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1 ECOLOGIA, CAOS E COMPLESSITA’. PER UNA CRITICA DELLE CONFUSIONI EPISTEMOLOGICHE di Francesco Coniglione Qualche anno fa le acque del dibattito ecologico italiano sono state agitate da una violenta polemica che ha visto contrapporsi sulle colonne di alcuni quotidiani scienziati e filosofi, con da una parte i sostenitori della nuova scienza della complessità, che sarebbe la sola adatta allo studio dei problemi ecologici, e dall’altra i difensori della razionalità scientifica, che accusavano i primi di irrazionalismo e confusionarismo 1 . È stato più re‐ centemente notato che l’interesse di tale discussione stava nel fatto che veniva alla luce come la tematica ecologica nascondesse al suo interno «problemi epistemologici pro‐ fondi, irti, di non facile soluzione» 2 . L’importanza di tali problemi epistemologici si è ul‐ teriormente evidenziata negli ultimi anni anche a causa dell’irrompere nel panorama scientifico e sui mass media della problematica del “caos” o dei sistemi caotici, che co‐ nosce attualmente una sorprendente fortuna editoriale e pubblicistica. La scienza del caos, infatti, si collega naturalmente al tema della complessità e di conseguenza al pen‐ siero ecologico, aprendo prospettive teoriche poco tempo fa ancora scarsamente esplo‐ rate, ma anche innescando facili entusiasmi o generalizzazioni filosofiche in cui spesso la complessità rischia di trasformarsi in confusione. Ritengo, pertanto, che avviare una di‐ scussione serena su tali questioni sia quanto mai urgente, cercando di sfuggire ai settari‐ smi ed alla tentazione della rissa ideologica (o, peggio, di voler delegittimare gli argo‐ menti col delegittimare l’argomentatore) 3 . Con questo contributo mi propongo di avviare questo dibattito sia col cercare di chia‐ rire un po’ i termini fondamentali della questione, sia anche cercando di mettere in luce quelli che a mio avviso sono i pericoli e le ambiguità cui si può andare incontro quando si maneggiano con eccessiva disinvoltura e non adeguata consapevolezza e contestualizza‐ zione critica concetti epistemologici e scientifici tutt’ora assai controversi ed ancora og‐ getto di vivace discussione. 1 I vari interveniti, pubblicati prevalentemente su “La Repubblica”, “L’Unità” e “Il Manifesto”, sono stati poi raccolti in volumetto; si veda AA.VV., Api o architetti. Quale universo, quale ecologia, ediz. fuori com‐ mercio pubblicata come supplemento al n. 114 dell’Unità ed al n. 114 del Manifesto, Roma 1990. 2 M. d’Eramo, “Un contributo al dibattito italiano su scienza e ambiente”, in Capitalismo Natura Sociali‐ smo, 4 (1992), p. 65. 3 Per cui non è un argomentare valido quello che cerca di delegittimare le argomentazioni di Carlo Ber‐ nardini coll’affermare che è uno dei più duri nuclearisti, che il Partito comunista (del quale Bernardini è un noto esponente) è stato fortemente industrialista e che il quotidiano “La Repubblica” (dove Bernardini ha pubblicato l’articolo che ha iniziato la polemica) è la voce dell’industra “moderna” in Italia (cfr. M. d’Eramo, op. cit., p. 64). Questo si chiama in retorica “argomento ad hominem”.

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ECOLOGIA,CAOSECOMPLESSITA’.PERUNACRITICADELLECONFUSIONIEPISTEMOLOGICHE

diFrancescoConiglioneQualcheanno fa leacquedeldibattito ecologico italianosonostateagitatedauna

violentapolemicachehavistocontrapporsisullecolonnedialcuniquotidianiscienziatiefilosofi,condaunaparteisostenitoridellanuovascienzadellacomplessità,chesarebbela solaadattaallo studiodeiproblemi ecologici,edall’altra idifensoridella razionalitàscientifica, cheaccusavano iprimidi irrazionalismoeconfusionarismo1.È statopiù re‐centementenotatochel’interesseditalediscussionestavanelfattochevenivaallalucecome la tematica ecologica nascondesse al suo interno«problemi epistemologici pro‐fondi, irti,dinonfacilesoluzione»2.L’importanzaditaliproblemiepistemologicisièul‐teriormente evidenziata negli ultimi anni anche a causa dell’irrompere nel panoramascientificoesuimassmediadellaproblematicadel“caos”odeisistemicaotici,checo‐nosce attualmente una sorprendente fortuna editoriale e pubblicistica. La scienza delcaos,infatti,sicolleganaturalmentealtemadellacomplessitàediconseguenzaalpen‐sieroecologico,aprendoprospettiveteorichepocotempofaancorascarsamenteesplo‐rate,maancheinnescandofacilientusiasmiogeneralizzazionifilosoficheincuispessolacomplessitàrischiaditrasformarsiinconfusione.Ritengo,pertanto,cheavviareunadi‐scussioneserenasutaliquestionisiaquantomaiurgente,cercandodisfuggireaisettari‐smi ed alla tentazionedella rissa ideologica (o, peggio, di voler delegittimare gli argo‐menticoldelegittimarel’argomentatore)3.

Conquestocontributomipropongodiavviarequestodibattitosiacolcercaredichia‐rireunpo’iterminifondamentalidellaquestione,siaanchecercandodimettereinlucequellicheamioavvisosonoipericolieleambiguitàcuisipuòandareincontroquandosimaneggianoconeccessivadisinvolturaenonadeguataconsapevolezzaecontestualizza‐zionecriticaconcettiepistemologiciescientificitutt’oraassaicontroversiedancoraog‐gettodivivacediscussione.

1Ivariinterveniti,pubblicatiprevalentementesu“LaRepubblica”,“L’Unità”e“IlManifesto”,sonostati

poi raccolti involumetto; sivedaAA.VV.,Apioarchitetti.Qualeuniverso,qualeecologia, ediz. fuoricom‐merciopubblicatacomesupplementoaln.114dell’Unitàedaln.114delManifesto,Roma1990.

2M.d’Eramo,“Uncontributoaldibattitoitalianosuscienzaeambiente”,inCapitalismoNaturaSociali‐smo,4(1992),p.65.

3PercuinonèunargomentarevalidoquellochecercadidelegittimareleargomentazionidiCarloBer‐nardinicoll’affermarecheèunodeipiùdurinuclearisti,cheilPartitocomunista(delqualeBernardinièunnotoesponente)è stato fortemente industrialistaeche il quotidiano“LaRepubblica” (doveBernardini hapubblicatol’articolochehainiziatolapolemica)èlavocedell’industra“moderna”inItalia(cfr.M.d’Eramo,op.cit.,p.64).Questosichiamainretorica“argomentoadhominem”.

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1.Unanuovaimmaginedellascienza«Dovecomincia ilcaossiarresta lascienzaclassica[…]L’aspettoirregolaredellana‐

tura, ilsuolatodiscontinuoeincostante,per lascienzasonostatideiverirompicapoopeggio mostruosità»4. Negli anni ’70 la scienza sembra aver tematizzato quanto pre‐cedentementeerastatosempreescluso.Ciòèstatoilfruttodellavoroportatoavantiindiversicampidamatematici,fisici,biologiechimici.Simoltiplicanorivisteecongressisulcaoselacomplessità,altronomeconcuisiindicatalenuovocampodiricerca,èdiven‐tataunasfidachemetteindiscussioneilmodoincuisièfinoraintesalascienza.Ilcaostravalicaiconfinitralescienzeedilsuostudiofaavanzaretesisulcomportamentouni‐versaledellacomplessità.

Ifisicidelcaoseglistudiosidellacomplessitàsonoconvintichecollorolavorosistiaponendo termineadunmodotradizionaledi vedere la scienza: è la finedel riduzioni‐smo,dell’analisideisistemineiterminidello loroparticomponenti;è l’affermazionediunanuovascienzadellatotalitàedelcarattereolisticodellanatura:unascienzadeisi‐stemicheriprenderebbel’ereditàdallasuperatadialettica;nonsiparlapiùdiconoscen‐zadialetticadellanatura,mapiuttostodiunasuaconcezionesistemica5.

Sièsostenutoaddiritturacheilcaoscostituiscala“terzarivoluzione”nellafisicamo‐derna,dopoquelladellarelativitàedellameccanicaquantistica:comequesteultime,ilcaosabolirebbeidogmidellascienzanewtoniana6.

Inoltre, la scienza della complessità, col correlativo superamento della scienza ne‐wtoniana,porrebbe lebasiper lo studiodell’ecosistematerrestre, cheappunto è il si‐stemacomplessopereccellenza,fruttodiinfiniteinterazioniecorrelazionichenonpos‐sonoessereridotteadunapurasommadellepartiecherichiedeunnuovoapprocciosi‐stemico.Soloquestoapproccio,infatti,«sifondasullaconsapevolezzadell’essenzialein‐terrelazione e interdipendenza di tutti i fenomeni»7. Così all’esigenza di un “pensierocomplesso”8 si associa l’esigenzadi un “pensiero ecologico”, qualitativamentediversodalmodoincuièstatafinoraconcepitalascienzaechetraelepropriecategoriecogni‐tivedanuovedisciplinesviluppatesinegliultimidecenni:lascienzacognitiva(conJ.Pia‐get), lanuovabiologia(conG.Bateson,H.MaturanaeF.Varela), lascienzadeisistemi(conL.vanBertalanffyeE.Laszlo),lanuovatermodinamicadeiprocessiirreversibili(con

4J.Gleick,Caos.Lanascitadiunanuovascienza,Rizzoli,Milano1989,p.9.5Ilpiùconvintosostenitoredella“visionesistemica”èilfisicoamericanoF.Capra(diventatounasorta

dinuovoidolodelmovimentoecologista,specienegliStatiUniti)cheneisuoilibrisimuovetramisticismo,scienza,culturaalternativaedecologismo.Cfr.F.Capra,IlTaodellafisica,Adelphi,Milano1982;Ilpuntodisvolta,Feltrinelli,Milano1990(2ªed.).

6G. Casati, Introduzione a G. Casati (a cura di), Il caos. Le leggi del disordine, Le Scienze ed.,Milano1990,pp.7‐8.QuestoèquantosostieneancheJ.Ford, il fisicoche insiemeaG.Casatihaorganizzatonel1977aComoilprimoconvegnointernazionalesulcaos(cfr.J.Gleick,op.cit.,pp.12,185).

7A.Russo,Uomoenatura:mutamentideiparadigmiscientifici,inA.RussoeG.Silvestrini,Laculturadeiverdi,Angeli,Milano1987,p.50.

8Cfr. E.Morin, Epistémologie de la complexité, in C. Atias e J.L. LeMoigne (a cura di),EdgarMorin.Scienceetconsciencedelacomplexité,TheUnitedNationUniversity,Montpellier1984.DiMorinvediancheleoperetradotteinitaliano:Ilparadigmaperduto,Bompiani,Milano1973;Ilmetodo.Ordine,disordine,or‐ganizzazione,Feltrinelli,Milano1983;Scienzaconcoscienza,Angeli,Milano1984,nonché,inparticolare,ilsaggioLeviedellacomplessità, inG.BocchieM.Ceruti,Lasfidadellacomplessità,Feltrinelli,Milano1991(6ªed.).

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I.PrigogineeI.Stengers).Ma in cosa consistonopiù esattamente le acquisizioni concettuali che sono state il

fruttodellascienzadelcaos? Dalla letteraturasull’argomento9edallemoltesituazionisperimentali studiate (spessoassai semplici, come il casodelleoscillazionidelpendolovincolato10,disemplicicalcolinumerici11o,perstarepiùviciniaiproblemiecologici,del‐lacrescita dellapopolazionediunadataspecie inundeterminatoambiente, espressadalla“equazionelogistica”12)sisintetizzanonellacosiddetta“dipendenzasensibiledallecondizioniiniziali”che,bennotaaimatematicisindallafinedell’Ottocento(comeades.HadamardePoincaré),haavutounaapplicazioneincampofisicoquandoilmeteorologoLorenz,studiandonel1963mediantesimulazionialcalcolatoreunmodellodievoluzionedell’atmosfera,hascopertounsistemadiequazionichedannounadescrizionesemplifi‐catadelmotoatmosferico.Tuttaviasiavvidechetaliequazionisononon‐lineari:amenodinonconoscerelostatoinizialedelsistemaconinfinitaprecisione,lanostracapacitàdiprevisioneprestosvanisce.Questaestremasensibilitàsuldatodipartenza(appuntodi“dipendenza sensibile dalle condizioni iniziali”) significa che le strutture circolatoriedell’atmosfera potrebbero essere determinate dalla più piccola perturbazione: anchedalbattitod’alidiunafarfalla13.DaquesteindaginidiLorenz,chedisolitosonoritenutel’attoufficialedinascitadella“scienzadel caos”, ed anchedaaltre simili effettuate in

9Èormaiassaivasta la letteratura specialistica edivulgativasull’argomento,sicchénonpossiamoqui

menzionaretuttiitestiimportanti.Cilimitiamopertantoadindicareleoperedicaratteregenerale,intradu‐zioneitaliana,doveèpossibiletrovareulteriorebibliografiasultema.Innanzitutto,acaratterepiùdivulga‐tivo, siveda il giàcitatovolumedi J.Gleick,cheoffreuna interessanteedancheben scrittaricostruzionedella storia della “scienza del caos”, ed inoltre P. Davies, Il cosmo intelligente,Mondadori,Milano 1989,nonchégli interventicontenutinelvolumettoGliordinidelcaos,Manifestolibri,Roma1991,conarticolidiG.Bangone,F.Carlini,S.carrà,M.Cini,M.d’Eramo,G.Parisi,S.Ruffo.AlivellodidivulgazionedialtaqualitàsivedanoisaggiraccoltinelvolumeacuradiG.Casati(docentedifisicateoricaall’UniversitàdiMilano)giàcitato.AltrovolumibenfattiedancoraaccessibilisonoquellidiS.Carrà,Laformazionedellestrutture,Bolla‐tiBoringhieri,Torino1989;D.Ruelle,Casoecaos,BollatiBoringhieri,Torino1992eN.Hall(acuradi),Caos,Muzzio,Padova1992,concontributidivarispecialistisuidiversicampiincuilascienzadelcaossèèfinoracimentata.InfinetestidinaturapiùistituzionaleespecialisticasonoquellidiR.Serra,G.Zanarini(acuradi),Traordineecaos.Autorganizzazioneeimprevedibilitàneisistemicomplessi,CLUEB,Bologna1986eM.An‐dretta,M.Compani,R.SerraeG.Zanarini, Introduzioneallafisicadeisistemicomplessi.L’approcciomeso‐scopicoallostudiodifluttuazioni,non‐linearitàeauto‐organizzazione,CLUEB,Bologna1984,cheforsecosti‐tuisce l’unica introduzioneistituzionaleescientifica italianadilivellouniversitarioa tuttoilproblemadellacomplessitàedelcaos.Testipiùimpegnatifilosoficamente,ancheseconunasolidaimpostazionescientifi‐ca,sonoquellidel premioNobel I.Prigogineedeicollaboratori, lecuiconclusioni sono spessocontestatedalla comunitàdegli scienziati. Si veda comunque il suo testopiù recente, dedicato appunto al problemadellacomplessità:G.Nicolis,I.Prigogine,Lacomplessità.Esplorazionedeinuovicampidellascienza,Einaudi,Torino1991.Ulterioriindicazionisarannofornitesuccessivamente.

10Cfr.J.Gleick,op.cit.,pp.42‐47;P.Davies,op.cit.,pp.62‐71;J.P.Crutchfield,J.DoyneFarmer,N.H.PackardeR.S.Shaw,Ilcaos,inG.Casati,op.cit.,pp.25‐26.

11Cfr.P.Davies,op.cit.,pp.40‐47;F.Vivaldi,“Unesperimentodimatematica”,inN.Hall(acuradi),op.cit.,pp.25‐36.

12Cfr.J.Gleick,op.cit.,pp.62‐68;P.Davies,op.cit.,pp.52‐60.Un’analisirigorosadelleequazionirela‐tivealladinamicadellepopolazioni(anchecondueotrepopolazioniinteragenti)ècontenutainL.Gardini,G.Zanarini,Lamatematicadellacomplessità,inR.Serra,G.Zanarini,op.cit.,pp.21‐65.

13Cfr.P.Davies,op.cit.,pp.71‐73;J.Gleick,op.cit.,pp.15‐36;T.Palmer,“L’occhiodeltempoatmosfe‐ricosull’imprevedibilità”,inN.Hall,op.cit.,pp.63‐75.

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seguito(comeglistudisulleturbolenzenei liquidifattidaD.Ruelle14),ifisicihannoim‐paratodelle lezionimolto importanti: innanzitutto il fattoche«leggisemplicinonpor‐tanonecessariamenteacomportamenti semplici»e, in secondo luogo, che«variazionipiccoleneiparametridiunqualunquesistemanonportano,necessariamente,a varia‐zionipiccolenel“risultato”,cioènellaevoluzionefutura»15.Ovvero,piccolissimevaria‐zioninellecondizioni inizialidiunsistemadinamicoproduconovariazioni checresconoesponenzialmenteall’evolveredelsistemafinoaraggiungereunostatoincuinonèpos‐sibilepiùricostruirelostatoinizialedelsistema(seneperdela“memoria”)evieneaca‐dereognipossibilitàdi previsionedegli stati futuri.Èappuntoquantoaccade con i fe‐nomenimeteorologici,dovelecapacitàdiprevisioniraggiungonoalmassimounaoduesettimane,appuntoperlaestremasensibiliàallecondizioniinizialidaessiposseduta.

Abbiamoinquestocasoachefarecolcosiddetto“caosdeterministico”,caratterizza‐todalfattocheilcomportamentocaoticoèdeterminatodaequazioniditipodetermini‐sticomoltosemplici16.Èsullabasedicomportamentisimilichegliscienziatihannorite‐nutoormaidefinitivamentevenutemenoleassunzionidibasedellafisicaclassica,ecioèildeterminismo,ilriduzionismoelareversibilitàdeltempo.Ovviamentenons’èdovutoaspettare il caospermettere indiscussione ildeterminismo, inquantoèbennotocheesso è stato già scossodalle relazioni di indeterminazionediHeisenberg inmeccanicaquantistica.Tuttavia,inprimoluogo,leconclusioniindeterministichehannosempretro‐vato una vivace opposizione da parte di scienziati della statura di Einstein, Bohm, DeBroglie, iqualihannoopposto l’esistenzadellecosiddette“variabilinascoste”cheper‐metterebbero di spiegare inmodo classico le relazioni di indeterminazione17 e, in se‐condo luogo, si ècontinuatoapensareche l’indeterminismo valessealmassimoper ilmondomicroscopico,essendoperquellomacroscopicovalida lameccanicaclassica.O,anche,èbennotochelareversibilitàdellameccanicaèmessaincrisidallairreversibilitàdei fenomeni termodinamici.Ma anche in questo caso, con l’opera di Boltzmann, si ècercatodimettereunapezzasutaledivariocolricorsoaconcettistatistici,percui,se‐condoilpuntodivistaclassico,l’irreversibilitàedildisordinesonoapparentienascereb‐berosolodaunanostraincompletaconoscenzadeisistemifisici18.

14Cfr.D.Ruelle,Determinismoepredicibilità,inG.Casati,op.cit.,pp.13‐15.15G.Casati,op.cit.,p.9.16Cfr.F.T.Arecchi,Caoseordinenellafisica, inR.SerraeG.Zanarini,op.cit.,pp.68‐79;S.Carrà,op.

cit.,pp.86‐96;V.Croquette,Determinismoecaos,inG.Casati(acuradi),op.cit.,pp.34‐49.SivedainoltreilfondamentaleH.G.S.Schuster,DeterministicChaos,Physik‐Verlag,Weinheim1984.

17 Per un’esposizione ed un’argomentazione rigorosa contro l’indeterminismo sostenuto nell’ambitodellameccanicaquantisticacfr.M.Bunge,Filosofiadellafisica,Piovan,AbanoTerme1989,pp.129‐179.Siveda anche l’analisi del problema, in difesadel determinismo, di F. Selleri,Paradossi e realtà. Saggio suifondamenti della microfisica, Laterza, Roma‐Bari 1987, specie le pp. 121‐164. Un’altra analisi criticadell’indeterminismoèquellafattadaG.IorioGiannoli,Ilcaso,untiranno,Angeli,Milano1986.

18Sulproblemadellareversibilitàed irreversibilità,con laconnessionequestionedeltempo,testifon‐damentalidiapprofondimentosonoquellidiI.Prigogineecollaboratoricheperò,oltreadunapresentazio‐ne del problema, ne forniscono una soluzione in senso anticlassicoequindi si fannoaperti sostenitori diquellochelorostessidefinisconoun“cambiamentoparadigmatico”infisica,sicchéoggiPrigogineèricono‐sciutocomeunodeiprincipalisostenitoridiuna“nuovarazionalitàscientifica”.SivedacomunqueiltestodiI.PrigogineeI.Stengers,Lanuovaalleanza.Metamorfosidellascienza,Einaudi,Torino1981,nonchéilpiùrecenteI.PrigogineeI.Stengers,Trailtempoel’eternità,BollatiBoringhieri,Torino1989edildivulgativoI.Prigogine,Lanascita del tempo, Bompiani,Milano1991. Per chi voglia avere una trattazione classicadel

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Èstatotuttaviaconlascopertadelcaoschesièavutaunaveraepropria«“rivincita”dellacomplessità,relegatadallavisioneclassicaapuraillusioneprospettica»19,rivincitanelmondostessodelmacroscopico,senzalanecessitàdiscomodarelameccanicaquan‐tistica,sicchésipensacheletreassunzionidellafisicaclassicasopraindicate(determini‐smo,riduzionismoereversibilità)sianovenutedefinitivamentemeno.

Nellasuaformulazioneclassica,dovutaaLaplace20,ildeterminismoconsistenellate‐si che laconoscenza esatta ‐ conprecisione infinita ‐dello stato inizialediuncertosi‐stemafisicoèsufficienteperprevedereilsuofuturoconcertezza.Tuttaviadaldescrittofenomenodelladipendenzasensibiledallecondizioni iniziali i fisici traggono la conclu‐sionechetaleprevedibilitànonèpossibile.Èsullabasedellecaratteristichedelcaosde‐terministicochemoltiscienziatisonostatiportatiadaffermarechesonocosì«dicolpodistrutti»siailriduzionismocheildeterminismo21,chesonostati«frantumatiduepila‐stridellaculturascientificaclassica:ilriduzionismo[…]eildeterminismo»22,ecosìvia.

Perquantoriguardailriduzionismo,essodisolitoconsistenellatesiche«leproprietàglobalisonounivocamentedeterminatedalleinterazionitracomponenti(adesempio,lasimmetriadiuncristallo èdeterminatadalla simmetriadei legami interatomici) eper‐tantolafisicamacroscopica(omacrofisica)ècompletamentededucibiledallafisicadelleinterazioni fondamentali (o microfisica)»23. Alla base dell’impostazione riduzionisticastavalaconvinzionecheilmondomicroscopicofossepiùsemplicediquellomacroscopi‐co e quindi che per comprendere quest’ultimo fosse sufficiente scomporre i sistemicomplessi inmododa trovare le lorocomponenti semplicigovernatedalle tradizionalileggi dellameccanica. Una volta fatto ciò si pensava fosse possibile formulare una e‐spressionematematica,detta lagrangiana,grazieallaqualericavare(medianteintegra‐zione) leequazionidinamichechedescrivonoildiveniredelsistema.Trovata la lagran‐giana,sipensava,tuttoeraspiegato. Inoltre,difronteallacircostanzachenonsipote‐vanodi fattoconoscere tutte lecondizioni inizialidel sistema, sipensavacheuna loroconoscenzaapprossimata fossesufficientepercalcolare inmodopureapprossimato ilcomportamentodelsistema.Ciòèperòverosolonelcasoincuiabbiamoachefareconequazioni lineari. Nei casi di non linearità (comequello descritto nell’esempio) vale lasuesposta dipendenzasensibiledallecondizioni iniziali, sicchéuna conoscenzaappros‐simatadellecondizioniinizialiportabenprestoallatotaleimprevedibilitànelcomporta‐mentodelsistema.Unclassicoesempioè ilproblemadeitrecorpigiàstudiatodaPon‐caré,incuièevidentecheilcomportamentoditrecorpi(adesempioilsoleeduepiane‐ti)nonèsemplicementededucibiledaquelloaduecorpi.Insommaancheinsemplicisi‐stemi incuiinteragisconopochielementiechesonorettidaleggiassaisemplicisiven‐gonoamanifestarecomportamentiglobaliassaicomplessiedimpredicibili:inquesticasinonbastalariduzioneapochielementiedaleggisempliciperessereingradodipreve‐

problemareversibilità/irreversibilitàpuòutilmenteconsultarel’ottimotestodialtadivulgazionediG.Toral‐dodiFrancia,L’indaginedelmondofisico,Einaudi,Torino1976,passim.

19R.Serra,G.Zanarini,Introduzioneallascienzadellacomplessità,inR.Serra,G.Zanarini(acuradi),op.cit.,p.6

20P.S.Laplace,Saggiofilosoficosulleprobabilità,cit.inD.Ruelle,op.cit.,p.16.21Cfr.F.T.Arecchi,op.cit.,p.71.22S.Carrà,op.cit.,p.94.23F.T.Arecchi,op.cit.,p.69.

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dereilcomportmentodell’interosistema.Ciòhafattosìchelascienzadiquestiultimiannisisiacaratterizzataperunanuova

ricercadellatotalitàeperlariscopertadiunavisioneolistica(osistemica)dellanatura24esiparlaaddiritturadiunnuovoparadigmanascente,chevedelariscopertadell’olismoneidiversicampiscientifici:dallabiologiaallaneurologia,dallameccanicaquantisticaaquellaclassica.Ilnuovoparadigma,diversamentedaquelloclassicoenewtoniano(ridu‐zionisticoedeterministico) riconosceche i sistemi fisici,ed inparticolarequelli viventicaratterizzatidall’autorganizzazione,possonomanifestaremodidicomportamentoediorganizzazionenuoviedimprevisti25.

L’ultimodeipilastridella fisicaclassicademolitidalla scienzadiquestiultimianni èquellodellareversibilità.Lasuaanalisicriticaènatanell’ambitodellatermodinamicaesiè inparticolaresviluppatacon lo studiodei sistemi termodinamicinon in equilibriodapartediI.Prigogine.Èquestounsettoremoltopiùvicinoaiproblemiecologici,inquan‐tohaachefareconisistemiviventiedifenomenidiautorganizzazione.

L’irreversibilitàètipicadeifenomenidellatermodinamicamaèanchelacaratteristi‐caditutti i fenomenireali.Conla irreversibilità iltempohaunafreccia:c’èunprimaeun dopo. Invece ciò non avviene nei fenomeni reversibili tipici dellameccanica e del‐l’elettromagnetismo. Per farcapirecosaciò significhivienedi solitoportato l’esempiodel film, raffigurante un treno, proiettato all’indietro: non vi sarebbenulla di strano amenocheiltrenononsiaavapore;inquest’ultimocasoilfumoentrerebbedentrolaci‐miniera,anzichéuscirne. Capiremmosubitoche èproiettatoal contrario26. Insomma ifenomeni reversibilipossonosvolgersi inunsensoonell’altro rispettoal tempo,quelliirreversibili vanno inun’unicadirezione:unazollettadizuccherochesiscioglienell’ac‐quadisperderà inmodouniformelepropriemolecolenel liquido,mamaipotremove‐derechelemolecolesiriaggreganoperformarenuovamentelazollettadizucchero.

Questacaratteristicadeiprocessi irreversibili,conunadirezioneneltempo,faperònascereunproblema:seilmondoèrettodalleleggimeccanichediNewton,perlequalinonesiste lafrecciadeltempoechequindidescrivonofenomeniperfettamenterever‐sibili,inchemodopossonodarsiifenomeniirreversibilidellatermodinamica?Unasolu‐zioneèstatadatadaBoltzmannconl’introduzionedellaprobabilitàperspiegareilcom‐portamentodiunsistemaconungrannumerodiparticelle.Tuttaviaciòvalepersistemiinequilibrio termodinamicoche,purpotendoscambiareenergiacon l’ambienteester‐no, sonocaratterizzati inogni loropartedallapresenzauniformediproprietàcome latemperatura, lapressione, lacomposizionechimica,ecc.Mainnaturanonesistonosi‐stemiinequilibrio:purrealizzandosicomportamentiorganizzatiedordinati,tuttaviasièsemprelontanidall’equilibrio27.

MeritodiPrigogineèquellodiaverstudiatosistemiapertichescambianomateriaedenergia con l’ambiente circostante, cioè sistemi dissipativi che ricevono e consumanocontinuamente energia tratta dall’esterno. Le strutture dissipative sono caratterizzate

24Cfr.J.Gleick,op.cit.,p.12.25Cfr.P.Davies,op.cit.,pp.253‐257.Veroeproprioprofetaditalenuovavisioneolisticadellanaturaè

F.Capra,opp.citt.26G.ToraldodiFrancia,op.cit.,p.84.27Cfr.I.Prigogine,Latermodinamicadellavita,inI.Prigogine,Lanuovaalleanza.Uomoenaturainuna

scienzaunificata,Longanesi,Milano1981(2ªed.),pp.74‐85.

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dalla loro sensibilità alla fluttuazione: mentre nei sistemi isolati vicini all’equilibrio lefluttuazioni siattenuanorapidamente, inveceunapiccola fluttuazione inunastrutturadissipativanonlinearepuòessereamplificataefarpassareilsistemaadunasituazionemacroscopicanuova, impredicibilequanto la fluttuazione che lacausa.Tale situazionepuòfarcomparireunordineassentenelsistemaoriginario.EccoperchéPrigogineparladi«ruolocostruttivodelnonequilibrio».Unesempioèdatodalla instabilitàdiBénard:unliquidoriscaldato,arrivatoaduncertogradiente,manifestaunastrutturadicolonnemontantidiconvezione28.Daciò ilgrandepasso:lavitaèunordinechesorgeperflut‐tuazioneinunsistemaaperto,qualequellodellasuperficieterrestre,chericeveenergiadal sole. Prigogine sembra gettare un ponte tra la scienzameccanicistica newtoniana(conicaratteriprecedentementedetti)eilmondodellavita.

Ma la caratteristica più significativa delle strutture dissipative e dei sistemi non inequilibrioconsistenelfattocheinessihaunruolofondamentaleiltempo:scacciatodal‐lameccanicaclassicacomepuraillusioneprospettica,oraessovieneapienotitolorein‐trodottonellascienzaeconsideratocomeil fattorechecaratterizza l’evoluzionedeisi‐stemicomplessi:

«Sipuòaffermarecheoggilafisicanonnegapiùiltempo,nélasuadirezione.Essariconosceiltempoirreversibiledelleevoluzioniversol’equilibrio,iltemporitmicodistruttureilcuipul‐saresinutredeiflussicheleattraversano,iltempobiforcantedelleevoluzioniperinstabilitàeamplificazionidi fluttuazioni, eperfino il tempomicroscopico[…],chemanifesta l’instabilitàdinamicaalivellomicroscopico.Ogniesserecomplessoècostituitodaunapluralitàditempi,ognunodeiqualièlegatoaglialtriconarticolazionisottiliemultiple»29Èanchelafinedelde‐terminismo:«Ildeterminismodinamicocede ilpostoallacomplessadialetticatracasoene‐cessità,alladistinzionetra leregionidi instabilitàeleregionitraleduebiforcazioni incui leleggimedie, deterministiche, dominano. L’ordine per fluttuazione contrappone all’universostaticodelladinamicaunmondoaperto,lacuiattivitàgeneralanovità,lacuievoluzioneèaltempostessoevoluzione,creazioneedistruzione,nascitaemorte»30.

Caos, irreversibilità, strutture dissipative, ordine dal caos: con la nascita di questinuovicampidelsaperesembrapropriochelafisicadioggiabbiaoperatouncambiodiparadigma.Terminiunavoltaindisusooscreditatisembranoritornaredinuovoattuali:totalità,olismo,organicismo31,finalismo,creazionedalnulla.Allafisicadeicorpi ideali,delle superficiperfettamente lisce,dei gasperfetti,degli statidi equilibrio,dei sistemiisolati, insommaallafisicadella linearità,succede lafisicadell’irregolare,delsingolare,del complesso,delnonisolato,della interazione,ovverodellanon‐linearità.ComediceM. Cini, «sta dunque nascendo una nuova cultura che vede il mondo non come una

28Cfr.ibid.,pp.81‐83.SuifenomenidiautorganizzazioneeturbolenzaneiliquidivediancheC.Vidal,J.‐

C.Roux,Comenascelaturbolenza,inG.Casati(acuradi),op.cit.,pp.141‐151.29I.Prigogine,I.Stengers,Lanuovaalleanza,cit.,p.274.Cfr.anchesinteticamentesullareintegrazione

del tempo nella scienza I. Prigogine,L’esplorazionedella complessità, in G.Bocchi,M.Ceruti,op. cit., pp.179‐193.Iltestoincuiilproblemadeltempovieneaffrontatoinmodopiùsistematico,conricchezzadicon‐siderazionifilosoficheestoriche,èI.Prigogine,I.Stengers,Trailtempoel’eternità,cit.

30Ibid.,pp.196‐197.31Èquantoavvieneconl’ipotesidellaterracomeorganismoviventefattadaJ.E.Lovelock,Gaia.Nuove

ideesull’ecologia,Boringhieri,Torino1981.SivedaancheJ.E.Lovelock,Gaia:unaproprietàcoesivadellavi‐ta,inG.Bocchi,M.Ceruti,op.cit.,pp.207‐226.

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macchina,macomeunorganismovivente»32.Unafisica, insomma,più“flessibile”,piùumana,piùsensibileallepeculiaritàedallepiccoledifferenze,menoastrattaeduniver‐salizzante. È questo il tipo di scienza che sembra più idoneo ad affrontare i problemidell’ecologia.Edaquestascienzadovrebbecorrispondereunanuovafilosofiadellana‐tura,un’epistemologiadiversa,cheabbandonil’idealedell’onniscienza,del“metapuntodivista”esposi l’ideadellapluralitàdelleprospettive,della idiosincraticitàdeipuntidivistaereintegri l’osservatorenellaricerca33(percuilarealtàèquellachel’osservatoreorganizza,comesisostienenelcostruttivismoradicale34).

Èproprioapropositodi talenuova“scienzadella complessità”, ritenutapiùadattaall’ecologia di quella classica, che è nata la vivacediscussione cui avevamoaccennatoall’inizio.Secondoi“complessologi”,ilmondononsarebbepiùdaconsiderareallastre‐guadiunamacchinarettadaleggi lineari(che,comeabbiamovisto,sonol’eccezioneenonlaregola),mapiuttostocomeunorganismovivente.Adununiversoordinato,sem‐plice,determinato,sisostituisceununiversocaotico, indeterminato,complesso.ScrivePrigogine:«Ilnostrocompitooggièquellodisuperareillinguaggiodellafisicaclassicaetentarediincludereinsiemele leggi(deterministicheereversibili)eglieventi(irrevoca‐biliealeatori)»35.EperE.Tiezzi

«nonv’èdubbio cheoggi la crisiecologicadelpianetahamessoanudo l’inadeguatezzadelparadigmacartesianoedellafisicanewtonianacheconsideravano ilmondocomeunamac‐china, con comportamentiprevedibili delle singoleparti, analizzatedamodelli riduzionisti esoggetteeleggisemplicieduniversali»36.

Adunanatura riducibile a parti governate da leggi lineari si sostituisce unanaturacomesistemaincuilanon‐linearitàèlacaratteristicafondamentale:

«Guardaregliorganismiviventidaunpuntodivistasistemicosignificaconsiderareunaseriedi aspetti che sfuggono all’approccio di tipo riduzionistico: le capacità di crescita, auto‐organizzazioneeriproduzione;iflussidi informazioneeimeccanismidiretroazioneeomeo‐stasichesonoallabasedimoltiprocessidiadattamento;lecaratteristichedinamichedifles‐sibilitàediplasticità;irapportieleinterazioniconaltriorganismieconl’ambiente;lacolloca‐zionenelcontestodellastorianaturale.Si trattadiunpuntodivista certamentepiùappro‐priatorispettoadunaprospettivaecologicaechesembraoffrire inoltrenuovepossibilitàdisviluppodelleconoscenze»37.

EdaggiungeM.Buiatti:

«Edeccoperchéchioggidifendelavitasuquestopianetapensacheiconcettidellanonline‐arità,dellaimprevedibilità,dellacomplessità,derivatidallostudiodellanaturaesoprattutto

32M.Cini,Laragione, l’aranciae i vermi, in “IlManifesto”,31/1/1990,ora inAA.VV.,Apioarchitetti,

cit.,p.33.33Cfr.M.Ceruti,Ilvincoloelapossibilità,Feltrinelli,Milano1986;Id.,Lahybrisdell’onniscienzaelasfi‐

dadellacomplessità,inG.Bocchi,M.Ceruti,op.cit.,pp.25‐48.34VediisaggidiE.vonFoerster,H.Maturana,F.Varela,E.vonGlasersfeldeP.Watlzawickcontenutiin

P.Watzlawick(acuradi),Larealtàinventata.Contributialcostruttivismoradicale,Feltrinelli,Milano1988.35I.Prigogine,Laziaavevaragione, in“LaRepubblica”dell’11/2/1990,orainAA.VV.,Apioarchitetti...,

cit.,p.46.36E.Tiezzi,LamazzadiAlice, in“LaRepubblica”del17/2/1990,orainAA.VV.,Apioarchitetti...,cit.,p.

56.37A.Russo,Uomoenatura:mutamentideiparadigmiscientifici,cit.,pp.52‐53.

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diquellavivente,debbanoessereconsiderati,comesono,partedellanostrarazionalità,dellacapacitàdicomprenderedegliessereumani»38.

Ciòportaancheallarivendicazionedellaqualitàcontrolaquantità:«tutto ilsistemavivente, dai colori delle ali delle farfalle al profumodei fiori, sta lì ad indicare il ruolofondamentaledella forma,dellabellezzaedellaqualità,grandezzeovviamentenonri‐ducibiliamerequantità»39.Sivuolerecuperareunsenso“estetico”dellanatura, insin‐toniaconleintuizionidiG.Bateson:

«Estetica,allora,insensobatesoniano,comesuperamentodiunavisionescientificapuramen‐tequantitativaecomeintroduzionedellafondamentalecategoriaecologicadellaqualità.Laqualitàdellavitahabisognodiestetica.Allabasediun’auspicatasvoltadiciviltàcidovrannoesseredunqueancheivaloriestetici»40.

Suquestabaseèinevitabilelacriticaai«formalismimatematicichesemprepiùhan‐noseparatolamentedallanatura»41,cuisicontrapponeilrifiutodeldualismoinnomedella«strutturacheconnette»intuitadaBatesonedidentificatacolsacro;sicchésicon‐clude,sullasciadiPrigogine,che«ilsacroènellamateria,proprioperchéiltempoènellamateria»42.Nonsolo,mal’irruzionedeltemponellascienzamodernaportaadichiararel’impossibilitàdell’esistenzadi esperimenti riproducibiliepone fineal concettodi “og‐gettività”dellamisura,«conbuonapacedelmeccanicismodiNewtonedell’assuntoan‐tiesteticodiCartesio,percuicontanosololecosemisurabili»43.

Ad una scienza diversa dovrebbe corrispondere una razionalità diversa, nuova; adunascienzaecologicadovrebbecorrispondereun“pensieroecologizzato”;adunarealtàcomplessa,sostieneE.Morin,un“pensierocomplesso”.Ènecessariorenderepiùflessi‐bililecategorieepistemologicheallalucedellacomplessitàdiunanaturairriducibileagliastrattischemirazionalidiun’epistemologiaditipo“cartesiano”:è lacontrapposizionetraricchezza/complessitàdellanautraepovertà/astrazionedellecategorieepistemolo‐gichesinorausateacostituireilfondamentoper larivendicazionediunanuovaepiste‐mologia,diunnuovomododiintendereilrapportotrasoggettoedoggetto,ecosìvia.Sivuolerivendicare—control’epistemologiadei“metapuntidivista”,deimetacriteriuni‐ficatori,deisognidienciclopedieunificatedellascienzaadimpiantoriduzionistico—la“irriducibilepluralitàdeipuntidivista,deilinguaggi,deimodelli,deitemiedelleimma‐ginicheconcorrono[…]allaproduzionedelleconoscenze»44;sivuolepienamenterivalu‐tarelapluralitàdellecomponenticheentranoafarpartedellaconoscenza,laqualefini‐sceperessere

«unacongeriediipotesiadhoc,diragionamentianalogici,digeneralizzazionidall’esperienzadinaturainduttiva,diformalizzazioni,ditemionucleimetafisiciprofondamenteradicatiein‐

38M.Buiatti, Ilpianeta imprevedibile, in“L’Unità”,16/2/1990,ora inAA.VV.,Apioarchitetti...,cit., p.

53.39E.Tiezzi,op.cit.,p.57.40E.Tiezzi,IlcapitombolodiUlisse.Nuovascienza,esteticadellanatura,svilupposostenibile,Feltrinelli,

Milano1991,p.25.Icorsivisononeltesto.41Ibid.,p.36.42Ibid.,p.43.43Ibid.,p.39.44M.Ceruti,Ilvincoloelapossibilità,cit.,p.11.

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controllabili, lacuiunitàe lacuicoerenzarisultanolegateallapraticaeall’itinerariodelsog‐gettocheliutilizza».45

La scienza, così,diventauna“congerie”di elementidallanaturapiùdisparata, tra iqualinonèpossibileindividuarealcunagerarchia,alcunapredominanza,enellaqualela“reintegrazionedel soggetto” forniscequelpuntodi vistaparticolare chesi sottraeadognipossibilitàdiuniversalizzazione,cioèadognipossibiletentativodiritrovarenelpro‐cederedellascienzaunqualsiasimetodochevadaaldilàdellasituazioneincuisicollo‐cailsingoloscienziato.Ilfarsidelleideeconosceunapolifonicità,unapolicentricità,cheèproprianonsolodiunacertaepoca,nonsolodiognitradizioneoprogrammadiricer‐ca,mapersinodi ogni individuonel suo itinerario biografico46: tale policentricità nonpermettediesseredisciplinatadaalcunmetadiscorsometodologicochesipongacomeunitario,ancheall’internodiciascunodiquesticampi.Tuttociòconvergeversoladilata‐zionedelruolodelsoggettonellateorizzazionescientifica:nonpiùprevalenzadellateo‐ria sul materiale empirico, ma addirittura una sorta di individualismo metodologico‐costruttivistaconvaghevenaturesolipsistiche:

«Tuttequeste relazioni,questiprocessidi circolazione,di ricombinazionenell’ecologiadelleidee,mettono inevidenza il ruolo costruttivodi ciò cheè idiosincratico, individuale,contin‐gente: inaltreparoleconnettonoilproblemadellacreazionealproblemadellascelta.Laco‐struzionediunsistemadi idee,diunsistemadiriferimentocategoriale,diunatradizioneri‐mandanoinmodoessenzialeallairriducibilefunzionedisceltadiunsoggetto,allesuestrate‐gie,aisuoiprogettieallesue interpretazioni. Ilsoggetto, l’osservatorereintegratonellesuepropriedescrizioni irrompenel sapere scientifico e filosofico contemporaneo […]nonqualelimitazionediunpuntodivistaassoluto,cherimarrebbeconciòoperantecomeidealeregola‐tivo,maqualericonoscimentooperativodell’irriducibilepluralitàdeipuntidivistacostitutividiogniuniversocognitivo:irriducibilemolteplicitàdipuntidivistacomplementari,antagonistiespessocontraddittoriancheall’internodeiprocessicostitutividiunmedesimosistemadii‐dee,diunamedesimatradizione».47

Allostessomodo,comelaconoscenzascientificadellarealtà“complessa”sidisarti‐cola inunamolteplicitàdi teorie“locali”nonregimentatedaalcunametateoria, così ildiscorsometodologicosi frammenta inunaseriedidiscorsiparziali, locali, semprepiùparticolaricheinseguonoleormedell’idiosincraticitàdellasingolatradizione,delsingoloprogramma,delsingoloscienziato,addiritturadellesingolefasidievoluzionedelpensie‐rodiquest’ultimo.È ilcarattere idealizzanteedastraentedellascienzaadessermessosottoaccusa:incontrapposizioneadessosivuoleindicareilcompitodell’epistemologiacontemporaneanello

«impedire laproduzionediundivario,senondiunabisso, fraunascienzasemprepiùcom‐plessanellesuearticolazioniinternecomepureneglioggettichecostituisce,edun’attivitàfi‐losoficatenacementeaderenteallesueidealizzazioni,senonallesuecristallizzazioniconcet‐tuali”48.

Allabaseditalecriticadellascienzaclassica,cartesianaenewtoniana,v’èilmitodel‐

45Ibid.,pp.23‐4.46Cfr.ibid.,p.24.47Ibid.,p.32.48Ibid.,pp.60‐61.

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la aderenza assoluta tra concetto ed oggetto, tra teoria ed esperienza, tra natura escienza49.Etalemitofinisceperconiugarsisiaconlarivendicazionediuna“epistemolo‐gianaturale”,siaancheconlacriticaneoheideggerianaedermeneuticaadogniformadirazionalità forte, in favore di un pensiero “debole” che rivolga «un nuovo e più ami‐chevole[…]sguardoalmondodelleapparenze»evada«nelladirezionediunpensierocapacedi articolarsi (dunquedi “ragionare”) nellamezza luce»50, in quanto «il prezzopagatodallaragionepotenteèunaimpressionantelimitazionedeglioggettichesipos‐sono vedere e di cui si può parlare»51. Pensiero debole, ermeneutica, ne‐oheideggerismo,pensierodellacomplessitàenuovescienzesembranoinsiemeconver‐gereinunacriticaradicaledellarazionalitàscientificacosìcomefinoraconcepita.

Così,se lafisicariscoprel’irregolareedilparticolare,anchel’epistemologiadevees‐seredelparticolare,idiosincratica, legataallapersonalitàdelsingolo;se lafisicaabban‐donal’idealedell’universalità infavoredella località,alloraanche l’epistemologiadeveabbandonarel’ideadiun“metapuntodivista”:esistesolopluralitàdipuntidivista,rela‐tivi ai soggetti individuali, alle tradizioni, ai sistemi cerebrali ecc.52Nasce l'esigenzadiuna“epistemologiacomplessa”,«chenonsialuogodifondazionedellaconoscenza,mauninesauribile itinerariodiarticolazionedegliuniversididiscorsodelsapereedellaco‐noscenza»53,nelladirezioneindicatadaE.Morin54eversounasempremaggioreconsa‐pevolezzadel caratterestoricodellenostredefinizioniedeiprincipidelnostrosapere.Insommav’èl’ideacheoggilafisicastiagettandolabasidiunanuovarazionalitàmeno“arida”,“rigida”,“schematica”.

Masonoquesteconclusioni realmentemotivatedallanascitadella fisicadel caosedellacomplessità?L’ecologiahadavverobisognodiunanuovarazionalitàaventeicarat‐teri sopra abbozzati? Insomma, tra lo scientismo nuclearista ed industrialista e l’am‐bientalismoirrazionalistaed“arancione”v’èunaalternativasecca,oppurev’èlapossibi‐litàdiintenderelarazionalitàscientificainmodopiùflessibileedarticolato,senzacade‐re informedimisticismoedipensiero“metaforico”chenullahannoachevedereconunapprocciocriticoaiproblemidell’ambiente?55

2.Unnuovomodellodiragione?

49Abiamoaltrove fattovederecomeanche in Feyerabendenella suacriticadell’epistemologicacon‐

temporanearitroviamoquestaesigenzadiriavvicinareteoriaedesperienza,soggettoenatura:cfr.F.Coni‐glione,LaragioneineffabilediFeyerabendeildestinodell’epistemologiacontemporanea,inAA.VV.,Oltrelacrisidellaragione.Itineraridellafilosofiacontemporanea,Galatea,Acireale1991.

50P.A.Rovatti,G.Vattimo,PremessaaVattimo‐Rovatti(acuradi),Ilpensierodebole,Feltrinelli,Milano1986(5ªed.),p.9.

51Ibid.,p.11.52Cfr.M.Ceruti,Lahybrisdell’onniscienza…,cit.,passim.53Ibid.,p.40.54Cfr.E.Morin,Surladéfinitiondelacomplexité,CommunicationaucolloqueScienceetPratiquedela

complexité,TheUnitedNationUniversity,Montpellier,1984.55PerM.d’Eramoquesta“terzavia”sarebbepresentatadallaposizionediM.Cini.Nonsonodeltutto

convintodiciò,anchesepensocheleposizionidiCinicertamentesonomoltolontanedagliatteggiamentipiùtipicamente“mistici”chespessoassumeilpensieroecologista(comeadesempiocapitaconCapra).

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Già inpassatolanascitadinuoveteoriescientifiche,chehannorivoluzionatoleco‐noscenzeesistenti,haavutoripercussionidicaratterefilosoficochehannotrattodaes‐seargomenti emotivazioniperproporreunanuova immaginedella razionalità. Così èavvenutoper lanascitadellameccanicaquantistica, chehadato l’avvioa speculazionisull’indeterminismocheavrebbedovutogarantire la libertàdelvolereumano;eper lateoria della relatività, che è stata interpretata in senso relativistico, come avallo pre‐stigiosoallatesiscetticadellarelativitàdellaconoscenzaumana.Ciòhafattosìchecolo‐rocheinveceeranoconvintidellanaturadeterministicadellarealtà,ointendevanoga‐rantire lapossibilitàdiunasuaconoscenzaassoluta, finivanoperattaccarequesteduenuove discipline (come è avvenuto nel caso dell’ostilità di scienziati e filosofimarxistiversolameccanicaquantistica,specieinUnionesovietica;odapartediambienticatto‐lici,perlateoriadellarelatività).

Inquestediscussionièassaidifficilediscriminare tra le implicazionigiustificate, chescaturisconodalladatateoriascientifica,eleestrapolazionifilosoficheospeculativepri‐vedifondamentochesifannosulla lorobase.Questioneulteriormentecomplicatadalfattochespessosonoglistessiscienziatiatrasformarsiinfilosofiedintervenire,conlepiùdisparateopinioni,nellacontroversia.Cosìsiassisteingenereallostranofenomenopercui,daunaparte,siaccettailnucleoduro,piùastrattamentescientifico(fisicooma‐tematico)diunanuovateoria,salvopoiadividersisullasuainterpretazioneinsensopiùgenerale (comeavviene ad esempioquando si deve dare una interpretazione fisica alformalismodellameccanicaquantistica).

Misembrachenelcasodellenuoveteoriedellacomplessitàprimaesaminatesiassi‐stanuovamenteadun fenomenodelgenere.Nonv’èdubbioche le ricerchecondottedai“fisicidelcaos”hannotuttii“crismi”dellascientificitàecometalisonoormairicono‐sciutenellacomunitàscientificainternazionale;allostessomodononv’èdubbiochelericerchediPrigoginesuisistemitermodinamicinoninequilibrio,cheglihannomeritatoilNobel,sianounimportantecapitolonellastoriadellatermodinamicadiquestosecolo.Lostessosipuòdireperaltrericercheincampobiologicoedecologico.

Tuttavia, ed è questa la domanda a cui vorremmo abbozzare una risposta inquest’ultimapartedelnostro intervento,sonotalinuoveacquisizioniscientifichesuffi‐cientipergiustificareunanuova immaginedellarazionalitàumana?Viste lereazionidialcuniscienziatiefilosofi,sembrerebbepropriochecitroviamodifronteadunanuovaquerellefilosofico‐scientificanellaqualeèassaidifficiledipanaregliargomentiscientificida quelli filosofici o addirittura mistico‐estetici. Quando, ed esempio, un rispettabilescienziatocomeCarloBernardiniritienechel’operadiBatesonnonsianullapiùcheunamanciatadimetaforeoaddiritturagiudicaMorinePrigoginedue“grandiconfusionari”epensacheTiezzistiaraccontandoun“mucchiodiaccattivantisciocchezze”56;equandounaltroscienziatocomeTiezzirispondeaffermandocheBernardini«nonriesceascrol‐larsi di dosso il vecchio paradigma meccanicistico e la sua taumaturgica fede in una

56C.Bernardini,Inuoviguru,in“LaRepubblica”,26/1/1990,orainAA.VV.,Apioarchitetti…,cit.,pp.21‐

25.In talesuaposizionecriticaBernardinièsostenuto,conpiùomenopacatezzadaM.Stanzione,G.Cor‐bellini,EBelloneeA.Navarra.Nelfrontedei“complessologi”o“caotici”possiamoincludere,facendosalvelediverseaccentuazioniedifferenziazioni,E.Tiezzi,E.Morin,I.Prigogine,M.Ceruti,S.Manghi,A.M.Iaco‐no,M.Cini,P.GrecoeM.Buiatti.Cisiamolimitati,ovviamenteecensirecolorochehannopartecipatoaldi‐battito poi pubblicato in AA.VV.,op. cit. Prescindendodaquestaoccasione, il fronte dei complessologi èmoltopiùvasto.

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scienzaesatta,deterministica,oggettiva»57;ebbene,quandosiamodavantiaunasimilecontrapposizionenonv’èdubbioche,aparteglianimiriscaldati,cisitrovadifronteadunproblemateoricochenonèpossibileliquidareconfacilibattute.

Laviachecisembrapiùfecondanonstatantonelcontrapporrerazionalitàclassicaarazionalità(comedire?)“postclassica”,scienzameccanicisticaescienzaindeterminista,conoscenzalineareaconoscenzanon‐lineareecosìvia,mapiuttostoneldomandarcisesianoadeguatiglistrumenticoncettualicheadoperiamopercapirelanaturadellascien‐za,siaessaquellaclassicachequellapost‐classica.Quandoparliamodi“strumenticon‐cettuali”nonpossiamo fareamenodi chiamare ingioco la strettaconnessione tra ri‐flessioneepistemologicaeimmaginedellascienza,percomesiècostituitainquestose‐colo.Lacomprensioneconcettualedellascienza, infatti,èstatasempremediatadauncertonumerodipresuppostiepistemologicichesisonoalorovoltaoriginatiall’internodiuncertoclimafilosoficoculturale.Enonv’èdubbiochel’epistemologiadiquestose‐colosiastata ingranpartetributaria,almenonelsuofiloneprincipaleangloamericano,allagrandestagioneneopositivista,ilcuimodellodiscienza,modificatoedarricchito,hafinitopercostituirequella“concezionestandard”delleteoriescientificheche,adiniziaredaldopoguerrafinoaquasigliinizideglianni’70,hadominatoilpanoramaepistemolo‐gicocontemporaneo.Èormaibennotochequestomodellodiscientificitàèentratoincrisi inseguitoallacontestazionedellascuolapost‐popperiana, laqualehaportatoalladissoluzione,conFeyerabend,diqualunqueideadimetodoscientificoequindiaconte‐stare radicalmente lepretesedi razionalitàdella scienzaedella tradizionedipensierooccidentale.Nonèuncasochetrai“complessologi”iriferimentiaquestiultimisviluppidell’epistemologiacontemporaneasianoparticolarmenteinsistitiefunzionalialladimo‐strazionedellanecessitàdiconcepireunanuovarazionalità.

Tuttavia, se le cose stanno così, allora diventa fondamentale distinguere tral’immaginediscienzacheabbiamoereditatoall’internodiunadatatradizioneepistemo‐logicaemetodologicaelascienzainquantotale,conlesueteorie,tecnicheeprocedu‐re.ÈquestaunadistinzioneanalogaaquellafattadaMarcelloCiniquandoproponedidistinguere

«il linguaggio tecnico formalizzato utilizzato in un determinato contesto storico, in una de‐terminatafasedellosviluppodellascienza,perrappresentare ilpatrimoniodelleconoscenzecondivisedagliespertidiunadatadisciplina,dall’insiemediproposizionicheesprimonogiu‐dizidaunlatosullacompletezza,sullavalidità,sullacoerenzainterna,sullaveridicitàdel lin‐guaggioformaleprecedente,maanchesuilimitidelsuocampofenomenologico,sullautilitàpratica,sullacoerenza rispettoalletradizioni culturali, sullasuaadeguatezzarispettoallea‐spettativesociali,ecosìvia»58.

Questosecondolivello,metalogicorispettoalprimodicaratteretecnico,costituireb‐bel’immaginecheunadatacomunitàscientificapossiededellapropriadisciplina.Men‐tre ilprimoèundiscorsochevertesullanatura,inveceilsecondovertesullascienza:èsolosuquest’ultimo,secondoCini,chesiesercitalapressionedelcontestosocialeechequindirappresentaunasortadi«anellodicongiunzione»traessoelacomunitàscienti‐fica.Èall’internodiquestopianometalogicoometateoricochesicolloca lariflessioneepistemologica, chene costituisceunsottoinsiemee che,piùesattamente, esprime la

57E.Tiezzi,“Difendolacomplessità…”,cit.,p.28.58M.Cini,“Scienzaesocietàsostenibile”,inCapitalismoNaturaSocialismo,4(1992),p.72.

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consapevolezzametodologica che la comunità degli scienziati ha delmododi operareall’internodellapropriadisciplina59.

Sesi fataledistinzione,alloraèpossibileporrecorrettamenteladomanda:cosas’èdimostratoinadeguato,taleimmaginediscienzainternaadunacertatradizioneepiste‐mologica,olascienzainquantotale?Insomma,sonoentratiincrisidei“paradigmi”epi‐stemologicioppuredei“paradigmi”scientifici?Ilnonporsipreliminarmentetalidoman‐de corre il rischio di far slittare inavvertitamente la nostra analisi delle caratteristichedellascienzadalpianoepistemicoaquelloontologico,scambiandodelleaffermazionidicaratteremetodologicoperdescrizionidellecaratteristichedellascienzainquantotale.Intalmodo,unavoltascoperta l’inadeguatezzadiunacertametodologia,chesidimo‐strerebbe insufficiente a descrivere una certa procedura scientifica, si passerebbe allaconclusionecheè laprocedurascientificaedimostrarsiirrazionale.Insomma,sicorreilrischioditrasformarelanostrabancarottaepistemicainbancarottascientifica:seilMe‐todocifavedereunascienzaprocedenteinmodoingiustificato,alloralascienzaèirra‐zionaleegliscienziatinuovi“apprendististregoni”.

Maprimadifarvederecomeciòpossaavvenirenelcasochequiprendiamoinesa‐me,riteniamoutilialcuneprecisazionipersgombrareilcampodaalcunipossibiliequi‐vociiniziali.

Innanzitutto èbeneporrenelladebita luce il fattoche il comportamentocaotico ecomplessoègeneratodaequazioniassaisemplici.Eciòstaasignificarechenonèaffat‐toverochesianecessario,percomesostieneMorin,unpensierocomplessopergenera‐re o comprendereun processo complesso.A voler seguire ilmododi argomentare diMorin,sidovrebbearrivareallaconclusioneche lostudiodelcaosèpossibilesoloconunpensierocaotico, ilpensierodellacomplessitàrichiedeunpensierocomplesso, ildi‐sordinepossa essere tematizzato solo da unpensiero disordinato e ciò che è confusopossaessere compresosoloconunpensiero confuso. Inoltre, se si leggonogliarticoliscientificichehannotrattatoquestiargomenti,ivicompresiglistessilibridiPrigogine,sivedeche essipresentanounmodoassai “tradizionale” e“classico”diargomentare: siportanoprove,sifannoesperimenti,lisicercadiinterpretarematematicamente,siese‐guonoproceduredi controllo e siargomentano i risultati secondo i tradizionali canonidell’inferenza logica (non si vede mai, come sembra pensare Morin, che qualcuno diquestifisicirinuncialprincipiodinoncontraddizionepersostenereleproprietesi).An‐chequandosiadoperanonuovistrumentimatematici,questisononuovirispettoallafi‐sicaclassica,manoncertonuovidaunpuntodivistamatematico;d’altraparteciòav‐vieneassaidirado(èilcasodell’utilizzodellatopologiainThom,malatopologiaèunascienza assai “tradizionale” e “razionale”). L’introduzione di equazioni non‐lineari nonsignificaunvenirmenodellarazionalitàol’emergerediunanuova:isisteminon‐linearinonsonostatiscopertioggimasonbennotidatempo;solochelalorotrattazionema‐tematica è assai difficile rispetto ai sistemi lineari che in generepossonoessere facil‐

59Hodetto“all’interno”, inquantomisembrachelacaratterizzazionediCinimettatroppecoseinsie‐

me:unacosaèilgiudiziosullavalidità,coerenza,veridicitàecc.,un’altraquellosull’utilitàpratica,sullacoe‐renzarispettoaivaloriculturaliecc.InoltreCiniparladel“linguaggio”utilizzatodagliscienziati,dandoimpli‐citamenteunacaratterizzazionelinguisticadelleteorie,mentreiosonopiùdell’opinione,cosìcomeèstatosostenuto inalcunerecenti interpretazioni della strutturadelle teoriescientifiche,che le teorienonsianoadeguatamentecaratterizzabilicomeinsiemidiasserti linguistici.Sonoquestecomunquequestionitroppotecnicheperesserequiaffrontate.

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menterisolvibili,sicchésièpreferitoadoperarequestiultimi.Inoltreèormaibenchiarochenonèverocheimpredicibilitàedindeterminismovan‐

noinsieme:è infattipossibileconcepireununiversocompletamentedeterministiconelquale il futuro èsconosciuto ed inconoscibile enelqualesonopertantopossibilidellenovità imprevedibili.ÈstatoanchescopertodaMitchellFeigenbaumchelatransizione(medianteraddoppiamentidiperiodo)versoilcaosmanifestacertecaratteristicheuni‐versaliindipendentidalsistemainesame:

«Sembrache ilcaosabbiacaratteristicheuniversali,e che inumeridiFeigenbaumsianoco‐stanti fondamentalidellanatura.Così,benché il comportamentocaotico siaperdefinizionescoraggiantementedifficiledarappresentareconunqualchetipodimodello,viètuttaviaunqualcheordinedibasenelmodoincuisimanifesta,epossiamoquindisperarediconseguireunacomprensionegeneraledeiprincipichegovernanoquestaparticolareformadicomplessi‐tà»60.

Infine, è ormai convinzione comune che i comportamenti caotici sono nella realtàmolto più numerosi di quelli regolari: la regolarità e la linearità sonouna eccezione enonlaregola.Percoglierequestairregolaritàèstatacreataunanuovageometria,diver‐sadaquellaeuclidea: lageometriadei frattalidiBenoitMandelbrot.È grazieaquestacheèpossibiledescrivereletraiettorieinvariantidievoluzionedeisistemicaotici.Lage‐ometriadelcaosèlageometrianonanaliticadeglioggettifrattaliedèfrattaleunogget‐to(ades.lacurvadiKoch)caratterizzatodallaautosomiglianza.

Ciòdetto,ritorniamoaldiscorsocuiavevamoaccennatoall’iniziodiquestoparagrafoecheconcerneilmododi intendereilrapportotrateoriescientificheerealtà.Per illu‐strarequestopuntoèutilefarriferimentoallestesseparoledeiprotagonistiditale“ri‐voluzione”nellascienza.Leggiamo,percominciare,quantoaffermaMandelbrot,ilcrea‐toredellageometriafrattale:

«[…]nelsuosforzodidescrivereilmondo,lascienzaprocedeperseriediimmaginiomodellisemprepiù“realistici”.Ipiùsemplicisonodeicontinuaperfettamenteomogenei,comeunfi‐loouncosmodidensitàuniforme,ounfluidoditemperatura,densitàpressioneevelocitàuniformi. Lafisicahaavutosuccessoperchériescea individuarenumerosidomini in cui im‐maginidelgeneresonoestremamenteutili, inparticolarecomebasiallequalisiaggiungonoinseguitodeiterminicorrettivi.Mainaltridominilarealtàsirivelacosìirregolare,cheilmo‐dello continuo perfettamente omogeneo perde ogni efficacia e non può nemmeno servirecomeprimaapprossimazione.Sitrattadidominiincuilafisicahafattofiasco,edeiqualiifi‐sicipreferisconoaddiritturanonparlare»61.

InciòchediceMandelbrotnonètantoimportantelasuaoriginalità(chinonhacon‐sapevolezza,tragliscienziati,chelaconoscenzascientificaèsempreapprossimata,pernonparlaredei filosofi,per iqualiquesto èunritornelloassaivecchiocheportaadi‐chiararelascienzaprivadivaloreconoscitivo,infavoredell’intuizione,comeinBergson,o dellametafisica?). Tuttavia la sottolineatura di questo punto è sintomatica del fattocheifisicihannosemprepiùimparatoavederel’evoluzionedellaconoscenzaneitermi‐nidiunasequeladi teorieomodelli, ciascunodeiquali èpiùaccuratodeiprecedenti,ma sempre incompleto. Ciò porta anche a rendersi conto deimeccanismi concettuali

60P.Davies,op.cit.,p.71.61B.Mandelbrot,Glioggettifrattali,Einaudi,Torino1987,pp.8‐9.

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che stanno alla base della modellizzazione scientifica. Scrivono infatti I. Prigogine e I.Stengers:

«Pernoi, il problemasupplementarepostodallameccanicaquantistica, la coesistenzadellareversibilitàedellairreversibilità,èindicativodelfattochel’idealizzazioneclassicacheporta‐vaadescrivere ilmondodinamicocomemondo“isolato”è impossibileper ilmondomicro‐scopico»62.Laproceduratipicadellascienzaclassica, infatti,consistenel«preparare il feno‐meno studiato, purificarlo, isolarlo fino a che esso assomigli a una situazione ideale, fisica‐menteirrealizzabile,maintellegibilepereccellenza,dalmomentocheincarnal’ipotesiteoricacheguidalamanipolazione»63.

Misembrachecosìarriviamoalcuoredelmododiprocederedellascienza:essaco‐struiscedeglioggettiidealinonesistentiinnaturainquantosoloadessisonoapplicabilileequazionimatematiche: latermodinamicanonhaachefarecon igas,maconigasideali,ladinamicanontrattadeicorpi,madicorpiperfettamenterigidiedelastici,lasu‐perficiesucuirotolalasferadiGalileinonèunasuperficiequalunque,maunasuperficieperfettamente lisciaecosìvia. Insommaleteoriescientifichenonparlanodellanatura,madiunmodelloidealizzatodiessa:scambiaretalemodelloconlanaturaequindirite‐nerechelarealtàsiafattadigasideali,dicorpirigidiecosìviasarebbeungraveerroreepistemologico ed una confusione concettuale. È, appunto, scambiare il piano epi‐stemicoperquelloontologico.

Diciòèconsapevole,ades.,laStengersquandointroduceilproblemadellapertinen‐za:«lapertinenzaintroducel’ideachenoinesappiamosempremoltodipiùsulrealediquantolenostrecategoriecipermettonodicostituirecomeoggetto,echeilrapportodiconoscenzanonapparecomeunconfrontonudotrasoggettoedoggetto»64.Intalmo‐dolacostruzionedimodellisempliciedidealizzatièindispensabileper«accostarsiacer‐ti fenomeni inmodo tale che si presentino come calcolabili»65. Se ne conclude che lascopertadellacomplessità

«avrebbe come prima caratteristica non quella di sostituire una evidenza oggettiva conun’altra,maquelladiintrodurreilproblemadellapertinenzadiunostrumentochefornisce imezzipergiudicareil“reale”(ciòconcuiabbiamo“achefare”)epercostituirlocomeoggettodallecategoriebendefiniteechenellostessotempoèsuscettibilediesseregiudicatodalrea‐lestesso»66.

MadaquestegiusteconsiderazionilaStengerspassaaconcluderechelasperimenta‐zioneèunapprocciorischiosoinquanto«presupponelascommessacheilfenomenoi‐solatoeriprodottonellecondizionidi laboratoriosiaessenzialmentelostessodiquellochetroviamonella“natura”»67.Ineffettiilfisicocheabbiapienaconsapevolezzadelca‐ratteremodellizzanteedidealizzantediogniteoriasabenecheilfenomenoriprodottoinlaboratoriononèlostesso,népuòesserlo,diquellocheinveceaccadeinnatura.Gali‐

62I.Prigogine,I.Stengers,LaNuovaalleanza,cit.,p.234.63Ibid.,p.41.64Cfr.I.Stengers,Perchénonpuòesserciunparadigmaperlacomplessità, inG.Bocchi,M.Ceruti,op.

cit.,p.69.65Ibid.,p.72.66Ibidem.67Ibid.,p.73.

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lei ne era ben consapevole ed infatti, alle critichedi Simplicio che gli rimproveravadiparlaresolodioggettinonesistenti(comelesfereperfette)replicavacheperfarscienzamatematica occorre «diffalcare gli impedimenti della natura». Ma, di converso, se sivuole prevedere il comportamento di una sfera reale, è necessario reintrodurre tali«impedimenti», cioè tenercontodi ciòcheprimasi eraomesso:dell’attrito,dellanonrigiditàecc. Inognicaso,anchefacendociò,tra ilcomportamentoidealeprevistodallaleggeequelloeffettivamenteosservatov’èunacertadistanzachedeveesserecalcolataconleopportuneprocedurediapprossimazione.

Puòperòaccaderechequestocomplessoprocedimentodimediazione tranaturaemodello vengadimenticato esi finiscaper scambiarecontinuamente ilmodello idealeconlarealtà,attribuendoaquest’ultimaquantoè tipicosolodelprimo.Cosìpuòcapi‐tareche il fisicopensi che lanaturasia fattadimolecoleperfettamente rigide chese‐guono le leggi della dinamica newtoniana;mapuò anche capitare che il filosofo dellascienzagiudichilafisicaclassicacomeinadeguatainquantoilmondononèfattodicorpiche seguono esattamente le sue leggi. Così, ad es., Ceruti può dire a proposito della“nuovascienza”:

«All’universodeigasperfetti,degliorologi,deipianiinclinati,degliadattamentireciprocisièsostituito l’universo delle strutture dissipative, dei quasar e dei buchi neri […]. All’universodominato dagli stati di equilibrio, dall’uniformità delle situazioni e degli oggetti,dall’atemporalitàdelleleggicheloregolano,sièsostituitoununiversocaratterizzatodastatilontanidall’equilibrioeinperenneevoluzione,dallaricchezzaedallavarietàdellestruttureedeglioggetti,dallapossibilitàstessadimutamentodelleleggicheloregolano[…].L’accentosispostadallasemplificazioneallacomplessità»68.

Masarebbeepistemologicamentepiùesattodire:«Adunmodelloidealizzatodiuni‐versoincuisiassumecheicorpisianoinstatodiequilibrioecc.,sièsostituitounmodel‐lodiuniversopiùconcretonelqualecadequestaassunzioneidealizzanteesistudianocorpinoninequilibrio,ecosìvia».

Non èunmodificapuramente verbale edi scarsopeso.Se infatti si confondono ledueformulazionisipotrebbepensarecheadunaconcezione“falsa”dell’universonesiasuccedutauna“vera”;cheinsommaadunavisioneirrealisticapostulanteentideiqualisappiamoormai lanonesistenza,sisiasostituitaunanuovascienzacheinvececifaco‐gliere“effettivamente” larealtà. Insommaallascopertadel caratteremodellizzanteedidealizzantedellavisioneclassicanonsiassocierebbelaconsapevolezzacheanchenellanuova scienza si fa usodimodelli ideali, venendosi così ad insinuarsi surrettiziamentel’ideacheessacidiaunapproccio“diretto”,finalmenteadeguato,allarealtà.

Ma le cose non stanno affatto in questi termini: sia nella fisica classica che nella“nuovascienza”nonsihaachefarecolreale,macondeimodelliidealiequindilarela‐zione tra le duenon è altro cheuna relazionedi concretizzazione: la “nuova scienza”nonfarebbealtro,intalmodo,chefarcaderealcuneassunzioniidealizzantipresentinel‐lafisicaclassicainmododarendercontodialcuniaspettidellarealtàtrascurati,epourcause, dallaprima. Comedicono I. Prigogine e I. Stengers neldescrivere la transizionedaiprocessireversibiliaquelliirreversibili,«l’irreversibilitàscattaquandol’oggettoidea‐lechecorrispondeallaconoscenzamassimadeveesseresostituitodaconcettimeno i‐

68M.Ceruti,Ilvincolo…,cit.,p.10.

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dealizzatitalidapoteresserdescrittidainsiemistatistici»69.Inquestocasoanchel’evo‐luzionedellascienzaperderebbemoltodelsuofascinomisteriosolegatoaconcettiquali“mutamento paradigmatico, “rivoluzione”, “incommensurabilità” ecc. ‐ tutti introdottidallacosiddettaNuova filosofiadella scienza70 ‐,e sarebbeconcepibile in largamisuracomeunprocessodiconcretizzazionesuccessivadimodelliideali,graziealqualevengo‐nomessi in luce le assunzioni idealizzanti tacitamente ammesse in essi, con la conse‐guentemodificadelleequazionichereggonoisistemifenomenicistudiati71.

Quantodettostaasignificarecheogniteoriahaunsuodominiodiapplicazionechecoincide col modello ideale che essa descrive: solo all’interno di questo essa è onni‐scienzaedintensivesimileaquelladiDio(comedirebbeGalileo).La“rivoluzione”nellascienza,allora,nonèaltroche lascopertadei limitidivaliditàdeldominiodiunadatateoria,scopertachevienefattaquandoquestahavoluto,peranalogia,estenderelesueformulazionialdifuoridiesso.Intaleprospettiva,perdirlainmodounpo’paradossaleconleparolediCarloBernardini,

«noncisonopiù“leggisbagliate”infisicafinchélimitiamoillorousoadunragionevoleambi‐to di validità. Possono tuttavia esserci inappropriate generalizzazioni e fallimenti al di fuoridell'ambitodiapplicazioneoriginario:ciònonimplicacheleleggisianosbagliate,masoltantochesonostateusateinmodononcorretto»72.

Prigoginerivoluzionalatermodinamicanonperchénerivela“errate”leformulazioni,mainquantoneesibisceilimitidiapplicazioneequindiformula,perlestrutturedissipa‐tivechestannofuoridelsuodominio,unanuovateoria.Maquestanuovateoria,ame‐nodinonconfondereancoraunavoltamodelloconrealtà,èessastessa ladescrizionedicomportamentiidealiall’internodiunmodello;essanondescrivela“realtà”equindianche essa fa delle assunzioni idealizzanti per cui l’“oggetto della teoria” è diversodall’oggetto reale.Ovviamente tali idealizzazioni sidislocano inpuntidiversi rispettoaquellidellatermodinamicaclassica,mainognicasoesistono,amenodinoncrederechelanuovatermodinamicacidialaconoscenzaassolutadelreale.

Insomma,ogniteoriascientificaè“vera”all’internodelpropriodominioidealeedeisuoi limiti di applicazione. Accade però spesso che tale dominio non sia esattamentespecificatoechediconseguenzaunateoriavengaestesaperanalogiaadaltricampife‐nomenici;quandosiscoprecheleassunzioniidealizzantifattedallateoriacifannoper‐dere le caratteristiche fondamentali del fenomeno indagato, venendo così la teoria aperdereognicapacitàdiprevisione,alloranasce l’esigenzadiunanuova teoriache in‐cludaquantoèstatotrascuratodallaprima,conciòdefinendounnuovocampodiappli‐cazione.Laprimateorianonèstatadichiaratafalsa,masolo“veraall’internodelmodel‐

69I.Prigogine,I.Stengers,LaNuovaalleanza,cit.,p.234.70Cfr.H.I.Brown,Lanuovafilosofiadellascienza,Laterza,Roma‐Bari1984.71Unavisionediquestotipo,legataallaconcezioneidealizzazionaledellascienza,èstataportataavanti

dalgruppometodologicodiPoznan,inPolonia.Perunaanalisidelleriflessioniepistemologichelegateatalegruppo ci sia lecito rinviare a F. Coniglione, Realtà ed astrazione. Scuola polacca ed epistemologia post‐positivista,CUECM,Catania1991.Sipossonoinoltreutilmenteleggerealcuneoperetradottediappartenen‐tiaquestogruppo,comeades.quellediL.Nowak(cheneèancheilprincipaleesponente),Lascienzacomeidealizzazione,IlMulino,Bologna1977;TheStructureofIdealization,Reidel,Dordrecht1980.Inoltreperta‐leanalisi dello sviluppo scientificovediW.Krajewski,Correspondenceprincipleandgrowthofknowledge,Reidel,Dordrecht1977.

72C.Bernardini,“Naturaveraenaturapensata”in,Sapere,3,1991,p.23.

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lo”.L’erroreconsistenel“viverenelmodello”,scambiandoloperilreale;o,viceversa,vo‐

ler vivere così strettamenteaderential realeda ritenerepervertenteogni tentativodisuamodellizzazione.Ilprimopericoloèquellodelloscientismo,ilsecondoquellodelmi‐sticismo.Loscientismoconsistenontantonelprenderelascienzaamodellodirazionali‐tà,mapiuttostonelprendereimodellicostruitidallascienzacomeimmediatamentere‐ferenziali,esplicatividellarealtàinquantotale.Ilmisticismo,invece,criticaogniproces‐so di pensiero discorsivo in quanto ci allontanerebbe dall’essenza profonda del reale,chesolo l’intuizioneoqualchealtrosuosurrogatosarebbeingradodifornirci.Misem‐bracheproprioquest’ultimosiailpericoloincuicadonomolteposizioniecologiste,nel‐lequaliemergeunavisioneneoromanticadellanaturaditipovitalisticoedorganicistico,comead esempio si può evincere da certe dichiarazioni di parte ecofemminista, dovenonacasocisi ispiraesplicitamenteallaDialetticadell’illuminismodiHorkheimereA‐dorno,aMarcuseeaBlochesidichiarache«l’ideadellanaturacomesoggettoèalcen‐tro della filosofia ecofemminista»73. In questi casi, o si precisa cosa significhi “naturacomesoggetto”,oppuresi fannosolometaforedalnonchiarocontenuto concettuale,consistentiappuntonelloestrapolareperanalogiaproprietàecaratteristichediundo‐minio (in questo casoquello umano) adun altro (quello della natura), senzaminima‐menteoccuparsideicriteridiaccettabilitàevaliditàditaliestrapolazioni.Eciònonpuòche finire in un generico misticismo ed organicismo di tipo “arancione”, dal qualel’ambientalismo finisce per essere più danneggiato che favorito nella risoluzione deiproblemidell’ecosistematerrestre.

Controentrambeleposizionisidevesottolinearequellocheèilmodoimprescindibi‐leconcui l’uomosiavvicinaal reale, sianella scienzachenelpensierocomune: laco‐struzionedimodelli ideali chepermettonodicoglieresimbolicamenteilreale.Èsingo‐larecheundivulgatorescientifico,sebbenediqualità,comeJ.Gleickriescaabencoglie‐retalemododiprocederedellascienza,propriodiscutendodellanuovascienzadelca‐os;edèforsepertaleragionechenoninvocaalcuna“nuovarazionalità”, come inveceabbiamo visto hanno fatto molti neofiti della complessità. Ecco, infatti come pone laquestione:

«Lasceltaèsemprelastessa.Sipuòcostruireunmodellopiùcomplessoepiùfedeleallareal‐tà, oppure si può cercare di renderlo più semplice e più facile da manipolare. Soltanto loscienziatopiùingenuocredecheilmodelloperfettosiaquellocherappresentiperfettamentela realtà. Un talemodelloavrebbe tutti gli inconvenientidiunacarta topografica che fossegrandeedettagliataquanto la città che rappresenta,unacartache raffigurasseogniparco,ogni strada,ogni edificio,ognialbero,ognibuca,ogniabitante eogni carta topografica. Seunasimilecartafossepossibile,lasuaspecificitàlarenderebbeinadattaalloscopo:quellodigeneralizzareedastrarre.Icartografimettonoinevidenzaglielementicheinteressanoailoroclienti.Qualechesiaillorofine,carteemodellidevonosemplificareoltrecheimitareilmon‐do»74.

Unavoltachecisirendacontodiciòvienemenolanecessitàdipostulareuna“nuo‐varazionalità”persostituirlaconl’esigenzadicogliereinmodopiùadeguatoilcarattere

73“Lafilosofiaecofemminista.IntervistaaconBarbaraHolland‐Cunz”,acuradiValeryKuletz,inCapi‐

talismoNaturaSocialismo,1(1993),p.38.74J.Gleick,op.cit.,pp.271‐272.

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dellarazionalitàchelascienzamette inatto.Edèappuntoquicheentra ingiocol’im‐maginedi scienza trasmessaci da una data tradizione epistemologica. Infatti la conce‐zionestandard,consolidatasisullabasedell’impostazioneneopositivista,sieracaratte‐rizzataproprioper il fattodinonesserestata ingradoditenereadeguatamentecontodellafunzionedeimodellinellascienzaequindiperaverdeltuttotrascuratolanaturaidealizzante degli asserti e delle teorie scientifiche. Ciò ha portato ad una sorta di“crampo”epistemologico:daunapartel’epistemologianonèstatapiùingradoditene‐redietroall’evoluzionedellascienza,finendocosìperritenerlairrazionale;dall’altra,gliscienziatinonsonoriuscitipiùariconosceresestessineimodellidirazionalitàimplicita‐menteassuntidall’epistemologiainvigoreescambiatiperlaRagionetoutcourt,finendoperesprimerel’esigenzadiuna“nuovarazionalità”.Haavutoinsommaluogounduplicescambio:sièscambiataunadata immaginedirazionalitàscientifica,fornitadaunade‐terminata tradizione epistemologica,per la razionalitàtoutcourt;e si sonoscambiati imodelliteoricidelreale,elaboratiall’internodiunacertascienza,perilreale inquantotale.Sicchésièfinitipoiperaspirare,nelprimocaso,aduna“nuovaragione”e,nelse‐condocaso,aduna“nuovascienza”,adeguataadunarealtàdiversadaquelladescrittadallavecchiascienza.

Misembrachelavicendadellanascitadellafisicadelcaoselacosiddetta“sfidadellacomplessità” costituiscano un esempio, sul piano non ovviamente scientifico ma suquellomoltopiùdelicatodellariflessionefilosoficaedepistemologica,diquestotipodiconfusione.Emisembraanchechemoltadellariflessioneecologicainquestiultimiannisiastatapredadiunaconfusionesimile: l’usodimetaforecomequelledi“soggettivitàdella natura”, “struttura che connette”, “estetica della natura”, “sacro nella natura” ecosìvia,senonsi traduconoinprogrammiscientificibenarticolati,controllabili,mate‐maticamenteformulati(nonimportase lamatematicaèquellaanalitica, lafrattaleolatopologica)rischianodiesprimerepiùdeidesiderata,dellepulsionidelcuoreoancheladelicatasensibilitàdianimipoeticichedeirealicontributiconoscitivi.Lascienzadel“ca‐os”servadaesempio:soloquandoèstataingradodidarsiformascientifica(connuovistrumenticoncettualietecniciel’utilizzomassicciodeicomputer‐ecosav’èdipiùline‐aredella logicadiuncomputer?)—emergendodagenerichediscussionisul “caso”edabbandonandopoetichedisquisizionisullaricchezza,molteplicitàepolifonicitàdellana‐tura—èdivenutarealmentefruibileperaffrontare inuoviproblemiemersidall’emer‐genzaambientale.Eciòevitandoquel«ruolodevastantedellemodenellascienzacon‐temporanea»lamentatodaD.Ruelle,unodeiprotagonistidellanascitadellascienzadelcaos.Giacché,secomeluiaffermailsuccessoèstatobeneficoperlematematiche,dovelateoriadeisistemidinamicihaprofittatodellenuoveideesenzaalcunadegradazionedell’atmosferadellaricerca;se,invecenellafisicadelcaosilsuccessoèstatopurtroppoancheforierodiundeclinodellaproduzionedirisultativalidi,acausadell’invasionediordedipersoneattrattepiùdalsuccessoedaldenarochedalle ideescientitifche75;segiàquestoavvieneinsettoricomelafisica,comenontemereancheipossibilieffettide‐vastantidellamodainsettoriancorapiù“soft”comelafilosofiae l’epistemologia?Co‐mesempreaccade, infatti,ogninuovasvoltanellascienzahaisuoicascami ideologici,spessopromossidaglistessiscienziatichel’hannoeffettuataechesiatteggianoanuoviguru,aprofetidiunanuovaumanitàerazionalità;chetraquesticisiaancheunpremio

75Cfr.D.Ruelle,op.cit.,pp.82‐3.

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NobelcomePrigoginepuòsoloconfermare la tesi cheungrandescienziatonon èperciòstessoungrandefilosofo,abilitatoadiscettaresututto.Lasciquestaprerogativaal‐l’alfieredel“pensieroconfuso”EdgarMorinche,tuttosommato,haancheunasuafun‐zionepositiva.Èinfattiutileefabeneallastessascienzaseguireditantointantol’invitodi Wittgenstein: «discendi sempre dalle nude alture dell'intelligenza nella valli ver‐deggiantidellasupidità»,giacché«nellevallidellastupiditàperifilosoficrescepursem‐prepiùerbachesullenudealturedell'intelligenza»76.

76L.Wittgenstein,Pensieridiversi,Adelphi,Milano1980,pp.139e147.