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Le azioni del PNSD: competenze tecniche per la gestione
amministrativa delle scuole
Fabrizio Emer
ABILITARE L’INNOVAZIONE
Ambito 3 - Le azioni del PNSD: competenze tecniche per la gestione amministrativa delle scuole
Modulo 6 Durata: 4 ore Tema: Competenze tecniche del DSGA per la realizzazione del PNSD
(obiettivi, criticità, vantaggi) Architettura digitale della scuola; Digitalizzazione dei processi gestionali amministrativi e documentali; Software e piattaforme per l’ufficio e il lavoro collaborativo; Gestione documentale per l'aspetto della conservazione a norma; Sicurezza dei dati e privacy; Registri elettronici ed archivi cloud.
Il digitale come fattore di innovazione
Infrastruttura digitale della scuola
Il digitale a supporto della didattica
Digital Literacy
Coding e robotica educativa
Il digitale per il lavoro
Il digitale per le reti
Il digitale per l’amministrazione
L’Agenzia per l’Italia digitale promuove la diffusione di competenze digitali per imprese, cittadini e Pubblica Amministrazione anche mediante intese con la Scuola Nazionale dell'Amministrazione e il Formez PA.
La Strategia per la Crescita Digitale dedica un intero capitolo alle competenze
digitali come fondamentale programma di accelerazione per la trasformazione digitale del Paese puntando su una forte sinergia tra settore pubblico e privato.
Attraverso la piattaforma per le Competenze digitali, AgID vuole promuovere
e sostenere i progetti sulle competenze digitali attivi sul territorio nazionale, creando una rete di condivisione e di valorizzazione per il successo delle iniziative e per l’impostazione di nuovi progetti e di nuove partnership.
Il risultato atteso è il potenziamento dello sviluppo delle competenze digitali
di base, di e-leadership e di quelle specialistiche, con particolare riguardo alle nuove professioni e al mondo delle piccole imprese.
Le competenze digitali di base sono le capacità di utilizzare con dimestichezza e spirito critico le tecnologie dell’informazione per il lavoro, il tempo libero e la comunicazione. Sono quindi competenze utili a tutti i cittadini per poter partecipare alla società dell'informazione e della conoscenza ed esercitare i diritti di cittadinanza digitale.
Le competenze digitali si fondano su "abilità di base nelle tecnologie dell’informazione e della comunicazione: l’uso del computer per reperire, valutare, conservare, produrre, presentare e scambiare informazioni nonché per comunicare e partecipare a reti collaborative tramite Internet.
Le linee di intervento definite nell’ambito delle competenze digitali di base hanno due obiettivi primari:
realizzare la cittadinanza digitale: accesso e partecipazione alla società
della conoscenza, con una piena consapevolezza digitale; realizzare l’inclusione digitale: uguaglianza delle opportunità nell’utilizzo
della rete e per lo sviluppo di una cultura dell’innovazione e della creatività.
Le competenze di e-leadership, o e-business, sono le capacità di utilizzare al meglio le tecnologie digitali all’interno di qualsiasi tipo di organizzazione e di introdurre innovazione digitale nello specifico settore di mercato in cui si opera.
Le competenze digitali si integrano strettamente con le competenze
trasversali tipiche del leader e con le competenze specifiche di settore. Esse includono anche le “competenze digitali per il lavoro”, che devono essere possedute da tutti i lavoratori, poiché tutti i lavori richiedono la capacità di utilizzare le tecnologie digitali.
Si tratta di competenze necessarie sia nel settore privato che nel settore
pubblico, entrambi in profonda trasformazione. L’e-leader è in grado di sfruttare le tecnologie digitali per definire e
concretizzare progetti di innovazione digitale. La sua professionalità è il risultato di un’integrazione continua di competenze apprese nei percorsi formativi o acquisite nel percorso lavorativo.
Le competenze digitali specialistiche riguardano professionisti e futuri professionisti ICT e sono richieste sia nel settore privato che nel settore pubblico.
L’e-CF European e-Competence Framework, strumento di riferimento europeo
dell’Agenda Digitale per la definizione delle competenze dei professionisti ICT, definisce la competenza ICT come “una dimostrata abilità di applicare conoscenza (knowledge), abilità (skill) e attitudini (attitude) per raggiungere risultati osservabili”.
Lo sviluppo di adeguate competenze specialistiche ICT è una condizione cruciale per
la crescita digitale, nel settore dei servizi pubblici online, l’evoluzione dei prodotti manifatturieri, come per l’efficienza e l’evoluzione dei servizi.
Attraverso azioni indirizzate a imprese e Pubblica Amministrazione, la Strategia
intende: adottare il modello e-CF come standard di definizione delle competenze digitali sostenere il sistema formativo nella preparazione di giovani con competenze
professionalizzanti più vicine alle aspettative del mercato del lavoro.
Il Piano strategico banda ultralarga è uno degli assi portanti della strategia per l’agenda digitale, in sinergia con il Sistema Pubblico di Connettività.
Un’infrastruttura adeguata di accesso è il requisito di base per la
digitalizzazione del paese: l’insieme di regole tecniche e di principi del Sistema Pubblico di Connettività (SPC), che è il framework nazionale di integrazione e sicurezza, anche attraverso il CERT della PA, e che definisce le modalità che i sistemi informativi delle pubbliche amministrazioni devono adottare per essere tra loro interoperabili.
La straordinaria portata innovativa del cloud computing ha, inoltre,
radicalmente modificato le modalità di approccio alle architetture IT, rendendo necessario un percorso di trasformazione e razionalizzazione delle infrastrutture della Pubblica Amministrazione.
Con l'istituzione del Sistema Pubblico per la gestione dell'Identità Digitale di cittadini e imprese (SPID) le pubbliche amministrazioni potranno consentire l'accesso in rete ai propri servizi, oltre che con lo stesso SPID, solo mediante la carta d'identità elettronica e la carta nazionale dei servizi.
La possibilità di accesso con carta d'identità elettronica e carta nazionale dei
servizi resta comunque consentito indipendentemente dalle modalità predisposte dalle singole amministrazioni.
Il sistema SPID è costituito come insieme aperto di soggetti pubblici e privati
che, previo accreditamento da parte dell'Agenzia per l'Italia Digitale, gestiscono i servizi di registrazione e di messa a disposizione delle credenziali e degli strumenti di accesso in rete nei riguardi di cittadini e imprese per conto delle pubbliche amministrazioni.
È l’insieme di infrastrutture tecnologiche e di regole tecniche che ha lo scopo di “federare” le infrastrutture ICT delle pubbliche amministrazioni, per realizzare servizi integrati mediante regole e servizi condivisi. Questa integrazione permette di risparmiare sui costi e sui tempi e di realizzare i servizi finali centrati sull’utente, evitando richieste di dati da parte delle amministrazioni oltre che duplicazioni di informazioni e controlli.
Il Sistema Pubblico di Connettività è una “cornice” nazionale di interoperabilità: definisce, cioè,
le modalità preferenziali che i sistemi informativi delle pubbliche amministrazioni devono adottare per essere tra loro "interoperabili". Gli aspetti di interoperabilità sono assicurati da regole e, soprattutto, da una serie di servizi di interoperabilità, cooperazione e accesso che fanno parte delle infrastrutture nazionali condivise SPC.
Il Sistema Pubblico di Connettività definisce sia l’architettura enterprise della PA italiana (cioè il
sistema di riferimento per legare i processi operativi inter-amministrativi con i sistemi informativi che li supportano) sia le azioni sussidiarie, di coordinamento e di governance.
Il Codice dell'Amministrazione Digitale (CAD) individua il Sistema Pubblico di Connettività
come: “l’insieme di infrastrutture tecnologiche e di regole tecniche, per lo sviluppo, la condivisione, l’integrazione e la diffusione del patrimonio informativo e dei dati della pubblica amministrazione, necessarie per assicurare l’interoperabilità di base ed evoluta e la cooperazione applicativa dei sistemi informatici e dei flussi informativi, garantendo la sicurezza, la riservatezza delle informazioni, nonché la salvaguardia e l’autonomia del patrimonio informativo di ciascuna pubblica amministrazione."
Il piano banda ultralarga deve dare impulso ai nuovi investimenti in reti Internet veloci e superveloci, il che significa portare la connettività ad almeno 30 Mbps a tutti gli europei.
L’Italia ha preso l’impegno di raggiungere, entro il 2020, gli obiettivi più ambiziosi del
secondo pilastro dell’Agenda digitale europea: Internet veloce e superveloce, ossia portare la connettività ad almeno 30 Mbps, assicurando che almeno il 50 per cento delle famiglie si abboni a connessioni internet di oltre 100 Mbps.
Il Dipartimento per le Comunicazioni del Ministero dello Sviluppo Economico ha
avviato una consultazione pubblica sulle reti di nuova generazione. La consultazione ha rivelato e confermato annualmente che i piani autonomi degli operatori privati sono piuttosto modesti e interessano solo le prime 161 città più densamente popolate.
Secondo i dati del digital scoreboard della Commissione Europea 2013, nonché
dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni italiana, la velocità media di connessione del nostro Paese è la più bassa d’Europa: 4,4 Mbps.
Il "Cloud computing" rappresenta un modello flessibile ed economico per la fornitura di servizi ICT. Attraverso tecnologie basate su internet, consente un accesso più agevole a un insieme di risorse configurabili e condivise. Questo sistema consente di migliorare l'efficienza operativa e, nel contempo, di raggiungere significative economie di scala per i costi IT.
Il processo innovativo che può essere avviato attraverso l'utilizzo del
modello Cloud risulta particolarmente significativo per la pubblica amministrazione.
Oltre ai benefici di carattere generale, sono facilmente ipotizzabili
vantaggi strategici legati alla possibilità di conseguire sia l'ammodernamento delle infrastrutture, sia la condivisione di sistemi, applicazioni e banche dati. In sintesi, la razionalizzazione dei data center.
L’Agenzia per l’Italia Digitale è chiamata a dettare raccomandazioni, strategie, norme tecniche in tema di: sensibilizzazione e alfabetizzazione del personale in materia di sicurezza informatica e di relative emergenze, metodologia di rilevazione ed analisi dei rischi connessi all’impiego di tecnologie evolute, valutazione dell’impatto - nel quadro della riservatezza e della sicurezza - dell’avvio di iniziative di automazione, esame e stima delle misure di protezione e delle eventuali attività di misurazione delle prestazioni.
Nel modello organizzativo previsto dal DPCM 24 gennaio 2013 per la
tutela della sicurezza nazionale in ambito sicurezza cibernetica, un ruolo di particolare rilevanza per la prevenzione e la gestione degli incidenti di sicurezza informatica nella pubblica amministrazione viene ricoperto dall’Agenzia per l’Italia Digitale e dal CERT-PA.
La firma digitale - equivalente elettronico della tradizionale firma autografa su carta - è associata stabilmente al documento elettronico sulla quale è apposta e ne attesta con certezza l'integrità, l'autenticità, la non ripudiabilità. Si ricorda l'importanza di mantenere sempre aggiornati i prodotti di firma e verifica delle firme digitali in uso per evitare spiacevoli conseguenze (firme non valide o verifiche errate).
Il documento così sottoscritto assume piena efficacia probatoria.
La digitalizzazione dei procedimenti amministrativi consente nuove modalità di comunicazione e interazione con cittadini e imprese attraverso l’erogazione di servizi e la realizzazione di un unico punto di accesso.
I procedimenti amministrativi incentrati sulla gestione documentale garantiscono la corretta gestione dell’intero ciclo di vita dei documenti dalla produzione alla conservazione.
I sistemi per la gestione documentale consentono infatti di: Automatizzare i processi di classificazione, fascicolazione e definizione dei
metadati(informazioni base e specifiche per tipologia di documenti) -Documento informatico
Automatizzare la fase di registrazione dei documenti in ingresso e uscita e assegnazione alle unità organizzative - Flussi documentali e protocollo
Dematerializzare il trattamento dei flussi documentali sia in ingresso che in uscita -Dematerializzazione
Supportare l’archiviazione dei documenti informatici e delle copie -Conservazione
Il Codice dell'Amministrazione Digitale definisce il documento informatico("rappresentazione informatica di atti, fatti o dati giuridicamente rilevanti") in contrapposizione al documento analogico ("rappresentazione non informatica di atti, fatti o dati giuridicamente rilevanti") e lo inquadra come elemento centrale di quel processo di innovazione della Pubblica amministrazione finalizzato alla completa digitalizzazione delle pratiche amministrative.
Successivamente alla pubblicazione del CAD le Pubbliche amministrazioni entrano in possesso di tutti gli strumenti normativi utili per gestire l'intero ciclo di vita del documento amministrativo informatico. Le Pubbliche amministrazioni sono tenute ad adeguare i propri sistemi di gestione informatica dei documenti sulla base delle regole e delle scadenze riportate del seguente schema:
La gestione dei flussi documentali è l'insieme di funzionalità che consentono di gestire e organizzare la documentazione ricevuta e prodotta dalle amministrazioni. Consente la corretta registrazione di protocollo, l’assegnazione, la classificazione, la fascicolazione, il reperimento e la conservazione dei documenti informatici.
Con le Regole tecniche per il protocollo informatico sono state introdotte le seguenti
innovazioni: 1. introduzione della figura del coordinatore della gestione documentale in caso di
PA con più aree organizzative 2. revisione del contenuto del manuale di gestione del protocollo informatico per
una più esauriente descrizione dei processi 3. obbligo della pubblicazione del manuale sul sito istituzionale della PA 4. superamento delle funzionalità minime di protocollo informatico 5. conservazione a norma giornaliera del registro di protocollo 6. modifica delle informazioni contenute nel formato della segnatura di protocollo
con l’introduzione del codice del registro di protocollo 7. utilizzo obbligatorio del codice IPA della PA, della denominazione della PA
presente sull’anagrafe tributaria nel registro di protocollo e nella segnatura di protocollo
8. disciplina dell’uso della PEC e della cooperazione applicativa quali unici strumenti per la trasmissione di documenti informatici tra sistemi di protocollo
9. generazione dell’impronta per ogni documento informatico
Con “dematerializzazione” si indica il progressivo incremento della gestione documentale informatizzata - all’interno delle strutture amministrative pubbliche e private - e la conseguente sostituzione dei supporti tradizionali della documentazione amministrativa in favore del documento informatico.
La normativa vigente riconosce pieno valore giuridico al documento informatico. La dematerializzazione assume un ruolo centrale nei temi principali del Codice dell’Amministrazione
Digitale. E’ una delle linee di azione più significative per la riduzione della spesa pubblica, in termini di risparmi diretti e indiretti e,come tale, è compresa tra gli obiettivi dell’Agenda Digitale Italiana.
Il contrassegno a stampa (timbro digitale) è utile per la verifica della corrispondenza del documento
analogico riprodotto in remoto rispetto all’originale informatico. Attraverso la circolare n. 62 del 30 aprile 2013 l’Agenzia ha emanato le Linee guida che definiscono le
modalità tecniche di generazione, apposizione e verifica del contrassegno riportato elettronicamente che può sostituire a tutti gli effetti di legge la firma autografa in un’ottica di progressiva dematerializzazione dell’intero sistema di gestione documentale. Le soluzioni proposte forniscono diverse alternative che possono essere adottate dalle pubbliche amministrazioni in relazione alle tipologie di documento trattato.
Per favorire in tale ambito l’interoperabilità tra le diverse soluzioni tecnologiche presenti sul mercato sono inoltre stati definiti gli schemi XML.
Il sistema di conservazione garantisce autenticità, integrità, affidabilità, leggibilità e reperibilità dei documenti informatici, come previsto dal CAD (art.44).
AgID definisce le modalità operative per realizzare l’attività di conservazione. Si tratta delle definizioni di natura e funzione del sistema, modelli organizzativi, ruoli e funzioni dei soggetti coinvolti, descrizione del processo.
Le indicazioni di dettaglio delle regole tecniche sono raccolte in specifici allegati che ampliano il quadro di riferimento dell’attività di conservazione. A partire dall'11 ottobre 2015 le Pubbliche Amministrazioni sono tenute, in base all'articolo 7, comma 5 delle suddette Regole tecniche, ad inviare in conservazione il registro giornaliero di protocollo entro la giornata lavorativa successiva. A tal proposito, sono disponibili le Istruzioni per la produzione e conservazione del registro giornaliero di protocollo.
Il riuso è la possibilità per una pubblica amministrazione di riutilizzare gratuitamente programmi informatici, o parti di essi, sviluppati per conto e a spese di un’altra amministrazione, adattandoli alle proprie esigenze.
Per "riuso di programmi informatici o parti di essi" si intende la possibilità per una pubblica amministrazione di riutilizzare gratuitamente programmi informatici o parti di essi, sviluppati per conto e a spese di un’altra amministrazione adattandoli alle proprie esigenze.
L’Agenzia per l’Italia Digitale attua in tale ambito quanto previsto dal Codice dell’Amministrazione Digitale e contribuisce alla diffusione della pratica del riuso in un’ottica di razionalizzazione della spesa pubblica.
Il Centro di Competenza sul riuso supporta le amministrazioni fornendo consulenza e strumenti di ausilio all’applicazione della normativa vigente in tale ambito.
Linee Guida sul Riuso
Catalogo nazionale dei programmi riusabili
Con la Direttiva del Ministro per la Pubblica amministrazione n. 8/2009 si evidenzia l’importanza di fissare i criteri di riconoscibilità, di aggiornamento, di usabilità e accessibilità individuando con il “gov.it” il dominio che riconosce i siti e i portali delle pubbliche amministrazioni.
AgID fornisce assistenza ai fini della registrazione di un dominio ".gov.it“
E' on line una nuova versione della procedura online che
semplifica la registrazione al dominio “.gov.it”.
Per accessibilità si intende “la capacità dei sistemi informatici, nelle forme e nei limiti consentiti dalle conoscenze tecnologiche, di erogare servizi e fornire informazioni fruibili, senza discriminazioni, anche da parte di coloro che a causa di disabilità necessitano di tecnologie assistive o configurazioni particolari” (art. 2, comma a, Legge 4/2004).
In particolare un sito web è accessibile quando fornisce informazioni fruibili da parte di tutti gli
utenti, compresi coloro che si trovino in situazioni di disabilità.
Circolari e deliberazioni
Specifiche tecniche sull’hardware, il software e le tecnologie assistive delle postazioni di lavoro Linee guida Guida pratica per la creazione di un documento Word accessibile Modello di rapporto conclusivo di accessibilità
L'usabilità è il grado di "efficacia, efficienza e soddisfazione con le quali determinati utenti raggiungono determinati obiettivi in determinati contesti" (norma UNI EN ISO 9241).
L'usabilità misura il grado di facilità e soddisfazione con cui gli utenti si relazionano con l'interfaccia di un sito, che risulta quindi tanto più usabile, quanto più le idee alla base della progettazione si avvicinano alle aspettative del soggetto che interagisce con il sito.
L'usabilità è un carattere imprescindibile nella realizzazione di un portale web, perché permette di creare un ambiente familiare per l'utente, determinando numerosi vantaggi:
1. consente di trovare e comprendere informazioni in modo più semplice e intuitivo;
2. facilita la memorizzazione e l'apprendimento dei contenuti presenti; 3. permette una riduzione dei costi e degli errori di sviluppo; 4. rende l'utente più autonomo e sicuro nel rapporto con lo strumento. L'usabilità mira a ridurre la distanza tra il cittadino e le amministrazioni, permettendo
agli utenti di trovare le informazioni necessarie, comprenderne i contenuti ed eliminare le difficoltà di utilizzo di un determinato sito istituzionale.
Il formato dei dati digitali si definisce "aperto" quando ne viene resa pubblica, mediante esaustiva documentazione, la sintassi, la semantica, il contesto operativo e le modalità di utilizzo.
Tali informazioni, unitamente ad una guida all’uso del formato, orientata alla lettura da parte dell’utilizzatore, devono essere presenti in uno o più documenti rilasciati dall’ente proponente lo standard.
I formati aperti fanno parte, insieme al software open
source, dell’insieme degli standard aperti.
Attraverso l’uso delle tecnologie e con metodi innovativi, il Governo persegue le politiche di open data, anche nell’ambito della Open Government Partnership, promuovendo la cultura della trasparenza nella pubblica amministrazione.
Trasparenza, accountability e partecipazione sono infatti obiettivi fondamentali dell’azione del Governo italiano.
Qualunque dato trattato da una pubblica amministrazione deve essere reso accessibile e fruibile, fermo restando il rispetto della normativa in materia di protezione dei dati personali.
L’Agenzia per l’Italia Digitale sostiene le politiche di open data, anche attraverso: l'elaborazione delle linee guida nazionali per la valorizzazione del patrimonio
informativo la gestione del catalogo dei dati aperti resi disponibili dalle pubbliche
amministrazioni l’aggiornamento del repertorio nazionale delle basi dati della pubblica
amministrazione la gestione del Repertorio Nazionale Dati Territoriali (RNDT) la valorizzazione del patrimonio informativo e la promozione del suo riutilizzo.
I dati territoriali costituiscono l’elemento conoscitivo di base per tutte le politiche per la gestione del territorio. La conoscenza del mondo reale, nei suoi aspetti, è determinante sia come strumento di sviluppo sia come supporto alle decisioni in campi come le politiche di sicurezza, la protezione civile, la pianificazione territoriale, i trasporti, l’ambiente.
Il grande patrimonio di informazioni territoriali in Italia è caratterizzato da una significativa frammentazione e da evidenti problematiche di qualità e di coerenza che impattano in modo significativo sui numerosi procedimenti amministrativi che utilizzano tali dati.
Il Codice dell’Amministrazione Digitale pone l’attenzione sulla disponibilità dei dati delle pubbliche amministrazioni e sulle modalità da seguire per renderli fruibili a tutte le amministrazioni interessate, nel rispetto della normativa in materia di protezione dei dati personali.
L'articolo 58 del CAD specifica che le modalità di accesso e fruibilità dei dati siano disciplinate mediante apposite "convenzioni-quadro" aperte all’adesione di tutte le amministrazioni interessate, predisposte sulla base delle linee guida redatte dall'Agenzia per l'Italia Digitale, sentito il Garante per la protezione dei dati personali.
L’Agenzia predispone: L’Agenda nazionale con la strategia di valorizzazione del patrimonio pubblico. Le Linee guida che supportano le amministrazioni nel processo di valorizzazione del patrimonio
informativo pubblico, definendo gli interventi principali da compiere per l’attuazione della strategia dettata dall’agenda nazionale
Il Rapporto sullo stato di avanzamento del processo di valorizzazione del patrimonio pubblico.
LIM, Laboratori e Classi 2.0 come sopravvivere …
10 minuti spostamento in laboratorio 5 minuti accensione dei PC 10-15 minuti persi
per ripristinare i PC che hanno problemi
per collegare e calibrare la LIM
5 minuti per riportare all’ordine i ragazzi 5 minuti per avviare il software 15-20 minuti di lezione 5 minuti spegnimento e uscita
Esperimento Microsoft 5 milioni di accessi non autorizzati 18 milioni di messaggi spam Pubblicità per 13.000 siti web 13 aziende “coinvolte”
Quando un pc è molto lento, sta sicuramente lavorando… ma non per noi!!!
LIM abbandonate e mai usate Computer e laboratori degradati
e inutilizzati Contratti di manutenzione cari e
mai risolutivi Responsabili di laboratorio
oberati dalle operazioni di ripristino
Donazioni e convenzioni difficili da gestire
Scuole “Discariche del grigio”
PC obsoleti dopo solo 5 anni? Scuole “discariche del grigio”? Chi ci dona i PC si leva un peso?
Un computer con 10 anni Può essere ancora usato con soddisfazione
Può essere usato con il nostro software preferito
Può diventare un computer senza manutenzione
Ma deve essere “freezato”
Ripristino del PC ad ogni riavvio Magic Card Deep Freeze Steady State (gratuito) Time freeze (gratuito)
Ad ogni riavvio il PC riparte come nuovo Si mantiene sempre giovane il PC Si allunga la vita del PC Si risparmia sulle licenze antivirus Si risparmia sui contratti di manutenzione Si fa a meno di server e amministratori di rete Si eliminano i download degli aggiornamenti Soluzioni per windows/mac/linux
Operazioni di scrittura su disco simulate (finte) Ripristino del PC ad ogni riavvio Nessun rallentamento nel tempo Non servono:
antivirus/antispyware
aggiornamenti
deframmentazioni
gestione utenti e server di rete
manutenzioni
Soluzioni disponibili per Windows/Linux e Mac Senza continui messaggi di protezione si lavora meglio
LE LIM NELLE NOSTRE CLASSI
Max 50 cm Staffa orizzontale Ombra ridotta Posizionamento in
basso Ideale per scuole
primarie Nessun problema per
la tenuta dei muri
Oltre 50cm Staffa verticale Ombre allungate Il proiettore è appeso
al soffitto Cablaggi lunghi
Le LIM non si possono
usare con i proiettori appoggiati ai tavoli!
Il modo migliore per non usare una LIM è affiancarla alla lavagna tradizionale.
È come dire che sappiamo già che non è usabile e che
non ci interessa farla funzionare come lavagna
Il PC abbinato deve essere ovviamente freezato e pronto ad ogni riavvio!
Finisce in cassaforte Viene usato per altri scopi Non è subito pronto quando serve Le operazioni di montaggio rubano tempo
prezioso Lo spinotto VGA ha durata limitata VGA D-Sub: 500 inserimenti
USB: 10000 Lo schermo non ha quasi mai la stessa
risoluzione e formato del videoproiettore
16:10 con proiettore integrato
Foc. ultra corta Touch screen reale Strumenti di disegno
reali Adatta ai bambini più
piccoli Nessun problema di
installazione
SmartBoard 685ix
Infrarossi Strumenti virtuali Tocco multiplo Nuove gestualità
Hitachi FX-duo
Banco interattivo? Più comodo? Più partecipativo Google Earth/maps Comodo al multitouch
IL FUTURO DELLE DOTAZIONI ICT NELLE SCUOLE
Router ADSL Firewall (navigazione protetta) Wireless Disco di rete Stampanti di rete Cablaggi limitati a:
Segreteria
Access Point
Evitare switch managed
Richiede access point professionali I normali AP supportano al massimo 10-15 PC
Abbinabili a Switch PoE
6 AP per copertura di un plesso medie dimensioni Sconsigliati i ripetitori (punto rete per ogni AP) Unico SSID per tutta la scuola Canali ben distanti tra di loro Per i più esigenti esistono i Wireless Manager
Emissioni?
Access Point: 100mW
Laptop: 32mW
Internet key 3G: 250mW-2W!
http://en.wikipedia.org/wiki/DBm
Dispositivi che integrano al loro interno completi server di rete
Non hanno limiti di utenti e licenze Consumano 1/20 di un server Costano 1/5 di un server Non richiedono installazione Non richiedono manutenzione Plug & Play
Le “Competenze” sono nel disco: Server di rete
Server multimediale
Print server per stampanti usb
Amministrazione via web semplificata
Accesso remoto
Nessuna manutenzione Consumi ridotti Grande capacità Basso costo (soluzione LIMA) Evitare Dischi di rete con limite utenti! (Windows)
Server di stampa integrato Wireless o LAN Multifunzione
Conversioni digitale↔materia
Scanner
Stampa su CD
Lettore di schede
Masterizzatore CD/DVD
Evitare stampanti USB!!!
Possono essere condivise in Windows solo con 5/10 PC per volta
Proietta da qualsiasi PC della rete wireless e cablata
Immagini e audio trasmessi via rete
Controllabile dal computer Visualizza più computer
simultaneamente
NEC: Proietta immagine sui PC studente
Controlla mouse PC studente
Trasforma in LIM il PC studente
Condivisione file
NEC WT615
Panasonic PT-FW100
Rete Wireless Disco di rete Stampante Wireless Proiettore Wireless Virtual CD Accessori (robot, video/foto, ecc…) Arredi Alimentatori di riserva (il pc si ricarica a casa) Mouse di riserva Deep Freeze o magic desktop (obbligatorio)
Progetto netbook
Un quadrimestre senza virus
…Una LIM completa costa come 10-15 netbook!
Ambienti accoglienti Ripensamento spazi e
organizzazione Abbandonare le file,
promuovere le isole Banchi da ufficio canalizzati Risparmio sugli orribili
cablaggi a muro Rispetto normative vigenti Unico fornitore=risparmio
hw+sw+arredi+cablaggi
Richiedono: Postazioni fisse
Cablaggi specifici
Hardware dedicato
Non sono adatti: Reti wireless
PC portatili
Soluzioni solo software
La diffusione di alcuni strumenti permetterà al genitore di sbrigare anche pratiche amministrative con la segreteria oltre a relazionarsi con il Dirigente, i docenti e monitorare l’andamento scolastico del proprio figlio.
Ci sarà l’intervento di un genitore di uno degli alunni presenti che si collegherà dal suo PC per controllare la presenza del figlio in aula e comunicherà con il professore per conoscere l’andamento scolastico del figlio nella sua materia.
Ci sarà il collegamento con un alunno che segue la lezione da casa.
Sarà simulato uno scrutinio presieduto dal Dirigente Scolastico di una scuola media e da docenti della stessa scuola di materie diverse.
Il genitore potrà controllare immediatamente l’esito e chiedere sempre on line la certificazione del risultato.
Da un convegno sul progetto Cl@ssi 2.0
Se c’è una trasformazione che non può nascere figlia unica è quella digitale: deve essere supportata e abilitata dall’energia di quelle trasformazioni sociali, politiche ed economiche che essa può, in una qualche misura tutta da calcolare, rendere possibili.
In altre parole non basterà, come i numeri stanno a testimoniare, puntare prioritariamente a piattaforme abilitanti come è lo SPID, il nodo dei pagamenti o l’Anagrafe nazionale, se questi che sono solo porte di accesso, non sono strettamente, direi nativamente, collegati ai grandi obiettivi-Paese.
17/11/2016 Carlo Mochi Sismondi @Carlomochisis
Grazie per l’attenzione