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L'intervista Ben Pastor, scrittrice di romanzi gialli «UN TRIBUNO A CACCIA DEL PREZIOSO TESORO DEI MACCABEI» mio avviso, pochi periodi somi gliano al nostro quanto quello del cosiddetto Tardoantico. Globalizzazione e frammenta zione, migrazioni di popoli, epidemie, la cadu ta degli imperi e delle ideologìe, spiritualità in caos e crescente emergenza socioeconomica... Tutto questo si trovavano ad affrontare uomini e donne del IV secolo d.C. Il mondo di Elio Sparziano è il nostro mon do». La scrittrice italiana naturalizzata statuni tense Ben Pastor (all'anagrafe Maria Verbena Volpi) accenna ai contenuti del suo romanzo, «La grande caccia» (Mondadori, 664 pp., 16 eu ro) ambientato nel 306 d.C., il quinto con pro tagonista il tribuno romano Elio Sparziano. L'autrice, che ha ideato anche un altro per sonaggio, l'ufficiale hitleriano Martin Bora protagonista di ben 12 romanzi, in questo av vincente giallo storico racconta di come l'im peratore d'Oriente Galerio, che vuole entrare in possesso del leggendario tesoro dei Macca bei, occultato vent'anni prima, con la scusa di un censimento dei cristiani in Palestina, inca rica il tribuno Elio Sparziano di indagare con tutti i mezzi e trovare l'oro. A intralciare le ri cerche del tribuno, un astuto agente degli ebrei, anch'essi interessati al ritrovamento del tesoro. Colpi di scena e imprevisti, batta glie epocali, passioni e scatenati duelli metto no a dura prova l'eroico e coraggioso tribuno. Abbiamo intervistato la signora Ben Pastor. Signora, lei spazia dall'epoca nazista all'an tica Roma: quali sono i fatti storici di questi due periodi che l'interessano di più? Dato che, com e hanno teorizzato alcuni stu diosi, viviamo alla "fine della Sto ria", trovo affascinanti quei periodi del passato che hanno segnato frat ture profonde fra il Prima e il Poi. Co sì è stato per gli ultimi secoli della romanità, e così per la Seconda guer ra mondiale. Mi interessa racconta re vicende, angosce e speranze di chi si trova a vivere momenti estre mi. E diciamo che la pandemia attuale offre spunti di riflessione al riguardo. Elio Sparziano, il tribuno romano, che co sa ha in comune con Martin Bora? Alcuni tratti sono ovvi: la carriera militare, l'acume investigativo, l'indole onesta. Altri gli affetti perduti, la nostalgia, la tendenza a scrivere per ordinare le idee e raccontarsi so no più sfumati. Dal punto di vista letterario, si pongono entrambi a metà strada fra il relicible narratore\'unrelìable narrator. Quello che ri portano delleloroesperienzeè "credibile" da ta la loro dirittura morale, ma "inaffidabile" quando le loro emozioni prendono il soprav vento. Perché come protagonisti dei suoi roman zi ha scelto dei soldati? Il feticismo, in senso buono, riveste spesso un ruolo nella vita degli scrittori. Non solo per quel che riguarda gli argomenti e i soggetti, ma anche l'ambientazione, il contesto, la for ma. Dalle mie letture anche po stmoderne sul vestiario, deduco che le uniformi abbiano un'impor tante valenza psicologica, rituale, archetipica sia per chi le indossa, sia per chi se le trova davanti, nel bene e nel male. La missione del Tribuno è piena di avventu re al limite dell'incredibile: si è ispirata a fon ti storiche o è tutto frutto della sua straordina ria immaginazione? Non si inventa mai davvero niente. Basti leg gere le entusiasmanti vicende narrate da Fla vio Giuseppe nei suoi libri, specialmente «La guerra giudaica», che ho usato, insieme a «Moby Dick», come falsariga per «La grande caccia». Intrighi, battaglie, tradimenti, saccheggi... Quello che Sparziano incontra sulla sua strada, seppur romanzato, è il conte sto in cui vive da storico e da soldato. In che cosa consisteva il favoloso tesoro dei Maccabei? Si sa che il fascino delle grandi ricchezze nonha mai cessato di esercitare la sua seduzio ne sulla mente umana. Sappiamo da fonti sto riche (una fra tutte: Erodoto) che l'antico Me dio Oriente navigava su un mare di oro e argen to, frutto di estrazione e spesso di sottrazione. Le ricchezze non venivano solo accumulate. Erano, in mancanza di un sistema di credito bancario di tipo contemporaneo, usate da mo narchie generali per finanziare campagne, pa gare riscatti, comprare tradimenti. Antioco IV di Siria, il cui tesoro è, come quello del Tempio di Gerusalemme, alla base della caccia di Spar ziano, raccolse, spese, perse e inseguì ingenti ricchezze nella sua vita. Non dimentichiamo che ancora oggi mancano all'appello non solo l'Arca dell'Alleanza inseguita da Indiana Jo nes, ma anche il vasellame, le offerte e i cande labri d'oro massiccio del Tempio. Data: 22.05.2020 Pag.: 34 Size: 275 cm2 AVE: € .00 Tiratura: Diffusione: 27342 Lettori: ° MONDADORI 1

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L'intervista ­ Ben Pastor, scrittrice di romanzi gialli«UN TRIBUNO A CACCIA DEL PREZIOSO TESORO DEI MACCABEI»

mio avviso, pochi periodi somi­gliano al nostro quanto quellodel cosiddetto Tardoantico.Globalizzazione e frammenta­

zione, migrazioni di popoli, epidemie, la cadu­ta degli imperi e delle ideologìe, spiritualità incaos e crescente emergenzasocioeconomica... Tutto questo si trovavanoad affrontare uomini e donne del IV secolo

d.C. Il mondo di Elio Sparziano è il nostro mon­do». La scrittrice italiana naturalizzata statuni­tense Ben Pastor (all'anagrafe Maria VerbenaVolpi) accenna ai contenuti del suo romanzo,«La grande caccia» (Mondadori, 664 pp., 16 eu­ro) ambientato nel 306 d.C., il quinto con pro­tagonista il tribuno romano Elio Sparziano.L'autrice, che ha ideato anche un altro per­

sonaggio, l'ufficiale hitleriano Martin Boraprotagonista di ben 12 romanzi, in questo av­vincente giallo storico racconta di come l'im­peratore d'Oriente Galerio, che vuole entrarein possesso del leggendario tesoro dei Macca­bei, occultato vent'anni prima, con la scusa diun censimento dei cristiani in Palestina, inca­rica il tribuno Elio Sparziano di indagare contutti i mezzi e trovare l'oro. A intralciare le ri­

cerche del tribuno, un astuto agente degli

ebrei, anch'essi interessati al ritrovamentodel tesoro. Colpi di scena e imprevisti, batta­glie epocali, passioni e scatenati duelli metto­no a dura prova l'eroico e coraggioso tribuno.Abbiamo intervistato la signora Ben Pastor.Signora, lei spazia dall'epoca nazista all'an­

tica Roma: quali sono i fatti storici di questidue periodi che l'interessano di più?Dato che, com e hanno teorizzato alcuni stu­

diosi, viviamo alla "fine della Sto­ria", trovo affascinanti quei periodidel passato che hanno segnato frat­ture profonde fra il Prima e il Poi. Co­sì è stato per gli ultimi secoli dellaromanità, e così per la Seconda guer­ra mondiale. Mi interessa racconta­

re vicende, angosce e speranze dichi si trova a vivere momenti estre­

mi. E diciamo che la pandemia attuale offrespunti di riflessione al riguardo.Elio Sparziano, il tribuno romano, che co­

sa ha in comune con Martin Bora?

Alcuni tratti sono ovvi: la carriera militare,l'acume investigativo, l'indole onesta. Altri ­gli affetti perduti, la nostalgia, la tendenza ascrivere per ordinare le idee e raccontarsi­ so­no più sfumati. Dal punto di vista letterario, si

pongono entrambi a metà strada fra il reliciblenarratore\'unrelìable narrator. Quello che ri­portano delleloroesperienzeè "credibile" da­ta la loro dirittura morale, ma "inaffidabile"quando le loro emozioni prendono il soprav­vento.

Perché come protagonisti dei suoi roman­zi ha scelto dei soldati?

Il feticismo, in senso buono, riveste spessoun ruolo nella vita degli scrittori.Non solo per quel che riguarda gliargomenti e i soggetti, ma anchel'ambientazione, il contesto, la for­ma. Dalle mie letture ­ anche po­stmoderne ­ sul vestiario, deducoche le uniformi abbiano un'impor­tante valenza psicologica, rituale,archetipica sia per chi le indossa,

sia per chi se le trova davanti, nel bene e nelmale.

La missione del Tribuno è piena di avventu­re al limite dell'incredibile: si è ispirata a fon­ti storiche o è tutto frutto della sua straordina­

ria immaginazione?Non si inventa mai davvero niente. Basti leg­

gere le entusiasmanti vicende narrate da Fla­vio Giuseppe nei suoi libri, specialmente «La

guerra giudaica», che ho usato, insieme a«Moby Dick», come falsariga per «La grandecaccia». Intrighi, battaglie, tradimenti,saccheggi... Quello che Sparziano incontrasulla sua strada, seppur romanzato, è il conte­sto in cui vive da storico e da soldato.In che cosa consisteva il favoloso tesoro dei

Maccabei?

Si sa che il fascino delle grandi ricchezzenonha mai cessato di esercitare la sua seduzio­

ne sulla mente umana. Sappiamo da fonti sto­riche (una fra tutte: Erodoto) che l'antico Me­dio Oriente navigava su un mare di oro e argen­to, frutto di estrazione e spesso di sottrazione.Le ricchezze non venivano solo accumulate.Erano, in mancanza di un sistema di creditobancario di tipo contemporaneo, usate da mo­narchie generali per finanziare campagne, pa­gare riscatti, comprare tradimenti. Antioco IVdi Siria, il cui tesoro è, come quello del Tempiodi Gerusalemme, alla base della caccia di Spar­ziano, raccolse, spese, perse e inseguì ingentiricchezze nella sua vita. Non dimentichiamo

che ancora oggi mancano all'appello non solol'Arca dell'Alleanza inseguita da Indiana Jo­nes, ma anche il vasellame, le offerte e i cande­labri d'oro massiccio del Tempio.

Data: 22.05.2020 Pag.: 34Size: 275 cm2 AVE: € .00Tiratura:Diffusione: 27342Lettori:

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