io l'impresa - maggio 2015

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SCOPRIAMO IL MONDO DEI NUOVI PROFESSIONISTI Una nostra indagine su queste figure, che sempre più scelgono CNA INDAGINE Tassazione sulle imprese: Rapporto CNA 2015 BATTAGLIE Vittoria di CNA nella causa pilota “Poseidone” SETTORI Nuova etichettatura europea per l’alimentare STORIE DI IMPRESE Gruppo P&G: da Longiano all’Arabia Saudita BENESSERE Scopriamo le convenzioni di CNA Cittadini FORLÌ-CESENA MAGGIO 2015 www.cnafc.it Impresa Artigiana & P.M.I - Anno XIII – N° 11 del 12.05.2015 - Poste Italiane SPA - Sped. abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n. 46) - Art. 1 comma 1, DCB Po – Copia: 0,10

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Page 1: IO L'impresa -  Maggio 2015

SCOPRIAMO IL MONDO DEI NUOVI PROFESSIONISTI

Una nostra indagine su queste figure, che sempre più scelgono CNA

INDAGINE Tassazione sulle imprese: Rapporto CNA 2015

BATTAGLIEVittoria di CNA nella causa pilota “Poseidone”

SETTORINuova etichettatura europea per l’alimentare

STORIE DI IMPRESEGruppo P&G: da Longiano all’Arabia Saudita

BENESSEREScopriamo le convenzioni di CNA Cittadini

FORLÌ-CESENA MAGGIO 2015www.cnafc.it

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INTERVENTO

Il Rapporto dell’Osservatorio permanente di CNA sulla tas-sazione delle piccole imprese è la dimostrazione di un nuovo modo di fare associazionismo, uno sforzo di rigenerazione, che la nostra Associazione sta facendo con grande attenzione e anche grandi investimenti. Un’evoluzione per guardare il futuro superando le pur indi-spensabili proteste. Ma questa novità va raccolta dal Parla-mento e dal Governo perché la nostra non è una voce, ma la voce delle imprese, la rappre-sentazione onesta della realtà da mettere a disposizione del legislatore per ottenere risul-tati concreti e utili al Paese e alle imprese.

Come si legge nelle prossi-me pagine, i dati del Rapporto sono estremamente interes-santi, e complementari rispet-to al lavoro fatto a livello locale dall’Ufficio studi di CNA Forlì-Cesena.

Nella diatriba fra tassazione nazionale e locale, tra l’altro, sfugge che al contribuente non importa tanto a chi vanno i soldi del prelievo fiscale, ma a quanto ammonta. E importa che le riduzioni sono limitate e lente, mentre alcune imposi-zioni ormai considerate odiose, perché frenano la crescita, non vengono messe in discussione.

È il caso dell’Imu e della tassa sui rifiuti.

L’Imu sta diventando un ele-mento estremamente perico-loso per le imprese e un limite allo sviluppo. Quando, deciden-do di investire sul futuro, un imprenditore vuole ampliare il capannone o il laboratorio o co-struirne un altro ex novo, è co-stretto a chiedersi: ma quanto mi costerà di nuove tasse? E se poi non lo uso tutto e sempre, quanto ci rimetterò? E spesso è costretto, allora, a cambia-re idea. Lo stesso vale per la tassa sui rifiuti. Il fatto che le imprese da un lato abbiano tut-te le incombenze relative allo smaltimento dei rifiuti specia-li, che poi ormai sono un po’ tutti, dall’altro devono pagare l’imposta sui metri quadrati occupati, e non sulla quantità e la qualità di rifiuti inviati allo smaltimento, grida vendetta.

Ma alla stagione delle prote-ste, lo ribadisco, noi preferiamo quella delle proposte, anche se è una strada molto più diffici-le e faticosa. Se, per esempio, le piccole imprese fossero tassate per cassa e non per competenza, sarebbe un si-gnificativo passo in avanti. E ottenuto senza eccessivi oneri per le casse pubbliche, in quanto i versamenti verrebbero solo posposti.

“Alle proteste noi preferiamo le proposte, la dimostrazione di un nuovo modo di fare associazionismo”

TASSAZIONE SULLE IMPRESE: CNA MISURA LA “FEBBRE”Grande eco a livello nazionale sul Rapporto dell’Osservatorio permanente di CNA sulla tassazione delle piccole imprese. Dall’analisi, le proposte di CNAdi Fabio Mandelli - Vicepresidente CNA Forlì-Cesena

Leggi l’indagine a pag. 6

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SOMMARIO

IMPRESA ARTIGIANA & P.M.I Periodico – Aut. Trib. Prato n° 6 del 25/06/04

Chiuso in redazione il 12 maggio 2015

Direttore responsabile:Barbara Lisei

Direzione e amministrazione:Media Srl – Via Lombarda, 72Comeana – Tel. 055 8716801

www.cnafc.it

Seguici su http://www.facebook.com/cnaforlicesena

http://www.youtube.com/user/cnafc

Coordinamento editoriale: Franco Napolitano

Redazione Forlì-Cesena: Marco Boscherini, Veronica Bridi, Fatima El ghazioui, Silvia Foschi, Riccardo Guardigli, Marco Lucchi, Maria Maltoni, Piergiorgio Matassoni, Franco Napolitano, Davide Prati, Roberto Sanulli. Via Pelacano, 29 Forlì - Tel 0543 770200 e mail: [email protected]

Artwork e impaginazione:Menabò srl - Forlì - www.menabo.com

Stampa:CILS - Cesena

Hanno collaborato a questo numero:Francesco Baldinini, Roberto Bandini, Gabriele Di Bonaventura, Fausto Folti, Maurizio Garavini, Davide Ghetti, Laura Giammarchi, Marco Laghi, Fabio Mandelli, Alberto Matteucci, Daniele Mazzoni, Rosa Oddo, Andrea Pavolucci, Laura Pedulli, Remo Ruffilli, Carmelo Salonia, Paola Scalzotto, Carla Tombaccini, Roberta Vitali, Maurizio Zoli.

Fotografie: Archivio CNA, Friend Studio di Carlo Parrinello (Forlì), Master Foto di Mirco Ricci (Cesena), Archivio Fattoria dell’ospitalità, Archivio L’eroico Manoscritto.

INTERVENTO

Tassazione sulle imprese: CNA misura la “febbre”

3

PRIMO PIANO

Un’indagine fa luce su un mondo di professionisti non conosciuto a sufficienza

8

RICETTA DEL MESE

La ricetta di… Rosa Oddo21

BACHECA

Annunci gratuiti22

INPUT

Segnalazioni e opportunitàper le imprese

12

14

8 13

19

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BATTAGLIE

Vittoria di CNA nella causa pilota “operazione Poseidone”

13

ANFFAS Cesena inaugura la “fattoria dell’ospitalità”

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TERRITORIO BENESSERE

Scopriamo le convenzioni di CNA Cittadini

20

INDAGINE

6 Tassazione 2015: va un po’ meglio ma restiamo maglia nera in regione

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SETTORI

Nuova etichettatura europea: cosa cambia per le aziende dell’alimentare

È scattata la “fase 2” della mobilitazione dei carrozzieri aderenti a CNA

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STORIE DI IMPRESE

Gruppo P&G: da Longiano all’Arabia Saudita, passando per la Germania

16

L’eroico manoscritto: un grande progetto collettivo per celebrare i 550 anni della Malatestiana

18

Roberto Bandini del chiosco di San Rocco: una passione diventata impresa

19

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6 | IO L’IMPRESA

INDAGINE

Come sarà nel 2015 la tassa-zione complessiva sulle piccole e medie imprese? Che effetti avrà l’abolizione della compo-nente lavoro dell’Irap? Come sono andate le cose, nume-ri alla mano, negli anni 2011, 2012, 2013 e 2014?

A rispondere a queste do-mande ci ha pensato il “Rap-porto 2015 – Comune che vai fisco che trovi” dell’Osserva-torio permanente della CNA Nazionale sulla tassazione delle pmi, curato dal Centro Studi CNA e dal Dipartimento Politiche fiscali.

Al centro dell’analisi, l’anda-mento della tassazione loca-le e nazionale tra il 2011 e il 2015, sulla base di una simu-lazione riferita a un’impresa manifatturiera rappresentativa del tessuto economico italiano (nel caso specifico, un’azienda individuale con quattro operai e un impiegato, operante in un la-boratorio artigiano di 250 metri quadrati, con un negozio desti-

nato alla vendita di 175 mq e re-lativi macchinari e arredamen-ti, oltre che di un automezzo).

Un lavoro che completa l’ac-curata indagine effettuata recentemente da CNA Forlì-Cesena su tutti i comuni della provincia. Ora, oltre alla fo-tografia del presente, siamo in grado di verificare anche l’andamento negli ultimi anni.

Il primo dato che salta all’oc-chio è che, sia a Forlì che a Cesena, in cinque anni il peso dell’Imu più la Tasi è aumen-tato del +124%. Cresce sensi-bilmente anche la Tari, che si conferma più pesante a For-lì (nel campione analizzato +24%) rispetto a Cesena.

L’Osservatorio fissa anche il tax free day, cioè il giorno dell’anno nel quale una piccola impresa smette di lavorare per pagare tasse, imposte e con-tributi, e comincia a produrre reddito disponibile per il tito-lare e per la sua famiglia. Data che, per quanto ci riguarda,

cade il 17 agosto a Cesena e il 19 agosto a Forlì. Tendenza in miglioramento se si pensa che, nel 2014, si arrivava al 25 e 29 agosto, rispettivamente per Cesena e per Forlì.

Le cose vanno quindi un po’ meglio, ma restiamo posizio-nati male nella classifica del-le città dell’Emilia-Romagna. A parte il capoluogo, solo Par-ma è messa peggio di noi. In una classifica nella quale i più virtuosi stanno nella parte bas-sa della classifica, sul campio-ne di 113 città Forlì si colloca al 35° posto e Cesena al 40°. Se ci compariamo con gli altri capoluoghi romagnoli, Rimini è al 68° posto e Ravenna al 69°.

Se guardiamo poi il peso fi-scale complessivo, siamo al 63,5% a Forlì e al 63,1% a Cesena: entrambi dati peg-giori della media nazionale (62,2%), come anche delle città vicine (sia Rimini che Ra-venna si attestano sul 60,5%). L’incidenza della tassazione

TASSAZIONE 2015: VA UN PO’ MEGLIO MA RESTIAMO MAGLIA NERA IN REGIONECNA pubblica il “Rapporto 2015 – Comune che vai fisco che trovi”. Sia a Forlì che a Cesena si lavora fino a dopo Ferragosto per pagare le tasse

Imu+Tasi crescono del +124% in cinque anni. Grazie all’Irap però alle imprese resta in tasca un 6% in più

di Veronica Bridi

Scopri la differenza tra 2014 e 2015

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IO L’IMPRESA | 7

INDAGINETassazione 2015: va un po’ meglio ma restiamo maglia nera in regione

locale è del 22,5% a Forlì e del 21,8% a Cesena (a Rimi-ni 19,8% e a Ravenna 19,3%).

È interessante il fatto che l’in-dagine misura anche quanto rimane in tasca alle imprese, dopo aver pagato tutte le tasse. Le buone notizie arrivano dal sensibile calo dell’Irap, che si è più che dimezzata. È proprio grazie all’intervento sull’Irap se il reddito netto disponibile di questa impresa (di cui si ipo-tizzano ricavi per 431mila euro, con un reddito ante-imposte di 50mila euro), rispetto al 2014 sia cresciuto sia a Forlì che a Cesena di circa il 6%.

A livello nazionale, nel 2015 la media del peso fiscale com-

plessivo sulle piccole imprese si attesterà al 62,2%, in legge-rissimo miglioramento rispet-to al 2014: un calo dell’1,7%, insufficiente a portare il valore della tassazione a quel 59,2% raggiunto nel 2011, l’anno zero del federalismo fiscale. Pe-raltro questa diminuzione va ascritta interamente all’aboli-zione della componente lavoro dell’Irap.

Va ricordato, per completez-za, che negli ultimi anni questa materia ha registrato cambia-menti notevoli: dal drastico calo dei trasferimenti statali all’evoluzione dei tributi locali (TIA, Tares, Ici…), di cui l’inda-gine tiene conto.

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8 | IO L’IMPRESA

PRIMO PIANO di Maria Maltoni

Nella vita quotidiana degli italiani il loro ruolo è in con-tinua crescita: dei servizi che offrono, alle persone e alle imprese, non si può più fare a meno. Sono i professionisti “non ordinistici”, vale a dire non organizzati in ordine o col-legi, di loro però si sa ancora poco. Che cosa fanno? Come sono organizzati? A queste domande, e a molte altre, ha cercato di rispondere CNA Na-zionale attraverso una indagi-ne conoscitiva di tipo qualitati-vo condotta dall’Osservatorio professioni della CNA su un campione di circa 3mila pro-fessionisti che esercitano 29 attività diverse.

L’indagine punta a far luce su un universo in costante e for-tunato aumento, che non è sta-to frenato nemmeno dalla cri-si. L’Inps ha reso noto che tra il 2009 e il 2013, il numero dei professionisti “non ordinistici” lavoratori autonomi con partita

Iva (operanti in via esclusiva o prevalente) iscritti alla Gestio-ne separata dell’Istituto previ-denziale, è cresciuto del 19%, a fronte di un calo pari al 2,6% dell’occupazione complessiva. Le professioni non ordinisti-che rappresentano una realtà fortemente variegata ed ete-rogenea al proprio interno in termini di tipologia dei servizi, di potenziali clienti, di forme organizzative lavorative e giu-ridiche. Il libero professionista munito di partita IVA resta la forma principale. Tuttavia, le nuove professioni si afferma-no sempre più anche con al-tre forme organizzative, tra le imprese da un lato e il lavoro dipendente dall’altro. Inoltre abbracciano uno spettro sem-pre più ampio di attività.

Il professionista “non ordini-sta” in media ha 46 anni, pos-siede un alto livello d’istruzio-ne: il 48% risulta laureato e il 49% diplomato. Cura in parti-

colar modo la formazione pro-fessionale: otto su dieci hanno conseguito titoli specifici per esercitare, anche se oltre la metà di questi titoli non era obbligatoria ma diretta, esclu-sivamente, a elevare la com-petenza personale. Su dieci professionisti, sei sono ma-schi. Nel mondo delle profes-sioni non ordinistiche è forte la presenza femminile. Anche in questo caso non si tratta di un dato inedito, ma è significa-tivo sottolineare che le nuove professioni, e in particolare quelle legate ai servizi della salute secondo la definizione dell’OMS e alla persona, rap-presentano canali lavorativi fortemente attrattivi per le donne. L’economia italiana è tradizionalmente penalizzata dalla scarsa partecipazione femminile al lavoro e un dato come questo non andrebbe sottovalutato, ma preso a rife-rimento per introdurre misure

UN’INDAGINE FA LUCE SU UN MONDO DI PROFESSIONISTI NON CONOSCIUTO A SUFFICIENZAI dati di CNA nazionale sui professionisti non organizzati in ordini o collegi, in crescita del 19%. L’attenzione alla formazione e alla qualità, la forte presenza femminile

I professionisti: una risorsa poco conosciuta anche dalle imprese. Sempre di più sono donne

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IO L’IMPRESA | 9

PRIMO PIANOUn’indagine fa luce su un mondo di professionisti non conosciuto a sufficienza

Il professionista “non ordinista” in media ha 46 anni, possiede un alto livello d’istruzione: il 48% risulta laureato e il 49% diplomato. Cura in particolar modo la formazione professionale.

LA STORIA DI PAOLA SCALZOTTO

Essere professionisti è una scelta, ne parliamo con Paola Scalzotto interprete e traduttrice. Per comprendere l’importanza dei professionisti non ordinistici per le imprese. Come si svolge il tuo lavoro? “Lavoro da 13 anni soprattutto coi settori della produzione: dalla meccanica all’informatica. Mi contattano per traduzioni commerciali e manualistica, inter-pretariato in trattative aziendali, transazioni commerciali e CdA. Svolgo anche interpretariato per eventi tecnici, meeting aziendali, oggi sempre più frequenti perché le imprese sono più internazionalizzate. Ho lavorato anche come dipendente, ma sono professionista per scelta.”

Quali sono le controindicazioni? “Una delle difficoltà sono i pagamenti in ritardo. Ci sono poi le norme fiscali che cam-biano, difficoltà di accesso al credito, meno finanziamenti per formazione perché non essendo considerati ‘imprese’ (benché le norme europee ci equiparino alle pmi) siamo esclusi dai bandi per i fondi europei. Anche la previdenza è un tema scottante: tra di chi versa alla gestione separata c’è chi non è dipendente per scelta, ma anche chi lo vorrebbe essere, perciò chiediamo una gestione specifica per i professionisti e, visto che contribuzione è tra le più onerose in Europa, una riduzione e la possibilità di sospendere il pagamento in caso di malattie gravi invalidanti.”C’è una richiesta specifica per quanto riguarda la maternità?“L’eliminazione dell’obbligo di astensione totale dal lavoro. Chi lavora in proprio riduce se non sospende per certi periodi l’attività in maternità, ma è impossibile una so-spensione totale che ti obbliga a stare fuori dal mercato per mesi interi. La norma è così riduttiva che talvolta non si può neppure emettere fattura per lavori già svolti!” Cosa si potrebbe fare per portare avanti in modo più incisivo le richieste dei professionisti? “Sono tante le asso-ciazioni dei professionisti non ordinistici, rappresentano oltre 3 milioni di soggetti. Ci vorrebbe un coordinamento per fare sintesi sulle rivendicazioni e supportare le proposte, come fa Rete Imprese Italia fra le Associazioni di rappresentanza. Oltre alle informazioni e agli incontri su norme in continuo mutamento, il valore aggiunto di stare in un’organizzazione come CNA è dato dall’essere una “rete a chilometro zero” a disposizione delle imprese del territorio, occorre far com-prendere che siamo un’opportunità per tutto il sistema CNA.”

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10 | IO L’IMPRESA

PRIMO PIANO

01 I numeri di un settore in crescita, giovane e innovativo.

01

di gender policy appropriate all’esercizio della professio-ne. Più del 63% svolge la pro-pria attività in via prevalente, con un 14% di imprenditori e poco più del 20% dipendenti. Oltre la metà della partite Iva si avvale dell’apporto di col-laboratori. Un professionista su due dispone almeno di un collaboratore alle proprie di-pendenze. Da un lato questo costituisce un segnale posi-tivo relativo alla vitalità e po-tenzialità di crescita di questo mondo, con significative pro-spettive anche di carattere oc-cupazionale; dall’altro emer-ge, però, l’esigenza di adottare scelte legislative che sappiano valorizzare, in chiave concor-renziale e di competitività, la gestione dei costi di esercizio delle professioni, da sommare a quelli sostenuti per la sede e per le dotazioni necessarie allo svolgimento dell’attività.

Quanto al reddito, più della metà dei professionisti non arriva a 20mila euro l’anno lordi. A questo importo, fran-

camente esiguo, va però fatta la tara: un terzo degli inter-pellati svolge altre attività, che integrano il reddito dichia-rato prodotto dalla professio-ne. In relazione alla clientela, un quarto dei professionisti può contare su un massimo di dieci clienti, più del 40% non supera i venti e solo il 22% ne ha oltre cento.

L’attuale disciplina dell’at-tività professionale “non or-dinistica”, e in particolare la Legge 4/2013 che promuove l’autoregolamentazione vo-lontaria e la qualificazione, viene promossa dall’86% dei partecipanti all’indagine. Un plebiscito sul quale pesa an-che l’attenzione prestata dai clienti al livello qualitativo dei servizi offerti dai professioni-sti: al 65% di loro (un livello che sale all’80% nell’offerta di servizi per la salute) è sta-to chiesto, specificamente, se sono in possesso di titoli che attestano la loro qualificazione professionale.

Il contributo emerso dall’Os-

servatorio nasce come un primo rapporto esplorativo, con l’obiettivo di costruire uno strumento di analisi e di lettura delle complessità che caratterizzano il mondo del-le professioni non ordinisti-che, che sappia cogliere e far emergere le tendenze evoluti-ve, sia numeriche che relative alle competenze professionali, richieste dal mercato, per pro-muovere un’azione di confron-to costante e strutturato con il decisore politico. In primis muovendo da analisi quali-quantitative specifiche, in par-ticolare delle nuove professio-ni, su cui il deficit informativo è maggiore. Uno strumento in grado di offrire un osservato-rio privilegiato per i decisori politici, per le amministra-zioni pubbliche, per il parte-nariato economico e sociale, perché si arrivi finalmente a costruire un’agenda politica in grado di intervenire, in manie-ra coerente ed organica, sulle diverse criticità che ostacola-no le potenzialità di crescita

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IO L’IMPRESA | 11

PRIMO PIANOUn’indagine fa luce su un mondo di professionisti non conosciuto a sufficienza

Approfondisci il tema, leggi tutta l’intervista su www.cnafc.it

e di sviluppo del mondo delle professioni. Infatti in parallelo all’indagine, CNA Professioni ha elaborato dieci proposte negli ambiti di maggiore in-teresse per il mondo dei pro-fessionisti: dal fisco alla pre-videnza, dal credito alle norme europee che definiscono e re-golamentano le professioni, per approdare ad una legisla-zione che garantisca modali-tà omogenee di trattamento e riconoscimento reciproco nei vari paesi dell’Unione.

LE 10 PROPOSTE DI CNA PROFESSIONI

Le proposte a Governo e Parlamento per i professionistiFISCO: 1. Revisione regime dei minimi: elevazione soglia ricavo per

l’accesso a 30.000 euro; riduzione aliquota d’imposta so-stitutiva al 10%.

2. IRAP: definizione parametri per l’esclusione dal pagamento.3. Formazione: deducibilità integrale spese aggiornamento

professionale.4. Semplificazione: revisione attività riservate alle professioni

“ordinistiche” anche utilizzando la “certificazione profes-sionale” come richiesto dall’Unione Europea.

CREDITO: 5. Garantire l’ammissione a bandi regionali, nazionali e co-

munitari con l’effettivo accesso ai fondi europei.PREVIDENZA E WELFARE: 6. Effettiva tutela della malattia, anche con la sospensione

dell’obbligo contributivo nei casi di malattie gravi e invalidanti.7. Più sostegno a maternità, anche con eliminazione dell’ob-

bligo di astensione dal lavoro.8. Riduzione aliquota contributiva al 24%.9. Istituzione di gestione previdenziale specifica. EUROPA:10. Recepimento direttiva 2013/55/UE su riconoscimento qua-

lifiche professionali, garantendo diritti e opportunità alle professioni di cui alla legge 4/2013 anche tramite norma-zione tecnica e certificazione delle competenze.

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12 | IO L’IMPRESA

INPUT

Per il ventunesimo anno con-secutivo, CNA e Confartigianato pubblicano la “Guida Orientativa di Riferimento alle Prestazioni del Comparto Casa”, apprezza-to strumento per orientarsi su costi e tariffe del settore. Anche quest’anno la Guida Orientati-va è a disposizione di cittadini, imprese e professionisti presso tutte le sedi CNA della provin-cia. È anche possibile scaricar-la dal sito www.cnafc.it.Per informazioni: Gabriele Di Bonaventura (tel. 0543 770321, e-mail: [email protected]).

È USCITO IL TARIFFARIO DEL COMPARTO CASA 2015

EBER: CONTRIBUTI PER LE IMPRESE E NOVITÀ PER I DIPENDENTI

EBER, oltre al tradizionale intervento per so-spensioni per crisi, promuove azioni a favore delle imprese aderenti e dei loro dipendenti (le relative prestazioni sono subordinate alla regola-rità contributiva dei versamenti, che viene verifi-cata nel quinquennio 2011/2015). Gli interventi a fronte dei quali EBER offre il proprio contributo a favore delle imprese spaziano dagli investimenti alla qualità, dagli eventi di forza maggiore alla formazione, dall’occupazione all’astensione per maternità. In aggiunta al tradizionale sostegno al reddito riconosciuto in caso di sospensione ed al con-tributo per le lavoratrici/lavoratori che fruisco-no dell’astensione facoltativa per maternità, dai prossimi mesi di giugno e luglio si renderanno operative, in via sperimentale, nuove prestazio-ni rivolte ai dipendenti che utilizzano il mezzo pubblico per recarsi al lavoro, e a quanti hanno figli frequentanti asili, scuole e università, campi solari/centri estivi promossi da Enti o Istituzioni pubbliche e/o convenzionate.Le richieste avanzate dai dipendenti alle im-prese, dovranno essere presentate, attraverso ABACO, a cura dell’impresa o dell’Associazione, a cui invitiamo rivolgersi. Le prestazioni a favore dei dipendenti sono poi erogate da EBER, sino a capienza, per il tramite dell’impresa. Nel sito internet www.eber.org sono pubblicate in detta-glio tutte le prestazioni previste dal regolamento per l’anno 2015.

Promemoria per chi utilizza impianti fissi di refrigerazione, condizionamento d’aria, pom-pe di calore, e sistemi di prote-zione antincendio, contenenti 3 kg o più di gas fluorurati a effetto serra (HFC,PFC e SF6): entro il 31 maggio va presen-tata al Ministero dell’Ambiente la “Dichiarazione f-gas” relati-va all’anno 2014.Ricordiamo che tali gas po-trebbero essere presenti an-che, a titolo d’esempio, nei cir-cuiti refrigeranti di macchine taglio laser di alcune realtà del comparto della metalmecca-nica oppure negli impianti di refrigerazione delle macchine da lavaggio a secco a circuito

chiuso delle attività di tintola-vanderia civile e industriale.La dichiarazione deve indica-re la quantità di gas fluorurati emessi in atmosfera e va pre-sentata anche in caso di emis-sione zero. Si ricorda che l’e-missione in atmosfera del gas fluorurato solitamente succe-de al momento del rabbocco dell’impianto. Le sanzioni per i soggetti inadempienti sono decisamente elevate: da 1.000 fino 10.000 euro!La dichiarazione può essere fatta solo tramite collegamen-to telematico al sito internet www.sinanet.isprambiente.it/it/sia-ispra/fgas/ dove sono dettagliate tutte le istruzioni e le modalità per effettuare la dichiarazione. Sono esentati coloro che hanno attrezzature contenenti meno di 3 kg di gas fluorurati. Il Servizio Ambiente e Sicurezza di CNA è a dispo-sizione delle imprese per dare informazioni e per supportarle nella presentazione della di-chiarazione.

GAS FLUORURATI A EFFETTO SERRA: DICHIARAZIONE ANNUALE ENTRO IL 31 MAGGIO

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IO L’IMPRESA | 13

BATTAGLIE di Maria Maltoni

In molti casi, le attività d’im-presa sono svolte in forma societaria, perciò quando l’at-tività tipica d’impresa viene a cessare, magari perché tutti i soci raggiungono l’età della pensione, e in attesa di cede-re l’azienda, si decide di af-fittare l’immobile. L’impresa, quindi, resta iscritta in Came-ra di Commercio come società “inattiva”.

Ma cosa accade da alcuni anni? L’INPS inizia a chiedere il versamento della contribuzio-ne pensionistica ai soci di que-ste società inattive, inviando avvisi di pagamento per miglia-ia di euro (operazione chiamata “Poseidone”). Un vero incubo perché non pagando, decor-

rono gli interessi e le cifre ri-chieste aumentano. È evidente che non si tratta di società che svolgono attività caratteristica d’impresa, perciò non ha sen-so la richiesta di versamento di contributi previdenziali, inoltre il socio coinvolto è già in pen-sione non ha necessità quindi di continuare a versare contributi.

CNA a tutela dei propri as-sociati ed appoggiandosi ad uno studio legale forlivese, avvia una causa pilota con-tro l’INPS. Secondo Maurizio Zoli responsabile del Servizio Fiscale di CNA Forlì-Cesena: “un primo importante risultato è stato raggiunto: infatti CNA ha vinto la causa di primo gra-do relativa alla ditta su cui era

stato impostato il ricorso per la causa pilota. Il giudice ha de-ciso che la locazione dell’im-mobile nel caso specifico non è “una attività” ma un “mero godimento di un bene” come CNA ha fin da subito sostenuto. Il giudice, inoltre, ha deciso che le spese legali siano a carico dell’INPS.

L’aspetto a nostro parere più preoccupante, però, è che l’INPS nonostante su un caso analogo ci sia stata nello stes-so periodo una sentenza della Suprema Corte di Cassazione, non pare intenzionato a blocca-re le richieste, anzi continua a richiedere la contribuzione, ed in qualche caso a ricorrere in appello. Un comportamento in-spiegabile sia dal punto di vista giuridico che economico.

CNA Forlì-Cesena, a fronte di questa causa che è stata vin-ta in primo grado, continuerà a consigliare ai propri soci di opporsi alle richieste, anche se l’Istituto probabilmente farà opposizione.

Chi fosse interessato a chia-rimenti perché ha ricevuto ingiunzioni di pagamento dall’INPS a questo riguar-do, può contattare Maurizio Zoli responsabile provinciale del Servizio Fiscale ([email protected], tel. 0543 770325) e Marco Laghi, responsabile provinciale Servizio Creaim-presa ([email protected], tel. 0543 770108).

VITTORIA DI CNA NELLA CAUSA PILOTA “OPERAZIONE POSEIDONE”Soddisfazione di CNA per la vittoria nella causa pilota contro l’INPS sui contributi previdenziali richiesti alle società “inattive”. L’INPS deve pagare le spese legali

NOI CI SIAMO, anche per questo! Conta su CNA Forlì-Cesena

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Gelaterie, pasta fresca, ro-sticcerie, bar e ristoranti, forni, piadinerie: queste alcune del-le attività interessate dal nuo-vo Regolamento europeo sulle etichette alimentari. Una novità significativa per le imprese, sul-la quale facciamo il punto con Laura Pedulli, responsabile provinciale di CNA Alimentare, impegnata proprio in queste settimane in un ciclo di semi-nari informativi sul territorio, che spiega: “la riforma europea dell’etichetta, in vigore in Ita-lia dal 13 dicembre 2014 con il Regolamento UE 1169/2011, è frutto di anni di dibattiti. Ha lo scopo di armonizzare tutte le norme nazionali su tre fronti: presentazione e pubblicità degli alimenti, indicazione corretta dei principi nutritivi e del rela-tivo apporto calorico e informa-zione sulla presenza di ingre-dienti che possono provocare allergie. Per salvaguardare la salute dei consumatori grazie a una maggiore trasparenza delle informazioni”.

Massima attenzione su leggi-bilità e chiarezza delle scrit-te. È definita la dimensione minima dei caratteri tipogra-fici delle etichette, che devono essere di almeno 1,2 mm (0,9 mm per le confezioni più pic-cole). Questo per rendere più agevole la lettura anche da par-te della popolazione anziana. Le informazioni obbligatorie, le indicazioni nutrizionali e quelle

relative all’origine devono tro-varsi nello stesso campo visivo della denominazione di vendi-ta. Quando la superficie della confezione è inferiore a 10 cm quadrati è sufficiente riportare le notizie essenziali: denomi-nazione di vendita, allergeni eventualmente presenti, peso netto, termine minimo di con-servazione.

Le sostanze allergizzanti o che procurano intolleranze (come cereali contenenti gluti-ne: grano, segale, orzo, avena, farro; crostacei; uova; pesce; arachidi; soia; latte; frutta a guscio, sedano; senape; semi di sesamo; anidride solforosa e solfiti; lupini; molluschi) devono essere evidenziate nella lista degli ingredienti con accorgi-menti grafici (ad esempio gras-

setto, colore o sottolineatura). Anche i ristoranti e le attività di somministrazione di alimenti e bevande dovranno comunicare gli allergeni tramite supporti (menù, cartello, lavagna o regi-stro), ben visibili alla clientela.

“Gli obblighi che derivano dal nuovo Regolamento – conclu-de Pedulli – pongono una serie di riflessioni: da un lato il peso per le nostre imprese di una nuova normativa stringente e immediata, dall’altro la possibi-lità di lavorare con trasparenza e legalità, affrontando mercati sempre più impegnativi. L’eti-chetta è un capitale intangibile per l’azienda, segno distintivo e sintesi di esperienza: miglio-rando la qualità dell’informa-zione, valorizza i prodotti e le materie prime”.

SETTORI

NUOVA ETICHETTATURA EUROPEA: COSA CAMBIA PER LE AZIENDE DELL’ALIMENTAREA qualche mese dall’entrata in vigore della nuova normativa, facciamo il punto su un tema che riguarda le aziende che lavorano direttamente con il consumatore finale

di Veronica Bridi

La responsabile di CNA Alimentareè a disposizione delle imprese per supporto e chiarimenti

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“È la terza volta che dobbiamo fare fronte ad un attacco diret-to – afferma Daniele Mazzoni, responsabile provinciale per CNA del settore delle carroz-zerie – che rischia di relegare il mercato della riparazione sot-to l’inaccettabile controllo del mondo assicurativo. Un’ope-razione che è l’opposto esatto della concorrenza”.

Lo strumento messo in campo è un manifesto destinato a es-sere esposto in tutte le carroz-zerie, e comunque a disposizio-ne di tutti i carrozzieri. Obiettivo: ottenere modifiche strutturali al ddl Concorrenza che impo-ne agli automobilisti l’obbligo di servirsi esclusivamente delle carrozzerie convenzionate.

CNA chiede “più concorrenza e meno costi”. La concorren-za – si legge nel manifesto – è un valore, perché “garantisce la presenza sul mercato di una pluralità di soggetti economi-ci, permette al consumatore di scegliere, consente di avere qualità alta e prezzi bassi, ga-rantisce informazione e traspa-renza del mercato a tutela degli automobilisti”.

Il disegno di legge Concorren-za, si sottolinea nel manifesto, “ripropone disposizioni sull’Rc Auto che determinano uno squilibrio concorrenziale ad esclusivo vantaggio delle com-pagnie di assicurazione”. CNA chiede, allora, al Parlamento di “modificare il ddl” per garanti-

re “libertà dell’automobilista di scegliere la carrozzeria di fiducia, piena trasparenza dei costi di riparazione, ripara-zione a regola d’arte, la sola in grado di assicurare la sicurezza dei veicoli, nessuna costrizione per l’automobilista ad anticipa-

re il pagamento del danno alla propria carrozzeria di fiducia”.

Rammentiamo che, continua con grande successo la peti-zione on line per bloccare l’iter di questo disegno di legge fir-mando lo stesso presso il sito www.cna.it.

È SCATTATA LA “FASE 2” DELLA MOBILITAZIONE DEI CARROZZIERI ADERENTI A CNANella nostra provincia coinvolte 90 carrozzerie. CNA lancia un manifesto. Continua la petizione on line per bloccare la legge che favorisce la lobby delle assicurazioni

SETTORI di Veronica Bridi

Per informazioni:Daniele Mazzonitel. 0543 473637daniele.mazzoni @cnafc.it

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16 | IO L’IMPRESA

di Maria Maltoni

Dal Mobilificio P&G, un’azien-da artigianale di produzione di arredamenti su misura nata nel 1978 ed entrata negli anni ‘90 nel mondo del fitness, in pochi anni si è sviluppata un’impresa innovativa e orientata all’export, specializzata in arredamenti per palestre e centri benessere che oggi esporta per oltre il 70% del suo fatturato. La famiglia Pavo-lucci è impegnata nel Gruppo P&G srl: il padre e fondatore Marco, quale presidente, la fi-glia Tamara come responsabile amministrativa e il figlio Andrea con il ruolo di amministratore delegato. Con lui, entriamo in azienda.

Quali sono oggi i numeri del Gruppo P&G?

“Contiamo 30 dipendenti e vari collaboratori esterni, a cui si aggiunge una rete vendita di una ventina di agenti, in Italia e all’estero. Fatturiamo circa 5 milioni di euro, per circa il 70% nei mercati esteri in cui abbia-mo iniziato ad operare dal 2008 dopo la fusione con Fit Interiors, un’azienda che già operava nel

settore fitness e sport. Il decollo nell’export c’è stato con i con-tatti avviati nella più importante fiera di settore, in Germania.”

Come è strutturata la vostra produzione?

“Partiamo dalle pannellature e, con progetti realizzati sulla base delle esigenze del cliente, li lavoriamo nelle dimensioni e colori richiesti, con attrezzatu-re all’avanguardia (anche per quanto riguarda la sicurezza) e rifinendo manualmente i pro-dotti. Allestiamo spazi recep-tion, bar, spogliatoi per palestre, centri fitness e spa in strutture sportive, hotel. Abbiamo una produzione a catalogo già pron-ta, visibile anche nello show-ro-om, ma il nostro punto di forza è la personalizzazione. Ricordo un hotel a Mosca in cui hanno volu-to ad ogni costo rivestimenti di stoffa damascata per gli arma-dietti del centro fitness, benché li avessimo sconsigliati perché si sarebbero rovinati presto. Ma il nostro lavoro è apprezzato proprio per questo, sono produ-zioni in numeri ridotti, con ca-

ratteristiche particolari, il nostro concorrente non è chi produce in grandi serie, ma piuttosto i piccoli produttori di altri pae-si europei che possono offrire prezzi più bassi dei nostri.”

Come è stato il suo ingresso in azienda?

“Da vari anni si è avviato il passaggio generazionale. Io ho iniziato giovanissimo come ope-raio, mi sono occupato di am-ministrazione e commerciale, ma il marketing è la cosa che mi interessa di più. Mia sorella è bravissima sul versante am-ministrativo, mio padre ora è in pensione, ma è ancora in azien-da con noi per darci il supporto della sua esperienza.”

Geograficamente siete den-tro quella che viene definita Wellness Valley, ci sono rap-porti con il colosso del settore?

“Con la proprietà di Tecnogym ci conosciamo, ma l’occasione di collaborazione più significativa è senza dubbio quella in corso per l’Arena Technogym presso Expo, dove noi abbiamo realizzato gli armadietti spogliatoio.”

GRUPPO P&G: DA LONGIANO ALL’ARABIA SAUDITA, PASSANDO PER LA GERMANIAUn’azienda innovativa, specializzata in arredi per palestre e centri benessere, che fattura circa 5 milioni di euro, dei quali il 70% nei mercati esteri

STORIE DI IMPRESE

Vuoi raccontare la tua storia a 40 mila persone legate al sistema CNA? Scrivi a [email protected]

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01 Da sinistra Andrea, Marco e Tamara Pavolucci.

02 Una fase di lavorazione.

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È recente l’apertura di una vostra filiale in Germania, con quale obiettivo?

“La sede è vicino a Francoforte, le procedure per la verità sono state più semplici che in Italia, anche per quanto riguarda l’ac-cesso al credito! Ci sono alcune persone addette alle vendite per consolidare e ampliare la rete commerciale già esistente, è importante perché il mercato te-desco per noi vale il 15% dell’in-tero fatturato.”

Nonostante la crisi quindi la vostra azienda è in crescita?

“Sì, e speriamo che continui ad esserlo, perché abbiamo fatto scelte coraggiose e non sconta-te. Oltre all’attuale struttura, ab-biamo di recente acquisito uno spazio da destinare a magazzi-no. Abbiamo anche rinnovato i macchinari grazie alla possibi-lità di accedere a finanziamenti europei, tramite il supporto de-gli uffici CNA.”

Per quanto riguarda l’export extraeuropeo i conflitti in cor-so vi stanno creando problemi?

“Abbiamo iniziato a vendere

anche in Russia, Egitto, Siria, ma in questi ultimi due paesi, a causa dei conflitti in corso ci sono difficoltà. Siamo presenti in modo significativo in alcuni pae-si del Medio Oriente come Ara-bia Saudita, Kuwait e Qatar dove non ci sono conflitti in corso, perciò i contatti procedono po-sitivamente. Si tratta di mercati nuovi: la nostra ditta in Arabia Saudita copre il 70% del mer-cato per la realizzazione degli arredi nei fitness-club, che qui sono riservati solo agli uomini.”

A quando quelli per le donne, saranno un nuovo business?

“Se ne sta già parlando e pare che presto saranno autorizzati. Anche qui le cose stanno cam-biando: è facile rendersene con-to parlandone con le persone, io ho clienti con cui c’è un rapporto di fiducia e mi capita di essere ospite nelle loro case. Tenuto conto della ricchezza del paese, quando si aprirà questa prospet-tiva anche per le donne, sarà uno scenario molto interessante, an-che dal punto di vista economico.”

STORIE DI IMPRESEGruppo P&G: da Longiano all’Arabia Saudita, passando per la Germania

01

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È stato recentemente inaugu-rato a Diegaro di Cesena il primo lotto della “Fattoria dell’ospitali-tà”. L’iniziativa è curata da Anf-fas Cesena, Associazione che dal 1969 offre sostegno alle famiglie

con figli che presentano disa-bilità intellettive e/o relazionali. Anima dell’Associazione è Gior-gio Manuzzi, associato e storico dirigente di CNA Forlì-Cesena. Il progetto nasce per dare risposte ai problemi legati alla fruizione dei luoghi pubblici da parte dei portatori di handicap e consiste nella realizzazione di un parco pubblico attrezzato e fruibile, in piena sicurezza, da parte dei di-sabili. La Fattoria intende anche fare incontrare diversamente abili e normodotati con gli ani-mali e le piante, per stimolare un approccio attivo alla natura. La struttura sorgerà su di un lotto di 9 ettari messi a disposizione

dal Comune di Cesena e prevede una fattoria (city-farm) all’inter-no di un parco e attività ricrea-zionali e terapeutiche, quali ip-poterapia e “pet terapy”. Inoltre, orti e frutteti biologici con finalità riabilitative e didattico-formative. Un progetto importante non solo per le famiglie interessate, ma per tutto il territorio. “CNA ha sempre seguito con particolare interesse le attività dell’Anffas – dichiara Giuliano Sartini della Presidenza di CNA Cesena Val Savio – è da tempo che Manuzzi porta avanti questo sogno e ora che sta per realizzarsi ci compli-mentiamo con lui per la tenacia e la determinazione”.

TERRITORIO

L’Eroico Manoscritto è un pro-getto collettivo nato per cele-brare i 550 anni della Biblioteca Malatestiana di Cesena, prima biblioteca civica al mondo dona-ta nel 1465 da Malatesta Novello alla città, che oggi ricambia con un regalo realizzato dai suoi abi-tanti: il manoscritto più grande al mondo. Il progetto, ideato da Claudio Cavalli, è sostenuto tra gli altri da CNA Forlì-Cesena, anche grazie al lavoro dei pro-pri artigiani associati. Le pagi-ne, che narrano la storia della città e della sua Biblioteca, sono realizzate nelle scuole cese-nati, grazie alla collaborazione con artisti emiliano-romagnoli. I numeri: oltre 2.200 le persone

coinvolte, il tomo peserà 200 kg, le pagine sono alte 210 cm e lar-ghe 140 cm, 5 litri di inchiostro e più di 90 penne calligrafiche usate, 1500 ragazzi dipingeran-no i capolettera e le piccole mi-niature. A fine giugno le pagine manoscritte verranno esposte in Biblioteca, dove i cittadini po-tranno apporre la propria firma e dal 20 novembre il libro sarà esposto per due giorni nel cuore della città. Il 22 novembre con una cerimonia ufficiale verrà do-nato alla Malatestiana ed i giu-dici di Guinnes World Records consegneranno il certificato che attesterà a L’Eroico Manoscrit-to il record di “manoscritto più grande al mondo”.

Solo sulla nostra pagina Facebook la gallery completa dell’eroica impresa di Cesena

ANFFAS CESENA INAUGURA LA “FATTORIA DELL’OSPITALITÀ”Una city-farm per le attività terapeutiche e ricreative

L’EROICO MANOSCRITTOUn grande progetto collettivo per celebrare i 550 anni della Malatestiana

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TERRITORIO

La storia professionale di Ro-berto Bandini, diplomato all’I-stituto Alberghiero, inizia con la “gavetta” in locali vicino a casa e in riviera, per diventare ben presto lavoro di alta quali-tà sotto la guida di chef di fama internazionale a Los Angeles e alle Olimpiadi di Torino.

Nel 2009 il grande salto, con i primi incarichi da chef in pre-stigiosi ristoranti del territo-rio e della riviera romagnola. Tra le sue attività quella di cuoco free-lance e i corsi di cucina in vari Paesi, oltre alla recente collaborazione alla gestione del forno pasticceria della cognata, unitamente alla moglie. Da aprile ha rilevato lo storico chiosco di piadina “San Rocco”, a Portico di Romagna, ed è pronto per una nuova sfida insieme alla moglie Orjola. La filosofia del suo lavoro è ben spiegata nel suo sito www.ban-diniroberto.com: “il mio obiet-tivo è farvi riscoprire il piace-re di mangiare a tutto tondo, un mangiare sano ed equilibra-to, che vi aiuterà a stare meglio con voi stessi mentalmente e fisicamente; un mangiare giu-sto, nel rispetto del territorio in cui viviamo e della stagiona-lità dei prodotti; un mangiare consapevole che vi farà di-stinguere il gusto omologa-to contemporaneo dal vero gusto delle materie prime di qualità. Un mangiare sociale, grazie al quale vi tornerà la vo-glia di stare in compagnia”. In queste parole ci sono anche i ricordi delle prime esperienze vissute in cucina con le nonne e nell’orto del nonno, ma anche il forte legame con la famiglia che lo ha sostenuto fin dall’i-nizio in questa sua passione per il cibo.

Il nuovo progetto imprendito-riale si caratterizza per un for-te collegamento tra innova-zione e tradizione, non solo nel cibo, ma anche nel modo di proporsi alla clientela.

L’idea è quella di dare rispo-ste anche a chi vive a Portico e la giornata dedicata al pesce, ad esempio, ha riscontrato un notevole gradimento. Nel chiosco è possibile sia effet-tuare ristorazione all’aperto o in ambiente climatizzato che acquistare prodotti da aspor-to, prenotare buffet per eventi, ma anche cene private a domi-cilio e non, potendo usufruire di tantissime proposte, tra cui pizza, piadina e crescioni non possono mancare.

Il chiosco, però, si trova su una strada di collegamento importante tra la Romagna e la Toscana, sono moltissimi i “viandanti” che la percorro-no. Ed ecco allora l’idea della lunch-box personalizzata per pic-nic, che si può prenotare anche on-line e ritirare sul po-sto prima di partire per il trek-king o il giro turistico in auto o bici.

Bandini crede molto in que-sto progetto, che si lega allo sviluppo turistico della val-lata, ed è convinto che quella turistica sia la chiave di volta su cui poggiare la crescita di tutto il territorio, coniugando tradizione e innovazione, so-stenibilità e sviluppo.

ROBERTO BANDINI DEL CHIOSCO DI SAN ROCCO: UNA PASSIONE DIVENTATA IMPRESA A Portico un’attività che coniuga tradizione e innovazione nella gastronomia. L’ultima idea: la lunch-box personalizzata per pic nic, prenotabile anche on-line

Collegarsi al turismo come opportunità di sviluppo

di Maria Maltoni

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BENESSERE

STRESS E ANSIA: ATTENZIONE A COGLIERE I CAMPANELLI D’ALLARMEUn esperto nostro associato ci aiuta a riconoscerne i sintomi, per gestirli e prevenirli

La vita di un imprenditore è ric-ca di stimoli e sfide, che spes-so però si accompagnano a un forte carico di stress. Che può diventare ansia, in particolare in un momento di crisi come questo. Ne abbiamo parlato col dottor Francesco Baldini-ni, psicologo-psicoterapeuta associato a CNA Benessere e Sanità, che ha aderito a CNA Cittadini: “Anche se sempre più relegata alla sfera del-le emozioni sgradite, l’ansia è in origine una utile risorsa dell’organismo, in quanto ci permette di essere attivi e at-tenti di fronte ad una situazione per noi oggetto di sfida. Mentre lo stress, semplificando, è una

sollecitazione che ci dovrebbe indurre a mettere in atto dei cambiamenti. In realtà la si-tuazione odierna rende il tutto decisamente più complesso. Le parole ansia e stress sono entrate sempre più nel lessico comune in quanto troppo pre-senti nel vivere quotidiano”.Quali sono i campanelli d’al-larme che ci devono preoc-cupare? “I sintomi connessi ad un cari-co emotivo mal tollerato sono molteplici, fra i più tipici si evidenzia un peggioramento dei rapporti sociali sia familia-ri che lavorativi, con evidenti sentimenti di rabbia e irrita-bilità. Risulta difficile dormire

bene, mentre è facilitato lo svi-luppo di cattive abitudini quali il bere o fumare. Essendo ogni emozione un evento di natura somatica oltre che cognitiva, il permanere troppo a lungo in condizioni di stress può ge-nerare frequenti mal di testa, dolori muscolari alla schiena o al collo, problemi gastrointe-stinali. Ed è più facile incorre-re nei classici mali di stagione, quali raffreddore o influenza. Nei casi più gravi si generano veri e propri disturbi della psi-che, quali attacchi di panico, ansia generalizzata e così via”. Come invertire la rotta? “Un buon primo passo, per ge-stire al meglio ansia e stress, o ancor meglio prevenirli, è restare orientati su una soddi-sfacente qualità di vita, senza rendere il benessere emotivo un corollario rispetto a tutti gli altri impegni. Saper alternare momenti di dovere a momenti di svago, dar voce alle nostre emozioni senza chiudersi in se stessi e, nei casi più difficili, cercare l’aiuto di professioni-sti, sono alcuni rimedi ad una nuova sfida del nostro tempo”.

DOTT. FRANCESCO BALDININI Psicologo-Psicoterapeuta, esperto in dinamiche emotive, è da molti anni attivo interprete nella promozione del benessere men-tale. Collabora con diverse associazioni del territorio, collegate al disagio psichico, Alzheimer e disturbi alimentari, autore di testi e docente in corsi di formazione. Da molti anni impegnato nell’av-vicinare il mondo del lavoro alla disabilità. Riceve privatamente a Cesena e Faenza. Per informazioni [email protected].

a cura di Remo Ruffilli

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RICETTA DEL MESE

LA RICETTA DI… ROSA ODDO Portiamo nel piatto i profumi e i sapori dell’estate, con una nostra associata di Forlì

Procedimento:Per prima cosa si prepara il con-dimento, che serve alla pasta.Soffriggere l’aglio con olio, ag-giungere la passata, poi sale, pepe, basilico e cuocere per 45 minuti. Nel frattempo, tagliare a fette la melanzana. Iniziare a frigger-

la quindi appoggiarla su carta assorbente per assorbire l’olio in eccesso.Mettere a bollire l’acqua, nel-la quale far cuocere la pasta. In una terrina, assemblare i tagliolini con il sugo, prendere le melanzane fritte e farcirle

con i tagliolini e la mozzarella a pezzetti. Rotolare a formare un involtino, spargere il fondo della teglia col sugo rimasto, disporre gli involtini, spolvera-re di parmigiano e infornare a 200° per circa 10 minuti. Servire caldi.

Ingredienti (per porzione)

• 120 g di tagliolini all’uovo • 300 g di passata di pomodoro • 1 melanzana

• un pizzico di sale e pepe• aglio e basilico (q.b)• mozzarella e parmigiano

INVOLTINI DI MELANZANE CON TAGLIOLINI ALLA SICILIANA

ROSA ODDO Titolare di Orchidea, in Via Ravegnana a Forlì, che vende pasta fresca e piadine. Di origine siciliane, si è trasferita per motivi di lavoro e da cinque anni ha aperto questa attività, interpretando la sua passione per la cucina, combinando le tradizioni sicula e ro-magnola, con un’accoglienza frizzante, che è tutta da provare.

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22 | IO L’IMPRESA

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