lo sguardo, rivista di filosofia, vol. xiv (2014)

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Lo Sguardo .net rivista di filosofia Wilhelm Dilthey Un pensiero della struttura N. 14, 2014 (I) a cura di Christian Berner, Edouard Jolly, Alberto Romele { ISSN: 2036-6558

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  • Lo Sguardo .netrivista di filosofia

    Wilhelm DiltheyUn pensiero della strutturan. 14, 2014 (i)a cura di Christian Berner, Edouard Jolly, Alberto Romele

    {

    ISSN: 2036-6558

  • Lo Sguardo riviSta di FiLoSoFia

    Aut. Tribunale di Roma n 387/2011iSSN: 2036-6558

    Comitato SCieNtiFiCo:

    NuNzio aLLoCCa (SapieNza Universit di Roma), aNtoNeLLo daNgeLo (SapieNza Universit di Roma), paoLo daNgeLo (Universit degli studi Roma Tre), mrio SaNtiago de CarvaLho (Universidade de Coimbra), roberto eSpoSito (Istituto Italiano di Scienze Umane), migueL aNgeL graNada (Universidat Autnoma de Barcelona), thomaS maCho (Humboldt Universitt zu Berlin), marCeLLo muSt (SapieNza Universit di Roma), Corrado oCoNe (LUISS Guido Carli), maria tereSa paNSera (Universit degli studi Roma Tre), Fabio poLidori (Universit degli studi di Trieste), LoreNa preta (Psicanalista, membro ordinario SPI), paoLa rodaNo (SapieNza Universit di Roma), WoLFgaNg rother (Universitt Zrich), FraNCeSCo Saverio triNCia (SapieNza Universit di Roma), NiCLa vaSSaLLo (Universit degli Studi di Genova)

    Caporedattori:

    Simone Guidi (Coordinamento editoriale)Antonio Lucci (Rapporti con stampa e editoria)

    redazioNe:

    Federica Buongiorno, Marzia Caciolini, Marco Carassai, Lorenzo Ciavatta, Andrea Pinazzi, Libera Pisano

    Sito web: www.losguardo.netContatti: [email protected]

    Lo Sguardo una rivista elettronica di filosofia Open access promossa da Edizioni di Storia e Letteratura. A partire dal 2010 la rivista pubblica con cadenza quadrimestrale numeri esclusivamente monotematici costituiti da articoli scientifici inediti, saggi-intervista, traduzioni di estratti da opere scientifiche significative e di recente pubblicazione o articoli rilevanti per la comunit scientifica, recensioni di libri ed eventi culturali.

    Le sezioni che compongono Lo Sguardo sono:

    Articoli: la sezione ospita contributi scientifici prodotti e sottoposti su invito diretto della redazione. Tutti i contributi della detta sezione sono sottoposti a peer review dal Comitato dei lettori della rivista.Interviste: la sezione ospita saggi-intervista ad autori di opere o edizioni di opere rilevanti per il panorama scientifico e luminari di chiara fama sulle questioni di competenza dei singoli numeri.Contributi: la sezione, attiva a partire dal numero di Giugno (IX, 2012) ospita contributi scientifici prodotti e sottoposti in risposta ai Call for papers pubblicati per ogni singolo numero dai relativi curatori. Tutti i contributi della detta sezione sono sottoposti ad un doppio blind review da parte del Comitato dei lettori e altri collaboratori, esperti nelle materie in questione, selezionati per loccasione dai responsabili della rivista. Testi: la sezione ospita prime traduzioni italiane di estratti da opere scientifiche significative e di recente pubblicazione o articoli rilevanti per la comunit scientifica e/o di difficile reperibilit.Recensioni, discussioni e note: la sezione ospita recensioni, note o discussioni che abbiano come oggetto pubblicazioni scientifiche.

    Lo Sguardo un progetto dellAssociazione Culturale Ex Nihilo.

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    N. 14, 2014 (I)Wilhelm Dilthey. Un pensiero della struttura a cura di Christian Berner, Edouard Jolly, Alberto Romele

    Indice:

    Wilhelm Dilthey. Un pensiero della strutturaEditoriale di Christian Berner, Edouard Jolly, Alberto Romele...........pp. 5-8

    Wilhelm Dilthey. Une pense de la structurePrsentation par Christian Berner, Edouard Jolly, Alberto Romele....pp. 9-12

    Sezione Prima: Comprensione e storia

    Articoli/1: Mmoire et thorie de lhistoire chez Diltheydi Jeffrey Andrew Barash..........................................................................pp. 15-20

    Articoli/2: Comprhension et histoire chez Diltheydi Csaba Olay...............................................................................................pp. 21-32

    Sezione Seconda: Le visioni/concezioni del mondo e lessenza della filosofia

    Articoli/3: Wir verstehen nur Zusammenhang. A propos de la thorie des conceptions du monde de Diltheydi Christian Berner....................................................................................pp. 35-45

    Articoli/4: La Weltanschauungslehre diltheyana: storicit e fondazione del sapere umanisticodi Giancarlo Magnano San Lio.................................................................pp. 47-65

    Articoli/5: La tendance tragique dans la structure. W. Dilthey, Fr. Rosenzweig, K. Lwithdi Mario G. Lombardo...............................................................................pp. 67-82

    Articoli/6: Prognostische Hermeneutik. Anders et la comprhension diltheyenne de lhistoiredi Edouard Jolly.........................................................................................pp. 83-98

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    Sezione Terza: Comprendere: dalla natura al web 2.0

    Articoli/7: Lorigine et lavenir biologique du concept diltheyen de Strukturzusammenhang. Entre Karl Ernst von Baer et Jakob von Uexklldi Jean-Claude Gens........................................................................................pp. 101-116

    Testi/2 Comprendere la natura. Dilthey, Plessner e la bioermeneuticadi Jos de Mul.....................................................................................................pp. 117-134

    Articoli/8: Ebbinghaus versus Dilthey. Il dialogo mancato tra scienze della natura e scienze dello spiritodi Francesca dAlberto....................................................................................pp. 135-146

    Articoli/9: Fondazione delle scienze dello spirito e archeologia delle scienze umane: Dilthey a confronto con Foucaultdi Massimo Mezzanzanica.............................................................................pp. 147-175

    Articoli/10: Dilthey 2.0: struttura e connessionedi Claudio Paravati..........................................................................................pp. 177-194

    Sezione Quarta: Dilthey e Heidegger

    Articoli/11: Lhermneutique, de Dilthey Heideggerdi Guillaume Fagniez.....................................................................................pp. 197-212

    Articoli/12: Dilthey Davosdi Holger Schmid...........................................................................................pp. 213-227

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    Editoriale

    Wilhelm Dilthey: un pensiero della strutturadi Christian Berner, Edouard Jolly, Alberto Romele

    Al termine delle celebrazioni per il centenario della sua morte, questo numero si propone di offrire una panoramica delle attuali ricerche attorno a Wilhelm Dilthey (1833-2011), in particolare attorno alla nozione di struttura (Zusammenhang), che riguarda la sua intera opera. Con i concetti di sistema e significato, il concetto di struttura in effetti al centro delle riflessioni di Dilthey, in particolare per quel che riguarda la critica della ragion storica. Esso rappresenta un elemento fondamentale delle scienze dello spirito: al di l dellinvarianza, la struttura permette infatti di pensare tanto lindividuo quanto la storia in uninterazione costante, fornendo cos i lineamenti per un metodo scientifico.

    Tale problema ha, soprattutto in Francia, laddove la riflessione stata dominata per due generazioni dal concetto di struttura, unimportanza tutta particolare. Lo strutturalismo pareva infatti un pensiero tanto potente da poter allontanare definitivamente le questioni del soggetto e dellindividuo. Il tesi della morte del soggetto, dellautore, delluomo sembrava esserne linevitabile conseguenza. Ora, il pensiero di Dilthey, a condizione che non venga ridotto a quello dellentropatia, ci mostra che le cose non stanno cos, poich pensiero della struttura e dellindividuo sembrano in effetti completarsi. Nulla di strano in questo, daltro canto, per un pensatore che stato alla scuola di Schleiermacher, la cui etica o la teoria della storia interamente strutturata dai rapporti reciproci tra lindividuale e luniversale, il generale e il particolare. Ed interessante a questo proposito rilevare che lopposizione della struttura alle categorie della storia, per esempio, non si dimostra vincolante. Si pu cos pensare lindividuo senza per questo sacrificare la struttura, cos come possiamo pensare il sistema insieme con la storia.

    Inoltre, nel momento in cui le scienze dello spirito sembrano pi che mai essere state liquidate o se non altro messe temporaneamente in congedo, pu essere utile tornare sulla loro prima e illustre difesa, che rimanda al nome di Dilthey, il quale voleva lasciar apparire per se stessa la vera natura delle scienze dello spirito. Poich si potrebbe tranquillamente pensare che dallora non si fatto altro che ripetere la stessa problematica e che il Ventunesimo secolo e il suo nuovo positivismo non siano altro che una ripresa

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    di ci che accadde nel Diciannovesimo. Cogliere loccasione del centenario dalla morte di Dilthey pu aver senso a condizione che ci si interroghi non tanto sulla persona quanto sui problemi che erano i suoi e che sono in qualche modo ancora i nostri. Gli interventi di questo numero invitano in questo senso a ripensare sia lopera stessa di Dilthey sia le riattualizzazioni logiche, ermeneutiche o archeologiche della riflessione sulle scienze delluomo nel Ventesimo secolo alla luce del pensiero della struttura cos come stato elaborato da Dilthey.

    Un simile approccio alle scienze delluomo supera evidentemente i confini delle singole scienze: la riflessione filosofica sulle implicazioni delle scienze delluomo, in cui le scienze dello spirito sono messe a confronto di volta in volta con lidea di scienza in generale o a quella di scienza rigorosa, in opposizione allo storicismo delle visioni del mondo, che si trasforma allora in una riflessione sulla filosofia stessa, sulla sua essenza, sullautoriflessione della filosofia o la filosofia della filosofia, forma danticipazione della cosiddetta metafilosofia contemporanea. a questi diversi livelli che i contributi di questo numero riprendono linterrogare di Dilthey.

    I contributi, tra cui alcuni sono stati presentati allinterno del convegno Dilthey e il pensiero della struttura organizzato nel 2011 dalla rete di formazione e di ricerca internazionale Hermneutique, mythe et image, affrontano questioni come la comprensione della struttura psichica, della biografia, della teoria della storia, dellautoriflessione, della filosofia e delle visioni o concezioni del mondo fino a questioni che impegnano appieno la riflessione contemporanea: la bioermeneutica, lattuale neuromania e la connessione della nostra vita onlife al tempo del Web 2.0.

    In questo senso, lintervento di Jeffrey Andrew Barash propone uninterpretazione del concetto di memoria nelle opere di Dilthey, a partire dal ruolo centrale che gioca tra la storia e la biografia, nella misura in cui la riflessione sulla storicit del vivente invita a determinare la specificit della memoria in rapporto con la continuit della storia e la sua comprensione. Su un piano epistemologico, Csaba Olay ricostruisce la distinzione diltheyana tra scienze naturali e scienze dello spirito a partire dalla concezione ermeneutica della comprensione. Il problema consiste nel determinare se la scienza deve essere intesa secondo un concetto unitario o pluralista. In questo contesto, la ripresa critica delle tesi di Dilthey offerta da Gadamer permette di considerare le scienze umane prese in una rinuncia alla scientificit. infine a partire dalla teoria delle visioni o concezioni del mondo e dalla definizione della comprensione come connessione o struttura (Zusammenhang) che Christian Berner descrive, partendo dalla struttura psichica, in che misura queste visioni o connessioni si concepiscono come filosofia della filosofia. Queste ultime consolidano il nostro rapporto al mondo, ma evidenziano anche una contraddizione apparentemente insolubile tra un bisogno di stabilit, che rimanda a una problematica metafisica e una storicizzazione radicale, propria alla vita cosciente, problema che trova eco nellintervento di Mario Lombardo. Prima di questo, il contributo di

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    Magnano San Lio riprende il tema classico, ma non per questo meno attuale, della Weltanschauungslehre. Con tale concetto, Dilthey avrebbe tentato di operare una possibile mediazione, nellambito delle scienze dello spirito, tra le procedure individualizzanti e le istanze scientifiche. In un certo senso, si tratta ancora di trovare attraverso le intuizioni del filosofo di Biebrich delle risposte tanto allaspirazione di validit universale del pensiero sistematico quanto ai pressanti appelli dellindividualit e della storicit. Una questione che riguardava Dilthey a cavallo tra Otto e Novecento e un problema che coinvolge noi, che ci occupiamo di scienze umane, ancora oggi. Mario Lombardo ne rivela la portata mostrando che con Dilthey si trova rimessa in questione la possibilit di una validit dei sistemi metafisici stabili, organizzati attorno a una cosmologia, una psicologia e una teologia. Tuttavia, Mario Lombardo spiega anche in quale misura Dilthey non sia un pensatore post-metafisico, mostrando, attraverso un confronto con gli scritti di Franz Rosenzweig e Karl Lwith, che lelemento tragico della struttura della vita umana si concepisce a partire da due elementi fondamentali, la limitazione storica delle prospettive da un lato e la contingenza insieme con la finitudine della vita dallaltro. Infine, la questione delle visioni o concezioni del mondo, che sono allo stesso tempo delle maniere di comprendere la conoscenza umana, compresa la filosofia, permette di porre anche il problema della costituzione di un pensiero sistematico. In effetti, la visione o concezione storica del mondo tende a distruggere ogni a priori. Di conseguenza, sembra impossibile determinare qualunque fondamento a-storico della filosofia che si possa dire sua essenza. La filosofia dovrebbe allora rinunciare a elaborare ogni tipo di verit riguardo al mondo? Edouard Jolly intende rispondere a questa domanda a partire dellutilizzo degli schemi diltheyani nellopera tardiva del filosofo Gnther Anders, per mostrare che la filosofia non si accontenta di descrivere continuamente dei vecchi sistemi caduti in disuso.

    Jean-Claude Gens ritorna al cuore del pensiero della struttura mostrando che, nelle sue analisi sulla psicologia, Dilthey concepisce il nexus psichico o Lebenzusammenhang come un nexus particolare e determinato. Lautore mira a chiarificare questa questa nozione non solo per quanto concerne luomo ma anche pi ampiamente rispetto allo psichismo animale. In questo senso, il termine Zielstrebigkeit, mutuato dai lavori del biologista Karl von Baer, merita di essere preso in esame, nella misura in cui designa un compito incosciente, cos come il concetto di Komposition, nozione cardine in Jakob von Uexkll, che permette proseguire lindagine al di l del nexus. Jos de Mul affronta da parte sua la biologia pi contemporanea, cercando di mostrare come la triade diltheyiana Erleben, Ausdruck e Verstehen offra un proficuo punto di partenza per lo sviluppo di una bioermeneutica che non ha a che fare solamente con la comprensione umana ma che include anche linterpretazione di e da parte di agenti non-umani. Unimpresa tuttaltro che semplice, vista la tendenza di Dilthey a distinguere tra natura e cultura. Per questo, de Mul si avvale anche del contributo di Plessner e di alcuni riferimenti ai pi recenti sviluppi negli ambiti della biologia dei sistemi e della neuropsicologia. In continuit con il contributo precedente, lintervento

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    di Francesca dAlberto mostra in maniera efficace come il dibattito attuale tra i sostenitori del riduzionismo neuronale e gli antiriduzionisti richiami temi gi noti alle discussioni ottocentesche e quanto le risposte allora date da Dilthey ci offrano ancora concetti e impostazioni per interpretare il presente.

    Massimo Mezzanzanica propone poi un interessante confronto tra Dilthey e Foucault, a suo dire importante per comprendere il pensiero diltheyiano della struttura alla luce dello strutturalismo e del post-strutturalismo francesi. O meglio, si potrebbe dire il contrario, nel senso che nella prospettiva dellautore, Dilthey pare in fin dei conti illuminare alcuni limiti del pensiero strutturalista e post-strutturalista, limiti che lo stesso Foucault a un certo punto, con la sua Ermeneutica del soggetto, sembra daltro canto riconoscere. La concezione aperta di struttura non implica in Dilthey n una prospettiva antiumanistica n una decostruttiva, ma piuttosto un umanismo di tipo nuovo, consapevole dellimpossibilit di esaurire una volta per tutte lidea di uomo.

    Traducendo il termine tedesco Zusammenhang con connessione, Claudio Paravati propone uninteressante espansione dellermeneutica di Dilthey in direzione delle nuove tecnologie e pi precisamente verso il Web 2.0. A suo dire, lintuizione profonda che rende il pensiero diltheyiano della struttura di estremo interesse per la nostra condizione onlife lo spostamento (shifting) da un concetto monadico di soggetto e, in senso pi ampio, di propriet del soggetto stesso (volont, sentimento, intelletto), societ, disciplina, etc. a uno per cos dire relazionale. A ben vedere, la rete 2.0 una connessione vitale (Lebenszusammenhang) in cui passivit e attivit sono possibili allo stesso modo: si pu guardare ed essere guardati, provare sentimenti e apprendere conoscenza.

    I due contributi seguenti affrontano i rapporti tra Dilthey e Heidegger. In effetti, cosa nota, Heidegger sostiene che Dilthey abbia trattato solo parzialmente di ermeneutica. Larticolo di Guillaume Fagniez ha come scopo di stabilire invece una continuit implicita tra lermeneutica di Dilthey e quella di Heidegger. La vita, in quanto si interpreta da se stessa, sarebbe lelemento iniziale per la radicalizzazione dei paradigmi storici ed estetici nella fenomenologia del vivente sviluppata nei primi lavori di Heidegger. La stessa distruzione pu in questo modo essere ricondotta a delle fonti diltheyane. Il rapporto tra Dilthey e Heidegger rappresenta allo stesso modo uno degli elementi del contributo di Holger Schmid che rivede il celebre incontro tra Cassirer e Heidegger a Davos nel 1929 alla luce della critica della ragion storica. Dietro al problema esegetico della comprensione dellopera di Kant, le questioni del mito e del linguaggio legittimano una reinterpretazione delle tensioni esposte dalla discussione tra i due filosofi, discussione che rende essa stessa possibile una riflessione sul concetto di struttura.

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    Prsentation

    Wilhelm Dilthey: une pense de la structuredi Christian Berner, Edouard Jolly, Alberto Romele

    Alors que lon vient de clbrer le centenaire de sa mort, ce numro se propose doffrir un panorama des recherches actuelles menes autour de Wilhelm Dilthey (1833-1911), en particulier autour de la notion de structure (Zusammenhang), qui concerne toutes les parties de son uvre. Avec les concepts de systme et de signification, le concept de structure est en effet au centre de la rflexion de Dilthey, en particulier pour ce qui concerne la critique de la raison historique. Il devient un lment fondamental des sciences de lesprit: par-del linvariance, la structure permet de penser tant lindividu que lhistoire dans une interaction constante, tout en donnant les grandes lignes dune mthode scientifique.

    Ce problme prend, notamment en France, o la pense a t domine sur deux gnrations par le concept de structure, un relief tout particulier. Car le structuralisme apparaissait comme une puissante pense permettant dcarter la pense du sujet, ou de lindividu. La pense de la mort du sujet, de lauteur, de lhomme en paraissait tre la consquence invitable. Or la pense de Dilthey, si tant est quon ne le rduise pas la pense de lintropathie, nous montre quil nen est rien: la pense de la structure et de lindividu en effet semblent se complter. Rien dtonnant cela, dailleurs, pour un penseur qui a t lcole de Schleiermacher, dont lthique ou thorie de lhistoire est entirement structure par les rapports rciproques entre lindividuel et luniversel, le gnral et le particulier. Et il est intressant de relever ce propos que lopposition de la structure aux catgories de lhistoire, par exemple, ne savre pas contraignante. Pas plus que la structure ne signifie la disparition du sujet. On peut ainsi penser lindividu sans sacrifier la structure, comme on peut penser le systme et lhistoire.

    Aussi, lheure o les sciences de lesprit semblent plus que jamais tre si ce nest congdies, du moins mises en disponibilit, il peut savrer utile de revenir sur leur premire et illustre dfense, rattache au nom de Dilthey, qui voulait laisser apparatre pour elle-mme la vritable nature des sciences de lesprit . Car lon pourrait sans peine penser que, depuis, lon na finalement que rpt la mme problmatique et que le 21e sicle et son nouveau positivisme ne sont quune reprise du 19e. Aussi saisir loccasion du centime anniversaire de la mort de Dilthey peut prendre tout son sens

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    condition que lon sinterroge non pas sur sa personne, mais sur les problmes qui taient les siens et qui sont donc aussi les ntres. Les contributions de ce numro invitent en ce sens repenser tant luvre mme de Dilthey que les reprises logique, hermneutique ou archologique de la rflexion sur les sciences de lhomme au 20e sicle la lumire de la pense de la structure telle quelle a t labore par Dilthey.

    Une telle approche des sciences de lhomme dborde bien sr le champ des sciences singulires: la rflexion philosophique sur les enjeux des sciences de lhomme, o les sciences de lesprit sont confrontes tour tour lide de la science en gnral ou celle de science rigoureuse, par opposition lhistoricisme des conceptions du monde, qui se transforme alors en une rflexion sur la philosophie elle-mme, sur son essence, sur lautorflexion de la philosophie ou la philosophie de la philosophie, forme danticipation de la soi-disant mtaphilosophie contemporaine. Cest ces diffrents niveaux que les contributions de ce numro reprennent les questionnements de Dilthey.

    Cest ainsi que les contributions, dont certaines ont t prsentes dans le cadre du colloque Dilthey et la pense de la structure organis en 2011 par le rseau de formation et de recherche international Hermneutique, myhe, image, envisagent la question de la comprhension, de la structure psychique, de la biographie, de la thorie de lhistoire, de lautorflexion de la philosophie et des conceptions du monde jusquaux questions qui engagent pleinement la rflexion contemporaine: la biohermneutique, la neuromania contemporaine et la connexion de notre vie onlife la temporalit du Web 2.0.

    En ce sens, la contribution de Jeffrey Andrew Barash propose une interprtation du concept de mmoire dans les travaux de Dilthey, partir du rle central quil joue entre lhistoire et la biographie, la rflexion sur lhistoricit du vivant invitant dterminer la spcificit de la mmoire en rapport avec la continuit de lhistoire et sa comprhension. Sur un plan pistmologique, Csaba Olay reconstitue la distinction diltheyenne entre sciences naturelles et sciences de lesprit partir de la conception hermneutique de la comprhension. Le problme consiste dterminer si la science doit tre entendue selon une conception unitaire ou pluraliste. Dans ce contexte, la reprise critique des thses de Dilthey offerte par Gadamer permet denvisager les sciences humaines prises dans un renoncement au caractre scientifique. Cest enfin partir de la thorie des conceptions du monde et de la dfinition de la comprhension comme connexion ou structure (Zusammenhang) que Christian Berner dcrit, partant de la structure psychique, en quoi ces conceptions se conoivent comme philosophie de la philosophie. Ces dernires affermissent notre rapport au monde, mais rvlent une contradiction apparemment insoluble entre un besoin de stabilit, qui renvoie une problmatique mtaphysique, et une historicisation radicale, propre la vie consciente, problme qui trouvera son cho dans la contribution de Mario Lombardo. Avant celle-ci, la contribution de Magnano San Lio reprend le thme classique, mais nanmoins trs actuel,

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    de la Weltanschauungslehre. A laide de ce concept, Dilthey a essay deffectuer une mdiation, dans le cadre des sciences de lesprit, entre les procdures individualisantes et les prtentions scientifiques. En un certain sens, il sagit de trouver encore dans les intuitions du philosophe de Biebrich les rponses tant laspiration une validit universelle de la pense systmatique quaux appels pressants de lindividualit et de lhistoricit. Une question qui concerne autant Dilthey, cheval entre le 19e et le 20e sicle, que nous-mmes qui nous occupons encore des sciences de lesprit aujourdhui. Mario Lombardo en dgage la porte en montrant quavec Dilthey se trouve remise en question la possibilit dune validit de systmes mtaphysiques stables, organise autour dune cosmologie, dune psychologie et dune thologie. Toutefois, Mario Lombardo explique aussi en quoi Dilthey nest pas un philosophe post-mtaphysique, en montrant, travers une comparaison avec les crits de Franz Rosenzweig et de Karl Lwith, que llment tragique de la structure de la vie humaine se conoit partir de deux aspects fondamentaux, savoir dune part la limitation historique des perspectives et dautre part la contingence et la finitude de lexistence. Enfin, la question des conceptions du monde, qui sont autant de manires de comprendre la connaissance humaine, y compris la philosophie, permet galement de poser le problme de la constitution dune pense systmatique. En effet, la conception historique du monde entreprend de dtruire tout a priori. De ce fait, il semblerait quil soit impossible de dterminer un quelconque fondement anhistorique de la philosophie qui serait comme son essence. Celle-ci devrait-elle ds lors renoncer laborer toute vrit concernant le monde? Edouard Jolly entend rpondre cette question partir de lutilisation de schmes diltheyens dans luvre tardive du philosophe Gnther Anders, pour montrer que la philosophie ne se contente pas de dcrire perptuellement danciens systmes tombs en dsutude.

    Jean-Claude Gens revient au cur de la pense de la structure en montrant que, dans ses analyses de la psychologie, Dilthey conoit le nexus psychique ou Lebenzusammenhang comme un nexus particulier et dtermin. Il vise clarifier cette notion non seulement en ce qui concerne lhomme, mais galement plus largement par rapport au psychisme animal. En ce sens, le terme de Zielstrebigkeit, tir des travaux du biologiste Karl von Baer, mrite dtre examin en tant quil dsigne une tche inconsciente, tout comme le concept de Komposition, cardinal chez Jakob von Uexkll, qui permet de poursuivre linvestigation au-del du nexus. Jos de Mul aborde de son ct la biologie la plus contemporaine, en cherchant montrer comment la triade diltheyenne Erleben, Ausdruck et Verstehen est un bon point de dpart pour le dveloppement dune biohermneutique qui na pas affaire qu la seule comprhension humaine, mais qui comprend galement linterprtation de et partir dagents non-humains. Une tentative pas facile, tant donn leffort diltheyen de distinguer la nature et la culture. Cest pourquoi de Mul se rfre la contribution de Plessner et aux dveloppements les plus rcents dans les domaines de la biologie des systmes et de la neuropsychologie. Dans le prolongement de la contribution prcdente, lintervention de Francesca

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    DAlberto montre de manire efficace comment le dbat entre les partisans du rductionnisme neuronal et les antirductionnistes rappellent des thmes dj discuts au 19e sicle, et les rponses donnes par Dilthey qui donnent encore de nos jours des concepts et des approches permettant dinterprter notre prsent.

    Massimo Mezzanzanica propose ensuite une intressante comparaison entre Dilthey et Foucault, fondamentale ses yeux pour comprendre la pense diltheyienne de la structure la lumire du structuralisme et du poststructuralisme franais. A vrai dire, cest linverse, selon lauteur, que Dilthey permet de mettre en lumire certaines limites de la pense structuraliste et poststructuraliste. Limites que Foucault lui-mme reconnat aprs coup, partir de son Hermneutique du sujet. La conception ouverte de la structure nimplique pas chez Dilthey une perspective antihumaniste ou dconstructiviste, mais plutt un humanisme nouveaux, conscient de limpossibilit dpuiser une fois pour toutes lide mme de lhomme.

    En traduisant le terme allemand de Zusammenhang par connexion, Claudio Paravati propose une extension intressante de lhermneutique de Dilthey en direction des nouvelles technologies, et plus particulirement vers le Web 2.0. Selon lui, lintuition profonde qui rend particulirement intressante la pense diltheyenne de la structure pour notre condition onlife nest autre que le dplacement (shifting) dun concept monadique du sujet et, dans un sens plus large, des proprits du sujet lui-mme (la volont, le sentiment, lintellect), la socit, la discipline etc. vers un concept que lon pourrait dire relationnel. A dire vrai, le rseau 2.0 est une connexion vitale (Lebenszusammenhang) dans laquelle passivit et activit sont galement possibles: on peut voir et tre vu, prouver des sentiments et apprendre des connaissances.

    Les deux contributions suivantes envisagent le rapport entre Dilthey et Heidegger. En effet, concernant linterprtation habituelle du rapport entre Dilthey et Heidegger, celle-ci stipule que la philosophie du premier ne traite que partiellement dhermneutique. Larticle de Guillaume Fagniez vise ce titre tablir une continuit implicite entre lhermneutique de Dilthey et celle de Heidegger. La vie, en tant quelle sinterprte elle-mme, serait llment initial dune radicalisation des paradigmes historique et esthtiques dans la phnomnologie du vivant dveloppe par les premiers travaux de Heidegger. La destruction elle-mme peut de cette manire provenir de sources diltheyennes. Le rapport entre Dilthey et Heidegger forme galement lun des lments de la contribution de Holger Schmid qui revisite la rencontre clbre entre Cassirer et Heidegger Davos en 1929 la lumire de la critique de la raison historique. Derrire le problme exgtique de la comprhension de luvre de Kant, les questions du mythe et du langage autorisent une rinterprtation des tensions exposes par la discussion entre les deux philosophes, discussion qui elle-mme rend possible une rflexion sur le concept de structure.

  • Sezione PrimaComprensione e storia

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    Articoli/1

    Mmoire et thorie de lhistoire chez Diltheydi Jeffrey Andrew Barash

    Articolo sottoposto a peer review. Ricevuto il 03/09/2013 accettato il 15/10/2013

    In this paper I undertake an interpretation of the concept of memory in the work of Wilhelm Dilthey and of its role in the framework of his theory of history. Through analysis of the concept of memory, Dilthey interweaves the complex levels of personal biography, group interaction and historical life-experience. According to my argument, it is in this capacity that memory, for Dilthey, stands at the center of the more general problem of the cohesion and continuity of history.

    ***

    I

    La complexit du concept de la mmoire chez Dilthey correspond au rle principal quil accorde cette facult dans les champs la fois de lpistmologie, de la thorie de la cration littraire et de la comprhension historique. Dilthey explique que la mmoire Erinnerung ou Gedchtnis1 ne se dploie pas comme une facult isole, puisquelle relve dune unit primordiale de la vie. A partir de cette unit anthropologique fondamentale, la mmoire est anime par la volont et le sentiment et elle senchevtre avec la perception et limagination. Dans son essai Goethe et la fantaisie potique (Goethe und die dichterische Phantasie), le second des essais de son ouvrage Lexprience vcue et la posie (Das Erlebnis und die Dichtung), Dilthey met en valeur cette unit primordiale des facults, en insistant sur le rapport intime quentretient la mmoire avec limagination:

    Comme il nexiste pas dimagination qui ne sappuie pas sur la mmoire (Gedchtnis), de mme il ny a pas de mmoire qui ne contienne pas un aspect de limagination. La rminiscence (Wiedererinnerung) est en mme temps une mtamorphose2.

    Dans les essais sur la thorie de lhistoire publis dans le volume La construction du monde historique dans les sciences de lesprit (Der Aufbau der geschichtlichen Welt in den Geisteswissenschaften), Dilthey met en relief

    1 Dilthey ne semble pas oprer une distinction terminologique entre les deux mots. 2 W. Dilthey, Das Erlebnis und die Dichtung, GS XXVI, Leipzig et Berlin, 1916, p. 182: Wie es keine Einbildungskraft gibt, die nicht auf Gedchtnis beruhte, so gibt es kein Gedchtnis, das nicht schon eine Seite der Einbildungskraft in sich enthielte. Wiedererinnerung ist zugleich Metamorphose.

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    lunit primordiale de la vie comme source de la comprhension (Verstehen). La comprhension nest pas simplement un produit intellectuel, puisquelle met en uvre des actes de transposition (Transposition), de refiguraton (Nachbilden), de revivification (Nacherleben), et elle prsuppose ainsi le concours dune totalit de lme humaine (Totalitt des Seelenlebens)3. Toutefois, dans llaboration de cette thorie de lhistoire, Dilthey nexamine que de manire ponctuelle lapport de limagination; son intrt dans ce cadre est plutt port sur le rle de la mmoire. Et cest galement ici que toute la complexit de sa conception de la mmoire sillustre.

    A un premier niveau de son articulation, Dilthey analyse la mmoire personnelle. Au cur mme de louvrage Aufbau der geschichtlichen Welt in den Geisteswissenschaften, dans lessai intitul Projets en vue dune critique de la raison historique (Entwrfe zur Kritik der historischen Vernunft), et tout particulirement dans une section intitule Sapercevoir, ralit, temps (Innewerden, Realitt, Zeit), Dilthey fait valoir le lien entre la conscience du temps et la cohsion de la vie (Lebenszusammenhang) que toute rflexion sur le monde et sur nous-mmes prsuppose. Le temps auquel Dilthey se rfre nest pas, en premier lieu, le temps quantifiable et abstrait, mais un temps vcu, que Dilthey caractrise comme temps du cours de la vie (Lebenslauf) qui englobe les images mmorielles (Erinnerungsbilder), chacune desquelles revtant une signification et une tonalit motive spcifique. Cest travers le souvenir du cours de la vie que sarticule la cohsion de la vie. Nous navons cette cohsion comme Dilthey lcrit, que par la mdiation de la mmoire par laquelle nous pouvons embrasser du regard le cours de la vie passe4. Rapporte au cours de la vie comme source de sa cohsion, la mmoire nest jamais limite la seule vie personnelle; cest pourquoi un second niveau de son articulation, la cohsion de la vie dsigne, par le biais du rseau de symboles et de langage que la mmoire met en uvre, un lien avec autrui et avec le monde. En mme temps, ce lien ne peut jamais se limiter lactualit. Tout rapport autrui dans un cadre social et institutionnel, toute signification (Bedeutung) symbolique et linguistique senracine dans les profondeurs dun pass qui dborde du cadre de lexprience des gnrations actuelles. Il relve dun rseau stratifi de liens historiques, qui le marque mme lorsque cette histoire ne fait pas lobjet dun rappel explicite. Ce rapport historique, qui stend au-del de la vie des gnrations actuelles, met en vidence ce que lon pourrait dsigner comme un troisime niveau de la mmoire.

    Dans ses travaux sur la thorie de lhistoire, Dilthey met en valeur le croisement des diffrents niveaux qui seffectue de manire exemplaire dans le mode de rflexion sur soi qui est lautobiographie (Selbstbiographie). En rflchissant sur le cours de sa propre vie, lindividu est port rflchir en mme temps sur le monde dans lequel il vit qui relve de lhistoire

    3 W. Dilthey, Der Aufbau der geschichtlichen Welt in den Geisteswissenschaften, GS VII, Stuttgart 1973, p. 218.4 Ivi, p. 233: Wir haben diesen Zusammenhang nur vermittels der Erinnerung, in welcher wir den vergangenen Lebenslauf berblicken knnen.

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    dans laquelle tous ces liens plongent leurs racines. Cest en tenant compte de cet entrecroisement au sein du rcit autobiographique que Dilthey tire la conclusion selon laquelle lhistoire, cest la mmoire (Geschichte [ist] Erinnerung).5 Toutefois, Dilthey nuance cette affirmation un peu plus loin. Dans la seconde partie de cet essai, intitule La connaissance de la cohsion de lhistoire universelle (Die Erkenntnis des universalhistorischen Zusammenhangs), Dilthey opre une distinction entre le souvenir dune exprience vcue, ou une exprience tmoigne par les contemporains, et le souvenir historique dvnements qui se situent au-del de la porte de toute exprience des gnrations encore vivantes. Cette sphre de la mmoire historique englobe la dimension illimite des souvenirs dposs par le genre humain. Dilthey qualifie cette sphre du pass, par-del toute mmoire des gnrations contemporaines, par les mots empire des morts rappel par la mmoire (Totenreich des Gedchtnisses)6.

    II

    Dans ses crits sur la thorie de lhistoire, Dilthey se sert du terme mmoire pour dsigner la fois le rappel de lexprience vcue ou rapporte par les vivants et lexprience provenant de toutes les poques du pass historique. Aprs la Premire guerre mondiale, et plus dune dcennie aprs la mort de Dilthey, cest une telle gnralit de lacception du terme mmoire qui sera conteste par Maurice Halbwachs, qui opre une distinction fondamentale entre mmoire collective et histoire, ou par Walter Benjamin, qui distingue entre la mmoire dploye dans le rcit du chroniqueur ou du conteur et celle propre lhistoriographie moderne7. La grande tendue de la signification du terme mmoire chez Dilthey pourrait sembler paradoxale, notamment si lon tient compte dun autre aspect de sa thorie de lhistoire: sa conception des visions du monde ou la Weltanschauungslehre. Selon ce concept bien connu, la cohsion de la vie, cohsion de soi-mme dans son lien avec le monde, sinscrit dans une vision du monde spcifique. Loin dtre figes, les visions du monde se transforment, ce qui porte une modification radicale du sol mme sur lequel la rencontre avec soi-mme dans le contexte dun monde seffectue. Cette modification conduit au dplacement de la base sur laquelle le souvenir et toute rflexion quelle alimente se dploient. Les transformations entre les diffrentes Weltanschauungen marquent ncessairement une profonde discontinuit entre les gnrations et les poques, ce qui rend paradoxale toute ide de saisie du pass historique en termes de souvenir. Le souvenir, comme Dilthey le prcise lui-mme, tisse le lien, le Zusammenhang, qui assure cohsion et continuit, que ce soit du parcours de la vie personnelle, du lien avec autrui, ou du pass historique. Mais, au vu de lhistoricit fondamentale de la vie 5 Ivi, p. 2026 Ivi, p. 279,7 Voir: M. Halbwachs, La mmoire collective, Paris 1968, p. 35-79; W. Benjamin, Aufstze, Essays, Vortrge. Gesammelte Schriften, vol. II, 2, Frankfurt am Main 1991, Der Erzhler, p. 451-454.

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    humaine et de la discontinuit entre les Weltanschauungen, le concept mme dun souvenir du pass historique ne savre-il pas fort problmatique?

    Dilthey naborde pas cette question dans les essais inclus dans le volume Aufbau der geschichtlichen Welt in den Geisteswissenschaften, mme lorsque son analyse porte sur le problme de la discontinuit entre poques historiques. Sagissant de ce thme, Dilthey affirme, par exemple, en voquant lpoque de Martin Luther, que pour lui comme pour la plupart de ses contemporains, lexprience de la religiosit de cette poque a perdu sa force8. Mais, mme si les modes actuels dexistence se sont loigns de cet lment central de la vie de Luther et de son poque, il est toujours possible de revivifier (Nacherleben) ce moment du pass. Par un acte de transposition (Hineinversetzen), de refiguration (Nachbilden), de revivification (Nacherleben), il est encore possible de comprendre lpoque de Luther. Comme Dilthey le prcise dans la suite de ce passage, cet acte repose sur limagination (Imagination). Mais ce constat ne nous permet pas de rsoudre le paradoxe identifi plus haut; au contraire, il le rend encore plus problmatique. Reposant sur limagination, lon pourrait conclure que ce que Dilthey nomme la comprhension concerne moins le pass lui-mme quune construction arbitraire spcifique ltat dme de son poque.

    Le problme fondamental qui se prsente ici est celui de la continuit de lhistoire, une continuit plus profonde que toute discontinuit et montrant une unit partir de laquelle la comprhension actuelle pourrait saisir, en dpit de toute leur diversit, les visions du monde des poques rvolues. Et cest prcisment en postulant le principe dune continuit qui traverse les poques de lhistoire que Dilthey, un peu plus loin dans son analyse, renoue avec le thme de la mmoire et de son rle dans le champ de la comprhension historique. Dans la section du livre intitule La possibilit dune connaissance objective (Die Mglichkeit einer objektiven Erkenntnis), Dilthey rend compte de cette continuit en termes de ce quil nomme luniversel-humain, la condition anthropologique fondamentale qui traverse toutes les poques de lhistoire. Or, Dilthey conoit comme acte de souvenance la saisie dun lien de cohsion qui traverse la diversit des poques de lhistoire. A ses yeux, cest le rappel de ce lien qui fait apparatre un noyau duniversalit que le pass recle et qui, de ce fait, reste prsent pour nous. Cette perdurance du pass, remmore au sein du prsent dans la cohsion de ses poques, sarticule dans le cadre de ce que Dilthey nomme lesprit objectif. Il crit:

    La vie est historique dans la mesure o elle est saisie partir de sa progression dans le temps et partir de la cohsion effective (Wirkungszusammenhang) qui en relve. Cela est possible grce la refiguration (Nachbilden) de son cours dans la mmoire, qui ne reproduit pas le singulier, mais la cohsion elle-mme par la refiguration de ses stades. Ce que la mmoire accomplit dans la saisie du cours de la vie elle-mme, est effectu dans lhistoire au moyen des expressions de la vie que

    8 W. Dilthey, Aufbau, op. cit., p. 215.

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    lesprit objectif englobe, au travers dune mise ensemble quelle dlivre la suite de cette progression et production. Lhistoire, cest cela9.

    La source hglienne de cette notion de lesprit objectif et bien vidente et, maintes reprises, Dilthey lui-mme voque cette inspiration, mme sil renonce toute prtention concernant le fondement ontologique ultime de lhistoire. Le rsidu de lhritage hglien se trouve surtout dans sa conviction concernant la possibilit de saisir la signification essentielle du pass au sein du prsent, dassurer ce que lon serait tent dappeler lAufhebung de lexprience de lesprit dans le cadre dune mmoire historique universelle.

    Je ninsisterai pas ici sur le rle de cet hritage hglien dans la thorie de lhistoire chez Dilthey. Je soulignerai bien plutt ce qui me parat tre lune des sources de sa grande originalit. Elle relve mes yeux dune conception de la comprhension historique qui met en uvre une totalit de capacits de lesprit humain et qui, notamment, interprte la mmoire dans son enchevtrement primordiale avec limagination. Dilthey lui-mme na pas suffisamment lucid cet aspect de sa pense dans ses crits sur la thorie de lhistoire. Je voudrais, pour conclure, mettre en vidence lune des pistes qui est ouverte par sa thorie de la comprhension.

    Dans Der Aufbau der geschichtlichen Welt in den Geisteswissenschaften Dilthey juxtapose trs souvent les deux domaines de lhistoriographie et de la cration littraire. De nos jours, notamment depuis les travaux de Roland Barthes ou de Hayden White, une telle juxtaposition est devenue courante, et elle sert le plus souvent porter le doute sur la prtention de lhistorien saisir, mme de faon limite, la ralit du pass historique. Ainsi, cette juxtaposition des deux domaines est mobilise pour montrer quel point lhistorien, loin de sappuyer sur une reprise fidle des faits, tend bien plutt oprer une construction, voire mme une simple fabrication imaginaire, du sens du pass, mettant en uvre une dmarche tout fait analogue celle de lcrivain de fiction.

    En revanche, si Dilthey rapproche lhistoriographie et la cration littraire, cest pour la raison inverse. La fiction, surtout celle dune grande qualit, savre capable de susciter en nous un lment essentiel pour toute comprhension en tant que telle: la capacit du Nacherleben, de faire revivre, la fois chez lhistorien et chez le romancier ou le dramaturge. En suscitant cette capacit en nous, elle nous ouvre des possibilits de vie qui ne sont pas normalement donnes dans la sphre de notre exprience courante. Juste avant dvoquer la possibilit chez lhistorien de faire revivre des aspects principaux de lpoque de Luther, possibilit que nous avons cite plus haut, Dilthey met laccent sur ce thme du Nacherleben par rapport un drame de 9 Ivi, p. 261: Geschichtlich ist das Leben, sofern es in seinem Fortrcken in der Zeit und dem so entstehenden Wirkungszusammenhang aufgefasst wird. Die Mglichkeit hiervon liegt in der Nachbildung dieses Verlaufes in einer Erinnerung, welche nicht das Einzelne reproduziert, sondern den Zusammenhang selbst, seine Stadien nachbildet. Was in der Auffassung des Lebensverlaufes selber die Erinnerung leistet, wird in der Geschichte vermittels der Lebensusserungen, die der objektive Geist umfasst, durch die Verknpfung nach diesem Fortrcken und Erwirken herbeigefhrt. Das ist Geschichte.

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    Shakespeare. Richard apparat et, comme Dilthey crit, une me vive, en suivant ses mots, gestes et mouvements, peut faire revivre quelque chose qui se situe en dehors de toute possibilit de sa vie effective et relle10. Cest ici, en sappuyant sur lensemble des capacits humaines, que lhistoriographie et la cration littraire, comme la mmoire et limagination quelles mettent en uvre, loin dtre des adversaires, montrent leur complmentarit fondamentale.

    10 Ivi, p. 215: Richard erscheint, und eine bewegliche Seele kann nun, indem sie seinen Worten, Mienen und Bewegungen folgt, etwas nacherleben, das ausserhalb jeder Mglichkeit ihres wirklichen realen Lebens liegt.

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    Articoli/2

    Comprhension et histoire chez Dilthey*di Csaba Olay

    Articolo sottoposto a peer review. Ricevuto il 01/04/2012 accettato il 05/05/2012

    The paper investigates Diltheys hermeneutic conception of understanding with regard to the question of the human sciences (Geisteswissenschaften), and analyses his path-breaking work as the first elaboration of a dualistic account in philosophy of science. Although not having reached a satisfying version of his approach, Dilthey opened with the distinction between natural sciences and human sciences an ongoing discussion on the unity or plurality of what might be called science. I follow in the paper how Dilthey developed in his later writings a hermeneutics designed to give epistemological foundations for human sciences. Afterwards, I explore the work of Dilthey by relating it to the philosophical hermeneutics of Hans-Georg Gadamer which can be analyzed partly as continuation, partly as critique of Diltheys philosophical project. I shall argue for the claim that Gadamer gives a deeper image of human sciences, while renouncing to grasp them in terms of their scientific character.

    ***

    Lun des principaux acquis de la pense hermneutique de Dilthey rside dans la mise en vidence des caractristiques propres aux sciences humaines. Bien que Dilthey nait pas russi raliser une version satisfaisante de la fondation pistmologique des sciences de lhomme, Herbert Schndelbach pouvait caractriser limpact de Dilthey sur les sciences de lhomme comme tant presque insurpassable: on exagre peine lorsquon dit que tout ce qui sest pass jusqu maintenant ne sont que des annotations ajoutes au travail de Dilthey1. Sans doute Dilthey a-t-il dfendu pour la premire fois une thse dualiste dans la thorie de la science, et ce faisant il a ouvert une discussion sur lunit ou la pluralit de ce quon appelle science. La caractrisation diltheyenne des sciences humaines les sciences de lesprit (Geisteswissenschaften) a distingu de deux groupes autonomes de sciences. Il a ainsi labor dans ses ouvrages plus tardifs une hermneutique afin de donner de solides fondements aux sciences humaines. Dans ce qui suit, je traiterai luvre de Dilthey complte par lannotation ajoute que reprsente lhermneutique philosophique de Hans-Georg Gadamer. Gadamer a labor sa position travers dun dialogue intime et intensif avec

    * Ce travail a t prpar au sein du groupe de recherche Hermneutique de MTA-ELTE, avec le soutien de la Bourse de Recherche Bolyai de lAcadmie Hongroise des Sciences et du projet K 81997 de Fonds National de la Recherche Scientifique (OTKA).1 H. Schndelbach, Philosophie in Deutschland 1831-1933, Frankfurt am Main 1983, p. 154.

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    la position de Dilthey2, tout en transformant la conception de la particularit des sciences humaines. Je discuterai dans un premier temps la conception centrale de la comprhension dans luvre tardive de Dilthey et, ensuite, jexaminerai le rapport complexe de Gadamer lentreprise diltheyenne. Je montrerai que la reprise du projet de Dilthey par Gadamer approfondit limage des sciences humaines, mais renonce les analyser du point de vue de leur scientificit. Et il en va de mme de la conception de la comprhension3.

    A ce questionnement on pourrait commencer par objecter que cest une approche partiale de luvre de Dilthey et se rduit une appropriation hermneutique, parce quil ntait pas un philosophe appartenant entirement la tradition hermneutique. Il est mme possible, en outre, de renforcer cette objection en disant que la rfrence lhermneutique rduit la complexit des projets philosophiques diltheyens, parce quil a intgr dans ses uvres des influences diverses, par exemple positivistes. Ainsi, il semble que le centre de son uvre se trouve dans les sciences de lhomme que seuls ses crits ultrieurs abordent hermneutiquement. Pour rpondre ces objections, il ne sagit pas denfermer la pense de Dilthey dans le cadre dune question trop troite. Sattacher de manire trop littrale aux dnominations des mouvements intellectuels serait strile. Quant Dilthey, son projet principal a t de fonder pistmologiquement les sciences humaines, et il la fait sans aucune rfrence lhermneutique. Malgr cela, on peut dire quune certaine structure hermneutique tait ds lorigine luvre dans sa pense, ds lIntroduction aux sciences de lhomme. Il sagit de ce qui fournit la matire des sciences de lhomme: la structure dinterdpendance rciproque et mutuelle dun tout et de ses parties qui caractrise tout objet des sciences de lhomme, la totalit de la vie intrieure, une action, un texte, une culture. Cette structure lmentaire est moins visible du fait que Dilthey admet, dans lIntroduction, que lexprience intrieure peut constituer la possibilit de la matire des sciences de lhomme, mais il reste vrai que, dans un certain sens, lhermneutique nest pas une dcouverte du Dilthey tardif4.

    Avant lanalyse de son programme, il nous faut reconnatre que, compar Dilthey et son poque, le problme des fondements pistmologiques des 2 J.-Cl. Gens remarque sur ce point que la critique de Dilthey est si essentielle la dfinition du projet de Vrit et mthode quil est possible de voir dans ce philosophe linterlocuteur principal de louvrage. (J.-Cl. Gens, Gadamer et lEcole de Gttingen: les deux voies de lhermneutique post-diltheyenne, in: G. Deniau J-Cl. Gens (dir.), Lhritage de Hans-Georg Gadamer, Paris 2004, p. 209.) Cet avis exagre nanmoins la signification du thme des sciences de lesprit dans le cadre de lhermneutique gadamrienne, au dtriment de la philosophie antique grecque (surtout Platon et Aristote), de Hegel et de Heidegger. La question de la vrit de lart est par ailleurs une ide trangre la pense de Dilthey.3 Ces aspects ne sont pas concerns par la lgre autocritique de Gadamer par rapport sa lecture de Dilthey: Im ganzen wrde ich anerkennen, da ich, wie im Falle Schleiermachers, auch im Falle Diltheys der Profilierung meiner eignenen Ideen zuliebe Einseitigkeiten begangen habe. (H-G. Gadamer, Hermeneutik im Rckblick: Gesammelte Werke 10, Tbingen 1995, p. 199.)4 Voir Gens op. cit., p. 157: Lunit hermneutique de la pense diltheyenne, et la remarque de Schndelbach In der Dilthey-Interpretation ist bis heute umstritten, wie sich die psychologischen zu den im engeren Sinne hermeneutischen Anteilen in Diltheys Grundlegung der Geisteswissenschaften zueinander verhalten.

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    sciences humaines est devenu une question moins centrale et urgente. Cest en partie le rsultat du changement de la situation des sciences. Les disciplines scientifiques prolifraient bien aprs les recherches de Dilthey, et lvnement le plus important par rapport notre contexte est lmergence dun troisime groupe de sciences: les sciences sociales, en premier lieu, la sociologie et lconomie. Dilthey les a connues dans un tat embryonnaire, ne sachant pas combien ces disciplines deviendraient puissantes plus tard. Car ctait durant la premire dcade du 20me sicle que les uvres fondatrices de la sociologie sont parues et que, en mme temps, lconomie a acquis le statut dun moyen effectif de gouvernement. Au fond, ce dveloppement ne met pas en question les recherches de Dilthey, mais invite passer de sa dichotomie une trichotomie. En remplaant la dichotomie des sciences de la nature et des sciences de lhomme par la trichotomie des sciences de la nature, des sciences sociales et des sciences de lhomme, le problme se transforme, mais pas fondamentalement, parce que la porte principale de linvestigation de Dilthey concerne la spcificit des sciences humaines, et celle-ci reste un problme, mme lorsque les sciences sociales sont considres comme un troisime groupe des sciences.

    En revenant au programme philosophique de Dilthey, il est important de noter quil a voulu fonder les sciences de lesprit et les travaux de lEcole historique5 sur lhomme tout entier, et il en rsulte que sa pense sest dveloppe comme philosophie de la vie. Le terme, pas usuel en franais et en anglais, dsigne en gnral, en un sens un peu faible, la centralit de la vie (Leben), dont le concept soppose fortement la philosophie classique moderne qui se fonde sur le sujet, sur la conscience ou sur la pense abstraite. Chez Dilthey, le concept de vie est le programme dune saisie non partielle et non dforme de la vie facticielle, Dilthey tant convaincu que la perspective pistmologique de la philosophie moderne a dform la description de la vie humaine: Dans les veines du sujet connaissant tel que Locke, Hume et Kant le construisirent, ce nest pas du sang vritable qui coule, mais une sve dlaye de raison, conue comme unique activit de penser6. Cette critique conduit au point de dpart de Dilthey, lhomme tout entier comme tant un tre dans la diversit de ses capacits, cet tre qui veut, sent, et qui a la facult de reprsentation (dies wollend fuehlend vorstellende Wesen). Aux yeux de Dilthey, il est essentiel que le processus vital rel ne peut pas tre saisi par la composition des trois dimensions de la reprsentation, du sentir et du vouloir. Ils constituent seulement divers aspects du processus vital rel quil faut entendre dans son intgralit7. On voit donc pourquoi Dilthey refuse clairement la rduction de lhomme aux fonctions intellectuelles. Plus tard, il a dsign ce programme comme tant le centre de son uvre: la tendance, prpondrante de ma pense philosophique, vouloir comprendre la vie

    5 Dilthey, uvres 1, p. 146-147.6 Ivi, p. 148-9 (GS I, XVIII).7 GS I, XVIII. Voir aussi: Vorstellen, Wille, Fhlen sind in jedem status conscientiae enthalten und sind in jedem Augenblick des psyhischen Lebens fortgehende uerungen desselben in seiner Wechselwirkung mit der Auenwelt. (GS XIX, 390).

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    partir delle-mme8. Dun autre point de vue, la rduction de lhomme entier dans la philosophie moderne correspond celle de lexprience, qui constitue lautre aspect essentiel du projet diltheyen. Sur larrire-plan de la rduction de lexprience par la philosophie moderne, Dilthey se donne pour tche de fonder la philosophie sur lexprience globale, non-rduite, non-mutile, non-corrompue: Mais, jusqu prsent, on na jamais encore mis la base de lactivit philosophique une telle exprience totale, complte, sans mutilation9.

    Heidegger a dcouvert dans cet aspect de luvre de Dilthey une intention vraiment philosophique qui peut tre spare du projet de la fondation pistmologique des sciences de lesprit. Et mettant au centre de lattention la description de la vie facticielle, Heidegger ne sintresse pas laccusation usuelle du relativisme, mais dclare quand mme quil faut, en philosophie, se librer de la peur du relativisme une remarque dirige aussi contre Husserl10. Husserl a caractris dans son tude programmatique La philosophie comme science rigoureuse la position de Dilthey comme un relativisme qui se rfute lui-mme, et, de fait, cest un argument souvent rpt contre lhistorisme quil conduit ncessairement au relativisme. Bien que les prsuppositions de la critique du Husserl naillent pas de soi, Dilthey sest plusieurs fois confront cette critique. Dans la correspondance avec Husserl, il la nergiquement rejet, mais il percevait ce problme jusqu la fin de sa carrire. Il a rsum les difficults loccasion du discours de son 70me anniversaire en 1903 ainsi:

    Jentrepris de chercher la nature et les conditions de la conscience historique, cest--dire une critique de la raison historique. Finalement, cette tche ma conduit aborder le problme le plus gnral: une contradiction insoluble surgit quand la conscience historique est pousse jusqu ses dernires consquences. La finitude de tout phnomne historique, quil sagisse dune religion, dun idal ou dun systme philosophique, et par la suite la relativit de toute apprhension humaine de lensemble des choses, est le dernier mot de la vision historique du monde: tout sy coule, rien ny demeure. Contre cela slvent le besoin quprouve la pense dune connaissance universellement valable, et leffort quaccomplit la philosophie pour latteindre. La vision historique du monde a libr lesprit humain des dernires chanes que les sciences de la nature et la philosophie nont pas

    8 Dilthey, uvres 1, p. 39. Pour Dilthey, la considration suivante sert comme point de dpart inbranlable: Leben ist nun die Grundtatsache, die den Ausgangspunkt der Philosophie bilden mu. Es ist das von innen Bekannte, es ist dasjenige, hinter welches nicht zurckgegangen werden kann (GS VII, 261).9 Dilthey, uvres 1, p. 283 (GS I, 123). Vers la fin de sa vie, Dilthey considerait, rtrospectivement, cette ide comme la pense fondamentale de son uvre: Der Grundgedanke meiner Philosophie ist, da bisher noch niemals die ganze, volle, unverstmmelte Erfahrung dem Philosophieren zugrunde gelegt worden ist, mithin noch niemals die ganze und volle Wirklichkeit (GS VIII, 175).10 Man bringt Dilthey unter dem Begriff des Historismus und frchtet in ihm das Gespenst des Relativismus; aber wir mssen die Furcht vor diesem Gespenst verlieren (GA 59, 154).

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    encore brises, mais o sont les moyens permettant de surmonter lanarchie des convictions qui menace de se rpandre11?

    Dans ce passage, le problme du relativisme renvoie, logiquement, la critique de la raison historique, qui se trouve dj dans la premire laboration du projet de la fondation des sciences de lesprit12. Le sens de la rfrence patente Kant nest pas trs clair premire vue. En fait, il sagit du double sens de ladjectif historique: dune part, la raison situe dans lhistoire est lobjet de la recherche, et dautre part, le sujet qui recherche, qui mne linvestigation, est historique au sens dun enchssement dans une poque historique. Ce dernier aspect veut dire lhistorisation de Kant ou la critique de la raison supra-historique chez Kant. Lhomme compris dans sa totalit nest pas un tre anhistorique: lhomme comme fait antrieur lhistoire et la socit est une fiction de lexplication gntique13.

    Lide de lhistoricit ntait pas une innovation de Dilthey qui a souvent soulign sa dette lgard de lcole historique. Dj Droysen conoit, la suite de Hegel, lhomme pensant comme un rsultat historique, comme le produit des influences intellectuelles et spirituelles qui caractrisent une situation spcifique une poque spcifique. En outre, Droysen voit dans les prjugs un obstacle pour la recherche de lhistorien. Chez lui, en consquence, lhistoire veut dire deux choses diffrentes: dun ct, il sagit de lhistoire comme dune chane complexe dvnements quon peut tudier, de lautre ct, il sagit dune histoire qui est derrire nous, une histoire qui nous dtermine, dont nous sommes le rsultat, sans que nous en ayons conscience.

    Au cours de la premire approche des sciences de lesprit, Dilthey ne dveloppe pas une thorie labore de la comprhension. Mais cette thorie plus tardive, cest--dire lhermneutique est dveloppe afin de garantir lobjectivit de la connaissance. Ds le dbut de ses tudes, Dilthey connaissait Friedrich Schleiermacher, le pre fondateur de lhermneutique moderne, et il a mme consacr une tude longue sa vie et sa pense. Mais ce nest que dans ltude clbre sur la naissance de lhermneutique de 1900 (Die Entstehung der Hermeneutik) que Dilthey dfinit plus prcisment les oprations de la comprhension et de linterprtation et leur rle pour une fondation hermneutique des sciences humaines. Cependant son point de dpart est la question de la connaissance scientifique de lindividu, voire des grandes formes singulires de lexistence humaine dans sa singularit14, et cest dans ce but quil cherche dterminer la comprhension et linterprtation. Dilthey appelle comprhension le processus dans lequel nous reconnaissons, partir de signes donns de manire sensible, un fait psychique dont ils sont la manifestation, et il entend sous linterprtation

    11 Dilthey, uvres 1, p. 35-36.12 Voir sur ce thme J.-Cl. Gens (La pense hermneutique de Dilthey, Villeneuve dAscq 1997, 33 sq.) qui dit que la formule ne signifie le mme au dbut et la fin de la carrire de Dilthey.13 Dilthey, uvres 1, p. 189.14 Dilthey, uvres 7, p. 291.

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    une comprhension des expressions de vie durablement fixes qui est conforme aux rgles de lart15.

    Il est important de souligner que cette dfinition tend le terrain de linterprtation, et par consquent, celui de lhermneutique. Dans la tradition de lhermneutique, du moins chez Schleiermacher, linterprtation (die Auslegung) concernait la parole dun autre (die Rede eines Anderen), orale ou crite, et, par consquent, la limitation de la tche de linterprtation au domaine langagier tait vidente. En empruntant Schleiermacher la dtermination kunstmssig dans la dfinition de linterprtation, Dilthey largit en mme temps la porte de lhermneutique. Il est encore plus important que Dilthey le suive aussi par rapport lide relative laltrit de ce quon veut comprendre. Il est impossible dinterprter si les extriorisations vitales taient absolument trangres, et il est inutile dinterprter sil ny avait rien dtranger en elles. Linterprtation a donc lieu entre ces deux extrmes16. Cette pense vient de Schleiermacher qui a constat cette position mdiane de linterprtation dans son discours lAcadmie berlinoise sur le concept de lhermneutique (ber den Begriff der Hermeneutik)17. Il faut souligner ici une difficult qui concerne lobjectivit de linterprtation dans les sciences de lhomme. Dilthey reconnat la fin de ltude sur lhermneutique, en discutant la thorie de Schleiermacher, que le travail de linterprtation reste toujours incomplet, car le cercle hermneutique empche darriver une interprtation dfinitive: lindividu est ineffable. Mais si le travail de linterprtation nest jamais dfinitif, on peut demander comment elle pourrait prtendre tre objective?

    Dilthey ne prcise pas dans ltude sur lhermneutique ce qui rend la comprhension possible. Il constate seulement que le mme esprit humain nous parle dans la pierre, le marbre, les sons musicaux, les gestes, les paroles et les crits, les actions, lordre conomique et les constitutions, et demande une interprtation18, mais il reste ambigu en ce qui concerne la nature de

    15 Ivi, p. 293. Dilthey intgre ces ides dans luvre plus tardive quest LEdification: Wie deutlich zeigt sich im Nachbilden und Nacherleben des Fremden und Vergangenen, da das Verstehen auf einer besonderen persnlichen Genialitt beruht! Da es aber eine bedeutsame und dauernde Aufgabe ist als Grundlage der geschichtlichen Wissenschaft, so wird die persnliche Genialitt zu einer Technik, und diese Technik entwickelt sich mit der Entwicklung des geschichtlichen Bewutseins. Sie ist daran gebunden, da dauernd fixierte Lebensuerungen dem Verstndnis vorliegen, so da dieses immer wieder zu ihnen zurckkehren kann. Das kunstmige Verstehen dauernd fixierter Lebensuerungen nennen wir Auslegung. Da nun das geistige Leben nur in der Sprache seinen vollstndigen, erschpfenden und darum objektive Auffassung ermglichenden Ausdruck findet, so vollendet sich die Auslegung in der Interpretation der in der Schrift enthaltenen Teste menschlichen Daseins. Diese Kunst ist die Grundlage der Philologie. Und die Wissenschaft dieser Kunst ist die Hermeneutik (GS VII, 216-217)16 GS VII, p. 225.17 Si tout tait absolument tranger lhermneutique ne saurait absolument pas rattacher son uvre, de mme dans le cas contraire, savoir lorsquil ny a rien tranger entre celui, elle naurait pas mme besoin de trouver le point dattache, au contraire, la comprhension serait donne en mme temps que la lecture ou lcoute (Schleiermacher, Hermneutique, p. 160-161)18 Dilthey, uvres 7, p. 293.

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    lesprit humain. Les considrations plus tardives de Ldification du monde historique dans les sciences de lesprit avancent lide que le fondement de la comprhension est chercher dans la communaut de celui qui comprend et de ce quil comprend:

    Chaque extriorisation particulire de la vie reprsente, dans le domaine de cet esprit objectif, une dimension de communaut. Chaque mot, chaque phrase, chaque attitude ou formule de politesse, chaque uvre dart et chaque fait historique ne sont pas comprhensibles que dans la mesure o une communaut relie celui qui sy extriorise et celui qui comprend19.

    Afin dinterprter quelque chose, chaque individu peut mobiliser des possibilits qui sont au-del de sa vie propre, mais la comprhension nest possible que si la diffrence entre lindividu et ce quil cherche comprendre nest pas trop grand. Aux yeux de Dilthey, sur la base dune appartenance au monde commun de lesprit, lindividu interprtant peut retrouver le Je dans le Tu20.

    Gadamer essaie dans Vrit et mthode de rinterprter les sciences humaines par une critique de lhistorisme et par une nouvelle conception de la comprhension. Cependant, Gadamer ne veut plus dmontrer, contrairement au projet de Dilthey, que les sciences humaines, opposes aux sciences naturelles, constituent un groupe de sciences. Il faudrait plutt rendre plus plausible quil y a certaines expriences, certaines vrits qui ne peuvent pas tre justifies mthodiquement ou bien par un algorithme. Autrement dit, selon lide fondamentale de lhermneutique philosophique, le domaine de la vrit ne se limite pas aux procdures mthodiques de la science de la nature, mais il y a des connaissances dans le domaine dart, des sciences humaines et de la philosophie.

    Dans les limites de la connaissance mthodique, Gadamer considre que le caractre dcisif de la mthode est dtre une procdure standardise de vrification qui peut tre rpte par nimporte qui. Ainsi, le philosophe allemand dfend-t-il la thse selon laquelle les objets dart et les textes fondamentaux contiennent des vrits qui ne sont pas susceptibles dune telle vrification mthodique. Par consquent, lhermneutique philosophique dfend lide quil ny a pas de mthode comparable celles des sciences naturelles dans le domaine des sciences humaines. La justification mthodique est en qute de vrification, elle implique la possibilit de rpter lopration un nombre indfini de fois. Cest lextrme de la standardisation: au cours dune vrification mthodique, chaque individu voit la mme chose et a les mmes expriences. Ainsi, faire une exprience mthodique,

    19 Dilthey, uvres 3, p. 100.20 GS VII, p. 259, Aber diese Mglichkeit mu derart im Gemeinsamen einer geistigen Welt verankert sein, da die Differenz zwischen dem verstehenden Individuum und dem, das verstanden werden soll, nicht mehr entscheidend ist. Mit dem Gelingen des Verstehens verschwindet sie ganz, so da die Fremdheit des zu Verstehenden sich als relative erweist. Die bertragung des eigenen Verhaltens auf das fremde ist nur erfolgreich, wenn beide Verhaltensweisen wirklich von derselben Art sind. Sie sind es aufgrund ihrer Zugehrigkeit zu einer gemeinsamen geistigen Welt. In dieser ist das Verstehen ein Wiederfinden des Ich im Du.

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    cest faire des observations pour toutes les autres personnes et au nom des autres personnes21. Gadamer ne veut pas mettre en doute la lgitimit de la vrification, il ne veut que critiquer luniversalisation de lide de la mthode et, par l, limiter sa porte. Il faut reconnatre, selon lui, quil y a des domaines o lide dune telle mthode ne peut pas tre applique. Les sciences naturelles ne sont pas un modle fcond pour les sciences humaines, et, par consquent, elles doivent tre limites comme point dorientation.

    La conception de Gadamer peut tre considre comme une variation du programme de Dilthey qui sest efforc de dcrire les sciences humaines ou les sciences de lesprit (Geisteswissenschaften) dans leur spcificit et a essay de les tablir comme un groupe autonome de sciences ct des sciences naturelles. De la mme manire que Dilthey, Gadamer veut saisir le caractre spcifique des sciences humaines, mais son projet change en mme temps profondment le programme de Dilthey, parce quil ne cherche plus dmontrer le caractre scientifique des sciences humaines. Au lieu de cela, il traite les sciences humaines comme un type particulier du savoir qui doit tre conu partir de la tradition de la prudence pratique chez Aristote. Cest pourquoi Gadamer croit que concevoir les sciences de lesprit partir du modle des sciences naturelles est trompeur. Le rapport de Gadamer Dilthey et, en gnral, lhistoricisme est double: dune part, il trouve certaines de ses ides trs importantes par exemple la reconnaissance de laltrit possible de ce quon essaie de comprendre , mais, dautre part, il ne peut pas accepter lhistoricisation des uvres et des objets dart. La consquence problmatique de lhistoricisme, cest que les textes et les objets dart des poques prcdentes sont devenus historiques au sens o ils ne sont plus pertinents pour le prsent. Le projet philosophique de Gadamer issu de cette conception peut se formuler comme un historisme qui reconnat et rflchit sa propre historicit. Pour ce programme, le phnomne de la comprhension est essentiel, parce que son analyse devrait aider lgitimer les vrits de lart et des sciences humaines; ainsi le rle central quil donne la comprhension est la raison pour laquelle Gadamer a donn sa position philosophique le nom hermneutique.

    Vrit et mthode, en dehors dtablir lexistence des vrits dans ces disciplines, veut se librer de la subjectivisation de ces domaines qui a t accomplie par la philosophie moderne. Quant lesthtique, Gadamer parle dune subjectivisation par la critique kantienne, bien quil soit difficile de savoir si lon peut attribuer cette subjectivation Kant ou Friedrich Schiller. Dans le domaine de linterprtation des textes, cest dabord lhermneutique universelle de Friedrich Schleiermacher que Gadamer critique en disant que celle-ci transforme le sens dun texte en une opinion subjective (mens auctoris). En ce qui concerne le soupon de la subjectivation, Gadamer reste un disciple fidle de Martin Heidegger qui soppose au projet propre

    21 Dans un autre contexte, Kant a fond la validit universelle subjective du jugement esthtique sur le fait quen jugeant esthtiquement, cest un sujet dpersonnalis qui se prononce, car il est dpourvu de toute caractristique particulire, et ainsi le jugement est fait au nom de toutes les autres personnes.

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    lpoque moderne de fonder la philosophie sur la subjectivit22. Cependant, le reproche de la dsubjectivation chez Gadamer est moins radical que chez Heidegger. On le comprend bien du fait que Gadamer ne refuse pas dutiliser le vocabulaire traditionnel de la philosophie, contrairement Heidegger qui a essay dinventer un nouveau langage23.

    Lessence de la thorie de la comprhension de Gadamer se trouve dans lontologie de luvre dart, dont la thse fondamentale a deux versants, tous deux relatifs au mode dexistence des uvres dart. Gadamer met en rapport lunit de luvre et la pluralit de ses interprtations. Dun ct, luvre dart a son tre dans la prsentation ou reprsentation (Darstellung), sans laquelle elle ne peut pas devenir prsente. Autrement dit, les uvres ne sont pas accessibles hors de leur prsentation, cest--dire hors de leur comprhension et interprtation. Il est simplement impossible de placer luvre mme ct de sa reprsentation ou de son interprtation. Si lon veut que luvre devienne prsente, on ne peut pas en viter linterprtation. Le mot Darstellung que Gadamer utilise ici peut signifier dune part faire apparatre une uvre (comme au thtre ou au concert, par exemple), et dautre part en donner une interprtation. Le mot franais reprsentation est peut-tre un peu trompeur, parce quil suggre lexistence indpendante de ce qui est prsent nouveau. De lautre ct, les prsentations et les interprtations ne sont pas arbitraires, elles sont soumises luvre mme quelles cherchent rendre prsentes. Cest toujours une uvre concrte que la prsentation tente de faire apparatre. Ce serait un malentendu de la part de linterprte sil voulait lui-mme crer luvre dart. Bien que lactivit de linterprte doive tre cratrice, elle nest pas absolument libre. Cest luvre dart elle-mme que les interprtations visent faire valoir, do un caractre contraignant de luvre: Dans tous ces cas, luvre elle-mme est distingue de sa reprsentation, mais on mconnat lobligation quimpose luvre dart quand on tient pour libres et indiffrentes les variations possibles de la reprsentation24. Mme sil ny a pas de critres fixes dune reprsentation ou une interprtation exacte, il serait fallacieux de conclure la relativit arbitraire des interprtations25.

    En bref, il sagit dune reprsentation de luvre, bien quil sagisse dune reprsentation de luvre dans son ipsit. Gadamer conoit ltre du texte et

    22 Voir la confrence de M. Heidegger, Die Zeit des Weltbildes, in M. Heidegger, Holzwege, GA 5, Francfort-sur-le-Main 2003. pp. 75-96.23 Jean Grondin remarque justement: A la diffrence dtre et temps, Gadamer noffre pas vraiment une Analytique de lexistence, centre sur les existentiaux ou la question de ltre. Ce quil propose, cest plutt une phnomnologie de lvnement de comprhension, qui part de certains acquis de lhermneutique heideggrienne, mais qui sont appropris dune manire bien spcifique (Le passage de lhermneutique de Heidegger celle de Gadamer, in J. Grondin, Le tournant hermneutique de la phnomnologie, Paris 2003, p. 77.)24 H.-G Gadamer, Vrit et mthode, tr. fr, p. Fruchon, J. Grondin, G. Merlio, Paris 1996, p. 136 (dsormais cit VM).25 Il se peut que le critre qui sert ici mesurer la justesse dune interprtation soit extrmement mobile et relatif. Mais ce nest pas parce que la reprsentation doit renoncer un critre bien tabli quelle perd de sa force contraignante (VM, p. 137).

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    ses reprsentations comme solidaires. La thorie de la comprhension chez Gadamer est dtermine en tout par la dichotomie de ltre et de lapparence, plus prcisment par lide de ltre travers ses apparences. Il formule clairement ce point propos du jeu:

    Le jeu est uvre (Gebilde), cette thse veut dire: malgr la ncessit dtre jou, le jeu est une totalit qui a un sens (ein bedeutungshaftes Ganzes); comme tel, il peut tre rpt et livrer le sens qui est le sien. Mais luvre est galement jeu, parce que, en dpit de son unit idelle, elle ne parvient la plnitude de son tre qu chaque fois quelle est joue26.

    Gadamer utilise la structure de la comprhension dgage dans lontologie de luvre dart en discutant les sciences humaines, o il sagit de la description de la comprhension des textes. Le texte, de mme que luvre dart, est li sa prsentation, cest--dire sa comprhension, et le philosophe rend justice cette considration dans la deuxime partie de Vrit et mthode. Le moment nouveau de ces analyses est une description plus dtaille du processus de la comprhension, y compris la structure fine de lactivit interprtative.

    Les prjugs de linterprte sont ncessaires au processus de la comprhension, parce que ce processus se dploie comme une anticipation continuellement rpte du sens du texte entier en vertu de la lecture des parties. Ici, Gadamer sappuie sur lide traditionnelle du cercle hermneutique, selon laquelle il faut entendre rciproquement aussi bien le tout du texte que ses parties. Le noyau de lide du cercle hermneutique est la dpendance mutuelle de ces deux facteurs. Le texte entier ne peut tre compris qu travers les parties, mais le sens dune partie dpend du tout, dans lequel elle est enchsse. On doit attirer lattention sur la prsupposition importante de cette conception, qui dit que le sens du texte ne peut pas se montrer par la simple addition des sens des phrases constituant le texte. La mtaphore du cercle, en plus, renvoie au fait que le processus de la comprhension na pas de point final o le travail de linterprtation pourrait finir. Dans le processus du comprendre, il ny a aucun critre par lequel on pourrait constater que la comprhension est complte. En renvoyant au cercle hermneutique, Gadamer souligne le caractre ouvert du processus de la comprhension. Il est bien entendu que jachve la comprhension quelque part, mais je sais en mme temps que les autres comprennent autrement, et que moi-mme, je pourrais comprendre autrement une autre fois:

    Comprendre, en vrit, ce nest pas comprendre mieux, ni au sens o lon aurait un savoir meilleur de la chose grce des concepts plus clairs, ni au sens de la supriorit fondamentale que le conscient aurait par rapport au caractre inconscient de la production. Il suffit de dire que, ds que lon comprend, on comprend autrement27.

    Quant aux dtails, selon Gadamer, la lecture esquisse continuellement le sens du tout du texte, et elle doit parfois corriger les projets sur la base de nouvelles parties. A son avis, la comprhension a lieu travers un 26 VM, p. 134-5.27 VM, p. 318.

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    accomplissement dune pr-esquisse, constamment rvise il est vrai partir de ce que livre le progrs dans la pntration du sens28. La rvision des bauches du sens seffectue tant que toutes les parties ne sont pas en accord avec le sens du tout. En outre, la seule objectivit, qui soit ralisable ici, consiste dans llaboration russie des anticipations: Il ny a pas dautre objectivit ici que celle de la confirmation quune pr-opinion peut recevoir au cours de son laboration29. Les prjugs ou la comprhension pralable (das Vorverstndnis), cela veut dire chez Gadamer, dune part, la matrise de la langue, dautre part, une certaine connaissance du sujet. Il est facile de reconnatre que la pr-esquisse serait impossible si linterprte navait pas dj eu des prjugs par lesquels les bauches et les anticipations du sens du tout du texte deviennent possibles. Sans prjugs, on ne pourrait rien anticiper, et la lecture ne serait pas possible. Cest ici que nous comprenons pourquoi la position de Gadamer mrite lpithte phnomnologique: il tente dlaborer une conception du sens du texte qui ne le pense pas dune manire abstraite, mais essaie de dcrire comment le sens du texte peut se manifester pour linterprte. Il sagit, chez lui, dune phnomnologie de linterprtation30.

    Christian Berner a object que Gadamer navait pas raison en considrant la comprhension dun texte comme un dialogue: cest une implication de lintgration ncessaire du texte notre horizon, selon Berner, qui rend la dialogicit du comprendre illusoire. Ce nest pas un dialogue lorsquune telle intgration interdit au texte autre de faire valoir contre nous, contre la particularit de notre horizon, la spcificit de son propre horizon. Et il est encore plus problmatique, crit-il, lorsquil sagit de textes crits: dans un dialogue, lcoute des raisons dautrui me permet, le cas chant, de changer dopinion et vice versa, ce quun texte prcisment ne peut jamais31. Berner oublie cependant une ide fondamentale de lhermneutique gadamerienne qui complte sa description de fusion dhorizons: lexigence de louverture de linterprte. Louverture est ncessaire, plus prcisment, dans le rapport de linterprte ses propres prjugs: Comprendre un texte, cest [] tre prt se laisser dire quelque chose par ce texte. Une conscience forme lhermneutique doit donc tre ouverte demble laltrit du texte32. Sous cet angle, il ny a aucune diffrence entre le dialogue avec une personne et le dialogue avec le texte. La dialogicit de la comprhension nest possible que par louverture qui doit tre en uvre de la mme faon dans les deux cas. Cest un dialogue, car il faut toujours compter sur la possibilit que le texte comprendre peut modifier ou corriger ce que nous avons cru et nous avons pens. Cest la raison pour laquelle lhermneutique philosophique peut souligner que la comprhension est un vnement au sens strict, cest-28 VM, p. 288.29 Ibid.30 Sur le caractre phnomnologique de son hermneutique, nous nous permettons de renvoyer notre livre Hans-Georg Gadamer: Phnomenologie der ungegenstndlichen Zusammenhnge, Wrzburg 2007.31 C. Berner, Au dtour du sens, Paris 2007, p. 63.32 VM, p. 290.

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    -dire quelque chose dont on ne dispose pas. Cette indisponibilit de la comprhension est une raison de plus pour laquelle la comprhension ne peut pas seffectuer mthodiquement33.

    33 Cfr. sur ce point mon essai La dialogicit de lhermneutique philosophique, in Verbum. Analecta Neolatina 2009 XI/1. pp. 7-13.

  • Sezione SecondaLe visioni/concezioni del mondo e lessenza della

    filosofia

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    Articoli/3

    Wir verstehen nur Zusammenhang

    A propos de la thorie des conceptions du monde de Dilthey

    di Christian Berner

    Articolo sottoposto a peer review. Ricevuto il 20/01/2012 Accettato il 23/02/2012

    In this paper, we start from the definition of understanding as Zusammenhang. We show that it is accomplished, based on the psychic structure, in the movement towards totalizing understanding through various levels, from our first reports to the world until the worldviews that reflects the philosophy of philosophy. The analysis of the structure of these conceptions which stabilize our relation to the world is not without difficulties, and the theory of worldviews is presented as an often ambivalent theory of understanding and interpretation: it actually reflects the contradiction between the need for stability, part of metaphysical impetus, and radical historicization, which gives an insoluble contradiction, the contradiction between the claim of universal validity for each worldview and for life, and the historical consciousness.

    ***

    La proposition donne en titre est emprunte au projet de suite LEdification du monde historique dans les sciences de lesprit, Aufbau qui pourrait dailleurs se traduire par structure. En vrit, deux propositions senchanent dans le texte: Wir verstehen nur Zusammenhang. Zusammenhang und Verstehen entsprechen einander (VII, 257)1:Nous ne comprenons quune configuration. Configuration et comprhension se rpondent. Zusammenhang est, on le sait, un terme difficile traduire, un Grundwort de Dilthey: ensemble, connexion, rapport, structure, systme, cohrence, contexte, configuration. Nous proposons, avec Jean-Claude Gens, de traduire le plus souvent par configuration2, traduction certes un peu forte, rserve usuellement Gestaltung, mais qui convient le plus souvent dans le contexte. Le Zusammenhang qui reprsente pour nous le monde est une synthse, fonde dans la configuration de la vie et en dernier ressort sur ses catgories. Les catgories, conformment aux dterminations kantiennes, sont dfinies par Dilthey comme des concepts qui expriment ou tablissent un Zusammenhang (GS XIX, 360). Elles sont fonction 1 W. Dilthey, Gesammelte Schriften, Leipzig-Berlin- Gttingen 1924 s. [dornavant cit GS].2 W. Dilthey, La vie historique, trad. fr. C. Berner et J.-Cl Gens, Villeneuve dAscq 2014, p. 136.

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    dunit, de synthse. Dilthey ancre ces catgories dans la vie, dont elles permettent la configuration travers la structure de la vie psychique. En mme temps, la comprhension tablit un Zusammenhang. En effet, qui dit Zusammenhang dit le rapport entre des parties et un tout, lintgration de ces dernires un tout (VIII, 177) qui donne la signification. Comprendre est cette constitution dune totalit cohrente partir de ses parties dans un mouvement de dtermination rciproque des parties par le tout et vice versa. Dans ce qui suit, nous nous attacherons llan vers la comprhension totalisante que lon appelle conception du monde, qui est proprement configuration en monde. Le monde lui-mme tant traditionnellement dfini comme connexion mutuelle des choses (Verknpfung der Dinge)3, comme le dit la dfinition de Christian Wolff