programma operativo regionale fesr 2007-2013...
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REGIONE LAZIO
PROGRAMMA OPERATIVO REGIONALE FESR 2007-2013
RAPPORTO DI VALUTAZIONE EX-ANTE
Nucleo di Valutazione e Verifica degli Investimenti Pubblici (NUVV-Lazio)
Roma, aprile 2007
Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013
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INDICE
0 PREMESSA: METODO E PERCORSO DI VALUTAZIONE.............................................. 3
1 VALUTAZIONE DELL’ANALISI SOCIO-ECONOMICA E DELLA RISPONDENZA DELLA STRATEGIA RISPETTO AI BISOGNI IDENTIFICATI ................................................ 6
1.1 I FATTORI CRUCIALI DELL’ANALISI ...................................................................................... 6 1.2 COMPLETEZZA DELL’ANALISI PER L’INDIVIDUAZIONE DEI FABBISOGNI ............................. 10 1.3 COERENZA TRA I RISULTATI DELLA DIAGNOSI E GLI OBIETTIVI .......................................... 13
2 VALUTAZIONE DELLA LOGICA E DELLA COERENZA INTERNA DELLA STRATEGIA ...................................................................................................................................... 24
2.1 VALUTAZIONE DELLA LOGICA DELLA STRATEGIA .............................................................. 24 2.2 LA COERENZA INTERNA ALLA STRATEGIA .......................................................................... 27 2.3 COERENZA DEL PIANO FINANZIARIO RISPETTO ALLE SCELTE STRATEGICHE ....................... 34 2.4 VALUTAZIONE DEL RISCHIO DELLE SCELTE STRATEGICHE OPERATE SULLA BASE
DELL’ESPERIENZA PASSATA.............................................................................................................. 35 2.5 LA CONCENTRAZIONE TERRITORIALE DEGLI INTERVENTI................................................... 37
3 VALUTAZIONE DELLA COERENZA DELLA STRATEGIA CON LE CON LE LINEE GUIDA STRATEGICHE COMUNITARIE, LE POLITICHE NAZIONALI E REGIONALI . 39
3.1 COERENZA DELLA LOGICA E DELLE PRIORITÀ DI INTERVENTO DEL PROGRAMMA CON GLI
ORIENTAMENTI STRATEGICI COMUNITARI (OSC) E CON IL QUADRO STRATEGICO NAZIONALE (QSN) 39 3.2 RELAZIONI TRA IL PROGRAMMA ED IL CONTESTO GENERALE DELLE POLITICHE REGIONALI46 3.3 GRADO DI PERTINENZA E RILEVANZA NEL PROGRAMMA DEI RISULTATI DELLA
VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA ........................................................................................ 60 3.4 GRADO DI PERTINENZA E CONSIDERAZIONE NEL PROGRAMMA DEI PRINCIPI DI PARI
OPPORTUNITÀ E DELLE QUESTIONI DI NON DISCRIMINAZIONE........................................................... 68
4 VALUTAZIONE DEI RISULTATI ATTESI E DEGLI IMPATTI .................................... 70
4.1 IL SISTEMA DEGLI INDICATORI ........................................................................................... 70 4.2 ANALISI DEGLI INDICATORI DI IMPATTO E DI RISULTATO ................................................... 72 4.3 ANALISI DEGLI INDICATORI DI REALIZZAZIONE .................................................................. 80 4.4 IL FABBISOGNO INFORMATIVO DI ACCOMPAGNAMENTO DEL PROGRAMMA: RACCOMANDAZIONI ......................................................................................................................... 82
5 VALUTAZIONE DELLE PROCEDURE DI ATTUAZIONE ............................................. 83
5.1 LE AUTORITÀ E GLI ORGANISMI DEL PROGRAMMA............................................................. 83 5.2 I SISTEMI DI ATTUAZIONE ................................................................................................... 83 5.3 INFORMAZIONE E PUBBLICITÀ ............................................................................................ 86 5.4 DISPOSIZIONE DI APPLICAZIONE DEI PRINCIPI ORIZZONTALI ............................................... 86 5.5 APPLICAZIONE DELLA NORMATIVA COMUNITARIA............................................................. 88
Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013
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0 PREMESSA: METODO E PERCORSO DI VALUTAZIONE
La valutazione ex ante del Programma operativo regionale FESR 2007-20131
effettuata dal Nucleo di Valutazione e Verifica degli Investimenti Pubblici della
Regione Lazio (NUVV-Lazio), su incarico della Direzione Regionale
Programmazione Economica ha avuto come riferimento metodologico i seguenti
documenti:
� The New Programming Period, 2007-2013: Indicative guidelines on
evaluation methods: ex-ante evaluation (working document No.1 - agosto
2006);
� The new programming period, 2007-2013: Indicative guidelines on
evaluation methods: Monitoring and evaluation indicators;
� Indicazioni per la redazione del Rapporto di valutazione ex ante dei
programmi operativi 2007-2013, novembre 2006, forniti dal Sistema
Nazionale di Valutazione con il contributo del NUVV-Lazio
La documentazione presa in esame comprende, oltre i vari stati di avanzamento del
POR, il rapporto VAS, i rapporti di valutazione indipendente del periodo 2000-06, i
regolamenti ed orientamenti comunitari, i documenti di programmazione generale e
settoriale della Regione, il Quadro Strategico Nazionale, la documentazione statistica
e di analisi disponibile sul contesto regionale e sui singoli ambiti di intervento del
POR.
In coincidenza con le prime fasi di elaborazione del Programma Operativo, sono
state avviate le attività di valutazione secondo un approccio partecipativo che ha
incluso confronti (riunioni, consultazioni, tavoli tecnici, documentazione) con i
referenti della programmazione e con l’incaricato della valutazione ambientale
strategica.
Le interazioni valutatore-programmatore hanno permesso di migliorare
progressivamente sia la definizione dell’impianto strategico-attuativo, sia la
1 Il documento qui considerato è quello inoltrato formalmente il 23 aprile 2007
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esplicitazione della sequenza logica priorità-obiettivi-attività e i nessi con le strategie
e gli indirizzi europei.
In particolare l’iter della valutazione – i cui metodi e risultati sono ampiamente
sviluppati nei capitoli successivi – si è sviluppata nei seguenti quattro ambiti:
- la valutazione dell’analisi socioeconomica e la rispondenza della strategia
rispetto ai bisogni identificati. Questa ha permesso di verificare la
rispondenza dei fattori (punti di debolezza e minacce) che vincolano la
competitività regionale rispetto agli obiettivi. In particolare, il Nucleo –
apportando alcune note di complemento all’analisi – ha permesso di collegare
le interdipendenze tra le principali variabili di performance settoriale con gli
obiettivi specifici delineati nella strategia programmatica;
- la valutazione della logica e della consistenza globale della strategia di
intervento adottata (coerenza interna). Tale fase di analisi è stata sviluppata
attraverso la valutazione interna della strategia, ovvero mediante l’analisi
delle relazioni e delle complementarietà tra le diverse priorità e l’analisi del
contributo di ciascuna priorità agli obiettivi del programma. Inoltre, in questa
fase, è stato valutato il livello di rischio nella fase attuativa del programma;
- la valutazione della coerenza della strategia con le pertinenti politiche
regionali e nazionali, nonché con gli orientamenti strategici comunitari.
Questa analisi è stata condotta, in una prima fase, verificando le esplicitazioni
di coerenza formulate nel Programma e, in una seconda fase, ricostruendo
nuove e specifiche matrici di coerenza/integrazione (OSC, QSN, DSRP, FSE,
FEARS), caratterizzate sia da un maggiore livello di dettaglio, sia da una
misurazione qualitativa dell’intensità di coerenza;
- la valutazione degli obiettivi quantificati e la stima del loro impatto. Si è
proceduto alla verifica della rispondenza degli indicatori assunti a
rappresentare gli obiettivi (sia in termini di architettura e articolazione
complessive, che singolarmente) ed i target quantitativi nonché della loro
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raggiungibilità. In particolare, si è valutato per ciascuno degli indicatori di
impatto, di risultato e di realizzazione proposti dal POR, la specifica fonte
originale dei dati ed il grado (fornendone una misurazione qualitativa) di:
� disponibilità dei dati,
� pertinenza,
� misurabilità,
� comparabilità.
Infine il Nucleo ha formulato una serie di raccomandazioni in merito alla necessità di
sviluppare un coerente e completo sistema di rilevazione ed analisi dei risultati delle
azioni, indispensabile per un efficace accompagnamento, in termini di monitoraggio
e valutazione, del programma nel corso della sua realizzazione.
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1 VALUTAZIONE DELL’ANALISI SOCIO-ECONOMICA E DELLA RISPONDENZA DELLA STRATEGIA RISPETTO AI BISOGNI IDENTIFICATI
In questo capitolo si affronta la valutazione della diagnosi regionale (comprendente
la sintesi ragionata delle principali evidenze emerse e la swot analysis) e delle
priorità d’intervento, riportate rispettivamente nel capitolo 2 e nel capitolo 4 del
Programma Operativo Competitività e Occupazione FERS 2007-2013 della regione
Lazio.
L’articolazione della valutazione – all’interno della quale sono stati inseriti specifici
box con approfondimenti del valutatore, in merito o particolari tematiche, per
supportare l’evoluzione dell’attività di programmazione – è stata scandita
procedendo a (i) sviluppare i fattori cruciali dell’analisi al fine di evidenziare e
chiarire le principali interdipendenze tra settori economici o ambiti d’intervento; (ii)
verificare la completezza dell’analisi – sotto l’aspetto del livello di dettaglio e del
grado di utilizzo delle fonti statistiche – per l’individuazione dei fabbisogni; (iii)
esaminare la coerenza tra i risultati della diagnosi e gli obiettivi.
1.1 I fattori cruciali dell’analisi2
All’interno di un contesto socio-economico caratterizzato da fattori strutturali in
evoluzione (rilevante crescita dell’indice di vecchiaia e fuoriuscita di una quota
consistente di popolazione in età lavorativa con ripercussioni sia sul tasso di crescita
potenziale sia sulle scelte di welfare; incremento dell’input di lavoro in quasi tutti i
settori economici e ridistribuzione della domanda nella trasformazione industriale;
tasso di disoccupazione generale in costante discesa ma disoccupazione giovanile tra
la più elevata tra le regioni del Centro-Nord conservando un differenziale negativo di
11-12 punti), gli elementi essenziali dell’analisi indicano che l’attività di
programmazione si innesta in una fase nella quale è in atto un consolidamento del
processo di terziarizzazione dell’economia (box 1) che avviene, tuttavia, mentre
2 La valutazione, in questo paragrafo, è stata orientata all’approfondimento di alcune tematiche per
accrescere il livello interpretativo dei fenomeni evolutivi evitando la duplicazione della diagnosi territoriale esposta concisamente nel Programma e a cui non è stato associato un allegato complementare all’analisi.
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arretra l’attività delle industrie manifatturiere e la competitività delle produzioni
regionali.
Box 1. L’evoluzione della trasformazione industriale e del terziario avanzato Le branche della trasformazione industriale (35.000 imprese attive3, pari al 9,6 per cento del totale) nell’ultimo quinquennio4 hanno perso oltre l’8 per cento della loro consistenza sottolineando la distanza dalle evoluzioni della seconda metà del decennio scorso (mediamente in crescita del 2 per cento). I principali indicatori regionali rendono esplicita l’attuale fase del comparto manifatturiero rispetto al decennio scorso: (a) un rilevante decremento medio della produttività effettiva (dall’1,9 allo 0,7 per cento); (b) una riduzione dell’input di lavoro (-0,6 per cento); (c) un incremento del costo del lavoro5 (dal 2,7 al 2,9 per cento); (d) un forte rialzo del CLUP6 (da un incremento medio dello 0,8 per cento ad una crescita del 2,2 per cento); (e) una contrazione della crescita dei redditi reali7 da lavoro (dall’1,3 per cento allo 0,5 per cento). Il prodotto reale del terziario avanzato8 regionale (quasi 40.000 imprese attive9, poco meno dell’11 per cento del totale), nella prima parte del decennio del Duemila, ha conservato il ritmo di sviluppo medio della fine degli anni Novanta (+1,4 per cento) mentre a livello nazionale e delle altre aree del Centro-nord la crescita è stata superiore (rispettivamente dell’1,8 e dell’1,7 per cento). Al ritmo costante di crescita del prodotto si è associato, al contrario, un consistente incremento dell’occupazione (+2,5 per cento in media tra il 2001 e il 2004), quasi sette decimi di punto percentuale in più del tasso nazionale; con un incremento dell’input di lavoro maggiore della crescita del prodotto la produttività effettiva ha subito una flessione dell’1 per cento. Il costo del lavoro e il CLUP hanno avuto un ritmo di crescita consistente (il 3,8 e il 4,9 per cento rispettivamente); a livello nazionale il costo del lavoro e il costo per unità di prodotto hanno manifestato lo stesso incremento medio (+3,6 per cento).
3 Infocamere, valori assoluti al 31.12.2005. 4 Istat, Conti economici regionali, Anni 1995-2005, (aggiornamento gennaio 2007). 5 Rapporto tra i redditi da lavoro dipendente e le unità standard di lavoro dipendente. 6 Rapporto tra il costo del lavoro per unità di lavoro standard dipendente e la produttività effettiva. 7 Deflazionati con il deflatore del valore aggiunto ai prezzi base al lordo dei SIFIM. 8 Utilizzando i dati della contabilità territoriale è stata costruita una proxy regionale considerando
due rami dei servizi: (a) l’intermediazione monetaria e finanziaria; attività immobiliari e imprenditoriali al cui interno sono presenti le attività di noleggio, le attività dell’informatica, quelle della ricerca e le attività professionali; (b) altre attività dei servizi. Per una informazione completa è possibile ricondurre questa parte dei servizi alle attività che comprendono: servizi integrati agli immobili e alle infrastrutture; consulenza; comunicazione e marketing; information
technology; ingegneria, territorio e ambiente, prove, controlli, valutazione e certificazione. 9 Si tratta di imprese che offrono i loro servizi innovati e avanzati, tipici della new economy, alle
componenti del sistema produttivo (famiglie e imprese). Questi servizi sono definiti avanzati perchè di natura complessa, caratterizzati da un elevato contenuto intellettivo, da un uso delle tecnologie avanzati e, quindi, con una domanda elevata di specializzazione professionale.
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Dall’analisi svolta nel Programma emerge, inoltre, che un freno alle decisioni di
spesa per investimenti (box 2), all’espansione del fatturato e alle scelte organizzative
e innovative deriva dalla dimensione delle imprese, dall’incidenza delle unità di
lavoro non regolari e – benché l’offerta di ricerca (spesa pubblica, addetti e rete
infrastrutturale) sia rilevante – dal permanere di una criticità strutturale di matching
tra le esigenze di innovazione tecnologica del tessuto produttivo e l’attività di ricerca
sperimentale e applicata da parte delle università e dei centri di ricerca.
Box 2. L’evoluzione della redditività e del processo di accumulazione La redditività media dell’attivo delle imprese laziali10 – costituite, oltre che dalla quota di quelle manifatturiere (9,6 per cento a fronte di una quota nazionale del 12,5 per cento), da circa un 14 per cento (50.000 unità) di imprese operative nel comparto delle costruzioni e dalla percentuale più consistente occupata da imprese del commercio (121.000 con un’incidenza del 33,4 per cento) – nella prima parte dell’attuale decennio è cresciuta passando dall’1,9 al 4 per cento; la redditività operativa11 è rimasta relativamente stabile attestandosi all’8,2 per cento mentre la redditività del patrimonio netto è cresciuta passando dal 5,7 per cento all’11,2. L’incremento della redditività è stato diffuso fra i settori di attività economica. Gli investimenti per branca proprietaria rivelano che – dopo la fase di sostanziale stazionarietà della seconda metà del decennio scorso (-0,3 per cento all’anno) – in corrispondenza dell’inizio del precedente periodo di programmazione dei fondi strutturali, si è verificata una robusta inversione di segno nel comparto manifatturiero (+6 per cento). Le branche della chimica fine e della chimica di base (settori di specializzazione nella regione) hanno triplicato il volume degli investimenti12 nell’ultimo decennio (da 356 a 1.050 milioni di euro); le imprese che fabbricano prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi sono passati da 161 a 207 milioni di euro. La ripresa dell’accumulazione del capitale si è osservata anche nel caso delle industrie del legno, gomma e plastica.
Risulterebbe, inoltre, che la domanda di innovazione tecnologica sia concentrata
settorialmente e dimensionalmente interessando poche branche del manifatturiero e
pochi rami del terziario (quello avanzato) e, per ragioni diverse (struttura, fatturato,
accesso al credito), riguarderebbe un numero ridotto di imprese di dimensioni medio-
grandi.
10 Banca d’Italia, Centrali dei bilanci relative alle imprese non finanziarie. Triennio 2002-2004,
Aprile 2006. 11 Rapporto tra il margine operativo lordo e l’attivo. 12 Valori a prezzi 1995.
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Questi elementi – se posti in relazione con la distribuzione13 delle unità locali e degli
addetti alle unità locali nei sistemi locali del lavoro che, al netto del comparto
chimico (516 unità locali e 21.000 addetti), si concentra, in termini di unità locali, per
il 65 per cento nelle industrie dell’agroindustria, del legno e prodotti in legno, nella
carta, stampa ed editoria, nei metalli e nelle macchine elettriche – hanno impattato
sulla componente estera e si sono tradotti in un basso tasso di esportazione di beni e
servizi (box 3) che incorporano tecnologia.
Box 3. L’evoluzione della domanda estera La quota dell’export laziale sul totale delle esportazioni italiane si è progressivamente ridotta, attestandosi al 3,7 per cento nel 2005 (dal 4,4 per cento del 2002). A livello settoriale, i comparti in cui le esportazioni regionali hanno maggiormente ridotto la loro incidenza sul totale nazionale sono stati quelli dell’energia elettrica e gas, dell’aerospaziale, e delle apparecchiature elettriche; per contro, il settore dove si è evidenziato il maggior guadagno è stato quello delle industrie estrattive, la cui quota sul totale nazionale è salita al 6,9 per cento (dall1,9 per cento del 2002). L’evoluzione della domanda estera nel breve periodo, oltre che essere condizionata dai fattori strutturali che vincolano l’apparato produttivo regionale, è ascrivibile al calo di vendite verso i paesi europei: la flessione della domanda tedesca (-14,3 per cento) ha determinato da sola quasi la metà del calo complessivo e questa riduzione è stata parzialmente compensata dal netto incremento delle vendite verso gli Stati Uniti (25,7 per cento) e, in misura minore, dalla domanda proveniente dai paesi africani e dall’Australia; è proseguita la crescita delle esportazioni verso la Cina (26,1 per cento), che rappresenta l’1 per cento circa del totale regionale.
Il sistema economico-sociale presenta, inoltre, un duplice vincolo competitivo che la
diagnosi ha individuato sia negli attuali livelli di accessibilità (intesa come mobilità
di merci e persone e nell’accezione più ampia che riguarda l’accesso alle reti
immateriali) sia nei fattori di rischio derivanti dall’accresciuta debolezza/fragilità
ambientale legata, per un verso, alla concentrazione antropica e, per altro verso,
all’evoluzione del sistema produttivo.
Relativamente al primo vincolo sono emersi due gap rispetto ad altre aree più
sviluppate a livello nazionale ed europeo: (a) una mobilità (soprattutto connessa alle
caratteristiche del pendolarismo e a quelle della rete infrastrutturale viaria e
ferroviaria secondaria) frenata da fenomeni di congestione e inquinamento
13 Istat, Censimento dell’industria e dei servizi 2001.
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atmosferico; (b) un ritardo nel cogliere le opportunità digitali e, quindi, superare il
dislivello digitale che limita l’efficienza e la produttività della P.A. e si ripercuote
sulle famiglie e sulle imprese.
Considerando che la mobilità interessa quotidianamente un volume di 2 milioni e
mezzo di persone e che la domanda (con rilevanti flussi di pendolarismo in entrata e
in uscita, con tempi di spostamento mediamente elevati, con un’utenza delle reti di
mobilità prevalentemente formata da automobilisti, con un significativo problema di
concentrazione di inquinanti nell’aria e con un indice di dotazione di parcheggi al
disotto dell’attuale fabbisogno) è per metà concentrata nella capitale, la rete
ferroviaria intra-regionale – che costituisce il collegamento dei bacini regionali e
svolge una funzione di connessione tra le principali direttrici interne – ha prestazioni
inferiori rispetto a quella destinata ai collegamenti che riguardano le direttrici
internazionali e gli assi di connessione con le principali città italiane.
Rispetto al secondo vincolo, sono emerse delle criticità del sistema ambientale in
parte derivanti dalle caratteristiche della domanda di mobilità e in parte prodotte
dalle attività umane: (i) elevata pressione antropica sull’area metropolitana; (ii)
superamento dei limiti normativi di sostanze inquinanti; (iii) forte dipendenza da
prodotti petroliferi e un livello largamente insufficiente di produzione di energia con
fonti rinnovabili; (iv) erosione costiera; (v) presenza di aree inquinate; (vi) difficoltà
a tutelare la biodiversità a causa dell’eccessiva frammentazione delle aree protette;
(vii) una insufficiente gestione integrata dei rifiuti.
1.2 Completezza dell’analisi per l’individuazione dei fabbisogni
Le fonti d’informazione utilizzate per l’analisi del contesto socio-economico del
Programma Operativo provengono dalle banche-dati ufficiali – prevalentemente
costruite in base agli indicatori elementari prodotti dall’ufficio centrale di statistica –
e, dunque, risultano attendibili e sufficientemente aggiornate.
La diagnosi territoriale – dopo una sintetica panoramica e confronto delle principali
variabili che descrivono l’evoluzione e la struttura socio-economica dal lato della
domanda e dell’offerta (PIL, valore aggiunto settoriale, consumi, investimenti,
componente estera, demografia imprenditoriale, dinamiche demografiche, mercato
Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013
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del lavoro, pari opportunità, stato dell’ambiente) – pone l’attenzione e realizza un
focus su tre ambiti (tessuto produttivo e stato dei processi d’innovazione; ambiente e
territorio; accessibilità alle reti materiali e immateriali)14.
Nelle tavole 1.1-1.3 sono stati sintetizzati i fattori di svantaggio competitivo che la
diagnosi del contesto ha evidenziato nei tre focus tematici.
Da un punto di vista espositivo, inoltre, il programmatore, riprendendo i punti di
debolezza e le minacce individuate nella swot analysis, ha approfondito alcune
tematiche (sinteticamente affrontate nella diagnosi territoriale) nella fase di
costruzione della matrice ideale che correla le criticità agli obiettivi operativi
(capitolo dedicato alle priorità d’intervento).
Si evidenzia, in termini generali, che i numerosi fattori di svantaggio sono fortemente
correlati con i risultati emersi dall’analisi delle variabili esplicative dell’economia
reale e del mercato del lavoro; gli obiettivi indicati nel Programma, dunque,
tenderanno a impattare – in misura diversa ma probabilmente contenuta, dipendente
dall’efficacia dell’attività che si avvierà e più in termini di qualità che sul versante
della quantità – sugli indicatori di domanda e offerta aggregata.
I fabbisogni principali emersi dall’analisi sono stati individuati principalmente nel
mismatch tra la domanda e l’offerta di ricerca applicata e sperimentale e nel
trasferimento tecnologico verso il settore produttivo. Parallelamente, in
considerazione delle analisi svolte, ulteriori fabbisogni sono stati individuati nella
necessità di fornire alle imprese strumenti e incentivi per incrementare la
propensione all’innovazione di prodotto e processo, strumenti di sviluppo della
competitività che favoriscano l’aggregazione di imprese, l’accesso al credito,
l’apertura ai mercati internazionali e lo sviluppo di processi produttivi eco-
compatibili.
14 L’indice suggerito per la costruzione del POR indica la possibilità che, nel parag. 3.4.3 (Altre specificità) del capitolo relativo alla strategia del programma, si presti attenzione (art. 10 del Reg. FERS (CE) n. 1080/2006) al superamento delle difficoltà […] in specifiche zone caratterizzate da
svantaggi geografici o naturali […] indicate nell’art. 52, lettera f del Reg. (CE) n. 1083/2006. Nel POR sono analizzate (parag. 3.3.4: Altre specificità) tre aree (quelle a vocazione produttiva, quelle di valorizzazione ambientale e cultuale e le aree montani). Mentre l’analisi che riguarda la valorizzazione ambientale e culturale delle aree montane rientra nelle caratteristiche dell’art. 52, le altre due potrebbero più proficuamente costituire un allegato all’analisi del contesto.
Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013
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Tav. 1.1 - PO Competitività 2007-2013: fattori di svantaggio e fabbisogni nell’ambito dell’innovazione e della base produttiva AMBITO/SETTORE
FATTORI DI SVANTAGGIO COMPETITIVO
DOMANDA
Gap tra la produzione di ricerca teorica di base, applicata e sperimentale e i cicli produttivi
Strumenti per favorire il trasferimento tecnologico
Difficoltà di penetrazione nei mercati internazionali per i beni e servizi laziali
Strumenti per favorire l’innovazione di prodotto e di processo
Polverizzazione dell’offerta produttiva Strumenti e incentivi per favorire l’aggregazione di imprese
Debolezza della struttura finanziaria delle PMI Strumenti per migliorare le condizioni di accesso al credito
Scarsa apertura delle imprese al mercato globale
Strumenti per l’internazionalizzazione
Tessuto produttivo
Processi produttivi non sufficientemente allineati con la sensibilità del consumatore-cittadino e con le esigenze di controllo dei cicli di lavorazione (smaltimento, approvvigionamento e risparmio energetico)
Strumenti di formazione, informazione e incentivazione
Parallelamente, nell’ambito ambientale – inteso nei suoi sub-ambiti d’intervento
(sistema antropico, sistema produttivo, biodiversità, depauperamento del territorio,
patrimonio naturale, culturale e artistico) – sono stati correttamente individuati i
macro-fabbisogni: (a) manutenzione straordinaria del territorio e della biodiversità
per preservare le attività produttive, le reti infrastrutturali e – in generale – le attività
umane; (b) fonti energetiche alternative e modelli di consumo e produzione
ecosostenibili; (c) modelli di gestione del patrimonio naturale e culturale.
Tav. 1.2 - PO Competitività 2007-2013: fattori di svantaggio e fabbisogni nell’ambito dell’ambiente AMBITO/SETTORE
FATTORI DI SVANTAGGIO COMPETITIVO
DOMANDA
Fonti energetiche alternative Ambiente (sistema antropico e sistema produttivo)
Inquinamento atmosferico; ridotto utilizzo di energia proveniente da fonti rinnovabili; elevati costi di approvvigionamento
Processi produttivi, beni, servizi e consumo ecocompatibili
Ambiente (biodiversità)
Frammentazione delle aree protette Salvaguardia, valorizzazione e dell’ambiente
Ambiente (rischi di depauperamento)
Rilevante connessione tra uso del suolo e attività umane in aree soggette a rischio idrogeologico
Difesa e salvaguardia del territorio
Ambiente (patrimonio naturale-culturale)
Insufficiente attrattività degli attrattori culturali Strumenti e modelli di gestione
Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013
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L’ambito dell’accessibilità ha, per un verso, indicato dei fabbisogni (complementari)
rispetto a quelli osservati nell’ambito dell’ambiente (una domanda di miglioramento
quali-quantitativo dei vettori di trasporto e della rete infrastrutturale) e, per altro
verso, ha confermato che è elevata la domanda di reti immateriali che connettano la
PA con le imprese e le famiglie e che rafforzino l’attrattività/competitività regionale;
la ridotta offerta di servizi pubblici on-line e il gap di produttività e governance nella
P.A. hanno indicato un diffuso fabbisogno d’introduzione e implementazione delle
ICT.
Tav. 1.3 - PO Competitività 2007-2013: fattori di svantaggio e fabbisogni nell’ambito dell’accessibilità AMBITO/SETTORE
FATTORI DI SVANTAGGIO COMPETITIVO
DOMANDA
Congestione e inquinamento Inadeguatezza della rete metropolitana e di quella ferroviaria infra-regionale Ridotta presenza di rete metropolitana
Accessibilità (reti materiali)
Frammentazione dei sistemi di gestione
Ammodernamento e potenziamento dei vettori e delle reti di collegamento
Diffusione dell’ICT per incrementare l’offerta di servizi alle imprese e alle famiglie
Dislivello digitale della P.A.
Reti e sistemi avanzati
Gap di connettività alla rete web al disotto degli attuali standard europei
Bassa offerta di servizi pubblici on-line
Accessibilità (reti immateriali)
Gap di connettività alla rete e ai circuiti innovativi; gap di produttività e governance della P.A.
Diffusione dell’ICT
1.3 Coerenza tra i risultati della diagnosi e gli obiettivi
Sulla base dell’analisi di contesto preliminare alla fase di programmazione, sono stati
individuati tre ambiti su cui indirizzare – secondo l’obiettivo globale volto a
promuovere uno sviluppo ecologicamente compatibile, equo, inclusivo, rispettoso dei
diritti della persona e delle pari opportunità, finalizzato a rafforzare la competitività
del sistema Lazio – le azioni di policy.
La scelta di delineare la strategia lungo tre ambiti prioritari, divenuti gli Assi della
programmazione (Asse “Ricerca, innovazione e rafforzamento della base
Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013
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produttiva”; Asse “Ambiente e prevenzione dei rischi”; Asse “Accessibilità”), ha una
ratio mutuata dalla necessità di convogliare attività di policy – e quindi, risorse
finanziarie – che, per un verso, incidano sui principali gangli della struttura
produttiva (agendo sulle leve dell’innovazione e dell’accessibilità) per innalzare i
livelli della produttività totale dei fattori (capitale e lavoro) e, per alto verso,
consentano – attraverso una manutenzione straordinaria del territorio e una sua
valorizzazione – di incrementare la qualità della vita della collettività conseguendo
benefici economici diffusi.
All’obiettivo globale e alla definizione dei tre Assi sono stati attribuiti tre obiettivi
specifici:
� per l’Asse “Ricerca, innovazione e rafforzamento della base produttiva”
(Asse I) le politiche saranno volte a rafforzare la competitività del sistema
produttivo attraverso la promozione della ricerca, dell'innovazione e del
trasferimento tecnologico;
� per l’Asse “Ambiente e prevenzione dei rischi” (Asse II) le attività previste
dovranno garantire le condizioni di sostenibilità ambientale preservando e
valorizzando le risorse naturali, culturali e paesaggistiche per migliorare la
qualità della vita e l’attrattività del territorio;
� per l’Asse “Accessibilità” (Asse III) l’obiettivo è quello di promuovere una
mobilità integrata e sostenibile e una società della conoscenza inclusiva per
una maggiore efficienza del sistema Lazio.
Nell’attuazione dei tre Assi su cui si articola il Programma si terrà conto di due
principi generali trasversali: (a) il principio dello sviluppo sostenibile15; (b) il
principio delle pari opportunità e non discriminazione.
I tre obiettivi specifici sono stati declinati, successivamente, in 10 obiettivi operativi
(4 per l’Asse I, 3 per l’Asse II, e 3 per l’Asse III) e in 22 attività (12 per l’Asse I, 6
per l’Asse II e 4 per l’Asse III).
Sotto l’aspetto finanziario, gli Assi e i relativi obiettivi del POR FERS (compresa
l’Assistenza tecnica) dispongono di una dotazione complessiva (contributo
15 In sintonia con la strategia europea adottata dal Consiglio europeo nel Giugno 2006,
CONCL(CE) 10633/1/06.
Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013
15
comunitario e controparte nazionale totale) che ammonta a 743,5 milioni di euro. Il
38,6 per cento delle risorse si concentra sull’Asse e sugli obiettivi che intendono
influire sui temi dell’accessibilità; una quota lievemente più ridotta (il 34,1 per cento)
è stata stimata per contribuire al rafforzamento del tessuto produttivo regionale; le
condizioni di sostenibilità ambientale dello sviluppo e la preservazione e
valorizzazione delle risorse naturali, culturali e paesaggistiche assorbiranno la quota
restante (il 23,4 per cento) del budget finanziario.
Per l’Asse I, i 4 obiettivi operativi sono:
I.(1) sviluppare la ricerca industriale e le attività di trasferimento sul tessuto
imprenditoriale regionale;
I.(2) rafforzare la capacità innovativa delle PMI;
I.(3) innovare le aree produttive regionali;
I.(4) favorire la crescita del sistema produttivo orientata allo sviluppo sostenibile.
Questi quattro obiettivi sono, per un verso, logicamente correlati con il focus che il
programmatore ha svolto sul tessuto produttivo e sui fattori di competitività
dell’apparato industriale e terziario; per altro verso, sono obiettivi tarati sui
fabbisogni individuati (cfr. tav. 1.1 del parag. 1.3: Completezza dell’analisi per
l’individuazione dei fabbisogni).
Dalle informazioni statistiche proposte nella diagnosi, il bacino potenziale degli
interventi del POR FERS di questo Asse, potrebbe concentrarsi sulle aree in cui sono
localizzati i 4 distretti industriali e i 7 sistemi produttivi locali. Le ricadute potenziali,
dirette e indirette, potrebbero riguardare il 25 per cento dei comuni della regione, il
14 per cento delle imprese della trasformazione industriale, oltre i cinque sesti
dell’occupazione manifatturiera regionale. Uno degli elementi decisivi per incidere
sullo sviluppo territoriale sarà il mix di azioni di policy rivolte al trasferimento
tecnologico (box 4) e calibrate sulle aree in cui vi è la maggior concentrazione e
specializzazione produttiva.
Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013
16
Box 4. Il trasferimento tecnologico: alcune considerazioni L’evoluzione dell’equilibrio tra diffusione pubblica e protezione dei risultati della ricerca nelle Ipr (Istituzioni pubbliche di ricerca, ovvero università ed enti pubblici di ricerca) tende a spostarsi verso la protezione e la commercializzazione dell’attività intellettuale producendo – come fenomeno generale – la proliferazione dei depositi brevettuali e delle licenze di brevetto. In Italia e nel Lazio, salvo rare eccezioni, la trasformazione della mission degli Ipr si muove con estrema lentezza. In termini di produttività brevettuale in Italia si arriva a 4 brevetti ogni mille ricercatori; nel Regno Unito è pari a 22 e negli Stati Uniti supera i 40. Tuttavia, il contributo competitivo diviene concreto attraverso il trasferimento del brevetto al tessuto produttivo e ciò può essere apprezzato attraverso le attività di licensing e creazione di nuove imprese spin-off16. Le poche indagini disponibili in tal senso17 (intensità di licensing e di spin–off, rapidità e diffusione di trasferimento) indicano un incremento intertemporale dell’attività di trasferimento delle università italiane ma con queste caratteristiche: un quarto sono stati depositati in Italia; due terzi sono stati depositati in Italia ma estesi anche all’estero; solo una ristretta quota è stata depositata direttamente presso l’Epo (European patent office) o presso il Wipo (World intellectual property organization). Dunque, se il processo di estensione di validità a paesi esteri viene adottato per brevetti con maggior potenziale commerciale o interesse industriale, si intuisce il disallineamento tra l’ambito della ricerca e quello della produzione. Inoltre, l’intensità di trasferimento tecnologico18, che misura l’efficienza di gestione del portafoglio brevettuale in termini sia di capacità selettiva delle invenzioni con più alta probabilità di trasferimento sia di trasferimento concreto, si aggira attorno al 13 per cento. Due ulteriori indicazioni debbono essere considerate: una di natura geografica e una relativa alla tipologia d’impresa. Da un punto di vista territoriale, circa un terzo dei brevetti trasferiti sono stati acquisiti da aziende situate nella stessa provincia dell’università titolare del brevetto; per una quota inferiore (attorno la 20 per cento) l’azienda e l’università erano situate in province diverse ma nella stessa regione; per un altro terzo l’impresa si trovava in una regione diversa; il 10 per cento dei trasferimenti, infine, ha riguardato imprese situate fuori dall’Italia. Relativamente alle imprese destinatarie del brevetto trasferito la predominanza è verso quelle di grandi dimensioni (con più di 250 addetti); non è, tuttavia, trascurabile la quota di imprese destinatarie che hanno meno di 10 addetti (micro-imprese) riconducibili per lo più alle imprese start-up e spin-off.
16 Si tratta della costituzione di un’impresa che nasce per sfruttare commercialmente un brevetto
universitario e della quale l’università e/o il personale di ricerca possiede una quota di proprietà. Quando quest’ultima condizione non sussiste è più corretta la definizione di start-up.
17 G. Abramo e F. Pugini. L’attività di licensing delle università italiane: un’indagine empirica. Working Paper Cnr-TTI (2004).
18 Rapporto tra brevetti trasferiti e domande di brevetto depositate.
Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013
17
I 3 obiettivi operativi dell’Asse II sono:
II.(1) conseguire una maggior efficienza energetica e ottenere energia da fonti
rinnovabili;
II.(2) prevenire il rischio ambientale;
II.(3) creare nuovi modelli di gestione e promozione integrata per la valorizzazione
del patrimonio nelle aree di particolare pregio dal punto di vista naturale,
culturale e artistico.
Anche per questi tre obiettivi si rileva un livello di correlazione elevato tra
l’approfondimento e l’individuazione dei fabbisogni emersi in tema di territorio-
ambiente (cfr. tav. 1.2 del parag. 1.3: Completezza dell’analisi per l’individuazione
dei fabbisogni) e le politiche che il programmatore intende sostenere.
L’obiettivo più rilevante di questo Asse è quello che affronta il tema dell’efficienza
energetica e della modificazione del mix di approvvigionamento energetico e della
quota di energia prodotta attraverso fonti rinnovabili (box 5).
Box 5. Efficienza energetica e fonti rinnovabili: alcune considerazioni I temi dell’efficienza energetica e della produzione di energia da fonti rinnovabili rappresentano, per il contesto socio-economico regionale, un obiettivo di forte rilevanza non solo perché gli elevati e persistenti prezzi del petrolio ampliano gli squilibri della bilancia commerciale e incidono sulla crescita del Pil regionale ma anche per la necessità di orientare i processi di sviluppo futuri in un’ottica di eco-sostenibilità. L’opzione regionale di avviare uno sviluppo sostenibile – ovvero, incanalare le attività produttive (da quelle del settore primario a quelle del terziario) verso il doppio vincolo del soddisfacimento dei fabbisogni di consumo e produzione attuali e della conservazione del territorio, dell’aria e dell’acqua al fine di non compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri fabbisogni – richiede, come ampiamente descritto in letteratura, che le fonti energetiche siano: (a) accessibili; (b) equamente distribuite sul territorio; (c) con un limitato impatto ambientale; (d) in grado di soddisfare il fabbisogno sia per usi civili sia per usi produttivi. In quest’ottica la produzione di energia attraverso fonti rinnovabili potrebbe combinare diversi aspetti e fattori di competizione affrontati nelle linee programmatiche di lungo periodo: (1) la ricerca scientifica e l’innovazione di prodotto e processo orientati, in parte, lungo il filone delle tecnologie per l’energia, le fonti rinnovabili (solare termodinamico, fotovoltaico, biomasse, solare termico) e il risparmio energetico (settore civile, settore industriale); (2) la mobilità e i trasporti (sistemi per la mobilità e i trasporti e tecnologie per veicoli innovativi); (3) l’energia avanzata (idrogeno e celle a combustibile, carbone pulito, ingegneria energetica).
Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013
18
Le linee di programmazione regionale per il periodo 2007-2013, si innesterebbero – inoltre – lungo l’approccio integrato alla politica climatica ed energetica sancito dal Consiglio europeo di Bruxelles dell’8 e 9 marzo 200719. Gli obiettivi operativi della politica regionale in materia si intrecceranno con gli obiettivi della politica energetica europea: (1) aumentare la sicurezza dell'approvvigionamento; (2) garantire la competitività delle economie europee e la disponibilità di energia a prezzi accessibili; (3) promuovere la sostenibilità ambientale e lottare contro i cambiamenti climatici. Tre elementi appaiono cruciali per la programmazione delle attività seguenti l’obiettivo operativo II(1) del POR FESR pur in presenza di potenziali trade-off che debbono essere attentamente analizzati. Il primo elemento dell’accordo riguarda l’assunzione di target vincolanti per la produzione di energia da fonti rinnovabili: ciascun paese membro, e dunque ciascuna regione, si assumerà un obbligo per il quale sono previste sanzioni nel caso di inadempienza. Il secondo elemento, connesso al precedente, riguarda la tipologia dell’accordo: non un atto volontario ma un accordo cooperativo
a cui sovraintende un’autorità dotata di poteri di controllo e vigilanza. Il terzo elemento riguarda l’impegno a soddisfare parte dell’obbligo sulle fonti rinnovabili con una quota minima del 10 per cento di biocarburanti sul totale dei consumi di benzina e gasolio per autotrazione. Relativamente ai primi due elementi la determinazione di una soglia minima dei livelli di produzione di energia da fonti rinnovabili avrà, a livello nazionale e per le singole regioni, la funzione di allentare il vincolo della dipendenza dall’estero da fonti non rinnovabili e, quindi, di modificare il saldo della bolletta energetica. Sul terzo elemento l’analisi appare più complessa. Il sistema di trasporto, come analizzato (cfr. box 6: Mobilità sostenibile integrata: alcune considerazioni), rappresenta per tutte le regioni e per l’Europa un fattore strategico di sviluppo e qualità della vita. È strategico perché è in continua espansione e perché Francia, Germania e Italia hanno una posizione leader nel segmento del biodiesel; è strategico per la qualità della vita a seguito del persistente aumento delle emissioni nocive. A livello mondiale, i trade-off connessi con l’avvio di colture per la produzione di biocombustibili hanno riguardato: (a) impennata dei prezzi della terra; (2) impennata dei prezzi della materia prima (colza, grano, girasole); (3) ripercussioni a catena sui prezzi del comparto agro-alimentare; (4) aumento delle importazioni di materia prima a fini energetici; (5) incremento delle quantità di pesticidi e fertilizzanti (ottenuti da fonti fossili); (6) sistemi di trasporto alternativi all’oleodotto per la maggior corrosività del biodiesel.
I 3 obiettivi operativi dell’Asse III sono:
III.(1) sviluppare una mobilità sostenibile integrata;
III.(2) potenziare l’accessibilità alle ICT;
III.(3) potenziare i network di cooperazione.
19 CONCL(CE) 7224/07.
Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013
19
I tre obiettivi che il programmatore ha definito per l’Asse III affrontano tutte le
criticità emerse nell’analisi della domanda in tema di accessibilità (cfr. tav. 1.3 del
parag. 1.3: Completezza dell’analisi per l’individuazione dei fabbisogni). L’obiettivo
di maggior rilievo di questo Asse, lo sviluppo di una mobilità sostenibile integrata, è
strettamente connesso con l’obiettivo principale dell’Asse II teso ad incrementare
l’efficienza energetica e a produrre energia da fonti rinnovabili.
Box 6. Mobilità sostenibile integrata: alcune considerazioni La particolare configurazione spaziale del modello di sviluppo regionale laziale (definita nella diagnosi territoriale “fortemente polarizzato” con al centro la capitale e il suo hinterland), conseguenza e causa delle modificazioni demografiche, delle trasformazioni che hanno riguardato il territorio (la sub-urbanizzazione crescente e l'espansione urbana) e dei comportamenti economici di maggior evidenza (principalmente sul mercato immobiliare) hanno – complessivamente – innescato reazioni a catena nell’intera area metropolitana: congestione stradale, deterioramento da traffico del tessuto urbano, inquinamento dell’aria, incidentalità. Il funzionamento del sistema di trasporto a breve e a medio raggio è divenuto un fattore cruciale della qualità/degrado della vita nelle aree urbane. Come fenomeni generali dei primi anni del Duemila20, la mobilità delle persone tende a contrarsi (-6 per cento degli spostamenti e -25 per cento delle percorrenze21), mentre la mobilità interna ai perimetri urbani continuerebbe a crescere; nei perimetri urbani si concentra il 90 per cento circa della totalità degli spostamenti di persone e poco meno del 60 per cento delle percorrenze. Per tutte le componenti del trasporto pubblico urbano – salvo alcune eccezioni – si osservano fenomeni di ristagno e perdita di quote di domanda. Come anticipato, le modificazioni socio-economiche degli anni passati hanno impattato sulla struttura degli spostamenti – sempre meno sistematici e destinati alle zone centrali a fronte di un trasporto pubblico che ha conservato un’impostazione orientata al servizio dei centri, lasciando al trasporto privato le altre connessioni – e su quella territoriale. Il mix di politiche dell’uso del territorio e dei trasporti (infrastrutture e servizi, pianificazione, normative, prezzi ed informazioni) costituisce, attualmente, l’orientamento prevalente delle policy locali; mentre le prime hanno per obiettivo la riduzione del bisogno di spostamento, le politiche dei trasporti tendono principalmente a rendere il restante traffico sostenibile. Gli effetti derivanti dalle politiche sull’uso del territorio sono riconducibili a: (i) riduzione delle distanze di spostamento; (ii) riduzione del consumo del territorio; (iii) modificazione dell’espansione territoriale; (iv) incremento dell’efficienza della rete di trasporto. Gli effetti provenienti dalle politiche dei trasporti sono sintetizzabili in: (a) modificazione della
20 Terzo Rapporto sulla mobilità urbana, Isfort-Asstr (2006). 21 Rapporto passeggeri per chilometro.
Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013
20
ripartizione modale; (b) modificazione dei comportamenti di spostamento; (c) modificazione dell’espansione territoriale; (d) incremento dell’efficienza della rete di trasporto.
L’ultima parte della valutazione della diagnosi del contesto, consiste nell’evidenziare
le corrispondenze qualitative tra la swot analysis e gli obiettivi operativi (tavv. 1.4-
1.6).
Il ragionamento svolto è stato quello di ricercare le connessioni, interrelazioni e
coerenza programmatica che lega i quattro argomenti che compongono la specifica
swot analysis con ciascun obiettivo operativo: la valutazione – attraverso la
costruzione di 3 matrici (argomenti SWOT-obiettivi operativi) è stata svolta
procedendo per nessi logici di cui si riporta una esemplificazione (sviluppare la
ricerca industriale e le attività di trasferimento sul tessuto imprenditoriale regionale
[obiettivo I.(1)] e incidenza della spesa in R&S a livello nazionale [punto di forza
nell’Asse I]) nel sottostante riquadro (box 7).
Box 7. Coerenza tra la SWOT Asse I e gli obiettivi operativi del POR Il rafforzamento e la messa in rete delle capacità regionali in materia di R&S finalizzata alla promozione dell’innovazione e del trasferimento tecnologico, in presenza di un ambiente complessivamente favorevole e connotato da opportunità (elevato livello di spesa in R&S, consistenza del personale addetto alla ricerca, rilevanza del sistema di ricerca pubblica, livello di informatizzazione delle imprese e della pubblica amministrazione al di sopra degli standard nazionali, diffusione dei processi innovativi tra imprese di medie e grandi dimensioni, elevato numero di laureati i discipline scientifiche e tecnologiche) oltre a rafforzare lo stesso tessuto produttivo pubblico e privato, inciderà sulle debolezze del sistema e sui rischi a cui va incontro (bassa propensione del sistema privato agli investimenti, ridotte capacità di matching tra domanda e offerta di ricerca e innovazione, elevata competizione internazionale sia sui prodotti tradizionali sia sui prodotti hi-tech).
Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013
21
LEGENDA OBIETTIVI OPERATIVI: I.(1) sviluppare la ricerca industriale e le attività di trasferimento sul tessuto imprenditoriale regionale; I.(2) rafforzare la capacità innovativa delle PMI; I.(3) innovare le aree produttive regionali; I.(4) favorire la crescita del sistema produttivo orientata allo sviluppo sostenibile; II.(1) conseguire una maggior efficienza energetica e ottenere energia da fonti rinnovabili; II.(2) prevenire il rischio ambientale; II.(3) creare nuovi modelli di gestione e promozione integrata per la valorizzazione del patrimonio nelle aree di particolare pregio dal punto di vista naturale, culturale e artistico; III.(1) sviluppare una mobilità sostenibile integrata; III.(2) potenziare l’accessibilità alle ICT; III.(3) potenziare i network di cooperazione.
TAV. 1.4 - ASSE I: RICERCA, INNOVAZIONE E RAFFORZAMENTO DELLA BASE PRODUTTIVA: coerenza tra i risultati della diagnosi socio-economica e gli obiettivi operativi
OBIETTIVI OPERATIVI SWOT ANALYSIS
I.(1) I.(2) I.(3) I.(4) II.(1) II.(2) II.(3) III.(1) III.(2) III.(3)
Incidenza della spesa in R&S a livello nazionale � � �
Quantità di personale addetto alla ricerca � � � � FORZA
Diffusione dei processi innovativi tra imprese di medio-grande dimensione � � � � �
Polverizzazione del tessuto economico (imprese industriali e di servizi) � �
Basso tasso di esportazione ad elevata produttività � � �
Difficoltà di accesso al credito e scarsa propensione agli investimenti in capitale di rischio �
Limitata propensione del sistema privato agli investimenti in R&S � � � �
Ridotta capacità di matching fra domanda e offerta di innovazione � �
DEBOLEZZA
Insufficiente sviluppo del sistema delle reti di R&S � � �
Concentrazione di strutture pubbliche di R&S � � �
Distretti industriali e sistemi produttivi locali ad elevata specializzazione � � � � � �
Stimolo all’innovazione determinata dalla imprese multinazionali � � � � OPPORT.
Elevato numero di laureati in discipline scientifiche e tecnologiche � �
Crescenti difficoltà dei settori produttivi orientati all’export � � �
Scarsa propensione all’innovazione del settore produttivo laziale � � � �
Perdita di comp. delle imprese laziali di beni e servizi hi-tech � � �
Peggioramento delle condizioni di accesso al credito �
Spesa in R&S in diminuzione � � � �
MINACCE
Mercati esterni sempre più competitivi in materia di R&S � � � �
Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013
22
TAV. 1.5 - ASSE II AMBIENTE E PREVENZIONE DEI RISCHI: coerenza tra i risultati della diagnosi socio-economica e gli obiettivi operativi
OBIETTIVI OPERATIVI SWOT ANALYSIS
I.(1) I.(2) I.(3) I.(4) II.(1) II.(2) II.(3) III.(1) III.(2) III.(3)
Incidenza delle superfici protette sul territorio regionale � � � � FORZA
Presenza diffusa di risorse naturalistiche e paesaggistiche di rilievo e di risorse culturali di pregio � � �
Frammentazione delle aree protette � �
Scarsa incidenza della certificazione ambientale � � � � �
Inadeguata rete per la depurazione completa delle acque reflue � �
Ridotta produzione di energia da fonti rinnovabili � � � � � �
Elevata quantità di rifiuti smaltiti in discarica � � �
Elevati livelli di inquinamento atmosferico da polveri � � � �
DEBOLEZZA
Presenza di siti inquinati � � � �
Ruolo più deciso ed incisivo della P.A. nel sostegno a prodotti e processi più rispettosi per l’ambiente � � � �
Incremento della sensibilità della popolazione per le tematiche ambientali � � � � � OPPORT.
Capacità attrattiva del patrimonio culturale e storico laziale � � �
Incremento del rischio idraulico e idrogeologico nelle aree individuate �
Incremento di rischi ed emergenze ambientali per l’inadeguatezza del ciclo di smaltimento rifiuti � � � � �
Possibili alterazioni degli ecosistemi derivanti dalla presenza di siti inquinati � � MINACCE
Aumento della dipendenza da fonti energetiche tradizionali � � � � � �
LEGENDA OBIETTIVI OPERATIVI: I.(1) sviluppare la ricerca industriale e le attività di trasferimento sul tessuto imprenditoriale regionale; I.(2) rafforzare la capacità innovativa delle PMI; I.(3) innovare le aree produttive regionali; I.(4) favorire la crescita del sistema produttivo orientata allo sviluppo sostenibile; II.(1) conseguire una maggior efficienza energetica e ottenere energia da fonti rinnovabili; II.(2) prevenire il rischio ambientale; II.(3) creare nuovi modelli di gestione e promozione integrata per la valorizzazione del patrimonio nelle aree di particolare pregio dal punto di vista naturale, culturale e artistico; III.(1) sviluppare una mobilità sostenibile integrata; III.(2) potenziare l’accessibilità alle ICT; III.(3) potenziare i network di cooperazione.
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TAV. 1.6 - ASSE III ACCESSIBILITÀ: coerenza tra i risultati della diagnosi socio-economica e gli obiettivi operativi
OBIETTIVI OPERATIVI SWOT ANALISISYS
I.(1) I.(2) I.(3) I.(4) II.(1) II.(2) II.(3) III.(1) III.(2) III.(3)
Elevata offerta delle reti infrastrutturali per la mobilità � � �
Percentuale di comuni con anagrafe informatizzata � � � FORZA
Livello di informatizzazione delle imprese e della pubblica amministrazione � � � �
Insufficiente dotazione di assi di comunicazione trasversali (est-ovest) � � � � �
Carenza di parcheggi di scambio � � � � �
Concentrazione degli spostamenti all'interno del comune di Roma e del suo hinterland � � � �
Pendolarismo da e verso l’area romana � � � � �
Basso numero di connessioni private ad internet rispetto alla media europea � � �
DEBOLEZZA
Scarso utilizzo delle reti informatiche da parte della P.A. nell’offerta di servizi e nella governance �
Buona dotazione dei sistemi regionali di TPL � � � � �
Crescita della domanda di servizi di mobilità regionale � � � � �
Elevata propensione delle famiglie all'utilizzo delle ICT � � � �
Crescita della domanda di connessione da parte delle imprese � � � � �
OPPORT.
Progressivo sviluppo dei network internazionali della conoscenza � � � �
Congestione dell’area metropolitana dovuto all’incremento dei pendolari con auto privata � � � � MINACCE
Inadeguato utilizzo nelle imprese dei nuovi strumenti telematici per competere sul mercato globale � � � � �
LEGENDA OBIETTIVI OPERATIVI: I.(1) sviluppare la ricerca industriale e le attività di trasferimento sul tessuto imprenditoriale regionale; I.(2) rafforzare la capacità innovativa delle PMI; I.(3) innovare le aree produttive regionali; I.(4) favorire la crescita del sistema produttivo orientata allo sviluppo sostenibile; II.(1) conseguire una maggior efficienza energetica e ottenere energia da fonti rinnovabili; II.(2) prevenire il rischio ambientale; II.(3) creare nuovi modelli di gestione e promozione integrata per la valorizzazione del patrimonio nelle aree di particolare pregio dal punto di vista naturale, culturale e artistico; III.(1) sviluppare una mobilità sostenibile integrata; III.(2) potenziare l’accessibilità alle ICT; III.(3) potenziare i network di cooperazione.
Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013
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2 VALUTAZIONE DELLA LOGICA E DELLA COERENZA INTERNA DELLA STRATEGIA
Al fine di valutare le scelte strategiche del programmatore, si è reso necessario
ricondurre queste ultime ad un ragionamento unitario. A questo scopo, nel paragrafo
2.2, si delineano i nessi logici che sottendono all’individuazione degli obiettivi specifici.
Successivamente, nel paragrafo 2.3 è stata valutata, per ciascun obbiettivo specifico, la
coerenza tra questi ultimi e i rispettivi obiettivi operativi, verificandone le relazioni e le
complementarietà. Nel paragrafo 2.4 viene analizzata la coerenza tra il piano finanziario
e le scelte strategiche e,infine, nel paragrafo 2.5 viene svolta una valutazione dei rischi,
sulla base delle esperienze provenienti dalla passata esperienza di programmazione.
Infine, nel paragrafo 2.6 e analizzata la concentrazione territoriale degli interventi.
2.1 Valutazione della logica della strategia
In termini strategici, il documento individua 3 obiettivi specifici (oltre al quarto, relativo
all’implementazione efficace ed efficiente del POR), ciascuno delle quali genera più
obiettivi operativi. Tali priorità trovano una loro sintesi in un più ampio obiettivo
(definito globale), che diventa la base su cui costruire le strategie di intervento del Fesr
e della politica di sviluppo regionale nazionale. Tale obiettivo globale viene declinato in
“Promuovere uno sviluppo ecologicamente compatibile, equo, inclusivo, rispettoso dei
diritti della persona e delle pari opportunità, finalizzato a rafforzare la competitività del
sistema Lazio”. In tale ambito si muove, quindi, la programmazione unitaria regionale
e, per quanto qui interessa, le attività previste dal Por competitività 2007-2013. Si pone,
quindi, l’obiettivo principale della competitività alla luce dei temi trasversali dello
sviluppo sostenibile e delle pari opportunità, in questo in perfetta coerenza con le
indicazioni comunitarie22. Per il perseguimento dell’obiettivo globale, il programmatore
muove la strategia del Por lungo tre direttici principali:
- Il potenziamento del sistema produttivo
- La promozione e la salvaguardia del territorio
- Il potenziamento delle reti di comunicazione, materiali e immateriali, a servizio
del sistema regionale.
22 Se tale dichiarazioni di intenti sia stata o meno soddisfatta all’interno delle strategie del Por, sarà
valutato nel paragrafo 2.5.
Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013
25
Tali direttrici vengono quindi esplicitate in altrettanti obbiettivi specifici, ovvero
prioritari, direttamente associabili alle tre priorità declinate nel regolamento comunitario
(N. 1080/2006), così come portato nello schema seguente:
Priorità Obiettivi specifici
Innovazione ed economia della conoscenza
Rafforzare la competitività del sistema produttivo attraverso la promozione della ricerca, dell'innovazione e del trasferimento tecnologico
Ambiente e prevenzione dei rischi
Garantire le condizioni di sostenibilità ambientale preservando e valorizzando le risorse naturali, culturali e paesaggistiche per migliorare la qualità della vita e l’attrattività del territorio
Accessibilità Promuovere una mobilità integrata e sostenibile e una società della conoscenza inclusiva per una maggiore efficienza del sistema Lazio
Si tratta, come premesso, di obiettivi concorrenti ad un unico obiettivo strategico quindi,
in qualche misura, tra loro correlati. Ciò comporta, da un lato, la necessità che questi
ultimi vengano perseguiti sinergicamente e, dall’altro, che vedano un impegno in
termini di risorse e contenuti, proporzionali alle attività previste.
Entrando più nel dettaglio, la strategia di sviluppo è basata su di un assioma che lega la
crescita e il rilancio economico del sistema regionale con la promozione “della ricerca,
dell’innovazione e del trasferimento tecnologico”, in questo in forte coerenza con
quanto emerso nell’analisi di contesto. In tal senso ci si muove lungo direttrici teoriche
consolidate, che pongono la scarsa propensione all’innovazione e alla ricerca alla base
dei processi di perdita di competitività del modello produttivo italiano. Viene resa,
quindi, esplicita la necessità di accrescere la competitività del sistema produttivo laziale,
da un lato attraverso l’aumento degli investimenti in ricerca e sviluppo la promozione
dell’utilizzo delle TIC e, dall’altro, attraverso un rafforzamento della base produttiva del
sistema, spesso dimensionalmente ed economicamente troppo debole per affrontare il
mercato internazionale. In tal modo si intende non solo aumentare l’offerta di beni e
servizi a carattere innovativo, ma anche accrescere la produttività aziendale.
Tale slancio innovativo e competitivo si deve coniugare, per esplicito richiamo
nell’obiettivo globale, con la sostenibilità ambientale, preservando e valorizzando le
risorse del territorio. Esiste una diretta relazione tra condizione ambientale e qualità
della vita e, tra preservazione delle risorse e sostenibilità dello sviluppo. In tal senso, la
promozione di utilizzo di energie alternative e a basso impatto ambientale (tipiche dello
Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013
26
sviluppo sostenibile), permette di coniugare alla salvaguardia del territorio, un ulteriore
potenziale incentivo innovativo tecnologico per il sistema industriale, in quanto
concorrente allo sviluppo e al ricorso a nuove tecnologie. Inoltre, la riduzione della
dipendenza energetica da fonti non rinnovabili e, soprattutto, la promozione di una
maggiore efficienza energetica, concorrono ad una riduzione dei costi del sistema
pubblico e privato e, quindi, ad aumentarne l’efficienza (ed, in ultima analisi, la
competitività). Inoltre, in accordo col quadro emerso nell’analisi di contesto, la
possibilità di sfruttamento delle risorse paesaggistiche e culturali disponibili è
strettamente correlata con la salvaguardia di queste ultime.
In tal senso, la formulazione del terzo, ed ultimo, obiettivo si integra nella volontà di
salvaguardia ambientale, attraverso la promozione di “una mobilità integrata e
sostenibile”. Il forte potere attrattivo della capitale, fa del Lazio un caso a parte nel
panorama nazionale, con un effetto pendolarismo molto marcato, accentuato dallo
scarso utilizzo del sistema di trasporto pubblico. Intervenire sul sistema della mobilità,
razionalizzandone la gestione integrata, potenziandone le strutture e promuovendo
l’utilizzo di mezzi a basso impatto ambientale, concorre alla salvaguardia dell’ambiente
e al recupero del territorio. Inoltre, attraverso una riduzione dei costi di trasporto, ed una
promozione della mobilità intra-regionale, si concorre ad alleggerire la forte
concentrazione territoriale delle risorse produttive, facilitando, come nell’intenzione del
programmatore, una più efficiente “allocazione della domanda e dell’offerta di lavoro”
sul territorio.
A tale redistribuzione territoriale delle risorse concorre, infine, la costruzione di reti
immateriali, recuperando territorio a rischio di marginalità. In tal modo si intende
promuovere, da un lato, l’accessibilità ai servizi di governance locale, e dall’altro
migliorare, attraverso le soluzione delle TIC, l’efficienza del sistema pubblico
regionale.
Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013
27
Fig. 2.1 - Ricostruzione dello schema logico della strategia. Relazioni principali tra obiettivi specifici e obiettivo generale
Rafforzare la competitività del sistema produttivo attraverso la promozione della ricerca,
dell’innovazione e del trasferimento tecnologico
Garantire le condizioni di sostenibilità ambientale per
migliorare la qualità della vita e l’attrattività del territorio
Promuovere una mobilità integrata e sostenibile e una
società della conoscenza inclusiva
Promozione della R&S e del trasferimento
tecnologico e dell’ITC
Rafforzamento della struttura produttiva
Miglioramento dell’efficienza
energetica
Potenziamento e sviluppo delle reti immateriali
Recupero e tutele delle aree verdi e
paesaggistiche
Potenziamento e razionalizzazione
della mobilità regionale
Riduzione costi energetici
Riduzione costi di trasportoMiglior allocazione delle risorse
Promozione dell’innovazione
tecnologica
Riduzione impatto ambientale
della mobilità
Efficienza nei processi di governance territoriali
Crescita efficienza sistema pubblico e privato
Promuovere uno sviluppo
ecologicamente compatibile, equo,
inclusivo, rispettoso dei diritti della persona e delle pari opportunità, finalizzato a rafforzare
la competitività del sistema Lazio”o
2.2 La coerenza interna alla strategia
Di seguito verrà brevemente esaminata la logica che sottende all’individuazione degli
obiettivi specifici e la congruità degli obiettivi operativi ad essi associati nel conseguire
quello generale.
Obiettivo specifico 1: Il quadro emerso nelle conclusioni socio economiche dell’analisi
di contesto mostra una situazione di forte ambiguità del sistema produttivo regionale in
termini di competitività. Per quanto il marcato processo di terziarizzazione e l’elevata
percentuale di occupazione assorbita da sistema pubblico/amministrativo ne abbiano
attenuato le criticità interne, la crescente competitività dei mercati esterni, la contenuta
apertura ai mercati internazionali, la bassa propensione all’innovazione e,
conseguentemente, il basso tasso di esportazione tecnologica hanno fortemente
indebolito la competitività del sistema laziale.
Occorre, da questo punto di vista, sostenere la spesa in Ricerca e Sviluppo, che presenta
un trend in leggera diminuzione e, comunque, rimane ben lontana dai target di Lisbona.
In questo senso, l’obiettivo generale di “rafforzare la competitività del sistema
produttivo attraverso la promozione della ricerca, dell'innovazione e del trasferimento
tecnologico” sembra del tutto coerente con quanto indicato nell’analisi di contesto.
Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013
28
Si è inteso dare grande rilevanza al tema della competitività tecnologica e di
innovazione, da un lato potenziando il sistema delle competenze regionali e, dall’altro,
sostenendo il sistema produttivo nel recepimento di tale potenziale. In tale profonda
sinergia appaiono i primi due obiettivi operativi.
In particolare, l’obiettivo operativo 1 ,“Sviluppo della ricerca industriale e delle attività
di trasferimento sul tessuto imprenditoriale regionale”, pone al centro della questione il
legame tra sistema della ricerca e sistema produttivo, attraverso azioni che sostengano la
cooperazione tra i centri di ricerca e le imprese presenti nella regione, anche con
l’utilizzo di sistemi aggregativi e cooperativi. L’elevata polverizzazione del tessuto
produttivo laziale è, del resto, un limite storico alla capacità di competizione su mercati
progressivamente sempre più concorrenziali e globali, per far fronte ai quali è
necessario dotarsi anche di nuove e specifiche competenze e risorse.
In tal senso, il “Rafforzamento della capacità innovativa delle PMI”, individuato come
secondo obiettivo operativo, appare qui del tutto coerente con le scelte strategiche del
programmatore. Tale obiettivo, infatti, prevede interventi tesi a promuovere
l’aggregazione e la cooperazione tra imprese, oltre che meccanismi che ne facilitino la
crescita dimensionale e finanziaria Questi processi cooperativi e aggregativi possono
rispondere, inoltre, non solo ad esigenze settoriali, ma anche territoriali, così come
evidenziato nel terzo obiettivo operativo, “innovazione nelle aree produttive regionali”.
Il modello di sviluppo italiano, del resto, ha sempre indicato nel sistema dei distretti
produttivi e industriali un fattore di fondamentale originalità e competitività
internazionale. Il potenziamento del trasferimento tecnologico e della capacità di spesa
in ricerca e sviluppo è perseguibile non solo attraverso un aumento dimensionale delle
imprese, ma anche attraverso la costruzione di network i tra i diversi soggetti economici
che insistono su uno stesso territorio.
Il terzo obiettivo operativo risulta, in definitiva, del tutto coerente con il primo obiettivo
specifico e concorrente, con i due sotto-obiettivi precedenti, nel rafforzamento della
capacità di innovazione e competizione del sistema produttivo laziale.
Infine, il quarto e ultimo obiettivo operativo intende “favorire una crescita del sistema
produttivo orientata allo sviluppo sostenibile”. Si tratta di una scelta strategica che trova
una prima ed evidente giustificazione nella formulazione dell’obiettivo globale, già
precedentemente esposto. In termini di obiettivo operativo, tale scelta evidenzia la
volontà di coniugare misure di sviluppo economico con altre che indirizzino
quest’ultimo verso un modello produttivo rispettoso dell’ambiente, sia i relativamente al
ciclo di produzione, che a quello del consumo che, infine, a quello di smaltimento. Il
Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013
29
sostegno all’utilizzo di tecniche produttive eco-compatibili, inoltre, potrà determinare
un ulteriore impulso alla ricerca e all’innovazione tecnologica di prodotto e di processo,
creando una stretta relazione tra i primi due obiettivi operativi ed il terzo, anche in
ragione della crescente sensibilità dei consumatori verso prodotti eco-compatibili.
In definitiva, si rilevano robusti elementi di coerenza sia tra i quattro obbiettivi operativi
delineati nella strategia, che tra le relative attività previste. Tale coerenza sussiste,
inoltre, tra obiettivi operativi e obiettivo specifico.
FIG. 2.2 - SCHEMA DELLE PRINCIPALI RELAZIONI TRA ATTIVITÀ, OBBIETTIVI OPERATIVI E OBBIETTIVO
SPECIFICO 1
Obiettivo specifico 2 Come evidenziato nel paragrafo 2.1, il tema dello sviluppo
sostenibile è parte integrante dell’obiettivo globale cui si ispira in Programma Operativo
Fesr 2007-2013. In tal senso, appare pienamente coerente col quadro esposto
nell’analisi di contesto l’individuazione nella “Efficienza energetica e energia da fonti
rinnovabili” del primo degli obiettivi operativi dell’obiettivo specifico “Garantire le
condizioni di sostenibilità ambientale preservando e valorizzando le risorse naturali,
culturali e paesaggistiche per migliorare la qualità della vita e l’attrattività del
Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013
30
territorio”. Tale coerenza risiede nelle principali direttrici lungo le quali muove il
suddetto obiettivo: la salvaguardia dell’ambiente, lo sviluppo sostenibile e la riduzione
dei costi energetici.
La ridotta produzione di energia da fonti rinnovabili e l’utilizzo di tecnologie produttive
ad alto consumo energetico, determinano un elevato impatto ambientale tanto nella
produzione energetica che in quella industriale, così come evidenziato dalla frequenza
con la quale, nel Lazio, vengono superate le soglie normative di sostanze inquinanti
nell’aria (CO2, PM10, Ozono). A tal proposito, si mette correttamente in evidenza
l’adesione dell’Italia al protocollo di Kyoto, adesione che impone interventi permanenti
e radicali al fine di adeguare le emissioni di gas serra ai livelli stabiliti.
In tal senso, coerentemente con quanto esposto nella strategia generale, l’obiettivo in
questione pone l’accento sull’efficienza energetica, migliorabile attraverso la
promozione di tecnologie produttive a risparmio energetico, ciò anche in considerazione
della crescente consapevolezza nella popolazione dell’importanza delle tematiche
ambientali e la conseguente opportunità di coniugare i nuovi bisogni dei consumatori
con la promozione di processi produttivi rispettosi delle risorse ambientali e con bassi
livelli di inquinamento. Sembra, inoltre, qui compatibile con le indicazioni della
Commissione Europea, il sostegno economico ai programmi di risparmio energetico,
realizzati sia da soggetti pubblici che da soggetti privati, dato l’elevato costo iniziale di
questi ultimi, in particolare in fase di riconversione di impianti, soprattutto se rapportati
all’attuale dimensione media delle imprese regionali, sostanzialmente piccole o
piccolissime. Peraltro, i rientri in termini di risparmio energetico diventano significativi
nel medio periodo, tempo difficilmente affrontabile da piccole imprese se non
opportunamente motivate e sostenute.
Il secondo obiettivo operativo, “Prevenzione del rischio ambientale”, oltre che trovare
piena giustificazione il quanto emerso in sede di analisi di contesto (presenza di siti
inquinati, ampie aree a rischio dissesto idrogeologico, ecc), concorre direttamente
all’accrescimento della sostenibilità ambientale e alla valorizzazione delle risorse
naturali e, quindi, appare del tutto coerente con l’obiettivo specifico di riferimento. E’
peraltro chiaramente evidente la stretta connessione tra il secondo ed il terzo obiettivo
operativo, individuato nella creazione “di nuovi modelli di gestione e promozione
integrata per la valorizzazione del patrimonio nelle aree di particolare pregio dal punto
di vista naturale, culturale e artistico”. Il Lazio gode, infatti, di un patrimonio
archeologico, architettonico e paesistico di rilevanza internazionale, la cui salvaguardia
è condizione necessaria per lo sfruttamento delle relative opportunità di sviluppo.
Parimenti, la promozione di nuovi modelli di fruizione di territori di interesse
Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013
31
archeologico e naturalistico, attraverso sistemi che da un lato preservino l’ambiente e
dall’altro ne esaltino le specificità storico-culturali appare qui del tutto coerente con
l’obiettivo di riferimento, e con gli altri obiettivi operativi. In definitiva, i tre obiettivi
operativi, e le attività ad essi sottese, appaiono coerenti tra loro e con il secondo
obiettivo specifico.
FIG. 2.3 - SCHEMA DELLE PRINCIPALI RELAZIONI TRA ATTIVITÀ, OBIETTIVI OPERATIVI E OBBIETTIVO
SPECIFICO 2
Obiettivo specifico 3 L’elevata differenziazione territoriale che caratterizza la regione è
alla base della costruzione del terzo obiettivo generale ”promuovere una mobilità
integrata e sostenibile e una società della conoscenza inclusiva per una maggiore
efficienza del sistema Lazio”. L’analisi di contesto presente nel Por illustra con
chiarezza come il sistema regionale si caratterizzi per un forte potere attrattivo dell’area
romana. Tale concentrazione non attiene, peraltro, esclusivamente all’aspetto
economico, ma anche a quello culturale, demografico e sociale.
Il terzo obiettivo specifico pone al centro della strategia la necessità, da un lato, di
alleggerire tale concentrazione, favorendo lo sviluppo di sistemi esterni all’area urbana
romana e, dall’altro promuovendo azioni che facilitino il trasferimento di persone e
informazioni da e verso la capitale, tramite lo sviluppo di reti materiali ed immateriali.
Lo “sviluppo di una mobilità integrata e sostenibile”, indicato come primo obiettivo
operativo, trova quindi una sua giustificazione nella necessità di intervenire sui sistemi
del trasporto locale, attraverso un loro potenziamento e una loro razionalizzazione, al
Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013
32
fine di ridurne le esternalità e di abbassarne i costi di trasferimento. A tal proposito,
l’analisi di contesto ha evidenziato l’alta percentuale di persone che utilizzano il proprio
mezzo di trasporto per recarsi al lavoro, aumentando, così, la congestione delle vie di
accesso ai centri urbani e le emissioni inquinanti.
L’obiettivo operativo in questione intende accrescere la capacità attrattiva del trasporto
pubblico, sia tramite il potenziamento del servizio pubblico, che attraverso una
razionalizzazione del suo sistema di gestione. Inoltre, spostando parte dei movimenti di
persone dal trasporto privato individuale, al trasporto pubblico collettivo, si concorre a
ridurre la pressione veicolare nell’area metropolitana di Roma (principale collettore
degli spostamenti giornalieri) al cui pendolarismo urbano giornalmente si aggiunge
quello proveniente dalle aree esterne. Si rileva che è stata correttamente evidenziata la
necessita di promuovere mezzi pubblici a trazione pulita, azione perfettamente
complementare alle precedenti nell’ottica di una riduzione dei costi e delle esternalità
del trasporto pubblico e privato.
Sembra qui opportuno ribadire quanto emerso nell’analisi di contesto circa le evidenti
criticità tipiche di un sistema polarizzato, e i rilevanti problemi che ne derivano rispetto
al trasporto. La crescente domanda di mobilità, dovuta soprattutto al decentramento
della popolazione della capitale nei dintorni e negli altri capoluoghi di provincia,
evidenzia come l’obiettivo operativo appena illustrato si inserisca in dinamiche
complesse, che coinvolgono approcci programmatori molteplici, sia dal punto di vista
settoriale che istituzionale, e che hanno a che fare sia con la mobilità in senso stretto,
ma anche con l’urbanistica e con abitudini consolidate.
Appare importante segnalare la necessità di ridurre la capacità attrattiva del polo
romano, così da contenere la necessità e la lunghezza degli spostamenti. Il
potenziamento delle reti immateriali, in tal senso, può essere un fattore stimolo e di
supporto verso la costruzioni di un sistema policentrico. L’accrescimento della
connettività regionale, tramite il potenziamento delle infrastrutture di rete, rientra nel
novero degli interventi prioritari per lo sviluppo dell’eGovernment regionale, aspetto
concorrente all’accrescimento dell’efficacia e dell’efficienza del settore pubblico, e alla
competitività di un territorio. La concentrazione del sistema laziale nell’area romana
non riguarda, infatti, soltanto aspetti demografici o economici, ma anche quelli relativi
all’accessibilità dei servizi; accessibilità estendibile, in termini spaziali, tramite il
potenziamento delle reti telematiche attraverso il Sistema Pubblico di Connettività.
L’obiettivo operativo “Potenziare l’accessibilità alle TIC” tende, quindi, da un lato a
ridurre il digital divide territoriale (fattore che non fa che accrescere la marginalità di
Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013
33
alcune aree della regione) e, dall’altro, a razionalizzare e potenziare l’offerta di servizi
in una regione caratterizzata da una forte disomogeneità dimensionale degli enti e dei
soggetti pubblici che vi operano. Di tale potenziamento si avvarranno, del resto, non
solo gli enti pubblici coinvolti (aumento dell’efficienza, riduzione dei costi, ecc.), ma
anche i cittadini, che vedranno accresciuta la gamma di servizi a disposizione e si
interfacceranno con un’amministrazione più razionale ed efficiente.
Inoltre, il potenziamento delle reti di comunicazione immateriali permette di
implementare le reti di relazione tra i soggetti economici, produttivi e scientifici presenti
sul territorio. È bene qui sottolineare la necessità che, a tale potenziamento, si affianchi
una reale implementazione dei servizi offerti, soprattutto da parte del settore pubblico.
Non è raro il caso, infatti, in cui il rinnovamento di una piattaforma non sia
accompagnato, poi, da un adeguato rinnovamento anche dei servizi offerti, lasciando
così inespresse le potenzialità di quest’ultima. Inoltre, l’utilizzo di nuove tecnologie
comunicative e di servizio può accrescere il rischio di marginalizzazione di alcune realtà
sociali e produttive che presentano forti resistenze all’alfabetizzazione informatica,
rischio in parte riducibile tramite opportune campagne formative e di supporto, e con la
costruzione di sistemi di interfaccia user frendly semplificati.
Infine, l’ultimo obiettivo operativo previsto, denominato “Potenziamento dei network di
cooperazione”, trova piena continuità con il secondo obiettivo operativo appena
descritto. Promuovere i network oltre il territorio regionale risulta elemento
strategicamente complementare ai precedenti. L’allargamento delle reti relazionali,
facilita l’apprendimento, lo scambio di buone pratiche, il confronto scientifico e, in
ultima analisi, la cooperazione su tematiche che, come quelle del Por, richiedono
sempre più spesso un approccio sopra-regionale. Relazionare il sistema Lazio con altri
soggetti nazionali ed europei, con forte convergenza di interessi strategici, con i quali
attuare programmazioni, sperimentazioni e progettazioni congiunte sembra qui del tutto
coerente con un obiettivo che vede nell’integrazione tra territori e istituzioni la sua
principale finalità.
Anche per il terzo l’obiettivo specifico, quindi, si rileva la coerenza tra i diversi obiettivi
operativi e le relative attività previste.
Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013
34
FIG. 2.4 - SCHEMA DELLE PRINCIPALI RELAZIONI TRA ATTIVITÀ, OBBIETTIVI OPERATIVI E OBBIETTIVO
SPECIFICO 3
Promuovere una mobilità integrata e sostenibile e una società della
conoscenza inclusiva per una maggiore efficienza del sistema Lazio
Sviluppo mobilità sostenibile integrataPotenziamento accessibilità alle
TIC
Potenziamento network della
cooperazione Obbiettivo operativo
Attività
Obbiettivo Specifico
Miglioramento qualità
ed efficienza del TPL,
pot. Rete
infrastrutturale e nodi
di scambio
Promozione trasporti
urbani puliti
Infrastrutture e servizi
di connettività
Reti collegate a circuiti
internazionali e scambi
di esperienza
Facilitazione e riduzione dei costi (anche
ambientali) di trasferimento di persone e
informazioni
Potenziamento di un modello di sviluppo
regionale policentrico
2.3 Coerenza del piano finanziario rispetto alle scelte strategiche
In termini generali le risorse disponibili per il raggiungimento degli obiettivi specifici
ammontano a 743,5 milioni di Euro, con finanziamento comunitario pari al 50%, quota
di cofinanziamento mantenuta in ognuno degli assi.
Più nello specifico (si veda la tabella 2.1), l’asse accessibilità raccoglie la quota più
ampia di finanziamento, pari al 38,6% del totale stanziato. Ciò si traduce in 287mil di
euro complessivamente destinati ad interventi per la mobilità sostenibile e per
l’implementazione di reti immateriali. Tendenzialmente in linea con l’asse precedente
sono i finanziamenti destinati all’Asse I, pari 254mil di euro (34,1% del totale), mentre
inferiore di circa 11 punti percentuale è la quota destinata all’Asse II.
A quest’ultimo, infatti, sono destinati 174 milioni di euro, vale a dire rispettivamente
113 e 80 milioni di euro in meno rispetto all’Asse I e all’Asse II. Tali differenze,
peraltro, non sembrano qui riconducibili ad un minor “peso strategico” del secondo
obiettivo specifico, rispetto agli altri 2.
Da un lato, infatti, gli interventi infrastrutturali relativamente all’asse “Accessibilità”, e
di erogazione di incentivi relativamente a quello “Ricerca e innovazione”, sembrano qui
Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013
35
richiedere un finanziamento leggermente più consistente che non per quelli previsti
dall’Asse II.
TAB 2.1 - RIPARTO FINANZIARIO TRA GLI ASSI PRIORITARI DEL POR COMPETITIVITÀ NEL PERIODO
2007-2013 (IMPORTI IN MILIONI DI EURO)
In secondo luogo, i temi della sostenibilità e dell’impatto ambientale, risultano essere
trasversali al programma e sottostanti tanto alle finalità dell’Obbiettivo operativo 4
dell’Asse I (“favorire una crescita del sistema produttivo orientata allo sviluppo
sostenibile), quanto a quelle dell’Obiettivo operativo 1 dell’Asse II (“sviluppare una
mobilità sostenibile integrata”).
Tali considerazioni delineano, quindi, una distribuzione delle risorse compatibile tanto
con il “peso relativo” che ogni Asse ha all’interno della logica della programmazione,
quanto con le finalità degli obiettivi specifici relativi ai diversi Assi.
2.4 Valutazione del rischio delle scelte strategiche operate sulla base dell’esperienza passata
Gli obiettivi specifici disegnati nella strategia, i relativi obbiettivi operativi e, ancor più,
le rispettive attività, configurano un policy-mix che comprende azioni già sperimentate
nella precedente programmazione e altre che presentano alcuni elementi di novità. In
altre parole, quindi, il rischio delle misure elencate nel documento potrebbe essere
direttamente proporzionale al carattere innovativo, e quindi non compiutamente
sperimentato, di alcune di queste ultime.
Tale bilanciamento, pertanto, da un lato mira a garantire una continuità tra gli interventi
della vecchia e della nuova programmazione Fesr (così come evidenziato nel capitolo
1.8 del Por) e, dall’altro, sostiene le misure più innovative con attività e modalità
conosciute e per le quali si è maturata una consolidata esperienza.
Finanziamento totale Assi
Contributo comunitario
Controparte nazionale
V.A. % ASSE I
Innovazione e economia della conoscenza
127 127 254 34,1
ASSE II Ambiente e Prevenzione dei rischi
87 87 174 23,4
ASSE III Accessibilità 143,5 143,5 287 38,6
ASSE IV Assistenza tecnica
14,25 14,25 28,5 3,8
Totale 371,75 371,75 743,5 100,0
Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013
36
TAB 2.2 - ARTICOLAZIONE DEI TRE ASSI PRIORITARI
OBIETTIVI
SPECIFICI OB.
OPERATIVI ATTIVITÀ
GRADO
INNOVAZIONE
ATTIVITÀ 1. Potenziamento e messa in rete delle competenze regionali;
2. Sostegno per attività di ricerca e trasferimento tecnologico alle imprese
1
3. Reti di cooperazione tra imprese e centri di ricerca;
4. Sostegno agli investimenti innovativi delle PMI;
5. Promozione dell’impresa innovativa;
6. Acquisizione di servizi qualificati per le PMI;
7. Sostegno all’accesso al credito delle PMI…
8. Sostegno ai processi di aggregazione, patrimonializzazione… *
2
9. Promozione dell’internazionalizzazione delle PMI;
10. Sviluppo innovativo in specifiche filiere produttive; 3
11. Interventi innovativi in materia di logistica industriale; **
I
4 12. Promozione di prodotti e processi produttivi rispettosi dell’ambiente… ***
1 1. Promozione dell'efficienza energetica e della produzione di energie rinnovabili;
*
2. Interventi di contrasto ai fenomeni di inquinamento atmosferico ***
3. Bonifica e recupero delle aree e dei siti inquinati.
2
4. Prevenzione e gestione del rischio idrogeologico.
5. Valorizzazione delle strutture di fruizione delle aree protette;
II
3
6. Interventi per la valorizzazione e la promozione dei GAC
1. Miglioramento del TPL (trasporto pubblico locale), potenziamento della rete infrastrutturale e dei nodi di scambio.
*** 1
2. Promozione di trasporti urbani puliti; ***
2 3. Infrastrutture e servizi di connettività *** III
3 4. Reti collegate a circuiti internazionali e scambio di esperienze ***
In tabella viene esplicitato (laddove necessario) il grado di innovazione delle singole
attività previste dal Piano Operativo; innovazione intesa come novità rispetto alla
precedente programmazione.
L’obiettivo specifico I, in particolare, presenta tre attività innovative, di cui solo la
numero 12 (“Promozione di prodotti e processi produttivi rispettosi dell’ambiente,
ecoinnovazioni nella gestione e nel recupero dei rifiuti; contabilità ambientale;
interventi finalizzati alla certificazione ambientale”) ad elevato valore innovativo, in
particolare per quel che concerne la gestione e il recupero dei rifiuti. Le attività 8 e 11,
invece, presentano aspetti di maggior continuità rispetto al passato, in quanto in parte
Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013
37
riconducibili a quanto previsto da alcuni strumenti dell’Asse IV del DOCUP Obiettivo 2
2000-2006.
Similmente, anche il secondo obiettivo specifico si caratterizza per un equilibrio tra
attività sperimentate e “nuove” attività. Queste ultime, in particolare, sono identificabili
nella “promozione dell'efficienza energetica e della produzione di energie rinnovabili”
(attività n.1) e negli “interventi di contrasto ai fenomeni di inquinamento atmosferico”
(attività n.2), e solo nel secondo caso si può parlare di misura realmente innovativa (e
perciò più rischiosa), essendo la prima già stata sperimentata, anche se nel solo settore
pubblico.
Il terzo obiettivo specifico, infine, presenta un livello di innovazione sicuramente
maggiore dei precedenti, e questo soprattutto in ragione delle novità contenute nei
regolamenti comunitari relativamente alla nuova programmazione; per quanto,
soprattutto per quel che concerne le azioni rivolte al miglioramento e alla
razionalizzazione della mobilità, in linea con alcuni interventi contenuti nel DOCUP
Obiettivo 2 2000-2006 (nodi intermodali e miglioramento dell’accessibilità al trasporto
ferroviario).
Nel complesso si può considerare che il rischio di realizzabilità delle strategie
programmate possa essere facilmente affrontato e risolto anche per le azioni più
innovative, sia utilizzando esperienze di governance della Regione maturate al di fuori
della gestione dei fondi strutturali, sia curando con particolare attenzione le modalità e
procedure attuative.
2.5 La concentrazione territoriale degli interventi
Come precisato nel Programma operativo, “pur non essendo prevista una specifica
concentrazione geografica e finanziaria per le altre attività del POR […] la dimensione
territoriale assume rilievo per quanto concerne le attività e gli obiettivi perseguiti sulle
aree specifiche evidenziate nell’ambito del paragrafo 3.3.4 (ovvero le aree a vocazione
produttiva, di valorizzazione ambientale e culturale e i comuni montani), che
interessano in particolare il tema innovazione sul quale puntare per favorire i processi di
sviluppo e di crescita del sistema produttivo”. In altre parole, gli interventi trovano una
loro territorializzazione non attraverso una localizzazione geografica diretta, ma come
conseguenza indiretta della loro implementazione. Tale territorializzazione mira, da un
lato, a consolidare i punti forza delle diverse aree territoriali regionali e, dall’altro, a
ridurre le disparità geografiche già messe in evidenza. Per ciò che concerne l’Asse I,
tanto gli interventi a sostegno dello sviluppo della ricerca industriale e delle attività di
Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013
38
trasferimento sul tessuto imprenditoriale regionale, che quelli orientati al
“rafforzamento della capacità innovativa delle PMI”, trovano nelle diverse aree a
vocazione produttiva della regione fattori di naturale concentrazione. I 10 distretti
industriali e sistemi produttivi locali (per un totale di circa 4000 unità locali con 90.000
addetti), cui si aggiunge il Distretto Tecnologico dell’aero spaziale, rappresentano,
quindi i principali beneficiari di tali misure. Ciò è ancor più evidente per le azioni
rientranti nell’obiettivo operativo 3 (“Innovazione nelle aree produttive regionali), che
pone nella valorizzare delle “esperienze caratterizzate da contenuti innovativi dei
Distretti tecnologici e dei Poli di eccellenza produttiva” il centro della propria logica di
intervento.
Sempre riguardo il rafforzamento di aree territoriali regionali, il secondo obiettivo
specifico, in particolare con le azioni sottese al terzo obiettivo operativo (“Creare nuovi
modelli di gestione e promozione integrata per la valorizzazione del patrimonio nelle
aree di particolare pregio dal punto di vista naturale, culturale e artistico”) pone
l’accento sulla volontà di sviluppare il potenziale attrattivo di aree geograficamente
definibili in base ai tematismi prioritari individuati nel Programma Operativo in
oggetto.
Infine, gli interventi del terzo Asse da un lato mirano a ridurre l’isolamento di alcune
aree geografiche (soprattutto montane) tramite il potenziamento delle reti immateriali e
l’implementazione di servizi on-line e, dall’altro, intendono potenziare e migliorare lo
sviluppo urbano tramite le azioni di “sviluppo di una mobilità sostenibile” (ob. Opertivo
1). Sviluppo che non interesserà, peraltro, la sola area romana (ovvero la zona che
presenta, dal punto di vista della mobilità, le criticità maggiori) ma, anche attraverso
l’ottimizzazione del sistema dei trasporti e la promozione di veicoli a trazione pulita, le
altre aree urbane della regione.
Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013
39
3 VALUTAZIONE DELLA COERENZA DELLA STRATEGIA CON LE CON LE LINEE GUIDA STRATEGICHE COMUNITARIE, LE POLITICHE NAZIONALI E REGIONALI
In questa sezione del rapporto si riportano i risultati delle valutazioni condotte in merito
al grado di consapevolezza del programma rispetto alla strategia di livello più generale,
cioè quella propria della politica regionale europea (come sostanzialmente riassunta
negli Orientamenti Strategici Comunitari), e quella che per l’Italia è stata declinata nel
QSN. In esito a tali valutazioni il programma mostra di essere uno strumento attuativo
di tale strategia, interpretando e ponendo le premesse e le condizioni per applicare quei
principi prioritari e trasversali dell’intervento pubblico comunitario, con particolare
riferimento a:
� la tensione verso lo sviluppo sostenibile per il tramite delle opzioni in materia di
politiche ambientali;
� il principio di pari opportunità e non discriminazione.
In particolare l’azione valutativa descritta nella presente sezione del rapporto, si è
concentrata sui seguenti aspetti, più diffusamente illustrati nelle pagine che seguono:
� coerenza della logica e delle priorità di intervento del programma con gli
Orientamenti Strategici Comunitari (OSC) e con il Quadro Strategico Nazionale
(QSN);
� relazioni tra il programma ed il contesto generale delle politiche regionali;
� grado di pertinenza e rilevanza nel programma dei risultati della valutazione
ambientale strategica (VAS);
� grado di pertinenza e rilevanza nel programma del principio di uguaglianza tra
uomini e donne e delle questioni di non discriminazione.
3.1 Coerenza della logica e delle priorità di intervento del programma con gli Orientamenti Strategici Comunitari (OSC) e con il Quadro Strategico Nazionale (QSN)
Gli OSC23 identificano le priorità che la Comunità ha posto a sostegno della politica di
coesione, nell’ottica di massimizzare tutte le possibili sinergie con la strategia di
Lisbona - nelle declinazioni risultanti dalla sua agenda rinnovata dirette da un lato verso
la conoscenza, la ricerca, l’innovazione, ed il capitale umano e la dimensione
23 Decisione del Consiglio del 6 ottobre 2006 sugli orientamenti strategici comunitari in materia di
coesione (2006/702/CE), pubblicata in GUCE L291 del 21.10.2006.
Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013
40
ambientale dall’altro - ed allo stesso tempo concorrerne all’attuazione, in coerenza con
gli Orientamenti integrati per la crescita e l’occupazione (2005-2008)24 e gli
Orientamenti per le politiche degli Stati membri a favore dell’occupazione25.
Come è noto gli OSC rappresentano un contesto unico indicativo che le autorità di
programmazione sono invitate a utilizzare per l’elaborazione dei programmi, soprattutto
per permettere di valutarne il relativo contributo con riguardo agli obiettivi della
Comunità in termini di coesione, crescita e occupazione.
L’approccio complessivamente sostenuto dalla strategia elaborata per il programma
regionale dimostra che gli OSC rappresentano un preciso quadro di riferimento, e che
sono stati effettivamente messi alla base del processo posto in essere dal
programmatore, risultando in un sistema di potenziali nessi, sinergie ed interrelazioni
che nel corso del processo di valutazione ex ante, restituito nel presente rapporto, si è
potuto verificare e misurare, fornendo in ultima analisi alcuni elementi per poter
tracciare i termini della capacità del programma stesso di implementare significativi
aspetti propri della Strategia di Lisbona.
In particolare, la struttura logica della strategia del programma26 lascia intendere –
seppur con un relativo grado di esplicitazione – alcune potenziali aree di coerenza con il
quadro di riferimento delineato dagli OSC e dagli altri ambiti specifici della strategia di
Lisbona.
Infatti, i cluster di attività relativi ai tre Assi prioritari di intervento individuati dal
programma presentano tutte le premesse logiche per concorrere all’attuazione degli
orientamenti con particolare riferimento agli interventi espressi dagli OSC, con livelli e
modalità che sono differenziate proprio in relazione alle peculiarità e caratteristiche
insite nel contesto regionale, così come è stato analizzato nella fase di inquadramento
del contesto, propedeutica e preliminare a quella di elaborazione del programma.
Per altro verso, con l’interpretazione degli OSC effettuata nel QSN, l’adozione di
processi innovativi di programmazione, basati sulla unitarietà dei cicli e sulla visione
integrata delle fonti finanziarie, si è pervenuti ad un disegno programmatico di come il
Paese, per il tramite dei suoi territori e centri di competenza, contribuirà a dare
concretezza alla nuova visione della politica di coesione e dei principi derivanti dalle
agende di Lisbona e Gotheborg.
24 COM(2005) 141 definitivo. 25 2005/600/CE. 26 Si veda in particolare il cap. 3.1.1. del Programma, “Coerenza con gli orientamenti strategici
comunitari”.
Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013
41
Anche per quanto attiene alla valutazione del confronto tra i contenuti del PO e le
specifiche indicazioni strategiche ed indirizzi operativi contenuti nelle Priorità del
QSN27, l’analisi condotta ha permesso di mettere in rilievo se e quale grado di
corrispondenza e di applicazione della dimensione strategica espressa dal QSN fosse
presente nel Programma, mirando ad evidenziare - anche per rendere maggiormente
esplicito quanto sinteticamente riportato nel programma stesso, ma certamente ben
chiaro nell’approccio logico adottato dal programmatore - come gli indirizzi strategici e
gli obiettivi definiti a livello nazionale siano conseguiti nello specifico per il tramite
della politica regionale.
Per rendere più evidente la dimensione trasversale e sinergica dei nessi verificati anche
in relazione al processo di derivazione del QSN dalle strategie e dagli indirizzi
comunitari, il valutatore ha concepito un sistema di matrici, qui di seguito riportate
(Tab. 3.1), che con riferimento ai singoli obiettivi operativi di ciascuna delle tre priorità
strategiche declinate negli altrettanti Assi del Programma, intendono esplicitare grado
ed ambiti di coerenza tra gli obiettivi operativi medesimi, gli OSC, e le priorità del
QSN. Le matrici rilevano altresì possibili integrazioni tra l’elaborazione di coerenza
formulata dal programmatore e la verifica contestualmente effettuata dal valutatore.
27 Si fa riferimento in particolare ai capp. del Programma 3.1.2. “Coerenza con il Quadro Strategico
Nazionale” (se segnala che la valutazione ex ante ha preso in considerazione la versione del QSN riveduta in data 28 febbraio 2007) e 3.1.3. “Coerenza con la Strategia di Lisbona e il PICO”.
Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013
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Tab. 3.1 – Ambiti e grado di coerenza tra gli obiettivi operativi degli Assi del POR, gli OSC e le priorità del QSN Obiettivi operativi Asse I POR Orientamenti Strategici Comunitari (OSC) Grado* Obiettivi specifici QSN *Grado
1.2.1.: Aumentare e indirizzare meglio gli investimenti nell’RST:
• “…rafforzare la cooperazione tra imprese e istituti pubblici di ricerca…”
• “sostenere le attività di RST presso la PMI e il trasferimento di tecnologia…”
☻☻☻ 2.1.1. Qualificare in senso innovativo l’offerta di ricerca, favorendo la
creazione di reti fra Università, centri di ricerca e tecnologia e il mondo della
produzione sviluppando meccanismi a un tempo concorrenziali e cooperativi,
in grado di assicurare fondi ai ricercatori più promettenti
☻☻☻
1. Sviluppo della ricerca industriale e
delle attività di trasferimento
tecnologico sul tessuto
imprenditoriale regionale
1.2.2.: Facilitare l’innovazione e promuovere
l’imprenditorialità:
• “fornire servizi di sostegno alle imprese per accrescerne la competitività…”
• “rendere l’offerta di RST, innovazione e istruzione più efficiente ed accessibile alle imprese…”
• “sostenere l’imprenditorialità e agevolare la creazione e lo sviluppo di nuove imprese”
☻☻☻ 2.1.2. Valorizzare competenze e funzioni di mediazione per superare i limiti di
tipo relazionale e organizzativo tra gli attori del sistema della ricerca e
dell’innovazione
☻☻☻
1.2.1.: Aumentare e indirizzare meglio gli investimenti nell’ RST
“sviluppare ulteriormente la capacità di R&S, incluse le TIC, le infrastrutture di ricerca e il capitale umano…”
☻☻ 2.1.3. Aumentare la propensione delle imprese a investire in ricerca e
innovazione, sviluppando un’offerta diversificata e innovativa di strumenti
finanziari
☻☻☻
2.1.6. Sviluppare contenuti, applicazioni e servizi digitali avanzati e
accrescerne la capacità di utilizzo, l’accessibilità e fruibilità anche attraverso
adeguata promozione dell’offerta
☻☻
7.2.1. Migliorare l’efficacia dei servizi alle imprese ☻☻
7.2.2. Aumentare la competitività dei sistemi produttivi migliorando
l’efficacia dei servizi per il territorio e le imprese e favorendo la loro
internazionalizzazione
☻☻
1.2.2.: Facilitare l’innovazione e promuovere
l’imprenditorialità:
• “fornire servizi di sostegno alle imprese per accrescerne la competitività… con priorità allo sfruttamento di sinergie…”
• “sostenere l’imprenditorialità e agevolare la creazione e lo sviluppo di nuove imprese”
☻☻☻
7.2.3 Contribuire al miglioramento dell’efficienza del mercato dei capitali ☻☻
1.2.3.: Promuovere la società dell’informazione per tutti:
“Promuovere l’adozione delle TIC da parte delle imprese e delle famiglie…”
☻☻☻
2. Rafforzamento della capacità
innovativa delle PMI
1.2.4.: Migliorare l’accesso al credito:
• “sostenere strumenti diversi dalle sovvenzioni…”
• “elaborare un approccio integrato che sostenga ad un tempo l’innovazione, il suo trasferimento”
☻☻
9.1.1. Sviluppare le capacità di internazionalizzazione ☻
3. Innovazione nelle aree produttive
regionali
1.2.2.: Facilitare l’innovazione e promuovere
l’imprenditorialità:
“fornire servizi di sostegno alle imprese per accrescerne la competitività…”
☻☻ 7.2.2. Aumentare la competitività dei sistemi produttivi migliorando
l’efficacia dei servizi per il territorio e le imprese e favorendo la loro
internazionalizzazione
☻☻
1.2.2.: Facilitare l’innovazione e promuovere
l’imprenditorialità:
…”sfruttare appieno i punti di forza europei in materia di ecoinnovazioni…”
☻☻☻ 3.2.2. Accrescere la capacità di offerta, qualità e efficienza del servizio di
gestione dei rifiuti, rafforzando le filiere produttive a esso collegate e
recuperare alle opportunità di sviluppo sostenibile i siti contaminati, anche a
tutela della salute pubblica
☻☻
4. Favorire una crescita del sistema
produttivo orientata allo sviluppo
sostenibile 1.1.2.: Rafforzare le sinergie tra tutela dell’ambiente e crescita:
“…investimenti nelle infrastrutture per conformarsi alla normativa ambientale in materia di acqua, rifiuti, aria e protezione della natura, delle specie e della biodiversità…”
☻ 7.2.2. Aumentare la competitività dei sistemi produttivi migliorando
l’efficacia dei servizi per il territorio e le imprese e favorendo la loro
internazionalizzazione
☻☻
Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013
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Obiettivi operativi Asse II POR Orientamenti Strategici Comunitari (OSC) Grado* Obiettivi specifici QSN *Grado 3.1.1. Diversificazione delle fonti energetiche e aumento dell’energia
prodotta da fonti rinnovabili
☻☻☻
1. Efficienza energetica e energia da
fonti rinnovabili
1.1.3: Affrontare l’uso intensivo delle fonti energetiche in
Europa:
• “migliorare l’efficienza energetica…”
• “promuovere lo sviluppo e l’uso delle tecnologie rinnovabili ed alternative…”
☻☻☻
3.1.2. Promozione dell’efficienza energetica e del risparmio dell’energia ☻☻☻
3.2.1. Accrescere la capacità di offerta, la qualità e l’efficienza del servizio
idrico, e rafforzare la difesa del suolo e la prevenzione dei rischi naturali ☻☻☻ 1.1.2.: Rafforzare le sinergie tra tutela dell’ambiente e crescita:
• “…adottare investimenti che contribuiscano al rispetto degli impegni di Kyoto assunti dall’UE…”
• “…prendere misure di prevenzione dei rischi attraverso una gestione migliore delle risorse…”
• “garantire condizioni favorevoli alle imprese… recuperando l’ambiente fisico…”
☻☻☻
3.2.2. Accrescere la capacità di offerta, qualità e efficienza del servizio di
gestione dei rifiuti, rafforzando le filiere produttive a esso collegate e
recuperare alle opportunità di sviluppo sostenibile i siti contaminati, anche a
tutela della salute pubblica
☻☻☻
3.1.Promuovere le opportunità di sviluppo locale attraverso l’attivazione di
filiere produttive collegate all’aumento della quota di energia prodotta da
fonti rinnovabili e al risparmio energetico
☻☻ 2. Prevenzione del rischio ambientale
1.1.1.:Potenziare le infrastrutture di trasporto:
“…promozione di reti di trasporto sostenibili dal punto di vista ambientale, in particolare nelle aree urbane” (apertura piste ciclabili, carburanti alternativi)
☻☻
8.1.2. Elevare la qualità della vita, attraverso il miglioramento delle
condizioni ambientali e la lotta ai disagi derivanti dalla congestione e dalle
situazioni di marginalità urbana, al contempo valorizzando il patrimonio di
identità e rafforzando la relazione della cittadinanza con i luoghi
☻☻
5.1.1. Valorizzare la rete ecologica e tutelare la biodiversità per migliorare la
qualità dell’ambiente e promuovere opportunità di sviluppo economico
sostenibile
☻☻☻
5.1.2. Valorizzare i beni e le attività culturali quale vantaggio comparato
delle Regioni italiane per aumentarne l’attrattività territoriale, per rafforzare
la coesione sociale e migliorare la qualità della vita dei residenti
☻☻☻ 3. Creare nuovi modelli di gestione e
promozione integrata per la
valorizzazione del patrimonio nelle
aree di particolare pregio dal
punto di vista naturale, culturale e
artistico
1.1.2.: Rafforzare le sinergie tra tutela dell’ambiente e crescita: • “…investimenti nelle infrastrutture per conformarsi alla
normativa ambientale in materia di acqua, rifiuti, aria e protezione della natura, delle specie e della biodiversità…”
• “garantire condizioni favorevoli alle imprese… recuperando l’ambiente fisico, compreso lo sviluppo del patrimonio naturale e culturale…”
☻
5.1.3. Aumentare in maniera sostenibile la competitività internazionale delle
destinazioni turistiche delle Regioni italiane, migliorando la qualità
dell’offerta e l’orientamento al mercato dei pacchetti turistici territoriali e
valorizzando gli specifici vantaggi competitivi locali, in primo luogo le
risorse naturali e culturali
☻
*Legenda grado di coerenza: ☻debole, ☻☻medio, ☻☻☻forte
Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013
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Obiettivi operativi Asse III POR Orientamenti Strategici Comunitari (OSC) Grado* Obiettivi specifici QSN Grado* 6.1.2. Promuovere la mobilità urbana sostenibile, la connessione delle aree
produttive e dei sistemi urbani alle reti principali e le sinergie tra i territori e
i nodi logistici
☻☻☻
6.1.3. Migliorare i servizi di trasporto a livello regionale e favorire
l’accessibilità delle aree periferiche: promuovere modalità sostenibili
☻☻☻ 1. Sviluppare una mobilità sostenibile
integrata
1.1.1.:Potenziare le infrastrutture di trasporto: • “…promozione di reti di trasporto sostenibili dal punto di
vista ambientale, in particolare nelle aree urbane”; • “…misure volte a rendere i servizi comuni di trasporto
pubblico più accessibili…” • “…investimenti complementari nei collegamenti secondari
nell’ambito di una strategia regionale integrata per i trasporti le comunicazioni nelle zone urbane e rurali”.
• “… sostegno alle infrastrutture ferroviarie per una maggiore accessibilità”
☻☻☻
8.1.2. Elevare la qualità della vita, attraverso il miglioramento delle
condizioni ambientali e la lotta ai disagi derivanti dalla congestione e dalle
situazioni di marginalità urbana, al contempo valorizzando il patrimonio di
identità e rafforzando la relazione della cittadinanza con i luoghi
☻☻
2.1.7.: Sostenere la promozione di servizi pubblici moderni e rafforzare i
processi di innovazione della Pubblica Amministrazione attorno alle nuove
Tecnologie dell’Informazione e Comunicazione
☻☻☻
2. Potenziare l’accessibilità alle TIC
1.2.3.:Promuovere la società dell’informazione per tutti:
• “promuovere l’adozione delle TIC da parte delle imprese e delle famiglie…”
• “garantire la disponibilità di infrastrutture TIC e di servizi collegati…”
☻☻☻
2.1.8. Garantire a cittadini, imprese e Pubblica Amministrazione l’accesso
alle reti, riducendo il divario infrastrutturale riguardante la banda larga
nelle aree remote e rurali (aree deboli/marginali)
☻☻☻
8.1.3. Favorire il collegamento delle città e dei sistemi territoriali con le reti
materiali e immateriali dell’accessibilità e della conoscenza
☻☻☻ 2.6: Cooperazione interregionale:
“I programmi …dovrebbero…rafforzare l’innovazione, le PMI e l’imprenditorialità, l’ambiente e la prevenzione dei rischi. Si promuoveranno … gli scambi di esperienze e di buone prassi in materia di sviluppo urbano, la modernizzazione dei servizi pubblici (tra cui l’uso delle TIC nelle strutture sanitarie e nella pubblica amministrazione) i programmi di cooperazione, gli studi e la raccolta di dati. La cooperazione interregionale può essere incentivata nell’ambito dei programmi a favore … della Competitività regionale ed occupazione….”
☻☻☻
2.1.5. Valorizzare la capacità di ricerca, trasferimento e assorbimento
dell’innovazione da parte delle Regioni tramite la cooperazione territoriale
☻☻
2.5: Cooperazione transnazionale:
“…andrebbero sostenuti gli interventi…volti a migliorare i collegamenti immateriali (reti, scambi tra le regioni e tra le parti interessate…”
☻☻ 9.1.1. Sviluppare la capacità di internazionalizzazione ☻☻
3. Potenziamento dei network di
cooperazione
1.2.1.: Aumentare e indirizzare meglio gli investimenti nell’
RST: “…appoggiare le iniziative regionali di natura transfrontaliera e transnazionale volte a rafforzare la collaborazione e la capacità nei settori primari della politica della ricerca della Comunità…”
☻ 5.1.4 Rafforzare la capacità di conservazione e gestione delle risorse naturali
e culturali mediante la cooperazione territoriale
☻
*Legenda grado di coerenza: ☻debole, ☻☻medio, ☻☻☻forte
Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013
45
Con riferimento alla prima priorità strategica alla base del Programma, implementata
per il tramite dell’Asse I “Ricerca, Innovazione e rafforzamento della base produttiva”,
il programmatore ha inteso mirare 4 obiettivi operativi, attuati mediante 12 classi di
attività, a supportare il sistema produttivo regionale nelle sfide aperte dalla
competizione globale, attraverso il rafforzamento dei processi di conoscenza
tecnologica, la realizzazione di investimenti innovativi, incluso il potenziamento del
ricorso agli strumenti ICT, l’accesso ai servizi avanzati e il consolidamento del sistema
produttivo, avendo altresì cura di valorizzare le esperienze caratterizzate da contenuti
innovativi dei Distretti tecnologici e dei Poli di eccellenza produttiva, nonché le
potenzialità sul versante internazionale. Come evidenziato alla tabella 3.1 sopra
riportata, gli ambiti di coerenza che si esplicano con consistente livello di intensità sono
quelli concentrati entro l’OSC 2 “Promuovere la conoscenza e l’innovazione a favore
della crescita”, e si presentano altresì rilevanti con alcuni degli obiettivi specifici
compresi nelle priorità 2 e 7 del QSN, rispettivamente dedicate alle politiche per la
promozione della ricerca, dell’innovazione e per le tecnologie dell’informazione e
comunicazione, e a sostenere i sistemi locali nel loro complesso, integrando in contesti
specifici le azioni rivolte alla competitività e sostenibilità dei processi produttivi, gli
interventi a favore dell’occupazione e quelli rivolti al capitale sociale. Un opportuno
ulteriore ambito di coerenza è riscontrabile con la priorità 3 del QSN, con particolare
riferimento alle tematiche dello sviluppo sostenibile di servizi alle imprese, tematiche
che sono specificamente richiamate tra gli ambiti di intervento previsti nell’Asse I del
POR.
La strategia che ispira l’Asse II “Ambiente e prevenzione dei rischi” del Programma,
articolata in 3 obiettivi operativi cui corrispondono 7 gruppi di attività che,
condividendo il principio della sostenibilità, puntano a migliorare la qualità della vita e
l’attrattività del territorio adottando misure rispettivamente volte a migliorare
l’efficienza energetica e la produzione di energia rinnovabile, a promuovere interventi
volti al recupero di aree e siti inquinati per la riqualificazione ambientale del territorio e
la prevenzione del dissesto idraulico e idrogeologico, nonché ad inserire l’insieme delle
risorse naturali e culturali di alto pregio in un disegno integrato di sviluppo, in quanto
leva funzionale alla crescita economica e culturale della Regione. Qui gli ambiti di
coerenza rilevati nella matrice appaiono più puntualmente riferibili all’OSC 1 “Rendere
l’Europa e le sue regioni più attraenti per gli investimenti e l’occupazione”, mentre sono
rilevanti e ricorrenti le sinergie con gli obiettivi riferibili alle priorità 3 e 5, del QSN,
rispettivamente orientate al recupero dei divari regionali nella distribuzione e efficienza
dei servizi e delle infrastrutture ambientali per la popolazione e le imprese e alla
Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013
46
promozione di un uso sostenibile ed efficiente delle risorse naturali, a tutelare la
biodiversità, il paesaggio, il patrimonio culturale e a trasformare la dotazione locale di
risorse naturali, paesaggistiche e culturali in aumento di opportunità e benessere. Un
utile nesso è altresì rilevato nel quadro della priorità 8 del QSN, con particolare
riferimento ai temi della promozione dello sviluppo ecosostenibile anche in relazione
alle politiche ambientali e dei trasporti pubblici e nell’ottica di un sistema produttivo
efficiente ed ecologicamente compatibile, aspetti presi in conto dalle attività dell’Asse
II del POR.
Da ultimo, l’impianto strategico sotteso all’Asse III “Accessibilità”, è sostanziato da
tre obiettivi operativi e 4 serie di attività mirate ad intervenire sulla mobilità sostenibile
integrata, sulla società della conoscenza inclusiva per una maggiore efficienza del
sistema regionale, per aumentare la capacità di attrazione del territorio, eliminare i
relativi attriti fisici (mobilità, accesso ai servizi, ecc.) e procedurali (governance,
semplificazione procedure amministrative, ecc.), nonché potenziare i processi di
diffusione delle conoscenze e dello scambio di esperienze anche per il tramite delle reti
di cooperazione collegate a circuiti internazionali. Tali ambiti tematici mostrano un
livello elevato di coerenza con gli OSC 1 e 2 già sopra richiamati, e, per quanto riguarda
il QSN, soprattutto con gli obiettivi specifici della priorità 2, che è dedicata alle
politiche per la promozione della ricerca, dell’innovazione e per le tecnologie
dell’informazione e comunicazione, e della priorità 6, volta ad accelerare la
realizzazione di un sistema di trasporto efficiente, integrato, flessibile, sicuro e
sostenibile per assicurare servizi logistici e di trasporto funzionali allo sviluppo.
3.2 Relazioni tra il programma ed il contesto generale delle politiche regionali
Per indagare la coerenza tra il programma ed il contesto più generale a livello di policy
regionale, è stata condotta specifica analisi sul sistema di relazioni rilevabili tra il PO e
il “Contesto Programmatorio”, sia con attenzione a quanto il programma è stato tarato
rispetto alle risorse, sia, a seconda dei casi, rispetto ad altri programmi e politiche che
operano nello stesso territorio e/o settore, anche in collegamento alla questione della
specificità del programma e al tema della programmazione unitaria delineata nel QSN.
Il valutatore ha cercato, nei limiti del possibile, di tenere conto della concomitanza di
più strumenti di policy che operano su uno stesso territorio di riferimento, definendo un
“contesto di programmazione” più ampio, e formulando considerazioni alla luce degli
obiettivi che il programma intende perseguire.
Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013
47
L’analisi del valutatore si è in prima istanza basata sul Documento Strategico Regionale
Preliminare (DSRP)28, confrontando gli indirizzi di quest’ultimo con le opzioni e le
priorità strategiche adottate dal programmatore per il POR FESR29.
Tale confronto permette in primo luogo di evidenziare, ad ulteriore esplicitazione di
quanto illustrato dal programmatore stesso30, che la logica e la gerarchia della strategia
del programma deriva in modo diretto e lineare da un impianto strategico e
programmatico più generale.
Il DSRP descriveva il quadro programmatico quale risultato di vari strumenti settoriali e
trasversali, implementati nel quadro del sistema complessivo di policy regionale,
ponendosi come una logica premessa alle opzioni del programmatore per il 2007-2013,
in quanto evidenziava alcuni elementi su cui orientare le scelte programmatiche
successive, che si sono poi confermati quali indicatori su cui poggiare l’opzione
strategica.
Il DSRP aveva infatti già rilevato specifiche linee di azione relativamente ai temi
prioritari della politica di coesione, cui corrispondevano tipologie di intervento
prioritarie e rispettivamente riferite ai settori “innovazione”, ambiente” e “accessibilità”
e agli ambiti più trasversali “aree urbane” e “cooperazione territoriale europea”, le cui
declinazioni si pongono in lineare premessa per gli sviluppi successivamente elaborati
dal programmatore ed attualmente proposti nel programma.
Le matrici sotto riportate (Tab. 3.2) evidenziano le principali relazioni di coerenza tra i
10 obiettivi operativi riferiti ai tre Assi strategici del POR Competitività e le priorità di
intervento espresse dal DSRP con riferimento ai settori di riferimento ivi individuati.
Come si osserva dalla tabella, pur nella diversa logica con cui nel DSRP si erano
organizzate articolazione e distribuzione delle linee di intervento prioritarie, rispetto ai
macro-ambiti delle politiche di coesione 2007-2013, il livello di coerenza riscontrato
con gli obiettivi operativi tradottisi nel POR è stringente ed elevato.
28 Regione Lazio, Documento Strategico Regionale Preliminare 2007-2013, marzo 2006. 29 Si fa riferimento al cap. 3.2 del programma “Strategia di sviluppo regionale”. 30 Par. 3.2.1. del POR “Descrizione della strategia, dell’obiettivo globale, degli Assi prioritari e degli
obiettivi specifici”.
Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013
48
Tabella 3.2– Ambiti e grado di coerenza tra gli obiettivi operativi degli Assi del POR e le linee di azione del DSRP
Obiettivi operativi Asse I del POR “RICERCA, INNOVAZIONE E RAFFORZAMENTO DELLA BASE PRODUTTIVA”
Linee di azione del DSRP Grado*
1. Sviluppo della ricerca industriale e delle attività di trasferimento tecnologico sul tessuto
imprenditoriale regionale
INNOVAZIONE: • Accrescere e migliorare gli investimenti in R&S • Facilitare l’innovazione ed il trasferimento tecnologico
☻☻☻
INNOVAZIONE:
• Promuovere l’imprenditorialità • Migliorare i vantaggi competitivi della base produttiva regionale
☻☻☻ 2. Rafforzamento della capacità innovativa delle PMI
AREE URBANE: • Promuovere l’imprenditoria locale, soprattutto giovanile …garantire l’accesso a finanziamenti
agevolati
☻☻☻
3. Innovazione nelle aree produttive regionali INNOVAZIONE: • Migliorare i vantaggi competitivi della base produttiva regionale
☻☻
4. Favorire una crescita del sistema produttivo orientata allo sviluppo sostenibile
Obiettivi operativi Asse II del POR “AMBIENTE E PREVENZIONE DEI RISCHI”
AMBIENTE: • Prevenzione dei fenomeni di cambiamento climatico e controllo del depauperamento delle risorse non
rinnovabili
☻☻
1. Efficienza energetica e energia da fonti rinnovabili AMBIENTE: • Promozione dell’efficienza energetica e della produzione di energie rinnovabili
☻☻☻
2. Prevenzione del rischio ambientale
AMBIENTE: • Promozione di trasporti urbani puliti • Prevenzione dei fenomeni di cambiamento climatico e controllo del depauperamento delle risorse non
rinnovabili • Prevenzione e gestione del rischio ambientale • Salvaguardia e riqualificazione del territorio
☻☻☻
INNOVAZIONE: • Realizzare la valorizzazione in chiave sistemica del patrimonio culturale territoriale riconosciuto
quale risorsa
☻☻☻
3. Creare nuovi modelli di gestione e promozione integrata per la valorizzazione del patrimonio
nelle aree di particolare pregio dal punto di vista naturale, culturale e artistico
Obiettivi operativi Asse III del POR “ACCESSIBILITA’”
AMBIENTE: • Tutela e conservazione della biodiversità • Valorizzazione ed uso sostenibile dell’ambiente • Salvaguardia e riqualificazione del territorio
☻☻☻
AMBIENTE: • Qualità della vita e salute dei cittadini
☻☻
1. Sviluppare una mobilità sostenibile integrata ACCESSIBILITA’: • Mobilità e miglioramento del trasporto pubblico locale
☻☻☻
2. Potenziare l’accessibilità alle TIC
INNOVAZIONE: • Promuovere una società dell’informazione inclusiva • Potenziare i sistemi e gli strumenti di accesso e fruizione alle piattaforme della conoscenza allo scopo
di renderli funzionali alle strategie di sviluppo e culturali del territorio
☻☻☻
Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013
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ACCESSIBILITA’: • Potenziamento e completamento della RUPAR e ampliamento dei servizi pubblici (piano di e-
government) • Potenziamento dei network della conoscenza attraverso reti di eccellenza
☻☻☻
ACCESSIBILITA’: • Potenziamento dei network della conoscenza attraverso reti di eccellenza
☻☻
3. Potenziamento dei network di cooperazione COOPERAZIONE TERRITORIALE EUROPEA:
• Migliorare la capacità di gestione integrata dell’ambiente e del territorio… • Migliorare il sistema di prevenzione naturali e tecnologici • Costruire reti di eccellenza a sostegno delle attività di ricerca, della promozione di tecnologie
avanzate per le TIC, della mobilità di persone e beni, e dello scambio di esperienze e buone pratiche • Tutela e valorizzazione del patrimonio culturale
☻☻☻
*Legenda grado di coerenza: ☻debole, ☻☻medio, ☻☻☻forte
Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013
50
Nella stessa prospettiva indicata dal DSRP, sta del resto procedendo l’elaborazione del
documento di programmazione specifica territoriale della politica regionale di coesione
unitaria, previsto dal QSN, che conterrà gli obiettivi generali della politica regionale di
coesione unitaria, nonché gli obiettivi specifici attraverso cui si declina la strategia
specifica e il quadro di programmazione finanziaria unitaria.
L’indagine condotta da parte del valutatore ha posto attenzione alla coerenza e sinergia
tra i sistemi di implementazione previsti nei determinati settori e territori interessati dal
Programma, ed il quadro più complessivo di policy regionale settoriale, per cui sarebbe
auspicabile complementarietà o integrazione, in modo da assicurare esternalità positive
e situazioni di reciproco vantaggio.
In particolare, il valutatore ha analizzato e verificato quelle parti del Programma in cui
si offrono rilevanti spunti ed ambiti di riflessione sulle funzioni di integrazione e/o
addizionalità delle azioni previste nel POR rispetto al sistema della politica nazionale
regionale.
Nel quadro del POR il programmatore ha comunque già provveduto ad anticipare gli
ambiti di intervento della politica regionale nazionale declinati per priorità ed obiettivi
operativi, rispetto ai quali la Regione Lazio sta definendo la relativa concentrazione
finanziaria31. Sia le indicazioni presenti nel Programma che le verifiche operate dal
valutatore confermano che la politica di sviluppo regionale nazionale attuata con le
risorse programmate prioritariamente per il tramite di Accordi di Programma Quadro
Stato-Regione (AdPQ) nei settori definiti dalla Intesa Istituzionale di Programma Stato-
Regione, integra il POR FESR Lazio 2007-2013, in funzione delle necessità di tutela e
di sviluppo del territorio, e concorre alla crescita e alla competitività del sistema Lazio
sulla base delle medesime priorità strategiche, sia perseguendo gli stessi obiettivi
operativi, per il tramite di interventi a carattere addizionale, sia individuando obiettivi
differenti e ambiti di intervento dove opera in via esclusiva, cioè secondo una modalità
di integrazione delle politiche.
Inoltre, come ben chiarito anche nel Programma, anche le politiche settoriali regionali
implementate per il tramite di specifici strumenti giuridici, normativi, programmatici
(piani, documenti di pianificazione settoriale, ecc.) che intervengono nei principali
ambiti di policy interessati dal POR, concorrono, anche in maniera addizionale o
integrativa, a definire un sistema coerente di sinergie rivolte al conseguimento del
complesso unitario delle priorità strategiche regionali.
31 Si veda in particolare il par. 3.1.4. del programma “Coerenza con le politiche nazionali e regionali
per lo sviluppo”.
Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013
51
La verifica operata nel quadro della valutazione ex ante di cui al presente rapporto, ha
altresì tenuto conto della potenziale dimensione territoriale interessata dagli ambiti su
cui si concentra prioritariamente la strategia operativa del POR32, in quanto contesti di
riferimento coerenti e rilevanti con il complesso delle politiche e dei dispositivi
settoriali regionali, ed in particolare:
� con riferimento alla priorità 1, le aree a vocazione produttiva (Distretti
industriali e Sistemi produttivi locali);
� con riferimento alla priorità 2, le aree di valorizzazione ambientale e culturale
(Grandi Attrattori Culturali e Aree di Programmazione Integrata);
� con riferimento alla priorità 3, i comuni montani e l’accessibilità alle reti.
Sulla base della analisi valutativa così condotta è stata concepita la tabella 3.3, riportata
a seguire, che illustra gli ambiti di coerenza tra i contesti settoriali e tematici
rispettivamente interessati dal POR a livello degli obiettivi operativi, e dagli altri
strumenti specifici delle politiche di settore (precipuamente quelle rispettivamente
implementate per il tramite delle risorse nazionali per la politica di sviluppo regionale e
degli specifici strumenti giuridici e normativi di settore), evidenziando altresì, ove
rilevante, la dimensione di integrazione e/o addizionalità riscontrabile tra gli strumenti
stessi.
Come evidenziato, le ricorrenze inserite in tabella si distribuiscono in maniera
equilibrata, dimostrando che per quanto riguarda il primo asse prioritario della strategia
del Programma, le principali sinergie ed interazioni sono rilevabili a livello delle
specifiche politiche perseguite con strumenti settoriali promossi dalla Regione (leggi,
normative e dispositive di settore, ecc.), mentre per i restanti due assi, esse sono
piuttosto da ricercare nelle politiche strategiche di investimento territoriale perseguite
per il tramite degli strumenti promossi attraverso le risorse nazionali per la politica di
sviluppo regionale.
32 Si veda in particolare il par. 3.3.4 “Altre specificità”.
Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013
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Tabella 3.3– Ambiti di coerenza tra gli obiettivi operativi degli Assi del POR e strumenti specifici delle politiche di settore
Strumenti specifici delle politiche regionali di settore
Politiche di sviluppo promosse con risorse nazionali (AdPQ)
Politiche di sviluppo promosse con specifici dispositivi regionali settoriali (L.R., ecc.)
Obiettivi operativi Asse I del POR “RICERCA, INNOVAZIONE E RAFFORZAMENTO DELLA BASE PRODUTTIVA”
Integrazione Addizionalità Integrazione Addizionalità
1. Sviluppo della ricerca industriale e delle attività di trasferimento tecnologico sul tessuto imprenditoriale
regionale ☻ ☻
2. Rafforzamento della capacità innovativa delle PMI ☻ ☻
3. Innovazione nelle aree produttive regionali ☻
☻
4. Favorire una crescita del sistema produttivo orientata allo sviluppo sostenibile ☻
☻
Obiettivi operativi Asse II del POR “AMBIENTE E PREVENZIONE DEI RISCHI”
1. Efficienza energetica e energia da fonti rinnovabili ☻ ☻
2. Prevenzione del rischio ambientale ☻ ☻
3. Creare nuovi modelli di gestione e promozione integrata per la valorizzazione del patrimonio nelle aree
di particolare pregio dal punto di vista naturale, culturale e artistico ☻ ☻
Obiettivi operativi Asse III del POR “ACCESSIBILITA’”
1. Sviluppare una mobilità sostenibile integrata ☻ ☻ ☻
2. Potenziare l’accessibilità alle TIC ☻
3. Potenziamento dei network di cooperazione ☻ ☻
Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013
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Nelle medesime prospettiva e finalità, la verifica condotta dal valutatore ha altresì
riguardato l’analisi delle strategie perseguite dagli altri PO finanziati con i Fondi
strutturali - FSE e FEASR - allo scopo di evidenziare gli opportuni nessi di coerenza,
anche rispetto all’applicazione delle specifiche relative ai criteri adottati nella
demarcazione tra i fondi, nonché rilevare altresì eventuali duplicazioni o
sovrapposizioni delle iniziative previste tra i diversi strumenti di programmazione.
In particolare, nel Programma gli elementi di demarcazione tra fondi strutturali sono sia
evidenziati a livello generale33, sia indicati più specificamente all'interno dei paragrafi
" Sinergie con altri fondi e strumenti finanziari" dei singoli assi34.
Allo scopo di restituire in modo sintetico le principali relazioni di coerenza ed i nessi
logico-formali rilevabili tra gli obiettivi operativi del Programma e quelli relativi ai
programmi rispettivamente cofinanziati con il FSE e il FEASR, si è elaborata la matrice
riportata a seguire (cfr. Tab. 3.4), che permette di visualizzare come gli obiettivi
operativi del POR FESR trovino immediata rispondenza nelle sinergie rilevabili con il
medesimo livello di articolazione strategica per quanto attiene agli altri due programmi
presi in considerazione.
In effetti si può facilmente osservare come gli aspetti di sinergia e complementarità
siano sostanzialmente riferibili al PO FSE per quanto attiene gli Assi I e III, mentre
l’Asse II trovi più evidente riscontro con il PSR FEASR.
In particolare, per quanto riguarda il PO FSE, considerato che il programmatore ha
deciso di non fare ricorso in questa fase al principio di flessibilità tra le azioni
cofinanziate con FESR e FSE, esso concorre globalmente a sostenere in maniera
complementare gli interventi delineati nel PO FESR, in virtù della tipica dimensione
trasversale dell’insieme delle azioni riferite al capitale umano, così come articolate nei 5
Assi previsti dal PO FSE:
Come reso evidente in tabella, le maggiori e più rilevanti integrazioni tra gli obiettivi
operativi in cui tali assi si declinano nel dettaglio, e quelli del POR FESR –
sostanzialmente con riferimento agli Assi prioritari I e III – sono quelle rilevate
nell’ambito degli Assi:
• Adattabilità” con riferimento alle varie azioni sulle risorse umane volte al
rafforzamento della capacità innovativa delle imprese;
33 Per quanto riguarda il FEASR, cfr. par. 3.3.2 “Sviluppo rurale”. 34 Cfr. parr. 4.14, 4.2.4 e 4.3.4.
Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013
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• D) “Capitale umano” con riferimento al sostegno di processi virtuosi per il
trasferimento di conoscenze e competenze tra il mondo della ricerca e quello
dell’impresa;
• C) “Inclusione sociale” con riferimento alle misure di accessibilità alla
conoscenza ed ai servizi alla persona;
• E) “Transnazionalità e interregionalità” con riferimento agli interventi per il
trasferimento e la diffusione di risultati e buone pratiche e il potenziamento della
partecipazione ai sistemi internazionali ed interregionali della conoscenza e
dell’acquisizione di competenze.
Con riferimento invece alla demarcazione tra FESR e FEASR35, nella definizione del
quadro programmatico per la politica regionale unitaria, la Regione ha verificato la
convergenza e la complementarietà esistente tra alcuni interventi promossi attraverso il
POR FESR e quelli realizzati attraverso il Programma di Sviluppo Rurale (PSR)
cofinanziato dal FEASR e, attraverso un ampio dialogo istituzionale, ha provveduto ad
una attenta verifica della coerenza, complementarietà e integrazione tra le due politiche.
In considerazione dei vincoli esterni ed interni al PSR FEASR – derivanti dal
bilanciamento delle risorse destinate ai diversi Assi, dalla zonizzazione in “sistemi
agricolo-territoriali” coerente con quanto previsto nel PSN per lo Sviluppo Rurale36, e
dalle scelte di programmazione integrata delineate nel PSR37, nonché del mutato ruolo
del sostegno allo sviluppo rurale – si ipotizza che il POR FESR possa concorrere al
potenziamento degli effetti attesi sulle aree rurali, soprattutto per quanto riguarda
l’attuazione di quegli interventi previsti nel POR FESR che saranno rispettivamente
volti:
35 Le autorità di programmazione italiane hanno fatto riferimento ad uno specifico documento tecnico
di orientamento redatto dal DPS/MiSE in concertazione e condivisione con le Regioni e le PP.AA. (“Integrazione tra le politiche di coesione e di sviluppo rurale nel periodo 2007-2013”).
36 L’articolazione territoriale di massima assunta nel PSR ai fini programmatori è la seguente: 1) Aree rurali ad agricoltura intensiva e specializzata; 2) Aree rurali intermedie; 3) Aree rurali con problemi complessivi di sviluppo; 4) Poli urbani.
37 Il PSR Lazio prevede tre ambiti di riferimento per la programmazione integrata, e cioè: 1. tra le diverse politiche che insistono sui territori rurali e/o che interessano i rapporti di scambio
tra questi e le aree urbane, favorendo la massima complementarietà degli indirizzi afferenti le diverse politiche (ambiente, sviluppo economico, formazione, turismo, energia, ecc.), e ricercando quanto più possibile la definizione di un quadro strategico unitario e coerente;
2. all’interno del Programma di Sviluppo Rurale, tra obiettivi, assi e misure, su base settoriale e territoriale;
3. tra i diversi strumenti della pianificazione territoriale che hanno ad oggetto in tutto o in parte le aree rurali (Piani regolatori, piani di sviluppo socio economici delle Comunità Montane e dei Parchi, Piani aree protette, Piani territoriali di coordinamento, ecc.).
Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013
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• Nel quadro dell’Asse I dal momento che il PSR non prevede azioni di
sostegno diretto alla R&S in campo agricolo e agro-alimentare,
o alla diffusione e all’introduzione di tecnologie innovative,
qui intese con riferimento specifico al settore
agroalimentare, con particolare riferimento ai settori quali
biotecnologie e bioscienza, chimico-farmaceutico e
agroenergetico;
o alla contestuale promozione di azioni espressamente volte a
favorire la diffusione tra tutti gli “utenti del mondo rurale”
dei risultati della ricerca applicata (promosse non solo
nell’ambito della politica di coesione unitaria, ma anche di
altri programmi nazionali e regionali);
o alla realizzazione di iniziative per l’introduzione e la
diffusione di innovazione tecnica e organizzativa, di
processo e di prodotto, lungo le filiere produttive.
• Nel quadro dell’Asse II, tenuto conto che “la tutela dell’ambiente e delle
risorse naturali” è individuata nel PSR quale priorità tematica di carattere
orizzontale
o il più ampio utilizzo dei prodotti agricoli e forestali
finalizzati alla produzione di bioenergia e la nascita di
filiere bioenergetiche, anche per il tramite di impianti di
trasformazione dell’impresa agricola di dimensione medio-
grande, soprattutto in sinergia con i processi relativi alle fasi
finali della filiera agro-energetica (integrazione con le reti
di distribuzione e vendita dell’energia prodotta per usi
agricoli, civici ed industriali);
o il sostegno allo sviluppo dei territori rurali che ricadono
nelle aree naturali protette interessate da progetti di
valorizzazione integrata;
• Con riferimento all’Asse III, lo sviluppo delle reti immateriali nelle aree
rurali con problemi complessivi di sviluppo e caratterizzate da fenomeni di
marginalità, nell’ambito del Sistema Pubblico di Connettività e la diffusione
degli strumenti della Società della conoscenza, prevedendo il PSR solo il
Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013
56
sostegno diretto agli imprenditori agricoli per la connessione alla rete
telematica o interventi limitati ai piccoli borghi o villaggi rurali38.
In fase di attuazione delle strategie riferite rispettivamente ai due Programmi dovrà
essere ben sorvegliata la dimensione complementare tra le azioni e le misure previste,
allo scopo di evitare la possibile sovrapposizione tra le linee di attività delineate.
38 Di cui al par. 3.3.4 del Programma FESR, già richiamato in precedenza.
Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013
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Tab. 3.4 – Ambiti e grado di coerenza e sinergia tra gli obiettivi operativi del POR FESR e quelli del PO FSE e del PSR FEASR
Obiettivi operativi Asse I “RICERCA, INNOVAZIONE E RAFFORZAMENTO DELLA BASE PRODUTTIVA”
Obiettivi operativi POR FSE Grado* Assi , misure e/o obiettivi specifici PSR FEASR Grado*
Asse A “Adattabilità”: Sostenere lo sviluppo di spin off di
impresa dal settore della ricerca pubblico e privato
☻☻☻
1. Sviluppo della ricerca industriale e delle attività di trasferimento
tecnologico sul tessuto imprenditoriale regionale
Asse D “Capitale umano”: Sostenere la creazione e lo
sviluppo di reti virtuose tra soggetti produttori di
conoscenza e mondo delle imprese per il trasferimento di
conoscenza, tecnologie e competenze e il consolidamento
di percorsi integrati di formazione superiore e alta
formazione
☻☻☻
Asse 1 “Miglioramento della competitività del settore
agricolo e forestale:
• Misure volte a favorire il trasferimento delle attività di
ricerca e sviluppo, l’innovazione tecnologica e
organizzativa, il trasferimento dell’innovazione
☻
Asse A “Adattabilità”:
• Favorire la competitività e l’eccellenza delle imprese
attraverso l’innovazione organizzativa e l’utilizzo di
nuove tecnologie;
• Sostenere la formazione degli imprenditori per
favorire l’innovazione;
• Favorire l’innovazione del tessuto produttivo
attraverso processi di formazione e riorganizzazione
del personale in materia di alta specializzazione
tecnico-scientifica e del management
☻☻☻ 2. Rafforzamento della capacità innovativa delle PMI
Asse D “Capitale umano”:
• Consolidamento e sviluppo di un’offerta formativa di
qualità attenta ai fabbisogni delle imprese e dei
lavoratori;
• Implementare un sistema regionale della formazione
permanente
☻☻☻
Asse 1 “Miglioramento della competitività del settore
agricolo e forestale:
• Misure tese alla ristrutturazione e all’innovazione del
capitale fisico (ammodernamento aziende agricole,
forestali ed agro-alimentari, forestazione produttiva,
infrastrutture, prevenzione rischi e interventi
straordinari);
• Misure per la qualità dei prodotti e delle produzioni
(raggiungimento standard qualitativi, partecipazione a
sistemi di qualità, promozione prodotti di qualità).
☻☻
3. Innovazione nelle aree produttive regionali
Asse 1 “Miglioramento della competitività del settore
agricolo e forestale:
• Misure per la qualità dei prodotti e delle produzioni
(raggiungimento standard qualitativi, partecipazione a
sistemi di qualità, promozione prodotti di qualità).
☻☻
4. Favorire una crescita del sistema produttivo orientata allo sviluppo
sostenibile
Asse A “Adattabilità”:
• Migliorare la qualità delle condizioni di lavoro,
anche nei termini di favorire la crescita professionale
con particolare attenzione alla componente
femminile;
• Ampliare le opportunità formative di quei lavoratori
in condizione di minore stabilità lavorativa;
• Favorire l’innovazione del tessuto produttivo
attraverso processi di formazione e riorganizzazione
del personale in materia di alta specializzazione
tecnico-scientifica e del management
☻☻
Asse 2 “Miglioramento dell’ambiente e dello spazio
rurale”:
• Misure per incentivare i benefici ambientali prodotti
dall’agricoltura biologica, tramite interventi per
l’adozione di sistemi produttivi eco-compatibili, a
basso impatto ambientale, di difesa del suolo e delle
acque, di produzione di prodotti sani, al benessere
degli animali e alla salvaguardia del patrimonio
genetico animale e vegetale.
☻☻
Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013
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Obiettivi operativi Asse II “AMBIENTE E PREVENZIONE DEI RISCHI”
Asse 2 “Miglioramento dell’ambiente e dello spazio
rurale”: Misure volte a favorire diffusione di
pratiche/attività per la riduzione dei gas serra, incluso lo
sviluppo della filiera bioenergetica, lo sviluppo delle
bioenergie mediante il sostegno diretto alle aziende
agricole per impianti di microgenerazione e/o
modificazione dell’ordinamento colturale per la
produzione di bioenergia, l’ottenimento di biomasse da
destinare alla produzioni di energia da fonti rinnovabili.
☻☻
1. Efficienza energetica e energia da fonti rinnovabili
Asse 3 “Diversificazione dell’economia rurale e qualità
della vita”: Sostegno alla progettazione e realizzazione di
impianti da energie rinnovabili (i.e. bio-termici) a
beneficio di comunità e distretti rurali.
☻☻
2. Prevenzione del rischio ambientale
Asse 2“Miglioramento dell’ambiente e dello spazio
rurale”:
• Misure sul tema della difesa del suolo attraverso il
sostegno per attività di ripristino o recupero delle aree
attraverso il finanziamento di microinterventi
realizzati a livello aziendale o comunque di piccola
scala
• Azioni di tutela e miglioramento quali-quantitativo
delle risorse idriche superficiali e profonde
• Misure per il miglioramento della gestione della
risorsa suolo per ridurre l'erosione e limitare il
dissesto idrogeologico, incrementare e mantenere il
tenore di sostanza organica e limitare la
contaminazione chimica
☻☻☻
3. Creare nuovi modelli di gestione e promozione integrata per la
valorizzazione del patrimonio nelle aree di particolare pregio dal
punto di vista naturale, culturale e artistico
Asse 2“Miglioramento dell’ambiente e dello spazio
rurale”:
• Misure agroambientali ed agroforestali per la tutela
della biodiversità e la conservazione del paesaggio
agrario e quello rurale;
• Misure per incentivare le iniziative tese ad
incrementare il valore ricreativo delle aree di pregio
ambientale.
☻☻☻
Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013
59
Asse 3 “Diversificazione dell’economia rurale e qualità
della vita”:
• Interventi per la tutela e riqualificazione del
patrimonio rurale mediante redazione di piani di
gestione, protezione ed utilizzazione delle aree a forte
valenza ambientale e sensibilizzazione delle
popolazioni rurali sulle problematiche ambientali.
• Misure di incentivazione dei programmi volti a
potenziare le iniziative di sostegno alla valorizzazione
integrata del patrimonio e del sistema produttivo
locale delle aree rurali, secondo strategie di crescita
su base multisettoriale per assicurare l’integrità del
patrimonio naturalistico e ambientale dei territori
rurali, arrestare i processi di degrado ambientale, e
favorire la valorizzazione sostenibile delle risorse in
chiave turistica.
☻☻☻
Obiettivi operativi Asse III “ACCESSIBILITA’”
1. Sviluppare una mobilità sostenibile integrata
Asse 3 “Diversificazione dell’economia rurale e qualità
della vita”: Misure di sostegno dei programmi
infrastrutturali per l’accesso a servizi innovativi, in
particolare quelli relativi alla diffusione dell’ITC.
☻☻☻
2. Potenziare l’accessibilità alle TIC
Asse C “Inclusione sociale”: • Contribuire a sviluppare e/o consolidare iniziative di
comunità locali per l’inclusione;
• Operare per contrastare e prevenire nuove forme di
marginalità sociale.
☻☻
Asse 4 “Leader”: Interventi infrastrutturali specifici per le
reti materiali a dimensione più limitata e funzionali a
migliorare i collegamenti per le aziende agricole e per
piccole porzioni di territorio interessate allo sviluppo, alla
diversificazione economica e al miglioramento della
qualità della vita nelle aree rurali
☻☻
3. Potenziamento dei network di cooperazione
Asse E “Transnazionalità e interregionalità”:
• Sostenere azioni transnazionali e interregionali di
condivisione di informazioni, risultati e buone
pratiche;
• Realizzare azioni formative e di mobilità finalizzate
all’accrescimento delle competenze di studenti e
lavoratori per lo sviluppo economico e territoriale
dei sistemi.
☻☻☻ Asse 4 “Leader”:
Azioni di cooperazione transnazionale ed interregionale tra
GAL
☻☻
*Legenda grado di coerenza: ☻debole, ☻☻medio, ☻☻☻forte
Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013
60
3.3 Grado di pertinenza e rilevanza nel programma dei risultati della valutazione ambientale strategica
L’azione valutativa condotta rispetto al grado di integrazione dei risultati della
valutazione ambientale strategica (VAS) nel programma FESR, si è basata sulla
realizzazione coordinata delle attività di VAS e di valutazione ex ante, onde
minimizzare il rischio di duplicazioni procedurali e, soprattutto, contribuire a una
maggiore efficacia delle valutazioni, riconducendo a unità l’apprezzamento degli aspetti
socio-economici e ambientali del programma. L’integrazione di VAS e valutazione ex
ante è in effetti avvenuta a livello di redazione dei rispettivi rapporti di valutazione, non
senza una propedeutica interazione tra i valutatori (ex ante e ambientale) e tra questi e il
programmatore.
La verifica operata dal valutatore ex ante, oggetto di questo capitolo del Rapporto, ha
preso le mosse da quanto il programmatore stesso ha definito nel programma anche in
considerazione delle indicazioni contenute nel rapporto ambientale, dei pareri espressi
dalle autorità ambientali e dal pubblico nel corso delle relative consultazioni39.
In linea generale la valutazione ex ante conferma che il POR, pur nella consapevolezza
che lo sviluppo sostenibile della Regione si gioca su alcuni settori che sono al tempo
stesso fattori di crescita economica e potenziali depauperatori delle risorse ambientali, si
inserisce senz’altro tra gli strumenti di programmazione che, integrandosi alle azioni
sostenute attraverso le risorse nazionali per la politica di sviluppo regionale e agli altri
piani e programmi per la coesione e lo sviluppo, favorisce le sinergie tra dimensione
economica, sociale ed ambientale, e concorre quindi alla più complessiva finalità
orizzontale dello sviluppo sostenibile.
Gli elementi del Rapporto ambientale considerati nella definizione della strategia del
POR hanno in particolare riguardato:
a. principali problemi evidenziati dall’analisi di contesto nella situazione ambientale
regionale;
b. gli effetti potenzialmente producibili sull’ambiente dalle attività che si prevede di
realizzare;
c. le proposte formulate con lo scopo di: 1) attenuare gli effetti negativi o esaltare gli
effetti positivi potenzialmente producibili dall’attuazione della strategia del
39 Si fa riferimento in particolare alle sezioni del programma 1.3 “L’ambiente e le risorse naturali”, 2.1
“Valutazione ex ante e Valutazione Ambientale Strategica” e 3.4.1 “Sviluppo sostenibile”.
Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013
61
Programma; 2) individuare i possibili criteri attuativi da utilizzare per la concessione
di aiuti e finanziamenti finalizzati all’incremento della sostenibilità ambientale del
Programma.
In effetti, già a partire dall’analisi di contesto, nel POR risulta da un lato evidente la
dimensione di integrazione delle tre componenti basiche dello sviluppo sostenibile
(economica, sociale e ambientale), nonché la presa in conto puntuale - attraverso una
specifica sezione dedicata - dei pertinenti e più rilevanti aspetti ambientali, a costituire
una piattaforma informativa senz’altro adeguata per l’individuazione dei bisogni dei
territori e la definizione delle opzioni programmatiche.
Nell’apprezzare il grado di considerazione dei risultati della VAS nel programma, il
valutatore ex ante ha fatto riferimento direttamente al rapporto ambientale40, redatto
parallelamente all’elaborazione del PO e del rapporto di valutazione ex ante, mirando
alla individuazione degli elementi utili ad approfondire se e in che misura il PO
consideri l’unitarietà della politica regionale relativamente all’integrazione del principio
orizzontale dello sviluppo sostenibile.
Sul piano della coerenza con gli aspetti ambientali richiamati negli OSC e nel QSN il
Rapporto ambientale ha rilevato come il POR nasca sotto il segno della sostenibilità
ambientale della sua strategia e delle azioni che dovrebbero contribuire a realizzarla,
chiarendo come la vocazione ambientale del POR si esprime, seppur con diversa
intensità, attraverso tutti e tre gli obiettivi generali del Programma. Conseguentemente
anche l’analisi effettuata a livello della coerenza tra il POR e le strategie ambientali
comunitaria e nazionale, è stata considerata dal valutatore ambientale nel complesso
soddisfacente41.
Il processo di scoping messo in atto dal valutatore ambientale ha in prima istanza
permesso di enucleare, con la migliore approssimazione possibile, le implicazioni delle
attività previste dal POR, in termini di rapporti di causa/effetto (effetti rispettivamente
diretti o indiretti, ad impatto positivo o negativo) con l’ambiente e, dunque, degli ambiti
di analisi ambientale sui quali porre l’interesse per le successive opportune verifiche.
40 REGIONE LAZIO, Valutazione ambientale strategica per il Programma operativo “Competitività e
occupazione” 2007-13, RAPPORTO AMBIENTALE, Roma, 5 aprile 2007. 40 Cfr. cap. 3.3. “Coerenza del POR con gli obiettivi di sostenibilità ambientale”. 40 Cfr. cap. 3.3. “Coerenza del POR con gli obiettivi di sostenibilità ambientale”.
Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013
62
La tabella di seguito riportata, che costituisce una esemplificazione sintetica di quanto
oggetto di dettagliata e più sofisticata trattazione in varie sezioni del Rapporto
ambientale42, ha lo scopo di richiamare in questa sede gli ambiti di interesse ambientale
potenzialmente presi in considerazione, esplicitando altresì natura ed intensità delle
relazioni rilevate per ciascun obiettivo operativo del POR.
42 Si è fatto in particolare riferimento al paragrafo 3.4.2 ed alle Tabelle 6, 20, 21, 22 e 23 del Rapporto
ambientale.
Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013
63
Tabella 3.5 – Effetti potenziali degli obiettivi operativi del POR sulle componenti ambientali evidenziate
Componenti ambientali interessate*
Obiettivi operativi Asse I del POR “RICERCA, INNOVAZIONE E RAFFORZAMENTO DELLA BASE PRODUTTIVA”
Ari
a e
cam
bia
men
ti
cli
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Ben
esse
re e
sa
lute
um
ana
1. Sviluppo della ricerca industriale e delle attività di trasferimento tecnologico sul tessuto imprenditoriale regionale I+ I+ I+ I+
2. Rafforzamento della capacità innovativa delle PMI I+ I+ I+ I+ I+ I+
3. Innovazione nelle aree produttive regionali D+ D+ D+ D+ D+ D+
4. Favorire una crescita del sistema produttivo orientata allo sviluppo sostenibile D++ D++ D++ D++
Obiettivi operativi Asse II del POR “AMBIENTE E PREVENZIONE DEI RISCHI”
1. Efficienza energetica e energia da fonti rinnovabili D++ I- I- I+ D++
2. Prevenzione del rischio ambientale D+++ D+++ D+++ I+++ I+++ D++ D+++
3. Creare nuovi modelli di gestione e promozione integrata per la valorizzazione del patrimonio nelle aree di particolare
pregio dal punto di vista naturale, culturale e artistico I++ I++ D+++ D+++ I+ I+
Obiettivi operativi Asse III del POR “ACCESSIBILITA’”
1. Sviluppare una mobilità sostenibile integrata D+++ I++ I++ I+ D++ D+++
2. Potenziare l’accessibilità alle TIC I+ I+ D++
3. Potenziamento dei network di cooperazione I+ I+ I+ I+
*Tipo e grado di rilevanza della relazione: D= diretta; I= indiretta; +positivo, - negativo: +/- debole, ++/-- medio, +++/--- forte
Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013
64
Per ciascuna delle componente ambientali interessate, il valutatore ambientale ha
opportunamente posto in evidenza alcuni problemi considerati prioritari, di seguito per
brevità riportati, che il programmatore ha in effetti correttamente recepito e tenuto in
debito conto nella progressiva definizione della strategia di intervento del programma:
- concentrazione delle emissioni inquinanti e climalteranti dovute al traffico veicolare
(soprattutto a Roma) ed all’energia termoelettrica soprattutto nella provincia di
Roma;
- consumi energetici fortemente dipendenti dai prodotti petroliferi;
- trascurabile ricorso alle fonti energetiche rinnovabili;
- forte concentrazione territoriale delle emissioni in atmosfera;
- situazione di notevole criticità delle acque superficiali;
- scarsa efficienza del sistema depurativo delle acque reflue;
- diffusa presenza di situazioni di rischio idraulico e di dissesto idrogeologico;
- difficile tutela della biodiversità a causa della frammentazione delle aree naturali;
- gravi alterazioni del paesaggio costiero a causa delle pressioni antropiche dovute a
crescita urbana e ad attività turistiche;
- crescente invecchiamento della popolazione con relativo incremento di sensibilità
alle patologie ambientali;
- adesioni trascurabili delle imprese alla certificazione ambientale;
- elevata concentrazione territoriale della pressione antropica sull’ambiente.
Nella progressiva declinazione della strategia a livello operativo operata nell’ambito
delle tre priorità individuate dal Programma, anche tenuto conto delle opportunità
segnalate dal valutatore ambientale in relazione alle componenti oggetto dell’analisi di
scoping, sono state quindi coerentemente previste attività che nella loro dimensione
attuativa saranno mirate all’eliminazione, o quanto meno all’attenuazione, dei problemi
ambientali riscontrati e posti all’attenzione in occasione della diagnosi del rapporto
ambientale.
Sempre con riferimento alla dimensione più attuativa del Programma, rispetto ai
potenziali impatti esercitati dalle attività del POR sulla componente ambientale, il
rapporto ambientale ha infatti fornito proposte indicative per attenuare gli effetti
potenziali sopraindicati, definendo altresì le modalità per integrare orizzontalmente il
Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013
65
principio di sviluppo sostenibile nelle successive fasi di attuazione del POR43. La
tabella riportata a seguire riassume tali proposte, sempre a livello dei singoli obiettivi
operativi del programma, sulla cui base si dovranno orientare le future scelte operative e
organizzative.
43 Si veda la Tabella 24 del Rapporto Ambientale.
Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013
66
Tabella 3.6– Proposte per il miglioramento della sostenibilità ambientale a livello degli obiettivi operativi degli Assi del POR (da Rapporto ambientale)
Obiettivi operativi Asse I del POR “RICERCA, INNOVAZIONE E RAFFORZAMENTO DELLA BASE PRODUTTIVA” Proposte formulate nel Rapporto ambientale
1. Sviluppo della ricerca industriale e delle attività di trasferimento tecnologico sul tessuto imprenditoriale regionale • Perseguimento della integrazione dei processi di produzione di energia rinnovabile nei
contesti paesaggistici
2. Rafforzamento della capacità innovativa delle PMI • Offerta di servizi, comuni a più imprese, attraverso le reti telematiche per razionalizzare sotto
il profilo ambientale i processi produttivi
3. Innovazione nelle aree produttive regionali
• Inserimento nei bilanci societari di dati relativi al consumo aziendale di risorse naturali
• Adozione di sistemi efficaci di gestione dell’ambiente (prevenzione inquinamenti e rischio di
incidente, integrazione tecnologie pulite nei processi produttivi, smaltimento, materiali, ecc.)
4. Favorire una crescita del sistema produttivo orientata allo sviluppo sostenibile
• Stimolare acquisti, da parte della PA e delle imprese, di beni e servizi a basso impatto
ambientale (acquisti “verdi”)
• Istituire un programma di assistenza alle PMI per l’adozione della certificazione ambientale
di processo e di prodotto (spazi ed edifici produttivi, cicli produttivi, cicli di consumo, cicli di
smaltimento materiali)
• Consulenze professionali di supporto alle imprese per favorire innovazioni tecnologiche
“verdi”
Obiettivi operativi Asse II del POR “AMBIENTE E PREVENZIONE DEI RISCHI”
5. Efficienza energetica e energia da fonti rinnovabili
• Promozione di processi produttivi finalizzati a risparmio energetico ed a più elevata efficienza
energetica
• Promozione del risparmio energetico sia nel riscaldamento che nel condizionamento degli
edifici
6. Prevenzione del rischio ambientale
• Monitorare la diffusa presenza di dissesti
• Nel caso di interventi sulla erosione delle coste marine considerare l’estensione massima del
contesto in cui si opera.
7. Creare nuovi modelli di gestione e promozione integrata per la valorizzazione del patrimonio nelle aree di particolare pregio
dal punto di vista naturale, culturale e artistico
• Promuovere la tutela e la creazione di corridoi verdi urbani ed extraurbani
• Istituire collegamenti ecologici e funzionali (corridoi biologici) tra aree ad elevato valore
ambientale
• Garantire la conservazione di habitat e specie in SIC e ZPS
• Promozione e sviluppo di reti di mete turistiche al fine di creare sinergie attive a favore di un
turismo sostenibile
• Incentivare la conversione, o formazione, di un’offerta turistica sostenibile
Obiettivi operativi Asse III del POR “ACCESSIBILITA’”
8. Sviluppare una mobilità sostenibile integrata
• Favorire riduzione autovetture in circolazione attraverso estensione nodi di scambio tra
strada e ferrovia
• Favorire azioni di marketing a favore del trasporto collettivo
• Aumentare la tutela contro l’inquinamento acustico nelle zone residenziali
9. Potenziare l’accessibilità alle TIC
10. Potenziamento dei network di cooperazione
Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013
67
Con riferimento infine al giudizio più complessivo sull’adeguatezza delle modalità di
governance previste dal programma per la verifica della sostenibilità ambientale nel
corso dell’attuazione del programma stesso in esito alla valutazione di coerenza con le
indicazioni emerse nel corso della VAS, si segnala che i soggetti che saranno deputati al
presidio di tali aspetti ed i compiti ad essi attribuiti con riguardo alla fase attuativa del
POR anche in relazione al complessivo processo di monitoraggio e governance del
programma sono stati definiti nel pieno rispetto della regolamentazione comunitaria ed
in assoluta coerenza con le indicazioni derivanti dal rapporto ambientale.
In particolare, la funzione di accompagnamento e di orientamento alla sostenibilità
ambientale del Programma sarà garantita dalla collaborazione tra Autorità di gestione ed
Autorità Ambientale, sulla base delle modalità operative definite in uno specifico Piano
Operativo di Cooperazione, che indicherà nel dettaglio gli ambiti di intervento e le
attività che saranno svolte ai fini dell’integrazione ambientale, al fine di mitigare gli
effetti e di esaltare le potenzialità evidenziate in fase di valutazione strategica
ambientale, e cioè:
• L'Autorità di Gestione (AdG)44 che dovrebbe assicurare le più complessive
funzioni di orientamento e sorveglianza per l’integrazione della componente
ambientale e lo sviluppo sostenibile in coerenza con quanto specificamente previsto
dal QSN;
• l’Autorità Ambientale (AA)45, che, in raccordo con l’Autorità di Gestione,
dovrebbe garantire in tutte le fasi di predisposizione, attuazione e sorveglianza del
programma operativo regionale l’integrazione ambientale e la massima attenzione a
principi di sviluppo sostenibile - in conformità ad OSC e QSN, nonché nel rispetto
della normativa comunitaria e nazionale in materia ambientale - assicurando
efficacia e continuità al processo di valutazione ambientale strategica, anche
attraverso il monitoraggio e la gestione di eventuali meccanismi di retroazione sul
programma. In tale prospettiva l’AA dovrà tenere in conto le specifiche indicazioni
fornite dal Rapporto ambientale in relazione all’attività di monitoraggio46, fornendo
44 Si veda paragrafo 5.4 ”Disposizioni di attuazione dei principi orizzontali” del POR. 45 Si veda paragrafo 5.1.4 del POR. 46 Si fa riferimento al capitolo 8 del rapporto ambientale “Azioni per il monitoraggio ambientale”.
Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013
68
tutti gli elementi di feed-back utili a garantire la necessaria interazione con il
continuo processo di VAS.
3.4 Grado di pertinenza e considerazione nel programma dei principi di pari opportunità e delle questioni di non discriminazione
Il Programma operativo in oggetto pone il tema delle pari opportunità come uno degli
elementi centrali attorno ai quali si sviluppa la strategia della programmazione
settennale. Tale attenzione è possibile individuarla fin dall’obiettivo globale del
Programma, che pone l’accento sullo “sviluppo inclusivo” e “rispettoso dei diritti della
persona e delle pari opportunità”.
In tal senso, il programmatore sembra aver preso nella dovuta considerazione quanto
emerso nell’analisi di contesto circa le questioni di pari opportunità e gender
discrimination47, anche in ragione dell’inserimento, tra gli indirizzi strategici generali,
della la volontà di perseguire “una più ampia partecipazione al lavoro ed una migliore
qualità del lavoro, per tutti i cittadini del Lazio, compresi i migranti”.
Le questioni di discriminazione trovano spazio, quindi, nelle scelte strategiche
contenute nel Programma Operativo in oggetto, ed in particolare nel terzo obbiettivo
specifico “Promuovere una mobilità integrata e sostenibile e una società della
conoscenza inclusiva per una maggiore efficienza del sistema Lazio”. Infatti, le azioni
previste dal relativo obiettivo operativo “Sviluppare una mobilità sostenibile integrata”,
attraverso il miglioramento del trasporto pubblico locale e, quindi, la riduzione dei
tempi e dei costi di spostamento, incidono positivamente anche sulla conciliazione
lavoro/famiglia. Inoltre, il secondo obbiettivo operativo “Potenziare l’accessibilità alle
TIC”, attraverso il rafforzamento delle infrastrutture e dei servizi di connettività, intende
promuove l’accesso ai servizi, sia attraverso una razionalizzazione dell’offerta, sia
tramite l’implementazione di servizi on-line. In tal modo vengono a ridursi i tempi e i
costi di accesso ai servizi stessi (a vantaggio della conciliazione lavoro/famiglia) e se ne
estende l’accessibilità anche ad aree geograficamente isolate.
Inoltre, per ciò che concerne il sistema di gestione e di implementazione del
programma, il programmatore specifica che “l'Autorità di gestione, ai sensi dell'articolo
16 del Reg. (CE) 1083/2006, assicura la parità di genere e le pari opportunità in tutte le
fasi della programmazione, attuazione, sorveglianza e valutazione del Programma,
anche attraverso l'autorità regionale preposta in materia di pari opportunità”. Inoltre 47 Individuabili, in linea generale, nel basso tasso di attività femminile e nella crescita della forza lavoro
extra o neocomunitari residente nella regione.
Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013
69
“L’Amministrazione regionale adotta le misure necessarie per prevenire ogni
discriminazione fondata sul sesso, la razza o l’origine etnica, la religione o le
convinzioni personali, la disabilità, l’età o l’orientamento sessuale durante le varie fasi
di attuazione dei Fondi, ed in particolare nell’accesso agli stessi”.
In tal senso, nella fase di implementazione, la Regione prevede “la messa a punto di
meccanismi procedurali ad hoc, quali: criteri di selezione; modalità di esecuzione degli
interventi; un monitoraggio “sensibile al genere e alla non discriminazione” attraverso
la misurazione disaggregata per genere di input, output ed outcome; momenti di
valutazione protesi a dare riconoscimento esplicito all’ equità come indicatore di
performance che si interseca con l’economicità, l’efficienza e l’efficacia”. Mentre,
nell’ambito “degli incentivi alle imprese di cui agli assi del presente POR […] l’accesso
delle imprese ai finanziamenti è subordinato all’integrale applicazione dei contratti
collettivi di lavoro nazionali e territoriali di settore e alla presentazione del documento
unico di regolarità contributiva (DURC)”.
Inoltre, soprattutto in relazione alle attività che prevedono incentivi alle PMI, possono
essere individuati fattori premianti, in fase di selezione, e discriminanti, nelle procedure
di ammissibilità, che perseguano i principi di pari opportunità. Appare corretta, quindi,
l’intenzione del programmatore di prestare particolare attenzione “alle imprese che si
impegnano ad assumere persone appartenenti a particolari categorie svantaggiate di cui
alla L. 68/1999 e/o che hanno una ridotta occupabilità in quanto oggetto di processi di
esclusione sociale”.
Infine, si segnala la necessità, condivisa peraltro dal programmatore, di corredare le
attività di monitoraggio delle attività, di indicatori mirati alla verifica del rispetto dei
principi di non discriminazione e dell’apporto delle azioni previste dal Programma
Operativo al perseguimento degli obiettivi di pari opportunità e di mainstreaming di
genere.
Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013
70
4 VALUTAZIONE DEI RISULTATI ATTESI E DEGLI IMPATTI
Il presente capitolo riporta i risultati della valutazione di adeguatezza e coerenza della
struttura del sistema di indicatori (previsti nei capitoli 3 e 4 del Programma Operativo
Competitività e Occupazione FERS 2007-2013 della Regione Lazio) secondo le
indicazioni della key component n.4, prevista dal Working Document n.1 “Indicative
guidelines on evaluation methods: monitoring and evaluation indicators” (Agosto
2006).
4.1 Il sistema degli indicatori
Gli indicatori definiti nel PO rispondono al dettato normativo dell’art. 37 lettera c) del
Regolamento generale dei Fondi strutturali (Reg. CE 1083/2006) che prevede che i PO
dovranno contenere, tra l’altro: “informazioni relative agli assi prioritari e ai loro
obiettivi specifici. Detti obiettivi sono quantificati tramite un numero ristretto di
indicatori di realizzazione e di risultato, tenuto conto del principio di proporzionalità.
Gli indicatori permettono di misurare i progressi compiuti rispetto alla situazione di
partenza e l’efficacia degli obiettivi nell’attuazione degli assi prioritari”.
All’interno del programma operativo sono stati individuati un obiettivo generale, 3
obiettivi specifici, 10 obiettivi operativi, e 22 attività e il relativo sistema di indicatori si
articola secondo il seguente schema:
Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013
72
Tale sistema di indicatori risponde alla duplice finalità di misurare gli effetti del
programma in termini di risultato e di impatto, e di supportare l’attività di sorveglianza
dell’Autorità di gestione e del Comitato di sorveglianza (così come previsto dall’art. 66
del Regolamento CE 1083/2006).
Al fine di valutare la capacità del Programma di raggiungere gli obiettivi delineati si è
proceduto, tenendo conto dei documenti metodologici di fonte comunitaria e nazionale,
nel seguente modo:
1) verifica del set di indicatori contenuto all’interno del documento di
programmazione, in termini di fattibilità della rilevazione, pertinenza e
significatività rispetto agli stessi obiettivi.
2) verifica e validazione della quantificazione degli indicatori e dei relativi target,
facendo ricorso alle serie storiche o a esercizi di benchmarking
Tale percorso di analisi ha permesso di supportare la programmazione nella stesura
finale del PO.
4.2 Analisi degli indicatori di impatto e di risultato
Per ciascun indicatore in fase di valutazione è stata verificata48:
- la disponibilità dei dati necessari alla loro quantificazione ad intervalli regolari;
- la pertinenza con gli obiettivi di riferimento;
- la misurabilità;
- la comparabilità interregionale
Le tavole 4.1 e seguenti riportano i giudizi valutativi sintetici49 relativi ai singoli criteri
per ciascun indicatore. Come si evince gli indicatori di impatto e di risultato individuati
appaiono rappresentativi e coerenti rispetto agli obiettivi cui si riferiscono, nonché
significativi e rilevati rispetto agli assi prioritari. Inoltre la scelta del programmatore è
ricaduta per lo più su banche dati già disponibili di statistiche ufficiali prodotte e diffuse
da Istat o Eurostat, in modo tale da garantire la confrontabilità temporale e territoriale
degli indicatori stessi.
48 cfr The Evaluation of Socio-economic Development - The Guide 49 ••• OTTIMO, •• SUFFICIENTE, • SCARSO.
Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013
73
Nel corso dell’attività di valutazione si è proceduto alla ricostruzione della serie storica
dei singoli indicatori, al fine di verificarne la misurabilità, la disponibilità di dati e la
validità dei relativi target individuati. Nel corso di tale attività sono state anche
recuperate le fonti originarie dei dati. Infatti all’interno del PO si fa riferimento in
genere ad archivi di indicatori territoriali e tematici prodotti da istituzioni varie (es.
DPS, FILAS) con finalità di monitoraggio e valutazione di politiche. Il riferimento a tali
fonti di informazioni è sufficiente, ma per garantire la rintracciabilità degli indicatori,
laddove non fossero più funzionali alle finalità informative dei singoli archivi, si ritiene
opportuno, all’interno delle tavole seguenti, esplicitare per ciascun indicatore la fonte
originaria di riferimento.
Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013
74
Tav. 4.1 – Indicatori di impatto
Assi Obiettivo specifico Indicatori di impatto FONTE
DISPONIBILITÀ DEI DATI
PERTINENZA MISURABILITÀ COMPARABILITÀ
Indice sintetico di innovazione regionale
Filas •• ••• •• •• Brevetti ad alta tecnologia
depositati all’UEB per milione di abitanti
EUROSTAT - elaborazioni su dati EPO (European Patent office)
••• ••• ••• •••
Incidenza della spesa privata in R&S
ISTAT - Statistiche sulla ricerca scientifica ••• ••• ••• •••
Produttività del lavoro nelle PMI
ISTAT - Indagine sulle PMI (1-99 addetti) ••• •• ••• •••
Capacità di offrire lavoro regolare
ISTAT - Conti economici regionali ••• •• ••• •••
Ric
erca
, inn
ovaz
ione
e r
affo
rzam
ento
de
lla b
ase
prod
utti
va Rafforzare la
competitività del sistema produttivo
attraverso la promozione della
ricerca, dell'innovazione e del trasferimento
tecnologico Esportazioni di prodotti ad
elevata o crescente produttività
ISTAT - Statistiche del Commercio Estero ••• •• ••• •••
Emissioni di gas a effetto serra
APAT • ••• • •
Intensità energetica finale del PIL
ENEA ••• ••• ••• •••
Incidenza della spesa per ricreazione e cultura
ISTAT – Conti economici regionali ••• ••• ••• •••
Am
bien
te e
pre
venz
ione
de
i ris
chi
Garantire le condizioni di sostenibilità
ambientale preservando e
valorizzando le risorse naturali, culturali e paesaggistiche per
migliorare la qualità della vita e l'attrattività
del territorio Produttività del lavoro nel
settore del turismo
ISTAT –Conti economici regionali ••• ••• ••• •••
Utilizzo dei mezzi pubblici di trasporto
ISTAT – Multiscopo sulle famiglie: aspetti della vita quotidiana
••• ••• ••• •••
Emissioni di CO2 da trasporto stradale
APAT ••• ••• ••• •••
Acc
essi
bili
tà
Promuovere una mobilità integrata e sostenibile ed una
società della conoscenza
inclusiva per una maggiore efficienza del sistema Lazio
ICT nelle amministrazioni locali
ISTAT – Rilevazione sperimentale sulle tecnologie dell'informazione e della comunicazione nelle pubbliche amministrazioni locali
•• ••• ••• •••
Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013
75
Con riferimento agli indicatori di impatto, si rendono necessarie, per quanto riguarda le
situazioni che nello schema riportano valori non ottimi, le seguenti precisazioni:
1) L’Indice sintetico di innovazione regionale costruito da FILAS50, ha un
notevole contenuto informativo e ha il pregio di dare una misura unica della
capacità innovativa di un territorio. Va però considerato che il numero
(nell’ultima versione sono 23) e la tipologia di indicatori da considerare nel
calcolo dell’indice sintetico, ha subito nel corso degli anni continue revisioni.
Tale aspetto sicuramente va ad impattare sulla misurabilità e sulla comparabilità
nel tempo dell’indicatore.
2) La Produttività del lavoro nelle PMI, la Capacità di offrire lavoro regolare,
le Esportazioni di prodotti ad elevata o crescente produttività, pur non
presentando nessun problema per quanto riguarda la misurabilità, la disponibilità
dei dati e la comparabilità, sono gli indicatori meno direttamente correlati con il
programma. Ciò potrebbe rendere più difficile la verifica nel tempo dell’impatto
netto delle azioni contenute nel programma.
3) Al momento della stesura del PO non è disponibile il dato regionale relativo alle
Emissioni di gas a effetto serra, ma si dispone solo del valore nazionale.
Essendo questo un indicatore fondamentale per valutare l’impatto del
programma, si è ritenuto opportuno comunque inserirlo nel PO con l’obiettivo di
lavorare in questi anni con il produttore del dato per ottenere delle stime a livello
regionale.
4) L’indicatore relativo all’ICT nelle amministrazioni locali è disponibile sono
per il 2005 perché frutto di una rilevazione sperimentale dell’Istat, e al momento
della stesura del PO non si è al corrente dell’intenzione dell’Istituto di replicare
(e con quale periodicità) la rilevazione stessa. Dato l’elevato grado di pertinenza
dell’indicatore con il programma, si è affermata la necessità di sopperire con dati
di monitoraggio all’eventuale carenza di informazioni, per poter garantire la
disponibilità di dati e la misurabilità dell’indicatore durante il periodo di
programmazione. Considerando, invece, gli indicatori di risultato, si fa presente quanto segue:
50 La FILAS è la società dedicata al sostegno dei processi di sviluppo e di innovazione del tessuto
imprenditoriale della Regione Lazio
Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013
76
1) Tra quelli relativi all’ASSE I, gli indicatori Spesa totale per
l’innovazione per addetto, Imprese innovatrici e Imprese che hanno
introdotto innovazioni di prodotto e/o di processo derivano dalla
“Community Innovation Survey”, una rilevazione condotta in tutti i paesi
della UE, e che l’Istat effettua per l’Italia. Le stime al momento diffuse
sono a livello di macroarea. I valori riportati nel PO per il Lazio sono
frutto di una stima ad hoc fatta dallo stesso Istat per permettere alla
società FILAS di inserirli nel calcolo del Regional Innovation
Scoreboard. Data l’importanza strategica di tali indicatori, è in corso a
livello nazionale una iniziativa per individuare metodologie di
regionalizzazione dei relativi dati. Quindi, con buona probabilità nel
corso del presente periodo di programmazione si avranno a disposizione
dati a livello regionale.
2) Con riferimento all’ASSE II, si segnala che l’assenza attuale del valore
relativo agli indicatori “Percentuale di popolazione interessata dal
rischio ambientale derivante da siti inquinati” e “Percentuale di
popolazione interessata dal rischio ambientale derivante da dissesto
idrogeologico” non pone difficoltà. Di per sé tali indicatori, gli unici
calcolati ad hoc dalla Regione, non presentano difficoltà di calcolo e la
loro misurazione nel tempo fornirà utili informazioni sul grado di
raggiungimento dell’obiettivo operativo “Prevenzione del rischio
ambientale”.
Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013
77
Tav. 4.2 ASSE I - Ricerca, innovazione e rafforzamento della base produttiva Obiettivo specifico: Rafforzare la competitività del sistema produttivo attraverso la promozione della ricerca, dell'innovazione e del trasferimento tecnologico
Obiettivo operativo Indicatori di risultato FONTE DISPONIBILITÀ
DEI DATI PERTINENZA MISURABILITÀ COMPARABILITÀ
Intensità brevettuale EUROSTAT - elaborazioni su dati EPO (European Patent office)
••• ••• ••• ••• Sviluppo della
ricerca industriale e del suo
trasferimento sul tessuto
imprenditoriale regionale
Spesa totale per l’innovazione per addetto
ISTAT - Community Innovation Survey •• ••• •• ••
Grado di diffusione del p.c. in imprese con più di 10 addetti
ISTAT - Rilevazione sulle tecnologie dell'informazione e della comunicazione nelle imprese
••• ••• ••• •••
Grado di diffusione del p.c. in imprese con meno di 10 addetti
ISTAT - Rilevazione multiscopo sulle piccole e medie imprese
••• ••• ••• •••
Indice di diffusione dei siti web delle imprese
ISTAT - Rilevazione sulle tecnologie dell'informazione e della comunicazione nelle imprese
••• ••• ••• •••
Imprese innovatrici ISTAT - Community Innovation Survey •• ••• •• ••
Imprese che hanno introdotto innovazioni di prodotto e/o di processo
ISTAT - Community Innovation Survey •• ••• •• ••
Investimenti in capitale di rischio - early stage
AIFI - Dati elaborati da Aifi su richiesta ISTAT ••• ••• ••• •••
Rafforzamento della capacità innovativa
delle PMI
Capacità di esportare ISTAT - Conti economici territoriali, Statistiche del commercio estero
••• ••• ••• •••
Innovazione nelle aree produttive
regionali DA DEFINIRE
Favorire una crescita del sistema produttivo orientata
allo sviluppo sostenibile
Incidenza della certificazione ambientale
ISTAT - Conti economici territoriali, Statistiche del commercio estero
••• ••• ••• •••
Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013
78
Tav. 4.3 ASSE II - Ambiente e prevenzione dei rischi e relativi indicatori Obiettivo specifico: Garantire le condizioni di sostenibilità ambientale preservando e valorizzando le risorse naturali, culturali e paesaggistiche per migliorare la qualità della vita e l'attrattività del territorio
Obiettivo operativo Indicatori di risultato FONTE DISPONIBILITÀ
DEI DATI PERTINENZA MISURABILITÀ COMPARABILITÀ
Consumi di energia elettrica da fonti rinnovabili
Elaborazione ISTAT su dati TERNA ••• ••• ••• •••
Energia prodotta da fonti rinnovabili
Elaborazione ISTAT su dati TERNA ••• ••• ••• •••
Efficienza energetica e energia da fonti rinnovabili
Intensità energetica dell’industria
Elaborazione ISTAT su dati ENEA ••• ••• ••• •••
% di popolazione interessata dal rischio ambientale derivante da siti inquinati
Regione Lazio • ••• ••• • Prevenzione del
rischio ambientale % di popolazione interessata dal rischio ambientale derivante da dissesto idrogeologico
Regione Lazio • ••• ••• •
Attrazione turistica ISTAT – Statistiche turismo ••• ••• ••• •••
Indice di domanda culturale
ISTAT – Statistiche culturali ••• ••• ••• •••
Creare nuovi modelli di gestione e
promozione integrata per la valorizzazione del patrimonio nelle aree di particolare pregio dal punto di
vista naturale, culturale e artistico
Indice di domanda culturale
Ministero per i Beni e le Attività culturali
••• ••• ••• •••
Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013
79
Tav. 4.5 ASSE III - Accessibilità Obiettivo specifico: Promuovere una mobilità integrata e sostenibile ed una società della conoscenza inclusiva per una maggiore efficienza del sistema Lazio
Obiettivo operativo Indicatori di risultato FONTE DISPONIBILITÀ
DEI DATI PERTINENZA MISURABILITÀ COMPARABILITÀ
Domanda di trasporto pubblico ISTAT - Osservatorio ambientale sulle città ••• ••• ••• ••• Sviluppare una
mobilità sostenibile integrata Frequenza dell'uso dei mezzi di
trasporto urbani
ISTAT - Multiscopo sulle famiglie: aspetti della vita quotidiana
••• ••• ••• •••
Indice di diffusione dell’informatizzazione nei comuni
Ministero dell’interno ••• ••• ••• •••
Persone di 6 anni e più che usano Internet per svolgimento di pratiche presso i Servizi pubblici e/o Pubblica Amministrazione
ISTAT – Multiscopo sulle famiglie: aspetti della vita quotidiana
••• ••• ••• ••• Potenziare l’accessibilità alle
TIC
Percentuale delle imprese (con più di 10 addetti) che dispongono di collegamento a banda larga
ISTAT - Rilevazione sulle tecnologie dell'informazione e della comunicazione nelle imprese
••• ••• ••• •••
Potenziamento dei network di
cooperazione DA DEFINIRE
Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013
80
Infine, in linea con quanto richiesto, il Programma Operativo contiene la
quantificazione dei target da raggiungere per gli indicatori di impatto e risultato. Tali
stime risultano corrette tanto alla luce degli andamenti del passato, che di quanto
stimato con gli indicatori di realizzazione e, quindi, si ritiene che i target siano
effettivamente raggiungibili.
4.3 Analisi degli indicatori di realizzazione
Gli indicatori di realizzazione proposti presentano una sufficiente copertura delle
attività previste nei singoli Assi, considerando anche la presa in conto del criterio di
“proporzionalità”. Complessivamente, il sistema di indicatori rispetta il principio di
selettività rispetto al numero di indicatori elencati, e di equilibrio rispetto agli indicatori
di impatto e di risultato.
Il valore target relativo agli indicatori di realizzazione è stato stimato sulla base di:
- risultati dell’attuazione di azioni similari nell’ambito dell’Obiettivo 2 2000- 2006;
- esperienze realizzate con l’attuazione di leggi regionali settoriali;
- ipotesi di progetti similari a quelli previsti dalle linee di azione.
I target individuati presentano ipotesi di performance plausibili, considerando anche le
risorse ipotizzabili in linea di massima per ciascun obiettivo, e verificabili alla fine del
periodo di riferimento.
Le seguenti tavole riportano, come per il precedente paragrafo, i giudizi valutativi
sintetici51 relativi ai singoli criteri per ciascun indicatore.
Tav. 4.6 ASSE I - Ricerca, innovazione e rafforzamento della base produttiva Obiettivo specifico: Rafforzare la competitività del sistema produttivo attraverso la promozione della ricerca, dell'innovazione e del trasferimento tecnologico
Obiettivo operativo Indicatori di realizzazione DISPONIBILITÀ
DEI DATI PERTINENZA MISURABILITÀ
Programmi di ricerca industriale congiunti tra mondo
della ricerca e aziende ••• ••• •••
Sviluppo della ricerca industriale e
del suo trasferimento sul tessuto
imprenditoriale regionale
PMI beneficiarie dei progetti di ricerca e trasferimento
tecnologico ••• ••• •••
Rafforzamento della capacità innovativa
delle PMI
PMI finanziate che hanno introdotto innovazioni di prodotto, di processo e
organizzative
••• ••• •••
51 ••• OTTIMO, •• SUFFICIENTE, • SCARSO.
Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013
81
Ammontare degli investimenti garantiti ••• ••• •••
Interventi nel capitale di rischio ••• ••• •••
Innovazione nelle aree produttive regionali
Centri di competenza incentivati per il trasferimento e la diffusione delle conoscenze
tecnologiche
••• ••• •••
Favorire una crescita del sistema produttivo orientata allo sviluppo
sostenibile
Interventi di ecoinnovazione ambientale
••• ••• •••
Tav. 4.7 ASSE II - Ambiente e prevenzione dei rischi e relativi indicatori Obiettivo specifico: Garantire le condizioni di sostenibilità ambientale preservando e valorizzando le risorse naturali, culturali e paesaggistiche per migliorare la qualità della vita e l'attrattività del territorio
Obiettivo operativo Indicatori di realizzazione DISPONIBILITÀ
DEI DATI PERTINENZA MISURABILITÀ
Efficienza energetica e energia da fonti
rinnovabili Progetti sovvenzionati ••• ••• •••
Siti bonificati ••• ••• ••• Prevenzione del
rischio ambientale Superficie oggetto degli interventi di difesa del suolo ••• ••• •••
Interventi di valorizzazione delle aree protette ••• ••• •••
Creare nuovi modelli di gestione e
promozione integrata per la valorizzazione del patrimonio nelle aree di particolare pregio dal punto di
vista naturale, culturale e artistico
Progetti di valorizzazione dei GAC ••• ••• •••
Tav. 4.8 ASSE III - Accessibilità Obiettivo specifico: Promuovere una mobilità integrata e sostenibile ed una società della conoscenza inclusiva per una maggiore efficienza del sistema Lazio
Obiettivo operativo Indicatori di realizzazione DISPONIBILITÀ
DEI DATI PERTINENZA MISURABILITÀ
Ampliamento della rete urbana ed extra urbana su ferro ••• ••• ••• Sistemi di gestione e controllo del TPL regionale ••• ••• •••
Sviluppare una mobilità sostenibile
integrata Interventi per la promozione di mezzi a trazione pulita ••• ••• •••
Aree marginali servite dalla rete a banda larga
••• ••• ••• Potenziare
l’accessibilità alle TIC Reti informatiche ad alta velocità tra aree produttive, centri di ricerca, poli e parchi tecnologici
••• ••• •••
Potenziamento dei network di
cooperazione
Progetti di cooperazione interregionale attivati
••• ••• •••
Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013
82
4.4 Il fabbisogno informativo di accompagnamento del programma: raccomandazioni
A conclusione del processo di valutazione del sistema di indicatori52 emerge la
necessità di mettere in atto nel corso del periodo di programmazione una serie di azioni
utili al rafforzamento dell’intero sistema di indicatori previsto. Infatti, lo sviluppo di un
coerente sistema di rilevazione ed analisi dei risultati delle azioni, risulta indispensabile
per un efficace accompagnamento, in termini di monitoraggio e valutazione, del
programma.
Da un lato occorrerà, attraverso accordi specifici con i produttori di statistiche
(soprattutto Istat, ma anche, ad esempio, Apat per gli aspetti legati all’ambiente e Filas
per le informazioni relative a R&S e Innovazione), implementare e incentivare la
produzione di dati e informazioni a livello regionale.
D’altra parte è auspicabile che accanto al sistema di monitoraggio standard, si sviluppi
un’attività sistematica di raccolta di dati sia qualitativi che quantitativi, con la finalità di
compensare le lacune informative emerse in fase di programmazione su fenomeni
oggetto di interventi specifici, e di supportare i processi valutativi. Le metodologie di
rilevazione dipenderanno dal tipo di fenomeno/intervento oggetto di osservazione,
bisognerà, quindi prevedere: indagini sull’universo o su un campione di beneficiari, casi
di studio, indagini Delphi, interviste in profondità a testimoni privilegiati.
L’integrazione tra diversi strumenti di analisi permetterà una più accurata rilevazione e
lettura dei risultati degli interventi anche in relazione a particolari tipologie di
beneficiari o ambiti territoriali.
Un ulteriore accorgimento per rafforzare il sistema di monitoraggio, oltre a potenziare
maggiormente le procedure di raccolta e trattamento dei dati, è quello di utilizzare in
modo sistematico il cosiddetto CUP (Codice Unico di Progetto), che costituisce uno
strumento utile per identificare ogni progetto d'investimento pubblico in modo univoco
nel paese e poi poterne seguirne l'evoluzione nel tempo tanto in termini finanziari53, che
fisici.
52 Per quanto riguarda il controllo degli effetti ambientali significativi derivanti dall’attuazione del PO,
oltre agli indicatori previsti esplicitamente nel programma, sembra opportuno considerare anche i suggerimenti avanzati in merito nel Rapporto VAS
53 A questo fine è in corso la sperimentazione a livello nazionale per collegare e integrare il sistema nazionale CUP con quello SIOPE (Sistema informativo delle operazioni degli enti pubblici). Ambedue i sistemi sono già attivi e obbligatori per le amministrazioni pubbliche.
Valutazione ex Ante PO FERS Lazio 2007-2013
83
5 VALUTAZIONE DELLE PROCEDURE DI ATTUAZIONE
5.1 Le Autorità e gli organismi del programma
Il principio sotteso all’intero processo di attuazione è quello della separazione delle
funzioni tra le diverse autorità (Autorità di gestione, Autorità di audit e Autorità di
certificazione) individuando per ciascuna funzione una specifica Direzione o Area
Regionale54. E’ inoltre prevista un’Autorità ambientale55 che ha il compito di garantire
l’applicazione del principio di sviluppo sostenibile a tutti gli interventi derivanti
dell’attuazione del POR.
Per quanto concerne gli organismi del programma, il Ministero dell’Economia e delle
Finanze e nello specifico l’IGRUE – Ispettorato Generale per i Rapporti Finanziari con
l’Unione Europea – è stato individuato come organismo responsabile per la ricezione
dei pagamenti e come organismo nazionale di coordinamento in materia di controllo. La
Direzione Regionale Bilancio è invece l’organismo responsabile per l’esecuzione dei
pagamenti. La Regione si riserva poi di stabilire la designazione di organismi intermedi
– società regionali in house, altri soggetti pubblici o soggetti privati – per svolgere una
parte o la totalità dei compiti dell’Autorità di Gestione o dell’Autorità di
certificazione.56
Infine va rilevata la costituzione, nell’ambito del Segretariato Generale, di una
conferenza delle Autorità di Gestione di tutti i Programmi cofinanziati dai fondi
comunitari (e quindi anche FSE e PSR oltre al FESR). Tale conferenza ha lo scopo di
garantire una forte integrazione nell’ambito della più ampia politica regionale unitaria,
tra le differenti politiche che verranno attivate dai diversi fondi.
5.2 I sistemi di attuazione
Il sistema di monitoraggio e la raccolta delle informazioni relativamente a ogni
operazione del programma sono di competenza dell’Autorità di gestione, la quale
garantisce anche la periodica trasmissione dei dati (finanziari, fisici e procedurali) al
Sistema Nazionale di Monitoraggio.
54 L’Autorità di gestione sarà la Direzione Programmazione Economica, l’Autorità di Certificazione
sarà la Direzione Bilancio e Tributi e infine l’Autorità di Audit sarà l’area di Staff del Dipartimento Istituzionale.
55 Direzione Ambiente e Cooperazione tra i popoli. 56 Nel caso in cui l’affidamento dei servizi non avvenga a società regionali in house si dovrà fare ricorso
a procedure di evidenza pubblica.
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Spetta inoltre all’Autorità di gestione adottare misure che garantiscano la correttezza,
l’affidabilità e la congruenza dei dati forniti dagli organismi intermedi e dai beneficiari.
Tali misure sono utili alla realizzazione di un sistema informativo trasparente che
prevede la pubblicazione di report periodici sull’andamento e i risultati conseguiti dal
programma. Queste informazioni saranno pertanto fruibili dai cittadini, dalla
Commissione europea e da altri soggetti istituzionali.
La Regione contribuirà inoltra alla messa a regime di un sistema nazionale integrato di
monitoraggio delle politiche regionali e nazionali, adottando a tal fine le regole comuni
stabilite a livello nazionale: così facendo faciliterà la verifica degli obiettivi del Quadro
Strategico Nazionale.
L’attività di valutazione si svolgerà sulla base di un Piano di valutazione che verrà
adottato dalla Regione che si doterà anche di una “sede di coordinamento” della
valutazione dei POR Competitività e Occupazione che intende assolvere la funzione di
committenza, oltre che contribuire alla definizione delle domande valutative rispetto a
singoli aspetti o misure che verranno avviate dai programmi.
Il coordinamento dell’attività di valutazione garantirà all’Amministrazione la
formulazione di domande puntuali – e quindi non generiche oppure onnicomprensive –
ma anche metodologicamente praticabili sull’andamento di alcune azioni del POR; in
tal modo sarà più agevole capire in che misura si stanno verificando gli effetti attesi
dall’attuazione delle attività stesse, il raggiungimento – o al contrario lo scostamento –
dal target desiderato.
Inoltre su richiesta dell’Autorità di gestione e del Comitato di Sorveglianza saranno
costituiti dei gruppi di pilotaggio (Steering group) per il supporto all’attività di
valutazione al fine di garantire un livello qualitativamente elevato delle valutazioni che
saranno commissionate.
Il Nucleo regionale di Valutazione degli investimenti pubblici è chiamato a contribuire
all’insieme del processo di valutazione del POR proseguendo così l’attività di
valutazione ex ante già svolta.
L’impianto disegnato per lo svolgimento dell’intera attività di valutazione, ossia Piano
di Valutazione, Sede di coordinamento e steering group, appare adeguato non solo agli
scopi tradizionali della valutazione (migliorare la qualità, l’efficacia e la coerenza del
programma) ma pure a consentire un collegamento effettivo e uno scambio proficuo di
informazioni tra la pluralità di soggetti coinvolti nella politica regionale: stakeholder,
rappresentanti del partenariato, funzionari/dirigenti interni all’Amministrazione ed
esperti settoriali.
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Lo scambio dei dati tra la Regione, le Amministrazioni centrali e la Commissione
europea avverrà elettronicamente utilizzando i servizi del sistema comunitario SFC
2007.
La Regione comunicherà, inoltre, alla Commissione i dettagli e le modalità di
funzionamento dei propri sistemi di gestione e controllo entro 12 mesi
dall’approvazione del programma. Il sistema di controllo sarà articolato su due livelli:
� il controllo finanziario concernente la regolare esecuzione delle operazioni,
l’ammissibilità delle spese, la completezza della documentazione trasmessa;
� b) i controlli a campione che servono a verificare il buon funzionamento dei
sistemi di gestione e controllo ma anche a redigere rapporti annuali nonché il
rapporto finale dell’intera attività di controllo.
Con riguardo alle eventuali irregolarità che si possono verificare, la Regione provvede
mediante le proprie strutture alla prevenzione, individuazione e correzione delle
irregolarità, garantendo peraltro un’informazione tempestiva in tale ambito alla
Commissione. Qualora fosse necessario provvedere al recupero delle somme versate, la
procedura di revoca spetta al responsabile dell’attività.
La gestione dei flussi finanziari, è effettuata telematicamente attraverso i sistemi
predisposti a livello nazionale e comunitario. Le principali fasi di gestione dei flussi del
programma prevedono tre momenti: prefinanziamento, pagamento intermedio e saldo.
L’Autorità di gestione provvede al buon funzionamento del circuito finanziario e alla
efficienza complessiva del sistema contabile regionale (sia per quanto concerne il
trasferimento delle risorse, sia per quanto attiene al raccordo con gli organismi coinvolti
nell’attuazione).
Complessivamente, rispetto alla governance del POR (sistema di gestione,
monitoraggio e valutazione), la Regione sta dunque mettendo in campo una serie di
misure preventive finalizzate ad avere in tempi stretti la possibilità di avere dei sistemi
di allarme rispetto alle misure che funzionano in modo diverso da come era stato
previsto in fase di programmazione.
Laddove i risultati attesi dalle attività del programma dimostrano scostamenti
significativi sarà possibile intervenire tempestivamente. Ciò è particolarmente
importante in virtù dell’esperienza acquisita nel precedente periodo di programmazione
in cui si è verificato che alcune misure abbiano avuto performance persistentemente non
brillanti.
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5.3 Informazione e pubblicità
Il POR attribuisce all’Autorità di Gestione la preparazione, l’attuazione e la
sorveglianza del Piano di Comunicazione e quindi la messa in opera di un’ampia attività
informativa ai potenziali beneficiari sulle opportunità del POR, avendo cura di attuare il
principio di trasparenza, di diffusione dei risultati e di sottolineare il ruolo fondamentale
svolto dall’Unione Europea.
Per la realizzazione di una comunicazione efficace andranno tenute in considerazione le
raccomandazioni formulate dal Valutatore Indipendente (Rapporto di Valutazione in
itinere aggiornato a dicembre 2005). In particolare per quanto riguarda la necessità di
“fornire informazioni chiare e complete sugli strumenti disponibili e sulla relativa
distribuzione tra le varie tipologie di soggetti potenzialmente beneficiari, in modo da
facilitare l’individuazione di quelli più adeguati ai singoli casi” così da eliminare le
difficoltà nell’attivazione delle procedure che servono per richiedere finanziamenti o
aiuti e, per quanto riguarda le imprese, diminuirne la dipendenza da intermediari e
consulenti.
In questa direzione andranno maggiormente utilizzati strumenti calibrati per le esigenze
dei beneficiari (incontri individuali, supporto presso le associazioni di categoria,
sportelli informativi e numeri verdi) anziché campagne pubblicitarie generaliste, oltre a
una migliore preparazione (in termini di competenza e di motivazione) degli operatori
addetti a rilasciare informazioni.
Infine poiché il Rapporto di Valutazione indipendente del Docup 2000-2006 evidenzia
una assenza di attività di informazione a favore degli enti locali e poiché tra i beneficiari
del POR 2007-2013 vi sono enti di diversi livelli di governo è auspicabile che il nuovo
Piano di comunicazione includa attività di diffusione e informazione in merito alle
opportunità offerte dal POR espressamente rivolte agli enti locali potenzialmente
beneficiari del programma.
5.4 Disposizione di applicazione dei principi orizzontali
Con riguardo al principio di pari opportunità e non discriminazione la Regione ha
adottato una “Strategia quadro per la non discriminazione e le pari opportunità per tutti”
con la quale, sia in fase di definizione che in fase di attuazione degli interventi, la
tematica delle pari opportunità – intesa in senso lato – verrà posta in primo piano.57
57 Tra gli strumenti che garantiscono le pari opportunità il POR inserisce la presentazione del
Documento Unico di Regolarità Contributiva (D.U.R.C.) e l’applicazione dei contratti collettivi di lavoro nazionali e territoriali di settore da parte delle imprese beneficiarie di finanziamenti.
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Il principio di sviluppo sostenibile verrà attuato anche sulla base delle indicazioni
emerse in fase di programmazione dalla Valutazione Ambientale Strategica oltre al
ruolo fondamentale che svolgerà l’Autorità Ambientale. L’integrazione ambientale delle
politiche avviate dal POR, verrà inoltre assicurata dalla collaborazione dell’Autorità
Ambientale con l’Autorità di Gestione nell’ambito di un Piano Operativo di
Cooperazione che verrà adottato.
Per quanto concerne il principio del partenariato il POR sottolinea in più occasioni e
con molta enfasi la volontà e la necessità di avviare una cooperazione istituzionale,
orizzontale e verticale, per garantire la piena ed effettiva partecipazione di tutti i
soggetti portatori di interesse. L’Autorità di Gestione è il soggetto a cui spetta il
compito di coinvolgere le parti economiche e sociali, a questo fine verrà istituito un
“Tavolo regionale di Concertazione e Partenariato” con un duplice scopo: da un lato
quello di garantire una periodica informazione ai soggetti partecipanti in modo da poter
ricevere le loro osservazioni o proposte per migliorare il processo di attuazione del
POR; dall’altro quello di informare i soggetti partecipanti al Tavolo regionale sulle
attività e i risultati che il programma consegue nel corso del periodo di
programmazione.
Per il buon funzionamento del Tavolo verrà attivato uno specifico staff e saranno inoltre
costituiti dei gruppi di lavoro, “composti da rappresentanze ed espressioni settoriali”,
che hanno l’obiettivo di esaminare specifiche tematiche settoriali.
Esistono, quindi, i presupposti organizzativi affinché sia il Tavolo regionale sia i gruppi
ristretti di lavoro possano funzionare efficacemente.
La Regione, inoltre, si adopererà per individuare esperienze virtuose (“buone pratiche”)
sia per quanto concerne le tematiche di intervento del programma (ossia gli assi del
POR), sia sotto il profilo attuativo e procedurale. I casi di successo individuati al
proprio interno – ossia nell’ambito del proprio Programma Operativo – o in altri territori
regionali, verranno adeguatamente promossi e diffusi sul territorio regionale, in
particolar modo per le materie sulle quali le strutture regionali hanno manifestato ed
esplicitato uno specifico bisogno.
L’attività di cooperazione interregionale, prevista e cofinanziata nell’Asse accessibilità,
servirà infine a facilitare, in un contesto partenariale e su base progettuale, lo scambio di
buone pratiche, migliorare il processo valutativo e cofinanziare progetti tra beneficiari
delle diverse regioni coinvolte. Tali attività saranno opportunamente realizzate in
coerenza con quelle di “cooperazione territoriale” (obiettivo3), inoltre nell’attuazione
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del POR saranno trasferite le buone pratiche individuate dalle reti di cooperazione
sostenute dalla Fast Track Optino.
5.5 Applicazione della normativa comunitaria
Il Programma Operativo prevede il rispetto della normativa comunitaria in materia di
aiuti di stato e disciplina degli appalti pubblici, anche in virtù della più recente
giurisprudenza comunitaria su affidamento dei servizi e società in house. Il compito di
vigilare su entrambe le tematiche è opportunamente affidato all’Autorità di gestione.