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Casette Antonelli, 19 62018 - Potenza Picena (MC) - ITALY Tel. 0733 686 327 - Fax 0733 686 282 E-mail: [email protected] Web: www.est-it.com Automatic Test Equipment Production Quality Control Automatic Quality Report E.S.T. S.r.l. - Via Casette Antonelli, 19 - 62018 Potenza Picena (MC) ITALY Tel. 0733 686 327 - Fax 0733 686 282–- Web: www.est-it.com - E-mail: [email protected] G G U U I I D D A A R R A A P P I I D D A A d d e e l l s s o o f f t t w w a a r r e e d d i i g g e e s s t t i i o o n n e e H H O O R R U U S S p p e e r r m m a a c c c c h h i i n n e e A A u u t t e e s s 7 7 5 5 0 0 . . C C S S E E p p e e r r i i l l C C o o l l l l a a u u d d o o d d e e l l l l a a S S i i c c u u r r e e z z z z a a E E l l e e t t t t r r i i c c a a

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Casette Antonelli, 19 62018 - Potenza Picena (MC) - ITALY Tel. 0733 686 327 - Fax 0733 686 282

E-mail: [email protected] Web: www.est-it.com

Automatic Test Equipment Production Quality Control Automatic Quality Report

E.S.T. S.r.l. - Via Casette Antonelli, 19 - 62018 Potenza Picena (MC) ITALY

Tel. 0733 686 327 - Fax 0733 686 282–- Web: www.est-it.com - E-mail: [email protected]

GGUUIIDDAA RRAAPPIIDDAA

ddeell ssooffttwwaarree ddii ggeessttiioonnee HHOORRUUSS ppeerr mmaacccchhiinnee

AAuutteess 775500..CCSSEE

ppeerr iill

CCoollllaauuddoo ddeellllaa SSiiccuurreezzzzaa EElleettttrriiccaa

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IINNDDIICCEE IINNTTRROODDUUZZIIOONNEE ..............................................................................3

PPRRIIMMOO UUTTIILLIIZZZZOO.............................................................................4

UUTTEENNTTII.............................................................................................5

AACCCCEESSSSOO UUTTEENNTTEE.........................................................................6

CCAAMMBBIIOO PPAASSSSWWOORRDD.....................................................................7

GGEESSTTIIOONNEE UUTTEENNTTII .........................................................................8

UUttiilliizzzzoo ddaa ppaarrttee ddeellll’’ooppeerraattoorree .....................................................9

CCAARRIICCAAMMEENNTTOO PPRROOGGRRAAMMMMAA DDAA EESSEEGGUUIIRREE .........................10

MMOODDAALLIITTÀÀ MMOODDIIFFIICCAA EE MMOODDAALLIITTÀÀ TTEESSTT ................................11

TTOOOOLLBBAARRSS....................................................................................13

GGEESSTTIIOONNEE VVEERRSSIIOONNII ...................................................................14

MMEENNÚÚ PPRROODDUUZZIIOONNEE ....................................................................18

SSttaammppaa cceerrttiiffiiccaattii eedd eettiicchheettttee ccoonn HHOORRUUSS ...............................20

IIll pprrooggrraammmmaa CCSSEE__FFUUNNZZIIOONNAALLEE..EEPPFF .......................................25

PPrroovvee eesseegguuiibbiillii ............................................................................25

Resistenza di isolamento in D.C...............................................25

Rigidità dielettrica in A.C. .........................................................27

RReessiisstteennzzaa ddii tteerrrraa .....................................................................29

CCoorrrreennttee ddiissppeerrssaa ......................................................................30

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PPrroovvee ddii ssiiccuurreezzzzaa eelleettttrriiccaa.......................................................32

TTeeoorriiaa ssuullllee pprroovvee ......................................................................32

CCoolllleeggaammeennttoo ddeell ooggggeettttoo iinn pprroovvaa aallllaa mmaacccchhiinnaa....................34

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IINNTTRROODDUUZZIIOONNEE Il software HORUS per la gestione del collaudo sicurezza elettrica viene fornito da E.S.T. S.r.l. esclusivamente a corredo delle macchine “AUTES.750.CSE” e serve alla gestione dell’hardware che compone la macchina stessa. Il buon funzionamento del software è subordinato a quello della macchina ed al corretto allestimento del setup di prova, nonché alla taratura dell’intero sistema. L’installazione del software crea una cartella nel PC di destinazione contenente i seguenti elementi:

• Cartella \HORUS • Cartella \HORUS\INI_DIR • Cartella \HORUS\CERTIFICATI • Cartella \HORUS\PROGRAMMI • Programma CSE_FUNZIONALE.EPF nella cartella \HORUS\PROGRAMMI

Tali file e cartelle non vanno in alcun modo modificati. L’eventuale modifica di uno o più di questi elementi è ad intera responsabilità dell’utente e può provocare malfunzionamenti del software e gravi danni all’hardware della macchina, nonché mettere a repentaglio la sicurezza degli operatori. Gli utenti devono limitarsi ad eseguire il file “HORUS.exe” che ed caricare il programma “CSE_FUNZIONALE.EPF” Per tutto ciò che riguarda l’hardware componente la macchina è necessario fare riferimento alla relativa documentazione fornita dal costruttore.

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PPRRIIMMOO UUTTIILLIIZZZZOO Dopo aver installato il software e prima di avviare il programma, è necessario collegare la macchina Autes al PC ed alimentarla correttamente. Esistono due tipi di collegamento tra il PC ed il sistema AUTES. Il primo viene realizzato tramite un apposita scheda inserita su BUS-ISA al interno del PC, e si collega tramite un cavo piatto a 37vie al sistema AUTES. Il secondo collegamento utilizzato è di tipo parallelo ed è necessario che il PC su cui risiede il software sia dotato almeno di una porta parallela (LPT) correttamente configurata. La configurazione di tale porta è un parametro del BIOS della macchina (Parallel Mode) e la sua giusta impostazione può assumere diverse denominazioni in base al tipo del BIOS stesso. Alcune di queste denominazioni sono:

. EPP

. EPP 1.7

. EPP 1.9

. EPP+ECP Nel caso in cui il PC possieda più di una porta parallela, è indispensabile che il sistema Autes sia collegato alla porta numero uno (LPT1). Per accedere la prima volta al programma è stato creato un profilo di default che utilizza i seguenti parametri: · USERNAME: Init · PASSWORD: Init Una volta effettuata l’autenticazione è poi possibile aggiungere ulteriori profili ed eventualmente eliminare quello di default.

Menu principale

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UUTTEENNTTII Il programma è concepito per permettere l’accesso a più di un utente che può mettere in funzione la macchina di collaudo soltanto dopo essersi identificato. I livelli previsti per l’accesso utente sono tre: · Operatore:

È il livello di base che permette soltanto lo svolgimento delle operazioni legate all’esecuzione di un collaudo preimpostato. Un operatore non può creare sequenze di collaudo, né accedere liberamente all’hardware della macchina. Egli può soltanto aprire un file preesistente ed eseguire il collaudo in esso contenuto. Oltre a questo, un operatore può effettuare il reset dell’hardware e modificare la propria password di accesso.

· Amministratore:

È il livello intermedio che rispetto al precedente permette inoltre di creare nuove sequenze di collaudo e modificare quelle esistenti. Un amministratore ha anche accesso alla gestione degli utenti di livello pari o inferiore.

· Manutentore:

È il livello massimo previsto per l’accesso al software. Un manutentore ha tutti i privilegi di un amministratore ed inoltre può accedere direttamente all’hardware della macchina e gestire gli utenti di ogni livello.

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AACCCCEESSSSOO UUTTEENNTTEE Per accedere al programma dal menu principale selezionare la voce Utenti > Accedi.

Inserire i dati riguardanti nome utente e password e cliccare su Accedi per l’autenticazione, oppure su Annulla per rinunciare all’operazione. Ad autenticazione avvenuta, il programma riconoscerà automaticamente il livello associato all’operatore ed abiliterà i controlli relativi alle sole funzioni ad egli concesse. Se l’autenticazione è andata a buon fine compariranno nella barra inferiore il nome dell’utente corrente ed il suo livello.

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CCAAMMBBIIOO PPAASSSSWWOORRDD Per cambiare la password dell’utente corrente dal menu principale, selezionare la voce Utenti > Cambia Password. Se si hanno privilegi di amministratore o manutentore è anche possibile cambiare la password di un altro utente, scegliendo dal menu principale la voce Utenti > Gestione Utenti, selezionando l’utente interessato e cliccando sul bottone Cambia Password.

In tutti questi casi comparirà una finestra intitolata Cambia Password che mostra il nome dell’utente in questione e la sua password attuale. Per modificare la password è sufficiente inserire una nuova stringa nella casella Nuova password e ripeterla esattamente nella casella Nuova password (ripeti). Infine cliccare su Accetta e se l’operazione è andata a buon fine, la finestra scomparirà e la nuova password verrà memorizzata. Per avere conferma dell’avvenuto cambiamento è sufficiente tornare nella finestra appena utilizzata e verificare che la password visualizzata corrisponda a quella appena inserita. » ATTENZIONE:

La memorizzazione dei nomi utente e delle relative password non è .case sensitive., ovvero non tiene conto dei caratteri maiuscoli e minuscoli. Tutti i nomi utente e le password vengono memorizzati con tutti i caratteri maiuscoli, mentre l’utente può inserirli come preferisce.

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GGEESSTTIIOONNEE UUTTEENNTTII La gestione degli utenti è consentita solo agli amministratori ed ai manutentori. Per accedere alla finestra, selezionare dal menu principale la voce Utenti > Gestione Utenti.

Nella finestra che compare viene visualizzata l’intera lista di utenti attualmente registrati. Ciascun utente è identificato tramite il nome, il livello ed un’icona di colore variabile in base al livello stesso. Tramite il bottone Aggiungi è possibile inserire nuovi profili utente, specificandone nome, livello e password; il bottone Rimuovi, invece, serve ad eliminare il profilo Dell’utente selezionato. Selezionando il bottone Cambia password, infine, è possibile reimpostare la password dell’utente selezionato nella lista. » ATTENZIONE:

Ciascun utente può creare altri profili utente di livello pari o inferiore al suo, ma rimuovere soltanto profili di livello inferiore. A tale regola fanno eccezione gli operatori, che non possono accedere affatto alla gestione utenti, ed i manutentori che hanno potere di rimuovere anche altri manutentori. Non è comunque mai consigliabile rimuovere un manutentore.

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UUttiilliizzzzoo ddaa ppaarrttee ddeellll’’ooppeerraattoorree Per accedere al programma come operatore (livello di base che permette soltanto lo svolgimento delle operazioni legate all’esecuzione di un collaudo preimpostato) dal menu principale selezionare la voce Utenti > Accedi.

Inserire i dati riguardanti nome utente e password quindi cliccare su Accedi per l’autenticazione, oppure su Annulla per rinunciare all’operazione. Ad autenticazione avvenuta il programma riconoscerà automaticamente il livello associato all’operatore ed abiliterà i controlli relativi alle sole funzioni ad egli concesse. Se l’autenticazione è andata a buon fine, compariranno nella barra inferiore il nome dell’utente corrente ed il suo livello.

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CCAARRIICCAAMMEENNTTOO PPRROOGGRRAAMMMMAA DDAA EESSEEGGUUIIRREE Una volta effettuata l’autenticazione, si può procedere all’utilizzo del software. Per prima cosa è necessario aprire il programma selezionando dal menu principale la voce File > Apri programma. Nella finestra di dialogo che compare viene visualizzato l’elenco dei modelli che possono essere sottoposti al collaudo. Per caricare un file di collaudo precedentemente salvato cliccare

Nella finestra di dialogo che compare viene visualizzato l’elenco dei modelli che possono essere sottoposti al collaudo. Per caricare un file di collaudo precedentemente salvato cliccare su Apri.

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MMOODDAALLIITTÀÀ MMOODDIIFFIICCAA EE MMOODDAALLIITTÀÀ TTEESSTT Il software prevede due modalità di visualizzazione dei progetti: “Modifica” e “Test”; per commutare dall’una all’altra si devono utilizzare i due bottoni posti nella barra degli strumenti principale. La modalità modifica è quella selezionata di default alla creazione di un nuovo progetto e serve appunto a modificare la lista delle prove ed i parametri in esse contenute. L’accesso alla modalità modifica è consentito soltanto ad utenti che godano almeno dei privilegi di amministratore. La seconda invece è la modalità test e serve esclusivamente al lancio della sequenza di collaudo. In tale modalità l’utente dispone soltanto dei bottoni “Esegui test” e “Ferma test” ed i riquadri relativi alle prove da eseguire, passati alla medesima modalità, mostrano parametri di sola lettura oltre al risultato delle misure che via via vengono eseguite. MODALITÀ MODIFICA Selezionando Test > Modalità Modifica è possibile tornare in modalità modifica e apportare correzioni o continuare a scrivere il programma.

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MODALITÀ TEST Selezionando dal menu principale Test > Modalità Test si passa dalla modalità modifica alla modalità test. Se è stato effettuato un test, ne mostra i risultati. Selezionare Test > Modalità Modifica per tornare ad impostare il programma.

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TTOOOOLLBBAARRSS Le toolbars servono a facilitare e velocizzare il lavoro quotidiano, permettendo l’accesso diretta alle varie funzionalità del menu tramite appositi pulsanti posizionati su apposite toolbar raggruppati per le varie funzionalità. Selezionando Visualizza > Toolbars è possibile scegliere quali toolbars visualizzare o nascondere.

RUN TOOLBAR Di seguito sono riportate come esempio le icone della RUN toolbar, che permette l’avvio rapido del programma.

Entra in modalità modifica – Permette di effettuare le modifiche al programma

Entra in modalità test – Passa dalla modalità modifica a quella di test in questa modalità non è possibile apportare modifiche al programma

Esegue tutto il programma – Esegue il programma attualmente caricato

Esegue tutto il programma attualmente caricato in modo continuo

Interrompe l’esecuzione programma

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GGEESSTTIIOONNEE VVEERRSSIIOONNII Il software HORUS permette di eseguire un programma (*.EPF) usando di volta in volta differenti parametri di esecuzione. Immaginiamo che la prova della resistenza di terra debba essere eseguità per una certa nomativa a 25A, mentre per un'altra normativa a 15A. Anziché andare ad ogni esecuzione prima in modalità modifica, modificare tale parametro e quindi eseguire il programma, la gestione delle versioni permette di definire dei parametri a parte, che di volta in volta cambiano valore a secondo di quale versione è stata selezionata per l’esecuzione del programma. La gestione delle versioni permette di inserire e o modificare le varie versioni dei parametri che il programma usa. E’ possibile inserire un numero illimitato di versioni e si potrà in qualsiasi momento intervenire sulle stesse modificando i parametri desiderati. Selezionando Tools > Versioni circuito è possibile scegliere una versione specifica del circuito da testare.

Viene visualizzata la finestra “ Version Control” in questa finestra sarà visualizzato l’elenco completo di tutte le versioni del circuito/programma che sono state create.

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La finestra “ Version Control” è strutturata con le seguenti tre schede:

1. Component : Permette per il collaudo In Circuit di selezionare i componenti da misurare per le varie versioni.

2. Boxes : Permette di abilitare/disabilitare l’esecuzione di qualsiasi box del programma per le varie versioni.

3. Parameters : Permette di definire dei parametri di programma per le misure da eseguire.

I pulsanti presenti sulla finestra sono comuni a tutte e tre le schede presenti, e rispettivamente svolgono le seguenti funzionalità:

Inserisce una nuova versione del programma

Elimina una versione del programma

Rinomina una versione del programma

Filtra una versione del programma

Esci senza salvare

Salva ed Esci

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La scheda Parameters Questa scheda permette di modificare i parametri impostati per la versione selezionata.

Per la gestione del collaudo di un sistema CSE, sono state create dei appositi gruppi di parametri , uno per ogni misura che il sistema esegue. In ogni gruppo sono presenti tutti i parametri che permettono di parametrizzare completamente ogni singola misura. Segue l’elenco completo dei gruppi di parametri modificabili per gestire un collaudo CSE.

1. Resistenza del conduttore di terra 2. Resistenza di isolamento 3. Rigidità in CA 4. Rigidità in CC 5. Alimentazione oggetto in prova 6. Corrente dispersa tra Fase e Neutro verso Terra 7. Abilitare o disabilitare le misure di alimentazione

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Per ognuna delle voci sopra riportate e possibile impostare uno o più parametri, nello schema sotto riportato come esempio vengono evidenziati i parametri relativi alla “Resistenza del conduttore di terra”, chiaramente il metodo di modifica dei parametri sarà identico anche per le altre voci sopra elencate. I parametri settabili per questa voce sono i seguenti:

1. Eseguire la prova (Si/No) 2. Valore della corrente di prova 3. Tempo della rampa di salita 4. Durata della prova 5. Resistenza massima

Per modificare il parametro fare clic con il puntatore mouse sopra al valore da modificare, verrà visualizzato il seguente box su cui sarà possibile inserire il nuovo valore che si desidera impostare. Come già specificato precedentemente la modalità di modifica delle varie voci sarà identica per tutti i parametri riportati nella scheda.

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MMEENNÚÚ PPRROODDUUZZIIOONNEE È un menu nato appositamente per quando si devono testare lotti di produzione. E comunque serve per definire i dati della commessa nel caso si esegua l’archivizione dei dati di collaudo in formato Microsoft-Access oppure in formato CSV. Selezionare Produzione > Inizia turno ed inserire il nome della commessa ed i vari parametri richiesti dall’azienda che devono essere associati al lotto di produzione.

Compare la finestra Inizio Turno.

Per cambiare i parametri presenti nella finestra occorre intervenire, da parte dell’amministratore, sul file Commit.ini.

Cliccando su questi parametri vengono associati al test in corso.

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In un file di report (non visibile dall’operatore) viene scritto tutto quello che riguarda il test di una determinata commessa. Analizzandolo, si riesce a vedere l’esito dei test eseguiti , i valori misurati, e tramite i dati della commessa da chi è stato effettuato il test, ecc. Per terminare il turno, selezionare Produzione > Termina turno.

Selezionando Produzione > Imposta contatori si può impostare il numero dei test eseguiti, il numero dei test Pass ed il numero dei test Fail. Questa funzionalità permette di sapere il numero dei collaudi eseguiti ed il loro esito in un determinato periodo di tempo.

Test Index: identifica il test corrente. Test Pass: rappresenta il numero di test eseguiti con successo; in genere se si vuole

monitorare il numero di pezzi prodotti in una giornata, alla mattina deve essere impostato a zero.

Test Fail: rappresenta il numero di test falliti. Incremental Serial: identifica il valore della parte variabile del serial number; questo numero

viene incrementato di 1 ad ogni test. Infine, selezionando Produzione > Proprietà si visualizza ciò che è stato scritto sulla finestra di dialogo Inizia turno.

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SSttaammppaa cceerrttiiffiiccaattii eedd eettiicchheettttee ccoonn HHOORRUUSS E’ stata introdotta la possibilità di eseguire la stampa e l’archiviazione di certificati ed etichette personalizzati con Horus. Il processo di stampa si avvale di un file traccia (*.FRM) situato nella cartella \HORUS\CERTIFICATI. Se è abilitata l’opzione di salvataggio, questa cartella conterrà anche il file *.RPT con tanto di data e ora di esecuzione del test. Esempio, se il file traccia si chiama “Prova stampa.FRM”, i certificati che verranno archiviati avranno il seguente nome: “Prova stampa 2009-03-18 12-58-23.RPT”, in questo modo ogni collaudo eseguito avrà un file univoco che contiene il certificato di tale collaudo. Questo file contiene una traccia di ciò che si vuole stampare e/o archiviare per quanto riguarda i campi variabili si un campo delimitato da un carattere particolare. La sintassi di questi campi variabili è: @<Nome campo>,<Lunghezza>@ esempio: il campo @Nom01,7@, prende il valore numerico memorizzato nella tabella limiti nel campo Nom01, e lo formatta in una stringa di al massimo 7 caratteri. Le il campo <Lunghezza> e positivo, il campo verrà riempito a destra con spazi se necessario a raggiungere la lunghezza definita. Se <Lunghezza> e positivo, il campo verrà riempito a sinistra. Consultare il file “Prova Campi Form.FRM” che si trova nella cartella \HORUS\CERTIFICATI per ottenere un elenco completo dei nomi dei campi attualmente disponibili. Come esempio, seguo un elenco INCOMPLETO dei campi variabili disponibili: - Parametri commessa Data = --@DATE,10@-- Ora = --@TIME,8@-- Serial = --@SERIAL,20@-- SerialInc = --@SERIALINC,20@-- Shift = --@SHIFT,20@-- ShiftCode = --@SHIFTCODE,20@-- Cnt Tested Ok = --@CNTTESTEDOK,6@-- Cnt Tested Err = --@CNTTESTEDERR,6@-- Cnt Tested = --@CNTTESTED,6@-- VersionName = --@VersionName,20@-- - Nomi dei documenti Form FileName = --@FNAME,80@-- Dir del Formfile = --@DIRFNAME,80@-- Limit FileName = --@LNAME,80@-- Dir del Limitfile= --@DIRLNAME,80@-- Ali Name = --@ANAME,80@-- Dir del AliName = --@DIRANAME,80@-- EPFName = --@EPFNAME,80@-- Dir del EPFName = --@DIREPFNAME,80@--

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Procedura per abilitare la stampa di certificati/etichette con Horus: Selezione da menu “Visualizza | Mostra finestra di configurazione” e si accede alla seguente finestra:

Nel riquadro “Etichette e certificati”, si possono abilitare la stampa ed archiviazione fino a 5 etichette/certificati. Ognuno che usa un file traccia per conto suo, e stampa su stampante selezionata.

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A scelta si può selezionare i segni di spunta per stampare ed archiviare il certificato/etichetta. Premendo sulla cartella blu accanto al campo “File”, si apre la seguente finestra, dove dalla cartella “CERTIFICATI” posso selezionare un file traccia (*.FRM) da usare.

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A questo punto e possibile selezionare la stampante da usare tramite la combobox di selezione. Nota, la stampa può essere eseguita su qualsiasi stampante installata sotto windows, sia di rete, che locale. Si può usare anche una stampante PDF.

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Il prossimo box di selezione permette di impostare ogni quanti collaudi venga eseguita la stampa. Le scelte sono “Sempre”, “Solo su Pass”, “Solo su Fail” “Sempre ogni N collaudi”, “Ogni N collaudi Pass”, “Ogni N collaudi Fail”. Se si seleziona un campo con “ogni N Collaudi”, allora comparirà un altro campo nel quale è possibile definire il numero “N”.

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IIll pprrooggrraammmmaa CCSSEE__FFUUNNZZIIOONNAALLEE..EEPPFF

PPrroovvee eesseegguuiibbiillii Descriveremo ora brevemente le prove inseribili in un progetto di collaudo ed i relativi riquadri. Ciascuno di essi è dotato di due caselle selezionabili. La prima di queste ultime indica se la prova deve essere eseguita ed è selezionata per impostazione predefinita; essa permette all’utente di escludere velocemente una prova dalla sequenza di collaudo senza apportare modifiche alla sequenza stessa. La seconda di esse indica invece se la sequenza di collaudo deve essere interrotta in caso di fallimento di una prova ed è deselezionata per impostazione predefinita.

Resistenza di isolamento in D.C. La misura di resistenza di isolamento viene eseguita in corrente continua tra i due conduttori di fase e neutro della spina del D.U.T. collegati insieme ed il conduttore di terra.

• Limite superiore [�]: Limite massimo del valore di resistenza di isolamento

accettabile per la prova. E’ prevista l’introduzione di un limite massimo per la misura al fine di permettere l’individuazione dei casi in cui il D.U.T. non è stato ben connesso alla macchina (circuito completamente aperto) e conseguentemente fallire il test.

• Limite inferiore [�]: Limite minimo del valore di resistenza di isolamento accettabile per la prova.

• Tensione nominale [V]: Tensione continua a cui si vuole che venga effettuata la misura della resistenza di isolamento.

• Tempo [s]: Durata della prova. Dopo aver impostato i collegamenti hardware all’interno della macchina, il programma inizia a contare il tempo trascorso e nel frattempo esegue misure ripetute della resistenza d’isolamento fino a quando non viene raggiunta la durata scelta. La visualizzazione dei risultati viene aggiornata in tempo reale, mentre la misura che determina il successo o il fallimento della prova è soltanto l’ultima effettuata. Tale scelta verrà spiegata nel seguito.

• Rampa [V/s]: All’inizio della prova la tensione sale seguendo una rampa lineare. La sua pendenza è determinata dal parametro in questione. Se il valore corrispondente viene impostato a zero, la tensione compie una salita a gradino (istantanea).

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Il motivo per cui soltanto l’ultima delle misure ripetute durante la prova determina l’esito del test risiede nel seguente fatto: subito dopo alimentato il D.U.T. vi è un periodo transitorio di durata variabile in cui la corrente che circola non è dovuta alla sola resistenza d’isolamento, ma anche alla carica delle numerose capacità parassite all’interno del D.U.T. Per questo l’utente deve scegliere per la prova una durata tale da permettere il raggiungimento di una condizione di “regime” del sistema, ed in questo modo l’ultima misura prima della fine del test sarà sicuramente quella più rappresentativa del valore reale. Va sottolineato che ogni misura, comunque, è costituita dalla media aritmetica di molte singole campionature ripetute velocemente dallo strumento. La visualizzazione dei risultati viene comunque aggiornata durante l’intera prova per informare l’utente su ciò che la macchina sta facendo.

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Rigidità dielettrica in A.C. La misura di rigidità dielettrica viene eseguita in corrente alternata tra i due conduttori di fase e neutro della spina del D.U.T. collegati insieme ed il conduttore di terra

• Limite superiore [A]: Limite massimo del valore RMS della corrente accettabile per la prova.

• Limite inferiore [A]: Limite minimo del valore RMS della corrente accettabile per la

prova. E’ prevista l’introduzione di un limite minimo per la misura al fine di permettere l’individuazione dei casi in cui il D.U.T. non è stato ben connesso alla macchina (circuito completamente aperto) e conseguentemente fallire il test.

• Tensione nominale [V]: Valore RMS della tensione alternata a cui si vuole che venga

effettuata la misura della resistenza di isolamento. • Tempo [s]: Durata della prova. Dopo aver impostato i collegamenti

hardware all’interno della macchina, il programma inizia a contare il tempo trascorso e nel frattempo esegue misure ripetute della rigidità dielettrica fino a quando non viene raggiunta la durata scelta. La visualizzazione dei risultati viene aggiornata in tempo reale, mentre la misura che determina il successo o il fallimento della prova è soltanto l’ultima effettuata. Tale scelta verrà spiegata nel seguito.

• Rampa [V/s]: All’inizio della prova la tensione sale seguendo una rampa

lineare. La sua pendenza è determinata dal parametro in questione. Se il valore corrispondente viene impostato a zero, la tensione compie una salita a gradino (istantanea). Tale parametro può comparire o meno in base all’hardware che compone la macchina.

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Il motivo per cui soltanto l’ultima delle misure ripetute durante la prova determina l’esito del test risiede nel seguente fatto: nel caso di prove effettuate in corrente alternata la normativa prevede l’attesa dell’estinzione di un transitorio che serve a garantire il raggiungimento della condizione di regime da parte dell’intero circuito. Per questo l’utente dovrà impostare una durata della prova che rispetti le prescrizioni normative e la misura determinante verrà effettuata solo al termine di tale attesa. Va sottolineato che ogni misura, comunque, è costituita dalla media aritmetica di molte singole campionature ripetute velocemente dallo strumento. La visualizzazione dei risultati viene comunque aggiornata durante l’intera prova per informare l’utente su ciò che la macchina sta facendo.

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RReessiisstteennzzaa ddii tteerrrraa La misura della resistenza di terra viene eseguita in corrente alternata tra il conduttore di terra della spina del D.U.T. ed il suo chassy.

• Limite superiore [�]: Limite massimo del valore di resistenza di terra accettabile per la prova.

• Limite inferiore [�]: Limite minimo del valore di resistenza di terra accettabile per la prova.

• Corrente nominale [A]: Valore RMS della corrente alternata a cui si vuole che venga effettuata la misura della resistenza di terra.

• Tempo [s]: Durata della prova. Dopo aver impostato i collegamenti hardware all’interno della macchina, il programma inizia a contare il tempo trascorso e nel frattempo esegue misure ripetute della resistenza di terra fino a quando non viene raggiunta la durata scelta. La visualizzazione dei risultati viene aggiornata in tempo reale, mentre la misura che determina il successo o il fallimento della prova è soltanto l’ultima effettuata. Tale scelta verrà spiegata nel seguito

Il motivo per cui soltanto l’ultima delle misure ripetute durante la prova determina l’esito del test risiede nel seguente fatto: nel caso di prove di resistenza di terra la normativa prevede il rispetto di un’attesa dopo l’inizio del passaggio di corrente per garantire che le connessioni di terra siano in grado di sopportare la corrente stessa. Per questo l’utente dovrà impostare una durata della prova che rispetti le prescrizioni normative e la misura determinante verrà effettuata solo al termine di tale attesa. Va sottolineato che ogni misura, comunque, è costituita dalla media aritmetica di molte singole campionature ripetute velocemente dallo strumento. La visualizzazione dei risultati viene comunque aggiornata durante l’intera prova per informare l’utente su ciò che la macchina sta facendo.

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CCoorrrreennttee ddiissppeerrssaa La prova di corrente dispersa viene eseguita alimentando il D.U.T. e compiendo la misura in corrente alternata tra i conduttori di fase o neutro della sua spina (alternativamente) e lo chassy. La misura viene effettuata inserendo tra i due punti interessati il circuito prescritto dalla normativa e valutando la corrente che lo percorre.

• Limite superiore [A]: Limite massimo del valore RMS della corrente dispersa

accettabile per la prova. • Limite inferiore [A]: Limite minimo del valore RMS della corrente dispersa

accettabile per la prova. E’ prevista l’introduzione di un limite minimo per la misura al fine di permettere l’individuazione dei casi in cui il D.U.T. non è stato ben connesso alla macchina (circuito completamente aperto) e conseguentemente fallire il test.

• Tempo di attesa [s]: Attesa prima di ciascuna prova. Dopo aver impostato i collegamenti hardware all’interno della macchina, il programma attende un intervallo di tempo pari alla durata scelta. Alla fine dell’attesa viene effettuata la misura di corrente dispersa tra neutro e terra. Fatto ciò l’intera procedura viene ripetuta per la misura della corrente dispersa tra fase e terra. Il significato e l’utilizzo di tale attesa verranno spiegati nel seguito

La necessità di inserire un tempo di attesa prima che vengano effettuate le misure deriva dal seguente fatto: nel caso di prove realizzate in corrente alternata la normativa prevede un’attesa che, oltre alla scarica delle capacità parassite, serve a garantire il raggiungimento della condizione di regime da parte del D.U.T. alimentato. Per questo l’utente dovrà impostare un valore di attesa che rispetti le prescrizioni normative. Rimane da aggiungere che ciascuna misura è costituita dalla media aritmetica di molte singole campionature ripetute velocemente dallo strumento.

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AAlliimmeennttaazziioonnee La misura di alimentazione viene eseguita in corrente alternata tra il conduttore di fase e quello di neutro della spina del D.U.T. Il dispositivo viene alimentato e si misurano poi le grandezze (tensione e corrente) relative all’alimentazione stessa. Tutte le misure sul alimentazione vengono eseguite tramite un analizzatore di rete, che permette di eseguire un gran numero di misure, tra cui Tensione, corrente, potenza reale, potenza apparente e reattiva, frequenza e cos phi. Tutti questi misure hanno in comune i seguenti campi.

• Limite superiore: Limite massimo della misura. • Limite inferiore: Limite minimo della misura • Attesa [s]: Attesa prima della prova. Dopo aver impostato i collegamenti

hardware all’interno della macchina, il programma attende un intervallo di tempo pari all’attesa selezionata. Alla fine di tale intervallo viene effettuata la misura.

La necessità di inserire un tempo di attesa prima che vengano effettuate le misure deriva dal fatto che l’interesse a misurare l’alimentazione di un D.U.T. è generalmente rivolto verso la sua condizione di “regime”, ossia al momento in cui si sono esaurite eventuali correnti “di spunto”. Rimane da aggiungere che ciascuna misura è costituita dalla media aritmetica di molte singole campionature ripetute velocemente dallo strumento.

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PPrroovvee ddii ssiiccuurreezzzzaa eelleettttrriiccaa AUTES è un sistema completo che esegue in sequenza automatica, secondo come programmato, il set di prove previste vengono eseguite, indipendentemente dalla interfaccia finale usata, tramite i connettori (Terra Chassy), HP Low (HighPot Low); HP H (HighPot High), da collegare mediante l’interfaccia ai morsetti d’ingresso e lo chassy del dispositivo. Il sistema è controllato da PC pertanto, oltre alla completa programmabilità delle prove, permette la memorizzazione e successiva elaborazione di tutti i parametri misurati, ciò permette anche una successiva analisi dei dati per apportare eventuali correttivi migliorativi come suggerito dalle ISO 9000 per la qualità. Eseguita la connessione tra AUTES e dispositivo sotto test (DUT), tutte le commutazioni per eseguire le prove in sequenza sono effettuate automaticamente da AUTES

TTeeoorriiaa ssuullllee pprroovvee Nel disegno sotto riportato è schematizzato un dispositivo da collaudare sia il classe 1 che in classe 2.

Prendiamo come esempio un elettrodomestico molto comune, la lavatrica. La lavatrice è oggetto in prova in classe 1, perché è un oggetto metallico, e la sua spina di alimentazione ha sicuramente la terra. Di seguito sono descritte le principali prove che secondo le normative vanno eseguite. Continuità del circuito di protezione La prova strumentale è volta a verificare che i collegamenti di protezione equipotenziale (collegamenti di terra ) sono efficienti ed in caso di guasto sia garantito il potenziale di terra sulle parti eventualmente a contatto dell’operatore. Nei dispositivi in classe 2 questa misura non è realizzabile. Prove di resistenza d’isolamento La prova strumentale è volta a verificare che la resistenza d’isolamento tra i conduttori del circuito

TIPOLOGIA DEI CIRCUITI DA TEDSTARE

INGRESSO ALIMENTAZIONE

INGRESSO ALIMENTAZIONE

CIRCUITO DI PROTEZIONE EQUPOTENZIALE

DISPOSITIVO SOTTO PROVA IN CLASSE 1

FASE

NEUTRO

PEINGRESSO

TERRA

PCH 1

PCH 2

PCH 3

COLLEGAMENTO DI TERRA

CHASSY

CORE DEL DISPOSITIVOEVENTUALE

USCITA

FASE

NEUTRO

DISPOSITIVO SOTTO PROVA IN CLASSE 2

CHASSY

CORE DEL DISPOSITIVOEVENTUALE

USCITA

PE

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d’alimentazione (Fase) Neutro) e il circuito di terra (PE) sia garantito superiore a 1 MOhm (in molte norme, specifiche di prodotto, tale limite può arrivare a 1GOhm) Prove di tensione La prova strumentale (prova di rigidità dielettrica) è volta a verificare che eventuali picchi di tensione presente sulla rete non generino scariche verso massa, il fenomeno può avvenire quando si usano conduttori con scarso isolamento (molto frequente quando non si rispettano le distanze d’isolamento fra le piste dei circuiti stampati) o durante il cablaggio si è danneggiato l’isolante del conduttore. Misura della corrente dispersa La prova strumentale è volta a verificare che non siano presenti correnti di dispersione verso terra pericolose per l’operatore. ATTENZIONE: per poter eseguire questa prova l’alimentazione erogata al oggetto in prova deve essere fornita da un trasformatore d’isolamento. Protezione contro le tensioni residue Questa prova non viene eseguita dai sistemi in oggetto, la strumentazione necessaria per eseguirla sono: un voltmetro ed un cronometro, la normativa fa riferimento all’Art. 6.2.3 che riportiamo integralmente. Qualsiasi parte attiva che dopo l’interruzione dell’alimentazione mantiene una tensione residua superiore a 60V per oltre 5 secondi, facendo attenzione che l’effetto scarica non crei malfunzionamenti nell’equipaggiamento è soggetto a questa norma Sono esclusi i dispositivi che hanno una carica immagazzinata inferiore a 60 Coulomb (0,2uF a 230V 0,1uF a 400V) Quando tale carica può disturbare il corretto funzionamento del dispositivo, deve essere posto, in modo durevole, un avviso (acustico, luminoso, ecc.) che attiri l’attenzione sui pericoli e che indichi il ritardo richiesto prima che l'involucro possa essere aperto, esso deve essere posto in modo durevole in luogo facilmente visibile o immediatamente vicino all'involucro contenente i componenti capacitivi. In caso di spine o apparecchi similari In caso di spine o apparecchi similari, la cui estrazione comporta l’esposizione di parti conduttrici (es. spinotti) il tempo di scarica non deve superare 1 sec. altrimenti tali conduttori devono essere protetti contro i contati diretti con un grado pari almeno a IP2X o IPXXB. Prove funzionali La normativa non da indicazioni particolari su quest'argomento ma si limita a precisare che l'apparecchiatura sotto test deve funzionare correttamente, in particolare le parti di sicurezza. Tuttavia la misura delle corrente assorbita è il parametro più significativo per indicare il corretto funzionamento

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CCoolllleeggaammeennttoo ddeell ooggggeettttoo iinn pprroovvaa aallllaa mmaacccchhiinnaa

Nel disegno soprastante, si vede sulla sinistra il pannello d’uscita del sistema Autes, e sulla destra l’oggetto in prova. Sulla sinistra del disegno si vedono i 3 connettori fondamentali per eseguire le prove di sicurezza elettrica:

• High Pot High: Anchè descritto come “HPH”. Connettore Burndy 19 vie in basso a destra • High Pot Low: Anche descritto come “HPL” o Morsetto di terra . Connettore Burndy 19

vie in basso a sinistra. • Terra Chassy: Anche descritto come “TCH”. Connettore Burndy 4 vie.

Descrizione funzionale dei vari connettori:

• Sul connettore High Pot High, sono disponibili i collegamenti della fase e del neutro della spina di ingresso del oggetto in prova. Durante le prove di Rigidità e Resistenza d’isolamento, fase è neutro sono collegati insieme al polo positivo del generatore di tensione che viene usato per eseguire la prova. Durante le prove funzionali, nel quale il dispositivo sotto prova viene alimentato, ovviamente tra fase e neutro questa volta viene erogata la tensione di alimentazione.

• Sul connettore High Pot Low viene collegata lo spinotto della terra della spina di ingresso del oggetto in prova. Durante le prove di Rigidità e Resistenza d’isolamento, questo punto è collegato al polo negativo del generatore di tensione che viene usato per eseguire la prova. Durante le prove funzionali, nel quale il dispositivo sotto prova viene alimentato, ovviamente questo punto viene collegato a terra. Durante le prova della continuità di terre, questo punto viene collegato al polo positivo del generatore usato per la prova.

• Il connettore Terra Chassy va in qualche modo collegato allo chassy metallico del oggetto in prova. Nel esempio della lavatrice, questo morsetto va collegato possibilmente in un punto fisicamente accessibili dal comune utilizzatore della lavatrice, in modo da poter garantire una situazione il più realistico possibile. Il sistema Autes offre anche l’opzione di poter collegare questo punto in più posti (max 7) su cui poter eseguire la misura.

S

High-Pot/Alim 220Vac

CIRCUITO DI PROTEZIONE EQUPOTENZIALE

DISPOSITIVO SOTTO PROVA IN CLASSE 1

FASE

NEUTRO

PEINGRESSO

TERRA

PCH 1

PCH 2

PCH 3

COLLEGAMENTO DI TERRA

CHASSY

CORE DEL DISPOSITIVOEVENTUALE

USCITA

FASE

NEUTRO

DISPOSITIVO SOTTO PROVA IN CLASSE 2

CHASSY (Connettere a terra)

CORE DEL DISPOSITIVOEVENTUALE

USCITA

P

Morsetto ingresso terra

Punto chassy

Optional esternoGESTIONE

ALIMENTAZIONE230Vac

S

P

10AT

IN 230Vac

800VA-50Hz

OUT 230Vac

Fuse0 On/Off 1

L.S.

AC DUT INPUT AC

I/OCONTR.

ALIMENT.230Vac

DUT

Gen. Fuse

TERRA CHASSY

HIGH POT

LOW HIGH

IN ASSENZA DI BOXUSARE TAPPOFORNITO DA E.S.T.

COME SOPRA: CHASSY A TERRA (La misura del conduttore di terra non si esegue)