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Servizio Sociale dei Comuni Ambito Distrettuale 2.2 Basso Isontino Piano Attuativo Annuale 2016

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Servizio Sociale dei Comuni Ambito Distrettuale 2.2 Basso Isontino

Piano Attuativo Annuale 2016

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PREMESSA Il Piano di Zona 2013-2015 dell’Ambito distrettuale Basso Isontino è stato ufficialmente avviato in

seno alla Conferenza dei Servizi il 06.03.2013 data di sottoscrizione dell’Accordo di Programma.

Il 5 Novembre 2012 presso l’Europalace Hotel si era riunita l’Assemblea dei Sindaci in sessione

allargata ad associazioni e soggetti del Terzo settore per la presentazione del Processo del Piano di

Zona e del modello di governance, la presentazione del documento dell’intesa sociosanitaria in

seno alle linee strategiche ed agli obiettivi definiti dalla regione nelle linee guida.

La partecipazione è stata ampia, segno di un concreto interesse in fase di concertazione e di un

genuino slancio alla partecipazione sul territorio.

A seguire, hanno preso avvio i lavori dei Tavoli tematici per delineare gli obiettivi e le macroazioni

e giungere alla sottoscrizione dell’Accordo di programma iniziale con N 44 soggetti e alla

Dichiarazione di condivisione del Piano di Zona con N. 21 soggetti sottoscrittori. Nel corso degli anni il numero degli aderenti al Piano è aumentato e i due Forum annuali sono

divenuti un momento centrale per il confronto allargato e la diffusione di iniziative che si

andavano strutturando nel sistema.

Al 31/12/2015 sono stati effettuati cinque Forum descritti nella parte dedicata alle macroazioni

della Governance .

Lo stato di attuazione per area di intervento

In questo capitolo si analizza per area di intervento lo stato di attivazione delle macroazioni

considerando la tipologia dei destinatari. Ciò significa che anche gli obiettivi di sistema relativi

all’integrazione sociosanitaria ( obiettivo regionale 4) sono stati scomposti per tipologia di

beneficiario e trattati separatamente, così com’è stato fatto nelle schede dei documenti PDZ 2013-

2015 e PAA 2015.

AREA DI INTERVENTO SOCIALE – AZIONI RELATIVE ALLA GOVERNANCE SOCIALE E AL

CONSOLIDAMENTO LIVELLI DI PRESTAZIONE

Fra le azioni di sistema, oltre agli obiettivi comuni previsti per tutte le aree ad integrazione socio

sanitaria (minori e famiglia, non autosufficienza e disabilità ), le linee guida regionali per la

predisposizione del Piano di Zona prevedono tre obiettivi con caratteristiche prettamente legate al

sistema di governo delle politiche e dei servizi sociali dell’ambito ( obiettivi regionale n. 1, 2 e 3 ).

Il raggiungimento di tali obiettivi è reso possibile dallo svolgimento di azioni relative alla

governance sociale, al consolidamento del governo del sistema integrato, e alla stabilizzazione e al

consolidamento dei livelli di prestazione erogati dal SSC.

Nel triennio di realizzazione del PDZ, dunque, si è lavorato per il miglioramento sul piano della

partecipazione ed il coinvolgimento della comunità nella realizzazione del sistema integrato, anche

attraverso la messa in rete delle informazioni relative alle attività erogate dai soggetti del

territorio in un’ottica di condivisione delle risorse. Gli obiettivi regionali di sistema che riguardano

la governance sono complessivamente 4 e comprendono complessivamente 12 macroazioni.

3

Il monitoraggio del PAA mette in luce che in quest’area sono state avviate tutte le macroazioni ,

quindi in linea con i tempi prestabiliti al momento della stesura del piano.

Il Forum del Piano di Zona

Nel dettaglio la macroazione 1.1.1 ovvero l’Istituzione del Forum del PDZ quale strumento di

partecipazione e coinvolgimento della realtà locale, ha ottenuto un crescendo di partecipazione

realizzando, non soltanto un esito positivo al 100%, ma al di sopra delle aspettative per quanto

riguarda la capacità dei soggetti di intraprendere, proprio grazie al Piano di Zona, percorsi condivisi

e di collaborazione promossi dalle opportunità di confronto e di visibilità dedicate durante il

Forum.

Ad ogni annualità del Piano di Zona sono stati organizzati due Forum ( 1 nel 2013, 2 nel 2014, 2

nel 2015 ), impostando, per ognuno degli incontri, un filo conduttore in base al quale venivano

scelti i temi da presentare da parte dei soggetti del Terzo Settore, sulla base di nuove proposte o

progettualità in atto, condivise con il nostro Servizio.

Nella fase conclusiva di ogni Forum è stata prevista l’opportunità a nuove associazioni o soggetti

poco conosciuti del territorio, di presentarsi e raccontare brevemente la loro proposta.

Ogni Forum ha richiesto e richiede una preparazione e un impegno da parte dell’ufficio di Piano al

fine di recepire le istanze più emergenti e rilevare l’interesse generale alla partecipazione.

IL FORUM così concepito ha permesso la conoscenza e la messa in rete di tante iniziative,

progettualità e nuove potenzialità locali, in cui i soggetti si riconoscono, si sostengono e scoprono

il gusto di una collaborazione che arricchisce tutto il sistema e supera la logica sia della chiusura in

compartimenti e collaborazioni statiche o di competizione, e offre ai soggetti un più ampio respiro

e il gusto di lavorare nell’ambito di collaborazioni o partenariati. Inoltre, questa prossimità, ha

dato modo anche agli operatori dell’Ufficio di Programmazione e Direzione del Servizio Sociale di

essere maggiormente creativi e recepire con maggiore attendibilità le nuove esigenze e i bisogni

del territorio da potenziare, coltivare e superare con le nuove tendenze generali.

In quest’ottica possiamo dire di aver realizzato un passo importante verso una apertura del

Servizio al territorio e viceversa di aver dato modo allo stesso territorio di entrare nel Servizio per

apprezzare ciò che esprime e realizza, oltre ad intrecciarsi con le varie iniziative.

Al 31/12/2015 è stato convocato cinque volte il Forum, con una media di 35/40 soggetti

rappresentati.

4

Strettamente connesse a quanto accennato sopra, le macroazioni 1.1.2 e 1.2.1. sono state

realizzate e completate nell’anno 2015 con percorsi che hanno visto la realizzazione di fruttuosi

esempi di co-progettazione ai sensi della Normativa regionale (L. 328/2000; LR 6/2006 ), grazie ai

quali i soggetti coinvolti sono stati sempre più partecipi e capaci di esprimere la loro specificità in

una dimensione di valorizzazione reciproca tra pubblico e privato, profit e no profit, per il

raggiungimento di risultati comuni.

Ne sono la prova procedure quali la realizzazione di attività estive per adolescenti (Pixel Summer) ,

con una rete di 7 soggetti coinvolti, le attività connesse al Bando esclusione/devianza , la

realizzazione delle azioni del Piano territoriale Immigrazione con quattro soggetti coinvolti ed altri

esempi di co-progettazione realizzati con successo negli ultimi due anni dal nostro Servizio nel

Basso Isontino.

Si è dunque consolidata per il Servizio Sociale dei Comuni del Basso Isontino, la modalità di incarico che coinvolge il Terzo Settore e l’associazionismo in una dimensione di pubblica

manifestazione di interesse e costruzione di linee che partono dalla rilevazione di necessità e

bisogni del territorio e si esprimono in percorsi creativi e congruenti alle realtà locali, tenendo

conto di risorse e finanziamenti ma anche rilevando nuovi ambiti di impegno che il territorio sta

esprimendo con entusiasmo.

AREA MINORI E FAMIGLIA

L’area di intervento dedicata ai minori e alla famiglia presenta uno degli investimenti maggiori del

Servizio sia nel campo delle disabilità che nella tutela e promozione di iniziative atte a prevenire

forme di disagio.

L’ottica di attenzione alla “risorsa famiglia” è trasversale a tutto il Piano ed essa viene coinvolta e

riconosciuta parte attiva nella programmazione degli interventi dedicati soprattutto alla fascia

adolescenziale e giovanile della popolazione. Gli investimenti riguardo alla sensibilizzazione e

promozione dell’Affido hanno interessato tutto il periodo di vigenza del Piano e stanno

caratterizzando anche la programmazione del 2016/17 preso atto della necessità di reperire

sempre nuove disponibilità a favore di minori e famiglie in difficoltà. Un impegno costante delle

attività del Servizio ha connotato gli investimenti nell’Area adolescenziale e giovanile con nuove

iniziative quali Pixel Summer ( macroazione 5.2.5), attività a favore degli adolescenti diversamente

abili e le loro famiglie. Si rileva una buona integrazione a vari livelli ed intreccio fra le varie

iniziative messe in atto sul territorio, grazie a newsletter e raccordi nell’ambito delle connessioni

realizzate dall’Ufficio di Piano e la Regia complessiva. Viene inserita per il Basso Isontino una

nuova macroazione di intesa con l’Azienda Sanitaria in fase di avvio con il mese di Aprile 2016,

riguardante un progetto sperimentale a favore di bambini in fase di certificazione con disturbo

dello spettro autistico (ultima macroazione inserita).

AREA ANZIANI

Nell’area anziani gli obiettivi declinati nelle macroazioni del PDZ si focalizzano sostanzialmente su

due tematiche principali che riguardano l’offerta dei servizi che richiedono l’intervento di

entrambe le componenti, quella sociale e quella sanitaria. Nel Piano inoltre vengono proposte due

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rilevanze progettuali che mirano a dare continuità e congruenza alle azioni promozionali e

gestionali attivate dall’ambito distrettuale: l’una è quella relativa alla promozione, valorizzazione e

l’organizzazione di interventi per la diffusione dell’amministratore di sostegno ed alla

concertazione con il privato sociale di un piano di realizzazione delle finalità dell’istituto . Tali

azioni sono state completate e andranno in continuità.

L’altra rilevanza progettuale concerne l’opportunità di portare a compiuta realizzazione il modello

gestionale dell’accreditamento nel servizio di assistenza domiciliare degli Ambiti Alto e Basso

Isontino Le macroazioni sviluppate al fine di dar vita agli interventi citati sopra sono state

complessivamente 19, ripartite fra l’obiettivo regionale 4 e l’obiettivo regionale 7.

Sul territorio è stato avviato inoltre un progetto sperimentale avente come obiettivo la

sperimentazione di nuovi modelli di Domiciliarità Innovativa. A seguito di procedura pubblica sono

stati individuati tre soggetti che stanno realizzando attività di promozione e di sperimentazione

territoriale volte a costruire nuove reti e nuove opportunità a favore degli anziani, in

collaborazione col contesto comunitario e la rete locale dell’associazionismo.

Le sperimentazioni sono in atto nei comuni di Monfalcone, San Pier d’Isonzo, Turriaco e Grado e

termineranno nel mese di settembre 2016.

AREA DISABILI

In quest’area di intervento le attività previste dal PDZ si sono concentrate principalmente sul

miglioramento dei servizi presenti sul territorio riguardo soprattutto l’organizzazione dei centri

diurni in relazione al ciclo evolutivo delle persone disabili e alle esigenze dei loro famigliari.

Da questa riflessione è scaturita l’idea di mettere a disposizione della rete territoriale istituzionale

l’aggiornamento delle risorse disponibili in termini di posti presso centri diurni e strutture di

comunità alloggio e comunità gravi gravissimi. A fianco di questa tematica le macroazioni

programmate si concentrano sulla possibilità di adeguare la risposta ai bisogni dei disabili ultra

65enni attraverso la rete delle strutture semiresidenziali e residenziali per anziani anche al fine di

rendere sostenibile per l’accesso di nuovi utenti giovani le risorse disponibili. In altre parole gli

obiettivi sono stati orientati verso una nuova regolamentazione dell’accesso dei disabili

ultra65enni in strutture residenziali e semiresidenziali con le ricadute legate alla

compartecipazione e copertura della quota sanitaria della retta.

AREA DISAGIO, LAVORO E POVERTA’

In quest’area le macroazioni programmate mirano a contrastare i fenomeni legati a nuove povertà

e all’esclusione sociale attraverso interventi di sostegno finalizzati alla realizzazione di progetti

individuali di inserimento e reinserimento sociale , lavorativo e formativo che operativamente si

esplicitano nell’incremento, grazie alla partnership Provincia e SSC, delle misure normativamente

definite quali i tirocini formativi e di orientamento a favore di cittadini in situazioni di svantaggio

socio-occupazionale a garanzia di un sistema organico di accesso al mercato del lavoro in

condizioni di parità di trattamento ai cittadini in situazioni di svantaggio, con problematiche di

esclusione e di emarginazione sociale, non capaci di collocarsi autonomamente al lavoro. Questa

impostazione operativa ha richiesto il potenziamento della rete dei servizi sociali ma, soprattutto,

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la sua integrazione maggiore con la rete pubblico –privata dei servizi. Nell’ottica di fornire risposte

plurime ed intersecate con tutte le risorse del territorio si è definito di mantenere attivi i tavoli di

consultazione e co-progettazione permanenti sui temi dell’abitare e della povertà, considerando

che le alleanze che si stabiliscono nelle relazioni costanti tra i soggetti istituzionali e non, possono

contribuire a quella rete di alleanze indispensabili.

Oltre a queste tematiche le macroazioni del PAA sono orientate ad affrontare le problematiche

relative alla devianza adulta. A questo aspetto sono stati dedicati alcuni progetti sia per la parte

legata alla prevenzione che per specifici interventi a favore di persone seguite da USSM e UEPE

inclusa l’area di prevenzione . si segnalano inoltre le azioni riguardanti la realizzazione

dell’Emporio della Solidarietà e la promozione di iniziative finalizzate all’abitare responsabile e

mediazione di condominio.

4. Gli obiettivi locali del PAA 1.1.1 Istituzione del Forum del PDZ quale strumento di partecipazione e coinvolgimento della comunità locale Fasi di realizzazione del Forum:

1. Rilevazione Progetti in atto o in gestazione all’interno dei gruppi sorti nell’ambito dei

Tavoli del Piano di Zona.

2. Scelta di priorità, modalità, e discussione nel gruppo

3. Sintesi e scelte di campo

4. Individuazione di un Progetto specifico che accomuna tutti i partecipanti al Tavolo o di uno

o più soggetti partecipanti al Tavolo ( es. Tavolo Reti ha un suo specifico progetto nato con

la partecipazione di tutti. Il Tavolo Domiciliarità ha condiviso più progetti di soggetti

afferenti oltre ad una sintesi comune )

5. Scelta del progetto e del relatore

6. Produzione sintesi del progetto in collaborazione con il Servizio Sociale/Uff. Piano di zona

per ognuno dei progetti da presentare al Forum

7. Individuazione sede, data ed invio convocazioni e programma

8. Lavori di segreteria organizzativa

9. Predisposizione locandina e slides

10. Predisposizione Questionario da sottoporre ai partecipanti per rilevazione feed-back,

interessi e priorità per il Forum successivo ed altri suggerimenti.

1.1.2 Promuovere e valorizzare occasioni di scambio relative all’analisi della domanda di accesso ai servizi del sistema integrato

1.2.1 Mappatura annuale delle attività dei soggetti non istituzionali operanti nel territorio e loro coordinamento ( Azione completata e in continuo aggiornamento)

2.1.1 Rinnovo convenzione/adozione modelli regionali/regolamento unico d’accesso ( realizzata )

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5.2.3 Cultura dell’affido: sviluppare azioni integrate e promozionali a supporto dei minori e delle famiglia ( sintesi sviluppo complessivo fino a dicembre 2015 e previsione 2016/18) Il progetto denominato “Il Gusto di essere famiglia” è una iniziativa nata nell’ambito del Tavolo

Reti familiari e famiglia – macroazioni 5.2.3 e 5.3.1 - costituito per affrontare i vari temi promossi

dal Piano di Zona 2013-15 nell’ambito della promozione alla cultura dell’Affido familiare,

dell’Accoglienza e della rete di famiglie solidali.

La Regione FVG, nelle sue linee guida, ha indicato fra le priorità e gli obiettivi da raggiungere nel

triennio , quello di promuovere l’affido familiare quale strumento di supporto per minori e

famiglie in difficoltà momentanea e di implementare le forme di solidarietà fra famiglie, coppie e

singoli interessati. Abbiamo rilevato all’inizio dei lavori di mappatura che, sul nostro territorio,

esisteva già una realtà variegata di persone impegnate in percorsi di solidarietà di varia natura e

una delle sfide del Piano di Zona è stata (ed è tutt’ora ) quella di creare una rete fra i diversi gruppi esistenti e formare un intreccio di soggetti che interagiscono fra di loro e con i servizi, per

arricchire il territorio di una cultura di accoglienza e per incentivare un senso di fiducia nei Servizi

pubblici e nelle istituzioni che forse si era nel tempo un po’ sbiadito.

Grazie dunque a questo forte mandato e all’entusiasmo dei partecipanti al Tavolo “Reti familiari e solidarietà” del Piano di Zona, con i quali il nostro Servizio si è rapportato in questo anno e

mezzo di lavoro, siamo giunti a co-progettare a seguito di Manifestazione di Interesse con Avviso

pubblico, insieme all’Associazione “Il NOCE” di Casarsa un lavoro di

• sensibilizzazione e formazione per le famiglie (svolto in più fasi durante l’anno 2013 e

2014 con la disponibilità di spazi gratuiti in oratori, parrocchie, scuole e sedi comunali )

• stand informativo durante una Sagra paesana anno 2014 • presentazione di un ciclo di tre film aventi come tema l’affido e la solidarietà per i minori

anno 2014

• due mattine ( 8 ore ) di supervisione per gli operatori del SSC e CF coinvolti nell’operatività sull’Affido Familiare 2014/2015

• Realizzazione del Convegno “Ci vuole tutta una Comunità per far crescere un bambino” il 18 settembre 2015, con una partecipazione di 90 persone.

Correlato a questa parte di coinvolgimento del Terzo Settore, è da evidenziare lo sviluppo di un

nuovo percorso all’interno del SSC e CF per la valutazione e la presa in carico delle famiglie

affidatarie.

Tutti gli obiettivi descritti nell’ambito dell’Affido, famiglie e solidarietà oltre che la parte

istituzionale, verrà riproposta nell’anno 2016/2018 con una articolazione già definita e

conferimento incarico a seguito di procedura pubblica. In particolare, verranno sviluppate quattro

aree specifiche, in linea con gli indirizzi regionali e nazionali per la promozione dell’Affido:

Area della Sensibilizzazione aperta a tutti i cittadini interessati al tema dell’accoglienza e

dell’affido, Area della Formazione per coppie, famiglie e singoli che desiderano approfondire il

tema, Area della Supervisione per l’accompagnamento agli operatori impegnati sul campo e Area

del lavoro di gruppo, per la costituzione e coordinamento delle famiglie, coppie e singoli impegnati

attivamente nelle attività di affido ed accoglienza o pronti ad attivarsi.

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5.2.4 Definizione di un percorso condiviso per la gestione di uno “spazio neutro” d’incontro genitori/figli Elaborazione di linee guida e specifico protocollo per la sperimentazione delle “spazio neutro”

Obiettivo realizzato

5.2.5 Promozione di opportunità di supporto/accompagnamento alle azioni educative promosse dal SSC con particolare riferimento agli adolescenti Incontri formativi con servizi aziendali a supporto funzione educativa realizzata in forme collettive

e spontanee (educativa di strada)

5.3.1 Reti familiari e solidarietà Tavolo reti familiari per la definizione dei diversi livelli di operatività affido leggero/affido

educativo – affido familiare

(vedi sopra)

5.4.1 Mappatura dell’offerta relativa ad attività/servizi a favore di minori e famiglie realizzati da istituzioni pubbliche, soggetti del terzo settore e privato sociale Il Servizio Sociale dei Comuni ha realizzato nell’estate 2014 e nell’estate 2015, nell’ambito delle

attività del Piano di Zona 2013/15 e nello specifico in collaborazione con i componenti del Tavolo

specifico ovvero uffici attività educative dei nove comuni e soggetti del terzo settore, un progetto

per gli adolescenti denominato Pixel Summer frutto di una co-progettazione con vari soggetti del

Terzo Settore e caratterizzato da una gamma di proposte diversificate, in grado di cogliere la

varietà di interessi dei ragazzi e con l’attenzione di coinvolgere gran parte del territorio, in un

contenitore fruibile ed appetibile per gli adolescenti dei 9 Comuni.

Tale azione è stata un successo coinvolgendo il primo anno una novantina di ragazzi e il secondo

anno più di un centinaio.

La formula verrà riproposta nell’anno 2016 con delle piccole ulteriori innovazioni e sempre con la

partecipazione di più soggetti.

5.4.2 Implementazione progetto “Comunità educante in rete” Previsione incontri con/per le famiglie di minori. Il progetto, nato con il primo Piano di Zona 2004-

2006, prosegue quale servizio di promozione degli oratori del territorio come contesti educativi da

sostenere e rivitalizzare.

6.1.3 Aumentare l’empowerment delle famiglie con minori disabili Ripresa progettualità con le famiglie di nuovo ingresso nella rete dei servizi per la disabilità (centri

estivi, soggiorni, gruppi di pari).

6.2.1 Sviluppare un percorso di dialogo tra le associazioni dei familiari ed il mondo della scuola 6.3.1 Sport integrato In continuità con progettualità avviata e sua implementazione. (In continuità ed implementato)

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6.3.2 ImmaginAZIONE del futuro Consolidamento proposte ADO (gruppo disabili adolescenti)

7.2.3 Realizzare le modalità di gestione della lista unica d’accesso CR 7.2.4 Diffusione della domiciliarità Il Tavolo sulla Domiciliarità e non autosufficienza ha toccato nel triennio vari temi giungendo a

definire nel 2015 la necessità di realizzare un percorso innovativo e sperimentale su 4 comuni con

delle caratteristiche specifiche. Sono stati quindi incaricati alcuni soggetti attraverso bandi pubblici

di co-progettazione, che stanno realizzando le azioni finalizzate agli obiettivi descritti in sintesi

come segue.

Attività afferenti al Piano di Zona 2013-15 ed in particolare alle macroazioni 7.2.4 ( Diffusione

cultura della domiciliarità ), 7.4.1 ( Rete tematica .territoriale ), macroazione 11.1 ( Opportunità di

crescita del rapporto intergenerazionale ) Per domiciliarità innovativa si intende la promozione di

una cultura che favorisca i soggetti anziani o più deboli a rimanere nella propria abitazione e nel

sistema di relazioni, arricchito e potenziato da tutte le risorse presenti connesse e visibili, in

un’ottica di interscambio generazionale.

Partiti dall’esigenza di sperimentare nuove prospettive di intervento rivolte alla

fascia anziana della popolazione costruendo percorsi di domiciliarità sociale innovativa, si sono ipotizzati quattro percorsi sperimentali in quattro contesti territoriali differenti dell’Ambito Basso

Isontino ( Monfalcone, Grado, Turriaco, San Pier d’Isonzo) .

Le esigenze da cui i progetti sono partiti sono caratterizzabili nello specifico di ogni zona, di per sé

molto diversa, anche se con il denominatore comune del lavoro di comunità a favore e con

l’anziano, volto alla valorizzazione della sua presenza nel contesto sociale ed alla sua domiciliarità .

I progetti sono ancora in atto e in corso di valutazione in itinere.

7.3.1 Costituzione Commissione di vigilanza unificata a livello provinciale (SAD) Realizzato a livello di raccordo tra i due Ambiti distrettuali

7.4.1 Rete tematica territoriale: coordinamento tra soggetti del volontariato nell’ambito delle attività rivolte alla popolazione anziana Realizzato

8.2.1 Laboratorio Lavoro Sperimentazione in corso del raccordo con CPI per attivazione gruppi utenti

Realizzato il livello provinciale nell’area di integrazione. Quello locale è stato chiuso anche se sono

state realizzate dal Servizio varie attività connesse, tra cui lo sviluppo di percorsi di formazione

sulla sicurezza e competenze minime uso informatico.

9.2.1 Tavolo permanente esclusione sociale (osservatorio) Attivo

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9.2.2 Mappatura delle risorse/attività e costituzione di una rete attiva

Il progetto Emporio della Solidarietà nasce in seno al Tavolo sull’esclusione sociale avviato in sede

di consultazione con il Piano di Zona 2013-2015 e aperto ai soggetti interessati e coinvolti sulle

tematiche dell’esclusione e della fragilità sociale.

Inaugurato nell’aprile 2015 a Monfalcone, l'Emporio della Solidarietà è nato sull'esempio delle

iniziative di Roma e Prato, nonchè della vicina Gorizia.

Si è voluto riunire tutti i preesistenti centri di distribuzione di generi alimentari in un unico luogo

garantendo così una fornitura più “ricca” rispetto alla tradizionale “borsa della spesa”.

La crisi economica e la perdita di tanti posti di lavoro portano sempre più famiglie sotto la soglia di

povertà e l'Emporio della solidarietà è una parziale risposta ai bisogni delle persone in difficoltà

economiche che possono ricevere gratuitamente i generi di prima necessità “a misura di famiglia”,

nel rispetto della dignità di ciascuno.

I promotori del progetto sono la Caritas Diocesana, la Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, la

Provincia di Gorizia, il Comune di Monfalcone, e il Servizio Sociale dei Comuni Ambito distrettuale

2.2 Basso Isontino che annualmente sottoscrivono un protocollo d'Intesa. Un aiuto concreto è stato

fornito dall’ATER, Casse di Risparmio locali, Lions Club, Rotary Club, Propeller Club.

Collaborano al progetto. Oltre al SSC Ambito distrettuale 2.2, le Caritas Diocesana e parrocchiali,

Fondazione CariGo, ATER, Comune di Monfalcone, Provincia, la Croce Rossa Italiana , il Centro

Aiuto alla Vita e tante altre associazioni quali AGESCI, Associazione Figli di Tutti, Gas, cittadini

volontari, Rotary Club, etc.

Sono stati realizzati protocolli, convenzioni e al progetto ha lavorato il Tavolo con tutti i soggetti,

riunendo le macroazioni 9.2.1, 9.2.2., 11.2

11.1 Giovani, volontariato e solidarietà Adesione e sostegno a rete Movi per attivazione progetti locali con le scuole e le associazioni di

volontariato

11.2 Promozione iniziative di economia solidale Incontri in corso parte da sviluppare nel 2016.

A quanto descritto va aggiunto un accenno al Piano Territoriale Immigrazione che non è stato

inserito nel Piano di Zona 2015 ma che ha prodotto un lavoro di spessore con il coinvolgimento di

molti attori della Rete e che continuerà nell’anno in corso ; è stata inserita una scheda specifica

per il 2016. Un altro settore trattato nel 2015 con esiti in report ed elaborati interessanti è quello

relativo al progetto a supporto dell’Abitare, che vede impegnato il Servizio Sociale insieme ad un

soggetto del Terzo Settore per interventi di sostegno e supporto all’Abitare e interventi di

mediazione linguistico culturale in contesti abitativi condominiali.

11

MACROAZIONE N. 1.1.1

Convocazione del Forum del PDZ quale strumento di partecipazione e coinvolgimento della comunità locale.

INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE

Politiche Giovanili, Politiche per la famiglia, Pari Opportunità, Volontariato

AZIONI DI SISTEMA COLLEGATE

1.1.2 – 1.2.1 – 5.4.2 – 5.3.1 – 8.2 – 9.2.1 – 11.1

SERVIZI E INTERVENTI COINVOLTI

SSC, Soggetti del Terzo Settore, Soggetti istituzionali coinvolti, Associazioni di

promozione sociale

SSC A6,C2,C7,L1,L3,M1,M2 Distretto

RACCORDO CON LA PROGRAMMAZIONE PRECEDENTE

Esperienza dei Tavoli permanenti della precedente pianificazione

SSC ASS/ altri soggetti

istituzionali

ALTRI SOGGETTI

AZIONI

• Convocazione semestrale del

Forum del PDZ e mantenimento

degli standard di partecipazione e

risonanza fra la rete di soggetti,

rilevata nel triennio precedente.

• Continuità di documentazione

relativa al Forum da pubblicare sul

Portale dell’Ambito

Partecipazione

Adesione e

partecipazione

soggetti

INDICATORI DI RISULTATO INDIVIDUATI PER IL TRIENNIO

Numero dei Soggetti aderenti ai Tavoli permanenti ed al Forum del PDZ

Aumenta e produzione di documentazione

VALORE ATTESO DEGLI INDICATORI PER L’ANNO IN CORSO

Prosecuzione dell’attività dei tavoli permanenti e del Forum del PDZ

OBIETTIVO

REGIONALE N. 1.1 Rafforzare il coinvolgimento della comunità nella realizzazione di un sistema integrato di interventi e servizi sociali di tipo solidale e universalistico/selettivo

X SOCIALE � SOCIOSAN

ITARIO

12

MACROAZIONE N. 1.1.2.

Promuovere e valorizzare occasioni di scambio relative all’analisi della domanda di accesso ai servizi del sistema integrato ed alle attività/risorse dei soggetti non istituzionali operanti sul territorio dandone evidenza in forma adeguata .

INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE

Politiche Giovanili, Politiche per la famiglia, Pari Opportunità,

Volontariato

AZIONI DI SISTEMA COLLEGATE

1.1.1, 1.2.1.

SERVIZI E INTERVENTI COINVOLTI

SSC, Soggetti del Terzo Settore, Soggetti del Privato sociale, Soggetti

istituzionali coinvolti.

RACCORDO CON LA PROGRAMMAZIONE PRECEDENTE

Rappresentazione e divulgazione dei dati e della reportistica del

sistema associato

SSC Soggetti che hanno

aderito/partecipato ai tavoli del PDZ

Raccolta dei dati forniti dai diversi

soggetti non istituzionali che hanno

aderito alla mappatura e/o

partecipato ai tavoli del Piano di Zona

anno 2015.

Collaborazione nella stesura

della scheda per la

rilevazione dei dati

AZIONI

Redazione “Relazione Sociale”,

integrata con dati periodicamente

forniti dai diversi soggetti coinvolti

Collaborazione nella stesura

della Relazione sociale

INDICATORI DI RISULTATO INDIVIDUATI PER IL TRIENNIO

- redazione annuale della Relazione sociale

- aumento del numero di soggetti che contribuiscono con i

propri dati alla redazione della relazione sociale annuale;

VALORE ATTESO DEGLI INDICATORI PER L’ANNO IN CORSO

aumento del numero di soggetti che diffondono i contenuti della

relazione sociale e veicolano la conoscenza e comprensione del

contesto comunitario e delle azioni poste in essere dai diversi

soggetti;

13

OBIETTIVO

REGIONALE N. 1.2. . Favorire, nell’ambito dei percorsi di assistenza, di protezione e promozione sociale, la messa a sistema delle attività di soggetti non istituzionali operanti nel territorio, beneficiari di contributi economici regionali, provinciali e comunali erogati a sostegno delle attività degli stessi soggetti a favore di persone in stato di bisogno, allo scopo di capitalizzare, in un’ottica di sinergia e coordinamento, le risorse finanziarie pubbliche erogate.

X SOCIALE � SOCIOSANITARIO

MACROAZIONE N. 1.2.1

Mappatura annuale delle attività dei soggetti non istituzionali operanti nel territorio e loro coordinamento Produzione di Reportistica tematica

INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE

Politiche Giovanili, Pari Opportunità, Volontariato, Politiche per la famiglia

AZIONI DI SISTEMA COLLEGATE

1.1.1 – 1.1.2 - 5.4.1 – 7.1.1 – 7.4.1 – 9.2.2

SERVIZI E INTERVENTI COINVOLTI

SSC, Soggetti del Terzo Settore, Soggetti istituzionali coinvolti, Associazioni

di promozione sociale

SSC A2-F17-L1-L2-L3-M1-M2

RACCORDO CON LA PROGRAMMAZIONE PRECEDENTE

Specifici progetti dei precedenti PDZ e progettualità dei singoli comuni

SSC ASS/ altri soggetti

istituzionali

ALTRI SOGGETTI

AZIONI

Circolarità di risorse e di

proposte in sintonia con

l’obiettivo del lavoro di

comunità

Definizione di accordi

Definizione di accordi

con i beneficiari di

contributi nell’ambito di

attività condivise del PDZ

(messa in rete di risorse

economiche/strumentali

INDICATORI DI RISULTATO INDIVIDUATI PER IL TRIENNIO

Accordi con soggetti istituzionali e non istituzionali

VALORE ATTESO DEGLI INDICATORI PER L’ANNO IN CORSO

14

OBIETTIVO

REGIONALE N. 2.1. Consolidare il sistema associato di governo del sistema locale degli interventi e dei servizi sociali

X SOCIALE � SOCIOSANITARI

O

MACROAZIONE N. 2.1.1

Adozione dei modelli regionali di documentazione/rendicontazione

delle risorse disponibili e impiegate annualmente per l’attività tipica del

SSC e per l’attività prevista del PDZ/PAA.

GRUPPO DI LAVORO NUOVO REGOLAMENTO ISEE PER L’ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI AGEVOLATE DEI SERVIZI DELL’ENTE

INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE

Politiche regionali per il sistema integrato.

AZIONI DI SISTEMA COLLEGATE

SERVIZI E INTERVENTI COINVOLTI

SSC, Comuni

RACCORDO CON LA PROGRAMMAZIONE PRECEDENTE

Governance

SSC Comuni

Sperimentazione e adozione di

modelli regionali di

documentazione/rendicontazione

Regolamento unico d’accesso AZIONI

Alimentazione sistema informativo

e raccordo con il servizio regionale

dedicato

INDICATORI DI RISULTATO INDIVIDUATI PER IL TRIENNIO

Adozione di modelli regionali di documentazione/rendicontazione

comuni su tutto il territorio dell’Ambito

VALORE ATTESO DEGLI INDICATORI PER L’ANNO IN CORSO

Alimentazione dei sistemi informativi previsti

Adozione di modelli regionali di documentazione/rendicontazione

15

AZIONE DI SISTEMA -SCHEDA PDZ N. 3 AZIONE DI SISTEMA PER LA STABILIZZAZIONE /CONSOLIDAMENTO DEI LIVELLI DI PRESTAZIONI

OBIETTIVO

REGIONALE N. 3.1 - Stabilizzare e consolidare le prestazioni e gli interventi di cui all’art. 6 della legge regionale 6/2006, definendo un sistema di offerta per tipologie di servizi e prestazioni, trasversale alle aree di bisogno, articolato in: - welfare d’accesso , con il ruolo fondamentale

riconosciuto al servizio sociale professionale, che ricomprende il servizio di segretariato sociale, le attività di presa in carico e gestione sociale del caso (case management), il servizio di pronto intervento per le situazioni di emergenza sociale;

- servizi domiciliari , di tipo educativo, socioassistenziale e di assistenza integrata;

- servizi a carattere comunitario semiresidenziale , compresa la rete delle strutture e dei servizi a ciclo diurno;

- servizi a carattere comunitario a ciclo residenziale, comprendente la rete delle strutture e dei servizi a ciclo interamente residenziale anche a carattere temporaneo;

- misure di sostegno e assistenza economica , nelle diverse forme previste dalla programmazione regionale

X SOCIALE � SOCIOSANITARIO

Sistema integrato e prestazioni essenziali – punto 2, art.6 della LR 6/2006

Servizi e prestazioni

Funzioni Destinatari Indicatori Valore target al 31.12.2015

Condizione di compartecipazione

dell’utenza

16

Welfare d’accesso 1) Servizio sociale professionale

analisi della domanda individuale e sociale (con relativa raccolta sistematica di dati e informazioni), presa in carico di situazioni individuali e famigliari, sostegno professionale al singolo e alla famiglia mediante adeguata progettualità, attivazione delle risorse comunitarie e delle reti di solidarietà, rapporti con istituzioni varie.

singole persone (minori, giovani, adulti, anziani); famiglie; gruppi; attori del terzo/quarto settore; comunità.

n° soggetti e nuclei familiari “presi in carico” (esclusivamente come servizio sociale professionale o nel contesto della collaborazione con altri servizi o professionalità)/popolazione residente (famiglie anagrafiche); n° azioni di promozione sociale-comunitaria e per tipologia di utenza; n° assistenti sociali in servizio/ popolazione residente.

N. soggetti presi in carico” al 31.12.2015 n. 3745 su 71.302 residenti. Numero nuclei ( 1374 coppia con figli, 367 coppia senza figli, 441 monog. Con figli, nuclei f. conviventi 241, persona sola 1076, altre tipologie 246 ) N° 20 azioni di promozione sociale-comunitaria per varia tipologia d’utenza n° 18 assistenti sociali in servizio di cui 3 a tempo parziale

Non vi è compartecipazione.

Welfare d’accesso 2) Segretariato sociale

informazione sulle opportunità e risorse disponibili nel contesto della rete dei servizi sociali, sociosanitari e della comunità più in generale, prima accoglienza e lettura del bisogno, iniziale consulenza alle persone e ai nuclei familiari che presentano difficoltà o problematiche di natura (psico) sociale, eventuale accompagnamento a successivi percorsi di aiuto.

singole persone; nuclei famigliari; rappresentanti di gruppi/associazioni/comunità.

n° sportelli di segretariato sociale attivi/popolazione residente; n° soggetti (tipologia), nuclei famigliari, rappresentanti di gruppi/associazioni/ comunità contattati; n° situazioni (tipologia) inviate ad ulteriori servizi; n° casi intercettati dal segretariato sociale / casi inseriti in cartella sociale.

N° 9 sportelli di segretariato sociale corrispondenti a 10 aperture per complessive n. 14 ore di apertura settimanale. n. 200 soggetti rappresentanti della comunità contattati. n. 1106 cittadini che hanno fruito del segretariato sociale .

Non vi è compartecipazione .

17

Servizi e prestazioni

Funzioni Destinatari Indicatori Valore target al 31.12.2015

Condizione di compartecipazione

dell’utenza

Welfare d’accesso 3) Pronto intervento sociale

tempestiva presa in carico delle situazioni di fragilità sociale e collaterale predisposizione di forme temporanee e flessibili di intervento (e successiva definizione di un progetto assistenziale e/o educativo) o di adeguato accompagnamento ai servizi pure non di competenza del SSC.

soggetti in situazione di fragilità (psico) sociale (minori, anziani, adulti con handicap, donne vittime di violenza, ecc,) che richiedono, in situazioni di emergenza assistenziale od educativa, una sollecita predisposizione di forme temporanee e flessibili di intervento o di adeguato accompagnamento ad altri servizi

n° e tipo di situazioni (individuali o di nucleo sociale) prese in carico; tipologia di intervento realizzato; n° di prese in carico tempestive / n° totale di prese in carico.

n. 2401 di prese in carico del servizio sociale professionale n. 25 collocamenti in affittacamere e /o presso alloggi assistiti. n. 119 attivazioni urgenti sad attraverso il buono servizio gratuito ( urgenza tutela persona fragile) n. 2

collocamenti

alloggio (donne

straniere)

Non vi è

compartecipazione.

Servizio di assistenza domiciliare e di inserimento sociale

assistenza e cura della persona, aiuto domestico, cura dell’igiene individuale e delle condizioni abitative, valorizzazione delle capacità residue della persona/utente, sostegno alla socializzazione, consulenza al care giver, sostegno socio-educativo per minori in situazione di carenza genitoriale/famigliare, sostegno all'inserimento socio-lavorativo.

soggetti non autosufficienti per i quali è ritenuto positivo dal lato esistenziale il mantenimento a domicilio; minori in situazione di carenza genitoriale/famigliare; soggetti in situazione di fragilità sociale.

n° utenti beneficiari (SAD o ADI o Assistenza educativa)/rispettive fasce di popolazione residente; n° di persone in liste d’attesa per SAD e/o ADI; n° borse di inserimento socio-lavorativo.

n. 278 utenti sad al 31.12.2015. n. 0 persone in lista d’attesa per il sad ( al 31.12.2015) n. 34 utenti minori con intervento educativo individuale n. 9 inserimenti lavorativi n. 214 utenti minori disabili ( di cui n. 149 con intervento educativo individualizzato scolastico e n. 132 , n. 72 extrascolastico e n. 18 estivo

Modello gestionale accreditamento : erogazione di voucher in favore dell’utenza che sceglie il soggetto erogatore tra quelli presenti in un albo di fornitori accreditati a svolgere il servizio

Servizi e prestazioni

Funzioni Destinatari Indicatori

Valore target

al 31.12.2011

Condizione di compartecipazione dell’utenza

18

Servizi a carattere comunitario - semiresidenziali

accoglimento, temporaneo o permanente, in strutture semi-residenziali, assistenziali e/o educative, convenzionate-accreditate nel contesto del sistema dei servizi sociali e sociosanitari della regione di soggetti in condizione di fragilità personale, di non autosufficienza o provenienti da situazioni sociali-familiari inadeguate, per i quali risulta impraticabile l'attuazione di prestazioni e servizi esclusivamente a livello domiciliare e che comunque necessitano di esperienze di socializzazione in contesti professionalmente adeguati.

soggetti in condizione di fragilità personale, di non autosufficienza o provenienti da situazioni sociali-familiari inadeguate (portatori di handicap, anziani, minori, ecc) per i quali risulta impraticabile l'attuazione di prestazioni e servizi esclusivamente a livello domiciliare e che comunque necessitano di esperienze di socializzazione in contesti professionalmente adeguati.

n° strutture semi-residenziali convenzionate-accreditate per tipologia su totale strutture esistenti n° strutture semi-residenziali per tipologia/entità rispettive fasce di popolazione residente n° di inserimenti in strutture semi-residenziali, per: - tipo di intervento - tipo di soggetti

coinvolti/entità rispettive fasce di popolazione

- tipo di valutazione espressa (integrata o meno)

n. 0 strutture semi-residenziali accreditate n. 4 strutture semi residenziali per anziani n. 5 strutture semi residenziali per disabili n. 13 inserimenti anziani al 31.12.2011 n. 60 inserimenti disabili presso 5 strutture Cisi

19

Servizi e prestazioni

Funzioni Destinatari Indicatori Valore target al 31.12.2015

Condizione di compartecipazione

dell’utenza

Servizi a carattere comunitario a ciclo residenziale

accoglimento, temporaneo o permanente, in strutture residenziali assistenziali e/o educative, convenzionate-accreditate nel contesto del sistema dei servizi sociali e sociosanitari della regione (ed eccezionalmente extra regione) di soggetti in condizione di fragilità personale, di non autosufficienza o provenienti da situazioni sociali/familiari inadeguate, per i quali risulta assolutamente impraticabile l'attuazione di prestazioni e servizi alternativi alla residenzialità assistenziale od educativa.

soggetti in condizione di fragilità personale, di non autosufficienza o provenienti da situazioni sociali-famigliari inadeguate (portatori di handicap, anziani, minori, donne vittime di violenza, ecc) per i quali risulta assolutamente impraticabile l'attuazione di prestazioni e servizi alternativi alla residenzialità assistenziale od educativa

n° strutture convenzionate-accreditate per tipologia su totale strutture esistenti n° strutture per tipologia/entità rispettive fasce di popolazione residente n° di inserimenti in strutture residenziali, per: - tipo di intervento - tipo di soggetti

coinvolti/entità rispettive fasce di popolazione

- tipo di valutazione espressa (integrata o meno)

n. 0 strutture residenziali per minori n. 5 strutture residenziali per anziani n. 1 strutture residenziali per disabili (comunità alloggio) n. 46 collocamenti di minori nel corso del 2015 di cui 38 MSNA e 8 minori residenti. n. 13 inserimenti disabili/strutture Cisi n. 14 inserimenti disabili/strutture extra- Cisi

Compartecipazione ai sensi dei singoli regolamenti comunali per quanto riguarda gli anziani non autosufficienti. Compartecipazione ai sensi dei singoli regolamenti comunali e della Convenzione Extra Cisi per quanto riguarda i disabili.

20

Misure di sostegno e assistenza economica

assegnazione di contributi economici correlati a diverse finalità (autonomia possibile e assistenza a lungo termine, promozione dell'autonomia di singoli o di nuclei familiari, ecc) comunque tendenti a favorire processi di autonomizzazione esistenziale e contestualizzati in più complessivi progetti di intervento socio-assistenziale.

soggetti che, per condizioni psico-fisiche o socio-economiche, necessitano di un intervento economico a sostegno e a promozione dell'autonomia personale e/o familiare

n. di beneficiari individuati per condizione assistenziale e tipologia di intervento economico attuato (FAP, sostegno affitti, ecc..); n. di soggetti per i quali è stato possibile realizzare una progettualità più complessiva / totale beneficiari per tipologia di intervento.

n. 168 beneficiari APA al 31.12.2015 n. 191 beneficiari CAF al 31.12.2015 n. 32 beneficiari Vita indipendente al 31.12.2015 n. 48 beneficiari sostegno salute mentale al 31.12.2015 n. 330 beneficiari Fondo Solidarietà al 31.12.2015 n. 224 beneficiari contributi economici anno 2015

SCHEDE PAA AZIONI DI SISTEMA

AZIONE DI SISTEMA – INTEGRAZIONE SOCIO-SANITARIA - SCHEDA PAA N. 4

OBIETTIVO 4.1 Definire/migliorare un sistema di accesso integrato ai servizi sociosanitari

� SOCIALE � SOCIOSANITARIO

AREA MATERNO INFANTILE

MACROAZIONE N. 4.1.2

Definizione di nuove modalità di primo accesso ai servizi da parte di

adolescenti e giovani prevedendo la presenza di Ser.T e DSM all’interno

dei servizi per la famiglia al fine di evitare l’accesso a “contesti ambientali

stigmatizzanti”. La creazione di uno spazio neutro all’esterno di SERT e

DSM è necessaria per superare le resistenze nella fascia giovane della

popolazione e nelle relative famiglie, nonché per garantire risposte

multidimensionali, specialistiche e integrate all’utenza. Garantire il

processo di presa in carico integrata degli adolescenti con esordi psicotici

INTEGRAZIONE CON Giovanili, istruzione, formazione e orientamento, lavoro

21

ALTRE POLITICHE

AZIONI DI SISTEMA COLLEGATE

4.1.1; 4.2: 4.2.1; 4.3: 4.3.1 ; 4.4: 4.4.1; 4.5: 4.5.1, 4.5.2; 4.6: 4.6.1, 4.6.2,

4.6.3, 4.6.4, 4.6.5; 4.6.6

SERVIZI E INTERVENTI COINVOLTI

Consultorio familiare (A11-SAN), Uoeeph (A10-SAN), Neuropsichiatria

infantile (A12-SAN), Ser.T. (B1-SAN, B2-SAN), DSM (C1-SAN, C2-SAN),

Dipartimento di prevenzione, Distretti, SSC (A1, L1)

RACCORDO CON LA PROGRAMMAZIONE PRECEDENTE

azioni promozionali del SerT nelle scuole

SSC ASS ALTRI SOGGETTI

ATTIVITA’ Monitoraggio delle

attività

Monitoraggio delle

attività

Monitoraggio delle

attività

INDICATORI DI RISULTATO INDIVIDUATI PER IL TRIENNIO

2013 – documento buone prassi (“Non c’è invio senza accoglienza da

parte di ciascun servizio territoriale anche attivando

consulenze/collaborazioni specialistiche sulle problematiche rilevate”)

2014 – aumento primo accesso di adolescenti e giovani diversificato per

tipologia di bisogno

Aumento degli interventi rispetto al 2014

VALORE ATTESO DEGLI INDICATORI PER L’ANNO IN CORSO

aumento primo accesso di adolescenti e giovani diversificato per

tipologia di bisogno rispetto al 2013

AREA NON AUTOSUFFICIENZA

MACROAZIONE N. 4.1.3

Definire l’offerta infermieristica territoriale nelle sue diverse articolazioni

territoriali (ADI, infermiere di continuità assistenziale, infermiere di

équipe territoriale) declinando una guida per rendere più visibili i

percorsi di accesso con il coinvolgimento attivo della rete dei MMG

INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE

AZIONI DI SISTEMA COLLEGATE

4.3.2; 4.4.2; 4.5.3; 4.6.7; 4.6.8

SERVIZI E INTERVENTI COINVOLTI

Distretti (A1-SAN, A2-SAN, A3-SAN, A4-SAN), SID (A5-SAN), Assistenza

riabilitativa domiciliare (A6-SAN), Assistenza oncologica e cure palliative

(A7-SAN), Infermieristica di comunità (A8-SAN), RSA (E1-SAN), SSC (A1,

L1, D1, D2, D4, D6, F4)

RACCORDO CON LA PROGRAMMAZIONE PRECEDENTE

22

SSC ASS ALTRI SOGGETTI

ATTIVITA’

Aggiornamento

annuale, se

necessario, alla luce

del quadro di

valutazione di cui

all’obiettivo 4.1.4

Aggiornamento

annuale, se

necessario, alla luce

del quadro di

valutazione di cui

all’obiettivo 4.1.4

INDICATORI DI RISULTATO INDIVIDUATI PER IL TRIENNIO

Evidenza documento descrittivo del sistema di accesso dell’area

Nel 2013 la guida è pubblicata e pubblicamente presentata, diffusa tra i diversi

servizi, ambulatori medici, punti d’accesso e soggetti del terzo settore,

disponibile sul web.

Documento descrittivo degli indicatori di rilievo sanitario che orientano

l’articolazione territoriale dei servizi infermieristici nelle loro diverse modalità di

attuazione

VALORE ATTESO DEGLI INDICATORI PER L’ANNO IN CORSO

(evidenza documento di rilevazione con i dati relativi a problematica ed

età) scheda di rilevazione a cura della Cabina di Regia

MACROAZIONE N. 4.1.4

Sviluppo della rete dei servizi a supporto della domiciliarità alla luce delle

prospettive evolutive del servizio infermieristico territoriale e

dell’opportunità di garantire equità d’accesso a tutti i cittadini con

priorità alle fasce più fragili.

INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE

Lavoro

AZIONI DI SISTEMA COLLEGATE

4.1.3; 4.2.3; 4.3.2, 4.3.3; 4.4.2; 4.5.3; 4.6.7 ; 4.6.8

SERVIZI E INTERVENTI COINVOLTI

Distretti (A1-SAN, A2-SAN, A3-SAN, A4-SAN), SID (A5-SAN), Assistenza

riabilitativa domiciliare (A6-SAN), Assistenza oncologica e cure palliative

(A7-SAN), Infermieristica di comunità (A8-SAN), RSA (E1-SAN), SSC (A1,

L1, D1, D2, D4, D5, D6, F4)

RACCORDO CON LA PROGRAMMAZIONE PRECEDENTE

investimento da parte dell’ASS, Comuni e Regione sul tema della

domiciliarità (es. SAD, FAP, assistenti familiari, ecc)

ATTIVITA’

SSC ASS ALTRI SOGGETTI

23

Monitorare il

coordinamento tra il

SSC e la rete

infermieristica

territoriale e valutare

la congruità

dell’offerta in

relazione all’evidenza

sanitaria delle

problematiche

territoriali

Valutare l’impatto territoriale dell’infermiere di continuità assistenziale

Monitorare il

coordinamento tra il

SSC e la rete

infermieristica

territoriale e valutare

la congruità

dell’offerta in

relazione all’evidenza

sanitaria delle

problematiche

territoriali

Valutare l’impatto territoriale dell’infermiere di continuità assistenziale

INDICATORI DI RISULTATO INDIVIDUATI PER IL TRIENNIO

Qualificazione dell’offerta infermieristica correlata ai bisogni del

territorio e, nello specifico, della fascia anziana con aumento degli

accessi nel triennio.

Miglioramento utilizzo offerta da parte della popolazione anziana con

riduzione dei ricoveri ripetuti

Riduzione degli utilizzi impropri dell’offerta infermieristica da parte della

popolazione anziana – aumento della percentuale di interventi

“inappropriati” nel triennio

% di segnalazioni prese in carico dai servizi territoriali ed infermieristici

congiuntamente

VALORE ATTESO DEGLI INDICATORI PER L’ANNO IN CORSO

n. pazienti fragili che non ripetono ricoveri nell’anno in rapporto al n.

totale pazienti fragili aumenta

aumento % pazienti fragili segnalati e presi in carico congiuntamente dai

servizi territoriali ed infermieristici

AREA DISABILITA’

MACROAZIONE N. 4.1.5

Definire la titolarità della presa in carico per tutte le tipologie di disabili

(anche con riferimento alle previsioni di cui al DCPM 29 novembre 2001

sui “Livelli essenziali di assistenza”) con attenzione alle situazioni di

disabili che attualmente non accedono ad alcun servizio

INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE

AZIONI DI SISTEMA COLLEGATE

4.2.5; 4.3.4; 4.4.5; 4.5.5; 4.6.11

SERVIZI E INTERVENTI COINVOLTI

SSC (A1, L1, B2, C1, C2, C3, D1, D5), Distretti (A1-SAN, A9-SAN), Uoeeph

(A10-SAN), Neuropsichiatria (A12-SAN), Centro di salute mentale (C1-

SAN), Cisi (D3-SAN, G3, H1, E6-SAN)

24

RACCORDO CON LA PROGRAMMAZIONE PRECEDENTE

SSC ASS ALTRI SOGGETTI

ATTIVITA’ Messa a regime degli

accordi

Messa a regime degli

accordi

Nel Documento

dell’Intesa l’ASS si è

impegnata ad individuare

i soggetti che si

occuperanno della presa

in carico

INDICATORI DI RISULTATO INDIVIDUATI PER IL TRIENNIO

Evidenza documento descrittivo sistema d’accesso. Stesura di un accordo che

declini l’accesso delle persone con disabilità al sistema dei servizi (sia per il

livello di accesso informativo che per la presa in carico professionale).

Attivazione di un processo di confronto territoriale sulle modifiche eventuali

nell’organizzazione di interventi, servizi, accessi, regolamenti, statuti e numero

di utenti con disabilità non noti ai Servizi e/o usciti dalla rete dei Servizi

Specialistici. Il 100% degli utenti con disabilità hanno un riferimento in un

servizio.

VALORE ATTESO DEGLI INDICATORI PER L’ANNO IN CORSO

Disciplina della modalità operativa della presa in carico; nel 2016 il 100% degli

utenti con disabilità hanno un riferimento in un servizio

MACROAZIONE N. 4.1.6

Definizione di percorsi di accesso ai servizi da parte di adolescenti e

giovani anche attraverso nuove opportunità

INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE

AZIONI DI SISTEMA COLLEGATE

4.2., 4.2.6, 4.4.5, 4.4.5; 4.5.6; 4.6.9, 4.6.10, 4.4.11

SERVIZI E INTERVENTI COINVOLTI

SSC (A1, L1, B2, C1, C2, C3, D1, D5), Distretti (A1-SAN, A9-SAN), Uoeeph

(A10-SAN), Neuropsichiatria (A12-SAN), Centro di salute mentale (C1-

SAN), Cisi (D3-SAN, G3, H1, E6-SAN), Scuole

RACCORDO CON LA PROGRAMMAZIONE PRECEDENTE

programmazione sui “progetti-ponte” e promozione e sostegno

finanziario dei Comuni sulle esperienze estive rivolte ad adolescenti e

giovani

ATTIVITA’

SSC ASS ALTRI SOGGETTI

CSI Scuole e Privato Sociale

25

Delineare strategie

comunicative

diversificate e spazi

specifici di

intervento per la

fascia adolescenziale

e giovanile della

disabilità con

particolare

attenzione all’assetto

delle risposte fornite

dal CISI per

adolescenti e giovani

Delineare strategie

comunicative

diversificate e spazi

specifici di

intervento per la

fascia adolescenziale

e giovanile della

disabilità con

particolare

attenzione all’assetto

delle risposte fornite

dal CISI per

adolescenti e giovani

Delineare strategie

comunicative

diversificate e spazi

specifici di intervento

per la fascia

adolescenziale e

giovanile della disabilità

con particolare

attenzione all’assetto

delle risposte fornite dal

CISI per adolescenti e

giovani

Rilevazione grado di

soddisfazione delle

risposte alle famiglie

con ragazzi in uscita

dal percorso

scolastico

Rilevazione grado di

soddisfazione delle

risposte alle famiglie

con ragazzi in uscita

dal percorso

scolastico

Rilevazione grado di

soddisfazione delle

risposte alle famiglie con

ragazzi in uscita dal

percorso scolastico

Ampliamento e

qualificazione

dell’offerta destinata

ad adolescenti e

giovani disabili

Ampliamento e

qualificazione

dell’offerta destinata

ad adolescenti e

giovani disabili

Ampliamento e

qualificazione

dell’offerta destinata ad

adolescenti e giovani

disabili

Pubblicazione

documento sulle

buone prassi in

materia di sostegno

ed intervento con i

giovani disabili

Pubblicazione

documento sulle

buone prassi in

materia di sostegno

ed intervento con i

giovani disabili

Pubblicazione

documento sulle buone

prassi in materia di

sostegno ed intervento

con i giovani disabili

INDICATORI DI RISULTATO INDIVIDUATI PER IL TRIENNIO

2013 Stesura documento di risposte esistenti e prefigurabili/possibili - in esito

ai lavori del gruppo tecnico sociosanitario - per adolescenti e giovani a cura dei

servizi territoriali e su confronto con le realtà del privato sociale e delle famiglie

2014 somministrazione questionario/intervista di soddisfazione a tutti i giovani

disabili e/o alle famiglie per rilevare l’adeguatezza degli interventi e servizi

attivati

2014 Avvio nuove modalità di intervento per adolescenti e giovani differenziate

per tipologia e gravità di disabilità

2015 pubblicazione dell’offerta e buone prassi sulle prospettive per il sostegno

alla realizzazione dei progetti per giovani disabili

VALORE ATTESO DEGLI INDICATORI PER L’ANNO IN CORSO

Consolidamento obiettivi

26

OBIETTIVO 4.2

Sviluppare e qualificare le Unità di valutazione multi professionale (UVM) in tutte le aree di integrazione sociosanitaria

� SOCIALE � SOCIOSANITARIO

AREA MATERNO INFANTILE

MACROAZIONE N. 4.2.1

Definire un accordo di funzionamento unico dell’UVM con declinazione

delle specificità per area di intervento che preveda il coinvolgimento

della famiglia, laddove non di pregiudizio per il minore, in quanto

interessata e soggetto attivo degli interventi e del PAI prevedendo anche

un’articolazione di UVM strutturale definendo che quest’ultima divenga

anche livello di coordinamento dei servizi territoriali dell’area

INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE

Famiglia

AZIONI DI SISTEMA COLLEGATE

4.1.1, 4.1.2; 4.2: 4.2.2; 4.3: 4.3.1 ; 4.4: 4.4.1; 4.5: 4.5.1, 4.5.2; 4.6: 4.6.1,

4.6.2, 4.6.3, 4.6.4, 4.6.5; 4.6.6.

SERVIZI E INTERVENTI COINVOLTI

SSC (A1, L1), Distretto (A9-SAN), Consultorio familiare (A11-SAN) ,

Uoeeph (A10-SAN), NPI (A!”-SAN), SerT (B1-SAN B2-SAN), DSM (C1-SAN),

PLS (A1-SAN)

RACCORDO CON LA PROGRAMMAZIONE PRECEDENTE

necessità di revisione di accordi e modalità operative esistenti

SSC ASS ALTRI SOGGETTI

ATTIVITA’

Monitoraggio delle

nuove modalità

operative

Monitoraggio delle

nuove modalità

operative

INDICATORI DI RISULTATO INDIVIDUATI PER IL TRIENNIO

Evidenza documento descrittivo delle UVM integrate e del loro funzionamento.

N. soggetti che accedono alla rete dei servizi sociosanitari valutati dalle

specifiche UVM integrate.

Valore atteso

Il 100% dei minori con provvedimenti dell’autorità giudiziaria che accedono alla

rete vengono valutati in UVM

2014 n. nuovi casi valutati con modalità operative definite/totale dei casi

2014 n. progetti personalizzati condivisi con la famiglia/totale progetti

2015 n. progetti personalizzati condivisi con la famiglia/totale progetti

2015 n. progetti personalizzati condivisi con la famiglia/totale progetti

VALORE ATTESO DEGLI INDICATORI PER L’ANNO IN CORSO

n. nuovi casi valutati con modalità operative definite/totale dei casi

n. progetti personalizzati condivisi con la famiglia/totale progetti

27

AREA NON AUTOSUFFICIENZA

MACROAZIONE N. 4.2.3

Definire un accordo di funzionamento unico dell’UVM con declinazione

delle specificità per area di intervento che chiarisca i contributi delle

diverse figure professionali istituzionali. Si prevede, anche,

un’articolazione di UVM funzionale e strutturale definendo che

quest’ultima divenga anche livello di coordinamento dei servizi

territoriali dell’area

INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE

AZIONI DI SISTEMA COLLEGATE

4.2.4; 4.3.2, 4.3.3; 4.4.2, 4.4.3, 4.4.4; 4.5.3, 4.5.4; 4.6.7, 4.6.8

SERVIZI E INTERVENTI COINVOLTI

SSC (A1, L1), Distretti, MMG (A1-SAN), Strutture residenziali e

semiresidenziali (G3, H1)

RACCORDO CON LA PROGRAMMAZIONE PRECEDENTE

perfezionamento di accordi ed intese esistenti

SSC ASS ALTRI SOGGETTI

ATTIVITA’

Monitoraggio delle

nuove modalità

previste dall’accordo

Monitoraggio delle

nuove modalità

previste dall’accordo

INDICATORI DI RISULTATO INDIVIDUATI PER IL TRIENNIO

Evidenza documento descrittivo delle UVM integrate e del loro funzionamento.

N. soggetti che accedono alla rete dei servizi sociosanitari valutati dalle

specifiche UVM integrate.

Valore atteso

Il 100% dei soggetti che accedono alla rete dei servizi residenziali e

semiresidenziali sono valutati dalle UVM integrate

VALORE ATTESO DEGLI INDICATORI PER L’ANNO IN CORSO

100% dei soggetti che accedono alla rete dei servizi residenziali e

semiresidenziali sono valutati dalle UVM integrate

AREA DISABILITA’

MACROAZIONE N. 4.2.5

Definire un accordo di funzionamento unico dell’UVM con declinazione

delle specificità per area di intervento che preveda il coinvolgimento

della famiglia in quanto interessata e soggetto attivo degli interventi e

del PAI. Prevedere anche un’articolazione di UVM strutturale definendo

che quest’ultima divenga anche livello di coordinamento dei servizi

territoriali dell’area

INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE

AZIONI DI SISTEMA COLLEGATE

4.1.5, 4.1.6, 4.1.7; 4.2.6; 4.3.4, 4.3.5; 4.4.5; 4.5.5, 4.5.6; 4.6.9, 4.6.10,

4.6.11

SERVIZI E INTERVENTI SSC (A1, L1), Distretti (A1-SAN), Uoeeph (A10-SAN), Neuropsichiatria

28

COINVOLTI A12-SAN), Cisi (G3, H1,A1,L1), DSM (C1-SAN)

RACCORDO CON LA PROGRAMMAZIONE PRECEDENTE

perfezionamento di accordi ed intese esistenti

SSC ASS ALTRI SOGGETTI

ATTIVITA’

Monitoraggio delle

nuove modalità

previste dall’accordo

Monitoraggio delle

nuove modalità

previste dall’accordo

Monitoraggio delle

nuove modalità previste

dall’accordo

INDICATORI DI RISULTATO INDIVIDUATI PER IL TRIENNIO

Evidenza documento descrittivo delle UVM integrate e del loro funzionamento.

N. soggetti che accedono alla rete dei servizi sociosanitari valutati dalle

specifiche UVM integrate.

Valore atteso

Il 100% dei soggetti che accedono alla rete dei servizi residenziali e

semiresidenziali sono valutati dalle UVM integrate

VALORE ATTESO DEGLI INDICATORI PER L’ANNO IN CORSO

N. soggetti che accedono alla rete dei servizi sociosanitari valutati dalle

specifiche UVM integrate.

Il 100% dei soggetti che accedono alla rete dei servizi residenziali e semiresidenziali sono valutati dalle UVM integrate

OBIETTIVO 4.3

Utilizzare sistematicamente la valutazione multidimensionale ed adottare progressivamente strumenti uniformi standardizzati

� SOCIALE � SOCIOSANITARIO

MACROAZIONE N. 4.3.5

Analisi dei diversi strumenti esistenti per un’omogenea valutazione (es.

Valgraf, SWAMA Veneto, ecc.) coinvolgendo anche il servizio del DSM e

assunzione di un criterio tenuto conto dei diversi momenti evolutivi. La

macro azione intende qualificare il percorso valutativo attraverso

l’adozione di uno strumento condiviso, efficace ed in grado di

rappresentare la situazione e le sue connotazioni, nelle diverse fasi del

ciclo di vita Il percorso va definito assieme al DSM in quanto i dati

evidenziano un sempre maggior numero di soggetti con doppie diagnosi,

per i quali una valutazione multidimensionale, rappresenta lo snodo per

la definizione degli interventi più adeguati .

INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE

Specificare se la macroazione è integrata con altre politiche e quali.

AZIONI DI SISTEMA COLLEGATE

4.1.5, 4.1.6, 4.1.7; 4.2.6; 4.3.4; 4.4.5; 4.5.5, 4.5.6; 4.6.9, 4.6.10, 4.6.11

SERVIZI E INTERVENTI COINVOLTI

SSC (A1, L1), Distretti con PLS e MMG (A1-SAN), Uoeeph (A10-SAN),

Neuropsichiatria A12-SAN), Cisi (G3, H1,A1,L1), DSM (C1-SAN)

RACCORDO CON LA Riportare i risultati degli obiettivi sui quali si è focalizzata l’attenzione

29

PROGRAMMAZIONE PRECEDENTE

nell’esercizio precedente (inserire il valore degli indicatori raggiunti al

31/12/2012-2013-2014).

SSC ASS ALTRI SOGGETTI

ATTIVITA’ Monitoraggio

dell’appropriatezza degli strumenti in uso

Monitoraggio dell’appropriatezza degli strumenti in uso

INDICATORI DI RISULTATO INDIVIDUATI PER IL TRIENNIO

2013 Elaborato documento conclusivo qualitativo

2014 Assunzione dello o degli strumenti

N di persone valutate con lo/gli strumento/i sul totale delle persone

valutate

VALORE ATTESO DEGLI INDICATORI PER L’ANNO IN CORSO

Adozione documento conclusivo qualitativo

OBIETTIVO 4.6

Migliorare i livelli organizzativi ed operativi di integrazione sociosanitaria finalizzati alla presa in carico integrata assicurando la continuità assistenziale tra ospedale e territorio/domicilio, tra diversi tipi di servizi sanitari e tra servizi sanitari e servizi sociali in modo particolare nel momento del passaggio all’età adulta

� SOCIALE � SOCIOSANITARIO

AREA MATERNO INFANTILE

MACROAZIONE N. 4.6.3

Coordinamento tra servizi per garantire il passaggio all’età adulta di

minori dimessi da comunità di accoglienza e nel passaggio di competenze

tra servizi per l’età evolutiva e servizi specialistici (SerT e DSM, CPI, SIL,

Centro Orientamento Regionale) e USSM (Ufficio Servizio Sociale

Minorenni del Ministero di Giustizia)

INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE

Lavoro e famiglia

AZIONI DI SISTEMA COLLEGATE

4.1.1, 4.1.2; 4.2: 4.2.1; 4.3: 4.3.1 ; 4.4: 4.4.1; 4.5: 4.5.1, 4.5.2; 4.6: 4.6.1,

4.6.2, 4.6.4, 4.6.5; 4.6.6.

SERVIZI E INTERVENTI COINVOLTI

Consultorio familiare (A11-SAN), Uoeeph (A10-SAN), Neuropsichiatria

infantile (A12-SAN), Distretto e PLS (A1-SAN), SSC (A1, L1), SERT (B1-SAN

B2-SAN), DSM (C1-SAN), CISI con SIL (C3), Centro per l’Orientamento

Regionale

RACCORDO CON LA PROGRAMMAZIONE PRECEDENTE

Mantenimento dell’attenzione sul tema della continuità della presa in

carico

30

SSC ASS ALTRI SOGGETTI

ATTIVITA’

Raccordare con il progetto 5.1.1 e consolidare “buone prassi “ tra Servizi

Raccordare con il progetto 5.1.1 e consolidare “buone prassi “ tra Servizi

Raccordare con il progetto 5.1.1 e consolidare “buone prassi “ tra Servizi

INDICATORI DI RISULTATO INDIVIDUATI PER IL TRIENNIO

N progetti dimessi da comunità/n progetti individualizzati con interventi di

continuità suddivisi per tipologia di servizio/intervento

N situazioni in uscita dall’età evolutivo/n progetti individualizzati di continuità

suddivisi per tipologia di servizio/intervento previsto

2015 Per il 100% dei casi viene redatto un PAI per mezzo del quale i minori

vengono seguiti in maniera coordinata dai Servizi interessati per garantire

continuità delle cure.

VALORE ATTESO DEGLI INDICATORI PER L’ANNO IN CORSO

Aumento n. situazioni con PAI “di continuità” rispetto al N. delle situazioni totali

di adolescenti in carico prossimi alla maggiore età

Nel 100% dei casi viene redatto un PAI per mezzo del quale i minori vengono seguiti in maniera coordinata dai Servizi interessati per garantire continuità delle cure.

MACROAZIONE N. 4.6.5

Sostegno alla genitorialità nelle diverse tappe del ciclo evolutivo

attraverso la sperimentazione di nuove modalità di accesso e intervento

con l’obiettivo di sviluppare e promuovere interventi di rete e sinergie

con le famiglie e le realtà associative locali

INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE

Famiglia

AZIONI DI SISTEMA COLLEGATE

4.1.1, 4.1.2; 4.2: 4.2.1; 4.3: 4.3.1 ; 4.4: 4.4.1; 4.5: 4.5.1, 4.5.2; 4.6: 4.6.1,

4.6.2, 4.6.3, 4.6.4; 4.6.6 10.1

SERVIZI E INTERVENTI COINVOLTI

Consultorio familiare (A11-SAN), Uoeeph (A10-SAN), Neuropsichiatria

infantile (A12-SAN), Distretto e PLS (A1-SAN), associazioni, nidi e scuole

RACCORDO CON LA PROGRAMMAZIONE PRECEDENTE

valorizzazione del ruolo della famiglia come risorsa da parte dei servizi

anche in quanto soggetto degli interventi

ATTIVITA’

SSC ASS ALTRI SOGGETTI

Consolidare interventi/progetti di rete integrati con famiglie e associazioni e scuole

Consolidare interventi/progetti di rete integrati con famiglie e associazioni e scuole

INDICATORI DI RISULTATO INDIVIDUATI PER IL TRIENNIO

Evidenza documento in accordo con PLS, Età Evolutiva, Consultorio

Familiare, Neuropsichiatria Infantile e ospedale

N interventi rivolti a gruppi di famiglie

N interventi con associazioni

n. di interventi/progetti realizzati in collaborazione con Associazioni

significative del territoriali

31

VALORE ATTESO DEGLI INDICATORI PER L’ANNO IN CORSO

Evidenza documento

N° interventi rivolti a gruppi di famiglie

N° interventi con associazioni

n.° di interventi/progetti realizzati in collaborazione con Associazioni

significative del territorio

AREA MATERNO INFANTILE – INTEGRAZIONE SOCIO-SANITARIA SCHEDA PAA N. 5

OBIETTIVO 5.1 PROMUOVERE LA PERMANENZA DEI MINORI IN FAMIGLIA

� SOCIALE � SOCIOSANITARIO

MACROAZIONE N. 5.1.1

Costituzione dell’osservatorio comunità e servizi semiresidenziali a livello

provinciale

INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE

Famiglia, sociosanitarie

AZIONI DI SISTEMA COLLEGATE

4.1 - 4.1.1, 4.1.2; 4.2 - 4.2.1, 4.2.2; 4.3 - 4.3.1; 4.4 - 4.4.1; 4.5 - 4.5.2; 4.6 -

4.6.1, 4.6.2, 4.6.3, 4.6.4, 4.6.5, 4.6.6

SERVIZI E INTERVENTI COINVOLTI

Consultorio familiare (A11-SAN), Unità operativa Età Evolutiva e

Prevenzione Handicap (A10-SAN), Distretto, PLS/MMG (A1-SAN), SSC (L1)

neuropsichiatria infantile (A 12-SAN)

RACCORDO CON LA PROGRAMMAZIONE PRECEDENTE

N° minori in comunità al 31.12.2012

SSC ASS ALTRI SOGGETTI

ATTIVITA’

Consolidare

l’OSSERVATORIO PROVINCIALE COMUNITA’ E SERVIZI SEMIRESIDENZIALI e

raccordo con la

macroazione 4.6.3

Consolidare

l’OSSERVATORIO PROVINCIALE COMUNITA’ E SERVIZI SEMIRESIDENZIALI e

raccordo con la

macroazione 4.6.3

INDICATORI DI RISULTATO INDIVIDUATI PER IL TRIENNIO

n. bambini per i quali viene richiesto l’allontanamento dai propri genitori.

diminuzione dei casi di allontanamento rispetto l'anno precedente

VALORE ATTESO DEGLI INDICATORI PER L’ANNO IN CORSO

Diminuisce il tempo di permanenza dei minori collocati in comunità

32

MACROAZIONE N. 5.1.2

Definizione di un protocollo SSC/ASS per l’incrocio dei dati individuali, il

monitoraggio e la valutazione degli interventi, e la verifica della loro

congruità rispetto agli accordi esistenti ed alle competenze istituzionali

con il coinvolgimento dei servizi sociosanitari territoriali (SSC, CF,

UOEEPH, Ser.T., DSM, PLS, MMG, NPI)

INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE

AZIONI DI SISTEMA COLLEGATE

4.1 - 4.1.1, 4.1.2,

4.2 - 4.2.1, 4.2.2,

4.3 - 4.3.1,

4.4 - 4.4.1

4.5 - 4.5.2

4.6 - 4.6.1, 4.6.2, 4.6.3, 4.6.4, 4.6.5, 4.6.6

SERVIZI E INTERVENTI COINVOLTI

Consultorio familiare (A11-SAN), Uoeeph (A10-SAN), Distretto, PLS/MMG

(A1-SAN), SSC (L1), Ser.T. (B1-SAN, B2-SAN), DSM (C1-SAN, C2-SAN),NPI

(A 12-SAN)

RACCORDO CON LA PROGRAMMAZIONE PRECEDENTE

Riportare i risultati degli obiettivi sui quali si è focalizzata l’attenzione

nell’esercizio precedente (inserire il valore degli indicatori raggiunti al

31/12/2012-2013-2014).

N° minori in comunità

N° minori dimessi nel 2012

n° progetti di “continuità” attivati suddivisi per tipologia di interventi da

parte dei servizi territoriali sul n° minori dimessi nel 2012

SSC ASS ALTRI SOGGETTI

ATTIVITA’

Applicazione del

protocollo,

monitoraggio,

verifica e valutazione

in itinere

Applicazione del

protocollo,

monitoraggio,

verifica e valutazione

in itinere

INDICATORI DI RISULTATO INDIVIDUATI PER IL TRIENNIO

Stesura protocollo ASS/SSC

Verifica dello scarto qualitativo tra interventi ed azioni effettuati ed il

quadro degli interventi valutati come più opportuni - in fase di verifica ex

post - sulle singole situazioni a partire dal PAI definito in UVM

Verifica della congruità degli obiettivi realizzati rispetto a quelli stabiliti

dal PAI in sede di UVM nel 100% dei casi

VALORE ATTESO DEGLI INDICATORI PER L’ANNO IN CORSO

Report dati per l’anno di riferimento

33

OBIETTIVO 5.2

POTENZIARE E QUALIFICARE IL PROCESSO DI SOSTEGNO E ALLONTANAMENTO DEL MINORE NONCHE’ IL SISTEMA DI ACCOGLIENZA DEI MINORI COLLOCATI ALL’ESTERNO DELLA PROPRIA FAMIGLIA DI ORIGINE

� SOCIALE � SOCIOSANITARIO

MACROAZIONE N. 5.2.3. Basso Isontino

Cultura dell’affido: sviluppare azioni integrate e promozionali a supporto dei minori e delle famiglie

INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE

Famiglia

AZIONI DI SISTEMA COLLEGATE

5.2: 5.2.1, 5.2.2

SERVIZI E INTERVENTI COINVOLTI

Consultorio familiare (A11-SAN), Uoeeph (A10-SAN), Distretto,

PLS/MMG (A1-SAN), SSC (L1, A3-1, A6, C2, D1, F16-1), Ser.T. (B1-SAN,

B2-SAN), DSM (C1-SAN, C2-SAN),.NPI (A12-SAN)

RACCORDO CON LA PROGRAMMAZIONE PRECEDENTE

Avvio azioni concrete in materia di affidamento successive ad incontri

informativi generali rivolti alla popolazione ed a raccordi con il privato

sociale competente

SSC ASS ALTRI SOGGETTI

(associazioni

territoriali)

AZIONI

Prosecuzione attività di

sensibilizzazione

formazione per i cittadini e

le famiglie affidatarie in

tema di affido familiare

Implementazione Banca

dati famiglie disponibili

all’Affido

Costituzione di Gruppi di

famiglie affidatarie “IL GUSTO DI ESSERE FAMIGLIA”

Collaborazione Associazione incaricata

INDICATORI DI RISULTATO INDIVIDUATI PER IL TRIENNIO

Stesura documento buone prassi

2013 –2014 realizzazione incontri di sensibilizzazione sul tema dell’affido nelle sue

diverse articolazioni e inizio incontri formativi per famiglie

n. minori in affidamento familiare.

n. famiglie coinvolte in progetti/interventi

Risorse impiegate in progetti di promozione dell’affido familiare.

Valori attesi

Con riferimento ai dati di flusso 2013 e 2014:

- Il numero di famiglie affidatarie cresce.

- Il numero dei minori in affidamento familiare aumenta.

Evidenza delle risorse dedicate a progetti di promozione dell’affido familiare.

34

VALORE ATTESO DEGLI INDICATORI PER L’ANNO IN CORSO

Condivisione ed applicazione documento linee guida

Prosecuzione degli incontri di sensibilizzazione sul tema dell’affido nelle sue diverse

articolazioni

Verifica numero di minori in affidamento familiare

Verifica e valutazione del n. di famiglie coinvolte in progetti/interventi

Risorse impiegate in progetti di promozione dell’affido familiare in continuità

L’obiettivo è stato raggiunto nel 2014 ma si continua l’attività di promozione e diffusione della cultura dell’Affido anche nell’anno 2016/2017/2018

MACROAZIONE N.5.2.5. - Basso

Isontino

Promozione di opportunità di supporto/accompagnamento alle azioni educative promosse dal SSC con particolare riferimento agli adolescenti (educativa territoriale, educativa di strada) anche in raccordo con l’obiettivo già declinato nelle nuove modalità di accesso ai servizi.

INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE

Politiche della famiglia, politiche giovanili

AZIONI DI SISTEMA COLLEGATE

4.1.2;4.1.6; 4.2.1; 4.4.1; 5.1

SERVIZI E INTERVENTI COINVOLTI

Consultorio familiare (A11-SAN), Uoeeph (A10-SAN), Distretto, PLS/MMG (A1-

SAN), SSC (L1, A3-1, A6, C2, D1, F16-1), Ser.T. (B1-SAN, B2-SAN), DSM (C1-SAN,

C2-SAN),.NPI (A12-SAN)SSC (L1, A6, C2)

RACCORDO CON LA PROGRAMMAZIONE PRECEDENTE

Progetto educativa di strada (Progetto dipendenze)

SSC ASS ALTRI SOGGETTI

(specificare)

AZIONI

Consolidamento

dell’azione di

supervisione ed

integrazione con i

Servizi dell’Azienda e

Terzo Settore

impegnato

Consolidamento

dell’azione di

supervisione ed

integrazione con i

Servizi dell’Azienda e

Terzo Settore

impegnato

Figure educative

utilizzate in appalti

specifici del SSC per gli

la realizzazione di

interventi educativi

individuali e collettivi

INDICATORI DI RISULTATO INDIVIDUATI PER IL TRIENNIO

n. educatori che partecipano alle attività di formazione proposte e n.

complessivo di minori da loro seguiti nell’anno

aumenta nel triennio il n. di adolescenti che accedono ai servizi per

informazione e consulenza

VALORE ATTESO DEGLI INDICATORI PER L’ANNO IN CORSO

n. incontri di supporto realizzati nell’anno con il gruppo di educatori

dell’Ambito che realizza interventi con adolescenti (educativa

territoriale, educativa di strada);

n. educatori che partecipano alle attività di formazione proposte e n.

complessivo di minori da loro seguiti nell’anno

Proposte innovative da parte del gruppo di lavoro

35

OBIETTIVO LOCALE N. 5.3. Promuovere il valore delle reti familiari

X SOCIALE � SOCIOSANITARIO

MACROAZIONE N. 5.3.1.

Reti familiari e solidarietà

INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE

Politiche della famiglia, Pari Opportunità, Politiche socio-sanitarie

AZIONI DI SISTEMA COLLEGATE

1.1.1,1.2.1,4.1.1,4.1.2,4.6.5,5.2.1,5.2.2,5.2.3,5.2.4,5.2.5,5.4.1,5.4.2,11.2

SERVIZI E INTERVENTI COINVOLTI

SSC, ASS, gruppi di famiglie afferenti al progetto diocesano, gruppi di

famiglie collegate ai progetti di economia solidale

SSC A3-1,A6,F16-1,F17-1 Consultorio Familiare A11-SAN

RACCORDO CON LA PROGRAMMAZIONE PRECEDENTE

Progettualità inerente la formazione per l’Affido Familiare

SSC ASS ALTRI

SOGGETTI

AZIONI

Prosecuzione di

occasioni di scambio

nell’ambito di un

Tavolo di confronto

per la progettazione di

eventi formativi e

divulgativi riguardo la

cultura della

solidarietà e

dell’accoglienza. “IL GUSTO DI ESSERE FAMIGLIA”

Disponibilità di

operatori per la

formazione e la

consulenza dei gruppi

di famiglie.

Parrocchie e Diocesi,

Gruppi di famiglie ,

Cooperative ed

Associazioni

interessate

36

Supporto e sostegno

ai progetti finalizzati

alla valorizzazione

delle attività svolte

dalle associazioni di

famiglie e/o gruppi di

famiglie (famiglia come

risorsa) nell’ambito di

attività di promozione

e sensibilizzazione

all’affido (affido

leggero, affido

educativo) e della

solidarietà familiare.

Raccordo macroazione

5.2.3“IL GUSTO DI ESSERE FAMIGLIA”

Disponibilità di

operatori per la

formazione e la

consulenza dei gruppi

di famiglie.

Parrocchie e Diocesi,

Gruppi di famiglie,

Cooperative ed

Associazioni

interessate

INDICATORI DI RISULTATO INDIVIDUATI PER IL TRIENNIO

n. soggetti partecipanti al progetto

Aumenta nel triennio il numero di minori in carico al SSC per i quali si

realizza un affido leggero / n. famiglie resesi disponibili all’affido

leggero

Aumentano nel triennio le esperienze di reciproco supporto svolte

dalle associazioni di famiglie e/o gruppi di famiglie

VALORE ATTESO DEGLI INDICATORI PER L’ANNO IN CORSO

Consolidamento del gruppo di lavoro e continuazione delle azioni

formative in corso.

Progressiva costituzione e consolidamento di un gruppo stabile di

famiglie.

Raccordo e potenziamento delle reti

OBIETTIVO LOCALE N. 5.4. Sviluppo locale dell’offerta di opportunità a favore dei minori

X SOCIALE � SOCIOSANITARIO

MACROAZIONE N. 5.4.1

Mappatura o ricognizione dell’offerta relativa ad attività/servizi a

favore di minori e famiglie realizzati da istituzionali pubbliche, soggetti

del terzo settore e del privato sociale anche al fine di promuovere

nuove opportunità per gli adolescenti. PIXEL SUMMER 2016

INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE

Politiche della famiglia, Istruzione, Cultura, Diritti dell’Infanzia e

dell’Adolescenza.

AZIONI DI SISTEMA COLLEGATE

1.1.1,1.1.2,1.2.1,4.1.6, 4.5.2, 4.6.5,5.2.5,5.3.1,5.4.1,5.4.2,11.1

37

SERVIZI E INTERVENTI COINVOLTI

SSC, ASS, uffici istruzione e cultura dei Comuni, Provincia, Associazioni

Sportive, Cooperative, Scuole, Associazioni di Famiglie.

SSC B2,C1,C2,F17-1,G4,G6,L1,L3,M1,M2

A10-SAN, A11-SAN

RACCORDO CON LA PROGRAMMAZIONE PRECEDENTE

Attività socio educativa territoriale (Comunità educante in rete,

educativa di strada,, Sport Integrato )

SSC ASS ALTRI

SOGGETTI

AZIONI .

Attività e laboratori

estivi per

adolescenti –

PIXEL SUMMER 2016

-------------------------- Comuni, Associazioni,

Terzo settore

INDICATORI DI RISULTATO INDIVIDUATI PER IL TRIENNIO

n. nuove iniziative a favore degli adolescenti ed esito in termini di

partecipazione

VALORE ATTESO DEGLI INDICATORI PER L’ANNO IN CORSO

N. soggetti coinvolti

AREA DISABILITÀ – INTEGRAZIONE SOCIO-SANITARIA - SCHEDA PAA N. 6

OBIETTIVO 6.1

AVVIARE UN PERCORSO DI RIQUALIFICAZIONE DEI CENTRI DIURNI PER PERSONE CON DISABILITA’ FINALIZZATO A : • diversificare il sistema semiresidenziale per adulti disabili con offerte adattabili alle esigenze dei soggetti; • promuovere soluzioni innovative alternative o integrative dei centri diurni maggiormente in grado di promuovere, in continuità educativa con la scuola e la famiglia, percorsi di autonomia personale e di inclusione sociale nei diversi contesti comunitari

� SOCIALE � SOCIOSANITARIO

38

MACROAZIONE N. 6.1.2

Ridurre il rischio di istituzionalizzazione di adulti disabili

INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE

sociosanitarie

AZIONI DI SISTEMA COLLEGATE

4.3.4, 4.3.5

4.6.9, 4.6.10

6.1.1

SERVIZI E INTERVENTI COINVOLTI

SSC (A1, L1), Distretti e MMG (A1-SAN, A10-SAN), Cisi (L 1, G3, H1), DSM

(C1-SAN), Uoeeph (A10-SAN), Neuropsichiatria A12-SAN),

RACCORDO CON LA PROGRAMMAZIONE PRECEDENTE

Perseguimento della qualificazione e congruità degli interventi

ATTIVITA’

SSC ASS ALTRI SOGGETTI

Prosecuzione e

consolidamento della

sperimentazione forme

di abitare e

coabitazione per le

persone con disabilità

Prosecuzione e

consolidamento della

sperimentazione forme

di abitare e

coabitazione per le

persone con disabilità

Prosecuzione e

consolidamento della

sperimentazione forme di

abitare e coabitazione per

le persone con disabilità

INDICATORI DI RISULTATO INDIVIDUATI PER IL TRIENNIO

N disabili coinvolti nel progetto

N di attività di socializzazione attivate

VALORE ATTESO DEGLI INDICATORI PER L’ANNO IN CORSO

N disabili coinvolti nel progetto

N di attività di socializzazione attivate

OBIETTIVO

LOCALE N. 6.2 Sviluppare il confronto tra soggetti istituzionali e comunità territoriale sui temi della disabilità a livello provinciale

X SOCIALE � SOCIOSANITARIO

MACROAZIONE N. 6.2.2

Audit annuale sui diversi temi afferenti all’area disabilità rivolto a tutti i soggetti pubblici e privati coinvolti, finalizzato a rendere evidenti i risultati dei processi attivati dalla pianificazione.

INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE

educative e scolastiche, della famiglia

39

AZIONI DI SISTEMA COLLEGATE

Disabilità

SERVIZI E INTERVENTI COINVOLTI

Servizio Sociale dei Comuni Alto e Basso Isontino

RACCORDO CON LA PROGRAMMAZIONE PRECEDENTE

ampliamento dei contesti di confronto tra famiglie e servizi nell’area

tematica

SSC AZIONI

Convocazione di un audit pubblico

INDICATORI DI RISULTATO INDIVIDUATI PER IL TRIENNIO

Convocazione di un audit pubblico

N° soggetti partecipanti all’audit

N° medio soggetti partecipanti al tavolo nel 2015 è uguale o superiore

al n° medio dei partecipanti del 2014

VALORE ATTESO DEGLI INDICATORI PER L’ANNO IN CORSO

Convocazione audit pubblico

Report dei temi trattati

N° soggetti partecipanti

OBIETTIVO LOCALE N. 6.3 Sviluppo locale dell’offerta di opportunità a favore dei minori con bisogni speciali

X SOCIALE � SOCIOSANITARIO

MACROAZIONE N. 6.3.1

Sport integrato

INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE

Politiche a favore dei minori e della famiglia

AZIONI DI SISTEMA COLLEGATE

SERVIZI E INTERVENTI COINVOLTI

Servizio Sociale dei Comuni, Associazioni sportive locali, scuole di

diverso ordine e grado

RACCORDO CON LA PROGRAMMAZIONE PRECEDENTE

Progettualità precedentemente realizzate nell’area della disabilità

SSC

ALTRI SOGGETTI

AZIONI

Prosecuzione delle attività

Privato Sociale, Istituti Comprensivi,

Scuole Secondarie di II° ed

Associazioni sportive

INDICATORI DI RISULTATO INDIVIDUATI PER IL TRIENNIO

N. associazioni sportive disponibili a condividere le “buone prassi”

condivise

40

VALORE ATTESO DEGLI INDICATORI PER L’ANNO IN CORSO

Definizione “buone prassi” ed eventuale protocollo/ linee guida

N. dei minori con bisogni speciali inseriti nelle attività aumenta nel

triennio

AREA ANZIANI – INTEGRAZIONE SOCIO-SANITARIA - SCHEDA PAA N. 7

OBIETTIVO 7.1

PROMUOVERE INTERVENTI DI PROMOZIONE DELLA SALUTE E DI PREVENZIONE DELLE DISABILITA’ NELL’ANZIANO

� SOCIALE � SOCIOSANITARIO

MACROAZIONE N. 7.1.1

Ricognizione delle iniziative programmate sia pubbliche che private in tal

senso e sistematizzazione dell’informazione da pubblicizzare

INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE

sociosanitarie

AZIONI DI SISTEMA COLLEGATE

4.1.3,4.1.4

SERVIZI E INTERVENTI COINVOLTI

SSC (A1, L1), Distretti e MMG, Servizio infermieristico domiciliare,

servizio riabilitativo domiciliare, assistenza oncologica e cure palliative,

infermieristica di comunità, RSA (A1-SAN, A5-SAN, A6-SAN, A7-SAN, A8-

SAN, A1-SAN), DSM (C1-SAN), SerT (B2-SAN,B1-SAN)

RACCORDO CON LA PROGRAMMAZIONE PRECEDENTE

valorizzazione ed incremento iniziative di promozione della salute

nell’anziano

SSC ASS ALTRI SOGGETTI

ATTIVITA’

2 interventi per

Distretto rivolti alla

popolazione target;

distribuzione

materiale informativo

su incidenti domestici

2 interventi per

Distretto rivolti alla

popolazione target;

distribuzione

materiale informativo

su incidenti domestici

INDICATORI DI RISULTATO INDIVIDUATI PER IL TRIENNIO

n. iniziative di promozione della salute.

n. anziani coinvolti in programmi di promozione della salute.

Valori attesi

Ogni anno viene realizzato almeno un programma di promozione della salute in

collaborazione con i destinatari e coinvolgendo soggetti della comunità.

Un numero crescente di anziani sono coinvolti in programmi di promozione

della salute.

anno 2013: almeno 2 interventi per Distretto rivolti alla popolazione target; in

tutti gli ambulatori cardiologici ASS distribuito materiale informativo su rischio

cardiovascolare

anno 2013: almeno 2 interventi per Distretto rivolti alla popolazione target; in

tutti gli ambulatori cardiologici ASS distribuito materiale informativo su rischio

41

cardiovascolare

VALORE ATTESO DEGLI INDICATORI PER L’ANNO IN CORSO

n. di iniziative a protezione della salute

n. anziani coinvolti in programmi di protezione della salute

OBIETTIVO 7.2

SVILUPPARE LA DOMICILIARITÀ, SOSTENERE LE FAMIGLIE, QUALIFICARE IL LAVORO DI CURA DEGLI ASSISTENTI FAMILIARI, SPERIMENTARE SOLUZIONI INNOVATIVE DI RISPOSTA RESIDENZIALE PER AMPLIARE LE POSSIBILITÀ ANCHE DI COLORO CHE NECESSITANO DI ASSISTENZA E CURE DI VIVERE IN CONTESTI DI VITA NON ISTITUZIONALIZZANTI

� SOCIALE � SOCIOSANITARIO

MACROAZIONE N. 7.2.3. Basso Isontino

Realizzare le modalità di gestione della lista unica d’attesa già previste dalla Convenzione sulle strutture residenziali in rete già siglata nel dicembre 2010

INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE

AZIONI DI SISTEMA COLLEGATE

4.1

4.2.3, 4.2.4

4.3.2, 4.3.3

4.4.2, 4.4.3, 4.4.4

SERVIZI E INTERVENTI COINVOLTI

SSC (A1, L1), Distretti e MMG (A1-SAN, A9-SAN), Strutture residenziali e

semiresidenziali (G3, H1)

RACCORDO CON LA PROGRAMMAZIONE PRECEDENTE

sistematizzazione ed applicazione accordi già esistenti

AREA ANZIANI - SCHEDA PAA N. 7

42

SSC ASS ALTRI SOGGETTI Gestori strutture

AZIONI

Costituzione di liste

uniche di accesso al

sistema residenziale e

semiresidenziale

effettuando il 100%

degli accoglimenti

previa consultazione

della rete informativa

e ricognitiva

Realizzazione accordo

già esistente nella

convenzione tra

Comuni per la messa

in rete delle strutture

residenziali e

semiresidenziali con

l’effettiva costituzione

di liste uniche di

accesso al sistema

residenziale e

semiresidenziale in

relazione all’intensità

assistenziale di

bisogno configurata in

seno all’UVM

Realizzazione accordo

già esistente nella

convenzione tra

Comuni per la messa

in rete delle strutture

residenziali e

semiresidenziali con

l’effettiva costituzione

di liste uniche di

accesso al sistema

residenziale e

semiresidenziale in

relazione all’intensità

assistenziale di

bisogno configurata in

seno all’UVM

INDICATORI DI RISULTATO INDIVIDUATI PER IL TRIENNIO

Costituzione della lista unica d’accesso della rete di residenze del

territorio Basso Isontino

Armonizzazione dei regolamenti comunali con riferimento ai criteri di

gestione della lista unica d’accesso

Il n. utenti valutati in sede di UVM ed inseriti nella lista unica d’accesso

aumenta progressivamente e raggiunge la totalità a conclusione del

triennio

VALORE ATTESO DEGLI INDICATORI PER L’ANNO IN CORSO

n. utenti valutati in sede di UVM e inseriti nella lista unica d’accesso

OBIETTIVO

LOCALE N. 7.2 Sviluppare la domiciliarità, sostenere le

famiglie, qualificare il lavoro di cura degli

assistenti familiari, sperimentare soluzioni

innovative di risposta residenziale (es. utilizzo

condiviso di civili abitazioni per favorire forme

di convivenza per anziani soli, …) per ampliare

le possibilità anche di coloro che necessitano

di assistenza e cure di vivere in contesti di vita

non istituzionalizzanti

� SOCIOSANITARIO X SOCIALE

MACROAZIONE N. 7.2.4

Diffusione cultura domiciliarità. Sperimentare opportunità di maggiore integrazione e modelli innovativi nella filiera dei servizi per la popolazione anziana

43

INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE

Politiche Sociali e Sociosanitarie, Politiche della Famiglia

AZIONI DI SISTEMA COLLEGATE

1.1.2, 1.2.1, 4.1.4, 4.5.4, 7.1.1, 7.2.1, 7.4.1, 11.1

SERVIZI E INTERVENTI COINVOLTI

SSC, Soggetti del Terzo Settore, Volontariato, Regione, Ditte

accreditate, soggetti istituzionali coinvolti.

SSC ( A1,B1,B2,D1,D4,D5,D6,E2,F7,G3)

Medicina di Base A1-SAN ,SID A5-SAN,SRD A6-SAN, INF.di C. A8-SAN

RACCORDO CON LA PROGRAMMAZIONE PRECEDENTE

Politiche Regionali finalizzate al sostegno alla domiciliarità. Servizi

esistenti e consolidati quali il Sad; interventi già attuati per qualificare

il lavoro di cura delle assistenti familiari.

SSC ASS

ALTRI SOGGETTI

Comuni, Volontariato,

terzo settore

AZIONI

Consolidamento e

valutazione di forme

di domiciliarità innovativa sul

territorio

dell’Ambito.

Pubblicizzazione e

condivisione delle

esperienze

Consolidamento e

valutazione di forme di

domiciliarità innovativa

sul territorio

dell’Ambito

Pubblicizzazione e

condivisione delle

esperienze

INDICATORI DI RISULTATO INDIVIDUATI PER IL TRIENNIO

n. di soggetti coinvolti

n. di incontri realizzati dal tavolo permanente

numero modalità innovative

numero informative diffuse

VALORE ATTESO DEGLI INDICATORI PER L’ANNO IN CORSO

N. di soggetti coinvolti

N. di incontri realizzati dal tavolo permanente

OBIETTIVO

LOCALE 7.3 Compiuta realizzazione del modello gestionale dell’accreditamento nel servizio di assistenza domiciliare degli ambiti Alto e Basso Isontino

X SOCIALE � SOCIOSANITARIO

44

MACROAZIONE N. 7.3.1

Costituzione di una Commissione di Vigilanza unificata tra i due ambiti

territoriali della provincia di Gorizia finalizzata a monitorare gli

standard quali - quantitativi del servizio di assistenza domiciliare

INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE

di sistema: consolidamento – continuità socioassistenziale

di area: non auto

AZIONI DI SISTEMA COLLEGATE

Quelli dell’area non autosufficienza e disabilità

SERVIZI E INTERVENTI COINVOLTI

SSC Alto e Basso Isontino

RACCORDO CON LA PROGRAMMAZIONE PRECEDENTE

monitoraggio e verifica del modello gestionale assunto

dell’accreditamento e controllo della qualità dei servizi ed interventi

promossi nel contesto della programmazione e realizzazione dei servizi

stessi

SSC AZIONI

Convocazione Commissione di Vigilanza

INDICATORI DI RISULTATO INDIVIDUATI PER IL TRIENNIO

N° verbali

N° convocazioni

VALORE ATTESO DEGLI INDICATORI PER L’ANNO IN CORSO

N° 1 verbali

N° 1 convocazione

OBIETTIVO LOCALE 7.4 Supporto al coordinamento delle azioni del volontariato

X SOCIALE � SOCIOSANITARIO

MACROAZIONE N. 7.4.1

Rete tematica territoriale: coordinamento tra soggetti del volontariato nell’ambito delle attività rivolte alla popolazione anziana.

INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE

Politiche della Famiglia, Sociale e Salute

AZIONI DI SISTEMA COLLEGATE

1.1.2, 1.2.1, di area

7.1,7.2.4,4.1.3,4.3.2,4.3.3,4.3.4,4.5.3,4.5.4,4.5.6,4.6.7,4.6.8,4.6.9,4.6.11

SERVIZI E INTERVENTI COINVOLTI

SSC, Soggetti del Terzo Settore, Volontariato

SSC (B1,B2,D1,D4,D5,D6,E2,M1) ASS ( A1-SAN, A5-SAN, A8-SAN )

RACCORDO CON LA PROGRAMMAZIONE PRECEDENTE

Interventi effettuati nei Comuni a favore dell’invecchiamento attivo e a

sostegno della domiciliarità .

SSC ALTRI SOGGETTI ALTRI SOGGETTI AZIONI

Prosecuzione attività

in collegamento con

macroazione 7.2.4

Prosecuzione attività

in collegamento con

macroazione 7.2.4

Prosecuzione attività in

collegamento con

macroazione 7.2.4

45

INDICATORI DI RISULTATO INDIVIDUATI PER IL TRIENNIO

n. soggetti aderenti alla rete

n. ipotesi progettuali individuate

VALORE ATTESO DEGLI INDICATORI PER L’ANNO IN CORSO

n. di soggetti coinvolti

n. incontri realizzati

AREA DISABILITÀ, DIPENDENZE E SALUTE MENTALE IN TEMA DI INSERIMENTO LAVORATIVO – INTEGRAZIONE SOCIO-SANITARIA - SCHEDA PAA N. 8

MACROAZIONE N. 8.1.1

Condivisione delle risorse ed opportunità rappresentate dall’esperienza

locale in tema di inserimento lavorativo di persone svantaggiate

INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE

Formazione e Lavoro

AZIONI DI SISTEMA COLLEGATE Lavoro area sociale, disabilità

SERVIZI E INTERVENTI COINVOLTI

Distretto (A1-SAN), SSC (A1, L1, C3), Ser.T. (B1-SAN), DSM (C1-SAN, C3,

C4), CISI e SIL (A1, L1, C3), CPI, Dip. Prevenzione COR (centro

orientamento regionale)

RACCORDO CON LA PROGRAMMAZIONE PRECEDENTE

Incremento risorse e strategie per promuovere l’autonomia e

l’inserimento sociale delle persone in condizione di svantaggio

SSC ASS

ALTRI SOGGETTI FONDAZIONE CARIGO,

CISI, CPI,SIL, COR, COMUNI

ATTIVITA’

Rivisitazione obiettivi

in funzione della

risorsa MIA (Misura

di Integrazione al

Reddito) e

sperimentazioni

Rivisitazione obiettivi

in funzione della

risorsa MIA (Misura

di Integrazione al

Reddito) e

sperimentazioni

Rivisitazione obiettivi in

funzione della risorsa

MIA (Misura di

Integrazione al Reddito)

e sperimentazioni

INDICATORI DI RISULTATO INDIVIDUATI PER IL TRIENNIO

n. di persone svantaggiate inserite in contesti lavorativi.

VALORE ATTESO DEGLI INDICATORI PER L’ANNO IN CORSO

n. di persone svantaggiate inserite in contesti lavorativi.

46

4.5 AREA POVERTA’ED ESCLUSIONE SOCIALE 1

OBIETTIVO LOCALE N. 9.2 Contrastare i processi di impoverimento

X SOCIALE � SOCIOSANITARIO

MACROAZIONE N. 9.2.1

Tavolo permanente sull’esclusione sociale quale osservatorio sulle

dinamiche dei processi di impoverimento

INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE

Politiche della Famiglia, Politiche del lavoro, Politiche Giovanili ed

Istruzione

AZIONI DI SISTEMA COLLEGATE

1.1.1-1.1.2-1.2.1-4.5.2-4.6.5-8.1.1-8.2-9.2.2-11.2

SERVIZI E INTERVENTI COINVOLTI

SSC, Soggetti del Terzo Settore, Soggetti del Privato Sociale,altri soggetti

istituzionali coinvolti

SSC A1,A2,B1,B3,C3,C4,C7,D5,E3,F12,F13,F14,F15,L1,L2,L3

Alcologia B1-SAN, Servizio Tossicodipendenze B2-SAN, CSM C1-SAN

RACCORDO CON LA PROGRAMMAZIONE PRECEDENTE

Tavolo povertà ed esclusione grave

Servizio Bassa Soglia

SSC ALTRI SOGGETTI

Prosecuzione attività del Tavolo Prosecuzione attività del Tavolo AZIONI .

Creazione di sinergie per lo

sviluppo di nuove progettualità

integrate e sostenibili.

Raccordo con le altre macroazioni

riguardanti l’area esclusione.

Creazione di sinergie per lo

sviluppo di nuove progettualità

integrate e sostenibili.

Raccordo con le altre macroazioni

riguardanti l’area esclusione.

INDICATORI DI RISULTATO INDIVIDUATI PER IL TRIENNIO

I dati raccolti confluiscono nella “Relazione Sociale”

Numero di soggetti aderenti al tavolo nel triennio

VALORE ATTESO DEGLI INDICATORI PER L’ANNO IN CORSO

Un incontro nell’anno 2016

47

MACROAZIONE N. 9.2.2

Mappatura delle risorse/attività presenti sul territorio orientate alle

problematiche della povertà e dell’esclusione sociale finalizzata alla

costituzione di una rete attiva, visibile e regolata;

INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE

Politiche del lavoro, Politiche Giovanili e Politiche della famiglia

AZIONI DI SISTEMA COLLEGATE

1.1.1,1.1.2,1.2.1,4.5.2,4.5.6,4.6.3,4.6.4,4.6.6,5.2.5,5.4.1,7.4.1,8.1.1,8.2,

9.2.1, 11.1, 11.2

SERVIZI E INTERVENTI COINVOLTI

SSC, Soggetti del Terzo Settore, Soggetti del Privato Sociale,altri soggetti

istituzionali coinvolti

A1,A2,B1,B3,B4,C3,C4,C7,D5,D6,E1,E3,E4,F12,F13,FR14,G9,H4,H6,L1,L2,L3,M

2

Distretto, CSM C1-SAN, B1-SAN

RACCORDO CON LA PROGRAMMAZIONE PRECEDENTE

SSC ALTRI SOGGETTI

AZIONI .

Prosecuzione attività avviate nel 2014

con la sottoscrizione di protocolli ed

accordi.

Accompagnamento del progetto

dell’Emporio della solidarietà .

Partecipazione al nucleo di valutazione.

Raccordo con altri soggetti che si

occupano di attività di prevenzione dello

spreco alimentare ed Orti Sociali.

Prosecuzione attività avviate nel

2014 con la sottoscrizione di

protocolli ed accordi.

Accompagnamento del progetto

dell’Emporio della solidarietà .

Partecipazione al nucleo di

valutazione.

Raccordo con altri soggetti che

si occupano di attività di

prevenzione dello spreco

alimentare ed Orti Sociali.

INDICATORI DI RISULTATO INDIVIDUATI PER IL TRIENNIO

Prosecuzione attività in atto

VALORE ATTESO DEGLI INDICATORI PER L’ANNO IN CORSO

Prosecuzione attività in atto

AREA MINORI E FAMIGLIA – INTEGRAZIONE SOCIO-SANITARIA - SCHEDA PAA N. 10

OBIETTIVO 10.1

COLLEGARE GLI INTERVENTI SOCIALI E SOCIOSANITARI PROGRAMMATI NEI P.D.Z. CON SPECIFICHE AZIONI INERENTI LE POLITICHE FAMILIARI

� SOCIALE � SOCIOSANITARIO

48

MACROAZIONE N. 10.1.1

Informare delle misure esistenti nell’ambito del percorso nascita e con

pubblicizzazione nei siti web degli enti

INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE

Famiglia, pari opportunità

AZIONI DI SISTEMA COLLEGATE

4.5.1, 4.5.2

4.6.2, 4.6.5

SERVIZI E INTERVENTI COINVOLTI

Consultorio familiare (A11-SAN), Uoeeph (A10-SAN), Neuropsichiatria infantile

(A12-SAN), Distretto e PLS (A1-SAN), SSC (A1, L1), SERT (B1-SAN B2-SAN), DSM

(C1-SAN), Dipartimento materno-infantile con reparto ospedaliero, Comuni (B2,

B3, G1, G2, G4, G5) Dipartimento di Prevenzione, Provincia

RACCORDO CON LA PROGRAMMAZIONE PRECEDENTE

progetto “punto nascita” dell’ASS e interventi a sostegno e tutela della

famiglia e della fragilità

SSC ASS ALTRI SOGGETTI

ATTIVITA’

I SSC comprendono nella programmazione prevista dal PDZ specifici interventi

inerenti la famiglia con riferimento alle diverse fasi del suo ciclo di vita e ai

relativi compiti, con particolare riferimento a quelli genitoriali. Nello specifico:

a) sostegno alla solidarietà, alle adozioni e all’affidamento familiare (L.R. n.

11/2006, art. 13);

b) sostegno alle attività informative e formative finalizzate al sostegno della vita

di coppia e familiare, nonché per la valorizzazione sociale della maternità e

della paternità (LR n. 11/2006, art. 7 bis);

c) sostegno ai progetti delle associazioni/organizzazioni familiari (LR n. 11/2006,

artt. 17 e 18) da attuare a livello territoriale, anche mediante co-progettazione;

d) promozione dei rapporti intergenerazionali e coinvolgimento delle persone

anziane in attività di cura dei minori nell’ambito della conciliazione dei tempi di

lavoro dei genitori (L.R. n. 11/2006, artt. 7 e 7.1);

e) sostegno e valorizzazione delle Banche dei tempi (L.R. n. 11/2006, art.14);

f) sostegno economico delle gestanti in difficoltà, anche attraverso il

coinvolgimento delle associazioni che perseguono il sostegno alla maternità

(L.R. n. 11/2006, art.8)

INDICATORI DI RISULTATO INDIVIDUATI PER IL TRIENNIO

- numero adozioni e affidamenti sostenuti

- numero iniziative informative/formative realizzate

- numero progetti realizzati con il coinvolgimento delle organizzazioni familiari

- numero progetti che prevedono il sostegno all’autoproduzione di servizi da

parte delle organizzazioni familiari

- numero iniziative inerenti i rapporti intergenerazionali realizzate

- numero di Banche del tempo sostenute nel territorio di ambito distrettuale

- numero di Banche del tempo sostenute nel territorio di ambito distrettuale

VALORE ATTESO DEGLI INDICATORI PER L’ANNO IN CORSO

49

4.6 AREA TRASVERSALE

OBIETTIVO LOCALE N. 11 X SOCIALE � SOCIOSANITARIO

MACROAZIONE N. 11.1

Giovani, volontariato e solidarietà: opportunità di crescita del rapporto

intergenerazionale (capitale sociale) a supporto delle realtà del territorio

INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE

Politiche Giovanili, Pari Opportunità, Volontariato

AZIONI DI SISTEMA COLLEGATE

1.1.1-1.1.2-1.2.1-4.6.4-5.2.5-5.4.2-6.1.3-6.3-7.4.1-11.2

SERVIZI E INTERVENTI COINVOLTI

SSC, Soggetti del Terzo Settore, Scuole Secondarie di II° , Soggetti

istituzionali coinvolti, Associazioni di promozione sociale

SSC G6-M1-M2

RACCORDO CON LA PROGRAMMAZIONE PRECEDENTE

Oratori ed esperienze ad essi collegate

SSC ALTRI SOGGETTI

Terzo Settore

ALTRI SOGGETTI

Scuole

AZIONI .

Prosecuzione attività di

informazione e

Formazione trasversale

aperta ai giovani

interessati e

sperimentazione

nell’ambito delle

attività svolte dai

gruppi di volontariato

esistenti ( esperienze

“in situazione” )

Prosecuzione attività di

informazione e

Formazione trasversale

aperta ai giovani

interessati e

sperimentazione

nell’ambito delle

attività svolte dai

gruppi di volontariato

esistenti ( esperienze

“in situazione” )

Prosecuzione attività di

informazione e Formazione

trasversale aperta ai

giovani interessati e

sperimentazione

nell’ambito delle attività

svolte dai gruppi di

volontariato esistenti (

esperienze “in situazione” )

INDICATORI DI RISULTATO INDIVIDUATI PER IL TRIENNIO

n. di ragazzi/giovani inclusi nei processi di formazione

Valori attesi

Ringiovanimento delle fila dei volontari sul territorio

VALORE ATTESO DEGLI INDICATORI PER L’ANNO IN CORSO

Valori attesi

Realizzazione delle azioni di formazione ed esperienze nell’ambito dei

gruppi di volontariato. Sensibilizzazione alle esigenze delle fasce deboli

del territorio ed attivazione di risorse umane .

MACROAZIONE N. 11.2

Promozione di iniziative di economia solidale

50

INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE

Politiche sociali e del lavoro, famiglia

AZIONI DI SISTEMA COLLEGATE

5.3, 8.1, 8.2, 9.2

SERVIZI E INTERVENTI COINVOLTI

Servizio Sociale dei Comuni, Comuni, Associazioni locali, Terzo settore

RACCORDO CON LA PROGRAMMAZIONE PRECEDENTE

Interventi per integrazione abitativa nel Basso Isontino

SSC

ALTRI SOGGETTI

AZIONI

Prosecuzione e supporto ad

iniziative di economia solidale

promosse da soggetti diversi

Collaborazioni

INDICATORI DI RISULTATO INDIVIDUATI PER IL TRIENNIO

n. esperienze attivate anche da soggetti terzi nell’ambito degli accordi

territoriali sottoscritti

VALORE ATTESO DEGLI INDICATORI PER L’ANNO IN CORSO

n. incontri

n. partecipanti agli incontri

51

ULTERIORI AZIONI CON CUI SI E’ IMPLEMENTATO IL PIANO DI ZONA, DOCUMENTATE NELLE SCHEDE CHE SEGUONO:

MACROAZIONE

Dalla Microarea “incentro” alla Microarea “C.A.R.S.O”

INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE

Politiche per la coesione sociale, giovani, cultura

AZIONI DI SISTEMA COLLEGATE

Politiche per lo sviluppo della comunità, Progetto di riqualificazione sociale e urbana del centro cittadino nell’ottica della promozione della coesione sociale

SERVIZI E INTERVENTI COINVOLTI

Distretto, DSM, Terzo Settore, Servizi Culturali, Servizi

RACCORDO CON LA PROGRAMMAZIONE PRECEDENTE

Convegno “Welfare di Comunità” realizzato a Monfalcone nel settembre 2014;

Microarea avviata in forma sperimentale a settembre 2015 in centro a

Monfalcone in concomitanza con evento formativo “WELFARE DI TUTTI: UNA

MICROAREA IN CENTRO” aperto ai soggetti collaboratori

SSC ASS ALTRI SOGGETTI

ATTIVITA’

Valutazione ed

accompagnamento al

progetto sperimentale

di Microarea incentro

realizzato a cavallo tra

il 2015/2016;

Procedimento per la

stesura ed espletazione

di Bando Pubblico per

l’assegnazione di

incarico per la

realizzazione del

Progetto di Microarea

C.A.R.S.O.;

Coordinamento e

monitoraggio delle

azioni realizzate e

raccordo con gli altri

soggetti del Piano di

Zona coinvolti.

Raccordo con SSP per

situazioni segnalate

Collaborazione e

collegamento con/per

casistica DSM

Centro Diurno Anziani

Centro Giovani e territorio

Volontariato

Associazioni

Comitati di quartiere

Cooperative

Assessorati

INDICATORI DI RISULTATO

n. di persone che hanno accesso alla Microarea

52

INDIVIDUATI PER l’Anno 2016

n. di progetti realizzati in co-progettazione

n. eventi realizzati presso la Microarea

n. di segnalazioni ed accessi a domicilio degli anziani del centro

Report trimestrali

VALORE ATTESO DEGLI INDICATORI PER L’ANNO IN CORSO

Almeno 50 accessi nuovi

Almeno 10 progetti realizzati in co -progettazione

Almeno 10 eventi realizzati presso la Microarea

MACROAZIONE

LA CATENA DI GESTIONE DELL’ACCOGLIENZA PER RICHIEDENTI ASILO E

RIFUGIATI

INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE

Politiche per l’INTEGRAZIONE

AZIONI DI SISTEMA COLLEGATE

Piano Territoriale Immigrazione Basso Isontino

SERVIZI E INTERVENTI COINVOLTI

Distretto, Terzo Settore, Servizi Culturali, Comuni, Prefettura, Forze dell’Ordine,

Uffici del Lavoro

RACCORDO CON LA PROGRAMMAZIONE PRECEDENTE

Piano Territoriale Immigrazione 2014

ATTIVITA’

SSC ASS ALTRI SOGGETTI

53

Reperimento

disponibilità alloggi per

accoglienza SPRAR sul

territorio dell’Ambito;

Predisposizione Avviso

pubblico per

reperimento soggetto

esecutore delle azioni e

nomina;

Predisposizione

domanda Bando SPRAR

sul Portale del

Ministero;

completamento delle

procedure

amministrative e di

indirizzo generale in

caso di ottenimento di

finanziamento

Nomina revisore dei

conti ed avvio attività

Intreccio con Piano

Territoriale

Immigrazione

Supervisione dell’intero

progetto

Collaborazione e

collegamento con/per

parte sanitaria degli

ospiti

Volontariato

Associazioni

Cooperative

Assessorati

ENFAP

Uffici del Lavoro

INDICATORI DI RISULTATO INDIVIDUATI PER l’Anno 2016

n. di persone accolte durante l’anno

n. di persone che hanno concluso positivamente il progetto di accoglienza

SPRAR

n. di progetti di inserimento realizzati

N. di report

Documentazione e rendiconto

VALORE ATTESO DEGLI INDICATORI PER L’ANNO IN CORSO

Almeno 15 accessi

Almeno 10 progetti realizzati in co-progettazione

54

MACROAZIONE

PIANO TERRITORIALE IMMIGRAZIONE

INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE

Politiche per l’INTEGRAZIONE

AZIONI DI SISTEMA COLLEGATE

Piano Territoriale Immigrazione Basso Isontino, accoglienza SPRAR, Attività di prevenzione realizzati in seno alla progettualità connessa a Devianza/esclusione

SERVIZI E INTERVENTI COINVOLTI

Distretto, Terzo Settore, Servizi Culturali, Comuni, Prefettura, Forze dell’Ordine,

Uffici del Lavoro

RACCORDO CON LA PROGRAMMAZIONE PRECEDENTE

Piano Territoriale Immigrazione 2014, Progetto Ulisse dell’ASS, attività di

inclusione e integrazione realizzate con le Scuole

SSC ASS ALTRI SOGGETTI

ATTIVITA’

55

Stesura del Piano e

richiesta finanziamento

regionale;

Predisposizione

affidamento incarichi

per soggetto/i

esecutore/i delle azioni

e convenzionamento;

Tavolo di co-

progettazione e Tavoli

del Piano di Zona;

Iniziativa in

collaborazione con

biblioteca comune di

Monfalcone;

Ricerca/intervento

adolescenti e giovani

adulti stranieri;

Circolarità e diffusione

iniziative;

Individuazione di

gruppi di giovani per

ricerca e proposte

attività;

Supervisione dell’intero

progetto;

Volontariato

Associazioni

Cooperative

Uffici Attività educative

Biblioteca

Scuole

Assessorati

SSP

INDICATORI DI RISULTATO INDIVIDUATI PER l’Anno 2016

n. di persone accolte durante l’anno

n. di persone che hanno concluso positivamente il progetto di accoglienza

SPRAR

n. di progetti realizzati

N. di report

Documentazione e rendiconto

VALORE ATTESO DEGLI INDICATORI PER L’ANNO IN CORSO

Almeno 3 Newsletter

Almeno 1 evento realizzato

Almeno 50 partecipanti corsi sulla sicurezza e cittadinanza

56

MACROAZIONE

Subito … ed insieme Progetto sperimentale a favore di bambini in fase di certificazione con Disturbo dello

spettro autistico

INTEGRAZIONE CON ALTRE POLITICHE

Politiche per la Famiglia, Sociosanitarie

AZIONI DI SISTEMA COLLEGATE Disabilità e Minori

SERVIZI E INTERVENTI COINVOLTI

ASS/ UOEEPH, Terzo Settore, Servizio Attività Educative Comune di Monfalcone,

Servizio Sociale dei Comuni

RACCORDO CON LA PROGRAMMAZIONE PRECEDENTE

SSC ASS ALTRI SOGGETTI

ATTIVITA’

interventi educativi di

supporto a domicilio o

presso le strutture educative

che abbiano quel carattere

di immediatezza e flessibilità

che possano garantire

l’estensione dell’intervento

precoce ed il supporto ai

genitori in una fase

caratterizzata da un alto

impegno ‘assistenziale’ ed

importante stress emotivo.

Alla diagnosi di autismo

segue il tempestivo avvio

della presa in carico presso il

servizio distrettuale che

prevede un intervento

abilitativo di stimolazione

educativa ispirato al modello

terapeutico Early Start

Denver Model (ESDM).

L’intervento precoce è

rivolto a bambini con

autismo di età compresa tra

i 12 ed i 36 mesi e può

proseguire sino ai 48 – 60

mesi.

Le attività prevedono una

valutazione multi

professionale, la stesura di

un programma

individualizzato che definisce

le abilità da insegnare con

specifiche procedure.

Parent - training

Terzo settore

Servizi Educativi Comune di

Monfalcone

Asili Nido

INDICATORI DI RISULTATO INDIVIDUATI PER l’Anno 2016

n. minori e famiglie prese in carico per la sperimentazione sulla totalità delle

situazioni di autismo certificate (evidenza dati UOEEPH)

n. interventi educativi

n. colloqui

Report trimestrali con rilevazione dei dati funzionali alla valutazione dell’esito

VALORE ATTESO DEGLI INDICATORI PER L’ANNO IN CORSO

Almeno 3 situazioni entrano nell’anno 2016 nel progetto

57