le parole dell’amphitheatrum lanista

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Le parole dell’amphitheatrum LANISTA Il coach dell’arena Si chiamava lanista, con una parola di origine etrusca, il proprietario della scuola-palestra (ludus) che affittava i gladiatori all’editor dei munera. Erano compiti del lanista – fiancheggiato da esperti rudiarii, chiamati doctores o magistri – la scelta degli uomini adatti alla gladiatura, l’assegnazione dei novizi (tirones) a un’idonea categoria e la loro istruzione all’uso delle armi e alle tecniche di combattimento. Il segno distintivo del lanista era la virga, un lungo bastone simbolo del potere assoluto esercitato sui gladiatori, schiavi del lanista stesso o comunque, se uomini liberi (auctorati) a lui sottomessi con un giuramento.

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Page 1: Le parole dell’amphitheatrum LANISTA

Le parole dell’amphitheatrumLANISTA

Il coach dell’arena

Si chiamava lanista, con una parola di origine etrusca, il proprietario della scuola-palestra (ludus) che affittava i gladiatori all’editor dei munera. Erano compiti del lanista – fiancheggiato da esperti rudiarii, chiamati doctores o magistri – la scelta degli uomini adatti alla gladiatura, l’assegnazione dei novizi (tirones) a un’idonea categoria e la loro istruzione all’uso delle armi e alle tecniche di combattimento. Il segno distintivo del lanista era la virga, un lungo bastone simbolo del potere assoluto esercitato sui gladiatori, schiavi del lanista stesso o comunque, se uomini liberi (auctorati) a lui sottomessi con un giuramento.

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IL GIURAMENTO DEI GLADIATORI

Petronio, Satyricon, 117,5

➢ Sacramentum iuravimus: uri, vinciri, verberari ferroque necari, et quicquid aliudEumolpus iussisset. Tamquam legitimigladiatores domino corpora animasquereligiosissime addicimus.

Giurammo che ci saremmo fatti bruciare vivi, incatenare, bastonare, passare da parte a parte, e tutto quello che Eumolpo ci avesse imposto: ci consegnammo anima e corpo, devotamente, al nostro nuovo padrone, come se fossimo stati dei gladiatori di professione.

Seneca, Epistulae ad Lucilium, 37,2

➢ Eadem honestissimi huius et illius turpissimi auctoramenti verba sunt: ‘uri, vinciri ferroquenecari’.

Questo, che è il più onesto dei patti, e quello che è il più infame hanno la stessa formula: ‘Sopportare il fuoco, le catene, la morte di spada’.

Il gladiatore, stando al servizio di un lanista, perde i diritti civili e diventa infamis. Tuttavia, i gladiatori, sebbene godano di bassa considerazione sociale, sono gli emblemi della virilità e, per questo, molto apprezzati dalle matrone…

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I gladiatori: sexsymbol?

Giovenale, Saturae, 6,82-110

➢«Vedi quel gladiatore laggiù? È Sergetto. Una certa Eppia si è presa una cotta per lui e lo ha seguito addirittura in Egitto. Per lui ha lasciato marito e figli in lacrime. […] Mi chiedi che ci ha trovato di tanto attraente in quello lì, da abbandonare la patria, figli e marito? Te lo dico io che ci ha trovato: è un gladiatore» .

▪ Pompei: tra gli scavi alla caserma dei gladiatori , insieme ai resti di 63 uomini, è stato ritrovato lo scheletro di una nobildonna coperta di ricchi gioielli. Era andata a un appuntamento galante?

Page 4: Le parole dell’amphitheatrum LANISTA

Le parole dell’amphitheatrumRUDIS

Il simbolo della libertà

Il primo significato della parola femminile rudis è ‘mestolo, bastone per mescolare’, ma si chiama così anche la clava di legno di cui si servivano soldati e gladiatori negli allenamenti e che gli arbitri dei munerausavano nell’esercizio delle loro funzioni. Proprio una rudis era il dono che i gladiatori ricevevano quando, dopo numerosi combattimenti disputati con onore e vinti, venivano congedati, tanto che l’espressione ‘ricevere la clava’ (rudem accipere) o ‘avere in dono la clava’ (rudedonari) significava, anche in contesti diversi, ‘tornare in possesso della propria libertà’. I gladiatori con la rudis, i cosiddetti rudiarii, non avevano più l’obbligo di battersi, anche se alcuni ritornavano all’antica professione allettati dai ricchi guadagni.

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Focus – Una rivolta di gladiatori

Page 6: Le parole dell’amphitheatrum LANISTA

LE DONNE GLADIATRICI

Tacito, Annales, 15,32

➢ Spectacula gladiatorum idem annus habuit pari magnificentia ac priora; sed feminarum inlustrium senatorumque plures per arenam foedati sunt.

Si tennero in quell'anno spettacoli di gladiatori con uno sfarzo pari ai giochi del passato. Ma molte donne nobili e molti senatori si degradarono scendendo nell'arena.

Giovenale, Saturae, 1,22-31

➢Quando un languido eunuco prende moglie e Mevia a seno nudo impugna un ferro per sventrare cinghiali di Toscana, quando in lusso sfida tutti i patrizi uno, che in gioventù col suo rasoio strappava lai alla mia barba dura, quando una canaglia del Nilo, sì, Crispino, lo schiavo di Canopo, si drappeggia alle spalle un mantello di porpora, agitando al vento con le dita sudate un anellino estivo, come se non potesse sopportare il peso di una gemma più vistosa, è difficile non scrivere satire. Ma chi può sopportare una città così perversa?

Page 7: Le parole dell’amphitheatrum LANISTA

Marziale, De spectaculis, 6 - 6 bis

➢Non basta, o Cesare, che il bellicoso Marte ti serva con le sue armi invitte; ti serve anche la stessa Venere.

➢La fama celebrava anche la gloriosa impresa di Ercole, cioè l’uccisione del leone nella larga valle di Nemea. Taccia l’antica leggenda: infatti dopo gli spettacoli che, tu, o Cesare, ci hai donato, riconosciamo ormai che tali imprese sono compiute da donne guerriere.

Svetonio, Domitianus, 4

➢Nam venationes gladiatoresque et noctibus ad lychnuchos, nec virorummodo pugnas, sed et feminarum.

Offrì anche spettacoli di gladiatori e cacce notturne, al lume delle lampade, e non solo combattimenti di uomini, ma anche di donne.

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QUANTO COSTANO I LUDI?

Tacito, Historiae, 2,94

➢L’imperatore Vitellio in fatto di spettacoli non ha mai badato a spese. Riempiva la pista di gladiatori e belve. Scherzava con il denaro come se ne avesse da buttare via.

Svetonio, Domitianus, 4

➢Fece lanciare agli spettatori ogni genere di regali (omne genus rerum missilia) e, poiché la maggior parte erano caduti in mezzo al popolo, promise 50 tessere per ogni settore dell’ordine equestre e senatorio.

• In età repubblicana, per uno spettacolo di medio livello potevano bastare 8 mila sesterzi, ma sotto Marco Aurelio (II sec. d.C.) ne servivano non meno di 40 mila.

• Gli ingaggi dei gladiatori erano molto alti: uno alle prime armi costava 1000 sesterzi, uno famoso anche 15 mila per ogni esibizione.

• Oltre al cibo, alla folla venivano lanciati omaggi (missilia) consistenti in buoni per ottenere gratuitamente abiti, schiavi, ingressi al lupanare etc.

Page 9: Le parole dell’amphitheatrum LANISTA

Ultras e… squalifica del campo Tacito, Annales, 14,17

➢ Pressappoco in quel periodo, futili incidenti diedero origine a violenti scontri, con morti, tra NoceriniPompeiani, durante uno spettacolo di gladiatori, organizzato da Livineio Regolo. Cominciarono, con l'intemperanza tipica delle cittadine di provincia, a scambiarsi insulti, poi sassi, per finire col mettere mano alla spada; ebbero la meglio quelli di Pompei, presso i quali si dava lo spettacolo. Molti di Nocera furono riportati nella loro città col corpo mutilato o segnato da ferite, e parecchi piangevano la morte di figli o genitori. Il principe affidò l'inchiesta sugli incidenti al senato e il senato ai consoli. Poi, quando la faccenda ritornò al senato, ai Pompeiani furono vietate per dieci anni simili riunioni e vennero sciolte le associazioni costituitesi in modo illegale. Livineio e coloro che avevano provocato i disordini furono condannati all'esilio.

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LA NAUMACHIA

Tacito, Annales, 12,56

➢ In quello stesso tempo si concluse la costruzione della galleria sotterranea tra il lago Fucino e il fiume Liri. E perché la grandiosità dei lavori fosse ammirata da molti, viene allestita sul lago una battaglia navale, spettacolo già offerto in passato da Augusto, ma con imbarcazioni più piccole e meno numerose, dopo la costruzione di un bacino in vicinanza del Tevere. Claudio armò triremi e quadriremi e diciannovemila uomini, con una completa recinzione di zattere, per evitare fughe non autorizzate, ma lasciando spazio sufficiente per la velocità necessaria alle navi, alle manovre dei piloti, all'urto delle chiglie e a quanto normalmente avviene in una battaglia. Sulla zattera stavano reparti di fanteria e cavalleria delle coorti pretorie, mentre davanti si ergevano baluardi da cui azionare catapulte e balestre. Marinai su navi fornite di ponte occupavano il resto del lago. Riempiva le rive e le pendici dei colli e le cime delle alture, come a teatro, una sterminata moltitudine venuta dai municipi vicini e perfino da Roma, per curiosità di vedere e anche in ossequio al principe. Presiedevano allo spettacolo Claudio stesso, in un vistoso mantello militare, e, accanto, Agrippina, in una clamide dorata. Benché la battaglia si svolgesse tra malfattori, diedero prova di vero coraggio e, dopo molte ferite, furono sottratti a un massacro.

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UN IMPERATORE GLADIATORE: COMMODO

Elio Lampridio, Commodo Antonino, 5;11;15.

➢ Lo sapevate che l’imperatore è andato a stare per un po’ di tempo in caserma insieme ai gladiatori. Adesso si fa vedere nell’arena mentre fa a bastonate con loro. Lo chiamano Ercole per tutte le bestie che ha uccisonell’anfiteatro. Partecipa a tutti gli spettacoli e vuole che la cosa risulti anche dai registri ufficiali, come se si trattasse di imprese storiche. Dicono che finora ha preso parte a 735 combattimenti. Ha ucciso molti reziari; non so più quantevolte lo hanno chiamato ‘capo dei secutores’. Ha strangolato, ammazzandole con le sue proprie mani, migliaia di bestie feroci delle specie più diverse.

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Furono in pochi a condannare i violenti spettacoli dell’arena; filosofi come Cicerone e Seneca ne deploravano la sollecitazione dei bassi istinti, per esempio. Fu solo quando della questione si occuparono gli scrittori cristiani che i combattimenti gladiatori vennero considerati dei veri e propri omicidi.

Tertulliano, De spectaculis, 12,6➢ Nell’animo della folla è cresciuta una spinta al

gradimento della crudeltà di quegli spettacoli e il godimento non era abbastanza feroce se non si vedevano corpi umani sbranati dalle fiere. […] Sono opera del diavolo i rituali e gli usi che hanno a che fare con questi spettacoli. […] Non parliamo poi di quel luogo orribile chiamato Anfiteatro, il tempio di tutti i demoni. Là, tante sono le persone che vi prendono posto, altrettanti sono gli spiriti immondi che lo abitano.

OPINIONI CONTROCORRENTE…

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I cristiani e i ludi

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Riepilogo lessicale

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E OGGI?

Gladiatori di Roma 2012 Trailer

Molte sono le opere che propongono una visione ironica dei giochi gladiatorii o del circo

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I gladiatori (1954)

Spartacus (1960)

Il gladiatore (2000)https://www.youtube.com/watch?v=X5JuZf3_iJ4

Ma ci sono anche film di tono più serio…

Death games – Arena (2011)Ben Hur(1959)

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The Arena (2001)

• Trailer 2001, remake del film omonimo del 1974 Trailer 2

… compresi quelli dedicati alle donne gladiatrici…

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… e quelli che indugiano sui combattimenti

Spartacus – Serie tv (2010)

Pompei (2014) - scena del combattimento fra gladiatori

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Il mondo dei videogames ha fatto, anch’esso, la sua parte

• Ryse Son of Rome - Gladiator • Spartacus legendsIl giocatore assume il ruolo di Lanista ed uno dei gladiatori per combattere, il giocatore deve comprare, addestrare, ed equipaggiare un gruppo di guerrieri inviandoli nell'arena per combattere.

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Grande successo negli ultimi anni anche per la letteratura youngadult a tema gladiatorio

Lotta per la sopravvivenza, per rallegrare, ma soprattutto distrarre il pubblico che chiede violenza e morte. La novità? I “gladiatori” sono dei ragazzini.

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Suzanne Collins non è stata l’unica: anche Simon Scarrow ha reso i gladiatori un successo della letteratura per adolescenti

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Un consiglio di lettura per concludere…

Roma, 45 d.C. Come sempre, i gladiatori scendono nell'arena rivolgendo il loro saluto all'imperatore: "Ave, Caesar, morituri te salutant!". Qualcuno sembra aver deciso di prendere fin troppo sul serio quell'antica formula: sotto lo sguardo stupefatto del senatore Publio Aurelio Stazio, dell'imperatore Claudio e di migliaia di romani, infatti, l'asso dell'arena, l'imbattibile, colossale Chelidone, si accascia al suolo inspiegabilmente. Non c'è nulla da fare, è morto. Preoccupato, Claudio convoca al Palatino l'amico Publio Aurelio e gli affida l'indagine sulla morte improvvisa quanto inspiegabile del gladiatore. Il senatore non immagina certo in quale rete di intrighi resterà presto invischiato. Perché, partendo dal cadavere di Chelidone, la sua indagine finirà per coinvolgere le più alte autorità dell'impero, scoprendo un disegno criminale che estende le sue trame ben oltre i confini dell'arena.

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ProgettoLatino Terzo

Millennio