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Il San Giorgio interregionale a Gubbio Informazioni, programmi, attività, a cura del Movimento Adulti Scouts Cattolici Pratesi - Piazza Mercatale 149, Prato - Stampato in proprio www.masciprato.com N N N O O O T T T I I I Z Z Z I I I A A A R R R I I I O O O M M M.A.S.C.I. Prato .A.S.C.I. Prato .A.S.C.I. Prato .A.S.C.I. Prato N° 8 Maggio 2016 Anno XXXIII N° 295

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Il San Giorgio interregionale a Gubbio

Informazioni, programmi, attività, a cura del Movim ento Adulti Scouts Cattolici Pratesi - Piazza Mercatale 149, Prato - Stampato in proprio

www.masciprato.com

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MMMM.A.S.C.I. Prato.A.S.C.I. Prato.A.S.C.I. Prato.A.S.C.I. Prato

N° 8

Maggio 2016 Anno XXXIII

N° 295

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Calendario del mese di maggio 2016

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Lunedì 2, ore 17,30 Riunione di Consiglio a casa di Anna e Piero Bini, in via Angiolini n. 10.

Sabato 7 Camminata biblica Ore 8.00 Ritrovo in piazza del mercato in viale Galilei per spostarsi in auto a Savignano. 1a meditazione su "Maria nella Bibbia" nella chiesa di Savignano. Successivamente a piedi ci sposteremo alla chiesa di Sofignano per la 2° meditazione. Mercoledì 11, ore 21.15 Riunione di Comunità. Riflessione sul 7° art. della Legge “Lo scout sa ubbidire." (Vedi a pag. 5) Sabato 14, ore 21 - Veglia di Pentecoste e Giubileo della Miseri-cordia per le Aggregazioni laicali. Domenica 22 “Camminare Insieme”, 4° appuntamento: uscita a Gavigno. Pas-seggiata dai Felciai al Tabernacolo di Gavigno. Pranzo all'Agrituri-smo "Fonte dei Piani". Ritrovo ore 8,15 in piazza del Mercato Nuovo. Si prega comunicare la propria adesione entro il 30 aprile a Fau-sta Martini, e-mail:[email protected] Tel.0574 984101- cell. 339 6138738. Chi non prenota rischia di non trovare posto a tavola! Giovedì 26, ore 21 Processione del Corpus Domini. Venerdì 27, sabato 28 e domenica 29 A Genova, incontro delle tre Comunità Mario Mazza e Centenario dello Scautismo Cattolico. (Vedi a pag. 2)

Cari Fratelli e Sorelle delle Comunità MASCI di Verona, Prato e Genova, finalmente torno a voi per rendervi edotti del pro-gramma o tabella di marcia che abbiamo in animo di dare al nostro incontro a fine maggio 2016. Sarà un programma intenso ma anche ragionevol-mente adattabile alle nostre e vostre diverse esi-genze e con particolare occhio ed orecchio anche al Programma relativo alla Celebrazione del 100° delle prime promesse ASCI genovesi. La Comunità MAZZA di Genova, predispone quanto segue: Venerdì 27 maggio 2016 - Servizio accoglienza già attivo dalle

ore 15,00 presso l'Ostello Scout di Genova - San Desiderio. • San Desiderio è raggiungibile in auto uscendo dal casello auto-

stradale di GE-NERVI, direzione centro città, svolta a destra in via Timavo, seguire indicazioni stradali.

• Chi giunge in treno, scendere a GE-BRIGNOLE quindi di fronte alla stazione prendere il BUS 86 che fa capolinea a San Deside-rio, circa 20-30 minuti di percorso.

• In base alle informazioni che ci darete sul vostro viaggio di av-vicinamento a Genova, sarà comunque organizzato a nostra cu-ra un eventuale servizio di attesa sia al casello autostradale di Nervi e sia in stazione FS a Brignole.

• Dopo l'avvenuta sistemazione nell'Ostello, breve passeggiata nelle vicinanze con visita allo "Spensley Park " e alla Fattoria Didattica "Il Ciliegio ", tutte realizzazioni curate da scout attivi o della riserva.

• Cena comunitaria con menù assai genovese, quindi serata dedi-cata al conoscersi meglio. All'ora giusta buona notte.

Sabato 28 maggio - Sveglia possibilmente tra le 7,30 e le

8,00...a cui seguirà una prima colazione con focaccia genovese. Pronti a muovere verso il centro città con il BUS, raggiungere-mo Palazzo San Giorgio ove avrà luogo il convegno "Una Pro-messa lunga cent'anni", (inizio ore 10,00)

• Ore 13,15 - pausa pranzo… libero, però siamo in grado di gui-darvi in alcune osterie del centro storico ove si mangia bene e si spende poco poco.

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• Ore 15,00 - Inizio del percorso della memoria che attraverso i luoghi significativi della nascita dello scautismo genovese, si concluderà con la visita al Centro Studi e Documentazione Scout MARIO MAZZA.

• Infine serata libera, nel senso che … chi vuole parteciperà alla serata "in lungo scout " presso la " Commenda di Pré "... ce-na, musica e festa insieme.

• Come da programma divulgato dal MASCI nazionale. A chi ha altri desideri od interessi diversi, proporremo simpatica alter-nativa, prima di rientrare all'Ostello a San Desiderio.

Domenica 29 maggio - Sveglia ancora più anticipata .... Sare-

mo attesi alle ore 9.00 al Palazzo del Principe, ove avrà luogo la celebrazione ufficiale del 100° delle Pro-messe ASCI.

• Ore 11,00 - Santa Messa alla Basilica di Santa Maria delle Vigne.

• Ore 12,15 - Nel Chiostro delle Vigne, sa-luti finali con vino bianco e focaccia geno-vese "fugassa ".

Resto in attesa di vostre notizie ed osservazioni sul tutto, vi raccomando di tenere presente che chi intende partecipare saba-to sera al "in lungo scout", deve prenotarsi direttamente alla Se-greteria predisposta, comunque se scavate su www.mariomazza.it, troverete tutte le istruzioni. Per quanto riguarda le spese relative all'accoglienza e altro, presso l'Ostello Scout, sarà richiesta una quota comprensiva di 1 o 2 pernottamenti, cena, colazione e biglietti bus per spostamenti in città, quota oscillante tra i 25 e i 30 euro a persona. Sarà comunque buona cosa, una volta tutti riuniti nell'Ostel-lo Scout, fin dalla prima sera, riunirsi per perfezionare ed even-tualmente modificare il programma che vi ho grosso modo ab-bozzato, mettere assieme le nostre cose ed armonizzarle con le previste celebrazioni del MASCI nazionale e ligure, comporterà da parte del nostro "Triangolo" sereno e felice spirito di adattamen-to.

Buon Cammino a tutti. Agostino Volta (Magister Comunità Masci Ge-Centro "M. Mazza") cell. 338-6076268 - mail:- [email protected]

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7° art. della LEGGE:

”L'Adulto Scout sa obbedire”

La fedeltà di cui parla il 2° art. della Legge non è molto lon-tana dall'obbedienza di cui si parla nel 7°. E' questo un articolo che è stato abolito in molte associazioni scout, e che negli anni della contestazione era proibito nominare. Noi manteniamo il “sapere obbedire” nella nostra Legge di adulti, non solo per la fedeltà a Baden Powell, (anche se la Legge odierna ha opportunamente temperato il testo perentorio di B.P.) “lo Scout obbedisce agli ordini senza replicare” - con - “lo scout/guida sa obbedire AGESCI). Questo perché si era visto - in partico-lare nella 2a guerra mondiale – dove aveva-no condotto certe ubbidienze, e quindi era necessario riaffermare il primato della co-scienza, in particolare il rispetto agli ordini ingiusti. Ma da questo a dire:- “l'obbedienza non è più una virtù” (è il titolo dato alla “Lettera ai giudici” di Don Milani, non dall'autore, ma dal suo entourage) ci corre. E' più giusto dire che, per uno scout, l'obbedienza è normal-mente una virtù, salvo il primato della coscienza, che giustifica disobbedienze destinate però, nella vita della maggior parte di noi,a rimanere eccezionali. (Un'avventura che continua – lo scauti-smo degli adulti. ed. Fiordaliso) Crediamo che la questione dell'obbedienza sia, per l'adulto scout di oggi di grande rilevanza. Non si tratta, ovviamente della obbedienza al proprio magister, o ai genitori (per chi li ha ancora!) ma si tratta dell'obbedienza come rispetto della legalità, e come umiltà nell'accettare il comandamento di Dio, che si esprime attraverso la legge del proprio Paese e della Chiesa a cui si appartiene. L'eclissi del senso di legalità che appare in ogni momento della nostra vita sociale è certamente connesso all'offuscamento del senso della responsabilità; meritare fiducia, fedeltà e capacità di obbedire, sono anelli di una stessa catena. Il rifiuto dell'obbedienza nasce a volte da una forma di orgo-glio intellettuale, tipico in coloro che si considerano uomini di pen-siero, di coloro che si atteggiano a maestri. Disobbedienza come orgoglio intellettuale: è probabil-mente questo il vero peccato contro Dio, perché è un peccato dell'essere e non del fare; perché fa credere all'uomo di essere lui

stesso Dio, perché spinge l'uomo a cercare auto giustificazioni alla propria condotta. Il saper obbedire rappresenta, per l'uomo e la donna adul-ta, qualcosa di più importante, e anche di più difficile, che per l'adolescente e per il giovane: richiede discernimento, ed una notevole forza interiore per obbedire alla propria coscienza piut-tosto che all'ordine imposto da un autorità dal quale dipendiamo … il prezzo da pagare può essere altissimo .... il sacrificio della carriera, della propria immagine sociale e anche la propria vita! Pensiamo a Gesù:-" spogliò se stesso assumendo la con-dizione di servo, e divenendo simile agli uomini:apparso in for-ma umana umiliò se stesso facendosi ubbidiente fino alla morte e alla morte in croce." (Fil2,7-9) (Gabriella e Paolo Linati – Adul-ti Scout). Interroghiamoci: • Sentiamo il bisogno e convertiamo i nostri criteri di giudizio

ed i nostri comportamenti al messaggio evangelico? • Sappiamo essere buoni cittadini in uno stato democratico? • Accettiamo come leggi e norme morali soltanto ciò che è

conforme alle nostre abitudini,al nostro tornaconto? (A cura di Egisto)

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FRASI SULL’OBBEDIENZA Non dare mai un ordine che non può essere obbedito. (Douglas Macarthur) Chi ubbidisce è quasi sempre migliore di chi comanda.

(Ernest Renan) Non appena qualcuno si rende conto che obbedire a leggi ingiuste è contrario alla dignità dell’uomo, nessuna tirannia può dominarlo. (Mahatma Gandhi) Coloro che temono il Signore non disobbediscono alle sue parole; e coloro che lo amano seguono le sue vie. (Siracide, Antico Testamento) Degli americani la cosa che mi ha colpito maggiormente è il modo in cui i genitori obbediscono ai figli. (Re Edoardo VIII d’Inghilterra)

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Un racconto sul l 'obbedienza

Un maestro ricevette un giorno la visita di due uomini che chiedevano di diventare suoi discepoli. Egli acconsentì, a condizione che si sottoponessero a un periodo di prova di tre mesi.

Per quasi novanta giorni il maestro non affidò loro il mini-mo compito; non raccontò loro una sola storia; non li invitò a

nessuna riunione.

Quando si avvicinò il termine del loro periodo probatorio, li fece venire entrambi nel cortile della sua dimora, e disse loro: “Uscite e andate dove si trovano i cammelli; ognuno di voi ne prenda uno per la cavezza e lo conduca da me scaval-cando il muro e facendolo scavalcare an-

che al cammello”.

Il primo discepolo disse: “Maestro, è scritto che l’uomo deve esercitare la sua intelligenza. La mia intelligenza mi dice che ciò che tu ci chiedi è impossibile, e il mio buonsenso mi dice che mi hai chiesto ciò solo per verificare se sono intelli-gente o no, e se so appellarmi al mio buonsenso”.

“Allora non cercherai di far passare il cammello al di so-pra del muro?”, chiese il maestro.

“No, non lo farò”, rispose il discepolo, “e perdonami se ti sembro disobbediente”. Il Maestro si rivolse allora al secondo discepolo.

“E tu, come risponderai alla mia richiesta?”. Senza dire una parola, il secondo discepolo si diresse verso il cancello, e uscì. Il maestro lo seguì, invitando con un gesto il primo di-scepolo ad accompagnarlo.

Quando furono tutti e tre dall’altra parte del muro di cin-ta, dove si trovavano i cammelli, il secondo discepolo ne prese uno per la cavezza e lo condusse davanti al muro. Allora, sempre tenendo in mano la cavezza dell’animale, al quale di-ceva parole di incoraggiamento, tentò di scavalcare il muro.

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Quando fu palese che il suo tentativo era destinato a falli-re, il maestro disse: “Riconduci questo cammello dove l’hai preso, e séguimi”.

Qualche minuto più tardi, quando tutti e tre furono di nuovo riuniti nel cortile, il maestro disse loro: “Da che mondo è mondo, tutti sanno che il Cammino esige, da quelli che lo se-guono, varie capacità, tra le quali l’esercizio dell’intelligenza, l’uso del buonsenso, e anche l’obbedienza”.

“L’obbedienza è importante quanto l’intelligenza e il buonsenso. Chiunque abbia insegnato, sa bene che quasi tutti cercano di dar prova di intelligenza e buonsenso, piuttosto che praticare l’obbedienza, creando così uno squilibrio fra queste tre qualità.

La maggior parte dell’umanità crede che obbedire sia me-no importante che trovare il modo di uscire da una situazione. La verità è che nessuno di questi elementi è più importante degli altri due. La loro importanza si rivela nell’azione. Il mon-do è pieno di uomini intelligenti; ma dove possiamo trovare uomini di obbedienza?

“Il primo discepolo è scartato in quanto egli dà troppa importanza all’esercizio dell’intelletto. Il secondo è accettato perché non ha tratto con-clusioni affrettate basate su quell’apparenza che gli uomini si ripetono reciprocamente, impeden-dosi così di dare quasi sempre il meglio di sé”.

Si rivolse poi al secondo discepolo e gli chiese perché avesse tentato l’impossibile.

Il discepolo rispose: “Io sapevo che tu sa-pevi che si trattava di un compito impossibile, e quindi non vi era alcun male a obbedire per vedere dove ciò avrebbe con-dotto. Sapevo che la soluzione più facile era dire: ‘è impossibi-le; il buonsenso mi impedisce di tentare’, e che soltanto un in-dividuo superficiale poteva pensare così.

“Abbiamo tutti abbastanza buonsenso per rifiutarci di ob-bedire, quando lo riteniamo necessario. Dunque, sapevo che volevi mettere alla prova la mia obbedienza e il mio rifiuto di fare scelte facili”.

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I l nostro San Giorgio

Un pugno di case bianche lanciate sul dorso della collina co-me panni stesi ad asciugare: Gub-bio, il luogo del nostro San Giorgio interregionale.

Una cittadina che si aggrappa all’irto pendio scanalata da lastri-cate stradine interrotte, qua e là, da rampe di scale.

Un cielo di un azzurro profondo sovrasta bianchi palazzi usciti dal sogno di artisti ispirati. Dall’alto, su tutto, vigila l’elegante e lie-ve palazzo dei consoli sospeso nel cielo.

Sul far del mattino, quando tutto tace, ti aspetti da un mo-mento all’altro, di veder sbucare da un vicolo Francesco seguito da un docile lupo.

Un chiacchiericcio ed un occhieggiare di tanti fazzolettoni az-zurri bordati da un giglio anima nel fine settimana vie e piazze me-dievali, testimoni di tanta storia di qui passata.

Tre regioni di scout festeggiano insieme il loro patrono San Giorgio, che anche qui è venerato.

Siamo tanti, ed il grande chiostro del convento di San France-sco stenta a contenere il nostro cerchio, il nostro fuoco di bivacco, la nostra messa. Le bandiere garriscono in alto e gli scout, in bas-so, cantano, ridono, pregano.

E’ una bella realtà questo ritrovarsi di più regioni. Spesso ve-niamo da piccole comunità tentate dallo sconforto, ma parti di qual-cosa di più grande unito dai nostri ideali di fedeltà, di servizio, di testimonianza nel mondo che ci circonda.

Insieme siamo una benefica forza che il mondo non può igno-rare. Non siamo capaci di fatti eclatanti (non è il nostro scopo), ma nelle piccole cose siamo presenti ovunque. Chi incontra uno scout nel mondo del lavoro, in quello dell’accoglienza, in quello del servi-zio si accorge subito che in lui c’è qualcosa di particolare; ha uno stile speciale nel fare le cose, nel proporsi agli altri chiunque essi siano.

Lo scoutismo ha grandi ideali e può essere una grande forza, specialmente se li rafforza con lo spirito del Vangelo.

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Su per le stradine di Gubbio erravano, su corpi spesso ormai datati, ideali che mantengono il cuore giovane fino agli ultimi pas-si di un lungo cammino.

Grazie fratelli, è veramente bello e veramente dà gioia stare insieme con voi.

Marino

* * * * * * * * * * Festa del la Mamma: origini e signif icato

La Festa della Mamma, che in Italia (come negli Stati Uni-ti) cade la seconda domenica di maggio, si celebra in moltissi-mi paesi del mondo, con date e modalità diverse, ma con la vo-glia universale di ringraziare le mamme per tutto quello che ci hanno donato, incondizionatamente. Le origini La Festa della Mamma ha origini diverse. Nell'antichità esi-stevano riti cerimoniali e celebrazioni tradizionali tra le popolazio-ni politeiste, che si rifacevano al culto della Madre Terra e cele-bravano le divinità femminili legate alla rinascita della natura in primavera, le genitrici, coloro che rappresentavano la fertilità e la vita. Per i Greci era Rea, la madre di tutti gli dei, la grande pro-creatrice, e un giorno all'anno veniva celebrata la sua figura e quella di tutte le madri per associazione. Presso i Romani, e-ra Cibele la divinità simbolo della Natura e di tutte le madri. In Inghilterra le celebrazioni legate alla festa della mamma risalgono al XVII secolo. Originariamente il Mother's Day non era inteso come un'occasione per festeggiare la propria madre con fiori o regali, ma assumeva un significato completamente diverso. La festività, chiamata Mothering Sunday, coincideva con la quarta domenica di quaresima. In quell'occasione, tutti i bambini che vivevano lontano dalle loro famiglie, chi per imparare un me-stiere e chi perché costretto a fare il servo per guadagnarsi da vivere, potevano ritornare a casa per un giorno.

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A poco a poco si è diffusa la tradizione di riunirsi a metà del periodo di quaresima per festeggiare la propria famiglia e soprattutto la mamma, considerata un elemento fondamentale dell'unione tra consanguinei. I ragazzi che facevano visita alle loro famiglie portavano alle mamme fiori o altro genere di re-gali. La tradizione del Mothering Sunday sopravvive ancora og-gi in Inghilterra, dove è più comunemente conosciuta co-me Mother's Day (Festa della mamma). Nel 1914 l'allora presidente degli Stati Uniti d'America Woodrow Wilson, per dimostrare profondo rispetto nei confron-ti di tutte le mamme, con una delibera del Congresso, istituì il “Mother's Day”. Non venne stabilita una data fissa sul calenda-rio ma, per convenzione, si decise di celebrare tutte le mamme americane la seconda domenica di maggio. La Festa della Mamma all'estero Se in America, Italia, Belgio, Germania, Giappone e in al-tri 34 Stati i festeggiamenti cadono la seconda domenica di maggio, in altri Paesi le date cambiano andando dal 14 ottobre della Bielorussia al 22 dicembre dell'Indonesia, al 12 agosto della Thailandia con rituali e usanze spesso molto diverse. A differenza dell'Inghilterra, negli Stati Uniti il "Mothering Sunday" non ebbe successo, dal momento che la popolazione era restia alle tradizioni popolari. Per questo motivo la festa della mamma si diffuse negli Stati Uniti come una festività le-gata ai movimenti sociali che chiedevano il suffragio alle donne e predicavano la pace. Nel maggio 1870, negli Stati Uniti, Julia Ward Howe, atti-vista pacifista e promotrice dell'abolizione della schiavitù, pro-pose l'istituzione del Mother's Day: un'occasione in più per ri-flettere sull'inutilità della guerra a favore di una pace duratura. Altro nome legato all'origine della fe-stività è quello di Anna M. Jarvis, che si batté per l'istruzione di una festa in onore di tutte le vittime della Guerra Civile ame-ricana. Dopo la morte della madre, alla quale era molto legata, Anna cominciò a inviare lettere a diversi ministri e membri del con-gresso, affinché venisse istituita una festa nazionale dedicata a tutte le mamme. L'obiettivo di Anna era quello di fare in modo

che tutti celebrassero la loro madre, mentre questa era ancora in vi-ta. Anna riuscì nel suo intento e nel maggio del 1908, a Grafton nel Massachusetts, venne celebrata la prima festa della mamma. L'anno seguente fu la volta di Filadelfia. La Jarvis scelse, come simbolo di questa nuova festa, il garofano: il fiore preferito dalla sua defunta madre. La Festa della Mamma in Italia In Italia la festa della mamma fu festeggiata per la prima volta nel 1957 da don Otello Migliosi, un sacerdote del borgo di Tordibetto ad Assisi. Successivamente la festa è entrata a far parte del nostro calendario. Oggi, nel borgo di Tordibetto ad Assisi, la ricorrenza vie-ne celebrata con particolare fervore. Altro pioniere della Festa della Mamma è il senatore e sindaco di Bordighera Raul Zaccari, che istituì il primo festeggiamento nel 1956. In Italia, tradizione vuole che tutte le mamme siano omaggiate con coloratissimi fiori. Ma amore è, prima di tutto, creatività, per questo i più intraprendenti possono sempre dar sfogo alla fantasia uscendo un po' dai clas-sici schemi floreali, scegliendo o confezionando omaggi un po' diversi dal solito. L'azalea è uno dei simboli più forti e più importanti di questa giornata dedicata a tutte le madri. L'azalea è il fiore delle donne e delle mamme per eccellenza! E' l'espressione della femminilità, della grazia, della temperanza e non solo per il suo colo-re rosa e per la sua esplosiva energia. L'azalea rappresenta l'amore puro, quello più vero che c'è ed è per questo il fiore perfetto da rega-lare alle nostre mamme o a chi è prossima ad esserlo! I fiori di aza-lea portano con se una carica positiva, sono come un portafortuna per chi li riceve e una spinta in più per affrontare le novità e le sfide della vita! Negli ultimi anni, in occasione della festa della mamma, sono stati allestiti dei gazebo nelle principali piazze d'Italia dove è stato possibile acquistare fiori di azalea. Questa iniziativa è stata promossa dall'Airc l'associazione italiana per la ricerca sul cancro, per informa-re e raccogliere fondi per le donne malate di tumore al seno e non solo. Un modo intelligente ed efficace per fare del bene pensando al prossimo e allo stesso tempo un pensiero carico di significato per le vostre madri che sicuramente apprezzeranno il dono!

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