l’enjambement - istituto comprensivo "enrico fermi" · l’enjambement editoriale...

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L’enjambement EDITORIALE Giulia Camellini e Matteo Cozzini, classe 3C L’adolescenza. Una parola che riassume tutte quelle piccole cose come emozio- ni, divertimento, esperienze, sensazio- ni che caratterizzano questo momento della nostra vita. Incomincia la puber- tà, si cambia il modo di pensare, le pro- prie opinioni, i gusti, l’umore, l’aspetto fisico. Le persone si sentono diverse, a volte non accettate, avendo paura di non essere all’altezza degli altri, altre invece vogliono mostrare ciò che han- no, in ogni modo, per non essere giu- dicati. Si cerca di essere sempre come vorrebbero le altre persone e mai come realmente si è. Ogni persona è unica nei suoi particolari: come sarebbe un mon- do dove tutti sono uguali? Poi questi cambiamenti dovuti all’età, ci fanno comportare in modo differen- te anche nei rapporti con gli altri. La famiglia, prima di tutto, a volte sembra un peso, anche se in realtà tutto ciò che fa è solo per aiutarti e farti stare bene. Quelle proibizioni che ti fanno odiare tutto e tutti, vengono fatte solo perché tu cresca responsabile e sicuro. Nascono i primi amori, si inizia a pen- sare sempre all’altra persona e metterla davanti a te stesso. Sicuramente ci sa- ranno anche alcuni cuori spezzati, de- lusioni o momenti di sconforto. Tutto ciò è assolutamente normale, fa parte della vita, in fondo per arrivare al tra- guardo, alla felicità, si devono supera- re vari ostacoli e prendere decisioni. Il consiglio che diamo noi è quello di cer- care di circondarsi di amici veri, che ci siano sempre per te e che ti aiutino in ogni difficoltà , non solamente quando hanno un momento, ma quando è il momento. Capo Redattori: Alex Cirdei - Francesca Galeotti - Direttore: Piranavarupan Nesaratnam - Grafica: Jen- nifer Bruno - Regina Hoxhaj- Fotografie e immagini: Simone De Luca - Vincenzo Santagata - Vignette; Andrea Allegretti e Monika Tonta Hanno collaborato le classi 3A, 3B, 2E e 3F dell’istituto Distribuzione presso la classe 3C - [email protected] - a.s. 2015/2016 Redazione a cura della classe 3C Scuola Media E.Fermi Reggio Emilia Numero 3 bimestre 03/16 1 HOW TO SURVIVE TO THE SCHOOL IN JAPAN? Intervista a studenti e pro- fessori di scuola media in Giappone a pag. 3 musica, sport e tanto altro a pag. 4 LETTERA ALLA REDAZIONE la corrispondenza di una studentessa a pag. 4 MA COSA VOLETE? L’AMERICA? Ci siamo domandati quali siano i sogni dei giovani oggi di Davide Giambitti e Domenico Policastro, classe 3C Molti ragazzi al giorno d’oggi, hanno molti sogni, spesso molto difficili da realizzare. Sarebbe possibile per loro, vole- re l’America? Gli adolescenti si convincono che alcuni sogni siano impossibili da realizzare, hanno poca autostima, senza accreditare ciò che vorrebbero davvero fare nella vita. Mol- te persone sottovalutano le ambizioni di bambini e ragazzi, le considerano un sogno irrealizzabile, spingendoli a volte a quelle che sono le loro ambizioni, senza tenere conto di quale sia il sogno dei loro ragazzi. A nostro avviso nessuno sogno è davvero irrealizzabile, basta solo impegno, sacrificio e tanta pazienza; bisogna dare uno sguardo anche a tutte le altre cose che il mondo ci propone; bisogna, a scuola, im- pegnarsi al massimo in ogni materia, anche se essa non ci suggerisce niente dal nostro punto di vista del mondo del lavoro. Alcuni ragazzi tendono a non tenere conto delle materie a cui non sono interessati, ma pensiamo che a questa età, i ragazzi siano ancora insicuri. Alcuni sogni che i ragazzi vorrebbero realizzare sono, ad esempio, diventare calciatore, cantante, astronauta ecce- tera, compiti assai prestigiosi. Al giorno d’oggi, però, c’è molta disoccupazione e spesso non si possibile ottenere le occupazioni desiderate. A nostro avviso, se i giovani credono davvero in ciò che vogliono fare, troveranno molta più soddisfazione quando raggiungeranno il loro obbiettivo. Il nostro suggerimento, è quello di credere sempre nelle proprie ambizioni e di realizzarle. Si proverà molta sod- disfazione quando si realizzeranno gli obbiettivi che si erano posti quando si era ragazzi. Un ragazzo di fronte all’attualità Di Gabrile Amabile, classe 3B Devo dire che non seguo molto i telegiornali o i quoti- diani, anzi quasi mai, anche perché mi mettono molta ansia. Uno degli argomenti di cui ho però sentito parlare è lo sbarco dei profughi sulle nostre coste. Allora ho iniziato a fare attenzione. Mi sono chiesto perché queste persone mettono così a rischio le loro vite su barconi poco sicuri? Perché quando arrivano in Italia, (quelli che riescono ad arrivare sani e salvi) vengono ammas- sati nei centri di accoglienza e perché alcuni di loro poi scappano senza farsi riconoscere? Perché invece di ve- derli felici per essere arrivati, quasi tutti sono stremati e tristi, senza bagagli e senza documenti? Perché tante volte si parla di barconi affondati, persone annegate o uccise da chi li doveva portare in salvo? Perché sento che altri paesi europei addirittura non li fanno neanche scendere dai barconi ma li rimandano indietro? Perché, perché, perché, tanti perché a cui non riesco a darmi risposte e allora cerco di farmi spiegare da mio padre. Lui mi spiega e che scappano dai loro paesi (Nigeria, Congo, Afganistan , Siria ....) per la guerra e la pover- tà, vedendo negli stati europei la loro salvezza, pagando con tantissimi soldi e delle volte anche con la loro vita, questo sogno di libertà. Mi dice che quando sbarcano sulle nostre coste, alcuni di loro scappano perché sono clandestini . Poi mi spiega che ci sono organiz- zazioni di malavitosi senza scrupoli che trafficano esseri umani e che a volte, dopo aver preso i soldi, abbandonano i profughi o li uccidono, lasciandoli in mezzo al mare. Mio padre mi spiega anche che l'Italia geografi- camente è il paese più vicino alle coste africane da dove avvengono tutte queste partenze, ecco perché il nostro paese è in prima linea ad accogliere queste persone. Un'altra cosa che chiedo a mio padre e il perché tanti italiani non accettano questi profughi e sono molto irritati da queste presenze. Mi spiega che l'Italia sta attraversando una crisi economica molto grave, ecco perché alcuni pensano che chi ci gover- na investe più soldi per i profughi che per gli italia- ni; credono che rubino il lavoro ai cittadini, senza pensare che invece vengono sfruttati e fatti vivere in condizioni disumane da uomini senza scrupoli che guadagnano sulla loro pelle. Sul web girano immagini di bambini che vengono trovati morti sulle nostre spiagge e queste immagini mi rendono molto triste perché noi bambini e ragaz- zi su quelle spiagge ci giochiamo e viviamo le nostre giornate d'estate spensierate e mi chiedo un ultimo perché: perché non possiamo vivere tutti cosi? SIETE PRONTI A TORNARE INDIETRO NEL TEMPO? lo spettacolo della 3A a pag. 2

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L’enjambementEDITORIALE

Giulia Camellini e Matteo Cozzini, classe 3CL’adolescenza. Una parola che riassume tutte quelle piccole cose come emozio-ni, divertimento, esperienze, sensazio-ni che caratterizzano questo momento della nostra vita. Incomincia la puber-tà, si cambia il modo di pensare, le pro-prie opinioni, i gusti, l’umore, l’aspetto fisico. Le persone si sentono diverse, a volte non accettate, avendo paura di non essere all’altezza degli altri, altre invece vogliono mostrare ciò che han-no, in ogni modo, per non essere giu-dicati. Si cerca di essere sempre come vorrebbero le altre persone e mai come realmente si è. Ogni persona è unica nei suoi particolari: come sarebbe un mon-do dove tutti sono uguali? Poi questi cambiamenti dovuti all’età, ci fanno comportare in modo differen-te anche nei rapporti con gli altri. La famiglia, prima di tutto, a volte sembra un peso, anche se in realtà tutto ciò che fa è solo per aiutarti e farti stare bene. Quelle proibizioni che ti fanno odiare tutto e tutti, vengono fatte solo perché tu cresca responsabile e sicuro. Nascono i primi amori, si inizia a pen-sare sempre all’altra persona e metterla davanti a te stesso. Sicuramente ci sa-ranno anche alcuni cuori spezzati, de-lusioni o momenti di sconforto. Tutto ciò è assolutamente normale, fa parte della vita, in fondo per arrivare al tra-guardo, alla felicità, si devono supera-re vari ostacoli e prendere decisioni. Il consiglio che diamo noi è quello di cer-care di circondarsi di amici veri, che ci siano sempre per te e che ti aiutino in ogni difficoltà , non solamente quando hanno un momento, ma quando è il momento.

Capo Redattori: Alex Cirdei - Francesca Galeotti - Direttore: Piranavarupan Nesaratnam - Grafica: Jen-nifer Bruno - Regina Hoxhaj- Fotografie e immagini: Simone De Luca - Vincenzo Santagata - Vignette; Andrea Allegretti e Monika Tonta Hanno collaborato le classi 3A, 3B, 2E e 3F dell’istituto Distribuzione presso la classe 3C - [email protected] -

a.s. 2015/2016 Redazione a cura della classe 3C Scuola Media E.Fermi Reggio Emilia Numero 3 bimestre 03/16

1

HOW TO SURVIVE TO THE SCHOOL IN JAPAN?Intervista a studenti e pro-fessori di scuola media in

Giappone a pag. 3

musica, sport e tanto altro

a pag. 4

LETTERA ALLA REDAZIONE

la corrispondenza di una studentessa a pag. 4

MA COSA VOLETE? L’AMERICA?Ci siamo domandati quali siano i sogni dei giovani oggi

di Davide Giambitti e Domenico Policastro, classe 3CMolti ragazzi al giorno d’oggi, hanno molti sogni, spesso molto difficili da realizzare. Sarebbe possibile per loro, vole-re l’America? Gli adolescenti si convincono che alcuni sogni siano impossibili da realizzare, hanno poca autostima, senza accreditare ciò che vorrebbero davvero fare nella vita. Mol-te persone sottovalutano le ambizioni di bambini e ragazzi, le considerano un sogno irrealizzabile, spingendoli a volte a quelle che sono le loro ambizioni, senza tenere conto di quale sia il sogno dei loro ragazzi. A nostro avviso nessuno sogno è davvero irrealizzabile, basta solo impegno, sacrificio e tanta pazienza; bisogna dare uno sguardo anche a tutte le altre cose che il mondo ci propone; bisogna, a scuola, im-pegnarsi al massimo in ogni materia, anche se essa non ci suggerisce niente dal nostro punto di vista del mondo del

lavoro. Alcuni ragazzi tendono a non tenere conto delle materie a cui non sono interessati, ma pensiamo che a questa età, i ragazzi siano ancora insicuri.Alcuni sogni che i ragazzi vorrebbero realizzare sono, ad esempio, diventare calciatore, cantante, astronauta ecce-tera, compiti assai prestigiosi. Al giorno d’oggi, però, c’è molta disoccupazione e spesso non si possibile ottenere le occupazioni desiderate.A nostro avviso, se i giovani credono davvero in ciò che vogliono fare, troveranno molta più soddisfazione quando raggiungeranno il loro obbiettivo.Il nostro suggerimento, è quello di credere sempre nelle proprie ambizioni e di realizzarle. Si proverà molta sod-disfazione quando si realizzeranno gli obbiettivi che si erano posti quando si era ragazzi.

Un ragazzo di fronte all’attualitàDi Gabrile Amabile, classe 3BDevo dire che non seguo molto i telegiornali o i quoti-diani, anzi quasi mai, anche perché mi mettono molta ansia. Uno degli argomenti di cui ho però sentito parlare è lo sbarco dei profughi sulle nostre coste. Allora ho iniziato a fare attenzione. Mi sono chiesto perché queste persone mettono così a rischio le loro vite su barconi poco sicuri? Perché quando arrivano in Italia, (quelli che riescono ad arrivare sani e salvi) vengono ammas-sati nei centri di accoglienza e perché alcuni di loro poi scappano senza farsi riconoscere? Perché invece di ve-derli felici per essere arrivati, quasi tutti sono stremati e tristi, senza bagagli e senza documenti? Perché tante volte si parla di barconi affondati, persone annegate o uccise da chi li doveva portare in salvo? Perché sento che altri paesi europei addirittura non li fanno neanche scendere dai barconi ma li rimandano indietro? Perché, perché, perché, tanti perché a cui non riesco a darmi risposte e allora cerco di farmi spiegare da mio padre.Lui mi spiega e che scappano dai loro paesi (Nigeria, Congo, Afganistan , Siria ....) per la guerra e la pover-tà, vedendo negli stati europei la loro salvezza, pagando con tantissimi soldi e delle volte anche con la loro vita, questo sogno di libertà. Mi dice che quando sbarcano

sulle nostre coste, alcuni di loro scappano perché sono clandestini . Poi mi spiega che ci sono organiz-zazioni di malavitosi senza scrupoli che trafficano esseri umani e che a volte, dopo aver preso i soldi, abbandonano i profughi o li uccidono, lasciandoli in mezzo al mare. Mio padre mi spiega anche che l'Italia geografi-camente è il paese più vicino alle coste africane da dove avvengono tutte queste partenze, ecco perché il nostro paese è in prima linea ad accogliere queste persone. Un'altra cosa che chiedo a mio padre e il perché tanti italiani non accettano questi profughi e sono molto irritati da queste presenze. Mi spiega che l'Italia sta attraversando una crisi economica molto grave, ecco perché alcuni pensano che chi ci gover-na investe più soldi per i profughi che per gli italia-ni; credono che rubino il lavoro ai cittadini, senza pensare che invece vengono sfruttati e fatti vivere in condizioni disumane da uomini senza scrupoli che guadagnano sulla loro pelle.Sul web girano immagini di bambini che vengono trovati morti sulle nostre spiagge e queste immagini mi rendono molto triste perché noi bambini e ragaz-zi su quelle spiagge ci giochiamo e viviamo le nostre giornate d'estate spensierate e mi chiedo un ultimo perché: perché non possiamo vivere tutti cosi?

SIETE PRONTI A TORNARE INDIETRO

NEL TEMPO?lo spettacolo della 3A a

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SIETE PRONTI A TORNARE INDIETRO NEL TEMPO?Benvenuti in un viaggio nel 700

a cura della 3AVi siete mai chiesti quali cambiamenti hanno portato alla società odierna? Ci pensa la 3A a rispondere!Ognuno di noi si è immedesimato in un personaggio settecentesco delle tre rivoluzioni: fran-cese, americana e industriale. Ci siamo impegnati a realizzare, insieme all’educatrice Anna e alla prof. Bertani, uno spettacolo interessante, ma allo stesso tempo con un pizzico di comicità. La recita parla di cittadini che si ribellano contro le ingiustizie sociali e per i loro diritti.Non è stato facile riuscire ad entrare nel personaggio, ma con varie prove e consigli siamo riusciti a diventare perfetti rivoluzionari!Dopo aver imparato le parti, ci siamo resi conto che una sceneggiatura misera non avrebbe reso l’idea, perciò alcuni di noi si sono riuniti dopo la scuola per creare un’ambientazione perfetta. Il 7 maggio è stato scelto come giorno per la recita dello spettacolo

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Fashion, fashion, fashion…di Giorgia Moisio, classe 3FTutti gli adolescenti seguono la stessa moda, per esempio nel-la scelta dello smartphone, dell’abbigliamento e in alcuni casi anche della trasgressione. L’abbigliamento condiziona molto noi giovani, infatti abbiamo tutti lo stesso stile, anche se per quanto mi riguarda spesso mi piacciono vestiti che i miei co-etanei non indossano. Anche sui cellulari, si cerca sempre di essere alla moda con l’ultimo modello uscito. Riguardo alla trasgressione, fanno parte della nostra generazione piercing al naso, alle orecchie, sulla lingua, all’ombelico e tatuaggi più o meno appariscenti. Questi ultimi ci fanno apparire belli e forti. Credo invece che ognuno debba seguire la propria per-sonalità, anche se alla nostra età non è ancora chiaro cosa e chi vogliamo essere. E’ per questo che siamo un po’ volubili nelle nostre idee. Io personalmente devo dire che la mia passione è l’abbigliamento. E’ infatti proprio per questo che ho scelto di continuare i miei studi in questo campo… per potere dare spazio alla mia fantasia… creare modelli strani, farne abbi-namenti particolari… ed è proprio per questo che ogni tanto sono un po’ diversa dagli altri nel modo di vestire. A volte il mio stile suscita critiche, ma se a me piace non mi importa di quello che gli altri dicono. Io sono così.

Moda: la droga di oggidi Alessandro Redeghieri e Laksikan Lalithakumar, classe 3CNoi, tutti i giorni, ci vestiamo con abiti costosi che vanno di moda chiedendo in continuazione ai nostri genitori la ma-glietta, pantaloni o scarpe nuove per essere sempre aggior-nati e alla moda moderna, seguendo quello che fanno i nostri amici, ma non siamo consapevoli che dietro ha tutti questi vestiti si nasconde un fatto grave e disumano: al giorno d’oggi le grandi marche che conosciamo sfruttano i paesi più poveri per ricavare cifre di denaro veramente alte. E la cosa ancora più impensabile è quella di fare lavorare dei bambini, e non retribuirli quello che gli spetta. Questo sfruttamento iniziò circa negli anni ‘90 soprattutto nel continente asiatico. Ne sono una prova i capi che noi indossiamo; per esempio, le scarpe ci vengono vendute a circa 120 €, ma in realtà il ma-teriale costa circa 5 € mentre la mano d’opera 2 € !!! E con tutto questo ricavato, i lavoratori vengono sottopagati: circa 50 centesimi ogni 12 ore di lavoro subendo anche molestie e maltrattamenti. A nostro avviso questa non è onestà e soprat-tutto è anche disumanità nei confronti dei lavoratori.

Adolescenti e Sentimenti Vivere che passione!

di Baldelli S., Migale Ranieri F. , Montanari M. Classe 2ELa passione è un sentimento forte, che ti spinge a fare qualcosa fino all’ultimo, senza mollare mai. Le passioni rispecchiano ciò che siamo e ciò che vogliamo essere, talvolta trasforman-dosi in professioni del futuro. Coltivare una passione rappresenta anche un modo ed un’ oc-casione per scaricare le “tensioni” di vita, che si possono accumulare sul lavoro o in famiglia.Le nostre personali passioni sono molto diverse fra loro, perché vanno dai Motori ai nostri Amici a quattro zampe, allo Sport.L’ amore per le automobili fa sentire “liberi”. Piace sentirne l’odore di benzina e di gomma bruciata: fa venire voglia di salire su una di quelle grosse“mangiabenzina” americane e di percorrere chilometri e chilometri di asfalto.

Una passione nata in tenera età è quella per i cani. L’amore verso questi animali insegna ad avere rispetto di tutti gli altri, e sviluppa dentro un senso di responsabilità. Con loro ci si può “confessare” liberamente, senza incorrere nel pericolo di sentirsi sbandierati i fatti personali!Altra grande nostra passione è lo sport. Calcio, Pallavolo, Basket, Nuoto. C’è chi pratica sport di squadra, chi sport individuali; chi si sostiene vicendevolmente, chi utilizza solo le proprie forze. Anche se attività diverse fra loro, lo spirito che le alimenta è sempre lo stesso: gioia di fare, voglia di confrontarsi con gli altri e di misurarsi con sé stessi!

L’intervista

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ALTRE FORME DI DIPENDENZA

di Chiara Aversa e Giacomo Camellini, classe 3CLa droga è un problema molto grave nei giovani d’oggi. Infatti molti ragazzi dai 13 anni in su ne sono dipendenti!Sono stati scovati dei piccoli spacciatori di marjuana, ha-scish, stupefacenti vari, pasticche e siringhe, soprattutto vicino a molte scuole superiori e parchi di Reggio Emi-lia. Sono state anche trovate delle persone che coltivano marjuana in casa! L’ultimo ritrovamento è del 3 maggio, quando la polizia ha ritrovato 98 piante di marjuana in un appartamento di via Cagliari a Reggio Emilia.Il problema della droga negli ultimi anni sta crescendo molto quindi sorge una domanda spontanea: perchè ci si droga?’Ci sono diversi fattori che inducono una persona a drogar-si, e possono essere esteriori o interiori:Fattori esteriori: il modo più semplice con cui un individuo diventa tossicodipendente è il contatto con un gruppo che fa uso di droga. Lo scopo è quello di essere accettato in un certo ambiente.Fattori interiori: depressione, ansia, impulso alla trasgres-sione, eccessiva sensibilità, insoddisfazione verso la propria vita, paura di affrontare la vita stessa, con le sue difficoltà e le sue responsabilità sono tutte motivazioni che possono spingere a cercare una soluzione nella droga. A nostro parere la droga non è la soluzione migliore per risolvere problemi di qualsivoglia tipo. Ci sono tanti altri modi per superare questi problemi, per esempio: -Sport-Studiare-Socializzare-Uscire-Trovarsi un lavoroPer noi questi passatempi possono essere dei validi aiuti a superare il problema della droga.

A scuola in Giappone: così diverso da qui?Intervista di Alex Cirdei e Youssef Idrissi, classe 3CDopo aver studiato qualcosa del Giappone quest’anno, e dopo aver visto e sentito i racconti della scuola me-dia giapponese, abbiamo voluto intervistare la prof.ssa Yoko Tokuhira, e con lei i suoi studenti, che ci hanno fatto scoprire molte differenze con la nostra scuola ita-liana, ma anche molti punti in comune.We would like to ask to to japanese students:Is it nice to be dressed everybody the same (with uniform at school)? Of cours not. It’s boring to be dressed the same, so we try to dress a little bit different from each other. But, in the school rules we are not allowed to wear school uniform with some differences.It’s good if you are caught smoking or to escape and call the police? That is very bad !!!!! And if we do so, our parents come to school, and according situation, we stay home for few days or write apologize.It is tiring to be from 7:00 am until 22:00 EVERY day except Sundays at school? Yes, but students stay in school from 8:20 to 18:00, sometimes on Sunday we have sport activity. Many students go to sub school after school for studying to pass the exam for high school.The students are happy to spend so many hours at school or afternoon programs required by the state? The state and parents require students spend a lot of time at school. Japanese textbook are full of informations, so we need a lot of time to explain words and a lot of parents work during a day, so they want to keep in touch with their children to teachers.And we would like to ask also to prof. TokuhiraIs it right to your opinion that teachers should take the blame for every unjust act of pupils? No I don’t think so. Many teacher got mental sick for this reason. The state and parents request a lot of things to the school but they often accuse teachers.Which are the positive and the negative to be teacher in Japan? A lot of people don’t want to be a teacher. Because they think this work is wery hard and low salary. But I want to chang and improve these negative situation at school, because these improvement is for students.

Al giorno d’oggi ogni adolescente ha libero ac-cesso al mondo di internet. Questo accesso con-tiene anche l’iscrizione a social network, tutto ha ovviamente sia dei lati positivi che lati negativi. Tra i pro c’è sicuramente la possibilità di infor-marsi su avvenimenti o fatti accaduti sia nel pas-sato che nel presente. Tramite i social c’è la pos-sibilità di tenersi in contatto con persone anche in stati diversi. Si possono condividere momenti e pensieri. Sapere cosa pensano gli altri degli argomenti che ti interessano. Dall’altra parte ci sono molti contro. Internet può farti accedere a siti pericolosi e non istruttivi, come quelli por-nografici o di scommesse. Condividendo tutto sui social poi potrebbe essere violata la privacy, potrebbero contattarti persone sconosciute come pedofili o stalker. Negli adolescenti oltretutto è molto diffuso il cyberbullismo, cioè un bullismo

Dall’Ucraina  con  amore  

Social-mania e Social-terapiadi Francesca Galeotti e Gabriele Lusuardi, classe 3C

DIZIONARIOdi noi videogiocatori

di Gabriele Cocco, classe 3FI videogiocatori sono individui molto strani: pos-siedono un’enorme capacità di movimento delle mani, grazie alle centinaia di ore passate con un joystick tra le mani, dei riflessi quasi immediati e un’ottima vista, ma soprattutto riescono a parlare in una lingua conosciuta solo dai più appassionati all’argomento.Vorrei condividere con voi qualche termine da vi-deogiocatore, nella speranza che vengano presto usati anche nel linguaggio di tutti i giorni.Il primo termine è un verbo che viene usato an-che dai meno esperti, ovvero sgamare, che significa ‘trovare una persona nascosta’, ad esempio nella frase “Mentre giocavo a nascondino, ho sgamato Luca”. Un altro verbo che noi giocatori utilizziamo

tramite i social. Ragazzi che vengono molestati trami-te post inopportuni, che fanno stare male il soggetto attaccato. Avere così tanti social, andare sempre su in-ternet può creare una dipendenza. A causa di questa la gente si isola dal mondo e non riesce a vedere quelle che potrebbero sembrare piccolezze, ma rendono il no-stro pianeta speciale e differente. Proprio per far vedere agli adolescenti quanto siano importanti i valori della vita il giorno 15 settembre 2015 è stato fatto il #lifethe-rapyday. Esso consiste nel non utilizzo dei social, di in-ternet e gli apparecchi tecnologici per dare spazio alla bellezza della vita in se come uscire con gli amici, fare sport e ritagliare tempo per se stessi. La verità quindi è che per sfruttare tutte le cose positive che possono offrirci internet e i social bisogna essere responsabili e avere controllo di se, per potersi così go-dere la vita non tramite un oggetto.

spesso è il verbo camperare, ossia ‘nascondersi e non muoversi da quel posto’.Proseguiamo con due sostantivi: il bug e il lag, il bug è un errore del sistema, un malfunzionamen-to, mentre il lag è quando qualcuno/qualcosa va a tratti.Ora un aggettivo, nabbo. Un nabbo è una persona un po’ ingenua, che sbaglia spesso.Quando qualcuno riesce a fare un movimento strano, difficile, si dice invece che ha fatto una skill o un trick.Concluderei con il tank, dall’inglese ‘carro arma-to’, usato per indicare una persona robusta, forte, che protegge i suoi amici, una sorta di gigante buono.Queste sono alcune delle parole che, a mio parere, sarebbero più adatte da usare quotidianamente, anche oltre i confini del mondo dei videogiochi.

7 Yearsdi Sabrina La Rocca e Bianca Burtila, classe 3CLukas Graham è un 27enne danese nato a Christiania, la comunità hippie di artisti nel centro di Copenhagen, ha sviluppato un talento naturale per canzoni emozionanti e molto toccanti, come te-stimonia 7 Years, il suo straordinario singolo d’esordio che anticipa la pubblicazione del primo disco da solista omonimo, in uscita sotto etichetta Warner Music.Il cantante, creatore fra le altre cose di un collettivo che porta il suo stesso nome, ci racconta con la sua musica storie di vita quotidiana e tutte le sue emozioni arricchendole con il suo originale stile , se così possiamo dire, da elementi pop che lo rendono uno dei talenti più promettenti di questo 2016 musicale. La musica di Lukas Graham, che vanta una voce da soprano, è riuscita a scalare tutte le classifiche possibili e immaginabili in madrepatria, ottenendo il doppio Platino in Danimarca , il Triplo Platino in Svezia e infine il Platino in Olanda e in Norvegia; il suo successo nel nostro paese è a questo punto già scontato, è soltanto questione di tempo!Noi abbiamo scelto questo testo perche dovevamo parlare del tema dell’adolescenza perciò pensava-mo che il testo più adeguato potesse essere proprio “7 years” di Lukas Graham, Il testo parla appunto degli anni che passano.

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Lettera alla Redazionedi Regina Hoxhaj, classe 3CEgregio direttore,io sono una alunna di terza della scuola di secondo grado Enrico Fermi, mi è giunta voce che il pros-simo numero dell’ Enjambement sarà sui giovani, sulla loro dipendenza (droga), la moda, la musica e il sogno americano. Io volevo chiederle di non far sembrare gli adolescenti degli sfaticati o disgraziati che si drogano dalla mattina alla sera, perché le cose che spingono i ragazzi a drogarsi spesso sono la de-pressione che viene creata in momenti problematici, i problemi famigliari o persino degli scherzi di alcu-ni amici possono indurre i giovani a drogarsi. For-se penserà che la mia richiesta sia scontata, perché ci rimetterei la mia immagine da adolescente... beh non è vero, io glielo chiedo perché gli adulti fanno delle false ipotesi e cercano (nel maggiore dei casi) di cambiare il nostro futuro e i nostri sogni in ciò che vogliono loro, come se fossimo delle bamboline che non possono muoversi da sole... da vestire e accudire a proprio piacimento. Ma non tutti gli adulti sono così, ci sono adulti che farebbero di tutto per far si che i propri figli seguano i loro sogni in autonomia. Noi adolescenti siamo condizionati da molte cose come la moda; vestirsi bene e essere al top è come un rito di passaggio per essere accettati dai altri giovani, come anche la musica è abbastanza influenzante sui giovani, la tv o anche l’America, meta per molti gio-vani sognatori… Come dire, noi adolescenti siamo influenzabili da tanti punti di vista. Siamo ancora molto volubili e psicologicamente instabili (infatti abbiamo spesso gli sbalzi d’umore), ma d’altra parte siamo anche molto responsabili (anche se non sem-bra) e, soprattutto, sappiamo amare (che è umano). Tutto questo per dire che noi adolescenti non siamo poi così diversi da voi adulti. Noi, come voi, abbiamo i nostri problemi, il nostro lavoro (la scuola) e, cosa più importante, sappiamo amare! Cordiali saluti,Regina H.

CALCIO: TONI APPENDE LE SCARPE AL CHIODOdi Nicolò Valpiani e Davide Mattioli, classe 3CDopo 22 anni di carriera, 16 maglie indossate, 306 gol con i club e 16 con la nazionale Luca Toni ha detto basta. Per il bomber emiliano è arrivato il momento di lasciare. Nell’ultima partita da professionista vin-ta dal Verona sulla Juventus per 2-1, l’attaccante ha contribuito nel modo migliore che ha sempre saputo fare: il gol.85 minuti di partita e ovazione nel momento della so-stituzione sia dai tifosi gialloblu sia da quelli bianco-neri; poi il giro di campo a fine partita per ringraziare il pubblico tra inchini e un po di lacrime. Sicuramente una carriera magnifica per l’attaccante mo-denese, iniziata con la maglia del Modena nel 1994 e proseguita con l’esordio in serie A nel 2001, poi Brescia, Palermo, Fiorentina, Bayern Monaco, Roma, Genoa, Juventus, Al Nasr, di nuovo Fiorentina ed infine Verona. Una carriera culminata con la vittoria del mondiale 2006 e nella quale ha stabilito molti record:primo giocatore italiano a vincere la Scarpa d’oro ed unico insieme a Francesco Totti; è stato il gioca-tore più anziano a vincere la classifica marcatori di serie A e primo a vincerla con due maglie diverse (Fiorentina e Hellas Verona) seguito poi da Zlatan Ibrahimovic (Inter e Milan). Abbiamo scelto di parlare di questo personaggio perché è sicuramente un campione e leggenda del calcio italiano ed è da prendere come esempio, sia come giocatore che come persona, per futuri calciatori.

Once I was seven years old, my mama told meGo make yourself some friends or you’ll be lonely. Once I was seven years old.It was a big big world, but we thought we were bigger.Pushing each other to the limits, we were learning qui-cker.By eleven smoking herb and drinking burning liquorNever rich so we were out to make that steady figureOnce I was eleven years old, my daddy told meGo get yourself a wife or you’ll be lonely.Once I was eleven years old.I always had that dream like my daddy before meSo I started writing songs, I started writing storiesSomething about the glory, just always seemed to bore meCause only those I really love will ever really know meOnce I was twenty years old, my story got toldBefore the morning sun, when life was lonely.Once I was twenty years old.I only see my goals, I don’t believe in failure.Cause I know the smallest voices, they can make it major.I got my boys with me atleast those in favorAnd if we don’t meet before I leave, I hope I’ll see you later.Once I was 20 years old, my story got toldI was writing about everything, I saw before meOnce I was 20 years old.Soon we’ll be 30 years old, our songs have been sold

We’ve traveled around the world and we’re still roa-ming.Soon we’ll be 30 years old.I’m still learning about lifeMy woman brought children for meSo I can sing them all my songsAnd I can tell them storiesmost of my boys are with meSome are still out seeking gloryAnd some I had to leave behindMy brother I’m still sorrySoon I’ll be 60 years old, my daddy got 61Remember life and then your life becomes a better oneI made the man so happy when I wrote a letter onceI hope my children come and visit, once or twice a monthSoon I’ll be 60 years old, will I think the world is coldOr will I have a lot of children who can bore meSoon I’ll be 60 years oldSoon I’ll be 60 years old, will I think the world is coldOr will I have a lot of children who can bore meSoon I’ll be 60 years old Once I was seven years old, my mama told meGo make yourself some friends or you’ll be lonelyOnce I was seven years oldOnce I was seven years old

ed ora non ci resta che salutare tutti voi: per chi si rivedrà l’anno pros-simo alla Fermi è un arrivederci...

mentre noi speriamo di rimanere amici

PER SEMPRE!

e dopo tante fatiche...

BUONE VACANZE A TUTTI!ps: e fateci gli auguri per l’esame!