sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro

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La gestione della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro attraverso l'implementazione di un modello organizzativo: dall'analisi iniziale alle tecniche di audit

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SGSSL

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Definizione

Un sistema di gestione è un modello organizzativo collaudato e implementato per gestire e migliorare continuamente le politiche, le procedure e i processi di un'organizzazione.

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1. Sistemi di gestione per la Qualità2. Sistemi di gestione Ambientale3. Sistemi di gestione per la Sicurezza Alimentare4. Sistemi di gestione della Sicurezza delle

Informazioni5. Sistema di Gestione della Salute e Sicurezza Sul

lavoro6. Sistema di Gestione per l’Impatto sull´Etica e

sul Sociale

Applicazione

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D.Lgs. 231/2001

Decreto Legislativo 8 giugno 2001, n. 231“Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica, a norma dell'articolo 11 della legge 29 settembre 2000, n. 300”

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Ha introdotto la disciplina della responsabilità amministrativa per società, enti ed organizzazioni, con o senza personalità giuridica.Le organizzazioni possono essere ritenute responsabili di reati commessi da un proprio amministratore, dirigente o dipendente (o terzo mandatario) e possono essere soggette a gravi sanzioni pecuniarie ed interdittive.

Le organizzazioni rischiano di dover rispondere come ente collettivo al giudice penale per un’ampia gamma di illeciti.

D.Lgs. 231/2001

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La responsabilità amministrativa va ad aggiungersi alla responsabilità penale della persona fisica che ha materialmente commesso determinati fatti illeciti.

Gli Enti rispondono solo nel caso in cui gli illeciti siano stati posti in essere nel proprio interesse o vantaggio.

Vantaggio: ciò che costituisce un fatto positivo, un beneficio, un elemento di utilità.

Interesse: detto di cosa che riguarda l’attività.

D.Lgs. 231/2001

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Reati contro la Pubblica Amministrazione;

Reati contro il patrimonio mediante frode;

Reati contro la Pubblica Fede;

Reati Societari;

Reati contro la personalità individuale;

Reati in materia di terrorismo;

Reati di Market Abuse;

Omessa comunicazione del conflitto di interesse;

D.Lgs. 231/2001 - Reati

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Pratiche di mutilazione degli organi genitali femminili;

Reati transnazionali; Reati di omicidio colposo e lesioni colpose

gravi e gravissime in conseguenza della violazione delle normative in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro;

Reati di ricettazione, riciclaggio, impiego di denaro, beni o altre utilità di provenienza illecita (D.Lgs. 231/2007);

Reati di frode informatica.

D.Lgs. 231/2001 - Reati

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Interdittive: l'interdizione dall'esercizio dell'attività; la sospensione o la revoca delle

autorizzazioni, licenze o concessioni funzionali alla commissione dell'illecito;

il divieto di contrattare con la pubblica amministrazione, salvo che per ottenere le prestazioni di un pubblico servizio;

l'esclusione da agevolazioni, finanziamenti, contributi o sussidi e l'eventuale revoca di quelli già concessi;

il divieto di pubblicizzare beni o servizi.

D.Lgs. 231/2001 - Sanzioni

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Pecuniarie

Confisca del presso o del profitto del reato

Pubblicazione della sentenza

D.Lgs. 231/2001 - Sanzioni

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In caso di violazioni dell’art. 25-septies

per il delitto di omicidio colposo commesso con violazione dell’art. 55, comma 2, T.U. (omessa o parzialmente incompleta valutazione dei rischi relativamente alle aziende ivi contemplate), la sanzione è pari a 1.000 quote (€ 258,23 – € 1.549,37), oltre a sanzioni interdittive da tre mesi a un anno;

D.Lgs. 231/2001 - Sanzioni

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Per il delitto di omicidio colposo commesso con violazione delle norme sulla tutela della salute e della sicurezza sul lavoro (diverse da quella sopra indicata), si applica la sanzione da 250 a 500 quote, oltre a sanzioni interdittive da tre mesi ad un anno;

D.Lgs. 231/2001 - Sanzioni

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Per il delitto di lesioni gravi o gravissime

colpose, commesso con violazione delle norme sulla tutela e sulla sicurezza sul lavoro, una sanzione non maggiore a 250 quote, oltre a sanzioni interdittive fino a sei mesi.

D.Lgs. 231/2001 - Sanzioni

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Reato commesso dai soggetti in posizione apicale l’organo dirigente ha adottato ed

efficacemente attuato, prima della commissione del fatto, modelli di organizzazione e di gestione idonei a prevenire reati della specie di quello verificatosi;

il compito di vigilare sul funzionamento e l’osservanza dei modelli di curare il loro aggiornamento è stato affidato a un organismo dell’ente dotato di autonomi poteri di iniziativa e di controllo;

D.Lgs. 231/2001 – Esonero

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le persone hanno commesso il reato eludendo fraudolentemente i modelli di organizzazione e di gestione;

non vi è stata omessa o insufficiente vigilanza da parte dell’organismo preposto

Reato commesso da sottoposti all'altrui direzione o vigilanza

L’ente risponde solo se la commissione del reato è stata resa possibile dall’inosservanza degli obblighi di direzione o vigilanza.

D.Lgs. 231/2001 – Esonero

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Il modello di organizzazione e di gestione idoneo

deve essere adottato ed efficacemente attuato,

assicurando un sistema aziendale per adempiere a

tutti gli obblighi giuridici relativi la salute e la

sicurezza nei luoghi di lavoro

deve prevedere:

D.Lgs. 81/08 art.30 – Esonero

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Rev. 3 – Marzo 2013 SGSSL slide 17 di 71

idonei sistemi di registrazione dell’avvenuta

effettuazione delle attività

un’articolazione di funzioni che assicuri le

competenze tecniche e i poteri necessari per la

verifica, valutazione, gestione e controllo del

rischio

D.Lgs. 81/08 art.30 – Esonero

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un sistema disciplinare idoneo a sanzionare il mancato rispetto delle misure indicate nel modello

un idoneo sistema di controllo sull’attuazione del medesimo modello e sul mantenimento nel tempo delle condizioni di idoneità delle misure adottate

D.Lgs. 81/08 art.30 – Esonero

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NORMECERTIFICABILI

NORMECERTIFICABILI

LINEE GUIDALINEE GUIDA

UNI INAIL ISPESLPARTI SOCIALI

Linee Guida per un sistema di gestione della sicurezza e salute sul lavoro

BS OHSAS 18001: 2007Occupational health and safety management

systems - Requirements

D.Lgs. 81/08 art.30 – Esonero

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SG- Vantaggi

Riduzione delle potenziali responsabilità in termini di sicurezza

Garanzia della prevenzione dei rischi per i lavoratori

Riduzione degli infortuni e delle malattie professionali

Identificazione dei potenziali pericoli e delle relative misure di intervento

Immediate informazioni relative agli aspetti di sicurezza alle autorità di controllo e ai lavoratori

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Riduzione dei premi assicurativi Miglioramento dell’immagine nei confronti

dell’utenza esterna Coinvolgimento attivo e continuo dei soggetti

interni Confronto positivo con gli organi di vigilanza e

controllo

SG- Vantaggi

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Costi della non sicurezza per l’azienda: Impatto sull’efficienza ed efficacia lavorativa Perdita di risorse (materiali e know how) Perdita di fiducia delle maestranze e

conseguente peggioramento del “clima” sociale e organizzativo

SG- Analisi dei costi

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SG- Analisi dei costi

Aumento delle spese (multe, aumento premi assicurativi, sostituzione macchinari, ricerca, selezione e formazione nuovo personale)

Aumento delle spese di gestione organizzativa Aumento delle spese legate alla gestione delle

pratiche giudiziarie

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Costi della non sicurezza per il sistema Paese: Pesante incidenza sul Sistema Sanitario

Nazionale (costo delle giornate ospedale, costo di utilizzo delle strutture sanitarie in generale)

Pesante incidenza in termini di riduzione dei contributi in caso di incidenti invalidanti (INPS, pensioni, assicurazioni)

Pesante incidenza sul sistema familiare

SG- Analisi dei costi

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Costi della non sicurezza per i Lavoratori: Perdita della salute fisica Riduzione della qualità della vita Impatto a livello psicologico e sociale Riduzione degli introiti economici

SG- Analisi dei costi

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Il SGSL opera sulla base di una sequenza ciclica detta ciclo di Deming (ciclo di PDCA) è un modello studiato per il miglioramento continuo in un'ottica a lungo raggio.

Serve per promuovere una cultura che è tesa al miglioramento continuo dei processi e all’utilizzo ottimale delle risorse.

SG- Elementi del sistema

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P – Plan: Pianificazione. D – Do: Esecuzione del programma, dapprima in

contesti circoscritti. C – Check: Test e controllo, studio e raccolta dei

risultati e dei feedback. A – Act: Azione per rendere definitivo e/o

migliorare il processo.

SG- Elementi del sistema

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OHSAS SGSL

SG- Il ciclo di Deming

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Politica

Manuale

Procedure e istruzioni operative

Registrazioni

Organigramma e Mansionario

Analisi preliminare

Norma OHSAS 18001:1999

Obiettivi e programma

1

6

2

4

DVR PE

35

SG- Struttura documentale del SGSSL

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L’analisi iniziale deve servire come base per definire un SGSL e deve essere effettuata da persone competenti consultando, nei modi appropriati, i RLS (o i lavoratori).

SG- Analisi iniziale

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Verifica documentale– GESTIONE INFORTUNI E MALATTIE PROFESSIONALI– IMPIANTO DI MESSA A TERRA ; IMPIANTO ELETTRICO; PROTEZIONE

DALLE SCARICHE ATMOSFERICHE;• Denunce• Dichiarazione di conformità• Verifiche periodiche

– LUOGHI A PERICOLO DI ESPLOSIONE (ATEX)• Zonizzazione• Idoneità attrezzature e impianti elettrici

– GENERATORI DI CALORE; RECIPIENTI IN PRESSIONE; APPARECCHI/ ATTREZZATURE DI SOLLEVAMENTO;

• Denunce• Dichiarazione di conformità (PED - CE)• Verifiche periodiche

– ALTRI SISTEMI SOGGETTI A VERIFICHE– CONFORMITA’ MACCHINE E ATTREZZATURE DI LAVORO - CARRELLI

ELEVATORI• Marcatura CE (manuali, dichiarazione CE)• Problematica modifiche• DPR 547/55

– IGIENE INDUSTRIALE E LOCALI DI LAVORO• Agibilità

– ANTINCENDIO E PIANO DI EMERGENZA• Valutazione corretto censimento e controllo quantità e qualità infiamm.• Piano di emergenza con scenaristica completa e verosimile

– PRONTO SOCCORSO• Cassette e attrezzature

1 - Denunce Impianti

2 - Dichiarazioni conformità

Chiarificazione dello stato di fatto: Layout e tabelle di

censimento, identificazione luoghi, impianti e macchine e

valutazione stato di conformità iniziale (DENUNCIA E VERIFICA) e mantenimento

(MANUTENZIONE VISITE PERODICHE)

3 - Conformità CE macchine > 21/09/1996

4 - Conformità DPR 547/55 macchine < 21/09/1996

SG- Analisi iniziale

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Organizzazione– ORGANIGRAMMA PER LA SICUREZZA

• Formalizzato ?• Conosciuto ?• Individuati chiaramente i preposti ?

– ORGANIZZAZIONE DELLA SICUREZZA• Affidamento delle responsabilità di verifica, controllo e sorveglianza

– INFORMAZIONE e FORMAZIONE• Modalità di formazione generale (normativa, figure, rischi generali, …)• Adempimenti formazione figure chiave (formazione RSPP, ASPP, RLS, Addetti pronto

soccorso e antincendio)• Adempimenti formazione mansioni particolari (carrellisti, videoterminalisti, MMC, …)• Rischi di mansione• Informativa (rumore, rischio incendio, …• Presenza cartellonistica• Prove pratiche• Affiancamento

– CONSULTAZIONE E PARTECIPAZIONE• RLS• Lavoratori

– PROCEDURE/ISTRUZIONI OPERATIVE DI SICUREZZA• Quali procedure/istruzioni esistono già? (distribuzione DPI, introduzione sostanze

chimiche, …)– GESTIONE LAVORI IN APPALTO

• Ricevimento dati sui lavoratori in appalto• Ricevimento descrizioni rischi appaltatori• Comunicazione rischi all’appaltatore• Coordinamento

– SORVEGLIANZA SANITARIA• Chiara identificazione delle mansioni• Rilascio da parte del MC dei giudizi di idoneità in forma scitta• Piano sanitario• Dati biostatistici

– MISURAZIONE E MONITORAGGIO• Modalità di registrazione infortuni• Quali controlli sono registrati?

1 - Ruoli chiari, comunicati e

conosciuti

2 - Completezza della informazione e

formazione

3 - Coordinamento

4 - Ruolo partecipativo del MC

SG- Analisi iniziale

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Analisi del documento di valutazione dei rischi

– PARTECIPAZIONE• Coinvolto l’RLS ?• Coinvolto il MC ?• Coinvolti i lavoratori?

– RISCHI PRESENTI NELL’AZIENDA• Sono stati ricercati tutti i pericoli ?• Valutati anche rischi come vibrazioni, rischio • elettromagn.,rischi connessi con attività straordinarie, …

– PROCEDURA DI VALUTAZIONE DEI RISCHI• Deve essere definita e scritta !!

– CRITERI DI VALUTAZIONE DEI RISCHI• Devono essere chiaramente definiti• Devono tenere conto di formazione, DPI e protezione

(nonché della loro fallibilità)– PROCESSO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI

• Fonti informative (manuali d’uso, analisi tecniche, check list, …)• Classificazione per “importanza” dei risichi

– ANALISI TECNICHE• Verifica documentale

– PIANIFICAZIONE• Programma di miglioramento in funzione della priorità di rischio

– CONTROLLO E MIGLIORAMENTO CONTINUO • Il programma di miglioramento viene portato avanti

regolarmente?

1 - Aderenza alla realtà e completezza

3 - Utilizzabilità dei risultati

4 - Aggiornamento puntuale e sistematico

2 - Collegamento fra “valutazione” e “protezione” es.

scelta DPI

5 - Mantenimento del programma di miglioramento

SG- Analisi iniziale

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SG- La politica aziendale

Il datore di lavoro, consultandosi con gli RLS (o i lavoratori), deve definire una politica di sicurezza e salute sul lavoro, che sia:

specifica per l’organizzazione e appropriata alla sua dimensione e alla tipologia delle sue attività;

concisa, facilmente comprensibile e resa operante dall’autorità del datore di lavoro;

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comunicata e facilmente accessibile a tutte le persone nei rispettivi luoghi di lavoro;

riesaminata affinché continui ad essere appropriata;

resa disponibile, nei modi appropriati, alle parti interessate esterne pertinenti.

SG- La politica aziendale

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La politica di SSL deve comprendere, come minimo, i seguenti principi e finalità chiave sui quali l’organizzazione è impegnata:

la tutela della sicurezza e salute di tutti i membri dell’organizzazione tramite la prevenzione degli infortuni, delle malattie professionali, dei danni alla salute e degli incidenti;

SG- La politica aziendale

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la conformità con le leggi e i regolamenti nazionali applicabili in materia di SSL, i programmi volontari, i contratti collettivi di lavoro nella parte relativa a SSL e con gli altri accordi sottoscritti dall’organizzazione;

la garanzia che gli RLS (o i lavoratori) sono consultati e incoraggiati a partecipare attivamente a tutte le attività del SGSL;

il miglioramento continuo delle prestazioni del SGSL.

SG- La politica aziendale

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Datore di lavoro

Dirigente/ Preposto (capo funzione)

Rappresentate della direzione per il SGSSL

… …

Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione -

RSPP

Responsabile del SGSSL

Medico Competente -MC

Rappresentate dei Lavoratori per la sicurezza - RLS

Responsabile squadre di emergenza e pronto

soccorso

Squadra di emergenza…

Squadra di pronto soccorso

ASPP ASPP

Dirigente/ Preposto (direttore di produzione)

Preposto (capo reparto)

Preposto (capo turno)Preposto (capo squadra)

Preposto … …

SG- Organigramma

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SG- Procedure e istruzioni operative

Procedure comuni a tutti i sistemi di gestione Gestione delle comunicazioni Gestione dei documenti Gestione delle registrazioni Audit Gestione delle non conformità Riesame della direzione Qualifica fornitori (escluso appaltatori)

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Procedure proprie dei sistemi di gestione della sicurezza e della salute nei luoghi di lavoro

Prescrizioni legali Analisi incidenti, infortuni e conseguenti

Azioni Correttive e Preventive Monitoraggio del SGSSL

SG- Procedure e istruzioni operative

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Le procedure operative derivano dalla gestione pratica di problematiche legate al D.Lgs. 81/2008 e leggi:

Valutazione dei rischi: Identificazione dei pericoli e valutazione

dei rischi Gestione minori Gestione lavoratrici madri

SG- Procedure e istruzioni operative

Page 42: Sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro

Rev. 3 – Marzo 2013 SGSSL slide 42 di 71

Organizzazione: Nomine formali (RSPP, MC, RLS, Preposti,

…) Riunioni del SPP, sopralluoghi e

consultazione Rls Gestione dei rapporti medico competente

in azienda

SG- Procedure e istruzioni operative

Page 43: Sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro

Rev. 3 – Marzo 2013 SGSSL slide 43 di 71

Procedure Operative Formazione:

Informazione e formazione e inserimento nuovi assunti

Rapporti con i terzi: Gestione e qualifica appaltatori Gestione degli ingressi di visitatori e

autisti

SG- Procedure e istruzioni operative

Page 44: Sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro

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Attrezzature/impianti: Gestione delle sostanze pericolose Gestione dei dpi Gestione di luoghi di lavoro, impianti e

attrezzature Acquisto/vendita macchine Redazione di dossier tecnici Beni soggetti a valutazione preacquisto

SG- Procedure e istruzioni operative

Page 45: Sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro

Rev. 3 – Marzo 2013 SGSSL slide 45 di 71

SG- Obiettivi e programma

Devono essere stabiliti obiettivi misurabili di SSL coerenti con la politica di SSL e basati sull’analisi iniziale e sui successivi riesami.

Questi obiettivi devono essere: specifici per l’organizzazione ed appropriati alla

sua dimensione e al tipo di attività; coerenti con la legislazione e regolamentazione

nazionale pertinente e applicabile nonché coerenti con le esigenze tecniche e commerciali dell’organizzazione in relazione alla SSL;

Page 46: Sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro

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Finalizzati al miglioramento continuo della protezione della SSL per ottenere le migliori prestazioni in materia SSL

Realistici e ottenibili Documentati e comunicati a tutte le funzioni e i

livelli pertinenti dell’organizzazione Verificati periodicamente e, se necessario,

aggiornati.

SG- Obiettivi e programma

Page 47: Sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro

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SG- Sensibilizzazione

L’impegno ed il coinvolgimento di tutte le funzioni aziendali, ed in particolare dei livelli principali dell’organizzazione, sono determinanti per raggiungere gli obiettivi pianificati.

Page 48: Sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro

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SG- Monitoraggio

Con una periodicità definita, le figure incaricate provvederanno a predisporre: Raccolta dei dati Analisi degli indicatori per la verifica della struttura, dell'efficacia e dei risultati del Sistema di Gestione della Sicurezza

Page 49: Sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro

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SG- Riesame e miglioramento

Argomenti tipici del riesame sono: statistiche infortuni rapporti sulla identificazione dei pericoli e sulla

valutazione e controllo dei rischi rapporti sulle emergenze (reali o simulate) risultati dei monitoraggi interni azioni correttive intraprese rapporti sulla efficacia del Sistema di Gestione

della Sicurezza

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SG- Riesame e miglioramento

Page 51: Sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro

Rev. 3 – Marzo 2013 SGSSL slide 51 di 71

Prima

processo 1

processo 2

processo 3

risultato 1

risultato 2

risultato 3

fun

zio

ne 1

fun

zio

ne 2

fun

zio

ne 3

sap

ere

1

sap

ere

2

sap

ere

3

Funzione 3

Funzione4

Funzione2

Funzione1

Processoe 3

Processo 2

Processo4

Processo4

Dopo

SG- La trasformazione organizzativa

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Rev. 3 – Marzo 2013 SGSSL slide 52 di 71

Atto mediante il quale una terza parte indipendente dichiara che, con ragionevole attendibilità, un determinato prodotto, processo o servizio è Conforme ad una specifica norma o ad un altro documento normativo

verificapreliminare edocumentale

rapporto

verificainiziale

rapporto

certificatotriennale

1^ verifica dimantenimento

rapporto

2^ verifica dimantenimento

rapporto

SG- La certificazione del sistema

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Rev. 3 – Marzo 2013 SGSSL slide 53 di 71

SG- La certificazione del sistema

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Rev. 3 – Marzo 2013 SGSSL slide 54 di 71

Una recente ricerca condotta dall’INAIL ha evidenziato che l’andamento infortunistico nelle aziende certificate BS OHSAS 18001 presenta una riduzione del 15,4% nell’indice di frequenza (If) e del 22% nell’indice di gravità (Ig) rispetto alle aziende non certificate.

SG- Efficacia dei sistemi di gestione

Page 55: Sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro

Rev. 3 – Marzo 2013 SGSSL slide 55 di 71

C’è un nuovo contesto normativo D.Lgs. 231/01, Legge 123/07, D.Lgs. 81/08

Cosa deve fare un’impresa?Dotarsi di un Modello Organizzativo per evitare di incorrere in pesanti responsabilità

SG- In conclusione

Page 56: Sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro

Rev. 3 – Marzo 2013 SGSSL slide 56 di 71

SG- In conclusione

Come fare? Almeno per i reati in materia di sicurezza sul

lavoro, il Legislatore ci indica un percorso richiamando linee guida e standard diffusi a livello nazionale ed internazionale

I dati INAIL sulle aziende certificate confermano la validità di questi modelli

Page 57: Sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro

Rev. 3 – Marzo 2013 SGSSL slide 57 di 71

NORMA UNI EN ISO 19011:2003

“Linee guida per gli audit”

Audit come strumenti di gestione per tenere sotto controllo e verificare l’efficace attuazione della politica per la qualità e/o ambientale di

una organizzazione.

Audit come strumenti di gestione per tenere sotto controllo e verificare l’efficace attuazione della politica per la qualità e/o ambientale di

una organizzazione.

Tecniche di audit

Page 58: Sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro

Rev. 3 – Marzo 2013 SGSSL slide 58 di 71

Caratteristiche

Attività pianificata e sistematica

Programmato in relazione allo stato e all’importanza delle attività

Effettuato da personale indipendente e qualificato

Documentato

Attività pianificata e sistematica

Programmato in relazione allo stato e all’importanza delle attività

Effettuato da personale indipendente e qualificato

Documentato

Obiettivi Valutare la conformità

delle aree e dei processi del Sistema di gestione aziendale

Valutare l’efficacia delle aree e dei processi del Sistema di gestione aziendale

Individuare opportunità di miglioramento

Valutare la conformità delle aree e dei processi del Sistema di gestione aziendale

Valutare l’efficacia delle aree e dei processi del Sistema di gestione aziendale

Individuare opportunità di miglioramento

Tecniche di audit

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Rev. 3 – Marzo 2013 SGSSL slide 59 di 71

Comportamento etico: il fondamento della professionalità

Presentazione imparziale: l’obbligo di riportare fedelmente e con precisione

Adeguata professionalità: possesso di adeguate competenze

Tecniche di audit - Principi

Page 60: Sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro

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Indipendenza: la base per l’imparzialità e l’obiettività delle conclusioni

Approccio basato sull’evidenza: il metodo razionale il metodo razionale per raggiungere conclusioni dell’audit affidabili e riproducibili in un processo dell’audit sistematico.

Tecniche di audit - Principi

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Programmazione dell’audit

Scelta del gruppo di audit

Contatto con l’area interessata

Esame documentale

Definizione piano di audit dettagliato

Audit in campo

Azioni successive all’audit

Tecniche di audit – Le fasi

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Procedure

Pianificazione e programmazione degli audit Assicurazione della competenza degli auditor e dei

responsabili del gruppo di audit Costituzione di appropriati gruppi di auditor e

l’assegnazione dei ruoli e delle responsabilità La conduzione degli audit L’esecuzione delle azioni successive all’audit La conservazione delle registrazioni del programma Il rapporto alla direzione sulle acquisizioni

complessive del programma di audit

Gestione del programma di audit

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Attuazione Comunicazione del programma di audit alle parti

interessate Il coordinamento e la programmazione degli audit La garanzia che vengano costituiti gruppi di audit La fornitura delle risorse necessarie per i gruppi di

audit

Gestione del programma di audit

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Registrazioni Piani di audit Rapporti di audit Rapporti di non conformità Rapporti di azioni correttive e preventive Rapporti di azioni successive all’audit, se applicabili I risultati del riesame del programma di audit Informazioni sul personale coinvolto

Gestione del programma di audit

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Tecniche di audit- Il gruppo di un auditPer decidere la composizione e la dimensione si

deve considerare: Gli obiettivi, il campo, i criteri e la durata

prevista dall’audit Le competenze complessive del gruppo di audit

per raggiungere gli obiettivi prefissati I requisiti cogenti, contrattuali,di

accreditamento/certificazione, se applicabili Indipendenza del gruppo di audit dalle attività

sottoposte a verifica La capacità dei membri del gruppo di interagire

in modo efficace con l’area oggetto dell’audit.

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Identificare le conoscenze e le

competenze necessarie

per conseguire gli obiettivi dell’audit

Scegliere i membri del gruppo di audit in modo tale che la

totalità delle conoscenze e delle competenze siano

presenti nel gruppo di audit

Esperti Tecnici

Auditor inaddestramento

Tecniche di audit- Il gruppo di un audit

In mancanza di copetenze

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CARATTERISTICHE PERSONALI

Rispettoso dei principi etici

Di mentalità aperta Diplomatico Dotato di spirito di

osservazione Perspicace Versatile Tenace Risoluto Sicuro di sé

La competenza dell’auditor è basata sul possesso di:

CAPACITA’ DI APPLICARE COMPETENZE DI AUDITOR

IstruzioneEsperienza di lavoroFormazioneAddestramentoEsperienza di audit

Le competenze del gruppo di audit

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Avvio dell’audit

Conduzione del riesame della documentazione

Preparazione delle attività di audit sul posto

Preparazione, approvazione e distribuzione del rapporto

Chiusura dell’auditConduzione di

azioni successive

Le attività di un audit

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Strumenti necessari per fini di riferimento e registrazione delle attività di audit

Liste di riscontro (check list)

Liste di riscontro (check list)

Moduli per registrare le

informazioni

Moduli per registrare le

informazioni

Evidenze di supporto Risultanze dell’audit Registrazione delle riunioni

Tecniche di audit- I documenti di lavoro

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Raccolte mediante opportuno campionamento Utilizzando interviste, osservazioni di attività e

riesame di documenti

Le domande devono essere formulate: In modo semplice e chiaro In modo non generico Secondo una sequenza logica Coprendo tutti i temi trattati nella

documentazione Riferendole a prescrizioni applicabili

Le informazioni dell’audit

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Non Conformità

Raccomandazioni

Azioni correttiveAzioni correttiveAzioni preventive/di miglioramento

Azioni preventive/di miglioramento

I risultati dell’audit