trebbo poetico di albissola

9
Trebbo poetico di Albissola dedicato a Giovanni Pascoli 3 a edizione Albissola Marina Pozzo Garitta sabato 7 luglio 2012 ore 21

Upload: others

Post on 13-Jul-2022

4 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

Page 1: Trebbo poetico di Albissola

Trebbo poetico di Albissoladedicato a Giovanni Pascoli3a edizione

Albissola MarinaPozzo Garittasabato 7 luglio 2012ore 21

Page 2: Trebbo poetico di Albissola

presenta Simona Poggiintroduzione Prof. Pierluigi Ferroletture Jacopo Marchisio Chiara Tessiore

Il logo del trebbo è di Milena Milani

Albissola Marina - Pozzo Garittasabato 7 luglio 2012 ore 21

Trebbo poeticodi Albissola

dedicato a Giovanni Pascoli

3a edizione

Albissola Marina, 2 luglio 2011. Pozzo Garitta. Trebbo poetico dedicato a Eugenio Montale. Da sinistra: Valerio Nardoni, Bianca Montale e Simona Poggi.

A curadel Comunedi Albissola Marina

Con il patrociniodel Comune diAlbisola Superiore

Ideazione e collaborazionedell’Associazione CulturaleArte DOC

patrocinio

Page 3: Trebbo poetico di Albissola

Il Trebbo poetico albisolese è diventato un appuntamen-to importante che coinvolge non solo la cittadinanza ma

anche molti appassionati di poesia. La manifestazione – che si svolge nella suggestiva Piazzetta di Pozzo Garitta - giun-ge quest’anno alla terza edizione ed è interamente dedicata a Giovanni Pascoli di cui ricorre il centenario dalla scom-parsa. L’autore romagnolo - considerato l’anticipatore della poesia del Novecento – ci rievoca gli studi giovanili quan-do, sui banchi di scuola, le sue poesie venivano studiate a memoria. A tutti sono noti i versi delle famose liriche La cavalla storna, X agosto e Novembre, pietre miliari della pro-duzione poetica pascoliana.

Rivolgiamo un particolare ringraziamento all’Associazione Culturale Arte DOC - impegnata da sempre in ambito cul-turale - il cui supporto è stato di fondamentale importanza per la realizzazione di questo evento e a Simona Poggi che a distanza di molti anni ha riportato il Trebbo ad Albisola.

Nicolò Vicenzi Gianluca Nasuti Sindaco di Albissola Marina Assessore alla Cultura

L’Associazione Culturale Arte DOC è lieta di collaborare, con il Comune di Albisola Mare, all’organizzazione del

terzo Trebbo Poetico del 2012, dedicato a Giovanni Pascoli. La manifestazione letteraria, ideata negli anni Cinquanta da Walter Della Monica e Toni Comello, riscuote sempre una straordinaria partecipazione di pubblico ed è diventata uno dei momenti culturali più significativi della stagione estiva albisolese. Il nostro Paese sta attraversando un periodo difficoltoso dal punto di vista economico; esprimo la mia gratitudine a tutti quelli che si impegnano fattivamente affinché questo evento possa essere portato avanti, mantenendo inalterata la formula tradizionale ancora oggi di grande attualità.

Piero PoggiPresidente

Associazione Culturale Arte DOC

Page 4: Trebbo poetico di Albissola

Un grazie ad Albissolaper il Trebbo di Pascoli

È questo il terzo appuntamento in tre anni (ed è un gran bel segno, in questi tempi di non poesia) che

l’accogliente e artistica Albissola, sulla scia di quel nostro Trebbo Poetico di mezzo secolo fa, dedica alla poesia dei maggiori poeti italiani.Dopo quelli liguri, fra cui i nostri indimenticabili Sbarbaro e Barile, e dopo il Montale dello scorso anno per il trentennale della sua scomparsa, ecco che quest’anno Albissola si appresta a celebrare un altro anniversario: il primo centenario della morte di Giovanni Pascoli.Un poeta, il Pascoli, di grande e meritevole fama che, nel giro di un secolo, ha visto aumentare notevolmente la propria presenza nel panorama millenario della poesia italiana. Al punto da essere considerato non solo come l’innovatore della poesia italiana del suo tempo e l’anticipatore di quella del Novecento, ma come una delle tre pietre miliari, assieme ai nomi di Dante e di Leopardi, della nostra migliore tradizione poetica, dalle origini fino a lui medesimo.Quindi l’aver puntato e scelto quest’anno un poeta della grandezza di Pascoli, sarà senz’altro una scelta ben accolta dal pubblico che interverrà al Trebbo albissolese, al quale sarò vicino con il pensiero più grato.E di ciò bisogna essere più che riconoscenti al Comune di Albissola e al suo Assessore alla Cultura, unitamente alla locale Associazione culturale Arte DOC. Ai quali, personalmente, rivolgo i miei più vivi e cordiali complimenti e auguri per la continuità del risorto Trebbo poetico in terra di Liguria, per volere della sensibilità culturale, e particolarmente letteraria, della carissima amica e sodale Simona Poggi.

Walter Della Monica Ideatore del Trebbo poetico

Le manifestazioni per il centenario della morte di Giovanni Pascoli hanno contribuito a mettere in luce la

straordinaria modernità del grande poeta romagnolo.Non mi riferisco soltanto alle celebrazioni ufficiali, che pure attestano la rilevanza che il mondo accademico continua ad attribuire al Pascoli, ma anche alle numerosissime iniziative spontanee che sono in calendario un po’ ovunque in Italia nel 2012. A conferma di cio’, va ricordato il successo editoriale delle ristampe delle copie anastatiche delle sue raccolte (I Canti di Castelvecchio, Myricae e Le canzoni di Re Enzio) ad opera dei quotidiani del gruppo Poligrafici, La Nazione ed Il Resto del Carlino.La riscoperta del poeta non puo’ infatti essere disgiunta dalla lettura delle sue opere. Per questo uno dei risultati più importanti delle celebrazioni è senza ombra di dubbio la digitalizzazione dell’enorme archivio residente nella casa di Castelvecchio. Tra pochi mesi le carte, i libri, le note, le foto di Giovanni e Maria Pascoli saranno consultabili on line per un vasto pubblico di studiosi ed appassionati.Il Trebbo di Albissola si inserisce in questo contesto: una manifestazione culturale di grande valore che sottolinea la popolarità di Giovanni Pascoli e la sua perdurante capacità di arrivare in ambiti molto diversi tra loro.Da sempre questa è la ‘cifra’ di quello che non a caso viene considerato il più grande poeta del 900 italiano.

Alessandro AdamiPresidente Fondazione Pascoli

Page 5: Trebbo poetico di Albissola

Albissola Marina, luglio 2010. Pozzo Garitta. Trebbo poetico dedicato ai poeti liguri. Da sinistra: Silvano Godani, Gaetano Chiappini, Walter Della Monica e Simona Poggi.

Simona Poggi mentre premia l’ideatore del Trebbo poetico Walter Della Monica.

Albissola, luglio 2011. Pozzo Garitta,Trebbo poetico dedicatoa Eugenio Montale.Da sinistra: Gaetano Chiappini, Valerio Nardoni, Bianca Montale, Simona Poggi e il Sindaco di Albissola Marina Nicolò Vicenzi. Sulla scala Alessandro Sorrentino.

Page 6: Trebbo poetico di Albissola

Pozzo Garittanido della poesia

di Simona Poggi

Poesia è trovare nelle cose il loro sorriso e la loro lacrima e ciò si fa da due occhi infantili che guardano con semplicità e serenità nel tumulto della nostra anima. (Giovanni Pascoli)

In questo tempo di forte crisi economica per il nostro Paese, parlare di cultura, di arte e di poesia assume un

significato del tutto particolare. La storia ci insegna che proprio nei momenti difficili è più che mai importante non dimenticare le tradizioni. La nostra identità culturale non deve mai perdersi nella drammaticità degli eventi.Pertanto sono particolarmente orgogliosa di poter organizzare con il Comune di Albisola Mare e con la collaborazione dell’Associazione Culturale Arte DOC, la terza edizione del Trebbo poetico. Questo suggestivo evento, nel quale poesia e pubblico si incontrano all’aperto nella caratteristica cornice di Pozzo Garitta, è diventato un appuntamento notevole per la comunità albisolese.Il centenario della morte di Giovanni Pascoli, protagonista assoluto del Trebbo 2012, ci offre l’occasione di ripercorrerne la vita tramite le sue poesie principali, le più conosciute e apprezzate dalla critica e dal pubblico. I miei ricordi scolastici e universitari sono fortemente legati al poeta, alla sua teoria del “nido”, rifugio in cui ogni bambino si ritrova felicemente a vivere la sua infanzia e poi la sua adolescenza e alla “poetica del fanciullino” attraverso la quale – sostiene Pascoli – si giunge alla verità non con il ragionamento ma in modo intuitivo, guardando le cose con lo stupore tipico dell’universo infantile.

Parlare di Pascoli significa quindi parlare della famiglia, base del suo concetto di “nido”. La famiglia di Pascoli è infatti quella della tradizione rurale italiana, numerosa e dedita ai lavori della campagna, luogo ideale dove crescere al riparo dai pericoli del mondo esterno. Tuttavia questo clima di sicurezza e serenità verrà precocemente violato con l’assassinio del padre del poeta, seguito da lì a poco dalla morte di due fratelli e una sorella, e soprattutto dalla perdita della madre. A causa di questi tragici avvenimenti la poesia diventa un luogo dove rifugiarsi dal male del mondo, è un invito al cuore a non soffrire più. Scrivere prende il posto della vita, per quel fanciullo che, anche se non c’era più, voleva a tutti costi continuare a essere in atto. Mai come oggi i concetti di Pascoli sono attuali. Infatti io credo che sia fondamentale ritrovare nella famiglia il mezzo per allontanarsi anche solo un attimo dalla eventi tragici dell’esistenza. Ringrazio di cuore Walter Della Monica (ideatore insieme a Toni Comello di queste manifestazioni culturali ormai famose non solo in Italia ma anche all’estero), che mi ha permesso di proseguire il Trebbo a Albisola mantenendo inalterata la formula delle rappresentazioni. Rivolgo il mio caloroso benvenuto ai nuovi protagonisti: il professore Pierluigi Ferro, docente presso il Liceo Classico di Savona, che avrà il compito di introdurre criticamente Giovanni Pascoli; a Jacopo Marchisio sarà affidata la lettura dei brevi commenti critici mentre la straordinaria attrice Chiara Tessiore darà voce alle liriche del poeta romagnolo.

Page 7: Trebbo poetico di Albissola

Albisola e il ‘suo’Trebbo Poetico

di Silvano Godani

Diciamocelo: la parola TREBBO, a parte forse per quei 25 lettori di manzoniana memoria, non dice nulla

a nessuno perché talmente avulsa dal parlato quotidiano dell’Italia Unita e perché -semmai- circoscritta all’area semantica padano-romagnola.TREBBO, infatti, deriva dal dialettale trebb, usato nell’espressione popolare andé al trebb, che per convenzione s’intende andare a un raduno di amici, ma che propriamente significa andare all’incrocio di tre strade, essendo il termine ricalcato sull’originale latino trivium, il luogo –appunto- dove confluivano tre vie, segnalato anticamente da un’edicoletta e/o un tabernacolo con funzioni protettive e apotropaiche dove si soleva raffigurare un’immagine sacra ‘garante’ della sicurezza del passatore più o meno cortese. I Romani prediligevano la dea Diana, i Greci l’omologa Artemide o Selene, il mondo cristiano soprattutto la Madonna oppure, per tornare al Manzoni e con funzione di allèrta, certe figure lunghe e serpeggianti che nell’intenzion dell’artista volevano dire fiamme e cert’altre figure da non potersi descrivere che volevano dire anime del purgatorio, là dove il povero don Abbondio, mentre diceva tranquillamente il suo ufizio e tornava bel bello dalla passeggiata verso casa, incontrò i fatidici ‘bravi’ di don Rodrigo. Il TREBBO come luogo d’incontro non solo topografico, dunque, che la Rivista IL TREBBO, nata dalle parti di Forlì nel 1942 con la finalità istituzionale di difendere sulla pubblica via le tradizioni popolari e il loro linguaggio spesso espresse nell’invenzione estemporanea dei cantastorie, ha trasformato in un’occasione di confronto poetico sulla pubblica piazza (centro naturale della vita di ogni Comunità) grazie alla felice iniziativa di un attore (Toni Comello) e di un giornalista (Walter Della Monica), innamorati persi della parola poetica e della sua forza aggregatrice, come dimostrano il recente Festival della Poesia a Padova e le pirotecniche

Letture Dantesche di quel diavolo d’un Roberto Benigni. Ebbene, Comello e Della Monica nel 1958 portarono il primo (e unico) TREBBO POETICO a Pozzo Garitta, dove allora circolavano personaggi come Fontana-Quasimodo-Sassu-Ungaretti-Fabbri-Sbarbaro-Cardazzo-Angelo Barile e nel 2010, grazie all’iniziativa dell’Associazione Arte DOC, il TREBBO è tornato ad Albissola Marina con la generosa disponibilità di Walter Della Monica (Comello nel frattempo era deceduto) che, per iniziare, propose un interessante percorso attraverso la cosiddetta LINEA LIGURE dai classici del secolo scorso fino ai più significativi poeti contemporanei. Da lì nacque l’idea, di concerto con l’Amministrazione Comunale, di rendere il TREBBO POETICO un appuntamento annuale dedicato ai grandi poeti italiani: così nel 2011 si ricordò EUGENIO MONTALE nel trentennale della sua scomparsa e oggi si celebra –giustamente- il centenario della morte di GIOVANNI PASCOLI, per troppo tempo consegnato dalla Scuola e dalla Critica a lacrimevoli e simpatetiche letture, mentre da oltre un trentennio anche per l’applicazione di metodi di lettura psicanalitici e semantici si è capito che il linguaggio pascoliano, apparentemente semplicistico, è in realtà una raffinata chiave per penetrare il mistero insondabile della Coscienza, della Natura, dell’Etica, dell’Eros. Basterà ‘ascoltare’ i versi con orecchio più attento e disincantato per cogliere attraverso la mitologia domestica di testi notissimi come X Agosto-Il Gelsomino Notturno-La Mia Sera-La Cavalla Storna tutta la profondità di una riflessione amara e quasi leopardiana sul dramma universale di quest’atomo opaco del Male; oppure scoprire, con il brano tratto dal poemetto Italy, l’attualità del tema dell’emigrazione filtrato da una sorta di grammelot linguistico e culturale italo-americano, elementi che fanno di Pascoli un acuto innovatore del linguaggio poetico, fondamentale testa-di-ponte delle espressioni poetiche contemporanee e della poesia del frammento lirico. Insomma un poeta davvero sperimentale travestito da stupefatto fanciullino.

Albissola Marina, sabato 4 luglio 2012.

Page 8: Trebbo poetico di Albissola

C’è anche Pascolinel mio destino

di Milena Milani

La mia adolescenza, in famiglia, è stata un disastro. Mio padre, agronomo, diplomato a Scandicci, in Toscana,

era ateo e antifascista, non si è sposato in Chiesa ma in Municipio a Savona, dove si era trasferito con la madre e una sorella. Suo padre, mio nonno Francesco, è rimasto a Scarperia, nella vallata del Mugello, dove aveva una villa. Io non l’ho mai conosciuto. Questo nonno è stato garibaldino. Mia madre (emigrata da Dogliani, in Piemonte, con la famiglia, a Savona) venne cacciata di casa perché era incinta per colpa di mio padre, molto più anziano di lei, che l’aveva circuita. Io sono nata a dicembre e, nel settembre precedente, i miei genitori sono convolati a nozze. A scuola, le mie compagne affermavano che per fare un bambino ci volevano nove mesi. Io sostenevo invece che ne erano necessari quasi quattro. Mostravo il libretto di matrimonio di mio padre e mia madre, che avevo trafugato da un cassetto. Venivo considerata un fenomeno. Con questi precedenti è naturale che il poeta Giovanni Pascoli non mi andasse a genio. Esaltava la famiglia, essa era dominante nella sua vita. Ma gli capitavano sempre nuove disgrazie: il padre ucciso, la madre scomparsa troppo presto, alcuni fratelli anch’essi morti precocemente. Mio padre, con la sua spavalda cravatta a fiocco, in lotta da solo con i tesserati del Partito Nazionale Fascista, che lo aspettavano nel portone di Via Venti Settembre, dove abitavamo, per fargli tracannare l’olio di ricino, e picchiarlo a bastonate, mi appariva un personaggio da tragedia greca. Inoltre, da giovane, con un gruppo di amici, penetrava nei

conventi dove stavano le suore di clausura. Andava a cavallo e avrebbe voluto essere un bandito come il Passatore. Con me, e con mia madre, era terribile. Io prendevo le sue sberle per la più piccola mancanza. Quando fui maggiorenne (avevo già ventun anni), andai da sola a Roma, a proseguire gli studi, e non volevo mai più ritornare indietro. Il tempo che passava non mi ha dato né torto né ragione. Mi ha fatto capire che la poesia, nonostante tutto, come la famiglia, sono dei punti fermi necessari. Anche Pascoli, con le sue apparenti incongruenze, può diventare un simbolo nei confronti dell’esistenza, vista come mistero, nella natura che ci circonda, e di cui avvertiamo la profondità affascinante. Nei miei ricordi, il nome di quel poeta vibra più di altri, perché ha saputo penetrare nell’universo vegetale e animale con tenerezza, in punta di piedi. Io stessa ho sentito le sue capacità trasfigurarsi, nell’affrontare una serie di temi da cui, in precedenza, pareva essersi staccato. Così, anche a Pozzo Garitta, nel cuore storico di Albisola, risento la sua voce con il Trebbo Poetico 2012. Siamo fortunati per questo evento estivo che ci apre altre possibilità di conoscenza, con Simona Poggi che ha organizzato, con competenza e amore, l’intera manifestazione. Io che sono ritornata ai miei luoghi natali, dopo una lunga vita di lavoro e di soggiorni altrove, devo ringraziare il poeta Pascoli che mi ha aiutato ad arrivarci. È bello trovare il filo d’oro delle favole per non perdere la strada. Bisogna tenerlo stretto quasi fossi nel bosco e temessi gli incontri con il lupo cattivo. Devo leggere altre poesie colme di sensibilità, dai libri di Pascoli mi attende la saggezza.

Albisola, mercoledì 6 giugno 2012

Page 9: Trebbo poetico di Albissola

Fini

to d

i sta

mpa

re n

el m

ese

di g

iugn

o 20

12 p

ress

o C

oop

Tip

ogra

f, Sa

vona

Albissola Marina, 1958. Pozzo Garitta. Trebbo poetico. Al microfono Toni Comello, sulla scala Giampiero Becherelli. Di spalle, primo a destra, Angelo Barile.