storia del conflitto arabo-israeliano · (egitto). arabi, persiani e turchi costituiscono i...

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GEOGRAFIA E STORIA DEL CONFLITTO ISRAELIANO-PALESTINESE Due popoli che amano la stessa terra sono come due uomini che amano la stessa donna, non possono fare altro che odiarsi. Ma mentre due uomini che amano la stessa donna non possono fare nulla, due popoli che amano la stessa terra possono dividerla arrivando ad un compromesso. Amos Oz Alice Vergnaghi LAS Piazza 1

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GEOGRAFIA E STORIA DEL CONFLITTO

ISRAELIANO-PALESTINESEDue popoli che amano la stessa terra sono come due uominiche amano la stessa donna, non possono fare altro cheodiarsi. Ma mentre due uomini che amano la stessa donnanon possono fare nulla, due popoli che amano la stessa terrapossono dividerla arrivando ad un compromesso.

Amos Oz

Alice Vergnaghi LAS Piazza

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Il Medio Oriente èuna regionegeografica checomprende iterritori dell'Asiaoccidentale, europei(la porzione diTurchia a ovestdello stretto delBosforo) enordafricani(Egitto).Arabi, persiani eturchi costituisconoi maggiori gruppietnici per numero diabitanti, mentre icurdi, azeri, copti,ebrei, aramei,maroniti, circassi,somali, armeni,drusi ed altre etnieformano unaminoranzasignificativa.Le tre principalireligioni monoteiste,il Cristianesimo,l'Ebraismo e l'Islam,sono sorte inquest'area.Lo Stato di Israele sitrova in questaparte dell’Asia cosìcome i territori deipalestinesi che nonhanno uno stato.

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Lo Stato di Israelee i territoripalestinesi (GazaStrip e WestBank) occupanoun territorio parialla nostra EmiliaRomagna e sonoabitati da duepopoli: gli ebrei(coloro cherisiedevano inquesto territorioprima delladiaspora) e ipalestinesi (gliabitanti arabi direligionemusulmana che sisono insediati inPalestina dopo lacacciata degliebrei).EntrambiconsideranoGerusalemme lacapitale delproprio stato.

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• Piccola strisciadi terrabagnata dalmarMediterraneoche ha più di1000 km diconfini

• Territorioprevalentemente montuoso(N. Alture delGolan; S.Negev: regionedesertica)

• La zonacostiera èpianeggiante

• I principalibacini idricisono il Lago diTiberiade (Mardi Giudea) e ilGiordano.

• Il climaprevalente èquellomediterraneocon altetemperaturesoprattuttod’estate.

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L’ECONOMIA ISRAELIANA L’economia israeliana è quella

più avanzata dell’area. Solo il 18% del territorio è

coltivato, mentre il 68% èimproduttivo per questo gliisraeliani hanno introdottotecniche agricole innovativecome l’irrigazione a goccia.

La zona industriale piùsviluppata si trova tra Haifa eTel Aviv dove sono presentiindustrie siderurgiche,chimiche, petrolchimiche,meccaniche e tessili.

Il settore predominante è ilterziario avanzato con notevolesviluppo delletelecomunicazioni, dei sistemidi sicurezza e dell’informatica.

Settori dell’economia israeliana

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SVILUPPO URBANO ISRAELIANO Le città più importanti

sono: Gerusalemme: città sacra

per le tre grandi religioni:ebraismo (capitale anticoRegno di Israele e sede deltempio di Salomone)cristianesimo (passione emorte di Cristo);islamismo (moschea diOmar)

Haifa: centro industriale,ma anche culturale (teatroe musica)

Tel Aviv: centroindustriale, ma anchelocalità turistica ediplomatica.

Gerusalemme

Haifa

Tel Aviv

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La popolazionepalestinese non hauno Statoriconosciuto dallacomunitàinternazionale, masi concentra in dueterritori che sono:

•La Striscia diGaza;

•La Cisgiordania oWest Bank.

In questi territori iservizi piùelementari comel’accesso all’acquapotabile el’elettricità nonsono garantiti.

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La Cisgiordaniadoveva essere unterritoriopalestinese, ma apartire dal 1967 èiniziatal’occupazioneisraeliana che oggiconta circa 400 milacoloni israeliani.

Le città principalisono GerusalemmeEst; Ramallah,Betlemme, Hebron,Gerico, Nablus eJenin .

La struttura delterritorioprevalentementemontuoso e il climapiuttosto aridorendono difficilel’attività agricola e,escludendo lefiorenti colonieisraeliane, il restodel territorio è moltopovero.

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Il controllodell’acqua significacontrollo di unarisorsa strategicaper controllarepoliticamente unterritorio. Apartire dal 1967 inpoi, l’esercitoisraeliano haperseguito unapolitica dimonopoliodell’accesso idrico.

Gli accordi di Osloprevedevano unutilizzo equo dellerisorse idriche, maciò non si è mairealizzato e chisoffremaggiormentedella scarsità dellerisorse idrichesono le minoranzebeduine cheabitano nellaZONA C.

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La Palestina era la TerraPromessa per il popoloebraico che intorno al 2000a.C. si spostò, guidato daAbramo, dalla Mesopotamiaalla costa siro-palestinese.

Successivamente, a seguitodi una grave carestia, gliEbrei si spostarono in Egittodove furono schiavizzati eperciò ritornarono inPalestina sotto la guida diMosè.

Dopo aver sconfitto i Filisteie i Cananei che avevanooccupato i loro territori, gliEbrei fondarono una saldamonarchia. I re piùimportanti furono Saul,David e Salomone che fececostruire nella capitale,Gerusalemme, unimponente tempio.

Dopo la morte di Salomone,il territorio venne diviso indue: lo Stato di Giuda equello d’Israele decretandouna fase di declino.

Il popolo ebraico subìdiverse deportazioni daparte dei grandi imperimesopotamici, importantisono soprattutto quelleittita e babilonese.

I territori furono conquistatiprima dagli ittiti, poi dababilonesi e, infine, daipersiani molto tolleranti.

Con il crollo dell’imperopersiano, la Palestina venneinglobata nel grande imperodi Alessandro Magno per poiessere annessa ai territoriromani in epoca pompeiana.

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Durante ladominazioneromana, gli ebreisono spessoprotagonisti dirivolte, represse nelsangue come scriveuno storico giudeo,Giuseppe Flavio.

Durante la dinastiadei Flavi,Vespasiano e il figlioTito procedono alladistruzione deltempio diGerusalemme e allacacciata degli ebreidalla Palestina(diaspora) che portagli ebrei a insediarsiin tutti i territori delbacino delMediterraneo (70d.C.)

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F. Hayez, La distruzione del tempio di Gerusalemme, 1896

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Nei territori neiquali si insediano,gli ebrei danno vitaa delle comunitàseparate e autonomerispetto allepopolazioni localiper via dellepratiche religiose,ma anche per gli usie costumi diversi.Risiedono neiGHETTI (da nomedella fonderiaveneziana di nomeGetto che si trovavaa fianco delquartiere ebraico).

A questo primoelementi di sospetto,si aggiungel’accumulo diricchezza per via deiprestiti ad usura eciò rende invisi gliebrei soprattutto dachi doveva saldaredebiti.

Tutto ciò porta allapersecuzione degliebrei consideratieretici e bruciati sulrogo.

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Stampa del XV secolo

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II METÀ DELL’800: INTENSIFICAZIONEDELL’ANTIEBRAISMO EUROPEO

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Nascita del movimento sionista

Diffusione dei Protocolli dei savi anziani di Sion

Theodor Herzl 13

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Dreyfus è unufficialefranceseaccusato di averceduto dei pianidi difesa aitedeschi e perquesto vieneprocessato eincarceratosulla base diillazioni legatealle sue originiebraiche.Alla fine, grazieanche allapressionedell’opinionepubblicapilotata da unimportanteintellettualefrancese, EmileZola, Dreyfusviene scarceratoe reintegratonell’esercito.

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Lo storicotedesco Mossesostiene chesono state lecondizioni delprimodopoguerratedesco e unapersonalitàdistorta comequella diHitler adeterminaresoluzioniestreme comelo sterminiosu larga scaladel popoloebraico, ma intutta Europal’antisemitismo era moltodiffuso

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Alla fine dellaPrima GuerraMondiale, laPalestina diventaun protettoratobritannico: unterritorio che,essendo incapacedi autogovernarsi,ha bisogno diqualcuno che glieloinsegni e fino aquando non avràimparato, non saràindipendente.

Gli inglesifavoriscono ilprogetto delsionismo di creareuno stato per gliebrei in Palestinapurché non siledano gliinteressi deipalestinesi .

(politica ambiguadegli inglesi chevogliono dare uncolpo al cerchio euno alla botte).

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Approfittandodell’atteggiamentofavorevole degliinglesi, ilmovimentosionista organizzaspostamentiprogrammati degliebrei in Palestina.

Gli ebrei dannovita a due forme diinsediamento:

•I moshav:comunità agricolacooperativa in cuiil lavoro è comune,ma la proprietàindividuale

•I kibbutz:comunità agricolecollettive in cui illavoro è comune ela proprietàcollettiva.

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1917 1922 1929 1936

Popolazione ebraica (%)

Popolazione ebraica (%)

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Moshav Nahalal, Jezreel valley

Kibbutz Ruhama in the Negev

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LA DIFFICILE CONVIVENZAAlice Vergnaghi LAS Piazza

I problemi fra le due comunità si fannosentire subito: troppo diverse per usi,costumi, tradizione, religione, lingua…

I palestinesi, a causa della crisieconomica del 1929, sono costretti avendere le loro terre agli ebrei chesono dotati di ingenti capitali, ma gliebrei rifiutano di assumere lamanovalanza palestinese perchésottopagata e ciò deprimerebbe i livellialti della loro economia.

Tra il 1936 e il 1939 scoppia laGRANDE RIVOLTA ARABO-PALESTINESE contro il sionismo egli inglesi che lo favoriscono.

La repressione inglese è feroce e lasituazione peggiora con l’arrivomassiccio degli ebrei a seguito dellapersecuzione nazista. 18

LA RISOLUZIONE ONU N. 181Alice Vergnaghi LAS Piazza

Alla fine del conflitto mondiale, gli inglesi non sanno più come uscire dalla spinosa questione ebraico-palestinese e rimettono il mandato all’ONU.

Con la Risoluzione n. 181, l’ONU propone due Stati: uno ebraico (56% del territorio); uno palestinese (44% del territorio: striscia di Gaza, Cisgiordania, Alture del Golan).

Gerusalemme viene dichiarata zona internazionale sul modello di Berlino.

Scoppia una violenta guerra civile per accaparrarsi più territori: vincono gli ebrei e il 14 maggio 1948 nasce lo Stato di Israele

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Fra il 1948 e il 1973scoppiano una seriedi guerre tra loStato di Israele e iPaesi arabiconfinanti (per ilpresidente egizianoNasser Israele eraun coltello piantatonel cuore dei Paesiarabi):

1. I Paesi Arabi sirifiutano diriconoscereIsraele.

2. I Paesi arabidiscriminano leminoranzeebraiche cheemigrano versoIsraele(problema didove metterli)

3. Teoria delcomplottodell’Occidente

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I (1967)

La più drammatica diqueste guerre è quelladei Sei Giorni chedeterminò laschiacciante vittoria diIsraele che occupò:

•La penisola del Sinai(Egitto)

•La Striscia di Gaza(palestinesi)

•La Cisgiordania(palestinesi)

•Le alture del Golan(palestinesi)

•Gerusalemme (eterna eindivisibile capitale delloStato Ebraico)

•L’ONU propose laRisoluzione n. 242 (sulmodello del Piano Allon)che prevedeva terra incambio di pace cioè ritirodi Israele dai territorioccupati in cambio delriconoscimento delproprio stato: fallimento

•Scoppia la guerra delKippur (1973) e solo nel1978 si firma un accordocon l’Egitto che prevedela restituzione dellapenisola del Sinai incambio diriconoscimento.

•Rimane il problema deiterritori palestinesioccupati.

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I PROFUGHI PALESTINESIAlice Vergnaghi LAS Piazza

La situazione dei palestinesi alla fine delle guerre arabo-israeliane è drammatica: non hanno uno Stato (e quindi voce a livello internazionale), non hanno più terre perché quelle assegnate loro sono state occupate dagli israeliani.

Le stime parlano di uno spostamento di circa 750000 persone che avviene in due fasi:

1. Popolazione araba agiata (commercianti; insegnanti, uomini d’affari, medici, intellettuali) con grande impoverimento economico, sociale e culturale.

2. La restante parte dei palestinesi che temevano per la propria incolumità a causa delle guerre.

Le mete principali dell’esodo sono: Giordania, Libano, Siria e Iraq.

Alla fine delle guerre vengono rimpatriati solo 100000 palestinesi; gli altri ottengono cittadinanza e diritto di lavoro solo in Giordania ; negli altri Paesi vengono ammassati nei campi profughi subendo spesso violenze ed eccidi da parte degli eserciti in guerra (massacro di Sabra e Chatila).

I palestinesi capiscono in fretta che ciò che voleva attuare Israele era un vero e proprio scambio di popolazione.

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3,8 milioni dirifugiatipalestinesi, dicui 2,5 milionifuori daiterritori

La questione deirifugiatipalestinesi, chesono fuggiti o sonostati espulsi nel1943, è uno deipunti piùcontroversi deinegoziati.

Israele (5,9 milionidi abitanti) ne puòaccogliere solo unapiccola parte,sperando che larestante si installinel futuro Statopalestinese.

Dal canto loro ipalestinesireclamanol’applicazione dellarisoluzione n. 194dell’ONU chericonosceva loro ildiritto di rientro inpatria.

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L’OLP (L’ORGANIZZAZIONE PER LALIBERAZIONE DELLA PALESTINA)

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Nasce nel 1964 periniziativa della Lega Araba(organizzazione che unisce iprincipali stati arabiproduttori di petrolio)

È l’espressione politico-militare della resistenzapalestinese; è un movimentoLAICO nato dall’unione divarie formazioniparamilitari come Al-Fatahguidata da YASSERARAFAT.

Obiettivo di questaorganizzazione è lacreazione di uno Statopalestinese e la distruzionedello Stato di Israele.

Yasser Arafat

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IL TERRORISMO PALESTINESEAlice Vergnaghi LAS Piazza

La resistenza palestinese si riconoscevanell’immagine eroica del feday (chisacrifica se stesso immolandosi per lacausa) rappresentato con il kalashnikovin pugno e la kefiya (il copricapo ascacchi).

Uno degli strumenti utilizzati dallaresistenza palestinese era il terrorismo(che successivamente Arafatcondannerà).

Una delle caratteristiche del terrorismopalestinese era il fatto di colpire obiettivisensibili non solo in Israele, ma a livellointernazionale (tra il 1968 e il 1986 sicontano 565 azioni terroristiche fuori daiconfini israeliani e al primo posto pernumero di attentati si colloca l’Italia con64 attacchi).

Uno delle situazioni più drammatiche ful’azione terroristica durante le Olimpiadidi Monaco del 1972 organizzata daSettembre Nero: 8 terroristi palestinesipresero in ostaggio 9 atleti israeliani chemorirono dopo un’estenuante prigionia.

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L’AUTORITÀ NAZIONALE PALESTINESE E GLI ACCORDI DI OSLO (1993 – 1995)

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A partire dalla metà degli anni ‘80, l’OLP abbandona l’anima più estremista e tenta la strada del dialogo.

Nel 1988 viene proclamata, solo a livello formale, la nascita di uno Stato Palestinese con capitale Gerusalemme Est.

Questa fase di distensione si conclude con gli Accordi di Oslo tra Arafat e Rabin (1°ministro israeliano da sempre aperto ad una soluzione di compromesso che, a causa di questo accordo, verrà assassinato due anni dopo da un estremista ebreo): L’OLP riconosce Israele; Israele riconosce la nascita di

un’Autorità Nazionale Palestinese con Arafat presidente nei territori occupati di Gaza e della Cisgiordania

Israele si impegna a porre fine all’occupazione israeliana a Gaza e in Cisgiordania

La morte di Rabin e la svolta a destra della politica israeliana blocca questo processo e Israele mantiene solo in parte le promesse fatte

Rabin, Clinton, Arafat

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LA NASCITA DI HAMASAlice Vergnaghi LAS Piazza

Nei territori occupati da Israelee soprattutto nella Striscia diGaza la situazione per ipalestinesi è sempre piùinsostenibile per via delcontrollo israeliano dello spazioaereo, delle acque territoriali,dell’accesso marittimo,dell’anagrafe, degli ingressi edelle risorse idriche edenergetiche.

Si afferma per questi motivi unaltro movimento islamico diresistenza (RELIGIOSO eintegralista): Hamas

Non riconosce Israele eripropone la via del terrorismocome soluzione del conflitto congli ebrei.

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L’INTIFADAAlice Vergnaghi LAS Piazza

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Il termine Intifada indica la ribellione, sollevazione della popolazione palestinese nei territori occupati da Israele.

È caratterizzata dalla totale asimmetria delle forze in campo: da una parte i carri armati israeliani, dall’altra le pietre lanciate dai palestinesi.

Viene sostenuta da Hamas Si distinguono due momenti:

La Prima Intifada (1987-1993): L'azione palestinese si espresse in un gran numero di forme, inclusi la disobbedienza civile, gli scioperi generali, il boicottaggio di prodotti israeliani, i graffiti e le barricate, ma furono i lanci di pietre da parte dei giovani contro le Forze di Difesa Israeliane che portarono all'intifada notorietà internazionale.

La Seconda Intifada (2000-2005): la causa scatenante di questa seconda ondata di violenze è la sovranità sulla città di Gerusalemme (di chi è?)

BREVE CRONOLOGIA DEGLI AVVENIMENTI DEGLI ULTIMI ANNI

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2006: Hamas vince le elezioni nellaStriscia di Gaza mentre l’AutoritàNazionale Palestinese mantiene ilcontrollo della Cisgiordania con AbuMazen presidente. Questa duplicità èdisastrosa perché quando Abu Mazententa la strada dell’accordo, Hamasblocca tutto con la violenza.

2007: Abu Mazen e Olmert (1° ministroisraeliano) tentano di trovare un accordoper la liberazione dei territori occupati,ma Hamas blocca la trattativa lanciandomissili Qassam su Israele.

2008-2009: reazione israeliana agliattacchi di Hamas (operazione “piombofuso” su Gaza): raid su Gaza pereliminare i leader di Hamas e costruzionedi un MURO che separi i due popoli.

2010: tregua e distensione 2012 -2014: nuove tensioni che

determinano raid israeliani su Gazaquando vengono uccisi 4 studentiisraeliani con la connivenza di Hamas

2014: tregua

Abu Mazen

GLI AVVENIMENTI DEGLI ULTIMI GIORNI

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La dichiarazione delpresidente USA Trumpche Gerusalemme è lacapitale dello Stato diIsraele ha generato lareazione violenta diHamas.

Hamas ha proclamato laGiornata della Rabbia aGerusalemme Est dove lapolizia israeliana èintervenuta pesantemente.

Sono ricominciati i raidisraeliani su Gaza.

La tensione è molto alta