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Integrazione del Protocollo Informatico Specifiche per l'integrazione dei software Globo con prodotti di protocollo informatico
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Integrazione del
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Specifiche per l'integrazione dei
software Globo con prodotti di
protocollo informatico
Per conto di: Globo srl
Marco Deligios Marco Deligios 9/7/2014 11
Redatto Verificato e autorizzato Data d’emissione Revisione
I_Prodotti Protocollo Pagina 1 di 24 Commessa Protocollo
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SOMMARIO
0 STORIA DELLE REVISIONI 5
1 SCOPO E CAMPO D’APPLICAZIONE 6 1.1 Scopo 6
2 RIFERIMENTI NORMATIVI 6
3 TERMINI E DEFINIZIONI 6 3.1 Messaggio protocollato 6 3.2 Messaggio di ritorno 7 3.3 Casella di posta elettronica istituzionale 7 3.4 Segnatura informatica 7 3.5 Fascicolo informatico 7 3.6 Area organizzativa omogenea (AOO) 7 3.7 Unità organizzativa (UO) 7 3.8 Prodotto di Protocollo informatico (PdP) 7
4 PRINCIPI GENERALI 7 4.1 Gestione dei riferimenti esterni 8 4.1.1 Ricezione di messaggi contenenti riferimenti esterni 8 4.1.2 Invio di messaggi contenenti riferimenti esterni 8 4.1.3 Accettazione di messaggi contenenti riferimenti esterni 8 4.2 Messaggi di ritorno 8 4.2.1 Messaggio di conferma di ricezione 9 4.2.2 Messaggio di notifica di eccezione 9 4.2.3 Messaggio di aggiornamento di conferma 9 4.2.4 Messaggio di annullamento protocollazione 9 4.3 Integrazione con sistemi di posta elettronica 9 4.4 Fascicolo informatico 9
5 PROCESSO DI SCAMBIO DI MESSAGGI PROTOCOLLATI TRA AOO 10 5.1 Processo di scambio 10 5.1.1 Il PdP dell’AOO mittente 10 5.1.2 Il sistema di trasporto 10 5.1.3 Il PdP dell’AOO ricevente 10
6 INTEGRAZIONE TRA SPORTELLO TELEMATICO E PROTOCOLLO INFORMATICO 12 6.1 Principi generali 12 6.2 Trasmissione via posta elettronica 12 6.3 Trasmissione via cooperazione applicativa 13 6.4 Trasmissione via Web Service 13
7 INTEGRAZIONE TRA PROTOCOLLO INFORMATICO E SOLO1 13 7.1 Gestione dei messaggi protocollati in ingresso 13 7.1.1 Lista dei messaggi protocollati in ingresso 14 7.1.2 Creazione fascicolo 14 7.1.3 Fascicolazione di un messaggio 14 7.2 Consultazione del fascicolo informatico 14 7.2.1 Contenuto del fascicolo 14 7.3 Funzioni generali 14 7.3.1 Contenuto del messaggio 14 7.3.2 Scarica documento 14 7.4 Gestione della documentazione in uscita 15
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7.4.1 Predisposizione di un messaggio in uscita 15 7.4.2 Invio di un messaggio 15 7.5 Aggiornamento dello stato d’avanzamento del procedimento 16 7.5.1 Aggiornamento di stato 16 7.6 Quadro riepilogativo 18
8 CASI D’USO 19 8.1 Solo1 19 8.1.1 Avvio di una nuova istanza da documento non fascicolato 19 8.1.2 Avvio di una nuova istanza da documento fascicolato 19 8.1.3 Assegnazione di un documento non fascicolato ad un'istanza esistente 19 8.1.4 Assegnazione di un documento fascicolato ad un'istanza esistente 20 8.1.5 Modifica di un'istanza 20
9 SICUREZZA 21
10 NOTE 22
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0 STORIA DELLE REVISIONI
Rev. Data Redatto Descrizione 0 29/3/2012 Marco Vallino Prima versione
1 9/9/2012 Marco Vallino Aggiunta specifiche di interazione Solo1-protocollo
2 4/10/2012 Marco Vallino Modificata la gestione del cambio di stato
3 5/2/2013 Marco Vallino Aggiornamento per introduzione utente ed estensione
funzionalità per cambio stato protocollo
4 16/4/2013 Marco Vallino Inserimento dettaglio chiamate e struttura segnatura
5 25/7/2013 Marco Vallino Aggiunta destinatario per conoscenza, dettaglio dati
destinatario con codice fiscale come chiave,
rimozione file temporanei di protocollo in uscita
7 19/1/2014 Marco Deligios Revisione generale della logica applicativa,
recepimento della circolare 60/2013 e delle nuove
regole tecniche, introduzione dell’integrazione tra
sportello telematico e protocollo Introdotta la
descrizione del processo di scambio dei messaggi.
8 18/2/2014 Marco Deligios Dettaglio delle funzioni di integrazione, recepimento
della discussione con CEDAF, inserimento della tabella
di riepilogo delle funzioni, inserimento dei casi d’uso
Solo1.
9 28/5/2014 Marco Deligios Modifiche al capitolo 6:
introdotta la non obbligatorietà del
CodiceAmministrazione nella segnatura del
cittadino mittente.
Introdotto il riferimento al WSDL della circolare
60 nell’integrazione tramite cooperazione
applicativa e Web Services.
10 10/06/2014 Marco Deligios Modifiche al capitolo 6:
Introdotto il paragrafo principi generali
Chiarita la necessità che l’oggetto trasmesso
sia un messaggio protocollato.
Definite le tre modalità di trasmissione del
documento protocollato.
Esplicitate le funzioni di accettazione di messaggi da
parte del PdP nel Quadro riepilogativo
11 9/7/2014 Marco Deligios Modifiche a seguito incontro con provincia di Foggia:
Nel capitolo 7 sostituito il termine “documento
protocollato” con “messaggio protocollato” (che può
essere composto da un documento primario e
allegati)
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1 SCOPO E CAMPO D’APPLICAZIONE
1.1 Scopo
Scopo del documento è definire le modalità d’integrazione tra il software Globo
Sportello Telematico e un generico Prodotto di Protocollo informatico e tra questo e il
software Globo Solo1.
L’integrazione tra il software Globo Sportello Telematico e il Prodotto di Protocollo
informatico deve garantire l’efficiente protocollazione dei messaggi inviati dallo Sportello
Telematico ed il loro inserimento all’interno del sistema documentale dell’AOO
destinataria
L’integrazione tra il Prodotto di Protocollo informatico e il software Globo Solo1 deve
garantire la correlazione tra i messaggi protocollati e il relativo procedimento, l’accesso al
sistema documentale dell’AOO per la consultazione dei documenti relativi a un
procedimento, l’invio di messaggi protocollati direttamente dall’interfaccia del software
Globo Solo1, l’invio di informazioni relative allo stato d’avanzamento del procedimento al
mittente dell’istanza.
2 RIFERIMENTI NORMATIVI
[RN1] Circolare AGID 23/01/2013 n.60 Formato e definizioni dei tipi di informazioni minime
ed accessorie associate ai messaggi scambiati tra le pubbliche amministrazioni
[RN2] Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 3 dicembre 2013 Regole tecniche
protocollo informatico
[RN3] CNIPA, Quaderno 21 Manuale di gestione del protocollo informatico
[RN4] Decreto Legislativo 7 marzo 2005, n. 82 Codice dell’amministrazione digitale
[RN5] Decreto del Ministro per l'innovazione e le tecnologie 2 novembre 2005 Regole
tecniche del servizio di trasmissione di documenti informatici mediante posta
elettronica certificata
[RN6] Decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445 Testo unico delle
disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione
amministrativa
3 TERMINI E DEFINIZIONI
3.1 Messaggio protocollato
Una struttura informatica contenente in generale diverse componenti (un documento
informatico primario, un numero qualsiasi di documenti informatici allegati, una segnatura
informatica) per cui esiste una corrispondente registrazione di protocollo.[RN1]
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3.2 Messaggio di ritorno
Particolare struttura informatica contenente la ricevuta applicativa in forma di
documento XML elaborata da un sistema informatico ricevente che ha preso in carico il
messaggio telematico trasmesso da un sistema informatico mittente.[RN1]
3.3 Casella di posta elettronica istituzionale
Casella di posta elettronica attraverso la quale vengono inviati e ricevuti i messaggi
protocollati. Le caselle di posta elettronica istituzionale, definite da ciascuna
Amministrazione, sono pubblicate sull’IPA (Indice delle Pubbliche Amministrazioni) e
dichiarate nel Manuale di Gestione.[RN1]
3.4 Segnatura informatica
L’insieme delle informazioni che compongono la segnatura di protocollo sotto forma
di documento XML da includere in un messaggio protocollato.[RN1]
3.5 Fascicolo informatico
Raccolta, individuata con identificativo univoco, di atti, documenti e dati informatici,
da chiunque formati, del procedimento amministrativo, nell’ambito della pubblica
amministrazione. Per i soggetti privati è da considerarsi fascicolo informatico ogni
aggregazione documentale, comunque formata, funzionale all’erogazione di uno
specifico servizio o prestazione.[RN2]
3.6 Area organizzativa omogenea (AOO)
Un insieme di funzioni e di strutture, individuate dalla amministrazione, che opera su
tematiche omogenee e che presenta esigenze di gestione della documentazione in
modo unitario e coordinato ai sensi dell’articolo 50, comma 4, del D.P.R. 28 dicembre
2000, n. 445.[RN2]
3.7 Unità organizzativa (UO)
Una unità organizzativa associata ad una AOO è un utente dei servizi messi a
disposizione dalla AOO stessa. Una AOO offre, in particolare, il servizio di protocollazione
dei documenti in entrata ed in uscita che avviene utilizzando una unica sequenza
numerica, rinnovata ad ogni anno solare, propria all’area stessa.[RN2]
3.8 Prodotto di Protocollo informatico (PdP)
L’applicativo sviluppato o acquisito dall’amministrazione/AOO per implementare il
servizio di protocollo informatico.[RN3]
4 PRINCIPI GENERALI
L’integrazione tra Sportello Telematico e PdP e tra PdP e Solo1 si fonda sul rispetto di
alcuni principi generali. Il rispetto di tali principi deve essere verificato con
l’amministrazione e con il fornitore del PdP prima di avviare le attività di integrazione.
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4.1 Gestione dei riferimenti esterni
Il trattamento di istanze che prevedono la trasmissione di documenti di grandi
dimensioni rende molto problematica la loro trasmissione quali allegati di un messaggio di
Posta Elettronica Certificata, sia per i limiti alle dimensioni della casella frequentemente
imposti dal gestore, sia per il moltiplicarsi di copie degli allegati connesse alla generazione
delle ricevute di accettazione e di avvenuta (o non avvenuta) consegna.
La circolare 60[RN1] prevede la possibilità di protocollare e trasmettere messaggi
contenenti riferimenti esterni1, vale a dire a file che non sono fisicamente allegati al
messaggio che possano essere scaricati da un repository condiviso accessibile tramite un
uniform resource identifier.
Per minimizzare i problemi relativi alla proliferazione di copie degli allegati ai messaggi
di PEC, si raccomanda di configurare il sistema di gestione della PEC perché restituisca la
ricevuta breve di avvenuta consegna, così come previsto dalle Regole tecniche della
PEC[RN5].
4.1.1 Ricezione di messaggi contenenti riferimenti esterni
Il PdP deve consentire la ricezione di messaggi contenenti riferimenti esterni, al
momento della protocollazione deve recuperare il file dalla collocazione telematica,
calcolarne l’impronta e compararla con quella presente nella segnatura.
Nel caso di mancata corrispondenza tra le due impronte il PdP non deve consentire la
protocollazione del messaggio e deve generare il messaggio di Notifica di eccezione2
previsto dalla circolare 60[RN1].
4.1.2 Invio di messaggi contenenti riferimenti esterni
Il PdP deve consentire l’invio di messaggi contenenti riferimenti esterni, al momento
della protocollazione deve collocare il file in una collocazione telematica accessibile dal
PdP dell’Amministrazione destinataria, calcolarne l’impronta e inserire i riferimenti esterni
nel file di segnatura allegato al messaggio come previsto dalla circolare 60[RN1].
4.1.3 Accettazione di messaggi contenenti riferimenti esterni
All’attivazione dell’integrazione è bene accertarsi che l’Amministrazione sia
consapevole della scelta di accettare messaggi contenenti riferimenti a messaggi esterni
e che tale scelta sia riportata nel manuale di gestione3 così come previsto dalla circolare
60[RN1]. È inoltre opportuno segnalare che si intende adottare tale modalità di invio alle
Amministrazioni destinatarie di messaggi in uscita.
4.2 Messaggi di ritorno
Il PdP deve prevedere l’invio automatico dei messaggi di ritorno4 descritti nella
circolare 60[RN1].
A tale proposito è opportuno tenere conto che lo Sportello telematico è uno
strumento di supporto alla predisposizione delle istanze messo a disposizione di cittadini,
professionisti e imprese. Pertanto, indipendentemente dalla modalità di comunicazione
adottata per la trasmissione delle istanze dallo sportello telematico all’AOO destinataria
dell’istanza, tutte le comunicazioni previste dalla normativa devono essere inviate
all’AOO mittente dell’istanza il cui indirizzo è riportato nel file di segnatura.
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4.2.1 Messaggio di conferma di ricezione
Indipendentemente dalla modalità di invio, lo sportello telematico include nella
segnatura del messaggio inviato all’AOO destinataria dell’istanza la richiesta di conferma
di ricezione5 come previsto dalla circolare 60[RN1]. La richiesta di conferma di ricezione è determinata inserendo l’attributo ConfermaRicezione nell’elemento Destinazione della
segnatura di protocollo.
La conferma di ricezione deve essere inviata all’utente dello sportello telematico
mittente dell’istanza come previsto dalla circolare 60[RN1].
I dati relativi alla consegna6 rilasciati dal sistema di posta certificata sono archiviati
dallo sportello telematico, come previsto dalle Regole tecniche[RN2]. Lo sportello
telematico le mette a disposizione dell’utente titolare dell’istanza attraverso la propria
interfaccia utente.
4.2.2 Messaggio di notifica di eccezione
Eventuali anomalie nella ricezione del messaggio devono essere inviate all’utente
dello sportello telematico mittente dell’istanza7 come previsto dalla circolare 60[RN1].
4.2.3 Messaggio di aggiornamento di conferma
Lo sportello telematico attualmente non inserisce la richiesta di aggiornamenti di
conferma. Eventuali aggiornamenti di conferma devono essere inviati all’utente dello
sportello telematico mittente dell’istanza8 come previsto dalla circolare 60[RN1].
4.2.4 Messaggio di annullamento protocollazione
Eventuali messaggi relativi all’annullamento della protocollazione devono essere
inviate all’utente dello sportello telematico mittente dell’istanza9 come previsto dalla
circolare 60[RN1].
4.3 Integrazione con sistemi di posta elettronica
Il PdP deve consentire l’invio e la ricezione di messaggi di posta elettronica ordinaria e
di posta elettronica certificata10 come previsto dalla circolare 60[RN1]. L’invio di messaggi di
posta elettronica protocollati deve quindi avvenire tramite le funzioni del PdP.
4.4 Fascicolo informatico
L’integrazione tra il sistema di gestione dei procedimenti Solo1 e il PdP si fonda sulla
corrispondenza rigorosamente biunivoca tra il procedimento (o l’affare) e il relativo
fascicolo informatico prevista dall’articolo 41, comma 211 del CAD[RN4]. È quindi
estremamente importante che l’organizzazione adotti regole rigorose per la
fascicolazione dei documenti in entrata e in uscita.
Il fascicolo informatico deve essere consultabile attraverso funzioni di interoperabilità,
come previsto dall’articolo 41, comma 2bis12 del CAD[RN4].
Il processo di assegnazione dei fascicoli deve essere descritto nel manuale di gestione
del protocollo informatico come previsto all’articolo 513, comma 2 i punti g e h delle
regole tecniche sul protocollo informatico[RN2].
I requisiti del sistema dei gestione dei flussi documentali relativi alla fascicolazione sono
anche specificati dall’articolo 6514 del TU sulla documentazione amministrativa[RN6]
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5 PROCESSO DI SCAMBIO DI MESSAGGI PROTOCOLLATI TRA AOO
5.1 Processo di scambio
Il processo di scambio di messaggi protocollati tra AOO è descritto puntualmente al
capitolo 4 della circolare 60[RN1] vengono qui ripresi i punti salienti integrandoli con alcune
puntualizzazioni.
5.1.1 Il PdP dell’AOO mittente
Predispone un messaggio protocollato in uscita che include:
a) un documento informatico primario;
b) un numero qualsiasi di documenti informatici allegati;
c) una segnatura informatica.
Se nel messaggio sono presenti riferimenti a documenti non contenuti nella struttura
che codifica il messaggio (riferimenti esterni) il sistema informatico li collocherà nel
repository condiviso con il PdP dell’AOO ricevente.
Se necessario nella segnatura informatica saranno inserite le richieste per i seguenti
messaggi di ritorno:
a) messaggio di conferma di ricezione
b) messaggio di aggiornamento di conferma.
5.1.2 Il sistema di trasporto
Acquisisce automaticamente il messaggio protocollato in uscita dall’AOO m ittente e
lo recapita, secondo le modalità di trasmissione scelte dalla AOO mittente, all’AOO
ricevente. La trasmissione può avvenire in una di queste tre modalità:
1. posta elettronica
2. posta elettronica certificata
3. cooperazione applicativa mediante porta di dominio
5.1.3 Il PdP dell’AOO ricevente
1. Ricostruisce la struttura di documenti di che compongono il messaggio scaricando
dal repository condiviso eventuali documenti non contenuti nella struttura che
codifica il messaggio (riferimenti esterni).
2. Esegue i controlli di correttezza formale sul messaggio e di conformità alle
specifiche
3. Se il messaggio supera i controlli esegue la registrazione di protocollo ed invia in
automatico un messaggio di conferma di ricezione, qualora richiesto dalla AOO
mittente.
4. Se il messaggio non supera i controlli invia in automatico un messaggio di notifica di
eccezione, contenente la descrizione delle anomalie riscontrate
5. Inserisce i documenti nel sistema di gestione documentale dell’AOO ricevente
6. crea ed invia in automatico un messaggio di aggiornamento in risposta al verificarsi
di determinati eventi riguardanti il trattamento presso la AOO ricevente (per
esempio, l'attivazione di un procedimento), qualora ciò sia richiesto dalla AOO
mittente;
7. crea ed invia in automatico un messaggio di comunicazione dell’annullamento
alla AOO mittente, in caso di eventuale annullamento, a posteriori, della
protocollazione;
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6 INTEGRAZIONE TRA SPORTELLO TELEMATICO E PROTOCOLLO INFORMATICO
6.1 Principi generali
L’integrazione tra Sportello Telematico e PdP avviene attraverso la trasmissione di un
messaggio protocollato che ha come AOO mittente il cittadino e come AOO destinataria
l’Ente.
I contenuti del messaggio protocollato sono necessariamente quelli definiti dalla
circolare 60[RN1]:
a) un documento informatico primario;
b) un numero qualsiasi di documenti informatici allegati;
c) una segnatura informatica.
La struttura della segnatura di cui alla circolare 60[RN1] è stata adottata anche per
cittadini, professionisti e imprese, come previsto dall’articolo 1 della circolare 60[RN1].
Così come previsto nelle regole aggiuntive15 dell’elemento Amministrazione descritto
nella circolare 60[RN1], nell’elemento Amministrazione inserito nell’elemento Mittente non
viene inserito il CodiceAmministrazione (non essendo peraltro i soggetti mittenti inseriti
nell’Indice delle amministrazioni di cui all’articolo 11 delle Regole tecniche per il
protocollo informatico[RN2]).
Nell’elemento Destinazione della segnatura di protocollo è inserito l’attributo
ConfermaRicezione che indica la richiesta di invio di una conferma di ricezione da parte
dell’AOO destinataria.
La trasmissione del messaggio protocollato può avvenire attraverso tre diversi canali di
trasporto:
1. Posta elettronica;
2. Cooperazione applicativa;
3. Web Services.
6.2 Trasmissione via posta elettronica
La forma più semplice di trasmissione del messaggio è quella mediante posta
elettronica, come previsto dall’articolo 1616 delle Regole tecniche.
In questo caso lo Sportello Telematico predispone un messaggio di Posta Elettronica
certificata con il relativo file di segnatura e lo spedisce alla casella istituzionale dell’AOO
utilizzando una propria casella PEC. Si ponga attenzione al fatto che non essendo
utilizzata la PEC del cittadino tutti i messaggi provenienti dallo Sportello Telematico
provengono dalla stessa casella PEC e che i dati del mittente devono essere quindi
ottenuti dalla segnatura.
La completezza delle informazioni contenute nella segnatura consente all’AOO
destinataria di attivare la protocollazione automatica dei messaggi provenienti dallo
sportello telematico.
La trasmissione del messaggio di conferma ricezione, contenente i dati di
protocollazione, e di tutti gli eventuali ulteriori messaggi di ritorno è a carico del PdP.
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6.3 Trasmissione via cooperazione applicativa
La trasmissione del messaggio può anche avvenire attraverso la cooperazione
applicativa, come previsto dall’articolo 1717 delle Regole tecniche.
In tal caso lo Sportello Telematico trasmette i documenti secondo le specifiche
previste per il WSDL generico servizio di registrazione di protocollo descritto nell’allegato 1
della Circolare 60[RN1].
In particolare la comunicazione avverrà attraverso i servizi ProtocolloService e
ProtocolloRicezioneEsitiService così come descritti nel file WSDL.
6.4 Trasmissione via Web Service
La trasmissione dei messaggi utilizzando Web Service in ambiente Internet non
garantisce il rispetto della normativa ed è pertanto deprecata.
Qualora si decida di adottare comunque tale soluzione, sarebbe opportuno che il PdP
esponesse i servizi previsti per il WSDL generico servizio di registrazione di protocollo
descritto nell’allegato 1 della Circolare 60[RN1]. In particolare la comunicazione tra Sportello telematico e PdP dovrebbe avvenire attraverso i servizi ProtocolloService e
ProtocolloRicezioneEsitiService così come descritti nel file WSDL.
Nel caso il PdP esponga Web Services diversi da quelli previsti dalla Circolare 60 [RN1] è
necessario assicurarsi preventivamente che tali Web Services siano in grado di ricevere
tutte le informazioni contenute da un messaggio protocollato.
Per certificare le comunicazioni intercorse tra Sportello Telematico e PdP è opportuno
che l’interfaccia Web Service del PdP restituisca la segnatura di protocollo prevista dalla
normativa firmata digitalmente. In assenza di tale documento non è infatti possibile
provare che la documentazione inviata dallo Sportello Telematico è quella
effettivamente archiviata nel sistema documentale dell’AOO.
7 INTEGRAZIONE TRA PROTOCOLLO INFORMATICO E SOLO1
L’integrazione tra PdP e Solo1 richiede che siano rese disponibili dal PdP le funzioni
necessarie a svolgere le attività descritte nei prossimi paragrafi:
7.1 Gestione dei messaggi protocollati in ingresso
Un esempio del processo di assegnazione dei fascicoli è riportato al paragrafo 9.3.4
del Quaderno 21[RN3]:
Quando un nuovo documento viene recapitato all’amministrazione, l’UOR abilitato
all’operazione di fascicolazione stabilisce, con l’ausilio delle funzioni di ricerca del sistema
di protocollo informatizzato, se il documento stesso debba essere ricollegato ad un affare
o procedimento in corso, e pertanto debba essere inserito in un fascicolo già esistente,
oppure se il documento si riferisce a un nuovo affare o procedimento per cui è necessario
aprire un nuovo fascicolo.
A seconda delle ipotesi, si procede come segue:
Se il documento si ricollega ad un affare o procedimento in corso, l’addetto:
• seleziona il relativo fascicolo;
• collega la registrazione di protocollo del documento al fascicolo selezionato;
• invia il documento all’UOR cui è assegnata la pratica. (Se si tratta di un documento su
supporto cartaceo, assicura l’inserimento fisico dello stesso nel relativo fascicolo).
Se il documento dà avvio ad un nuovo fascicolo, il soggetto preposto:
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• esegue l’operazione di apertura del fascicolo;
• collega la registrazione di protocollo del documento al nuovo fascicolo aperto;
• assegna il documento ad un istruttore su indicazione del responsabile del
procedimento;
• invia il documento con il relativo fascicolo al dipendente che dovrà istruire la pratica
per competenza.
Sulla base delle considerazioni svolte, il PdP deve rendere disponibili interfacce
software che consentano di svolgere le seguenti funzioni:
7.1.1 Lista dei messaggi protocollati in ingresso
Consente di ottenere una lista dei messaggi protocollati in ingresso destinati a una
specifica UOR. Per minimizzare il traffico generato dalle richieste la funzione deve
consentire di filtrare i risultati della richiesta secondo i seguenti criteri:
a) per UOR
b) per intervallo di data
c) per fascicolati/non fascicolati
La lista deve contenere almeno le seguenti informazioni:
Numero e data protocollo
Fascicolo (può essere vuoto o pieno se qualcuno ha fascicolato prima)
UOR
Oggetto
Mittente
7.1.2 Creazione fascicolo
Consente di creare un nuovo fascicolo di protocollo.
7.1.3 Fascicolazione di un messaggio
Consente di assegnare il messaggio protocollato a un fascicolo esistente.
7.2 Consultazione del fascicolo informatico
Il PdP deve rendere disponibili interfacce software che consentano di svolgere le
seguenti funzioni:
7.2.1 Contenuto del fascicolo
Consente di ottenere una struttura che descrive l’organizzazione del fascicolo, degli
eventuali sotto-fascicoli e l’elenco dei messaggi protocollati in essi contenuti distinguendo
tra protocolli in entrata, protocolli in uscita, protocolli interni.
7.3 Funzioni generali
7.3.1 Contenuto del messaggio
Consente di ottenere una struttura che contiene tutti i documenti dei quali si compone
il messaggio protocollato
7.3.2 Scarica documento
Consente di scaricare un singolo documento dal PdP
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7.4 Gestione della documentazione in uscita
Il PdP è concettualmente l’ufficio postale attraverso il quale transita la
documentazione in uscita dall’amministrazione. Il processo di trasmissione di un
messaggio è riportato al capitolo 4 della circolare 60[RN1]:
Il processo di trasmissione di un messaggio tra due AOO si svolge secondo il seguente
schema di base:
a) l’AOO mittente esegue la verifica amministrativa della validità del/i documento/i
informatico/i da trasmettere;
b) presso il sistema informatico dell’AOO mittente viene formato un messaggio
protocollato in uscita che includerà almeno un documento corrispondente al
documento primario, eventualmente coincidente con il messaggio stesso, e la
segnatura informatica;
c) il sistema informatico dell’AOO mittente trasmette in automatico il messaggio
protocollato in uscita mediante posta elettronica e/o posta elettronica certificata
oppure mediante cooperazione applicativa;
d) […]
Il PdP deve rendere disponibili interfacce software che consentano di svolgere le
seguenti funzioni:
7.4.1 Predisposizione di un messaggio in uscita
Consente di fornire tutte le informazioni necessarie alla composizione del messaggio in
uscita:
a) almeno un documento primario (eventualmente coincidente con il messaggio
stesso)
b) un numero qualsiasi di documenti informatici allegati
c) le informazioni necessarie a comporre le sezioni di cui si compone la segnatura
informatica, in particolare:
Intestazione: le informazioni relative a origine e destinazione del messaggio.
Riferimenti: le informazioni relative a contesto procedurale e procedimento.
Descrizione: le informazioni necessarie a specificare la modalità d’invio
richiesta per ciascuno dei documenti che compongono il messaggio
(attributo “tipo Riferimento”) MIME, telematico, cartaceo. Queste
informazioni sono particolarmente importanti perché definiscono il
comportamento del PDP al momento del successivo invio del messaggio.
PiuInfo: solo ove concordato.
I tipi, l’obbligatorietà e la cardinalità dei dati da trasmettere sono quelli individuati
dallo schema XSD allegato alla circolare 60[RN1]. Per semplificare la validazione dei dati
trasmessi da Solo1 al PdP è auspicabile che le informazioni necessarie a comporre la
segnatura siano trasmesse attraverso un file XML il cui formato rispetti lo schema XSD
allegato alla circolare 60[RN1].
7.4.2 Invio di un messaggio
Consente di richiedere che il messaggio, predisposto come descritto al paragrafo
7.4.1, sia inviato ai destinatari utilizzando il sistema mail del PDP come descritto al
paragrafo 5.1.1.
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Al momento della richiesta il PDP deve collocare i documenti per i quali sia stato
richiesto l’invio in con riferimento telematico all’interno di un’area condivisa con il
destinatario (repository)
Il PDP dovrà provvedere alla gestione del repository cancellando i file secondo i
seguenti criteri:
All’arrivo della conferma di ricezione da parte di tutti i destinatari del messaggio
Periodicamente, quando sia trascorso un congruo numero di giorni dall’invio e si
possa ritenere che il messaggio sia stato protocollato da tutti i destinatari
7.5 Aggiornamento dello stato d’avanzamento del procedimento
Nell’ambito della gestione del procedimento si possono verificare eventi rilevanti che
possono essere comunicati al PdP per la gestione del proprio work flow documentale o
per trasmettere i messaggi di aggiornamento di conferma previsti dalla circolare 60[RN1] ai
mittenti che ne abbiano fatto richiesta.
L’elenco degli eventi che determinano l’invio di un aggiornamento in merito allo stato
della pratica deve essere concordato con l’amministrazione che lo deve inserire nel
proprio manuale di gestione.
Come base partenza per la gestione delle comunicazioni da Solo1 al PdP si possono
prendere in considerazione i seguenti eventi (i primi tre sono quelli citati a titolo d’esempio
nella circolare 60[RN1]:
a) l’avvenuta assegnazione del documento o dei documenti trasmessi:
determinata dall’azione di fascicolazione del messaggio protocollato.
b) l’avvio di un procedimento: determinata dall’avvio di un’istanza.
c) la chiusura di un procedimento: determinata dalla conclusione di un’istanza
d) la sospensione di un procedimento: determinata dalla sospensione di un’istanza
e) la riattivazione di un procedimento: determinata dalla ripresa dell’istanza a
seguito di sospensione.
L’evento di cui al punto a) può essere relativo a qualsiasi messaggio protocollato i
restanti eventi sono invece relativi al solo messaggio che ha determinato l’apertura del
fascicolo al quale si riferisce il procedimento.
Il PdP deve rendere disponibili interfacce software che consentano di svolgere le
seguenti funzioni:
7.5.1 Aggiornamento di stato
Consente di fornire tutte le informazioni relative all’aggiornamento dello stato, in
particolare:
L’identificazione del messaggio al quale si riferisce l’aggiornamento
Riferimenti: le informazioni relative a contesto procedurale e procedimento.
Descrizione: il messaggio relativo allo stato e eventuali allegati.
I tipi, l’obbligatorietà e la cardinalità dei dati da trasmettere sono quelli individuati
dallo schema XSD allegato alla circolare 60[RN1]. Per semplificare la validazione dei dati
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trasmessi da Solo1 al PdP è auspicabile che le informazioni siano trasmesse attraverso un
file XML il cui formato rispetti lo schema XSD allegato alla circolare 60[RN1].
Eventuali comunicazioni al mittente del messaggio al quale si riferisce l’aggiornamento
dovranno essere inviate dal PdP, come descritto al paragrafo 4.2.3.
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7.6 Quadro riepilogativo
Questa tabella deve essere compilata per verificare che tutte le funzionalità di
integrazione previste siano rese disponibili dal PDP.
Funzione Funzione PDP Note
Trasmissione via posta elettronica
Trasmissione via cooperazione applicativa
Trasmissione via Web Service
Lista dei messaggi protocollati in ingresso
Creazione fascicolo
Fascicolazione di un
Contenuto del fascicolo
Scarica documento
Predisposizione di un messaggio in uscita
Invio di un messaggio
Aggiornamento di stato
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8 CASI D’USO
8.1 Solo1
Quando Solo1 opera in integrazione con un PDP i campi Protocollo e Fascicolo sono
controllati da Solo1 e l’utente non può modificare liberamente i campi.
In particolare la dipendenza tra Protocollo e Fascicolo è determinata dal PDP, l’unica
azione sul protocollo eseguibile da Solo1 è l’inserimento di un documento in un fascicolo.
Una conseguenza di quanto descritto al paragrafo 7.1 è che se un’istanza Solo1 è
associata un documento questo deve essere inserito in un fascicolo e, di conseguenza
l’istanza è associata anche al relativo fascicolo.
Si presentano quindi i seguenti casi d’uso:
8.1.1 Avvio di una nuova istanza da documento non fascicolato
L’interazione avviene nella form di lista dei protocolli
viene creato un nuovo fascicolo
il documento viene inserito nel fascicolo
il campo Protocollo è caricato con il protocollo del documento selezionato
Il campo Fascicolo è caricato con il fascicolo del documento selezionato
l’istanza viene aperta in modifica come descritto in Errore. L'origine riferimento non
è stata trovata.
8.1.2 Avvio di una nuova istanza da documento fascicolato
L’interazione avviene nella form di lista dei protocolli
Solo1 verifica se esistono già altre istanze associate allo stesso fascicolo, in caso
positivo chiede conferma dell’avvio di una nuova istanza (che condividerà i
documenti con quella esistente)
Il campo Protocollo è caricato con il protocollo del documento selezionato
Il campo Fascicolo è caricato con il fascicolo del documento selezionato
L’istanza viene aperta in modifica.
8.1.3 Assegnazione di un documento non fascicolato ad un'istanza esistente
L’interazione avviene nella form di lista dei protocolli
Si aprono due sottocasi:
1. I campi Protocollo e Fascicolo sono vuoti, in questo caso il documento viene
considerato come “principale”:
o viene creato un nuovo fascicolo
o il documento viene inserito nel fascicolo
o Il campo Protocollo è caricato con il protocollo del documento selezionato
o il campo Fascicolo è caricato con il codice del fascicolo.
2. I campi Protocollo e Fascicolo sono valorizzati, in questo caso il documento viene
considerato come “secondario”:
o il documento viene inserito nel fascicolo associato all’istanza
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8.1.4 Assegnazione di un documento fascicolato ad un'istanza esistente
L’interazione avviene nella form di lista dei protocolli
Si aprono due sottocasi:
1. I campi Protocollo e Fascicolo sono vuoti, in questo caso il documento viene
considerato come “principale”:
o Solo1 verifica se esistono già altre istanze associate allo stesso fascicolo, in
caso positivo chiede conferma dell’assegnazione all’istanza (che
condividerà i documenti con quella esistente)
o Il campo Protocollo è caricato con il protocollo del documento selezionato
o Il campo Fascicolo è caricato con il fascicolo del documento selezionato
2. I campi Protocollo o Fascicolo sono valorizzati, in questo caso il sistema visualizza un
messaggio di errore e interrompe l’azione:
L’istanza è già associata a un fascicolo del sistema documentale.
8.1.5 Modifica di un'istanza
L’interazione avviene nella form dell’istanza
Il campo Protocollo è modificabile
il campo Fascicolo è bloccato
Si aprono due sottocasi:
1. I campi Protocollo e Fascicolo sono popolati (l’istanza è già associata a un
documento principale e al relativo fascicolo)
Al cambiamento del contenuto del campo Protocollo o del campo Data il
campo Fascicolo viene cancellato (ne consegue che non sarà più possibile
consultare l’albero del sistema documentale sino al salvataggio)
2. I campi Protocollo e Fascicolo sono vuoti, (l’istanza non è ancora associata a un
documento principale e al relativo fascicolo)
Al cambiamento del contenuto del campo Protocollo o del campo Data il
campo Fascicolo viene lasciato vuoto (ne consegue che non è possibile
consultare l’albero del sistema documentale sino al salvataggio)
Al momento del salvataggio il sistema verifica l’esistenza del documento con il
protocollo inserito e non consente di salvare se questo non esiste. Si aprono due sottocasi:
1. se il documento è fascicolato
Solo1 verifica se esistono già altre istanze associate allo stesso fascicolo, in
caso positivo chiede conferma dell’assegnazione all’istanza (che
condividerà i documenti con quella esistente)
il campo Fascicolo è caricato con il fascicolo del documento selezionato
2. se il documento non è fascicolato
viene creato un nuovo fascicolo
il documento viene inserito nel fascicolo
il campo Fascicolo è caricato con il codice del fascicolo.
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9 SICUREZZA
Le interfacce software esposte dal PdP devono rispettare i requisiti minimi di sicurezza
individuati dall’articolo 718 delle Regole tecniche per il protocollo informatico[RN2].
Tutte le chiamate eseguite da Solo1 verso il PdP sono di conseguenza soggette ad
autenticazione.
L’eventuale mancanza dei privilegi necessari ad eseguire un’operazione determinerà
una condizione di errore che dovrà essere restituita alla funzione chiamante.
Nel caso la comunicazione tra Solo1 e il PdP avvenga in ambiente internet, dato che
l’informazione relativa all’utente è inviata al Web Service, si adotterà il protocollo HTTPS.
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10 NOTE
1 Circolare AGID 23/01/2013, n. 60 - Art. 3 Composizione dei messaggi protocollati
Un messaggio protocollato può contenere riferimenti esterni a documenti informatici reperibili per via telematica, ovvero a
documenti cartacei inviati parallelamente al messaggio protocollato con strumenti tradizionali. Tali riferimenti esterni
possono riguardare sia il documento primario che i documenti allegati. Circolare AGID 23/01/2013, n. 60 - Art. 6 Riferimenti esterni
Un messaggio protocollato può contenere riferimenti esterni a documenti non contenuti nella struttura che codifica il
messaggio. I riferimenti possono riguardare documenti informatici reperibili per la consultazione per via telematica ovvero
documenti cartacei inviati, parallelamente al messaggio protocollato, con strumenti tradizionali. Gli eventuali riferimenti
esterni a documenti informatici o cartacei devono essere riportati nella segnatura informatica.
In ciascun riferimento a documento informatico reperibile per via telematica deve essere indicato lo uniform resource
identifier (URI – RFC 1808 e successivi aggiornamenti) univoco per l’accesso. Si raccomanda di includere nel riferimento
anche l’impronta del documento informatico, al fine di garantire l’univocità del documento al quale il messaggio
protocollato si riferisce.
L’impronta è generata impiegando la funzione di hash, prevista dalle regole tecniche vigenti ai fini della generazione e
verifica della firma digitale per la sottoscrizione dei documenti informatici
Quando il riferimento riguarda un documento analogico trasmesso con modalità tradizionale, deve essere specificato, da
parte del mittente, un identificativo univoco, che va riportato anche sul corrispondente documento, al fine di rendere
possibile, per il destinatario, gestire il collegamento con il messaggio inviato per via telematica. 2 Circolare AGID 23/01/2013, n. 60 - Art. 5.2. Messaggio di notifica di eccezione
Il messaggio di notifica di eccezione ha lo scopo di comunicare alla AOO mittente le anomalie che il messaggio
protocollato ricevuto presenta.
Alcuni esempi di messaggi di notifica di eccezione ricorrono nelle seguenti ipotesi:
a) il messaggio protocollato è corrotto, o uno dei documenti informatici o la segnatura informatica inclusi non è
leggibile, o manca la corretta indicazione dei riferimenti esterni;
b) la descrizione del messaggio protocollato riportata nella segnatura informatica non corrisponde alla struttura di
codifica (per esempio ad un documento descritto come allegato non corrisponde alcuna body part all’interno
del messaggio);
c) il formato della segnatura informatica non è conforme allo schema XML di cui al presente documento ovvero alla
sua versione più recente;
d) la descrizione del destinatario contenuta nella segnatura informatica è errata;
e) il formato della segnatura di protocollo non contiene informazioni dichiarate obbligatorie previste nell’ambito di
accordi di servizio;
f) la verifica di integrità di uno dei documenti informatici ha dato esito negativo.
A questi motivi di anomalie se ne possono aggiungere altri, propri della AOO ricevente, che dovranno essere indicati nel
proprio manuale di gestione dove sarà anche indicato, a seconda di essi, se si debba provvedere alla protocollazione del
messaggio protocollato ricevuto. Il motivo che ha generato l’eccezione viene dettagliatamente descritto all’interno del
documento XML allegato al messaggio di notifica dell'eccezione. 3 Circolare AGID 23/01/2013, n. 60 - Documentazione della DTD
Si assume comunque che l'accettazione in ingresso di Messaggi protocollati che contengono riferimenti esterni a
Documenti Informatici costituisca una scelta di gestione da parte dell'AOO ricevente. Pertanto, tale accettazione potrebbe
essere limitata ad alcuni mittenti istituzionali o negata del tutto. Di quest'aspetto deve essere contenuta indicazione nel
manuale di gestione della AOO. 4 Circolare AGID 23/01/2013, n. 60 - 5. Messaggi di ritorno
Secondo lo schema di scambio dei messaggi protocollati tra AOO, oltre ai messaggi protocollati in uscita dalle AOO
mittenti e in ingresso dalle AOO riceventi, nello scambio tra due AOO si identifica anche la tipologia dei messaggi di ritorno.
Essi sono costituiti da un messaggio generato in automatico dalla AOO ricevente a scopo informativo in risposta al verificarsi
di determinati eventi. I messaggi di ritorno fanno riferimento ai messaggi protocollati.
I messaggi di ritorno sono scambiati attraverso i medesimi mezzi di comunicazione previsti per i messaggi protocollati in
uscita da una AOO mittente.
È possibile distinguere quattro tipi di messaggio di ritorno:
1. messaggio di conferma di ricezione;
2. messaggio di notifica di eccezione;
3. messaggio di aggiornamento di conferma;
4. messaggio di annullamento protocollazione. 5 Circolare AGID 23/01/2013, n. 60 - 5.1. Messaggio di conferma di ricezione
Il messaggio di conferma di ricezione ha lo scopo di comunicare alla AOO mittente l’avvenuta protocollazione, in ingresso,
del messaggio protocollato ricevuto. Il messaggio riporta anche alcune informazioni archivistiche aggiuntive, quale
l’identificatore della registrazione di protocollo dei documenti ricevuti, come effettuata dalla AOO ricevente.
Il messaggio di conferma di ricezione è inviato soltanto su esplicita richiesta della AOO mittente. Tale richiesta viene
indicata nella segnatura informatica del messaggio protocollato della AOO mittente.
In attuazione del principio generale della trasparenza dell’azione amministrativa sarebbe comunque opportuno inviare
sempre in automatico il messaggio di conferma di ricezione.
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6 DPCM 3/12/2013 - Art. 18 Modalità di registrazione dei documenti informatici
1. Ad ogni messaggio ricevuto o spedito da una area organizzativa omogenea corrisponde un'unica operazione di
registrazione di protocollo, secondo quanto previsto dall'articolo 53 del Testo Unico e dall'articolo 9 del presente
decreto. Alla registrazione di protocollo vengono associate le ricevute generate dal sistema di protocollo informatico
e, nel caso di registrazione di messaggi di posta elettronica certificata spediti, anche i dati relativi alla consegna
rilasciati dal sistema di posta certificata correlati al messaggio oggetto di registrazione. 7 Circolare AGID 23/01/2013, n. 60 - 5.2. Messaggio di notifica di eccezione
Il messaggio di notifica di eccezione ha lo scopo di comunicare alla AOO mittente le anomalie che il messaggio
protocollato ricevuto presenta.
Alcuni esempi di messaggi di notifica di eccezione ricorrono nelle seguenti ipotesi:
a) il messaggio protocollato è corrotto, o uno dei documenti informatici o la segnatura informatica inclusi non è
leggibile, o manca la corretta indicazione dei riferimenti esterni;
b) la descrizione del messaggio protocollato riportata nella segnatura informatica non corrisponde alla struttura di
codifica (per esempio ad un documento descritto come allegato non corrisponde alcuna body part a ll’interno
del messaggio);
c) il formato della segnatura informatica non è conforme allo schema XML di cui al presente documento ovvero alla
sua versione più recente;
d) la descrizione del destinatario contenuta nella segnatura informatica è errata;
e) il formato della segnatura di protocollo non contiene informazioni dichiarate obbligatorie previste nell’ambito di
accordi di servizio;
f) la verifica di integrità di uno dei documenti informatici ha dato esito negativo.
A questi motivi di anomalie se ne possono aggiungere altri, propri della AOO ricevente, che dovranno essere indicati nel
proprio manuale di gestione dove sarà anche indicato, a seconda di essi, se si debba provvedere alla protocollazione del
messaggio protocollato ricevuto. Il motivo che ha generato l’eccezione viene dettagliatamente descritto all’interno del
documento XML allegato al messaggio di notifica dell'eccezione. 8 Circolare AGID 23/01/2013, n. 60 – 5.3. Messaggio di aggiornamento di conferma
Un messaggio di aggiornamento di conferma ha lo scopo di comunicare alla AOO mittente il verificarsi, presso la AOO
ricevente, di un evento rilevante, successivo alla protocollazione in ingresso.
Alcuni esempi di eventi che possono generare messaggi di aggiornamento di conferma sono:
a) l’avvenuta assegnazione del documento o dei documenti trasmessi;
b) l’attivazione di un procedimento;
c) la chiusura di un procedimento.
L’invio dei messaggi di aggiornamento di conferma avviene soltanto su esplicita richiesta della AOO mittente. Tale richiesta
viene indicata nella segnatura informatica del messaggio protocollato ricevuto e coincide con la richiesta di conferma di
ricezione. L’elenco degli eventi specifici che generano un messaggio di aggiornamento è stabilito dalla AOO ricevente ed
indicato nel manuale di gestione. Non è previsto che la AOO mittente possa indicare in modo selettivo gli aggiornamenti
che intende ricevere. 9 Circolare AGID 23/01/2013, n. 60 - 5.4. Messaggio di annullamento protocollazione
Un messaggio di annullamento protocollazione ha lo scopo di comunicare alla AOO mittente l’annullamento di una
registrazione di protocollo in ingresso effettuata dalla AOO ricevente. In questo caso, l’invio di un messaggio di
annullamento da parte della AOO ricevente è obbligatorio, anche qualora la AOO mittente non abbia richiesto la
conferma di ricezione.
10 Circolare AGID 23/01/2013, n. 60 – 8. Trasmissione dei documenti informatici scambiati tra le PA tramite posta elettronica
Le caselle di posta elettronica istituzionale associate alle AOO delle amministrazioni, ai registri informatici di protocollo, agli
altri registri e repertori informatici definiti nell’ambito dei sistemi di gestione documentale e protocollo informatico e ut ilizzate
per lo scambio di messaggi tra AOO sono caselle di posta elettronica “ordinaria” e, per le comunicazioni che necessitano
di una ricevuta di invio e di una ricevuta di consegna, caselle di posta elettronica “certificata”.
Pertanto le AOO delle amministrazioni dovranno provvedere a collegare il sistema di gestione documentale e protocollo
informatico a sistemi idonei a trasmettere e ricevere documenti sia mediante la posta elettronica ordinaria sia mediante la
posta elettronica certificata adeguando opportunamente le caratteristiche tecniche dei medesimi strumenti ai volumi e
alle esigenze di trattamento della corrispondenza in entrata e in uscita.
Le AOO delle amministrazioni dovranno altresì descrivere nel manuale di gestione i criteri per scegliere, secondo la tipologi a
di documenti trattati, lo strumento di comunicazione più adeguato a garantire idonei livelli di servizio. 11 CAD - Art. 41 Procedimento e fascicolo informatico
1. […]
2. La pubblica amministrazione titolare del procedimento raccoglie in un fascicolo informatico gli atti, i documenti e i dati
del procedimento medesimo da chiunque formati; all'atto della comunicazione dell'avvio del procedimento ai sensi
dell'articolo 8 della legge 7 agosto 1990, n. 241, comunica agli interessati le modalità per esercitare in via telematica i
diritti di cui all'articolo 10 della citata legge 7 agosto 1990, n. 241.
12 CAD - Art. 41 Procedimento e fascicolo informatico
2-bis Il fascicolo informatico è realizzato garantendo la possibilità di essere direttamente consultato ed alimentato da tutte le
amministrazioni coinvolte nel procedimento. Le regole per la costituzione, l'identificazione e l'utilizzo del fascicolo sono
conformi ai principi di una corretta gestione documentale ed alla disciplina della formazione, gestione, conservazione
e trasmissione del documento informatico, ivi comprese le regole concernenti il protocollo informatico ed il sistema
pubblico di connettività, e comunque rispettano i criteri dell’interoperabilità e della cooperazione applicativa; regole
tecniche specifiche possono essere dettate ai sensi dell'articolo 71, di concerto con il Ministro della funzione pubblica.
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13 DPCM 3/12/2013 - Art. 5 Manuale di gestione
1. Nel manuale di gestione sono riportati, in particolare:
g. l'indicazione delle regole di smistamento ed assegnazione dei documenti ricevuti con la specifica dei criteri per
l'ulteriore eventuale inoltro dei documenti verso aree organizzative omogenee della stessa amministrazione o verso
altre amministrazioni;
h. le modalità di formazione, implementazione e gestione dei fascicoli informatici relativi ai procedimenti e delle
aggregazioni documentali informatiche con l'insieme minimo dei metadati ad essi associati;
14 TU - Art. 65 Requisiti del sistema per la gestione dei flussi documentali 1. Oltre a possedere i requisiti indicati all'articolo 52, il sistema per la gestione dei flussi documentali deve:
a) fornire informazioni sul legame esistente tra ciascun documento registrato, il fascicolo ed il singolo procedimento
cui esso è associato;
b) consentire il rapido reperimento delle informazioni riguardanti i fascicoli, il procedimento ed il relativo responsabile,
nonché la gestione delle fasi del procedimento;
c) fornire informazioni statistiche sull’attività dell'ufficio;
d) consentire lo scambio di informazioni con sistemi per la gestione dei flussi documentali di altre amministrazioni al
fine di determinare lo stato e l'iter dei procedimenti complessi.
15 Circolare AGID 23/01/2013, n. 60 – A.2.1 Rappresentazione formale: DTD Regole aggiuntive
il CodiceAmministrazione dovrebbe essere incluso solo quando l'elemento Amministrazione compare nel contesto
di un elemento Destinatario.
16 DPCM 3/12/2013 - Art. 16 Modalità di trasmissione dei documenti informatici mediante l'utilizzo della posta elettronica
1. Lo scambio dei documenti soggetti alla registrazione di protocollo è effettuato mediante messaggi di posta elettronica
certificata ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 11 febbraio 2005, n. 68 o messaggi conformi ai sistemi di
posta elettronica compatibili con il protocollo SMTP/MIME definito nelle specifiche pubbliche RFC 821-822, RFC 2045 e
2049 e successive modificazioni.
17 DPCM 3/12/2013 - Art. 17 Modalità di trasmissione dei documenti informatici in cooperazione applicativa
1. In attuazione di quanto stabilito dall'articolo 47 del Codice lo scambio dei documenti soggetti alla registrazione di
protocollo è effettuato attraverso messaggi trasmessi in cooperazione applicativa,-secondo quanto previsto dal
D.P.C.M. l aprile 2008 recante le regole tecniche e di sicurezza per il funzionamento del Sistema pubblico di
connettività. 18 DPCM 3/12/2013 - Art. 7 Requisiti minimi di sicurezza dei sistemi di protocollo informatico
1. l Il sistema di protocollo informatico assicura:
a) l'univoca identificazione ed autenticazione degli utenti;
b) la protezione delle informazioni relative a ciascun utente nei confronti degli altri;
c) la garanzia di accesso alle risorse esclusivamente agli utenti abilitati;
d) la registrazione delle attività rilevanti ai fini della sicurezza svolte da ciascun utente, in modo tale da garantirne
l'identificazione.
2. Il sistema di protocollo informatico deve consentire il controllo differenziato dell'accesso alle risorse del sistema per
ciascun utente o gruppo di utenti.
3. Il sistema di protocollo informatico deve consentire il tracciamento di qualsiasi evento di modifica delle informazioni
trattate e l' individuazione del suo autore.
4. Le registrazioni di cui ai commi l, lettera d), e 3 devono essere protette da modifiche non autorizzate.
5. Il registro giornaliero di protocollo è trasmesso entro la giornata lavorativa successiva al sistema di conservazione,
garantendone l'immodificabilità del contenuto.
6. Il sistema di protocollo rispetta le misure di sicurezza previste dagli articoli da 31 a 36 e dal disciplinare tecnico di cui
all'allegato B del Codice in materia di protezione dei dati personali, di cui al decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196.