recupero e riutilizzo acque reflue per uso industriale. una sfida e … · 2019-10-07 · recupero...
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Recupero e riutilizzo acque reflue per uso industriale. Una sfida e un’opportunità per le imprese italiane.
Aspetti tecnici, normativi ed economici.
dott. Davide Luani, dott. Gianlorenzo Minarini. Petroltecnica S.p.A.
CONFERENZA NAZIONALE INDUSTRIA E AMBIENTE
20 settembre 2019
RemTech Expo 2019 (18, 19, 20 Settembre) FerraraFierewww.remtechexpo.com
OBIETTIVI
Limitazione prelievo acque superficiali e sotterranee
Riduzione impatto degli
scarichi sul corpo recettore
Riduzione e ottimizzazione
dei costi di gestione della
risorsa
Miglioramento della
Performance ambientale
delle aziende
Decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152
Art. 101 – Criteri generali della disciplina degli scarichi
Comma 10.
Le Autorità competenti possono promuovere e stipulare accordi e
contratti di programma con soggetti economici interessati, al fine di
favorire il risparmio idrico, il riutilizzo delle acque di scarico e il
recupero come materia prima dei fanghi di depurazione, con la
possibilità di ricorrere a strumenti economici, di stabilire agevolazioni
in materia di adempimenti amministrativi e di fissare, per le sostanze
ritenute utili, limiti agli scarichi in deroga alla disciplina generale, nel
rispetto comunque delle norme comunitarie e delle misure
necessarie al conseguimento degli obiettivi di qualità.
CONTESTO NORMATIVO
Art. 1.
3. Il presente regolamento non disciplina il riutilizzo di acquereflue presso il medesimo stabilimento o consorzio industrialeche le ha prodotte
DECRETO MINISTERIALE 12 giugno 2003, n. 185«Regolamento recante norme tecniche per il riutilizzo delle acque reflue in attuazione dell’articolo26, comma 2, del D.Lgs. 11 maggio 1999, n. 152».
Art. 3. — Destinazioni d’uso ammissibili. —1. Le destinazionid’uso ammissibili delle acque reflue recuperate sono le seguenti:a) irriguo: per l’irrigazione di colture destinate sia alla produzione di alimenti per il consumo umano ed animale sia afini non alimentari, nonché per l’irrigazione di aree destinateal verde o ad attività ricreative o sportive;b) civile: per il lavaggio delle strade nei centri urbani; perl’alimentazione dei sistemi di riscaldamento o raffreddamento;per l’alimentazione di reti duali di adduzione, separate da quelle delle acque potabili, con esclusione dell’utilizzazione direttadi tale acqua negli edifici a uso civile, ad eccezione degli impianti di scarico nei servizi igienici;c) industriale: come acqua antincendio, di processo, di lavaggio e per i cicli termici dei processi industriali, con l’esclusionedegli usi che comportano un contatto tra le acque reflue recuperate e gli alimenti o i prodotti farmaceutici e cosmetici.
DECRETO MINISTERIALE 12 giugno 2003, n. 185«Regolamento recante norme tecniche per il riutilizzo delle acque reflue in attuazione dell’articolo26, comma 2, del D.Lgs. 11 maggio 1999, n. 152».
Art. 4. — Requisiti di qualità delle acque reflue ai fini del riutilizzo. —
1. Fermo restando quanto previsto al punto 3 dell’allegato al presente regolamento, le acque reflue recuperate destinate al riutilizzo irriguo o civile devono possedere, all’uscita dell’impianto di recupero, requisiti di qualità chimico-fisici e microbiologici almeno pari a quelli riportati nella tabella del medesimo allegato. In caso di riutilizzo per destinazione d’uso industriale, le parti interessate concordano limiti specifici in relazione alle esigenze dei cicli produttivi nei quali avviene il riutilizzo, nel rispetto comunque dei valori previsti per lo scarico in acque superficiali dalla tabella 3 dell’allegato 5 del decreto legislativo n. 152 del 1999.
DECRETO MINISTERIALE 12 giugno 2003, n. 185«Regolamento recante norme tecniche per il riutilizzo delle acque reflue in attuazione dell’articolo26, comma 2, del D.Lgs. 11 maggio 1999, n. 152».
Art. 8. — Scarico alternativo nel corpo recettore.
1. Qualora non venga effettuato il riutilizzo dell’intera portata trattata, l’impianto di recupero delle acque reflue deve prevedere uno scarico alternativo delle acque reflue trattate. Lo scarico alternativo deve assicurare al corpo recettore gli usi legittimi e gli obiettivi di qualità di cui al Titolo II, Capo I del decreto legislativo n. 152 del 1999 e, come minimo, deve essere conforme alle disposizioni del Titolo III, Capo III del medesimo decreto legislativo.
DECRETO MINISTERIALE 12 giugno 2003, n. 185«Regolamento recante norme tecniche per il riutilizzo delle acque reflue in attuazione dell’articolo26, comma 2, del D.Lgs. 11 maggio 1999, n. 152».
AllegatoRequisiti minimi di qualità` delle acque reflue recuperateall’uscita dell’impianto di recupero1. Fermo restando quanto stabilito dall’art. 4, ai fini del riutilizzo irriguo e civile, le acque reflue all’uscita dell’impianto direcupero ai fini del riutilizzo devono essere conformi ai limitiriportati nella tabella del presente allegato nel rispetto di quanto stabilito nei seguenti paragrafi.
Tabella parziale
RECUPERO E RIUTILIZZO ACQUE REFLUE INDUSTRIALI
SCENARIO 1.Azienda in cui è presente un sistema di depurazione per scarico in pubblica fognatura o in acque superficiali
SCENARIO 2.Azienda in cui NON è presente un sistema di depurazione per scarico in pubblica fognatura o in acque superficiali. I reflui prodotti sono avviati a smaltimento come rifiuti liquidi presso centro autorizzato.
Trattamento terziario per produzione acqua con caratteristiche compatibili con il processo produttivo.
Trattamento COMPLETO per depurazione e successiva produzione acqua con caratteristiche compatibili con il processo produttivo.
SCENARIO 1
ANALISI SOSTENIBILITA’ ECONOMICA E FATTIBILITA’
Con Riutilizzo Senza Riutilizzo
CAPEX (Oneri Investimento + oneri finanziari)
- €
OPEX ( Gestionali + EE + Manutenzioni)
- €
Risparmio Tariffa scarico in fognatura
+ €
Risparmio Tariffa emungimento + €
Migliori Performance ambientale + €
Minori Rischi ambientali (per scarico in CIS)
+ €
CAPEX (Oneri Investimento + oneri finanziari)
0
OPEX ( Gestionali + EE + Manutenzioni)
0
Tariffa scarico in fognatura - €
Tariffa emungimento - €
Gestione Rischi ambientali (per scarico in CIS)
- €
SCENARIO 2
ANALISI SOSTENIBILITA’ ECONOMICA E FATTIBILITA’
Con Riutilizzo Senza Riutilizzo
CAPEX (Oneri Investimento + oneri finanziari)
- €
OPEX ( Gestionali + EE + Manutenzioni)
- €
Riduzione significativa costi di smaltimento (Smaltimento fanghi e/o concentrati residui)
+ €€
Risparmio Tariffa emungimento + €
Migliori Performance ambientale + €
CAPEX (Oneri Investimento + oneri finanziari)
0
OPEX ( Gestionali + EE + Manutenzioni)
0
Costi smaltimento rifiuto liquido - €€
Tariffa emungimento - €
Gestione Rifiuti (stoccaggio temporaneo, documentazione, formulari ecc..)
- €
TECNOLOGIE DISPONIBILI PER RECUPERO E RIUTILIZZO ACQUE REFLUE A VALLE DI IMPIANTI DI DEPURAZIONE ESISTENTI
(SCENARIO 1)
EDI
Osmosi Inversa
Ultrafiltrazione
Scambio Ionico
Filtrazione Sabbia - CAG
Per il riutilizzo senza impianto
esistente, è necessario valutare il tipo di refluo da
trattare
SCENARIO 2
FILTRAZIONE
Chiarificazione acque • a monte di impianti di demineralizzazione o di
addolcimento• dopo pretrattamento chimico • dopo trattamento terziario sugli scarichi in genere
Declorazione per ELIMINARE ODORI
Deferrizzazione per ELIMINARE FERRO E MANGANESE
RESINE – SCAMBIO IONICO
Gli impianti a RESINE A SCAMBIO IONICO, sono di base costituiti da una
sezione di trattamento su resine cationiche e da una sezione di
trattamento su resine anioniche.
Attraverso l’utilizzo di resine a letto-misto (miscele di resine
cationiche ed anioniche si realizzano impianti per la
produzione di acqua demineralizzata ultrapura con
conducibilità inferiore a 0,1 µS/cm.
Queste resine sono provviste di gruppi
funzionali attivi, ancorati alla matrice, capaci di scambiare i loro ioni mobili con ioni della
stessa carica contenuti nella soluzione con cui
entrano a contatto.
ULTRAFILTRAZIONE
ULTRAFILTRAZIONE
OSMOSI INVERSA
Il processo di Osmosi Inversa utilizza il principio della inversione di flusso dell’acqua
da una soluzione più concentrata a quella meno concentrata tramite l’applicazione di una pressione alla soluzione concentrata.
la pressione applicata deve essere superiore alla “pressione osmotica” originale.
Intake
Sand filter5 micron filtration
10 mm filtration
R.O. UV
Treatedwater tank
+ Remi
Distributionpump
Cleaning In Place
OSMOSI INVERSA
TRATTAMENTI BIOLOGICI
TECNOLOGIA MBR
Denitrification
Dosages:P & chlorine
Fine screenEqualizationLifting Oxidation
MBR
Sludge recirculation
Areated mixture
Excess sludge
IMPIANTO MBR
VANTAGGIMBR
• RESA DEPURATIVA SUPERIORE
• VOLUMI E INGOMBRO INFERIORI
• QUALITÀ DEL REFLUO GARANTITA
• MINOR PRODUZIONE DI FANGHI DA SMALTIRE
• ACQUA DEPURATA PRIVA DI BATTERI (POROSITÀ MEMBRANA 0,04 MICRON)
MBR
CON DENITRO
ELETTRODEIONIZZAZIONE «EDI»
L’elettrodeionizzazione (EDI) è un processo che
permette di rimuovere dal reflui gli ioni applicando un
potenziale elettrico generato tra un anodo e un catodo.
Un’unità EDI possiede almeno un canale attraverso il
quale passa il refluo da trattare e in cui è posizionata
sul un lato una membrana permeabile agli anioni,
mentre sul lato opposto una membrana permeabile ai
cationi.
Il canale in cui passa il fluido è riempito con una resina
a letto misto, che può essere specifica sia per anioniche per cationi
Nell’EDI, gli ioni nel refluo
di alimento sono scambiati
come ioni idrogeno e
idrossile nella resina.
Nell’EDI le resine sono
rigenerate in continuo,
dalla presenza del campo elettrico.
ESEMPIO 1
Tipologia Azienda: Metallurgica
Dati tecnici
Impianto esistente Chimico fisico a più stadi con sezione «AOP» Advance oxidation Process
Portata idraulica di scarico 200 mc/h
Corpo recettore Acque superficiali
Emungimento Acquedotto - Pozzi
Qualità scarico Limiti < Tab 3 All. V D.lgs152/2006
Obiettivo Step 1
Recupero 10%
Riutilizzo Utenze industriali acque demi
Qualità acqua recuperata Conducibilità < 30 µS
SCHEMA IMPIANTO
Rilancio corpo
recettore
Sezione UF
Sezione RO
Rilancio del
concentrato in
testa impianto
Vasca
Permeato
Dal Depuratore
4 mc/h
Corpo Recettore
20 mc/h24 mc/h
176 mc/h
200 mc/h
• Utenze acqua demi produzione.
• Utenze utilities
ESEMPIO 2
Tipologia Azienda: Tessile
Dati tecnici
Impianto esistente Neutralizzazione - pretrattamenti. Reattore biologico modello «carusel» sedimentatore circolare – filtrazione finale di sicurezza – dosaggio decoloranti.
Portata idraulica di scarico 76 mc/h
Corpo recettore Acque superficiali
Emungimento Pozzi
Qualità scarico Limiti < Tab 3 All. V D.lgs 152/2006
Obiettivo Step 1
Recupero > 70 %
Riutilizzo Utenze industriali acque demi
Qualità acqua recuperata Conducibilità < 40 µS
SCHEMA IMPIANTO
Rilancio corpo
recettore
Sezione UF
Sezione RO 1
Rilancio del
concentrato
sezione
evaporazione
Vasca
Permeato
Dal Depuratore
8 mc/h
Corpo Recettore
38 mc/h54 mc/h
22 mc/h
76 mc/h
• Utenze acqua demi produzione.
• Utenze utilities
Evaporatore
Smaltimento
Concentrato
Concentrato
Concentrato
Sezione RO 2
16 mc/h
Inp
ut
Dep
ura
tore
8 mc/h
2,6 mc/h
5,4 mc/h
GRAZIE PER L’ATTENZIONE,
Dott./Ing. Davide Luani
Ente/Società/Università PETROLTECNICA SPA
Telefono: 389 4689358
E-mail: [email protected]