le fasi della comunicazione con i familiari · lui era il mio nord, il mio sud, il mio est ed...
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Francesca FiorilloPsicologa PsicoterapeutaCentro Regionale Trapianti FVG
Udine, 14 novembre 2017
Le fasi della comunicazione
con i familiari
Centro Regionale TrapiantiCoordinatore: dott. Roberto Peressutti
Lui era il mio Nord, il mio Sud, il mio Est ed Ovest, la mia settimana di lavoro e il mio riposo la domenica, il mio mezzodì, la mezzanotte, la mia lingua, il mio canto;pensavo che l’amore fosse eterno: e avevo torto.
Non servon più le stelle: spegnetele anche tutte; imballate la luna, smontate pure il sole;svuotate l’oceano e abbattete gli alberi;perché ormai più nulla può giovare.W. H. Auden
Il lutto tra normalità e psicopatologia, A.Onofri
«Tutto su mia madre», Almodovar
CRT FVG F. Fiorillo
“Attaccamento e perdita”, Bowlby‘83
STORDIMENTO (da alcune ore a 1 settimana)
RICERCA e STRUGGIMENTO (rabbia, senso di colpa; alcuni mesi a volte anni)
DISORGANIZZAZIONE e DISPERAZIONE
RIDEFINIZIONE di SE’ e della SITUAZIONE (1-2 anni o più)
Raccomandazioni per migliorare
il colloquio con la famiglia
La comunicazione con la famiglia dovrebbe comprendere varie fasi successive:
Avvio/accoglienza,
Comunicazione della morte,
Proposta di donazione,
Conclusione
Queste fasi non dovrebbero essere confuse.
Stabilire una relazione di aiuto professionale basata su
trasparenza, empatia e supporto emozionale
Il colloquio dovrebbe sempre essere preparato
È importante avere informazioni sulla famiglia
Pianificare la sede dove svolgere i colloqui
(setting adeguato)
Sarebbe importante avere a disposizione
elementi di supporto
che riguardano il colloquio, la religione, la lingua
(psicologo, mediatore culturale, rappresentante religioso..)
È importante per il personale che effettua i colloqui avere
una specifica formazione
(in particolare su come comunicare cattive notizie)
ed esperienza
Non è appropriato limitare il numero di persone
che partecipano ai colloqui.
Tutte le persone importanti dovrebbero partecipare
Dovrebbe essere mantenuto il contatto anche con loro.
La comunicazione della morte dovrebbe essere fatta dal medico che ha avuto in cura il paziente
Spiegare in modo chiaro che la persona è morta, spiegando le caratteristiche della ME
(certezza della cura, certezza della morte, dato di realtà).
La proposta di donazione dovrebbe essere fatta con chiarezza, direttamente e con semplicità
definita come
scelta, opportunità, diritto
End of Life Care
Non approcciarli troppo presto,
non lasciando il tempo di accettare la morte del congiunto
(cautela, evitare anticipazioni)
Il colloquio
dovrebbe concludersi con le condoglianze
mantenendo la relazione di aiuto fino
al momento finale
Utile a fissare alcuni punti:
� A 1 mese dalla donazione, lettera di
ringraziamento e restituzione esito
trapianti effettuati (colloquio al CRTFVG)
� FAQ su donazione e trapianto
� Recapiti telefonici
� Rimborso spese funerarie
Si raccomanda che nei giorni successivi la famiglia venga
ricontattata con una lettera
o una telefonata per ringraziarla della donazione
Desidero esservi vicino ed esprimere gratitudine e stima a nome
della comunità, degli operatori sanitari e di tutta l’organizzazione
trapiantologica, per il gesto di generosità e solidarietà che avete
compiuto e che ha dato una nuova speranza a molti pazienti.
Sono a disposizione, unitamente ai miei collaboratori, per qualsiasi
chiarimento ed approfondimento voi riteniate utile.
Ringraziandovi nuovamente vi porgo cordiali saluti.
Il Coordinatore Regionale Trapianti
- dott. Roberto Peressutti -
Centro Regionale TrapiantiCoordinatore: dott. Roberto Peressutti
Le famiglie che lo desiderano, dopo circa 1 mese, possono ricevere
informazioni sull’esito della donazione attraverso un incontro con il
Coordinatore Regionale Trapianti, presso il Centro Regionale
Trapianti del Friuli Venezia Giulia
Il Centro Regionale Trapianti offre supporto psicologico e colloqui per
le famiglie dei donatori.
La Regione Friuli Venezia-Giulia, con la finalità di dare un segnale di
riconoscenza ai familiari dei donatori di organi, offre un contributo
per le spese sostenute per il funerale.
Le procedure di rimborso si svolgono presso la Direzione Sanitaria.
La famiglia, se ritiene opportuno, può devolvere tale rimborso in
beneficenza
Programma di assistenza alle famiglie
Dall’anno 2010, il programma di supporto psicologico, è stato
esteso a tutti i familiari che accedono alla struttura di Terapia
Intensiva dell’AOU di Udine e operatori sanitari
� Fornire informazioni, chiarire eventuali dubbi sul processo di donazione/trapianto
� Valutare processo di elaborazione del lutto
� Utile alla famiglia per “chiudere” il percorso
� Ribadire l’impossibilità di conoscere l’identità del ricevente
A tutte le èquipes coinvolte nel procurement (invio lettera del CRTFVG)
Alla cortese attenzione di
Dott. Amato De MonteDirettore I Terapia Intensiva
RAD Peressoni LucaCoordinatore infermieristico I Terapia Intensiva
Dott. Roberto PetriDirettore Chirurgia Generale
AFD Michela PuntelCoordinatore infermieristico Blocco Sala Operatoria
AOU “S.M.Misericordia” di Udine
Inviamo la restituzione del prelievo di organi del donatore R.C., effettuato il giorno …/…/…, che ha permesso di trapiantare i seguenti organi :
Si ringraziano tutti i professionisti per la fattiva collaborazione che ha permesso di portare a termine il processo di donazione e trapianto.
Il Coordinatore Regionale Trapianti-dott. Roberto Peressutti -
Responsabile del procedimento Coord.Inf. Annalisa Sostero
Centro Regionale Trapianti
Organo
CuoreFegatoReneRene
Sesso
FMMF
Età
71017
Centro di Trapianto
To-To MolinettePD-AO PadovaPD-Padova 3^Ped. Roma Bambin Gesù
La morte di una persona amata rappresenta l’esperienza
emotiva più dolorosa vissuta dagli esseri umani.
Il mondo personale non potrà mai più essere lo stesso
senza quella persona amata in modo unico e specifico.
L’esperienza della perdita
Il lutto tra normalità e psicopatologia, A.Onofri
Il ruolo del trauma e dello stress traumatico
nei disturbi mentali: le esperienze sfavorevoli infantili
Il lutto tra normalità e psicopatologia, A.Onofri
Le esperienze sfavorevoli infantili
(ACE, advers childhood experiences»)
Sono associate al 44% delle psicopatologie durante losviluppo e il 30% negli adulti (Archives of Psychiatry, 2010)e sono le cause più frequenti di disturbi psicologici atutte le età.In età evolutiva possono avere un effetto significativosulla capacità di regolazione emotiva, sulle strategie dicoping e sulla comparsa di comportamenti disfunzionali.
Il ruolo del trauma e dello stress traumatico nei disturbi mentali
Il lutto tra normalità e psicopatologia, A.Onofri
Il ruolo del trauma e dello stress traumatico nei disturbi mentali
Il lutto nell’infanzia come fattore dirischio aspecifico per l’insorgenza diproblemi psicologici
Discussione del caso con l’equipeclinico-assistenziale (in particolareper la gestione del contatto con ilproprio caro in ICU)
Sono quel che donoM. Aime – La Stampa
“Age Management”Buone pratiche per la gestione dell’invecchiamento
della forza lavoro assistenziale
Azienda Ospedaliero-Universitaria "S. Maria della Misericordia"
Professioni SanitarieFissare nuovi standard per la sicurezza del pazient e,
engagement e valorizzazione del personale.
Azienda Ospedaliero-Universitaria "S. Maria della Misericordia"
Categorie Pratiche proposte
1.Valori dell’organizzazione
- Creare una cultura del riconoscimento della performance- Riconoscere l’esperienza e la competenza- Assicurare che gli operatori senior vengano trattati con rispetto- Diffondere conoscenze sull’invecchiamento degli operatori- Fornire supporto emotivo agli operatori in modo proattivo
2. Ruoli innovativi - Garantire lo svolgimento di attività professionalizzanti- Introdurre metodi e strumenti per orientare il percorso di carriera- Introdurre l’incentivazione sulla competenza e performance- Introdurre valutazioni sulla fidelizzazione del personale
3. Carichi di lavoro - Analizzare i processi-carichi di lavoro- Definire criteri per migliorare il processo di ricovero/dimissione- Stabilire i range di pazienti assistiti dai team
4. Flessibilità lavorativa - Introdurre l’orario di lavoro flessibile- Favorire il lavoro part-time
Discussione casi
Competenze relazionali e comunicative in
situazioni critiche – fattore protettivo