ilcaso. sia pazienti i che i dipendenti denunciano ogni ... dic.pdf · ilcaso. sia pazienti i che i...

31
ILCASO. Sia pazienti i che i dipendenti denunciano ogni giorno dei furti dal parcheggio ad hoc del San Bortolo In ospedale spariscono le bici Il sindacato: «I lavoratori sono esasperati ma nessuno fa nulla per affrontare un problema che stiamo segnalando da tempo» Franco Pepe Ora al San Bortolo i furti di bi- ciclette diventano un caso. E scende in campo il sindacato. «Siamo amareggiati, impoten- ti, esasperati - tuona Claudio Scambi, segretario provincia- le alla funzione pubblica del- l'Uil». In ospedale i ladri di bi- ciclette si moltiplicano. I furti si susseguono con una fre- quenza impressionante. Ogni giorno spariscono una, due, anche tre biciclette, regolar- mente parcheggiate e incate- nate nelle apposite rastrellie- re collocate in più punti, da- vanti agli ingressi del San Bor- tolo, dai punti di accesso di via Rodolfi e del quinto lotto. Il di- pendente arriva pedalando la mattina con la sua due-ruote, la deposita sulla rastrelliera, la chiude con il lucchetto, e il pomeriggio quando va per ri- prendersi la sua bici, non la trova più. Una brutta sorpresa H Bisognerebbe creare degli spazi appositi, chiusi, protetti e controllati CLAUDIO SCAMBI SEGRETARIO PROVINCIALEUIL capitata ormai pure a tanti vi- sitatori. Per i ladri pare sia ormai un giochino facile facile. Qualche volta sembra Duntino la vitti- ma, e una volta che il malcapi- tato o la malcapitata abbia var- cato la porta dell'ospedale, in un baleno tranciano con mani esperti il catenaccio e, tran- quillamente, guadagnano l'u- scita. Altre volte pescano nel mucchio. Le rastrelliere, la mattina, sono zeppe di biciclet- te. Ne pescano una a caso, e si dileguano. «I lavoratori - dice ancora Scambi - sono esasperati, an- che perché qui nessuno fa nul- la per affrontare questo che è diventato un grosso proble- ma. I dipendenti che vengono ogni giorno in bici in ospedale sono centinaia. Una scelta eco- nomica, ecologica, a volte ob- bligata, ma sempre più rischio- sa, perché l'incubo quotidiano è di tornare a casa a piedi. Qualcuno si è visto portare via la bici appena comprata già un paio di volte. Sono soldi che pesano sulla paga di un in- fermiere, di un operatore, di un impiegato. Non è che qui si prendano stipendi d'oro». Il sindacato non solo insorge ma anche attacca il manage- ment dell'Ulss. «Questo an- dazzo lo abbiamo denunciato pubblicamente più volte, ma nessuno si decide a fare qual- cosa. Le nostre preoccupazio- ni cadono nel vuoto. Nessuna risposta. Massima indifferen- za. È mai possibile, si chiedo- no i lavoratori, che l'ammini- strazione non si ponga il pro- blema di come mettere fine a questa inaccettabile situazio- ne ? Tutti pronti - ammonisce - a grandi enunciazioni in tema di ambiente, energie alternati- ve, piste ciclabili, ma a cosa ser- vono se poi viene disincentiva- to l'uso della bici?». Il segretario dell'Uil non le manda a dire: «Perché non si creano degli appositi spazi chiusi, protetti e controllati ? Non occorre spremersi il cer- vello o spendere tanto per una cosa del genere. Qui la scusa del bilancio non regge. La veri- tà è che questi furti a chi sta nelle stanze dei bottoni non in- teressano, tanto il problema ri- guarda solo il semplice lavora- tore. Se a questo aggiungiamo il fatto che dopo aver subito il furto, il lavoratore che si reca al posto di polizia interno all'o- spedale per fare denuncia, si sente rispondere che a causa della carenza di organico, de- ve recarsi negli uffici della que- stura, si può comprendere quale possa essere la reazione di un lavoratore che dopo il danno subisce pure la beffa». La denuncia di Scambi è chia- ra e forte: «Nell'ufficio di Ps c'è solo un poliziotto che ha mille incombenze burocrati- che e che non può fare miraco- li. Da mesi manca un secondo poliziotto. Per il resto pare ci sia qualche guardia privata che si interessa di vedere se le auto sono parcheggiate corret- tamente. In questo deserto i la- dri ci sguazzano. Alla direzio- ne dell'Ulss 6 chiediamo una risposta rapida». • CRONACA A.ULSS VICENTINE Pag. 1

Upload: others

Post on 25-Jun-2020

5 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

Page 1: ILCASO. Sia pazienti i che i dipendenti denunciano ogni ... Dic.pdf · ILCASO. Sia pazienti i che i dipendenti denunciano ogni giorno dei furti dal parcheggio ad hoc del San Bortolo

ILCASO. Sia pazienti i che i dipendenti denunciano ogni giorno dei furti dal parcheggio ad hoc del San Bortolo

In ospedale spariscono le bici Il sindacato: «I lavoratori sono esasperati ma nessuno fa nulla per affrontare un problema che stiamo segnalando da tempo»

Franco Pepe

Ora al San Bortolo i furti di bi­ciclette diventano un caso. E scende in campo il sindacato. «Siamo amareggiati, impoten­ti, esasperati - tuona Claudio Scambi, segretario provincia­le alla funzione pubblica del-l'Uil». In ospedale i ladri di bi­ciclette si moltiplicano. I furti si susseguono con una fre­quenza impressionante. Ogni giorno spariscono una, due, anche tre biciclette, regolar­mente parcheggiate e incate­nate nelle apposite rastrellie­re collocate in più punti, da­vanti agli ingressi del San Bor­tolo, dai punti di accesso di via Rodolfi e del quinto lotto. Il di­pendente arriva pedalando la mattina con la sua due-ruote, la deposita sulla rastrelliera, la chiude con il lucchetto, e il pomeriggio quando va per ri­prendersi la sua bici, non la trova più. Una brutta sorpresa

H Bisognerebbe creare degli spazi appositi, chiusi, protetti e controllati CLAUDIO SCAMBI SEGRETARIO PROVINCIALEUIL

capitata ormai pure a tanti vi­sitatori.

Per i ladri pare sia ormai un giochino facile facile. Qualche volta sembra Duntino la vitti­

ma, e una volta che il malcapi­tato o la malcapitata abbia var­cato la porta dell'ospedale, in un baleno tranciano con mani esperti il catenaccio e, tran­quillamente, guadagnano l'u­scita. Altre volte pescano nel mucchio. Le rastrelliere, la mattina, sono zeppe di biciclet­te. Ne pescano una a caso, e si dileguano.

«I lavoratori - dice ancora Scambi - sono esasperati, an­che perché qui nessuno fa nul­la per affrontare questo che è diventato un grosso proble­ma. I dipendenti che vengono ogni giorno in bici in ospedale sono centinaia. Una scelta eco­nomica, ecologica, a volte ob­bligata, ma sempre più rischio­sa, perché l'incubo quotidiano è di tornare a casa a piedi. Qualcuno si è visto portare via la bici appena comprata già un paio di volte. Sono soldi che pesano sulla paga di un in­fermiere, di un operatore, di un impiegato. Non è che qui si prendano stipendi d'oro».

Il sindacato non solo insorge ma anche attacca il manage­ment dell'Ulss. «Questo an­dazzo lo abbiamo denunciato pubblicamente più volte, ma nessuno si decide a fare qual­cosa. Le nostre preoccupazio­ni cadono nel vuoto. Nessuna risposta. Massima indifferen­za. È mai possibile, si chiedo­no i lavoratori, che l'ammini­strazione non si ponga il pro­blema di come mettere fine a questa inaccettabile situazio­

ne ? Tutti pronti - ammonisce -a grandi enunciazioni in tema di ambiente, energie alternati­ve, piste ciclabili, ma a cosa ser­vono se poi viene disincentiva­to l'uso della bici?».

Il segretario dell'Uil non le manda a dire: «Perché non si creano degli appositi spazi chiusi, protetti e controllati ? Non occorre spremersi il cer­vello o spendere tanto per una cosa del genere. Qui la scusa del bilancio non regge. La veri­tà è che questi furti a chi sta nelle stanze dei bottoni non in­teressano, tanto il problema ri­guarda solo il semplice lavora­tore. Se a questo aggiungiamo il fatto che dopo aver subito il furto, il lavoratore che si reca al posto di polizia interno all'o­spedale per fare denuncia, si sente rispondere che a causa della carenza di organico, de­ve recarsi negli uffici della que­stura, si può comprendere quale possa essere la reazione di un lavoratore che dopo il danno subisce pure la beffa».

La denuncia di Scambi è chia­ra e forte: «Nell'ufficio di Ps c'è solo un poliziotto che ha mille incombenze burocrati­che e che non può fare miraco­li. Da mesi manca un secondo poliziotto. Per il resto pare ci sia qualche guardia privata che si interessa di vedere se le auto sono parcheggiate corret­tamente. In questo deserto i la­dri ci sguazzano. Alla direzio­ne dell'Ulss 6 chiediamo una risposta rapida». •

SANITÀ VENETO

CRONACA A.ULSS VICENTINE Pag. 1

Page 2: ILCASO. Sia pazienti i che i dipendenti denunciano ogni ... Dic.pdf · ILCASO. Sia pazienti i che i dipendenti denunciano ogni giorno dei furti dal parcheggio ad hoc del San Bortolo

I dati

3 LE BICICLETTE RUBATE AL GIORNO

Ci sono giorni in cui va meglio e ne sparisce una, ma altre volte i furti sono di più e ne vengono rubate due, tre in poche ore

1 POLIZIOTTO IMPIEGATO AL SAN BORTOLO

Nel psoto di polizia dell'ospedale attualmente c'è un solo poliziotto, che deve destreggiarsi tra mille incombenze.

Ogni giorno vengono messi a segno furti di biciclette nel parcheggio dell'ospedale San Bortolo, ARCHIVIO

SANITÀ VENETO

CRONACA A.ULSS VICENTINE Pag. 2

Page 3: ILCASO. Sia pazienti i che i dipendenti denunciano ogni ... Dic.pdf · ILCASO. Sia pazienti i che i dipendenti denunciano ogni giorno dei furti dal parcheggio ad hoc del San Bortolo

SOLIDARIETÀ. I volontari dei 52 gruppi dei"Montegrappa" hanno dato vita aiia Festa del Ringraziamento a Valrovina

Donazione, Bassano è leader Negrello: «Abbiamo i numeri migliori di tutta la provincia» Ma il centro trasfusionale soffre per la carenza di personale

Enrico Saretta

Le donazioni di sangue au­mentano, ma il centro trasfu­sionale del San Bassiano sof­fre di carenza di personale e gli infermieri sono costretti al super lavoro per garantire un'offerta di sangue "non stop". Come è emerso ieri nel corso della Festa di Ringrazia­mento del Donatore di San­gue a Valrovina, il Bassanese si conferma terra di solidarietà, ma non mancano i problemi. È stato lo stesso sindaco Stefa­no Cimatti, intervenuto all'as­semblea dei capigruppo del Rds "Montegrappa" che ha aperto la manifestazione, ad incaricarsi di portare al più presto all'attenzione del diret­tore generale dell'Ulss 3, Fer­nando Antonio Compostella, i vari disagi che i donatori sono costretti a fronteggiare.

«Farò presente al direttore le problematiche - ha promesso il sindaco - soprattutto quelle relative alla mancanza di per­sonale medico e alle spese che si devono sobbarcare le asso­ciazioni per la programmazio­ne e le chiamate dei donato­ri». Durante il suo discorso, inoltre, il sindaco è uscito per un attimo fuori tema, aprendo una parentesi "politica", in li­nea con le recenti burrasche

avvenute in Consiglio comuna­le. «Voglio sottolineare anco­ra una volta - ha detto - che io non mi ricandido». Il presidente del Rds, Giovan­ni Negrello, ha confermato poi il buon andamento della quantità di donazioni. «Alme­no sino ad ottobre - ha spiega­to - le donazioni nel nostro re­parto sono continuate ad au­mentare. Persino la direttrice del centro trasfusionale di Vi­

cenza ha ammesso come Bas­sano sia il centro che raccoglie il maggior numero di donazio­ni nella provincia. Un'altra buona notizia è la risposta cre­scente da parte dei giovani, con un continuo iscriversi di giovani neodonatori». In merito all'avvio del nuovo servizio di prenotazione "on li­ne" della donazione, Negrello ha confermato che comincerà daai primi di febbraio. La manifestazione è prosegui­ta con la sfilata dei rappresen­tanti delle 53 sezioni del "Mon­tegrappa" lungo la via centra­le di Valrovina. Un colpo d'oc­chio notevole. In più di due­cento hanno sfilato, conlaban-da Ana "Montegrappa" ad aprire il corteo. Non sono man­cati l'alzabandiera e la deposi­zione della corona di alloro al monumento ai Caduti, prima della messa finale. •

Alcuni momenti della grande festa dei donatari di sangue del Bassanese a Valrovina. FOTO CECCDN

SANITÀ VENETO

CRONACA A.ULSS VICENTINE Pag. 3

Page 4: ILCASO. Sia pazienti i che i dipendenti denunciano ogni ... Dic.pdf · ILCASO. Sia pazienti i che i dipendenti denunciano ogni giorno dei furti dal parcheggio ad hoc del San Bortolo

'oiiazione, Bassanoè leader!

SANITÀ VENETO

CRONACA A.ULSS VICENTINE Pag. 4

Page 5: ILCASO. Sia pazienti i che i dipendenti denunciano ogni ... Dic.pdf · ILCASO. Sia pazienti i che i dipendenti denunciano ogni giorno dei furti dal parcheggio ad hoc del San Bortolo

DOMEGGE II caso scoppiato per un soccorso a Vallesella

Ambulanze senza il medico È ancora polemica sulla sanità

Un presunto caso di ictus a Vallesella di Domegge, dove accorre l'ambulanza con il solo infermiere a bordo, e scoppia la polemica per i soccorsi senza il medico. Il sindaco di Pieve Maria Antonia Ciotti è intransigente: «Pretendiamo sicurez­za». La collega comeliana Alessandra Buzzo scrive al direttore Ulss 1 Faronato un post su Facebook.

DOMEGGE II caso è scoppiato per un intervento a Vallesella. Un infermiere da solo per un ictus

Ambulanze senza medico, è polemica Il sindaco Ciotti intransigente: «Pretendiamo sicurezza». La Buzzo scrìve a Faronato su Facebook

Giuditta Bolzonello

DOMEGGE

Un nuovo allarme per la critici­tà dei servizi sanitari arriva dal Cadore. Ci sono giorni in cui le ambulanze escono senza medico, è successo anche ieri, quando a Vallesella di Cadore è arrivato il mezzo di soccorso ma solo con l'infermiere. Il medico rianimatore era impe­gnato, l'ambulanza è partita con il solo infermiere che, pur bravissimo non è un medico, e il caso in questione era serio, un probabile ictus.

La notizia è arrivata ai sinda­ci che sono sempre in «stato d'allerta» nonostante le rassi­curazioni e le promesse che la direzione dell'Ulss ha fatto in più occasioni. È furente il sindaco di Pieve di Cadore Maria Antonia Ciotti: «Ci ave­vano assicurato che con dicem­bre sarebbero stati assicurati i

turni dei medici ma guarda caso non è così, è un fatto gravissimo».

Stessi toni da Alessandra Buzzo sindaco di Santo Stefa­no. Era stata proprio lei a sollevare il caso delle uscite senza medico e giusto ieri, venuta a conoscenza che saran­no ben 18 i turni che resteran­no scoperti a dicembre nella zona Cadore Comelico, ha po­stato su Facebook un messag­gio per il direttore generale dell'Ulss Belluno. Scrive il sin­daco Buzzo: «Dottor Faronato, come mai mi segnalano nel mese di dicembre molti turni senza medico di emergenza?

Non aveva garantito che il problema riguardava solo no­vembre a causa di malattia di un medico? Devo forse emana­re ordinanza che vieti ai miei cittadini di avere un infarto, ictus, incidente ecc.? Mi creda sarei felice di farlo ma non ho

ancora questi poteri magici». Gli impegni del direttore e

di tutto lo staff dirigenziale erano stati presi nell'incontro

del 9 novembre, a Calalzo in aula consiliare, fra i sindaci del distretto del Cadore e i vertici dell'Ulss 1 ma la prima giornata di dicembre ha già evidenziato che lo stato dell'ar­te è rimasto lo stesso di novem­bre. C'è stata un'emergenza e mancava il medico e per tutto dicembre, che porta anche molti turisti in montagna, ci saranno molti, troppi turni sco­perti. In pratica metà mese.

«Sono fatti gravissimi -com­menta il sindaco Buzzo che dopo aver postato il messaggio è stata raggiunta dalla notizia-che non devono più accadere». Stessa posizione intransigente dal sindaco Ciotti: «Noi preten­diamo che sia garantita la sicurezza nei soccorsi».

HQ Un'ambulanza durante un intervento a Vallesella (archivio)

B IL GAZZETTINO

Banca svaligiata con l'acetilene

SANITÀ VENETO

PIANO E SERV. SANIT REG.VEN. Pag. 5

Page 6: ILCASO. Sia pazienti i che i dipendenti denunciano ogni ... Dic.pdf · ILCASO. Sia pazienti i che i dipendenti denunciano ogni giorno dei furti dal parcheggio ad hoc del San Bortolo

FATA1E UN INTERVENTO PER DIMAGRIRE

L'Oic in lutto per la morte di Grazia Maria Bresolato «Solare e dedita al lavoro»

(F.Capp.) Considerava lavora­re all'Opera Immacolata Con­cezione della Mandria una fonte di ispirazione ed arric­chimento personale. Quella della grande struttura di acco­glienza per anziani la ritene­va un'enorme famiglia allar­gata. «Un'esperienza talmen­te bella per me, da volerla raccontare. La cosa che più mi piace è stare fianco a fianco con le persone: anche se non siamo parenti è come se lo fossimo perchè in ognu­no di loro rivedo un mio caro. Per me ogni v giorno è un giorno nuovo. È ciò mi arric­chisce molto». Così lo scorso anno Grazia Maria Bresolato, di professione operatrice so­cio-sanitaria alla residenza Santa Chiara, commentò la sua vittoria al premio lettera­rio Civitas Vitae 2012, pro­mosso all'interno dell'Oic. E

ora tutta la grande struttura della Mandria, cui fanno capo 1.700 lavoratori, è rimasta colpita dalla tragica fine di Grazia Maria, molto seria, professionale e parimenti gio­viale e simpatica, che a 42 anni si era sottoposta a inter­vento chirurgico per dimagri­re. Dopo la nascita del figlio avvenuta quattro anni fa era ingrassata, fino ad arrivare a pesare 110 chilogrammi. Ve­nerdì 22 novembre si era sottoposta ad una operazione di mini bypass gastrico in una clinica di Bergamo. L'inter­vento sembrava ben riuscito e martedì 26 novembre era stata dimessa. Dopo essere ritornata nella sua casa di Vigonovo (Venezia), le sue condizioni sono però peggio­rate. Giovedì notte si è sentita male; ricoverata con urgenza

all'ospedale di Dolo le sue condizioni sono via via preci­pitate fino al decesso, sabato, per emorragia interna. Ora sarà l'autopsia a fare luce sulle cause della sua morte. Pare che quei chili di troppo creassero alla donna proble­mi funzionali che voleva supe­rare una volta per tutte. «Sia­mo sinceramente vicini alla famiglia, Grazia Maria era una persona veramente sola­re con un grande senso di appartenenza. Questa tragica notizia ci dà un dispiacere enorme, un forte rammari­co», dice il professor Angelo Ferro, presidente dell'Opera Immacolata Concezione, nel cui sito internet è ancora caricato il video di quella premiazione, con una raggian­te Grazia Maria che festeggia insieme ai "suoi" anziani.

OPERATRICE SOCIO-SANITARIA Grazia Maria Bresolato, 42 anni, è morta dopo essersi sottoposta ad un intervento per dimagrire a Bergamo

Studente picchiato mentre cammina

ULSS 15 E SANITA' LOCALE

PIANO E SERV. SANIT REG.VEN. Pag. 6

Page 7: ILCASO. Sia pazienti i che i dipendenti denunciano ogni ... Dic.pdf · ILCASO. Sia pazienti i che i dipendenti denunciano ogni giorno dei furti dal parcheggio ad hoc del San Bortolo

SAN DONA «Liste d'attesa, il problema c'è» SAN DONA DI PIAVE - «Un anno di attesa per una visita alla cataratta è una vergo­gna». È la presa di posizione di Ennio Mazzon, leader della civica che porta il suo nome. «Quando mi si dice che le visite serali hanno permesso di smaltire le liste di attesa, inorridisco. La realtà è un'altra. Chiedo all'amministrazione e alla direzio­ne dell'Asl 10 che si lavori per risolvere il problema», (f.cib.)

SANITÀ VENETO

PIANO E SERV. SANIT REG.VEN. Pag. 7

Page 8: ILCASO. Sia pazienti i che i dipendenti denunciano ogni ... Dic.pdf · ILCASO. Sia pazienti i che i dipendenti denunciano ogni giorno dei furti dal parcheggio ad hoc del San Bortolo

PORTOGRUARO «Il polo logistico porterà un aumento dello smog»

PORTOGRUARO - Troppo inquinamento: no allo sviluppo della logistica dei trasporti nel Portogruarese: Ermes Drigo, già candi­dato sindaco e capogruppo consiliare su un programma di sviluppo sostenibile (fondato­re del progetto "Città solare") interviene sulla presentazione dello Studio sulla rete logistica e infrastrutturale organizzato a Portogruaro. «Ribadisco - afferma Drigo - la mia contrarietà sull'idea di sviluppo del territorio che questo studio sottende. Vivia­

mo oggi in una delle peggiori aree del mondo dal punto di vista della qualità dell'aria a causa del traffico soprattutto pesante, auto­strada, per trasportare le merci. Il traffico crea disastri sanitari, ambientali e nessun posto di lavoro. Ribadire ancora che Porto­gruaro deve assumere un ruolo strategico per quanto riguarda la logistica e le infra­strutture significa condannarci a vivere in un corridoio che ci fa, e farà, morire in miseria». (m.mar.)

Ermes Drigo di "Città solare"

SANITÀ VENETO

PIANO E SERV. SANIT REG.VEN. Pag. 8

Page 9: ILCASO. Sia pazienti i che i dipendenti denunciano ogni ... Dic.pdf · ILCASO. Sia pazienti i che i dipendenti denunciano ogni giorno dei furti dal parcheggio ad hoc del San Bortolo

Addio distretto, Mira accusa Dolo DOLO - Il possibile trasferimento del Distretto sanitario nei locali dell'ex Tribunale di Dolo ha causato l'inevitabile reazione delle forze politiche miresi, specialmente quelle di opposi -zionee. Fabio Zaccarin, consigliere comunale del Pd ed ex presidente del Consiglio comuna­le è apparso critico analizzando la situazione in atto nella Riviera del Brenta. «Ho letto dell'ipotesi di spostamento da Mira a Dolo del Distretto sanitario. Mira ringrazia la sindaca di Dolo che si prende il nostro Distretto Sanitario e in cambio ci vuole dare l'autostra­da Romea. Onore al merito alla Gottardo che riesce meglio del primo cittadino mirese a presidiare gli interessi della propria collettivi­

tà». E prosegue: «Si tratta però sempre della stessa logica di "campanile" della guerra tra poveri, priva di un respiro strategico d'area che mina qualsiasi tipo di investimento sul nostro territorio. Prova ne è che la "balcanizza­zione" della Riviera, che porterà al declassa­mento anche dell'Ospedale di Dolo, è frutto della scelta dei principali partiti di lasciare il corridoio tra Venezia e Padova privo di rappresentanza regionale e parlamentare. Il nostro territorio considerato come una terra di nessuno e di conquista buona solo come bacino elettorale». Un'opinione manifestata anche da Gianluigi Naletto nel corso del Consiglio comunale dolese di giovedì scorso. (l.per.)

SANITÀ VENETO

PIANO E SERV. SANIT REG.VEN. Pag. 9

Page 10: ILCASO. Sia pazienti i che i dipendenti denunciano ogni ... Dic.pdf · ILCASO. Sia pazienti i che i dipendenti denunciano ogni giorno dei furti dal parcheggio ad hoc del San Bortolo

«L'Angelo ci costerà un miliardo e mezzo» La C$1 contesta i conti del projectfmancing: «Canone annuo da 54 milioni ai privati con un investimento di 120: era molto più conveniente un mutuo»

Marco Dori MESTRE

Chi ha costruito l'ospedale dell'Angelo (e il padiglione Rama) ha fatto tredici. Nel senso che vedrà moltiplicati per 13 i soldi investiti nel progetto. Quello di Mestre è stato il primo ospedale in Veneto ad esser costruito in project financing (finanza di progetto), con i privati che partecipano alla costruzio­ne di un'opera pubblica, la formula magica del Veneto targato Galan. La Cgil del Veneto ha provato a mettere in fila i conti dei project dei nuovi ospedali veneti, a partire da quello dell'Angelo: il privato che ha investito negli ospedali pare abbia fatto un vero affare.

Per costruire l'Angelo, calcola la Cgil, ci son voluti circa 255 milioni (iva compresa), 120 milioni li hanno messi i privati con una Ati (azienda temporanea di imprese) forma­ta principalmente da Astaldi, Mantovani, Gemmo, Cofatech progetti, Mattioli, APS Sinergia e studio Altieri. Il resto del capita­le, circa 130 milioni, li misero Regione e Ulss 12. In cambio del intervento, i privati, tramite Veneta Sanitaria Finanza di Proget­to, la spa creata per l'operazione dell'Ange­lo, hanno ottenuto la concessione per 30 anni (dal 4 dicembre 2002) della gestione di una serie di servizi tecnici e sanitari, come gli esami diagnostici, ma anche pulizie, manutenzioni e restituzione delle opere eseguite. Il tutto, in cambio di un canone

annuale cumulativo di 45 milioni e 900mila euro, che con l'Iva arriva a 54 milioni e 677mila euro. Ciò vuol dire che ogni anno l'Ulss - quindi la Regione - paga al concessio­nario quasi 55 milioni di euro. In totale, secondo le cifre messe insieme dal sindaca­to, si parla quindi di 1 miliardo e 650 milioni per i privati. Fatti due calcoli, una cifra 13 volte superiore a quella investita.

«Con il project la Regione si è venduta il futuro», tuona Emiliano Viafora, segretario regionale della Cgil. «La finanza di progetto è un'ipoteca per le generazioni che verran­no, senza contare che un semplice mutuo sarebbe costato molto di meno, a tutti. A causa della finanza di progetto si mettono a rischio le risorse per l'assistenza e la cura».

Viafora si riferisce anche al peso dell'Iva del canone annuale, che per l'ospedale dell'Angelo vale quasi 9 milioni. Si tratta, dice la Cgil, di un costo che le Aziende Sanitarie non possono detrarre (in quanto spese per prestazioni di servizi) e che quindi va messo tra le spese correnti, quindi su quelle per il funzionamento dell'Ulss stessa.

«Inoltre - incalza Viafora - questo tipo di operazioni mancano di trasparenza. Si è cercato di avere in mano i documenti dei contratti, per saperne di più e anche per sapere qual'era il capitale di rischio dei privati, ma non abbiamo mai ottenuto rispo­sta».

SANITÀ VENETO

PIANO E SERV. SANIT REG.VEN. Pag. 10

Page 11: ILCASO. Sia pazienti i che i dipendenti denunciano ogni ... Dic.pdf · ILCASO. Sia pazienti i che i dipendenti denunciano ogni giorno dei furti dal parcheggio ad hoc del San Bortolo

r ' ' " 1 viviti Un

K»_~r • --- • -•

Ospedale

PROJECT SOTTO ACCOSA L'Ospedale dell'Angelo

SANITÀ VENETO

PIANO E SERV. SANIT REG.VEN. Pag. 11

Page 12: ILCASO. Sia pazienti i che i dipendenti denunciano ogni ... Dic.pdf · ILCASO. Sia pazienti i che i dipendenti denunciano ogni giorno dei furti dal parcheggio ad hoc del San Bortolo

PIOMBINO DESE

Stasera incontro sulle malattie della pelle

» PIOMBINO PESE

Continuano i lunedì della salute organizzati dal Comune in colla­borazione con il medico Giovan­ni Vecchio, in sala consiliare di Villa Fantin alle 20.45. Questa se­ra si parlerà delle malattie della pelle, e diagnosi e cura dei tumo­ri con Giancarlo Modugno, me­dico chirurgo specialista in der­matologia. La prossima settima­na il tema sarà "La psicoterapia nell'ansia e negli attacchi di pa­nico" con la psicologa Eva Spon-chiado. I prossimi quattro incon­tri proseguiranno poi in gennaio si parlerà di malattie asmatiche, sana alimentazione, malattie della tiroide e vaccinazioni pe­diatriche. Ingresso libero. (d.g.)

ULSS 15 E SANITA' LOCALE

PIANO E SERV. SANIT REG.VEN. Pag. 12

Page 13: ILCASO. Sia pazienti i che i dipendenti denunciano ogni ... Dic.pdf · ILCASO. Sia pazienti i che i dipendenti denunciano ogni giorno dei furti dal parcheggio ad hoc del San Bortolo

LETTERA DI PROTESTA INVIATA ALL'USL 16

La visita è prenotata ma il paziente aspetta due ore » PIOVE DI SACCO

Ha l'appuntamento per la visita nell'ambulatorio dell'ospedale alle 9.50 ma viene visto dal medi­co solo due ore più tardi: Miche­le Carerà, venticinquenne pado­vano non ci sta. Uscito dall'am­bulatorio si è precipitato dal diri­gente dell'ospedale, che tuttavia non c'era. Così il giovane ha affi­dato a una lettera inviata all'Urp dell'Usi 16 le sue rimostranze. «Avevo la visita dermatologica prenotata all'ospedale di Piove di Sacco alle 9.50 del 27 novem­bre e quando sono arrivato alle 9.30 altri pazienti in attesa mi

hanno riferito che c'era un note­vole ritardo nella scaletta delle visite perché vi era un solo medi­co disponibile il quale doveva se­guire anche le urgenze che arri­vavano dal pronto soccorso. Alla fine sono entrato in ambulato­rio a mezzogiorno, per uscirne venti minuti dopo. Vorrei chie­dere al direttore del servizio co­me crede possibile effettuare tre visite programmate in un'ora, con un unico medico che deve occuparsi anche delle urgenze. E se in una mattina arrivano quattro o cinque urgenze, a che ora slittano le visite programma­te?». (e.l.)

ULSS 15 E SANITA' LOCALE

PIANO E SERV. SANIT REG.VEN. Pag. 13

Page 14: ILCASO. Sia pazienti i che i dipendenti denunciano ogni ... Dic.pdf · ILCASO. Sia pazienti i che i dipendenti denunciano ogni giorno dei furti dal parcheggio ad hoc del San Bortolo

FRA MONTAGNANA E URBANA

Adesivi Usi sui sacchi abbandonati Sono stati lasciati lungo una strada di campagna: è la seconda volta

» URBANA

Chissà cosa contengono dei sacchi neri di immondizia chiusi con l'adesivo della Usi 16 di Padova? Sono stati foto­grafati e poi postati su Face-book da Roberto Cardo, che risiede a Borgo San Marco, fra­zione di Montagnana, che li ha trovati abbandonati lungo una stradina di campagna. «I sacchi sono sempre dopo il paracarro che delimita il con­fine comunale» spiega Rober­to Gardo «quindi penso siano nel territorio comunale di Ur­bana. È già la seconda volta in un mese che li trovo e sempre chiusi con nastro dell'Usi 16 di Padova, ma non so cosa contengano. La stradina mi sembra si chiami via Pontesel-li di Sopra, noi volgarmente in dialetto la chiamiamo stradel-la di Bretagna. Ho informato anche il comune di Urbana» conclude Gardo «ma non mi sono fidato di aprire e guarda­re dentro ai sacchi». Il timore

I sacchi neri abbandonati sigillati con nastro dell'Usi 16

che vi siano rifiuti "strani" e la paura che siano persino "nocivi", corre intanto su Fa-cebook.

D'altra parte da quando hanno introdotto la tariffa in luogo della tassa, sono sem­pre di più i sacchi di immondi­zia trovati dove non dovreb­

bero essere. Il sindaco di Ur­bana Marco Balbo afferma di non saperne niente. Informa­to del fatto ha detto che ne avrebbe parlato con l'ufficio tecnico comunale e avrebbe fatto intervenire il bacino Pa­dova 3.

Roberto Morello

ULSS 15 E SANITA' LOCALE

PIANO E SERV. SANIT REG.VEN. Pag. 14

Page 15: ILCASO. Sia pazienti i che i dipendenti denunciano ogni ... Dic.pdf · ILCASO. Sia pazienti i che i dipendenti denunciano ogni giorno dei furti dal parcheggio ad hoc del San Bortolo

Loreggia in lutto per la morte dì Roberta Marcon Oggi l'autopsia sul medico annegato in vasca da bagno Moltissime testimonianze di cordoglio alla famiglia

di Giusy Aneli eoli » LOREGGIA

Viene eseguita oggi pomerig­gio all'ospedale di Castelfran­co Veneto l'autopsia di Rober­ta Marcon, il medico nefrolo-go morta venerdì sera nella va­sca da bagno della propria abi­tazione di Castelfranco. Dall'esame ci si attende evi­dentemente la conferma che la quarantacinquenne dotto­ressa loreggiana sia stata colpi­ta da un improvviso malore che l'ha fatta scivolare inco­sciente dentro la vasca colma d'acqua senza avere la possibi­lità di reagire. Purtroppo, quando il fatto è accaduto il medico era sola in casa poiché il compagno, un magistrato astigiano, era uscito per una commissione. Se oggi verrà ri­lasciato il nulla osta alla sepol­tura, il funerale verrà celebra­

to mercoledì. A officiare il fu­nerale saranno il parroco di Loreggia monsignor Leone Cecchetto e padre Bartolo­meo Sorge, parente del com­pagno della vittima. La data dovrà però essere confermata. Domani sera alle 20 sarà intan­to recitato il rosario in suffra­gio della dottoressa nella chie­sa di Loreggia.

In queste ore la famiglia Marcon sta ricevendo decine di testimonianze di affetto e vi­cinanza. Ieri moltissime perso­ne si sono recate all'abitazio­ne di via Roma per portare conforto alla madre Lina Tor-resin e alla sorella Franca. Ro­berta Marcon, medico nefrolo-go all'ospedale di Castelfran­co Veneto, era una delle più belle e illustri figure di Loreg­gia, insieme alla sorella Fran­

ca era stata impegnata per una quindicina d'anni nel so­ciale. All'Usi 8 Roberta Mar­con si occupava della cura e prevenzione delle malattie re­nali e del trapianto del rene ed era referente regionale per i trapianti da vivente. Soprattut­to, si distingueva per la sua umanità e professionalità. «Non era un semplice medico che riceve il paziente, scrive la prescrizione e saluta», la ricor­da la sorella. «Aveva una gran­de capacità di relazione e una particolare sensibilità verso il

malato». Roberta Marcon cre­deva e diffondeva la cultura della donazione degli organi, onorata con la donazione del­le cornee e dei tessuti. Doti ri­conosciute unanimemente, che rendono ancora più dolo­rosa la sua prematura fine.

Roberta Marcon. Domani recita del rosario in suo suffragio

ULSS 15 E SANITA' LOCALE

PIANO E SERV. SANIT REG.VEN. Pag. 15

Page 16: ILCASO. Sia pazienti i che i dipendenti denunciano ogni ... Dic.pdf · ILCASO. Sia pazienti i che i dipendenti denunciano ogni giorno dei furti dal parcheggio ad hoc del San Bortolo

I FONDI DELL'USL 16

Sanità privata vìsite tagliate pazienti respinti L'Usi 16 ha inviato alle strutture private che ope­rano in regime di convenzione l'elenco delle pre­stazioni che in base ai fondi disponibili possono erogare facendo pagare solo il ticket. Si cambia da centro a centro: ci sarà una selezioni dei pazienti.

Visite con il contagocce Sanità privata nel caos L'Usi 16 ha comunicato ai centri convenzionati quali prestazioni può erogare Lia Ravagnin: «È assurdo, si verranno a creare pazienti di serie A e serie B»

di Fabiana Pesci

Hanno esultato quando han­no saputo che l'Usi 16 aveva fi­nalmente allentato i cordoni della borsa. Ma quel sorriso si è spento subito. E stato suffi­ciente vedere come l'azienda sanitaria territoriale ha suddi­viso i fondi destinati alla sanità convenzionata. Fino alla fine dell'anno i centri che erogano prestazioni per conto dell'Usi dovranno fare, loro malgrado, "selezione all'ingresso". Ogni struttura ha ricevuto una rac­comandata proveniente da via degli Scrovegni in cui vengono elencate in modo dettagliato quali terapie possono essere effettuate per nome e per con­to dell'Usi, cioè a costo ticket. Risultato? Lia Ravagnin, presi­dente di Anisap, l'associazio­ne che riunisce il privato con­venzionato del settore sanità, spiega il portato di una decisio­ne presa ormai ai tempi sup­plementari: «Sarà il caos. Il 2013 si chiuderà peggio di com'è iniziato. I pazienti do­vranno districarsi in un dedalo di limitazioni poste dall'Usi.

Per comprendere il portato di questa decisione è sufficiente fare un esempio. Se fino a ieri il paziente, per la riabilitazione dell'anca, poteva rivolgersi a qualsiasi centro, ora, su ordine dell'Usi, l'offerta in convenzio­ne varia da struttura a struttu­ra e si basa sulla lista ricevuta. L'utente di serie A, con la "patologia giusta" riceverà la prestazione a costo ticket, quello di serie B o cambierà centro o pagherà», afferma il presidente di Anisap.

All'origine della questione secondo Lia Ravagnin c'è la «decisione scellerata» della Re­gione Veneto di dare carta bianca ai direttori generali: «La Regione, dopo mesi di lot­ta, ha erogato parte dei fondi che ci erano stati tolti all'inizio dell'anno», continua il presi­dente di Anisap, «affidando pe­rò la quota mancante ai diret­tori generali, che hanno agito ciascuno secondo un proprio

parametro. A Padova si è verifi­cata una situazione che non potevamo nemmeno immagi­nare». Urbano Brazzale, mana­

ger dell'Usi 16, ha inviato una lettera a tutte le strutture: le prestazioni assegnate variano da centro a centro, ma il prolo­go della missiva non cambia. «Il meccanismo di assegnazio­ne del budget 2013 approvato con delibera del direttore ge­nerale», scrive Brazzale, «ha previsto, per ciascuna macroa­rea, l'allocazione in corso d'an­no della quota residua di im­porto stanziato dalla Regione Veneto e non inizialmente di­stribuito». «In attuazione di quanto sopra si trasmette in al­legato la scheda relativa alla struttura, che riporta l'impor­to aggiuntivo di budget asse­gnato, sulla base delle criticità riscontrate dalla scrivente azienda nella macroarea Fisio­terapia e Riabilitazione relati­vamente ai tempi di attesa». Segue poi una lista dettagliata delle prestazioni erogabili in convenzione: denaro che deve essere speso entro il 31 dicem­bre. «Siamo alla follia», attacca Lia Ravagnin, «alcune struttu­re dovranno richiamare i pa­zienti che sono stati allontana-

ULSS 15 E SANITA' LOCALE

PIANO E SERV. SANIT REG.VEN. Pag. 16

Page 17: ILCASO. Sia pazienti i che i dipendenti denunciano ogni ... Dic.pdf · ILCASO. Sia pazienti i che i dipendenti denunciano ogni giorno dei furti dal parcheggio ad hoc del San Bortolo

ti prima della seconda rata di fondi appena distribuita. Sia­mo nel caos più totale per col­pa di scelte che vanno contro le esigenze dei pazienti, che si trovano sballottati da un cen­

tro all'altro. Noi invece non sappiamo ancora nulla per il prossimo anno». Di fronte al si­lenzio della Regione, Lia Rava­gnin si è fatta promotrice di una cordata che riunisce mi­

gliaia di operatori del settore sanità, dai medici di medicina generale ai pediatri di libera scelta. Obiettivo, fronte comu­ne per far scendere la giunta veneta a miti consigli.

La protesta della sanità privata contro l'Usi 16

ULSS 15 E SANITA' LOCALE

PIANO E SERV. SANIT REG.VEN. Pag. 17

Page 18: ILCASO. Sia pazienti i che i dipendenti denunciano ogni ... Dic.pdf · ILCASO. Sia pazienti i che i dipendenti denunciano ogni giorno dei furti dal parcheggio ad hoc del San Bortolo

LUTTO ALL'OIC

Muore dopo il bypass gastrico Infermiera di 42 anni si era fatta operare per dimagrire. I colleghi «Seria e competente»

di Carlo Bellotto

Ha perso la vita a causa dei po­stumi di un intervento chirur­gico di posizionamento di un mini bypass gastrico, esegui­to nel tentativo di dimagrire. È un destino atroce quello che ha colpito Maria Grazia Breso-lato, 42 anni, mamma di un bimbo di soli 5 anni, residente con il compagno Francesco a Vigonovo. Una donna solare, simpatica, professionista nel suo lavoro di operatrice socio sanitaria alla Fondazione Opera Immacolata Concezio­ne di Padova. Nessuno, alme­no al lavoro aveva intuito che quei chili di troppo (ne pesa­va 105) fossero diventati un problema così grave da spin­gerla sotto i ferri. Anche per­chè è lo stesso lavoro che por­ta ad essere "robuste". Un in­tervento valutato per tanto tempo, finché il 22 novembre scorso aveva raggiunto una clinica di Bergamo. L'inter­vento è consistito in una rise­zione dell'intestino, un'opera­zione non molto rischiosa che però può portare però ad una serie di complicazioni. Che in­fatti sono arrivate. Due giorni

dopo le dimissioni, il 26 no­vembre ha iniziato ad accusa­re febbre e dolori. Il 29 la situa­zione è precipitata ed è stata ricoverata d'urgenza all'ospe­dale di Dolo d'urgenza a cau­sa di una emorragia. I medici hanno tentato di salvarla all' 1,30 con un intervento chi­rurgico, mail quadro clinico è precipitato e la donna alle 4,30 è morta. «Non sappiamo cosa sia successo» racconta disperato il fratello Angelo

«Mia sorella aveva fatto tutti i controlli e non sembrava ci fossero delle controindicazio­ni per l'operazione». La fami­glia pretende che venga fatta chiarezza sulla sua morte e se ci sono delle responsabilità, che emergano.

«Portava il sorriso e il buon umore nei reparti dove lavora­va» racconta di lei Stefania Magagnin dell'Oic «si occupa­va dell'assistenza diretta degli ospiti. L'avevo assunta pro­prio io una decina d'anni fa. La mettevo a lavorare nei pia­ni più difficili visto che aveva sempre la battuta pronta, por­tava gioia e riusciva a sdram­matizzare anche le situazioni più drammatiche. Faceva il

suo lavoro con competenza e professionalità e con l'allegria che la rendeva benvoluta da tutti. Era anche riservata, mol­to interessata all'arte e alla cultura e le piaceva viaggia­re». La Bresolato aveva vinto per due anni il premio lettera­rio "Civitas Vitae". Del suo la­voro Maria Grazia, in una in­tervista fatta proprio all'inter­no dell'Oic nella residenza Santa Chiara, parlava con to­ni entusiastici, parlando degli ospiti e dei suoi colleghi come di una "famiglia allargata".

La sua salma è ora a disposi­zione dell'autorità giudiziaria visto che il magistrato potreb­be ordinare l'autopsia per cer­care eventuali responsabilità-mediche legate al suo deces­so. In teoria la mortalità con­nessa all'intervento del bypass gastrico è di circa lo 0,5 per cento. Il suo ricordo è stato scritto nel sito dell'Oic: «Le sue doti di serietà e profes­sionalità sono fuori discussio­ne, il contatto con le genera­zioni precedenti l'ha arricchi­ta molto e lei voleva ricambia­re questo amore ricevuto».

SRI PRODUZIONE RISERVATA

Maria Grazia Bresolato lavoravaall'Oic e ed aveva vinto due volte il premio Civitas Vitae Letteratura

EC ' HE] lietto scaduto per il tram in ritardo» gggmg

ULSS 15 E SANITA' LOCALE

PIANO E SERV. SANIT REG.VEN. Pag. 18

Page 19: ILCASO. Sia pazienti i che i dipendenti denunciano ogni ... Dic.pdf · ILCASO. Sia pazienti i che i dipendenti denunciano ogni giorno dei furti dal parcheggio ad hoc del San Bortolo

Patologie ginocchio Aperto a Dolo nuovo ambulatorio

DOLO. E' stato attivato nel reparto di Ortopedia e Traumatologia di Dolo, un ambulatorio dedicato alle patologie del ginocchio quali lesioni meniscali, lesioni legamentose e gonartrosi. L'ambulatorio sarà aperto ogni martedì dalle 14.30 alle 16.30. A spiegare il progetto è il dottor Paolo Esopi, primario del reparto dolese. « L'idea è venuta per dare un servizio in più alla cittadinanza», spiega il dottor Esopi, «e dopo la positiva esperienza e gli ottimi risultati raggiunti dall'ambulatorio dell'anca attivo ormai da più di quattro anni. Abbiamo per questo voluto riproporrequesto progetto per le patologie del ginocchio affidandolo ad un collega esperto e dedicato». Si amplia quindi l'offerta specializzata del reparto di Ortopedia che già contava sull'ambulatorio dedicato ai bambini e su quello della coxartrosi (anca), (g.pir.)

SANITÀ VENETO

PIANO E SERV. SANIT REG.VEN. Pag. 19

Page 20: ILCASO. Sia pazienti i che i dipendenti denunciano ogni ... Dic.pdf · ILCASO. Sia pazienti i che i dipendenti denunciano ogni giorno dei furti dal parcheggio ad hoc del San Bortolo

DOLO

I DOLO

«Voglio ringraziare tutto il per­sonale medico e infermieristi­co del reparto di Pneumologia dell'ospedale di Dolo perché mi stanno curando con tanto amore e passione». A dirlo è D. S., 40 anni di Venezia, che da sette mesi è ricoverato nel re­parto di Pneumologia dell'ospedale di Dolo. L'uomo, che soffre di asma, ha contatta­to "La Nuova di Venezia e Me-

Paziente in cura in pneumologia ringrazia i medici

stre" per esprimere un sentito ringraziamento alle persone che si stanno prendendo cura della sua salute. «Finora ho avu­to ben 34 intubazioni» raccon­ta, «sono venuto qui a Dolo e sono stato curato dal dottor Ac-curso Aloi che mi sta seguendo con tanta professionalità e pas­sione. Come lui anche gli altri medici e le infermiere sono de­gli angeli, hanno tanta pazien­za, hanno a cuore i pazienti e sono sempre disponibili». L'uo­mo si sofferma sulla necessità

che l'ospedale di Dolo rimanga aperto. «Si sente parlare dell' ipotesi di chiusura dell'ospeda­le di Dolo», prosegue D.S., «dall'esperienza che sto viven­do nel reparto di Pneumologia credo che sarebbe un errore. Anzi bisognerebbe potenziare strutture come queste dove ci sono persone specializzate che amano fare il loro lavoro e han­no a cuore i pazienti», (g.pir.)

ORIPRODUZIONE RISERVATA

SANITÀ VENETO

PIANO E SERV. SANIT REG.VEN. Pag. 20

Page 21: ILCASO. Sia pazienti i che i dipendenti denunciano ogni ... Dic.pdf · ILCASO. Sia pazienti i che i dipendenti denunciano ogni giorno dei furti dal parcheggio ad hoc del San Bortolo

Muore a 42 anni per dimagrire Maria Grazia Bresolato era ricoverata all'ospedale di Dolo. Il fratello: «Non accusiamo nessuno»

di Alessandro Abbadir » VIGONOVO

Mamma di Vigonovo muore ad appena 42 anni dopo un inter­vento chirurgico che aveva fat­to per poter dimagrire. E' stata questa la tragica fine di Maria Grazia Bresolato, residente con il compagno Francesco di 49 anni e il figlio Marco di 4 in via Veneto. La donna che pesava 105 chilogrammi si era sottopo­sta ad un intervento di mini by pass gastrico in una clinica di Bergamo lo scorso 22 novem­bre. Poi, dopo due giorni dalle dimissioni (il 26 novembre) le condizioni della mamma han­no cominciato ad aggravarsi con febbre e dolori postumi dell'intervento chirurgico. Ve­nerdì la situazione è precipita­ta. E' stata ricoverata all'ospeda­le di Dolo d'urgenza a causa di una emorragia in atto. I medici hanno tentato di salvarla nella notte con un intervento chirur­gico all' 1.30, ma il quadro clini­co è precipitato e la donna alle 4,30 è morta. «Non sappiamo cosa sia successo», spiega il fra­tello Angelo che risiede con il

pare Ugo in via Cavour a Vigo-novo. «Mia sorella aveva fatto tutti i controlli del caso», rac­conta, «e non sembrava ci fosse­ro delle controindicazioni per l'operazione. Come famiglia non accusiamo nessuno saran­no le autorità preposte a spiega­re cosa sia capitato». In effetti anche se l'operazione non è ri­schiosissima, diversi problemi li presenta lo stesso. Si tratta, in­fatti, di una resezione dell'inte­stino che va poi monitorata con attenzione soprattutto nel de­corso post operatorio. Ovvia­mente sul corpo di Maria Gra­zia Bresolato sarà eseguita l'au­topsia per verificare con certez­za la causa della morte. La don­na lavorava come operatrice so­cio-sanitaria alla Fondazione Opera Immacolata Concezione di Padova con gli ospiti anziani della Residenza Santa Chiara. Il suo ricordo nel sito dell'Oic: «Le sue doti di serietà e professiona­lità sono fuori discussione, il contatto con le generazioni pre­cedenti l'ha arricchita molto e lei voleva ricambiare questo amore ricevuto». «Portava il sor­riso e il buon umore nei reparti

dove lavorava» racconta di lei Stefania Magagnini dell'Oic «si occupava dell'assistenza diret­ta degli ospiti. L'avevo assunta proprio io una decina d'anni fa. La mettevo a lavorare nei piani più difficili visto che aveva sem­pre la battuta pronta, infonde­va gioia e riusciva a sdramma­tizzare anche le situazioni più drammatiche. Faceva il suo la­voro con competenza e profes­sionalità e con l'allegria che la rendeva benvoluta da tutti. Era

anche riservata, molto interes­sata all'arte e alla cultura e le piaceva viaggiare». Del suo lavo­ro Maria Grazia, in una intervi­sta fatta proprio all'interno dell'Oic nella residenza Santa Chiara, parlava con toni entu­siastici, raccontando degli ospi­ti e dei suoi colleghi come di una "famiglia allargata". L'ope­ratrice era molto conosciuta an­che per la sua attività letteraria. Aveva vinto il premio "Civitas Vitae" nel 2012. Lascia oltre a compagno e al figlio anche un fratello una sorella e i genitori. I funerali si faranno dopo il via li­bera della magistratura.

Maria Grazia Bresolato L'esterno dell'ospedale di Dolo

SANITÀ VENETO

PIANO E SERV. SANIT REG.VEN. Pag. 21

Page 22: ILCASO. Sia pazienti i che i dipendenti denunciano ogni ... Dic.pdf · ILCASO. Sia pazienti i che i dipendenti denunciano ogni giorno dei furti dal parcheggio ad hoc del San Bortolo

Addìo ai medici nelle frazioni Un terzo va in pensione, altri spostano gli studi: primi disagi

SANITÀ » RIFORME E DISAGI

Medici di base addio, sono sempre meno Un terzo va in pensione, gli altri aggregano gli studi. A rischio gli ambulatori nei quartieri e nelle frazioni minori

di Valentina Calzavara

Medici di base in pensione o consorziati nei centri città più popolosi: i quartieri periferici e le frazioni dei paesi della Mar­ca rischiano di non avere più i propri camici bianchi. La Re­gione punta alla medicina terri­toriale con le cosiddette Unità Territoriali di Assistenza Pri­maria, ma il progetto che do­vrebbe entrare a regime entro il 2015, stenta a decollare. La Fimmg impugna davanti al Tar la delibera regionale che rior­ganizza la sanità veneta e nel frattempo sono molti i medici di famiglia che non vengono rimpiazzati, tanto che in dieci anni, prevede Brunello Gorini di Fimmg, lascersà il servizio circa un terzo degli attuali pro­fessionisti sul territorio, che nell'Usi 9 sono meno di 250. Vero è che le difficoltà per gli assistiti, che si trovano a fare i conti con la chiusura dello sto­rico ambulatorio del curante, perché aggregatosi in consor­zio o andato in pensione, sta­rebbero già emergendo.

Emblematico il caso di P. L., di Treviso che nei giorni scorsi si è visto recapitare a casa l'av­viso dell'Usi che gli comunica­va, che di lì a due settimane, il suo medico di famiglia avreb­be cessato la propria attività. Un preavviso arrivato a lui co­me ad altri 1.200 pazienti, co­stretti quindi a scegliere, in po­co tempo, tra i professionisti con posti ancora liberi. «Tempi così risicati per decidere non

consentono una scelta ocula­ta», lamenta l'utente, il quale alla fine ha dovuto optare per un ambulatorio dall'altra parte della città. «La dislocazione de­gli studi che hanno ancora ca­pienza è in contrasto con le esi­genze degli utenti che fino ad ora hanno gravitato, come me, su un ambulatorio in centro a Treviso. Raggiungibile a piedi o in bicicletta». Al disagio di do­ver prendere la macchina o l'autobus, si deve aggiungere la ristretta cerchia di nominati­vi ancora disponibili, continua

il cittadino: «Per la scelta del medico alternativo ho potuto fare affidamento solo su 27 me­dici, circa la metà di quelli pre­senti nel distretto di Treviso. Erano i soli ad avere ancora po­sto». Ulteriore problematica: la loro età anagrafica già vicina al pensionamento. «Il rischio è di trovarsi tra un paio d'anni a do­ver cambiare di nuovo e a rico­minciare daccapo con la trafi­la».

Alle dichiarazioni del pazien­te trevigiano replica Michele Tessarin, direttore sanitario dell'Usi 9: «I medici disponibili non sono pochi, in ogni caso, per qualsiasi problema, l'uten­te può rivolgersi a noi, all'uffi­cio Relazioni col Pubblico e al­la direzione sanitaria».

Quanto successo al cittadi­no trevigiano è destinato di­ventare la norma nei prossim-mi mesi, ma proprio su questo Gorini puntualizza: «Entro die­ci anni avremo meno medici: al calo numerico previsto stia­

mo già rispondendo collegan­doci tra di noi. E' possibile che le frazioni e i quartieri periferi­ci siano più disagiati, ma al cit­tadino verrà data l'opportunità di essere seguito da una rete di medici collegati tra loro e in strutture più attrezzate, aperte h24. Si farà magari un po' più di strada, ma sarà migliore an­che il servizio. Noi medici stia­mo facendo la nostra parte, portando avanti l'associazioni­smo per agevolare i cittadini, occorre che anche la politica faccia il suo». Una richiesta sot­toscritta anche dai pazienti, che sperano di non risentire troppo dell'eventuale chiusura degli ambulatori frazionali a fa­vore delle aggregazioni di me­dici, che saranno ragionevol­mente collocate nei centri maggiori. «Se si demanda sem­pre più al territorio bisogna metterlo in condizione di esse­re efficiente», spiega Gianni Boldrin, referente dell'Osserva­torio del volontariato. Per fare questo occorrono quindi risor­se certe, spiega Enzo Venza, presidente del Comitato diritti del malato: «Il progetto sulla carta è eccellente, perchè prati­camente al medico di base ven­gono tolte incombenze buro­cratiche e infermieristiche e gli verrà messa a disposizione una cartella informatica con la storia clinica del paziente. Tut­tavia ci sono punti che devono essere chiariti, ad esempio il rapporto fiduciario medico pa­ziente che, se non curato, ri­schia di ridimensionarsi».

SANITÀ VENETO

PIANO E SERV. SANIT REG.VEN. Pag. 22

Page 23: ILCASO. Sia pazienti i che i dipendenti denunciano ogni ... Dic.pdf · ILCASO. Sia pazienti i che i dipendenti denunciano ogni giorno dei furti dal parcheggio ad hoc del San Bortolo

Regione, Usi e categoria

puntano sulla riorganizzazione dellesedi perfarfronte al calo di professionisti ed erogare nuovi servizi Spuntano prime difficoltà

Medico in ambulatorio, a destra Brunello Gorini del sindacato Fimmg

SANITÀ VENETO

PIANO E SERV. SANIT REG.VEN. Pag. 23

Page 24: ILCASO. Sia pazienti i che i dipendenti denunciano ogni ... Dic.pdf · ILCASO. Sia pazienti i che i dipendenti denunciano ogni giorno dei furti dal parcheggio ad hoc del San Bortolo

NUOVE FRONTIERE

Donne in gravidanza e cancro Aumentano gli esami del Dna Esami del Dna per donne in gra­vidanza e malati di tumore:ogni anno oltre mille trevigiani ricor­rono all'Unità Operativa di ge­netica medica dell'Usi 9 per una consulenza che indaghi la familiarità di cancro, malattie neurodegenerative, cardiova­scolari o rare come la sindrome di Marfan, per la quale a Treviso esiste un innovativo protocollo di gestione dei casi sospetti. La medicina apre così nuove fron­tiere per conoscere i segreti dei propri geni e per quantificare il rischio di ammalarsi o di tra­smettere patologie ereditarie a un figlio in ar­

mali precedenti tra gli antenati. Al primo posto nella classifica delle malattie più indagate si collocano la fibrosi cistica con 250 test all'anno, seguita da al­trettanti esami cromosomici e dall'indagine per la beta talasse-mia, una malattia del sangue diffusa nel nostro territorio (anemia mediterranea). Tra gli "osservati speciali" del labora­torio di Borgo Cavalli ci sono le coppie che si rivolgono al Cen­tro di fecondazione assistita di Oderzo, con il quale l'Usi 9 da sei anni collabora, e che fanno questi esami in via preliminare:

una buona rivo. Le più sensibili all'ar­gomento so­no le future mamme della Marca, tanto che più del 50% degli ac­cessi a Borgo Cavalli per screening ge­netici è finaliz-zato ad accer­tare se la coppia di futuri genito­ri sia portatrice sana di un'infor­mazione genetica alterata o se in famiglia ci siano casi sospetti di patologie ereditarie che po­trebbero colpire il nascituro.

«Sono in aumento i test in gravidanza o pregravidanza, questo perché l'attenzione oggi si è spostata sui soggetti sani, che magari non hanno già avu­to figli con problemi, ma che cercano di fare prevenzione in vista del concepimento», con­ferma Licia Turolla, responsabi­le dell'equipe trevigiana di Ge­netica Medica che seleziona i casi "dubbi" attivando un per­corso di anamnesi personaliz­zato, con la stesura di un albero genealogico per scovare even-

L'Unità di Genetica dell'Usi 9

offre consulenze ad hoc per scovare la familiarità con mali degenerativi Così le future mamme possono tutelare meglio il nascituro

prassi che do­vrebbe essere seguita anche da quelle cop­pie sane che sospettano la presenza di qualche pato­logia in fami­glia. «Le gravi­danze rappre-sentano il grosso della

nostra attività e sono la parte più impegnativa perché quan­do ci troviamo di fronte a un'anomalia identificata nel fe­to i tempi delle analisi geneti­che sono spesso troppo lunghi e non compatibili con i pochi mesi di una gestazione. Spesso la patologia fetale può sfociare anche in un'interruzione di gra­vidanza», continua Turolla, ri­cordando come in questi casi l'ambulatorio di genetica sia in comunicazione con la ginecolo­gia e con una psicologa. Altro ramo della medicina in evolu­zione è quello dell'oncogeneti-ca, che quantifica la predisposi­zione dello sviluppo di tumori ereditari. (u.c.)

ORIPRODUZIONE RISERVATA

Treviso SANITÀ «RIFORME E DISAGI

Medici di base addio, sono sempre meno

SANITÀ VENETO

PIANO E SERV. SANIT REG.VEN. Pag. 24

Page 25: ILCASO. Sia pazienti i che i dipendenti denunciano ogni ... Dic.pdf · ILCASO. Sia pazienti i che i dipendenti denunciano ogni giorno dei furti dal parcheggio ad hoc del San Bortolo

IL DRAMMA DI CASTELFRANCO

Oggi l'autopsia sul medico Roberta Marcon » CASTELFRANCO

Saranno gli esiti dell'autopsia, che sarà eseguita oggi, a rivela­re cosa abbia provocato la morte di Roberta Marcon, la nefrologa 45enne in organico all'ospedale San Giacomo di Castelfranco trovata senza vita nella vasca da bagno nella gior­nata di venerai dal suo compa­gno. La sua improvvisa scom­parsa ha lasciato costernati la dirigenza dell'Usi 8, i suoi col­leghi e i tanti suoi pazienti che in questi anni ne avevano ap­prezzato non solo la professio­nalità ma anche l'umanità. Na­tiva di Loreggia, Roberta Mar­con si era laureata in medicina a Padova e poi si era specializ­zata in nefrologia. Aveva inizia­to la sua carriera come medico

Roberta Marcon

dializzatore all'ospedale di lesolo e poi in quello di Porto-gruaro, nel Veneziano. Dal

2001 era in forza all'Usi 8 e si era occupata della cura e della prevenzione delle malattie re­nali acute e croniche e del tra­pianto dei reni. Dal 2004 era re­sponsabile del servizio di diali­si peritoneale e dal 2005 refe­rente per l'ambulatorio di pre-dialisi. Dal 2009 era diven­tata anche referente regionale per l'Usi 8 per i trapianti da vi­vente.

Un medico dalle grandi doti professionali e anche umane, la cui scomparsa ha provocato un vastissimo cordoglio in cit­tà. E anche nelle ore scorse so­no stati tantissimi i messaggi di cordoglio giunti alla fami­glia e all'Usi 8 da parte di ami­ci, conoscenti, colleghi e pa­zienti che in questi anni aveva­no potuto conoscerla. (e.f.)

SANITÀ VENETO

PIANO E SERV. SANIT REG.VEN. Pag. 25

Page 26: ILCASO. Sia pazienti i che i dipendenti denunciano ogni ... Dic.pdf · ILCASO. Sia pazienti i che i dipendenti denunciano ogni giorno dei furti dal parcheggio ad hoc del San Bortolo

Il mìniput frena due ambulanze Una è stata costretta a imboccare via Bertolini contromano, l'altra è andata in slalom tra le bancarelle

di Enzo Favero I MONTEBELLUNA

Un successo di pubblico, ma anche un rischio per il transito dell'ambulanza, e anche una critica dell'opposizione. Ieri mattina nell'isola pedonale di corso Mazzini si teneva il pri­mo dei due mercatini natalizi. È una tradizione, ma era la pri­ma volta che occupavano il tratto di corso Mazzini tra Log­gia e municipio da un paio di mesi reso pedonale. Solo che alle 7, quando ancora si stava­no sistemando le bancarelle, c'è stato un episodio che ha fatto allarmare parecchi. È arri­vata a sirene spiegate un'am­bulanza e si è trovata di fronte il "muro" costituito dalle ban­carelle. Era rimasta sì libera la corsia riservata alle emergen­za, ma passava a filo delle ban­carelle. Dopo un attimo di titu­banza da parte dell'autista, in­

certo se tornare indietro con­tromano e infilarsi tra le ban­carelle, ha scelto questa ulti­ma soluzione, passando a filo delle bancarelle con la sirene a tutto spiano per segnalare il passaggio e evitare così che qualcuno spuntasse da dietro una bancarelle. Non sapevano forse della presenza del merca­tino natalizio? All'Usi 8 spiega­no che in caso di codice rosso le ambulanze passano per l'isola pedonale anche al mer­coledì mattina, quando c'è mercato, solo che ieri le banca­relle in quel tratto di corso Mazzini ieri erano molto più fitte che al mercoledì.

Non è stata l'unica situazio­ne a rischio per il transito delle ambulanze lungo il miniput. Viene infatti segnalato il pas­saggio di un'ambulanza, saba­to verso le 20, sempre a sirene spiegate, lungo viale Bertolini,

ma contromano. Fortunata­mente un'auto con dei ragazzi di San Gaetano a bordo ha sen­tito il suono e si è fermata, altri­menti era un disastro. Ritor­nando al mercatino, c'è stato il pienone di gente ieri. Nell'iso­la pedonale erano sistemate le bancarelle di oggetti da regalo, prodotti artigianali, presepi, mentre attorno alla Loggia era­no state collocate le bancarelle di prodotti tipici. Gettonatissi-me sia le une che le altre e la zona pedonale delle polemi­che si è riempita. Ma anche

qui la polemica non manca. In questo caso sull'effetto

scenico: «Incommentabile» di­ce Lucio De Bortoli di Monte-belluna Nuova «lo stridore tra i palazzi e le tende crea un effet­to accampamento semplice­mente antiestetico e dequalifi­cante per il sito».

ORIPRODUZIONE RISERVATA

Il centro pedonalizzato gremito ieri per il primo mercatino di Natale

SANITÀ VENETO

PIANO E SERV. SANIT REG.VEN. Pag. 26

Page 27: ILCASO. Sia pazienti i che i dipendenti denunciano ogni ... Dic.pdf · ILCASO. Sia pazienti i che i dipendenti denunciano ogni giorno dei furti dal parcheggio ad hoc del San Bortolo

Parto forzato e bimba sottratta L'incubo di un'italiana di PAOLA DE CAROLIS

A PAGINA 19

Londra La madre si è rivolta al tribunale per riavere la figlia che ora ha 15 mesi. Il deputato liberal-democratico John Hemming: abuso dei diritti umani

Parto forzato, la neonata ai servizi sociali La decisione dei giudici britannici sul caso di un'italiana con disturbi bipolari

LONDRA—Una donna bipo­lare al nono mese di gravidanza che in seguito a una crisi viene ricoverata in un ospedale psi­chiatrico, privata della sua bam­bina e rispedita in Italia. La sto­ria, che risale a 15 mesi fa, è sta­ta raccontata ieri dai giornali britannici con un particolare che ha tutti gli ingredienti di un incubo: il parto non sarebbe sta­to naturale, bensì un cesareo or­dinato da un giudice britannico per la protezione dei minori ed effettuato senza il consenso del­la donna.

La protagonista della vicenda, il cui nome non è stato diffuso, si è mossa per vie legali per ria­vere la figlia. A feb­braio, stando alla ri-costruzione dei giornali britannici, si è presentata al tri­bunale di Chel-mford, nell'Essex, per rivendicare i suoi diritti sot­tolineando di essere in cura da un medico e di aver ricomincia­to a prendere i medicinali ap­propriati, n tribunale ha dispo­sto invece che la bambina rima­nesse in affidamento in Inghil­terra e data in adozione al più presto in quanto le condizioni della madre non sarebbero suf­ficientemente stabili.

n caso adesso è stato raccolto da John Hemming, un deputato liberal-democratico che lo por­terà questa settimana all'atten­zione della Camera dei Comuni.

«Questa donna — ha detto il parlamentare — non è stata trattata come un essere umano. Credo che sia il peggior caso di abuso dei diritti umani che ho mai visto».

Per l'avvocato britannico del­l'italiana, Brendan Fleming, si tratta di un caso «senza prece­denti». «In 40 anni di carriera non ho mai sentito nulla di si­mile», ha detto. «Se c'erano dubbi sulla cura di questa bam­bina, allora perché non è stata affidata ai servizi sociali italiani? Non ha senso». Il console italia­no a Londra Massimiliano Maz-zanti ha sottolineato che «si tratta di un caso di cui il conso­lato generale a Londra era a co­noscenza e che sta seguendo». Mazzanti ha precisato che lo scorso agosto la signora era tor­nata in Italia senza attivare le autorità consolari e che erano

La perizia Divorziata, ha altri due figli che sono stati affidati al marito dopo una perizia psichiatrica

stati i servizi sociali dell'Essex a informarli dell'accaduto. «Più che una vicenda reale sembra un film dell'orrore», commenta Fabio Roia, presidente di sezio: ne al Tribunale di Milano. «È stato violato il diritto alla tutela della salute di una paziente».

Shami Chakrabarti, direttrice di Liberty, l'associazione per la difesa dei diritti umani, auspica

che dietro i fatti raccontati dai giornali «ci sia altro, perché così come è stata presentata questa è una vicenda che appartiene a una distopia da romanzo di science/icrion, non a una demo­crazia come la nostra». Sicura­mente si tratta di una storia in cui molti particolari rimangono da appurare. La donna in que­stione si trovava in un albergo di Stansted quando è stata sopraf­fatta dalla malattia. Era in In­ghilterra per un corso di aggior­namento con Ryanair. Avrebbe allertato lei stessa la polizia che a sua volta ha chiamato i servizi sociali. Gli addetti al caso sareb­bero riusciti a contattare la ma­dre della malata per telefono,

Il magistrato Fabio Roia, presidente di sezione al Tribunale di Milano: «È una storia da film dell'orrore» che avrebbe spiegato loro le condizioni della figlia ed espres­so il timore che la crisi fosse sta­ta provocata dalla mancanza dei medicinali. Sembra inoltre che la donna avesse avuto due figli dal marito americano che, in se­guito a una perizia psichiatrica ha ottenuto, con il divorzio, l'af­fidamento dei bambini.

Per Hemming i precedenti hanno poca importanza. «Il fat­to che una donna possa essere sottoposta a un cesareo senza esserne cosciente e senza dare il consenso è inaccettabile. Que­sto è un caso che mostra chiara­

mente il tipo di abuso di potere al quale sono soggetti i nostri tribunali delle famiglie e la mancanza di trasparenza da parte dei servizi sociali».

Paola De Carolis

La vicenda

I problemi di salute Una donna italiana incinta e con disturbi bipolari nel 2012 si trova nell'Essex, in Gran Bretagna, per un corso di aggiornamento. Mentre è in un albergo di Stansted ha una crisi e chiede aiuto alla polizia (sotto la notizia riportata sul sito del Sunday Telegraph)

'Hill

_ ±=h±± L*l* u r j l ^ - * «

La decisione Gli agenti inglesi la portano non in un ospedale ma in una clinica psichiatrica. I medici chiedono e ottengono dal giudice di poter sedare la donna, di procedere al parto cesareo e di far adottare la bimba, escludendo di riaffidarla alla madre Il ricorso Lo scorso febbraio la donna presenta un ricorso, ma il giudice decide di non accogliere la sua richiesta

BIOETICA Pag. 27

Page 28: ILCASO. Sia pazienti i che i dipendenti denunciano ogni ... Dic.pdf · ILCASO. Sia pazienti i che i dipendenti denunciano ogni giorno dei furti dal parcheggio ad hoc del San Bortolo

La manifestazione. Giovedì 5 gli «Stati generali» a Milano

Ruolo da protagonista nella sanità Messi tutti insieme - assicu­

ra l'Istat che li ha contati nel suo recente Censimento - i volonta­ri impegnati in sanità sono 34omila, il 7% del totale: appar­tengono a limila istituzioni non profit (il 3,6%), al fianco di i73mila addetti retribuiti (il 18% dei lavoratori retribuiti di tutto ilnonprofit). Saranno loro i pro­tagonisti della giornata organiz­zata da Vita e dal Centro nazio­nale del volontariato a Milano per il 5 dicembre (dalle 14,30). La sede scelta per questo appun­tamento, realizzato con il soste­gno di Unipol, è ambiziosa e in­sieme emblematica: grazie alla sensibilità del rettore dell'Uni­versità Statale di Milano, Gianluca Vago, gli Stati genera­li del volontariato in sanità si ter­ranno nell'aula magna di via Fe­sta del Perdono.

Una location carica di valen­ze simboliche, in quanto all'ori­gine la crociera dell'università era il primo ospedale milanese, nato a fine 1400 e sostenuto per secoli dal flusso ininterrotto delle donazioni dei cittadini. Dalla gratuità di allora si passa a quella di oggi, che prende la for­ma di una presenza assidua a fianco delle persone malate. Il titolo della giornata, «La rela­zione salutare», indica quale sia il valore aggiunto che il vo­lontariato porta al sistema sani­tario del nostro Paese.

È un settore del volontariato

cne non conosce crisi, come spiega Sabrina Stoppiello, re­sponsabile del censimento del­le istituzioni non profit dell'Istat: «Queste istituzioni hanno vissuto un processo di consolidamento rispetto al cen­simento precedente, con un +30,9% di addetti retribuiti».

Un'altra caratteristica è la grande capacità innovativa. La giornata milanese si prospetta densa di bestpractice che si suc­cederanno nelle tre sessioni. La prima è dedicata al volontariato negli ospedali e vedrà, per esem­pio, il racconto dell'esperienza dell'Ospedale Bambin Gesù di Roma, dove la presenza dei vo­lontari è stata strutturata come accompagnamento aibambini e alle famiglie sin dal primo istan­te del ricovero, coordinando co­sì il lavoro delle ben 87 associa­zioni attive in quella struttura. La seconda sessione sarà invece dedicata ai percorsi di deospe­dalizzazione che vedono il non profit e i volontari in un ruolo strategico. L'assistenza domici­liare è un'opzione fondamenta­le: in questo campo è all'avan­guardia l'esperienza di Ant, fon­dazione bolognese che assiste ogni anno circa 3mila malati a ca­sa loro, anche grazie al supporto di oltre 1.600 volontari. Infine la terza sessione si occuperà del te­ma delicato dell'accompagna­mento delle persone con gravi fragilità nei percorsi di cura. So­no migliaia di volontari impe­

gnati, con una funzione insosti­tuibile, grazie anche a itinerari formativi sempre più evoluti. Tra i protagonisti di questa ses­sione, oltre a grandi realtà come la Sacra Famiglia di Cesano Bo-scone e la Fondazione don Gnocchi, anche il progetto Da­ma, decollato all'ospedale San Paolo di Milano, ma ora allarga­to a numerose altre strutture. Grazie ai volontari Anffas l'ospedale diventa un luogo ac­cogliente anche per le persone con disabilità intellettive e rela­zionali, che hanno problemi a comunicare i propri sintomi e il proprio dolore. E ci sono anche esperienze creative, come quel­le dei Donatori di Voce, nati per iniziativa di Fondazione Zoe: at­tori che nelle corsie degli ospe­dali pediatrici e oncologici pro­pongono momenti di distrazio­ne ai pazienti leggendo testi scel­ti appositamente. L'esperienza, nata in Veneto, approderà pre­sto anche a Milano. Per maggio­ri info sull'evento: [email protected].

R.V. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

BUON INCREMENTO Queste istituzioni hanno vissuto un processo di consolidamento rispetto al censimento precedente: +30,9% di addetti retribuiti

NO PROFIT & ISTRUZIONE Pag. 28

Page 29: ILCASO. Sia pazienti i che i dipendenti denunciano ogni ... Dic.pdf · ILCASO. Sia pazienti i che i dipendenti denunciano ogni giorno dei furti dal parcheggio ad hoc del San Bortolo

LA CLASSIFICA DEL SOLE 24 ORE La provincia autonoma diventa prima in graduatoria grazie a un tessuto economico che resiste

Qualità della vita: vince Trento Napoli all'ultimo posto, penalizzata su lavoro e legalità - In recupero le grandi città

Trento di nuovo in vetta nella classifica sulla Qualità della vita nelle province italia­ne, la ricerca realizzata ogni fi­ne anno dal Sole 24 Ore e giun­ta alla 24a edizione. Sul podio più alto, già occupato nel 2007, sale alternandosi alla "collega" Bolzano (prima lo scorso anno e ora comunque seconda). Ulti­ma è Napoli, già maglia nera nel20io e in discesadiun gradi­no rispetto al 2012: il capoluo­go campano sostituisce Taran­to, che recupera posizioni.

Sei sono le aree indagate e 36 gli indicatori utilizzati per arrivare alla pagella finale. Al primato di Trento contribui­scono le performance nei para­metri economici, del tempo li­bero e della sicurezza. Napoli è invece in affanno soprattutto su lavoro e redditi. Le grandi province migliorano: Bologna sale al 3 ° posto, Milano al 10 ° e Roma al 20 °.

I risultati

Le prime e le ultime province nella classifica 2013 della qualità della vita e le variazioni di posto rispetto al 2012

LA CLASSIFICA FINALE

WmA 4

Posto 2013 Province

Posto 2012 Trend

LE PRIME

M LE ULTIME

Trento, la crescita condivisa Favorita dall'autonomia, molto attenta a ricerca, occupazione e giovani

Barbara Ganz TRENTO

La "piccola terra dai grandi numeri" si riprende il primato: è a Trento la qualità della vita più alta, secondo la ricerca di fi­

ne anno del Sole 24 Ore. Di nuo­vo in cima, dopo il2007edopoil buon posizionamento dell'edi­zione 2012 quando sul gradino più alto era salita Bolzano.

Fra i singoli indicatori, spicca­

no il numero di start up innovati­ve (15,9 ogni ìomila giovani, la media italiana è 2,9), e l'indice di sportività, i voti più bassi riguar­dano la diffusione di librerie e il costo della casa al metro quadro.

SEGNALAZIONI Pag. 29

Page 30: ILCASO. Sia pazienti i che i dipendenti denunciano ogni ... Dic.pdf · ILCASO. Sia pazienti i che i dipendenti denunciano ogni giorno dei furti dal parcheggio ad hoc del San Bortolo

La Trento che entra nel 2014 ha una disoccupazione che è cir­ca la metà di quella italiana, una eccellenza nella tutela ambien­tale e una forte specializzazio­ne nella ricerca che ha portato qui i centri di aziende come Mi­crosoft, Fiat, Ducati. Il cambio alla guida della provincia auto­noma dopo 15 anni di "era Dei-lai" hanno visto la nuova giunta insediarsi con la velocità di un cambio degli armadi. Nel pro­gramma del nuovo presidente, Ugo Rossi, i giovani sono al pri­mo posto: «Siamo al primo po­sto per qualità della vita in Ita­lia, ma un prossimo traguardo deve essere quello di confron­tarci con le altre regioni eccel­lenti d'Europa», dice. A comin­ciare dalla vicina Baviera. Tren­to ha saputo fin qui cogliere il meglio delle esperienze euro­pee, e mutuarlo, come nel caso del sistema di apprendistato "al­la tedesca".

Rossi è esponente del Patt, il partito autonomista, e quil'auto-nomia non è mai stata così forte; dopo le competenze primarie su scuola e università, è in dirittura d'arrivo la piena autonomia fi­scale, un risultato che sta facen­do piangere la vicina provincia veneta di Belluno, sempre più schiacciata nella differenza con i territori a statuto speciale. «I nove decimi delle nostre tasse ri­tornano qui - aggiunge Rossi -. Questo significa la possibilità di decidere come spendere le risor­se sul territorio conoscendolo da vicino». Non senza autocriti­ca: «Avere un apparato provin­

ciale imponente, anche per nu­mero di dipendenti, può avere in qualche modo affievolito ne­gli anni la propensione al rischio e all'imprenditorialità, che vo­gliamo riportare al centro».

H Trentino è per certi versi un laboratorio, dove si mettono a punto e si testano strumenti come il reddito di garanzia. Alessandro Olivi, vicepresiden­te e assessore all'Economia, punta a un nuovo patto per la crescita: «Le prime misure po­trebbero essere inserite già nel­la prossima finanziaria, da ap­provare a febbraio - spiega -. Puntiamo a sfruttare la delega ottenuta con una revisione de­gli ammortizzatori sociali, au­mentando le politiche attive del lavoro, aumentando la solida­rietà e irrobustendo le tutele, ma con un sistema condiziona­le che richiede la formazione continua e l'attivazione dei lavo­ratori nel ricollocarsi».

Certo, la crisi sta costringen­do aripensare molte scelte, com­preso il sistema degli incentivi alle imprese che fin qui sono co­munque stati pensati in chiave di salvaguardia dell'occupazio­ne e investimento a lunga dura­ta sul territorio. Una scelta con­divisa con il sindacato: «L'inve­stimento in ricerca e sviluppo qui è il doppio della media nazio­nale - spiega Paolo Burli, segre­tario provinciale Cgil -. La ver­tenza Whirpool, che ha annun­ciato la chiusura del sito di Gar-dolo, ha in qualche modo antici­pato quanto sta avvenendo nel settore dell'elettrodomestico

anche nelle altre regioni, ma po­trebbe anche diventare un mo­dello sulla gestione di una crisi (450 posti di lavoro, ndr) affron­tata in accordo con l'azienda, mettendo insieme strumenti di sostegno al reddito e percorsi di riqualificazione per i dipenden­ti che perderanno il posto».

A Trento città, in questi gior­ni, il mercatino natalizio fa il pie­no di presenze, con le bancarel­le immerse nel profumo di vin brulé e panini alla luganega. Fra universitari e residenti, molti i giovani: «Questo non è un perio­do facile - ammette Paolo Maz-zalai, presidente degli industria­li - e anche se la disoccupazione giovanile qui è più bassa, il trend è in crescita e va contrasta­to subito. Lo stiamo facendo gra­zie ai progetti che avvicinano fin dai banchi di scuola gli stu­denti alle imprese, e il risultato è che molti, quando si diplomano, hanno già un'offerta di lavoro in tasca. In questo, e in altre mate­rie a cominciare dal welfare, il Trentino continua a essere im laboratorio di sperimentazioni che potrebbero essere esporta­te nel resto del Paese».

'M:|i-'l;ùLJLIZjUilENjiU:<:AU

^f@Qanz2A0re

MODELLO VINCENTE Il territorio è un laboratorio dove si testano strumenti come il reddito di garanzia 0 la gestione partecipata in caso di crisi aziendali

SEGNALAZIONI Pag. 30

Page 31: ILCASO. Sia pazienti i che i dipendenti denunciano ogni ... Dic.pdf · ILCASO. Sia pazienti i che i dipendenti denunciano ogni giorno dei furti dal parcheggio ad hoc del San Bortolo

INUMERI

11 Pochi fallimenti Con 11 procedure avviate ogni mille imprese (la media è 19) Trento è 9a nella graduatoria sui fallimenti

52,4 Giustizia civile efficiente È il rapportotra le cause evase e quelle sopravvenute e pendenti: le valeil 5 ° posto nella relativa graduatoria

23,6 Parcheggi tranquilli Con meno di 24 furti d'auto ogni lOOmila abitanti è 4a nella classifica (la media arriva a 124)

19,5 Un posto al nido L'indicedi presa in carico dei bambini da 0 a 2 anni sfiora il 20%, quasi il doppio della media I risultati dell'indagine

La posizione della provincia di Trento nella classifica finale e nelle sei macro-aree considerate dall'indagine 2013 sulla Qualità della vita, la posizione occupata nell'edizione 2012 e i l trend

SEGNALAZIONI Pag. 31