petrarca - l'amore e altri demoni di serenatodaro

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 Il Canzoniere di Francesco Petrarca: la tematica d’amore come nuovo modello letterario Lmore e altri demoni  “però sta faccia dangelo te serve pe ngannà  Pe r corso di M ar i a S e r e na Todaro

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Un percorso attraverso il Canzoniere

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Diapositiva 1

Il Canzoniere di Francesco Petrarca: la tematica damore come nuovo modello letterario

LAmore e altri demoni per sta faccia dangelo te serve pe ngannPercorso di Maria Serena Todaro

LAmore e altri demoni 1 Lezione: 1 ora Introduzione alla U.A. Recupero dei prerequisiti attraverso un brain storming e una lezione partecipata al fine di costruire alla lavagna delle mappe collettive che saranno salvate sulla LIM.

Il Dolce stil Novo

Umanesimo e Rinascimento

Francesco Petrarca

Francesco Petrarca

LAmore e altri demoni2 Lezione: 3 ore Il Canzoniere: struttura e temiApprofondimento: Lamore oggi: brain storming sul suo significato, dalla canzone petrarchesca alla canzone dautore in collaborazione con la docente di inglese. Possibili canzoni:-Mi ritorni in mente di Lucio Battisti- One degli U2- Il cielo in una stanza di Gino Paoli- Malafemmena di Tot- Quando nasce un amore di Anna Oxa-Meravigliosa creatura di Gianna Nannini ed altri testi suggeriti dagli studenti( a casa lavoro sui testi e individuazione elementi continuit/alterit con il modello lett. del Petrarca)

Francesco Petrarca: fondatore della lirica modernaSolo et pensoso Petrarca pu essere considerato il fondatore della lirica moderna, fondazione in stretto rapporto con la scoperta di una forma di interiorit nuova rispetto al Medioevo e al mondo antico. grazie al Canzoniere che la lirica afferma di fatto il proprio primato allinterno dei generi letterari. Il Canzoniere si presenta come una raccolta ordinata di 366 componimenti poetici di varie forme metriche, prevalentemente sonetti, liberamente alternate. La struttura dellopera che noi oggi leggiamo quella definitiva (la nona) organizzata da Petrarca nellultimo anno di vita tra il 1373 e il 1374. A una raccolta organica di testi poetici egli lavorava per almeno dal 1342 e forse fin dal 1336: labor limae.

Il CanzoniereTitolo dato dallautore: Francisci Petrarche laureati poete Rerum Vulgarium fragmenta ( frammenti di cose in volgare di Francesco Petrarca, poeta laureato)Nella sua forma definitiva lopera si presenta come un diario: testi scritti in prima persona, si riferiscono a esperienze, sentimenti, idee di un unico personaggio, coincidente con la persona dellautore. Lopera anche unautobiografia, poich linsieme dei testi vuole disegnare una parabola che abbia un valore ideale.La disposizione dei testi segue un criterio cronologico, relativo ai fatti narrati, al centro dellopera lamore per Laura ma anche l io del poetaDiario di un amoreDue momenti fondamentali: prima della morte/dopo la morte di LauraTema dellamore, trattato in apparenza secondo i modi tipici dellamor cortese e stilnovistica Donna oggetto di spiritualizzazione/figura astratta e sovrumana/donna angelo che eleva esperienza totalizzante e nobilitante. Amore come passione terrena/ Bellezza fisica femminile: Laura turba i sensi del poeta ma rimane lontana e inattingibileSoggettivit frantumata, in conflitto autonalisi e introspezione dellio Laura: nome simbolo Il lauro uneco (senhal) del nome dellamata che richiama sia la sacralit dellarte (pianta sacra al dio pagano delle arti Apollo), sia la laurea poetica conseguita da Petrarca a Roma.

Eredit del Canzoniereun nuovo modello letterarioIl nuovo primato della lirica nel sistema dei generi letterari Le forme e la poeticaDalle raccolte di testi alloperaVerso unistituzionalizzazione delle forme e dei metriLa lirica come purezzaLa centralit del soggetto liricoIl poeta come specialista dellinterioritIl paesaggio-stato danimoRapporto rivoluzionario col pubblicoIl petrarchismoLeopardi/De Sanctis/Saba e UngarettiLAmore e altri demoni3 Lezione: 2 oreAnalisi stilistico - testuale delle due liriche, presenti sul libro di testo:Voi chascoltate in rime sparse il suono Solo e pensoso

Esempio di analisi relativo ai testi

Voi chascoltate in rime sparse il suonoVoi chascoltate in rime sparse il suonodi quei sospiri ondio NUDRIVA l corein sul mio primo giovenile errorequandERA in parte altruom da quel chi sono,del vario stile in chio piango et ragiono5fra le vane speranze e l van dolore,ove sia chi per prova intenda amore,spero trovar piet, nonch perdono.Ma ben veggio or s come al popol tuttofavola FUI gran tempo, onde sovente10di me medesmo meco mi vergogno;et del mio vaneggiar vergogna l frutto,e l pentersi, e l conoscer chiaramenteche quanto piace al mondo breve sogno.

Analisi testualeIl sonetto (con rime ABBA, ABBA, CDE, CDE) posto ad introduzione del Canzoniere, ma ne prefigura la conclusione: poesie come tappe di un fallimento, maturazione di una amara consapevolezza dellinutilit della passione amorosa che lo aveva macerato da giovane, a conclusione dunque della sua vicenda rimane solo vergogna, pentimento e il senso dellinutilit di ogni cosa terrena i versi riflettono questa evoluzione nel tempo scelte morfologiche: alternanza tra il passato (imperfetto o passato remoto), dunque lepoca dellimmaturit, della irresponsabilit, del disordine giovanile, al presente della riflessione e del pentimento. Ma significativo che Petrarca al v. 4 dichiari di non essere davvero cambiato: la maturit lo ha trasformato in meglio, ma non del tuttoA livello metrico : netta separazione tra quartine e terzineQUARTINETERZINEErrore giovanileStessa etimologia: errore/errareRime vocalicheSintassi pi complessaRitmo lentoConsapevolezza sbagli giovanili e pentimentoRime cupe e aspre/ doppie consonanti dal suono sgradevoleSintassi pi semplice ritmo veloce15Analisi testualeLe prime due strofe sono unite da un unico periodo ipotattico, con un andamento tortuoso il periodo inizia con uninvocazione ai lettori ideali del Canzoniere (poi si precisa che Petrarca si rivolge a coloro che conoscono le follie dellamore) a cui seguono delle subordinate, mentre ci si aspetterebbe il verbo di una principale; la principale si trova soltanto alla fine della seconda quartina, ma non si collega sintatticamente al Voi iniziale. Questa irregolarit rimanda simbolicamente allerrare del poeta tra sofferenze e sogni ugualmente inutili (dunque un vagare senza una meta precisa, come al lettore non appare una meta sintattica appropriata la principale Nella terzine (che riportano il lettore allamara consapevolezza della maturit) il periodo inizia con un andamento ipotattico, ma si conclude nellultima terzina con una sequenza secca e incalzante di coordinate, sottolineate dal polisindeto, che terminano con la dura sentenza dellultimo verso. Anche le scelte morfologiche del sonetto sono attentamente studiate, a cominciare dal passaggio dal Voi (2^ persona plurale) al chi (3^ persona singolare) al spero (1^ persona singolare): un digradare dai molti ai pochi e dai pochi alla singolarit del soggetto. I tempi verbali, inoltre, alternano continuamente passato e presente, come a segnalare la condanna umana ad essere in balia del tempo che scorre inesorabilmente verso la fine (e questo uno dei temi ricorrenti nel Canzoniere).Le aree semantiche a cui rimandano le parole chiave del sonetto sono infatti fortemente orientate in base al tempo:

FIGURE RETORICHEAnche le figure retoriche del sonetto contribuiscono alla stringente consequenzialit della riflessione condotta dal poeta: lantitesi a v. 6 annullata dalla ripetizione dellaggettivo vano; le allitterazioni fonosimboliche in v, ma anche in gg, e la figura etimologica (vano vaneggiare) uniscono idealmente la vuota illusione giovanile al giudizio severo sulla vanit delle illusioni giovanili (veggio, vaneggiare, vergona); lallitterazione in m e la ripetizione del fonema me alludono alla chiusura introspettiva e alla meditazione su se stesso, ma anche alla scissione dellio in un io che giudica e un io colpevole.

PASSATOPRESENTE- Termini negativi della folle illusione giovanile (vane, van, vaneggiare, errore, favola nel senso di oggetto di scandalo), che gettano unombra dolorosa sul sentimento damore, esaltato dalla tradizione stilnovista (speranze, amore).- Termini altrettanto dolorosi, della consapevolezza della follia di tutto ci che ci lega alla precaria condizione umana, con tutte le conseguenze psicologiche che tale consapevolezza porta (vergogna, pentersi, conoscer chiaramente)Solo et pensoso Solo et pensoso i pi deserti campivo mesurando a passi tardi et lenti,et gli occhi porto per fuggire intentiove vestigio human larena stampi.

Altro schermo non trovo che mi scampi dal manifesto accorger de le genti,perch negli atti dalegrezza spentidi fuor si legge comio dentro avampi:

s chio mi credo omai che monti et piaggeet fiumi et selve sappian di che tempre10 sia la mia vita, ch celata altrui.

Ma pur s aspre vie n s selvaggecercar non so chAmor non venga sempreragionando con meco, et io collui.Analisi testualeParafrasiSolo e pensieroso percorro a passo lento i pi deserti campi e tengo gli occhi attenti affinch io possa fuggire i luoghi segnati da piede umano. Non trovo altro riparo per salvarmi dal fatto che la gente comprende (= il poeta si riferisce alla comprensione del suo stato interiore), perch negli atti privi di allegria si legge esteriormente come io dentro ardo; tanto che io credo ormai che sia i monti, le pianure, i fiumi e i boschi sappiano di che tenore sia la mia vita, che nascosta agli altri. Ma tuttavia non so cercare vie cos impervie e solitarie che Amore non venga sempre a parlare con me ed io con lui.FIGURE RETORICHEEndiadi: v. 2; vv. 9-10 : Solo et pensoso i pi deserti campi/vo mesurando a passi tardi et lenti; s chio mi credo ormai che monti et piagge/ et fiumi et selve sappian di che tempreIperbato: v.3: et gli occhi porto per fuggire intenti (ricostruzione: et porto gli occhi intenti per fuggire)Antitesi: vv. 7-8: atti di allegrezza spenti/di fuor si legge comio dentro avampiMetafora: v.2; v. 8: vo mesurando;comio dentro avampiPolisindeto: vv. 9-10: monti et piagge/et fiumi et selve sappian di che tempreAnastrofe: vv. 12-13: Ma pur s aspre vie n s selvagge/cercar non soPersonificazione: vv. 13-14: chAmor non venga sempre/ragionando con meco, et io colluiAllitterazioni: v. 1: Solo et pensoso i pi deserti campi (sillaba so con maggior forza sulla s); altre allitterazioni possono essere considerate i gruppi consonantici mp o ntSono presenti diversi enjambements

LAmore e altri demoniLavoro di gruppo (a casa): 2 oreLa classe suddivisa in 4 gruppi si dedicher a casa allanalisi delle seguenti liriche dellautore:- Era il giorno chal sol si scoloraro- Loro et le perle e i fior vermigli e bianchi- Erano i capei doro a Laura sparsiChiare fresche e dolci acqueOgni gruppo analizzer una lirica, sulla base di una scheda danalisi fornita dalla docente, ed effettuer in classe in unora un report ai compagni. Al report seguir lo scambio fra gruppi delle varie schede. Oltre alla scheda danalisi gli studenti si avvarranno del glossario delle principali figure retoriche, presente nel loro libro di testo.Il lavoro di gruppo si configurer come momento di verifica formativa

Scheda di analisi di un testo in poesiaIntroduzione Nome dellautore e della raccolta, anno e circostanze storiche di composizione, anticipazione del contenuto essenzialeContenutoParafrasi molto sintetica del testoAnalisi del testoAnalisi del testo secondo i livelli strutturale, lessicale, metrico, fonetico, retorico. Analisi del titoloCommentoSintesi interpretativa del senso connotativo della poesia, valutazione del messaggio del poeta e della sua ideologia; giudizio personale motivato sullefficacia del testo rispetto agli scopi dellautore

LAmore e altri demoniLaboratorio di scrittura: 2 oreUtilizzando la tecnica del monologo interiore ogni studente dovr scrivere una pagina di diario immaginando di essere il PetrarcaTesto di riferimento: Solo et pensosoImmagina di essere il Petrarca e fanne il monologo interiore. Descrivi in una pagina di diario i tuoi pensieri, i tuoi moti del cuore, sentimenti ed emozioni in prima persona.

Il laboratorio suddiviso nei due momenti della scrittura e della lettura alla classe si configurer come il momento finale di questo percorso sullautore e dunque come verifica sommativa

LAmore e altri demoniIl Canzoniere: La tematica damore come nuovo modello letterario un tema talmente ampio che non possibile esaurirlo in poche lezioni e che per questo sar ripreso nel corso dellintero anno scolastico ogni qualvolta se ne presenter loccasione. Il tema si presta a una trattazione diacronica oltre che sincronica nellambito del triennio.-Creazione sulla LIM di un dossier tematico- Approfondimento: collegamento con latino: la poesia damore nei classici: Virgilio, Catullo, Orazio, Ovidio.