiono circa 10 milioni di bambini,

essendo il maggior numero di questi

decessi, risultano direttamente da

esposizione ad ambienti

contaminati.

Tra le cause principali: il consumo di

acqua non potabile, scarsa igiene e

l'esposizione ad atmosfere

contaminate, questi sono le più noti.

La maggior parte di queste vittime erano bambini sotto i 5 anni, dove il 74% delle

morti erano dovute a diarrea, infezioni respiratorie e le malattie cardiovascolari.

Tali impatti aumentano secondo la regione. Nei paesi sottosviluppati, le cattive

condizioni di salute e l'inquinamento ambientale sono direttamente proporzionali

alla mortalità, morbilità e disabilità nell'infanzia, e questi indicatori, a loro volta,

sono legati a malattie respiratorie acute, malattie diarroiche, lesioni fisiche,

intossicazioni, malattie trasmesse dagli insetti e le infezioni perinatali.

Inoltre, l'esposizione a rischi ambientali nocivi per la salute dei bambini, può

iniziare prima della nascita. Il piombo nell'aria, il mercurio nei prodotti alimentari,

così come altre sostanze chimiche, possono avere effetti a lungo termine, spesso

irreversibili, come l'infertilità, aborti spontanei e difetti di nascita.

L’esposizione delle donne ai pesticidi, solventi e inquinanti organici persistenti

possono incidere sulla salute del feto. Confrontando tutta la popolazione colpita da

ambienti inquinati, l'impatto maggiore è ricevuto dai bambini, a causa delle loro

dimensioni, respirano più aria (e più inquinante) rispetto agli adulti.

Page 92: Il pensiero ambientalista irrompe in america latina

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Essendo i suoi polmoni in sviluppo, le vie respiratorie si restringono a causa della

presenza di contaminanti. Inoltre, questo è aggravato perché, loro respirano più

velocemente e più profondamente quando sono attivi. Permettendo, che

l'inquinamento ambientale raggiunge le zone più sensibili dei polmoni.

Oggi, 600 milioni di bambini sotto i cinque anni occupano l'attenzione del mondo e

rappresentano la continuità della razza umana. Un futuro, che in linea di principio,

è nelle mani delle loro madri, e solo di coloro che godono, di buona salute e sono in

grado di fornire un ambiente sano, pulito e sicuro che permetta di proteggere il

diritto alla vita dei loro figli.

Gli altri responsabili delle decisioni sono quelle a livello internazionale, regionale e

nazionale, insieme alle organizzazioni non governative, le comunità e le famiglie,

che devono unire le forze perche i grandi pericoli ambienteli siano riconosciuti,

combattuti e ridotti.

Questo può includere l'azione politica, e determinato impegno per la promozione,

la prevenzione e la partecipazione all'interno della comunità verso un ambiente

che si armonizza con la vita dei bambini, dagli altri esseri umani e le altre specie.

Page 93: Il pensiero ambientalista irrompe in america latina

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30 La Terra è viva

Per lo scienziato inglese James

Lovelock, finora non si è potuto

dimostrare il contrario alla sua

ipotesi, che la Terra come un pianeta

è un essere vivente.

Secondo il ricercatore, ci sono prove

per dimostrare che l'intera biosfera

del pianeta terra, fino all'ultimo

essere che lo abita, possono essere

considerati come una singola entità

su scala globale in cui tutte le parti

sono così legate, e a sua volta sono così indipendenti come le cellule del nostro

corpo. Questa teoria è stata chiamata da Lovelock, l'ipotesi di Gaia (in onore

all'antica dea della terra).

Tuttavia, la stragrande maggioranza della comunità scientifica ritiene che le

questioni sollevate da Lovelock confina con la fantascienza. A queste critiche,

l’osato ricercatore manifesta che le sue prove indicano che dai batteri agli elefanti,

balene, le sequoie e ogni essere vivente, sono esseri autonomi, che vivono in una

grande entità vivente.

Altre considerazioni, indipendenti, ma che consentono di illustrare quanto vicino

potrebbe essere Lovelock. Lui ritiene che la Terra come un pianeta è un essere

vivente, le indagini come quelle di Carolyn Bohach, una microbiologa presso

l'all'Università dell'Idaho, dice, la ricercatrice, che i nostri corpi (riferiti al corpo

umano) contengono 10 volte più batteri che cellule umane (i batteri sono molto più

piccoli, in modo che occupano meno spazio).

Negli esseri umani ci sono circa 10 milioni di cellule e in condizioni normali si

possono avere fino a 100 miliardi di microrganismi, per lo più batteri. Se il nostro

corpo contiene più di 200 tipi di cellule, solo nella pelle abbiamo essa diversità di

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specie microbiche, senza contare le 400 o più specie diversi che vivono nel colon.

Tutti i batteri che vivono all'interno di un essere umano potrebbe facilmente

riempire un contenitore di due litri. Cioè, portiamo qualcosa come due chili di

ospiti o invitati, che vivono in tutto il nostro corpo.

Niente di strano fosse, che una comunità batterica, con intelligenza propria, che

abita nel nostro organismo, oggi potrebbe considerare, se sono o no, parte di un

altro essere vivente di dimissioni così enormi che non possono capire. Così come

accade agli esseri umani.

Se l'ipotesi di Lovelock è confermata, che vergogna con la signora Terra, che ci ha

così gentilmente dato rifugio, e che oggi è costantemente aggredita da questi

"acari" ingrati che ci facciamo chiamare razza umana.

Peggio semplicemente impossibile!!!

Page 95: Il pensiero ambientalista irrompe in america latina

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31 Grazie alla vita

Abbiamo più di un anno, quasi

ininterrottamente, lavorando sulla

progettazione e costruzione di un

percorso interpretativo all'interno di

una maestosa foresta di costa, per

fornire ai difensori della natura,

quello che è attualmente uno dei più

bei parchi di mangrovie che esiste in

Venezuela, si chiama "Tierra de

Sueños", che si trova alla periferia del

villaggio di palafitte chiamato Santa

Rosa de Agua, ad ovest del paese.

A zero metri sul livello del mare e con una umidità che fa svenire al più forte, il

volontariato dei bambini, i giovani e gli adulti hanno un parco tematico naturale,

dove i visitatori riconoscono didatticamente la flora e la fauna di questo

monumento simbolo. Il parco ha ecoguide, guardie forestali e tutta la comunità che

appoggia questa iniziativa.

Per dare più presenza all'ingresso del parco, si è deciso di fare della strada

principale della comunità, avendo una lunghezza di circa 500 metri, una eco

strada, dove tutte le facciate delle case e pareti dei cortili sono state dipinte

simultaneamente con colori caldi, oltre a svolgere murales che alludono alla

biodiversità di questi spazi.

Abbiamo iniziato questo lavoro artistico, un buon giorno a metà mattina, perché

c'era un ritardo tra la squadra, il fatto è che a una temperatura superiore ai 41 gradi

Celsius e con un sole che ci "achicharraba" – bruciava-, a mala pena siamo riusciti

ad avanzare dipingendo le prime facciate, i primi 50 metri con i colori concordati.

Quel giorno sono andato a letto presto, non ho potuto con l’insolazione, avevo un

mal di testa insopportabile, ero febbrile e una vena sul lato destro della fronte

Page 96: Il pensiero ambientalista irrompe in america latina

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sembrava così gonfia che ho pensato di esplodere. Inoltre le braccia, collo e viso mi

bruciavano particolarmente. Quasi immobile per il disagio e l’oscurità ho

ringraziato per l'opportunità che la vita mi ha dato di essere utile. In modo da

mettere al servizio della comunità la mia conoscenza, le mie relazioni e le mie

risorse e conseguire così la creazione del Parco Tierra de Sueños e la sua imponente

ecocalle.

In questa comunità di pescatori di origine indigena, gli affetti sono parsimoniosi,

essi sono cauti nei rapporti interpersonali, tuttavia, oggi lì percepisco orgogliosi

delle cose che accadono associate al parco, c'è un senso di realizzazione collettiva,

comprensione di ciò che si desidera. Sempre più persone si uniscono a questo

compito ambientale.

Credo che in questo luogo, ho smesso di essere "un visitatore curioso" adesso per

fino mi salutano con il mio nome, "ciao Lenin, come va!?”

Page 97: Il pensiero ambientalista irrompe in america latina

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2. Il pensiero ambientalista di Lenín Cardozo Parra attraverso le interviste

Page 98: Il pensiero ambientalista irrompe in america latina

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La realidad ambiental en America Latina. Entrevista a Lenín Cardozo Parra por Hugo E. Méndez U.

Ing. LENÍN CARDOZO PARRA,

Ecologista. Scrittore venezuelano e

ambientalista. Corsi postuniversi-

tari in MBA, Management Pubblico,

Filosofia e Storia. Dottore in Scienze.

Direttore esecutivo Canal Azul 24

https://anca24latam.wordpress.com/

e Blue Chanale 24 www.Blue

channel24.com. Fondatore della

ONG Azul Ambientalistas www.

azulambientalistas.org, email:

lení[email protected] e il Blog http:// leníncardozo.blogspot.com/.

Hugo E. Méndez U.: Lenín, ho seguito la tua carriera

professionale come scrittore e professionale sulle questioni

ambientali, ho letto i tuoi articoli, libri e ricerche su tematiche

ambientali latinoamericana. Quindi, da una prospettiva

globale, ti domando: Pensi, che i problemi ambientali in

America Latina sono problemi ambientali molto differenti nel

resto del mondo?

Lenín Cardozo: L’America Latina è una realtà continentale e

subcontinentale, ben diversa dal resto dei continenti o sub-

continenti del mondo. La differenza fondamentale è nella ottica o

prospettiva di vedere il mondo, interessi locali o regionali, e i

gruppi etnici che le abitano. Abbiamo il più grande polmoni

vegetali, giungle e foreste del mondo cosí come la maggiore

quantità di terra che non sono stati ancora sfruttate, inoltre abbiamo grandi risorse

naturali come l’acqua, il petroleo e le miniere.

Page 99: Il pensiero ambientalista irrompe in america latina

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Le nostre preoccupazioni ambientali sono specifici e le soluzioni principali devono

promuovere la crescita responsabile e inclusiva di tutte le specie che ci vivono e

viviamo sul pianeta.

Il riscaldamento globale, l’indebolimento dello strato di ozono, e di altre questioni

importante e complesse ambientale, cessano di essere la nostra priorità data

l’impassibilità davanti alla deforestazione incontrollata dell’Amazzonia, gli

interventi umani che accelerano la siccità dei nostri laghi e fiumi, le grandi isole dei

rifiuti solidi, l’inquinamento atmosferico da anidride carbonica nelle nostre città,

tra le altre situazioni rilevanti. Siamo quindi di fronte a realtà diverse che meritano

diverse strategie.

Hugo E. Méndez U.: Da questo punto di vista, potremmo dire

allora che l’idea di sviluppo sostenibile non è applicabile alla

realtà latinoamericana?

Lenín Cardozo: : Lo sviluppo sostenibile proposto, è la tesi dei

paesi sviluppati, preoccupati per l’imminente esaurimento delle

risorse naturali nel corso del tempo, frutto di un consumo

eccessivo di queste società, si propone un modelo di consumo più

“equilibrato”, in funzione di garantire alle generazioni future lo

sfruttamento delle stesse risorse. Questo concetto è stato accolto

con applausi e acclamazioni e copiati in ciascuna delle costituzioni delle nazioni

dei paesi latinoamericani, fino al punto tale che si organizzarono studi di master

nell’Università del Centro e Sud America per approfondire “le considerazioni del

caso”. Ma di quale generazioni future parla questa proposta?, delle generazioni

future Latine o africane?, Questa tesi parla delle generazioni di questi paesi

sviluppati, perche si parla ancora del pensiero unico, basato sul principio che

l’espressione della vita ruota solo attorno ad un specie, la specie del Caucaso –

LORO-. Un ragionamento totalmente egocentrico e di esclusione.

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100

Hugo E. Méndez U.: È pronta l’America Latina con i suoi

pensatori, filosofi e scienziati per creare la sua teoria o un

metodo per l’analisi ambientale nel subcontinente?

Lenín Cardozo: Negli ultimi 20 anni, filosofi, scienziati, politici e

gruppi ambientalisti sono entrati nell’agenda pubblica in America

Latina, chiedendo un posto nel dibattito. Leonardo Boff, Marina

Silva, Carlos Minc, Marcos Reigota del Brasile; Ernesto Guhl, John

Casavelos, Miguel Grinberg, Andrés Carsen, Gustavo Rivollier

dell’Argentina; Luz Beatriz Gaviria, Jesús Hidrobo, Anibal Patiño,

Isaia Tobasura, Hildebrando Velez, Gustavo Wilches di

Colombia, Ricardo Navarro, Camacho Hernandez, Jorge Emilio González, Homero

Aridjis del Messico, Juan Grau di Cile, Egilda Parra, Elio Ríos di Venezuela, tra gli

altri, con il loro contributo ci è stata aperta la strada per conquistare il pensiero

ambientale proprio.

Hugo E. Méndez U.: Qual è la proposta o la strada da seguire?

Lenín Cardozo: Stimolare dallo spazio o l’opportunità più piccola

alla più grande, la sensibilizzazione, la coscienza cittadina e la

partecipazione attiva dalla prospettiva ecologica, conservacionista

e ambientalista.

Hugo E. Méndez U.: E sul piano ideologico, si potrebbe pensare

che la mancanza di nuove bandiere sulla sinistra in America

Latina, hanno fatto che questo approccio politico si avicini o

rifugia nel discorso ambientale, attraverso la militanza e

Page 101: Il pensiero ambientalista irrompe in america latina

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l’attivismo di gruppi ecologici e ambientalisti? Faccio questa citazione, per la

nascita dei partiti Verdi nella regione, tale come il partito Verde del Brasile, Cile,

Colombia, Guatemala, Messico ed Argentina, tra gli altri, dove molti dei suoi

attivisti sono stati uomini che hanno abbracciato in passato le bandiere della

sinistra?

Lenín Cardozo: Il diritto alla vita di tutte le specie, non è una

bandiera di qualsiasi ideologia particolare. La riconciliazione, il

consenso, la madre dell’unità ideologica è quella di essere

iniziato dalla necessità di salvare il pianeta insieme. I partiti verdi

e le associazioni ambientaliste, gli ecologisti o conservacionisti

sono spazi di partecipazione dei cittadini. Se le persone di

sinistra hanno trovato rifugio in queste organizzazioni o di destra o di centro,

presumo che saranno sempre benvenute, perché la tutela ambientale ha bisogno di

tutti.

Hugo E. Méndez U.: Per concludere, non voglio lasciare questa

intervista senza chiederti: cosa pensi dovrebbe essere la

posizione dei giornalisti e dei mass media sul risveglio di una

consapevolezza ambientale pubblica?

Lenín Cardozo: I giornalisti, i mas media e la comunicazione,

dovrebbero anche essere educati sulle questioni ambientali. È lo

spazio per il giornalismo investigativo e il giornalismo di

rivendicazione. Altrettanto, i mass media hanno un forte

impegno etico con i cittadini, nella programmazione che

generano consapevolezza sui diversi problemi ambientali nella

regione del paese, e del pianeta.

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Crisi alimentare e il futuro dell'umanità. Intervista a Lenín Cardozo Parra di Hugo E. Méndez U.

Ing. Lenín Cardozo Parra, un scrittore

e filosofo latinoamericano il più letto

delle tematiche ambientali. Un

profondo conoscitore della situazione

ambientale del suo paese Venezuela e

il mondo, fondatore di diversi

movimenti ambientalisti e promotore

di leggi ambientali. La sua lunga

carriera di studioso della materia,

risale agli anni '80, quando nei suoi

giorni dell'università fondò l'ONG

Azul Ambientalistas a Maracaibo, in

Venezuela (www.azulambientalistas.org).

Attualmente, Direttore esecutivo Canal Azul 24 https://anca24latam.wordpress.

com/ e Blue Chanale 24 www.bluechannel24.com. Fondatore della ONG Azul

Ambientalistas www.azulambientalistas.org, email: leníncardozoparra@gmail.

com e il Blog http://leníncardozo.blogspot.com/.

Hugo E. Méndez U.: Lenin all'inizio di questo nuovo secolo,

l'umanità è davvero consapevoli del significato dei problemi

ambientali di oggi?

Lenin Cardozo: Grazie Hugo, per la possibilità chi mi dai ancora

una volta, consentendomi di condividere queste idee.

In linea di massima direi che il 21° secolo, sorprende l'umanità, che

viveva sommersa nella cultura della fretta, assorta nei suoi propri

sotterranei e ora si sveglia sbalordita, cercando di interpretare, ciò che era invisibile

nei primi momenti della sua realtà e che oggi trova travolgente. Come ad esempio i

ricorrenti fenomeni naturali che stordiscono alle diverse concentrazioni di persone

Page 103: Il pensiero ambientalista irrompe in america latina

103

che vivono nel continente. Le sempre più esaurite energie fossili e idraulica, la

carenza di cibo e acqua potabile. Questa nuova realtà per molti, richiede all'inizio

di questo nuovo secolo, nuove strategie, nuove idee, nuove proposte e nuovi

approcci.

Hugo E. Méndez U:. Tu parli che ora affrontiamo un tsunami

silenzioso associato con la crisi alimentare, in base a quali criteri

sostieni questa impostazione?

Lenin Cardozo: Scienziati agroalimentare hanno sottolineato che si

sta avvicinando ad un ritmo rapido sempre di più la crisi

alimentare, chiamata il "tsunami silenzioso". Un'ondata di inflazione

dei prezzi alimentari si muove attraverso il mondo, lasciando, nella

sua scia, disordini e indebolimento dei governi. Ciò è confermato

dalle statistiche che mostrano che per la prima volta in 30 anni stanno emergendo

manifestazioni per gli alimentari, per mancanza di cibo, in molti luoghi e

simultaneamente.

Ad esempio: In Bangladesh si sono intensificati i disordini; la Cina comincia a

sentire i rigori di queste carenze nei loro poveri, quelli che vivono con 2 $ al giorno,

stanno tirando fuori i loro bambini dalla scuola e riducendo il consumo delle

verdure per permettersi di pagare il riso. Coloro che vivono con 1 $ al giorno

stanno riducendo il consumo di carne, verdure e uno o due pasti, in modo da

permettersi di pagare una ciotola di riso. E quelli veramente bisognosi, che vivono

con il 0,5 $ al giorno, affrontano il disastro. In molti luoghi, la carenze

tradizionalmente di alimenti, significa in questo momento inedia di massa.

Le misure della crisi attuale sono miseria e malnutrizione. Le classi medie nei paesi

poveri stanno rinunciando all’assistenza sanitaria ed eliminando la carne, in modo

da poter mangiare tre pasti al giorno.

Conseguenza, della diminuzione per logorio naturale, delle terre coltivabili, lo

spostamento di colture tradizionali per colture di materie prime per biocarburanti

e la crescita della popolazione.

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Hugo E. Méndez U.: Gli attuali problemi ambientali a che punto

pensi che influenzeranno il futuro della produzione alimentare?

Lenin Cardozo: Come diretta conseguenza del scioglimento dei

ghiacci polari, l’acqua dell'oceano aumenterà e le inondazioni

costiere si avranno intensificato a tal punto che se produrrà uno

spostamento massivo dei suoi abitanti verso terraferma dei

continenti. Cioè, ci siamo incontrati con un futuro di alta

popolazione umana trasferita in nuove terre, e anche molte falde acquifere filettati

dall'acqua salata.

Il tasso di crescita della popolazione attuale, che ci mette più di 3 miliardi di nuove

persone nei prossimi 50 anni, ci fa dedurre che avremo meno terra per l'agricoltura

e maggiore popolazione che richiederà cibo. A questo dobbiamo aggiungere tutti le

terre coltivabili, che non avremo, perché saranno al servizio della produzione di

biocarburanti o biocombustibili.

È inaspettato, le ripercussioni che avrà nel mondo produrre coltivazioni per

elaborare carburanti. Cioè, disboscamento, spopolamento delle campagne, perdita

di biodiversità, l'inquinamento delle acque, il sovraffollamento delle città e la fame.

ONG provenienti da diversi paesi hanno denunciato i produttori della materia

prima vegetale, necessaria per i paesi sviluppati per i loro parco automobilistico,

diminuendo drasticamente la produzione di coltivazioni vitali per il sostentamento

base e la sicurezza alimentare dei paesi non sviluppati.

Hugo E. Méndez U:. Spiegaci, per favore, quali sono queste

strategie per ripensare la futura realtà alimentare?

Lenin Cardozo: Senza voler cadere nella fantascienza, è

perfettamente concepibile che in un prossimo futuro il dollaro, euro,

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yen o yuan, lascieranno di essere il leader del commercio e saranno rimpiazzati dal

litro di acqua potabile e dalla ciotola di riso o fagioli. La scarsità di questi elementi

definirà il nuovo equilibrio di potere nel mondo umano. Le potenze con maggior

capacità militare, controlleranno i serbatoi di acqua dolce e di terra per la

coltivazione che rimarranno nei loro continente. Le guerre per il controllo del

petrolio, sarà solo storia.

Hugo E. Méndez U:. Cosa fare?

Lenin Cardozo: Finora, l'agenda politica globale, prende con

indifferenza le questioni ambientali. La sicurezza alimentare, la

crescita della popolazione e l'acqua sono problemi distanti che non

danno voti nel immediato. Difficile, per non dire missionario o

chisciottesco, la strada degli ambientalisti, nel avvertire quello che ci

aspetta. La soluzione comincia attraverso l'educazione ambientale, unico modo per

diventare consapevoli di questa realtà e di quello che ci aspetta. Quello che

facciamo nel presente, da quello più locale, dal quotidiano, sarà il fattore

determinante.

Le carestie future potranno essere fermate dallo sviluppo di iniziative che

promuovono la sicurezza alimentare in ogni comunità, regione o nazione. Con una

legislazione efficace, l'uso razionale del territorio, la valutazione della produzione

locale e la tutela degli agricoltori.

-FIN-

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Hugo E. Méndez U.

IL PENSIEROAMBIENTALISTA IRROMPE IN AMERICA LATINA. Un'inferenza

attraverso gli scritti di Lenín Cardozo Parra.

Prima edizione.

Non è permesa la riproduzione totale o parziale di questo libro senza la preventiva

autorizzazione per scritto dei titolari di copyright.

Copyright di questo numero:

Copertina: Ángel Emiro Sánchez, Primavera, 1996.

Hugo E. Méndez U. 2015.

Editoriale Erato, 2015.

Isla Dorada, Maracaibo.

Concetto, Editing, Montaggio e Composizione: Hugo E. Méndez U.

[email protected]

Stampato nella Repubblica Bolivariana del Venezuela. 18 di novembre di 2015:

Giornata della festività della Madonna del Rosario di Chiquinquirá. La Vergine

Morena.

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