webinar: gli indicatori di impatto e il rapporto con gli stakeholder
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Per accedere alla registrazione del seminario vai a questo link: http://goo.gl/Mn2wdv I webinar del Progetto Valutazione delle Performance (http://goo.gl/8cRWaU) sono una occasione di formazione per chiunque sia interessato al performance management nella PA. I seminari on line sono dedicati anzitutto ai Comuni delle Regioni Obiettivo Convergenza (Calabria, Campania, Puglia e Sicilia). Organizzati dal Dipartimento della funzione pubblica,con la collaborazione di FormezPa, i webinar integrano il percorso di affiancamento delle amministrazioni che hanno aderito al Progetto e sono rivolti, in particolar modo, agli attori principali del Ciclo di gestione della performance nei Comuni, ovvero ai direttori generali, segretari generali, dirigenti, funzionari apicali e ai componenti degli Organismi indipendenti di valutazione (Oiv).TRANSCRIPT
L'identificazione e la misurazione degli indicatori di impatto e il rapporto con gli
stakeholder
Direzione Generale per le Politiche Attive e Passive del Lavoro
Progetto Valutazione delle Performance
7 Maggio 2013 h. 14.30 – 16.00
AGENDA DEI LAVORI
14.20 Accoglienza partecipanti
14.30 Introduzione al webinar, Laura Massoli, Dipartimento della funzione pubblica
14.35 L'ascolto degli stakeholder, Fabrizio Bocci, coordinatore regionale di Progetto
14.45 La relazione con gli stakeholder: una testimonianza, Marco Mordenti, Segretario Generale dell'Unione
dei Comuni della Bassa Romagna
15.00 Confronto con i partecipanti
15.10 Gli indicatori di impatto: come definirli, Fabrizio Bocci
15.40 Confronto con i partecipanti
15.50 Chiusura dei lavori, Delia Zingarelli, consulente FormezPA
Moderatore: Mirko Tedde, Staff comunicazione
Progetto Valutazione delle Performance
Progetto Valutazione della Performance1
Progetto Valutazione della Performance
L'ascolto degli stakeholderA C U R A D I F A B R I Z I O B O C C I
L ascolto degli stakeholder
0 7 / 0 5 / 2 0 1 3
07/05/2013
STAKEHOLDER: UNA DEFINIZIONE2
SONO TUTTI I SOGGETTI CHE HANNO INTERESSE:• NELL'ORGANIZZAZIONE, NEL SUO STATO E BENESSERE,
• NEI PRODOTTI E NEI SERVIZI OFFERTI
• NELLE POLITICHE ATTUATE
• NEL GOVERNO DEL TERRITORIO
• NELL'AZIONE DI REGOLAZIONE
• ETC.ETC.
SONO TUTTI I PORTATORI DI INTERESSE CHE INFLUENZANO SONO TUTTI I PORTATORI DI INTERESSE CHE INFLUENZANO
E SONO INFLUENZATI DALLE POLITICHE E DALLE ATTIVITÀ
DEL COMUNE
07/05/2013Progetto "Valutazione delle performance"
DA UNA RELAZIONE UNIDIREZIONALE ...3
COMUNECOMUNE
AUTO-REFERENZIALITÀ:
FIDATIFIDATI
STAKEHOLDER
07/05/2013Progetto "Valutazione delle performance"
… AD UNA RELAZIONE BIUNIVOCA4
COMUNECOMUNE
SODDISFARE CONTRIBUIRE
STAKEHOLDER
07/05/2013Progetto "Valutazione delle performance"
I PASSI NECESSARI5
IDENTIFICARLI
CLASSIFICARLICLASSIFICARLI
COINVOLGERLI
07/05/2013Progetto "Valutazione delle performance"
IL PRIMO PASSO6
IDENTIFICARLI
i di id li individuarli, sapere quali sono sapere quali sono
07/05/2013Progetto "Valutazione delle performance"
GLI STAKEHOLDER DEL COMUNE7
Comuni limitrofi
RegolatoriEtc.
PartitiPolitici
Cittadiniresidenti
AltreIstituzioni
COMUNEPotenzialiresidenti
Banche
OrganizzazioniOrganizzazioni
OperatoriEconomici
Fornitori
Potenziali
Dipendenti
OrganizzazioniNo profit
Associazionidi categoria Opinione
Pubblica
dipendenti
07/05/2013
Pubblica
Progetto "Valutazione delle performance"
IL SECONDO PASSO8
CLASSIFICARLI
Per ciascuna area di intervento o Per ciascuna area di intervento, o progetto strategico, o obiettivo
l f lstrategico classificare gli stakeholder in base ad un criterio
che ne determini la rilevanza
07/05/2013Progetto "Valutazione delle performance"
MATRICE POTERE - INTERESSE9
ALTO
CREANO IL STAKEHOLDER
POTERE
CREANO ILCONTESTO
STAKEHOLDER CHIAVE
POTERE
MARGINALICONSULTAZIONE
ATTIVA
ALTO
BASSO
BASSO
INTERESSE
07/05/2013
INTERESSE
Progetto "Valutazione delle performance"
IL TERZO PASSO10
COINVOLGERLI
Possiamo decidere di prenderli in Possiamo decidere di prenderli in considerazione o meno.
l d dSe li prendiamo in considerazione sono possibili vari livelli di p
coinvolgimento
07/05/2013Progetto "Valutazione delle performance"
ENGAGEMENT = COINVOLGIMENTO11
LI COINVOLGO NELLA DECISIONE
LI COINVOLGO NELL'AGIRE
LI CONSULTO RACCOLTADIFFERENZIATA
LI INFORMO
NE TENGO CONTO
07/05/2013
NE TENGO CONTO
Progetto "Valutazione delle performance"
SONDAGGIOSONDAGGIO
07/05/2013Progetto "Valutazione delle performance" 12
Direzione Generale per le Politiche Attive e Passive del Lavoro
P tt V l t i d ll P fProgetto Valutazione delle Performance
UNIONI, INDICATORI E STAKEHOLDER:IL CASO DELLA BASSA ROMAGNA
Marco MordentiS t i d ll’U i d i C i d ll B RSegretario dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna
“La possibile imperfezione dei p p frisultati non può valere, per i
bbli i i i pubblici poteri, come esimente dall’applicazione degli indicatori” dall applicazione degli indicatori (Massimo Severo Giannini, 1979).
Perché programmarePerché programmareProgrammare è necessario per poter Programmare è necessario per poter conseguire buoni risultati: da tale ovvia consapevolezza (più che dagli obblighi normativi in materia, seppure ormai normativi in materia, seppure ormai numerosi) scaturisce l’esigenza di attivare
d d t di i ifi i procedure adeguate di pianificazione degli obiettivi e controllo dei grisultati raggiunti, con riferimento al lungo medio e breve periodolungo, medio e breve periodo.
Il nuovo sistema dei controlli
i lli i i di i di di Tra i controlli interni oggetto di riordino e di rafforzamento grazie al d. l. 174/2012 un gruolo prioritario resta assegnato al:
controllo di gestione per la verifica degli controllo di gestione per la verifica degli obiettivi di tipo operativo (art. 147 TUEL, comma 2 lett a)comma 2, lett. a)controllo strategico per la verifica degli
bi i i i i i i ( obiettivi strategici e programmatici (art. 147 TUEL, comma 2, lett. b)
Il nuovo sistema dei controlli
Il controllo di gestione è già obbligatorio in tutti gli entiobbligatorio in tutti gli enti.Il controllo strategico è obbligatorio
li i l i iper gli enti con popolazione superiore a 100 mila abitanti; lo diventerà nel 2014 100 mila abitanti; lo diventerà nel 2014 per gli enti con popolazione superiore a
il bit ti l lli 50 mila abitanti e nel 2015 per quelli con popolazione superiore a 15 mila abitanti.p p p 5
Obiettivi e indicatori
I piani e i controlli si basano su una serie I piani e i controlli si basano su una serie articolata di obiettivi:
strategici o di lungo periodo (Piano strategico)strategico)programmatici o di medio periodo(Piano degli indicatori e dei risultati attesi nel triennio)attesi nel triennio)operativi o di breve periodo (Piano d ll f )della performance)
Obiettivi e indicatori
Il sistema di controllo interno deve Il sistema di controllo interno deve misurare la capacità di una
i i di li l organizzazione di realizzare la combinazione ottimale di efficacia ffe di efficienza, sulla base degli indicatori predeterminati dall’Ente:indicatori predeterminati dall Ente:
DI EFFICACIA (risultati/obiettivi)DI EFFICIENZA (risultati/risorse)DI EFFICIENZA (risultati/risorse)
Obiettivi e indicatori
Si distingue anche tra:i risultati intesi come prodotti erogati dalle i risultati intesi come prodotti erogati dalle unità organizzative (output);i risultati intesi in termini di impatto i risultati intesi in termini di impatto sociale dell’attività della p.a. (outcome).
l i i iSul piano strategico e programmatico prevalgono tendenzialmente gli outcome, p g gmentre sul piano strettamente operativonormalmente coesistono le varie tipologie.normalmente coesistono le varie tipologie.
Strumenti di programmazione e controllo strategicostrategico
Piano strategico (il “piano generale di sviluppo” ex art. 165, TUEL)comma 7, TUEL)
Linee programmatiche di mandato (artt. 42, comma 3, e 46, comma 3 TUEL)comma 3, TUEL)Bilancio triennale + Relazione Previsionale e Programmatica + «Piano degli indicatori e dei risultati attesi», da presentare g pentro 30 giorni dalla approvazione del bilancio e, quindi, anche contestualmente ad esso (art. 19 d. lgs. 91/2011; artt. 17-8 D P C M 8 )18 D.P.C.M. 28.12.2011)
Verifica intermedia dei programmi (in Consiglio)Rendiconto annuale a cui deve essere allegato il “Piano dei Rendiconto annuale, a cui deve essere allegato il Piano dei risultati conseguiti” (art. 42, comma 3, TUEL; artt. 17-18 D.P.C.M. 28.12.2011)Verifica delle linee programmatiche, a fine mandato, nelle forme previste dallo Statuto (art. 42, comma 3, TUEL)
Strumenti di programmazione operativa e controllo di gestionee controllo di gestione
(i tt i d ll i ifi i t t i (in attuazione della pianificazione strategica e della manovra di bilancio)
PEG/PDO/Piano della performance (artt. 108 e 169 TUEL; art. 10 d. lgs. n. 150/2009)9 ; g 5 / 9)Monitoraggio continuo degli obiettivi operativi (controllo di gestione)operativi (controllo di gestione)Verifica intermedia della pianificazione operativa (in Giunta)operativa (in Giunta)Approvazione Relazione finale sulla performance (in Giunta)
Da Bassanini a Brunetta
Il d. lgs. 150/2009, recuperando alcune suggestioni già presenti nella legislazione del decennio precedente, ha avuto l’indubbio p ,merito di evidenziare l’importanza della performance e della sua misurazione performance e della sua misurazione. Nell’impianto della «riforma Brunetta» diventaf d t l d i i bbli i fondamentale prendere impegni pubblici, sulla base di precisi obiettivi e indicatori.
Il nuovo «testo unico per la trasparenza»p p
In attuazione della legge 6 novembre 2012, n. 190 il d. lgs. 33/2013 riprende e sviluppa in modo organico la tematica della trasparenza, secondo il paradigma della “libertà di informazione” di origine statunitense (principio di accessibilità totale). La maggiore enfasi posta sulla trasparenza non è finalizzata solo alla lotta anticorruzione, ma punta essenzialmente ad un controllo diffuso sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull'utilizzo delle risorse pubbliche: la legalità viene intesa anche e soprattutto come pre-condizione per una amministrazione più partecipata e funzionale.
Il Programma triennale della trasparenzag p
L’Ente deve adeguare il proprio «Programma g p p gtriennale della trasparenza» in conformità alla nuova struttura prescritta dal decreto. Pertanto, p ,occorre pubblicare:
il Bilancio preventivo e consuntivo;pil Piano degli indicatori e dei risultati attesi di bilancio;il Piano della performance e la Relazione finale sulla performance. p
Più in generale, gli enti devono pubblicare tutti i principali documenti di programmazione e i relativi p p p greport, a cominciare dal piano strategico.
Programmazione e controllo socialeg
Il confronto sul piano politico può avvenire p p putilizzando i nuovi media ma anche tramite normali incontri con gli stakeholder sia in normali incontri con gli stakeholder, sia in fase strategica sia in sede di definizione del bil i l /t i l è t bilancio annuale/triennale: è opportuno definire veri e propri accordi scritti, una sorta di “Patto” in grado di vincolare nel tempo tutte le parti in causa. Meno rilevante in tal senso è pla batteria degli obiettivi gestionali, che devono in ogni caso essere pubblicati sul sito dell’Entein ogni caso essere pubblicati sul sito dell Ente.
Programmazione e controllo socialeg
Il punto essenziale nell’ottica del controllo Il punto essenziale nell ottica del controllo sociale è il coinvolgimento «attivo» dei
i di if i d ll i à gruppi di riferimento della comunità locale (stakeholder) secondo lo schema ( )della comunicazione bidirezionale.
Programmazione partecipata, controllo e riprogrammazionecontrollo e riprogrammazione
“La trasparenza è funzionale alla corretta p fimplementazione del ciclo di gestione della performance “ (delibera CIVIT n. 6/2013).p f / 3Il confronto preventivo con gli utenti dei servizi contribuisce ad una definizione razionale e coerentedelle strategie di lungo periodo e del loro sviluppo annuale; il controllo sociale rappresenta un’ulteriore ppgaranzia ed uno stimolo per una piena realizzazione dei programmi e per consolidare la qualità dei servizi.p g p qIn definitiva, i percorsi partecipativi sono finalizzati alla elaborazione condivisa delle politiche pubbliche ed p palla loro riprogrammazione continua.
Rappresentazione grafica del ciclopp g
PROGRAMMAZIONEstrategica e triennale (partecipata)
operativap
GESTIONE
CONTROLLOsulla gestione
strategicog
RIPROGRAMMAZIONEdelle politiche
Perché l’Unione di Comuni
L’Unione è il soggetto più adatto per elaborare e mettere in moto una strategia di lungo, lunghissimo mettere in moto una strategia di lungo, lunghissimo periodo, in grado di dare impulso alle politiche di sviluppo sostenibile con riferimento ad un’area sviluppo sostenibile con riferimento ad un area coesa e di adeguate dimensioni.Una strategia di area vasta che comprende e Una strategia di area vasta che comprende e caratterizza tutti i territori dell’Unione, colmando quella che molto spesso rappresenta una grave quella che molto spesso rappresenta una grave lacuna per le amministrazioni locali: l’impossibilità di dar vita a programmi efficaci e di ampio respiro.di dar vita a programmi efficaci e di ampio respiro.
Perché l’Unione di Comuni
In particolare, l’Unione può più agevolmente realizzare le condizioni per un coinvolgimento efficace dei gruppi di riferimento presenti nell’area vasta («stakeholder engagement»):- capacità di ragionare in modo prospettico- capacità di pianificare- capacità organizzativa- capacità di coinvolgimento- saper rendicontare e rivedere i propri piani
Perché l’Unione di Comuni
In sostanza, l’aspetto essenziale sta nel passaggio da un rapporto tradizionale di tipo negoziale o meramente concertativo ad un sistema di relazioni più profondo - di tipo INTERATTIVO.Nella consapevolezza che in tempi critici come questi «convenga» all’amministrazione pubblica costruire le proprie scelte principali assieme ai destinatari di tali scelte.
Gli strumenti fondamentali adottati dall’UnioneG o o U o
Piano strategico dell’Unione (2010)Sistema di misurazione e valutazione della performance, applicabile all’Unione e ai Comuni aderenti (2010)Relazione previsionale e programmatica dell’Unione, approvata unitamente al “Piano degli indicatori e dei risultati attesi”
d ll f d llPEG – PDO – Piano della performance dell’UnioneOgni Comune riprende e sviluppa tali documenti in
d d d l b l d l fsede di approvazione del bilancio e del PEG - ferma restando la necessità di uno stretto raccordo tra i
i li bi i i li i di iprogrammi, gli obiettivi e gli indicatori.
Gli attori del processop
Gli i li i i d ll’U i d i C iGli organi politici dell’Unione e dei ComuniDirettore Unione in collaborazione con i SegretariS i i ll di i i Servizio controllo di gestione e strategico dell’UnioneS i i fi i i d ll’U iServizio finanziario dell’UnioneServizio personale dell’UnioneOIV i tit it d ll’U i l i i di t tti li tiOIV istituito dall’Unione al servizio di tutti gli enti
E’ stata ampiamente utilizzata la possibilità offerta d ll’ t TUEL di i i dall’art. 147, comma 5, TUEL di organizzare i controlli interni in ambito sovracomunale,
“ i t i t t ” U i C icome un “sistema integrato” Unione + Comuni.
La mappa degli stakeholder della Bassa Romagnapp g o o g
Tra i principali gruppi interpellati, ricordiamo:Le forze politiche, sociali ed economiche f p ,presenti nel territorio dell’UnioneLe associazioni gli ordini professionali le Le associazioni, gli ordini professionali, le rappresentanze dei lavoratoriGli utenti dei vari servizi (cittadini e imprese) Gli utenti dei vari servizi (cittadini e imprese) coinvolti tramite strumenti telematici ( i i f ) di i li (i i(questionari, forum…) e tradizionali (incontri, open space technology…)p p gy
Il percorso di costruzione del Piano strategicoPiano strategico
• Dopo le elezioni del 2009: inizia il confronto nelle Giunte i i di d t d ll’U isui programmi di mandato dell’Unione
• 11 novembre 2009: il Consiglio dell’Unione approva il Documento d’indirizzi sullo sviluppo dell’UnioneDocumento d indirizzi sullo sviluppo dell Unione• 28 dicembre 2009: la Giunta approva la proposta di Piano strategico, frutto della prima fase di confronto avviata all’interno g pdell’Unione e dei singoli Comuni• 20 gennaio 2010: presentazione in Consiglio del Piano t t istrategico
• Fine gennaio: si apre la fase partecipativa (discussione nei 9 Consigli comunali; confronto con le forze sociali ed economiche; Consigli comunali; confronto con le forze sociali ed economiche; questionari e forum sul portale della Bassa Romagna…)• Marzo 2010: al termine, il Consiglio dell’Unione approva il Piano strategico nel testo integrato con le osservazioni pervenute
Programmazione e controllo: il ciclo annuale/1Programmazione e controllo: il ciclo annuale/1
• Definizione di una proposta di obiettivi e indicatori • Definizione di una proposta di obiettivi e indicatori (politici/gestionali)
• Verifica politica di area vasta (Giunta dell’Unione • Verifica politica di area vasta (Giunta dell Unione sentite le Giunte dei Comuni)
• Confronto con gli stakeholder (forze sociali • Confronto con gli stakeholder (forze sociali, economiche…)
• Presentazione del bilancio in Consiglio dell’Unione e • Presentazione del bilancio in Consiglio dell Unione e su web (“Piano degli indicatori e dei risultati attesi”)
• Presentazione dei bilanci comunali• Presentazione dei bilanci comunali• Approvazione dei bilanci• Approvazione PEG – PDO – Piano performance• Approvazione PEG – PDO – Piano performance
Programmazione e controllo: il ciclo annuale/2Programmazione e controllo: il ciclo annuale/2
M i i i (C ll di i )• Monitoraggio continuo (Controllo di gestione)• Verifica intermedia nelle Giunte, entro il 31 agosto
( bi i i i di i i li)(obiettivi e indicatori gestionali)• Verifica intermedia nei Consigli entro il 30 settembre
( bi i i i di i)(obiettivi e indicatori)• Approvazione Relazione finale sulla performance
ll Gi tnelle Giunte• Approvazione consuntivo nei Consigli, con il “Piano
d i i lt ti iti”dei risultati conseguiti”• Illustrazione dei risultati on line – osservazioni
Rid fi i i d ll t t i (A bl l d i • Ridefinizione delle strategie (Assemblea generale dei consiglieri dei Comuni dell’Unione)
ALBERO DEGLI OBIETTIVI E DEGLI INDICATORI DELL’UNIONEC O U O
Un esempioUn esempio.Obiettivo del Piano strategico: elaborazione ed attuazione del «Patto per lo sviluppo locale» finalizzato al lo sviluppo locale», finalizzato al recepimento dello Statuto delle imprese, alla semplificazione degli adempimenti burocratici di competenza dell’Unione e burocratici di competenza dell Unione e alla crescita del tessuto produttivo nel di d ll B Rdistretto della Bassa Romagna.
ALBERO DEGLI OBIETTIVI E DEGLI INDICATORI DELL’UNIONEC O U O
(In attuazione dell’obiettivo strategico)Obi i d l P ll Obiettivo del Programma contenuto nella Relazione previsionale e programmatica:
i i d ll S ll i l i l attivazione dello Sportello unico telematico per le imprese insediate o in via di insediamento nel
i i d ll’U i di i li i i l d i territorio dell’Unione, con digitalizzazione integrale dei moduli e dell’accesso ai serviziI di iIndicatori:
- Efficacia (outcome): riduzione tempi medi dei di i S ( %)procedimenti Suap (- 20 %)
- Efficienza: riduzione costi di funzionamento i ll d i i U irispetto alla somma dei costi pre-Unione
ALBERO DEGLI OBIETTIVI E DEGLI INDICATORI DELL’UNIONEC O U O
(I tt i d ll’ bi tti ti )(In attuazione dell’obiettivo programmatico)Obiettivo operativo contenuto nel Piano della performance: attivazione dello Sportello unico telematico con tutti i pprocedimenti e i moduli caricati on lineIndicatori:Indicatori:
- Efficacia (output): apertura Sportello unico telematico entro il unico telematico entro il …
- Efficienza: riduzione organico del servizio n. … unità (mancata sostituzione)
Il tema di questi giorni, in tempi particolarmente q g , p pdifficili per l’economia e la finanza pubblica, è quello di affrontare la crisi con idee e strumenti nuovi. Occorre definire una strategia proiettata nel futuro, che sia il frutto di un percorso partecipato come quello p p p qillustrato sul portale della Bassa Romagna, nella sezione dedicata al nuovo percorso:p
www.labassaromagna2020.itwww.labassaromagna2020.it
www.labassaromagna2020.it
E’ un laboratorio permanente di ppianificazione strategica che ha preso forma contestualmente all’approvazione del Piano ppstrategico, nel 2010, e che si pone l’obiettivo di sottoporre a continua verifica i documenti prodotti e p pdi ampliare l’orizzonte per la Bassa Romagna.Il progetto la BR2020 non si configura come un p g gprogetto isolato ma è integrato con quanto espresso dall’Agenda Europe2020: in particolare, con i 5 g p pobiettivi che gli stati nazionali dovranno raggiungere entro tale data e a cui dovranno essere improntate, pquindi, le scelte strategiche dell’Unione.
Europe 2020p
1. Occupazione: il 75% della popolazione tra i 20 e i 65 anni di età dovrà essere p 75 p p 5impiegata2. Ricerca e Sviluppo / Innovazione: il 3% del PIL dell’Unione Europea (pubblico e privato insieme) dovrà essere investito in ricerca e Sviluppo ed Innovazione3. Cambiamenti climatici / energia• le emissioni di gas serra dovranno essere inferiori del 20% (o addirittura del
à d l dd f30% se sarà raggiunto un accordo internazionale soddisfacente a seguire Kyoto)• il 20% dell’energia dovrà provenire da fonti rinnovabili• aumentare del 20% l’efficienza energetica
Ed i4. Educazione:• ridurre i tassi di abbandono scolastico ad un indice inferiore al 10%• Almeno il 40% dei 30-34enni dovrà aver completato la formazione di terzo livello (o equivalente)livello (o equivalente)5. Povertà/Esclusione sociale: almeno 20 milioni di persone in meno a rischio di povertà ed esclusione sociale.
www.labassaromagna2020.it
d f d lSu queste direttrici viene approfondito il rapporto con i gruppi portatori di rapporto con i gruppi portatori di interesse, con un approccio
t d l i f t t i t t ll metodologico fortemente orientato alla interazione.
Normativa principale citata nelle slidep p
T U i d li E i L li• Testo Unico degli Enti Locali• d. lgs. 150/2009 (c.d. riforma d. lgs. 150/2009 (c.d. riforma
Brunetta)d t l 1 4/2012• decreto legge 174/2012
• d. lgs. 33/2013 (testo unico sulla g 33/ 3 (trasparenza)
Grazie per l’attenzioneGrazie per l attenzioneMarco Mordenti
La trasparenza è un concetto imbecille La trasparenza è un concetto imbecille, figliolo. O quanto meno inefficace, se applicato alla ricerca della verità.La verità umana è opacaLa verità umana è opaca.Signor Malaussène (di Daniel Pennac)
Progetto Valutazione della Performance1
Progetto Valutazione della Performance
Gli indicatori di impatto:
A C U R A D I F A B R I Z I O B O C C I
come definirli
A C U R A D I F A B R I Z I O B O C C I
0 7 / 0 5 / 2 0 1 3
07/05/2013
ASSUNZIONE DI BASEASSUNZIONE DI BASE2
TUTTE LE POLITICHE E LE AZIONI ATTUATE DALLA AMMINISTRAZIONE COMUNALE HANNO UN IMPATTO
SULLA CITTADINANZA DEL COMUNE
ALL'ATTUAZIONE CONTRIBUISCONO:
• LA COMPONENTE POLITICA• LA COMPONENTE POLITICA
• LA COMPONENTE AMMINISTRATIVA
EVENTUALI SOGGETTI TERZI• EVENTUALI SOGGETTI TERZI
07/05/2013Progetto "Valutazione delle performance"
MODELLO LOGICOMODELLO LOGICO3
INPUTS ACTIVITIES OUTPUTS OUTCOMES IMPACTS
RAPPRESENTANO LE RISORSE IN
TERMINI:
• FINANZIARI
SONO LE ATTIVITÀE/O I PROCESSI
ESEGUITI DELLA ORGANIZZAZIONE
SONO I PRODOTTI E/O I SERVIZI
GENERATI ATTRAVERSO LE
À
SONO I CAMBIAMENTI
INDOTTI NEI COMPORTAMENTI,
SONO I CAMBIAMENTI DI
STATO DESIDERATI O • FINANZIARI
• DI PERSONALE• ORGANIZZATIVE• DI CONOSCENZA• ETC.
PER GENERARE SPECIFICI
PRODOTTI E/O SERVIZI,
PARTENDO DA
ATTIVITÀESEGUITE E LE
SCELTE EFFETTUATE
DALLA
NELLA CONOSCENZA,
NELLO STATO DEI BENEFICIARI
DELL'AZIONE E
NON DESIDERATI CHE AVVENGONO NELLA COMUNITÀCOME RISULTATO
DELL'AZIONE E PARTENDO DA DETERMINATE
RISORSEORGANIZZAZIONE
ODELLE SCELTE
DELLA ORGANIZZAZIONE
DELL AZIONE E DELLE SCELTE
DELLA ORGANIZZAZIONE
07/05/2013Progetto "Valutazione delle performance"
CAMPAGNA: "SE BEVO NON GUIDO"CAMPAGNA: SE BEVO NON GUIDO4
INPUTS ACTIVITIES OUTPUTS OUTCOMES IMPACTS
07/05/2013Progetto "Valutazione delle performance"
MODELLO LOGICOMODELLO LOGICO5
INPUTS ACTIVITIES OUTPUTS OUTCOMES IMPACTS
LE RISORSE DISPONIBILI
SEABBIAMO ACCESSO
A TALI RISORSE ALLORA
SEPORTIAMO A
COMPIMENTO TALI ATTIVITÀ
SESIAMO IN GRADO
DI GENERARE I SERVIZI ED I
SESIAMO IN GRADO
DI OTTENERE QUESTO ALLORA
POSSIAMO PROBABILMENTE
COMPIERE LE ATTIVITÀ
PIANIFICATE
TALI ATTIVITÀALLORAPOSSIAMO
PROBABILMENTE GENERARE I SERVIZI ED I
SERVIZI ED I PRODOTTI
DESIDERATI ALLORAPOSSIAMO
PROBABILMENTE
QUESTO CAMBIAMENTO
ALLORAPOSSIAMO
PROBABILMENTE PENSARE DI PIANIFICATE SERVIZI ED I
PRODOTTI DESIDERATI
PROBABILMENTEOTTENERE QUESTI
CAMBIAMENTI NEL
COMPORTAMENTO
PENSARE DI OTTENERE UN
CAMBIAMENTO DI STATO NELLA COMUNITÀ DI
07/05/2013Progetto "Valutazione delle performance"
DEI BENEFICIARI RIFERIMENTO
MODELLO LOGICOMODELLO LOGICO6
INPUTS ACTIVITIES OUTPUTS OUTCOMES IMPACTS
LE RISORSE DISPONIBILI
SEDESIDERIAMO
COMPIERE QUESTE
SEDESIDERIAMO
GENERARE QUESTI SERVIZI E
SEDESIDERIAMO
OTTENERE QUESTI OUTCOMES
SESIAMO
DESIDERIAMO OTTENERE QUESTI QUESTE
ATTIVITÀALLORA
QUALI RISORSE SARÀ NECESSARIO
QUESTI SERVIZI E PRODOTTI ALLORA
QUALI ATTIVITÀSARÀ NECESSARIO
COMPIERE?
OUTCOMES ALLORA
QUALI SERVIZI E PRODOTTI SARÀ
NECESSARIO GENERARE?
OTTENERE QUESTI CAMBIAMENTI DI
STATO NELLA COMUNITÀ DI RIFERIMENTO
ALLORAAVERE A DISPOSIZIONE?
COMPIERE? GENERARE? ALLORAQUALI OUTCOMES
DOVREMMO PERSEGUIRE?
07/05/2013Progetto "Valutazione delle performance"
CAMPAGNA: "SE BEVO NON GUIDO"CAMPAGNA: SE BEVO NON GUIDO7
INPUTS ACTIVITIES OUTPUTS OUTCOMES IMPACTS
07/05/2013Progetto "Valutazione delle performance"
MODELLO LOGICOMODELLO LOGICO8
INPUTS ACTIVITIES OUTPUTS OUTCOMES IMPACTS
COSA COSA GENERIAMO
COSIMPIEGHIAMO PER
ESEGUIRE LE NOSTRE ATTIVITÀ
COSA FACCIAMOCOSA GENERIAMO
CON LE NOSTRE ATTIVITÀ
COSA VOGLIAMO OTTENERE
COSA VOGLIAMO CAMBIARE
Pianificare per ottenere i risultati
Gestire per ottenere i risultati
07/05/2013Progetto "Valutazione delle performance"
INFLUENZA DEI FATTORI ESTERNIINFLUENZA DEI FATTORI ESTERNI9
INPUTS ACTIVITIES OUTPUTS OUTCOMES IMPACTS
FATTORI ESTERNI
07/05/2013Progetto "Valutazione delle performance"
MODELLO LOGICOMODELLO LOGICO10
INPUTS ACTIVITIES OUTPUTS OUTCOMES IMPACTS
BREVE MEDIO LUNGOBREVETERMINE
MEDIOTERMINE
LUNGOTERMINE
IMPATTO
INDICATORI DI OUTCOMEINDICATORI DI IMPATTO
07/05/2013Progetto "Valutazione delle performance"
CAMPAGNA: "SE BEVO NON GUIDO"CAMPAGNA: SE BEVO NON GUIDO11
INPUTS ACTIVITIES OUTPUTS OUTCOMES IMPACTS
N PERSONE CON TASSO SOPRA LA SOGLIAN. PERSONE CON TASSO SOPRA LA SOGLIASU N. TOTALE PERSONE CONTROLLATE
N. INCIDENTI MORTALI CAUSATI DA GUIDA
07/05/2013Progetto "Valutazione delle performance"
IN STATO DI EBREZZA
SONDAGGIO
07/05/2013Progetto "Valutazione delle performance" 12
LE POLITICHELE POLITICHE13
QUANDO DEFINISCO UNA "POLITICA" :ES "MODENA CITTÀ SICURA"ES. MODENA CITTÀ SICURA
INPUTS ACTIVITIES OUTPUTS OUTCOMES IMPACTS
IL LAVORO CHE INTENDO FARE
I RISULTATI CHE MI ASPETTO
07/05/2013Progetto "Valutazione delle performance"
GESTIONE DELLA PERFORMANCEGESTIONE DELLA PERFORMANCE14
RIUSCIAMO A MISURARE L'IMPATTO CHE RIUSCIAMO A MISURARE L IMPATTO CHE HANNO LE NOSTRE POLITICHE?
NON ESISTE UN CATALOGO DI INDICATORI DI IMPATTO AI QUALI ATTINGEREIMPATTO AI QUALI ATTINGERE
07/05/2013Progetto "Valutazione delle performance"
LE POLITICHELE POLITICHE15
PRIMA DI PORMI IL PROBLEMA DI QUALI INDICATORI DI IMPATTO UTILIZZARE DOVREI DICHIARARE QUALE IMPATTO
MI ASPETTO CHE ABBIA UNA CERTA POLITICA
ASCOLTO DEGLI STAKEHOLDER
SFERA SFERA SFERASFERAAMBIENTALE
SFERASOCIALE
SFERAECONOMICA
07/05/2013Progetto "Valutazione delle performance"
ESEMPIOESEMPIO16
POLITICA: CITTÀ PIÙ PULITA"RIDUZIONE DELL'INQUINAMENTO DA FUMI INDUSTRIALI"
OUTPUTS OUTCOMES IMPACTS
Contributi erogati alle imprese Rinnovamento
tecnologico
Normativa più stringente sulle
emissioniMinore
Controlli effettuati
Riduzione delle aziende
inquinanti
Minore concentrazione
agenti inquinanti nell'aria
Riduzione patologie correlate
07/05/2013Progetto "Valutazione delle performance"
ESEMPIOESEMPIO17
POLITICA: CITTÀ PIÙ PULITA"RIDUZIONE DELL'INQUINAMENTO DA FUMI INDUSTRIALI"
OUTPUTS OUTCOMES IMPACTS
N. Contributi erogati su N. richieste
N. Aziende che hanno rinnovato l'impianto fumi mettendolo a
norma
Approvazione delibera entro il tempo
prefissato
norma
N aziende con • Concentrazione
N. Controlli effettuati su N. aziende
potenzialmente inquinanti
N. aziende con emissioni sotto soglia
su N. aziende potenzialmente
inquinanti
• Concentrazione agenti inquinanti
• N. giornate con concentrazione sotto la soglia
• % Tumori vie respiratorie
• % malattie croniche vie respiratorie
07/05/2013Progetto "Valutazione delle performance"
inquinanti
ESEMPIOESEMPIO18
POLITICA: ATTENZIONE AGLI ANZIANI"RIDUZIONE DEI DISAGI DOVUTI ALLA NON-AUTOSUFFICIENZA"
FONDO PER LA NON AUTOSUFFICIENZA
OBIETTIVOINDICATORE
OUTPUTINDICATORE
OUTCOMEINDICATORE
IMPATTO
MIGLIORARE IL SUPPORTO
N. ORE EROGATE N. RICHIESTE DI
ASSISTENZA
N. GIORNATE DI DEGENZA
OSPEDALIERA SUPPORTO ALL'ANZIANO NON AUTOSUFFICIENTE
ASSISTENZA DOMICILIARE
SODDISFATTE SU N. TOTALE RICHIESTE
OSPEDALIERA NON DOVUTE AD
ACUZIE DI PAZIENTI OVER 70
07/05/2013Progetto "Valutazione delle performance"
OUTCOME E STAKEHOLDEROUTCOME E STAKEHOLDER19
N. RICHIESTE DI ADI SODDISFATTE SU N. TOTALE RICHIESTE
ANZIANO NON AUTOSUFFICIENTE INDISTINTO
CON O SENZA FAMIGLIA DI SUPPORTO
N. PAUSE DI SOLLIEVO SODDISFATTE SU N. PAUSE RICHIESTE
CON O SENZA ALZHEIMER O DEMENZA SENILE
N. RICOVERI IN RSA SU N. RICHIESTE RICHIESTE
07/05/2013Progetto "Valutazione delle performance"
CRITICITÀ20
TEMPO D'IMPATTOTEMPO D IMPATTOOUTCOMES DA 1 A 5 ANNI
IMPACTS DA 3 A 10 ANNI
ERRORI DI VALUTAZIONEFATTI IN BUONA O MALAFEDE
FATTORI ESTERNIC'È UNA FRAMMENTAZIONE DELLE COMPETENZE E MANCA UN EFFICACE COORDINAMENTO
FATTORI ESTERNI POSSONO ANNULLARE CONTRIBUTI POSITIVI E/O NEGATIVI
RILEVAZIONERILEVAZIONENON POSSIBILE O DIFFICILE DA ATTUARE
FATTA DA TERZI
07/05/2013Progetto "Valutazione delle performance"
Progetto Valutazione delle PerformanceProgetto Valutazione delle PerformanceSeconda Fase
Il percorso dei webinar
Delia Zingarelli
7 maggio 2013
Il quinto webinar: alcuni riscontriq
17 aprile 2013 “I i f i i“Integrazione fra programmazione economico-
finanziaria e ciclo della performance”
Relatori: Davide Galli, Barbara Carboni, Elena Pasini
Alberto Scheda Laura Massoli Delia ZingarelliAlberto Scheda, Laura Massoli, Delia Zingarelli
72 partecipanti
Forte interesse per il tema e numerose domande di Forte interesse per il tema e numerose domande di approfondimento ai testimoni locali
I pareri sul V webinarpRilevanza del tema per l'amministrazione 5,3
Chiarezza delle relazioni
Utilità d i t ti l il
4,8
4 9
Qualità della discussione con i partecipanti
Utilità dei contenuti per lo sviluppo del CdP
4,1
4,9
Efficacia della modalità webinar
p p
5,2
4,1
Adeguatezza del tempo rispetto ai contenuti 4,8
Adeguatezza del tempo rispetto alle esigenze di lavoro
A li bilità d i t ti d t 4 7
5,3
Applicabilità dei contenuti da parte dell'amministrazione
4,7
I primi 5 webinar a confrontop 5Il radar del gradimento
5 0
6,0
Rilevanza del tema per l’amministrazione
2 0
3,0
4,0
5,0Chiarezza delle relazioniApplicabilità dei contenuti da
parte dell’amministrazione
0,0
1,0
2,0
Utilità dei contenuti per lo sviluppo del CdP
Adeguatezza dei tempi rispetto alle esigenze di lavoro
I Webinar
II Webinar
III Webinar
IV Webinar
V Webinar
Qualità della discussione con i partecipanti
Efficacia della modalità webinar
Adeguatezza dei tempi rispetto ai contenuti
Il prossimo webinarp
a supporto del percorso di affiancamento del a supporto del percorso di affiancamento del
Progetto “Valutazione delle Performance” si terrà
Mercoledì 22 maggio
“Modelli e criteri di valutazione dei servizi e delle unità organi ati e ” delle unità organizzative ”
E.Book“Il ciclo delle performance nei comuni”Il ciclo delle performance nei comuni
http://www.qualitapa.gov.it/iniziative-in-corso/valutazione-performance/risorse/e-book/
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L’area di lavoro rinnovatah li i i i i i i l ihttp://www.qualitapa.gov.it/iniziative-in-corso/valutazione-
performance/
Progetto Valutazione delle Performance
Grazie per l'attenzione
e buon lavoro