la piazza di padova ovest - 2012giu n84

40
Approvato il bilancio di previsione Rubano pag. 6 Abaco riscuoterà Imu, Tarsu e multe Limena pag. 9 ANTOLOGICA SU BARBARO A VILLA CONTARINI “Fare squadra sul territorio” non è soltanto uno slogan gergale. A volte capita che si faccia squadra sul serio. Nel senso letterale del termine. Prendi un Comune come Vigo- darzere e uno come Limena. Mettici la crisi, la morsa economica delle istituzioni, la difficoltà a far fronte agli impegni, quelli importanti nei confronti dei cittadini, soprattutto dei giovani. pag. 16 CALCIO, LIMENA E VIGODARZERE FANNO SQUADRA Villa Contarini di Piazzola sul Brenta propone per l’estate, fino al 30 settembre, la mostra di pittura “Saverio Barbaro. Esposizione antologica. Opere dal 1949 al 2011”. Il visitatore, dopo l’attraversamento di alcune sale della villa e prima d’imboccare le scale per l’area espositiva è accolto dall’imponente olio su tela “Condition humaine” ‘73. pag. 17 Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 84 www.lapiazzaweb.it di Padova Ovest Il Comune impugna il divieto di transito su via Aquileia Villafranca pag. 12 pagg. 4-5 Bretella Boston, a Padova Ovest finalmente si cammina Restano ancora alcune criticità a Selvazzano ma sono in via di risoluzione D ai 50 minuti che mediamente un au- tomobilista impiegava per raggiungere Padova da Selvazzano agli attuali 10- 15 minuti. Questo è il “miracolo” che la bretella Boston, il nuovo tratto di tangenziale che si chiama S.R. 47 Dir, ormai battezzata Boston, è stata in grado di fare fin da subito, aprendo nuove prospettive viarie per i resi- denti del quadrante di Padova Ovest e per la zona dei Colli Euganei. Si tratta di 3 chilome- tri e 860 metri di tangenziale a due corsie, della larghezza di 3,75 metri ciascuna, che hanno il “compito” di ridurre il traffico gior- naliero del 30%, di cui il 6% di camion. Il 28 maggio scorso è stata una data “stori- ca” per la Città di Selvazzano, e per l’area ovest della Provincia con l’inaugurazione e l’apertura della bretella Boston. Purtroppo il nuovo nastro d’asfalto non ha portato solo benefici, infatti, sul collegamento tra Padova Sud e la tangenziale Ovest la riduzione della sede stradale ad una sola corsia, dovendo sacrificare parte dello spazio disponibile alla bretella d’ingresso alla nuova bretella per Selvazzano, ha inevitabilmente creato code e rallentamenti nelle ore di punta. Anche l’ul- timo tratto di via Euganea, quello compreso fra l’uscita della bretella Boston e il semaforo di via Monache, si trova ora in uno stato di sofferenza. E’ qui, infatti, che nelle ore di punta si forma la coda, creando rallentamen- ti anche nell’ultimo tratto della bretella. Le auto in uscita dalla bretella che alla rotonda di via Schiavo girano a destra in direzione di Tencarola vengono poi “fermate” dal se- maforo. LO NAZ/19/2010/CT 01 04 2010 EDITORIALE Veneto Sviluppo fra poltrone & idee di Nicola Stievano I n politica vale di più una poltrona o un’idea concreta? Domanda retorica, purtroppo per noi. Più che chiedersi chi nominare nel con- siglio d’amministrazione di Veneto Svilup- po, che “bandierina” piantare su ogni sin- gola poltrona, i partiti veneti, con le relative “correnti”, dovrebbero interrogarsi su cosa vogliono fare della finanziaria regionale. Una struttura complessa e costosa, creata quasi quarant’anni fa, che dall’uomo della strada è vista come uno dei tanti carroz- zoni lasciati in piedi per sistemare i politici trombati o gli amici dei potenti di turno. In realtà Veneto Sviluppo è qualcosa di più di una scatola vuota, o almeno lo dovrebbe essere. Il problema è che si trova sempre in- vischiata nelle pastoie burocratiche e nelle lungaggini amministrative che non hanno lo stesso passo di una crisi che morde il tessu- to imprenditoriale e, purtroppo, lascia dietro di sé una sinistra sequenza di suicidi. Per non parlare delle vere e proprie faide politi- che che negli ultimi lustri si sono consumate dietro le quinte e che hanno contribuito a rallentare se non a bloccare l’attività della finanziaria. continua a pag. 3 continua a pag. 8 L’Intervento ENTRA IN RETE CON NOI! Troverai il nostro giornale prima che venga distribuito con nuove news che riguardano il tuo territorio L a presidente della Provincia di Venezia Francesca Zaccariotto ha inviato lo scorso 26 giugno al governatore del Veneto Luca Zaia una lettera di protesta circa alcune decisioni deliberate dalla Giunta regionale sulle funzioni delle Province. Non si possono abolire funzioni e servizi senza un confronto democratico *Presidente della Provincia di Venezia di Francesca Zaccariotto* VIVAI BARENDI P.A. MORENO Progettazione e Realizzazione giardini, parchi, terrazzi Realizzazione impianti d’Irrigazione Potature ad alto fusto Vasto assortimento piante da esterno e interno Camponogara - Via delle Prete, 7 Tel. 348 6046422 - Fax 041 462811 barendi.m@infinito.it - www.vivaibarendi.com PREVENTIVI E SOPRALUOGHI GRATUITI

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La Piazza di Padova ovest - 2012giu n84

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Page 1: La Piazza di Padova ovest - 2012giu n84

Approvatoil bilancio di previsione

Rubano

pag. 6

Abaco riscuoterà Imu, Tarsu e multe

Limena

pag. 9

ANTOLOGICA SU BARBARO A VILLA CONTARINI

“Fare squadra sul territorio” non è soltanto uno slogan gergale. A volte capita che si

faccia squadra sul serio. Nel senso letterale del termine. Prendi un Comune come Vigo-

darzere e uno come Limena. Mettici la crisi, la morsa economica delle istituzioni, la diffi coltà a far fronte agli impegni, quelli importanti nei confronti dei cittadini, soprattutto dei giovani.

pag. 16

CALCIO, LIMENA E VIGODARZERE FANNO SQUADRA

Villa Contarini di Piazzola sul Brenta propone per l’estate, fi no al 30 settembre, la mostra

di pittura “Saverio Barbaro. Esposizione antologica. Opere dal 1949 al 2011”. Il

visitatore, dopo l’attraversamento di alcune sale della villa e prima d’imboccare le scale

per l’area espositiva è accolto dall’imponente olio su tela “Condition humaine” ‘73.

pag. 17

Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 84 www.lapiazzaweb.it

di Padova Ovest

Il Comune impugna il divieto di transito su via Aquileia

Villafranca

pag. 12

pagg. 4-5

Bretella Boston, a Padova Ovest fi nalmente si camminaRestano ancora alcune criticità a Selvazzano ma sono in via di risoluzione

Dai 50 minuti che mediamente un au-tomobilista impiegava per raggiungere Padova da Selvazzano agli attuali 10-

15 minuti. Questo è il “miracolo” che la bretella Boston, il nuovo tratto di tangenziale che si chiama S.R. 47 Dir, ormai battezzata Boston, è stata in grado di fare fi n da subito, aprendo nuove prospettive viarie per i resi-denti del quadrante di Padova Ovest e per la zona dei Colli Euganei. Si tratta di 3 chilome-tri e 860 metri di tangenziale a due corsie, della larghezza di 3,75 metri ciascuna, che

hanno il “compito” di ridurre il traffi co gior-naliero del 30%, di cui il 6% di camion. Il 28 maggio scorso è stata una data “stori-ca” per la Città di Selvazzano, e per l’area ovest della Provincia con l’inaugurazione e l’apertura della bretella Boston. Purtroppo il nuovo nastro d’asfalto non ha portato solo benefi ci, infatti, sul collegamento tra Padova Sud e la tangenziale Ovest la riduzione della sede stradale ad una sola corsia, dovendo sacrifi care parte dello spazio disponibile alla bretella d’ingresso alla nuova bretella per

Selvazzano, ha inevitabilmente creato code e rallentamenti nelle ore di punta. Anche l’ul-timo tratto di via Euganea, quello compreso fra l’uscita della bretella Boston e il semaforo di via Monache, si trova ora in uno stato di sofferenza. E’ qui, infatti, che nelle ore di punta si forma la coda, creando rallentamen-ti anche nell’ultimo tratto della bretella. Le auto in uscita dalla bretella che alla rotonda di via Schiavo girano a destra in direzione di Tencarola vengono poi “fermate” dal se-maforo.

LO NAZ/19/2010/CT01 04 2010

EDITORIALE

Veneto Sviluppo fra poltrone & idee di Nicola Stievano

In politica vale di più una poltrona o un’idea concreta? Domanda retorica, purtroppo per noi.

Più che chiedersi chi nominare nel con-siglio d’amministrazione di Veneto Svilup-po, che “bandierina” piantare su ogni sin-gola poltrona, i partiti veneti, con le relative “correnti”, dovrebbero interrogarsi su cosa vogliono fare della fi nanziaria regionale. Una struttura complessa e costosa, creata quasi quarant’anni fa, che dall’uomo della strada è vista come uno dei tanti carroz-zoni lasciati in piedi per sistemare i politici trombati o gli amici dei potenti di turno. In realtà Veneto Sviluppo è qualcosa di più di una scatola vuota, o almeno lo dovrebbe essere.

Il problema è che si trova sempre in-vischiata nelle pastoie burocratiche e nelle lungaggini amministrative che non hanno lo stesso passo di una crisi che morde il tessu-to imprenditoriale e, purtroppo, lascia dietro di sé una sinistra sequenza di suicidi. Per non parlare delle vere e proprie faide politi-che che negli ultimi lustri si sono consumate dietro le quinte e che hanno contribuito a rallentare se non a bloccare l’attività della fi nanziaria.

continua a pag. 3

continua a pag. 8

L’Intervento

ENTRA IN RETE CON NOI! Troverai il nostro giornale prima che venga distribuito con nuove news che riguardano il tuo territorio

La presidente della Provincia di Venezia Francesca Zaccariotto ha inviato lo scorso 26 giugno al governatore del Veneto Luca Zaia una lettera di protesta circa alcune decisioni deliberate dalla

Giunta regionale sulle funzioni delle Province.

Non si possono abolire funzioni e servizi senza un confronto democratico

*Presidente della Provincia di Venezia

di Francesca Zaccariotto*

VIVAIBARENDIP.A. MORENO

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davvero soddisfacenti senza arrecare alcun danno ai denti. Si stima che siano finora stati effettuati all’incirca 30 milioni di sbiancamenti professionali in tutta sicurezza. Il grande beneficio dello sbiancamento dentale è quello di restituire ai denti il loro bianco naturale, eliminando le eventuali mac-chie che si sono formate.La dentina e lo smalto dentale, infatti, assor-bono e scambiano sostanze con la saliva. Attraverso questi processi il fluoro contenuto nei dentifrici riesce a penetrare all'interno del dente, remineralizzandone lo smalto e proteggendolo dalla carie. La nuova sede Dentalcoop di Padova garantisce tutto ciò tramite la professio-nalità dei suoi medici e collaboratori ad un costo decisamente contenuto.

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davvero soddisfacenti senza arrecare alcun danno ai denti. Si stima che siano finora stati effettuati all’incirca 30 milioni di sbiancamenti professionali in tutta sicurezza. Il grande beneficio dello sbiancamento dentale è quello di restituire ai denti il loro bianco naturale, eliminando le eventuali mac-chie che si sono formate.La dentina e lo smalto dentale, infatti, assor-bono e scambiano sostanze con la saliva. Attraverso questi processi il fluoro contenuto nei dentifrici riesce a penetrare all'interno del dente, remineralizzandone lo smalto e proteggendolo dalla carie. La nuova sede Dentalcoop di Padova garantisce tutto ciò tramite la professio-nalità dei suoi medici e collaboratori ad un costo decisamente contenuto.

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Page 5: La Piazza di Padova ovest - 2012giu n84

RubanoDERUBATI 3 VOLTE

I 4 MESI

Tre furti in quattro mesi. Ad essere continuamente bersagliati dai ladri sono

fratelli Paccagnella che possiedono una pasticceria in via Roma a Bosco di

Rubano. I proprietari, abituati a ricevere “visite”, non hanno lasciato nulla di valore all’interno del negozio se non la cassettina con le offerte per le persone terremotate in Emilia che puntualmente è stata sottratta.

Dunque più i danni che il furto, infatti il registratore di cassa è stato trovato

completamente fracassato così come la fi nestra che è servita come via di accesso.

Clicca su Scarica giornali, scegli l’edizione che ti interessa e sfogliala conLa Piazza la leggi anche sul web aggiornata con le ultime news!

www.lapiazzaweb.it

VeneziaPadovaRovigo Treviso

Padova Ovest Provincia RegioneRegioneRUBANO

pag. 6

Carabinieri, un alloggio per le donne

LIMENA

pag. 10

Il caso dei guerrieri del softair

VILLAFRANCA

pag. 12

La minoranza chiede più tempo sul Pat

Teatro GeoxFIORELLA MANNOIA

A grandissi-ma richiesta e con uno nuovo spettacolo speciale Fiorella Mannoia torna al Gran Teatro Geox il prossimo 6 ottobre. Sul palco, oltre ai grandi successi porterà il suo ultimo album, in cui convivono canti latini, e ritmi africani, un brano in napoletano, ed uno stupendo tango di Piazzolla. “Lontano da me l’idea che questo piccolo lavoro possa cambiare lo stato delle cose, - ha detto l’artista - vuole essere solo un piccolo contri-buto al Sud cercando, attraverso la musica, di rappresentarne l’allegria, la disperazione, la malinconia, la nostalgia e naturalmente la migrazione dei popoli che tutto il Sud del mondo si porta dietro”. Il ricavato del concerto è stato poi diviso tra due progetti: Projecto Axè per il recupero dei ragazzi di strada di Salvador Bahia e un fondo per le borse di studio ai ragazzi della scuola di danza del Teatro dell’Opera di Roma.

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.

Questa edizione raggiunge le zone di Limena, Rubano, Villafranca per un numero complessivo di 12.500 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752

è un marchio registrato di proprietà della PROMOMEDIACOMMUNICATIONS SrlEdito da GIVE EMOTIONS Srl

DIREZIONE - AMMINISTRAZIONEE CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÀ LOCALE

Padova, via Svezia 9Tel. 049 8704884 - Fax 049 6988054numero verde 800 [email protected]

REDAZIONE:Direttore responsabileMAURO GAMBIN [email protected] JOVANE [email protected]

Chiuso in redazione il 28 giugno CENTRO STAMPA: ROTOPRESS INTERNATIONALLORETO, VIA BRECCIA (AN)

Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

EDITORIALE

Veneto Sviluppo fra poltrone & idee Le associazioni imprenditoriali di categoria, fra i principali interlocutori, non nascondono le diffi coltà di un rapporto piuttosto

sterile. “Alle nostre imprese Veneto Sviluppo non serve a nulla - sibilano nei corridoi i rappresentanti di industriali, commercianti, artigiani, agricoltori - è più semplice ottenere i fi nanziamenti direttamente dalle banche, si perde meno tempo e si consuma meno carta. La fi nanziaria è impantanata nella politica, non tiene certo fede alla missione espressa nel suo nome”.

I tecnici osservano però che la fi nanziaria non può concedere contributi a fondo perduto, come tanti si aspettano, ma si fa carico di assistere e accompagnare le imprese nel non facile percorso di accesso al credito, con strumenti che vanno dai fondi di rotazione alle garanzie sul debito fi no alla partecipazione diretta nelle società da “salvare”.

Un lavoro che si traduce in un impegno economico di decine e decine di milioni di euro, in cui Veneto Sviluppo si assume parte dei rischi d’impresa.

“Non siamo il bancomat delle aziende, men che meno un reparto di rianimazione per le imprese praticamente fallite”, puntua-lizza sui giornali il presidente uscente Marco Vanoni. Vero. Però c’è la sensazione che in tempi di crisi Veneto Sviluppo dovrebbe fare di più, dovrebbe essere un partner autorevole ma effi ciente. Questo impulso, però, lo deve dare la politica. Occupare le poltrone non basta, servono idee coraggiose.

segue da pag. 1

Nicola Stievano

VillafrancaIL GIARDINO DEI

COLORI E DEI SAPORI

Prima della fi ne dell’anno scolastico è stato inaugurato alla primaria “F. Baracca”

di Ronchi di Villafranca “Il giardino dei colori e dei sapori”. Si tratta di un orto

scolastico, già in funzione durante i mesi di scuola, dove i bambini e i loro insegnanti,

con la complicità del mercato agricolo “Campagna amica” presente in paese

ogni mercoledì mattina, hanno coltivato diversi ortaggi apprendendo i segreti

dell’ortolano e il ciclo della stagionalità dei prodotti.

FelicitazioniIL NOSTRO DIRETTORE

SI È SPOSATO

Felicitazioni al nostro direttore Mauro Gam-bin che lo scorso 23 giugno è convolato

a nozze con la bella Eloisa. Da tutta la redazione de “La Piazza” auguri agli sposi

di un futuro felice insieme.

Cadoneghe, la polemicaPARCO DEI CANI“SERVE TOLLERANZA”

“Non comprendiamo il senso di alcune polemiche sulle diffi coltà di convivenza fra residenti e padroni dei cani”. Così il sindaco di Cadoneghe Mirco Gastaldon. “Il servizio del parco di via Conche ci sarà fi nché ci sarà collaborazione tra chi ne fruisce e chi abita nelle vicinan-ze. Ma inviterei tutti al buon senso e al dialogo, serve un po’ di tolleranza reci-proca. Ricordo che orari e regolamenti ci sono e sono validi per tutti. Ma se proprio alcune persone non riescono ad andare d’accordo su un tema tanto banale, allora il Comune sarà costretto a spostare il tutto altrove”.

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MODA ESTATE

pag. 29

Alberghi e spiagge anche per gli amici a quattro zampe

CULTURA

pag. 30

Intervista a Ketra, al secolo Elena Pizzato

OCCUPAZIONE

pag. 18

Ritrovare il lavoro anche dopo gli anta

PERSONAGGIO

pag. 20

L’ideatore di Volunia: “Per me il progetto fi nisce qui”

CULTURA

pag. 23

Dal cinema al teatro la lunga estate padovana

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4 Argomento del mese44 Argomento del mese

TUTTE LE TAPPE DELLA REALIZZAZIONE

Quattro anni di lavoro e 20 milioni di euro

La realizzazione della bretella Boston ha avuto origine nell’accordo di programma del sistema viario padovano fi rmato nel

2002. La Provincia di Padova ha avuto l’in-carico di fare il progetto preliminare che poi è stato passato a Veneto Strade che si occupa del bando di gara e dell’esecuzione dei lavori. Un’opera costata complessivamente 19mi-lioni e mezzo di euro la cui realizzazione è stata costellata da numerose diffi coltà. L’inizio uffi ciale dei lavori a novembre del 2008 con

la posa della prima pietra. Lavori che sarebbero dovuti fi nire nel giugno del 2010 con l’inaugurazione della strada. Invece, fra stop e riprese dell’interven-to, l’opera si è protratto per altri due anni e gli intoppi lungo il tracciato sono stati tanti. Solo per ricordarne alcuni nel gennaio del 2011, durante gli scavi del sottopasso della bretella, cedette la strada via Monte Grappa-via Battisti in territorio di Abano Terme in seguito all’alluvione del 2010. Ad aprile del 2011 l’annuncio dell’apertura per il mese di settembre, ma durante l’estate i lavori fu-rono nuovamente sospesi. Ora fi nalmente l’agognata inaugurazione e il traffi co si è mostrato subito sostenuto. Ba.Tu.

Dai 50 minuti che mediamente un automobilista impie-gava per raggiungere Padova da Selvazzano agli attuali 10-15 minuti. Questo è il “miracolo” che la bretella Bo-

ston, il nuovo tratto di tangenziale che si chiama S.R. 47 Dir, ormai battezzata Boston, è stata in grado di fare fi n da subito, aprendo nuove prospettive viarie per i residenti del quadrante di Padova Ovest e per la zona dei Colli Euganei. Si tratta di 3 chilometri e 860 metri di tangenziale a due corsie, della larghezza di 3,75 metri ciascuna, che hanno il “compito” di ridurre il traffi co giornaliero del 30%, di cui il 6% di camion.

Il 28 maggio scorso è stata una data “storica” per la Città di Selvazzano e per l’area ovest della Provincia con l’i-naugurazione e l’apertura della bretella Boston. Il sindaco di Selvazzano Enoch Soranzo ha aperto il valzer degli interventi che hanno fatto da cornice ad uno dei giorni più attesi degli ultimi due anni. Sul palco tante autorità, il Governatore del Veneto Luca Zaia, il suo vice Marino Zorzato e gli assessori re-gionali Renato Chisso e Maurizio Conte, il presidente di Veneto Strade Roberto Turri e il vicepresidente Domenico Menorello, il presidente delle Provincia di Padova Barbara Degani. A festeg-

giare l’apertura della nuova strada anche amministratori dei Comuni limitrofi , Teolo, Saccolongo, Cervarese Santa Croce, Rovolon, che indirettamente trarranno benefi cio dalla nuova strada che collega Padova con la zona dei Colli Euganei.

Le strade di Tencarola hanno sopportato per anni il pas-saggio giornaliero di 33mila veicoli che vanno e vengono da Padova. E uno dei primi risultati della bretella è stato qello di intercettare il traffi co lungo via Euganea a Feriole e “trasferir-lo” direttamente in corso Boston a Padova bypassando San Domenico, Tencarola e Brusegana. A dirlo sono appunto i primissimi dati sul traffi co in via Padova registrati dai sensori installati all’altezza dell’Eurobrico. Su questa strada la diminu-zione giornaliera di auto in entrata e uscita da Selvazzano è stata di 4231 veicoli. Dato emerso dal conteggio dei mezzi avvenuto giovedì 24 maggio e giovedì 31 maggio (la bretella è stata aperta lunedì 28 maggio). Il 24 maggio lungo via Padova in direzione della città sono passati 15.500 veicoli e verso Selvazzano 16.131. Con la bretella aperta e nello stes-so tratto di strada si sono invece diretti verso Padova 12.800 mezzi e verso Selvazzano 14.600 veicoli. Un calo sensibile,

2770 veicoli in meno verso Padova e 1531 verso Selvazza-no, che mette in luce quanto traffi co viene intercettato dalla Boston.

Ma i dati di questi primi giorni mettono in evidenza un altro importante aspetto: con l’apertura della bretella sembra invece soffrire un aumento di traffi co l’ultimo tratto della Sp 89 compreso fra la rotatoria di via Schiavo, ossia l’accesso e l’uscita della bretella, e il semaforo di via Monache. Questa volta i sensori sono quelli installati alla rotonda di via Schiavo e contano le entrate e le uscite dalla bretella. I giorni di riferi-mento sono sempre il 24 e il 31 maggio. Prima dell’apertura nell’ultimo tratto di via Euganea sono transitati in direzione Padova 6361 veicoli e in direzione di Teolo 5600. Con l’aper-tura della nuova strada i veicoli verso Padova sono stati 8686 e verso Teolo 6800.

“E’ evidente che i residenti di questo quadrante prefe-riscono ora utilizzare questa uscita per poi girare a destra e dirigersi verso Tencarola – spiega il sindaco Enoch Soranzo – e questo evidenzia uno stato di sofferenza in quel tratto di via Euganea con code in uscita dalla bretella e verso il semaforo”.

di Barbara Turetta

Tempo di percorrenza

tra Padova e Selvazzano,

da 50 a 15 minuti

Sembra invece soffrire un aumento

di traffi co l’ultimo tratto

della Sp 89

VIABILITÀLe strade di Tencarola

hanno sopportato per anni il passaggio giornaliero di 33mila

veicoli. Uno dei primi risultati della bretella è stato quello

di intercettare il traffi co lungo via Euganea a Feriole,

i primissimi dati parlano di una diminuzione giornaliera

di 4231 veicoli in entrata e uscita da Selvazzano Inaugurata la tangenziale S.R. 47, ribattezzata Boston

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Page 7: La Piazza di Padova ovest - 2012giu n84

555Argomento del mese

di Barbara Turetta

Già trovata la soluzione, lavori ultimati entro la fi ne dell’estate I limiti dell’intervento Code tra Padova Sud e la tangenziale Ovest

L’apertura della nuova bretella Boston non è stata indolore per la tangenziale di Padova. Fin dalle primissime ore dopo l’apertura dell’atteso collegamento fra la zona dei Colli Euganei e Padova il nodo cruciale si è dimostrato essere il collegamento tra Padova Sud e la tangenziale Ovest. Un

raccordo importante che ha mostrato tutta la sua fragilità dovuta al fatto che si è ridotto ad una sola corsia. La corsia di sinistra è stata infatti dedicata all’ingresso nella nuova bretella per Selvazzano. Una sola corsia in direzione Vicenza ha inevitabilmente creato code e rallentamenti nelle ore di punta, aumentando sensibilmente la possibilità che gli automobilisti si possano trovare incolonnati.

Quello che poteva accadere solo in particolari giornate, con l’apertura della bretella Boston si è presentato quotidianamente soprattutto nelle ore di punta della mattina. Problema che è stato subito affrontato dal Comune di Padova. A meno di una settimana dall’inaugurazione del nuovo collegamento progettato dalla Provincia e realizzato da Veneto Strade il vicesindaco di Padova Ivo Rossi (in foto) ha convocato una riunione con il vicepresidente della Provincia di Padova Roberto Marcato, l’amministratore delegato di Veneto Strade Silvano Vernizzi, la polizia stradale e quella municipale. Incontro voluto proprio per cercare una soluzione. La necessità è quella di avere nuova segnaletica e una corsia in più per chi proviene da Padova Sud. La soluzione alle code sullo svincolo di immissione sulla Boston-Selvazzano è stata dunque trovata nel corso di quell’incontro. I lavori verranno fatti dalla Provincia e da Veneto Strade, e ad essere ampliato sarà un tratto di circa 200 metri e i benefi ci si potranno vedere a estate inoltrata.

A Selvazzano ancora problemi

Le lamentele di Soranzo Continue code in via EuganeaNelle prime settimane di apertura della bretella Boston sono emerse anche

le criticità del nuovo tratto di tangenziale. Criticità che il primo cittadino di Selvazzano ha segnalato subito a Veneto Strade. Fra i primi punti “neri” della

nuova bretella, che collega la zona Colli con la tangenziale, il passaggio ciclopedona-le che attraversa la bretella a ridosso della rotatoria di via Schiavo. Attraversamento che gli automobilisti che sono in uscita dalla bretella si trovano davanti all’ultimo momento, rischiando di non vedere pedoni e ciclisti in transito.

“Abbiamo chiesto che venga installata lungo la bretella l’adeguata segnaletica non solo verticale e orizzontale ma anche luminosa – ha detto Enoch Soranzo –, segnaletica che deve avvisare per tempo gli automobilisti che la bretella sta terminan-do e che c’è il passaggio ciclopedonale nell’innesto con la rotatoria di via Schiavo”.

Altro punto carente la mancanza di aree di sosta in caso di emergenza nell’ul-timo tratto della bretella in uscita verso Selvazzano. Anche questa criticità è stata sottoposta all’attenzione di Veneto Strade, come la necessità di potenziare con al-berature le barriere antirumore che si trovano nel tratto di strada che attraversa San Domenico. Ma a Sel-vazzano la nuova viabilità ha messo in sofferenza l’ultimo tratto di via Eu-ganea, quello compreso fra l’uscita della bretella Boston e il semaforo di via Monache.

E’ qui che nelle ore di punta si forma la coda, creando rallentamenti anche nell’ultimo tratto della bretella. Le auto in uscita dalla bretella che alla rotonda di via Schiavo girano a destra in direzione di Tencarola vengono poi “fermate” dal sema-foro. Fra le soluzioni possibili quella di togliere l’impianto semaforico di via Monache e rendere più scorrevole la viabilità. Criticità per la nuova viabilità che sono state individuate anche dal consigliere provinciale del Partito Democratico Boris Sartori che le ha comunicate a Veneto Strade.

Nella sua segnalazione il consigliere scrive che non è suffi ciente la cartellonistica indicativa delle varie direzioni sia all’uscita su curva Boston che in ingresso da corso Australia-Corso Boston a Selvazzano. Secondo le indicazioni di Sartori, Veneto Strade dovrebbe intervenire prontamente per potenziare i pannelli indicativi anche prima degli svincoli, sin da via Chioggia. Fra le altre criticità segnalate: rischio di velocità elevate nel rettilineo tra via Chioggia e via Sant’Antonio e la necessità di controllo elettronico dei limiti di velocità. Pericolosa è poi l’intersezione tra la bretella Boston in uscita a Feriole, in particolare il passaggio della pista ciclabile prima della rotonda, quando gli automobilisti stanno correndo forte. La richiesta è che Veneto Strade in-tegri i piccoli segnali esistenti che indicano l’attraversamento pedonale e la rotonda, con il limite di 50 km/h, con pannelli luminosi che indichino l’obbligo di rallentare in vista dell’arrivo alla rotonda.

Le auto che alla rotonda di via Schiavo girano a destra vengono poi “fermate” dal semaforo

Ba.Tu.

Inaugurata la tangenziale S.R. 47, ribattezzata Boston

Ivo Rossi

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Page 8: La Piazza di Padova ovest - 2012giu n84

6 Rubano66 Rubano

Approvato il bilancio da parte del consiglio comunale, il Comune di Rubano ha stabi-lito anche le aliquote Imu e l’Irpef.

Per quanto riguarda la tassa sugli immo-bili, Rubano ha deciso di applicare l’aliquota dello 0,4 per cento sulla prima casa, che sale allo 0,87 per le seconde case, terreni, uffi ci, negozi e capannoni industriali.

Diminuisce invece l’aliquota per i fabbri-cati rurali, che anziché essere dello 0,2 per cento come previsto dalle ipotesi di legge, il Comune di Rubano ha scelto di far scendere allo 0,1.

L’Irpef, invece, si paga per scaglioni, con aliquote differenti in base ai diversi redditi percepiti.

Chi guadagna fi no a 15 mila euro l’anno verserà lo 0,5 per cento; aliquota sale allo 0,6 per chi guadagna dai 15 mila ai 28 mila euro, aumentata allo 0,75 per cento per coloro che hanno un reddito compreso tra i 28 mila e i

55 mila euro. I residenti con redditi tra i 55 mila e i 75 mila euro annui pagheranno invece lo 0,76, mentre a coloro che superano i 75 mila euro all’anno sarà applicata l’aliquota del-lo 0,77 per cento. Scelte sulle quali si sono mostrate piuttosto critiche le opposizioni.

“Anche il sindaco Gottardo, come Monti, va a colpire con l’Imu tutta la classe di com-mercianti e imprenditori già provati dalla crisi – commenta il consigliere Luigi Tarquini (Fli)

–. Come gruppo consilia-re gli abbiamo espresso i nostri dubbi circa il fatto di alzare così tanto l’a-liquota sugli immobili commerciali e produttivi, perché la crisi sta facendo

già chiudere proprio quelle attività che dovreb-bero far fare cassa al Comune e allo Stato”.

Non ha approvato il bilancio la consigliera Michela Gottardo (Pdl). “Nel bilancio di pre-visione non si trovano tagli mirati alla spesa pubblica – spiega - perchè ancora troviamo

risorse destinate alle missioni dei dipendenti e alla loro formazione, che potrebbe invece essere fatta “in casa” a costi molto più ridotti. C’è persino la previsione di acquistare un’auto da destinare alla direzione dei Servizi ammi-nistrativi”.

di Cristina Salvato

Applicato lo 0,4 per cento sulla prima casa, 0,87 invece per la seconda. Diminuisce anche il prelievo per i fabbricati rurali

Amministrazione In Consiglio approvato il bilancio di previsione

Ritoccate le aliquote Imu. Irpef a scaglioniRifi uti ingombranti e speciali si

devono portare ora all’ecocen-tro di via Petrarca a Mestrino,

all’incrocio con via Dante. Struttura gestita da Etra e che serve a raccoglie-re i rifi uti riciclabili, grandi e pericolosi di Mestrino e di Rubano, appunto, e anche di Saccolongo. Pertanto il pun-to di raccolta mobile in via Galvani a Rubano da maggio non è più funzionante. Per poter accedere all’ecocentro è necessario presentare la tesserina magnetica chiama-ta ecocard. Alle famiglie che normalmente utilizzano il sistema di conferimento dei rifi uti porta a porta è stata recapitata la tessera nuova, mentre per coloro che già possedevano quella per poter aprire i press container nelle isole ecologiche, sarà suf-fi ciente presentare lo stesso all’ecocentro. Il centro di raccolta di Mestrino è aperto il mercoledì (15-18) e sabato (9-12.30, 14-17). Dal primo di novembre e fi no al 31 marzo gli orari cambieranno: il merco-ledì, con apertura dalle 14 alle 17. Il sabato resterà uguale all’orario estivo. Sul sito del Comune di Rubano si può visionare l’intero elenco dei rifi uti che si possono portare all’ecocentro e an-che i costi, perché per alcune tipologie, superata una certa quantità, il servizio non sarà più gratuito. Verde e ramaglie, ad esempio, non si pagano fi no a 10 mc (metro cubo)/anno: se invece la quantità viene superata, si pagheranno 15 euro/mc, con limite di 1 mc al giorno. Il confe-rimento degli ingombranti è gratuito fi no a 3 mc/anno, oltre si pagano 20 euro/mc. Si possono portare gratis solo 4 pneumatici di auto, mentre poi si pagheranno 3 euro ogni ruota. Gli inerti da piccoli lavori di manutenzione eseguiti in proprio, purché privi di amianto, si pagano 15 euro oltre gli 0,6 mc/anno.

Ecocentro di via Petrarca a MestrinoDA MAGGIO I CONFERIMENTI SI FANNO QUI

Cr.Sa.

La caserma dei carabi-nieri di Sarmeola di Rubano potrà ospitare

anche le donne. Finora non era stato possibile, perchè non esistevano alloggi se-parati, che potessero garan-tire al personale femminile di vivere in stanze diverse dai compagni uomini. Ora, grazie ai lavori eseguiti dal Comune di Rubano, visto che la caserma è di proprie-tà comunale, è stato creato un alloggio indipendente. Se ci saranno delle assegnazioni di carabi-nieri donne in zona, una potrebbe arrivare proprio a Rubano. E nella stazione di Sarme-ola la attendono, per gestire problematiche delicate che hanno come protagoniste le donne, costrette per necessità a rivolgersi ai carabinieri in cerca di aiuto, oppure per perquisire donne arrestate.

“L’alloggio separato ci era stato chiesto nei mesi scorsi dal comandante della stazio-ne – racconta il sindaco di Rubano, Ottorino Gottardo – per cui, trovati i 17 mila euro necessari ad eseguire l’intervento, abbiamo rifatto un blocco di servizi igienici, collegan-done uno direttamente a una stanza da let-to, che potrà essere indipendente e usata, pertanto, da personale femminile.

E avere delle donne nel proprio organi-co non è cosa così facile: nelle caserme dei

Comuni della cintura metropolitana ci sono soltanto un paio di esempi. Una donna lavo-ra nella stazione di Cadoneghe, mentre due sono arrivate ad ottobre dello scorso anno in forza a Selvazzano.

“Altro intervento che vorremmo esegui-re sulla caserma dei carabinieri – continua il sindaco Gottardo – è l’installazione di alcuni pannelli fotovoltaici sul tetto, in maniera da renderla autonoma per la fornitura, ad esempio, dell’acqua calda. In questi giorni una ditta specializzata sta eseguendo delle verifi che, per controllare che i pannelli non entrino in confl itto coi sistemi di trasmissione dei dati usati dai carabinieri. Se ci diranno che non si creeranno ombreggiature tra i due impianti, potremo prevedere di installare sul tetto l’impianto fotovoltaico”.

STAZIONE DEI CARABINIERI ORA UN ALLOGGIO ANCHE PER LE DONNE

Cr.Sa.

Tarquini: “Gottardo, come Monti, ha colpito la classe di commercianti e imprenditori”

NEWS

Il primo cittadino di Rubano Ottorino Gottardo

Per poter accedere è necessario presentare la tesserina magnetica chiamata ecocard

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8 Rubano88 Rubano

I Comuni padovani che ricadono nei bacini numero 2 e 3 per la raccolta dei rifi uti hanno raggiunto una per-centuale media del 70,95 per cento. Ben al di sopra

dell’obiettivo previsto dalla legge, che prevede entro il 2012 di oltrepassare il 65 per cento della differenzia-zione dei rifi uti prodotti.

“Un successo – commenta Stefano Svegliado, presidente del consiglio di gestione di Etra – con punte di eccellenza in Campodoro, che si attesta sul 76,3 di differenziazione, Torreglia, che ha raggiunto un livello del 75,9 per cento di separazione dei rifi uti prodotti dai suoi cittadini, e Cadoneghe, la terza in graduatoria con il 74,8 per cento”.

Sono tredici i Comuni gestiti da Etra nei due ba-cini: Cadoneghe, Campodoro, Galzignano, Limena, Mestrino, Montegrotto, Rovolon, Rubano, Selvazzano, Teolo, Torreglia, Veggiano e Villafranca. Tra di essi, nove superano il 70 per cento di differenziazione e con la paziente opera dei cittadini, l’anno scorso sono state recuperate 143 mila tonnellate di materiale, che altri-menti sarebbero fi nite in discarica, inutilizzate per sem-pre. Ma per alleggerire le discariche dalle tonnellate di immondizie, occorre differenziare bene, ma produrre anche meno. “I prodotti andrebbero confezio-nati con una minor quantità di imballaggi – aggiunge l’onore-vole Manuela Lanzarin, che in Etra è il presidente del consiglio di sorveglianza – e il mio impegno sarà quello di solle-citare in Parlamento delle leggi che favoriscano la dimi-nuzione delle confezioni”. Il dato comunque confortante è che sta diminuendo la quantità di rifi uti prodotti: se nel 2010 ogni abitante di questo territorio produceva in media 447 chili di immondizie, questi sono scesi a 425

nel corso del 2011. Parallelamente aumentano

le tipologie di rifi uti che vengono differenziati: ormai si ricicla quasi tutto. I piccoli apparecchi elettro-domestici, ad esempio, che prima fi nivano nel secco, adesso vengo-

no smaltiti e recuperati negli ecocentri. Rappresentano il 2,5 per cento del totale dei rifi uti e l’anno corso Etra ne ha raccolto 2.500 tonnellate. Si raccoglie anche l’olio da cucina, in 23 Comuni padovani (tra cui Cadoneghe, Mestrino, Rubano, Galzignano e Rovolon). Il tetrapak adesso si può gettare nella carta, mentre nella plastica,

dove devono venire gettati gli imballaggi e i contenitori ma non gli oggetti, dal primo di maggio possono essere buttate anche le stoviglie di plastica, ma non ancora le posate. Ottima cosa, questa, soprattutto per le feste e le sagre paesane, dove si producono tonnellate di questi rifi uti agli stand gastronomici. E per cercare di ridurre la quantità di plastica consumata e gettata, Etra ha avviato il nuovo progetto Ecosagre, cui hanno già aderito alcuni paesi. Si tratta della fornitura da parte di Etra di un kit di catering, con stoviglie resistenti e lavabili e bicchieri compostabili. Il kit comprende anche la lavastoviglie per pulire e riutilizzare i piatti. Al termine della festa, si resti-tuisce tutto ad Etra, senza gettare via nulla.

di Cristina Salvato

Rifi uti Nei bacini 2 e 3 il materiale riciclato si attesta attorno al 70,95 per cento

Differenziata, oltre le aspettative

Il consiglio dei tecnici Etra durante la conferenza stampa di presentazio-ne dei dati sui rifi uti

Lo scorso anno sono state recuperate 143 mila tonnellate di rifi uti che altrimenti sarebbero fi niti in discarica

Etra ha avviato il nuovo progetto Ecosagre. Stoviglie di plastica riutilizzabili

Risultati eccellenti nella raccolta differenziata nei Comu-ni gestiti da Etra dipendono anche dal coinvolgimento dei cittadini e dalla loro corretta informazione. Sono

numerose, infatti, le campagne informative e di sensibilizza-zione avviate da Etra nel territorio, ma importante è anche il lavoro svolto con le scuole primarie e secondarie: laboratori, giochi a tema, visite didattiche rientrano nel “Progetto scuo-le”, che ha il duplice obiettivo di educare i più piccoli e infor-mare, indirettamente, i loro genitori. Nel 2011 sono state

coinvolte 143 scuole di 57 Comuni, incontrando 12.500 alunni di Padova e Vicenza, di cui 4 mila hanno visitato gli impianti di Etra.

E oltre ad essere educati ed informati, a volte si viene pure premiati. Come la classe quarta B della scuola prima-ria Pascoli di Rubano, che ha vinto la sezione rifi uti del concorso per le scuole indetto da Etra “La natura insegna”, cui hanno partecipato complessivamente 1.668 alunni di 82 classi.

Il lavoro eseguito dagli alunni è “L’arcoriciclo”, un ar-cobaleno in cui ogni colore contiene una tipologia di rifi uto riciclabile: il blu per i metalli e l’indaco per la plastica, l’umi-do azzurro e le ramaglie verde come il compost passano al giallo del vetro, per fi nire nell’arancio della carta e nel rosso del secco. Come hanno scritto i bambini, l’arcoriciclo rap-presenta una specie di patto di alleanza che l’uomo deve stabilire con l’ambiente per evitare l’inquinamento.

NEWS Coinvolti 12.500 studentiPROGETTO SCUOLE, LA FORMAZIONE DEI CITTADINI DI DOMANI

Cr.Sa.

segue da pag. 1“La sensazione di fronte a queste decisioni

è di totale smarrimento. Ritengo che la Giunta regionale abbia agito contravvenendo ad una logica di riforma organica e strategica, oggi più che mai necessaria nella confusione generale in

cui ci troviamo; queste decisioni della Regione sembrano piuttosto il risultato di scelte estemporanee, occasionali, prese per singole materie. Un disegno strategico che è invece assolutamente necessario per af-frontare, nel suo complesso, il delicato tema della ridistribuzione delle funzioni provinciali, perché fortemente collegato al tema delle risorse fi nanziarie e del personale. Purtroppo la Giunta regionale ha clamoro-samente smentito, con queste decisioni unilaterali, sia le indicazioni della conferenza permanente Regione – Autonomie locali, di affi dare ad un confronto diretto con i presidenti delle Province, i rappresentanti dell’Anci e dell’Upi, l’esame delle problematiche sul trasferimento delle funzioni provinciali, ma anche in contraddizione rispetto alla risoluzione della stessa Regione, di difendere dinnanzi alla Corte costituzionale il ruolo e le funzioni delle Province. La Regione avrebbe almeno potuto attendere l’esito del ricorso al Giudice per incostituzionalità dell’articolo 23 del decreto “Salva Italia”, previsto il prossimo 6 novembre. Ritengo che solo attraverso un confronto serio con l’ente Provincia sia possibile riformare assetto e competenze, e che ciascun livello di responsabilità istituzionale debba contribuire ad evitare il rischio di creare, con decisio-ni affrettate, ulteriori ritardi che fi nirebbero per tradursi in un aumento dei costi e in una riduzione della qualità dei servizi, fi nora assicurati dalla Provincia con buoni risultati. Non vorrei mai che i nostri cittadini, già provati da una situazione recessiva e da un clima generale di forte incertezza, si presentassero agli sportelli dei nostri centri per l’impiego trovando un cartello che annuncia che da ora in poi dovranno rivolgersi direttamente in Regione.

E’ noto che sta maturando, a livello governativo e parlamentare, una diversa rifl essione sulle modalità di ridisegno del sistema delle autonomie locali, come emerge anche dallo schema del nuovo codice sulle autonomie. Per questi motivi, chiediamo al Governatore Zaia un cambiamento d’impostazione nell’immediato con la sospensione delle scelte, nella disponibilità della sola Giunta regionale, sui tirocini estivi di orientamento e sulla proposta di legge in materia di cave”.

Non si possono abolire funzioni e servizi senza un confronto democratico

*Presidente della Provincia di Venezia

L’Intervento

di Francesca Zaccariotto*

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Page 11: La Piazza di Padova ovest - 2012giu n84

999Limena

L’amministrazione comunale di Limena ha chiuso defi nitivamente il rapporto con Equitalia affi dando ad Abaco Spa

anche il servizio di riscossione dell’imposta per i rifi uti (Tarsu) e delle contravvenzioni per le violazioni al Codice della Strada. Alla società padovana che fornisce servizi agli enti locali, fra i quali anche la riscossione delle imposte, il Comune di Limena ha già affi dato la riscossione dell’Imposta Muni-cipale Unica (Imu) e delle imposte minori quali le affi ssioni pubbliche e l’occupazione

degli spazi pubblici. Il provvedimento è già stato deliberato dalla Giunta: in ragione di questo, i prossimi casi che andranno a ruolo saranno gestiti direttamente da Abaco.

“È una società che ha sede a Padova e non a Roma, per cui è molto più vicina -

spiega il sindaco di Limena Giuseppe Costa - e segue già la riscossione della tassa pub-blicitaria e di occupazione del suolo pubblico nel nostro Comune. Pertanto il dialogo con i suoi rappresentanti è più diretto rispetto ad Equitalia, nella cui gestione centralizzata e molto estesa, il singolo cittadino si perde nelle maglie della burocrazia”. “Un rappor-to diretto che si rende necessario visto il momento diffi cile che stiamo attraversando – continua il sindaco - non vogliamo che i nostri cittadini si trovino ad affrontare situa-

zioni drammatiche. Avere la possibilità di rapportarci direttamente con chi gestisce la riscossione delle imposte ci garantisce mag-giore tranquillità”.

L’amministrazione non transige sul fat-to che i cittadini debbano pagare le tasse, ma ritiene che quando non riescono si pos-sano trovare modi per andare incontro alle esigenze delle singole persone.

“Il nostro accordo con Abaco prevede che prima di attuare delle misure drastiche, ne parlino con noi – precisa ancora Costa

- In virtù del nuovo accordo, il Comune ha affi dato ad Abaco anche la riscossione di tutti gli altri tributi comunali”.

Nel caso in cui un cittadino insolvente fosse seguito dai Servizi sociali o si trovasse in gravi diffi coltà fi nanziarie, si può trova-re una formula di pagamento più “soft”. Dovrà pagare ugualmente, ma eviterà di trovarsi la macchina o il furgone sotto se-questro giudiziario e quindi nell’impossibili-tà di andare a lavorare e trovare i soldi per pagare il proprio debito.

di Barbara Turetta

L’agenzia è del territorio e secondo il sindaco Costa ciò consentirà di valutare ogni singolo caso e vie più soft per coloro che sono costretti all’evasione a causa di uno stato di diffi coltà

Esazione tributi Chiuso defi nitivamente il rapporto con Equitalia

Abaco riscuoterà Imu, Tarsu e multe

L’Agenzia ha sede ad Abano. Pertanto il dialogo con i suoi rappresentanti sarà più diretto

L’elementare Manzoni aumenta gli iscritti e l’amministrazio-ne comunale corre per ampliare la mensa e recuperare due nuove aule per la didattica. La scuola è a tempo pieno e nelle

40 ore settimanali la pausa mensa è considerato tempo scuola. “Ora gli alunni mangiano in due turni - spiega l’assessore Stefano

Tonazzo -, l’ampliamento della mensa è necessario per permet-tere ai ragazzi di pranzare in tempi accettabili, considerato che dal prossimo anno scolastico si avranno altri 22 iscritti”. L’amplia-mento dell’aula mensa è stato pensato dal lato verso via Garolla, spingendosi fi no alla distanza minima consentita dalla normativa. In questo modo si amplierà di quattro metri l’aula consentendo così di avere maggior spazio per gli studenti. Un progetto di am-pliamento che costa all’amministrazione comunale circa 100 mila

euro, soldi che saranno recuperati con una variazione di bilancio. Contemporaneamente all’ampliamento della mensa verranno an-che rivisti gli spazi attigui alla scuola che fi no a poco tempo erano gli spogliatoi del campo sportivo. Il progetto di riorganizzazione prevede d’ingrandire l’ex aula di pittura e di individuare due nuove aule. Entro settembre sarà ampliata la mensa, pronta per garanti-re uno spazio meglio fruibile dagli alunni durante il pranzo.

Ba.Tu.

AUMENTANO GLI ISCRITTI, OCCORRE AMPLIARE LA MENSA

Elementare Manzoni

segue da pag. 1“La sensazione di fronte a queste decisioni

è di totale smarrimento. Ritengo che la Giunta regionale abbia agito contravvenendo ad una logica di riforma organica e strategica, oggi più che mai necessaria nella confusione generale in

cui ci troviamo; queste decisioni della Regione sembrano piuttosto il risultato di scelte estemporanee, occasionali, prese per singole materie. Un disegno strategico che è invece assolutamente necessario per af-frontare, nel suo complesso, il delicato tema della ridistribuzione delle funzioni provinciali, perché fortemente collegato al tema delle risorse fi nanziarie e del personale. Purtroppo la Giunta regionale ha clamoro-samente smentito, con queste decisioni unilaterali, sia le indicazioni della conferenza permanente Regione – Autonomie locali, di affi dare ad un confronto diretto con i presidenti delle Province, i rappresentanti dell’Anci e dell’Upi, l’esame delle problematiche sul trasferimento delle funzioni provinciali, ma anche in contraddizione rispetto alla risoluzione della stessa Regione, di difendere dinnanzi alla Corte costituzionale il ruolo e le funzioni delle Province. La Regione avrebbe almeno potuto attendere l’esito del ricorso al Giudice per incostituzionalità dell’articolo 23 del decreto “Salva Italia”, previsto il prossimo 6 novembre. Ritengo che solo attraverso un confronto serio con l’ente Provincia sia possibile riformare assetto e competenze, e che ciascun livello di responsabilità istituzionale debba contribuire ad evitare il rischio di creare, con decisio-ni affrettate, ulteriori ritardi che fi nirebbero per tradursi in un aumento dei costi e in una riduzione della qualità dei servizi, fi nora assicurati dalla Provincia con buoni risultati. Non vorrei mai che i nostri cittadini, già provati da una situazione recessiva e da un clima generale di forte incertezza, si presentassero agli sportelli dei nostri centri per l’impiego trovando un cartello che annuncia che da ora in poi dovranno rivolgersi direttamente in Regione.

E’ noto che sta maturando, a livello governativo e parlamentare, una diversa rifl essione sulle modalità di ridisegno del sistema delle autonomie locali, come emerge anche dallo schema del nuovo codice sulle autonomie. Per questi motivi, chiediamo al Governatore Zaia un cambiamento d’impostazione nell’immediato con la sospensione delle scelte, nella disponibilità della sola Giunta regionale, sui tirocini estivi di orientamento e sulla proposta di legge in materia di cave”.

Non si possono abolire funzioni e servizi senza un confronto democratico

*Presidente della Provincia di Venezia

L’Intervento

di Francesca Zaccariotto*

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Meglio i giochi di guerra, a Punta Speron, o i picnic rumorosi? Divide l’ipotesi avanzata dall’ammini-strazione comunale di far giocare a softair l’as-

sociazione Lone Wolf, in maniera da occupare il parco in riva al Brenta ed evitare che vi stanzino per l’intero fi ne settimana gruppi di stranieri, i quali disturbano i residenti con grigliate e schiamazzi. La lista civica Il Ponte-Insieme per Limena non è d’accordo, per il fatto che un’amministra-zione pubblica deve promulgare i valori della pace e non propagandare la guerra. Lucio Fanton, coordinatore della lista, chiama i giocatori di softair “piccoli Rambo” e loro rispondono che invece giocano solo di strategia, pacifi ci e senza farsi male. Un tema che sicuramente offrirà spunti di dibattito anche nelle prossime settimane.

Difende la sua idea l’assessore alla sicurezza Jody Barichello. “L’area golenale di Punta Speron, purtroppo, durante i weekend di bella stagione viene invasa da cittadini dell’est Europa – dichiara Barichello –, che si accam-pano nel parco, e, contravvenendo alle regole, accendono fuochi per arrostire carne e cibarie dall’alba al tramonto, sbronzando-si, ma soprattutto utilizzando garage e giardini dei residenti come vespasiani. Quest’anno l’amministrazione comuna-le ha deciso di essere dura: da un paio di mesi sono iniziati i controlli da parte di polizia locale e carabinieri, che hanno

sanzionato auto in divieto di sosta e fuochi non autorizzati. In più, in occasione della festa “Tavello è”, si è pensato di concedere l’area ad un’associazione sportiva, che pratica

softair. Questo nuovo sport, che sta prendendo sempre più piede fra i gio-vani e non, si basa sulla strategia, il gioco di squadra, l’onestà, in quanto i pallini lanciati dalle armi ad aria com-pressa non macchiano e pertanto la persona colpita deve dichiarare da

sola di essere stato presa ed uscire dalla partita. Durante tutta la giornata della festa in Tavello, decine di cittadini hanno fatto visita all’area in cui si giocava a softair, incurio-siti da questa novità, ed hanno potuto provare un circuito di tiro al bersaglio, che ha fatto divertire grandi e piccoli“.

Di opinione nettamente contraria è Il Ponte, che in ammini-strazione siede sui banchi dell’opposizione. “Cosa centrano i piccoli Rambo di softair con Punta Speron? – commenta, infatti, il coordinatore Lucio Fanton –. Adulti che giocano alla guerriglia nei boschi: è male o è bene? È una cosa indifferente? Può essere una forma di divertimento fi nché è organizzata nell’ambito di associazioni private, ma che un’amministrazione comunale la promuova proprio non va bene, perché i simboli contano e il soggetto pubblico è il primo portatore di valore simbolico. Per questo e perchè l’amministrazione comunale rappresenta i cittadini e la loro voglia di convivenza pacifi ca, va bene che il Comune di Limena promuova le attività che non hanno riferimenti ai confl itti e alle armi. Se l’amministrazione Costa ama la pace, non deve promuovere giochi di guerra”.

Punta Speron Concesso l’utilizzo dell’area verde all’associazione Lone Wolf

I guerrieri del softair per allontanare i cittadini dell’estL’iniziativa non è piaciuta a Fanton: “Un’amministrazione comunale non deve promuovere giochi di guerra”

“Non si sentono piccoli Rambo né istigato-

ri alla guerra”. Sono i membri dell’associazione di softair Lone Wolf, che il 2 giugno ha inaugurato la sua sede in via Venezia 92 a Limena. Sono uomini e donne, giovani e adulti, che trascor-rono le domeniche all’aperto, praticando questo nuovo sport. “Anche se usiamo repliche d’armi e ci vestiamo in mimetica – spiega il presidente dell’associazione Carmelo Trifi letti – il nostro è solo uno sport e non siamo dei piccoli Rambo, ma solo persone che si divertono all’aria aperta. Per noi è stato un grandissimo successo alla festa in Tavello l’aver potuto dimostrare cos’è il softair a chi è venuto a trovarci e a provare il circuito dinamico di tiro al bersaglio”. L’associazione Lone Wolf non è un’associazione privata, ma un’associazione sportiva dilettantistica affi liata Aics, inserita nel registro Coni e nell’elenco comunale di Limena.

“Come da nostro statuto, noi siamo un’associazione apolitica, e non vogliamo entrare in polemiche o contrappo-sizioni ideologiche che non ci riguardano –continua Trifi letti –. Vogliamo però precisare che il softair è uno sport in cui si ha di fronte un avversario da eliminare colpendolo, così come nella scherma o nel pugilato. Per vincere si deve competere con gli altri in bravura, astuzia e resistenza fi sica, come nel calcio, nel tennis e nelle corse automobilistiche. Occorre fare lavoro di squadra, come si dovrebbe fare in tutti gli sport, ponendo la lealtà al primo posto, perché non ci sono arbitri che controllino. Spiegato questo, speriamo che ora, anche se non vestiamo in pantaloncini corti e non corriamo dietro ad un pallone, la gente possa vedere in noi dei praticanti di uno sport e ci indichi come “softgunner” e non come “dei piccoli Rambo”.

Il presidente dell’associazione Carmelo Trifi letti“NOI NON SIAMO DEI PICCOLI RAMBO”

Enel stacca la corrente nel centro del pae-se per eseguire dei lavori, ma il Comune e le attività produttive protestano. “Sia

il primo che il 15 di giugno Enel ha lasciato case, negozi, uffi ci e semaforo senza corrente per una mattina e un pomeriggio – spiega il sindaco Giuseppe Costa – e questo ha creato notevoli disagi ai cittadini e soprattutto ai ne-gozi e agli studi di professionisti che si affac-ciano su via Roma, via Manetti e Santi Felice e Fortunato, dove è mancata la luce per ore”.

Il semaforo lampeggiante, proprio nelle ore di punta, ha creato lunghissime code e ha portato anche Marino Meggio-laro, consigliere di opposizione de Il Ponte–Insieme per Limena, ad esprimere il proprio disappunto durante l’ultima seduta del consiglio comunale, dove ha richiesto un intervento da parte del sindaco. “Ho ricevuto diverse lamentele dalla gente – continua Costa – specialmente dagli uffi ci e dai negozi, dove i dipendenti non hanno potuto lavorare e si sono perse due mezze giornate di lavoro, dal momento che non funzionavano né telefoni, né computer e nemme-no i registratori di cassa. Un danno economico che alcuni vorrebbero richiedere a Enel di ripagare. Da parte nostra invieremo una lettera partendo dal fatto che interventi così importanti e invasivi dovrebbero venire eseguiti di domenica, per evitare di creare disagi troppo pesanti”. Non si esclude che, raccolte le lettere di protesta da inviare a Enel, cittadini, professionisti e Comune non intraprendano un’azione legale comune.

Un giorno senza corrente elettricaCOSTA PROTESTA: “CREATI TROPPI INCONVENIENTI”

IN BREVE

Sono diecimila gli euro che l’amministrazione comunale ha messo in bilancio per il

fondo dedicato alle assicurazioni conto gli eventi atmosferici. Per i cittadini limenesi, infatti, a breve sarà possibile sottoscrivere una polizza contro tutti i danni alla pro-pria abitazione causati da calamità naturali, eccezion fatta per esonda-zioni e terremoti, a prezzi agevolati. “Con questo fondo – spiega il sindaco Giuseppe Costa – su 155 euro che sarà il costo della polizza, elargiremo un contributo da 50 euro per chi ha un reddito fi no a 15 mila euro. Il contributo scende a 30 euro per i redditi dai 15 mila ai 35 mila euro e a 10 per chi supera quest’ultima cifra”. L’idea della polizza è venuta al sindaco per l’aumento degli episodi in cui piogge e grandine colpiscono ormai il territorio e per evitare di trovarsi in situazioni come quelle del nubifragio di tre anni fa, durante il quale si era scoperchiato il tetto del condominio a fi anco del municipio ed era stato il Comune a dover intervenire. Dal condomino, il Residence Barchesse, co-munque, ricordano come alla fi ne l‘intervento se lo siano dovuto pagare loro, attraverso l’assicurazione che avevano stipulato come complesso residenziale. “Il costo dell’operazione di messa in sicurezza del residence è stato anticipato dal Comune – spiega il sindaco –, pagando 4872,40 euro per il telone e le tavole di legno da mettere sul tetto. Accertato poi che il condominio era assicu-rato, ci siamo fatti rimborsare. Se non fosse stato coperto da polizza, il costo sarebbe stato a carico del Comune ed è anche per questo stiamo promuovendo l’assicurazione contro le calamità”.

Assicurazioni contro calamità naturaliIL COMUNE DA IL SUO CONTRIBUTO

Anche quest’anno la stagione estiva limenese sarà allie-tata dagli spettacoli inseriti

nel contenitore culturale “Limena-mente estate”. “Siamo convinti che in un momento diffi cile come quello che stiamo attraversando sia necessario preservare la cultu-ra – spiega l’assessore Stefano Toubaì – e offrire ai cittadini importanti momenti di incontro, svago e intrattenimento, puntan-do anche alla conoscenza delle commedie teatrali, e di discipline come la danza, il canto e la musica”. La rassegna, iniziata a giugno, prosegue anche per tutto il mese di luglio con un ricco calendario di appuntamenti. Il primo di luglio andrà in scena il nuovo spettacolo della scuola Scarpette rosse di Rubano, che ha come tema “La vita di campagna e la vita di città”. Teatro Laterale propor-rà l’8 luglio lo spettacolo “Esistenze”, tratto da “Confusioni“ di Alan Ayckbourn, mentre Danzacity ballerà il 12 la sua coreografi a “Alma”. Recitazione e musica dal vivo saranno di scena il 13 luglio a Taggì con l’attore Simone Toffanin e il 14, invece, la compagnia sperimentale Er-rante presenterà la commedia “I rusteghi” di Goldoni, seguita il giorno 21 dallo spettacolo teatrale “Arbeit” di Giorgio Sangati con Anna Tringa-li. Il Teatro Laterale presenterà infi ne lo spettacolo “Cechoviana” il 28 luglio, introdotto da un’esibizione di danza del “Tribal and bellyfusion dance troupe” di Padova.

Animazione estivaTORNA LIMENAMENTE

di Cristina Salvato

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I membri dell’associazione che “combatteranno” nell’area golenale

Barichello: “E’ un gioco di strategia pacifi co e non si corre il rischio di farsi male “

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IN BREVE

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Il sindaco di Villafranca Padovana ha impugnato il divieto di transito ai camion su via Aquileia voluto dal collega di Mestrino Marco Valerio Pedron. Ma

pronta è la risposta di Pedron con l’invio al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti delle proprie contro-deduzioni. Lo scorso 21 marzo Mestrino aveva emesso l’ordinanza che vieta l’accesso ai camion in via Aquileia e Trieste, impedendo ai mezzi pesanti di arrivare alla zona industriale di Ronchi di Villafranca. Gli industriali insorsero e incontrarono i sindaci dei due Comuni. Dopo l’incontro Villafranca rese a doppio senso via Capitello, strada che era percorribile dai camion dall’uscito del sottopasso in direzioni di Ronchi ma non nell’opposto senso di marcia, e Mestrino avrebbe dovuto consentire il passaggio diurno ai camion, anche se a velocità limi-tata, e vietarlo la notte per non disturbare i residenti. Un divieto di transito su via Aquileia che di fatto impedi-va ai camion in arrivo dalla Regionale11 di raggiungere la zona industriale di Ronchi di Villafranca passando per Mestrino. Strada che rappresenta il diretto collega-mento fra l‘arteria principale e le attività produttive di Ronchi. Alla base del ricorso di Salvò c’è l’eccesso di potere da parte di Mestrino e la mancanza di presup-

posti che motivino il divieto, ritenendo il provvedimento irragionevole. “Un divieto che doveva essere rivisto da Pedron – ha detto Luciano Salvò – ma questo non è avvenuto e la limitazione alla circolazione stabilita da Mestrino pregiudica l’attività di molte aziende della zona artigianale di Villafranca”. Dall’altra parte della strada Pedron ribatte che già dal 24 aprile era a cono-scenza del ricorso che Villafranca stava presentando e che per questo non ha insistito con i controlli da parte dei vigili nel far rispettare il divieto di transito. Limitazio-ne la cui utilità è spiegata nella relazione che Pedron ha preparato. “Ci sono dati dell’inquinamento acustico che i camion causano passando in via Aquileia e via Trieste nel bel mezzo di un quartiere residenziale – ha detto Pedron – il provvedimento tutela il territorio e i

cittadini. Queste strade subiscono l’andata e il ritorno dei camion e Villafranca non ha neppure provveduto ad installare la segnaletica per indirizzare i camion in uscita d Ronchi verso via Balla”. Preoccupati per non aver visto i vigili in zona a far rispettare il divieto di transito dei camion sono i residenti, che hanno dato vita ad un comitato di cittadini che si batte per fermare il passaggio dei camion lungo le due strade. Comitato che ha inviato una petizione al Ministero delle Infra-strutture e dei Trasporti dove ribadiscono i disagi e le problematiche legate al transito dei mezzi pesanti lungo le vie Aquileia e Trieste. Passaggio che i residenti hanno visto diminuire da 600 mezzi giornalieri a 300 dopo l’entrata in vigore dell’ordinanza del sindaco Pe-dron che chiedono non venga rimossa.

di Barbara Turetta

Mestrino non ha rivisto la scelta di chiudere al traffi co e Villafranca non ha provveduto ad installare la segnaletica per indirizzare i camion in uscita di Ronchi verso via Balla

Viabilità e zone produttive E’ saltato l’accordo tra Salvò e Pedron

Il Comune impugna il divieto di transito su via Aquileia

I consiglieri di minoranza Beatrice Piovan, Nicola Garro, Lino Visentin e Roberto Muraro hanno minacciato

di inviare un esposto alla Prefettura di Padova per chiedere il rispetto del ruolo di consiglieri e della loro azione politica di controllo. All’origine dell’esposto, che era pronto per giungere negli uffi ci del Di-fensore Civico provinciale e regionale, la mancanza di documenti per discutere in consiglio comunale l’adozione del Piano di Assetto Territoriale (Pat). “Il sindaco ha convocato il consiglio comunale in seduta straordinaria – spiega Piovan - dandoci solo due giorni per la consul-tazione degli atti, uno dei quali la domenica. A nostro parere la convocazione avrebbe dovuto essere in seduta ordinaria, vista l’importanza dell’argomen-to”. In una nota il segretario comunale di Villafranca Padovana ha chiarito ai consiglieri la correttezza delle modalità di convocazione del consiglio comuna-le. Nella lettera di chiarimenti, allegata alla convocazione della nuova seduta consigliare, il segretario scrive che il funzionamento del consiglio comunale è disciplinato da un regolamento che stabilisce che in seduta ordinaria vanno discussi argomenti quali: linee programmate di mandato, bilanci annuali e pluriennali, relazioni previsionali e programmatiche e rendiconti di gestione. Mentre l’adunanza straordinaria viene riservata ad ogni altra ipotesi come gli atti di pianifi cazione del territorio.

Minoranza consigliareMANCANO I TEMPI PER DOCUMENTARSI SUL PAT, MINACCIATO L’ESPOSTO ALLA PREFETTURA

A fi anco il primo cittadino di Villafranca, Luciano Salvò, a sinistra quello di Mestrino Valerio Marco Pedron

Beatrice Piovan

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Il caldo estivo fa sembrare molto lontane emergenze come gli allagamenti e i danni causati dalle precipitazioni eccessive. Ma

non dobbiamo dimenticare che in una zona fortemente urbanizzata come l’area a nord di Padova, con le sue aree artigianali e produtti-ve, i numerosi centri urbani e quartieri e un fi tto reticolo di strade, è ad alto rischio idrauli-co. Lo hanno sperimentato di recente decine di cittadini di Cadoneghe che si sono trovati con l’acqua in casa dopo un violento temporale. E’ in queste occasioni, e solo in queste per la verità, che tutti vogliono sapere cosa si fa per i canali e la rete di scolo delle acque.

Il Comune di Cadoneghe, dal canto suo, sta realizzando un piano di riassetto idraulico per far fronte alle emergenze della rete fogna-ria e delle acque bianche in caso di precipita-zioni troppo intense. I lavori stanno proceden-do a pieno ritmo e già la primavera scorsa ne abbiamo dato notizia. A questi si aggiungono gli interventi del Consorzio di Bonifi ca Acque Risor-give e il continuo moni-toraggio da parte dei tecnici. “L’intensità delle precipitazioni a maggio - ricordano gli esperti del Consorzio - ha messo in crisi tutta la rete minore, intesa come la rete fognaria, con pro-blemi nelle aree urbane, i fossati privati e la rete di bonifi ca Cadoneghe, Frattina e Bagnoli che gestiscono bacini idrografi ci di ridotte di-mensioni. In queste situazioni provvediamo a tenere sotto monitoraggio continuo la rete idri-ca di competenza, con particolare riferimento

agli impianti idrovori che scaricano sul fi ume Muson dei Sassi e che drenano l’area ad ovest della Statale del Santo”.

A garantire l’effi cienza dei canali e la pos-sibilità di raccogliere quanta più acqua possibi-le in poco tempo, provvede anche l’attività di taglio dell’erba e di pulizia degli argini lungo i corsi d’acqua. Gli interventi di sfalcio nell’Alta Padova, nel territorio di competenza del Con-

sorzio Acque Risorgive, stanno interessando, complessivamente, ol-tre 48 milioni di metri quadri. “Il primo sfalcio sarà completato entro luglio, – spiega il pre-

sidente del Consorzio, Ernestino Prevedello – con l’utilizzo di personale del Consorzio e di ditte esterne individuate a seguito di una gara di appalto. Le squadre di lavoro per sfalciare le scarpate, le sommità arginali e il fondo dei corsi d’acqua di competenza. La rete di oltre 1.800 chilometri di canali è suddivisa in aree omogenee affi date a diverse squadre che ope-rano secondo le esigenze irrigue e le richieste del Consorzio”.

Prosegue il pianoper la sicurezzadella rete idraulicainsieme alla puliziadi argini e canali

CADONEGHE FA I CONTI CON L’ACQUA

Spesso non ci facciamo caso eppure, certi canali o corsi d’acqua all’apparen-za come tutti gli altri, sono cruciali per

tenere all’asciutto vaste aree e scongiurare allagamenti. Uno di questi è lo scolo Rio che attraversa il centro di Villafranca. Fa parte del bacino idrografi co del rio Porra e ha origine a Piazzola sul Brenta: con andamento nord-sud parallelo alla Strada Provinciale 12, attraver-sa il centro urbano di Villafranca Padovana terminando quindi in comune di Limena, dove si immette nel rio Porra. Su questo cor-so d’acqua sono ormai arrivati al capolinea importanti interventi di sistemazione idraulica ed ambientale affi dati in concessione al Consorzio di bonifi ca Brenta, da parte della Regione Veneto, in seguito ad un accordo di programma sottoscritto ancora nel dicembre del 2009. “In questi mesi sono stati portati a termine due distinti interventi: il primo, realizzato in diretta amministrazione con per-sonale e mezzi del Consorzio, - spiega Danilo Cuman, presidente del Consorzio Brenta - riguarda la manutenzione straordinaria del tratto dello scolo Rio necessaria per ripristi-narne la funzionalità idraulica che interessa un tratto di 1.800 metri, dal centro urbano di Villafranca fi no allo scarico sul rio Porra. I lavori prevedono la rimozione dei depositi di materiale in alveo, il risezionamento del fondo e delle sponde, la ripresa delle frane e scoscendimenti con posa di ciottolo ed esecuzione di rivestimenti con roccia lastrolare a monte e a valle dei manufatti esistenti; il secondo, affi dato in appalto all’Impresa Fratelli Capparotto di Mestrino, riguarda invece il tratto del canale più a monte che, per circa 120 metri, corre in parallelo alla Provinciale 12, sempre in comune di Villafranca. Abbia-mo costruito una nuova tombinatura per migliorare la sicurezza idraulica e stradale di tutta l’area confi nante. A monte del tratto tombinato, per un tratto di altri 70 metri, le sponde del canale saranno rafforzate con ciottoli e roccia lastrolare”.

VILLAFRANCA

Intervento del Consorzio di Bonifi ca BrentaCENTRO PIÙ SICURO CON I LAVORI ALLO SCOLO

I lavori realizzati lungo il corso dello scolo Rio

Da anni ci sono delle “voci che grida-no nel deserto” che ripetono come i soldi spesi per la sicurezza idraulica

del territorio alla fi ne siano ben impegnati, nonostante tutti abbiano qualcosa da ridire. Salvo poi chiedersi, in occasione di alluvio-ni o periodi di siccità, cosa viene fatto per l’ambiente. Ebbene, proprio dopo l’alluvio-ne del 2010 il Consorzio di bonifi ca ‘Acque Risorgive’ ha realizzato un importante inter-vento per migliorare la sicurezza idraulica a Vigodarzere. Oggetto della manutenzione straordinaria è stato l’impianto idrovoro Pa-dova 3, in via del Lavoro, che permette di sollevare meccanicamente le acque piovane derivanti dalla zona industriale di Saletto, attraverso le due elettropompe alimentate da un gruppo elettrogeno a gasolio.

Dopo aver provveduto alla loro revi-sione, ripristinandone il funzionamento, il Consorzio è intervenuto per recuperare la condotta esistente, che scarica sul fi ume Brenta, attraverso una tecnica innovativa, mai adottata prima, che ha permesso di ridurre i tempi di esecuzione, limitando al minimo i disagi. Si tratta del rivestimento

“Liner”, una guaina in fi broresina, intro-dotta utilizzando la pressione dell’aria che si fi ssa alle pareti del tubo originario per indurimento dopo essere stato riscaldato. “In questo modo – spiega l’ing. Carlo Ben-doricchio, direttore del Consorzio – non è stato necessario procedere a rotture e suc-cessivo ripristino del manto stradale della SP 46 e al taglio dell’argine del fi ume Brenta, interventi che avrebbero allungato i tempi di realizzazione e comportato numerosi disagi al traffi co stradale”. Il Consorzio ha inoltre

provveduto a ripristinare il tratto fi nale della tubazione, sostituendola con un nuovo tubo in acciaio.

“Grazie all’accordo formalizzato tra l’Amministrazione Comunale di Vigodarze-re e quella Consortile – spiega l’assessore ai lavori pubblici, Demetrio Zattarin – in soli 5 mesi è stato messo in funzione un impianto che attendeva di essere utilizzato da circa dieci anni. Debbo ringraziare il Con-sorzio ‘Acque Risorgive’ che ha rispettato i tempi programmati”.

A Saletto revisionate le due elettropompeche permettono di tenere l’area all’asciutto

Vigodarzere Completati i lavori di manutenzione dell’idrovora Padova 3

Zona industriale sicura

Una strada allagata: i nuovi impianti servono a diminuire i rischi

14 Appronfondimento1414 Appronfondimento

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Villa Contarini di Piazzola sul Brenta propone per l’estate, fi no al 30 set-tembre, la mostra di pittura “Saverio

Barbaro. Esposizione antologica. Opere dal 1949 al 2011”.

Il visitatore, dopo l’attraversamento di alcune sale della villa e prima d’imbocca-re le scale per l’area espositiva è accolto dall’imponente olio su tela “Condition hu-maine” ‘73, con un uomo nudo davanti alla sua amata distesa senza vestiti su un kilim.

Qui si è subito coinvolti nel messaggio di pace, serenità e tranquillità che Barbaro invia raffi gurandoci l’amore delle terre del nord-Africa, in contrapposizione alle guerre e alle lotte religiose d’attualità. Al piano superiore si entra nella mostra che si può dividere in due settori temporali indicativi, pre e post 1967, anno da cui parte l’attua-le tematica.

Nella prima parte si comprende da su-bito che Saverio Barbaro s’inserisce nel tes-suto fi gurativo veneziano, nato dalla Scuo-la di Burano (prime due generazioni), con un maestro d’eccezione quale Gino Rossi. Non solo, perché Barbaro ha il bisogno interiore di pennellate in movimento sullo

stile Vangoghiano, trovando una base di spunto in Matisse. Defi niti i maestri di riferi-mento, Saverio personalizza il proprio stile che troviamo nelle opere che volutamente partono dal 1949, ossia il prorompente “Nudo su letto celeste” dove si percepi-scono le avvisaglie di un futuro realismo, “Piccola darsena” e “Giardino a Torcello” con colori caldi e atmosfere serene e tra-sognanti, per arrivare a “San Giorgio” ‘52 dalle pennellate vivaci come certe Venezie di Kokoschka. Fondamentale per Barbaro è stato il periodo trascorso a Parigi grazie a una borsa di studio concessa dal Governo francese e in quest’ambito “La Senna a pri-mavera”, “Moulin de la Galette” e “Fabbri-che” del ’53 ci portano a pennellate mobili e pastose di grande attualità e di richiamo impressionista.

Il realismo è la fase successiva, ma non ha nessuna connotazione ideologica

di Alain Chivilò

Il maestro Veneziano, classe 1924, è descritto nel suo agire pittorico dagli inizi della ribalta artistica fi no al periodo dei soggetti Sahariani

Villa Contarini di Piazzola sul Brenta Opere dal 1949 al 2011

Il tempo pennellato da Saverio Barbaro

Una delle sale espositive della mostra

perché non è stato mai pensato durante la realizzazione di un quadro. Bensì Barbaro propone la precarietà della vita del periodo in quanto la sua pittura, come scrive Giuf-frè, “non citava le cose ma le costruiva per conoscerle e possederle”.

Di questa fase gli oli “La porte de la dresse” ’54 e “Ange de mer” ’55, “Natura morta con tamburo” ’56 e “Bestia atomiz-zata” ’60. Nelle donne dipinte prende cor-po anche un espressionismo che in “Don-na”, “Donna su verde” ’64 e “Violenza” ’66 vede corpi sfatti, in solitudine, dalle forti emozioni, estremi e tragici. Proseguen-do con il dipinto “Park Moulaylyazid Marra-kesch” ’67 siamo introdotti all’attuale fase con colori caldi, decisi e vivi. Altre opere sono per esempio “Minareto” ’71, “Ten-da e terrazza” ’79, “Paese Arabo” ’86, i nudi con “Milada sul letto” ’74, “Nudo con collana” ’75 e altri. Ritratti e paesaggi dal deserto del Sahara in cui Saverio Barbaro è riuscito a bloccare i secondi. Come afferma Giovanni Curatola, nelle sue opere Barbaro ha fermato il tempo dei paesi africani che è completamente diverso dal nostro. Tutto è lento, tutto è pacato e nulla è frenetico. A questo, si genera un messaggio d’in-contro, tra mondo occidentale e orientale, nell’ambito della comprensione tendendosi la mano.

Nato dalla Scuola di Burano ha avuto come maestro Gino Rossi

Nelle sue opere Barbaro ha fermato il tempo dei paesi africani

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“Fare squadra sul territorio” non è soltanto uno slogan gergale. A vol-te capita che si faccia squadra sul

serio. Nel senso letterale del termine. Prendi un Comune come Vigodarzere e uno come Limena. Mettici la crisi, la morsa economica delle istituzioni, la diffi coltà a far fronte agli impegni, quelli importanti nei confronti dei cittadini, soprattutto dei giovani. E poi risolvi il problema facendo squadra. Sul serio.

Vigodarzere ha una società calcistica un po’ in diffi coltà. Ci sono sempre meno spon-sorizzazioni e la complessità di gestione è reale, sempre più pressante. Limena invece regge bene.

La scelta del sindaco di Limena Giusep-pe Costa unitamente a quella dell’assesso-

re allo Sport e alla Cultura del Comune di Limena, Stefano Toubai, è stata quella di fondere le società calcistiche.

Limena e Vigodarzere: un’unica socie-tà, un unico presidente, l’avvocato Devis Ceccato che Stefano Toubai defi nisce “Un uomo di grande professionalità, un uomo capace”. Unire le forze, razionalizzare le risorse economiche per ridurre i costi. Così si fa sistema: tutelando l’interesse dei cittadini. Tutelando i ragazzi del territorio.

Come? La situazione si risolve non tan-to grazie alle convenzioni delle Pubbliche Amministrazioni che rimangono le stesse. I ragazzi di Limena useranno le strutture di Limena e quelli di Vigodarzere le loro. E i Co-muni manterranno non solo la loro identità ma provvederanno a sostenere i relativi costi di gestione che però saranno sicuramente ridotti, peseranno meno sulle tasche delle singole amministrazioni.

Com’è possibile? Innanzitutto una so-cietà di oltre 400 giocatori rappresenta mo-tivo di grande visibilità per tutti gli sponsor che le amministrazioni auspicano possano essere interessati a sostenere questo grande progetto sportivo.

Un’operazione politica che unisce le

forze, Vigodarzere e Limena, e che potrà contare sui talenti locali senza più doverli importare. Scambiandosi gli atleti i due pae-si fonderanno e formeranno squadre ancora più competitive.

“Abbiamo grandi soddisfazioni dal pun-to di vista agonistico nel territorio - spiega Toubai - ma lo scopo principale è quello edu-cativo e formativo della società. Per questo la necessità di proporre la soluzione politica della fusione. Contro la crisi, piuttosto di per-dere la competitività agonistica e le risorse, piuttosto che far mancare ai cittadini un pun-

to di riferimento importante, sia educativo che di intrattenimento sano, abbiamo deciso di fare rete. Solo facendo squadra sul terri-torio si tutelano seriamente gli interessi dei cittadini, dei ragazzi che tanto mi stanno a cuore”.

I ragazzi, i bambini e le loro famiglie avranno un unico interlocutore, il presidente Ceccato: “E’ un grande impegno morale e personale” spiega l’avvocato Devis Ceccato che diverrà il presidente unico della fusione “ma lo faccio più che volentieri, unicamente per il bene dei ragazzi”.

Limena e Vigodarzere sotto le stesse insegneCalcio Alle società sportive mancano i soldi l’unica via è quella della fusione

LO SPORT in PRIMO PIANOin PRIMO PIANO

Ceccato: “Un grande impegno ma lo faccio volentieri, unicamente per il bene dei ragazzi”

Ci sarà un unico presidente ma i ragazzi continueranno ad usare le strutture per partite ed allenamenti le rispettive strutture

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VIAGGIO IN PROVINCIAPADOVA

Perdere il lavoro e ritrovarlo, anche dopo gli “anta”. Le cronache da anni ci raccontano di licenziamenti, cassa integrazione, stato di crisi, esodi, ma poi delle centina-

ia di lavoratori rimasti senza un’occupazione si sa ben poco. Fra i tanti c’è chi accetta la scommessa di rimettersi in gioco e ci riesce, anche grazie alle iniziative istituzionali. E’ il caso di Lisa Casotto, 40 anni, di Montegrotto. Lo scorso dicem-bre aveva perso il suo lavoro di progettista all’Immobiliare Tramonte di Monteortone di Teolo. Frequentando un corso di Fòrema - Confi ndustria ha capito che strada prendere e ha scelto di mettersi in proprio.”Ho intuito che le risorse e la capacità non mi mancavano. Quindi ho pensato di apri-re la partita Iva e cominciare a propormi: le prime risposte positive sono già arrivate. Sul fronte tecnico ho imparato la progettazione anche in 3D, prima la conoscevo poco”. Lisa ha cominciato a realizzare progetti edili in proprio, come consulente per privati e pubblico: un esempio di autoim-prenditorialità che prende spunto da mentalità produttiva e voglia di mettersi in gioco. Come lei tanti, altri, anche ultracinquantenni, che pur avendo perso il lavoro non hanno mai smesso di aver fi ducia nelle proprie capacità.

A dare una mano i piani straordinari varati da Confi n-dustria, d’intesa con Cgil, Cisl e Uil provinciali. Negli ultimi tre anni sono stati 2.250 i lavoratori in mobilità o in cassa integrazione presi in carico da Confi ndustria Padova attra-

verso Fòrema in progetti di formazione e ricollocamento, in gergo “outplacement”. Di questi, oltre 1.400 pari al 65% sono stati fi nora ricollocati con successo entro sei mesi dal progetto. Sono soprattutto over 40, in maggioranza uomini (ma le lavoratrici sono il 40%), provenienti da aziende in crisi dei settori metalmeccanico, sistema moda, costruzioni, servizi. Una risposta concreta al tema dell’occupabilità in un’area del Nord Est che dall’inizio della crisi ha pagato un costo alto (10 mila occupati in meno dal 2009) e che tenta di arginare la perdita di posti (+6,1% le cessazioni nel 2011, a fronte di +4,9% di assunzioni e -2% di nuovi ingressi in mobilità).

“Il rilancio parte dal valore del lavoro - commenta il presidente di Confi ndustria Padova, Massimo Pavin -. Riqualifi care e accrescere le professio-nalità, soprattutto in relazione ai nuovi fabbisogni, vuol dire offrire nuove chan-ce di lavoro alle persone e nuove energie competitive alle aziende”.

“L’effi cacia delle politiche attive in un territorio - pro-segue Pavin - si misura con la capacità di tarare l’offerta formativa con le reali esigenze della struttura produttiva. Quando questo avviene, il tasso di abbandono dei piani for-mativi è bassissimo, i risultati concreti e meritevoli di essere

riconosciuti. Per questo condivido la proposta dell’assessore regionale Elena Donazzan di un sistema premiale che leghi l’erogazione dei fondi regionali per la formazione ai risultati in termini di riqualifi cazione e reimpiego dei lavoratori”.

Negli ultimi tre anni Confi ndustria Padova ha preso in carico, attraverso la società Fòrema, lavoratori in mobilità o in cassa integrazione in piani formativi per l’occupabilità nell’ambito di Fondimpresa e del Fse. La percentuale di ri-collocamento è cresciuta negli anni: dal 48% nel 2009, al 60,5 nel 2010 fi no al 65% ottenuto con i piani formativi realizzati nel 2011 e con quelli in corso.

A questi si aggiungono i progetti per 20 lavoratori disabili: per 16 di loro (80%) è arrivato un contratto di lavo-ro al termine del corso. I dati tengono conto dei lavoratori effettivamente disponibili al reimpiego. Il tasso di ab-bandono dei piani formativi è comun-

que molto basso (9,9%). La maggior parte dei lavoratori ha un’età compresa tra 35 e 50 anni (41 l’età media, il più giovane ne ha 22, il più anziano 58). Sono soprattutto uomini, ma le lavoratrici raggiungono il 40%. Fra i settori di provenienza prevale il metalmeccanico, tra i più colpiti dalla crisi, con il 61,5% dei lavoratori. Seguono a distanza il siste-ma moda (11,5%), l’edilizia (6%), il commercio (5,8%).

di Manuel Glauco Matetich

Confi ndustria Padova: i piani formativi servonoad acquisire nuove competenze e fi ducia in sé

Riccollocamento A Padova le esperienze di “outplacement” sono incoraggianti

Ritrovare il lavoroanche dopo gli “anta” Lisa Casotto,

40 anni, dopoaver persoil posto haapertouna partitaIva e ha giài primi lavori

Il manager Paolo Giopp, 53 anni, dal primo settembre prossimo sarà il nuovo direttore di Confi ndustria Padova. Suc-

cede a Stefano Pozzi, che lascia l’incarico dopo alcuni anni, Nato a Pedavena nel bellunese laureato in Economia Aziendale, Paolo Giopp ha una grande esperienza nell’ambito delle relazioni istituzionali, oltre alla specifi ca competenza in ambito fi nanziario e dello sviluppo aziendale. Dal 2008 ricopre l’incarico di Direttore Gene-rale di Veneto Sviluppo Spa, Finanziaria della Regione Veneto. In precedenza, dal 1994 al 2007 è stato Vice Direttore di Finest Spa, Società Finanziaria di Promo-zione della Cooperazione Economica con i Paesi dell’Est Europeo. Dal 1985 al 1986 è stato Dirigente Amministrativo alla ULSS 19 di Cittadella. Giopp è anche componen-te del Consiglio della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo.

Confi ndustria Padova

PAOLO GIOPPNUOVO DIRETTORE

La Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo investe sul territorio 62 nmilioni di euro e guarda soprattutto alle fasce deboli della popola-

zione. “Abbiamo affrontato il 2011 e stiamo gestendo le erogazioni del 2012 nella consapevolezza che la crisi attuale non è transitoria - ha detto il presidente della Fondazione Antonio Finotti, presentando il bi-lancio sociale (nella foto) - la crisi proietterà i propri effetti anche nei prossimi anni, e di questo dobbiamo

assolutamente tenere conto per una programmazione effi cace. Per questo abbiamo rafforzato il dialogo con i rappresentanti del mondo del sociale e con le istituzio-ni, in maniera da individuare le priorità vere ed urgenti dal territorio”. L’avanzo di esercizio pari nel 2011 a 37 milioni e 200 mila euro, assieme all’utilizzo del fondo di stabilizzazione delle erogazioni per 23,5 milioni di euro consentirà alla Fondazione Cassa di risparmio di Padova e Rovigo di destinare nel 2012 un totale di

51 milioni di euro alle iniziative sociali e culturali di interesse pubblico. Nel 2011 sono stati assegnati 62,1 milioni di euro, di cui 12 circa provenienti da risorse ri-ferita ad esercizi precedenti, così distribuiti: 9,5 milioni alla Ricerca scientifi ca, 10,9 milioni all’Istruzione, 8,3 milioni all’Arte e alle attività culturali, 7,9 milioni alla Salute e all’Ambiente, 24,06 milioni all’Assistenza e tutela delle categorie deboli, 1,2 milioni agli altri set-tori (Attività sportiva, Protezione civile, Sicurezza ali-

mentare e agricoltura di qualità). Per il secondo anno consecutivo si sono privilegiati i settori che manifestano segnali di forte bisogno, quali il sociale e l’istruzione.

M.G.M.

FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO META’ DELLE RISORSE A SOCIALE E ISTRUZIONE

Oltre diecimilaoccupati in menodal 2009, ma ci sono percorsiper ricominciare

9Spazi aperti

di Emanuele Masiero

Ottocento kw di fotovoltaico installati, 700.000 euro risparmiati dalle famiglie che hanno scel-to i “Gruppi di Acquisto Solare”, 44.000 barili

di petrolio in meno in 30 anni: sono questi i risultati sorprendenti raggiunti grazie ai tre anni di attività del-lo Sportello Energia di Legambiente in collaborazione con Padova Tre. Il merito va soprattutto al Gruppo di Acquisto Solare che ha permesso alle famiglie di installare pannelli so-lari sulla propria abitazione a prezzi competitivi con condizioni di garanzia migliori di quelle abitualmente riservate ai singoli clienti. In tutto sono circa 3.400 le utenze alle quali sono state fornite informazioni, svolte consulenze gratuite, vistati preventivi o progetti.

Sorprendenti anche i risultati ottenuti nella diffusio-ne delle energie rinnovabili (solare termico e fotovol-taico), misurati in impianti domestici realizzati grazie l’attivazione dei tre Gruppi d’Acquisto Solari. Complessi-vamente sono state coinvolte 822 famiglie in un percor-so partecipato in cui lo sportello ha fornito supporto tec-

nico in tutte le fasi della realizzazione di impianti. Sono 794 i kwp di fotovoltaico installato pari a 214 impianti domestici (taglia media di 3,7 kWp ciascuno) e 268 mq di solare termico pari a 59 impianti familiari. Il risultato dei Gas è ancora più signifi cato se confrontato con il

numero complessivo degli impianti fotovoltaici realizzati dalle famiglie nei 58 comuni dei Bacini Padova 3 e Padova 4. Infatti nel periodo compre-so fra giugno 2010 e aprile 2012 ben il 20% degli impianti fi no a 4,5 kw di potenza entrati in funzione

sono stati realizzati tramite il Gas. Percentuale che sale al 30% se consideriamo tutti coloro che nei periodi in cui il Gas non era attivo sono passati dagli sportelli energia. I Gruppi d’acquisto solari hanno rappresentato anche un’occasione di notevole risparmio: complessivamente, rispetto alle spese di installazione, il risparmio è stato di quasi 700.000 euro, calcolato rispetto ai prezzi medi di mercato del periodo di riferimento.

Facendo la media nei tre anni e sommando fotovol-taico e solare termico questo dato signifi ca un risparmio

medio di 2.600 euro a famiglia. A questo si aggiungo-no i risparmi e guadagni tipici del fotovoltaico e solare termico. Ad esempio, grazie all’autoconsumo elettrico, ogni anno le bollette Enel saranno complessivamente inferiori di 69.550 euro, mentre grazie agli incentivi, ammortizzato l’impianto in 8 anni, nei rimanenti 12 anni, ciascuna famiglia guadagnerà in media 18.000 euro. Non meno importante l’impatto economico inge-nerato dai Gas sull’economia locale.

Le tre aziende, tutte con sede nel territorio della bassa padovana, che hanno vinto le varie edizioni di-ventando partner dei Gas, hanno avuto un fatturato complessivo di quasi 3 milioni di euro iva esclusa. “Con

questi risultati alla mano, siamo pronti a ripartire nuo-vamente – precisa Federico Gianesello di Legambiente – In questi giorni ha preso il via il nuovo Gas del 2012 ed è stata scelta l’azienda partner”. “Questi dati ci rin-cuorano rispetto allo sforzo compiuto – spiegano Simo-ne Borile e Stefano Chinaglia, Presidenti del Bacino Padova 3 e Padova 4 – Attraverso la rete degli Sportelli Energia abbiamo fornito un servizio di consulenza gratu-ito ai cittadini, ma abbiamo anche dato loro la possibilità di diventare più virtuosi. Siamo molto soddisfatti delle risposte che stiamo ottenendo”. Sulla scorta degli ottimi risultati delle scorse edizioni si è aperto un nuovo Gas con scadenza 30 settembre 2012.

Negli ultimi tre anni i pannelli compraticon i gruppi di acquisto sono stati piùdi uno su cinque, ora il nuovo bando

Sportello Energia Legambiente Oltre duecentocinquanta gli impianti installati nel Piovese e nella Bassa Padovana

Solare e fotovoltaico, conviene ancora

Le tre aziendeselezionate hanno avutoun fatturato complessivodi quasi 3 milionidi euro. Un buonrisultato che fa bensperare per il nuovo gruppod’acquisto

Le famigliearriverannoa risparmiareanche 2.600euro l’anno

Un’indagine sulla città di Padova ha decretato che si costruisce troppo. Il risultato è una lunga serie di case

sfi tte e capannoni abbandonati. Il motivo è essenzialmente l’espansione urbana, favo-rita dalle continue varianti ai piani regolato-ri e dagli accordi “perequativi” sottoscritti con i proprietari delle aree da urbanizzare. I dati relativi agli ultimi 10 anni cominciano ad essere allarmanti. Sono 148 i milioni di metri cubi di edilizia residenziale, che consentirebbero una adeguata soluzione abitativa per quasi un milione di persone, quando in realtà la popolazione del Veneto negli stessi anni è aumentata solo di 429 mila unità.

Senza contare i 165 milioni di metri cubi di edilizia commerciale, terziaria ed in-dustriale. Il fl usso di capitali dirottati verso la rendita e le speculazioni immobiliari ha sottratto risorse vitali agli investimenti nei settori produttivi, alla ricerca ed all’innova-zione tecnologica. Non è dunque casuale il fatto che, dopo l’alluvione cementizia degli anni passati, ci si trovi oggi di fronte ad un panorama di zone industriali brulicanti di edifi ci abbandonati o messi in vendita.

Una ricerca sul web rivela come in Veneto siano attualmente offerti in vendita più di 70 mila appartamenti (dati parzia-li sottostimati) con al top la provincia di Padova con 23.170 abitazioni, delle quali oltre 16 mila concentrate nei 18 Comuni dell’area metropolitana che gravita attorno al capoluogo. Nella sola città di Padova gli alloggi offerti in vendita sono 7.636, men-

tre seguono ad una certa distanza, ma con valori tutt’altro che irrilevanti, i principali Comuni della prima cintura.

“Un diverso e più equilibrato modello di sviluppo economico è immaginabile solo recuperando il patrimonio edilizio esistente, risparmiando e valorizzando le risorse del territorio – ha commentato Sergio Lironi, membro del direttivo di Legambiente Pado-va - a questo fi ne è importante sollecitare le amministrazioni comunali affi nché forni-scano i dati richiesti dal forum nazionale “Salviamo il Paesaggio” per il censimento dello sfi tto e delle aree minacciate da nuovi progetti di lottizzazione edilizia. Un primo passo per la presentazione di un disegno di legge d’iniziativa popolare fi nalizzato a porre un freno in tutta Italia al consumo di suolo”.

CASE SFITTE E CAPANNONI ABBANDONATI

E.M.

Capannoni in vendita

Gli sportelliEnergia hanno offertoconsulenzagratuita

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VIAGGIO IN PROVINCIAPADOVA

Perdere il lavoro e ritrovarlo, anche dopo gli “anta”. Le cronache da anni ci raccontano di licenziamenti, cassa integrazione, stato di crisi, esodi, ma poi delle centina-

ia di lavoratori rimasti senza un’occupazione si sa ben poco. Fra i tanti c’è chi accetta la scommessa di rimettersi in gioco e ci riesce, anche grazie alle iniziative istituzionali. E’ il caso di Lisa Casotto, 40 anni, di Montegrotto. Lo scorso dicem-bre aveva perso il suo lavoro di progettista all’Immobiliare Tramonte di Monteortone di Teolo. Frequentando un corso di Fòrema - Confi ndustria ha capito che strada prendere e ha scelto di mettersi in proprio.”Ho intuito che le risorse e la capacità non mi mancavano. Quindi ho pensato di apri-re la partita Iva e cominciare a propormi: le prime risposte positive sono già arrivate. Sul fronte tecnico ho imparato la progettazione anche in 3D, prima la conoscevo poco”. Lisa ha cominciato a realizzare progetti edili in proprio, come consulente per privati e pubblico: un esempio di autoim-prenditorialità che prende spunto da mentalità produttiva e voglia di mettersi in gioco. Come lei tanti, altri, anche ultracinquantenni, che pur avendo perso il lavoro non hanno mai smesso di aver fi ducia nelle proprie capacità.

A dare una mano i piani straordinari varati da Confi n-dustria, d’intesa con Cgil, Cisl e Uil provinciali. Negli ultimi tre anni sono stati 2.250 i lavoratori in mobilità o in cassa integrazione presi in carico da Confi ndustria Padova attra-

verso Fòrema in progetti di formazione e ricollocamento, in gergo “outplacement”. Di questi, oltre 1.400 pari al 65% sono stati fi nora ricollocati con successo entro sei mesi dal progetto. Sono soprattutto over 40, in maggioranza uomini (ma le lavoratrici sono il 40%), provenienti da aziende in crisi dei settori metalmeccanico, sistema moda, costruzioni, servizi. Una risposta concreta al tema dell’occupabilità in un’area del Nord Est che dall’inizio della crisi ha pagato un costo alto (10 mila occupati in meno dal 2009) e che tenta di arginare la perdita di posti (+6,1% le cessazioni nel 2011, a fronte di +4,9% di assunzioni e -2% di nuovi ingressi in mobilità).

“Il rilancio parte dal valore del lavoro - commenta il presidente di Confi ndustria Padova, Massimo Pavin -. Riqualifi care e accrescere le professio-nalità, soprattutto in relazione ai nuovi fabbisogni, vuol dire offrire nuove chan-ce di lavoro alle persone e nuove energie competitive alle aziende”.

“L’effi cacia delle politiche attive in un territorio - pro-segue Pavin - si misura con la capacità di tarare l’offerta formativa con le reali esigenze della struttura produttiva. Quando questo avviene, il tasso di abbandono dei piani for-mativi è bassissimo, i risultati concreti e meritevoli di essere

riconosciuti. Per questo condivido la proposta dell’assessore regionale Elena Donazzan di un sistema premiale che leghi l’erogazione dei fondi regionali per la formazione ai risultati in termini di riqualifi cazione e reimpiego dei lavoratori”.

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A questi si aggiungono i progetti per 20 lavoratori disabili: per 16 di loro (80%) è arrivato un contratto di lavo-ro al termine del corso. I dati tengono conto dei lavoratori effettivamente disponibili al reimpiego. Il tasso di ab-bandono dei piani formativi è comun-

que molto basso (9,9%). La maggior parte dei lavoratori ha un’età compresa tra 35 e 50 anni (41 l’età media, il più giovane ne ha 22, il più anziano 58). Sono soprattutto uomini, ma le lavoratrici raggiungono il 40%. Fra i settori di provenienza prevale il metalmeccanico, tra i più colpiti dalla crisi, con il 61,5% dei lavoratori. Seguono a distanza il siste-ma moda (11,5%), l’edilizia (6%), il commercio (5,8%).

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Riccollocamento A Padova le esperienze di “outplacement” sono incoraggianti

Ritrovare il lavoroanche dopo gli “anta” Lisa Casotto,

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Il manager Paolo Giopp, 53 anni, dal primo settembre prossimo sarà il nuovo direttore di Confi ndustria Padova. Suc-

cede a Stefano Pozzi, che lascia l’incarico dopo alcuni anni, Nato a Pedavena nel bellunese laureato in Economia Aziendale, Paolo Giopp ha una grande esperienza nell’ambito delle relazioni istituzionali, oltre alla specifi ca competenza in ambito fi nanziario e dello sviluppo aziendale. Dal 2008 ricopre l’incarico di Direttore Gene-rale di Veneto Sviluppo Spa, Finanziaria della Regione Veneto. In precedenza, dal 1994 al 2007 è stato Vice Direttore di Finest Spa, Società Finanziaria di Promo-zione della Cooperazione Economica con i Paesi dell’Est Europeo. Dal 1985 al 1986 è stato Dirigente Amministrativo alla ULSS 19 di Cittadella. Giopp è anche componen-te del Consiglio della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo.

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PAOLO GIOPPNUOVO DIRETTORE

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zione. “Abbiamo affrontato il 2011 e stiamo gestendo le erogazioni del 2012 nella consapevolezza che la crisi attuale non è transitoria - ha detto il presidente della Fondazione Antonio Finotti, presentando il bi-lancio sociale (nella foto) - la crisi proietterà i propri effetti anche nei prossimi anni, e di questo dobbiamo

assolutamente tenere conto per una programmazione effi cace. Per questo abbiamo rafforzato il dialogo con i rappresentanti del mondo del sociale e con le istituzio-ni, in maniera da individuare le priorità vere ed urgenti dal territorio”. L’avanzo di esercizio pari nel 2011 a 37 milioni e 200 mila euro, assieme all’utilizzo del fondo di stabilizzazione delle erogazioni per 23,5 milioni di euro consentirà alla Fondazione Cassa di risparmio di Padova e Rovigo di destinare nel 2012 un totale di

51 milioni di euro alle iniziative sociali e culturali di interesse pubblico. Nel 2011 sono stati assegnati 62,1 milioni di euro, di cui 12 circa provenienti da risorse ri-ferita ad esercizi precedenti, così distribuiti: 9,5 milioni alla Ricerca scientifi ca, 10,9 milioni all’Istruzione, 8,3 milioni all’Arte e alle attività culturali, 7,9 milioni alla Salute e all’Ambiente, 24,06 milioni all’Assistenza e tutela delle categorie deboli, 1,2 milioni agli altri set-tori (Attività sportiva, Protezione civile, Sicurezza ali-

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M.G.M.

FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO META’ DELLE RISORSE A SOCIALE E ISTRUZIONE

Oltre diecimilaoccupati in menodal 2009, ma ci sono percorsiper ricominciare

9Spazi aperti

di Emanuele Masiero

Ottocento kw di fotovoltaico installati, 700.000 euro risparmiati dalle famiglie che hanno scel-to i “Gruppi di Acquisto Solare”, 44.000 barili

di petrolio in meno in 30 anni: sono questi i risultati sorprendenti raggiunti grazie ai tre anni di attività del-lo Sportello Energia di Legambiente in collaborazione con Padova Tre. Il merito va soprattutto al Gruppo di Acquisto Solare che ha permesso alle famiglie di installare pannelli so-lari sulla propria abitazione a prezzi competitivi con condizioni di garanzia migliori di quelle abitualmente riservate ai singoli clienti. In tutto sono circa 3.400 le utenze alle quali sono state fornite informazioni, svolte consulenze gratuite, vistati preventivi o progetti.

Sorprendenti anche i risultati ottenuti nella diffusio-ne delle energie rinnovabili (solare termico e fotovol-taico), misurati in impianti domestici realizzati grazie l’attivazione dei tre Gruppi d’Acquisto Solari. Complessi-vamente sono state coinvolte 822 famiglie in un percor-so partecipato in cui lo sportello ha fornito supporto tec-

nico in tutte le fasi della realizzazione di impianti. Sono 794 i kwp di fotovoltaico installato pari a 214 impianti domestici (taglia media di 3,7 kWp ciascuno) e 268 mq di solare termico pari a 59 impianti familiari. Il risultato dei Gas è ancora più signifi cato se confrontato con il

numero complessivo degli impianti fotovoltaici realizzati dalle famiglie nei 58 comuni dei Bacini Padova 3 e Padova 4. Infatti nel periodo compre-so fra giugno 2010 e aprile 2012 ben il 20% degli impianti fi no a 4,5 kw di potenza entrati in funzione

sono stati realizzati tramite il Gas. Percentuale che sale al 30% se consideriamo tutti coloro che nei periodi in cui il Gas non era attivo sono passati dagli sportelli energia. I Gruppi d’acquisto solari hanno rappresentato anche un’occasione di notevole risparmio: complessivamente, rispetto alle spese di installazione, il risparmio è stato di quasi 700.000 euro, calcolato rispetto ai prezzi medi di mercato del periodo di riferimento.

Facendo la media nei tre anni e sommando fotovol-taico e solare termico questo dato signifi ca un risparmio

medio di 2.600 euro a famiglia. A questo si aggiungo-no i risparmi e guadagni tipici del fotovoltaico e solare termico. Ad esempio, grazie all’autoconsumo elettrico, ogni anno le bollette Enel saranno complessivamente inferiori di 69.550 euro, mentre grazie agli incentivi, ammortizzato l’impianto in 8 anni, nei rimanenti 12 anni, ciascuna famiglia guadagnerà in media 18.000 euro. Non meno importante l’impatto economico inge-nerato dai Gas sull’economia locale.

Le tre aziende, tutte con sede nel territorio della bassa padovana, che hanno vinto le varie edizioni di-ventando partner dei Gas, hanno avuto un fatturato complessivo di quasi 3 milioni di euro iva esclusa. “Con

questi risultati alla mano, siamo pronti a ripartire nuo-vamente – precisa Federico Gianesello di Legambiente – In questi giorni ha preso il via il nuovo Gas del 2012 ed è stata scelta l’azienda partner”. “Questi dati ci rin-cuorano rispetto allo sforzo compiuto – spiegano Simo-ne Borile e Stefano Chinaglia, Presidenti del Bacino Padova 3 e Padova 4 – Attraverso la rete degli Sportelli Energia abbiamo fornito un servizio di consulenza gratu-ito ai cittadini, ma abbiamo anche dato loro la possibilità di diventare più virtuosi. Siamo molto soddisfatti delle risposte che stiamo ottenendo”. Sulla scorta degli ottimi risultati delle scorse edizioni si è aperto un nuovo Gas con scadenza 30 settembre 2012.

Negli ultimi tre anni i pannelli compraticon i gruppi di acquisto sono stati piùdi uno su cinque, ora il nuovo bando

Sportello Energia Legambiente Oltre duecentocinquanta gli impianti installati nel Piovese e nella Bassa Padovana

Solare e fotovoltaico, conviene ancora

Le tre aziendeselezionate hanno avutoun fatturato complessivodi quasi 3 milionidi euro. Un buonrisultato che fa bensperare per il nuovo gruppod’acquisto

Le famigliearriverannoa risparmiareanche 2.600euro l’anno

Un’indagine sulla città di Padova ha decretato che si costruisce troppo. Il risultato è una lunga serie di case

sfi tte e capannoni abbandonati. Il motivo è essenzialmente l’espansione urbana, favo-rita dalle continue varianti ai piani regolato-ri e dagli accordi “perequativi” sottoscritti con i proprietari delle aree da urbanizzare. I dati relativi agli ultimi 10 anni cominciano ad essere allarmanti. Sono 148 i milioni di metri cubi di edilizia residenziale, che consentirebbero una adeguata soluzione abitativa per quasi un milione di persone, quando in realtà la popolazione del Veneto negli stessi anni è aumentata solo di 429 mila unità.

Senza contare i 165 milioni di metri cubi di edilizia commerciale, terziaria ed in-dustriale. Il fl usso di capitali dirottati verso la rendita e le speculazioni immobiliari ha sottratto risorse vitali agli investimenti nei settori produttivi, alla ricerca ed all’innova-zione tecnologica. Non è dunque casuale il fatto che, dopo l’alluvione cementizia degli anni passati, ci si trovi oggi di fronte ad un panorama di zone industriali brulicanti di edifi ci abbandonati o messi in vendita.

Una ricerca sul web rivela come in Veneto siano attualmente offerti in vendita più di 70 mila appartamenti (dati parzia-li sottostimati) con al top la provincia di Padova con 23.170 abitazioni, delle quali oltre 16 mila concentrate nei 18 Comuni dell’area metropolitana che gravita attorno al capoluogo. Nella sola città di Padova gli alloggi offerti in vendita sono 7.636, men-

tre seguono ad una certa distanza, ma con valori tutt’altro che irrilevanti, i principali Comuni della prima cintura.

“Un diverso e più equilibrato modello di sviluppo economico è immaginabile solo recuperando il patrimonio edilizio esistente, risparmiando e valorizzando le risorse del territorio – ha commentato Sergio Lironi, membro del direttivo di Legambiente Pado-va - a questo fi ne è importante sollecitare le amministrazioni comunali affi nché forni-scano i dati richiesti dal forum nazionale “Salviamo il Paesaggio” per il censimento dello sfi tto e delle aree minacciate da nuovi progetti di lottizzazione edilizia. Un primo passo per la presentazione di un disegno di legge d’iniziativa popolare fi nalizzato a porre un freno in tutta Italia al consumo di suolo”.

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11Personaggio

Quando Massimo Marchiori, qualche mese fa, tenne a battesimo “Volunia”, tutti ebbero un piccolo fl ash: fi nalmen-

te un progetto italiano che ci renderà famosi nel mondo. Ma le cose sono andate diver-samente e Volunia, l’innovativo motore di ricerca digitale presentato nel febbraio scorso, ha perso il suo padre fondatore. Marchiori, in-formatico e docente dell’Università di Padova, noto nel settore per aver lavorato alla scoper-ta dell’algoritmo che sta alla base di Google, in una lunga lettera ha reso noto che non è più il direttore tecnico di Volunia. “Non sono più direttore tecnico – spiega Massimo Mar-chiori - Non dirò più una sola parola tecnica, non darò più un’idea, non contribuirò alla manutenzione ed al miglioramento né del codice che ho scritto, né degli algoritmi che ho dato al progetto, e non ne creerò mai più di nuovi”.

Il professore, in sostanza, sottolinea che la direzione tecnica in questi mesi non ha avuto modo di realizzare in piena autonomia le proprie idee e che ora c’è qualcuno che vuole decidere tutto senza di lui. Un aspetto, quest’ultimo, di cui si dice esterrefatto. “Vo-lunia nasce qualche anno fa, da una serie di mie idee che ho concretizzato in un progetto

strutturato e ambizioso – ha continuato l’ex direttore - Un progetto, a mio avviso, troppo bello per non essere realizzato; e dal poten-ziale enorme. Decisi così di mettermi in gioco, buttandomi anima e corpo in quest’avventu-ra, anche a costo di enormi sacrifi ci personali. Io il numero uno della società. Perché ho accettato allora? Perché in tutta la mia vita fi -nora, avevo sempre lavorato con persone che mettevano in prima piano passione, fi ducia, onestà. E poi, perché mi sono lasciato con-vincere da una argomentazione tutt’ora vera: che il progetto non sopravviverebbe senza di me. Ho creato un team e l’ho guidato nella costruzione da zero del sistema, ho affrontato le diffi coltà di una startup e cercato soluzioni a mano a mano che la complessità aumentava, sempre con la visione del progetto globale”.

Rinunciando ad essere “il numero uno”, Marchiori ha preferito la direzione tecnica del progetto per poter operare in libertà. Una de-cisione che rispecchia la bontà del professore padovano, sopraffatto solo dalla burocrazia e dalla mentalità gretta degli investitori italiani. Le potenzialità di Volunia c’erano tutte. Quan-do fu presentato qualche mese fa, ci furono molte critiche su svariati aspetti del progetto. Ma chi si ricorda com’era Facebook nei suoi

primi giorni di vita? Altro che Volunia! Tutte le “web application” di successo, hanno im-piegato mesi, se non addirittura anni, prima di essere vagamente presentabili.

Senza trascurare l’aspetto economico: è di questi giorni uno studio economico che dimostra come Mark Zuckerberg (il fondatore di “faccia libro”) se avesse operato in Italia, non avebbe ottenuto i risultati che ha avuto.

Il motivo? Più della metà dei suoi inve-

stimenti se ne sarebbe andato in fumo per la pressione fi scale italiana. Insomma, quando fi nalmente un “genio” italiano si offre di lavo-rare in patria, nonostante tutte le diffi coltà del caso, la comunità scientifi ca dello stivale gli da contro per invidia e gli investitori pensano solo al profi tto immediato. Marchiori ormai, è assolutamente deciso a non contribuire più al progetto Volunia. Ma chi conosce il prof dell’Università di Padova sa benissimo quanto

è osannato dai suoi studenti per la sua dispo-nibilità e la sua propensione al dialogo, sem-pre e comunque. Rottura defi nitiva quindi? “Penso di sì se la situazione dovesse restare così, perché è chiaro che rientrare a lavorare in una situazione del genere è molto diffi cile. Occorrerebbe una nuova gestione per il bene del progetto: a quel punto potrei rientrare”. Per il momento quindi, il creatore di Google, tornerà a dedicarsi ai suoi studenti.

di Emanuele Masiero

Il docenteuniversitariolascia ladirezionetecnica del progetto, “non daròpiù un’ideané contributi”

Il ricercatore padovano. Polemico addio del padre fondatore dell’innovativo motore di ricerca “social”

Marchiori: “Volunia per me fi nisce qui”

20 Personaggio2020 Personaggio

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11Personaggio

Quando Massimo Marchiori, qualche mese fa, tenne a battesimo “Volunia”, tutti ebbero un piccolo fl ash: fi nalmen-

te un progetto italiano che ci renderà famosi nel mondo. Ma le cose sono andate diver-samente e Volunia, l’innovativo motore di ricerca digitale presentato nel febbraio scorso, ha perso il suo padre fondatore. Marchiori, in-formatico e docente dell’Università di Padova, noto nel settore per aver lavorato alla scoper-ta dell’algoritmo che sta alla base di Google, in una lunga lettera ha reso noto che non è più il direttore tecnico di Volunia. “Non sono più direttore tecnico – spiega Massimo Mar-chiori - Non dirò più una sola parola tecnica, non darò più un’idea, non contribuirò alla manutenzione ed al miglioramento né del codice che ho scritto, né degli algoritmi che ho dato al progetto, e non ne creerò mai più di nuovi”.

Il professore, in sostanza, sottolinea che la direzione tecnica in questi mesi non ha avuto modo di realizzare in piena autonomia le proprie idee e che ora c’è qualcuno che vuole decidere tutto senza di lui. Un aspetto, quest’ultimo, di cui si dice esterrefatto. “Vo-lunia nasce qualche anno fa, da una serie di mie idee che ho concretizzato in un progetto

strutturato e ambizioso – ha continuato l’ex direttore - Un progetto, a mio avviso, troppo bello per non essere realizzato; e dal poten-ziale enorme. Decisi così di mettermi in gioco, buttandomi anima e corpo in quest’avventu-ra, anche a costo di enormi sacrifi ci personali. Io il numero uno della società. Perché ho accettato allora? Perché in tutta la mia vita fi -nora, avevo sempre lavorato con persone che mettevano in prima piano passione, fi ducia, onestà. E poi, perché mi sono lasciato con-vincere da una argomentazione tutt’ora vera: che il progetto non sopravviverebbe senza di me. Ho creato un team e l’ho guidato nella costruzione da zero del sistema, ho affrontato le diffi coltà di una startup e cercato soluzioni a mano a mano che la complessità aumentava, sempre con la visione del progetto globale”.

Rinunciando ad essere “il numero uno”, Marchiori ha preferito la direzione tecnica del progetto per poter operare in libertà. Una de-cisione che rispecchia la bontà del professore padovano, sopraffatto solo dalla burocrazia e dalla mentalità gretta degli investitori italiani. Le potenzialità di Volunia c’erano tutte. Quan-do fu presentato qualche mese fa, ci furono molte critiche su svariati aspetti del progetto. Ma chi si ricorda com’era Facebook nei suoi

primi giorni di vita? Altro che Volunia! Tutte le “web application” di successo, hanno im-piegato mesi, se non addirittura anni, prima di essere vagamente presentabili.

Senza trascurare l’aspetto economico: è di questi giorni uno studio economico che dimostra come Mark Zuckerberg (il fondatore di “faccia libro”) se avesse operato in Italia, non avebbe ottenuto i risultati che ha avuto.

Il motivo? Più della metà dei suoi inve-

stimenti se ne sarebbe andato in fumo per la pressione fi scale italiana. Insomma, quando fi nalmente un “genio” italiano si offre di lavo-rare in patria, nonostante tutte le diffi coltà del caso, la comunità scientifi ca dello stivale gli da contro per invidia e gli investitori pensano solo al profi tto immediato. Marchiori ormai, è assolutamente deciso a non contribuire più al progetto Volunia. Ma chi conosce il prof dell’Università di Padova sa benissimo quanto

è osannato dai suoi studenti per la sua dispo-nibilità e la sua propensione al dialogo, sem-pre e comunque. Rottura defi nitiva quindi? “Penso di sì se la situazione dovesse restare così, perché è chiaro che rientrare a lavorare in una situazione del genere è molto diffi cile. Occorrerebbe una nuova gestione per il bene del progetto: a quel punto potrei rientrare”. Per il momento quindi, il creatore di Google, tornerà a dedicarsi ai suoi studenti.

di Emanuele Masiero

Il docenteuniversitariolascia ladirezionetecnica del progetto, “non daròpiù un’ideané contributi”

Il ricercatore padovano. Polemico addio del padre fondatore dell’innovativo motore di ricerca “social”

Marchiori: “Volunia per me fi nisce qui”

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12 Mondo scuola

“L’acqua è vita, e i Consorzi di bonifi ca che che ogni giorno la-vorano per garantire la sicurezza

del territorio si impegnano affi nché i ra-gazzi e i bambini conoscano la ricchezza di questa risorsa e l’importanza della sua tutela”. Con queste parole il presidente del Consorzio Bacchiglione, Eugenio Zaggia ha dato il via alla premiazione del concorso per le scuole “Colori e voci dell’acqua” all’impianto idrovoro di Santa Margherita di Codevigo. “Il concorso”, organizzato dai Consorzi di Bonifi ca Adige Euganeo e Bacchiglione, in collaborazio-ne con Legambiente (Circoli di Piove di Sacco, Padova ed Este) e con il Centro di Educazione Ambientale della Saccisica “P. Borella” ”si è concluso con un ottimo risultato, sia in termini di partecipazione che di qualità dei lavori presentati” – ha

continuato il presidente.40 scuole del territorio coinvolte in

un progetto di educazione ambientale che ha visto più di 1000 bambini e ragazzi, sotto la guida di 50 insegnanti, lavorare durante l’anno scola-stico intorno al tema dell’acqua realiz-zando visite guidate presso l’Oasi di Ca’ di Mezzo (Codevigo) e gli impianti idrovo-ri dei comprensori Bacchiglione ed Adige Euganeo, approfondimenti in classe con esperti, esperimenti e rilievi in esterno.

Obiettivo fi nale la produzione di vi-deo, disegni, modellini, rilievi, poesie, storie che parlassero dell’acqua e della sua presenza nel territori. Più di 30 i progetti fi nali presentati ed esposti oggi

all’interno del Museo delle Idrovore, tra i quali sono stati scelti i tre fi nalisti ed i premi fi nali.

Il primo premio del valore di 1000 euro in materiale scolastico è andato alla

Scuola primaria di Ar-zerello, per il progetto “ Il fi ume dei ricordi...i ricordi del fi ume”; il secondo premio (del valore di 900 euro) è stato vinto dalla Scuo-

la secondaria di primo grado “G. Galilei” di Chioggia con il progetto “Alla scoperta dell’ambiente e del paesaggio della boni-fi ca nel territorio di Chioggia”, mentre la scuola Scuola secondaria di secondo grado I.T.G Belzoni di Padova si è aggiu-dicata il terzo premio di 800� per la rea-lizzazione del sito web belzonianamente.

wordpress.com.“Un progetto” - ha ricordato il Presi-

dente del Consorzio Adige Euganeo Anto-nio Salvan – che intendiamo continuare ed allargare anche agli altri Consorzi- per-ché crediamo molto nel lavoro di educa-zione al rispetto e alla tutela del territorio svolto dagli insegnanti nelle scuole.

La mattinata, che ha visto la partecipa-zione di moltissimi studenti e insegnanti è iniziata con l’ac-censione dei motori delle pompe idrovore risalenti agli anni ‘30 e con una visita guidata che ha portato tutti i visitatori alla scoperta del mondo della bonifi ca di ieri e di oggi.

In questa giornata di festa, che non si

è voluta sospendere proprio per ribadire la necessità di continuare a lavorare insieme tra enti nella formazione e nell’educazio-ne, si è tenuto un lungo e commovente minuto di silenzio per Melissa e le ragaz-ze ferite nel vergognoso attentato che ha colpito l’istituto Morvillo – Falcone di Brindisi. “Continuiamo con i nostri

lavori“ ha sottolinea-to Paola Fontana di Legambiente Scuola e Formazione – di-cendo con i fatti che la scuola è uno spazio importante, da curare

e far crescere, e che le associazioni che sono qui oggi e i Consorzi di Bonifi ca con-tinueranno ad investirci e a crederci. Con questo minuto di silenzio vogliamo dire no a qualsiasi forma di violenza!”.

Il concorso il collaborazione con Legambienteha appassionato studenti di ogni età e scuola

Iniziativa dei Consorzi di Bonifi ca Coinvolti oltre mille ragazzi di 40 scuole

Acqua, voci e coloriper un bene prezioso

I ragazzi delle scuole premiate a Santa Margherita di Codevigo

Al terzo postogli studenti dell’istituto Belzoni di Padovaper il sito internet

Primo premio alla primaria di Arzerello (Piove) il secondo alle medie di Chioggia

di Manuel Glauco Matetich

13Cultura provinciale

Con l’arrivo dell’estate i giardini cittadini tornano ad ospitare iniziative, rasse-gne, spettacoli e concerti che animano

le serate estive sotto le stelle. Meta privile-giata di chi resta in città è ormai da qualche anno l’Arena Romana con la sua kermesse, che si riconferma come il più lungo ed ar-ticolato contenitore di eventi culturali della città, con spettacoli teatrali, musicali e com’è consuetudine, cinema-tografi ci. Imperdibili e variagate saranno le pro-poste culturali, con un programma che si pro-trae fi no a settembre, all’insegna della qualità, nella location “open air” del sito monumen-tale più suggestivo della città, l’Arena Roma-na e nel riscoperto Teatro Giardino di Palazzo Zuckermann. Una tradizione che si rinnova grazie al lavoro dell’Ass. Promovies che ha come sempre accuratamente selezionato le migliori pellicole della stagione: dai fi lm vincitori ai Festival, alle opere più ricercate

e d’autore senza dimenticare le commedie ed il cinema italiano. Ancora una volta il pro-gramma estivo di “Arena Romana Estate” si presenta come un contenitore culturale a disposizione della città, in grado di soddisfare le aspettative e le esigenze di tutti.

Il Cinema all’aperto su grande scher-mo sarà come sempre grande protagonista in Arena. La selezione è accurata con un

programma tutto da seguire: verranno presentate le opere selezionate ai festival internazionali e pre-miate alla notte degli Oscar, i titoli d’essai

e le proposte d’autore, i grandi fi lm della stagione, dalle commedie ai fi lm d’azione e di genere, fi no alle ultimissime novità in prima visione. Non mancheranno le serate speciali con anteprime, incontri con registi e maratone con proiezioni non-stop dal tra-monto all’alba. Un’occasione per recuperare tutti i titoli che durante i mesi invernali ci si è

lasciati sfuggire, in un’atmosfera suggestiva e unica.

Tra le serate da non perdere l’omaggio alla splendida e indimenticabile Marilyn Mon-roe a cinquant’anni dalla sua scomparsa, in programma per il 5 agosto e, come ormai da tradizione, il 14 agosto torna la 17° Marato-na Cinematografi ca di Ferragosto.

Ma non c’è solo il cinema: venerdì 20 luglio ad animare la serata ci sarà uno dei comici più amati dai veneti – e non solo, Natalino balasso, in scena con “Stand Up Ba-lasso”, uno spettacolo da stand up comedian americano anni ’70, senza fronzoli.

Il comico di Porto Tolle raccoglie in que-sto spettacolo pezzi, monologhi e tirate co-miche dei suoi ultimi 10 anni sui palcoscenici di tutt’Italia: dallo spettacolo “Ercole in Po-lesine” (del 2004) con l’irresistibile lettura dell’«Odissea» , allo spettacolo “La tosa e lo storione” (del 2007), con il pezzo cult del ritorno sulla terra (in Polesine) di San Pietro e Cristo, e fi no all’ormai celebre monologo scioglilingua sulla differenza tra i “sumeri se-miti” e i “sumeri non semiti”, la risata è as-sicurata. Non c’è nessun fi lo conduttore, non c’è una storia, c’è tanta comicità, si tratta infatti di uno spettacolo “da ridere”.

All’Arena Romana i migliori fi lm della stagione, con anteprimee serate speciali monografi che

Le proposte Dal cinema al teatro, il programma di appuntamenti fi no a settembre

A Padova lunga estate di eventi

Natalino Balasso sarà a Padova il 20 luglio

Nuovo allestimento per le sale egizie dei Musei civici patavini: numerosi oggetti in precedenza conservati nei

depositi sono ora esposti in vetrina, nuovi e aggiornati sono gli apparati didascalici e i pannelli esplicativi. Ma la vera novità è l’apparato multimediale dedicato alla fi gura di Giovanni Battista Belzoni, famoso cittadino padovano, cui si devono le più importanti scoperte nelle terre d’Egitto, allestito grazie al contiributo del Lions Club. Attraverso un monitor touch-screen, è possibile al visitatore addentrarsi nei segreti delle esplorazioni di Belzoni in Egitto e in Nubia, un mondo che all’inizio dell’Ottocento era ancora in gran parte sconosciuto agli Europei. Inoltre, è pos-sibile leggere i carteggi di Belzoni con la sua famiglia e con le autorità, anche padovane, e scorrere le pagine del Narrative, opera da lui scritta e pubblicata nel 1820 a Londra, e sfogliarne i disegni che la corredavano.

MUSEI CIVICI

L.O.

Cambiano voltole sale egizie

Il museo degli Eremitani

L’iniziativa. L’obiettivo è far rinascere uno dei simboli della città medievale

Cinquantamila fi rme per salvare il Ca-stello Carrarese: Padova chiama a rac-colta i suoi cittadini per far rinascere

uno dei simboli della Padova medievale, attraverso l’ormai celebre iniziativa del Fai - Fondo Ambiente Italiano, “I Luoghi del cuore”.

Nell’ambito del censimento nazionale promosso ogni anno per segnalare un luogo unico a cui si tiene particolarmente, che si vuole vedere protetto e tutelato per sem-pre, Fai-Delegazione di Padova e l’Assesso-rato alla Cultura hanno ritenuto di attivare una grande raccolta fi rme per un bene forte-mente evocativo e simbolico ed espressivo dell’identità più profonda della nostra città come il Castello Carrarese.

Fatta costruire nel 1374 dal principe di Padova Francesco settimo dei Carrara, la struttura difensiva perse il suo valore stra-tegico durante il dominio della Repubblica di Venezia, e fu impiegata, nelle epoche successive, per diversi usi (osservatorio astronomico, prigione, ecc.).

In particolare il Castello ha avuto fun-zione di prigione fi no al secondo dopoguer-ra e tuttora l’Amministrazione carceraria padovana ha alcuni uffi ci in piazza Castel-lo. Attualmente si trova in fase di risana-mento, sia della struttura esterna che degli

affreschi interni: l’obiettivo dell’iniziativa lanciata dal Fai di Padova congiuntamente all’assessorato alla cultura è proprio quello di riuscire ad ottenere un fi nanziamento per il restauro degli affreschi della Sala del Ve-lario, un’importante tassello dell’intervento complessivo di recupero della struttura.

Per raggiungere i primi posti della clas-sifi ca e ottenere un fi nanziamento cospicuo da Banca Intesa San Paolo – partnership Fai nell’iniziativa – si dovranno però racco-

gliere almeno 50-60mila fi rme. L’appello, dunque, è quello di dare il proprio contri-buto seguendo le istruzioni che vengono fornite dal sito www.iluoghidelcuore.it.

Un passo verso il riappropriarsi della città di uno dei suoi luoghi simbolo, che potrà diventare, una volta terminati i lavori di restauro, un’importante polo culturale cittadino attraverso una serie di progetti ed iniziative pensate per far vivere nuovamen-te i suoi spazi dai padovani.

Castello Carrarese di Padova“luogo del cuore” da salvare

L’imponente complesso del Castello Carrarese in centro città

L.O.

EVENTI E MOSTRE

STORIE DI JAZZ A VILLA BARBIERIQuarta edizione per la rassegna Storie di jazz - notti d’estate: tutti i giovedì sera fi no al 26 luglio nel giardino estivo di Villa Barbieri, dal jazz alla musica soul, dal gospel alla bossa nova, dal tango argentino al fl amenco, otto appuntamenti da non perdere con spettacoli di musica e danza ad ingresso gratuito. Storie di jazz propone un cartellone, curato dal direttore artistico Maurizio Camardi, con spettacoli che spaziano da un genere all’altro incontrando il gusto di ogni tipo di pubblico, portando nel locale padovano sia artisti internazionali sia giovani emergenti.

RASSEGNA “THE LAST TYCOON”Torna con l’estate un altro punto di riferimento per gli amanti del cinema: l’edizione 2012 della rassegna cinematografi ca estiva proposta dal circolo The Last Tycoon, evento dedicato agli appassionati del grande scehrmo più esigenti, che quest’anno avrà luogo nei giardini dell’Istituto Barbarigo. Il programma 2012, sempre essenzial-mente d’essai, spazia con maggiore libertà ideativa, cercando di inquadrare la stagione cinematografi ca appena trascorsa secondo sguardi squisitamente cinefi li. Numerosi e tutti di sicuro successo i titoli in cartellone.

ARTE CONTEMPORANEAAlla Galleria laRinascente, fi no al 26 agosto, in esposi-zione “Città di Padova: presenze dell’arte contempora-nea nel Triveneto”, una mostra che si propone di poter aprire un nuovo fronte dell’ arte contemporanea nel Veneto nel tentativo di far rinascere un percorso nuovo della Triveneta d’Arte che ha visto Padova protagonista dagli anni Venti. L’associazione Città di Padova in fun-zione della sua storicità, ha posto l’istanza e coinvolto la partecipazione degli artisti, trovando motivazione e consenso di adesione.

a cura di Laura Organte

Il 20 luglio salesul palcoscenicoNatalino Balassocon il suo nuovospettacolo

di Laura Organte

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Page 25: La Piazza di Padova ovest - 2012giu n84

12 Mondo scuola

“L’acqua è vita, e i Consorzi di bonifi ca che che ogni giorno la-vorano per garantire la sicurezza

del territorio si impegnano affi nché i ra-gazzi e i bambini conoscano la ricchezza di questa risorsa e l’importanza della sua tutela”. Con queste parole il presidente del Consorzio Bacchiglione, Eugenio Zaggia ha dato il via alla premiazione del concorso per le scuole “Colori e voci dell’acqua” all’impianto idrovoro di Santa Margherita di Codevigo. “Il concorso”, organizzato dai Consorzi di Bonifi ca Adige Euganeo e Bacchiglione, in collaborazio-ne con Legambiente (Circoli di Piove di Sacco, Padova ed Este) e con il Centro di Educazione Ambientale della Saccisica “P. Borella” ”si è concluso con un ottimo risultato, sia in termini di partecipazione che di qualità dei lavori presentati” – ha

continuato il presidente.40 scuole del territorio coinvolte in

un progetto di educazione ambientale che ha visto più di 1000 bambini e ragazzi, sotto la guida di 50 insegnanti, lavorare durante l’anno scola-stico intorno al tema dell’acqua realiz-zando visite guidate presso l’Oasi di Ca’ di Mezzo (Codevigo) e gli impianti idrovo-ri dei comprensori Bacchiglione ed Adige Euganeo, approfondimenti in classe con esperti, esperimenti e rilievi in esterno.

Obiettivo fi nale la produzione di vi-deo, disegni, modellini, rilievi, poesie, storie che parlassero dell’acqua e della sua presenza nel territori. Più di 30 i progetti fi nali presentati ed esposti oggi

all’interno del Museo delle Idrovore, tra i quali sono stati scelti i tre fi nalisti ed i premi fi nali.

Il primo premio del valore di 1000 euro in materiale scolastico è andato alla

Scuola primaria di Ar-zerello, per il progetto “ Il fi ume dei ricordi...i ricordi del fi ume”; il secondo premio (del valore di 900 euro) è stato vinto dalla Scuo-

la secondaria di primo grado “G. Galilei” di Chioggia con il progetto “Alla scoperta dell’ambiente e del paesaggio della boni-fi ca nel territorio di Chioggia”, mentre la scuola Scuola secondaria di secondo grado I.T.G Belzoni di Padova si è aggiu-dicata il terzo premio di 800� per la rea-lizzazione del sito web belzonianamente.

wordpress.com.“Un progetto” - ha ricordato il Presi-

dente del Consorzio Adige Euganeo Anto-nio Salvan – che intendiamo continuare ed allargare anche agli altri Consorzi- per-ché crediamo molto nel lavoro di educa-zione al rispetto e alla tutela del territorio svolto dagli insegnanti nelle scuole.

La mattinata, che ha visto la partecipa-zione di moltissimi studenti e insegnanti è iniziata con l’ac-censione dei motori delle pompe idrovore risalenti agli anni ‘30 e con una visita guidata che ha portato tutti i visitatori alla scoperta del mondo della bonifi ca di ieri e di oggi.

In questa giornata di festa, che non si

è voluta sospendere proprio per ribadire la necessità di continuare a lavorare insieme tra enti nella formazione e nell’educazio-ne, si è tenuto un lungo e commovente minuto di silenzio per Melissa e le ragaz-ze ferite nel vergognoso attentato che ha colpito l’istituto Morvillo – Falcone di Brindisi. “Continuiamo con i nostri

lavori“ ha sottolinea-to Paola Fontana di Legambiente Scuola e Formazione – di-cendo con i fatti che la scuola è uno spazio importante, da curare

e far crescere, e che le associazioni che sono qui oggi e i Consorzi di Bonifi ca con-tinueranno ad investirci e a crederci. Con questo minuto di silenzio vogliamo dire no a qualsiasi forma di violenza!”.

Il concorso il collaborazione con Legambienteha appassionato studenti di ogni età e scuola

Iniziativa dei Consorzi di Bonifi ca Coinvolti oltre mille ragazzi di 40 scuole

Acqua, voci e coloriper un bene prezioso

I ragazzi delle scuole premiate a Santa Margherita di Codevigo

Al terzo postogli studenti dell’istituto Belzoni di Padovaper il sito internet

Primo premio alla primaria di Arzerello (Piove) il secondo alle medie di Chioggia

di Manuel Glauco Matetich

13Cultura provinciale

Con l’arrivo dell’estate i giardini cittadini tornano ad ospitare iniziative, rasse-gne, spettacoli e concerti che animano

le serate estive sotto le stelle. Meta privile-giata di chi resta in città è ormai da qualche anno l’Arena Romana con la sua kermesse, che si riconferma come il più lungo ed ar-ticolato contenitore di eventi culturali della città, con spettacoli teatrali, musicali e com’è consuetudine, cinema-tografi ci. Imperdibili e variagate saranno le pro-poste culturali, con un programma che si pro-trae fi no a settembre, all’insegna della qualità, nella location “open air” del sito monumen-tale più suggestivo della città, l’Arena Roma-na e nel riscoperto Teatro Giardino di Palazzo Zuckermann. Una tradizione che si rinnova grazie al lavoro dell’Ass. Promovies che ha come sempre accuratamente selezionato le migliori pellicole della stagione: dai fi lm vincitori ai Festival, alle opere più ricercate

e d’autore senza dimenticare le commedie ed il cinema italiano. Ancora una volta il pro-gramma estivo di “Arena Romana Estate” si presenta come un contenitore culturale a disposizione della città, in grado di soddisfare le aspettative e le esigenze di tutti.

Il Cinema all’aperto su grande scher-mo sarà come sempre grande protagonista in Arena. La selezione è accurata con un

programma tutto da seguire: verranno presentate le opere selezionate ai festival internazionali e pre-miate alla notte degli Oscar, i titoli d’essai

e le proposte d’autore, i grandi fi lm della stagione, dalle commedie ai fi lm d’azione e di genere, fi no alle ultimissime novità in prima visione. Non mancheranno le serate speciali con anteprime, incontri con registi e maratone con proiezioni non-stop dal tra-monto all’alba. Un’occasione per recuperare tutti i titoli che durante i mesi invernali ci si è

lasciati sfuggire, in un’atmosfera suggestiva e unica.

Tra le serate da non perdere l’omaggio alla splendida e indimenticabile Marilyn Mon-roe a cinquant’anni dalla sua scomparsa, in programma per il 5 agosto e, come ormai da tradizione, il 14 agosto torna la 17° Marato-na Cinematografi ca di Ferragosto.

Ma non c’è solo il cinema: venerdì 20 luglio ad animare la serata ci sarà uno dei comici più amati dai veneti – e non solo, Natalino balasso, in scena con “Stand Up Ba-lasso”, uno spettacolo da stand up comedian americano anni ’70, senza fronzoli.

Il comico di Porto Tolle raccoglie in que-sto spettacolo pezzi, monologhi e tirate co-miche dei suoi ultimi 10 anni sui palcoscenici di tutt’Italia: dallo spettacolo “Ercole in Po-lesine” (del 2004) con l’irresistibile lettura dell’«Odissea» , allo spettacolo “La tosa e lo storione” (del 2007), con il pezzo cult del ritorno sulla terra (in Polesine) di San Pietro e Cristo, e fi no all’ormai celebre monologo scioglilingua sulla differenza tra i “sumeri se-miti” e i “sumeri non semiti”, la risata è as-sicurata. Non c’è nessun fi lo conduttore, non c’è una storia, c’è tanta comicità, si tratta infatti di uno spettacolo “da ridere”.

All’Arena Romana i migliori fi lm della stagione, con anteprimee serate speciali monografi che

Le proposte Dal cinema al teatro, il programma di appuntamenti fi no a settembre

A Padova lunga estate di eventi

Natalino Balasso sarà a Padova il 20 luglio

Nuovo allestimento per le sale egizie dei Musei civici patavini: numerosi oggetti in precedenza conservati nei

depositi sono ora esposti in vetrina, nuovi e aggiornati sono gli apparati didascalici e i pannelli esplicativi. Ma la vera novità è l’apparato multimediale dedicato alla fi gura di Giovanni Battista Belzoni, famoso cittadino padovano, cui si devono le più importanti scoperte nelle terre d’Egitto, allestito grazie al contiributo del Lions Club. Attraverso un monitor touch-screen, è possibile al visitatore addentrarsi nei segreti delle esplorazioni di Belzoni in Egitto e in Nubia, un mondo che all’inizio dell’Ottocento era ancora in gran parte sconosciuto agli Europei. Inoltre, è pos-sibile leggere i carteggi di Belzoni con la sua famiglia e con le autorità, anche padovane, e scorrere le pagine del Narrative, opera da lui scritta e pubblicata nel 1820 a Londra, e sfogliarne i disegni che la corredavano.

MUSEI CIVICI

L.O.

Cambiano voltole sale egizie

Il museo degli Eremitani

L’iniziativa. L’obiettivo è far rinascere uno dei simboli della città medievale

Cinquantamila fi rme per salvare il Ca-stello Carrarese: Padova chiama a rac-colta i suoi cittadini per far rinascere

uno dei simboli della Padova medievale, attraverso l’ormai celebre iniziativa del Fai - Fondo Ambiente Italiano, “I Luoghi del cuore”.

Nell’ambito del censimento nazionale promosso ogni anno per segnalare un luogo unico a cui si tiene particolarmente, che si vuole vedere protetto e tutelato per sem-pre, Fai-Delegazione di Padova e l’Assesso-rato alla Cultura hanno ritenuto di attivare una grande raccolta fi rme per un bene forte-mente evocativo e simbolico ed espressivo dell’identità più profonda della nostra città come il Castello Carrarese.

Fatta costruire nel 1374 dal principe di Padova Francesco settimo dei Carrara, la struttura difensiva perse il suo valore stra-tegico durante il dominio della Repubblica di Venezia, e fu impiegata, nelle epoche successive, per diversi usi (osservatorio astronomico, prigione, ecc.).

In particolare il Castello ha avuto fun-zione di prigione fi no al secondo dopoguer-ra e tuttora l’Amministrazione carceraria padovana ha alcuni uffi ci in piazza Castel-lo. Attualmente si trova in fase di risana-mento, sia della struttura esterna che degli

affreschi interni: l’obiettivo dell’iniziativa lanciata dal Fai di Padova congiuntamente all’assessorato alla cultura è proprio quello di riuscire ad ottenere un fi nanziamento per il restauro degli affreschi della Sala del Ve-lario, un’importante tassello dell’intervento complessivo di recupero della struttura.

Per raggiungere i primi posti della clas-sifi ca e ottenere un fi nanziamento cospicuo da Banca Intesa San Paolo – partnership Fai nell’iniziativa – si dovranno però racco-

gliere almeno 50-60mila fi rme. L’appello, dunque, è quello di dare il proprio contri-buto seguendo le istruzioni che vengono fornite dal sito www.iluoghidelcuore.it.

Un passo verso il riappropriarsi della città di uno dei suoi luoghi simbolo, che potrà diventare, una volta terminati i lavori di restauro, un’importante polo culturale cittadino attraverso una serie di progetti ed iniziative pensate per far vivere nuovamen-te i suoi spazi dai padovani.

Castello Carrarese di Padova“luogo del cuore” da salvare

L’imponente complesso del Castello Carrarese in centro città

L.O.

EVENTI E MOSTRE

STORIE DI JAZZ A VILLA BARBIERIQuarta edizione per la rassegna Storie di jazz - notti d’estate: tutti i giovedì sera fi no al 26 luglio nel giardino estivo di Villa Barbieri, dal jazz alla musica soul, dal gospel alla bossa nova, dal tango argentino al fl amenco, otto appuntamenti da non perdere con spettacoli di musica e danza ad ingresso gratuito. Storie di jazz propone un cartellone, curato dal direttore artistico Maurizio Camardi, con spettacoli che spaziano da un genere all’altro incontrando il gusto di ogni tipo di pubblico, portando nel locale padovano sia artisti internazionali sia giovani emergenti.

RASSEGNA “THE LAST TYCOON”Torna con l’estate un altro punto di riferimento per gli amanti del cinema: l’edizione 2012 della rassegna cinematografi ca estiva proposta dal circolo The Last Tycoon, evento dedicato agli appassionati del grande scehrmo più esigenti, che quest’anno avrà luogo nei giardini dell’Istituto Barbarigo. Il programma 2012, sempre essenzial-mente d’essai, spazia con maggiore libertà ideativa, cercando di inquadrare la stagione cinematografi ca appena trascorsa secondo sguardi squisitamente cinefi li. Numerosi e tutti di sicuro successo i titoli in cartellone.

ARTE CONTEMPORANEAAlla Galleria laRinascente, fi no al 26 agosto, in esposi-zione “Città di Padova: presenze dell’arte contempora-nea nel Triveneto”, una mostra che si propone di poter aprire un nuovo fronte dell’ arte contemporanea nel Veneto nel tentativo di far rinascere un percorso nuovo della Triveneta d’Arte che ha visto Padova protagonista dagli anni Venti. L’associazione Città di Padova in fun-zione della sua storicità, ha posto l’istanza e coinvolto la partecipazione degli artisti, trovando motivazione e consenso di adesione.

a cura di Laura Organte

Il 20 luglio salesul palcoscenicoNatalino Balassocon il suo nuovospettacolo

di Laura Organte

232323Cultura provinciale

Page 26: La Piazza di Padova ovest - 2012giu n84

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IL VENETOin PRIMO PIANO

Il Carroccio veneto sceglie Tosi e cerca di voltare pagi-na dopo la batosta degli scandali e quella delle urne. La primavera “horribilis” della Lega si chiude con la

consacrazione del sindaco di Verona, Flavio Tosi “l’ere-tico” di rito maroniano. Per molti è la fi ne di un’epoca anche l’esito della votazione: il fatto che Tosi abbia vinto con “appena” il 57 per cento delle preferenze contro il 43 per cento dello sfi dante, l’ex sindaco di Cit-tadella Massimo Bitonci, conferma che è fi nita l’epoca delle investiture plebiscitare e del consenso granitico nei confronti del “capo”. Dopo 15 anni dunque nel Vene-to la Lega, guidata dal trevigiano Gian Paolo Gobbo, cambia pelle e trova un nuovo assetto, nella speranza di recuperare rapidamente il terreno perduto in questi mesi segnati per lo più dagli scandali “lombardi” ma anche dalle sconfi tte elettorali casalinghe. Non è un caso perciò che i protagonisti di questa nuova stagione siano proprio Tosi e Bitonci: due giovani amministratori di lungo corso, entrambi con un forte carisma personale che va oltre la militanza di partito, entrambi con una personalità e un’identità che catalizza consensi e “fa notizia”.

Accanto a loro Luca Zaia, che da presidente della Regione ha cercato di mantenere una certa equidistanza istituzionale, anche per non compromettere mosse fu-ture. E proprio il vittorioso Tosi elogia Zaia, “un grande governatore”. Il neo segretario del Carroccio Veneto promette “meno slogan, meno proclami e più lavoro sul territorio. E’ da qui che dobbiamo ripartire: dobbiamo essere un pò meno ro-mani, visto che dal governo abbia-mo preso solo fregature, e ripartire dalla nostra gente e dalla nostra terra”.

Quanto alla segreteria nazionale della Lega la scelta è scontata: “È normale che ci sia un ricambio negli organi del movimento e ci sia un nuovo segretario federale. - aggiunge Tosi - Deve essere il migliore, quello che crea più consenso e ha credibilità. E quindi questa fi gura è Maroni”. Quanto al governo Monti confermata la linea dell’opposizione: “E’ il governo peggiore della storia, una squadra di burocrati strapagati. Diffi cile, a questo punto, allearci con chi lo sostiene. Quindi la scel-

ta migliore, se si deciderà di presentarci, è quantomeno andare da soli”.

Bitonci non può fare a meno di osservare che “ha vinto Golia, ma Davide ha tenuto la posizione. Tosi ha avuto l’appoggio di Maroni, io no. Tosi ha avuto più di

un mese per preparare la sua can-didatura, io solo una settimana. Oa continuerò a lavorare alla mia idea di Lega, fortemente autonomista, che rivendichi la sua specifi cità, all’interno di una confederazione di movimenti. Noi siamo veneti abbia-

mo una storia e una cultura che i lombardi ci invidiano e che merita maggiore riconoscimento”.

Maurizio Conte, segretario del Carroccio padovano nonché assessore regionale, guarda al prossimo futuro. “Riscrivere la seconda parte della storia del Carroccio non sarà di certo cosa facile, l’elettorato ed i Veneti hanno la giusta dose di buon senso per capire che le torbide questioni degli ultimi mesi hanno riguardato solo poche persone e non il movimento. Da qui la Lega sta cominciando un percorso nuovo, certo è che una terza

chance alle urne non verrà concessa. Flavio Tosi coagula attorno a sé la Liga Veneta, qualche mugugno è norma-le nel post congresso, ma gli iscritti veneti sono certo arriveranno alla condivisione delle linee del nuovo se-gretario per poter raggiungere l’obiettivo federalista. La credibilità si costruisce sugli uomini e sui programmi. Il Governatore Zaia e lo stesso Tosi, in fatto di gradimento, ne sono la prova, ed è partendo dagli amministratori che lavorano sodo e con abnegazione per il proprio territorio che la sfi da per questa “Lega 2.0”, la Lega partecipata e delle scelte collegiali, ha inizio”. La deputata Paola Goisis si sofferma invece sulle conseguenze del voto, che defi nisce una “vittoria amara”.

“Ci troviamo di fronte ad un partito diviso a metà, ben lungi dal riconoscere un plebiscito a Tosi. Conside-rando che la candidatura di Massimo Bitonci è stata co-struita in pochissimo tempo, il risultato del gruppo Bos-siano è ottimo. E’ indubbio che i giovani hanno auto una parte importante in questo risultato e che hanno votato Tosi riponendo in un speranze ed aspettative di tanti tipi: il tempo dirà se le promesse fatte per avere l’appoggio dei giovani, poi potranno essere anche mantenute”.

di Nicola Stievano

In Veneto debutta la Lega 2.0 nel segno di Flavio Tosi

Prima la manifestazione dei sindaci dell’Anci Veneto a Venezia, poi quella della Lega Nord a Verona: tutti contro l’Imu, vista come l’ennesima mazzata sulle

tasche delle famiglie e delle imprese. Per la verità i sindaci non sono riusciti a portare in

laguna molti colleghi così come il Carroccio mantiene po-sizioni contrastanti sulla tassazione degli immobili.

Eppure l’Imu, pagata la prima rata, continua a tenere banco sulla scena politica ed è destinata a condizionare le scelte degli amministratori locali. Dal consigliere regio-

nale dell’Italia dei Valori, Antonino Pipitone, lancia una proposta.

“L’Imu andrebbe rivista in chiave “patrimoniale”, esentando completamente il pagamento per la prima casa e valutando delle soluzioni legate al reddito per la tassazione sulla seconda abitazione: si potrebbe ag-ganciarla alla soglia di reddito per l’esenzione del ticket sanitario.

Per quanto riguarda la seconda casa - continua Pipi-tone - è giusto pagarci una qualche imposta, ma vanno

valutate con più attenzione le variabili. Molto spesso la seconda casa non è affatto indice

di lusso, ma soltanto il risultato dei sacrifi ci di una vita, come può essere il caso di un appartamento acquista-to per i fi gli, oppure di un’eredità lasciata dai genitori a persone che di sicuro ricche non sono, ma che subiscono questa Imu come un balzello iniquo”.

“Sommamente spropositato - conclude Pipitone - si ri-vela infi ne per chi lavora la campagna. Per terreni agricoli, capannoni e rimesse, l’Imu è una stangata micidiale”.

TUTTI CONTRO L’IMU PIPITONE (IDV): TASSA DA RIVEDERE IN CHIAVE “PATRIMONIALE”

Il Carroccio vuole voltare pagina dopo gli scandali e le sberle elettorali. Il neo segretario: “Ripartiamo dal territorio”

“Dobbiamo essere un po’ meno romani, visto che dalla capitale arrivano solo fregature”

Antonino Pipitone

7Il Veneto in primo piano

In Veneto esplode il fenomeno del Movi-mento 5 Stelle, guidato a livello nazionale dal comico Beppe Grillo che si autodefi nisce

il “megafono“ del Movimento. Il movimento dagli ultimi sondaggi di giugno è accreditato in tutta Italia circa al 20%. Nella nostra regio-ne dei risultati li ha già ottenuti nelle recenti amministrative, ha portato a casa la vittoria in due comuni: Sarego in provincia di Vicenza e Mira in provincia di Venezia. Comuni che si aggiungono ai due dell’Emilia Romagna e cioè Parma e Comacchio. In provincia di Ve-nezia la sorpresa per la vittoria a Mira è stata grandissima. Questa cittadina di 40 mila abi-tanti che si trova nella rinomata zona della Riviera del Brenta, è stata per decenni una

roccaforte del centrosinistra. L’amministrazio-ne uscente guidata da Michele Carpinetti (del Pd e sindacalista della Cgil) forte di un 43 % dei consensi pensava di avere vita facile e vincere agevolmente al secondo turno contro un giovane come Alvise Maniero, 26 anni stu-dente universitario del Movimento 5 Stelle, che partiva da poco più del 17,5%. Le previsioni invece sono state com-pletamente ribaltate dal vento antipartitico e anti casta che spira forte nel Triveneto. Ma-niero al secondo turno è arrivato al 52,2% con 8102 voti, e ha lasciato Carpinetti al palo

e cioè a poco più del 43 % che aveva preso al primo turno. La scossa che ha colpito Mira da sempre enclave rossa nel Veneto bianco è epocale. Qui il centrosinistra ha sempre go-

vernato dal dopoguerra in poi con il Pci prima e il Pds, Ds, Pd dopo. La giunta è stata presenta-ta prima del voto dallo stesso Beppe Grillo e dal sindaco Alvise Ma-

niero e in consiglio comunale con il Movimen-to 5 Stelle, si è assistito anche ad un ricam-bio generazionale sono comparsi ragazzi di 18- 25 anni privi di ogni esperienza politica. Il primo sindaco “grillino d’Italia” era stato

eletto con il sistema del turno unico in Veneto quindici giorni prima a Sarego in provincia di Vicenza. Si tratta di Roberto Castiglion, un ingegnere di 32 anni, eletto nel suo comune con 1.045 voti superando di un soffi o, venti voti, il secondo piazzato. Il neo sindaco eletto con il 35,2% dei consensi non ha affrontato il ballottaggio essendo Sarego un comune sotto i 15 mila abitanti. I risultati di Parma , Mira , Comacchio e Sarego sono stati salutati da Beppe Grillo e dal suo staff come “un fatto epocale”. “La gente delle solite facce espres-sione dei partiti – ha detto il comico genove-se – non ne può più. Con questi successi del Movimento 5 Stelle, i cittadini senza soldi si sono autofi nanziati e hanno votato se stessi”.

di Alessandro Abbadir

La sorpresa Un partito al 20% e che in Veneto ha già vinto

La ribalta del Movimento 5 Stelle

”Un fatto epocale, i cittadini scaricano i partiti e votano se stessi”

PRIMI ATTI

Consigli comunali on line, telecamere per riprendere i lavori e tanto tanto risparmio con tagli consistenti a quello che viene considerato uno spreco. Sono queste le carat-teristiche delle prime azioni amministrative dei grillini nei comuni in cui governano in

Veneto. Il “Movimento 5 Stelle” ha assunto poi anche una posizione fortemente contraria alle grandi opere e allo sviluppo edilizio e delle aree industriali ritenuti nocivi per salute ed ambiente. Alle enunciazioni di principio, però si sono frapposti fi n da subito ostacoli reali legati a diffi coltà di bilancio. E così ad esempio a Mira è stato varato un bilancio che prevede l’imu per la prima casa al 4,4 per mille, quello per la seconda all’8,2 per mille.

Dalle promesse in campagna elettorale dovevano restare ai minimi almeno per la prima casa e cioè al 4 per mille. E si è assistito anche ad un aumento dell’addizionale Irpef. I nuovi amministratori locali eletti in tutti e 4 i comuni del nord Italia, hanno registrato delle diffi coltà a completare le giunte. Tutti però hanno ribadito di agire indipendentemente da eventuali direttive di Beppe Grillo, che rappresenta a loro avviso solo un traino, un megafono e non un soggetto che dà ordini e programmi alle realtà locali, che agiscono in base alle esigenze dei rispettivi territori.

CONSIGLI ON LINE, TAGLI E TASSE

A.A.

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IL VENETOin PRIMO PIANO

Il Carroccio veneto sceglie Tosi e cerca di voltare pagi-na dopo la batosta degli scandali e quella delle urne. La primavera “horribilis” della Lega si chiude con la

consacrazione del sindaco di Verona, Flavio Tosi “l’ere-tico” di rito maroniano. Per molti è la fi ne di un’epoca anche l’esito della votazione: il fatto che Tosi abbia vinto con “appena” il 57 per cento delle preferenze contro il 43 per cento dello sfi dante, l’ex sindaco di Cit-tadella Massimo Bitonci, conferma che è fi nita l’epoca delle investiture plebiscitare e del consenso granitico nei confronti del “capo”. Dopo 15 anni dunque nel Vene-to la Lega, guidata dal trevigiano Gian Paolo Gobbo, cambia pelle e trova un nuovo assetto, nella speranza di recuperare rapidamente il terreno perduto in questi mesi segnati per lo più dagli scandali “lombardi” ma anche dalle sconfi tte elettorali casalinghe. Non è un caso perciò che i protagonisti di questa nuova stagione siano proprio Tosi e Bitonci: due giovani amministratori di lungo corso, entrambi con un forte carisma personale che va oltre la militanza di partito, entrambi con una personalità e un’identità che catalizza consensi e “fa notizia”.

Accanto a loro Luca Zaia, che da presidente della Regione ha cercato di mantenere una certa equidistanza istituzionale, anche per non compromettere mosse fu-ture. E proprio il vittorioso Tosi elogia Zaia, “un grande governatore”. Il neo segretario del Carroccio Veneto promette “meno slogan, meno proclami e più lavoro sul territorio. E’ da qui che dobbiamo ripartire: dobbiamo essere un pò meno ro-mani, visto che dal governo abbia-mo preso solo fregature, e ripartire dalla nostra gente e dalla nostra terra”.

Quanto alla segreteria nazionale della Lega la scelta è scontata: “È normale che ci sia un ricambio negli organi del movimento e ci sia un nuovo segretario federale. - aggiunge Tosi - Deve essere il migliore, quello che crea più consenso e ha credibilità. E quindi questa fi gura è Maroni”. Quanto al governo Monti confermata la linea dell’opposizione: “E’ il governo peggiore della storia, una squadra di burocrati strapagati. Diffi cile, a questo punto, allearci con chi lo sostiene. Quindi la scel-

ta migliore, se si deciderà di presentarci, è quantomeno andare da soli”.

Bitonci non può fare a meno di osservare che “ha vinto Golia, ma Davide ha tenuto la posizione. Tosi ha avuto l’appoggio di Maroni, io no. Tosi ha avuto più di

un mese per preparare la sua can-didatura, io solo una settimana. Oa continuerò a lavorare alla mia idea di Lega, fortemente autonomista, che rivendichi la sua specifi cità, all’interno di una confederazione di movimenti. Noi siamo veneti abbia-

mo una storia e una cultura che i lombardi ci invidiano e che merita maggiore riconoscimento”.

Maurizio Conte, segretario del Carroccio padovano nonché assessore regionale, guarda al prossimo futuro. “Riscrivere la seconda parte della storia del Carroccio non sarà di certo cosa facile, l’elettorato ed i Veneti hanno la giusta dose di buon senso per capire che le torbide questioni degli ultimi mesi hanno riguardato solo poche persone e non il movimento. Da qui la Lega sta cominciando un percorso nuovo, certo è che una terza

chance alle urne non verrà concessa. Flavio Tosi coagula attorno a sé la Liga Veneta, qualche mugugno è norma-le nel post congresso, ma gli iscritti veneti sono certo arriveranno alla condivisione delle linee del nuovo se-gretario per poter raggiungere l’obiettivo federalista. La credibilità si costruisce sugli uomini e sui programmi. Il Governatore Zaia e lo stesso Tosi, in fatto di gradimento, ne sono la prova, ed è partendo dagli amministratori che lavorano sodo e con abnegazione per il proprio territorio che la sfi da per questa “Lega 2.0”, la Lega partecipata e delle scelte collegiali, ha inizio”. La deputata Paola Goisis si sofferma invece sulle conseguenze del voto, che defi nisce una “vittoria amara”.

“Ci troviamo di fronte ad un partito diviso a metà, ben lungi dal riconoscere un plebiscito a Tosi. Conside-rando che la candidatura di Massimo Bitonci è stata co-struita in pochissimo tempo, il risultato del gruppo Bos-siano è ottimo. E’ indubbio che i giovani hanno auto una parte importante in questo risultato e che hanno votato Tosi riponendo in un speranze ed aspettative di tanti tipi: il tempo dirà se le promesse fatte per avere l’appoggio dei giovani, poi potranno essere anche mantenute”.

di Nicola Stievano

In Veneto debutta la Lega 2.0 nel segno di Flavio Tosi

Prima la manifestazione dei sindaci dell’Anci Veneto a Venezia, poi quella della Lega Nord a Verona: tutti contro l’Imu, vista come l’ennesima mazzata sulle

tasche delle famiglie e delle imprese. Per la verità i sindaci non sono riusciti a portare in

laguna molti colleghi così come il Carroccio mantiene po-sizioni contrastanti sulla tassazione degli immobili.

Eppure l’Imu, pagata la prima rata, continua a tenere banco sulla scena politica ed è destinata a condizionare le scelte degli amministratori locali. Dal consigliere regio-

nale dell’Italia dei Valori, Antonino Pipitone, lancia una proposta.

“L’Imu andrebbe rivista in chiave “patrimoniale”, esentando completamente il pagamento per la prima casa e valutando delle soluzioni legate al reddito per la tassazione sulla seconda abitazione: si potrebbe ag-ganciarla alla soglia di reddito per l’esenzione del ticket sanitario.

Per quanto riguarda la seconda casa - continua Pipi-tone - è giusto pagarci una qualche imposta, ma vanno

valutate con più attenzione le variabili. Molto spesso la seconda casa non è affatto indice

di lusso, ma soltanto il risultato dei sacrifi ci di una vita, come può essere il caso di un appartamento acquista-to per i fi gli, oppure di un’eredità lasciata dai genitori a persone che di sicuro ricche non sono, ma che subiscono questa Imu come un balzello iniquo”.

“Sommamente spropositato - conclude Pipitone - si ri-vela infi ne per chi lavora la campagna. Per terreni agricoli, capannoni e rimesse, l’Imu è una stangata micidiale”.

TUTTI CONTRO L’IMU PIPITONE (IDV): TASSA DA RIVEDERE IN CHIAVE “PATRIMONIALE”

Il Carroccio vuole voltare pagina dopo gli scandali e le sberle elettorali. Il neo segretario: “Ripartiamo dal territorio”

“Dobbiamo essere un po’ meno romani, visto che dalla capitale arrivano solo fregature”

Antonino Pipitone

7Il Veneto in primo piano

In Veneto esplode il fenomeno del Movi-mento 5 Stelle, guidato a livello nazionale dal comico Beppe Grillo che si autodefi nisce

il “megafono“ del Movimento. Il movimento dagli ultimi sondaggi di giugno è accreditato in tutta Italia circa al 20%. Nella nostra regio-ne dei risultati li ha già ottenuti nelle recenti amministrative, ha portato a casa la vittoria in due comuni: Sarego in provincia di Vicenza e Mira in provincia di Venezia. Comuni che si aggiungono ai due dell’Emilia Romagna e cioè Parma e Comacchio. In provincia di Ve-nezia la sorpresa per la vittoria a Mira è stata grandissima. Questa cittadina di 40 mila abi-tanti che si trova nella rinomata zona della Riviera del Brenta, è stata per decenni una

roccaforte del centrosinistra. L’amministrazio-ne uscente guidata da Michele Carpinetti (del Pd e sindacalista della Cgil) forte di un 43 % dei consensi pensava di avere vita facile e vincere agevolmente al secondo turno contro un giovane come Alvise Maniero, 26 anni stu-dente universitario del Movimento 5 Stelle, che partiva da poco più del 17,5%. Le previsioni invece sono state com-pletamente ribaltate dal vento antipartitico e anti casta che spira forte nel Triveneto. Ma-niero al secondo turno è arrivato al 52,2% con 8102 voti, e ha lasciato Carpinetti al palo

e cioè a poco più del 43 % che aveva preso al primo turno. La scossa che ha colpito Mira da sempre enclave rossa nel Veneto bianco è epocale. Qui il centrosinistra ha sempre go-

vernato dal dopoguerra in poi con il Pci prima e il Pds, Ds, Pd dopo. La giunta è stata presenta-ta prima del voto dallo stesso Beppe Grillo e dal sindaco Alvise Ma-

niero e in consiglio comunale con il Movimen-to 5 Stelle, si è assistito anche ad un ricam-bio generazionale sono comparsi ragazzi di 18- 25 anni privi di ogni esperienza politica. Il primo sindaco “grillino d’Italia” era stato

eletto con il sistema del turno unico in Veneto quindici giorni prima a Sarego in provincia di Vicenza. Si tratta di Roberto Castiglion, un ingegnere di 32 anni, eletto nel suo comune con 1.045 voti superando di un soffi o, venti voti, il secondo piazzato. Il neo sindaco eletto con il 35,2% dei consensi non ha affrontato il ballottaggio essendo Sarego un comune sotto i 15 mila abitanti. I risultati di Parma , Mira , Comacchio e Sarego sono stati salutati da Beppe Grillo e dal suo staff come “un fatto epocale”. “La gente delle solite facce espres-sione dei partiti – ha detto il comico genove-se – non ne può più. Con questi successi del Movimento 5 Stelle, i cittadini senza soldi si sono autofi nanziati e hanno votato se stessi”.

di Alessandro Abbadir

La sorpresa Un partito al 20% e che in Veneto ha già vinto

La ribalta del Movimento 5 Stelle

”Un fatto epocale, i cittadini scaricano i partiti e votano se stessi”

PRIMI ATTI

Consigli comunali on line, telecamere per riprendere i lavori e tanto tanto risparmio con tagli consistenti a quello che viene considerato uno spreco. Sono queste le carat-teristiche delle prime azioni amministrative dei grillini nei comuni in cui governano in

Veneto. Il “Movimento 5 Stelle” ha assunto poi anche una posizione fortemente contraria alle grandi opere e allo sviluppo edilizio e delle aree industriali ritenuti nocivi per salute ed ambiente. Alle enunciazioni di principio, però si sono frapposti fi n da subito ostacoli reali legati a diffi coltà di bilancio. E così ad esempio a Mira è stato varato un bilancio che prevede l’imu per la prima casa al 4,4 per mille, quello per la seconda all’8,2 per mille.

Dalle promesse in campagna elettorale dovevano restare ai minimi almeno per la prima casa e cioè al 4 per mille. E si è assistito anche ad un aumento dell’addizionale Irpef. I nuovi amministratori locali eletti in tutti e 4 i comuni del nord Italia, hanno registrato delle diffi coltà a completare le giunte. Tutti però hanno ribadito di agire indipendentemente da eventuali direttive di Beppe Grillo, che rappresenta a loro avviso solo un traino, un megafono e non un soggetto che dà ordini e programmi alle realtà locali, che agiscono in base alle esigenze dei rispettivi territori.

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Page 28: La Piazza di Padova ovest - 2012giu n84

8 Il Veneto in primo piano

Il terremoto in Emilia Romagna, del 20 e poi quello del 29 maggio scorso e tutte le scosse successive, il cosiddetto sciame si-

smico, che hanno portato distruzione, lutti e seminato paura tra la popolazione. Potrebbe sembrare un evento eccezionale e far pen-sare ad un periodo di emergenza terremoti, ma in realtà non è così.

“Con una media di 1000 morti/anno in Italia dall’Unità ad oggi e di 80mila morti l’anno nel mondo negli ultimi dieci anni, i terremoti sono il più sanguinoso fenomeno geologico su scala globale. Di eventi grandi (magnitudo 7) ne abbiamo almeno uno al mese sulla Terra, e uno grande come quello dell’Aquila ogni tre giorni: non è un momento di particolare emergenza terre-moti. Ma è un’emergenza culturale e di comunicazione”. Sono le parole di Giulio di Toro, professore presso il Dipartimento di Geoscienze dell’Università degli Studi di Pa-dova e ricercatore presso l’Istituto Nazionale di Geofi sica e Vulcanologia. A lui abbiamo chiesto di spiegarci le dinamiche di questo evento sismico.

Cosa sta accadendo in Emilia Ro-

magna? Come dobbiamo interpretare il presente?

“In Emilia Romagna sta accadendo qualcosa di normale: nell’Appennino i terre-moti tendono a ripetersi nelle stesse aree ad intervelli di tempo più o meno regolari.

Terremoti importanti sono quelli che hanno colpito il Ferrarese e il Modenese nel 1570-1574 e ancora nel 1624 la zona di Alfonsine. Nell’ultimo millennio, in tutto il fronte appenninico verso la Pianura Padana (Modena, Parma, Bologna, ecc.), si sono verifi cati numerosi terremoti di magnitudo mai superiore a 6. Una magnitudo, del re-sto, desunta dalle testimonianze sui danni riportati, non esistendo all’epoca una stru-mentazione e le conoscenze idonee a cal-colare l’effettiva dimensione dei terremoti.

Il tempo di ritorno di questi terremoti– cioè il tempo che trascorre tra un evento sismico e l’altro – va dai 400 ai 1000 e oltre anni. In particolare la zona colpita – alto Modenese-Ferrarese – non evidenziava terremoti importanti negli ultimi secoli.

Il 17 Novembre del 1570 un evento sismico simile a quello del 20 Maggio 2012

colpì il Ferrarese. Nei tre anni successivi si registrarono numerosi terremoti avvertiti dalla popolazione. Tuttavia, questi eventi interessarono in gran parte la zona a oriente di Ferrara, a differenza di questa volta in cui il sisma ha colpito principalmente l’area occidentale. Questo dal mio punto di vista non è sorprendente: le sequenze che inte-ressano l’Appennino hanno un’evoluzione complessa nello spazio e nel tempo.

E’ questo è un bene, da un certo punto di vista. Questa sequenza di terremoti che ha investito l’area a ovest di Ferrara, verso il Modenese ha interessato una fascia lunga circa 70 km. Se si fosse rotta la faglia in un unico terremoto avremmo avuto un evento sismico di magnitudo 7. Una volta che la se-quenza ha avuto inizio, più terremoti piccoli, per fortuna, liberano energia in più eventi.

E’ dunque tipico dell’Appennino: non un evento gigantesco ma sequenze che durano a lungo”.

Lo scorso 9 giugno in Veneto è stata avvertita una scossa di terremoto di ma-gnitudo 4.5 tra le province di Belluno, Treviso e, in Friuli, Pordenone. Sono due

terremoti da mettere in relazione quello dell’Emilia e quello delle Prealpi Venete?

“Il nostro territorio è sismico e il terre-moto nelle Prealpi venete di magnitudo 4.5 rientra nella normale attività sismica che interessa il Nord Est. Non è da mettere in relazione con quanto è accaduto in Emilia Romagna, sebbene possa essere collocato nel movimento complessivo che interessa la Pianura Padana spinta dall’Africa verso nord”.

E’ possibile prevedere i terremoti?“Nonostante le conoscenze sulla fi sica

dei terremoti siano cresciute notevolmente negli anni, gli studiosi non hanno ad oggi un metodo robusto per prevedere i terremoti.

Innanzitutto bisogna distinguere tra

previsione deterministica e quella proba-bilistica. Nel primo caso si può dire con certezza il luogo, la data e la dimensione del terremoto; nel secondo caso invece ci si riferisce alle probabilità che quanto è stato previsto accada. La previsione scientifi ca è di tipo probabilistico.

E’ lo stesso meccanismo delle previsioni meteo. Così come per il tempo, così anche per i terremoti, gli scienziati possono fare solo previsioni probabilistiche, la differenza è che nel caso del meteo l’attendibilità delle previsioni per il giorno successivo è del 90 per cento, per i terremoti, nella migliore del-le ipotesi, si arriva all’1 per cento. La nostra unica difesa è costruire bene rispettando scrupolosamente la legge”.

di Ornella Jovane

E’ tipico dell’Appennino - spiega lo studioso - non un evento sismico gigantesco ma sequenze che possono durare a lungo

L’intervista Giulio Di Toro professore del Dipartimento di Geoscienze all’Università di Padova

Non siamo di fronte ad una emergenza terremoto

Il terremoto ha scosso la terra ma anche l’animo delle perso-ne, a maggior ragione in questo periodo di grande incertezza e di crisi socioeconomica in cui già si fa fatica a trovare un

rassicurante equilibrio.“Il terremoto - spiega lo psicologo e psicoterapeuta Lino

Busato - è un’esperienza traumatica che ha una ripercussione emotiva molto importante. Entra nella vita delle persone con violenza e all’improvviso, precludendo qualsiasi possibilità di reazione”.

La sensazione di sentirsi mancare la terra sotto i piedi non si riduce soltanto ad un limite fi sico ma diventa anche trauma psicologico. “Il fatto di avere i piedi per terra è rassicurante. La terra è contatto, è madre, certezza, equilibrio. Non avere più il controllo del punto fermo su cui si poggia diventa un’esperienza traumatica che si memorizza, rimane dentro le persone che la subiscono e cammina sotto pelle”.

“La gamma delle emozioni conseguenti - prosegue lo specialista - è ricca: dalla paura alla rabbia, dal senso di impotenza per gli eventi che non si possono controllare all’angoscia, all’ansia. Talvolta a distanza di tempo può accadere di rivivere - attraverso rapidi fl ash back - gli stessi stati d’animo. Non vi sono motivazioni che riportano all’e-sperienza traumatica, sono istanti in cui ci si allontana dalla realtà”.

La sequenza ripetuta delle scosse ha ulteriormente peggiorato la situazione. “La gente vive in uno stato di previgilanza, con la paura di tornare ad avere paura”, una si-tuazione che contribuisce a minare qualsiasi ricerca di un equilibrio. “Qualunque evento, anche banale, - specifi ca lo psicologo - come ad esempio un rumore improvviso o una scossa lieve fa rivivere la stessa angoscia del terremoto”.

Eppure, nonostante le diffi coltà, l’atteggiamento prevalente del popolo emiliano è stato quello di non arrendersi, di voler guardare avanti per ricostruire. “E’ la resilienza - spiega ancora Busato - che spinge a tirare fuori delle energie insperate, insospettate per ricostruire laddove è stato distrutto. Tendenzialmente non siamo fragili, possiamo vivere dei periodi di fragilità, ma spesso la forza della vita - per fortuna - prende il sopravvento”.

C’è infi ne l’aspetto della solidarietà che ha spinto molte persone, singoli, associazio-ni, gruppi, oltre ai volontari della Protezione civile - questi ultimi più di 4mila uomini e donne impegnati in questi mesi -, a portare il proprio contributo.

“Scatta un meccanismo - conclude - per cui ci si identifi ca con chi soffre e si fi nisce per condividerne le emozioni. Da spettatori si diventa non di rado attori impegnati in prima persona facendosi coinvolgere più attivamente. Anche perché spesso fare del bene fa stare meglio non solo chi lo riceve ma anche chi offre il proprio aiuto”.

Il trauma della terra che manca sotto i piediLE RICADUTE PSICOLOGICHE DEL TERREMOTO

Il professor Giulio Di Toro

Lino Busato

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8 Il Veneto in primo piano

Il terremoto in Emilia Romagna, del 20 e poi quello del 29 maggio scorso e tutte le scosse successive, il cosiddetto sciame si-

smico, che hanno portato distruzione, lutti e seminato paura tra la popolazione. Potrebbe sembrare un evento eccezionale e far pen-sare ad un periodo di emergenza terremoti, ma in realtà non è così.

“Con una media di 1000 morti/anno in Italia dall’Unità ad oggi e di 80mila morti l’anno nel mondo negli ultimi dieci anni, i terremoti sono il più sanguinoso fenomeno geologico su scala globale. Di eventi grandi (magnitudo 7) ne abbiamo almeno uno al mese sulla Terra, e uno grande come quello dell’Aquila ogni tre giorni: non è un momento di particolare emergenza terre-moti. Ma è un’emergenza culturale e di comunicazione”. Sono le parole di Giulio di Toro, professore presso il Dipartimento di Geoscienze dell’Università degli Studi di Pa-dova e ricercatore presso l’Istituto Nazionale di Geofi sica e Vulcanologia. A lui abbiamo chiesto di spiegarci le dinamiche di questo evento sismico.

Cosa sta accadendo in Emilia Ro-

magna? Come dobbiamo interpretare il presente?

“In Emilia Romagna sta accadendo qualcosa di normale: nell’Appennino i terre-moti tendono a ripetersi nelle stesse aree ad intervelli di tempo più o meno regolari.

Terremoti importanti sono quelli che hanno colpito il Ferrarese e il Modenese nel 1570-1574 e ancora nel 1624 la zona di Alfonsine. Nell’ultimo millennio, in tutto il fronte appenninico verso la Pianura Padana (Modena, Parma, Bologna, ecc.), si sono verifi cati numerosi terremoti di magnitudo mai superiore a 6. Una magnitudo, del re-sto, desunta dalle testimonianze sui danni riportati, non esistendo all’epoca una stru-mentazione e le conoscenze idonee a cal-colare l’effettiva dimensione dei terremoti.

Il tempo di ritorno di questi terremoti– cioè il tempo che trascorre tra un evento sismico e l’altro – va dai 400 ai 1000 e oltre anni. In particolare la zona colpita – alto Modenese-Ferrarese – non evidenziava terremoti importanti negli ultimi secoli.

Il 17 Novembre del 1570 un evento sismico simile a quello del 20 Maggio 2012

colpì il Ferrarese. Nei tre anni successivi si registrarono numerosi terremoti avvertiti dalla popolazione. Tuttavia, questi eventi interessarono in gran parte la zona a oriente di Ferrara, a differenza di questa volta in cui il sisma ha colpito principalmente l’area occidentale. Questo dal mio punto di vista non è sorprendente: le sequenze che inte-ressano l’Appennino hanno un’evoluzione complessa nello spazio e nel tempo.

E’ questo è un bene, da un certo punto di vista. Questa sequenza di terremoti che ha investito l’area a ovest di Ferrara, verso il Modenese ha interessato una fascia lunga circa 70 km. Se si fosse rotta la faglia in un unico terremoto avremmo avuto un evento sismico di magnitudo 7. Una volta che la se-quenza ha avuto inizio, più terremoti piccoli, per fortuna, liberano energia in più eventi.

E’ dunque tipico dell’Appennino: non un evento gigantesco ma sequenze che durano a lungo”.

Lo scorso 9 giugno in Veneto è stata avvertita una scossa di terremoto di ma-gnitudo 4.5 tra le province di Belluno, Treviso e, in Friuli, Pordenone. Sono due

terremoti da mettere in relazione quello dell’Emilia e quello delle Prealpi Venete?

“Il nostro territorio è sismico e il terre-moto nelle Prealpi venete di magnitudo 4.5 rientra nella normale attività sismica che interessa il Nord Est. Non è da mettere in relazione con quanto è accaduto in Emilia Romagna, sebbene possa essere collocato nel movimento complessivo che interessa la Pianura Padana spinta dall’Africa verso nord”.

E’ possibile prevedere i terremoti?“Nonostante le conoscenze sulla fi sica

dei terremoti siano cresciute notevolmente negli anni, gli studiosi non hanno ad oggi un metodo robusto per prevedere i terremoti.

Innanzitutto bisogna distinguere tra

previsione deterministica e quella proba-bilistica. Nel primo caso si può dire con certezza il luogo, la data e la dimensione del terremoto; nel secondo caso invece ci si riferisce alle probabilità che quanto è stato previsto accada. La previsione scientifi ca è di tipo probabilistico.

E’ lo stesso meccanismo delle previsioni meteo. Così come per il tempo, così anche per i terremoti, gli scienziati possono fare solo previsioni probabilistiche, la differenza è che nel caso del meteo l’attendibilità delle previsioni per il giorno successivo è del 90 per cento, per i terremoti, nella migliore del-le ipotesi, si arriva all’1 per cento. La nostra unica difesa è costruire bene rispettando scrupolosamente la legge”.

di Ornella Jovane

E’ tipico dell’Appennino - spiega lo studioso - non un evento sismico gigantesco ma sequenze che possono durare a lungo

L’intervista Giulio Di Toro professore del Dipartimento di Geoscienze all’Università di Padova

Non siamo di fronte ad una emergenza terremoto

Il terremoto ha scosso la terra ma anche l’animo delle perso-ne, a maggior ragione in questo periodo di grande incertezza e di crisi socioeconomica in cui già si fa fatica a trovare un

rassicurante equilibrio.“Il terremoto - spiega lo psicologo e psicoterapeuta Lino

Busato - è un’esperienza traumatica che ha una ripercussione emotiva molto importante. Entra nella vita delle persone con violenza e all’improvviso, precludendo qualsiasi possibilità di reazione”.

La sensazione di sentirsi mancare la terra sotto i piedi non si riduce soltanto ad un limite fi sico ma diventa anche trauma psicologico. “Il fatto di avere i piedi per terra è rassicurante. La terra è contatto, è madre, certezza, equilibrio. Non avere più il controllo del punto fermo su cui si poggia diventa un’esperienza traumatica che si memorizza, rimane dentro le persone che la subiscono e cammina sotto pelle”.

“La gamma delle emozioni conseguenti - prosegue lo specialista - è ricca: dalla paura alla rabbia, dal senso di impotenza per gli eventi che non si possono controllare all’angoscia, all’ansia. Talvolta a distanza di tempo può accadere di rivivere - attraverso rapidi fl ash back - gli stessi stati d’animo. Non vi sono motivazioni che riportano all’e-sperienza traumatica, sono istanti in cui ci si allontana dalla realtà”.

La sequenza ripetuta delle scosse ha ulteriormente peggiorato la situazione. “La gente vive in uno stato di previgilanza, con la paura di tornare ad avere paura”, una si-tuazione che contribuisce a minare qualsiasi ricerca di un equilibrio. “Qualunque evento, anche banale, - specifi ca lo psicologo - come ad esempio un rumore improvviso o una scossa lieve fa rivivere la stessa angoscia del terremoto”.

Eppure, nonostante le diffi coltà, l’atteggiamento prevalente del popolo emiliano è stato quello di non arrendersi, di voler guardare avanti per ricostruire. “E’ la resilienza - spiega ancora Busato - che spinge a tirare fuori delle energie insperate, insospettate per ricostruire laddove è stato distrutto. Tendenzialmente non siamo fragili, possiamo vivere dei periodi di fragilità, ma spesso la forza della vita - per fortuna - prende il sopravvento”.

C’è infi ne l’aspetto della solidarietà che ha spinto molte persone, singoli, associazio-ni, gruppi, oltre ai volontari della Protezione civile - questi ultimi più di 4mila uomini e donne impegnati in questi mesi -, a portare il proprio contributo.

“Scatta un meccanismo - conclude - per cui ci si identifi ca con chi soffre e si fi nisce per condividerne le emozioni. Da spettatori si diventa non di rado attori impegnati in prima persona facendosi coinvolgere più attivamente. Anche perché spesso fare del bene fa stare meglio non solo chi lo riceve ma anche chi offre il proprio aiuto”.

Il trauma della terra che manca sotto i piediLE RICADUTE PSICOLOGICHE DEL TERREMOTO

Il professor Giulio Di Toro

Lino Busato

O.J.

Page 30: La Piazza di Padova ovest - 2012giu n84

10 Intorno a noi

Fino a pochi anni fa era quasi un’uto-pia, o comunque un’impresa degna di un racconto d’avventura, affrontare

un periodo di vacanza con gli amici a quat-tro zampe al seguito. Fatta esclusione per qualche campeggio, abitazioni private con giardino in affi tto e poche altre soluzioni, portare in vacanza il cane signifi cava drib-blare una serie infi nita di divieti e affrontare incognite che potevano nascondere diffi col-tà e delusioni. Meglio allora “rassegnarsi” a lasciare Fido a qualche parente o amico, oppure farlo ospitare in una pensione per cani.

Oggi invece la vacanza in compagnia degli animali non è più un tabù anzi, la lista dei luoghi in cui gli amici a quattro zampe sono i benvenuti si fa sempre più lunga e arriva a comprendere anche zone fi nora severamente “off limits”. Ad esempio le spiagge. Giusto un anno fa a Jesolo ha aperto i battenti “bau bau beach”, un trat-to di arenile in cui i cani non solo possono sedersi sotto l’ombrellone ma anche fare il bagno in compagnia dei loro padroni. Ov-viamente a condizioni ben precise, affi nché non si creino spiacevoli inconvenienti. Stan-do alle reazioni dei clienti l’iniziativa fun-ziona, basta solamente rispettare le regole fi ssate dai gestori affi nché tutto proceda per il meglio. Ad esempio ricordarsi del collare antipulci e della museruola, fare attenzione ai bisogni fi siologici ed essere pronti ad in-tervenire tempestivamente. In acqua posso-no entrare non più di cinque cani per volta e per non più di 30 minuti. Naturalmente devono essere sempre accompagnati. Ma non c’è solo il bagno. Per il relax ecco i “lettini dog” di varie taglie e le doccette per il risciacquo, ma anche percorsi agilty,

la pineta con zona relax e persino una sorta di ginnastica leggera. Anche altre località balneari venete si sono attrezzate con spazi in cui i cani sono i benvenuti, a dimostra-zione di un’attenzione sempre più marcata nei confronti di chi sceglie di non lasciare gli amici animali a casa nemmeno quando è in vacanza. A questo proposito la Rete è una miniera di informazioni, almeno per un primo orientamento. Numerosi siti internet forniscono infatti indirizzi di strutture in cui è possibile soggiornare e anche interessanti consigli utili. Conviene sempre però contat-tare di persona la struttura scelta e verifi ca-re con i proprietari - gestori le modalità di accoglienza per i cani e il regolamento, pro-prio per evitare spiacevoli fraintendimenti una volta arrivati a destinazione. Non man-cano i forum on line dove i padroni dei cani si scambiano consigli ed esperienze sulla vacanza. Anche dalle dissaventure altri c’è

di Nicola Stievano

In Veneto sempre più numerose le strutture pronte ad accogliere anche gli amici a quattro zampe

I consigli A Jesolo “lettini dog” e percorsi agility, in rete le discussioni e lo scambio delle opinioni e di consigli

Sognando una vacanza da cani dalla spiaggia agli alberghi

Le spiagge venete si attrezzano per accogliere anche i cani

molto da imparare. “Ovviamente in una vacanza con gli

animali l’aspetto irrinunciabile è il buon senso del padrone”, racconta Franco, ve-neziano della Riviera del Brenta, che da anni viaggia in compagnia del suo pastore tedesco. “Un cane ha le sue necessità e non possiamo pretendere che si comporti in tutto e per tutto come una persona. Se ci teniamo a trascorrere insieme le vacanze dobbiamo tenere sempre ben presenti le necessità dei nostri amici a quattro zampe ed essere disposti a rinunciare ad una parte della nostra libertà, come del resto faccia-mo volentieri anche a casa”.

“Non dimentichiamo che i nostri cani devono essere sempre seguiti e accuditi”

Si chiama la “piscina di Mimmo” ed è una piscina esterna per cani, l’ unica in zona e nel Triveneto. Si

trova a Maerne di Martellago (Venezia). E’ stata inaugurata a fi ne maggio e in queste ultime settimane di gran caldo ha già avuto tantissimi accessi. La “Piscina di Mimmo” è aperta al pubblico il martedì e il venerdì dalle 15 alle 19 e il sabato e la domenica dalle 9,30 alle 13,30 e dal-le 15 alle 19. Gli accessi sono suddivisi in turni di 2 ore e potranno accedere al massimo 7-8 cani per turno. E’ allestito all’esterno oltre alla piscina per i cani an-che un idromassaggio per i padroni con ombrelloni, lettini e sdraio ed inoltre i pa-droni potranno utilizzare la piscina interna Negli orari nei quali non sarà aperta al pubblico la piscina è data ad uso gratuito ai cani dei canili di San Giuliano e Mam-ma Rosa (canili in provincia di Venezia) che hanno accolto con molto entusiasmo la proposta. “Abbiamo pensato a questa iniziativa – spiegano gli organizzatori - per poter dare un po’ di felicità anche agli amici pelosi senza una casa. Nel nostro piccolo, abbiamo voluto creare un conte-sto, che purtroppo qui in Italia scarseggia, nel quale i proprietari con i loro amici a 4 zampe possano divertirsi ma allo stesso tempo godersi un po’ di sole e di relax”. Info [email protected]

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la pineta con zona relax e persino una sorta di ginnastica leggera. Anche altre località balneari venete si sono attrezzate con spazi in cui i cani sono i benvenuti, a dimostra-zione di un’attenzione sempre più marcata nei confronti di chi sceglie di non lasciare gli amici animali a casa nemmeno quando è in vacanza. A questo proposito la Rete è una miniera di informazioni, almeno per un primo orientamento. Numerosi siti internet forniscono infatti indirizzi di strutture in cui è possibile soggiornare e anche interessanti consigli utili. Conviene sempre però contat-tare di persona la struttura scelta e verifi ca-re con i proprietari - gestori le modalità di accoglienza per i cani e il regolamento, pro-prio per evitare spiacevoli fraintendimenti una volta arrivati a destinazione. Non man-cano i forum on line dove i padroni dei cani si scambiano consigli ed esperienze sulla vacanza. Anche dalle dissaventure altri c’è

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animali l’aspetto irrinunciabile è il buon senso del padrone”, racconta Franco, ve-neziano della Riviera del Brenta, che da anni viaggia in compagnia del suo pastore tedesco. “Un cane ha le sue necessità e non possiamo pretendere che si comporti in tutto e per tutto come una persona. Se ci teniamo a trascorrere insieme le vacanze dobbiamo tenere sempre ben presenti le necessità dei nostri amici a quattro zampe ed essere disposti a rinunciare ad una parte della nostra libertà, come del resto faccia-mo volentieri anche a casa”.

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Si chiama la “piscina di Mimmo” ed è una piscina esterna per cani, l’ unica in zona e nel Triveneto. Si

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12 Cultura veneta

Ketra, al secolo Elena Pizzato, Bassanese del 1979 è un’artista poliedrica dove alla tematica del fetish c’è molto di più. Conosciuta al pubblico per i suoi ri-

chiami a corsetti e mise delle mistress, porta avanti anche una ricerca sul medium fotografi co e sul plexi. La carta dei tarocchi nr 21è l’origine della sua fi rma artistica, in una personale interpretazione mai provocatoria ma allusiva.

Cosa rappresenta per lei il fetish?“Il fetish rappresenta un’estetica accattivante e origi-

nale soprattutto per la cura dei dettagli. Mi affascina molto la perfezione e la cura del dettaglio che cerca di andare oltre. Sono creazioni stilistiche e concettuali con un gusto del gotico e del dark che assieme creano un’armonia. Ini-zialmente, sin dagli studi accademici, sono partita dall’a-nalisi della chirurgia estetica prendendo in mano materiali quali il silicone, i fi li per cucire per arrivare a una seconda pelle che è il pvc. Di conseguenza mi sono avvicinata alla dimensione fetish. Comunque la mia attrazione è puramen-te estetica”.

Che materiale utilizza e c’è un richiamo voluto a Castellani?

“Adoro Castellani perché è geniale e puro nella sua creazione dello spazio. Apprezzo anche Bonalumi con le sue estrofl essioni imponenti e forti. Per quanto riguarda i miei lavori ho utilizzato diversi materiali per le mie basi. Essendo attratta dai corpi costretti dentro guaine e dal pvc di queste mise che si utilizzano, ho cercato nell’ambiente delle mistress il materiale più adatto, ossia il pvc elasticiz-zato. Ha una grande tenuta, è lucido e ha un effetto cro-

matico e tattile che amo. Considero però maggiormente il concetto d’introfl essioni, in quanto la borchia va a incidere la gomma che è all’interno. E’ una sperimentazione oppo-sta a quanto studiato. L’effetto bombato che inserisco nelle opere parte da un amore per le imbottiture, come quelle sale particolari ad insonorizzazione zero. Sono dunque cor-pi contenuti di gomma morbida che inserisco”.

Oltre al mondo fetish eventuali nuovi orizzonti?“Ora mi sto concentrando nello studio di materiali,

quali il plexiglass e in tecniche fotografi che cogliendo det-tagli per renderli evidenti. Per esempio un pannello anche senza lacci, imbottito e borchiato abbinato a una stampa su plexi in bianco e nero. Un elemento fi gurativo unito al pannello di riferimento che creano giuste sintonie. Invece nelle bambole ho creato degli scatti, delle macro atti a evidenziare un aspetto quasi umano in un gioco tra luce e oscurità.

Le bambole sono assemblate o già precostituite? “Le bambole essendo fi gurative sono più provocatorie,

ma le guardo invece come aspetto ludico. Da bambole noiose e tradizionali con pizzi e mise classica passo alle mie aggressive, accattivanti e particolari. Operativamente

prendo le bambole tradizionali e le spoglio dandole l’aspet-to che preferisco. Cambio il modo di vederle passando da un concetto tradizionale al mio più accattivante. Scatto una foto di com’erano inizialmente e una dopo la mia elabo-razione, allegando una carta d’identità descrittiva con un ruolo e nuove passioni. Creo il vestito, il trucco e i capelli. In sintesi rappresento due lati che una persona può assumere.

di Alain Chivilò

Usa il Pvc e il plexiglass per dare vita a concetti tridimensionali mentre con le bambole indaga la personalità possibili dell’essere umano

Intervista a Ketra Al secolo Elena Pizzato, artista fetish bassanese

L’allusione ludica interpretata nell’Arte

Appuntamenti

Stiamo vivendo un periodo di completa trasfor-mazione, in cui tutto è in evoluzione e le cer-tezze di un tempo vengono quotidianamente

messe alla prova. Partendo da questa constata-zione, la Confartigianato AsoloMontebelluna ha deciso di riempire l’estate trevigiana con numerose iniziative culturali volte sia a promuovere il territorio che a creare delle occasioni per rifl ettere sul tema dal titolo “La transizione: opportunità per l’uomo e l’impresa”. Dal 24 al 29 luglio torna con questo fi l rouge il campus conosciuto con il nome di Vacanze dell’Anima. L’iniziativa si articola in sei giornate di incontri, concerti, laboratori di cucina, spettacoli ed escursioni nei Comuni di Asolo, Caerano di San Marco, Cavaso del Tomba, Maser e Monfumo, ter-re del Canova e della Duse. Il tema centrale sarà declinato nelle sue molteplici sfaccettature grazie alla presenza di ospiti come Natalino Balasso - che aprirà la manifestazione il 24 luglio rifl ettendo at-torno a “Il cambiamento, antica sfi da per l’umani-tà” - e i sindaci Flavio Tosi e Matteo Renzi, che si confronteranno attorno alle transizioni della politica (27 luglio). “La transizione” sarà argomento di ap-profondimento anche dal punto di vista scientifi co, musicale, medico, fi losofi co, economico, letterario, storico e sportivo: insieme a Balasso, Renzi e Tosi, i protagonisti saranno i biologi Gianni Tamino e Carlo Maurizio Modonesi; Filippo Faes, pianista e diretto-re d’orchestra; il saggista Maurizio Pallante; Cinzia

Scaffi di, direttrice del Centro Studi Slow Food; l’As-sociazione AriaNova, l’astrofi sico Massimo Ramel-la; e la compagnia teatrale Ortoteatro. Le giornate prevedono seminari (la mattina) e incontri ed esibi-zioni (la sera); nei pomeriggi sono programmati un “Laboratorio del Gusto” sul recupero delle antiche ricette della tradizione popolare veneta, proposto da Slow Food; e le visite guidate e le escursioni a piedi o in bicicletta nei luoghi più interessanti e inconsueti dei colli asolani, della Valcavasia e del Montello. Rimanendo in tema di cibo ma con nuovi “attori”, si segnala l’ultima tappa della rassegna Via Dei Sapori che il 31 luglio giungerà a Gaiarine nel parco della settecentesca villa veneta Riello-Pera servendo a tavola i sapori del Friuli Venezia Giulia

in una cucina che si appropria dei primi prodotti di fi ne estate. Come spiega il presidente di Via Dei Sapori Walter Filiputti “il Friuli Venezia Giulia – antico melting pot culturale, linguistico ma anche culinario tanto che molta della nostra storia è stata “mantecata” in cucina – può davvero raccontarsi attraverso le sue ricette, testimonianze incancellabi-li di incontri e scontri tra popolazioni, ma anche di convivenze e contaminazioni pacifi che. In Friuli Ve-nezia Giulia c’è un mondo ancora tutto da scoprire; quella che per secoli fu una maledizione – essere ai margini del mondo per secoli – ha poi prodotto, grazie all’impegno di questo popolo, uno scrigno dove sono gelosamente nascoste eccellenze di pri-ma grandezza”.

Terre del Canova e della DuseParlare in piena estate di

un evento che si svolge a settembre può dar

modo di pensare al famo-so motto del duo Righeira degli anni ’80, l’estate sta fi nendo, ma in realtà non è proprio così. Dal 6 al 9 set-tembre, nella zona Dogana a San Giuseppe di Treviso, si tiene la III edizione del Home Festival a ingresso gratuito. All’interno dell’evento di musica e intrattenimento, l’eclettico direttore artistico dell’Associazione Art Way, Massimo Zanta, propone un interessante percorso d’arte che si svilupperà successivamente in altre piazze d’Italia, concludendosi con una mostra espositiva fi nale: “SmartCity-SmartBarrel-SmartYoung-SmartFuture”. E proprio dalla Street Art che si co-lorerà l’atmosfera grazie ad artisti writers. Il primo supporto da “sporcare” è un telone di camion militare che partendo dalla tematica dei Beatles verrà dipinto toccando principalmente tre metafore: basta con i vecchi miti perché i giovani vogliono prendersi e costruirsi il proprio futuro, negazione della guerra e della violenza a tutti i livelli e la testa del giovane il cui pensiero è quasi sempre snobbato dalla società. Il secondo medium invece è costituito da bidoni, fi guratamente contenitori di rifi uti tossici, che diventano mezzo di comunicazione per rifi utare un futuro “sporco”. Le tematiche da sviluppare sono per esempio la connettività, l’energia, la sostenibilità aziendale, i tra-sporti, le reti, i social networks e il turismo. Dunque, gli ingredienti ci sono tutti in cui l’Arte di Strada ritorna ad assumere un ruolo meno decorativo ma di approfondimento e dibattito.

Dogana a San Giuseppe di Treviso

“BIDONI” D’ARTE

Al.Ch. V.M.B.

Alla Peggy Guggenheim di Venezia fi no al 16 settem-bre si tengono due interessanti mostre di tematiche diverse tra loro, ma unite nell’arte moderna: “Una vi-

sione interiore: Charles Seliger negli anni ‘40” e “Ciclismo, Cubo-Futurismo e la Quarta dimensione. Al Velodromo di Jean Metzinger”. Il pittore surrealista americano Charles Se-liger (1926–2009) è rappresentato da oltre trenta dipinti e disegni eseguiti tra gli anni ’42 e ’50, quindi fatti da un giovane artista che nel 1945 già espone nella galleria Art of this Century di Peggy Guggenheim a New York. La ma-trice pittorica parte dall’Espressionismo Astratto Americano per approdare al Surrealismo. In quest’ambito vi sono temi come il processo della metamorfosi e di mondi naturali non percepiti dalla capacità visiva umana come le cellule, le ossa e le scritture biologiche. La mostra vuole risaltare la capacità di Seliger d’eseguire, in giovane età, quadri originali e forti da far rifl ettere sul complesso mondo che ci circonda. La seconda mostra ruota attorno al centenario dipinto di Jean Metzinger (1883–1956) “Al Velodromo”, prima opera di carattere avanguardistico a rappresentare un evento sportivo. Il luogo è il velodromo di Roubaix e il ciclista è Charles Crupelandt vincitore della Parigi-Roubaix nel ’12. Un dipinto cubista che scompone la velocità e il ciclista all’arrivo del velodromo. A questa sono proposte opere di Boccioni, Depero, Severini, Sironi, Duchamp e modelli di biciclette dalla collezione Ivan Bonduelle, dal Museo del Ghisallo e dal designer Marco Mai-nardi.

Simbolismo e Cubismo alla Peggy Guggenheim

Cellule, ossa, biciclette ed altre cose d’arte

La giovane artista e alcune delle sue opere

Al.Ch.

Charles Seliger, Sentinel (Sentinella), 1947

30 Cultura veneta3030 Cultura veneta

Page 33: La Piazza di Padova ovest - 2012giu n84

12 Cultura veneta

Ketra, al secolo Elena Pizzato, Bassanese del 1979 è un’artista poliedrica dove alla tematica del fetish c’è molto di più. Conosciuta al pubblico per i suoi ri-

chiami a corsetti e mise delle mistress, porta avanti anche una ricerca sul medium fotografi co e sul plexi. La carta dei tarocchi nr 21è l’origine della sua fi rma artistica, in una personale interpretazione mai provocatoria ma allusiva.

Cosa rappresenta per lei il fetish?“Il fetish rappresenta un’estetica accattivante e origi-

nale soprattutto per la cura dei dettagli. Mi affascina molto la perfezione e la cura del dettaglio che cerca di andare oltre. Sono creazioni stilistiche e concettuali con un gusto del gotico e del dark che assieme creano un’armonia. Ini-zialmente, sin dagli studi accademici, sono partita dall’a-nalisi della chirurgia estetica prendendo in mano materiali quali il silicone, i fi li per cucire per arrivare a una seconda pelle che è il pvc. Di conseguenza mi sono avvicinata alla dimensione fetish. Comunque la mia attrazione è puramen-te estetica”.

Che materiale utilizza e c’è un richiamo voluto a Castellani?

“Adoro Castellani perché è geniale e puro nella sua creazione dello spazio. Apprezzo anche Bonalumi con le sue estrofl essioni imponenti e forti. Per quanto riguarda i miei lavori ho utilizzato diversi materiali per le mie basi. Essendo attratta dai corpi costretti dentro guaine e dal pvc di queste mise che si utilizzano, ho cercato nell’ambiente delle mistress il materiale più adatto, ossia il pvc elasticiz-zato. Ha una grande tenuta, è lucido e ha un effetto cro-

matico e tattile che amo. Considero però maggiormente il concetto d’introfl essioni, in quanto la borchia va a incidere la gomma che è all’interno. E’ una sperimentazione oppo-sta a quanto studiato. L’effetto bombato che inserisco nelle opere parte da un amore per le imbottiture, come quelle sale particolari ad insonorizzazione zero. Sono dunque cor-pi contenuti di gomma morbida che inserisco”.

Oltre al mondo fetish eventuali nuovi orizzonti?“Ora mi sto concentrando nello studio di materiali,

quali il plexiglass e in tecniche fotografi che cogliendo det-tagli per renderli evidenti. Per esempio un pannello anche senza lacci, imbottito e borchiato abbinato a una stampa su plexi in bianco e nero. Un elemento fi gurativo unito al pannello di riferimento che creano giuste sintonie. Invece nelle bambole ho creato degli scatti, delle macro atti a evidenziare un aspetto quasi umano in un gioco tra luce e oscurità.

Le bambole sono assemblate o già precostituite? “Le bambole essendo fi gurative sono più provocatorie,

ma le guardo invece come aspetto ludico. Da bambole noiose e tradizionali con pizzi e mise classica passo alle mie aggressive, accattivanti e particolari. Operativamente

prendo le bambole tradizionali e le spoglio dandole l’aspet-to che preferisco. Cambio il modo di vederle passando da un concetto tradizionale al mio più accattivante. Scatto una foto di com’erano inizialmente e una dopo la mia elabo-razione, allegando una carta d’identità descrittiva con un ruolo e nuove passioni. Creo il vestito, il trucco e i capelli. In sintesi rappresento due lati che una persona può assumere.

di Alain Chivilò

Usa il Pvc e il plexiglass per dare vita a concetti tridimensionali mentre con le bambole indaga la personalità possibili dell’essere umano

Intervista a Ketra Al secolo Elena Pizzato, artista fetish bassanese

L’allusione ludica interpretata nell’Arte

Appuntamenti

Stiamo vivendo un periodo di completa trasfor-mazione, in cui tutto è in evoluzione e le cer-tezze di un tempo vengono quotidianamente

messe alla prova. Partendo da questa constata-zione, la Confartigianato AsoloMontebelluna ha deciso di riempire l’estate trevigiana con numerose iniziative culturali volte sia a promuovere il territorio che a creare delle occasioni per rifl ettere sul tema dal titolo “La transizione: opportunità per l’uomo e l’impresa”. Dal 24 al 29 luglio torna con questo fi l rouge il campus conosciuto con il nome di Vacanze dell’Anima. L’iniziativa si articola in sei giornate di incontri, concerti, laboratori di cucina, spettacoli ed escursioni nei Comuni di Asolo, Caerano di San Marco, Cavaso del Tomba, Maser e Monfumo, ter-re del Canova e della Duse. Il tema centrale sarà declinato nelle sue molteplici sfaccettature grazie alla presenza di ospiti come Natalino Balasso - che aprirà la manifestazione il 24 luglio rifl ettendo at-torno a “Il cambiamento, antica sfi da per l’umani-tà” - e i sindaci Flavio Tosi e Matteo Renzi, che si confronteranno attorno alle transizioni della politica (27 luglio). “La transizione” sarà argomento di ap-profondimento anche dal punto di vista scientifi co, musicale, medico, fi losofi co, economico, letterario, storico e sportivo: insieme a Balasso, Renzi e Tosi, i protagonisti saranno i biologi Gianni Tamino e Carlo Maurizio Modonesi; Filippo Faes, pianista e diretto-re d’orchestra; il saggista Maurizio Pallante; Cinzia

Scaffi di, direttrice del Centro Studi Slow Food; l’As-sociazione AriaNova, l’astrofi sico Massimo Ramel-la; e la compagnia teatrale Ortoteatro. Le giornate prevedono seminari (la mattina) e incontri ed esibi-zioni (la sera); nei pomeriggi sono programmati un “Laboratorio del Gusto” sul recupero delle antiche ricette della tradizione popolare veneta, proposto da Slow Food; e le visite guidate e le escursioni a piedi o in bicicletta nei luoghi più interessanti e inconsueti dei colli asolani, della Valcavasia e del Montello. Rimanendo in tema di cibo ma con nuovi “attori”, si segnala l’ultima tappa della rassegna Via Dei Sapori che il 31 luglio giungerà a Gaiarine nel parco della settecentesca villa veneta Riello-Pera servendo a tavola i sapori del Friuli Venezia Giulia

in una cucina che si appropria dei primi prodotti di fi ne estate. Come spiega il presidente di Via Dei Sapori Walter Filiputti “il Friuli Venezia Giulia – antico melting pot culturale, linguistico ma anche culinario tanto che molta della nostra storia è stata “mantecata” in cucina – può davvero raccontarsi attraverso le sue ricette, testimonianze incancellabi-li di incontri e scontri tra popolazioni, ma anche di convivenze e contaminazioni pacifi che. In Friuli Ve-nezia Giulia c’è un mondo ancora tutto da scoprire; quella che per secoli fu una maledizione – essere ai margini del mondo per secoli – ha poi prodotto, grazie all’impegno di questo popolo, uno scrigno dove sono gelosamente nascoste eccellenze di pri-ma grandezza”.

Terre del Canova e della DuseParlare in piena estate di

un evento che si svolge a settembre può dar

modo di pensare al famo-so motto del duo Righeira degli anni ’80, l’estate sta fi nendo, ma in realtà non è proprio così. Dal 6 al 9 set-tembre, nella zona Dogana a San Giuseppe di Treviso, si tiene la III edizione del Home Festival a ingresso gratuito. All’interno dell’evento di musica e intrattenimento, l’eclettico direttore artistico dell’Associazione Art Way, Massimo Zanta, propone un interessante percorso d’arte che si svilupperà successivamente in altre piazze d’Italia, concludendosi con una mostra espositiva fi nale: “SmartCity-SmartBarrel-SmartYoung-SmartFuture”. E proprio dalla Street Art che si co-lorerà l’atmosfera grazie ad artisti writers. Il primo supporto da “sporcare” è un telone di camion militare che partendo dalla tematica dei Beatles verrà dipinto toccando principalmente tre metafore: basta con i vecchi miti perché i giovani vogliono prendersi e costruirsi il proprio futuro, negazione della guerra e della violenza a tutti i livelli e la testa del giovane il cui pensiero è quasi sempre snobbato dalla società. Il secondo medium invece è costituito da bidoni, fi guratamente contenitori di rifi uti tossici, che diventano mezzo di comunicazione per rifi utare un futuro “sporco”. Le tematiche da sviluppare sono per esempio la connettività, l’energia, la sostenibilità aziendale, i tra-sporti, le reti, i social networks e il turismo. Dunque, gli ingredienti ci sono tutti in cui l’Arte di Strada ritorna ad assumere un ruolo meno decorativo ma di approfondimento e dibattito.

Dogana a San Giuseppe di Treviso

“BIDONI” D’ARTE

Al.Ch. V.M.B.

Alla Peggy Guggenheim di Venezia fi no al 16 settem-bre si tengono due interessanti mostre di tematiche diverse tra loro, ma unite nell’arte moderna: “Una vi-

sione interiore: Charles Seliger negli anni ‘40” e “Ciclismo, Cubo-Futurismo e la Quarta dimensione. Al Velodromo di Jean Metzinger”. Il pittore surrealista americano Charles Se-liger (1926–2009) è rappresentato da oltre trenta dipinti e disegni eseguiti tra gli anni ’42 e ’50, quindi fatti da un giovane artista che nel 1945 già espone nella galleria Art of this Century di Peggy Guggenheim a New York. La ma-trice pittorica parte dall’Espressionismo Astratto Americano per approdare al Surrealismo. In quest’ambito vi sono temi come il processo della metamorfosi e di mondi naturali non percepiti dalla capacità visiva umana come le cellule, le ossa e le scritture biologiche. La mostra vuole risaltare la capacità di Seliger d’eseguire, in giovane età, quadri originali e forti da far rifl ettere sul complesso mondo che ci circonda. La seconda mostra ruota attorno al centenario dipinto di Jean Metzinger (1883–1956) “Al Velodromo”, prima opera di carattere avanguardistico a rappresentare un evento sportivo. Il luogo è il velodromo di Roubaix e il ciclista è Charles Crupelandt vincitore della Parigi-Roubaix nel ’12. Un dipinto cubista che scompone la velocità e il ciclista all’arrivo del velodromo. A questa sono proposte opere di Boccioni, Depero, Severini, Sironi, Duchamp e modelli di biciclette dalla collezione Ivan Bonduelle, dal Museo del Ghisallo e dal designer Marco Mai-nardi.

Simbolismo e Cubismo alla Peggy Guggenheim

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Page 34: La Piazza di Padova ovest - 2012giu n84

DA CHE PARTE GIRA L’ECONOMIA

E' ora di guardare oltre la porta di casa

Sarò lieto di rispondere alle vostre domande inviate all’indirizzo [email protected]

Leggo quotidianamente gli articoli riguardanti il settore delle costruzioni o dei servizi. Talvolta sono interessanti ed appropriati, più spesso non sono un sistema di comunicazione per rendere pubbliche le diffi coltà del settore, ma per cercare dei colpevoli. Si sente dire che è colpa delle banche, della crisi, dei patti di stabilità, della concorrenza sleale, della globalizzazione. Anche, ma non solo. Poi solitamente si leggono le parti su quanto questa o quella organizzazione hanno fatto per i loro associati o iscritti, ma anche per trovare delle scuse su di una situazione che pare non avere apparentemente vie d’uscita. Ho un grande amico che dice spesso che bisogna guardare il mondo, in questo caso il mercato, con occhi e prospettive diverse per poterne cogliere le opportunità in modo nuovo e diverso. Tutto nasce da un nuovo modo di porsi nel mercato degli operatori, con concezioni di marketing innovative, con la costituzione di gruppi di imprese serie, il cui unico fi ne non sia un’azione predatoria. Ne è scaturito che mentre molte aziende falliscono o sono costrette a ritirarsi dal mercato, con quei risvolti drammatici che purtroppo conosciamo, alcune proprio per i modelli che offrono sono state contattate per

partecipare all’estero in programmi e progetti per costruire strutture, infrastrutture, organizzare ed erogare servizi. Quel modo di pensare ed agire, oltre ad essere stato notato anche qui, è stato notato e valutato positivamente da quelle strutture che propongono azioni all’estero, a cominciare dai paesi del bacino del mediterraneo fi no ai Balcani. Sono passati dalla cultura del saper fare a quella del conoscere e proporre. Competenza, qualità, versatilità, agilità, logistica e grandi capacità nel problem solving sono cose che non passano inosservate in paesi che pretendono questi requisiti per poter lavorare con loro. Avevamo un primato mondiale nel settore delle costruzioni che ci invidiavano tutti e che abbiamo perduto non solo per la concorrenza, ma anche e soprattutto per incapacità innovativa imprenditoriale. Hanno aggiunto anche la produzione, la formazione, le consulenze ed i servizi complementari. Stanno faticosamente risalendo la china in un contesto di concorrenza molto più forte di noi ed in un momento di forte contrattura del mercato a causa della crisi fi nanziaria. I fatti ed i risultati, perché sono quelli che contano, gli dicono che sono sulla strada giusta. Aver costruito una

struttura organizzata in quel modo non deve essere stato facile. Mancano la cultura nel settore imprenditoriale e la capacità di farla funzionare in un contesto produttivo polverizzato all’inverosimile, a volte sleale e che non trova un minimo di unità aggregativa per lavorare insieme se non per speculazione, fi nalizzato unicamente a produrre utile a discapito di qualcun altro. E’ come pescare a strascico. Peschi ma distruggi tutto. Per non parlare della incapacità interlocutoria o di proporre modelli organizzativi ed imprenditoriali nuovi. Ma ce la stanno facendo. I nostri concorrenti in un simile panorama hanno avuto facilmente la meglio, allontanandoci da un mercato che invece non vuole assolutamente questo. Anche perché le loro banche, a differenza delle nostre svolgono, azioni commerciali partecipando al business ed al rischio, fi nanziando in buona parte i progetti e gli investimenti. Da noi no. Il sistema Italia non esiste e non va oltre le dichiarazioni di intenti. Quindi? Hanno coraggiosamente azzerato tutto, imposto un cambiamento di mentalità, organizzato dei modelli imprenditoriali ed aziendali nuovi, invertito la rotta e siamo ripartiti. Organizzazione, coordinamento, sinergie, disciplina imprenditoriale e qualità

morali ci hanno permesso di conseguire questi obiettivi. E’ stata costruita una nuova base sociale ed imprenditoriale per lavorare insieme, provocando una quasi svolta epocale nel settore facendo uscire molti dalla mentalità da bottegaio di paese, per riuscire a far ripartire i piani di sviluppo. E ci stanno riuscendo. La crescita interna passa di sicuro attraverso il rilancio delle esportazioni, non solo del manifatturiero, ma anche attraverso quello delle costruzioni e dei servizi per andare alla riconquista dei mercati perduti e nell’inserimento di quelli nuovi. Il tutto in un panorama come quello italiano, affl itto da nanismo imprenditoriale e bancario non solo per dimensioni, ma anche soprattutto per cultura. Tutti avanti da soli, in disordine e possibilmente in ritardo. Siamo dietro a Francia, Inghilterra, Germania ed ora anche ai Turchi. E’ ora di guardare oltre la porta di casa e riprenderci il posto che meritiamo…

A cura di Lorenzo Sartiè

Lorenzo Sartiè

32 I nostri esperti3232 I nostri esperti

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Music CompanyAssociazione di Promozione Sociale Ricreativa CulturaleCell. +39 333 6506899 - [email protected]

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con la collaborazione del Comune di Cavarzere

Assessorato allo sport e al tempo libero

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VENERDÌ SABATO DOMENICA 15

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APERTURA AL PUBBLICO ORE 18.00 APERTURA AL PUBBLICO ORE 18.00

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SPETTACOLO DIDANZA ORIENTALE

con LAURA ANDREOTTI

13 14APERTURA AL PUBBLICO ORE 12.00

AUGUSTO DAYGIORNATA IN MEMORIA

DI AUGUSTO E DANTE

PRESIEDERÀ LA MANIFESTAZIONE

ROSANNA FANTUZZIwww.augustoperlavita.it

OSPITE DELL’EVENTOSALVATORE RANIERI

IL CANTANTE DELLA SOLIDARIETÀ

ORE 17.30

SEGNALI CAOTICI

ORE 18.30

MERCANTI E SERVI

ORE 19.30

ORADARIA

ORE 21.00

AIRONI NERI &STATUS SYMBOL

TUTTE LE SERE STAND GASTRONOMICOINFO: andrea 333.6506899

Parte dell’incasso della manifestazione sarà devolutoin beneficenza all’Associazione “Augusto per la vita”

DOMENICA 15: BIGLIETTO INGRESSO € 7,00 (BAMBINI INGRESSO GRATUITO)

La piazza 270x167_Layout 1 19/06/12 13:57 Pagina 1

Page 35: La Piazza di Padova ovest - 2012giu n84

DA CHE PARTE GIRA L’ECONOMIA

E' ora di guardare oltre la porta di casa

Sarò lieto di rispondere alle vostre domande inviate all’indirizzo [email protected]

Leggo quotidianamente gli articoli riguardanti il settore delle costruzioni o dei servizi. Talvolta sono interessanti ed appropriati, più spesso non sono un sistema di comunicazione per rendere pubbliche le diffi coltà del settore, ma per cercare dei colpevoli. Si sente dire che è colpa delle banche, della crisi, dei patti di stabilità, della concorrenza sleale, della globalizzazione. Anche, ma non solo. Poi solitamente si leggono le parti su quanto questa o quella organizzazione hanno fatto per i loro associati o iscritti, ma anche per trovare delle scuse su di una situazione che pare non avere apparentemente vie d’uscita. Ho un grande amico che dice spesso che bisogna guardare il mondo, in questo caso il mercato, con occhi e prospettive diverse per poterne cogliere le opportunità in modo nuovo e diverso. Tutto nasce da un nuovo modo di porsi nel mercato degli operatori, con concezioni di marketing innovative, con la costituzione di gruppi di imprese serie, il cui unico fi ne non sia un’azione predatoria. Ne è scaturito che mentre molte aziende falliscono o sono costrette a ritirarsi dal mercato, con quei risvolti drammatici che purtroppo conosciamo, alcune proprio per i modelli che offrono sono state contattate per

partecipare all’estero in programmi e progetti per costruire strutture, infrastrutture, organizzare ed erogare servizi. Quel modo di pensare ed agire, oltre ad essere stato notato anche qui, è stato notato e valutato positivamente da quelle strutture che propongono azioni all’estero, a cominciare dai paesi del bacino del mediterraneo fi no ai Balcani. Sono passati dalla cultura del saper fare a quella del conoscere e proporre. Competenza, qualità, versatilità, agilità, logistica e grandi capacità nel problem solving sono cose che non passano inosservate in paesi che pretendono questi requisiti per poter lavorare con loro. Avevamo un primato mondiale nel settore delle costruzioni che ci invidiavano tutti e che abbiamo perduto non solo per la concorrenza, ma anche e soprattutto per incapacità innovativa imprenditoriale. Hanno aggiunto anche la produzione, la formazione, le consulenze ed i servizi complementari. Stanno faticosamente risalendo la china in un contesto di concorrenza molto più forte di noi ed in un momento di forte contrattura del mercato a causa della crisi fi nanziaria. I fatti ed i risultati, perché sono quelli che contano, gli dicono che sono sulla strada giusta. Aver costruito una

struttura organizzata in quel modo non deve essere stato facile. Mancano la cultura nel settore imprenditoriale e la capacità di farla funzionare in un contesto produttivo polverizzato all’inverosimile, a volte sleale e che non trova un minimo di unità aggregativa per lavorare insieme se non per speculazione, fi nalizzato unicamente a produrre utile a discapito di qualcun altro. E’ come pescare a strascico. Peschi ma distruggi tutto. Per non parlare della incapacità interlocutoria o di proporre modelli organizzativi ed imprenditoriali nuovi. Ma ce la stanno facendo. I nostri concorrenti in un simile panorama hanno avuto facilmente la meglio, allontanandoci da un mercato che invece non vuole assolutamente questo. Anche perché le loro banche, a differenza delle nostre svolgono, azioni commerciali partecipando al business ed al rischio, fi nanziando in buona parte i progetti e gli investimenti. Da noi no. Il sistema Italia non esiste e non va oltre le dichiarazioni di intenti. Quindi? Hanno coraggiosamente azzerato tutto, imposto un cambiamento di mentalità, organizzato dei modelli imprenditoriali ed aziendali nuovi, invertito la rotta e siamo ripartiti. Organizzazione, coordinamento, sinergie, disciplina imprenditoriale e qualità

morali ci hanno permesso di conseguire questi obiettivi. E’ stata costruita una nuova base sociale ed imprenditoriale per lavorare insieme, provocando una quasi svolta epocale nel settore facendo uscire molti dalla mentalità da bottegaio di paese, per riuscire a far ripartire i piani di sviluppo. E ci stanno riuscendo. La crescita interna passa di sicuro attraverso il rilancio delle esportazioni, non solo del manifatturiero, ma anche attraverso quello delle costruzioni e dei servizi per andare alla riconquista dei mercati perduti e nell’inserimento di quelli nuovi. Il tutto in un panorama come quello italiano, affl itto da nanismo imprenditoriale e bancario non solo per dimensioni, ma anche soprattutto per cultura. Tutti avanti da soli, in disordine e possibilmente in ritardo. Siamo dietro a Francia, Inghilterra, Germania ed ora anche ai Turchi. E’ ora di guardare oltre la porta di casa e riprenderci il posto che meritiamo…

A cura di Lorenzo Sartiè

Lorenzo Sartiè

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Page 36: La Piazza di Padova ovest - 2012giu n84

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Page 37: La Piazza di Padova ovest - 2012giu n84

353535I nostri esperti

Michela Nuvoletto, avvocato del Foro di Padova

Per info su questo articolo [email protected]

Caro Giulio,la questione presenta due ordini di problemi da risolvere: il primo attiene alle modalità di esercizio dello ius variandi del datore di lavoro in caso di calo del lavoro, il secondo il problema del licenziamento discriminatorio.Il datore di lavoro, quando si trova in condizioni di avere scarsità di commesse ma il personale assunto è in esubero, può intimare il licenziamento per giustifi cato motivo oggettivo, ovvero per carenza di lavoro. Se però il datore di lavoro è titolare di più unità produttive e non tutte subiscono lo stesso calo di lavoro, il datore di lavoro deve prediligere al licenziamento, l’assegnazione del lavoratore presso altra unità produttiva, mantenendo però al lavoratore le medesime mansioni, l’attuale contratto e identico inquadramento. Questo potere del datore di lavoro si chiama jus variandi ed è un potere che, quando correttamente esercitato, è pienamente legittimo.Quindi, se il suo datore di lavoro decide, per esigenze date dal lavoro, di ricollocarla in altra unità produttiva mi par di capire poco distante dalla attuale, lo può fare, ma mantenendo il suo attuale contratto di lavoro, solo questo comportamento sarebbe legittimo.La cessazione con nuova assunzione a termine presso l’altra fi liale non sembra rispondente a reali esigenze lavorative, bensì sembra piuttosto volta ad evitare che lei possa usufruire del congedo di paternità, che attualmente viene garantito anche agli uomini oltre che alle donne. Il contratto a termine invece permetterebbe al datore di lavoro di condizionare la prosecuzione del rapporto di lavoro al fatto che lei non chieda il congedo di paternità. Questo scopo, che peraltro mi sembra avallato dalle promesse del datore di lavoro di rinnovo del contratto all’altro dipendente, rende l’eventuale licenziamento per giustifi cato motivo oggettivo chiaramente discriminatorio, quindi il licenziamento sarebbe nullo. Se davvero vi fosse un calo di lavoro, il datore di lavoro, per legge, deve operare licenziando prima gli apprendisti, poi i lavoratori con contratto a tempo determinato, poi tra i lavoratori a tempo indeterminato, operare se possibile una ricollocazione.In questo caso, lei potrà accettare la ricollocazione se viene mantenuto il suo attuale contratto, non fi rmi in nessun caso lettere di dimissioni, ove le venisse intimato un licenziamento per giustifi cato motivo oggettivo, provveda ad impugnarlo immediatamente chiedendo l’immediata reintegrazione in quanto nullo per ragioni discriminatorie.

Questioni di Giustizia

RIVOLGITI ALL’AVVOCATO

Buongiorno Avvocato, sono Giulio e sono dipendente di una catena di offi cine, venivo assunto lo scorso anno e dal titolare mi veniva assicurato che il mio contratto era di tipo dipendente, a tempo pieno e indeterminato. Il titolare dopo quasi un anno dalla mia assunzione, mi convocava per indicarmi che è prossima la scadenza del contratto e che mi darebbe la possibilità di essere assunto in un’altra offi cina della sua catena poco distante con contratto stagionale, in quanto nella presente “c’è poco lavoro”, l’alternativa sarebbe andarmene. Io ero convinto, dalle rassicurazioni ricevute al tempo dell’assunzione e dalle indicazioni contenute nella busta paga, ove non è indicata la data di termine del contratto e ove sono indicati gli scatti di anzianità, che il mio contratto non fosse a tempo determinato, bensì a tempo indeterminato, pertanto mi sono recato all’INPS ove mi è stato detto che il mio contratto è a tempo indeterminato. Il mio sospetto è che essendo mia moglie in attesa di un fi glio, il titolare cerchi un modo per liberarsi di me, visto che vi è un altro dipendente con le mie medesime mansioni, senza carichi familiari, con contratto a termine a cui ha già detto che rinnoverà il contratto. Cosa mi consiglia?

Per porre le domande all’avvocato: [email protected]

di parti comuni dei condomini. La durata? Un anno, infatti TERMINERÀ TUTTO IL 30 GIUGNO 2013! Ma alla fi ne fa tutto parte del “gioco”, perché scadenze troppo lunghe per incentivi e detrazioni non producono una buona risposta economica a breve, che è proprio quello che il governo cerca di ottenere con questo decreto per il settore edile. C’è però da osservare che per eseguire i lavori di ristrutturazione nei condomini un anno non è poi molto, calcolato che inizieranno solo dopo l’accordo dei condomini tra preventivi, delibere, raccolta dei fondi. Quindi prima si inizia meglio è! C’è anche un particolare fondamentale: per chi stava già per avviare i lavori conviene aspettare che entri in vigore la norma per effettuare i pagamenti alle imprese costruttrici. Perché per le detrazioni si fa naturalmente riferimento alla data di effettuazione delle spese sostenute e quindi dei bonifi ci bancari. Si rischia quindi per pochi giorni di non poter usufruire di un bonus fi scale del 13.88% di risparmio in più! Comunque per fortuna sembra che chi ha già lavori in fase di esecuzione, per le spese future potrà comunque avere l’agevolazione del 50 % e , a quanto pare in prima analisi, anche potere usufruire del tetto raddoppiato a 96.000 euro. L’importo si può detrarre nel corso di 10 annualità. Attenzione: questo norma, da oggi sino a fi ne 2012, non leva la possibilità di continuare ad usufruire della detrazione del 55% di spese sostenute per “interventi di riqualifi cazione energetica”, ma alla condizione che siano molto precisi e che assicurino il vincolo del 20% del risparmio energetico, ossia a condizioni molto più stringenti. Poi invece tra il 1° gennaio 2013 e fi no al 31 dicembre 2013 cambiano anche le detrazioni Irpef al 55% per interventi di risparmio energetico per cui, il bonus in questione scenderà di 5 punti percentuali, attestandosi sul 50% e provocando così un allineamento tra le due tipologie di detrazione Irpef. Il nuovo Dl Sviluppo quindi per le opere di “riqualifi cazione energetica completa”, che prevedono la riduzione del 20% del fabbisogno di energia primaria, prevede una detrazione del 50% su un importo massimo di 200.000 euro su cui chiedere la detrazione. Nel nuovo Dl Sviluppo sono riportati anche altri casi interessanti per le detrazioni. Per quanto riguarda i pannelli solari per la produzione di acqua calda sono in detrazione del 50% dall’Irpef o dall’ Ires le spese di installazione, con un tetto di 120.000 euro su cui si può chiedere l’agevolazione. Prevede inoltre lo sconto del 50% per chi sostituisce impianti di climatizzazione invernale con caldaie a condensazione e con messa a punto del sistema di distribuzione, l’importo massimo di spesa che si potrà detrarre in tal caso è di 60.000 euro. Così dopo l’IMU, piombato così pesantemente sulle nostre abitazione, il messaggio ora è chiaro e forte: per fare ripartire l’economia del nostro amato Paese non sono suffi cienti le tasse, ma misure propositive. Si può quindi e si deve ripartire dalla casa, il bene primario delle famiglie italiane. Rivolgendovi, prima di iniziare i lavori, ad un vostro tecnico di fi ducia, geometra, ingegnere o architetto ed al commercialista potrete pianifi care l’intervento intraprendendo la giusta strada per ottenere le agevolazioni per il vostro caso.Sarò lieto di rispondere alle vostre domande inerenti gli articoli pubblicati od altri argomenti inerenti l’architettura e l’ urbanistica all’indirizzo mail: [email protected]

D.L. Sviluppo: ristrutturazioni con detrazione al 50%L’ARCHITETTO

Dott. Massimo Cavazzana Architetto Tel. 049-9585333

Alla fi ne è arrivato! Il tanto discusso “Decreto sviluppo” (coordinato con la legge di conversione 12 luglio 2011, n. 106) che dovrebbe fare ripartire i motori economici dell’Italia in vari settori. Il ministro dello Sviluppo Economico e delle Infrastrutture e Trasporti Corrado Passera ha proposto un chiaro segno positivo per quanto riguarda il capitolo della casa e del rilancio dei lavori di ristrutturazione, destinato a produrre un trampolino di lancio per l’intero settore edilizio e non solo. Adesso c’è da sperare che, oltre alle scelte degli italiani di rinnovare casa, anche le banche facciano la propria parte, dopo i crolli dei fi nanziamenti anche nel settore casa, e diano una maggiore liquidità a famiglie ed imprese. Il nuovo decreto parla chiaro: il bonus di detrazione è aumentato di circa 14 punti PASSANDO DAL 36% AL 50%, e RADDOPPIANDO IL TETTO DI SPESA AGEVOLATA DA 48.000 EURO A 96.000 EURO. L’ambito è appunto quello delle detrazioni dell’Irpef per le ristrutturazioni ma anche per le manutenzioni straordinarie, di restauro di immobili residenziali. La detrazione è valida anche per le manutenzioni ordinarie

Iniziativa nazionale di sensibilizzazione promossa da AISMME Onlus con il patrocinio di:

VERONICA PIVETTI Testimonial della campagna di sensibilizzazione ed informazione

Un bambino su 500 nasce affetto da una malattia metabolica ereditaria, solo 1 su 4 viene riconosciuto in tempo. Lo Screening neonatale metabolico allargato permette una diagnosi precoce che evita al bambino gravi handicap o la morte.Nel sito dell'associazione www.aismme.org si possono trovare informazioni sui centri cura, diagnosi e screening delle malattie metaboliche ereditarie.

Inserisci il codice fiscale dell'associazione 9 2 1 8 1 0 4 0 2 8 5e la tua firma nella tua dichiarazione dei redditi (CUD, 730, Unico)

Associazione Italiana Sostegno Malattie Metaboliche Ereditarie [email protected] - Tel. 049 99.00.700IBAN IT 93 X 05018 12101 000000121810

www.aismme.org

OD

D A

SSO

CIA

TI

Lun. - Ven. 10.00 / 17.30 da rete fissa

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BILANCIADAL 2 3/09AL 22/10FASCINO ARRIVA LA

LEGGEREZZA, AVEVATE BISOGNO DI RIPRENDERE A SOG-

NARE, ANCHE SOLO DI SINTONIZZARVI SU ATMOSFERE DIVERSE · SALUTE FAVORITE LE DISCIPLINE CHE CREINO UN PONTE TRA IL MOVIMENTO FISICO E L’INTERIORITÀ: TAI-CHI, KARATE, YOGA

SCORPIONEDAL 23/10AL 22/11FASCINO PREFER-

ITE I LEGAMI PIÙ CEREBRALI ALLE UNIONI

BASATE SU CHIAREZZA E COERENZA ANCHE SE VI ATTRAGGONO PERSONE ECLETTICHE · SALUTE I PIÙ CORAG-GIOSI POTRANNO SENTIRE IL RICHIAMO DI QUALCHE PICCOLO INTERVENTO ES-TETICO: QUESTO È IL MOMENTO GIUSTO

SAGITTARIODAL 23/11AL 21/12

FASCINO L’AUTOSTIMA VA A PICCO E CIÒ NON VI FAVORISCE IN AMORE. CERCATE DI FREQUEN-

TARE PERSONE DIVERTENTI E LEGGERE · SALUTE NON BUTTATEVI GIÙ PER QUAL-CHE DÉFALLIANCE: AVETE SOLO BISOGNO DI RIPOSO. SCEGLIETE UNA BELLA PINETA LUNGO IL MARE

CAPRICORNODAL 22/12AL 20/01FASCINO LA VITA IN

COPPIA È UNA MAGIA FATTA DI PAROLE DOLCI, COCCOLE… OGNI TANTO PERÒ PROVATE A STAC-CARVI! · SALUTE NUOVE ENERGIE VI CONSENTONO PERFORMANCE SPORTIVE DA RECORD. PECCATO CHE SIATE MOLTO NERVOSI E DI MALUMORE

ACQUARIODAL 21/01AL 19/02FASCINO AFFASCINANTI STRANIERI VI INVITERANNO

IN QUALCHE LONTANO LUOGO INCONTAMINATO. SEGUITELI CON SLANCIO OCCHIO ALLE SCOTTATURE

· SALUTE SEGUITE UN RITMO SONNO-VEGLIA IL PIÙ REGOLARE E PREVENITE QUALCHE PROBLEMA RESPIRATORIO CON TERAPIE DOLCI

PESCI DAL 20/02 AL 20/03FASCINO CERTI

RAPPORTI SONO ORMAI LOGORI COME UNO STRACCIO USATO. APRITE PORTE E FINESTRE E USCITE, FUORI C’È NUOVA VITA · SALUTE SIETE TONICI COME MELE COTTE! SMETTETE CON I BAGORDI DELL’WEEKEND E VIVETE DIMENSIONI PIÙ SANE E DISINTOSSICANTI

ARIETEDAL 21/03

AL 20/04FASCINO ALCUNE DIS-PUTE VI RENDONO AG-

GRESSIVE COME TIGRI: ATTENZIONE ALLE ZAMPATE, POTRESTE FERIRE CHI NON LO MERITA · SALUTE E’ TEMPO DI VACANZE NON RIMANDATE A LUNGO. AVETE PRO-PRIO BISOGNO DI UNA PAUSA. MEGLIO LA MONTAGNA RILASSANTE

TORODAL 21/04

AL 20/05F A S C I N O

L’EROS È L’ELEMENTO CHE VI

INCOLLA AL PARTNER MA LE INCRINATURE CHE CI SONO FRA VOI VANNO AFFRON-TATE · SALUTE L’AFA ESTIVA POTREBBE CAUSARVI LIEVI MALORI. BEVETE MOLTO, MANGIATE FRUTTA E ASSUMETE MOLTI SALI MINERALI

GEMELLIDAL 21/05AL 21/06FASCINO ACCETTATE OGNI SFIDA E SIATE AU-

DACI. VINCERETE SU TUTTI I CAMPI DA GIOCO IN CUI VI CIMENTERETE AMMALI-ANDO CHIUNQUE · SALUTE SIETE PRESI DA UNA STRANA RILASSATEZZA CHE PERÒ NON DOVRÀ SPINGERVI A UNA GESTIONE IRRAZIONALE DELLE ENERGIE

CANCRODAL 22/06AL 22/07

FASCINO SE SIETE AMANTI DELLE SITUAZIONI PASSIONALI

E TEMPESTOSE, TROVERETE PANE PER I VOSTRI DENTI. VALUTATE CON AT-TENZIONE · SALUTE UNA VISITA A UN CENTRO BENESSERE SARÀ UN TOCCASANA PER EVENTUALI PATOLOGIE O DISTURBI AI BRONCHI O ALLE ARTICOLAZIONI

LEONEDAL 23/07

AL 23/08FASCINO GRANDI OC-CASIONI PER I SINGLE, MA ANCHE PER CHI RI-USCIRÀ A RECUPERARE DIALOGO E INTESA CON

IL PARTNER · SALUTE SARETE CURIOSI DI PROVARE TUTTE LE ULTIME NOVITÀ IN FATTO DI TERAPIE ALTERNATIVE E DI ES-ERCIZI DI FITNESS

VERGINEDAL 24/08

AL 22/09FASCINO NON ATTRIBUITE ALLA FORTUNA UN VALORE DETERMINANTE. ATTENE-

TEVI AI FATTI E SARETE SOR-PRESI DEI RISULTATI · SALUTE VOLONTÀ ED ENERGIA NON VI FARANNO DIFETTO. ALTERNATE GLI ESERCIZI DI POTENZIA-MENTO A MOMENTI DI ATTIVITÀ PIÙ LEG-GERA

Oroscopo

VERGINEVERGINEDAL 24/08DAL 24/08

AL 22/09AL 22/09FASCINOFASCINO

TEVI AI FATTI E SARETE SOR-

LEONELEONEDAL 23/07DAL 23/07

AL 23/08AL 23/08FASCINOFASCINO

DIALOGO E INTESA CON IL PARTNER · SALUTESALUTE

AL 22/07AL 22/07FASCINOFASCINO

DELLE SITUAZIONI PASSIONALI E TEMPESTOSE, TROVERETE PANE

PER I VOSTRI DENTI. VALUTATE CON AT-

GEMELLIGEMELLIDAL 21/05DAL 21/05

OGNI SFIDA E SIATE AU-

TOROTORODAL 21/04DAL 21/04

L’EROS È L’ELEMENTO CHE VI

ARIETEARIETEDAL 21/03DAL 21/03

AL 20/04AL 20/04

GRESSIVE COME TIGRI: ATTENZIONE ALLE

DAL 20/02 AL 20/03

ACQUARIOACQUARIODAL 21/01DAL 21/01AL 19/02AL 19/02FASCINOFASCINOSTRANIERI VI INVITERANNO

IN QUALCHE LONTANO

SEGUITELI CON SLANCIO OCCHIO ALLE SCOTTATURE

CAPRICORNOCAPRICORNO

COPPIA È UNA MAGIA

SAGITTARIOSAGITTARIODAL 23/11DAL 23/11AL 21/12AL 21/12

CERCATE DI FREQUEN-

SCORPIONESCORPIONE

FASCINOFASCINOITE I LEGAMI PIÙ

CEREBRALI ALLE UNIONI BASATE SU CHIAREZZA E COERENZA

BILANCIABILANCIADAL 2 3/09DAL 2 3/09

LEGGEREZZA, AVEVATE BISOGNO DI RIPRENDERE A SOG-

PERCHÉ LA REALTÀ SIA PIÙ

SIMILE AI TUOI SOGNI AFFIDATI

ALL’ISTINTO PIÙ CHE AL CUORE

36 Oroscopo3636 Oroscopo

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BILANCIADAL 2 3/09AL 22/10FASCINO ARRIVA LA

LEGGEREZZA, AVEVATE BISOGNO DI RIPRENDERE A SOG-

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BASATE SU CHIAREZZA E COERENZA ANCHE SE VI ATTRAGGONO PERSONE ECLETTICHE · SALUTE I PIÙ CORAG-GIOSI POTRANNO SENTIRE IL RICHIAMO DI QUALCHE PICCOLO INTERVENTO ES-TETICO: QUESTO È IL MOMENTO GIUSTO

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PESCI DAL 20/02 AL 20/03FASCINO CERTI

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MINI COOPER D colore beige, sett. 2007, 110.000 Km, clima, radio cd mp3, bracciolo, cerchi in lega da ‘16, capote nera, pacchetto luci interne, abs, esp, airbags, fendinebbia

VOLKSWAGEN Golf Cabrio 1,6tdi 105cv colore blu metal., genn. 2011, 1.600 Km, navigatore, inter-ni pelle/alcantara, fari allo xenon con luci a led, fendineb-bia, cerchi in lega da ‘17, sensori park ant. e post., clima automatico bi-zona, volante multifunzione, cruise control

AUDI A1 1,6 tdi 105 cv Ambition km0colore marrone, marzo 2011, cerchi in lega da ‘16, clima, fendinebbia, radio cd mp3, media style, abs, esp, bracciolo, lettore sd card, emissioni 103 g/km, consumo medio 3,9 l/100 km

AUDI A3 SPORTBACK 2,0 tdi 140 cv colore nero, apr 2008, 108.000 Km, cerchi in lega da ‘17, fendinebbia, bracciolo, clima automatico bi-zona, esp, abs, 6 airbags, radio cd mp3, mancorrenti cromati.

MERCEDES CLASSE C 220 CDI SW colore grigio scuro, febbraio 2008, 89.000, cambio auto-matico, cerchi in lega, fendinebbia, radio cd mp3, blue-tooth, volante multifunzione, clima automatico bi-zona, cruise control, computer di bordo, bracciolo, abs, esp, asr.

NISSAN QASHQAI 1,5 dci ACENTA 2wd colore argento, ottobre 2008, 70.000 Km, cerchi in lega, fendinebbia, radio cd mp3, comandi al volante, clima automatico bi zona, esp, abs, asr, bracciolo, bluetooth

HONDA CR-V 2,2 i-CDTi Elegance DPF colore grigio, febbraio 2007, 115.000 cerchi in lega, fendinebbia, radio cd mp3, comandi al volante, clima automatico bi zona, esp, abs, asr, bracciolo, sensori park posteriori. TRAZIONE INTEGRALE

VOLKSWAGEN TIGUAN 2,0TDI 4 motion dsg colore nero, mag. 2010, 40.000 Km, TRAZ. INTEGRALE, cambio automatico e sequenziale DSG, cerchi in lega, fendinebbia, clima bizona, vetri scuri, pack cromature, radio cd mp3, esp, abs, airbags

MAZDA MX-5 2,0 16v FIRE Roadster

HONDA CR-V 2,2 i-CDTi Elegance DPF VOLKSWAGEN TIGUAN 2,0TDI

AUDI A1 1,6 tdi 105 cv Ambition km0 MERCEDES CLASSE C 220 CDI SW

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