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Joint Research Centre Centro Comune di Ricerca Servizio scientifico interno della Commissione europea La scienza per Rapporto tematico del JRC EUR 27187 IT l’alimentazione

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Page 1: La scienza per l'alimentazione - rapporto tematico del JRC

JointResearchCentre

CentroComunedi RicercaServizio scientifico internodella Commissione europea

La scienza per

Rapporto tematico del JRC

EUR 27187 IT

l’alimentazione

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Commissione europeaCentro Comune di Ricerca (JRC)

Nota legaleNé la Commissione europea né qualsiasi persona che agisca a suo nome è responsabile dell’uso che potrebbe essere fatto della presente pubblicazione.

Riproduzione autorizzata con citazione della fonte.

Molte altre informazioni sull’Unione europea sono disponibili in Internet e accessibili tramite il server Europa (http://europa.eu/)

JRC 90423EUR 27187 IT

ISBN 978-92-79-46014-2 (pdf)ISBN 978-92-79-46016-6 (print)ISSN 1831-9424 (online)ISSN 1018-5593 (print)doi: 10.2760/392375 (online)

Lussemburgo: Ufficio delle pubblicazioni dell’Unione europea, 2015

© Unione Europea, 2015

Stampato in Belgio

Per saperne di più sulle attivitàdel JRC, si prega di contattare:

Geraldine BarryCommissione europeaCentro Comune di Ricerca (JRC)Unità ComunicazioneCapo Unità

CDMA 04/1671050 BruxellesBelgio

BruxellesTel. +32 (0)2 29 74181Fax +32 (0)2 29 85523

IspraTel. +39 0332 78 9889Fax +39 0332 78 5409

Contatti: https://ec.europa.eu/jrc/en/contactJRC Science Hub: https://ec.europa.eu/jrc/

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Indice

Prefazione di Vladimír Šucha, Direttore Generale del JRC 2

Introduzione 4

1. Fondamenti scientifici della politica alimentare dell’Unione europea 61.1. L’infrastruttura europea per i test alimentari:

i laboratori di riferimento UE gestiti dal Centro comune di ricerca 61.2. Monitoraggio dei radionuclidi nell’ambiente e negli alimenti 121.3. Allergeni alimentari: convalida delle procedure di analisi

per il rilevamento di allergeni e glutine negli alimenti 131.4. L’intolleranza al glutine 13

2. Agire oggi per un domani migliore: la sicurezza alimentare globale 142.1. Monitorare le risorse agricole per la sicurezza alimentare 142.2. Metodi e strumenti scientifici per la sicurezza alimentare 152.3. Evoluzione e incertezza nel mercato dei prodotti alimentari 172.4. Sicurezza nutrizionale e resilienza 182.5. Prospettive della pesca e dell’acquacoltura 192.6. Previsioni del JRC sulla sicurezza alimentare per il 2030 20

3. La ricerca in agricoltura: prospettive per gli alimenti e per il suolo 213.1. La modellizzazione a sostegno della politica agricola comune 213.2. Previsioni e monitoraggio dell’agricoltura 223.3. Sostegno all’attuazione della PAC 223.4. Cambiamento indiretto di destinazione dei terreni (ILUC) 233.5. Il suolo: dati e risorse 233.6. Promuovere la sostenibilità ambientale nella catena di fornitura alimentare 24

4. Qualità e genuinità degli alimenti 26 4.1. Etichettatura dei prodotti alimentari: il diritto all’informazione dei consumatori 264.2. Genuinità degli alimenti 26 4.3. La scienza per la classificazione tariffaria doganale e le accise 28 4.4. Coesistenza di colture geneticamente modificate e non-GM 28

5. Alimentazione e salute 295.1. Nutrizione, scelte alimentari informate e prevenzione delle malattie 29 5.2. Una dieta sana 30

6. Promuovere il flusso di innovazione tecnologica 316.1. Nuove tecniche di coltivazione delle piante 316.2. La genetica e la genomica a sostegno di un’acquacoltura sostenibile ed efficiente 31 6.3. Tecnologie di sequenziamento di prossima generazione per identificare i componenti degli alimenti 326.4. Nanomateriali 33

Acronimi 34

Strumenti utili 35

Pubblicazioni 36

Partner 40

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Prefazione di Vladimír Šucha, Direttore Generale del JRC

L’accesso ad alimenti sicuri, sani e nutrienti è essenzia-

le per salvaguardare la vita e promuovere la buona salute. In Europa circa 500 milioni di consumatori si aspettano di avere accesso ad alimenti sicuri e nutrienti tutti i giorni. La politica di sicurezza ali-mentare dell’Unione Europea (UE) protegge la salute lungo l’intera catena agroalimenta-re. Alla base della nostra poli-

tica “dai campi alla tavola” c’è un complesso normativo so-stenuto dalla scienza e dalla valutazione del rischio. Gli europei possono quindi consumare alimenti sicuri e nutrienti derivati da piante e animali sani; allo stesso tempo l’industria alimentare – il maggiore settore di produzione e occupazione in Europa – può lavorare nelle migliori condizioni possibili.

Le esigenze della sicurezza alimentare vanno a braccetto con quelle della salute pubblica e dell’economia. Promuovere la sicurezza alimentare, insieme a una dieta sana e sostenibile,

può aiutare ad avere una popolazione più sana e a ridurre notevolmente lo spreco alimentare. Se consideriamo le cre-scenti preoccupazioni ambientali, l’aumento della concorrenza per l’uso della terra e il cambiamento delle nostre abitudini alimentari, ci rendiamo conto che il nostro attuale sistema alimentare non è sostenibile.

Spesso diamo il cibo per scontato, ma su scala globale, con una popolazione mondiale in continuo aumento, garantirne la disponibilità è diventata una grande preoccupazione. Oltre 800 milioni di persone in tutto il mondo devono fare i conti con la fame ed è previsto un aumento della domanda di cibo del 60% entro il 2050, il che rende la sicurezza alimentare una delle maggiori sfide globali. E questo contrasta con gli alti livelli di obesità e malattie non trasmissibili registrati nei paesi sviluppati.

In uno scenario così complesso, come possiamo assicurare che in futuro ci sarà abbastanza cibo sicuro e sano per tut-ti? Cosa possiamo fare in Europa affinché si produca abba-stanza cibo e allo stesso tempo ne sia garantita sicurezza e qualità?

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L’UE - con i suoi elevati standard di sicurezza, la sua forte industria alimentare, i suoi ambiziosi progetti di ricerca e innovazione e il suo impegno globale verso la sicurezza alimentare e nutrizionale - può e deve avere un ruolo fonda-mentale nell’affrontare le sfide alimentari.

Il Centro Comune di Ricerca (Joint Research Centre - JRC), in quanto servizio scientifico interno della Commissione europea, sostiene gli elevati standard di sicurezza alimentare dell’UE con le migliori competenze scientifiche e tecniche disponibili. Sostiene inoltre l’impegno dell’UE per promuovere globalmen-te la sicurezza alimentare, con metodi sostenibili.

I laboratori di riferimento del JRC assicurano un approccio armonizzato ai controlli alimentari nell’UE fornendo il loro contributo nella lotta contro la contaminazione alimenta-re e a garanzia della sicurezza dei prodotti che mangiamo. I nostri scienziati sviluppano strumenti di modellazione economica che possono essere usati per valutare l’impat-to di diverse proposte politiche sulle aziende e sui mercati agricoli europei. Inoltre, i metodi e i materiali di riferimento sviluppati dal JRC vengono usati anche per combattere le frodi alimentari e per tutelare l’autenticità dei prodotti europei. La

sicurezza alimentare globale è anche un elemento importante della nostra agenda di lavoro e gli strumenti, i modelli e le serie di dati del JRC sono usati per monitorare e prevedere la produzione agricola. Per promuovere una società più sana, il JRC esamina anche diete sane per la prevenzione, fra l’altro, di malattie e dell’obesità infantile.

Questi sono solo alcuni esempi delle attività di ricerca riguardanti i prodotti alimentari alle quali partecipa il JRC. Questo rapporto offre una panoramica completa delle diverse attività a sostegno delle politiche alimentari europee.

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Introduzione

C ibi sani e nutrienti sono una necessità universale. La Commissione europea svolge un ruolo cruciale nello svi-

luppo e nell’attuazione di solide politiche alimentari atte a tutelare il benessere dei consumatori e a salvaguardare la salute pubblica. Garantire che sulle nostre tavole giungano alimenti sani è un compito complesso che coinvolge diversi soggetti tra cui agricoltori, produttori di generi alimentari, negozianti e personale dei laboratori di controllo.

Il servizio scientifico della Commissione europea, il Centro Comune di Ricerca (JRC) sostiene gli Stati membri e i laboratori di tutto il mondo per garantire la sicurezza e la qualità dei nostri alimenti, promuovendo così l’uso sostenibile delle risorse e migliorando l’uso del suolo.

Questo rapporto offre una panoramica completa del lavoro del JRC, degli strumenti e dei metodi con cui opera e delle analisi e attività scientifiche che svolge per garantire la genu-inità, la sicurezza e il valore nutritivo dei prodotti, rispettando l’ambiente e aiutando i paesi extra-Unione Europea (UE) a raggiungere la sicurezza alimentare.

Il lavoro del JRC viene qui presentato in sei capitoli, ciascu-no dedicato a una specifica area di ricerca e ai suoi risultati scientifici, mettendola in relazione al contesto delle politiche precedenti. Vengono inoltre elencati partner, pubblicazioni, contatti e collegamenti utili.

Capitolo 1 Fondamenti scientifici della politica alimentare dell’Unione europea

Tutti noi desideriamo cibi gustosi e nutrienti, ma soprattutto sicuri. A partire da quando in cui il prodotto alimentare cresce, viene raccolto, poi lavorato e trasformato, imballato e traspor-tato, fino al momento in cui raggiunge le nostre tavole, devono essere valutate numerose questioni di sicurezza.

Il JRC, con la sua consulenza scientifica, sostiene la norma-tiva dell’UE su un ampio ventaglio di settori che riguardano, fra gli altri, i residui e i contaminanti chimici, i materiali che vengono in contatto con gli alimenti, gli allergeni, gli additivi per alimenti e mangimi come dolcificanti, coloranti e aroma-tizzanti. Le attività del JRC sostengono il lavoro su cui si basa l’approccio della politica “dai campi alla tavola” utilizzando metodi convalidati, valutazioni del rischio e dell’esposizione, banche dati, materiali di riferimento, modelli, corsi di forma-zione e altri strumenti scientifici che coadiuvano l’operato dei laboratori nazionali.

Per molte attività di analisi, i laboratori di controllo possono anche verificare le proprie prestazioni avvalendosi dei pro-grammi di prove valutative del JRC. Quindi, i consumatori possono stare tranquilli: gli alimenti che acquistano sui mer-cati europei hanno superato test basati sugli standard più idonei e quello che mangiano è sicuro.

Capitolo 2 Agire oggi per un domani migliore: la sicurezza alimentare globale

Un’azione efficace a favore della sicurezza alimentare presuppone la conoscenza dei sistemi di domanda alimen-tare a livello locale. Il JRC elabora strumenti di modellizza-zione che permettano di capire le relazioni tra consumo di cibo, redditi agricoli e prezzi alimentari; inoltre, esso studia l’impatto delle politiche agricole sulla domanda alimentare nelle aziende agricole a conduzione familiare di alcuni pae-si africani, valutando nuove alternative come l’acquacoltu-ra. L’attività del JRC favorisce una distribuzione adeguata e appropriata delle risorse nei casi di emergenza e coadiuva la pianificazione degli interventi di sicurezza alimentare in situazioni di insicurezza alimentare cronica. Questo insieme di analisi e strumenti scientifici sostiene le decisioni politi-che di prevenzione e risposta a calamità naturali, carestie e insicurezza alimentare.

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Capitolo 3La ricerca in agricoltura: prospettive per gli alimenti e per il suolo

Il JRC sviluppa strumenti di modellazione economica per valutazioni d’impatto ex ante di diverse opzioni politiche nel settore agricolo. Questi strumenti di modellazione sono parte di una piattaforma integrata di modellazione che comprende modelli globali di equilibrio generale (per la valutazione degli impatti economici) e modelli di equilibrio parziale (incentrati esclusivamente e più specificamente sugli impatti nel settore agricolo). Grazie a una vasta gamma di modelli diversi, il JRC è in grado di analizzare l’impatto delle varie politiche su produzione, mercati e redditi agricoli, sia su scala globale che a livello di Unione europea. Esso valuta anche l’impatto di tali politiche su indicatori ambientali come le emissioni di gas a effetto serra.

Il JRC garantisce un sostegno scientifico costante al processo di riforma della Politica Agricola Comune (PAC) grazie a una ricca serie di analisi che individuano i metodi migliori per realizzare gli obiettivi della riforma: produzione alimentare efficace, gestione sostenibile delle risorse naturali, svilup-po territoriale equilibrato. Inoltre, esso realizza valutazioni d’impatto complete per individuare le opzioni migliori per l’agricoltura dell’UE (e il settore agroalimentare a essa colle-gato) nel quadro delle politiche dell’UE in materia di energia e cambiamento climatico dopo il 2020.

Capitolo 4Qualità e genuinità degli alimenti

La qualità e la genuinità del cibo sono aspetti importanti per i consumatori europei e l’industria alimentare, ma anche per le relazioni commerciali in un mercato globale. Gli scandali scoppiati recentemente nel settore della sicurezza alimen-tare hanno evidenziato l’esigenza di un approccio coordinato nella lotta contro le frodi.

La tracciabilità dei prodotti e la corretta etichettatura, soste-nute da strumenti scientifici, sono fattori cruciali per la lotta contro le frodi alimentari, la salvaguardia della qualità dei prodotti alimentari e la verifica del rispetto delle normative. In questi settori, il JRC mette a disposizione dei laboratori di

controllo nazionali banche dati, orientamenti e competenze tecniche, nonché strumenti di garanzia della qualità come materiali di riferimento e metodi convalidati. Ciò consente di comparare e verificare i risultati dei test in tutta l’Unione europea - presupposto essenziale per la lotta contro le frodi alimentari e l’individuazione degli ingredienti indesiderati negli alimenti, non solo nel mercato interno ma anche nei generi alimentari importati.

Capitolo 5 Alimentazione e salute

Le abitudini alimentari scorrette, insieme ad altre scelte di stile di vita, figurano tra i principali fattori di rischio mo-dificabili per molte malattie non trasmissibili, fra le prime cause di morbilità e mortalità. Queste malattie hanno poi gravi ripercussioni economiche sulla società europea.

Le competenze del JRC in tema di scienze nutrizionali gli permettono di affrontare l’obesità infantile, una dieta sana per la prevenzione delle malattie, l’invecchiamento in buona salute e la corretta informazione nutrizionale ai consumatori. Le sue competenze scientifiche sostengono e promuovono una società più sana.

Capitolo 6Promuovere il flusso dell’innovazione

In un periodo in cui la capacità del pianeta di nutrire una popolazione in costante crescita desta preoccupazioni sempre maggiori, l’innovazione nella catena dell’offerta di alimenti e mangimi può contribuire a soddisfare la doman-da in maniera sostenibile, garantendo altresì la qualità e la sicurezza dei prodotti.

Al JRC l’innovazione costituisce una caratteristica essenziale di varie iniziative nel campo di prodotti per l’alimentazio-ne umana e animale, tra cui nuove tecnologie per la sele-zione delle piante, studi di genetica e genomica a sostegno dell’acquacoltura sostenibile e nanomateriali.

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Benché talvolta venga data per scontata, la sicurezza ali-mentare implica il coinvolgimento di oltre 100.000 di

persone in tutta l’UE che effettuano controlli ufficiali su circa 20 milioni di operatori del settore alimentare in aziende agri-cole, macelli, mense, ristoranti, industrie alimentari e super-mercati, così come nelle fasi del trasporto. Per la Commissio-ne europea è fondamentale garantire all’UE gli standard più elevati di sicurezza alimentare e per prodotti destinati all’ali-mentazione umana e animale; ma è anche un aspetto essen-ziale per il mercato interno, per la tutela della salute umana e per i diritti in campo alimentare dei consumatori. La stessa industria alimentare è estremamente interessata ad affron-tare le questioni della sicurezza di tutta la catena alimentare, così da mantenere la fiducia dei consumatori ed evitare il costoso rischio di dover ritirare dal mercato i propri prodotti.

1.1. L’infrastruttura europea per i test alimentari: i laboratori di riferimento UE gestiti dal Centro comune di ricerca

Le attività del JRC in questo settore forniscono sostegno scientifico alle seguenti iniziative politiche:

• Regolamento (CE) n. 178/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 28 gennaio 2002, che stabilisce i principi e i requisiti generali della legi-slazione alimentare, istituisce l’Autorità europea per la sicurezza alimentare e fissa procedure nel campo della sicurezza alimentare

• Regolamento (CE) n. 1829/2003 del Parlamento eu-ropeo e del Consiglio, del 22 settembre 2003, relativo agli alimenti e ai mangimi geneticamente modificati

• Regolamento (CE) n. 1830/2003 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 settembre 2003, concernente la tracciabilità e l’etichettatura di or-ganismi geneticamente modificati e la tracciabilità di alimenti e mangimi ottenuti da organismi geneti-camente modificati, nonché recante modifica della direttiva 2001/18/CE

• Regolamento (CE) n. 882/2004 del Parlamento eu-ropeo e del Consiglio, del 29 aprile 2004, relativo ai controlli ufficiali intesi a verificare la conformità alla normativa in materia di mangimi e di alimenti e alle norme sulla salute e sul benessere degli animali

• Regolamento (CE) n. 776/2006 della Commissione, del 23 maggio 2006, che modifica l’allegato VII del regolamento (CE) n. 882/2004 del Parlamento euro-peo e del Consiglio per quanto riguarda i laboratori comunitari di riferimento

• Regolamento (CE) n. 1881/2006 della Commissione, del 19 dicembre 2006, che definisce i tenori massimi di alcuni contaminanti nei prodotti alimentari

• Regolamento (CE) n. 401/2006 della Commissione, del 23 febbraio 2006, relativo ai metodi di campionamento e di analisi per il controllo ufficiale dei tenori di micotossine nei prodotti alimentari

• Regolamento (CE) n. 333/2007 della Commissione, del 28 marzo 2007, relativo ai metodi di campiona-mento e di analisi per il controllo ufficiale dei tenori di piombo, cadmio, mercurio, stagno inorganico, 3-MCPD e benzo(a)pirene nei prodotti alimentari.

L’UE dispone di un solido quadro legislativo che garantisce ai consumatori europei l’accesso a prodotti alimentari sicuri e di elevata qualità. Esso prevede la definizione di valori mas-simi per contaminanti e residui di natura naturale o umana, nonché l’elaborazione di procedure per l’autorizzazione di taluni prodotti destinati a confluire nella catena alimentare.

Gli stati membri dell’UE applicano questa rigorosa norma-tiva. Il quadro legislativo dell’Unione prevede requisiti come l’accreditamento di laboratori ufficiali per il controllo ali-mentare e l’offerta di strumenti per la garanzia della qualità grazie all’istituzione di Laboratori di riferimento nazionali (NRLs – National Reference Laboratories) e laboratori di riferimento dell’Unione europea (EURLs – European Union Reference Laboratoires).

I laboratori di riferimento dell’Unione europea coordinano reti di laboratori di riferimento nazionali, a cui forniscono stru-menti per la garanzia della qualità, come metodi e materiali di riferimento, programmi di prove valutative, guide e attività di formazione del personale specializzato. Tali laboratori pro-muovono la creazione di efficienti reti di laboratori di controllo ufficiali in tutto il territorio dell’Unione. L’opera degli EURL favorisce l’attuazione della normativa dell’UE: contribuisce ad armonizzare i test di conformità, riduce la necessità di ripetere i test e diminuisce i costi. Di conseguenza, i consuma-tori fruiscono di prodotti alimentari sicuri e il mercato unico dell’UE viene rafforzato.

Il JRC gestisce 6 EURL che si occupano di questioni rela-tive ad alimenti per l’uomo e gli animali. Grazie ad essi, il JRC contribuisce ad armonizzare l’approccio di Stati membri, industria e parti interessate ai test di sicurezza alimenta-re. Quattro EURL si occupano dei controlli sulla sicurezza alimentare (metalli pesanti, micotossine, idrocarburi polici-clici aromatici e materiali che entrano in contatto con gli alimenti) mentre due sono impegnati anche nell’autorizza-zione alla pre-commercializzazione di additivi per mangimi e

Fondamenti scientifici della politica alimentare dell’Unione europea

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Fondamenti scientifici della politica alim

entare dell’Unione europea

1per prodotti destinati l’alimentazione umana e animale gene-ticamente modificati (GMFF - Genetically Modified Food and Feed). Gli EURL gestiti dal JRC hanno tutti l’accreditamento ISO 9001 e ISO/IEC 17025.

Il JRC collabora frequentemente con l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA – European Food Safety Authority), che è responsabile delle valutazioni di rischio in materia di sicurezza di alimenti e mangimi e OGM e utilizza regolarmente i dati e i risultati del JRC.

I metodi sviluppati e/o convalidati dagli EURL spesso creano la base per la standardizzazione europea o internazionale, realizzata dal Comitato Europeo di Normalizzazione (CEN) o da organismi come l’Organizzazione internazionale per la standardizzazione (ISO). Grazie agli standard è possibile rispettare in tutta Europa i requisiti legislativi di controllo su alimenti e mangimi in termini di metodologie ufficiali di test.

Micotossine: possibile presenza di tossine in frutta, verdure e cereali ammuffiti

Le attività del JRC in questo settore forniscono sostegno scientifico alle seguenti iniziative politiche:

• Regolamento (CEE) n. 315/93 del Consiglio, dell’8 febbraio 1993, che stabilisce procedure comunitarie relative ai contaminanti nei prodotti alimentari

• Direttiva 2002/32/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 7 maggio 2002, relativa alle sostanze indesiderabili nell’alimentazione degli animali

• Raccomandazione della Commissione, del 17 agosto 2006, sulla presenza di deossinivalenolo, zearalenone, ocratossina A, tossine T-2 e HT-2 e fumonisine in pro-dotti destinati all’alimentazione degli animali

• Regolamento (CE) n. 401/2006 della Commissione, del 23 febbraio 2006, relativo ai metodi di campiona-mento e di analisi per il controllo ufficiale dei tenori di micotossine nei prodotti alimentari

• Raccomandazione della Commissione, del 27 marzo 2013, relativa alla presenza di tossine T-2 e HT-2 nei cereali e nei prodotti a base di cereali

• Decisione della Commissione, del 12 agosto 2002, che attua la direttiva 96/23/CE del Consiglio relativa al rendimento dei metodi analitici e all’interpretazione dei risultati

• Raccomandazione della Commissione, dell’11 agosto 2003, sulla prevenzione e riduzione della contaminazio-ne da patulina nel succo di mele e negli ingredienti di succo di mele presenti in altre bevande (Testo rilevante ai fini del SEE) [notificata con il numero C(2003) 2866]

• Decisione della Commissione, del 20 dicembre 2007, che approva i controlli pre-esportazione effettuati dagli Stati Uniti d’America sulle arachidi e i prodotti derivati per quanto riguarda la presenza di aflatossine

• Regolamento (CE) n. 1152/2009 della Commissio-ne, del 27 novembre 2009, che stabilisce condizioni particolari per l’importazione di determinati prodotti alimentari da alcuni paesi terzi a causa del rischio di contaminazione da aflatossine e che abroga la decisio-ne 2006/504/CE

• Regolamento (CE) n. 1881/2006 della Commissione,

del 19 dicembre 2006, che definisce i tenori massimi di alcuni contaminanti nei prodotti alimentari.

Frutta, cereali e verdure costituiscono una parte essenziale della nostra dieta. Per garantirne la sicurezza, la normativa europea fissa limiti alla quantità di micotossine che possono contenere. Le micotossine sono sostanze tossiche prodot-te da muffe che si sviluppano negli alimenti e nei mangimi animali; si formano durante la crescita dei cereali oppure quando vengono immagazzinati dopo il raccolto, ma talvolta anche nei prodotti alimentari finiti se questi non vengono conservati o trattati in maniera corretta. Si stima che circa il 20% dei prodotti alimentari, soprattutto di origine vegetale, può essere contaminato da micotossine.

L’EURL specializzato in micotossine si occupa attualmente di aflatossine, ocratossina A, patulina, deossinivalenolo, zeara-lenone, fumonisine B1 e B2 e tossine T-2 e HT-2, nonché di alcaloidi dell’ergot; è in procinto di estendere la propria attività anche a micotossine emergenti come tossine dell’Alterna-ria, sterigmatocistina, enniatine, beauvericina, moniliformina e diacetossiscirpenolo. Il JRC inoltre produce e distribuisce materiali di riferimento per i test sulle micotossine; infine, questo EURL ha convalidato numerosi metodi analitici che possono essere utilizzati dai laboratori di controllo ufficiali.

Nel corso degli anni l’EURL specializzato in micotossine ha organizzato numerose prove valutative, tra cui l’analisi dell’aflatossina B1 in alimenti per bambini, polvere di mais e mangimi per animali, nonché l’individuazione dell’ocratos-sina A nella paprika e nel chili. Alcune di queste sostanze si ritrovano nei cereali e in un gran numero di prodotti lavorati o conservati come caffè, birra, frutta secca, vino, cacao e frutta a guscio. Se presenti a livelli elevati, queste sostanze costitu-iscono un grave rischio per la salute e possono danneggiare reni e fegato. Altre sostanze analizzate, come la patulina (una micotossina presente nelle mele marce), possono diffondersi lungo la catena alimentare e contaminare prodotti come il succo di mela, gli omogeneizzati per bambini e il sidro.

Uno scienziato del JRC sta verificando le impostazioni dello strumento per le analisi delle micotossine.

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Le prove valutative messe a punto dal JRC offrono ai labo-ratori nazionali l’occasione di misurare le proprie prestazio-ni, oltre a fornire loro metodi convalidati e corsi di forma-zione. In questo modo i consumatori possono essere sicuri che il cibo acquistato sul mercato europeo ha superato test condotti secondo gli standard più adeguati.

Nell’aprile 2014 il JRC ha distribuito un materiale di riferimento certificato per le analisi delle micotossine nel granturco, collaborando alla valutazione e al controllo della qualità delle caratteristiche prestazionali dei metodi analitici e sostenendo misurazioni attendibili delle mico-tossine nella polvere di granturco. L’uso dei materiali di riferimento elaborati dal JRC aiuta i laboratori di control-lo degli alimenti ad attuare la normativa dell’UE.

Grigliate, arrosti, aromatizzanti di affumicatura e idrocarburi policiclici aromatici

Le attività del JRC in questo settore forniscono sostegno scientifico alle seguenti iniziative politiche:

• Regolamento (CE) n. 2065/2003 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 10 novembre 2003, relativo agli aromatizzanti di affumicatura utilizzati o destinati ad essere utilizzati nei o sui prodotti alimentari

• Regolamento (CE) n. 627/2006 della Commissione, del 21 aprile 2006, recante applicazione del regolamento (CE) n. 2065/2003 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda i criteri di qualità per i metodi analitici convalidati per la campionatura, l’identificazione e la caratterizzazione dei prodotti primari di affumicatura

• Regolamento di esecuzione (UE) n. 1321/2013 della Commissione, del 10 dicembre 2013, che istituisce un elenco dell’Unione di prodotti primari aromatizzanti di affumicatura autorizzati all’utilizzo come tali nei o sui prodotti alimentari e/o per la produzione di aromatizzanti di affumicatura derivati

• Regolamento (CE) n. 1334/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 dicembre 2008, relativo agli aromi e ad alcuni ingredienti alimentari con proprietà aromatizzanti destinati a essere utilizzati negli e sugli alimenti e che modifica il regolamento (CEE) n. 1601/91 del Consiglio, i regolamenti (CE) n. 2232/96 e (CE) n. 110/2008 e la direttiva 2000/13/CE

• Regolamento (UE) n. 836/2011 della Commissione, del 19 agosto 2011, che modifica il regolamento (CE) n. 333/2007, del 28 marzo 2007, relativo ai metodi di campionamento e di analisi per il controllo ufficiale dei tenori di piombo, cadmio, mercurio, stagno inorganico, 3-MCPD e benzo(a)pirene nei prodotti alimentari.

Prodotti alimentari affumicati come pancetta, prosciutto, pesce, salsicce e snack con aromi di affumicatura si trova-no facilmente in qualsiasi supermercato. Il loro particolare sapore può derivare da tradizionali tecniche di affumicatura oppure dall’aggiunta di aromatizzanti liquidi di affumicatura.

In generale, i prodotti alimentari affumicati possono destare preoccupazioni per la salute in quanto il fumo contiene nume-rose sostanze nocive, tra cui gli Idrocarburi Policiclici Aromatici (PAHs - Polycyclic Aromatic Hydrocarbons), benché in concen-trazioni minime. Gli aromatizzanti di affumicatura derivano da fumo purificato proprio per eliminare alcune di queste sostanze: si tratta di miscele complesse, contenenti oltre 400 sostan-ze volatili e numerose altre non volatili. Sono generalmente considerati meno rischiosi per la salute rispetto ai tradizionali procedimenti di affumicatura e la normativa dell’UE stabilisce le quantità che possono essere aggiunte agli alimenti.

Il fumo liquido è largamente usato in campo alimentare per-ché aggiunge un sapore analogo a quello dei tradizionali pro-dotti alimentari affumicati. Attualmente non esiste un metodo che permetta di misurare la quantità di fumo liquido aggiunta agli alimenti. La purificazione e la produzione commerciale comportano informazioni brevettate o di proprietà che le im-prese evitano di divulgare. Il JRC sta elaborando gli strumenti e i metodi di analisi necessari in questo caso. Gli scienzia-ti stanno ricostruendo la caratterizzazione e composizione chimica per capire la variabilità (da un lotto all’altro e da un prodotto all’altro) di numerosi preparati primari liquidi di fumo. In tal modo dovrebbe essere possibile individuare i marcatori più adatti per misurare la quantità di aromatizzante di affu-micatura aggiunta agli alimenti. I risultati di questa ricerca contribuiranno a una corretta attuazione della normativa, data l’odierna difficoltà di verificare la sua osservanza.

I PAHs possono formarsi durante la combustione incompleta dei composti organici e possono essere rinvenuti nell’am-biente; alcuni di essi costituiscono un rischio per la salute umana. Siamo esposti ai PAHs anche tramite l’atmosfera e l’acqua potabile, ma soprattutto per assunzione di alimenti. La contaminazione alimentare da PAHs dipende principalmente dai metodi di produzione. Chicchi e materie prime utilizzati nella produzione di oli commestibili (come l’olio di oliva e l’olio di semi di soia) possono contaminarsi con i PAHs durante il processo di essicazione. Gli alimenti di origine animale, invece, vengono contaminati soprattutto durante la trasformazione (cottura alla griglia su carbone, arrostitura, affumicatura). Nell’Unione europea sono regolamentati i limiti massimi di quattro tipi di PAHs, mentre è raccomandato il monitoraggio di altri 16 tipi di PAHs.

L’EURL gestito dal JRC che si occupa di PAHs coordina le attività di sviluppo e messa a punto dei metodi analitici per il controllo ufficiale dei livelli massimi di PAHs e organizza periodicamente prove valutative per verificare le capacità dei membri nazionali della rete.

Gli alimenti affumicati in modo tradizionale possono contenere alti livelli di PAHs.

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Fondamenti scientifici della politica alim

entare dell’Unione europea

1L’EURL responsabile per i PAHs ha elaborato e conva-lidato un metodo per attuare la normativa dell’UE sui contenuti di PAHs negli alimenti in tutte le categorie regolamentate. Tale metodo è stato accettato per la standardizzazione dal CEN, disponibile come EN 16619:2015.

Additivi per mangimi e la loro sicurezza

Le attività del JRC in questo settore forniscono sostegno scientifico alle seguenti iniziative politiche:

• Regolamento (CE) n. 1831/2003 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 settembre 2003, sugli additivi destinati all’alimentazione animale

• Regolamento (CE) n. 885/2009 della Commissione del 25 settembre 2009 che modifica il regolamento (CE) n. 378/2005 per quanto riguarda i campioni di riferimento, i diritti e i laboratori elencati nell’allegato II

• Regolamento (CE) n. 882/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio del 29 aprile 2004 relativo ai controlli ufficiali intesi a verificare la conformità alla normativa in materia di mangimi e di alimenti e alle norme sulla salute e sul benessere degli animali

• Regolamento (UE) n. 56/2013 della Commissione del 16 gennaio 2013 che modifica gli allegati I e IV del regolamento (CE) n. 999/2001 del Parlamento europeo e del Consiglio recante disposizioni per la prevenzione, il controllo e l’eradicazione di alcune encefalopatie spongiformi trasmissibili.

Dato che gli alimenti di origine animale rappresentano una parte importante della dieta di molte persone, i mangimi necessari per l’allevamento del bestiame devono soddisfa-re rigorose norme qualitative e di sicurezza. Gli additivi per mangimi sono parte integrante delle moderne pratiche di allevamento e coniugano elevate prestazioni produttive con la salute e il benessere degli animali. Questi additivi non possono essere immessi sul mercato senza una previa auto-rizzazione della Commissione europea, concessa solo dopo una valutazione scientifica dell’EFSA che dimostri l’efficacia dell’additivo e l’assenza di effetti nocivi per la salute umana e animale nonché per l’ambiente.

Al JRC, l’EURL specializzato in additivi per mangimi collabora con l’EFSA ed esamina la validità dei metodi analitici degli additivi per mangimi, ai fini del processo di autorizzazione; inoltre coordina la rete dei laboratori di riferimento nazionali.

Nel 2013, per esempio, il JRC ha elaborato e convalidato un metodo rapido ed efficace per individuare e quantificare la presenza di 48 antibiotici nei mangimi. Tale metodo, ba-sato su tecnologie emergenti, rappresenta uno strumento prezioso per il controllo obbligatorio delle sostanze indeside-rate nella catena alimentare umana e animale. Si tratta di un metodo innovativo che consente ai laboratori degli Stati membri di controllare, in maniera rapida, semplice, diretta e affidabile, la presenza di 48 agenti antimicrobici di classi differenti nei materiali complessi di mangimi animali.

Reintroduzione di proteine animali trasformate nell’acquacoltura

In seguito alla vicenda dell’encefalopatia spongiforme bovina (BSE – Bovine Spongiform Encephalopathy), comunemente nota come morbo della mucca pazza, il JRC ha elaborato un marcatore specifico per le Proteine Animali Trasforma-te (PAT – Processed Animal Proteins) provenienti da animali malati o da specifici materiali a rischio come il cervello o il midollo spinale di bovini, che non devono essere immes-si nella catena alimentare umana e animale. Nel 2013, il JRC ha distribuito anche un materiale di riferimento (IRMM-AD482) che permette ai laboratori di controllo di effettua-re correttamente il test per individuare PAT di ruminanti nei mangimi derivanti da non ruminanti. Grazie a questi stru-menti, fin dal giugno 2013 è stato possibile riautorizzare le PAT derivanti da animali da allevamento non ruminan-ti sani (maiali e pollame) per l’uso nel mangime per pesci. Si prevede che questa riautorizzazione possa migliorare la sostenibilità complessiva del settore dell’acquacoltura poiché le PAT in questione potrebbero sostituire la farina di pesce, che rappresenta una risorsa scarsa.

Inoltre, in collaborazione con l’EURL per le proteine ani-mali nei mangimi (EURL AP) gestito dal Centro di Ricerca Agricola della Vallonia (CRA-W), il JRC ha contribuito alla convalida dei nuovi metodi diagnostici spettroscopici e basati sul DNA per individuare le PAT derivanti da diverse specie animali. Il regolamento della Commissione europea n. 51/2013 del 16 gennaio 2013 include questi metodi con-validati, basati sulla reazione a catena della polimerasi (PCR - Polymerase Chain Reaction), per il rilevamento di costituenti di origine animale presenti nei mangimi.

IL JRC ha contribuito a elaborare strumenti statistici per la convalida di metodi che forniscono informazioni binarie come “presente” o “non presente”. Tali strumenti possono essere utilizzati per la convalida di metodi di screening, più rapidi e meno costosi, effettuati da labo-ratori di controllo ufficiali e dall’industria. Viene analiz-zato un gran numero di campioni e solo quelli che fanno scattare un segnale d’allarme nello screening iniziale sono poi sottoposti a metodi di conferma più costosi. I risultati di tale ricerca sono inseriti nell’elaborazione di nuovi standard internazionali.

Gli scienziati del JRC utilizzano il frazionamento campo-flusso (field-flow) per caratterizzare nanoparticelle negli additivi di mangimi per animali.

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Metalli pesanti

Le attività del JRC in questo settore forniscono sostegno scientifico alle seguenti iniziative politiche:

• Regolamento (CE) n. 333/2007 della Commissione, del 28 marzo 2007, relativo ai metodi di campiona-mento e di analisi per il controllo ufficiale dei tenori di piombo, cadmio, mercurio, stagno inorganico, 3-MCPD e benzo(a)pirene nei prodotti alimentari

• Direttiva 2002/32/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 7 maggio 2002, relativa alle sostanze indesiderabili nell’alimentazione degli animali

• Regolamento (UE) n. 1275/2013 della Commissione, del 6 dicembre 2013, che modifica l’allegato I del-la direttiva 2002/32/CE del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda i livelli massimi di arsenico, cadmio, piombo, nitriti, essenza volatile di senape e impurità botaniche nocive

• Regolamento (UE) n. 836/2011 della Commissione, del 19 agosto 2011, che modifica il regolamento (CE) n. 333/2007 relativo ai metodi di campionamento e di analisi per il controllo ufficiale dei tenori di piombo, cadmio, mercurio, stagno inorganico, 3-MCPD e benzo(a)pirene nei prodotti alimentari.

Mentre alcuni elementi in tracce (come il selenio, il ferro e lo zinco) hanno funzioni nutritive e sono essenziali per la salute, altri (come l’arsenico, il piombo, il cadmio e il mercurio) sono considerati tossici e la loro presenza negli alimenti può recare grave danno alla salute umana.

I metalli pesanti si ritrovano naturalmente nell’ambiente: si accumulano come risultato delle attività antropogeniche o tramite la catena alimentare (per esempio nel caso dei prodotti ittici). Per tutelare adeguatamente la salute dei gruppi vulnerabili occorre mantenere i livelli minimi possibili. Per determinare il contenuto di questi metalli pesanti nelle matrici di alimenti e mangimi sono necessari metodi anali-tici affidabili, più facilmente accessibili grazie al Laboratorio di riferimento europeo per i metalli pesanti del JRC (EURL- HM - European Reference Laboratory for Heavy Metals).

Il metilmercurio è un contaminante che può danneggiare lo sviluppo del sistema nervoso ed è assorbito dal corpo umano principalmente tramite il consumo di pesce. A quanto risulta, il pesce spada e il tonno contengono livelli elevati di metilmercurio. Attualmente, a causa della man-canza di metodi standardizzati, la normativa europea non prevede limiti massimi per il metilmercurio. In collaborazione con l’Instituto Português do Mar e da Atmosfera (IPMA) e il Laboratori Agència Salut Pública de Barcelona, l’EURL-HM del JRC ha convalidato con succes-so un metodo rapido ed economicamente vantaggioso. Questa procedura operativa standard, accessibile sul sito Internet dell’EURL-HM, è attualmente in corso di valuta-zione da parte del CEN per una possibile adozione come norma europea.

Materiali destinati al contatto con gli alimenti

Le attività del JRC in questo settore forniscono sostegno scientifico alle seguenti iniziative politiche:

• Regolamento (CE) n. 1935/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 ottobre 2004, riguardante i materiali e gli oggetti destinati a venire a contatto con i prodotti alimentari e che abroga le direttive 80/590/CEE e 89/109/CEE

• Regolamento (UE) n. 10/2011 della Commissione, del 14 gennaio 2011, riguardante i materiali e gli oggetti di materia plastica destinati a venire a contatto con i prodotti alimentari

• Regolamento (CE) n. 882/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 29 aprile 2004, relativo ai controlli ufficiali intesi a verificare la conformità alla normativa in materia di mangimi e di alimenti e alle norme sulla salute e sul benessere degli animali.

Gli alimenti possono rimanere esposti a contaminanti anche du-rante la cottura, la preparazione, l’imballaggio o l’immagazzi-naggio. L’imballaggio, per esempio, è essenziale per proteggere gli alimenti dalla contaminazione e prolungare al massimo la conservabilità. I materiali impiegati devono però essere sicuri; bisogna cioè evitare che i materiali usati nella catena della trasformazione alimentare, gli imballaggi o le stoviglie rila-scino negli alimenti quantità pericolose di sostanze chimiche. La normativa dell’UE limita perciò il livello delle sostanze che possono rilasciare i materiali in contatto con gli alimenti. Tra questi figurano la plastica, la carta e il cartone, la cellulosa, i metalli rivestiti, la ceramica, i siliconi e le gomme, nonché i biomateriali sostenibili e i materiali innovativi come i nano-materiali e i materiali da imballaggio attivi/intelligenti.

La migrazione di sostanze chimiche nocive può anche essere causata dagli inchiostri da stampa usati per gli imballaggi ali-mentari. Il JRC ha elaborato e convalidato un metodo specifico per misurare la migrazione di una vasta gamma di componenti di inchiostri in diversi alimenti, tra cui alimenti secchi come dolci, pasta e latte in polvere. Questa ricerca ha condotto alla revisione del regolamento (UE) n. 10/2011 sulle materie plastiche, che ora comprende prove specifiche per gli alimenti secchi.

Il JRC ha studiato anche i plastificanti impiegati nei vasetti di alimenti per lattanti, che ha portato alla valutazione dell’esposizione dei lattanti che consumano alimenti com-merciali. I dati sono stati utilizzati per una valutazio-ne dell’EFSA che ha gettato le basi per nuovi e più severi provvedimenti legislativi relativi ai coperchi. Per favorire la corretta attuazione di queste direttive, il JRC ha offerto ai laboratori corsi di formazione, organizzando anche pro-ve comparative per valutare la qualità delle prestazioni dei laboratori ufficiali di controllo.

Le ricerche del JRC si estendono anche al monitoraggio di sostanze specifiche che migrano dagli oggetti da cucina. I progetti più recenti si sono concentrati sugli oggetti di plastica d’importazione, per sostanze come la formaldeide in piatti e vassoi in melammina e le amine aromatiche primarie in spatole da cucina di poliammide e tovaglioli di

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Fondamenti scientifici della politica alim

entare dell’Unione europea

1carta colorata. Attualmente, la ricerca si incentra sui diversi metalli rilasciati da oggetti da tavola in ceramica, oggetti da forno od oggetti in cristallo. Il JRC fornisce dati scientifici sulle sostanze che possono migrare da questi prodotti, come coloranti e smalti. Gli scienziati del JRC stanno sviluppando prove rapide e semplici che imitano l’uso domestico ripetuto di alimenti differenti da parte di consumatori.

Il “Sistema di allarme rapido dell’Unione europea per gli alimenti e i mangimi” (RASFF - Rapid Alert System for Food and Feed) ha recentemente evidenziato il rilascio di elevati livelli di sostanze chimiche in oggetti da cucina importati da paesi terzi; di conseguenza, sono state applicate restrizioni ad alcune importazioni. Dal momen-to che le merci, una volta entrate nell’Unione europea, possono circolare liberamente, l’ispezione effettuata al punto di ingresso deve essere affidabile. Il JRC ha elabora-to linee guida in materia di campionatura e analisi, al fine di migliorare l’attendibilità e ridurre i costi delle analisi di laboratorio. Oggi queste linee guida sono riconosciute in tutto il mondo e offrono una solida base per l’attuazione armonizzata delle normative dell’UE. Il JRC ha anche or-ganizzato i formazioni e prove valutative per migliorare le prestazioni dei controlli ufficiali nell’Unione. Di conseguen-za, dopo le restrizioni imposte ad alcune importazioni, i casi di non conformità sono sensibilmente diminuiti, passando dall’11% all’1%. Le linee guida e gli esercizi valutativi han-no eliminato le discrepanze nelle condizioni delle analisi, offrendo una solida base per applicare la normativa.

L’EURL del JRC per i materiali destinati al contatto con gli alimenti (EURL-FCM - EURL for Food Contact Materials) valuta anche le prestazioni dei laboratori di controllo, in modo da garantire che gli Stati membri dell’UE possano raggiungere risultati analitici comparabili e affidabili. L’EURL-FCM ha ela-borato banche dati per oltre 450 sostanze e più di 300 metodi per assicurare conformità e applicabilità ai “materiali destinati al contatto con gli alimenti” sottoposti a regolamentazione. Esso valuta le prestazioni dei laboratori per assicurare agli Stati membri risultati analitici attendibili.

Il JRC studia anche le modalità con cui i diversi contaminanti possono migrare negli alimenti e fornisce i dati che permetto-no di sviluppare strumenti per la valutazione dell’esposizione. È stato uno dei principali partner di FACET, un importante progetto europeo dedicato ad additivi aromatizzanti e ma-teriali destinati al contatto con i prodotti alimentari. FACET è anche un’applicazione per computer, messa a punto dal JRC, che riunisce banche dati sulle concentrazioni chimiche di tali sostanze, dati industriali sulla composizione degli imballaggi

al dettaglio e registri sui consumi alimentari. Nel dicembre 2013 il JRC ha varato una versione scaricabile di FACET.

Lavori in corso

Attualmente, solo per le materie plastiche, vi sono più di 930 sostanze autorizzate, mentre esistono appena 28 metodi ufficiali di rilevamento. È quindi indispensabile sviluppare altri metodi in grado di misurare la migrazione delle sostanze chimiche dagli imballaggi agli alimenti.

Mancando una specifica normativa dell’UE per materiali diver-si dalla plastica, esistono rischi elevati per il trasferimento di questi elementi negli alimenti: inchiostri da stampa, patine, siliconi, adesivi, gomma, rivestimenti in metallo, carta e carto-ne, nanomateriali e combinazioni di materiali. Di fronte a oltre 10.000 sostanze chimiche utilizzate nei diversi materiali, diventa necessario anticipare le esigenze politiche nei settori non re-golamentati. Il JRC assume un ruolo fondamentale e integra-to nelle valutazioni d’impatto, per garantire che l’eseguibilità sia prevista ex ante rimanga praticabile in tutte le fasi. Il JRC contribuirà inoltre a distribuire dati su esposizione e individua-zione dei rischi che i nuovi materiali comportano per la salute, nonché sui progressi tecnologici che promuovono l’innovazione.

Alimenti e mangimi geneticamente modificati

Le attività del JRC in questo settore forniscono sostegno scientifico alle seguenti iniziative politiche:

• Direttiva 2001/18/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 marzo 2001, sull’emissione deliberata nell’ambiente di organismi geneticamente modificati

• Regolamento (CE) n. 1829/2003 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 settembre 2003, relativo agli alimenti e ai mangimi geneticamente modificati

• Regolamento (CE) n. 1830/2003 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 settembre 2003, concernente la tracciabilità e l’etichettatura di organismi geneticamente modificati e la tracciabilità di alimenti e mangimi ottenuti da organismi geneticamente modificati, nonché recante modifica della direttiva 2001/18/CE

• Regolamento (CE) n. 882/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 29 aprile 2004, relativo ai controlli ufficiali intesi a verificare la conformità alla normativa in materia di mangimi e di alimenti e alle norme sulla salute e sul benessere degli animali

• Regolamento (UE) n. 619/2011, del Parlamento europeo e del Consiglio, del 24 giugno 2011, che fissa i metodi di campionamento e di analisi per i controlli ufficiali degli alimenti per animali riguardo alla presenza di materiale geneticamente modificato per il quale sia in corso una procedura di autorizzazione o la cui autorizzazione sia scaduta

• Regolamento di esecuzione (UE) n. 503/2013 della Commissione, del 3 aprile 2013, relativo alle domande di autorizzazione di alimenti e mangimi geneticamente modificati in applicazione del regolamento (CE) n. 1829/2003 del Parlamento europeo e del Consiglio e che modifica i regolamenti (CE) n. 641/2004 e n. 1981/2006

Prove di sicurezza di oggetti usati in cucina.

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• Regolamento di esecuzione (UE) n. 120/2014 della

Commissione, del 7 febbraio 2014, che modifica il regolamento (CE) n. 1981/2006 sulle regole dettagliate per l’attuazione dell’articolo 32 del regolamento (CE) n. 1829/2003 del Parlamento europeo e del Consiglio relativamente al laboratorio comunitario di riferimento per gli organismi geneticamente modificati.

Nell’Unione europea, la presenza di OGM negli alimenti e nei mangimi è consentita solo quando siano rispettati rigorosi requi-siti legali per l’autorizzazione, estesi a valutazione di rischio ed etichettatura. I laboratori degli Stati membri devono verificare che nella catena alimentare umana e animale vengano utilizzati solo gli OGM autorizzati. Se un OGM non è dichiarato, la legge ne limita la presenza a un livello massimo dello 0,9%.

Un’etichettatura corretta comporta sia il rilevamento che la misurazione di quantità minime di OGM. Il Laboratorio di rife-rimento JRC dell’Unione europea per gli alimenti e i mangimi geneticamente modificati (EURL GMFF - European Reference Laboratory for Genetically Modified Food and Feed) ha il com-pito di convalidare i metodi per il rilevamento, l’individuazione e la quantificazione degli OGM nei prodotti destinati all’a-limentazione umana e animale, metodi elaborati dall’indu-stria e presentati nell’ambito dell’autorizzazione all’ingresso nell’Unione di un OGM nella catena alimentare umana e/o animale. Oltre a una valutazione dei rischi positiva, l’altra precondizione per l’autorizzazione è la disponibilità di un me-todo di rilevamento degli OGM convalidato dall’EURL GMFF. Il JRC ha convalidato finora più di 90 metodi, disponibili nella banca dati GMOMETHODS. Il JRC inoltre sviluppa e ottimizza metodi e strumenti utili ai laboratori di controllo.

GMOmatrix è un’applicazione online del JRC che con-sente ai laboratori di controllo di pianificare e valutare la propria strategia iniziale di screening; esso permette anche ai laboratori di verificare quali OGM essi siano in grado di rilevare grazie alla propria gamma di metodi di screening. Trattandosi di uno strumento interamente basato sulla bioinformatica, esso consente di classifica-re gli allineamenti in base al grado di differenza tra la sequenza bersaglio (caratteristica dell’evento OGM) e la sequenza di prova utilizzata dal metodo.

Il JRC è uno degli attori principali nel campo dell’analisi OGM; esso presiede la Rete europea dei laboratori OGM (ENGL - European Network of GMO Laboratories) cui partecipano oltre 100 laboratori di controllo, tra cui tutti i laboratori di riferimento nazionali (NRL – National Reference Labora-tories) dei 28 Stati membri. Insieme al Laboratorio di rife-rimento dell’Unione europea per gli alimenti e i mangimi geneticamente modificati (EURL GMFF - European Reference Laboratory for Genetically Modified Food and Feed), l’ENGL ha fissato criteri di efficienza del metodo.

Leader riconosciuto a livello mondiale per la formazione e il potenziamento delle capacità in materia di analisi OGM, il JRC collabora con oltre 100 paesi. Molte organizzazioni in Asia, Africa e America Latina hanno seguito le formazioni

fornite da esperti del JRC; di conseguenza, sempre più paesi utilizzano i metodi di riferimento del JRC per il loro sistema di controllo degli OGM e ciò contribuisce a scongiurare con-flitti commerciali. Come effetto collaterale della sua attività di formazione, il JRC ha avviato una serie di reti regionali di laboratori OGM in Asia, Africa, America Latina e, più di re-cente, nel Medio Oriente e in Africa settentrionale. Grazie a tale rete di cooperazione, i metodi di riferimento del JRC sono di fatto considerati il più autorevole standard globale per il rilevamento, l’individuazione e la quantificazione degli OGM.

Inoltre, il JRC sviluppa e produce materiali di riferimento cer-tificati necessari per la messa a punto e il controllo di qualità dei metodi convalidati per il rilevamento, l’individuazione e la quantificazione degli OGM. Ha prodotto quasi 30 serie di materiali di riferimento certificati per diversi vegetali gene-ticamente modificati (granturco, soia, patate, barbabietola da zucchero e cotone), che vengono distribuite a laboratori di controllo e di analisi in tutto il mondo. Nel 2013 il JRC ha distribuito il primo materiale di riferimento a livello mondiale di polvere mista per la farina di colza OGM, consentendo così un migliore controllo di qualità per la soglia di etichettatura.

1.2. Monitoraggio dei radionuclidi nell’ambiente e negli alimenti

La radioattività è presente dappertutto. Materiali naturalmen-te radioattivi si trovano negli alimenti e nell’acqua, e persino nel nostro corpo. Ai bassi livelli che si riscontrano in natura ciò non desta preoccupazioni ma forti attività radioattive possono nuocere alla salute umana e la normativa dell’Unione europea esige il monitoraggio della radioattività in alimenti, mangimi e acqua potabile.

Dopo gli incidenti nucleari di Chernobyl e Fukushima, i radio-nuclidi migrano ancora attraverso i vari strati dell’atmosfera; possono raggiungere gli oceani e il suolo e passare nella ca-tena alimentare. Per esempio, i funghi che crescono in deter-minate zone potrebbero contenere elevati livelli di cesio-137, un radionuclide che, se accumulato a livelli estremamente elevati, può interferire nei processi chimici del nostro corpo e risultare pericoloso. Nei latticini e nel latte, un altissimo accumulo di iodio-131 può causare problemi alla tiroide e presentare rischi per la salute, in particolare nei bambini.

È fondamentale dunque monitorare regolarmente la radioat-tività nell’ambiente e negli alimenti. Tuttavia, per i laboratori di monitoraggio è estremamente difficile impiegare un metodo di misurazione specifico per ogni radionuclide, visto che ne esistono migliaia. Tali metodi vengono ora gradualmente sostituiti dalle tecniche spettrometriche per individuare e la quantificare i singoli radionuclidi. Più che in passato, si sente il bisogno di avere prove valutative e materiali di riferimento più differenziati; il JRC - che organizza anche attività di forma-zione per i laboratori dei paesi UE - sta appunto affrontando questo problema.

La radioattività naturale riscontrata nei prodotti alimentari è diventata un’importante fonte di informazioni per valutare l’esposizione totale della popolazione alla radioattività.

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Fondamenti scientifici della politica alim

entare dell’Unione europea

1Nel 2013 il JRC ha distribuito un materiale di riferimento per i mirtilli, con un contenuto certificato di cesio-137, stronzio-90 e potassio-40. Questo materiale di riferi-mento funge da sorgente di calibrazione o di convalida per le misurazioni della radioattività di molti tipi di ali-menti e mangimi; serve ai laboratori degli Stati membri e li aiuta a ottenere risultati precisi e comparabili. I la-boratori di controllo alimentare possono utilizzare questo materiale anche per controllare la qualità dei propri dati. Il JRC è stato anche invitato a contribuire alla standar-dizzazione delle procedure usate negli Stati membri per monitorare la radioattività del radiocesio (137Cs e 134Cs) negli alimenti e nei mangimi.

1.3. Allergeni alimentari: convalida delle procedure di analisi per il rilevamento di allergeni e glutine negli alimenti

Le attività del JRC in questo settore forniscono sostegno scientifico alla seguente iniziativa politica:

• Regolamento (UE) n. 1169/2011 del Parlamento euro-peo e del Consiglio, del 25 ottobre 2011, relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori.

Secondo le stime, nell’Unione europea soffrono di allergie alimentari 20 milioni di cittadini. La normativa dell’UE impone l’etichettatura per gli alimenti che contengono i 14 componenti a rischio più comuni, tra cui uova, latte e frutta a guscio. L’eti-chettatura è inequivocabile quando gli allergeni sono aggiunti intenzionalmente, ma la norma è assai meno rigida quando avviene una contaminazione incrociata, provocata dall’uso condiviso di impianti e attrezzature produttive. In questi casi, le etichette riportano l’espressione “può contenere”, che spesso confonde le idee al consumatore europeo sui reali livelli di allergeni e sull’effettiva sicurezza del prodotto.

I produttori di generi alimentari, i medici e i pazienti allergici stanno collaborando per fissare soglie di sicurezza. Il JRC partecipa al progetto “Approcci integrati alla gestione degli al-lergeni alimentari e del rischio di allergia” (iFAAM - Integrated approaches to food allergen and allergy risk management), finanziato dall’UE, che ha l’obiettivo di realizzare una gestione del rischio basata su prove per le allergie alimentari.

Il JRC sta anche mettendo a punto e convalidando metodi analitici per il rilevamento di allergeni in alimenti trasformati. Rientrano in questo quadro metodi di biologia molecolare basati sul rilevamento del DNA originato dall’ingrediente allergenico, Metodi immunochimici basati sul saggio di immunoassorbimen-to enzimatico (ELISA - Enzyme-Linked Immunosorbent Assays) delle proteine che provocano l’allergia e infine la spettrometria di massa dei peptidi derivati da queste proteine.

Anche la standardizzazione e l’armonizzazione globale dei metodi di rilevamento figurano ai primi posti tra gli obiettivi del sostegno scientifico offerto dal JRC. In tal modo i consumatori possono fidarsi delle etichette degli alimenti che acquistano.

1.4. L’intolleranza al glutine

Le attività del JRC in questo settore forniscono sostegno scientifico alle seguenti iniziative politiche:

• Regolamento (CE) n. 41/2009 della Commissione, del 20 gennaio 2009, relativo alla composizione e all’etichettatura dei prodotti alimentari adatti alle persone intolleranti al glutine

• Regolamento di esecuzione (UE) n. 828/2014 della Commissione, del 30 luglio 2014, relativo alle prescri-zioni riguardanti l’informazione dei consumatori sull’assenza di glutine o sulla sua presenza in misura ridotta negli alimenti.

L’intolleranza ai prodotti alimentari varia da un individuo all’al-tro. La celiachia, per esempio, è un disturbo autoimmune, causato dalle proteine di glutine presenti nel grano, nell’orzo e nella segale, che provoca un’intolleranza permanente al glutine. Attualmente l’unica soluzione è quella di eliminare il glutine dalla dieta delle persone che ne soffrono.

La normativa dell’UE stabilisce i livelli al di sotto dei quali un prodotto alimentare può essere commercializzato come “senza glutine” o “con basso contenuto di glutine”: nel prodotto alimen-tare finale questi livelli sono fissati rispettivamente a 20 mg/kg e 100 mg/kg. Per applicare queste soglie è necessario misurare i livelli di glutine in un’ampia serie di alimenti, ma la misurazione del glutine nei prodotti alimentari è tutt’altro che semplice.

Il JRC è attivamente impegnato a valutare la comparabilità dei risultati delle misurazioni in diversi alimenti complessi, usando diversi metodi analitici. Ciò implica anche il confronto dei risultati ottenuti con vari kit per test analitici disponibili sul mercato, attraverso varie matrici alimentari. Il JRC sta attual-mente valutando nuovi approcci alla quantificazione del gluti-ne, nonché gli standard previsti per confrontare le misurazioni effettuate nell’ambito di piattaforme diverse e gli approcci al rilevamento e alla quantificazione di marcatori molecolari multipli, ossia peptidi, e alla quantificazione di tali marcatori (e di conseguenza del glutine) tramite tecniche molecolari.

In collaborazione con un gruppo di agenzie di regolamen-tazione internazionali (la US Food and Drug Administra-tion e Health Canada), il JRC ha elaborato orientamenti accettati a livello internazionale per la convalida dei me-todi di analisi rapida ELISA per gli allergeni alimentari e il glutine. Grazie a quest’iniziativa è stato possibile immet-tere sul mercato kit per i test conformi agli orientamenti. Questi ultimi sono in corso di adozione o approvazione da parte di organizzazioni internazionali di standardiz-zazione come Codex Alimentarius, il Comitato europeo di normalizzazione (CEN) e AOAC International.

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2 Agire oggi per un domani migliore: la sicurezza alimentare globale

In tutto il mondo, il problema della fame affligge oltre 800 milioni di persone. Crisi e calamità naturali aggravano

spesso la situazione di famiglie vulnerabili, già provate da povertà, instabilità sociale, malattie e fame.

I fattori che incidono sulla sicurezza alimentare sono i prez-zi e la disponibilità del cibo, l’accesso all’alimentazione e la distribuzione delle risorse. Certe condizioni ambientali, come la scarsità di piogge, influiscono sulla produzione agricola e quindi sulla disponibilità di alimenti.

Secondo l’Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO – Food and Agriculture Organization), la crescita demo-grafica, i mutamenti dietetici e l’evoluzione dei redditi faranno probabilmente aumentare la domanda di generi alimentari del 60% entro il 2050. All’attuale prospettiva di un incremento del-la domanda globale fanno riscontro notevoli incertezze dell’of-ferta, connesse a mutamenti imprevedibili in campo economico, politico, climatico e biologico (per esempio nuove malattie delle colture e degli animali).

L’unione europea è internazionalmente uno dei protagonisti nella lotta per il miglioramento della sicurezza alimentare glo-bale. Lo sviluppo economico rurale e gli interventi di soccorso nelle crisi alimentari sono elementi saldamente radicati nel quadro delle politiche dell’UE, dal “Programma di cambiamen-to” agli Obiettivi di sviluppo del millennio, fino ai più recenti programmi del Fondo europeo di sviluppo.

Il JRC sta elaborando una serie di strumenti scientifici nel cam-po della modellizzazione, della gestione e del monitoraggio dei dati ed è all’avanguardia negli sviluppi scientifici internazionali in materia di informazioni e analisi sulla sicurezza alimentare e nutrizionale.

2.1. Monitorare le risorse agricole per la sicurezza alimentare

Le attività del JRC in questo settore forniscono sostegno scientifico alle seguenti iniziative politiche:

• Comunicazione della Commissione del 13 ottobre 2011 - Potenziare l’impatto della politica di sviluppo dell’Unione europea: un programma di cambiamento, COM(2011) 637

• Comunicazione della Commissione del 7 dicembre 2011 - Preparazione del quadro finanziario pluriennale relativo al finanziamento della cooperazione dell’UE con gli Stati dell’Africa, dei Caraibi e del Pacifico e i paesi e territori d’oltremare per il periodo 2014 2020 (11° Fondo europeo di sviluppo) COM(2011) 837

• Comunicazione della Commissione del 7 dicembre 2011 - Istituire uno strumento per il finanziamento della cooperazione allo sviluppo, COM(2011) 840.

Per pianificare e attuare attività di sviluppo e interventi di emergenza che migliorino la sicurezza alimentare è necessa-rio disporre di informazioni precise in materia di monitoraggio agricolo, per esempio superficie e resa delle colture, oppure informazioni sui fattori che limitano la produzione agricola. Supportato da oltre 20 anni di esperienza nel monitoraggio delle colture e nell’elaborazione dei relativi modelli, il JRC utilizza serie di dati globali (provenienti principalmente da os-servazioni satellitari) e informazioni meteorologiche) per mo-nitorare le prestazioni agricole stagionali. In tal modo fornisce segnalazioni dettagliate e tempestive quando la produzione agricola è interessata da stress idrici o termici.

Copernicus, il programma europeo di osservazione della ter-ra (European Earth Observation programme) gestito dalla Commissione europea, renderà disponibili nuovi dati satelli-tari con una miglior risoluzione spaziale e temporale. Il JRC avrà un ruolo fondamentale per migliorare ancora di più la tempestività e la precisione del monitoraggio agricolo globale.

Tra le principali attività di ricerca del JRC in questo cam-po si ricorda: il miglioramento del rilevamento precoce del-le siccità e la valutazione del loro impatto sull’agricoltura; lo sviluppo e la divulgazione di strumenti per elaborare e interpretare lunghe serie temporali di dati satellitari; il perfezionamento delle statistiche agricole e la realizzazione di valutazioni d’impatto sull’adattamento al cambiamento climatico dei sistemi di coltivazione.

Indice di indurimento dei cereali invernali, che mostra la loro tolleranza al freddo.

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Agire oggi per un domani m

igliore: la sicurezza alimentare globale

2A tal fine, il JRC opera in stratta collaborazione con organiz-zazioni internazionali quali la FAO e il Programma alimenta-re mondiale (WFP – World Food Programme) per individuare le carenze in tema di conoscenze e dati e per coordinare le attività di ricerca.

Il JRC sostiene anche il trasferimento di tecnologie e il poten-ziamento delle capacità dei sistemi di informazione nazionali e regionali sulla sicurezza alimentare, con particolare riguardo ai progetti finanziati dall’Unione europea. Esso inoltre organizza e promuove sia reti scientifiche dedicate che gruppi di lavoro scientifici per portare avanti e coordinare il lavoro di organizza-zioni ed esperti del monitoraggio globale delle colture.

In collaborazione con altre istituzioni di ricerca, il JRC ha elaborato una serie di metodi per monitoraggio agricolo, a sostegno della politica agricola comune europea (PAC). Questi metodi si basano sulle tecnologie europee dell’in-formazione e della comunicazione, tra cui l’osservazione spaziale della terra, i sistemi di informazione geografica e i modelli agro-meteorologici. Il trasferimento, l’adatta-mento e l’applicazione a livello locale di queste prassi di agricoltura elettronica aiuteranno i responsabili politici dei paesi in via di sviluppo a gestire le crisi e a mante-nere la crescita dell’agricoltura. Il riscontro ricevuto da queste iniziative agevolerà inoltre l’applicazione della tecnologia per la previsione della produzione agricola europea su scala mondiale, rafforzandone la capacità di monitoraggio globale della sicurezza alimentare.

Lavori in corso

Benché l’incremento della produttività rappresenti la sfida più evidente per l’agricoltura globale del futuro, le coltiva-zioni rappresentano solo uno dei molteplici usi possibili del suolo. Per comprendere fino in fondo quale sia l’impatto di un cambiamento di uso del suolo, nonché delle implicazioni della competitività per il suolo, occorre acquisire maggiori informazioni. Il JRC potenzierà quindi il suo approccio integra-to alla sicurezza alimentare, inserendo, accanto alle tipiche informazioni di monitoraggio agricolo, indicatori più complessi sulla sicurezza alimentare come le sue implicazioni socio- economiche.

2.2. Metodi e strumenti scientifici per la sicurezza alimentare

Le attività del JRC in questo settore forniscono sostegno scientifico alle seguenti iniziative politiche:

• Comunicazione della Commissione del 23 febbraio 2009 - Strategia dell’UE a sostegno della riduzione del rischio di catastrofi nei paesi in via di sviluppo, COM(2009)84

• Direttiva 2010/30/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 maggio 2010, concernente l’indicazio-ne del consumo di energia e di altre risorse dei prodotti connessi all’energia, mediante l’etichettatura ed infor-mazioni uniformi relative ai prodotti.

• Comunicazione della Commissione al Parlamento euro-peo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale euro-peo e al Comitato delle regioni - “Un’esistenza dignitosa per tutti: sconfiggere la povertà e offrire al mondo un futuro sostenibile”, COM (2013)92

• Comunicazione della Commissione al Parlamento euro-peo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale euro-peo e al Comitato delle regioni - Aiutare i paesi in via di sviluppo nel far fronte alla crisi, COM (2009)160

• Il contributo UE agli Obiettivi di Sviluppo del Millennio • Regolamento (CE) n. 1698/2005 del Consiglio, del 20

settembre 2005, sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (EAFRD - European Agricultural Fund for Rural Development).

2.2.1. Analisi e gestione dei dati

Il JRC ha elaborato uno strumento per raccogliere e gestire le più importanti serie di dati disponibili a livello mondiale in materia di agricoltura e commercio, includendo anche i relativi modelli. Con tale iniziativa si è cercato di semplificare il lavoro di analisti e modellatori utilizzando dati provenienti da fonti differenti come Eurostat, la FAO e la Banca mondiale.

DataM offre un punto di accesso unico a dati tratti da molte fonti diverse, ne armonizza il formato e permette di effettuare confronti. Nel 2013 la Banca Africana per lo Sviluppo (AfDB - African Development Bank) e numerosi dei suoi paesi membri hanno adottato questo strumento nel quadro di un accordo di collaborazione. L’applicazione informatica DataM è stata integrata da DataMweb, un applicativo online utilizzato in un portale che contiene i dati più importanti, presentati in forma armonizzata, di diversi settori dell’economia. Il JRC, insieme all’Università di Wageningen, sta attualmente sviluppando un sistema di gestione dei dati per l’archiviazione di dati primari, provenienti de modellizzazione e documentazione; ciò permetterà di migliorare l’efficienza e l’efficacia della ricerca nel campo della sicurezza alimentare.

Grazie allo strumento DataM, analisti e modellatori possono accedere a più di 250 serie di dati di 25 diversi provider; con questi dataset è possibile comparare oltre 120 variabili e 350 prodotti.

Il nutrimento totale dell’approvvigionamento alimentare espresso in calo-rie per persona e per giorno, secondo i dati della FAO.

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In collaborazione con alcuni ricercatori dell’Università di Bonn il JRC sta elaborando - a partire da un’analisi delle pubblicazioni - una banca dati delle innovazioni agricole che hanno influito sulla sicurezza nutrizionale e alimentare. La banca dati è servita per analizzare i fattori di successo delle innovazioni e migliorare la sicurezza alimentare e nutrizionale. Lo studio riguarda 110 innovazioni legate alla sicurezza alimentare e nutrizionale introdotte a livello mondiale nell’agricoltura e in altri settori nel corso degli ultimi 30 anni.

2.2.2. La modellizzazione per la sicurezza alimentare globale

Il JRC contribuisce alle politiche dell’UE con simulazioni e tecniche di modellizzazione che consentono di effettuare proiezioni sull’e-voluzione dei mercati dei prodotti alimentari. Questi strumenti possono anticipare e orientare le politiche che affrontano i problemi della sicurezza alimentare su scala globale.

Il JRC partecipa anche alla valutazione d’impatto delle politiche e dei potenziali accordi commerciali usando mo-delli economici. I modelli di equilibrio generale calcolabile su scala globale valutano gli impatti esercitati sul complesso dell’economia da modifiche della politica commerciale in tutti i settori, mentre i modelli di equilibrio parziale calcolabile su scala globale simulano solamente gli impatti subiti dai settori agricoli. Oltre alle simulazioni d’impatto riguardanti l’Unione europea, gli stessi strumenti sono stati adattati per valutare l’impatto sulla sicurezza alimentare globale. Considerata la dimensione di lungo periodo di questi problemi, alla produ-zione e agli scambi agroalimentari si applica un approccio di modellizzazione di lungo periodo.

Grazie agli strumenti di iMAP, la piattaforma di modellizzazio-ne agro-economica del JRC, le analisi economiche permettono di capire come le varie opzioni politiche possono stimolare la crescita e promuovere la sicurezza alimentare nelle varie parti del mondo. I settori agro-alimentari vengono esaminati nel contesto dei negoziati commerciali tra l’Unione europea e i paesi terzi. Di recente, questo lavoro è stato avviato per la regione del Mediterraneo meridionale, analizzando diversi scenari atti a promuovere lo sviluppo della regione. Sono state svolte simulazioni nel contesto dell’integrazione Euro-Med e della liberalizzazione degli scambi tra Unione europea da un lato ed Egitto, Marocco e Tunisia dall’altro. Il lavoro si è esteso anche alla Turchia, importante partner commerciale nel bacino del Mediterraneo.

Di recente il JRC, l’istituto agro-economico dell’Università di Wageningen e altri ricercatori provenienti da Egitto, Marocco, Tunisia e Turchia hanno impiegato il modello MAGNET per analizzare quattro scenari agro-economi-ci riguardanti la regione del Mediterraneo meridionale. L’attenzione degli studiosi si è concentrata su sfide cruciali come l’eliminazione delle misure non tariffarie: secondo le proiezioni, ciò potrebbe imprimere al Prodotto Interno Lordo (PIL) dell’Africa settentrionale una crescita fino al 2,7%.Sono stati poi esaminati altri problemi, come la crescita

mondiale dei prezzi alimentari, gli investimenti e la riduzione degli sprechi alimentari. Migliorare lo stoccag-gio e la gestione sarebbe già un primo passo verso la riduzione di questa dipendenza, contribuendo anche a migliorare la sicurezza alimentare e le opportunità occupazionali al di là del settore agricolo. È perciò essenziale promuovere la ricerca, il trasferimento delle tecnologie e l’innovazione.

Il potenziale della produzione di cereali nella regione euro- asiatica e del Mar Nero, che comprende tra l’altro Russia, Ucraina e Kazakhstan, è un aspetto importante della sicu-rezza alimentare globale. La ricerca del JRC in questo cam-po è dedicata per esempio a stimare il ruolo della regione nell’offerta di grano sui mercati mondiali e ad analizzare la sicurezza alimentare nel breve e medio periodo. Non vengono trascurati sviluppi e prospettive dei più importanti mercati di derrate agricole, ossia cereali, semi oleosi, biocarburanti, latte e carni: si fa particolare attenzione sul potenziale della produzione agricola e sui fattori trainanti dell’evoluzione del mercato (politiche agricole interne e normative pubbliche, organizzazione delle infrastrutture e del mercato e infine struttura delle aziende agricole e questioni di finanziamento).

2.2.3. Una migliore valutazione delle perdite alimentari

Nel 2007 il JRC ha iniziato a elaborare un sistema che stima le perdite di cereali post-raccolto a livello provinciale per i paesi africani. Il sistema d’informazione africano sulle perdite di grano post-raccolto (APHLIS - African PostHarvest Losses Information System) si basa su una rete di esperti locali; ogni paese fornisce i propri dati e ne controlla la qualità; i dati sono poi archiviati in uno spazio dedicato della banca dati comune. Le stime delle perdite vengono generate da un algoritmo che opera su due serie di dati: i profili delle perdite post-raccolto (PHL - PostHarvest Loss) e i dati stagionali della produzione agricola. Ciascun profilo PHL consiste a sua volta in una se-rie di cifre, una per ogni anello della catena delle operazioni effettuate dopo il raccolto. Le stime di APHLIS non intendono costituire una “statistica”, pur essendo calcolate sulla base dei più precisi dati reperibili; offrono piuttosto la “miglior stima possibile” delle perdite post-raccolto, formulata utilizzando un metodo di calcolo trasparente.

2.2.4. La sicurezza alimentare locale nei paesi in via di sviluppo

La sicurezza alimentare locale sta diventando un elemento importante nelle strutture alimentari delle comunità. In molte aree rurali a basso reddito l’agricoltura commerciale e quella di sussistenza costituiscono essenziali fattori causali per la sicurezza alimentare locale.

Per comprendere meglio il problema della sicurezza alimen-tare locale, il JRC impiega strumenti e metodi di microlivello, che offrono risultati dettagliati e colgono le differenze tra le aziende a conduzione familiare: un esempio è costitui-to dallo strumento decisionale denominato Simulatore di sistemi per aziende agricole nei paesi in via di sviluppo (FSSIM-Dev - Farm System Simulator for Developing Coun-tries). Concepito per l’utilizzo nei paesi in via di sviluppo, esso

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Agire oggi per un domani m

igliore: la sicurezza alimentare globale

2mira ad acquisire conoscenze in tema di sicurezza alimentare locale e riduzione della povertà rurale, secondo diverse op-zioni politiche. FSSIM-Dev è un modello di programmazione per le aziende agricole a conduzione familiare, che assorbe contemporaneamente una serie di modelli microeconomici per le aziende agricole, riproducendo il comportamento di singole aziende agricole rappresentative.

Il JRC contribuisce attivamente a FoodSecure, un progetto interdisciplinare globale del Settimo programma quadro che esamina la situazione futura della sicurezza alimenta-re e nutrizionale su scala mondiale. Questo progetto mira a tracciare strategie efficaci e sostenibili per valutare e af-frontare le sfide della sicurezza alimentare e nutrizionale.

2.3. Evoluzione e incertezza nel mercato dei prodotti alimentari

Le attività del JRC in questo settore forniscono sostegno scientifico alle seguenti iniziative politiche:

• Comunicazione della Commissione del 16 aprile 2013 - Strategia dell’UE di adattamento ai cambiamenti climatici, COM(2013) 0216 definitivo

• Regolamenti (UE) del Parlamento europeo e del Consi-glio del 17 dicembre 2013 – la nuova politica agricola comune (PAC), regolamenti UE(2013) 1305, 1306, 1307, 1308.

I picchi raggiunti dai prezzi alimentari mondiali nel 2007 e nel 2012 dimostrano con eloquenza quanto sia importante comprendere meglio la possibile evoluzione futura dei mer-cati dei prodotti alimentari su scala globale e regionale. Le competenze del JRC nella valutazione della sicurezza alimen-tare rappresenta una risorsa preziosa per la Commissione europea nel momento in cui questa è impegnata a trattare iniziative di cooperazione politica con i paesi in via di svilup-po. Il JRC sostiene l’elaborazione e l’attuazione di politiche tramite valutazioni ex ante ed ex post dei diversi scenari e opzioni possibili, oltre che con l’analisi e la valutazione degli aspetti nutrizionali, ambientali e di sostenibilità degli scenari agricoli che si presentano ai paesi in via di sviluppo.

Il JRC partecipa all’esercizio annuale che la Commissione europea dedica alle prospettive dei mercati dei principali

prodotti agricoli per i successivi dieci anni. Rientrano in questo ambito cereali, semi oleosi e zucchero nonché i relativi pro-dotti trasformati (oli vegetali, farine e biocarburanti, nonché prodotti lattiero-caseari e della carne). La proiezione di base rispecchia le prospettive di questi mercati e il loro impatto sul reddito agricolo nell’Unione europea, basandosi su ipotesi considerate plausibili (per esempio condizioni meteorologiche normali), oltre che di ipotesi macroeconomiche su tassi di crescita del PIL, tassi di cambio, indici dei prezzi globali e prezzi del petrolio a livello mondiale. Le proiezioni risultanti dal model-lo AGLINK-COSIMO sono poste a confronto con le conoscenze degli esperti; l’ipotesi di base serve da parametro per eventuali scenari alternativi e per l’analisi di opzioni politiche.

Il JRC svolge un ruolo chiave aiutando i responsabili politi-ci europei a integrare le incertezze nelle proiezioni relative al mercato dei prodotti alimentari. Le incertezze possono riguardare, per esempio, la resa delle colture e la variabilità del contesto macroeconomico rispetto a uno schema nor-male. Si effettua una parziale analisi stocastica per valutare la misura in cui tale incertezza potrà incidere in futuro sul-le caratteristiche principali dei mercati dei prodotti agricoli. Il modello AGLINK-COSIMO viene applicato più di 500 volte, sulla base di differenti serie di ipotesi tratte dalle rese passate e dalla variabilità macroeconomica, per definire un ventaglio di possibili esiti per ciascun mercato.

L’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo econo-mico (OCSE) e la FAO organizzano ogni anno un esercizio di più ampia portata. Il JRC, che contribuisce a queste analisi, in particolare per l’aspetto delle incertezze, ha codificato la metodologia per l’analisi stocastica parziale e partecipa ai miglioramenti metodologici.

Anche il cambiamento climatico eserciterà, prevedibilmente, un impatto globale sulla resa delle colture, e di conseguen-za nel più lungo periodo potrà influire su produzione, distri-buzione e mercati dei prodotti alimentari. Il JRC collabora con altri istituti di ricerca, nel quadro di numerosi progetti dedicati al potenziale impatto del cambiamento climatico sull’agricoltura sia nell’UE, sia a livello globale, collegando modelli biofisici ed economici.

La volatilità dei prezzi nella catena dell’offerta di prodotti ali-mentari incide sulla competitività di lungo periodo dell’agricol-tura e colpisce produttori e consumatori, in particolare coloro che non sono in grado di far fronte alle nuove cause di incertez-za economica. Comprendere la volatilità dei prezzi dei prodotti agricoli e individuarne le cause principali costituisce oggi un compito cruciale per i responsabili delle politiche e dei sistemi di welfare, che cercano di ridurre le conseguenze negative.

Il Simulatore di sistemi per aziende agricole nei paesi in via di sviluppo (FSSIM-Dev - Farm System Simulator for Developing Countries)è stato adattato ai principali sistemi agricoli nelle zone ecologiche sub-tropicali nell’Africa occidentale.

Evoluzione storica e proiezione dei prezzi dei cereali a grana grossa, tenen-do conto delle incertezze.

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Il JRC contribuisce allo studio tramite ricerche svolte in una prospettiva sia di breve che di lungo periodo, con l’obietti-vo di offrire ai responsabili politici un quadro completo. Per il breve periodo, il JRC sta sviluppando nuove tecniche che utilizzano modelli econometrici all’avanguardia in modo da determinare i fattori più importanti. Le analisi econometriche e retrospettive forniscono contributi importanti, integrati poi nella piattaforma di modellizzazione iMAP del JRC per otte-nere proiezioni di lungo periodo dei prezzi dei prodotti agricoli e delle relative incertezze.

Lavori in corso

Le recenti amplissime fluttuazioni registrate dai prezzi dei prodotti agricoli, soprattutto fra il 2006 e il 2009, hanno rilevato l’importanza di dati accessibili, tempestivi e precisi sui prezzi. Investendo su nuovi strumenti di raccolta dati, il JRC intende proporre una metodologia di raccolta dati affidabile ed economicamente conveniente, così da ottenere dati ad alta periodicità sui prezzi alimentari, soprattutto nei paesi in via di sviluppo (per esempio in Africa).

La relazione del JRC intitolata “Agricultural commodity price volatility and its macroeconomic determinants” (La volatilità dei prezzi dei prodotti agricoli e le sue cau-se macroeconomiche) dimostra che gli indicatori della domanda e dell’offerta e la speculazione sono elementi cruciali per spiegare alcuni aspetti della volatilità rileva-ta nel periodo 1986-2012. Se si analizza il periodo tra il 2006 e il 2012 seguendo le impennate dei prezzi, i fat-tori monetari come i bassi tassi d’interesse e le eccessi-ve fluttuazioni del dollaro USA diventano essenziali per descrivere le fluttuazioni dei prezzi agricoli, soprattutto per alcuni dei principali prodotti agricoli stabili come frumento, granturco e soia.

2.4. Sicurezza nutrizionale e resilienza

2.4.1. Lotta alla malnutrizione nei paesi in via di sviluppo

Le attività del JRC in questo settore forniscono sostegno scientifico alle seguenti iniziative politiche:

• Decisione di implementazione della decisione del 23 luglio 2014 che adotta un programma indicativo plu-riennale per il programma tematico “Beni pubblici e sfide globali” per il periodo 2014 2020, C(2014) 5072 finale

• Decisione di esecuzione della Commissione che adotta un programma indicativo pluriennale per il programma tematico “Beni pubblici e sfide globali” per il periodo 2014 2020.

In molti paesi in via di sviluppo la malnutrizione è un problema sanitario endemico; ogni anno, in tutto il mondo, essa provoca 2,6 milioni di vittime tra i bambini al di sotto dei cinque anni di età. Oltre a determinare la perdita di vite umane nelle crisi alimentari più acute (per esempio le carestie), la malnutrizione

cronica ostacola gravemente lo sviluppo umano ed economico. L’UE si è impegnata a offrire il proprio contributo per ridurre, entro il 2025, di almeno sette milioni il numero di bambini af-fetti da ritardo della crescita. Il JRC partecipa a questo sforzo effettuando valutazioni delle politiche nutrizionali nazionali di alcuni paesi africani ed elaborando strumenti per valutare e monitorare i progressi nel campo della nutrizione.

L’esame delle politiche pubbliche per la sicurezza nutrizionale e alimentare, adottate da alcuni paesi africani selezionati, riguarda in particolare l’impatto di interventi differenti: arricchimento degli alimenti, partenariati pubblico-privato e politiche nel settore agricolo attente al problema della nutri-zione. Il JRC partecipa attivamente al gruppo di lavoro sulla nutrizione dell’Integrated Food Security Phase Classification (IPC – Classificazione integrata delle fasi della sicurezza ali-mentare), un’iniziativa multi-agenzia per la standardizzazione di metodi e strumenti usati per valutare le varie situazioni di sicurezza alimentare. Il gruppo di lavoro sta elaborando un sistema di classificazione comune della nutrizione, fondato sulla natura (per esempio cronica, acuta o stagionale), la gra-vità e la prevalenza della malnutrizione.

Il JRC, insieme alle principali parti interessate al proble-ma della sicurezza alimentare a livello internazionale, sta mettendo a punto strumenti e metodologie stan-dard per classificare le situazioni nutrizionali acute nel quadro dell’iniziativa IPC (Integrated Food Security Clas-sification). Una volta completamente integrata, la IPC comprenderà, oltre all’analisi della sicurezza alimentare, quella della malnutrizione e dei fattori che vi contribu-iscono. Questo strumento servirà ai centri decisionali (come ai governi alle Direzioni Generali ECHO e DEVCO) per stabilire le priorità e indirizzare gli interventi.

2.4.2. Costruire la resilienza per la sicurezza nutrizionale e alimentare: una risposta di lungo periodo alle crisi alimentari

Le attività del JRC in questo settore forniscono sostegno scientifico alle seguenti iniziative politiche:

• Comunicazione della Commissione al Parlamento eu-ropeo e al Consiglio del 3 ottobre 2012 - “L’approccio dell’Unione alla resilienza: imparare dalle crisi della sicurezza alimentare”, COM(2012) 586

• Decisione di esecuzione della Commissione che adotta un programma indicativo pluriennale per il programma tematico “Beni pubblici e sfide globali” per il periodo 2014-2020.

In tutto il mondo, comunità e famiglie vulnerabili devono affrontare calamità di ogni tipo: siccità, inondazioni e terre-moti, ma anche conflitti armati e crisi economico-finanziarie. Tali eventi mettono in pericolo le persone e la loro sicurezza alimentare e nutrizionale.

Il JRC fa parte del gruppo di lavoro tecnico per la misu-razione della resilienza, istituito dall’Organizzazione per

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Agire oggi per un domani m

igliore: la sicurezza alimentare globale

2l’alimentazione e l’agricoltura delle Nazioni Unite e dal Programma alimentare mondiale. L’obiettivo fondamentale del gruppo di lavoro è quello di fornire un orientamento sui metodi per concettualizzare e attuare la misurazione della resilienza, collegandola poi alle prassi miranti a migliorare la sicurezza alimentare (comprese le condizioni da cui dipende la sicurezza alimentare). Tale quadro per la misurazione del-la resilienza è indispensabile soprattutto per programmare e monitorare accuratamente gli interventi umanitari e per lo sviluppo finanziati dall’UE per ridurre le crisi alimentari nel quadro dell’iniziativa Sostenere la resilienza del Corno d’Africa (SHARE - Supporting Horn of Africa Resilience) e del Partenariato mondiale per la resilienza del Sahel (AGIR-Sahel - Alliance Globale pour l’Initiative Resilience au Sahel).

2.5. Prospettive della pesca e dell’acquacoltura

Le attività del JRC in questo settore forniscono sostegno scientifico alle seguenti iniziative politiche:

• Regolamento (UE) n. 1380/2013 del Parlamento euro-peo e del Consiglio, dell’11 dicembre 2013, relativo alla politica comune della pesca

• Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e socia-le europeo e al Comitato delle regioni - Orientamenti strategici per lo sviluppo sostenibile dell’acquacoltura nell’UE - COM/2013/229 - (29/04/2013)

• Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio - Costruire un futuro sostenibile per l’acquacoltura - Un nuovo impulso alla strategia per lo sviluppo sostenibile dell’acquacoltura europea - COM/2009/0162 definitivo

• Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni - Crescita blu. Opportunità per una crescita sostenibile dei settori marino e marittimo - COM/2012/0494 definitivo.

Secondo la FAO, i prodotti della pesca costituiscono il 16,6% del consumo di proteine animali della popolazione mondia-le (dati del 2009) e il 6,5% di tutte le proteine consumate. L’aumento della popolazione eserciterà una pressione ancora più forte sull’offerta di prodotti ittici. Tuttavia, i dati della FAO rivelano che, a livello mondiale, la pesca da cattura è stagnante da oltre un decennio e lo status delle popolazioni di pesce oceanico rimane critico. Una notevole percentua-le degli stock è eccessivamente sfruttata o depauperata, oppure in fase di recupero dall’esaurimento; è quindi indi-spensabile introdurre politiche e piani di gestione per una pesca sostenibile.

Il JRC fornisce un sostegno scientifico alla gestione della pesca, coordina e partecipa al processo di consulenza scien-tifica del Comitato scientifico, tecnico ed economico per la pesca della Commissione europea (STECF - European Commission’s Scientific, Technical and Economic Committee for Fisheries) e inoltre raccoglie e conserva i dati sulla pe-sca forniti dagli Stati membri nell’ambito del Regolamento

quadro per la raccolta di dati. Per migliorare la gestione della pesca - comprese le misure di controllo, applicazione, tracciabilità e conservazione - il JRC mette a punto approcci innovativi di valutazione e modellizzazione per la pesca e promuove nuove tecnologie scientifiche.

Inoltre, la progressiva applicazione di un approccio ecosiste-mico può innescare un’interazione tra i settori coinvolti nel-lo sfruttamento sostenibile dell’ambiente. Questo metodo, unitamente al fatto di considerare sempre più la pesca come uno degli elementi integranti degli ecosistemi, consentirà di mitigare gli effetti degli sforzi indiscriminati, che potrebbero mettere a repentaglio le future popolazioni ittiche.

L’acquacoltura può compensare il ristagno dell’offerta di prodotti ittici provenienti dalla pesca di cattura e quindi può contribuire a incrementare la domanda. Negli ultimi tre decenni la produzione dell’acquacoltura ha conosciuto un notevole sviluppo in tutto il mondo e si prevede che nel 2015 essa fornirà il 50% di tutti i prodotti ittici con-sumati. Tuttavia, se la produzione dell’acquacoltura è in forte incremento in molte parti del mondo, nell’Unione europea essa invece ristagna. Nel 2010 la quota UE della produzione mondiale in questo campo era pari al 2,1%. L’autosufficienza della produzione UE nel settore della pesca e dell’acquacoltura era scesa al 35% circa, mentre le importazioni nette di prodotti ittici sono cresciute fino al 65%. Per tale motivo la Commissione europea intende promuovere l’acquacoltura tramite la Politica comune per la pesca (CFP - Common Fisheries Policy).

Un recente studio del JRC ha rivelato il notevoleimpatto socioeconomico che la pesca e l’acquacolturanelle comunità costiere dell’UE potrebbero esercitare. Nell’Unione, le aziende di acquacoltura occupano oggi spazi ridotti; la scarsa crescita può essere meglio chiarita per la concorrenza e i conflitti per aggiudicarsi gli spazi disponibili che, a livello locale, oppongono l’acquacoltura ad altre attività economiche più radica-te, come il turismo.

Le aziende di acquacultura allevano prodotti ittici come il pesce, i crostacei e le alghe in condizioni controllate.

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2.6. Previsioni del JRC sulla sicurezza alimentare per il 2030

Le attività del JRC in questo settore forniscono sostegno scientifico alle seguenti iniziative politiche:

• Comunicazione della Commissione al Consiglio e al Parlamento europeo del 23 febbraio 2009 - Strategia dell’UE a sostegno della riduzione del rischio di catastrofi nei paesi in via di sviluppo, COM(2009) 84

• Direttiva 2010/30/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 maggio 2010, concernente l’indicazione del consumo di energia e di altre risorse dei prodotti connessi all’energia, mediante l’etichettatura ed informazioni uniformi relative ai prodotti

• Quadro politico dell’Unione europea sulla strategia per la sicurezza alimentare (SWD(2013) 104 finale, (Rafforzare la sicurezza alimentare e nutrizionale tramite l’azione UE: onorare gli impegni assunti dall’UE), 27 marzo 2013)

• Quadro politico dell’Unione europea sull’alimentazione (COM(2013) 141, “Migliorare l’alimentazione materna e infantile nell’assistenza esterna”, 12 marzo 2013)

• Quadro politico dell’Unione europea sulla politica di resilienza (COM(2012) 586, L’approccio dell’Unione alla resilienza: imparare dalle crisi della sicurezza alimentare, 3 ottobre 2012)

• Piano di attuazione dell’UE per la sicurezza alimentare e nutrizionale 2014-2020 (SWD(2013) 104 definitivo, Rafforzare la sicurezza alimentare e nutrizionale tramite l’azione UE: onorare gli impegni assunti dall’UE, 27 marzo 2013)

• Nuova alleanza per la sicurezza alimentare e la nutrizione (COM(2013) 531 final, Oltre il 2015: verso un’impostazione globale e integrata al finanziamento dell’eliminazione della povertà e dello sviluppo sostenibile, 16 luglio 2013)

• Coerenza delle politiche per lo sviluppo (CPS), (Consiglio dell’Unione europea (2013), ST 17160/13, Coerenza delle politiche per lo sviluppo (CPS) – Consiglio dell’Unione europea, 12 dicembre 2013)

• Politica comune della pesca (PCP) - (Relazione UE del 2013 sulla coerenza delle politiche per lo sviluppo e COM(2011) 424 definitivo sulla dimensione esterna della politica comune della pesca).

Benché, secondo un’opinione generalmente condivisa, la sicu-rezza alimentare costituisca una sfida cruciale, la complessità del sistema alimentare globale rende assai arduo individuare le misure che ne favorirebbero la resilienza e la robustezza. In tale contesto il JRC ha svolto uno studio previsionale sulla sicurezza alimentare globale, per analizzare i fattori che in-fluiranno maggiormente sulla situazione alimentare globale nel 2030 e definire quindi gli interventi politici più utili dall’UE. La ricerca ha preso il via dalla seguente domanda: “Cosa dovrebbe fare l’UE per affrontare le sfide tema di sicurezza alimentare che si manifesteranno nel mondo negli anni fino al 2030?”

Raccogliendo gli appelli sempre più frequenti a favore di un approccio più sistemico in tema di sicurezza alimenta-re, lo studio previsionale del JRC suggerisce che un quadro sostenibile in questo campo dovrebbe abbandonare la tradi-zionale insistenza sui singoli elementi del sistema alimentare (ad esempio domanda, offerta, settore agricolo) per affrontare invece in una prospettiva olistica le complesse relazioni che legano le varie fasi e i diversi soggetti. I contesti agricoli e rurali non sono entità isolate, bensì elementi di un sistema interconnesso con dimensioni rurali, suburbane e urbane non-ché livelli locali, nazionali, regionali e globali, che producono effetti specifici sulla sicurezza alimentare globale.

Per comprendere quindi le sfide future nel campo della sicurezza alimentare occorre esaminare con attenzione tutti gli aspetti del sistema alimentare, specialmente le catene degli scambi e del valore. Inoltre, la questione dell’accesso all’alimentazione e dei fattori che lo determinano (tra l’altro il reddito, l’occupazione e il genere) deve acquistare maggior rilievo nei programmi politici e di ricerca. Infine, per realiz-zare una sicurezza alimentare sostenibile su scala mondiale occorre promuovere l’innovazione in tutte le articolazioni dei sistemi alimentari, sul piano locale e globale.

Lo studio sottolinea anche la necessità di coordinare meglio e in modo più sistematico e coerente il dialogo politico in materia di sicurezza alimentare a livello di Unione europea. Le sfide future potranno essere affrontate solo globalmen-te, tramite un approccio olistico, coerente e collaborativo in materia di commercio, ricerca e innovazione, ambiente, agricoltura e pesca, sviluppo, migrazione, salute e sicurezza.

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3 La ricerca in agricoltura: prospettive per gli alimenti e per il suolo

Nell’Unione europea ci sono 500 milioni di consumatori che hanno bisogno di un approvvigionamento affidabile

di alimenti sani e nutrienti a prezzi ragionevoli. In gran parte dei paesi dell’UE, la famiglia media spende in generi alimen-tari circa il 15% del proprio reddito mensile. Molti sono i pro-blemi da affrontare oggi e altri se ne profilano per il futuro: concorrenza globale, crisi economiche e finanziarie, cambia-mento climatico e volatilità dei costi di input come carburanti e fertilizzanti. Per risolvere questi problemi l’Unione europea ha predisposto e attuato la Politica Agricola Comune (PAC), che fissa le condizioni con cui gli agricoltori possono svolgere le loro molteplici funzioni in seno alla società - in primo luogo la produzione di generi alimentari.

Nel corso degli ultimi due decenni la PAC ha subito riforme radicali. Pensata inizialmente come uno strumento di soste-gno dei prezzi, si è trasformata poi in una politica moderna, sganciandosi dalla produzione basata su pagamenti diretti per ettaro agli agricoltori e orientandosi in maniera più decisa verso il mercato.

3.1. La modellizzazione a sostegno della Politica Agricola Comune

Le attività del JRC in questo settore forniscono sostegno scientifico alle seguenti iniziative politiche:

• Regolamento (UE) n. 1305/2013 del Parlamento euro-peo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, sul soste-gno allo sviluppo rurale da parte del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e che abroga il regolamento (CE) n. 1698/2005 del Consiglio

• Regolamento (UE) n. 1306/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, sul finanziamento, sulla gestione e sul monitoraggio della Politica Agricola Comune

• Regolamento (UE) n. 1307/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, recante norme sui pagamenti diretti agli agricoltori nell’ambito dei regimi di sostegno previsti dalla politica agricola comune e che abroga il regolamento (CE) n. 637/2008 del Consiglio e il regolamento (CE) n. 73/2009 del Consiglio

• Regolamento (UE) n. 1308/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, recante organiz-zazione comune dei mercati dei prodotti agricoli e che abroga i regolamenti (CEE) n. 922/72, (CEE) n. 234/79, (CE) n. 1037/2001 e (CE) n. 1234/2007 del Consiglio

• Comunicazione della Commissione del 22 gennaio 2014 - Quadro per le politiche dell’energia e del clima per il periodo dal 2020 al 2030, COM (2014) 15

• Comunicazione della Commissione del 18 novembre

2010 - La PAC verso il 2020: rispondere alle future sfide dell’alimentazione, delle risorse naturali e del territorio, COM(2010) 672 definitivo.

Il JRC elabora strumenti di modellizzazione economica per le valutazioni d’impatto ex ante delle nuove opzioni politiche della PAC a due livelli: a) livello aggregato, ossia l’impatto delle opzioni politiche su ambiente, redditi e mercati nell’UE e b) livello di azienda agricola, che riguarda sia l’impatto diretto delle politiche sulle aziende (compresi il reddito e la distribuzione delle sovvenzioni, i costi di produzione e le strut-ture agricole) sia il comportamento degli agricoltori (cioè le strategie d’investimento).

Il JRC ha messo a punto modelli di equilibrio generale cal-colabili su scala globale che valutano l’impatto esercitato sul complesso dell’economia e modelli di equilibrio parziale calcolabili su scala globale che simulano solamente l’impatto subito dal settore agricolo. Tali modelli vengono impiegati per simulare l’impatto di diverse opzioni politiche: per esempio la graduale eliminazione delle quote per i prodotti lattiero- caseari o lo zucchero, l’introduzione di disposizioni più eco-logiche nei regimi di pagamento unico (subordinando cioè determinati pagamenti alla prestazione di specifici servizi am-bientali) oppure opzioni per la redistribuzione dei pagamenti.

Modellizzazione della PAC a livello di azienda agricola

Nell’UE-28 operano circa 12,2 milioni di aziende agricole, in un quadro assai variegato di metodi di finanziamento, specializzazioni e usi del suolo. Entro l’universo delle azien-de agricole, una specifica politica o innovazione può quindi suscitare risposte estremamente differenziate. Alla luce di tali considerazioni il JRC ha avviato il “Modello a livello di singola azienda per l’analisi della politica agricola comune” (IFM-PAC - Individual Farm Model for Common Agricultural Policy Analysis) che effettua valutazioni ex ante dell’adatta-mento, nel medio periodo, dei singoli agricoltori ai mutamenti delle politiche e del mercato. Questo modello, basato sui dati della Rete di informazione contabile agricola (FADN - Farm Accountancy Data Network), si propone essenzialmente di simulare gli effetti economici delle politiche specificamente dirette alle aziende agricole, di cogliere l’eterogeneità delle aziende stesse nell’UE in termini di impatti e rappresentanza politica, e infine di valutare gli effetti delle politiche sull’evo-luzione strutturale delle aziende. Nell’ultimo decennio si è in effetti registrata, in tutta Europa, una tendenza strutturale alla rapida diminuzione di aziende agricole e agricoltori attivi.

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Parallelamente, il JRC studia svariati aspetti dell’impatto delle politiche sulle aziende agricole, come la distribuzione delle sovvenzioni e del reddito oppure quali siano i motori dei cam-biamenti strutturali nel settore agricolo europeo.

Dal momento che le decisioni prese ogni anno in materia di investimenti incidono sulla produzione attuale e futura, qualsiasi politica di incremento degli investimenti influirà per alcuni anni sulla produzione agricola. Il JRC ha quindi iniziato a svolgere indagini presso gli agricoltori per esami-nare l’impatto delle variabili politiche e non politiche sugli investimenti delle aziende agricole.

In collaborazione con la Direzione Generale dell’Agricoltura e dello sviluppo rurale, il JRC ha condotto un riesame delle esigenze politiche e dei requisiti scientifici e metodologici per la modellizzazione a livello di azienda agricola degli impatti della riforma della PAC. Sulla base di tale attività il JRC ha elaborato al proprio interno il modello a livello di singola azienda agricola, l’IFM-PAC. Questo modello contribuirà a perfezionare la valutazione dell’impatto della PAC a livello disaggregato, integrando così gli altri strumenti di modellizzazione usati dal JRC ma disponibili solo a livello aggregato settoriale e/o regionale.

3.2. Previsioni e monitoraggio dell’agricoltura

Le attività del JRC in questo settore forniscono sostegno scientifico alle seguenti iniziative politiche:

• Regolamento (UE) n. 1306/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, sul finanziamento, sulla gestione e sul monitoraggio della politica agricola comune.

Il JRC collabora alla PAC dell’UE formulando previsioni indi-pendenti e tempestive sulla resa dei raccolti in Europa e nel-le principali regioni produttrici del mondo. Ciò consente di adottare rapidamente le decisioni opportune nella stagione della crescita, in quanto i dati e le analisi presentati dal JRC

aiutano la Direzione Generale dell’Agricoltura e dello sviluppo rurale a preparare i bilanci relativi a cereali, semi oleosi e riso, in vista di analisi di mercato e decisioni relative alla gestione della PAC (per esempio misure commerciali e interventi sul mercato, nonché preparazione del bilancio).

Il JRC pubblica un bollettino mensile che riporta le previsioni delle rese per i principali cereali e tuberi coltivati in Europa. Inoltre, le previsioni europee sono condivise a livello interna-zionale nel quadro del “Sistema di informazione sul mercato agricolo” (AMIS - Agricultural Market Information System), istituito dai paesi del G-20 per aumentare la trasparenza dei mercati e dell’offerta agricola e limitare di conseguenza dannose fluttuazioni dei prezzi.

Nel 2013 lo studio Quamp2 ha valutato la qualità delle previsioni sulla resa delle colture formulate dal JRC per l’UE-28 dal 1993 al 2011, determinando la precisione complessiva delle previsioni relative alle più importanti colture europee. Secondo i risultati, l’errore percentuale medio complessivo è stato inferiore al 2% per il frumen-to tenero, l’orzo, il granturco da granella, la barbabietola da zucchero e la patata; è rimasto inferiore al 5% per la colza, il grano duro e il girasole. Inoltre, il sistema di previsione delle rese elaborato dal JRC ha prodotto stime il cui margine di errore è inferiore a quello di una previsione parametro basata unicamente sulle tendenze statistiche. Per combinazioni ristrette a un’unica coltura e a un paese, tuttavia, l’errore può essere notevolmente più elevato e raggiungere il 15%, soprattutto se l’area coltivata è esigua. Le annate eccezionalmente secche o piovose rappresentano per l’attività di previsione delle rese una difficoltà particolare; lo studio indica comunque che la qualità delle previsioni peggiora sensibilmente solo nelle annate di piogge più abbondanti, mentre gli effetti delle annate di siccità sono descritti in maniera sostanzialmente adeguata.

La strada da percorrere

Osservazioni meteorologiche o statistiche sulla resa delle colture a livello sub-nazionale contribuiranno ad affinare ul-teriormente la precisione delle previsioni. Una nuova genera-zione di informazioni di telerilevamento a risoluzione spaziale più elevata, garantita dai nuovi satelliti Sentinel dell’Agenzia spaziale europea, aprirà nuove strade per un’osservazione in tempo quasi reale dello stato delle colture.

3.3. Sostegno all’attuazione della PAC

A sostegno dell’attuazione della PAC, il JRC fornisce agli Stati membri strumenti e orientamenti per controllare la validità delle domande di sovvenzione presentate dagli agricoltori, nonché un aiuto nella distribuzione dei pagamenti delle sovvenzioni previste dalla PAC. Rientra in questo quadro l’assistenza tecnica per la conformità a requisiti come le “Buone condizioni agronomiche e ambientali” (GAEC - Good Agricultural and Environmental Condition) e le specifiche prassi agricole ambientali previste dalla riforma della PAC del 2013. Noti come elementi di “ecologizzazione” (“Greening”),

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La ricerca in agricoltura: prospettive per gli alimenti e per il suolo

3questi provvedimenti comprendono la diversificazione delle colture e il mantenimento dei prati permanenti.

Nel corso degli anni, le attività del JRC hanno prodotto nume-rosi sviluppi innovativi: la “Tecnica di controllo con telerileva-mento” (CwRS - Control with Remote Sensing) è ampiamente applicata dagli Stati membri per controllare le dichiarazioni degli agricoltori; e il “Sistema di identificazione delle parcelle agricole” (LPIS - Land Parcel Identification System) fornisce la banca dati di riferimento per le parcelle agricole di ciascuno Stato membro. Il JRC sta anche elaborando una metodologia per valutare l’impatto regionale delle misure di “ecologizza-zione” della PAC, collegando il modello di mercato della PAC a una serie di indicatori ambientali.

Nel quadro del sistema integrato di amministrazione e di controllo, gli Stati membri devono istituire un sistema per identificare le parcelle agricole: il “Sistema di identifica-zione delle parcelle agricole” (LPIS - Land Parcel Identifi-cation System). Esteso a tutte le aree agricole ammissibili alle sovvenzioni della PAC, il sistema deve essere compi-lato in formato digitale. Il JRC ha fornito agli Stati membri tutto il sostegno tecnico e scientifico necessario per creare, aggiornare e migliorare il proprio LPIS, rispettando l’evoluzione delle condizioni giuridiche per l’ammissibilità dei terreni ai pagamenti. Il JRC ha poi elaborato un meto-do di garanzia di qualità per il LPIS (LPIS Quality Assurance method), che consente agli Stati membri di verificare che i propri LPIS rispettino i requisiti richiesti. Attualmente il regolamento della Commissione invita gli Stati membri a inviare relazioni annuali basate su questo metodo (artico-lo 6 del regolamento (UE) n. 1306/2013).

3.4. Cambiamento indiretto di destinazione dei terreni (ILUC)

Le attività del JRC in questo settore forniscono sostegno scientifico alle seguenti iniziative politiche:

• Direttiva 2009/28/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 aprile 2009, sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili

• Direttiva 2009/30/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 aprile 2009, che modifica la direttiva 98/70/CE per quanto riguarda le specifiche relative a benzina, combustibile diesel e gasolio nonché l’introdu-zione di un meccanismo inteso a controllare e ridurre le emissioni di gas a effetto serra, modifica la diretti-va 1999/32/CE del Consiglio per quanto concerne le specifiche relative al combustibile utilizzato dalle navi adibite alla navigazione interna

• Comunicazione della Commissione del 17 ottobre 2012 – Proposta di direttiva che modifica la direttiva 98/70/CE relativa alla qualità della benzina e del combusti-bile diesel e la direttiva 2009/28/CE sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili COM(2012)595.

Un più ampio utilizzo dei biocarburanti di prima generazione comporterà un incremento della domanda globale di coltu-re, con possibili ulteriori pressioni sulla sicurezza alimentare globale. Se queste colture venissero utilizzate per la produ-zione di biocarburanti anziché di generi alimentari, la mino-re offerta di prodotti alimentari verrà in parte compensata dall’espansione dei terreni coltivati in tutto il mondo, con un potenziale aumento delle emissioni di gas a effetto ser-ra. Riservare terreni incolti alle colture per la produzione di biocarburanti può comportare un cambiamento diretto nella destinazione dei suoli. In generale, tuttavia, per la produzione di biocarburanti si utilizzano terreni arabili già impiegati per la produzione alimentare e ciò provoca un “Cambiamento indiretto di destinazione dei terreni” (ILUC - Indirect Land Use Change). Per stimare l’ILUC si ricorre di solito a modelli economici dell’agricoltura mondiale. Il JRC ha compiuto varie analisi delle emissioni ILUC provenienti da biocarburanti, nonché dell’evoluzione del mercato dei biocarburanti, per mezzo di modelli interni (come per esempio AGLINK-COSIMO) oppure in collaborazione con istituzioni internazionali come l’Istituto internazionale per la ricerca sulle politiche alimentari (IFPRI - International Food Policy Research Institute). Il JRC ha inoltre messo a punto una metodologia volta a stimare i gas a effetto serra derivanti dai cambiamenti globali della destinazione dei suoli (e quindi anche dall’ILUC). In alternativa ai modelli economici più complessi, il JRC ha anche sviluppato metodi semplificati che utilizzano tabelle di calcolo basate su dati storici; queste analisi permettono di stimare l’espansione dei terreni coltivati (e dell’ILUC) provocati dalla produzione di una unità di biocarburante.

Affrontare l’ILUC è un passo fondamentale per migliorare la sostenibilità dei biocarburanti e realizzare gli obiettivi di mitigazione del cambiamento climatico previsti dai mecca-nismi di sostegno ai biocarburanti. Oltre alle emissioni di gas a effetto serra, l’ILUC implica anche altri aspetti non meno importanti: l’utilizzo estensivo di colture bioenergetiche po-trebbe incidere sulla sicurezza alimentare, sulla biodiversità, sull’uso e il consumo delle risorse idriche e infine sul degrado del suolo e delle foreste. Tutti questi temi saranno fondamen-tali per gli studi futuri del JRC.

3.5. Il suolo: dati e risorse

Le attività del JRC in questo settore forniscono sostegno scientifico alla seguente iniziativa politica:

• Strategia tematica dell’UE per la protezione del suolo (COM (2006) 231.

A livello europeo il JRC è all’avanguardia nell’elaborazione di dati sul suolo e di sistemi di informazione sulle risorse del suolo. I suoli costituiscono la base della produzione alimentare ed è quindi necessario proteggerli. La quantità disponibile di suoli fertili è limitata e, per di più, attualmente minacciata da una serie di processi di degrado del suolo, oltre che dai cambia-menti della destinazione dei suoli stessi - come per esempio l’espansione urbana, l’edilizia e lo sviluppo delle infrastrutture.

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Il JRC fornisce informazioni sulla distribuzione dei suoli in Europa, sulle loro attuali condizioni e sulle tendenze in atto. Il Centro europeo per i dati sui suoli (ESDAC - European Soil Data Centre) collabora assiduamente con gli istituti nazionali di indagine sul suolo per raccogliere, armonizzare e distribuire dati e informazioni di rilevanza politica agli utenti nella Com-missione europea nonché a terzi e altri soggetti interessati in Europa. La “Strategia tematica dell’UE per la protezione del suolo” (EU Soil Thematic Strategy) offre il quadro politico per quest’attività e si basa su quattro pilastri fondamentali: legislazione, integrazione, ricerca e sensibilizzazione. Il JRC partecipa attivamente alla ricerca e alla sensibilizzazione, e contribuisce all’operato di altre Direzioni Generali politiche nei settori connessi, come la sicurezza alimentare, il cambia-mento climatico, la protezione della biodiversità o la qualità delle risorse idriche.

Lavori in corso

Il problema del suolo dev’essere considerato in una prospet-tiva globale. L’Unione europea utilizza largamente prodot-ti alimentari, fibre e biomassa provenienti da suoli fertili di altre parti del mondo. È perciò necessario studiare in ma-niera più approfondita condizioni e tendenze di queste limi-tate risorse globali di suolo fertile. Insieme alla FAO, il JRC ha messo a punto un partenariato su base volontaria per incoraggiare la gestione sostenibile del suolo: il Global Soil Partnership (partenariato mondiale per il suolo).

Il JRC ha portato a termine una valutazione completa dell’occupazione di terreni agricoli da parte delle attività edilizie e infrastrutturali, mettendone in rilievo gli im-patti sulla produzione agricola europea. L’occupazione di terreni agricoli è stata calcolata per gli anni 1990, 2000 e 2006; in 21 dei 28 Stati membri dell’UE, l’occupazione di terreni agricoli è risultata superiore a 750 000 ha dal 1990 al 2000, e superiore a 436 000 ha dal 2000 al 2006. Si tratta rispettivamente del 70,8% e del 53,5% dell’occupazione totale di terreni nell’UE nei periodi cor-rispondenti. L’impatto di tale occupazione sulle capacità produttive del settore agricolo nel periodo 1990-2006, per 19 paesi, equivale, secondo le stime, alla perdita di oltre 6 milioni di tonnellate di frumento.

3.6. Promuovere la sostenibilità ambientale nella catena di fornitura alimentare

Le attività del JRC in questo settore forniscono sostegno scientifico alle seguenti iniziative politiche:

• Regolamento (CE) n. 1221/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 novembre 2009, sull’adesione volontaria delle organizzazioni a un sistema comunitario di ecogestione e audit (EMAS)

• Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni del 31 gennaio 2013 - Piano d’azione europeo per il commercio al dettaglio, COM(2013) 36.

Produrre generi alimentari con metodi sostenibili dal punto di vista ambientale: ecco una delle sfide più importanti che attendono l’umanità. Molte imprese coinvolte nella catena di fornitura alimentare (ossia in agricoltura, nella fabbrica-zione di cibi e bevande, nel commercio al dettaglio) vedono offrirsi ampi margini di miglioramento delle proprie presta-zioni ambientali. Per varie ragioni, come l’ecoefficienza, la reputazione e le preoccupazioni per la sostenibilità della propria attività, molte di queste imprese sono intenzionate a ridurre l’impatto negativo che esercitano sull’ambiente.

Per aiutare le imprese operanti lungo l’intera catena di fornitura alimentare a realizzare tale obiettivo, il JRC indi-vidua, valuta e documenta, in stretta collaborazione con le parti interessate, le migliori pratiche di gestione ambientale.

19 paesi dell’UE hanno perso, in 16 anni, circa lo 0,81% del loro suolo agricolo in quanto il suolo, originariamente agricolo, è stato utilizzato per scopi artificiali come costruzione di edifici o strade. L’utilizzo del suolo è una questione che può avere un enorme impatto sulla sicurezza alimentare in Europa.

Il Soil Data Centre del JRC (ESDAC) fornisce informazioni sulla distribuzio-ne dei terreni in Europa, sul loro stato attuale e sull’evoluzione.

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La ricerca in agricoltura: prospettive per gli alimenti e per il suolo

3A tal fine il JRC adotta il cosiddetto approccio all’avanguardia: studia cioè le tecniche, misure o azioni attuate dalle imprese più avanzate dal punto delle prestazioni ambientali. Diventa così possibile individuare le migliori prassi in molti aspetti del settore agroalimentare (efficienza energetica, uso efficien-te delle risorse, emissioni, ma anche gestione della catena di fornitura). Questo lavoro si è concretizzato in documenti dedicati alle migliori prassi di gestione ambientale, pubblica-mente disponibili e utilizzabili da tutte le imprese del settore per colmare le carenze informative e migliorare le proprie prestazioni ambientali.

Quest’attività rientra nell’opera con cui la Commissione europea attua il “Sistema UE di ecogestione e audit” (EMAS - Eco-Management and Audit Scheme), un quadro volon-tario che consente alle imprese e ad altre organizzazioni di valutare, segnalare e migliorare le proprie prestazioni ambientali. In tale contesto l’Unione europea ha deciso di elaborare documenti di riferimento che illustrano le miglio-ri prassi di gestione ambientale in diversi settori prioritari. Grazie alle ricerche ancora in corso di svolgimento da parte del JRC, tutte le imprese del settore agricolo e della produzione di cibi e bevande, incluso anche il commercio al dettaglio, avranno a disposizione informazioni sui metodi per migliorare le prestazioni ambientali.

Le migliori prassi raccolte sono poi selezionate in base a svariati criteri tecnico-economici. Dapprima, ogni settore esaminato viene attentamente analizzato per individuarne i principali aspetti ambientali ed eventual-mente affrontarne le pressioni ambientali. Nella fase successiva si selezionano le “Migliori pratiche di gestio-ne ambientale” (BEMPS - Best Environmental Manage-ment Practices), basandosi su un esame approfondito della letteratura scientifica e su colloqui con esperti e soggetti interessati. La terza fase prevede la valutazio-ne delle prestazioni delle diverse migliori prassi sulla base delle loro caratteristiche tecniche e della redditi-vità economica. Oltre a identificare le migliori prassi, il JRC ha anche realizzato serie esaustive di indicatori di prestazioni ambientali e parametri di eccellenza che consentono alle imprese operanti nella catena di fornitura alimen-tare di monitorare le proprie prestazioni ambientali nel corso del tempo e nei vari impianti, confrontandole inoltre con le prestazioni realizzate dai soggetti più efficienti di ciascun settore. Tali risultati, convalidati da un gruppo di lavoro tecnico per ciascun settore studiato, possono essere di grande aiuto per stimare il potenziale di miglioramento di ciascuna organizzazione (impresa, azienda agricola, impianto, negozio, ecc.) e definire le priorità d’azione.

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4 Qualità e genuinità degli alimenti

Nel campo della sicurezza alimentare, la collaborazione internazionale è ormai un’abitudine radicata; resta

ancora tutto da risolvere il problema della genuinità dei prodotti. Si sente molto il bisogno di un’armonizzazione inter-nazionale che consenta di scoprire e - cosa ancor più impor-tante - prevenire o almeno ridurre al minimo le frodi.

La lotta contro le frodi alimentari richiede un approccio globale, cioè cooperazione e consultazioni fra tutte le parti interessate a ogni livello della catena alimentare. Le indagini di Europol segnalano una presenza sempre più forte della criminalità organizzata nei casi di frode e adulterazione alimentare. Di conseguenza, per scoprire e prevenire le frodi alimentari occorre una strategia di programmazione e investimenti a livello nazionale ed europeo, dotata di un cospicuo bilancio.

4.1. Etichettatura dei prodotti alimentari: il diritto all’informazione dei consumatori

Le attività del JRC in questo settore forniscono sostegno scientifico alle seguenti iniziative politiche:

• Regolamento (UE) n. 1169/2011 del Parlamento euro-peo e del Consiglio, del 25 ottobre 2011, relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori, che modifica i regolamenti (CE) n. 1924/2006 e (CE) n. 1925/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio e abroga la direttiva 87/250/CEE della Commissio-ne, la direttiva 90/496/CEE del Consiglio, la direttiva 1999/10/CE della Commissione, la direttiva 2000/13/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, le direttive 2002/67/CE e 2008/5/CE della Commissione e il rego-lamento (CE) n. 608/2004 della Commissione (Testo rilevante ai fini del SEE)

• Direttiva 2002/46/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 10 giugno 2002, per il ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative agli inte-gratori alimentari (Testo rilevante ai fini del SEE).

Informare i consumatori in merito agli ingredienti e al conte-nuto nutrizionale degli alimenti è un aspetto centrale della normativa in materia di etichettatura, poiché tali informazioni sono essenziali per i consumatori, nella scelta dei prodotti che devono far parte di una dieta sana.

Il regolamento UE relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori esige che, dal 13 dicembre 2016, gli alimenti trasformati rechino informazioni nutrizionali obbli-gatorie. Per favorire l’applicazione armonizzata della nuova normativa, il JRC ha offerto consulenza tecnica per la com-

pilazione di un documento guida sulle tolleranze consentite a fini di etichettatura nutrizionale. In questo contesto, per tolleranze s’intendono le differenze accettabili tra i valori delle sostanze nutritive dichiarati sull’etichetta e quelli accertati nel corso dei controlli ufficiali.

4.2. Genuinità degli alimenti

Le attività del JRC in questo settore forniscono sostegno scientifico alle seguenti iniziative politiche:

• Risoluzione del Parlamento europeo del 14 genna-io 2014 sulla crisi alimentare, le frodi nella catena alimentare e il loro controllo (2013/2091(INI)); testo approvato: P7_TA(2014)0011

• Regolamento (CEE) n. 2568/91 della Commissione, dell’11 luglio 1991, relativo alle caratteristiche degli oli d’oliva e degli oli di sansa d’oliva nonché ai metodi ad essi attinenti

• Regolamento di esecuzione (UE) n. 1348/2013 della Commissione, del 16 dicembre 2013, che modifica il regolamento (CEE) n. 2568/91 relativo alle carat-teristiche degli oli d’oliva e degli oli di sansa d’oliva nonché ai metodi ad essi attinenti

• Regolamento (UE) n. 1151/2012 del Parlamento euro-peo e del Consiglio, del 21 novembre 2012, sui regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari

• Regolamento (CE) n. 607/2009 della Commissione, del 14 luglio 2009, recante modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 479/2008 del Consiglio per quan-to riguarda le denominazioni di origine protette e le indicazioni geografiche protette, le menzioni tradizio-nali, l’etichettatura e la presentazione di determinati prodotti vitivinicoli

L’etichettatura del cibo confezionato è necessaria per informare i consu-matori sugli ingredienti e il contenuto nutrizionale.

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Qualità e genuinità degli alim

enti

4 • Regolamento (CE) n. 491/2009 del Consiglio, del

25 maggio 2009, che modifica il regolamento (CE) n. 1234/2007 recante organizzazione comune dei mercati agricoli e disposizioni specifiche per taluni prodotti agricoli (regolamento unico OCM)

• Regolamento (CE) n. 555/2008 della Commissione, del 27 giugno 2008, recante modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 479/2008 del Consiglio relativo all’organizzazione comune del mercato vitivinicolo, in ordine ai programmi di sostegno, agli scambi con i paesi terzi, al potenziale produttivo e ai controlli nel settore vitivinicolo

• Regolamento (CE) n. 834/2007 del Consiglio, del 28 giugno 2007, relativo alla produzione biologica e all’e-tichettatura dei prodotti biologici.

Da lungo tempo gli alimenti sono oggetto di attività fraudolente, come per esempio l’aggiunta di acqua a latte e vino. All’inizio del 2014 il Parlamento europeo ha individuato numerosi alimenti (olio d’oliva, pesce, miele, prodotti lattiero-caseari e carni) che costituiscono il bersaglio preferito di questi reati. L’iniziativa del Parlamento chiedeva l’introduzione di tecnologie e metodi che potessero smascherare le frodi alimentari.

Tra le azioni del JRC nel campo della genuinità degli alimenti segnaliamo l’elaborazione di metodi di analisi standard larga-mente accettati e di guide alle migliori prassi, corroborati da un’avanzata scienza delle misure. Queste disposizioni tutelano gli interessi dei consumatori, che devono potersi fidare delle affermazioni delle etichette alimentari.

4.2.1. Genuinità dell’olio d’oliva

L’Unione europea è il più importante produttore e consuma-tore d’olio d’oliva: produce infatti il 73% e consuma il 66% dell’olio d’oliva mondiale. Per rafforzare l’immagine positiva e la qualità degli oli d’oliva europei, nel 2012 la Commissione europea ha varato un piano d’azione per il settore dell’olio d’oliva, imperniato essenzialmente sull’introduzione di misure di controllo più rigorose. Il JRC ha definito le esigenze della ricerca per individuare l’olio d’oliva adulterato, di cui si occu-perà un apposito progetto di ricerca del programma Orizzonte 2020. Il JRC sta inoltre approntando esperimenti di laboratorio per perfezionare gli attuali metodi di rilevamento, studiando nuove, promettenti tecnologie basate sulla spettrometria di massa e la biologia molecolare.

4.2.2. Centro europeo di riferimento per i controlli nel settore vitivinicolo

L’Unione europea è uno dei maggiori produttori vinicoli; mantenere tale posizione sui mercati globali è un’esigenza fondamentale. Per esaltare la reputazione dei vini europei e conservare le tradizioni migliori della nostra viticoltura è in-dispensabile utilizzare le più raffinate conoscenze scientifiche.

Il JRC gestisce il Centro europeo di riferimento per i controlli nel settore vinicolo (European Reference Centre for Control in the Wine Sector), che contribuisce alla corretta applicazione della normativa dell’UE in materia di qualità dei vini e com-batte le frodi in questo settore. Il JRC assolve per esempio

una funzione essenziale tramite la gestione della banca dati europea sulla genuinità dei prodotti vitivinicoli europei e il coordinamento della rete dei Laboratori designati dagli Stati membri (MSDLs - Member States Designated Laboratories). Si tratta di strumenti essenziali per lottare contro prassi fraudolente quali l’aggiunta di zucchero o acqua. Il JRC svol-ge anche un ruolo specifico nel controllo della qualità, nella convalida dei dati e nell’arbitrato per la risoluzione delle con-troversie, nonché nel trasferimento di conoscenze relative all’analisi isotopica dei vini a laboratori e organismi di controllo dei nuovi Stati membri.

4.2.3. Autenticità dei prodotti alimentari biologici

Per il 2012 il valore del mercato globale dei prodotti biologici è stato stimato a circa 50 miliardi di EUR, di cui 21 miliardi nell’ambito dell’Unione europea. I risultati della consultazione pubblica, tenuta nel gennaio 2013 dalla Commissione euro-pea, per il riesame della politica europea in materia di agri-coltura biologica indicano che l’81% degli intervistati acquista prodotti biologici perché desidera consumare alimenti privi di OGM e di residui di antiparassitari.

Un nuovo regolamento UE sulla produzione biologica e l’eti-chettatura dei prodotti biologici è attualmente in discussione; l’obiettivo principale è di migliorare l’efficacia dei controlli sugli operatori europei e nei paesi terzi. In tale contesto il JRC opera per render possibile una verifica obiettiva e indipendente delle specifiche presentate per gli alimenti biologici.

Il JRC continua a sperimentare svariati metodi di analisi per di-stinguere la produzione biologica da quella convenzionale, con vari approcci “omici” (genomica, proteomica e trascrittomica) per il frumento, e con metodi metabolomici per le carote. La prova di principio per questi prodotti ha avuto esito positivo, ma i metodi devono essere ulteriormente perfezionati prima che divenga possibile utilizzarli come strumenti per l’applica-zione della legge.

Il sistema automatico di distillazione del JRC per le analisi del vino.

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La strada da percorrere

Il JRC, in stretta collaborazione con centri di ricerca di tutta Europa, intende sviluppare metodi scientifici per individuare l’origine geografica, il tipo di vitigno e l’annata dei vini.

Inoltre il JRC parteciperà all’elaborazione di banche dati in-tegrate per l’olio d’oliva e i prodotti biologici, contrapposti a quelli convenzionali.

4.3. La scienza per la classificazione tariffaria doganale e le accise

Le attività del JRC in questo settore forniscono sostegno scientifico alle seguenti iniziative politiche:

• Regolamento (UE) n. 952/2013 del Parlamento euro-peo e del Consiglio, del 9 ottobre 2013, che istituisce il codice doganale dell’Unione

• Regolamento di esecuzione (UE) n. 1099/2013 della Commissione, del 5 novembre 2013, recante modifica del regolamento (CEE) n. 2454/93 della Commissione che fissa talune disposizioni d’applicazione del rego-lamento (CEE) n. 2913/92 del Consiglio che istituisce il codice doganale comunitario (potenziamento dei servizi regolari di trasporto marittimo)

• Comunicazione della Commissione al Consiglio e al Par-lamento europeo - Intensificare la lotta contro il contrab-bando di sigarette e altre forme di commercio illecito dei prodotti del tabacco - Una strategia globale dell’UE. Com-missione europea, Bruxelles, BE, COM(2013) 324 definitivo.

Alcune delle merci importate nell’Unione europea sono sog-gette a dazi doganali, e sono perciò classificate sulla base di un insieme di norme specifiche (nomenclatura combinata). La Commissione europea e gli Stati membri cooperano per assicurare un’applicazione corretta e uniforme della nomen-clatura comune delle tariffe doganali. In qualche caso, tut-tavia, per classificare opportunamente le merci è necessario effettuare dei test; la mancanza di determinati metodi di analisi costringe le amministrazioni doganali a basarsi unica-mente sulle informazioni fornite dalle imprese. Per ovviare a questo problema, è stato chiesto alla Commissione europea di fornire orientamenti e metodi per i test, tra cui definizioni per distinguere le varietà dei prodotti; il JRC sta attualmente elaborando strumenti scientifici e tecnici a tale scopo.

In collaborazione con la DG Fiscalità e unione doganale e con la Rete europea dei laboratori doganali, il JRC studia gli effetti del trattamento termico sui prodotti della carne, seguendo un approccio proteomico; questo studio contribuirà a migliorare il controllo della qualità e a prevenire le classificazioni fraudolente, riducendo così al minimo l’evasione dei dazi tariffari.

Lavori in corso

Attualmente il JRC sta sviluppando una tecnica per denaturare

l’alcol destinato all’uso industriale. L’armonizzazione dei me-todi di denaturazione in tutta l’Unione semplificherà le pro-cedure amministrative; inoltre le sostanze chimiche usate per denaturare l’alcol (ossia renderlo non commestibile) sono difficili da eliminare e ciò riduce al minimo la possibilità di convertire l’alcol al consumo alimentare.

4.4. Coesistenza di colture geneticamente modificate e non-GM

La “coesistenza” tra colture geneticamente modificate e non-GM comprende misure di segregazione agronomica/tecnica a livello di azienda agricola, pensate per ridurre al minimo gli impatti economici della miscela di forniture agricole GM e non-GM, nonché per garantire ai consumatori possibilità di scelta. Le misure di coesistenza devono dimostrarsi efficaci per la realizzazione degli obiettivi di purezza, senza peraltro compromettere la redditività economica e agronomica delle aziende agricole dell’UE.

La responsabilità per l’elaborazione di strategie e provve-dimenti legislativi in materia di coesistenza spetta agli Sta-ti membri dell’UE. La Commissione europea ha però deciso di coadiuvare i paesi dell’Unione - per quanto riguarda le competenze tecnico-scientifiche necessarie per la messa a punto di misure di coesistenza - istituendo nel 2008 l’Ufficio europeo di coesistenza (ECoB - European Coexistence Bureau) e affidandone la gestione al JRC. L’ECoB individua le misure di coesistenza più efficaci tramite l’analisi della letteratura scientifica, relazioni su studi e prove empiriche; propone quindi orientamenti per le migliori prassi in materia di coesistenza, coadiuvando gli Stati membri nell’elaborazione delle proprie norme nazionali.

Per raccogliere prove scientifiche e concordare le migliori pras-si a uso degli agricoltori dell’UE, l’ECoB ha istituito, per speci-fiche colture, gruppi di lavoro tecnici formati da esperti degli Stati membri e diretti da personale del JRC. I risultati del lavoro dell’Ufficio europeo di coesistenza vengono consultati dalle parti interessate della catena alimentare umana e animale.

In futuro, l’ECoB intende indirizzare il proprio lavoro e l’ope-ra dei propri gruppi di esperti a colture non ancora presenti nell’UE, ma le cui richieste di coltivazione sono state valutate dall’EFSA in considerazione dei rischi per l’ambiente e la salute umana; in tale quadro rientra anche l’elaborazione di guide tecniche per l’agricoltura in materia di coesistenza transfron-taliera (ossia nei casi in cui due Stati membri UE confinanti adottino specifiche di coesistenza tecnica differenti).

Le migliori prassi elaborate dall’ECoB riguardano col-ture specifiche e prevedono un margine di flessibilità per le diverse situazioni agricole degli Stati membri. Negli ultimi cinque anni l’ECoB ha portato a termine un lavoro fondamentale, dedicato alle migliori prassi di co-esistenza nell’UE tra granturco GM e granturco non-GM nei seguenti casi: produzione di granturco GM conven-zionale e biologico; monitoraggio dell’efficacia delle misure di coesistenza nella produzione di granturco e coesistenza della produzione di granturco GM e miele.

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5 Alimentazione e salute

Attività quotidiane come mangiare, bere e svolgere attività fisica esercitano un impatto considerevole sulla nostra

salute. Oggi in Europa sei dei sette principali fattori di rischio di mortalità prematura sono l’ipertensione, l’ipercolesterolemia, l’alto indice di massa corporea, l’assunzione insufficiente di frutta e verdura, l’inattività fisica e l’abuso di alcolici. Benché metà dei problemi connessi alla nutrizione, a livello mondiale, siano dovuti a denutrizione e carenze nutrizionali, l’altra metà è correlata a una sovranutrizione causata da un eccessivo apporto energetico o da diete non bilanciate. Per esempio, la sovranu-trizione sotto forma di consumo eccessivo di energia sta assu-mendo a livello globale proporzioni maggiori della denutrizione.

Il JRC offre le proprie competenze scientifiche sugli aspetti sa-nitari connessi a nutrizione, invecchiamento in buona salute, sovrappeso e obesità. In questo modo il JRC contribuisce alle politiche dell’Unione europea in materia di sanità e consumatori.

5.1. Nutrizione, scelte alimentari informate e prevenzione delle malattie

Una dieta sana esercita un effetto positivo non soltanto sulla no-stra salute ma anche sulla società. I consumatori basano spesso le scelte alimentari sulle informazioni fornite dalle etichette, quindi per poter fare la scelta giusta è necessario avere infor-mazioni precise. Il JRC sta esaminando come le diete possono influire sullo sviluppo di alcune malattie, individuando politiche alimentari scolastiche che favoriscano un’alimentazione sana nonché le sostanze che potrebbero danneggiare la nostra salute.

5.1.1. Acidi grassi trans e malattie cardiovascolari

Le attività del JRC in questo settore forniscono sostegno scientifico alla seguente iniziativa politica:

• Regolamento (UE) n. 1169/2011 del Parlamento euro-peo e del Consiglio, del 25 ottobre 2011, relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori.

Gli acidi grassi trans (TFA – Trans Fatti Acids) sono grassi che si trovano allo stato naturale in alcuni alimenti come carne o latte di ruminanti, ma possono anche essere prodotti su scala industriale, soprattutto attraverso la parziale idrogenazione degli oli vegetali. Il consumo di questi TFA si associa a un maggior rischio di malattie cardiovascolari; si spiega così il più recente parere scientifico emesso dall’EFSA secondo il quale “l’assunzione di TFA dovrebbe essere ridotta al minimo nel contesto di una dieta adeguata dal punto di vista nutrizionale”. Sebbene in alcuni paesi dell’UE (Danimarca, Ungheria e Austria) la normativa nazionale limita l’utilizzo dei TFA

industriali negli alimenti, la Commissione europea sta prepa-rando un rapporto sulla presenza di grassi trans negli alimenti e nella dieta generale della popolazione dell’Unione europea.

Attualmente il JRC sta analizzando i dati disponibili sul conte-nuto di TFA negli alimenti e sull’assunzione di TFA in Europa, sottolineando che la situazione si può migliore. I dati raccolti finora fanno pensare che gran parte degli alimenti nel mer-cato europeo contengono quantità irrilevanti di TFA. Tuttavia, in certe regioni si riscontrano ancora alti livelli di TFA negli alimenti e alcuni sottogruppi della popolazione potrebbero essere a rischio di assunzione eccessiva. Il JRC inoltre sta raccogliendo dati sulle politiche o sulle azioni attuate a livello mondiale per ridurre l’assunzione di TFA e i relativi effetti a tutti i livelli della società, nonché per effettuare una valuta-zione della loro efficacia in termini di costi.

5.1.2. La nutrizione nei piani oncologici nazionali

In questo settore il JRC fornisce sostegno scientifico alle seguenti iniziative politiche:

• Comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento europeo, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni del 24 giugno 2009 - Lotta contro il cancro: un partenariato euro-peo (COM(2009) 291)

• Libro bianco “Un impegno comune per la salute: Ap-proccio strategico dell’UE per il periodo 2008-2013”, COM(2007) 630

• Risoluzione del Parlamento europeo del 10 aprile 2008 sulla lotta al cancro in un’Unione europea allar-gata, P6-TA(2008)0121.

Tra i fattori dietetici che più contribuiscono a decessi e invali-dità da Malattie non trasmissibili (NCD - Non-Communicable Diseases) si annovera lo scarso consumo di frutta, verdura, cereali integrali o fibre associato all’alto consumo di sale, zuc-cheri, grassi trans e grassi saturi. Le malattie cardiovascolari e il cancro sono tra le cause della mortalità più comuni di NCD nell’Unione europea. Il cancro per esempio, che registra un tasso di mortalità pari al 28%, rappresenta un onere economico e sociale considerevole: nel 2010 nell’UE i costi legati a questa patologia sono stati pari a 126 miliardi di EUR.

I fattori di rischio dietetici sono modificabili, se non preve-nibili, e costituiscono quindi una base valida per il futuro lavoro degli operatori della salute pubblica. Il JRC ha svol-to un’analisi dei piani oncologici nazionali a livello europeo per comprendere l’attenzione riservata alla prevenzione del cancro in ambito dietetico.

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L’analisi dimostra che gran parte dei piani riconosce un col-legamento generale tra la nutrizione e/o l’attività fisica e il loro potenziale effetto preventivo sui vari tipi di cancro. Tuttavia occorre attribuire maggiore importanza alle misure concrete, senza limitarsi alle campagne di sensibilizzazione e aumentando l’effettiva disponibilità di alternative sane o promuovendo comportamenti diversi che favoriscano stili di vita e regime alimentari più sani.

Facendo seguito a quest’analisi, il JRC ha pubblicato un rap-porto che, insieme a un’analisi dettagliata dei piani nazio-nali, mette in evidenza diverse misure che possono ridurre il rischio di sviluppo del cancro sia a livello di individuo che di popolazione. La relazione si propone di svolgere opera di sensibilizzazione sulla potenziale importanza dell’alimenta-zione nella prevenzione del cancro in tutta Europa.

5.2. Una dieta sana

La ricerca del JRC in questo settore sostiene le seguenti iniziative dell’UE:

• Comunicazione della Commissione del 30 maggio 2007 - Libro bianco. Una strategia europea sugli aspetti sanitari connessi all’alimentazione, al sovrap-peso e all’obesità, COM(2007) 279 definitivo

• Orizzonte 2020 - Il Programma Quadro europeo per la Ricerca e l’Innovazione (2014-2020)

• Regolamento (UE) n. 1291/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell’11 dicembre 2013, che istituisce il programma quadro di ricerca e innovazione (2014-2020) - Orizzonte 2020

• Libro bianco. Una strategia europea sugli aspetti sanitari connessi all’alimentazione, al sovrappeso e all’obesità COM(2007) 279 definitivo

• COM(2012) 083 definitivo Comunicazione della Com-missione al Parlamento europeo e al Consiglio. Portare avanti il piano strategico di attuazione del partenaria-to europeo per l’innovazione nell’ambito dell’invecchia-mento attivo e in buona salute (EIP-AHA).

5.2.1. Una dieta sana a scuola

In Europa un bambino su tre è in sovrappeso o è obeso. L’eccesso del peso corporeo comporta spesso una peggiore qualità della vita e un aumentato rischio di malattia, sia a livello acuto sia nel lungo periodo. Il conseguente aumen-to di spesa sanitaria si traduce in un ulteriore onere per la società. Per questo la Commissione europea, l’Organizzazio-ne mondiale della sanità e le Nazioni Unite invitano a com-battere l’obesità e le altre malattie connesse all’alimentazio-ne a diversi livelli e coinvolgendo diverse parti interessate. Con le stesse finalità, il JRC sostiene la strategia dell’UE per l’Europa in materia di alimentazione, sovrappeso e obesità e il piano d’azione contro l’obesità infantile.

Per esempio nel 2014 il JRC ha pubblicato una relazione contenente una mappatura delle politiche alimentari scola-stiche a livello di Unione europea. Secondo lo studio, i paesi europei riconoscono l’importante ruolo svolto dall’alimen-tazione scolastica in termini di salute, sviluppo e risultati scolastici dei bambini. Tutti i paesi presi in considerazione dispongono di linee guida per la dieta seguita nelle scuole,

benché si riscontrino notevoli variazioni. Le misure nazionali che si propongono di favorire una dieta sana a scuola vanno da linee guida volontarie – concernenti il menu e le porzioni – a divieti assoluti, ad esempio per le iniziative pubblicitarie, l’utilizzo di distributori automatici e le bevande dolcificate.

Con la dettagliata mappatura delle politiche alimentari scola-stiche realizzate nell’Unione europea, il JRC fornisce ai respon-sabili delle politiche sanitarie, agli educatori e ai ricercatori le informazioni necessarie per comprendere la situazione attuale, utilizzandola come punto di partenza per una ricerca mirata e per i futuri interventi. Il lavoro del JRC evidenzia analogie e dif-ferenze tra le politiche alimentari scolastiche nell’UE, fornendo un rapido accesso ai documenti originali e favorendo così lo scambio di conoscenze tra gli esperti del settore.

5.2.2. Un’alimentazione sana – un invecchiamento in buona salute?

Come il resto del mondo, anche l’Europa sta attraversan-do una fase di transizione verso una struttura demografica molto più anziana. Si stima che entro il 2025 più del 20% degli europei avrà 65 anni o più, con un aumento particolar-mente rapido degli ultraottantenni.

In risposta a questo fenomeno la Commissione europea ha avviato il progetto–pilota “European Innovation Partner-ship on Active and Healthy Ageing” (Partnership europeo per l’innovazione sul tema “Invecchiare rimanendo attivi e in buona salute), cui il JRC ha partecipato riesaminando i dati sul ruolo svolto dalla dieta e dalle principali sostanze nutriti-ve che possono favorire un invecchiamento in buona salute. Per raggiungere questo obiettivo gli scienziati del JRC hanno raccolto dati sulla prevenzione e la cura delle malattie cor-relate all’età, rivolgendo particolare attenzione alla denutri-zione negli anziani, allo stesso tempo causa e conseguenza del declino funzionale.

I micronutrienti (tra cui vitamine e minerali) e i loro potenziali effetti nel prevenire e curare malattie età-correlate sono ana-lizzati con attenzione dal JRC. Dai risultati emerge che l’inte-grazione di micronutrienti per prevenire o curare le malattie degli anziani sembra produrre scarsi benefici, anche se ciò non significa che tale integrazione non sia efficace. Gli approc-ci dietetici integrali, come quello della dieta mediterranea (che contiene una serie di vitamine, minerali e composti bioattivi essenziali derivanti da fonti alimentari naturali) sono di buon auspicio per salute, maggiore longevità e minori rischi di ma-lattie correlate all’età.

Nel 2014 il JRC ha pubblicato lo studio prospettico “Tomorrow’s healthy society – research priorities for foods and diets” (La società sana del futuro: priorità della ricerca in campo alimentare e dietetico), che sot-tolinea l’importanza della ricerca e dell’innovazione per un sistema alimentare efficace. Lo studio, che sostiene l’attuazione di Orizzonte 2020 - Il Programma Quadro europeo per la Ricerca e l’Innovazione (2014-2020), identifica le sfide e i fattori trainanti degli sviluppi sociali che si registreranno nel settore alimentare, e in diete e cibo. Inoltre, da un’analisi di scenario, lo studio ha individuato 10 future priorità di ricerca e innovazio-ne per trasferire i modelli di consumo e della catena alimentare in salute e benessere.

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6 Promuovere il flusso di innovazione tecnologica

Nel settore alimentare, il JRC sta esaminando le nuove tecniche di coltivazione delle piante, i nanomateriali, la

genetica e la genomica a sostegno di un’acquacoltura soste-nibile ed efficiente e la prossima generazione di tecnologie di sequenziamento per identificare i componenti degli alimenti.

6.1. Nuove tecniche di coltivazione delle piante

La coltivazione delle piante può contribuire a far fronte alla crescente domanda di alimenti, all’esaurimento dei combu-stibili fossili e all’impatto del cambiamento climatico. Essa sostiene inoltre la politica condotta dall’Europa in ambito bioeconomico offrendo nuove varietà di piante che serviranno da materie prime per la produzione di alimenti e mangimi, biocarburanti e sostanze chimiche a base biologica.

Dal 2000 sono state sviluppate nuove tecniche di coltivazione delle piante come alternative ai metodi convenzionali e di trasformazione. Recentemente gli organismi accademici, nor-mativi e di consulenza hanno rivolto la propria attenzione alla classificazione giuridica e alla governance delle NTSP (New Plant Breeding Techniques – Nuove tecniche di coltivazione delle piante). Si tratta innanzi tutto di stabilire se esse diffe-riscano in modo significativo dalle tecniche esistenti e come debbano essere classificate a fini normativi, secondo le vigenti definizioni della modificazione genetica. La Commissione eu-ropea ha raccolto un gruppo di esperti di agenzie normative nazionali per valutare se queste nuove tecniche comportino modifiche genetiche e, in caso affermativo, se gli organismi risultanti rientrino nell’ambito della normativa dell’UE sugli organismi geneticamente modificati (OGM).

Il JRC svolge e continuerà a svolgere un ruolo internazionale nel monitoraggio e nella valutazione del settore, seguendo le principali nuove tecniche utilizzate, sia all’interno dell’UE sia nel resto del mondo, e valutando costantemente il potenziale applicativo delle nuove tecnologie per le colture commerciali e le caratteristiche più interessanti. Il JRC riesamina conti-nuamente un elenco di nuove tecniche di coltivazione delle piante che emergono sulla scena mondiale e che potrebbero produrre mutamenti nella definizione di OGM a livello di UE; il JRC aggiorna periodicamente un elenco di pubblicazioni scientifiche, brevetti, sperimentazioni sul campo eseguite nell’Unione europea e dati sulla commercializzazione in merito alle NTSP più significative.

Il JRC inoltre valuta gli eventuali problemi connessi all’utilizzo di queste tecnologie nelle colture modificate ed è presente alle manifestazioni internazionali in cui si discute della loro fase di sviluppo e status normativo su scala mondiale.

Il JRC ha analizzato le più aggiornate e innovative tec-niche di coltivazione delle piante, definendone il livello di sviluppo, il tasso di diffusione all’interno del settore agrotecnico e le prospettive come base per la produzio-ne di colture commerciali. Da uno studio di indagine del settore emerge che queste tecniche sono già inserite nei programmi di coltivazione commerciale e che le colture più avanzate sono giunte alla fase di commercializza-zione, almeno nell’America del Nord. I primi prodotti soddisfano ancora semplici caratteristiche agronomiche, per esempio la tolleranza agli erbicidi, diffusamente utilizzati durante lo sviluppo della tecnologia. Tuttavia, l’esame della fase di adozione da parte dei selezionatori delle piante indica caratteristiche più complesse nelle prime fasi di sviluppo. I limiti principali sono dovuti all’incertezza normativa per quanto riguarda la loro classificazione nell’ambito della normativa sugli OGM. Per il momento, è difficile adottare decisioni che fissino limiti normativi, in quanto i prodotti di molte di queste tecniche non sono rilevabili né identificabili con i metodi standard utilizzati per il rilevamento degli OGM.

6.2. La genetica e la genomica a sostegno di un’acquacoltura sostenibile ed efficiente

L’acquacoltura è considerata una preziosa fonte di alimenti sani e di buona qualità che contribuisce alla sicurezza ali-mentare globale. Essa rappresenta un’efficace alternativa alla pesca di cattura, contribuendo a ridurre la pressione sugli stock sfruttati a livello commerciale. Un rischio particolare che si associa all’acquacoltura è l’impattodei pesci che fuggono

Il JRC sostiene la Commissione europea nel processo di valutazione per definire lo status legislativo delle nuove tecniche di coltura delle piante.

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o vengono liberati da allevamenti di acquacoltura e che sono stati soggetto a un processo di adattamento alle condizioni di allevamento attraverso la selezione e l’addomesticamento. Tali pesci possono avere effetti negativi sulla popolazione itti-ca locale, introducendo geni indesiderati negli eventuali incroci con pesce selvatico. Ciò può interferire con l’adattamento delle popolazioni selvatiche all’ambiente naturale e ridurre l’attitudine generale della popolazione alla riproduzione.

Il JRC si propone di contribuire a superare tali rischi a livello europeo e globale, grazie allo sviluppo di un’acquacoltura sostenibile, più competitiva e rispettosa dell’ambiente.

Il progetto AquaTrace, finanziato nell’ambito del Settimo pro-gramma quadro, e a cui il JRC ha aderito, può attingere ad approcci genetici e genomici all’avanguardia per sviluppare strumenti molecolari affidabili ed efficaci in termini di costi, al fine di identificare l’origine genetica dei pesci sia selvatici che di allevamento (tracciabilità genetica), nonché per individuare gli incroci tra specie di allevamento e specie selvatiche, che possono essere utilizzati per comprendere gli effetti degli incroci su caratteristiche fondamentali, quali la sopravvivenza e la riproduzione.

La ricerca consolida le nostre conoscenze generali sui modelli di adattamento delle popolazioni selvatiche alle condizioni ambientali locali. Inoltre gli standard forensi riconosciuti a livello internazionale vengono applicati agli strumenti sviluppati da AquaTrace per garantire il trasferimento della tecnologia e dell’innovazione agli utenti finali.

L’esito del progetto Aquatrace sarà reso disponibile tramite una banca dati comune; il JRC ne curerà lo sviluppo e l’attua-zione con vantaggi a lungo termine per i ricercatori, l’industria, i rappresentanti politici e i consumatori europei.

AquaTrace attinge largamente ai risultati del progetto FishPopTrace, finanziato nell’ambito del del Settimo programma quadro, che per la prima volta è riuscito a definire la linea di base genetica della popolazione del merluzzo, del nasello, dell’aringa e della sogliola comune. I polimorfismi a singolo nucleotide (SNP - lo stesso mar-catore genetico utilizzato in AquaTrace) associati a geni consentono di riassegnare il singolo pesce di mare alla popolazione di origine con livelli di precisione altissimi e senza precedenti. FishPopTrace dimostra che applicando saggi SNP, su una scala paneuropea, per queste quattro specie ittiche altamente commerciali, nello studio dei casi è stato possibile riassegnare correttamente dal 93 al 100% degli individui alla rispettiva origine. Sono stati creati saggi SNP mirati ai singoli casi e convalidati a li-vello forense, utilizzando una banca dati con una gestio-ne centralizzata, utilizzabile dal pubblico e ospitata dal JRC. Questi risultati dimostrano che i marcatori associati ai geni probabilmente rivoluzioneranno l’assegnazione alla popolazione di origine e diventeranno preziosissimi per la lotta contro la pesca illegale e le infrazioni in materia di etichettatura in tutto il mondo. I risultati inoltre avranno importanti implicazioni per la gestione e la conservazio-ne degli stock ittici in generale e per l’acquacoltura, che attualmente viene trattata da AquaTrace.

6.3. Tecnologie di sequenziamento di prossima generazione per identificare i componenti degli alimenti

Sono stati elaborati diversi metodi per individuare i marcatori del DNA che forniscono informazioni sulla composizione del campione, dalle specie di origine alla presenza di modificazioni genetiche. Per applicare questi metodi è necessaria innanzi tutto una conoscenza della sequenza del DNA da identifi-care e, in considerazione della specificità e del costo, una stima del contenuto del campione analizzato prima dell’inizio del test. Per quanto riguarda l’identificazione della specie, il requisito – previsto dalle attuali strategie di identificazione – di conoscere in anticipo la sequenza da identificare viene rapidamente soddisfatto in quanto nuovi genomi completi di specie vengono messi in sequenza e resi disponibili a un ritmo accelerato. Questo tuttavia può limitarne l’efficacia per i nuovi e ignoti OGM che vengono prodotti e coltivati.

I recenti progressi realizzati nelle tecnologie di sequenzia-mento di prossima generazione (NGS – Next Generation Sequencing) potranno aiutarci a superare questi limiti, giac-ché hanno sensibilmente ridotto i tempi e i costi necessari a caratterizzare le sequenze di DNA di un campione; in effetti, in poche ore con un unico esperimento si può determinare la sequenza di miliardi di basi di DNA, che potrà quindi essere analizzata senza che sia necessario formulare ipotesi a priori sul tipo e la natura delle sequenze di DNA presenti.

Nel 2013 il JRC ha istituito una struttura interna di NGS, comprensiva di uno strumento, di un intero laboratorio e dell’infrastruttura bioinformatica necessari per generare, analizzare e memorizzare le centinaia di gigabyte prodotte da ciascun esperimento. In questo processo sono stati sviluppati approcci unici e innovativi per elaborare tutte le informazioni generate. Questi approcci integrano le specifiche conoscenze memorizzate nel Central Core DNA Sequences Information System (CCSIS), una banca dati sviluppata, gestita e ospitata presso il JRC, che contiene una grande quantità di sequenze di DNA, da interi genomi a specifici marcatori, integrate con strumenti bioinformatici sviluppati e/o installati localmen-te. Queste strutture consentiranno al JRC di monitorare la composizione degli alimenti nell’UE, evitando che sostanze indesiderate entrino nella catena alimentare.

Gli strumenti all’avanguardia e le banche dati del JRC per il sequenzia-mento del DNA permettono un controllo rapido e affidabile della compo-sizione del cibo.

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Promuovere il flusso di innovazione tecnologica

66.4. Nanomateriali

Il JRC è attivamente impegnato nella ricerca in materia di sicurezza, identificazione e individuazione dei nanomateriali, e si concentra in particolare su un approccio scientifico alla comprensione delle proprietà e degli effetti dei nanomateriali, nonché sullo sviluppo di migliori metodi di misurazioni e prove.

Il fatto che i nanomateriali possano essere utilizzati per diverse applicazioni significa che essi sono soggetti a diverse normative. Per esempio numerose disposizioni controllano i nanomateriali utilizzati nel settore agroalimentare e in quello dei mangimi, altre si rivolgono in particolare ai nanomateriali, altre ancora li trattano implicitamente. Per superare queste discrepanze normative, la Commissione europea raccomanda l’utilizzo di una definizione armonizzata di nanomateriali per i diversi settori normativi, garantendo lo stesso significato nei diversi ambiti di applicazione.

Il JRC ha fornito un sostegno scientifico per sviluppare questa definizione armonizzata contribuendo alla sua attua-le revisione. Inoltre esso sostiene continuamente la modifica delle definizioni di nanomateriale attualmente in vigore nei diversi settori normativi, per esempio per fornire informazioni sugli alimenti ai consumatori.

Il JRC è un partner importante nel progetto “NanoDefine”, che si propone di sviluppare un approccio integrato basato su me-todi convalidati e standardizzati per sostenere l’attuazione della raccomandazione CE sulla definizione di nanomateriale. Il consorzio del progetto valuta le metodologie esistenti, effet-tua rigorose comparazioni intralaboratorio e interlaboratorio e sviluppa metodi di misurazione convalidati e strumenti adatti alla caratterizzazione dei nanomateriali.

Il JRC inoltre lavora per valutare la sicurezza dei nanomateriali nelle diverse applicazioni. In questo caso vengono studiate le diverse proprietà chimico-fisiche, l’esposizione, la biocinetica e la tossicità dei nanomateriali per determinare se il loro utilizzo comporti dei rischi. Un problema importante di questo lavoro sta nel fatto che non tutti i metodi di prova sono adatti per i nanomateriali.

Inoltre il JRC sta gradualmente realizzando una raccolta di informazioni sui nanomateriali e una banca dati sulle prove e i risultati delle ricerche (NANOhub) per garantire che l’attività legislativa dell’UE in materia di nanotecnologia possa basarsi su informazioni valide e scientificamente attendibili.

Il lavoro viene svolto in stretta collaborazione con gli Stati membri, altri servizi della Commissione e agenzie dell’UE, università, istituti di ricerca e organizzazioni internazionali come l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), l’Organiz-zazione per la cooperazione e lo Sviluppo economico (OCSE), l’Organizzazione internazionale per la standardizzazione (ISO) e il Comitato europeo di normalizzazione (CEN).

Il JRC, insieme all’Istituto olandese per la sicurezza alimentare Rikilt, ha preparato un “Inventario sugli ad-ditivi alimentari e altri ingredienti alimentari, destinati a venire a contatto con i prodotti alimentari, e additivi per mangimi nel settore delle nanotecnologie” per l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA). Lo studio offre una panoramica sulle applicazioni della nanotecnologia già in uso e previste nel settore agro-alimentare e dei mangimi, esaminando il modo in cui i nanomateriali sono regolamentati nell’UE e nei paesi terzi. I risultati delle applicazioni nella nanotecnologia dimo-strano che gli additivi alimentari e i materiali destinati a venire a contatto con i prodotti alimentari sono le appli-cazioni attuali più indicate mentre i nano-incapsulati, l’argento e il biossido di titanio sono i materiali più fre-quentemente utilizzati. Si prevedono potenziali sviluppi nel campo dei nano-incapsulati e dei nano-compositi in applicazioni quali nuovi prodotti alimentari, additivi per mangimi/alimenti, biocidi e pesticidi.Dall’esame della legislazione e della normativa dei paesi dell’UE e dei paesi terzi risulta evidente che attualmente soltanto alcuni strumenti legislativi dell’UE prevedono una definizione di nanomateriale, tanto da consentire l’elaborazione di specifiche disposizioni per i nanomate-riali. In molti paesi terzi, come gli USA, il Canada e l’Australia, si applica un approccio più ampio, che prevede una legislazione specifica su un numero limitato di nanomateriali e/o una definizione giuridicamente vincolante di nanomateriali e costituisce essenzialmente un orientamento per le imprese di questo settore.

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Acronimi

AMIS Agricultural Market Information System (Sistema di informazione sul mercato agricolo)CFP Common Fisheries Policy (Politica comune della pesca)CMO Common Market Organisation (Organizzazione del mercato comune)CwRS Control with remote sensing (Tecnica di controllo con telerilevamento)DG Direzione GeneraleEAFRD European Agricultural Fund for Rural Development (Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale)EEA European Environment Agency (Agenzia europea dell’ambiente)EFSA European Food Safety Authority (Autorità europea per la sicurezza alimentare)ELISA Enzyme-linked immunosorbent assay (Saggio di immunoassorbimento enzimatico)EP Parlamento europeoESDAC European Soil Data Centre (Centro europeo per i dati sui suoli)EURL European Union reference laboratory (Laboratorio di riferimento dell’Unione europea)FACET Flavourings, additives, and food contact materials expose tool (Strumento per la valutazione

dell’esposizione ad aromatizzanti, additivi e materiali a contatto con i prodotti alimentari)FADN Farm Accountancy Data Network (Rete di informazione contabile agricola)FAO Food and Agriculture Organization of the United Nations (Organizzazione delle Nazioni Unite per

l’alimentazione e l’agricoltura)G20 Gruppo dei 20GAEC Good Agricultural and Environmental Condition (Buone condizioni agronomiche e ambientali)GHG Greenhouse gas (Gas a effetto serra)ICT Information and communication technology (Tecnologie dell’informazione e della comunicazione)IFPRI International Food Policy Research Institute (Istituto internazionale per la ricerca sulle politiche alimentari)ILUC Indirect Land Use Change (Cambiamento indiretto di destinazione dei terreni)iMAP Modelling Platform for Agro-economic Commodity and Policy Analysis (Piattaforma di modellizzazione

per i prodotti agroeconomici e l’analisi politica)IPMA Instituto Português do Mar e da AtmosferaJRC Centro Comune di Ricerca (Joint Research Centre)LPIS Land Parcel Identification System (Sistema di identificazione delle parcelle agricole)MSDL Member States Designated Laboratories (Laboratori designati dagli Stati membri)NRL National reference laboratories (Laboratori di riferimento nazionali)OCSE Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economicoOGM Organismo geneticamente modificatoPAH Polycyclic aromatic hydrocarbons (Idrocarburi policiclici aromatici)PAC Politica agricola comunePAP Processed animal proteins (Proteine animali trasformate)PCD Policy Coherence for Development (Coerenza delle politiche per lo sviluppo)PCR Polymerase chain reaction (Reazione a catena della polimerasi)PIL Prodotto interno lordoRASFF Rapid Alert System for Food and Feed (Sistema di allarme rapido per gli alimenti e i mangimi)SHARE Supporting Horn of Africa Resilience (Sostenere la resilienza del Corno d’Africa)STECF Scientific, Technical and Economic Committee for Fisheries (Comitato scientifico, tecnico ed economico

per la pesca)UE Unione europeaWFP United Nations World Food Programme (Programma alimentare mondiale delle Nazioni unite)

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1. Sicurezza degli alimenti

• FACET: Strumento per la valutazione dell’esposizione ad aromatizzanti, additivi e materiali a contatto con i prodotti alimentari http://expofacts.jrc.ec.europa.eu/facet/

2. Sicurezza alimentare

• ULYSSES: Capire e fronteggiare la volatilità dei mercati alimentari per una maggiore stabilità mondiale e del sistema alimentare europeo: http://www.fp7-ulysses.eu/

• KNOEMA: piattaforma informatica aperta al pubblico: http://knoema.com/bdrbaze/africa-food-price-volatility

• EMM News Brief: sintesi delle notizie da tutto il mondo: http://emm.newsbrief.eu/NewsBrief/alertedition/en/IP-TS-Foodsec-PriceVolInf.htm

• SPIRITS: software per il trattamento e l’interpretazione di serie temporali di immagini telerilevate http://spirits.jrc.ec.europa.eu/

• APHLIS: sistema d’informazione africano sulle perdite di grano post-raccolto) http://www.aphlis.net/

• Applicazione web DataM: Dati su agricoltura, commercio e modelli: http://www.datamweb.com/datam/

• FOODSECURE: un progetto di ricerca interdisciplinare per esplorare il futuro della sicurezza globale del cibo e della nutrizione: http://www.foodsecure.eu

• E-AGRI: sistema di monitoraggio delle colture, strumento di e-agriculture per i Paesi in via di sviluppo: http://www.e-agri.info/index.html

• Integrated Food Security Phase Classification - IPC (Classificazione integrata delle fasi della sicurezza alimentare), manuale tecnico: http://www.ipcinfo.org/ipcinfo-detail-forms/ipcinfo-re-source-detail0/en/c/162270/

• Sistema di modellizzazione CAPRI (Common Agricultu-ral Policy Regionalised Impact modelling system): http://www.capri-model.org/dokuwiki/doku.php?id=start

• Progetto AgMIP: Agricultural Model Intercomparison and Improvement Project (Progetto per l’intercompara-zione e il miglioramento dei modelli agronomici): http://www.agmip.org/

• Sistema di previsione delle rese MARS: http://mars.jrc.ec.europa.eu/mars/About-us/AGRI4CAST/Crop-Monitoring-and-Yield-Forecasting

• Bollettini MARS: http://mars.jrc.ec.europa.eu/mars/About-us/AGRI4CAST/MARS-Bulletins-for-Europe

• Portale dedicato alle risorse dei dati AGRI4CAST: http://agri4cast.jrc.ec.europa.eu

3. Agricoltura e uso del suolo

• Portale europeo sul suolo: http://eusoils.jrc.ec.europa.eu/

• ESDAC - European Soil Data Centre (Centro europeo per i dati sul suolo) http://esdac.jrc.ec.europa.eu/

• Osservatorio di bioeconomia http://ec.europa.eu/research/bioeconomy/policy/obser-vatory_en.htm

• Azione di coordinamento dei biocarburanti: http://iet.jrc.ec.europa.eu/bf-ca/

• Strumento di calcolo globale del protossido di azoto: http://gnoc.jrc.ec.europa.eu/

• BEMPs: Best Environmental management practices (Migliori pratiche di gestione ambientale) https://ec.europa.eu/jrc/en/research-topic/best-environ-mental-management-practice

• SUSPROC: Sustainable Production & Consumption (Produzione e consumo sostenibile) http://susproc.jrc.ec.europa.eu/activities/emas/index.html

4. Qualità degli alimenti

• Strumentario per il calcolo del burro di cacao (CoCal) https://ec.europa.eu/jrc/en/scientific-tool/cocoa-but-ter-calculation-cocal-toolboxes?search

• Ufficio europeo di coesistenza: https://ec.europa.eu/jrc/en/network-bureau/europe-an-coexistence-bureau-ecob

6. Promuovere il flusso di innovazione

• JRC Nanomaterials Repository (Archivio del JRC sui nanomateriali): https://ec.europa.eu/jrc/en/scientific-tool/jrc-nanomate-rials-repository

• Piattaforma web del JRC sui nanomateriali: https://ec.europa.eu/jrc/en/scientific-tool/jrc-web-pla-tform-nanomaterials

• Matrice OGM del JRC: http://gmo-crl.jrc.ec.europa.eu/jrcgmomatrix/

• Il sistema d’informazione della sequenza del nucleo centrale: http://ihcp.jrc.ec.europa.eu/our_activities/gmo/bioinfor-matics

Strumenti utili

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1. Sicurezza alimentare e degli alimenti

EURL sui metalli pesanti

IMEP-115: Determination of methylmercury in seafood by ele-mental mercury analysis: collaborative study, Cordeiro F, Calde-ron J, Gonçalves S, Lourenço MH, Robouch P, Emteborg H, Con-neely P, Tumba-Tshilumba MF and de la Calle MB, 2014, Journal of AOAC International, 97(2), 593–597

Feed premix: a difficult matrix for the accurate determination of trace elements – the outcome of IMEP-114 and IMEP-36, Fiamegos Y, Cordeiro F, Robouch R, Emteborg H, Charoud-Got J, Omberg LG, Rodushkin I and de la Calle MB, 2014, Food Additi-ves and Contaminants: Part A, 31(1), 63–72

Setting maximum limits for trace elements in baby food in Eu-ropean legislation: the outcome of International Measurement Evaluation programme-33, Cordeiro F, Baer I, Robouch P, Emte-borg H, Can SZ, Krata A, Zampella M, Quetel CR, Hearn R and de la Calle B, 2013, Food Additives and Contaminants: Part A, 30(4), 678–686

EURL sui PAHs

Proficiency test results for PAH analysis are not method-de-pendent, Sykes M, Rose M, Holland J, Wenzl T, Kelly J and An-derson D, 2013, Analytical Methods, Vol. 5, pp. 5345–5350, doi:10.1039/c3ay40850g

EURL sugli additive alimentari

Experimental design for in-house validation of a screening im-munoassay kit. The case of a multiplex dipstick for Fusarium mycotoxins in cereals, Lattanzio VMT, von Holst C and Visconti A, 2013, Anal Bioanal Chem, 405(24):7773–7782

Standardization of NIR microscopy spectra obtained from in-ter-laboratory studies by using a standardization cell, Fernánd-ez Pierna JA, Boix A, Slowikowski B, von Holst C, Maute O, Han L, Amato G, de la Roza B, Pérez Marín D, Lilley G, Dardenne P and Baeten V, 2013, Biotechnol. Agron. Soc. Environ., 17(4), 547–555

Multi-residue method for the detection of veterinary drugs in distillers grains by liquid chromatography–Orbitrap high reso-lution mass spectrometry, Kaklamanos G, Vincent U and von Holst C, Journal of Chromatography A, 2013, 1322, 38–48

Annual report 2012 of the European Reference Laboratory for Feed Additives (EURL-FA) Authorisation and Control, von Holst C, Bellorini S, Chedin M, De Smet M, Drooghmans M, Gonzalez de la Huebra MJ, Gorcsi A, Kaklamanos G, Keltti J, Mitić D, Pinto CM, Robouch P, Serano F, Vincent U and Ezerskis Z, 2013, JRC85627

EURL per i materiali a contatto con gli alimenti

Development of a harmonised method for specific migration into the new simulant for dry foods established in Regula-tion 10/2011: Establishment of precision criteria from an EU interlaboratory comparison organised by the EURL- Food Con-tact Materials for the quantification from and migration into poly(2,6-diphenyl phenylene oxide), Beldì G, Jakubowska N, Peyches Bach A and Simoneau C, 2012, Publication Office of the European Union, Luxembourg, JRC Scientific and Technical Report, EUR 25680 EN

Time- and temperature-dependent migration studies of Irga-nox 1076 from plastics into foods and food simulants, Beldì G, Pastorelli S, Franchini F and Simoneau C, 2012, Food Additi-ves and Contaminants - Part A Chemistry, Analysis, Control,

Exposure and Risk Assessment, 29(5), 836–845

Identification and quantification of migration of chemicals from plastics baby bottles used as substitutes for polycarbonate, Simoneau C, Van den Eede L and Valzacchi S, Food Additives and Contaminants - Part A Chemistry, Analysis, Control, Expo-sure and Risk Assessment, 2012, 29(3), 469–480

Allergeni nei cibi

Development of a real-time PCR method for the simultaneous detection of soya and lupin mitochondrial DNA as markers for the presence of allergens in processed food. Gomez Galan AM, Brohée M, de Andrade Silva E, van Hengel AJ and Chassaigne H, 2011, Food Chem, 127, 834–841

Validation Procedures for Quantitative Food Allergen ELISA Methods: Community Guidance and Best Practices, Abbott M, Hayward S, Ross W, Godefroy SB, Ulberth F, Van Hengel AJ, Ro-berts J, Akiyama H, Popping B, Yeung JM, Wehling P, Taylor SL, Poms RE and Delahaut P, 2010, J. AOAC Int., 93, 442–450

Monitoraggio dei radionuclide nell’ambiente e negli alimenti

Certification of the reference material IRMM-426 for radionucli-des in dried bilberries, Wätjen U, Spasova Y and Vasile M, 2014, Applied Radiation and Isotopes, 87, 475–479, Pubsy 82725

Results of an EC laboratory comparison on 40K, 90Sr and 137Cs in dried bilberry powder, Meresova J and Wätjen U, 2014, Applied Radiation and Isotopes, 87, 443–446, Pubsy 82723

FACET

Development of a new modelling tool (FACET) to assess expo-sure to chemical migrants from food packaging, Oldring PKT, O’Mahony C, Dixon J, Vints M, Mehegan J, Dequatre C and Castle L, 2014, Food Additives & Contaminants: Part A, Vol. 31, No 3, 444–465, http://dx.doi.org/10.1080/19440049.2013.862348

Estimates of dietary exposure to bisphenol A (BPA) from light metal packaging using food consumption and packaging usage data: a refined deterministic approach and a fully probabilistic (FACET) approach, Oldring PKT, Castle L, O’Mahony C and Dixon J, 2014, Food Additives & Contaminants: Part A, Vol. 31, No 3, 466–489, http://dx.doi.org/10.1080/19440049.2013.860240

Correlation of foodstuffs with ethanol–water mixtures with re-gard to the solubility of migrants from food contact materials, Seiler A, Bach A, Driffield M, Paseiro Losada P, Mercea P, Tosa V and Franz R, 2014, Food Additives & Contaminants: Part A, Vol. 31, No 3, 498–511, http://dx.doi.org/10.1080/19440049.2014.880518

Dissemination and implementation of the new food safety tool for exposure assessment - Flavourings, Additives and food Contact materials Exposure Tool (FACET), Simoneau C, 2013, Publications Office of the European Union, EUR 26472, JRC87489, ISBN 978-92-79-35272-0, ISSN 1831-9424, doi:10.2788/63643

Glutine

Validation Procedures for Quantitative Gluten ELISA Methods: AOAC Allergen Community Guidance and Best Practices, Koer-ner TB, Abbott M, Godefroy SB, Popping B, Yeung JM, Diaz-Ami-go C, Roberts J, Taylor SL, Baumert JL, Ulberth F, Wehling P and Koehler P, 2013, J. AOAC Int., 96, 1033–1040

Pubblicazioni

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2. Sicurezza alimentaire

Previsioni per il 2030 per la sicurezza alimentare

Sustainable Food Security: An Emerging Research and Policy Agenda, Sonnino R, Maragues Faus A and Maggio A, 2014, Inter-national Journal of Sociology of Agriculture and Food, Vol. 21, No 1, pp. 173–188, ISSN 0798–1759

Monitoraggio delle risorse agricole per la sicurezza alimentare

Early detection of biomass production deficit hot-spots in se-mi-arid environment using FAPAR time series and a probabilistic approach, Meroni M, Fasbender D, Kayitakire F, Pini G, Rembold F, Urbano F and Verstraete MM, 2014, Remote Sensing of Envi-ronment 01/2014; 142: 57–68. doi:10.1016/j.rse.2013.11.012

Image time series processing for agriculture monitoring, Eerens H, Haesen D, Rembold F, Urbano F, Tote C and Bydekerke L, 2014, Environmental Modelling and Software 01/2014, 53:154–162, doi:10.1016/j.envsoft.2013.10.021

Using Low Resolution Satellite Imagery for Yield Prediction and Yield Anomaly Detection, Rembold F, Atzberger C, Savin I and Rojas O, 2013, Remote sensing, 04/2013, doi:10.3390/rs5041704

Mapping the Spatial Distribution of Winter Crops at Sub-Pixel Level Using AVHRR NDVI Time Series and Neural Nets, Atzber-ger C and Rembold F, Remote Sensing, 03/2013, 5(3):1335-1354, doi:10.3390/rs5031335

Costruire la resilienza per la sicurezza alimentare e della nutrizione – una risposta a lungo termine per le crisi alimentari

The challenges of index-based insurance for food security in developing countries, Gommes R and Kayitakire F, 2013, Publi-cations Office of the European Union, doi:10.2788/713

Historical extension of operational NDVI products for livestock insurance in Kenya, Vrieling A, Meroni M, Shee A, Mude AG, Woodard J, de Bie K and Rembold F, 2014, International Jour-nal of Applied Earth Observation and Geoinformation, Vol. 28, 238–251

Gestioni di dati e analisi

DataM, data on agriculture, trade and models - A tool for flexible management, extension and integration of (model) databases, Hélaine S, Himics M, M’Barek R, Caivano A, 2013, Publications Office of the European Union, doi:10.2791/17240

Volatilità dei prezzi

Agricultural Commodity Price Volatility and Its Macroeconomic Determinants: A GARCH-MIDAS Approach (No JRC84138), Don-mez A and Magrini E, 2013, Institute for Prospective Technolo-gical Studies, Joint Research Centre, Luxembourg: Publications Office of the European Union, ISBN 978-92-79-33245-6 (pdf), ISSN 1831-9424 (online), doi:10.2791/23669

Extent and possible causes of intrayear agricultural commodity price volatility, Ott H, 2013, Agricultural Economics, doi:10.1111/agec.12043

Fertilizer markets and their interplay with commodity and food prices, Ott H, 2013, Institute for Prospective Technological Stu-dies, Joint Research Centre, Luxembourg: Office for the Official Publications of the European Union, ISBN 978-92-79-25526-7 (pdf), ISSN 1831-9424 (online), doi:10.2791/82136

Global Agriculture Repository & Africa Food Price Volatili-ty Project, Bougay V and Donmez, A, 2013, The International Conference on Agricultural Statistics (ICAS) VI, 23–25 October 2013, Rio de Janeiro, Brazil

Pilot study for food price collection in Africa (work in progress) Challenges in Food and Nutrition Security in global and local

African perspectives, Donmez A, Bougay V and M’Barek R, 2013, FOODSECURE international conference, Addis Ababa, Ethiopia, 7–9 October 2013

Donmez A. 2014, Food Market Prices Collection in Africa, In-formation for Meeting Africa’s Agricultural Transformation and Food Security Goals (IMAAFS) Conference, 1 3 October 2014, Addis Ababa, Ethiopia.

Sviluppo dei mercati alimentary e incertezza nel lungo period

Climate Impacts in Europe, The JRC PESETA II Project, Ciscar JC, Feyen L, Soria A, Lavalle C, Raes F, Perry M, Nemry F, Demirel H, Rozsai M, Dosio A, Donatelli M, Srivastava A, Fumagalli D, Nie-meyer S, Shrestha S, Ciaian P, Himics M, Van Doorslaer B, Bar-rios S, Ibáñez N, Forzieri G, Rojas R, Bianchi A, Dowling P, Camia A, Libertà G, San Miguel J, de Rigo D, Caudullo G, Barredo JI, Paci D, Pycroft J, Saveyn B, Van Regemorter D, Revesz T, Vandyck T, Vrontisi Z, Baranzelli C, Vandecasteele I, Batista e Silva F and Ibarreta D, 2014, EUR 26586EN

CAPRI Long-term Climate Change Scenario Analysis: The AgMIP Approach, Witzke H-P, Ciaian P and Delincé J, 2014, Publications Office of the European Union, doi:10.2791/60495

Partial Stochastic Analysis with the European Commis-sion’s version of the AGLINK-COSIMO model, Burrell A and Nii-Naate Z, 2013, Publications Office of the European Union, doi:10.2791/87727

Commodity Market development in Europe – Outlook Workshop 2014, Proceedings, Suta C, Araujo Enciso RS, Fellmann T, Pe-rez Dominguez I and Santini F, 2014, Publications Office of the European Union, doi:10.2791/669705

Prospects for EU agricultural markets and income 2014 2024, 2014, European Commission, DG Agriculture and Rural Development http: //ec .europa .eu/agr iculture/markets-and-pr ices/me-dium-term-outlook/2014/fullrep_en.pdf

Sicurezza alimentare locale / FoodSecure

Modelling Agri-Food Policy Impact at Farm-household Level in Developing Countries (FSSIM-Dev). Application to Sierra Leone, Kamel Louhichi, Sergio Gomez y Paloma, Hatem Belhouchet-te, Thomas Allen, Jacques Fabre, María Blanco Fonseca, Roza Chenoune, Szvetlana Acs and Guillermo Flichman, 2013 JRC Scientific and Policy Reports, EUR 25962 EN

http://ipts.jrc.ec.europa.eu/publications/pub.cfm?id=6400.

A farm household model for agri-food policy analysis in deve-loping countries: application to smallholder farmers in Sierra Leone, Food Policy, V. 45, April 2014, Pages 1 13. Louhichi K., Gomez y Paloma S. http://www.sciencedirect.com/science/arti-cle/pii/S0306919213001607

Assessing the FNS impacts of technological and institutional in-novations and future innovation trends; Pangaribowo E (ZEF-U-BO), Gerber N (ZEF-UBO), Tillie P (JRC), 2013, FOODSECURE Working paper no 11, http://www3.lei.wur.nl/FoodSecurePubli-cations/FoodSecure-WP-11n.pdf

Conceptual framework on price volatility and its impact on food and nutrition security in the short term, Kalkuhl M (ZEF), Kornher L (ZEF), Kozicka M (ZEF), Boulanger P (JRC), Torero M (IFPRI), ), 2013, FOODSECURE Working Paper no 15, http://www3.lei.wur.nl/FoodSecurePublications/15_Kalkuhl_conceptualFramewor-kPriceVolatilityFNS.pdf

Pesca e acquacultura

The 2014 Annual Economic Report on the EU Fishing Fleet (STECF 14-16). Scientific, Technical and Economic Committee for Fisheries (STECF). Paulrud A., Dentes de Carvalho Caspar, N.; Borrello, A. (2014). Scientific and Policy Report JRC92507

Genetic identification in support of fisheries management: Prin-ciples and context. Martinsohn J, Carvalho G. Genetic identifica-

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38

tion in support of fisheries management: Principles and context. In: Johanne Fischer, editor. FAO report on Fish Identification To-ols for Biodiversity and Fisheries Assessments. Rome (Italy): Food and Agriculture organization of the United Nations; 2014. p. 57-67. JRC85412

Modelling of the European hake nurseries in the Mediterranean sea: An ecological niche approach. Druon J, Fiorentino F, Murenu M, Knittweis L, Colloca F, Osio G, Merigot B, Garofalo G, Mannini A, Jadaud A, Sbrana M, Scarcella G, Tserpes G, Peristeraki P, Carlucci R, Heikkonen J. Progress in Oceanography 130; 2015. p. 188-204. JRC90269

A medium-term, stochastic forecast model to support sustai-nable, mixed fisheries management in the Mediterranean Sea. Raetz H, Charef A, Abella A, Colloca F, Ligas A, Mannini A, Lloret J. Journal of Fish Biology 83 (4); 2013. p. 921–938. JRC70877

Interactions between Aquaculture and Fisheries. Natale F, Hofherr J, Fiore G, Virtanen J. Marine Policy 38; 2013. p. 205-213. JRC70119

European Aquaculture Performance Indicators - Indicators for Sustainable Aquaculture in the European Union. HOFHERR J., NATALE F., FIORE G. JRC75891

Identifying fisheries dependent communities in EU coastal are-as. Natale F, Dentes De Carvalho Gaspar N, Harrop M, Guillen J, Frangoudes K. Marine Policy 42; 2013. p. 245-252. JRC74191

3. Agricoltura e utilizzo del suolo

Monitoraggio e previsioni agricoli

Campaign Review, Baruth B, Biavetti I, Bussay A, Ceglar A, Chukaliev O, Duveiller G, Fontana G, Karetsos S, Lecerf R, Lo-pez-Lozano R, Seguini L, Srivastava AK, Van den Berg M, 2013, MARS Bulletin Vol. 21 No 13, Publications Office of the Europe-an Union, ISSN 2314-9736, JRC24736

QUAMP2. A Quality Assessment Tool for the MARS Crop Yield Forecasting System, Gallego Pinilla F and van der Wijngaart R, 2013, European Commission, Joint Research Centre, JRC87543

Efficiency assessment of using satellite data for crop area esti-mation in Ukraine, Gallego Pinilla F, Kussul N, Skakun S, Kra-vchenko O, Shelestov A, Kussul O, 2014, International Journal of Applied Earth Observation and Geoinformation, Vol 29, pp. 22–30, doi:10.1016/j.jag.2013.12.013

An auto-calibration procedure for empirical solar radiation mo-dels, Bojanowski J, Donatelli M, Skidmore A, Vrieling A, 2013, Environmental Modelling and Software, Vol. 49, pp. 118–128, doi:10.1016/j.envsoft.2013.08.002

A regional implementation of WOFOST for calculating yield gaps of autumn-sown wheat across the European Union, Boogard H, Wolf J, Supit I, Niemeyer S, Van Ittersum M, 2013, Field Crops Research, Vol. 142, pp. 130–142, doi:10.1016/j.fcr.2012.11.00

Enhanced Processing of 1-km Spatial Resolution fAPAR Time Series for Sugarcane Yield Forecasting and Monitoring, Duveil-ler G, Lopez-Lozano R, Baruth B, 2013, Remote Sensing, Vol. 5, pp. 1091–1116, doi:10.3390/rs5031091

New biological model to manage the impact of climate war-ming on maize corn borers, Maiorano A, Cerrani I, Fumagalli D, Donatelli M, 2013, Agronomy for Sustainable Development, doi:10.1007/s13593-013-0185-2

Bioeconomia

Observing and analysing the Bioeconomy in the EU - Adapting data and tools to new questions and challenges, M’barek R, Philippidis G, Suta C, Vinyes C, Caivano A, Ferrari E, Ronzon T, Sanjuan LA and Santini F, 2014, Bio-based and Applied Econo-mics 3(1): 83–91

Employing social accounting matrix multipliers to profile the Bio-Economy in the EU Member States: Is there a strategic pat-tern, Philippidis G, Sanjuán AI, Ferrari E and M’barek R, 2014,

Spanish Journal of Agricultural Research, v. 12, n. 4, pp. 913–926, ISSN 2171-9292

Evaluating the macro-economic impacts of biobased technolo-gies in the EU, Smeets E, Vinyes C, Tabeau A and Van Meijl H, 2014, Report EUR 26777 EN, ISBN 9789279395369

Suolo

Land take and food security: assessment of land take on the agricultural production in Europe, Gardi C, Panagos P, Van Lie-dekerke M, Bosco C, De Brogniez D, 2014, Journal of Environ-mental Planning and Management 05/2014

La modellizzazione a sostegno della politica agricola comune

Farm-level models for EU policy analysis: review of recent li-terature and comparison of most relevant models, Louhichi K., Espinosa M., Ciaian P. and Gomez y Paloma S., 2013, In: Farm Level Modelling of CAP: a methodological overview. JRC Scienti-fic and Policy Reports, EUR 25873 EN, Luxembourg: Publications Office of the European Union, 2013. ISBN: 978-92-79-29012-1. 84 p., http://ftp.jrc.es/EURdoc/JRC79969.pdf;

Marianne Lefebvre, Kim De Cuyper, Ellen Loix, Davide Viaggi, Sergio Gomez y Paloma, European farmers’ intentions to in-vest in 2014-2020: survey results, (2014) JRC Science and Policy Reports, EUR 26672 EN, http://bookshop.europa.eu/en/european-farmers-intentions-to-invest-in-2014-2020-pbLF-NA26672/?CatalogCategoryID=aLoKABstwUAAAAEjqpEY4e5L

Farm Type Effects of an EU-wide Direct Payment Harmonisa-tion, Gocht, A., W. Britz, P. Ciaian, S. Gomez y Paloma, 2013, Journal of Agricultural Economics 64(1), pp. 1–32, http://online-library.wiley.com/doi/10.1111/1477-9552.12005/abstract;

Modelling the Common Agricultural Policy with the Modu-lar Agricultural GeNeral Equilibrium Tool (MAGNET). Effects of the 2014-2020 CAP financial agreement on welfare, tra-de, factor and product markets, 2014, Luxembourg: Publica-tions Office of the European Union, ISBN 978-92-79-40331-6, doi:10.2791/12628

Agricultural landscapes as multiscale public good and the role of the Common Agricultural Policy, Lefebvre M, Espinosa M, Gomez y Paloma S, Paracchini ML, PiorrA and Zasada I, 2014, Journal of Environmental Planning and Management, ahead-of-print (2014): 1-25, http://dx.doi.org/10.1080/09640568.2014.891975

The future of agriculture. Prospective scenarios and modelling approaches for policy analysis, Gomez y Paloma S, Ciaian P, Cri-stoiu A and Sammeth F, 2013, Land Use Policy (Reference num-ber: LUP-D-11-00112), Vol. 31, March, pp. 102–113, http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0264837711001517

Utilizzo del suolo CAP

EU sugar policy: A sweet transition after 2015?, Burrell A, Himics M, Van Doorslaer B, Ciaian, P, Shrestha, S, 2014, Publications Office of the European Union, doi:10.2791/68116

Impacts of the EU biofuel policy on agricultural markets and land use, Hélaine S, M’barek R and Gay H, 2013, Publications Office of the European Union, doi:10.2791/20985

On the asynchronous approvals of GM crops: Potential market impacts of a trade disruption of EU soy imports, Henseler M, Piot-Lepetit I, Ferrari E, Gonzalez Mellado A, Banse M, Grethe H, Parisi C and Hélaine S, 2013, Food Policy, (41), pp. 166–176, http://dx.doi.org/10.1016/j.foodpol.2013.05.005

Methodology to assess EU Biofuel Policies: The CAPRI Approach, Blanco M, Adenäuer M, Shrestha S and Becker A, 2013, Publica-tions Office of the European Union, doi:10.2791/82235

Page 41: La scienza per l'alimentazione - rapporto tematico del JRC

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Emissioni di gas a effetto serra e politiche sui biocarburanti che hanno conseguenze nel settore agricolo

EU sugar policy: A sweet transition after 2015?, Burrell A, Himics M, Van Doorslaer B, Ciaian P and Shrestha S, 2014, Publications Office of the European Union, doi:10.2791/68116.

Impacts of the EU biofuel policy on agricultural markets and land use, Hélaine S, M’barek R, Gay H, 2013, Publications Office of the European Union, doi:10.2791/20985.

On the asynchronous approvals of GM crops: Potential market impacts of a trade disruption of EU soy imports, Henseler M, Piot-Lepetit I, Ferrari E, Gonzalez Mellado A, Banse M, Grethe H, Parisi C and Hélaine S, 2013, Food Policy, (41), pp. 166–176, http://dx.doi.org/10.1016/j.foodpol.2013.05.005

Methodology to assess EU Biofuel Policies: The CAPRI Approach, Blanco M, Adenäuer M, Shrestha S, Becker A, 2013, Publications Office of the European Union, doi:10.2791/82235

ILUC

Progress in estimates of ILUC with MIRAGE model, Laborde D, Padella M, Edwards R, Marelli L, 2014, Luxembourg: Publica-tions Office of the European Union, ISBN 978-92-79-32552-6. doi:10.2790/92998

Impacts of the EU biofuel policy on agricultural markets and land use. Modelling assessment with AGLINK-COSIMO, Hélaine S, M’barek R and Gay H, 2013, Luxembourg: Publica-tions Office of the European Union, ISBN 978-92-79-32649-3, doi:10.2791/20985

Promuovere la sostenibilità ambientare nella catena di approvvigionamento alimentare

Harald Schoenberger, Paolo Canfora, Marco Dri, Jose Luis Gal-vez-Martos, David Styles, Ioannis Sofoklis Antonopoulos. Deve-lopment of the EMAS Sectoral Reference Documents on Best Environmental Management Practice. JRC Scientific and Policy Report, 2014. ISBN 978-92-79-34532-6

Harald Schoenberger, Jose Luis Galvez-Martos, David Styles. Best environmental management practice in the retail trade sector. JRC Scientific and Policy Report, 2013. ISBN 978-92-79-30495-8

4. Qualità del cibo

Review on metabolomics for food authentication, Cubero-Leon E, Peñalver R and Maquet A, 2014, Food Research International Food Research International 2014, 60, 95–107

The European Coexistence Bureau: Five Years’ Experience, Rizov I and Rodriguez-Cerezo E, 2014, AgBioForum, 17(1): 1-6

Best Practice Documents for monitoring efficiency of coexi-stence measures in maize crop production, Rizov I. and Rodri-guez-Cerezo E, 2014, EUR 26261 EN, ISBN 978-92-79-34480-0

Best Practice Documents for coexistence of GM maize and honey production, Rizov I and Rodriguez-Cerezo E, 2013, EUR 26041 EN, ISBN 978-92-79-31483-4

5. Cibo e salute

Mapping of School Food Policies across the EU-28 plus Norway and Switzerland, Storcksdieck genannt Bonsmann S, Kardakis T, Wollgast J, Nelson M, Caldeira S, 2014, JRC Science and Policy Report, doi:10.2788/8214

Assessing school food policies across the EU-28 plus Norway and Switzerland, Storcksdieck genannt Bonsmann S, Wollgast

J, Caldeira S, 2014, Appetite 76, pp. 197–215. doi:10.1016/j.ap-pet.2014.01.020

Countering obesity by combining behavioral insights and no-vel ICT tools: a workshop report, European Commission, 2013, doi:10.2788/86884

Trans fatty acids in the EU: where do we stand?, Mouratidou T, Saborido CM, Wollgast J, Livaniou A and Caldeira S, 2014, JRC Scientific and Policy Reports

Trans Fatty Acids in Diets: Health and Legislative Implications, Mouratidou T, Saborido CM, Wollgast J, Ulberth U, Caldeira S, 2013, doi:10.2788/31567

JRC Foresight study Tomorrow’s healthy society – Research pri-ories for foods and diets, Bock AK, Maragkoudakis P, Wollgast J, Caldeira S, Czimbalmos A, Rzychon M, Atzel B, Ulberth F, 2014,JRC Science and Policy Report, EUR 26821 EN

6. Promuovere l’innovazione

Nanotecnologie

Towards a review of the EC Recommendation for a definition of the term ‘nanomaterial’; Part 1: Compilation of information con-cerning the experience with the definition, Rauscher H, Roebben G, Amenta V, Boix Sanfeliu A, Calzolai L, Emons H, Gaillard C, Gibson N, Linsinger T, Mech A, Quiros Pesudo L, Rasmussen K, Riego Sintes J, Sokull-Klüttgen B, Stamm H, 2014, JRC Scientific and Policy Report, (EUR 26567 EN)

Towards a review of the EC Recommendation for a definition of the term ‘nanomaterial’; Part 2: Assessment of information concerning the experience with the definition, Roebben G, Rau-scher H, Amenta V, Boix Sanfeliu A, Calzolai L, Emons H, Gaillard C, Gibson N, Holzwarth U, Koeber R, Linsinger T, Rasmussen K, Sokull-Klüttgen B, Stamm H, 2014, JRC Scientific and Policy Report, (EUR 26744 EN)

Considerations on information needs for nanomaterials in con-sumer products. Discussion of a labelling and reporting scheme for nanomaterials in consumer products in the EU, Aschber-ger K, Rauscher H, Crutzen H, Rasmussen K, Christensen FM, Sokull-Klüttgen B, Stamm H, 2014, JRC Scientific and Policy Re-port, (EUR 26560 EN)

The European Commission’s Recommendation on the Definition of Nanomaterial Makes an Impact, Rauscher H, Sokull-Klüttgen B and Stamm H, 2013, Nanotoxicology, 7(7): 1195–1197, doi:10.3109/17435390.2012.724724

Reference materials and representative test materials: the na-notechnology case, 2013, Roebben G, Rasmussen K, Kestens V, Linsinger TPJ, Rauscher H, Emons H and Stamm H, J Nanopart. Res., 15.3 (2013) 1–13

Proceedings of a workshop on “Nanotechnology for the agri-cultural sector: from research to the field”, edited by Parisi C, Vigani M, Rodríguez-Cerezo E, 2014, JRC Scientific and policy Report, EUR 26625 EN

Agricultural Nanotechnologies: What are the current possibili-ties? Parisi C, Vigani M, Rodríguez-Cerezo E, 2014, Nano Today, doi:10.1016/j.nantod.2014.09.009

Nuove tecniche di coltivazione delle piante

Comparative regulatory approaches for groups of new plant breeding techniques, Lusser M, Davies HV, 2013, New Biotech-nology, 30(5): 437–446, ISSN 1871-6784

Page 42: La scienza per l'alimentazione - rapporto tematico del JRC

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International Organization for Standardization, ISO - European Committee for Standardization, CEN - Council of Europe - European Chemical Industry Council - European Plastics Converters - European Metal Packaging - European Ceramic Industry Association - Fooddrink Europe - Food Packaging Europe - Fraunhofer-International Food Safety Training Laboratory - The University of Manchester, UK - The Academic Medical Center, The Netherlands - Charité, Germany - University of Nebraska, US - University of Natural - Resources and Life Sciences, Austria - Region Hovedstaden ACRH, Denmark - Deutcher Allergie - und Asthmabund e.V., Germany - Unilever UK Central Resources Limited, UK - Netherlands Organisation for Applied Scientific Research, The Netherlands - University - College Cork,Ireland - Paul-Ehrlich-Institut, Germany - DLO, The Netherlands - International - Life Sciences Institute, Belgium - University of Southampton, UK - National and Kapodistrian University of Athens, Greece - University of Zurich, Switzerland - Medical University of Lodz , Poland - The National University Hospital of Iceland, Iceland - Odense University Hospital, Denmark - Children’s hospital Srebrnjak, Croatia - Technical University of Denmark, Denmark - The French National Institute for Agricultural Research, France - Leatherhead Food International Limited, UK - Eurofins CTC GmbH, Germany - Medical Prognosis Institute AS, Denmark - Indoor Biotechnologies Limited, UK - French Agency for Food, Environmental and Occupational Health & Safety France - MONIQA Association, Austria - Foodlife International Ltd - European Food Information Resource Network, Belgium - King’s College London, UK - NESTEC S.A, Switzerland - Anaphylaxis Campaign, UK - Irish Anaphylaxis Campaign Limited, Ireland - German Research Centre for Food Chemistry, Leibniz Institut, Germany - Food and Drug Administration, US - International Association for Cereal Science and Technology - Food and Agriculture Organization of the United Nations - United Nations World Food Programme - Consultative Group for International Agricultural Research - Natural Resources Institute, UK - Permanent Interstate Committee for Drought Control in the Sahel - University of British Columbia, Canada - Organisation for Economic Co-operation and Development, OECD - International Food Policy Research Institute, IFPRI - Agricultural Economics Research Institute, The Netherlands - Centre for Development Research University of Bonn - Flemish Institute for Technological Research NV, Belgium - The French National Institute For Agricultural Research France - University of Milan, Italy - Companhia Nacional de Abastecimento, Brazil - Bio-Based Industries Joint Technology Initiative - Standing Committee on Agricultural Research - Developing a Systems Analysis Tools Framework for the EU Bioeconomy - The National Institute For Agricultural Research, Morocco - Chinese Academy of Agricultural Sciences, China - Anhui Institute for Economical Research and Jiangsu Academy of Agricultural Sciences, China - University of Bonn, Germany - Swedish University of Agricultural Sciences, Sweden - EuroCARE - Thünen Institut, Germany - Akdeniz University, Turkey - Teagasc, the Rural Economy Research Centre, Ireland - Technical University of Madrid, Spain - Agricultural Economics Research Institute, Netherlands - Eurofins Analytics, France - Federal Institute for Risk Assessment, Germany - University College Dublin, Ireland - Queen’s University of Belfast, Ireland - University of Parma., Italy - Ecocert, SA - Eutema, Austria - Walloon Agricultural Research Centre, Belgium - Research Institute of Organic Agriculture, Switzerland, Germany, Austria - University of Copenhagen, Denmark - University of Chemistry and Technology, Czech Republic - Edmund Mach Foundation, Italy - University of Castilla-La Mancha, Spain - Ministry of Agriculture, Food and Environment, Spain - Barilla The Italian Food Company, Italy - Matís, Iceland - European Food Safety Agency, EFSA - RIKILT-Institute of Food Safety, The Netherlands

Il JRC opera a stretto contatto con un ampio numero di

istituzioni, reti di ricerca e partner scientifici, sia pubblici che

privati, e consolida costantemente la propria collaborazione

con partner e organizzazioni internazionali su tematiche di

rilevanza globale.

Nel settore alimentare, la cooperazione mondiale in materia

di standard di sicurezza comporta la collaborazione con

università, laboratori di controllo degli Stati membri, laboratori

di riferimento nazionali, organizzazioni internazionali, agenzie,

ministeri dell’Agricoltura e della Sanità, autorità, rappresentanti

internazionali della ricerca e organizzazioni ed enti normativi

in materia di sicurezza. Un campione rappresentativo di questi

partner viene illustrato.

Page 43: La scienza per l'alimentazione - rapporto tematico del JRC

Commissione europeaCentro Comune di Ricerca (JRC)Ufficio delle pubblicazioni dell’Unione europea, 2015

2015 – 40pp. – 21.0 x 29.7cm

EUR – Scientific and Technical Research Series

ISBN 978-92-79-46014-2 (pdf)ISBN 978-92-79-46016-6 (print)doi: 10.2760/392375 (online)

Crediti fotografici Il Copyright di tutte le immagini e di proprieta dell’Unione europea, tranne: Copertina: ©Monkey Business - Fotolia.com Pagine 2 e 3: ©Eisenhans - Fotolia.comPagina 4 banner con l’introduzione: ©Monika Wisniewska - Fotolia.comPagine 4 e 6: provette ©djama - Fotolia.comPagine 5 e 21: panorami ©Gudellaphoto - Fotolia.comPagine 5 e 25: olio di oliva ©hiphoto39 - Fotolia.comPagine 5 e 28: frutta e verdura ©millefloreimages - Fotolia.comPagina 8: ©Ignatius Wooster - Fotolia.comPagina 16: ©Africa - Fotolia.comPagina 19: ©Christian Delbert - Fotolia.comPagina 20 : ©Goran Bogicevic - Fotolia.comPagina 23: ©Dusan Kostic Fotolia.com - Fotolia.comPagina 25: carrello della spesa ©Eisenhans - Fotolia.comPagina 31: ©taraki - Fotolia.com

Abstract

La presente relazione fornisce una panoramica dettagliata delle ricerche svolte dal Centro comune di ricerca (Joint Research Centre – JRC) - in veste di servizio scientifico della Commissione europea - in materia di sicurezza degli alimenti, qualità e genuinità alimentare, sicurezza alimentare, agricoltura e uso del suolo, alimentazione e salute e innovazione in questi settori.

Page 44: La scienza per l'alimentazione - rapporto tematico del JRC

KJ-NA-27-187-IT-C

ISBN 978-92-79-46014-2doi: 10.2760/392375

Mandato del JRC

Come servizio scientifico interno della Commissione europea, il Centro Comune di Ricerca (Joint Research Centre – JRC) ha la missione di fornire un supporto scientifico e tecnico indipendente e basato su dati fattuali alle politiche dell’UE durante l’intero processo della loro definizione. Lavorando in stretta collaborazione con le Direzioni generali responsabili delle politiche dell’Unione, il JRC affronta le principali questioni della società, stimolando al contempo l’innovazione attraverso lo sviluppo di nuovi metodi, strumenti e norme e condividendo il suo know-how con gli Stati membri, la comunità scientifica e i partner internazionali.

Serving societyStimulating innovationSupporting legislation