1

Montesilvano, 22/10/2016

MESSA VOTIVA PER GLI INFERMI

Letture: Efesini 4, 7-16 Salmo 122 (121) Vangelo: Luca 13, 1-9

OMELIA

Lode! Lode! Lode! Amen! Alleluia! Gloria al Signore, sempre! Ringraziamo il Signore per quanto ci farà capire, sia attraverso le mie parole, sia attraverso quella Presenza nel cuore, che continuamente ci parla. L’Omelia di oggi è sulla “Guarigione”. Tanti uomini e tante donne hanno il carisma di guarigione. A volte, di fronte ai “grandi”, come Padre Tardif, ci sentiamo piccoli e ci chiediamo che cosa possiamo fare, se non abbiamo il carisma di guarigione e di liberazione. Ci blocchiamo. Il Signore, come leggiamo nella Bibbia e nel Vangelo, ha dato questo ministero. È solo per alcuni o è per tutti? Se la Parola è per tutti, dobbiamo attivarci. Nella scheda, che è stata distribuita, sono stati raccolti tanti passi utili, per spronarci al ministero di guarigione. La Parola di Gesù dice: “Guarite gli infermi.”

2

Durante il Medioevo, c’era il Vangelo per i vergini, il Vangelo per gli sposati, il Vangelo riservato ai preti e ai consacrati.

Ora, il Vangelo è tutto per tutti. Se c’è scritto: “Guarite gli infermi.”, anche noi dovremmo adoperarci, per alleviare le sofferenze e portare i nostri fratelli verso la guarigione. Il Rinnovamento Carismatico è famoso da sempre per le guarigioni. Le persone, che

vengono al nostro gruppo, hanno bisogno di una guarigione, di una liberazione. Tante persone se ne vanno, molte rimangono e, in questa occasione, conoscono il Signore. Leggiamo in 1 Giovanni 2, 6: “Chi dice di dimorare in Cristo, deve comportarsi come Lui si è comportato.” Dovremmo avere lo stesso comportamento di Gesù. Quando incontriamo persone malate, le invitiamo ad andare dal medico, che cura i sintomi, ma Gesù ci ha ricordato di guarire gli infermi: questo significa prendere la persona e portarla a una conoscenza del Signore, perché la ferita, che determina la malattia, è sempre nell’anima. Se si guarisce la ferita dell’anima, si guarisce anche quella del corpo. Se guariamo solo i sintomi del corpo, ci si ammala di nuovo. Vediamo persone, che guariscono dal tumore e poi si riammalano, perché la guarigione ha guarito i sintomi, ma c’è bisogno di guarire la ferita, presente nell’anima, la quale ha originato la malattia. Se Gesù, ogni volta che incontrava persone malate, le guariva, dovremmo comportarci come Lui si è comportato e adoperarci per la loro guarigione. Per non basarci su fantasie, esaminiamo la Parola del Signore. Giovanni 5, 6: “Vuoi guarire?” Marco 10, 51: “Che cosa vuoi che io ti faccia?” Dobbiamo aiutare a chiedere. Non sempre il malato vuole guarire, perché molti ritengono che la via preferenziale, per essere in comunione con il Signore, è la sofferenza. Gesù chiedeva sempre al malato che cosa voleva che lui facesse. Numeri 14, 28: “Io vi farò quello che ho sentito dire da voi.” Dobbiamo aiutare il malato ad avere fiducia in Gesù. Alcuni credono che il Signore mandi le malattie, ma non è così.

3

Esodo 23, 25: “Terrò lontana da te la malattia.” Giovanni 3, 16-17: “Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio Unigenito, perché chiunque crede in Lui non muoia, ma abbia la vita eterna. Dio non ha mandato il Figlio nel mondo, per giudicare il mondo, ma perché si salvi attraverso di Lui.” Gesù non è venuto, per darci ulteriori precetti della religione, per complicarci la vita: è venuto per la salvezza. La salvezza non è andare in Paradiso, ma è la pienezza della vita, che include la guarigione. La guarigione non appartiene al piano salvifico: è una soluzione per il corpo, per l’anima, per la psiche. Sentiamo dire: -Come è morto? Che malattia ha avuto?...- Adesso si deve morire per una malattia. Giuseppe, l’Ebreo, si è disteso sul letto ed è morto, come Abramo, Isacco e i Patriarchi. Dobbiamo morire, quando è finito il nostro tempo. Fra qualche giorno sarà la Festa dei Defunti. “Defunto” significa “colui che ha fatto il suo tempo”. Terminato il nostro tempo, con serenità ci congediamo dal mondo, come hanno fatto i Santi e i Patriarchi della Scrittura. Santa Margherita Maria è morta circondata dalle Novizie e ha dato loro le ultime indicazioni. Annunciamo la Parola di Dio, che ha potere di guarigione. Matteo 8, 16: “Fattasi sera, gli furono presentati molti indemoniati ed Egli con la sua Parola scacciò gli spiriti e guarì tutti i malati.” Sapienza 16, 12: “Non li guarì né un’erba, né un emolliente, ma la tua Parola, o Signore, la quale tutto risana.” Salmo 107, 20: “Mandò la sua Parola e furono guariti.”

Quando andiamo a trovare un malato, ci trascina nel buco nero della sua malattia. Dovremmo essere capaci di indirizzare la discussione verso la Parola di Dio, dare l’annuncio. Il Pellegrino Russo ci avverte di leggere la Parola anche se non la capiamo, perché il diavolo, che è vicino a noi, la capisce e fugge.

La Parola di Dio ci salva, ci libera. Gesù non ha usato neppure l’olio, per guarire.

4

Sono stati gli apostoli ad usarlo per la guarigione. Gesù guariva con il soffio della sua Parola. Fidiamoci di quello che ha detto il Signore e partiamo con la sua Parola. Anche il professor Umberto Veronesi sollecita a dare al malato sempre speranza e a non dirgli quanto tempo gli rimane da vivere. Se il malato ha speranza di guarire, guarisce, ma, se gli diciamo che non c’è più niente da fare, si lascia andare completamente. La Parola di Dio ci dice che non ci sono malattie mortali. 2 Cronache 32, 24: “Ezechia si ammalò di malattia mortale. Egli pregò il Signore, che lo esaudì e operò un prodigio in lui.” Anche le malattie mortali possono guarire. Isaia 40, 31: “Quanti sperano nel Signore, riacquistano forza, mettono ali come aquila, corrono, senza affannarsi, camminano, senza stancarsi.” Dare speranza non è illudere. Sentiamo dire che le guarigioni appartenevano alla prima Chiesa; fondamentale, però, è riconoscere che Gesù è vivo. Ebrei 13, 8-9: “Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e sempre! Non lasciatevi sviare da dottrine varie e peregrine.” Come Gesù guariva 2.000 anni fa, se è lo stesso, guarisce anche oggi. A Lui dobbiamo rivolgerci. Le persone schiave della religione si esprimono così: -Questa malattia è volontà di Dio. Non toglierti questa malattia, perché il Signore te ne manda una più pesante. Soffri per il Regno di Dio…- San Paolo dice che ci sono anime elette, che, attraverso la sofferenza, redimono il mondo. Parla di alcune anime, non della popolazione mondiale. Anche se la malattia fosse volontà di Dio, vediamo che Dio può cambiare questa volontà: ricordiamo l’episodio della Cananea. Nella Bibbia leggiamo che non bisogna fare grazia ai Cananei (Deuteronomio 7, 1-6; 20, 17), eppure la Cananea ha fatto cambiare idea a Gesù.

5

Matteo 15, 21-28: “Una donna Cananea venne davanti a Gesù, dicendo: -Signore, aiutami!- Ed Egli rispose: -Non è bene prendere il pane dei figli per gettarlo ai cagnolini.- -È vero- disse la donna –ma anche i cagnolini si cibano delle briciole che cadono dalla tavola dei padroni.- Allora Gesù replicò: -Donna, davvero grande è la tua fede! Sia fatta la tua volontà!- E da quell’istante sua figlia fu guarita.”

Siamo nel Vangelo di Matteo, dove preghiamo il “Padre Nostro” nella versione originale: “Padre Nostro… sia fatta la tua volontà.” La Cananea riesce a far cambiare la volontà di Gesù. Dovremmo chiederci a che punto è la nostra fede.

Se incontriamo i malati, invitiamoli alla preghiera. Siracide 38, 9: “Se ti ammali, non scoraggiarti; prega il Signore e ti guarirà.” Marco 16, 18: “Imporranno le mani ai malati e questi staranno meglio.”

Questa è una delle cinque testimonianze della finale del Vangelo di Marco. L’imposizione delle mani per la guarigione è per tutti, come ci ha insegnato Gesù. Occorre anche aiutare il malato a perdonare. Spesso rimango stupito di come alcuni, alle soglie della morte, rimangano con rancori, non perdoni. Se non perdoniamo, l’assoluzione, dopo la Confessione, è inefficace, è nulla. Il perdono vero è perdonare quello che non

si può perdonare. Gesù, nel fallimento totale della sua vita terrena, nell’abbandono totale dei suoi amici, dice: “Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno.” Luca 23, 34. A questo dobbiamo arrivare. Siracide 28, 3: “Se qualcuno conserva la collera verso un altro uomo, come oserà chiedere la guarigione al Signore?”

6

Matteo 11, 25: “Quando vi mettete a pregare, se avete qualche cosa contro qualcuno, perdonate, perché il Padre vostro, che è nei cieli, perdoni a voi i vostri peccati.” Dobbiamo iniziare ad innalzarci e intraprendere un cammino interiore. Dico questo per noi, che viviamo una spiritualità gioiosa con canti e gestualità. Giacomo 5, 16: “Confessate i vostri peccati gli uni agli altri e pregate gli uni per gli altri, per essere guariti. Molta energia dà la preghiera del giusto.” Proverbi 20, 27: “Il respiro dell’uomo è una fiaccola del Signore, che scruta tutti i segreti nascosti del cuore.” 1 Corinzi 2, 11: “Chi conosce i segreti dell’uomo, se non il respiro dell’uomo, che è in lui?”

Alle persone serve la logoterapia, l’espettorare quello che c’è di negativo in loro. I peccati che confessiamo sono solo il 5% dei nostri peccati, perché sono quelli che passano attraverso la mente, l’emerso. Il 5% è una zona di mezzo. Il 95% è nell’inconscio. Per la guarigione, dobbiamo tirar fuori anche quello che è sommerso. La meditazione è la benedizione che Dio ha dato alla Chiesa.

Lo strumento, per scendere nel profondo di noi stessi, dove la mente non arriva, è il respiro consapevole. Per gli Ebrei, l’anima è nelle viscere. Il respiro ci porta lì, dove non ci porta la nostra mente. Apocalisse 8, 1: “Quando l’Agnello aprì il settimo sigillo, si fece silenzio in cielo per circa mezz’ora.” Il silenzio è spegnere la mente. Se vogliamo aprire i sigilli della nostra vita, dobbiamo fare mezz’ora di silenzio. Se vogliamo incontrarci con il Padre, dobbiamo entrare nella stanza del nostro cuore, nel diamante, come diceva santa Teresa d’Avila. È importante, quindi, il respiro consapevole. Coloro che sono dominati dalla mente hanno paura di questo cammino interiore.

7

2 Cronache 20, 20-22: “Giosafat mandò davanti allo schieramento i cantori vestiti con paramenti sacri, perché lodassero il Signore con il canto: Lodate il Signore, perché eterno è il suo Amore. Nel momento stesso in cui i cantori iniziarono l’acclamazione di lode, il Signore sconvolse di sorpresa coloro che stavano marciando contro.” Dobbiamo aiutare il malato a passare dal lamento alla lode, dalla tristezza al canto. La malattia è una battaglia che combattiamo contro lo spirito del male. Dobbiamo aiutare il malato ad aprirsi alla condivisione dei beni. Siracide 38, 11-12: “Offri a Dio profumi e fior di farina, perché si ricordi di te e fai un’offerta generosa, secondo le tue possibilità, poi chiama il medico.” Siracide 29, 12-13: “Considera come messa nel granaio l’elemosina, che hai fatto, ed essa ti libererà da ogni male: ti difenderà dal nemico, meglio di uno scudo massiccio o di qualsiasi lancia.” Marco 7, 34: “Guardando verso il cielo, emise un sospiro e disse: Effatà, cioè, Apriti!” Il malato si rinchiude in se stesso. Occorre aiutarlo, affinché si apra e si apra alla condivisione. Nel nostro ministero di intercessione, a volte, ci sentiamo inadeguati. Il Centurione era di un’altra religione. Era scomunicato, perché collaborava con i Romani. Non aveva alcun merito. Va da Gesù e crede nella sua Parola. Va da Gesù con la forza della fede. In che cosa crediamo noi? Se ha potuto pregare uno scomunicato, non possiamo forse presentarci davanti al Signore, per chiedergli di guarire i nostri malati? Dobbiamo, però, avere la forza e la voglia di andare da Gesù a chiedere.

8

Matteo 8, 6-13: “-Signore, il mio servo giace in casa paralizzato e soffre terribilmente.- Gesù gli rispose: -Io verrò e lo guarirò.- Ma il Centurione riprese: -Signore, non sono degno che tu entri in casa mia, ma di’ soltanto una parola e il mio servo sarà guarito.- Gesù disse al Centurione: -Vai e sia fatto secondo la tua fede!- In quell’istante il servo guarì.”

Matteo 5, 44: “Pregate per i vostri persecutori.” 1 Pietro 3, 9-10: “Non fate del male a chi vi fa del male, non rispondete con insulti a chi vi insulta; al contrario, rispondete con parole buone. Chi vuole avere una vita felice e vivere giorni sereni, tenga lontana la lingua dal male, con le sue labbra non dica menzogne.” Dobbiamo insegnare a pregare per i nemici e benedire. Romani 8, 26-27: “Lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza, perché nemmeno sappiamo che cosa sia conveniente domandare, ma lo Spirito stesso intercede con insistenza per noi, con gemiti inesprimibili; e colui che scruta i cuori sa quali sono i desideri dello Spirito, poiché egli intercede per i credenti, secondo i disegni di Dio.” Il Canto in lingue è potentissimo. Quando preghiamo per un malato, al di là delle preghiere canoniche, facciamo intercedere lo Spirito per la guarigione. Marco 2, 5.11: “Gesù, vista la loro fede, disse al paralitico: -Figliolo, ti sono rimessi i tuoi peccati… alzati, prendi il tuo lettuccio e vai a casa tua.” Questa ultima Parola ci parla di un passo della Scrittura, dove Gesù, vista la loro fede, guarisce il paralitico. Generalmente, quando un malato non guarisce, diciamo che non aveva fatto un cammino, che non voleva guarire.. Dobbiamo imparare a non dare la colpa a nessuno: se c’è un responsabile di una guarigione mancata è ciascuno di noi, perché i quattro portano il malato davanti a Gesù e non dicono niente. Gesù, vedendo la loro fede, non quella del paralitico, guarisce il paralitico.

9

Facciamo un’analisi, per verificare a che punto è la nostra fede. Il cammino, che stiamo facendo, è perché la nostra fede aumenti. La fede è una scelta; noi dobbiamo scegliere di vivere di fede e fare un cammino personale. Sconfitta dopo sconfitta, arriveremo alla vittoria. AMEN!

PADRE GIUSEPPE GALLIANO M.S.C.

10

“GUARITE GLI INFERMI” (Matteo 10, 8)

“CHI DICE DI DIMORARE IN CRISTO, DEVE COMPORTARSI COME LUI SI È

COMPORTATO” (1 Giovanni 2, 6)

APPUNTI PER IL MINISTERO DI GUARIGIONE

PAROLA DEL SIGNORE APPUNTI 1 Giovanni 5, 6: “Vuoi guarire?”

Marco 10, 51: “Che cosa vuoi che ti faccia?

Aiutare a chiedere.

2 Giovanni 3, 16-17: “Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio Unigenito, perché chiunque crede in Lui non muoia, ma abbia la vita eterna. Dio non ha mandato il Figlio nel mondo, per giudicare il mondo, ma perché si salvi attraverso di Lui.”

Aiutare il malato ad avere fiducia in Gesù.

3 Matteo 8, 16: “Fattasi sera, gli furono presentati molti indemoniati ed Egli con la sua Parola scacciò gli spiriti e guarì tutti i malati.” Sapienza 16, 12: Non li guarì né un’erba, né un emolliente, ma la tua Parola, o Signore, la quale tutto risana.”

Annunciare la Parola.

4 2 Cronache 32, 24: “Ezechia si ammalò di malattia mortale. Egli pregò il Signore, che lo esaudì e operò un prodigio in lui.”

Anche le malattie mortali possono guarire.

5 Ebrei 13, 8-9: “Gesù Cristo è lo stesso ieri, oggi e sempre! Non lasciatevi sviare da dottrine varie e peregrine.”

Gesù è vivo.

6 Matteo 15, 21-28: “Una donna Cananea venne davanti a Gesù, dicendo: -Signore, aiutami!- Ed Egli rispose: -Non è bene prendere il pane dei figli per gettarlo ai cagnolini.- -È vero- disse la donna –ma anche i cagnolini si cibano delle briciole che cadono dalla tavola dei padroni.- Allora Gesù replicò: -Donna, davvero grande è la tua fede! Sia fatta la tua volontà!- E da quell’istante sua figlia fu guarita.”

La malattia non è volontà del Signore e, anche se lo fosse…, può cambiarla.

7 Esodo 23, 25: “Terrò lontana da te la malattia.” Quindi non la manda il Signore

11

8 Siracide 38, 9: “Se ti ammali, non scoraggiarti; prega il Signore e ti guarirà.”

Aiutare il malato a pregare.

9 Marco 16, 18: “Imporranno le mani ai malati e questi staranno meglio.”

Imporre le mani al malato e prendersene cura.

10 Siracide 28, 3: “Se qualcuno conserva la collera verso un altro uomo, come oserà chiedere la guarigione al Signore? Matteo 11, 25: “Quando vi mettete a pregare, se avete qualche cosa contro qualcuno, perdonate, perché il Padre vostro, che è nei cieli, perdoni a voi i vostri peccati.”

Aiutare il malato a perdonare.

11 Giacomo 5, 16: “Confessate i vostri peccati gli uni agli altri e pregate gli uni per gli altri, per essere guariti. Molta energia dà la preghiera del giusto.” Proverbi 20, 27: “Il respiro dell’uomo è una fiaccola del Signore, che scruta tutti i segreti nascosti del cuore.” 1 Corinzi 2, 11: “Chi conosce i segreti dell’uomo, se non il respiro dell’uomo, che è in lui?”

Aiutare il malato a tirar fuori traumi e ferite e a lasciarli andare.

12 Siracide 38, 11-12: “Offri a Dio profumi e fior di farina, perché si ricordi di te e fai un’offerta generosa, secondo le tue possibilità, poi chiama il medico.” Siracide 29, 12-13: “Considera come messa nel granaio l’elemosina, che hai fatto, ed essa ti libererà da ogni male: ti difenderà dal nemico, meglio di uno scudo massiccio o di qualsiasi lancia.” Marco 7, 34: “Guardando verso il cielo, emise un sospiro e disse: Effatà, cioè, Apriti!”

Aiutare il malato ad aprirsi ed essere generoso.

13 2 Cronache 20, 20-22: “Giosafat mandò davanti allo schieramento i cantori vestiti con paramenti sacri, perché lodassero il Signore con il canto: Lodate il Signore, perché eterno è il suo Amore. Nel momento stesso in cui i cantori iniziarono l’acclamazione di lode, il Signore sconvolse di sorpresa coloro che stavano marciando contro.”

Aiutare il malato a passare dal lamento alla lode.

12

14 Matteo 8, 6-13: “-Signore, il mio servo giace in casa paralizzato e soffre terribilmente.- Gesù gli rispose: -Io verrò e lo guarirò.- Ma il Centurione riprese: -Signore, non sono degno che tu entri in casa mia, ma di’ soltanto una parola e il mio servo sarà guarito.- Gesù disse al Centurione: -Vai e sia fatto secondo la tua fede!- In quell’istante il servo guarì.”

Intercedere per gli altri, al di là di ogni merito, è fede.

15 Matteo 5, 44: “Pregate per i vostri persecutori.” 1 Pietro 3, 9-10: “Non fate del male a chi vi fa del male, non rispondete con insulti a chi vi insulta; al contrario, rispondete con parole buone. Chi vuole avere una vita felice e vivere giorni sereni, tenga lontana la lingua dal male, con le sue labbra non dica menzogne.”

Insegnare a pregare per i nemici e a benedire.

16 Romani 8, 26-27: “Lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza, perché nemmeno sappiamo che cosa sia conveniente domandare, ma lo Spirito stesso intercede con insistenza per noi, con gemiti inesprimibili; e colui che scruta i cuori sa quali sono i desideri dello Spirito, poiché egli intercede per i credenti, secondo i disegni di Dio.”

Pregare in lingue ed insegnarlo.

17 Marco 2, 5.11: “Gesù, vista la loro fede, disse al paralitico: -Figliolo, ti sono rimessi i tuoi peccati… alzati, prendi il tuo lettuccio e vai a casa tua.”

Per la guarigione, basta la fede di chi presenta il malato…