ecologia, caos e complessità 2

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ECOLOGIA,CAOSECOMPLESSITA’.PERUNACRITICADELLECONFUSIONIEPISTEMOLOGICHE

diFrancescoConiglioneQualcheanno fa leacquedeldibattito ecologico italianosonostateagitatedauna

violentapolemicachehavistocontrapporsisullecolonnedialcuniquotidianiscienziatiefilosofi,condaunaparteisostenitoridellanuovascienzadellacomplessità,chesarebbela solaadattaallo studiodeiproblemi ecologici,edall’altra idifensoridella razionalitàscientifica, cheaccusavano iprimidi irrazionalismoeconfusionarismo1.È statopiù re‐centementenotatochel’interesseditalediscussionestavanelfattochevenivaallalucecome la tematica ecologica nascondesse al suo interno«problemi epistemologici pro‐fondi, irti,dinonfacilesoluzione»2.L’importanzaditaliproblemiepistemologicisièul‐teriormente evidenziata negli ultimi anni anche a causa dell’irrompere nel panoramascientificoesuimassmediadellaproblematicadel“caos”odeisistemicaotici,checo‐nosce attualmente una sorprendente fortuna editoriale e pubblicistica. La scienza delcaos,infatti,sicolleganaturalmentealtemadellacomplessitàediconseguenzaalpen‐sieroecologico,aprendoprospettiveteorichepocotempofaancorascarsamenteesplo‐rate,maancheinnescandofacilientusiasmiogeneralizzazionifilosoficheincuispessolacomplessitàrischiaditrasformarsiinconfusione.Ritengo,pertanto,cheavviareunadi‐scussioneserenasutaliquestionisiaquantomaiurgente,cercandodisfuggireaisettari‐smi ed alla tentazionedella rissa ideologica (o, peggio, di voler delegittimare gli argo‐menticoldelegittimarel’argomentatore)3.

Conquestocontributomipropongodiavviarequestodibattitosiacolcercaredichia‐rireunpo’iterminifondamentalidellaquestione,siaanchecercandodimettereinlucequellicheamioavvisosonoipericolieleambiguitàcuisipuòandareincontroquandosimaneggianoconeccessivadisinvolturaenonadeguataconsapevolezzaecontestualizza‐zionecriticaconcettiepistemologiciescientificitutt’oraassaicontroversiedancoraog‐gettodivivacediscussione.

1Ivariinterveniti,pubblicatiprevalentementesu“LaRepubblica”,“L’Unità”e“IlManifesto”,sonostati

poi raccolti involumetto; sivedaAA.VV.,Apioarchitetti.Qualeuniverso,qualeecologia, ediz. fuoricom‐merciopubblicatacomesupplementoaln.114dell’Unitàedaln.114delManifesto,Roma1990.

2M.d’Eramo,“Uncontributoaldibattitoitalianosuscienzaeambiente”,inCapitalismoNaturaSociali‐smo,4(1992),p.65.

3PercuinonèunargomentarevalidoquellochecercadidelegittimareleargomentazionidiCarloBer‐nardinicoll’affermarecheèunodeipiùdurinuclearisti,cheilPartitocomunista(delqualeBernardinièunnotoesponente)è stato fortemente industrialistaeche il quotidiano“LaRepubblica” (doveBernardini hapubblicatol’articolochehainiziatolapolemica)èlavocedell’industra“moderna”inItalia(cfr.M.d’Eramo,op.cit.,p.64).Questosichiamainretorica“argomentoadhominem”.

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1.Unanuovaimmaginedellascienza«Dovecomincia ilcaossiarresta lascienzaclassica[…]L’aspettoirregolaredellana‐

tura, ilsuolatodiscontinuoeincostante,per lascienzasonostatideiverirompicapoopeggio mostruosità»4. Negli anni ’70 la scienza sembra aver tematizzato quanto pre‐cedentementeerastatosempreescluso.Ciòèstatoilfruttodellavoroportatoavantiindiversicampidamatematici,fisici,biologiechimici.Simoltiplicanorivisteecongressisulcaoselacomplessità,altronomeconcuisiindicatalenuovocampodiricerca,èdiven‐tataunasfidachemetteindiscussioneilmodoincuisièfinoraintesalascienza.Ilcaostravalicaiconfinitralescienzeedilsuostudiofaavanzaretesisulcomportamentouni‐versaledellacomplessità.

Ifisicidelcaoseglistudiosidellacomplessitàsonoconvintichecollorolavorosistiaponendo termineadunmodotradizionaledi vedere la scienza: è la finedel riduzioni‐smo,dell’analisideisistemineiterminidello loroparticomponenti;è l’affermazionediunanuovascienzadellatotalitàedelcarattereolisticodellanatura:unascienzadeisi‐stemicheriprenderebbel’ereditàdallasuperatadialettica;nonsiparlapiùdiconoscen‐zadialetticadellanatura,mapiuttostodiunasuaconcezionesistemica5.

Sièsostenutoaddiritturacheilcaoscostituiscala“terzarivoluzione”nellafisicamo‐derna,dopoquelladellarelativitàedellameccanicaquantistica:comequesteultime,ilcaosabolirebbeidogmidellascienzanewtoniana6.

Inoltre, la scienza della complessità, col correlativo superamento della scienza ne‐wtoniana,porrebbe lebasiper lo studiodell’ecosistematerrestre, cheappunto è il si‐stemacomplessopereccellenza,fruttodiinfiniteinterazioniecorrelazionichenonpos‐sonoessereridotteadunapurasommadellepartiecherichiedeunnuovoapprocciosi‐stemico.Soloquestoapproccio,infatti,«sifondasullaconsapevolezzadell’essenzialein‐terrelazione e interdipendenza di tutti i fenomeni»7. Così all’esigenza di un “pensierocomplesso”8 si associa l’esigenzadi un “pensiero ecologico”, qualitativamentediversodalmodoincuièstatafinoraconcepitalascienzaechetraelepropriecategoriecogni‐tivedanuovedisciplinesviluppatesinegliultimidecenni:lascienzacognitiva(conJ.Pia‐get), lanuovabiologia(conG.Bateson,H.MaturanaeF.Varela), lascienzadeisistemi(conL.vanBertalanffyeE.Laszlo),lanuovatermodinamicadeiprocessiirreversibili(con

4J.Gleick,Caos.Lanascitadiunanuovascienza,Rizzoli,Milano1989,p.9.5Ilpiùconvintosostenitoredella“visionesistemica”èilfisicoamericanoF.Capra(diventatounasorta

dinuovoidolodelmovimentoecologista,specienegliStatiUniti)cheneisuoilibrisimuovetramisticismo,scienza,culturaalternativaedecologismo.Cfr.F.Capra,IlTaodellafisica,Adelphi,Milano1982;Ilpuntodisvolta,Feltrinelli,Milano1990(2ªed.).

6G. Casati, Introduzione a G. Casati (a cura di), Il caos. Le leggi del disordine, Le Scienze ed.,Milano1990,pp.7‐8.QuestoèquantosostieneancheJ.Ford, il fisicoche insiemeaG.Casatihaorganizzatonel1977aComoilprimoconvegnointernazionalesulcaos(cfr.J.Gleick,op.cit.,pp.12,185).

7A.Russo,Uomoenatura:mutamentideiparadigmiscientifici,inA.RussoeG.Silvestrini,Laculturadeiverdi,Angeli,Milano1987,p.50.

8Cfr. E.Morin, Epistémologie de la complexité, in C. Atias e J.L. LeMoigne (a cura di),EdgarMorin.Scienceetconsciencedelacomplexité,TheUnitedNationUniversity,Montpellier1984.DiMorinvediancheleoperetradotteinitaliano:Ilparadigmaperduto,Bompiani,Milano1973;Ilmetodo.Ordine,disordine,or‐ganizzazione,Feltrinelli,Milano1983;Scienzaconcoscienza,Angeli,Milano1984,nonché,inparticolare,ilsaggioLeviedellacomplessità, inG.BocchieM.Ceruti,Lasfidadellacomplessità,Feltrinelli,Milano1991(6ªed.).

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I.PrigogineeI.Stengers).Ma in cosa consistonopiù esattamente le acquisizioni concettuali che sono state il

fruttodellascienzadelcaos? Dalla letteraturasull’argomento9edallemoltesituazionisperimentali studiate (spessoassai semplici, come il casodelleoscillazionidelpendolovincolato10,disemplicicalcolinumerici11o,perstarepiùviciniaiproblemiecologici,del‐lacrescita dellapopolazionediunadataspecie inundeterminatoambiente, espressadalla“equazionelogistica”12)sisintetizzanonellacosiddetta“dipendenzasensibiledallecondizioniiniziali”che,bennotaaimatematicisindallafinedell’Ottocento(comeades.HadamardePoincaré),haavutounaapplicazioneincampofisicoquandoilmeteorologoLorenz,studiandonel1963mediantesimulazionialcalcolatoreunmodellodievoluzionedell’atmosfera,hascopertounsistemadiequazionichedannounadescrizionesemplifi‐catadelmotoatmosferico.Tuttaviasiavvidechetaliequazionisononon‐lineari:amenodinonconoscerelostatoinizialedelsistemaconinfinitaprecisione,lanostracapacitàdiprevisioneprestosvanisce.Questaestremasensibilitàsuldatodipartenza(appuntodi“dipendenza sensibile dalle condizioni iniziali”) significa che le strutture circolatoriedell’atmosfera potrebbero essere determinate dalla più piccola perturbazione: anchedalbattitod’alidiunafarfalla13.DaquesteindaginidiLorenz,chedisolitosonoritenutel’attoufficialedinascitadella“scienzadel caos”, ed anchedaaltre simili effettuate in

9Èormaiassaivasta la letteratura specialistica edivulgativasull’argomento,sicchénonpossiamoqui

menzionaretuttiitestiimportanti.Cilimitiamopertantoadindicareleoperedicaratteregenerale,intradu‐zioneitaliana,doveèpossibiletrovareulteriorebibliografiasultema.Innanzitutto,acaratterepiùdivulga‐tivo, siveda il giàcitatovolumedi J.Gleick,cheoffreuna interessanteedancheben scrittaricostruzionedella storia della “scienza del caos”, ed inoltre P. Davies, Il cosmo intelligente,Mondadori,Milano 1989,nonchégli interventicontenutinelvolumettoGliordinidelcaos,Manifestolibri,Roma1991,conarticolidiG.Bangone,F.Carlini,S.carrà,M.Cini,M.d’Eramo,G.Parisi,S.Ruffo.AlivellodidivulgazionedialtaqualitàsivedanoisaggiraccoltinelvolumeacuradiG.Casati(docentedifisicateoricaall’UniversitàdiMilano)giàcitato.AltrovolumibenfattiedancoraaccessibilisonoquellidiS.Carrà,Laformazionedellestrutture,Bolla‐tiBoringhieri,Torino1989;D.Ruelle,Casoecaos,BollatiBoringhieri,Torino1992eN.Hall(acuradi),Caos,Muzzio,Padova1992,concontributidivarispecialistisuidiversicampiincuilascienzadelcaossèèfinoracimentata.InfinetestidinaturapiùistituzionaleespecialisticasonoquellidiR.Serra,G.Zanarini(acuradi),Traordineecaos.Autorganizzazioneeimprevedibilitàneisistemicomplessi,CLUEB,Bologna1986eM.An‐dretta,M.Compani,R.SerraeG.Zanarini, Introduzioneallafisicadeisistemicomplessi.L’approcciomeso‐scopicoallostudiodifluttuazioni,non‐linearitàeauto‐organizzazione,CLUEB,Bologna1984,cheforsecosti‐tuisce l’unica introduzioneistituzionaleescientifica italianadilivellouniversitarioa tuttoilproblemadellacomplessitàedelcaos.Testipiùimpegnatifilosoficamente,ancheseconunasolidaimpostazionescientifi‐ca,sonoquellidel premioNobel I.Prigogineedeicollaboratori, lecuiconclusioni sono spessocontestatedalla comunitàdegli scienziati. Si veda comunque il suo testopiù recente, dedicato appunto al problemadellacomplessità:G.Nicolis,I.Prigogine,Lacomplessità.Esplorazionedeinuovicampidellascienza,Einaudi,Torino1991.Ulterioriindicazionisarannofornitesuccessivamente.

10Cfr.J.Gleick,op.cit.,pp.42‐47;P.Davies,op.cit.,pp.62‐71;J.P.Crutchfield,J.DoyneFarmer,N.H.PackardeR.S.Shaw,Ilcaos,inG.Casati,op.cit.,pp.25‐26.

11Cfr.P.Davies,op.cit.,pp.40‐47;F.Vivaldi,“Unesperimentodimatematica”,inN.Hall(acuradi),op.cit.,pp.25‐36.

12Cfr.J.Gleick,op.cit.,pp.62‐68;P.Davies,op.cit.,pp.52‐60.Un’analisirigorosadelleequazionirela‐tivealladinamicadellepopolazioni(anchecondueotrepopolazioniinteragenti)ècontenutainL.Gardini,G.Zanarini,Lamatematicadellacomplessità,inR.Serra,G.Zanarini,op.cit.,pp.21‐65.

13Cfr.P.Davies,op.cit.,pp.71‐73;J.Gleick,op.cit.,pp.15‐36;T.Palmer,“L’occhiodeltempoatmosfe‐ricosull’imprevedibilità”,inN.Hall,op.cit.,pp.63‐75.

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seguito(comeglistudisulleturbolenzenei liquidifattidaD.Ruelle14),ifisicihannoim‐paratodelle lezionimolto importanti: innanzitutto il fattoche«leggisemplicinonpor‐tanonecessariamenteacomportamenti semplici»e, in secondo luogo, che«variazionipiccoleneiparametridiunqualunquesistemanonportano,necessariamente,a varia‐zionipiccolenel“risultato”,cioènellaevoluzionefutura»15.Ovvero,piccolissimevaria‐zioninellecondizioni inizialidiunsistemadinamicoproduconovariazioni checresconoesponenzialmenteall’evolveredelsistemafinoaraggiungereunostatoincuinonèpos‐sibilepiùricostruirelostatoinizialedelsistema(seneperdela“memoria”)evieneaca‐dereognipossibilitàdi previsionedegli stati futuri.Èappuntoquantoaccade con i fe‐nomenimeteorologici,dovelecapacitàdiprevisioniraggiungonoalmassimounaoduesettimane,appuntoperlaestremasensibiliàallecondizioniinizialidaessiposseduta.

Abbiamoinquestocasoachefarecolcosiddetto“caosdeterministico”,caratterizza‐todalfattocheilcomportamentocaoticoèdeterminatodaequazioniditipodetermini‐sticomoltosemplici16.Èsullabasedicomportamentisimilichegliscienziatihannorite‐nutoormaidefinitivamentevenutemenoleassunzionidibasedellafisicaclassica,ecioèildeterminismo,ilriduzionismoelareversibilitàdeltempo.Ovviamentenons’èdovutoaspettare il caospermettere indiscussione ildeterminismo, inquantoèbennotocheesso è stato già scossodalle relazioni di indeterminazionediHeisenberg inmeccanicaquantistica.Tuttavia,inprimoluogo,leconclusioniindeterministichehannosempretro‐vato una vivace opposizione da parte di scienziati della statura di Einstein, Bohm, DeBroglie, iqualihannoopposto l’esistenzadellecosiddette“variabilinascoste”cheper‐metterebbero di spiegare inmodo classico le relazioni di indeterminazione17 e, in se‐condo luogo, si ècontinuatoapensareche l’indeterminismo valessealmassimoper ilmondomicroscopico,essendoperquellomacroscopicovalida lameccanicaclassica.O,anche,èbennotochelareversibilitàdellameccanicaèmessaincrisidallairreversibilitàdei fenomeni termodinamici.Ma anche in questo caso, con l’opera di Boltzmann, si ècercatodimettereunapezzasutaledivariocolricorsoaconcettistatistici,percui,se‐condoilpuntodivistaclassico,l’irreversibilitàedildisordinesonoapparentienascereb‐berosolodaunanostraincompletaconoscenzadeisistemifisici18.

14Cfr.D.Ruelle,Determinismoepredicibilità,inG.Casati,op.cit.,pp.13‐15.15G.Casati,op.cit.,p.9.16Cfr.F.T.Arecchi,Caoseordinenellafisica, inR.SerraeG.Zanarini,op.cit.,pp.68‐79;S.Carrà,op.

cit.,pp.86‐96;V.Croquette,Determinismoecaos,inG.Casati(acuradi),op.cit.,pp.34‐49.SivedainoltreilfondamentaleH.G.S.Schuster,DeterministicChaos,Physik‐Verlag,Weinheim1984.

17 Per un’esposizione ed un’argomentazione rigorosa contro l’indeterminismo sostenuto nell’ambitodellameccanicaquantisticacfr.M.Bunge,Filosofiadellafisica,Piovan,AbanoTerme1989,pp.129‐179.Siveda anche l’analisi del problema, in difesadel determinismo, di F. Selleri,Paradossi e realtà. Saggio suifondamenti della microfisica, Laterza, Roma‐Bari 1987, specie le pp. 121‐164. Un’altra analisi criticadell’indeterminismoèquellafattadaG.IorioGiannoli,Ilcaso,untiranno,Angeli,Milano1986.

18Sulproblemadellareversibilitàed irreversibilità,con laconnessionequestionedeltempo,testifon‐damentalidiapprofondimentosonoquellidiI.Prigogineecollaboratoricheperò,oltreadunapresentazio‐ne del problema, ne forniscono una soluzione in senso anticlassicoequindi si fannoaperti sostenitori diquellochelorostessidefinisconoun“cambiamentoparadigmatico”infisica,sicchéoggiPrigogineèricono‐sciutocomeunodeiprincipalisostenitoridiuna“nuovarazionalitàscientifica”.SivedacomunqueiltestodiI.PrigogineeI.Stengers,Lanuovaalleanza.Metamorfosidellascienza,Einaudi,Torino1981,nonchéilpiùrecenteI.PrigogineeI.Stengers,Trailtempoel’eternità,BollatiBoringhieri,Torino1989edildivulgativoI.Prigogine,Lanascita del tempo, Bompiani,Milano1991. Per chi voglia avere una trattazione classicadel

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Èstatotuttaviaconlascopertadelcaoschesièavutaunaveraepropria«“rivincita”dellacomplessità,relegatadallavisioneclassicaapuraillusioneprospettica»19,rivincitanelmondostessodelmacroscopico,senzalanecessitàdiscomodarelameccanicaquan‐tistica,sicchésipensacheletreassunzionidellafisicaclassicasopraindicate(determini‐smo,riduzionismoereversibilità)sianovenutedefinitivamentemeno.

Nellasuaformulazioneclassica,dovutaaLaplace20,ildeterminismoconsistenellate‐si che laconoscenza esatta ‐ conprecisione infinita ‐dello stato inizialediuncertosi‐stemafisicoèsufficienteperprevedereilsuofuturoconcertezza.Tuttaviadaldescrittofenomenodelladipendenzasensibiledallecondizioni iniziali i fisici traggono la conclu‐sionechetaleprevedibilitànonèpossibile.Èsullabasedellecaratteristichedelcaosde‐terministicochemoltiscienziatisonostatiportatiadaffermarechesonocosì«dicolpodistrutti»siailriduzionismocheildeterminismo21,chesonostati«frantumatiduepila‐stridellaculturascientificaclassica:ilriduzionismo[…]eildeterminismo»22,ecosìvia.

Perquantoriguardailriduzionismo,essodisolitoconsistenellatesiche«leproprietàglobalisonounivocamentedeterminatedalleinterazionitracomponenti(adesempio,lasimmetriadiuncristallo èdeterminatadalla simmetriadei legami interatomici) eper‐tantolafisicamacroscopica(omacrofisica)ècompletamentededucibiledallafisicadelleinterazioni fondamentali (o microfisica)»23. Alla base dell’impostazione riduzionisticastavalaconvinzionecheilmondomicroscopicofossepiùsemplicediquellomacroscopi‐co e quindi che per comprendere quest’ultimo fosse sufficiente scomporre i sistemicomplessi inmododa trovare le lorocomponenti semplicigovernatedalle tradizionalileggi dellameccanica. Una volta fatto ciò si pensava fosse possibile formulare una e‐spressionematematica,detta lagrangiana,grazieallaqualericavare(medianteintegra‐zione) leequazionidinamichechedescrivonoildiveniredelsistema.Trovata la lagran‐giana,sipensava,tuttoeraspiegato. Inoltre,difronteallacircostanzachenonsipote‐vanodi fattoconoscere tutte lecondizioni inizialidel sistema, sipensavacheuna loroconoscenzaapprossimata fossesufficientepercalcolare inmodopureapprossimato ilcomportamentodelsistema.Ciòèperòverosolonelcasoincuiabbiamoachefareconequazioni lineari. Nei casi di non linearità (comequello descritto nell’esempio) vale lasuesposta dipendenzasensibiledallecondizioni iniziali, sicchéuna conoscenzaappros‐simatadellecondizioniinizialiportabenprestoallatotaleimprevedibilitànelcomporta‐mentodelsistema.Unclassicoesempioè ilproblemadeitrecorpigiàstudiatodaPon‐caré,incuièevidentecheilcomportamentoditrecorpi(adesempioilsoleeduepiane‐ti)nonèsemplicementededucibiledaquelloaduecorpi.Insommaancheinsemplicisi‐stemi incuiinteragisconopochielementiechesonorettidaleggiassaisemplicisiven‐gonoamanifestarecomportamentiglobaliassaicomplessiedimpredicibili:inquesticasinonbastalariduzioneapochielementiedaleggisempliciperessereingradodipreve‐

problemareversibilità/irreversibilitàpuòutilmenteconsultarel’ottimotestodialtadivulgazionediG.Toral‐dodiFrancia,L’indaginedelmondofisico,Einaudi,Torino1976,passim.

19R.Serra,G.Zanarini,Introduzioneallascienzadellacomplessità,inR.Serra,G.Zanarini(acuradi),op.cit.,p.6

20P.S.Laplace,Saggiofilosoficosulleprobabilità,cit.inD.Ruelle,op.cit.,p.16.21Cfr.F.T.Arecchi,op.cit.,p.71.22S.Carrà,op.cit.,p.94.23F.T.Arecchi,op.cit.,p.69.

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dereilcomportmentodell’interosistema.Ciòhafattosìchelascienzadiquestiultimiannisisiacaratterizzataperunanuova

ricercadellatotalitàeperlariscopertadiunavisioneolistica(osistemica)dellanatura24esiparlaaddiritturadiunnuovoparadigmanascente,chevedelariscopertadell’olismoneidiversicampiscientifici:dallabiologiaallaneurologia,dallameccanicaquantisticaaquellaclassica.Ilnuovoparadigma,diversamentedaquelloclassicoenewtoniano(ridu‐zionisticoedeterministico) riconosceche i sistemi fisici,ed inparticolarequelli viventicaratterizzatidall’autorganizzazione,possonomanifestaremodidicomportamentoediorganizzazionenuoviedimprevisti25.

L’ultimodeipilastridella fisicaclassicademolitidalla scienzadiquestiultimianni èquellodellareversibilità.Lasuaanalisicriticaènatanell’ambitodellatermodinamicaesiè inparticolaresviluppatacon lo studiodei sistemi termodinamicinon in equilibriodapartediI.Prigogine.Èquestounsettoremoltopiùvicinoaiproblemiecologici,inquan‐tohaachefareconisistemiviventiedifenomenidiautorganizzazione.

L’irreversibilitàètipicadeifenomenidellatermodinamicamaèanchelacaratteristi‐caditutti i fenomenireali.Conla irreversibilità iltempohaunafreccia:c’èunprimaeun dopo. Invece ciò non avviene nei fenomeni reversibili tipici dellameccanica e del‐l’elettromagnetismo. Per farcapirecosaciò significhivienedi solitoportato l’esempiodel film, raffigurante un treno, proiettato all’indietro: non vi sarebbenulla di strano amenocheiltrenononsiaavapore;inquest’ultimocasoilfumoentrerebbedentrolaci‐miniera,anzichéuscirne. Capiremmosubitoche èproiettatoal contrario26. Insomma ifenomeni reversibilipossonosvolgersi inunsensoonell’altro rispettoal tempo,quelliirreversibili vanno inun’unicadirezione:unazollettadizuccherochesiscioglienell’ac‐quadisperderà inmodouniformelepropriemolecolenel liquido,mamaipotremove‐derechelemolecolesiriaggreganoperformarenuovamentelazollettadizucchero.

Questacaratteristicadeiprocessi irreversibili,conunadirezioneneltempo,faperònascereunproblema:seilmondoèrettodalleleggimeccanichediNewton,perlequalinonesiste lafrecciadeltempoechequindidescrivonofenomeniperfettamenterever‐sibili,inchemodopossonodarsiifenomeniirreversibilidellatermodinamica?Unasolu‐zioneèstatadatadaBoltzmannconl’introduzionedellaprobabilitàperspiegareilcom‐portamentodiunsistemaconungrannumerodiparticelle.Tuttaviaciòvalepersistemiinequilibrio termodinamicoche,purpotendoscambiareenergiacon l’ambienteester‐no, sonocaratterizzati inogni loropartedallapresenzauniformediproprietàcome latemperatura, lapressione, lacomposizionechimica,ecc.Mainnaturanonesistonosi‐stemiinequilibrio:purrealizzandosicomportamentiorganizzatiedordinati,tuttaviasièsemprelontanidall’equilibrio27.

MeritodiPrigogineèquellodiaverstudiatosistemiapertichescambianomateriaedenergia con l’ambiente circostante, cioè sistemi dissipativi che ricevono e consumanocontinuamente energia tratta dall’esterno. Le strutture dissipative sono caratterizzate

24Cfr.J.Gleick,op.cit.,p.12.25Cfr.P.Davies,op.cit.,pp.253‐257.Veroeproprioprofetaditalenuovavisioneolisticadellanaturaè

F.Capra,opp.citt.26G.ToraldodiFrancia,op.cit.,p.84.27Cfr.I.Prigogine,Latermodinamicadellavita,inI.Prigogine,Lanuovaalleanza.Uomoenaturainuna

scienzaunificata,Longanesi,Milano1981(2ªed.),pp.74‐85.

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dalla loro sensibilità alla fluttuazione: mentre nei sistemi isolati vicini all’equilibrio lefluttuazioni siattenuanorapidamente, inveceunapiccola fluttuazione inunastrutturadissipativanonlinearepuòessereamplificataefarpassareilsistemaadunasituazionemacroscopicanuova, impredicibilequanto la fluttuazione che lacausa.Tale situazionepuòfarcomparireunordineassentenelsistemaoriginario.EccoperchéPrigogineparladi«ruolocostruttivodelnonequilibrio».Unesempioèdatodalla instabilitàdiBénard:unliquidoriscaldato,arrivatoaduncertogradiente,manifestaunastrutturadicolonnemontantidiconvezione28.Daciò ilgrandepasso:lavitaèunordinechesorgeperflut‐tuazioneinunsistemaaperto,qualequellodellasuperficieterrestre,chericeveenergiadal sole. Prigogine sembra gettare un ponte tra la scienzameccanicistica newtoniana(conicaratteriprecedentementedetti)eilmondodellavita.

Ma la caratteristica più significativa delle strutture dissipative e dei sistemi non inequilibrioconsistenelfattocheinessihaunruolofondamentaleiltempo:scacciatodal‐lameccanicaclassicacomepuraillusioneprospettica,oraessovieneapienotitolorein‐trodottonellascienzaeconsideratocomeil fattorechecaratterizza l’evoluzionedeisi‐stemicomplessi:

«Sipuòaffermarecheoggilafisicanonnegapiùiltempo,nélasuadirezione.Essariconosceiltempoirreversibiledelleevoluzioniversol’equilibrio,iltemporitmicodistruttureilcuipul‐saresinutredeiflussicheleattraversano,iltempobiforcantedelleevoluzioniperinstabilitàeamplificazionidi fluttuazioni, eperfino il tempomicroscopico[…],chemanifesta l’instabilitàdinamicaalivellomicroscopico.Ogniesserecomplessoècostituitodaunapluralitàditempi,ognunodeiqualièlegatoaglialtriconarticolazionisottiliemultiple»29Èanchelafinedelde‐terminismo:«Ildeterminismodinamicocede ilpostoallacomplessadialetticatracasoene‐cessità,alladistinzionetra leregionidi instabilitàeleregionitraleduebiforcazioni incui leleggimedie, deterministiche, dominano. L’ordine per fluttuazione contrappone all’universostaticodelladinamicaunmondoaperto,lacuiattivitàgeneralanovità,lacuievoluzioneèaltempostessoevoluzione,creazioneedistruzione,nascitaemorte»30.

Caos, irreversibilità, strutture dissipative, ordine dal caos: con la nascita di questinuovicampidelsaperesembrapropriochelafisicadioggiabbiaoperatouncambiodiparadigma.Terminiunavoltaindisusooscreditatisembranoritornaredinuovoattuali:totalità,olismo,organicismo31,finalismo,creazionedalnulla.Allafisicadeicorpi ideali,delle superficiperfettamente lisce,dei gasperfetti,degli statidi equilibrio,dei sistemiisolati, insommaallafisicadella linearità,succede lafisicadell’irregolare,delsingolare,del complesso,delnonisolato,della interazione,ovverodellanon‐linearità.ComediceM. Cini, «sta dunque nascendo una nuova cultura che vede il mondo non come una

28Cfr.ibid.,pp.81‐83.SuifenomenidiautorganizzazioneeturbolenzaneiliquidivediancheC.Vidal,J.‐

C.Roux,Comenascelaturbolenza,inG.Casati(acuradi),op.cit.,pp.141‐151.29I.Prigogine,I.Stengers,Lanuovaalleanza,cit.,p.274.Cfr.anchesinteticamentesullareintegrazione

del tempo nella scienza I. Prigogine,L’esplorazionedella complessità, in G.Bocchi,M.Ceruti,op. cit., pp.179‐193.Iltestoincuiilproblemadeltempovieneaffrontatoinmodopiùsistematico,conricchezzadicon‐siderazionifilosoficheestoriche,èI.Prigogine,I.Stengers,Trailtempoel’eternità,cit.

30Ibid.,pp.196‐197.31Èquantoavvieneconl’ipotesidellaterracomeorganismoviventefattadaJ.E.Lovelock,Gaia.Nuove

ideesull’ecologia,Boringhieri,Torino1981.SivedaancheJ.E.Lovelock,Gaia:unaproprietàcoesivadellavi‐ta,inG.Bocchi,M.Ceruti,op.cit.,pp.207‐226.

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macchina,macomeunorganismovivente»32.Unafisica, insomma,più“flessibile”,piùumana,piùsensibileallepeculiaritàedallepiccoledifferenze,menoastrattaeduniver‐salizzante. È questo il tipo di scienza che sembra più idoneo ad affrontare i problemidell’ecologia.Edaquestascienzadovrebbecorrispondereunanuovafilosofiadellana‐tura,un’epistemologiadiversa,cheabbandonil’idealedell’onniscienza,del“metapuntodivista”esposi l’ideadellapluralitàdelleprospettive,della idiosincraticitàdeipuntidivistaereintegri l’osservatorenellaricerca33(percuilarealtàèquellachel’osservatoreorganizza,comesisostienenelcostruttivismoradicale34).

Èproprioapropositodi talenuova“scienzadella complessità”, ritenutapiùadattaall’ecologia di quella classica, che è nata la vivacediscussione cui avevamoaccennatoall’inizio.Secondoi“complessologi”,ilmondononsarebbepiùdaconsiderareallastre‐guadiunamacchinarettadaleggi lineari(che,comeabbiamovisto,sonol’eccezioneenonlaregola),mapiuttostocomeunorganismovivente.Adununiversoordinato,sem‐plice,determinato,sisostituisceununiversocaotico, indeterminato,complesso.ScrivePrigogine:«Ilnostrocompitooggièquellodisuperareillinguaggiodellafisicaclassicaetentarediincludereinsiemele leggi(deterministicheereversibili)eglieventi(irrevoca‐biliealeatori)»35.EperE.Tiezzi

«nonv’èdubbio cheoggi la crisiecologicadelpianetahamessoanudo l’inadeguatezzadelparadigmacartesianoedellafisicanewtonianacheconsideravano ilmondocomeunamac‐china, con comportamentiprevedibili delle singoleparti, analizzatedamodelli riduzionisti esoggetteeleggisemplicieduniversali»36.

Adunanatura riducibile a parti governate da leggi lineari si sostituisce unanaturacomesistemaincuilanon‐linearitàèlacaratteristicafondamentale:

«Guardaregliorganismiviventidaunpuntodivistasistemicosignificaconsiderareunaseriedi aspetti che sfuggono all’approccio di tipo riduzionistico: le capacità di crescita, auto‐organizzazioneeriproduzione;iflussidi informazioneeimeccanismidiretroazioneeomeo‐stasichesonoallabasedimoltiprocessidiadattamento;lecaratteristichedinamichedifles‐sibilitàediplasticità;irapportieleinterazioniconaltriorganismieconl’ambiente;lacolloca‐zionenelcontestodellastorianaturale.Si trattadiunpuntodivista certamentepiùappro‐priatorispettoadunaprospettivaecologicaechesembraoffrire inoltrenuovepossibilitàdisviluppodelleconoscenze»37.

EdaggiungeM.Buiatti:

«Edeccoperchéchioggidifendelavitasuquestopianetapensacheiconcettidellanonline‐arità,dellaimprevedibilità,dellacomplessità,derivatidallostudiodellanaturaesoprattutto

32M.Cini,Laragione, l’aranciae i vermi, in “IlManifesto”,31/1/1990,ora inAA.VV.,Apioarchitetti,

cit.,p.33.33Cfr.M.Ceruti,Ilvincoloelapossibilità,Feltrinelli,Milano1986;Id.,Lahybrisdell’onniscienzaelasfi‐

dadellacomplessità,inG.Bocchi,M.Ceruti,op.cit.,pp.25‐48.34VediisaggidiE.vonFoerster,H.Maturana,F.Varela,E.vonGlasersfeldeP.Watlzawickcontenutiin

P.Watzlawick(acuradi),Larealtàinventata.Contributialcostruttivismoradicale,Feltrinelli,Milano1988.35I.Prigogine,Laziaavevaragione, in“LaRepubblica”dell’11/2/1990,orainAA.VV.,Apioarchitetti...,

cit.,p.46.36E.Tiezzi,LamazzadiAlice, in“LaRepubblica”del17/2/1990,orainAA.VV.,Apioarchitetti...,cit.,p.

56.37A.Russo,Uomoenatura:mutamentideiparadigmiscientifici,cit.,pp.52‐53.

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diquellavivente,debbanoessereconsiderati,comesono,partedellanostrarazionalità,dellacapacitàdicomprenderedegliessereumani»38.

Ciòportaancheallarivendicazionedellaqualitàcontrolaquantità:«tutto ilsistemavivente, dai colori delle ali delle farfalle al profumodei fiori, sta lì ad indicare il ruolofondamentaledella forma,dellabellezzaedellaqualità,grandezzeovviamentenonri‐ducibiliamerequantità»39.Sivuolerecuperareunsenso“estetico”dellanatura, insin‐toniaconleintuizionidiG.Bateson:

«Estetica,allora,insensobatesoniano,comesuperamentodiunavisionescientificapuramen‐tequantitativaecomeintroduzionedellafondamentalecategoriaecologicadellaqualità.Laqualitàdellavitahabisognodiestetica.Allabasediun’auspicatasvoltadiciviltàcidovrannoesseredunqueancheivaloriestetici»40.

Suquestabaseèinevitabilelacriticaai«formalismimatematicichesemprepiùhan‐noseparatolamentedallanatura»41,cuisicontrapponeilrifiutodeldualismoinnomedella«strutturacheconnette»intuitadaBatesonedidentificatacolsacro;sicchésicon‐clude,sullasciadiPrigogine,che«ilsacroènellamateria,proprioperchéiltempoènellamateria»42.Nonsolo,mal’irruzionedeltemponellascienzamodernaportaadichiararel’impossibilitàdell’esistenzadi esperimenti riproducibiliepone fineal concettodi “og‐gettività”dellamisura,«conbuonapacedelmeccanicismodiNewtonedell’assuntoan‐tiesteticodiCartesio,percuicontanosololecosemisurabili»43.

Ad una scienza diversa dovrebbe corrispondere una razionalità diversa, nuova; adunascienzaecologicadovrebbecorrispondereun“pensieroecologizzato”;adunarealtàcomplessa,sostieneE.Morin,un“pensierocomplesso”.Ènecessariorenderepiùflessi‐bililecategorieepistemologicheallalucedellacomplessitàdiunanaturairriducibileagliastrattischemirazionalidiun’epistemologiaditipo“cartesiano”:è lacontrapposizionetraricchezza/complessitàdellanautraepovertà/astrazionedellecategorieepistemolo‐gichesinorausateacostituireilfondamentoper larivendicazionediunanuovaepiste‐mologia,diunnuovomododiintendereilrapportotrasoggettoedoggetto,ecosìvia.Sivuolerivendicare—control’epistemologiadei“metapuntidivista”,deimetacriteriuni‐ficatori,deisognidienciclopedieunificatedellascienzaadimpiantoriduzionistico—la“irriducibilepluralitàdeipuntidivista,deilinguaggi,deimodelli,deitemiedelleimma‐ginicheconcorrono[…]allaproduzionedelleconoscenze»44;sivuolepienamenterivalu‐tarelapluralitàdellecomponenticheentranoafarpartedellaconoscenza,laqualefini‐sceperessere

«unacongeriediipotesiadhoc,diragionamentianalogici,digeneralizzazionidall’esperienzadinaturainduttiva,diformalizzazioni,ditemionucleimetafisiciprofondamenteradicatiein‐

38M.Buiatti, Ilpianeta imprevedibile, in“L’Unità”,16/2/1990,ora inAA.VV.,Apioarchitetti...,cit., p.

53.39E.Tiezzi,op.cit.,p.57.40E.Tiezzi,IlcapitombolodiUlisse.Nuovascienza,esteticadellanatura,svilupposostenibile,Feltrinelli,

Milano1991,p.25.Icorsivisononeltesto.41Ibid.,p.36.42Ibid.,p.43.43Ibid.,p.39.44M.Ceruti,Ilvincoloelapossibilità,cit.,p.11.

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controllabili, lacuiunitàe lacuicoerenzarisultanolegateallapraticaeall’itinerariodelsog‐gettocheliutilizza».45

La scienza, così,diventauna“congerie”di elementidallanaturapiùdisparata, tra iqualinonèpossibileindividuarealcunagerarchia,alcunapredominanza,enellaqualela“reintegrazionedel soggetto” forniscequelpuntodi vistaparticolare chesi sottraeadognipossibilitàdiuniversalizzazione,cioèadognipossibiletentativodiritrovarenelpro‐cederedellascienzaunqualsiasimetodochevadaaldilàdellasituazioneincuisicollo‐cailsingoloscienziato.Ilfarsidelleideeconosceunapolifonicità,unapolicentricità,cheèproprianonsolodiunacertaepoca,nonsolodiognitradizioneoprogrammadiricer‐ca,mapersinodi ogni individuonel suo itinerario biografico46: tale policentricità nonpermettediesseredisciplinatadaalcunmetadiscorsometodologicochesipongacomeunitario,ancheall’internodiciascunodiquesticampi.Tuttociòconvergeversoladilata‐zionedelruolodelsoggettonellateorizzazionescientifica:nonpiùprevalenzadellateo‐ria sul materiale empirico, ma addirittura una sorta di individualismo metodologico‐costruttivistaconvaghevenaturesolipsistiche:

«Tuttequeste relazioni,questiprocessidi circolazione,di ricombinazionenell’ecologiadelleidee,mettono inevidenza il ruolo costruttivodi ciò cheè idiosincratico, individuale,contin‐gente: inaltreparoleconnettonoilproblemadellacreazionealproblemadellascelta.Laco‐struzionediunsistemadi idee,diunsistemadiriferimentocategoriale,diunatradizioneri‐mandanoinmodoessenzialeallairriducibilefunzionedisceltadiunsoggetto,allesuestrate‐gie,aisuoiprogettieallesue interpretazioni. Ilsoggetto, l’osservatorereintegratonellesuepropriedescrizioni irrompenel sapere scientifico e filosofico contemporaneo […]nonqualelimitazionediunpuntodivistaassoluto,cherimarrebbeconciòoperantecomeidealeregola‐tivo,maqualericonoscimentooperativodell’irriducibilepluralitàdeipuntidivistacostitutividiogniuniversocognitivo:irriducibilemolteplicitàdipuntidivistacomplementari,antagonistiespessocontraddittoriancheall’internodeiprocessicostitutividiunmedesimosistemadii‐dee,diunamedesimatradizione».47

Allostessomodo,comelaconoscenzascientificadellarealtà“complessa”sidisarti‐cola inunamolteplicitàdi teorie“locali”nonregimentatedaalcunametateoria, così ildiscorsometodologicosi frammenta inunaseriedidiscorsiparziali, locali, semprepiùparticolaricheinseguonoleormedell’idiosincraticitàdellasingolatradizione,delsingoloprogramma,delsingoloscienziato,addiritturadellesingolefasidievoluzionedelpensie‐rodiquest’ultimo.È ilcarattere idealizzanteedastraentedellascienzaadessermessosottoaccusa:incontrapposizioneadessosivuoleindicareilcompitodell’epistemologiacontemporaneanello

«impedire laproduzionediundivario,senondiunabisso, fraunascienzasemprepiùcom‐plessanellesuearticolazioniinternecomepureneglioggettichecostituisce,edun’attivitàfi‐losoficatenacementeaderenteallesueidealizzazioni,senonallesuecristallizzazioniconcet‐tuali”48.

Allabaseditalecriticadellascienzaclassica,cartesianaenewtoniana,v’èilmitodel‐

45Ibid.,pp.23‐4.46Cfr.ibid.,p.24.47Ibid.,p.32.48Ibid.,pp.60‐61.

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la aderenza assoluta tra concetto ed oggetto, tra teoria ed esperienza, tra natura escienza49.Etalemitofinisceperconiugarsisiaconlarivendicazionediuna“epistemolo‐gianaturale”,siaancheconlacriticaneoheideggerianaedermeneuticaadogniformadirazionalità forte, in favore di un pensiero “debole” che rivolga «un nuovo e più ami‐chevole[…]sguardoalmondodelleapparenze»evada«nelladirezionediunpensierocapacedi articolarsi (dunquedi “ragionare”) nellamezza luce»50, in quanto «il prezzopagatodallaragionepotenteèunaimpressionantelimitazionedeglioggettichesipos‐sono vedere e di cui si può parlare»51. Pensiero debole, ermeneutica, ne‐oheideggerismo,pensierodellacomplessitàenuovescienzesembranoinsiemeconver‐gereinunacriticaradicaledellarazionalitàscientificacosìcomefinoraconcepita.

Così,se lafisicariscoprel’irregolareedilparticolare,anchel’epistemologiadevees‐seredelparticolare,idiosincratica, legataallapersonalitàdelsingolo;se lafisicaabban‐donal’idealedell’universalità infavoredella località,alloraanche l’epistemologiadeveabbandonarel’ideadiun“metapuntodivista”:esistesolopluralitàdipuntidivista,rela‐tivi ai soggetti individuali, alle tradizioni, ai sistemi cerebrali ecc.52Nasce l'esigenzadiuna“epistemologiacomplessa”,«chenonsialuogodifondazionedellaconoscenza,mauninesauribile itinerariodiarticolazionedegliuniversididiscorsodelsapereedellaco‐noscenza»53,nelladirezioneindicatadaE.Morin54eversounasempremaggioreconsa‐pevolezzadel caratterestoricodellenostredefinizioniedeiprincipidelnostrosapere.Insommav’èl’ideacheoggilafisicastiagettandolabasidiunanuovarazionalitàmeno“arida”,“rigida”,“schematica”.

Masonoquesteconclusioni realmentemotivatedallanascitadella fisicadel caosedellacomplessità?L’ecologiahadavverobisognodiunanuovarazionalitàaventeicarat‐teri sopra abbozzati? Insomma, tra lo scientismo nuclearista ed industrialista e l’am‐bientalismoirrazionalistaed“arancione”v’èunaalternativasecca,oppurev’èlapossibi‐litàdiintenderelarazionalitàscientificainmodopiùflessibileedarticolato,senzacade‐re informedimisticismoedipensiero“metaforico”chenullahannoachevedereconunapprocciocriticoaiproblemidell’ambiente?55

2.Unnuovomodellodiragione?

49Abiamoaltrove fattovederecomeanche in Feyerabendenella suacriticadell’epistemologicacon‐

temporanearitroviamoquestaesigenzadiriavvicinareteoriaedesperienza,soggettoenatura:cfr.F.Coni‐glione,LaragioneineffabilediFeyerabendeildestinodell’epistemologiacontemporanea,inAA.VV.,Oltrelacrisidellaragione.Itineraridellafilosofiacontemporanea,Galatea,Acireale1991.

50P.A.Rovatti,G.Vattimo,PremessaaVattimo‐Rovatti(acuradi),Ilpensierodebole,Feltrinelli,Milano1986(5ªed.),p.9.

51Ibid.,p.11.52Cfr.M.Ceruti,Lahybrisdell’onniscienza…,cit.,passim.53Ibid.,p.40.54Cfr.E.Morin,Surladéfinitiondelacomplexité,CommunicationaucolloqueScienceetPratiquedela

complexité,TheUnitedNationUniversity,Montpellier,1984.55PerM.d’Eramoquesta“terzavia”sarebbepresentatadallaposizionediM.Cini.Nonsonodeltutto

convintodiciò,anchesepensocheleposizionidiCinicertamentesonomoltolontanedagliatteggiamentipiùtipicamente“mistici”chespessoassumeilpensieroecologista(comeadesempiocapitaconCapra).

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Già inpassatolanascitadinuoveteoriescientifiche,chehannorivoluzionatoleco‐noscenzeesistenti,haavutoripercussionidicaratterefilosoficochehannotrattodaes‐seargomenti emotivazioniperproporreunanuova immaginedella razionalità. Così èavvenutoper lanascitadellameccanicaquantistica, chehadato l’avvioa speculazionisull’indeterminismocheavrebbedovutogarantire la libertàdelvolereumano;eper lateoria della relatività, che è stata interpretata in senso relativistico, come avallo pre‐stigiosoallatesiscetticadellarelativitàdellaconoscenzaumana.Ciòhafattosìchecolo‐rocheinveceeranoconvintidellanaturadeterministicadellarealtà,ointendevanoga‐rantire lapossibilitàdiunasuaconoscenzaassoluta, finivanoperattaccarequesteduenuove discipline (come è avvenuto nel caso dell’ostilità di scienziati e filosofimarxistiversolameccanicaquantistica,specieinUnionesovietica;odapartediambienticatto‐lici,perlateoriadellarelatività).

Inquestediscussionièassaidifficilediscriminare tra le implicazionigiustificate, chescaturisconodalladatateoriascientifica,eleestrapolazionifilosoficheospeculativepri‐vedifondamentochesifannosulla lorobase.Questioneulteriormentecomplicatadalfattochespessosonoglistessiscienziatiatrasformarsiinfilosofiedintervenire,conlepiùdisparateopinioni,nellacontroversia.Cosìsiassisteingenereallostranofenomenopercui,daunaparte,siaccettailnucleoduro,piùastrattamentescientifico(fisicooma‐tematico)diunanuovateoria,salvopoiadividersisullasuainterpretazioneinsensopiùgenerale (comeavviene ad esempioquando si deve dare una interpretazione fisica alformalismodellameccanicaquantistica).

Misembrachenelcasodellenuoveteoriedellacomplessitàprimaesaminatesiassi‐stanuovamenteadun fenomenodelgenere.Nonv’èdubbioche le ricerchecondottedai“fisicidelcaos”hannotuttii“crismi”dellascientificitàecometalisonoormairicono‐sciutenellacomunitàscientificainternazionale;allostessomodononv’èdubbiochelericerchediPrigoginesuisistemitermodinamicinoninequilibrio,cheglihannomeritatoilNobel,sianounimportantecapitolonellastoriadellatermodinamicadiquestosecolo.Lostessosipuòdireperaltrericercheincampobiologicoedecologico.

Tuttavia, ed è questa la domanda a cui vorremmo abbozzare una risposta inquest’ultimapartedelnostro intervento,sonotalinuoveacquisizioniscientifichesuffi‐cientipergiustificareunanuova immaginedellarazionalitàumana?Viste lereazionidialcuniscienziatiefilosofi,sembrerebbepropriochecitroviamodifronteadunanuovaquerellefilosofico‐scientificanellaqualeèassaidifficiledipanaregliargomentiscientificida quelli filosofici o addirittura mistico‐estetici. Quando, ed esempio, un rispettabilescienziatocomeCarloBernardiniritienechel’operadiBatesonnonsianullapiùcheunamanciatadimetaforeoaddiritturagiudicaMorinePrigoginedue“grandiconfusionari”epensacheTiezzistiaraccontandoun“mucchiodiaccattivantisciocchezze”56;equandounaltroscienziatocomeTiezzirispondeaffermandocheBernardini«nonriesceascrol‐larsi di dosso il vecchio paradigma meccanicistico e la sua taumaturgica fede in una

56C.Bernardini,Inuoviguru,in“LaRepubblica”,26/1/1990,orainAA.VV.,Apioarchitetti…,cit.,pp.21‐

25.In talesuaposizionecriticaBernardinièsostenuto,conpiùomenopacatezzadaM.Stanzione,G.Cor‐bellini,EBelloneeA.Navarra.Nelfrontedei“complessologi”o“caotici”possiamoincludere,facendosalvelediverseaccentuazioniedifferenziazioni,E.Tiezzi,E.Morin,I.Prigogine,M.Ceruti,S.Manghi,A.M.Iaco‐no,M.Cini,P.GrecoeM.Buiatti.Cisiamolimitati,ovviamenteecensirecolorochehannopartecipatoaldi‐battito poi pubblicato in AA.VV.,op. cit. Prescindendodaquestaoccasione, il fronte dei complessologi èmoltopiùvasto.

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scienzaesatta,deterministica,oggettiva»57;ebbene,quandosiamodavantiaunasimilecontrapposizionenonv’èdubbioche,aparteglianimiriscaldati,cisitrovadifronteadunproblemateoricochenonèpossibileliquidareconfacilibattute.

Laviachecisembrapiùfecondanonstatantonelcontrapporrerazionalitàclassicaarazionalità(comedire?)“postclassica”,scienzameccanicisticaescienzaindeterminista,conoscenzalineareaconoscenzanon‐lineareecosìvia,mapiuttostoneldomandarcisesianoadeguatiglistrumenticoncettualicheadoperiamopercapirelanaturadellascien‐za,siaessaquellaclassicachequellapost‐classica.Quandoparliamodi“strumenticon‐cettuali”nonpossiamo fareamenodi chiamare ingioco la strettaconnessione tra ri‐flessioneepistemologicaeimmaginedellascienza,percomesiècostituitainquestose‐colo.Lacomprensioneconcettualedellascienza, infatti,èstatasempremediatadauncertonumerodipresuppostiepistemologicichesisonoalorovoltaoriginatiall’internodiuncertoclimafilosoficoculturale.Enonv’èdubbiochel’epistemologiadiquestose‐colosiastata ingranpartetributaria,almenonelsuofiloneprincipaleangloamericano,allagrandestagioneneopositivista,ilcuimodellodiscienza,modificatoedarricchito,hafinitopercostituirequella“concezionestandard”delleteoriescientificheche,adiniziaredaldopoguerrafinoaquasigliinizideglianni’70,hadominatoilpanoramaepistemolo‐gicocontemporaneo.Èormaibennotochequestomodellodiscientificitàèentratoincrisi inseguitoallacontestazionedellascuolapost‐popperiana, laqualehaportatoalladissoluzione,conFeyerabend,diqualunqueideadimetodoscientificoequindiaconte‐stare radicalmente lepretesedi razionalitàdella scienzaedella tradizionedipensierooccidentale.Nonèuncasochetrai“complessologi”iriferimentiaquestiultimisviluppidell’epistemologiacontemporaneasianoparticolarmenteinsistitiefunzionalialladimo‐strazionedellanecessitàdiconcepireunanuovarazionalità.

Tuttavia, se le cose stanno così, allora diventa fondamentale distinguere tral’immaginediscienzacheabbiamoereditatoall’internodiunadatatradizioneepistemo‐logicaemetodologicaelascienzainquantotale,conlesueteorie,tecnicheeprocedu‐re.ÈquestaunadistinzioneanalogaaquellafattadaMarcelloCiniquandoproponedidistinguere

«il linguaggio tecnico formalizzato utilizzato in un determinato contesto storico, in una de‐terminatafasedellosviluppodellascienza,perrappresentare ilpatrimoniodelleconoscenzecondivisedagliespertidiunadatadisciplina,dall’insiemediproposizionicheesprimonogiu‐dizidaunlatosullacompletezza,sullavalidità,sullacoerenzainterna,sullaveridicitàdel lin‐guaggioformaleprecedente,maanchesuilimitidelsuocampofenomenologico,sullautilitàpratica,sullacoerenza rispettoalletradizioni culturali, sullasuaadeguatezzarispettoallea‐spettativesociali,ecosìvia»58.

Questosecondolivello,metalogicorispettoalprimodicaratteretecnico,costituireb‐bel’immaginecheunadatacomunitàscientificapossiededellapropriadisciplina.Men‐tre ilprimoèundiscorsochevertesullanatura,inveceilsecondovertesullascienza:èsolosuquest’ultimo,secondoCini,chesiesercitalapressionedelcontestosocialeechequindirappresentaunasortadi«anellodicongiunzione»traessoelacomunitàscienti‐fica.Èall’internodiquestopianometalogicoometateoricochesicolloca lariflessioneepistemologica, chene costituisceunsottoinsiemee che,piùesattamente, esprime la

57E.Tiezzi,“Difendolacomplessità…”,cit.,p.28.58M.Cini,“Scienzaesocietàsostenibile”,inCapitalismoNaturaSocialismo,4(1992),p.72.

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consapevolezzametodologica che la comunità degli scienziati ha delmododi operareall’internodellapropriadisciplina59.

Sesi fataledistinzione,alloraèpossibileporrecorrettamenteladomanda:cosas’èdimostratoinadeguato,taleimmaginediscienzainternaadunacertatradizioneepiste‐mologica,olascienzainquantotale?Insomma,sonoentratiincrisidei“paradigmi”epi‐stemologicioppuredei“paradigmi”scientifici?Ilnonporsipreliminarmentetalidoman‐de corre il rischio di far slittare inavvertitamente la nostra analisi delle caratteristichedellascienzadalpianoepistemicoaquelloontologico,scambiandodelleaffermazionidicaratteremetodologicoperdescrizionidellecaratteristichedellascienzainquantotale.Intalmodo,unavoltascoperta l’inadeguatezzadiunacertametodologia,chesidimo‐strerebbe insufficiente a descrivere una certa procedura scientifica, si passerebbe allaconclusionecheè laprocedurascientificaedimostrarsiirrazionale.Insomma,sicorreilrischioditrasformarelanostrabancarottaepistemicainbancarottascientifica:seilMe‐todocifavedereunascienzaprocedenteinmodoingiustificato,alloralascienzaèirra‐zionaleegliscienziatinuovi“apprendististregoni”.

Maprimadifarvederecomeciòpossaavvenirenelcasochequiprendiamoinesa‐me,riteniamoutilialcuneprecisazionipersgombrareilcampodaalcunipossibiliequi‐vociiniziali.

Innanzitutto èbeneporrenelladebita luce il fattoche il comportamentocaotico ecomplessoègeneratodaequazioniassaisemplici.Eciòstaasignificarechenonèaffat‐toverochesianecessario,percomesostieneMorin,unpensierocomplessopergenera‐re o comprendereun processo complesso.A voler seguire ilmododi argomentare diMorin,sidovrebbearrivareallaconclusioneche lostudiodelcaosèpossibilesoloconunpensierocaotico, ilpensierodellacomplessitàrichiedeunpensierocomplesso, ildi‐sordinepossa essere tematizzato solo da unpensiero disordinato e ciò che è confusopossaessere compresosoloconunpensiero confuso. Inoltre, se si leggonogliarticoliscientificichehannotrattatoquestiargomenti,ivicompresiglistessilibridiPrigogine,sivedeche essipresentanounmodoassai “tradizionale” e“classico”diargomentare: siportanoprove,sifannoesperimenti,lisicercadiinterpretarematematicamente,siese‐guonoproceduredi controllo e siargomentano i risultati secondo i tradizionali canonidell’inferenza logica (non si vede mai, come sembra pensare Morin, che qualcuno diquestifisicirinuncialprincipiodinoncontraddizionepersostenereleproprietesi).An‐chequandosiadoperanonuovistrumentimatematici,questisononuovirispettoallafi‐sicaclassica,manoncertonuovidaunpuntodivistamatematico;d’altraparteciòav‐vieneassaidirado(èilcasodell’utilizzodellatopologiainThom,malatopologiaèunascienza assai “tradizionale” e “razionale”). L’introduzione di equazioni non‐lineari nonsignificaunvenirmenodellarazionalitàol’emergerediunanuova:isisteminon‐linearinonsonostatiscopertioggimasonbennotidatempo;solochelalorotrattazionema‐tematica è assai difficile rispetto ai sistemi lineari che in generepossonoessere facil‐

59Hodetto“all’interno”, inquantomisembrachelacaratterizzazionediCinimettatroppecoseinsie‐

me:unacosaèilgiudiziosullavalidità,coerenza,veridicitàecc.,un’altraquellosull’utilitàpratica,sullacoe‐renzarispettoaivaloriculturaliecc.InoltreCiniparladel“linguaggio”utilizzatodagliscienziati,dandoimpli‐citamenteunacaratterizzazionelinguisticadelleteorie,mentreiosonopiùdell’opinione,cosìcomeèstatosostenuto inalcunerecenti interpretazioni della strutturadelle teoriescientifiche,che le teorienonsianoadeguatamentecaratterizzabilicomeinsiemidiasserti linguistici.Sonoquestecomunquequestionitroppotecnicheperesserequiaffrontate.

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menterisolvibili,sicchésièpreferitoadoperarequestiultimi.Inoltreèormaibenchiarochenonèverocheimpredicibilitàedindeterminismovan‐

noinsieme:è infattipossibileconcepireununiversocompletamentedeterministiconelquale il futuro èsconosciuto ed inconoscibile enelqualesonopertantopossibilidellenovità imprevedibili.ÈstatoanchescopertodaMitchellFeigenbaumchelatransizione(medianteraddoppiamentidiperiodo)versoilcaosmanifestacertecaratteristicheuni‐versaliindipendentidalsistemainesame:

«Sembrache ilcaosabbiacaratteristicheuniversali,e che inumeridiFeigenbaumsianoco‐stanti fondamentalidellanatura.Così,benché il comportamentocaotico siaperdefinizionescoraggiantementedifficiledarappresentareconunqualchetipodimodello,viètuttaviaunqualcheordinedibasenelmodoincuisimanifesta,epossiamoquindisperarediconseguireunacomprensionegeneraledeiprincipichegovernanoquestaparticolareformadicomplessi‐tà»60.

Infine, è ormai convinzione comune che i comportamenti caotici sono nella realtàmolto più numerosi di quelli regolari: la regolarità e la linearità sonouna eccezione enonlaregola.Percoglierequestairregolaritàèstatacreataunanuovageometria,diver‐sadaquellaeuclidea: lageometriadei frattalidiBenoitMandelbrot.È grazieaquestacheèpossibiledescrivereletraiettorieinvariantidievoluzionedeisistemicaotici.Lage‐ometriadelcaosèlageometrianonanaliticadeglioggettifrattaliedèfrattaleunogget‐to(ades.lacurvadiKoch)caratterizzatodallaautosomiglianza.

Ciòdetto,ritorniamoaldiscorsocuiavevamoaccennatoall’iniziodiquestoparagrafoecheconcerneilmododi intendereilrapportotrateoriescientificheerealtà.Per illu‐strarequestopuntoèutilefarriferimentoallestesseparoledeiprotagonistiditale“ri‐voluzione”nellascienza.Leggiamo,percominciare,quantoaffermaMandelbrot,ilcrea‐toredellageometriafrattale:

«[…]nelsuosforzodidescrivereilmondo,lascienzaprocedeperseriediimmaginiomodellisemprepiù“realistici”.Ipiùsemplicisonodeicontinuaperfettamenteomogenei,comeunfi‐loouncosmodidensitàuniforme,ounfluidoditemperatura,densitàpressioneevelocitàuniformi. Lafisicahaavutosuccessoperchériescea individuarenumerosidomini in cui im‐maginidelgeneresonoestremamenteutili, inparticolarecomebasiallequalisiaggiungonoinseguitodeiterminicorrettivi.Mainaltridominilarealtàsirivelacosìirregolare,cheilmo‐dello continuo perfettamente omogeneo perde ogni efficacia e non può nemmeno servirecomeprimaapprossimazione.Sitrattadidominiincuilafisicahafattofiasco,edeiqualiifi‐sicipreferisconoaddiritturanonparlare»61.

InciòchediceMandelbrotnonètantoimportantelasuaoriginalità(chinonhacon‐sapevolezza,tragliscienziati,chelaconoscenzascientificaèsempreapprossimata,pernonparlaredei filosofi,per iqualiquesto èunritornelloassaivecchiocheportaadi‐chiararelascienzaprivadivaloreconoscitivo,infavoredell’intuizione,comeinBergson,o dellametafisica?). Tuttavia la sottolineatura di questo punto è sintomatica del fattocheifisicihannosemprepiùimparatoavederel’evoluzionedellaconoscenzaneitermi‐nidiunasequeladi teorieomodelli, ciascunodeiquali èpiùaccuratodeiprecedenti,ma sempre incompleto. Ciò porta anche a rendersi conto deimeccanismi concettuali

60P.Davies,op.cit.,p.71.61B.Mandelbrot,Glioggettifrattali,Einaudi,Torino1987,pp.8‐9.

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che stanno alla base della modellizzazione scientifica. Scrivono infatti I. Prigogine e I.Stengers:

«Pernoi, il problemasupplementarepostodallameccanicaquantistica, la coesistenzadellareversibilitàedellairreversibilità,èindicativodelfattochel’idealizzazioneclassicacheporta‐vaadescrivere ilmondodinamicocomemondo“isolato”è impossibileper ilmondomicro‐scopico»62.Laproceduratipicadellascienzaclassica, infatti,consistenel«preparare il feno‐meno studiato, purificarlo, isolarlo fino a che esso assomigli a una situazione ideale, fisica‐menteirrealizzabile,maintellegibilepereccellenza,dalmomentocheincarnal’ipotesiteoricacheguidalamanipolazione»63.

Misembrachecosìarriviamoalcuoredelmododiprocederedellascienza:essaco‐struiscedeglioggettiidealinonesistentiinnaturainquantosoloadessisonoapplicabilileequazionimatematiche: latermodinamicanonhaachefarecon igas,maconigasideali,ladinamicanontrattadeicorpi,madicorpiperfettamenterigidiedelastici,lasu‐perficiesucuirotolalasferadiGalileinonèunasuperficiequalunque,maunasuperficieperfettamente lisciaecosìvia. Insommaleteoriescientifichenonparlanodellanatura,madiunmodelloidealizzatodiessa:scambiaretalemodelloconlanaturaequindirite‐nerechelarealtàsiafattadigasideali,dicorpirigidiecosìviasarebbeungraveerroreepistemologico ed una confusione concettuale. È, appunto, scambiare il piano epi‐stemicoperquelloontologico.

Diciòèconsapevole,ades.,laStengersquandointroduceilproblemadellapertinen‐za:«lapertinenzaintroducel’ideachenoinesappiamosempremoltodipiùsulrealediquantolenostrecategoriecipermettonodicostituirecomeoggetto,echeilrapportodiconoscenzanonapparecomeunconfrontonudotrasoggettoedoggetto»64.Intalmo‐dolacostruzionedimodellisempliciedidealizzatièindispensabileper«accostarsiacer‐ti fenomeni inmodo tale che si presentino come calcolabili»65. Se ne conclude che lascopertadellacomplessità

«avrebbe come prima caratteristica non quella di sostituire una evidenza oggettiva conun’altra,maquelladiintrodurreilproblemadellapertinenzadiunostrumentochefornisce imezzipergiudicareil“reale”(ciòconcuiabbiamo“achefare”)epercostituirlocomeoggettodallecategoriebendefiniteechenellostessotempoèsuscettibilediesseregiudicatodalrea‐lestesso»66.

MadaquestegiusteconsiderazionilaStengerspassaaconcluderechelasperimenta‐zioneèunapprocciorischiosoinquanto«presupponelascommessacheilfenomenoi‐solatoeriprodottonellecondizionidi laboratoriosiaessenzialmentelostessodiquellochetroviamonella“natura”»67.Ineffettiilfisicocheabbiapienaconsapevolezzadelca‐ratteremodellizzanteedidealizzantediogniteoriasabenecheilfenomenoriprodottoinlaboratoriononèlostesso,népuòesserlo,diquellocheinveceaccadeinnatura.Gali‐

62I.Prigogine,I.Stengers,LaNuovaalleanza,cit.,p.234.63Ibid.,p.41.64Cfr.I.Stengers,Perchénonpuòesserciunparadigmaperlacomplessità, inG.Bocchi,M.Ceruti,op.

cit.,p.69.65Ibid.,p.72.66Ibidem.67Ibid.,p.73.

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lei ne era ben consapevole ed infatti, alle critichedi Simplicio che gli rimproveravadiparlaresolodioggettinonesistenti(comelesfereperfette)replicavacheperfarscienzamatematica occorre «diffalcare gli impedimenti della natura». Ma, di converso, se sivuole prevedere il comportamento di una sfera reale, è necessario reintrodurre tali«impedimenti», cioè tenercontodi ciòcheprimasi eraomesso:dell’attrito,dellanonrigiditàecc. Inognicaso,anchefacendociò,tra ilcomportamentoidealeprevistodallaleggeequelloeffettivamenteosservatov’èunacertadistanzachedeveesserecalcolataconleopportuneprocedurediapprossimazione.

Puòperòaccaderechequestocomplessoprocedimentodimediazione tranaturaemodello vengadimenticato esi finiscaper scambiarecontinuamente ilmodello idealeconlarealtà,attribuendoaquest’ultimaquantoè tipicosolodelprimo.Cosìpuòcapi‐tareche il fisicopensi che lanaturasia fattadimolecoleperfettamente rigide chese‐guono le leggi della dinamica newtoniana;mapuò anche capitare che il filosofo dellascienzagiudichilafisicaclassicacomeinadeguatainquantoilmondononèfattodicorpiche seguono esattamente le sue leggi. Così, ad es., Ceruti può dire a proposito della“nuovascienza”:

«All’universodeigasperfetti,degliorologi,deipianiinclinati,degliadattamentireciprocisièsostituito l’universo delle strutture dissipative, dei quasar e dei buchi neri […]. All’universodominato dagli stati di equilibrio, dall’uniformità delle situazioni e degli oggetti,dall’atemporalitàdelleleggicheloregolano,sièsostituitoununiversocaratterizzatodastatilontanidall’equilibrioeinperenneevoluzione,dallaricchezzaedallavarietàdellestruttureedeglioggetti,dallapossibilitàstessadimutamentodelleleggicheloregolano[…].L’accentosispostadallasemplificazioneallacomplessità»68.

Masarebbeepistemologicamentepiùesattodire:«Adunmodelloidealizzatodiuni‐versoincuisiassumecheicorpisianoinstatodiequilibrioecc.,sièsostituitounmodel‐lodiuniversopiùconcretonelqualecadequestaassunzioneidealizzanteesistudianocorpinoninequilibrio,ecosìvia».

Non èunmodificapuramente verbale edi scarsopeso.Se infatti si confondono ledueformulazionisipotrebbepensarecheadunaconcezione“falsa”dell’universonesiasuccedutauna“vera”;cheinsommaadunavisioneirrealisticapostulanteentideiqualisappiamoormai lanonesistenza,sisiasostituitaunanuovascienzacheinvececifaco‐gliere“effettivamente” larealtà. Insommaallascopertadel caratteremodellizzanteedidealizzantedellavisioneclassicanonsiassocierebbelaconsapevolezzacheanchenellanuova scienza si fa usodimodelli ideali, venendosi così ad insinuarsi surrettiziamentel’ideacheessacidiaunapproccio“diretto”,finalmenteadeguato,allarealtà.

Ma le cose non stanno affatto in questi termini: sia nella fisica classica che nella“nuovascienza”nonsihaachefarecolreale,macondeimodelliidealiequindilarela‐zione tra le duenon è altro cheuna relazionedi concretizzazione: la “nuova scienza”nonfarebbealtro,intalmodo,chefarcaderealcuneassunzioniidealizzantipresentinel‐lafisicaclassicainmododarendercontodialcuniaspettidellarealtàtrascurati,epourcause, dallaprima. Comedicono I. Prigogine e I. Stengers neldescrivere la transizionedaiprocessireversibiliaquelliirreversibili,«l’irreversibilitàscattaquandol’oggettoidea‐lechecorrispondeallaconoscenzamassimadeveesseresostituitodaconcettimeno i‐

68M.Ceruti,Ilvincolo…,cit.,p.10.

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dealizzatitalidapoteresserdescrittidainsiemistatistici»69.Inquestocasoanchel’evo‐luzionedellascienzaperderebbemoltodelsuofascinomisteriosolegatoaconcettiquali“mutamento paradigmatico, “rivoluzione”, “incommensurabilità” ecc. ‐ tutti introdottidallacosiddettaNuova filosofiadella scienza70 ‐,e sarebbeconcepibile in largamisuracomeunprocessodiconcretizzazionesuccessivadimodelliideali,graziealqualevengo‐nomessi in luce le assunzioni idealizzanti tacitamente ammesse in essi, con la conse‐guentemodificadelleequazionichereggonoisistemifenomenicistudiati71.

Quantodettostaasignificarecheogniteoriahaunsuodominiodiapplicazionechecoincide col modello ideale che essa descrive: solo all’interno di questo essa è onni‐scienzaedintensivesimileaquelladiDio(comedirebbeGalileo).La“rivoluzione”nellascienza,allora,nonèaltroche lascopertadei limitidivaliditàdeldominiodiunadatateoria,scopertachevienefattaquandoquestahavoluto,peranalogia,estenderelesueformulazionialdifuoridiesso.Intaleprospettiva,perdirlainmodounpo’paradossaleconleparolediCarloBernardini,

«noncisonopiù“leggisbagliate”infisicafinchélimitiamoillorousoadunragionevoleambi‐to di validità. Possono tuttavia esserci inappropriate generalizzazioni e fallimenti al di fuoridell'ambitodiapplicazioneoriginario:ciònonimplicacheleleggisianosbagliate,masoltantochesonostateusateinmodononcorretto»72.

Prigoginerivoluzionalatermodinamicanonperchénerivela“errate”leformulazioni,mainquantoneesibisceilimitidiapplicazioneequindiformula,perlestrutturedissipa‐tivechestannofuoridelsuodominio,unanuovateoria.Maquestanuovateoria,ame‐nodinonconfondereancoraunavoltamodelloconrealtà,èessastessa ladescrizionedicomportamentiidealiall’internodiunmodello;essanondescrivela“realtà”equindianche essa fa delle assunzioni idealizzanti per cui l’“oggetto della teoria” è diversodall’oggetto reale.Ovviamente tali idealizzazioni sidislocano inpuntidiversi rispettoaquellidellatermodinamicaclassica,mainognicasoesistono,amenodinoncrederechelanuovatermodinamicacidialaconoscenzaassolutadelreale.

Insomma,ogniteoriascientificaè“vera”all’internodelpropriodominioidealeedeisuoi limiti di applicazione. Accade però spesso che tale dominio non sia esattamentespecificatoechediconseguenzaunateoriavengaestesaperanalogiaadaltricampife‐nomenici;quandosiscoprecheleassunzioniidealizzantifattedallateoriacifannoper‐dere le caratteristiche fondamentali del fenomeno indagato, venendo così la teoria aperdereognicapacitàdiprevisione,alloranasce l’esigenzadiunanuova teoriache in‐cludaquantoèstatotrascuratodallaprima,conciòdefinendounnuovocampodiappli‐cazione.Laprimateorianonèstatadichiaratafalsa,masolo“veraall’internodelmodel‐

69I.Prigogine,I.Stengers,LaNuovaalleanza,cit.,p.234.70Cfr.H.I.Brown,Lanuovafilosofiadellascienza,Laterza,Roma‐Bari1984.71Unavisionediquestotipo,legataallaconcezioneidealizzazionaledellascienza,èstataportataavanti

dalgruppometodologicodiPoznan,inPolonia.Perunaanalisidelleriflessioniepistemologichelegateatalegruppo ci sia lecito rinviare a F. Coniglione, Realtà ed astrazione. Scuola polacca ed epistemologia post‐positivista,CUECM,Catania1991.Sipossonoinoltreutilmenteleggerealcuneoperetradottediappartenen‐tiaquestogruppo,comeades.quellediL.Nowak(cheneèancheilprincipaleesponente),Lascienzacomeidealizzazione,IlMulino,Bologna1977;TheStructureofIdealization,Reidel,Dordrecht1980.Inoltreperta‐leanalisi dello sviluppo scientificovediW.Krajewski,Correspondenceprincipleandgrowthofknowledge,Reidel,Dordrecht1977.

72C.Bernardini,“Naturaveraenaturapensata”in,Sapere,3,1991,p.23.

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lo”.L’erroreconsistenel“viverenelmodello”,scambiandoloperilreale;o,viceversa,vo‐

ler vivere così strettamenteaderential realeda ritenerepervertenteogni tentativodisuamodellizzazione.Ilprimopericoloèquellodelloscientismo,ilsecondoquellodelmi‐sticismo.Loscientismoconsistenontantonelprenderelascienzaamodellodirazionali‐tà,mapiuttostonelprendereimodellicostruitidallascienzacomeimmediatamentere‐ferenziali,esplicatividellarealtàinquantotale.Ilmisticismo,invece,criticaogniproces‐so di pensiero discorsivo in quanto ci allontanerebbe dall’essenza profonda del reale,chesolo l’intuizioneoqualchealtrosuosurrogatosarebbeingradodifornirci.Misem‐bracheproprioquest’ultimosiailpericoloincuicadonomolteposizioniecologiste,nel‐lequaliemergeunavisioneneoromanticadellanaturaditipovitalisticoedorganicistico,comead esempio si può evincere da certe dichiarazioni di parte ecofemminista, dovenonacasocisi ispiraesplicitamenteallaDialetticadell’illuminismodiHorkheimereA‐dorno,aMarcuseeaBlochesidichiarache«l’ideadellanaturacomesoggettoèalcen‐tro della filosofia ecofemminista»73. In questi casi, o si precisa cosa significhi “naturacomesoggetto”,oppuresi fannosolometaforedalnonchiarocontenuto concettuale,consistentiappuntonelloestrapolareperanalogiaproprietàecaratteristichediundo‐minio (in questo casoquello umano) adun altro (quello della natura), senzaminima‐menteoccuparsideicriteridiaccettabilitàevaliditàditaliestrapolazioni.Eciònonpuòche finire in un generico misticismo ed organicismo di tipo “arancione”, dal qualel’ambientalismo finisce per essere più danneggiato che favorito nella risoluzione deiproblemidell’ecosistematerrestre.

Controentrambeleposizionisidevesottolinearequellocheèilmodoimprescindibi‐leconcui l’uomosiavvicinaal reale, sianella scienzachenelpensierocomune: laco‐struzionedimodelli ideali chepermettonodicoglieresimbolicamenteilreale.Èsingo‐larecheundivulgatorescientifico,sebbenediqualità,comeJ.Gleickriescaabencoglie‐retalemododiprocederedellascienza,propriodiscutendodellanuovascienzadelca‐os;edèforsepertaleragionechenoninvocaalcuna“nuovarazionalità”, come inveceabbiamo visto hanno fatto molti neofiti della complessità. Ecco, infatti come pone laquestione:

«Lasceltaèsemprelastessa.Sipuòcostruireunmodellopiùcomplessoepiùfedeleallareal‐tà, oppure si può cercare di renderlo più semplice e più facile da manipolare. Soltanto loscienziatopiùingenuocredecheilmodelloperfettosiaquellocherappresentiperfettamentela realtà. Un talemodelloavrebbe tutti gli inconvenientidiunacarta topografica che fossegrandeedettagliataquanto la città che rappresenta,unacartache raffigurasseogniparco,ogni strada,ogni edificio,ognialbero,ognibuca,ogniabitante eogni carta topografica. Seunasimilecartafossepossibile,lasuaspecificitàlarenderebbeinadattaalloscopo:quellodigeneralizzareedastrarre.Icartografimettonoinevidenzaglielementicheinteressanoailoroclienti.Qualechesiaillorofine,carteemodellidevonosemplificareoltrecheimitareilmon‐do»74.

Unavoltachecisirendacontodiciòvienemenolanecessitàdipostulareuna“nuo‐varazionalità”persostituirlaconl’esigenzadicogliereinmodopiùadeguatoilcarattere

73“Lafilosofiaecofemminista.IntervistaaconBarbaraHolland‐Cunz”,acuradiValeryKuletz,inCapi‐

talismoNaturaSocialismo,1(1993),p.38.74J.Gleick,op.cit.,pp.271‐272.

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dellarazionalitàchelascienzamette inatto.Edèappuntoquicheentra ingiocol’im‐maginedi scienza trasmessaci da una data tradizione epistemologica. Infatti la conce‐zionestandard,consolidatasisullabasedell’impostazioneneopositivista,sieracaratte‐rizzataproprioper il fattodinonesserestata ingradoditenereadeguatamentecontodellafunzionedeimodellinellascienzaequindiperaverdeltuttotrascuratolanaturaidealizzante degli asserti e delle teorie scientifiche. Ciò ha portato ad una sorta di“crampo”epistemologico:daunapartel’epistemologianonèstatapiùingradoditene‐redietroall’evoluzionedellascienza,finendocosìperritenerlairrazionale;dall’altra,gliscienziatinonsonoriuscitipiùariconosceresestessineimodellidirazionalitàimplicita‐menteassuntidall’epistemologiainvigoreescambiatiperlaRagionetoutcourt,finendoperesprimerel’esigenzadiuna“nuovarazionalità”.Haavutoinsommaluogounduplicescambio:sièscambiataunadata immaginedirazionalitàscientifica,fornitadaunade‐terminata tradizione epistemologica,per la razionalitàtoutcourt;e si sonoscambiati imodelliteoricidelreale,elaboratiall’internodiunacertascienza,perilreale inquantotale.Sicchésièfinitipoiperaspirare,nelprimocaso,aduna“nuovaragione”e,nelse‐condocaso,aduna“nuovascienza”,adeguataadunarealtàdiversadaquelladescrittadallavecchiascienza.

Misembrachelavicendadellanascitadellafisicadelcaoselacosiddetta“sfidadellacomplessità” costituiscano un esempio, sul piano non ovviamente scientifico ma suquellomoltopiùdelicatodellariflessionefilosoficaedepistemologica,diquestotipodiconfusione.Emisembraanchechemoltadellariflessioneecologicainquestiultimiannisiastatapredadiunaconfusionesimile: l’usodimetaforecomequelledi“soggettivitàdella natura”, “struttura che connette”, “estetica della natura”, “sacro nella natura” ecosìvia,senonsi traduconoinprogrammiscientificibenarticolati,controllabili,mate‐maticamenteformulati(nonimportase lamatematicaèquellaanalitica, lafrattaleolatopologica)rischianodiesprimerepiùdeidesiderata,dellepulsionidelcuoreoancheladelicatasensibilitàdianimipoeticichedeirealicontributiconoscitivi.Lascienzadel“ca‐os”servadaesempio:soloquandoèstataingradodidarsiformascientifica(connuovistrumenticoncettualietecniciel’utilizzomassicciodeicomputer‐ecosav’èdipiùline‐aredella logicadiuncomputer?)—emergendodagenerichediscussionisul “caso”edabbandonandopoetichedisquisizionisullaricchezza,molteplicitàepolifonicitàdellana‐tura—èdivenutarealmentefruibileperaffrontare inuoviproblemiemersidall’emer‐genzaambientale.Eciòevitandoquel«ruolodevastantedellemodenellascienzacon‐temporanea»lamentatodaD.Ruelle,unodeiprotagonistidellanascitadellascienzadelcaos.Giacché,secomeluiaffermailsuccessoèstatobeneficoperlematematiche,dovelateoriadeisistemidinamicihaprofittatodellenuoveideesenzaalcunadegradazionedell’atmosferadellaricerca;se,invecenellafisicadelcaosilsuccessoèstatopurtroppoancheforierodiundeclinodellaproduzionedirisultativalidi,acausadell’invasionediordedipersoneattrattepiùdalsuccessoedaldenarochedalle ideescientitifche75;segiàquestoavvieneinsettoricomelafisica,comenontemereancheipossibilieffettide‐vastantidellamodainsettoriancorapiù“soft”comelafilosofiae l’epistemologia?Co‐mesempreaccade, infatti,ogninuovasvoltanellascienzahaisuoicascami ideologici,spessopromossidaglistessiscienziatichel’hannoeffettuataechesiatteggianoanuoviguru,aprofetidiunanuovaumanitàerazionalità;chetraquesticisiaancheunpremio

75Cfr.D.Ruelle,op.cit.,pp.82‐3.

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NobelcomePrigoginepuòsoloconfermare la tesi cheungrandescienziatonon èperciòstessoungrandefilosofo,abilitatoadiscettaresututto.Lasciquestaprerogativaal‐l’alfieredel“pensieroconfuso”EdgarMorinche,tuttosommato,haancheunasuafun‐zionepositiva.Èinfattiutileefabeneallastessascienzaseguireditantointantol’invitodi Wittgenstein: «discendi sempre dalle nude alture dell'intelligenza nella valli ver‐deggiantidellasupidità»,giacché«nellevallidellastupiditàperifilosoficrescepursem‐prepiùerbachesullenudealturedell'intelligenza»76.

76L.Wittgenstein,Pensieridiversi,Adelphi,Milano1980,pp.139e147.

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