stefano maffei scdo nefrologia dialisi aso c.t.o./m. adelaide - torino la scelta della dp in italia:...
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Stefano MaffeiSCDO Nefrologia Dialisi
ASO C.T.O./M. Adelaide - Torino
La scelta della DP in Italia: dai risultati del RIDT
all’Audit regionale
XV° Convegno Nazionale del GSDP Bari, 18-20 marzo 2010
Nature Reviews Nephrology (February 2010)
Epidemiology of peritoneal dialysis: a story of believers and nonbelieversNorbert Lameire & Wim Van Biesen
These differences can largely be explained by a number of nonmedical, mainly economic factors, but also by educational and psychological factors.
PD in the world - 2008
Report RIDT 2008Report RIDT 2008
Report RIDT 2008Report RIDT 2008
9.4
90.6
13.3
86.7
15
85
17.2
82.8
18.8
81.2
17.6
82.4
16.5
83.5
14.8
85.2
13.2
86.8
11.5
88.5
0%
20%
40%
60%
80%
100%
1981 1985 1989 1993 1997 2000 2003 2005 2007 2009
DP HD
Prevalenza trattamenti in Piemonte (RPDT)
Prima tipologia di trattamento negli ingressi 2000 e 2008 in Piemonte
73%
13%10%
2%
1% 1%
Trap/prevBHDHFHDFDPNS
IPD1%
APD2%CAPD
20%
HDF4%
HF0.3% BHD
73%
2008
2000
Perché un Audit sulla DP ?
• ”Iniziativa condotta da professionisti che cerca di migliorare la qualità e gli esiti dell’assistenza attraverso una revisione tra pari, strutturata, per mezzo della quale i professionisti esaminano la propria attività e i propri risultati a confronto con standard concordati e la modificano se necessario”. (P. Wienand, British Government 1996)
• Confrontarsi con altre esperienze da cui poter eventualmente apprendere modalità di approccio diverse al problema (AUDIT multicentrico)
2009
A cura del Gruppo di Studio della Dialisi Peritoneale
Sezione Interregionale Piemonte-Valle d’Aosta della SIN
RAZIONALE
• Lo scopo principale dell’iniziativa è stato quello di tentare di individuare e di discutere le principali problematiche che ostacolano a tutt’oggi una buona diffusione della dialisi peritoneale nelle due regioni, riflettendo sulle difficoltà che si incontrano oggi nell’avviare il paziente a questo tipo di dialisi.
• Raccolti vari dati a carattere epidemiologico e clinico-gestionale mediante un questionario a cui tutti i 26 centri nefrologici e dialitici delle 2 regioni hanno risposto in modo completo.
Questionario in excel
Pazienti prevalenti in dialisi in Piemonte e Valle d’Aosta
2007: PAZIENTI PREVALENTI (n°) SUDDIVISI PER CENTRO E TIPO DIALISI
Tutti (3106 pz) DP (393 pz)
2007: PAZIENTI PREVALENTI IN DP (%) SUDDIVISI PER CENTRO
31
49 10
1510
3 40 0
1922
83
0
18 19 19 21
5
1815
57
8 8
0
10
20
30
40
50
60
%
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25
centri
Media12,7
3 centri > 20%
14 centri < 10%
Dimensioni centro e percentuale DP sui prevalenti 2007
(escluso centro pediatrico)
8.89.7
15.5
0.0
2.0
4.0
6.0
8.0
10.0
12.0
14.0
16.0
% DP
<100 pz (8 centri) 100-150 pz (7 centri) >150 pz (9 centri)
n° complessivo pazienti prevalenti centro
PIEMONTE-VALLE D’AOSTA: NUOVI INGRESSI 2007
81,3%
18,7%
7,5%
11,2%
2007: NUOVI INGRESSI (n°) SUDDIVISI PER CENTRO E TIPO DIALISI
Tutti (713 pz) DP (133 pz)
2007: NUOVI INGRESSI IN DP (%) SUDDIVISI PER CENTRO
48
59
1720
12
0
9
0 0
37
27
83
0
25
16
3026
6
2621
67
20
12
0
10
20
30
40
50
60
70
%
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25
centri
Media 18,7
7 centri > 25%
10 centri < 10%
Dimensioni centro e percentuale DP sui nuovi ingressi 2007 (escluso centro pediatrico)
13.3
21.6
0.0
5.0
10.0
15.0
20.0
25.0
% DP
<30 pz (14 centri) > 30 pz (10 centri)
n° complessivo nuovi ingressi centro
ETA’ MEDIA NUOVI INGRESSI 2007 SUDDIVISI PER CENTRO(DATO FACOLTATIVO)
CAPD APD
HD
2007: INGRESSI GLOBALI (n°) IN HD E DP
43
32
133
192
580
nuovi ingressi
Rientri in dialisi da Tx (34 pazienti)
2007: SITUAZIONE AMBULATORIO “IRC”
RIUNIONI PER INFORMARE I PAZIENTI
C3 e C22 <30ml/min
C14 <50ml/min
GRADO MINIMO DI GFR DI INGRESSO IN AMBULATORIO IRC
PRESENZA AMBULATORI
AMBUL. IRC: QUALI FIGURE PROFESSIONALI OLTRE IL NEFROLOGO
INFERMIERE PROFESSIONALE INFERMIERE DP
DIETISTA PSICOLOGO
PD HD
PERCENTUALE DI LATE REFERRAL NEI NUOVI INGRESSI 2007
10,9%
89,1%
72,4%
27,6%
Late ref. (135)Non late ref. (354)
53,6%
46,4%
100%
0%
ASPETTI ORGANIZZATIVI E CONDIZIONI DI “REFERRAL”
PRESENZA AMBULATORI
76,2%
23,8%
11,5%
88,5%
Struttura ambulatorio IRC e nuovi ingressiin DP nel 2007 (escluso centro pediatrico)
20,021,5
28,0
0,0
5,0
10,0
15,0
20,0
25,0
30,0
% DP
inf dp riunioni completo*
* = riunioni + infermiere + psicologo
4 centri
13 centri
10 centri
Motivi clinici di NON inserimento pazienti in DP nel 2007
75
180
210
0
50
100
150
200
250
Motivi organizz./scelta del centro
Motivi Clinici Motivi Socio-attitud.
45%39%
16%
N°
Diab.
AltroBMI
PKDImmunodef.
Chir. Addom.
Rientro Tx
1. Chir. 18,3%
2. Imm. 13,3%
3. PKD. 9,4%
INDICAZIONI ALLA DP – IDONEITA’CLINICA SECONDO L’OPINIONE DEI CENTRI
29
14
419
23
108
45
137
186
1
18
161
1014
48
13
414
74
13
18
8
7
1213
1
123
N° di centri
Motivi socio-attitudinali di NON inserimento pazienti in DP nel 2007
75
180
210
0
50
100
150
200
250
Motivi organizz./scelta del centro
Motivi Clinici Motivi Socio-attitud.
N° 45%39%
16%
Carenza partner
Scelta paziente
Partner non dispon.1. scelta pz 45,5%
2. partner 30,9%
3. socio-cult. 8,6%
30
13
14
4 4
3
2
5 5
“peso” di altre condizioni
“peso” del fattore età per l’Idoneità socio-attitudinale
Base: 25 centri
INDICAZIONI ALLA DP – IDONEITA’ SOCIO-ATTITUDINALE SECONDO L’OPINIONE DEI CENTRI
21 2
9
2
8
1
2
11
11
12
14
• Considerando complessivamente tutti i motivi di non immissione in DP:
• la scelta del paziente si è confermata la prima causa (24.3%),
• seguita dalle problematiche relative al partner (16.6%); • le controindicazioni cliniche tradizionali, ad eccezione
della storia di pregressi interventi chirurgici addominali specie se gravati dalla creazione di stomie cutanee (responsabili dell’11.5% di tutte le non immissioni cliniche e sociali), sembrano interferire in minor misura sulla scelta della metodica.
Altri argomenti trattati
Autonomia paziente
Drop-out
Peritoniti sclerosanti ultimi 5 anni
Diuresi residua:
CAPD: 78% APD: 53%
Considerazioni conclusive - 1
• Partecipazione del 100% dei centri• Conferma importanza dell’ambulatorio IRC• Impatto delle cause sociali sulla non immissione in DP• Spunti per un prossimo audit• Sulla base dei risultati:• agire sugli aspetti socio-attitudinali: una informazione più
curata e la presa in carico precoce del paziente uremico da parte di ambulatori dedicati sono in grado di orientare maggiormente il paziente a scegliere la DP
• nel contempo l’attuazione di provvedimenti di supporto alla famiglia, quali ad es. incentivazioni economiche, potrebbero contribuire al superamento di problemi legati alla carenza o alla mancata disponibilità del partner.
PIEMONTE
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 12 OTTOBRE 2009, N. 8-12316
POTENZIAMENTO DELLE CURE DOMICILIARI NEI PAZIENTI AFFETTI DA INSUFFICIENZA RENALE
TERMINALE CON NECESSITA' DI TRATTAMENTO DIALITICO TRAMITE
"CONTRIBUTO ECONOMICO DI SOSTEGNOALLA DIALISI DOMICILIARE".
Commissione Nefrologica Aziendale Direttore responsabile del Centro Medico responsabile dell’attività di dialisi peritoneale Infermiere dell’equipe esperto in dialisi peritoneale Assistente sociale del Centro dialisi o dell’Azienda
Stesura del PAIDD (Piano Assistenziale Individuale Dialisi Domiciliare)
Invio al Direttore del Distretto dell’ASL di residenza del paziente
Valutazione autonomia I
• Se il paziente rientra nella categoria “autonomo” (da 0 a 5 punti) non è dovuto il
contributo economico.
• Se il paziente è giudicato non autonomo si prosegue con la valutazione
Valutazione autonomia II
Punteggio P.A.I.D.D.
I punteggi ricavati dalla scheda 1 e dalla scheda 2 devono essere sommati tra di loro per ottenere l’individuazione del grado di intensità assistenziale adeguato al paziente, considerato tra i tre gradi disponibili:
• bassa intensita: da 15 a 20 punti
• media intensità: da 20 a 30 punti
• medio-alta intensità: superiore a 30 punti
Destinatari del contributo
Il “Contributo Economico” è destinato al paziente ed è finalizzato alla remunerazione del care-giver dei soggetti valutati parzialmente autonomi o non autonomi
Il care-giver può essere individuato in:A) Assistente familiare• regolarmente assunto/a secondo il C.C.N. del Lavoro Domestico
B) Familiare• Se il ruolo di caregiver è svolto da un familiare, sono previste quote di
riconoscimento economico differenti rapportate all’intensità assistenziale valutata nel P.I.
• Il contributo economico ai familiari non si configura come una remunerazione delle attività di assistenza svolte ma si giustifica in relazione alle spese sostenute e all’eventuale mancato guadagno.
C) Affidatario• stesse modalità del familiare di cui sopra.
Dialisi peritoneale continua ambulatoriale • Bassa intensità fino a 470 euro mensili• Media intensità fino a 720 euro mensili• Media-alta intensità fino a 950 euro mensili
Dialisi peritoneale automatizzata • Bassa intensità fino a 550 euro mensili• Media intensità fino a 800 euro mensili• Media-alta intensità fino a 1.100 euro mensili
Emodialisi domiciliare• Contributo fisso di 250 euro mensili
Contributo economico se assistente familiare
Contributo economico se familiari
• Nel caso invece di familiari (o affidatari): • Bassa intensità 250 euro mensili• Media intensità 375 euro mensili• Media-alta intensità 500 euro mensili
Il contributo economico ai familiari non si configura come una remunerazione delle attività di assistenza svolte, ma si giustifica in relazione alle spese sostenute e all’eventuale mancato guadagno.
• Popolazione anziana in aumento• Incremento delle comorbidità• Mutamenti sociali: anziano “solo”• Dialisi domiciliare in netto calo• Esigenza tuttavia di deospedalizzare il malato (costi,
aspetti psicologici, riabilitativi)• Potenziamento delle cure territoriali in accordo con le
direttive regionali• L’incentivo economico “sperimentale” potrebbe
rivelarsi un importante contributo al rilancio del trattamento dialitico domiciliare
Considerazioni conclusive - 2