bimbi belli magazine febbraio 2011

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Numero 6 Febbraio 2011 Mensile - Anno II È partito il reality Nasce la nuova rubrica Mamma-bio Vi presentiamo il calendario di tutti i concorsi Bimbi Belli Secondo episodio del diario di una mamma. * Vi presentiamo Rania Nasce il filo diretto con gli specialisti, * inviaci le tue domande

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Il numero di Febbraio della nuova rivista interattiva dedicata al mondo delle mamme e ai loro bimbi.

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Numero 6 Febbraio 2011Mensile - Anno II

di febbraio:Zendra

È partito il reality

Nasce la nuova rubrica

Mamma-bio

Vi presentiamo il calendario di tutti i

concorsi Bimbi Belli

Secondo episodio del diario

di una mamma. * Vi presentiamo Rania

Nasce il filo diretto con gli specialisti,

* inviaci le tue domande

La Bimba

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2 febbraio 2011

di

to

ri

al

e

Siamo già a febbraio, quest’anno sta correndo come un treno...San Valentino è alle porte ed essendo la festa degli innamorati, è la festa di tutti noi!“Tutti”, perchè lo siamo della persona ama-ta, del mondo, della vita, del nostro lavoro, di ciò che abbiamo, delle speranze che so-gnamo, ma soprattutto innamorati dei bimbi del mondo!Amare è la migliore motivazione per ren-dere più belli i nostri giorni.Spesso ci si ritrova davanti ad ostacoli, a de-lusioni, a momenti difficili, e quando lo scon-forto prende il sopravvento, il modo migliore per sconfiggerlo è proprio quello di dedicare un pensiero o rivolgere uno sguardo verso ciò che si ama. Ed ecco che come per magia

L’importante è amare

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Carlo Bello

Direttore e redazioneDIRETTORE: Carlo BelloCAPOREDATTORE: Jennifer MarfiaREALIZZAZIONE GRAFICA E IMPAGINAZIONE: Valentina RadaelliCOLLABORATORI: Lucia Macchioni, Alice Bernardi, Ilaria Martina, Alessandra Moschetta, Rania Ibrahim, Cinzia Parmi, Elisabetta Belotti, Stefania Pellegrini.COMITATO SCIENTIFICO: Sara Notarantonio: Dottoressa Ostetrica, collabora con Sos Genitori ed è ostetrica presso il Nido “gli amici di pooh”. Carmela Giordano: psicologa e psicoterapeuta, esperta in psi-codiagnosi, insegnante di massaggio infantile.FOTO COPERTINA: 2Click Photographers - Milano www.2clickphoto.com

REDAZIONE: via 25 Aprile, 68/120068 Peschiera Borromeo (MI)

TELEFONO: 02-87.28.34.00

MAIL: [email protected]

febbraio 2011 3

ritorna il sorriso.Questo mese cercherò di dilungarmi il meno possibile con le parole, per introdurvi imme-diatamente ai contenuti.Un numero ricchissimo vi aspetta, e per chi di voi ama le sfide... Da questo mese oltre al Reality Mamy&Papy, parte anche il concorso Papà Belli 2011...Che fate? Non partecipate? I premi in palio sono fantastici... non perdete l’occasione. Innamoratevi della vita.

L’importante è amare

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SOMMARIOfebbraio2011Zendra

Bimba Copertina

RubricheEditoriale 2

La posta Bimbi Belli 6

Spazio associazioni 10

MammaI vostri parti 14

Diario di una mamma 26

BimboBimba Copertina 36

Salute La psicologa risponde 55

MusicaPatty Pravo 92

SvagoBimbi Belli’s Toons 96

Gossip 98Scelti per voi 102

CucinaLo chef sei tu! 108

La cucina dei bimbi 110

OroscopoCosa ci dicono le stelle 114

ServiziMamma

I parti nel mondo 20Cosa c’è nella borsa di una

mamma “quasi perfetta?” 24

BimboMi aiuti a sognare? 30

Giornate fredde e piovose? 34E ora, via il pannolino! 42

FamigliaMariti mammoni 46

Cosa succede quando i genitori si separano? 48

Bambini e lutto 52

SaluteCosa fare se il bambino balbetta? 58

Mamma bioPannoloni lavabili 62

La cameretta?Naturalmente bio 66

SportAikido per bambini 70

La danza del ventre in gravidanza 74

CucinaCucinare con i bambini si può!106

Reality: I primi concorrenti 78Calendario concorsi 84

Concorsi

5febbraio 2011

122

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6 febbraio2011

La posta bimbi belli

V oglio iniziare a parlarvi di una mia esperienza perso-nale. Prendo come spunto una notizia di cronaca, forse

passata in sordina, di questi ultimi giorni: la morte della modella francese Isabelle Caro. Modella anoressica che aveva posato nuda per una famosa campagna anti-anoressia, fo-tografata da Oliviero Toscani. Proprio questa campagna pubbli-citaria aveva scatenato parecchie polemiche tanto che le foto vennero ritirate praticamente subito.Perchè partire da questa notizia? Perchè diverso tempo fa ho portato mia figlia, Arianna, ad un casting che trovai su internet. Stavano cercando delle bambine, della sua età, per un catalogo di calze.Arrivate al casting ho notato la magrezza, a me parsa eccessiva, delle altre bambine ma, al momento, non ci avevo dato molto peso...fino a quando è toccato a noi. La persona che gestiva il casting mi ha detto, davanti a mia figlia, che Arianna non era

adatta perché: «Troppo cicciottella». Sono uscita da quel posto con una bambina in lacrime che, per diversi giorni, si è rifiutata di mangiare per-chè: «Mi hanno detto che sono grassa mamma, non voglio più fare casting, non mi prenderanno mai...perchè sono cicciona»

Grazia Marchitelli

La copertinadel numero di DICEMBRE

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febbraio2011 7

È stato difficile farle capire che lei andava benissimo così come è, che probabilmen-te non era adatta a quel tipo di lavoro rimanendo co-munque bellis-sima e che pre-sto ci sarebbero state persone che l’avrebbe-ro apprezzata per quello che è: una bellissima bambina!Leggendo, nei giorni scor-si, l’articolo su Isabelle, mi sono chiesta se è giusto in-

fliggere questo supplizio del “magro ad ogni costo” ai nostri figli, fin da bambini... la moda detta le regole, ma queste non rispec-chiano la realtà di tutti noi.Quante “taglia 38” “altezza cm. 175 vediamo in giro per strada? Quanti bambini sottopeso? Quelle calze non le indosseranno forse bambini “normali”, magari anche un po’ cicciottelli?Grasso non è bello, lo sappiamo, il sovrappeso provoca molti danni alla salute e, nel mondo occidentale, c’è una grande per-centuale di bambini e adulti obesi.

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La posta bimbi belli

8 febbraio 2011

Non era così negli anni del dopoguerra, quando l’ide-ale di bellezza era la don-na “formosa” e i bambini cicciottelli erano sinonimo di salute, dello star bene. Non a caso è proprio agli inizi degli anni 60 che compare sul mercato uno dei bambolotti più famosi e amati: il Ciccio-bello appunto.

Oggi no, non è più così da decen-

ni. Devi es-sere magra, anzi magrissima, quasi scheletrica (e vale soprattutto per le donne) e per raggiungere que-sto “modello di bellezza taglia 38” molte ragazzine si sottopongono, senza alcun controllo, a diete estenuanti arrivando in moltissimi casi, a diven-

tare anoressiche.Il paradosso è che, nella nostra società opu-lenta, il cibo (e non solo) si spreca a tonnella-te. Pensiamo solo a quanto ne viene gettato nelle mense scolastiche. Cibo che, per assur-

de leggi sull’igiene non può essere ridistribuito: gli avanzi potrebbero essere donati ai canili e il cibo rimasto nelle teglie si potrebbe distribuire ai senza tetto che, non credo si pongano molti problemi di igiene. In questo modo non ci sarebbe più tutto questo spreco.Così viviamo in un mondo a più facce: da una par-te lo spreco di cibo, i bambini e gli adulti obesi, la moda che impone modelli improponibili di ma-grezza e, dall’altra parte bambini che muoiono di fame, di fame vera.....Come mamma sto attenta all’alimentazione di mia figlia, perchè il sovrappeso o l’obesità cre-ano gravi danni alla salute ma, fino a quando

Arianna assieme al papà Mattia

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la pediatra mi dirà che mia figlia è una bambina normale (normopeso), a me andrà bene così. Preferisco una figlia sana e felice, che magari non entrerà mai nel mondo della moda, ad una bambina sottopeso, controllata come in un lager, avviata a cadere in quel buco nero che si chiama anoressia! •

Vuoi anche tu inviarci una tua lettera? Vuoi raccontarci una tua esperienza

particolare? Manda il tuo racconto

a [email protected] Continua a leggere il magazine, la tua

lettera potrebbe essere presto pubblicata

Grazia Marchitelli

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10 febbraio 2011

Il massaggio del bambino è una tradizione antichissima presente nella cultura dei paesi orientali.

Tale pratica è stata portata in occidente da Vimala McClure Schneider, americana del Colorado, in seguito ad un periodo di permanenza in India. Lì ella lavorava in un orfanotrofio nel quale si ammalò di malaria. Venne curata dalle indigene del luogo attraverso la pratica dei massaggi.

Nel 1976 Vimala aspettava il suo primo figlio e, avendo condiviso le tradizioni indiane nella cura dei bambini e verificato in prima persona i benefici del massaggio, alla sua nascita ne volle perfezionare la sequenza, mettendo insieme quattro diversi tipi di massaggio, per poter stimolare uno sviluppo psico-fisico più armonico nei bambini:

1) Massaggio indiano con azione rilassante;

2) Massaggio svedese con azione stimolante;

3) Reflessologia plantare che attraverso il benessere fisico migliora la funzionalità organica;

4) Yoga: un modo per entrare in contatto con se stessi e con gli altri.

Tornata in America cominciò a insegnare ad altri genitori la tecnica dei massaggi.

Nel 1981, grazie anche all’impegno della californiana, Audrey Downes, nacque l’I.A.I.M.I. (International Association Infant Massage Instructors) che ha lo scopo di preparare altri istruttori che insegnino ai genitori la pratica del massaggio. Nel 1983 Benedetta Costa, terapista della riabilitazione in campo pediatrico, si trovò negli Stati Uniti, dove nacque il suo primo figlio. Per caso venne a conoscenza

A.I.M.I. ASSOCIAZIONE ITALIANA MASSAGGIO INFANTILE

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di Carmela Giordano

dei corsi di Infant Massage e in seguito decise di frequentare i corsi per istruttori tenuti da Vimala McClure.

Ritornata in Italia, la Costa, tenne i primi corsi per genitori inizialmente a casa propria, poi all’Ospedale Pediatrico “Gaslini” di Genova, presso il servizio di Fisioterapia e nell’Unità di Terapia Intensiva Neonatale.

Tra il 1988 e il 1989 la Costa organizzò in Italia, con l’intervento di una trainer americana, Maria Mathias, corsi per operatori dove si formarono i primi insegnanti italiani.

Nel 1989 nasce in Italia l’A.I.M.I., Associazione Italiana Massaggio Infantile, che a oggi riunisce in un unico programma varie associazioni nazionali presenti in diversi stati, alcuni dei quali sono: Danimarca, Svezia (sede dell’I.A.I.M.I. dal 1994), Quebec, USA, Canada, Germania, Spagna, Nuova Zelanda, Australia.

Nel 1990 la Costa completa la formazione di trainer. Nel 1992 si aggiungono altri tre trainer: Roberto Rossini, Patrizia Maccario, Cristina Tessore. Dal 2003 ad oggi, si sono formati altri tre trainer: Monica Ghiotti, Paola Vitti, Francesca Gheduzzi.

L’obiettivo principale dell’A.I.M.I. è: «Incoraggiare il contatto ed i rapporti umani durante il periodo di crescita del bambino e promuovere ricerche e corsi di preparazione ed istruzione in modo che i genitori, gli operatori della prima infanzia ed i bambini siano amati, valorizzati e rispettati dalla comunità mondiale».

Il massaggio infantile non è una tecnica ma un modo di stare con il proprio bambino, un modo per accompagnare, proteggere e stimolare la crescita e la salute dei nostri bambini.

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12 febbraio 2011

Per poter contattare l’associazione:

La sede A.I.M.I. La segreteria dei corsi per operatori Infant Massage

Strada Maggiore, 94, 40125 – Bologna

Telefono - Fax: 051 397394

Orari: da lunedì a giovedì

9.00 - 13.00

Sito internet:

https://www.aimionline.it/public/

viale Franchini 24/2 16167 – Genova

Telefono: 010 3291044

Fax: 010 3298007

Orari: da lunedì a venerì 9.00 - 12.00 / 15.00 - 17.00

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I parti nel mondopag. 20

I vostri partipag. 14

Diario di una mamma

pag. 26

Cosa c’è nella borsa di una mamma

”quasi perfetta”?pag. 24

Mamma

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14 febbraio2011

I VOSTRI PARTI

13 agosto 2010Ore 05.30 : Sveglia

Ecco ci s iamo. Final-mente è arr ivato i l g iorno tanto atteso, sofferto e tanto de-siderato. Non per aspettare dogl ie o

contrazioni, ma per far nascere con un parto cesareo Mart ina. È sì , noi abbiamo avuto la fortuna, o la sfortuna (dipende dai punt i di v ista) di avere un parto cesa-reo programmato, determinato da alcuni problemi che ha avuto la bimba durante la gravidanza.Corr i , corr i , corr i che è tardi !La val ig ia chiusa, ovviamente, un minuto pr ima di uscire di casa e poi v ia tutt i in macchina: io Anna, Salvatore mio marito, Jennifer mia sorel la, mia mamma Carmen e mio papà Salvatore. Parten-za da Robbiano verso l ’ospedale Mangiagal l i d i Mi lano.

Ore 7.30 s i amo davan t i a l l ’ ospeda le , qu ind i i n pe r f e t to o ra r i o .Ar r i v i amo davant i a l l a por ta de l p ron to soccorso os te t r i co – g i -neco log ico , m i fanno en t ra re per l e p rocedure d i reg is t raz io-ne de i da t i . Porco cane o lasc ia-to a casa la tessera san i ta r i a .Mm.. . i n i z i amo bene !M a p r o s e g u i a m o , r i u s c e n d o

i n q u a l c h e m o d o a s u p e r a r e l ’ o s t a c o l o d e l l a t e s s e r a s a -n i t a r i a , d o p o e s s e r m i d o v u t a s u b i r e l a s t r i g l i a t a d i u n i n f e r -m i e r a , a p a r e r m i o a n c h e f i n t r o p p o a c i d a .F i na lmen te m i danno i l f a t i d i co b racc i a l e t to rosa con i l nume-r i no pe r me , uno azzu r ro pe r i l papà e uno rosa e uno azzu r ro pe r l a nasc i t u ra ( se ne danno 2 pe r s i cu rezza ) .Esco e, con mio mar i to, e tut ta la c iurma a segui to, ci fanno andare a l 1° p iano. Tra porte e corr idoi , ad un certo punto c i fanno pro-seguire solo a me e Salvatore, così a l vo lo, con uno sguardo e un cenno di mano, sa luto mam-ma papà e sore l la .Mi fanno entrare in un bagno dove mi fanno svest i re d i tut to e indossare vestagl ia e c iabatte, dopodiché mi hanno fat to entra-re in una stanza pre-parto, c ioè

Anna MariaMARFIA

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febbraio2011 15

dove s i v iene preparat i per g l i in-tervent i e dove c i s i v iene por-tate anche subi to dopo i l parto, per ver ificare che s ia andato tut-to bene.Qui s i sono alternat i diverse figu-re tra cui ostetr iche e infermier i var i . Tutt i che t i fanno domande e domande per compi lare pagine e pagine di informazioni che ver-ranno poi conservate nel la cartel-la cl in ica. Bene, è arr ivato i l mio momento sono le 9.00 e Salvato-re in tutto questo è fuor i la porta, nel corr idoio, che aspetta.Fermi tut t i è arr ivato un parto cesareo urgente, quindi mi toc-cherà aspettare.Ecco, la neo mamma è appena arr ivata nel la stanza subi to post parto, quindi vuol d i re che è arr i-vato propr io i l mio momento.Mi portano fuor i con i l le t t ino e vedo finalmente Salvatore, che mi chiede come sto e quel lo che succede, ma io, ch iusa in quel-la stanza, non avevo molta per-cezione di quel lo che succedeva fuor i . Sapevo solo che era i l no-stro momento.Ma c i s iamo veramente… mi por-tano nel la stanza.Al t ! Manca la dottoressa che mi deve operare…Insieme a infermier i , ostetr iche, anestes ista e mio mar i to, at ten-diamo l ’arr ivo del la Dott .sa Ku-stermann che o l t re ad essere pri-

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16 febbraio2011

I VOSTRI PARTI

16 febbraio 2011

mario del pronto soccorso del l ’o-spedale Mangiagal l i d i Mi lano è anche impegnata in un associa-z ione, sempre a l l ’ interno del l ’o-spedale, che s i occupa di donne che subiscono v io lenza sessua-le.È stata le i che, una vol ta arr iva-ta a Mi lano dal la Calabr ia (dove mi t rovavo) , ha fin i to d i seguire la mia grav idanza (ormai arr ivata a l sesto mese) per un problema venutosi a creare a l la bambina.Una donna molto impegnata, ma disponib i le sempre e per quals i-as i problema.Dopo qualche minuto vedo, ma più che a l t ro sento (v isto che ero sdra iata su l let t ino e vedevo ben poco), g l i in fermier i ed ostetr ic i in fibr i l laz ione eccola è arr ivata la dottoressa.In iz iano a preparare tut t i g l i s t ru-ment i per l ’ intervento e anche io vengo preparata!Penso che non mi scorderò mai i l do lore che ho provato quando l ’anestes ista ha in iz iato a pun-zecchiarmi (per non usare a l t r i termin i p iù terr ificant i ) la schiena e p iù precisamente la spina dor-sa le per farmi l ’anestes ia epidu-

ra le… Penso che c i abbia prova-to a lmeno 4/5 vol te, e ogni vo l ta mi diceva : «Ci s iamo quasi , st ia ferma, non s i muova» e io con i l cuscino sul la mia panciona e la testa appoggiata sopra, me ne stavo l ì , aspettando la vo l ta buo-na. Che dolore!Ma sono cose che, come s i d ice «Si d iment icano appena vedi na-scere tuo figl io» , ma io, ch issà perché, non me lo sono ancora d iment icato.Ormai s iamo propr io agl i sgoc-c io l i , anestes ia fat ta e vedo com-par i re la dottoressa.Io sono cosciente, ma un po’ r imbambita dal l ’anestes ia. Pur-t roppo davant i a me, da sotto i l seno in g iù, ho un te lo davant i che non mi permetterà d i vedere l ’operaz ione e quindi la nasci ta di Mart ina. La sfortuna ha volu-to che neanche l ’armadietto che c’era a l la mia destra mi permes-so di vedere d i r iflesso l ’ interven-to, non era in t ra iet tor ia… uffi !L’equipe medica in iz ia a chiac-chierare t ra loro, d i cose comu-

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ni , facendo partec ipare anche me, r ivo lgendomi del le domande (penso s ia anche per vedere se s i è coscient i o meno). Ricordo di aver detto qualcosa in mer i to al la bel lezza del la Sardegna, ma tut to in quel momento era super-fluo, non aspettavo a l t ro che la nasci ta d i Mart ina.Ricordo di aver chiesto ad un in-fermiere che era accanto a me, (penso fosse un ostetr ico) se avevano o meno già in iz iato l ’o-peraz ione e lu i mi d isse che la bambina stava per nascere! Poco dopo qualcuno mi chiede come s i ch iamerà la bambina e io con tut to i l mio orgogl io r ispondo: «Mart ina».Ad un certo punto sento la dot-toressa che dice: «Dai , da i ! Su ,su… ecco ecco.. . ma.. . è una v i-te l l ina .è una v i te l l ina!» E i l ragaz-zo ostetr ico che mi d ice: «Sono le 10:44. È nata Mart ina». Poi sento la dottoressa che dice a l l ’oste-tr ica che

s i stava occupando di Mart ina, d i farmela vedere: «Fal la vedere a l la mamma, fai vedere la bambi-na al la mamma» e dal mio lato de-stro compare l’ostetr ica, che mi aveva assistito precedentemente nel la sala pre -parto, con in mano un tel ino verde dal quale spun-tava una testol ina nera e con un musino tutto imbronciato… è nata Martina, ma che bel la!Appena l’ho vista r icordo di aver detto: «Mamma quanti capell i» aveva quel testol ino con un sacco di capell i .Penso di non essermi mai imma-ginata la faccina del la mia bimba, ne di averci mai pensato a come potesse essere, ma quando l’ho vista, non pensavo potesse avere così tanti capell i , anche perché si dice (chiacchiere caserecce) che quando si ha acidità di stomaco, è per i capell i del bambino, ma io non ne ho mai avuta.Eccola, finalmente dopo averla la-

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18 febbraio2011

I VOSTRI PARTI

vata e mostrata al papà e i l resto della ciurma che aspettava al di fuor i de l cor r i -do io de l la zona par to , me la r i -por tano, e l ’o-s tet r ica che l ’a-veva in bracc io , me l ’ha avv ic i -

nata a l la facc ia . .che pro-fumo e che morb ida. Avev o l e s u e l a b b r a u m i d e t u t t e a r r i c c i a t e a t t a c c a t a a l l a m i a g u a n c i a , u n a m e r a -v i g l i a c h e n o n s i s c o r d e -r à m a i , è u n a s e n s a z i o n e “ m a g n i fi c e n t i s s i m a ” , i m -p o s s i b i l e d a d e s c r i v e r e .Era nata e stava bene, que-sta era la cosa più impor-tante.Poi la b imba v iene porta-ta v ia, in reparto neonata le

mentre io ero l ì , aspettando che finissero l ’intervento. Salvatore, mio mar i to, l ’ho v isto appena uscita dal la sala operato-ria, nel corridoio, e la prima cosa che mi ha detto è stata: «l’hai vi-sta, che bel la, è bel l issima, l’hai vista è bel l issima» era emoziona-tissimo e fel ice. Come non esser-lo, anche io ero fel icissima.Quel lo che abbiamo passato ne-gl i u l t imi mesi d i grav idanza, penso che non l i scorderemo mai ne l la v i ta; ans ia, preoccupazio-ne, paura, per quel lo che aveva-no diagnost icato a l la bambina, ma quando l ’ho v ista l ì , avvol-ta in quel te l ino verde, con quel musino e quel la testol ina piena di capel l i ner i , sono r iuscita ha pro-vare solo amore verso una bimba tanto attesa e tanto desiderata. •

Anna Maria Marfia

Anna incinta al nono mese in agosto

SalvatoreMartinaAnna

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Il parto è un avvenimento fatico-so, fisicamente e psicologica-mente, al quale, però, le donne sembrano essere preparate in maniera istintiva e che va al di là di ogni etnia, lingua e nazione.Ma se gravidanza e parto ri-sultano uguali in ogni parte del mondo, sotto il profilo biologico, ciò che li differenzia è l’aspetto culturale. In occidente, oggi giorno, gra-vidanza e parto sono caratte-

rizzati da un massiccio utilizzo della tecnologia. Questa viene usata per tenere sotto controllo eventuali problematiche. Questa situazione da un lato produce un senso di maggiore tranquilli-tà nelle future madri e dall’altro crea ansia ed apprensione, per-ché fa vivere la gravidanza come una continua verifica e nell’atte-sa del responso dopo ogni con-trollo. Tutto ciò sta rischiando di far perdere la parte più istintiva e

20 febbraio 2011

parti nel m ndo

di Carmela Giordano

C’è chi partorisce da seduta, chi in piedi e chi sep-pellisce la placenta perché considerata fonte di vita

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più naturale a questo evento impor-tante della vita di ogni donna.In altre parti del mondo, la gravi-danza ed il parto sono vissute con maggior fatalismo e anche quando la tecnologia è presente, resta co-munque marginale, consentendo ad ogni donna di affrontare il momento del parto con maggiore fiducia.La posizione distesa o litotomica del parto è assunta in occidente nel tardo medio evo. Nasce come una moda delle classi ricche che vollero differenziare il modo di mettere al mondo i bambini da quello della plebe, che partoriva in posizione verticale. Nel 1600, inizia ad essere utilizzato il forcipe, che diviene, in breve tempo, uno degli strumenti più usati durante il parto e la posizione orizzontale ne facilita l’utilizzazione. La po-sizione litotomica viene, quindi, introdotta nel periodo dell’ostetri-cia medicalizzata, in quanto faci-lita gli operatori nell’assistenza al parto ed è ancora oggi il modo più comune per partorire.

La posizione verticale, che per-mette al bacino maggiore libertà di movimento, è preferita dalle donne di diverse culture.Nelle Ande si partorisce in posi-zione verticale, ciò comporta mi-nori sofferenze, sia per la donna sia per il neonato. Questa posi-zione è più fisiologica e non c’è compressione dei vasi sanguigni. Per tutelare questo tipo di parto, il ministero della salute peruviano ha regolato con una normativa l’attuazione del parto verticale.Le donne dell’America Latina e dell’Africa partoriscono sedute o accovacciate. Tale usanza è mo-tivata dal fatto che il bambino

febbraio 2011 21

In altre parti del mon-do, la gravidanza ed il parto sono vissute con maggior fatalismo e anche quando la tec-nologia è presente, resta comunque mar-ginale, consentendo ad ogni donna di af-frontare il momento del parto con mag-giore fiducia.

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22 febbraio 2011

appena nato tocchi la terra e ne riceva la sua accoglienza e la sua benedizione.Nelle Filippine, il popolo degli Igo-rot, seppellisce la placenta, consi-derata fonte di vita, e ciò fa acqui-sire alla terra un valore speciale.Anche in Olanda e nei paesi Scan-dinavi si partorisce sedute su uno sgabello, chiamato “sedia olande-se”, che permette alla donna, nella fase espulsiva, di usufruire dell’aiu-to della forza di gravità (che favori-sce la discesa del bambino) duran-te le spinte e, allo stesso tempo, di essere sostenuta dal seggiolino.In Zambia e Tanzania durante il parto le donne non urlano, ma vi-vono il dolore in maniera silenzio-sa, tornando subito dopo nel loro villaggio. In quei luoghi è l’istinto che regola il momento del parto, in quanto le donne già sanno cosa devono fare.Anche l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) sostiene: «Non è raccomandabile che la donna gravida sia posta nel-la posizione litotomica dorsa-le durante travaglio e parto. Il camminare durante il travaglio dovrebbe essere incoraggiato ed ogni donna deve decide-re liberamente la posizione da adottare durante il parto».Varie sono, quindi, le posizioni adot-tate dalle donne nelle diverse epo-che e nei diversi paesi del mondo. Sicuramente non ne esiste una che sia “perfetta”, se non quella in cui si trova più comoda la futura madre. •

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Cosa c’è nella borsa di una mamma “quasi perfetta”?

Quando si diventa madri ci si accorge ben presto che la borsa diventa un accessorio di fondamentale importanza. Non tanto per il proprio look, ma per essere un vero e proprio “contenitore” dove riporre, in poco spazio, tutto l’occorrente per uscire di casa con bambini piccoli.Diventa importante il formato della borsa: la comodità prende il so-pravvento sull’eleganza. Non stiamo parlando della classica borsa corredata a carrozzine e passeggini, con tanto di fasciatoi porta-tili, creme e pannolini, ma di semplici borse che oltre a contenere soldi, documenti e cellulare, possono avere la giusta capienza per oggetti quasi indispensabili per una donna a spasso con bimbi.La borsa a tracolla dà enormi vantaggi. Le classiche borse a spalla scivolano a terra ad ogni minimo movimento. Per tanti gesti, come prendere in braccio il bambino, sederlo sul seggiolino dell’auto o sul passeggino, la borsa a tracolla rimane sempre nella propria posizio-ne, senza scivolare di continuo.Importanti sono anche le tasche: una tasca sufficientemente grande per contenere gli oggetti della mamma come chiavi, soldi, documenti e trucchi; altre tasche per gli oggetti del bambino.Assolutamente necessari i fazzoletti, meglio se di carta perché possono adattarsi a più usi. Di questa stagione i nasini gocciolanti sono all’ordine del giorno ma anche d’estate è bene non uscire mai senza di essi.Altra cosa di particolare importanza sono le salviettine umidificate o quelle lozioni igienizzanti. Ogni tanto è bene dare una bella ripulita alle manine dei bambini che si cacciano un po’ ovunque.

24 febbraio 2011

di Cinzia Parmi

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Sarà bene anche portare ogget-ti che sono molto apprezzati dai nostri figli e che hanno la capacità di calmarli. Siete in coda al super-mercato? Il bambino ha una crisi di pianto? Niente paura, la borsa si apre ed ecco spuntare una macchi-nina, un libricino, un sonaglietto, un peluche, una caramella gommosa

e, se siete proprio costrette, anche il fatidico succhiotto!Al parco giochi sono utili lozioni anti-insetti (sia fazzolettini che spray), so-luzioni disinfettanti, cerotti. Quando fa caldo, l’acqua non dovrebbe mai mancare. Sta a voi, in base all’età di vostro figlio, studiare il tipo di con-tenitore più idoneo e più pratico per contenere liquidi. Esistono comode bottigliette che si chiudono con una specie di succhiotto.Infine, la vostra borsa dovrebbe contenere qualche oggetto che oc-cupa poco spazio ma che ai bimbi piace tanto: gessetti colorati e bolle di sapone. In un lampo diventerete l’attrazione dell’intero giardino pub-blico suscitando l’entusiasmo de-gli altri bambini e l’invidia di alcune mamme con borse “firmate” ma non così utili come la vostra! •

febbraio 2011 25

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26 febbraio 2011

Diario di una mamma�

Heila…youhuhu! Sono qui. Salve mi chia-mo Rania, sono nata in Egitto, vivo in Italia da più di 30 anni e sono una giornalista. «Sara, scendi dalla sedia cucciolina mia…Karim non toccare i fili elettrici amore di mamma…

Omar, facciamo i compiti sennò si fa troppo tardi tesoro della mamma!». Ecco, benvenuti nel

mio mondo! Fino a qualche anno fa mi occupavo di moda e non solo, in un’agenzia di PR di Milano.

Sfilate, fitting, casting, marketing ed eventi. Oggi sono an-cora più impegnata, ma con pannolini, pappine omogeneizzate,

merendine, copertine per i libri da ricoprire e naturalmente con le varie attività extra scolastiche che oramai sono immancabili nella vita dei nostri figli. Sia mai che non facessero nulla, le altre mam-me ti farebbero sentire così... pigra. Adoro tutto questo e ringrazio Dio per tutto quello che mi ha dato. Ho voluto da sempre avere tanti figli e non credo che tre sarà il mio numero definitivo, ma abbiamo deciso di aspettare a donarci e a dare a Sara, la sorellina tanto desiderata. I miei marmocchi sono, Omar che ha 6 anni, Sara che ne ha 3 e Karim che ne ha appena compiuto uno.

O ddio! Mentre per tut te le persone “normal i ” i g iorn i segnat i in rosso sul ca lendar io vo-gl iono di re r iposo, e questo va leva anche per me fino a qualche anno fa, adesso in iz io

a guardare i l ca lendar io, a g i rare mese per mese… con t imore e ansia. Avere i b imbi a casa, dal la scuola ma-terna e dal la scuola e lementare, vuol d i re un impegno in immaginabi le. Per cercare d i r iempire le loro g iorna-te, so le e tempo permettendo, b isogna inventars i una ser ie d i at t iv i tà: c inema, c i rco, b ib l ioteca, parco e p i-scina. In p iù, come se non bastasse, ho deciso d i non i scr ivere i l p iccolo Kar im, così come per g l i a l t r i due, a l n ido. Decidendo, così , d i occuparmene esclus iva-mente io, con non pochi sacr ific i , lavorat iv i e quindi economic i . Pres i questa decis ione c i rca sette anni fa,

Week end e ponti? No grazie.

Per cercare di riempire le loro giornate, sole e tempo permet-tendo, bisogna inventarsi una serie di attività

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Nulla da fare, decisione pre-sa: mi licenziai senza pensarci su due volte e da allora mi sono sempre occupata per-sonalmente della gestione e dell’educa-zione dei miei marmocchi.

febbraio 2011 27

appena seppi del la mia grav idanza. Pensare che pochi g iorn i pr ima avevo firmato, ass ieme a mio mar i to, i l rogi to del la nostra nuova casa. Che tempismo! Nul la da fare, decis ione presa: mi l icenz ia i senza pensarc i su due vol te e da a l lora mi sono sempre occupata personalmente del la gest ione e del l ’educazione dei mie i marmocchi . Ancora oggi , le mie col leghe o ex amiche oramai , credono che io s ia un po’ matta perché lasc ia i i l lavoro e una br i l lante carr iera… appunto credono. Ponte d i Sant’Ambrogio, del l ’ Immacolata, del 2 Giugno… oddio ma quant i sono e cosa facciamo. Una vol ta mio mar i to, non so cosa g l i s ia passato in mente in quel momento, decise d i farc i una sorpresa e prenotare in montagna. Avete in mente alberghetto st i le bai ta, t ranqui l lo, paesaggi da carto l i-na, ca lma, s i lenz io e ancora calma? Ecco, noi abbiamo rov inato tut to questo. Non solo c i ho messo due g iorn i per preparare le va l ig ie e l ’occorrente…

Oramai, anche per poche nott i fuor i , mi porto a lmeno una va l ig ia con i r icambi, pannol in i , creme, medic ine, passeggino doppio e s ingolo, accessor i per la monta-gna, g iochi , lenzuola, asciugamani personal i e cuscino. Insomma quasi mezza casa. Ma dopo aver impiegato un g iorno per d is fare la va l ig ia, i mie i fig l i avevano fat to così tanto baccano, che quando scendavamo al r is to-rante g l i a l t r i commensal i c i squadravano e c i guarda-vano male…neppure foss imo degl i appestat i . Ma mon-tagna a parte, sapete cosa s ignifica andare a l c inema con tre b imbi p iccol i? Intanto non vedere i l fi lm, perché t ra i pop corn che s istemat icamente s i rovesciano a terra e tu che natura lmente ne compr i degl i a l t r i , gad-get var i de i personaggi del fi lm o cartone animato che s i sta v is ionando, occhia l i 3D, b ib i te, caramel le e costo del b ig l iet to i l tota le: una c i f ra esorbi tante. Tenendo conto che, dopo i l fi lm oramai nei mult isala t i tocca pel legr inare su e giu tra i var i negoziett i messi l ì apposta per far scattere in tuo figl io l ’ immancabi le bisogno di qualunque oggetto fut i le v isto in vetr ina. Ma non solo, dopo i l c inema, regolarmente mi sento d i re: «Mamma ho fame» e tu che fa i? Una pizzetta e una bib i ta non corr i subi to a

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28 febbraio2011

prendergl ie la? Insomma una rapina. Ma anche a l c i rco, o nei var i centr i sport iv i , lo scenar io non cambia. Come quest’anno a l la p ista del ghiaccio, che esageraz ione! Prezz i t roppo spesso esagerat i e d i re che l ’ I ta l ia è un paese che ha l ive l l i d i nata l i tà quasi par i a zero…

I bambini non dovrebbero, a mio avvi-so, pagare mai. Sono così pochi che sono un bene così prez ioso per tut t i no i , che andrebbero avvantaggia-t i e st imolat i ogni qualvo l ta ne avessero b isogno, senza preoccupazioni per i geni tor i r iguardo a i cost i de l le var ie att iv i tà, degl i svaghi o ancor p iù grave se pensiamo a i nid i . Sono pochi… coccol iamol i , d iamo loro la possib i l i -tà d i espr imers i a l megl io of f rendo loro i mig l ior i serv iz i , le mig l ior i scuole, tut to i l megl io, e non come oggi che governo dopo governo, leg is laz ione dopo legis laz ione, i serv iz i per l ’ in fanz ia, sono ancora t rat tat i come l ’u l t ima ruota del carro.

Ma i bambini, non sono il nostro futuro?

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Mi aiuti a sognare?pag. 30

Bimba copertinapag. 36

E ora, via il pannolino!

pag. 42

Giornate fredde e piovose?

Tanti giochi divertenti da fare in casa

pag. 34

Bimbo

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30 febbraio 2011

i aiuti a sognareai desideri,

alla reale conoscenza di sé

di Carmela Giordano

Accompagnare un bambino a letto è un’azione semplice e complicata allo stesso tempo. Un’azione ripetitiva e rassicuran-te, ma molte volte incompleta.È sera, si aiutano i nostri figli a la-varsi, ad indossare il pigiamino, ad infilarsi a letto, gli si rimboccano le coperte e gli si esclama: «Buona notte e sogni d’oro», poi si aspetta che il sonno faccia la sua compar-sa in modo da poter ritornare alle proprie attività.Ma quanti di noi iniziano a leggere o ad inventare delle favole?È stato provato che l’abitudine di leggere una fiaba ai bambini per farli addormentare è sempre meno diffusa. I genitori sono sempre più assillati dal lavoro e dalle situazio-ni quotidiane e i bambini sempre più fagocitati dalla televisione, da internet, dai videogiochi, dai tele-fonini e dai social network.Il risultato è: minore comunicazio-ne tra genitori e figli; minore cono-scenza di sé; minore capacità di ascolto; minore sviluppo psicolo-gico ed emotivo; minore fantasia

ed immaginazione; minore cono-scenza della lingua e una più lenta capacità di apprendimento.Un bambino privato delle favole e del linguaggio per raccontarsi, è un bambino perso, incapace di sentire la propria presenza nel mondo delle relazioni. Le favole diventano il luogo della propria ori-gine e il luogo del proprio divenire. Il compito più complesso è cre-scere e nel crescere si ha bisogno di crearsi delle certezze, di svilup-pare la creatività e l’autostima.Le fiabe svolgono una funzione molto importante nell’organizza-zione psichica di ogni bambino e, servendosi del linguaggio della fantasia, rispondono a cinque bi-sogni primari:1) Conoscere se stesso;2) Conoscere il mondo;3) Sicurezza;4) Trovare soluzioni ai problemi;5) Fantasia ed immaginazione.Le favole si avvalgono di un lin-guaggio metaforico ben compre-so dai bambini, che entra a far parte del loro modo di essere e

Una favola è l’occasione di ritornare liberamente ai sogni,

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febbraio 2011 31

Le fiabe han-no sempre un lieto fine e questo inse-gna al bam-bino a essere fiducioso, a sperare e a pensare in positivo.

Le favole aiuta-no a riconoscere cosa è giusto e cosa è sbaglia-to, molto più del-la realtà

che fornisce un’adeguata chiave di lettura della realtà, non sempre facilissima.L’incipit “C’era una volta…” apre le porte su paesi lontani, su boschi o castelli incantati, ma il racconto assume tonalità diverse a secon-da dell’età.Da piccolissimi la comprensione delle parole è limitata e l’attenzione si soffermerà sulla voce narrante, che comunica tenerezza e sicu-rezza, sulle espressioni del volto, sul sorriso, sul cambio di tonali-tà della voce nell’interpretare i vari personaggi che aumenta la capa-cità di ascolto e di concentrazione, favorendo lo sviluppo cognitivo.Con la crescita, il ruolo della fiaba diventa più complesso. Il bambino riesce a concentrarsi sulla trama e attraverso questa impara la mora-le: la vita è un percorso ad osta-

coli e bisogna affrontarla con co-raggio ed intelligenza, imparando a comportarsi secondo le “regole giuste”.La genuinità dei personaggi, la ca-ratterizzazione estrema del buono e del cattivo, facilita l’identificazio-ne “per simpatia” con l’eroe, dal quale s’impara che non è neces-sario rispondere con cattiveria alle cattiverie, ma che la pazienza, l’in-telligenza e le virtù possono avere la meglio. Le favole aiutano a ri-conoscere cosa è giusto e cosa è sbagliato, molto più della realtà che presenta maggiore comples-sità e sfaccettature.Dall’agire degli eroi e dal loro com-portamento i bambini imparano ad affrontare le proprie paure e a distinguere i sentimenti negativi, come l’invidia, la ri-

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valità, la prepotenza o l’ingiusti-zia, da quelli positivi dell’amore, dell’amicizia, della solidarietà, del rispetto per sé stessi e per gli altri.Le fiabe hanno sempre un lieto fine e questo insegna al bambino a essere fiducioso, a sperare e a pensare in positivo.Una favola è l’occasione di ritorna-re liberamente ai sogni, ai desideri, alla reale conoscenza di sé. •

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Intrattenere un bambino picco-lo, spesso sotto l’anno di vita, a volte può non essere così facile. La giornata invernale è lunga, le passeggiate che si possono fare, quando non tira troppo vento o piove, non durano tanto a causa delle basse temperature. A parte le pappe, sonnellino o il bagnetto, le ore da passare tra le pareti do-mestiche sembrano non finire mai. Per non farsi prendere dalla noia ci si può ingegnare con tante di-verse attività a seconda dell’età del bambino.

Usate dei tessuti differenti come il velluto, la seta, la finta pelliccia. Le pezze devono essere abbastanza grandi in modo che non si corra il

Fuori fa freddo, il buio arriva presto, non sempre è pos-sibile uscire di casa. I bambini piccoli diventano noiosi e la giornata sem-bra non finire mai. Ecco allora tan-te idee divertenti per vincere la noia senza ricorrere a “mamma Tv”.

34 febbraio2011

Dalla nascita ai sei mesiAl cambio del pannolino provate a soffiare leggermente sul pancino di vostro figlio. Poi provate a farlo sui piedini e sulle mani. Se il bambino è agitato, lo calmerà e magari proverà anche piacere.Se avete dei piatti di carta, disegnate delle facce tristi o allegre e mo-strategliele ad una distanza di 20/40 centimetri. Si divertirà nel vedere le diverse espressioni. Usate figure bianche o nere nei primissimi mesi di vita. In questo periodo infatti, il neonato non percepisce ancora i colori e le sfumature ma solo i forti contrasti.

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Giornate fredde e piovose?

Tanti giochi divertenti

da fare in casa!

di Cinzia Parmi

febbraio 2011 35

Quando siete stanche e sentite che anche vostro figlio lo è, prendetelo in braccio e al suono di dolci melodie ballate con lui. Cantare filastrocche o canzoncine, parlar-gli dolcemente e sussurrargli il suo nome. Sono gesti semplici, ma che nei primi mesi intrattengono il bimbo rassicurandolo e facendolo entrare in contatto con il mondo che lo circonda.

rischio che il bimbo possa soffoca-re. Sentire sulla propria pelle sen-sazioni diverse a seconda del tes-suto, gli provocherà piacere.

Porgetegli sempre un giocattolo alla volta per non sovraeccitarlo. Ricordatevi che per un bimbo così piccolo quello che per un adulto non costa fatica, al neonato richie-de grande impegno. Importante è quindi cogliere in tempo i primi se-gnali di stanchezza per non stimo-larlo oltre misura e portarlo al pianto da sonno. Più il bimbo è stanco e più sarà difficile farlo addormentare.Verso i tre mesi, i carillon sono mol-to apprezzati. Il bimbo rimane quasi “incantato” di fronte al movimento e alla musica. La palestrina diven-ta per voi un ottimo alleato. Potete

distenderlo sulla schiena e aziona-re i carillon se ce ne sono, oppure muovere i pendagli, posizionare lo specchietto in modo che si veda ri-

flesso. Ci sono alcune palestrine in commer-cio dotate di un pan-nello in tessuto che scosso dai calci del bambino aziona un gioco di luci e suoni. I colori, la luce, il movi-mento sono i migliori intrattenitori per il vo-

stro piccolo. Anche una semplice torcia accesa e puntata contro una parete e mossa dal basso verso l’alto e viceversa, sarà in grado di affascinare e divertire vostro figlio. •

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BIMBA COPERTINA

La Rubrica dei Bimbi Copertina

continua e siamo sempre alla ricerca di nuovi protagonisti da poter pubblicare all’interno del-

le nostre pagine. Se vuoi vedere le foto di tuo

figlio all’interno del magazine non devi fare altro che inviarle a:

[email protected]

di Jennifer Marfia

Nome

Zendra Kiara

Data nascita

9 gennaio 2009

Città di residenza

Milano

Segni particolari

Stupenda!

Ecco Zendra, la Bimba copertina di febbraio! Kristina Maaliw, la mamma, ci racconta attra-verso un’intervista come è davvero la piccola di casa.

la mamma

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Bimba Copertina

febbraio 2011 37

endraNome

Zendra Kiara

Data nascita

9 gennaio 2009

Città di residenza

Milano

Segni particolari

Stupenda!

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38 febbraio 2011

La prima volta che hai preso tra le brac-cia tua figlia cosa hai pensato? La prima volta che ho preso tra le mie braccia mia figlia le ho detto «ciao cicciona». É stato bellis-simo vederla, ho pensato che finalmente si era rea-lizzato il mio sogno: avere una femminuccia! È stato un parto facile? Avevo già fatto due cesarei con i miei due maschi. La terza operazione non è sta-ta una passeggiata nel par-co, è stata la più dolorosa. Cosa ama fare di più tua figlia? La Zendra è ancora pic-cola, ama piccole cose: guardare i cartoni come Topolino, Trilli e Dora. Non mancano i dvd di High

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febbraio 2011 39

School Musical 1 e 2, che le piacciono molto. Ama ballare e giocare e soprattutto posa-re davanti alla macchina foto-grafica.

Quale gioco gli piace di più? Le piace giocare con le sue piccole bambole e tutte le sue piccole borse. Che carattere ha? Zendra è dolcissima ed è molto coccolona con noi. É molto timida, soprattut-

to con quelli che non conosce, ma dopo qualche minuto si tranquillizza. Ha già detto quale lavoro le piacerebbe fare da grande? Non ne ha ancora parlato. Non credo sappia ancora cosa voglia fare da grande. Cosa vorreste voi come genitori per vostra figlia?Come genitore non vorrei mai imporre le mie ambizioni sulla mia bambina. Credo che sarà, lei con il tempo, a sviluppare i propri talen-ti, le sue abilità e i suoi interessi. Il mio ruolo è e sarà quello di inco-raggiarla, e di esporle la varietà delle cose. Voglio che lei diventi la persona che vorrà essere.

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Che rapporto ha con il papà? Con lui c’è una bella complicità. Mia figlia e molto dolce con il papà. Diciamo che è la “coccolona del padre”. E con la mamma? Come si comporta? Siamo “compagne di giochi”. Ci coccoliamo, balliamo, cantiamo e ridiamo insieme. Le piace andare all’asilo? Non va ancora all’asilo. Io preferisco ancora go-dermi un po’ la sua infanzia. Il prossimo anno la iscriverò alla scuola materna.

Parlano di noi

su Girl Power

http://www.girlpower.it/network/casting-modelle/bimbo-copertina-cercasi.html

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febbraio 2011 41

Quando ha iniziato a muovere i primi passi nel mondo dei casting e delle fotografie? É iniziato tutto quando per gioco ho mandato una foto di mia figlia alla redazione di Donna Moderna (settem-bre 2010) l’anno scorso. Quando l’ho vista pubblicata sono stata molto feli-ce. Per una mamma la propria figlia è sempre bella. Sono diventata col tem-po più fiduciosa cosi l’ho portata al casting di Bimbi Belli per il calendario 2011. Poi, da lì sono arrivati riferimenti ad agenzie. Continuerà? Credo di sì. Ci racconti un aneddoto par-ticolare legato a sua figlia. Quando aveva 20 mesi le avevo dato un biscottino dorato. Lei lo mise sul piatto e tentava di prenderlo con la for-

chetta. Ogni volta che lei ci provava il biscotto volava via. La scena si è ripe-tuta ma lei non ha mai preso in mano il biscottino. Ho catturato quella scena facendo un video e ogni volta che lo guardo mi viene da ridere molto. Tra 20 anni come vedi tua figlia? Non c’è alcuna certezza nel futuro, posso solo prepararla. In ogni caso dovrebbe scegliere lei, quando sarà grande. Qualsiasi campo lei sce-glierà io la incoraggerò sempre. Mia figlia sarà esposta alla mie creatività o ai miei interessi, ma sarà sempre lei a scegliere per la sua vita. Io so che sarà una donna forte, determi-nata e felice come la sua mamma.•

http://www.girlpower.it/network/casting-modelle/bimbo-copertina-cercasi.html

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di Elisabetta Belotti

42 febbraio2011

E ora, via il pannolino

EtàDiciamo che non esiste un’età precisa in cui il bambino è pronto; fisiologicamente, tra i 18 e i 24 mesi si acquista la capacità di controllare lo stimolo, alcuni bambini però sono pronti non prima dei 3 anni. Non è conveniente iniziare a togliere il pannolino prima dei 18 mesi, perché il bambino non è in grado di controllare lo stimolo e non sa ancora riconoscere i segnali per avvertire la mamma; si corre il rischio di un’esperienza frustrante e di un conseguente blocco.

L’abbandono del pannolino rappresenta una fase di crescita importante per il bambino: è un momento delicato poiché, in sostanza, gli si chiede di abbandonare la protezione offerta dal pannolino per assumere un comportamento da adulto, cioè “andare in bagno come mamma e papà”.

Le principali domande che i genitori si pongono riguardo alla questione in genere sono le seguenti: a quale età è giusto iniziare? Come si fa a capire quando il bimbo è pronto? Come ci si deve comportare per aiutarlo a conquistare l’indipendenza dal pannolino?

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• Se possibile, comprare il vasino insieme al bambino e farglielo scegliere; comprare insieme anche le mutandine.

• Sistemare il vasino nel bagno, in un angolo scelto dal bambino

• Creare una routine, cioè portare il bimbo sul vasino ad intervalli regolari: dopo i pasti, prima di uscire per la passeggiata e prima della merenda.

• Non pretendere che il bambino faccia pipì ogni ora: deve imparare a sentire lo stimolo della vescica

Come aiutarlo

febbraio 2011 43

Dal punto di vista della maturazione psicologica, un bambino è pronto quando:

• Vuole imitare il comportamento degli adulti.

• Manifesta la curiosità per andare in bagno “come mamma e papà”.

• Mostra desiderio di indipendenza.

• Sa camminare bene, sedersi e alzarsi da solo.

Dal punto di vista biologico, invece:

• Il bimbo avverte in anticipo gli stimoli intestinali.

• Sa capire i segnali di avvertimento e sa comunicarli in tempo alla mamma.

• Rimane “asciutto” per qualche ora, anche durante il sonnellino pomeridiano.

I segnali del “via libera”

È importante che lo “span-nolinamento” non sia vissuto come un proble-ma dai genitori

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Solitamente in una decina di giorni il bambino imparerà ad usare correttamente il vasino.

Ovviamente, il momento di lasciare il pannolino è sempre caratterizzato da un po’ di insicurezza del bambino, ma anche dall’orgoglio di riuscire a raggiungere il controllo. È importante che lo “spannolinamento” non sia vissuto come un problema dai genitori, ma come un’esperienza in cui sperimentare la gioia di partecipare ad un progresso del proprio figlio. •

• piena in modo chiaro.

• Se succede “l’incidente di percorso”, non sgridatelo. Non ignorate però l’avvenimento; ditegli semplicemente che la prossima volta dovrà avvertire la mamma e andare di corsa in bagno, poi aiutatelo a cambiarsi.

• Lodare in modo evidente i suoi primi successi, in modo che si senta gratificato e capace di “fare come i grandi”.

• Mai sgridarlo se stenta ad imparare, soprattutto davanti agli altri. Non pronunciate frasi del tipo «Come farai all’asilo?» oppure «Tutti i bambini dell’asilo ti prenderanno in giro». In questo modo aumentate la sua ansia e lo umiliate, invece di aiutarlo a migliorare.

• A volte il bimbo impara tranquillamente a fare la pipì, ma non riesce a scaricarsi e trattiene le feci fino a quando non gli si si rimette il pannolino. Il bambino quindi è in grado di controllare i propri bisogni, ma non si sente ancora completamente sicuro di sé. In questo caso non forzatelo: meglio togliere il pannolino comunque durante il giorno e poi lasciarglielo usare quando deve scaricarsi.

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Mariti mammonipag. 46

Bambini e luttopag. 52

Cosa succede quando i genitori

si separano?pag. 48

Famiglia

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46 febbraio2011

Il tuo principe azzurro è un vero “mammone”? Non disperare!Ormai è risaputo: le favole non sempre si avverano e, se alla bella Cenerentola è toccato il principe dei suoi sogni, a noi comuni mortali sempre più spesso ci tocca fare i conti con i “mammoni”. Da anima del focolare, dedita esclusivamente alla cura della prole ed alle faccende domestiche, la donna del nuovo millennio ne ha fatta di strada: manager, indipendente e dotata di una personalità forte e decisa. Di certo la donna odierna non può proprio definirsi “sesso debole”. Quindi, dalle Sessantottine degli scioperi e delle manifestazioni, alla

mamma in carriera: scavalcata quella fittizia gerarchia d’impresa che aveva visto esclusivamente uomini al comando, finalmente anche il genere femminile ha ottenuto la sua rivalsa, conquistando una meritata affermazione nella società odierna. Con le unghie e con i denti, infatti, la donna ha raggiunto la tanto agognata parità dei sessi ma, portata a termine la “missione emancipazione”, l’uomo sembra aver fatto qualche passo indietro. Insomma, da “macio” si è tramutato in vero e proprio micio che fatica addirittura a staccarsi dalla gonnella di mamma. Lontani, ormai, i tempi delle

Mariti Ma m m o n i

Lontani i tempi delle serenate adesso il corteggiamento si fa da Maria De filippidi Lucia Macchioni

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febbraio 2011 47

Mariti Ma m m o n i

serenate sotto casa e dei classici mazzi di fiori che, comunque tutto sommato, a noi romanticone fanno sempre piacere. L’arte del corteggiamento, dunque, sta andando via via scomparendo dal momento che, come ci insegna la cara Maria De Filippi, da appassionato corteggiatore, l’uomo di oggi ha lasciato il posto all’egocentrico “tronista”: un narciso dei tempi moderni armato di creme e cremine. Il caso “uomo in bigodini”, quindi, non suscita più tanto scalpore e fermento: divenuta ormai prassi comune, quella del trucco e parrucco al maschile, costituisce l’espressione di un uomo che evolvendosi, si è sempre più femminilizzato; uomo, peraltro, sempre più fragile ed incatenato al cordone ombelicale materno. Eterni Peter Pan, che fuggono dalle responsabilità della famiglia e della vita in generale; single incalliti alla ricerca dell’isola che non c’è ma anche morbosi fidanzati che ricercano nel rapporto di coppia la protezione e le amabili cure materne. Dati alla mano, più che dello stereoti-po del “bamboc-

cione”, parliamo di concreta realtà. Infatti, i numeri forniti dall’Istat (isti-tuto nazionale di statistica) parlano chiaro e, ben sette italiani su die-ci, rimangono a casa fino ai qua-rant’anni. Sicuramente l’economia attuale non offre ancora situazioni promettenti ,dal punto di vista finanziario, ma si tratterà semplicemente di necessità oppure in tutto ciò si scorge anche un pizzico di convenienza?Comunque, non c’è dubbio: se agli arbori del secolo scorso un’ormai celebre canzone popolare recitava «Mamma mia dammi cento lire che in America voglio andar», ora non si va da nessuna parte nenche con mille euro.Conclusione: forse dopotutto «si stava meglio quando si stava peggio»; quando “l’uomo” era realmente sinonimo di virilità e vigore e, noi del gentil sesso, eravamo desiderate e corteggiate a dovere. •

Mamma mia dammi cen-

to lire che in America voglio andar

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osa succede quando i genitori si separano

Con l’affidamento condiviso il figlio manterrà un rapporto equilibrato con entrambi i genitori

48 febbraio 2011

Nella nostra società la percentua-le di coppie separate è purtroppo in notevole aumento. Spesso, in questi casi, chi soffre di più è proprio la persona che si ama, ovvero il proprio figlio. Se è vero che i coniugi potranno quindi perdere la qualifica di marito e mo-glie, e anche vero che ciò che non perderanno mai è quella di genito-re. Si separano infatti i coniugi, non i genitori, che devono essere sem-pre un costante punto di riferimento per i propri piccoli. Proprio per que-

sto il legislatore, con la legge 54 del 2006, è venuto incontro a quest’e-sigenza, sostituendo l’affidamento esclusivo, dapprima regola, con quello condiviso, riconoscendo fi-nalmente il principio della bigenito-rialità. Ma che cos’è l’affidamento condiviso? Sostanzialmente è il di-ritto del figlio minore di mantenere un rapporto equilibrato e continua-tivo con ciascuno dei genitori. Di ricevere cura, educazione e istru-zione da entrambi e di conservare rapporti significativi con i parenti di

di Stefania Pelegrini

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ambo le parti. La legge affida quin-di al Giudice il compito di valutare la possibilità che i figli minori re-stino affidati a entrambi i genitori, oppure stabilisce l’affidamento ad uno solo determinando i tempi e le modalità della loro presenza pres-so ciascun genitore. L’affidamento esclusivo, quindi, diventa l’ecce-zione, concretizzabile solo nei casi in cui l’affidamento all’altro genitore sia contrario all’interesse del mino-re. Ciò vuol dire che nella maggior parte dei casi la potestà genitoriale

è esercitata da entrambi i genitori, ossia le decisioni di maggior inte-resse, quali l’istruzione, l’educa-zione e la salute sono assunte di comune accordo tenendo conto unicamente dell’interesse del mi-nore e, solo in caso di disaccordo, la decisione è rimessa al Giudice. Quindi anche in questo caso, se la potestà genitoriale sul figlio mino-re possa essere lesivo allo stesso, questa può essere affidata ad uno solo genitore. In ogni caso, è sem-pre possibile chiedere

Ma che cos’ è l’affidamento

condiviso? Sostanzialmen-te è il diritto del figlio minore di mantenere un

rapporto equi-librato e conti-nuativo con cia-

scuno dei genitori.

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al Giudice la modifica delle dispo-sizioni riguardanti l’affidamento dei figli. La portata di questa legge è poi fondamentale per altri aspetti: s’introduce il concetto di doppio ri-ferimento abitativo e si prevede che il minore permanga sia presso il padre che presso la madre in egual misura. Cambiano anche le forme per il mantenimento economico rispetto il vecchio dettato legislati-vo: non più un assegno al coniuge affidatario, salvo eccezioni di tipo economico o lavorativo, ma en-trambi mantengono “direttamente” il figlio, ciascuno secondo il proprio reddito. La legge prevede anche

l’intervento del mediatore familiare, una figura professionale prevista dal Tribunale per aiutare i coniugi a rag-giungere un accordo, in vista della tutela dell’interesse materiale e mo-rale dei figli. Sicuramente l’istituto dell’affidamento condiviso, introdot-to nel 2006, garantisce che il figlio non diventi, come spesso succede, oggetto di ripicca per questioni che lui non dovrebbe neanche sfiorare. È fondamentale, infatti, per i figli po-ter avere un rapporto stabile, equili-brato e continuativo con entrambi i genitori per una crescita quanto più possibile sana, nonostante l’inne-gabile trauma della separazione. •

La legge prevede anche l’in-tervento del me-diatore familiare, una figura professio-nale pre-vista dal Tribunale

50 febbraio 2011

Hai dei temi legali che vorresti fossero trattati?

Vorresti fare delle domande ai nostri esperti?

Mandaci una mail a [email protected]

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“Addio”: parola dal suono duro ed amaro; dal gusto ancora più aspro quando e a farne le spese è un bambino

Bambinie lutto

di Lucia Macchioni

52 febbraio2011

Elaborare una separazione, temporanea o permanente che sia, significa fare i conti con dolore, sofferenza ed angoscia.

Ecco perchè, spesso, i genitori tendono a nascondere ai più piccini il tema della morte. Nel Medioevo la morte veniva vissuta quasi come fosse un vero e proprio evento familiare. Solo a partire dal diciannovesimo secolo diventa un argomento tabù, di cui è meglio non parlare. Avviene in ospedale, negli ospizi, nei ricoveri. Insomma, lontano dalla quotidianità, per essere affrontata il meno possibile. Rinnegare il lutto, insomma, è un modo che i grandi adottano soprattutto per proteggere i più piccini. Il dottore Claudio Boienti, psicologo esperto di età evolutiva, spiega: «l’intenzione apparente è

quella di proteggere il bambino ma, l’incapacità dell’adulto ad affrontare la realtà, lo conduce a rifugiarsi nella scelta dell’evitamento e talvolta della negazione e del silenzio». La perdita di una persona cara rimane comunque un momento di grande difficoltà emotiva che colpisce indifferentemente grandi e piccini, a prescindere dall’età. Ma come possiamo aiutare un bambino ad affrontare un lutto?

Durante il corso della giornata, il piccolo, è costretto ad affrontare diverse separazioni (ad esempio il distacco dai genitori per andare a scuola); per quanto possano essere momentanee, nel bambino comincia, comunque, a venir elaborato il concetto di lutto. Quindi, lutto non inteso esclusivamente come morte, ma come qualsiasi

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febbraio 2011 53

aiutarlo nel processo di ela-borazione del lutto, par-landogli della malattia, dell’incidente, insomma in-formandolo sufficiente-mente degli eventi

evento che comporti il distacco, la perdita, l’abbandono.

«Le reazioni del bambino alla perdita di una persona importante possono essere molteplici - spiega il dottore Boienti - per cui, il passare dal pianto al riso, non deve essere interpretato come indifferenza o disinteresse; il piccolo non riesce a sopportare per lungo tempo il dolore, per cui si trat-ta più semplicemente di una sorta di meccanismo di difesa, che lo alleg-gerisce dalla tensione».

Il compito del genitore, quindi, sarà sostenere il proprio figlio ed aiu-tarlo nel processo di elaborazione del lutto, parlandogli della malattia, dell’incidente, insomma informan-dolo sufficientemente degli eventi. Solo così il piccolo potrà far propria questa dolorosa realtà ed, un pas-so alla volta, potrà comprenderla ed accettarla. È bene creare un’atmo-sfera dove si possano affrontare in-sieme paure e domande, senza che nel piccolo nascano timori o dubbi. Inoltre, molto importante, conti-nuare a condividere i ricordi della persona scomparsa e mantenere una certa continuità nelle abitudini del bimbo per non causare ulteriori drastici cambiamenti nella sua vita. Mantenendo, poi, il bambino all’in-terno di un’adeguata rete sociale fatta di amici di scuola, di compa-gni di squadra, di parenti, si fornirà al piccino un valido e concreto so-stegno, assolutamente indispensa-bile per consentirgli di procedere nel suo cammino di vita. •

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Cosa fare se il bambino

balbetta?pag. 58

La psicologa risponde

pag. 55

Salute

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febbraio 2011 55

SALUTE

CARMELA GIORDANONasce a Torre del Greco (Na) il 24.04.1975. Laureata in Psicologia, con indirizzo dello Sviluppo e dell’E-ducazione. Consegue il Diploma di Insegnante Infantile nel 2002, dive-nendo socia A.I.M.I. Associazione Ita-liana Massaggio Infantile. Consegue il Diploma di Perfezionamento in Psi-codiagnostica presso la SUN, Seconda Università degli Studi di Napoli, nel 2003. Si abilita alla professione psi-

cologica nel 2003, iscrivendosi all’Ordine degli Psicologi della Regione Campania nel 2004. Lavora come psicologa – psicoterapeuta presso il Centro di Psicote-rapia e Ricerche sul Funzionalismo di Napoli e presso uno studio associato ad Avellino. Tiene corsi di preparazione al parto con metodologia Funzionale e corsi di Massaggio Infantile. Svolge attività di docenza e tutoraggio.

Gloria Mango, anni 29, Napoli

È vero che la sera il latte materno è meno nutriente? Lo chie-do perché ho un bambino di 20 giorni che la notte si sveglia di continuo per mangiare e piange spesso. Che devo fare, oltre al seno, provo ad aggiungere il biberon?Ciao Gloria, in effetti il latte materno subisce delle variazioni duran-te la stessa poppata, durante l’arco della giornata e durante tutto il periodo dell’allattamento. Detto questo, ti specifico che durante ogni poppata e, quindi, durante l’arco dell’intera giornata, la con-centrazione di grassi aumenta gradualmente e non diminuisce ed è ciò che induce nel bambino la sensazione di sazietà. Durante la notte il latte materno è ricco di grassi, sodio e ferro, quindi l’ag-giunta non dovrebbe essere necessaria. Controlla che il bambino si attacchi bene al seno e che la suzione si presenti regolare: molti bambini sono un po’ pigri e tendono ad appisolarsi con il capez-zolo tra le labbra senza poi succhiare adeguatamente. Tuo figlio ha solo 20 giorni ed è del tutto naturale che si svegli ogni 2 o 3 ore durante la notte per mangiare. Lentamente la situazione si stabiliz-zerà e il ritmo sonno diventerà più regolare. I bambini devono pur abituarsi al nuovo ambiente: lettino, lenzuola, tutina, pannolino e

L’o psicolga risponde

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all’assenza del suono del battito cardiaco che fungeva da ninna nanna mentre era nel tuo grembo. Prova, prima di metterlo nella cul-letta, a fargli un bagnetto, un piccolo massaggino, poppata, lettino e una musica dolce che accompagni il suo sonno.

Carmen Cucinotta, 32 anni, Parma

Sono al sesto mese di gravidanza, attendo un maschietto e un’a-mica mi ha parlato del massaggio infantile. Vorrei sapere di cosa si tratta nello specifico ed avere indicazioni sul momento più giu-sto per iniziarlo. Qui a Parma ci sono tante iniziative ma vorrei fare la scelta giusta. Ti ringrazio.Proprio in questo numero viene presentata l’A.I.M.I., Associazione Italiana di Massaggio Infantile, a cui puoi fare riferimento eventual-mente, per poter conoscere l’insegnante di massaggio più vicino alla tua zona. Il massaggio potrebbe essere iniziato anche immediatamente dopo la nascita, ma solitamente si consiglia di seguire il corso un mese dopo la nascita del bambino, in questo modo la madre avrà tolto eventuali punti, e potrà muoversi e sedersi più libera-mente. Nel dettaglio: il massaggio infantile è un canale comuni-cativo non verbale, compreso bene dal neonato e dai bambini in generale; favorisce il legame di attaccamento tra genitori e figli, è consigliabile far partecipare al corso anche il proprio partner; aiuta il bambino a scaricare e dare sollievo alle tensioni provoca-te da situazioni nuove, stress e piccoli malesseri; stimola, forti-fica e regolarizza il sistema circolatorio, respiratorio, muscolare, immunitario, gastrointestinale, poiché previene e dà sollievo al disagio delle coliche gassose. Insomma, con il massaggio si accompagna e si stimola la crescita dei bambini.

Valentina Venturi, 35 anni, VeronaLa mia bambina, Matilde, di due anni e mezzo, ha iniziato a non usare il pannolino, un po’ per gioco e un po’ per imitazione delle sue amichette del nido (più grandi di lei) circa 6/8 mesi fa. Bra-vissima per la pipì, si è invece bloccata con l’altro bisognino, andando in crisi ogni volta che avvertiva il bisogno di farlo. In accordo con le mastre, abbiamo deciso di sospendere i tentativi e di rimetterle il pannolino. A settembre, al suo rientro a scuola, ha iniziato ad essere quasi del tutto autosufficiente. Poi però si è bloccata di nuovo e sembra quasi regredita. È Tutto normale?Il bambino acquisisce la consapevolezza dei suoi bisogni fisiologici in-

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torno ai 2 anni, quindi, Valentina, per Matilde il periodo di acquisizione è stato giusto, né troppo presto, né troppo tardi, anche perché lei stessa ha mostrato collaborazione. Lo sviluppo, poi, procede un po’ per avanzamenti e regressioni, quindi, questa sua difficoltà, potrebbe essere transitoria. Comunque, il momento dell’acquisizione del con-trollo sfinterico è un periodo di profonda “crisi” per il bambino che ne viene coinvolto soprattutto a livello psico-emotivo. L’avvertire i bisogni fisiologici e il trattenere, da un lato, procura piacere, dall’altro, in parti-colare l’atto della defecazione, per i bambini è vissuto come la perdita di una parte di sé o come la creazione di un’opera d’arte. Molti bam-bini, infatti, temono di essere risucchiati dal water, quindi, se non usi il vasino, sarebbe buona cosa utilizzare una ciambella sulla tazza per ridurre la sensazione di cadere. Altri, invece, sono soliti giocare con le proprie feci, come se fosse plastilina, quasi a voler creare un’opera d’arte. Il genitore, quindi, con estrema pazienza, e senza mostrare ribrezzo, deve spiegare che non è necessario manipolarla, o in alcuni casi assaggiarla, ma è sufficiente guardare “l’opera”, magari trovando delle somiglianze con cose ed animali, e rendere il momento della defecazione scherzoso e meno ansioso possibile. •

Hai delle domande da fare alla nostra psicologa? Non sai come affrontare alcuni dei problemi che ti si presentano con tuo figlio? Tuo figlio ti fa delle domande alla quale non sai come poter ripondere?

Manda le tue domande a [email protected] 2011 57

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58 febbraio2011

C

La balbuzie è un disturbo del linguaggio che colpisce il ritmo della parola. Non è una malattia, quindi non dipende da patologie organiche, né sembra essere ri-conducibile a traumi emotivi. Secondo gli esperti, essa ha una base neurologica e provoca ansia in chi ne soffre, per la vergogna e

l’imbarazzo che provoca; proprio il ripetersi dei disagi emotivi dovuti alla balbuzie finisce per cronicizzarla.Generalmente essa insorge nel-la prima infanzia: si parla allora di balbuzia primaria. In questa fase molti bambini balbettano occa-sionalmente o sono disfluenti: cioè parlano velocemente, si

osa fare se il bimbo balbetta?La balbuzia è un disturbo del linguaggio: come riconoscerla e come aiutare il vostro bimbo

di Elisabetta Belotti

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Ecco alcuni consigli applicabili nella vita quotidiana e nella comunicazione con il bambino

• Non ignorare il problema. Spesso i ge-nitori, imbarazzati, fanno finta che il pro-blema non esista; questo atteggiamento innaturale provoca ansia nel bambino, che si sente lasciato solo di fronte alla sua difficoltà.• Quando balbetta, non dire frasi come «Respira», «Stai calmo!». In questo modo, si svaluta la capacità del bambino di parlare e lui stesso penserà di non es-sere in grado di farlo correttamente. Siate pazienti e usate un tono di voce rassicu-rante.• Non interrompetelo, non anticipate e non completate le parole al posto suo. Ascoltate pazientemente fin quando non ha finito di parlare e rispettate i turni nel-la conversazione. In questo modo si senti-rà rispettato e ascoltato.• Mantenete il contatto visivo quando par-la, non distogliete lo sguardo. Con la mi-mica facciale fategli capire che lo state ascoltando e siete interessati a ciò che dice.• Parlate in modo calmo, tranquillo, sen-za fretta. In questo modo offrite un mo-dello verbale che potrà imitare.• Non lasciate trapelare la vostra ansia nei confronti della balbuzie: considerate-la una fase evolutiva del vostro bambino. • Sdrammatizzate la situazione, ponete la vostra attenzione su cosa vi sta dicendo vostro figlio, non sul come lo dice. In tal modo si sentirà rassicurato. • Lodate il bambino ogni volta che fa qual-cosa di buono o di corretto; in questo modo acquisterà maggior fiducia in se stesso.

Quando il bimbo, quasi da un gior-no all’altro, non parla più in modo fluente, ma inizia ad arrestarsi sulla pronuncia di alcu-ne iniziali

fermano per cercare la parola giusta e manifestano esitazioni. Generalmente è una fase tran-sitoria, dato che il linguaggio e la sua produzione sono ancora in fase di rodaggio. Si stima che la balbuzia evolutiva, o primaria, colpisca circa il 5 per cento dei bambini tra i due e i sei anni. La maggior parte di loro, circa quat-tro bambini su cinque, risolve spontaneamente il disturbo entro la prima o la seconda elementare.Quando il disturbo invece prose-gue dopo i 7 anni di età, si parla di balbuzia secondaria. Stati-sticamente, la balbuzie evoluti-va colpisce prevalentemente le femmine, mentre i maschi hanno maggiori probabilità di balbetta-re anche in età adulta. Come e quando un genitore si accorge che il figlio inizia a balbettare? Quando il bimbo, quasi da un giorno all’altro, non parla più in modo fluente, ma inizia ad arre-starsi sulla pronuncia di alcune iniziali, emette ripetizioni, pro-lungamenti di suoni o sillabe, si blocca per cercare una parola in sostituzione di una ritenuta

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difficoltosa da pronunciare, pro-nuncia parole spezzate, alterna pause ad accelerazioni nel rit-mo del discorso e inserisce in-teriezioni frequenti. Inoltre, tali manifestazioni variano in intensità e tipologia; la balbuzie aumenta in situazioni di stanchezza o di stress, mentre può scomparire in situazioni di tranquillità. Come gli stessi balbuzienti sanno, essi non balbettano quando cantano oppure quando leggono insieme ad altre persone. I genitori pos-sono fare molto per aiutare un bambino che inizia a balbetta-re, mentre, superati i 7-8 anni, è necessario l’intervento di uno specialista, in genere il logope-dista.

Come abbiamo detto, la mag-gior parte dei bambini supera spontaneamente la balbuzie. L’essenziale è non ingigantire il problema; se poi il disturbo do-vesse permanere, la soluzione è affidarsi ad un logopedista. •

Come gli stessi balbuzienti sanno, essi non balbettano quando can-tano oppure quando leggono insie-me ad altre persone.

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Pannolini lavabiliuna scelta possibile

pag. 62

La cameretta?Naturalmente bio

pag. 66

Mamma bio

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di Ilaria Martina

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Fino a trenta anni fa circa le mamme utilizzavano i famosi “Ciripà”, che non erano altro che semplici teli, avvolti in un modo particolare, che diventavano dei pannolini perfetti. Negli anni ottanta c’è stata una rapidissima diffusione degli usa e getta che in breve tempo hanno ottenuto

un successo incredibile: molti benefici (per le aziende

produttrici) ma soprattutto enormi danni all’ambiente.

Recentemente ci sono stati alcuni

segnali che fanno prevedere una lieve

controtendenza, infatti ci sono gruppi di persone che stanno iniziando ad utilizzare i pannolini lavabili. In commercio se ne trovano di diversi modelli, si fa più informazione in merito, inoltre in alcuni comuni ne stanno incentivando l’uso tramite campagne e sconti.

Esistono almeno tre ottime ragioni per iniziare ad utilizzare i pannolini lavabili: Il risparmio economico, nei primi tre anni di vita si utilizzano circa 6000 pannolini a bambino, spendendo circa 1500-2000 euro a seconda della marca. I pannolini lavabili, invece, costano tra i 200 e

una scelta

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una sceltagli 800 euro a seconda del tipo che si sceglie, possono essere utilizzati anche per altri bambini, quindi per eventuali fratellini non si spende più niente.

Molte amministrazioni comunali, in questo periodo, per far avvicinare i genitori al mondo dei lavabili stanno predisponendo degli incentivi all’acquisto, con sconti per l’acquisto di kit di pannolini. La tutela dell’ambiente è un’altra ottima ragione per avvicinarsi ai lavabili. I pannolini che utilizza un bambino nei primi tre anni di vita si trasformano in circa una tonnellata di rifiuti indifferenziabili,

il 10% di tutti i rifiuti urbani, che necessitano almeno 500 anni per decomporsi. Fare qualcosa per difendere la terra su cui viviamo adottando comportamenti eco-sostenibili è un impegno da rispettare con attenzione sempre maggiore. Il benessere del bambino. I pannolini lavabili sono infatti costituiti da fibre naturali, che garantiscono la traspirazione e l’assorbenza. Il sederino dei bimbi non è per-

possibile

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ciò a contatto con la plastica ed i componenti chimici presenti negli usa e getta, ma con fibre di cotone. Ciò porta ad una diminuzione di sederini arrossati ed infiammazioni

da pannolino. Inoltre i bambini che utilizzano i lavabili,

impareranno prima ad utilizzare il vasino perché

sentendosi bagnati, comprenderanno

Il Comune di Gorgonzola(Mi)

con il progetto “ Obiettivo ambiente” è stato il primo ad offrire gratuitamente alle mamme un kit di

pannolini lavabili che ha permesso di ridurre 60 tonnellate i rifiuti cittadini grazie ad un minor uso di

pannolini usa e getta.

Nel 2011 il Comune riproporrà questa iniziativa a tutte le neo mamme visti gli ottimi risultati ottenuti.

Per info :

[email protected]

prima le sensazioni fisiche legate al “farsi pipì addosso”, quindi a riconoscere i propri bisogni. Ci sono diversi modelli in commercio: Prefold: sono tessuti in cotone rettangolari da inserire in una mutanda impermeabile all’esterno. Pannolini-mutandina: sono quelli di ultima generazione, sono pratici perché s’indossano come gli usa e getta, esistono anche in taglie diverse in base alla crescita del bambino.

P a n n o l i n i*mu t a n d i n a impermeabile: la mutandina impermeabile è già incorporata, sono i più comodi ma meno traspiranti di quelli in cotone.Utilizzare i pannolini lavabili non richiede un tempo maggiore degli usa e getta, se si considera il tempo impiegato per andare nei supermercati e le interminabili code alle casse e si comprano nei negozi che vendono prodotti naturali e biologici. Conviene provare, no?

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Mobili, lenzuola, tende, corredino e giochi rigorosamente ecologici

a cameretta? Naturalmente bio

Ogni giorno ci preoc-cupiamo della salute del

nostro pianeta, ricicliamo i rifiuti, stiamo attenti agli

sprechi d’acqua, di deter-sivi, abbassiamo il riscalda-

mento e i più bravi guidano auto ecologiche. Cerchiamo di fare uno stile di vita sano comprando cibi naturali e facciamo grande attenzione ai no-stri bimbi acquistando solo giochi e prodotti che non abbiano effetti nocivi sulla loro vita.Ma la nostra attenzione dovrebbe partire dall’ambiente in cui dormo-no e giocano: la loro cameretta.Il regno dei nostri piccoli deve es-sere il più ecologico e naturale possibile, ne va della loro salute.Prima di tutto bisogna pensare ai materiali adoperati: niente for-maldeide, piombo, plastica o altri materiali pericolosi. Alcune aziende (quelle facenti parte del Consorzio pannello ecologico) adottano un particolare materiale legnoso, de-rivato da piantagioni rinnovabili, denominato pannello ecologico. È

realizzato con legno riciclato al 100 per cento, impiegando quindi solo materiali ecocompatibili in classe E1. Risponde, così facendo, ai re-quisiti richiesti dalla norma europea EN 120/95 che prevedono una bassa emissione di formaldeide.Dal punto di vista strutturale, si trat-ta di un legno solido, compatto, indeformabile e particolarmente resistente nel tempo; ecco perchè viene impiegato soprattutto nella realizzazione di mobili. Questo tipo di pannello è contraddistinto da un marchio di garanzia e la sua fama sta raggiungendo tutto il mondo tanto che è già registrato in undici lingue.Materassi corredino, tende, giochi anche tutto questo dovrebbe es-sere esclusivamente naturale.Il materasso dovrebbe essere scelto in lattice naturale, previene allergie e la sua elasticità permette un riposo corretto, meglio evitare la gommapiuma sintetica che po-trebbe emettere vapori potenzial-mente cancerogeni.Per le lenzuola, le tende e soprat-

di Alessandra Moschetta

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si tratta di un legno solido, compatto, in-deformabile e particolarmente resistente nel tempo

tutto per il corredino, compresi pannolini, scegliamo il cotone non trattato o tinto con colori organici e la lana naturale per le coperte.I giochi di una volta sono i più sani: blocchi di legno, bambole di pezza, trenini, ma se vogliamo acquistare prodotti moderni leggiamo bene le etichette.Le pareti delle camerette sono altresì importanti e per dipingerle usiamo solo pitture non tossiche ed ecologiche, sbizzarriamoci con la nostra fantasia e creiamo un am-biente adatto alla personalità dei nostri piccoli coinvolgendoli nella realizzazione.Non dimentichiamoci il pavimen-to. Se la soluzione del legno ecolo-gico non ci convince si può essere ancora più eco scegliendo il lino-leum naturale, il sughero o il bam-bù. Altrimenti se vuoi la moquette prova quella di lana ed evita colle ed adesivi tossici.Ora non dimentichiamoci di puli-re la cameretta solo con prodotti ecologici perchè molti detergenti sono tossici. Siamo circondati da sostanze tossiche. •

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Aikido per bambinipag. 70

La danza del ventre in gravidanza

pag. 74

Sport

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di Ilaria Martina

Ajad Direttore Didattico del “Area Dojo”

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«Budo, Ken, Jo, Tanto». Non sono parole senza senso, stiamo parlando di Aikido.

Cos’è l’Aikido? È un’arte marziale tradizionale giapponese, fondata dal Maestro Ueshiba, che iniziò ad avere grande diffusione a partire dagli anni ’30.Il termine Aikido significa: “Disci-plina che conduce all’unione con

l’energia vitale e lo spirito dell’Uni-verso”.L’Aikido, per il volere del suo fon-datore, non si è trasformato in uno sport competitivo, ma è rimasto fedele ai suoi principi, tramandan-do gli ideali spirituali della cultura giapponese.L’Aikido è adatto a tutte le età, ed in modo particolare ai bambini, con cui si praticano lavori sull’at-tenzione, sulla concentrazione, sulla disciplina, sull’equilibrio e sull’educazione al movimento at-traverso il gioco e la ginnastica.Mentre per gli adulti l’insegnamento dell’Aikido è una “via” che conduce l’uomo alla conoscenza ed alla rea-lizzazione di se stessi, per i bambini ed i ragazzi rappresenta un validis-simo sistema che li aiuta a diventa-re grandi attraverso una completa educazione fisica e psicologica.Per conoscere meglio questa di-sciplina abbiamo intervistato il Ma-estro Ajad, direttore didattico del “Area Dojo” di Torino e Flaviana Calignano, insegnante del corso bambini, nello stesso centro.

Perché è importante che un bambino si avvicini all’Aikido, quali benefici può ottenere?Sono diversi i benefici che può ot-tenere un bambino che si avvici-na all’Aikido. La particolarità e la completezza degli esercizi, infatti, diversamente da altri sport che provocano sovente ipertrofie, rin-forzano tutti i punti dell’organismo, migliorano il sistema neuroendocri-no, la circolazione, la digestione, lo sviluppo generale e la buona posi-

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zione dello scheletro.Il programma d’insegnamento è perciò articolato in modo da ri-spettare le fasi di crescita ossea e muscolare dei bambini, educando altresì all’immagine ed alla consa-pevolezza del proprio organismo, nonché al rispetto del ritmo e del tempo.Queste discipline, pertanto, se di-vulgate in modo corretto, supe-rano la dimensione del combatti-mento e consentono di scaricare le proprie tensioni interne e vincere le varie forme di timidezza, di pau-ra, di nervosismo e di malessere. Si risveglia così una maggior pa-dronanza di se stessi anche sul piano della volontà, dell’attenzione e della memoria.

Come si struttura una lezio-ne di Aikido per bambini?La lezione comincia sempre con il saluto, un momento di silenzio e rispetto. Senza togliere nulla al gioco, il senso della disciplina in-comincia con il saluto e col tempo i bambini iniziano ad apprezzare ed a cogliere il significato di questo momento. Seguono una serie di esercizi sulla coordinazione, sulla corretta postura, sul preciso con-tatto dei piedi al suolo e sul “senti-

re” il proprio corpo muovendosi. I bambini iniziano così a compren-dere cosa voglia dire mantenere correttamente una posizione di equilibrio senza vacillare, impara-no come la coordinazione di un movimento nasca da una precisa attenzione. La seconda parte del-la lezione è dedicata alle tecniche, dove i bambini imparano a relazio-narsi in modo non aggressivo con gli altri, seguendo il movimento dell’avversario anziché opporvisi,

Flaviana Calignano Insegnante del Corso Bambini

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genza primaria dell’età infantile: il gio-co.Le tecniche vengono infatti pro-poste attraverso sistemi e meto-di che permettono ai bambini di far uso della loro fantasia e della possibilità creativa.Anche l’allievo più piccolo, allenando-si e giocando con i compagni, impa-ra a conoscere il suo corpo e quello degli altri, conquista lo spazio intorno a sé, soprattutto attraverso gli spo-stamenti, le capriole e le mosse.

Qual è l’età migliore per iniziare?È incredibile come bambini di 2-3 anni di età siano in grado di imitare alcuni dei movimenti base dell’Ai-kido semplicemente osservando il maestro. A queste età però la loro concentrazione dura, giustamente, pochi minuti e va pian piano au-mentando con l’età. Già a 5 anni sono in grado di partecipare inten-samente ad una lezione di Aikido. •

Per maggiori informazioni:

www.aiki-dojo.orgwww.areadojo.itwww.associazioneaiko.com

rispettando il ritmo ed imparando il corretto respiro. Col tempo appren-dono che non c’è sempre bisogno di un’entrata dura o di un colpo forte e che a volte basta una po-stura corretta, un movimento cen-tralizzato per ottenere un risultato potente che, nel contempo, non disturbi l’altro. Lo studio delle tecni-che è integrato con l’insegnamen-to delle cadute in sicurezza, il gioco diventa un modo per trasmettere i principi fondamentali dell’Aikido. È sufficiente qualcosa che catturi la loro attenzione e scateni la curiosi-tà, che sfocia in dialoghi costruttivi. Quando i bambini sono invitati a spiegare le tecniche, spesso dimo-strano una precisione ed una quali-tà di attenzione inaspettati.

Come l’insegnamento s’in-tegra con il gioco?I corsi si fondano su una com-plessa educazione al movimento, volta innanzitutto a soddisfare l’esi-

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di Ilaria Martina

Cosa c’è di più bello che poter esprimere la propria sensualità e femminilità anche durante i nove mesi d’attesa?

La danza del ventre in gravidanza

Come si fa a non sentirsi appesantite dai chili in più, ma al contrario continuare a sentirsi molto sensuali? La risposta è: la danza del ventre.È una danza che permette alla futura mamma di mettere in risalto la propria femminilità e sensualità con movimenti morbidi e sinuosi.

Perché consiglia la danza del ventre a una donna incinta?La danza del ventre è particolarmente indicata in

Fisicamente serve a tenere elastici e tonici i muscoli

corretta durante la danza è molto importante per evi-tare fastidiosi dolori alla schiena.

bambino.È importante che oggi le donne si preparino

ventre è una forma antichissima di preparazione alla

Da quando si può praticare?Non ci sono controindica-

terzo mese di gravidanza

di sana costituzione e si

per poi riprendere un paio di mesi dopo per trovare subito la forma.

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Ilaria Germano durante una sua esibizione

Abbiamo intervistato Ilaria Germano insegnante di danza del ven-tre da oltre un decennio, svolge i suoi corsi all’interno del Centro Danza 360° di Ivrea.

Quali benefici può ottenere una donna gravida da questo tipo di danza?I benefici sono molteplici: tra i principali c’è la creazione di un contatto particolare con il bambino. Attraverso i movimenti dolci e sinuosi

piccolo che si lascia cullare dal ventre materno ancora prima di essere tra le sue braccia.Le donne che praticano la danza del ventre continuano a sentirsi sensuali e femminili durante i nove mesi ed è molto importante per l’autostima e per l’accettazione del proprio corpo che cambia.

particolare momento con altre donne è un ottimo modo per affrontarlo senza ansie e paure.

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Concorsi

Reality:chi sarannoi dieci concorrenti?

pag. 78

Calendario concorsi

pag. 84

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na nuova grande sfida che Bimbi Belli sta preparando al meglio,

riservando molte sorprese ai concorrenti. Tutto il reality si svolgerà

sulla pagina ufficiale di Facebook, www.facebook.com/bimbibelli

Gli utenti più assidui avranno già notato che sono state pubblicate

le schede dei primi concorrenti che andranno in votazione. Ma

procediamo con calma. Per iscriversi al reality non bisogna fare

altro che mandare una mail a [email protected] con

oggetto “Richiesta di partecipazione al Reality Mamy&Papy”. Dopo di ché

si riceverà una mail contenente un questionario che andrà compilato e

rispedito al mittente, insieme a una propria foto, primo piano, bella

e luminosa. Una volta ricevuto il materiale lo staff Bimbi Belli

provvederà a caricare le schede dei concorrenti, sulla pagina

ufficiale Facebook di Bimbi Belli. Ogni scheda conterrà

le informazioni del concorrente e la medesima

potrà essere votata con il tasto “Mi piace” di

Facebook. Nei commenti della foto

si potranno inserire altre 78febbraio 2011

È partito ufficialmente il nuovo grande progetto targato Bimbi Belli: “Mamy&Papy”,

il reality che ti insegna a far crescere

Page 79: BIMBI BELLI MAGAZINE Febbraio 2011

informazioni, rispondere a

quesiti e molto altro ancora. È il modo

che i concorrenti hanno di farsi conoscere e

votare dagli utenti. E sì, perché i concorrenti che

avranno più voti avranno più possibilità di essere scelti

per far parte dei 10 concorrenti del reality. Grazie a questo

nuovo gioco andremo ad affrontare tutte le situazioni famigliari dei

concorrenti con racconti, foto, discussioni e tanto altro ancora. Nel

mese di febbraio verranno scelti i primi 10 concorrenti. La votazione di

Facebook varrà al 50 per cento, sommandosi con la valutazione insindacabile

degli autori del reality, che seguiranno giorno per giorno i protagonisti con le

loro storie. I concorrenti dovranno esprimere, settimanalmente, dei parerei o

dare consigli su determinate situazioni che riguardano il mondo dei genitori e della

famiglia. Tratteremo e ci confronteremo su temi dell’educazione, l’alimentazione, la

scuola e tutte le problematiche quotidiane che riguardano le famiglie con i figli. Ogni

risposta del concorrente al quesito dovrà essere votata, così da stilare una classifica

mensile generale del concorrente con più voti. I concorrenti che occuperanno gli ultimi

4 posti andranno in sfida, per un solo weekend e si giocheranno fino all’ultimo voto il

posto all’interno del reality. Verranno eliminati i 2 meno votati degli ultimi 4 in classifica.

Prima dell’eliminazione i concorrenti potranno fare un ultimo appello, per cercare di

salvarsi. Nel frattempo le iscrizioni sono sempre aperte per coloro che entreranno

nei mesi successivi e le schede dei concorrenti continueranno a essere aggiornate

e votate. Questo servirà per selezionare coloro che entreranno a far parte del Cast di

Mamy&Papy e sostituire i 2 concorrenti che si ritrovano ad

uscire ogni fine mese. Il reality avrà durata un anno e farà

vincere, al primo classificato, una

fornitura annuale di abbigliamento

Bimbi Belli, equivalente al valore di

2mila euro. Ma ancora tanto andrà

svelato, continuate a seguirci.

Non vi siete ancora iscritti al reality? Cosa state

aspettando, inviate subito la richiesta a

[email protected]

Parlano di noi su Girl

Power

www.girlpower.it/network/casting-modelle/mamypapy-il-reality-che-ti-aiuta-a-crescere.html

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80 febbraio 201180febbraio 2011

WWW.FACEBOOK.COM/BIMBIBELLI

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febbraio 2011 81

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82 febbraio 201182febbraio 2011

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febbraio 2011 83

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PAPÀ BELLI 2011

di NOVITÀUn 2011 ricco

PAPÀ BELLI 2011

Il primo contest che aprirà le danze sarà: “Papà Belli 2011”, che

inizierà il 14 febbraio. Il vincitore sarà estratto il 19 marzo. Per poter par-tecipare bisogna mandare le foto solo ed esclusiva-mente a: [email protected] Ricordiamo che verran-no considerate valide solo le foto con i papà e i figli, o con i nonni e i nipotini, dove sarà ben visibile il viso.

Page 85: BIMBI BELLI MAGAZINE Febbraio 2011

Con l’inizio del nuovo anno ripartono tutti i concorsi targati Bimbi Belli. Un anno ricco di eventi, concorsi e tante, tante novità. Ma la grande novità su tutte è proprio il magazine, che darà la possibilità a tutti i partecipanti ai vari concorsi di apparire sulle nostre pagine. Infatti il magazine darà modo di far conoscere e vedere i concorrenti dei concorsi.

Pancioni Belli 2011 “Pancioni Belli 2011” partirà il 9 maggio e si concluderà il 3 luglio. Valgono tutte le foto delle mamme in dolce attesa che riceviamo via mail a [email protected] anche se degli anni passati, ma deve vedersi il volto. Vale sia il pancione coperto, sia scoperto.

Page 86: BIMBI BELLI MAGAZINE Febbraio 2011

“Mamme Belle 2011” che avrà inizio 11 aprile e si concluderà l’8 maggio. Per poter partecipare a

questa selezione è necessario inviare fotografie con la madre e i figli ,o le nonne con i nipotini. L’indirizzo email dove inviare le fotografie è

sempre lo stesso: casting@bimbibelli .com

Ricordatevi di far vedere sempre i visi dei prota-gonisti della fotografia.

Mamme B e l l e 2 0 1 1

A concludere il tutto a settembre ci sa-ranno i “Casting 2011” validi per poter partecipare al calendario 2012. I casting avranno luogo all’interno dei pun-ti vendita Bimbi Belli e si concluderanno a novembre, per dare vita alla votazione sulla pagina ufficiale di Facebook.

Casting2011 Castingsettembre

Carnevale

11 Aprile

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BELLE 2011MASCHERINE

SOGNI UNA VACANZA DA SO-GNO A COSTO ZERO? Ecco che Bimbi Belli ha pensato anche a quello. Al raggiungimen-to dei 100mila fan sulla pagina ufficiale di Facebook,

continua nella prossima pagina...

l l 21 mar-zo partirà “Mascheri-

ne Belle 2011”. Questo concorso terminerà il 10 aprile. Per po-ter partecipare mandateci le foto più belle dei vostri piccoli bambini vestiti per la festa di Carnevale a: [email protected]

Carnevale

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http://www.facebook.com/bimbibelli, verrà estratto uno degli amici del-la pagina che si aggiudicherà la vacanza. Suggerisci la pagina, il fortunato vincitore potresti essere proprio tu!

MA NON FINISCE QUI PERCHÉ BIMBI BELLI CONTINUA A STU-PIRCI. Ogni mese verrà estratto un Ipod che verrà spedito a uno dei fan della pagina di Facebook. L’e-strazione avverrà ogni ultimo gior-no del mese. Suggerisci la pagina anche a tuoi amici, http://www.facebook.com/bimbibelli , e grazie a te potrebbe vincere que-sto splendido premio.

PER CONCLUDERE IN BELLEZ-ZA BIMBI BELLI È SEMPRE ALLA RICERCA DI BAMBINI DA POTER USARE PER LE PROPRIE ATTIVITÀ. Se hai delle foto professionali con il tuo bambino vestito Bimbi Bel-li mandaci le sue foto, potrebbe essere proprio tuo figlio il Bimbo Copertina del mese. Oppure po-trebbe apparire nelle campagne pubblicitarie Bimbi Belli o nei vo-lantini.

premi

I belli di mamma e papà

Bimbo

Page 89: BIMBI BELLI MAGAZINE Febbraio 2011

Bimbi Belli è anche alla ricerca di foto “Amatoriali” dei vostri bimbi. Foto simpatiche, ma non per for-za professionali. Inviaci le tue foto e potreste vederle pubblicate della rubrica “I belli di mamma e papà” del magazine. Per tutte queste ini-ziative invia il tuo materiale a: [email protected] «Noi vi abbiamo preparato un anno ric-co di motivi per non abbandonarci mai – ha dichiarato Carlo Bello, re-sponsabile dei negozi Bimbi Belli e del Bimbi Belli Magazine -.Voi non perdete l’occasione di partecipare a tutte le nostre gare!».

Ma le sorprese non finiscono

di certo qui. Infatti, sono in

corso le selezioni del nuovissi-

mo progetto: “Mamy&Papy”,

il nuovo reality Bimbi Belli.

In palio la fornitura, per un

anno intero di capi per vestire il vostro bimbo.

Il premio sarà equivalente a 2.000 €.

Se vuoi fare parte dei concorrenti dei reality manda la tua

richiesta a: [email protected]

[email protected]

foto

I belli di mamma e papà

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Patty Pravopag. 92

Musica

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92 febbraio2011

atty Pravo

Duetta con Morgan nella serata del venerdì sera

“IL VENTO E LE ROSE”“DUETTA CON MOR-GAN

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nuovo singolo di Patty Pravo che anticipa l’album di inediti (eti-chetta e distribuzione Carosello Records), la cui uscita è prevista il 16 febbraio. “Unisono”, il primo inedito estratto, è stato scritto da Giu-liano Sangiorgi dei Negramaro appositamente per Patty Pravo.

È una canzone intensa e intima, che esalta ancora una volta l’a-nima passionale di una delle più grandi interpreti della musica italiana di ieri e di oggi. A que-sto, si aggiunge anche un testo profondo ed emozionante che contraddistingue la firma di uno dei più importanti autori con-temporanei. •

TRA I GRANDI PROTAGONISTI DEL PROSSIMO FESTIVAL DI SANREMO CON IL BRANO “IL VENTO E LE ROSE”

“IL VENTO E LE ROSE”

“DUETTA CON MOR-GAN

A pochi giorni dall’inizio del-la 61esima edizione del Festi-val della Canzone Italiana, Patty Pravo è già tra le protagoniste più interessanti della kermesse canora.L’artista, che parteciperà alla gara con il brano “Il vento e le rose”, duetterà nella serata di venerdì 18 febbraio con uno de-gli artisti più eclettici della scena musicale italiana: Morgan.Questo duetto si preannuncia già come una delle performance più attese: Patty Pravo e Morgan da-ranno vita a un’esibizione ad alto livello artistico.In attesa della partecipazione al Festival, è in radio “Unisono”il

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Svago

Bimbi Belli’s Toonspag. 96

Scelti per voipag. 102

Gossippag. 98

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96 febbraio 2011

BelliBimbi

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febbraio 2011 97

Belli Toons

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GOSSIP

febbraio 201198

La cicogna è arrivata

ancora a casa

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hanno accusato la star di essere ricorsa a que-sto metodo. per non su-bire la gravidanza e tutto ciò che esse comporta. In realtà la Kidman era da tempo che aveva pro-blemi di fertilità e con l’età questi problemi si erano accentuati.

Il 28 dicembre, in-fatti, nasceva Faith Margaret, la secon-da figlia di Nicole Kidman. Niente pancia o gravidan-za però per l’attrice australiana. Sì, perché la Kidman si è affidata a una madre in affitto.

La bambina è la figlia bio-logica dell’attrice e del cantante Keith Urban, ma non è stata la madre a portare avanti la gravi-danza. I genitori hanno dichiarato: «La nostra famiglia è estremamente felice e riconoscente per aver ricevuto in dono la piccola Faith Margaret. Non abbiamo parole per ringraziare tutte le perso-ne che negli ultimi mesi ci sono state vicine e in par-ticolare la nostra mamma surrogata». A casa, la pic-cola, è stata accolta dalla sorella Sunday Rose, la primo genita della coppia di due anni, e da Isabel-la e Connor, figli adottati insieme al suo precedente marito Tom Cruise. Molti

Stiamo parlando del figlio del 63enne Elton John e del compagno David Furnish. Il bam-bino ha già conquista-to ben due copertine: prima Us Weekly Ma-gazine e adesso anche Ok Magazine.Il bambino è nato gra-zie a un utero in affitto e il procedimento, per la coppia gay, è stato lungo e e difficoltoso. Infatti i due avevano già provato ad affron-tare un’adozione, senza però riuscire nell’inten-to. Sulla questione si è pronunciata anche la cantante italiana Gian-na Nannini, dichiaran-do: «Ha fatto quel che si sentiva e che voleva. È bene che si nasca dove c’é amore».

Zachary Jackson Levon Furnish John è già diven-tato una star ed è solo un neonato.

febbraio2011 99

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100 febbraio2011

GOSSIP

È notizia di pochi giorni fa che, Victoria, è nuovamente incita. Infatti per lei è il quarto figlio. La bella notizia l’ha data direttamen-te il super papà dalla sua pagina di Facebook: «I’ve got some great news to tell you all. Vic-toria and I are expecting our fourth child this summer. The boys are very excited about the arrival of a new brother or sister». Victoria recentemente

La modella, conosciuta in tutto il mondo, ha deciso di condividere questo momento caricando una foto , scattata dal marito Orlando Bloom, sul suo sito. La foto la ritrae mentre allatta al seno il piccolo. Sul sito si legge anche: «Il 6 gen-naio ho dato alla luce il nostro bellissimo figlio Flynn. Pesava 9 libbre e 12 once. L’ho dato alla luce naturalmente, senza alcun farmaco contro il dolore ed è stato un lavoro lun-go, faticoso e difficile, ma Orlando è stato

La famiglia Beckham aumenta

La top model Miranda Kerr il 6 gennaio scorso ha dato alla luce Flynn: il primo figlio

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febbraio2011 101

aveva rimosso le protesi al seno, probabilmente proprio in vista di questa gravidanza e nella decisione di poter allattare il figlio al seno. Sembra anche che per poter

dare nuovamente un figlio a David, Victoria abbia fatto una dieta ingras-sante che sarebbe servita ad aumenta-re la fertilità e quindi rendere più probabi-le la gravidanza della coppia.

Una famiglia consolidata da tempo, quella dei Beckham. Infatti la coppia è sposata dal 1999 con tre figli: Brooklin(11 anni), Romeo (8anni) e Cruz (5 anni). Molti fan, sulla pagina di Fa-cebook di David, gli hanno fatto l’auguri di avere una bella femminuccia. Speriamo e tanti auguri alla coppia.

La top model Miranda Kerr il 6 gennaio scorso ha dato alla luce Flynn: il primo figlio

con me tutto il tempo so-stenendomi e guidandomi in quei momenti. Non avrei potu-to farlo senza di lui. Siamo così felici e ci stiamo godendo il tem-po trascorso insieme come famiglia. Lui è il nostro piccolo raggio di sole. Grazie a tutti per gli auguri e per i bei pensieri e commenti che ci avete inviato».

Page 102: BIMBI BELLI MAGAZINE Febbraio 2011

Svago

Mi chiamo Marco Solferini e sono un amante della carta stampata. Ho impa-rato ad apprezzare i libri come scienza della condivisione. Una perpetua fonte di apprendimento, ma altresì un modo per spaziare nel vasto universo della com-prensione e della conoscenza. Mi ritorna alla mente la celebre frase dell’Alighieri: «Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguire virtude e canoscenza» ed in ciò penso che ci possa e per molti versi “ci debba” essere una finestra di dialo-go, fra quanti rispettano il romanzo e lo concepiscono come un arte. Questa è, in sostanza, la motivazione che mi ha spin-to ad aprire un blog dove pubblicare le mie recensioni letterarie. Per leggere le altre mie recensioni potete collegatevi a:

Amicideilibri.splinder.comBuona Lettura

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scelto per voi Marco Solferini

Autore: Stephen King

Genere: Thriller, horror

“I “IIl libro è uno straordinario af-fresco del thril-ler dai contenuti forti. Penetrante come un pro-iettile, affonda gli artigli nel-la carne e nel sangue. A tratti è duro come ri-cevere un pu-gno nello sto-

maco e risolutivo, come un improvviso risveglio dopo l’incubo. Lo sfondo della storia è un matrimonio sem-plice, perfetto nella sua dimensione fatta di tutti quegli elementi che distinguono la vita matrimoniale.

Ma per Darcy, moglie devota, alle soglie di festeggiare le nozze d’argento con Bob, una semplice scoperta, un nascondiglio in quella stessa casa che è stata il traguardo di una vita convissuta con il suo uomo, rap-presenta la porta su una verità allucinante.

Il trauma di averla aperta, di averne var-cato la soglia, oltre la quale si nasconde il mostro, la corrode, perchè il sospetto di una verità così atroce e sconvolgente. È come un virus che violenta la coscienza, la morde affondo come le zanne di “Cujo” e non la lascia andare.. fino alla fine. •

NOTTE BUIA,NIENTE STELLE

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Scelti per voi

Autore: Umberto Eco Genere: Avventura, storica, azione, drammatico

“IIl libro è un ottimo romanzo d’autore, che segna il ritorno sulla scena internazionale del professor Umberto Eco, indi-scusso maestro della letteratu-ra contemporanea, nonché uno dei più noti ed apprezzati lette-rati Italiani sulla scena interna-zionale. Il grande palcoscenico della narrazione è rappresenta-to dalla seconda metà del 1800, prevalentemente in Francia, ma anche Italia, Prussia e Russia. Un’epoca storica che reclama a gran voce la coesistenza d’in-numerevoli fattori che vanno dalla ricerca scientifica, all’in-dagine esoterica, dalle grandi rivoluzioni, alle contrapposizioni fra movimenti religiosi e masso-neria. In quel di Parigi, sul finire del secolo XIX, si sveglia il Ca-pitano Simone Simonini, ormai anziano piemontese, trapianta-tosi a Parigi, in Place Maubert, che di professione è notaio, ma soprattutto contraffattore e fal-sario. È un personaggio imma-ginario che ha perso se stesso o meglio, lo ha sdoppiato! Si-monini, infatti, divide il suo tem-po o meglio un giorno sì ed un giorno no, ivi compreso un ap-partamento comunicante, con

un alter ego, niente di meno che tale Abate Dalla Piccola. Il Simonini infatti, proietterà il let-tore in quel 1800 fatto di grandi personaggi che egli conoscerà, lavorando ufficio-samente come notaio, ma se-gretamente come spia, al sol-do spesso degli episodi, più che dei suoi committenti. Una gloriosa e rocambolesca giran-dola di eventi che lo vedranno attore dietro le quinte, ispiratore e spesso anche vero e proprio fautore dei principali eventi su scala mondiale.L’Autore ci spiega come la re-altà, a volte, ha bisogno di credere in qualcosa, anche se bugiardo, purché essa sia una convinzione che vada oltre la superstizione e abbracci un controverso senso del realismo, affinché cioè si possa pilotare il malcontento delle masse, del-le genti, dell’informe calderone che mai cade in prescrizione: l’ignoranza. •

IL CIMITERODI PRAGA

febbraio 2011 103

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Cucina

Cucinare con i bimbi si può

pag. 106

La cucina per i bimbipag. 110

Lo chef sei tupag. 108

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Questa frase non è l’ incipit di una nuova trasmissione televi-siva o dell’ultimo spot pubblici-tario, bensì quello che succede sempre più spesso nelle case delle famiglie italiane.

La cucina italiana è sempre stata motivo d’orgoglio per tutti noi e cerchiamo sempre di tra-smetterlo anche ai più piccoli. Perchè non farci aiutare dai no-stri figli durante la preparazione di pranzi e cene? I benefici sono assicurati per

entrambe le parti ma bisogna ave-re un ingrediente comune: molta pazienza.Si sa, i bimbi imitano i genitori ed è bene insegnare loro alcune basilari regole perchè tutto fili liscio come l’olio.Per prima cosa indossate tut-ti un bel grembiule, che aiuterà a non pasticciarsi e sporcarsi oltre il dovuto, mettete però in preventi-vo una bella lavatrice piena dopo cena. Assicuratevi che gli utensi-li da cucina più pericolosi, come i coltelli, siano maneggiati solo da

«Forza bimbi, tutti ai fornelli! Preparate pentole e tegami, si parte per una nuova avventura culinaria».

di Alice Bernardi

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febbraio 2011 107

voi o sotto la vostra stretta super-visione; se volete procuratevi an-che degli attrezzi più piccoli, come un mini mattarello, piccole fruste e spatole, che troverete nelle miglio-ri catene di giochi per bambini. Se è la prima volta che cucinate con i vostri bimbi date loro dei compiti ben specifici e non troppo compli-cati, si divertiranno e si sentiranno molto soddisfatti dei propri risultati.A questo punto, tutti ai propri po-sti, inizia l’avventura. Questa potrebbe essere l’occa-sione per far apprezzare le tanto

odiate verdure ai bambini, fa-cendole preparare da loro nei modi più disparati: ad esem-pio, per preparare le melanza-ne potete utilizzare delle formi-ne da biscotto, sarà divertente mangiare stelline, cuoricini o animaletti. La parola d’ordine in cucina è fantasia!Al termine di impasti, stoviglie da lavare e delizie da assapo-rare, vi sentirete soddisfatti, più felici e di sicuro si sarà creata una maggiore sintonia tra voi e i vostri piccoli aiutanti.Allora mamme e papà, dedica-te un po’ di tempo a creare in cucina con i vostri figli, i risultati sono assicurati e il divertimento di certo non mancherà. •

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108febbraio 2011

CUCINA

STUFATO SPEZIATO DI POLLO E ARACHIDI

Lo chef sei tu

Lo stufato di pollo e arachidi è una preparazione molto diffusa nei Paesi Africani

e soprattutto in Ghana dove rappresenta uno dei piatti tipici. Preparazione:‣ Mettete la cipolla tagliata grosso-lana, gli spicchi di aglio e il pepe-roncino a cui avrete tolto i semini interni nel mixer; azionate e tritate finemente, tenete da parte. ‣Lavate anche i pomodori e tagliateli a pezzi, tenete da parte anche questi. ‣ Pulite il pollo eliminando la pelle esterna con l’aiuto di un coltellino molto affilato; una volta eliminata tutta la pelle , eliminate anche le varie parti di grasso che posso-no esserci e poi tagliate a pezzi il pollo, cercando anche di togliere gli ossicini. Mettete il pollo in una terrina, aggiungete sale e pepe e massaggiate la carne con le mani in modo che si insaporisca bene; Scaldate l’olio in un largo tegame antiaderente e rosolate molto bene i pezzi del pollo da entrambi i lati , circa 4-5 minuti per lato; prelevate il pollo e mettetelo da parte al caldo; versate nel tegame il trito di aglio, cipolla e peperoncino e cuocete a fuoco dolce per 5 minuti; aggiun-gete le spezie e poi i pomodori a pezzi e proseguite la cottura per circa 10 minuti fin tanto che i po-modori rilascino il loro liquido e si sfaldino leggermente; ‣Aggiungete ora anche i pezzi di

pollo e coprite il tutto con l’acqua o il brodo di pollo caldi, coprite con un coperchio e fate cuocere cir-ca 40 minuti a fuoco molto dolce; controllate di tanto in tanto la cot-tura e che non si asciughi troppo il liquido; trascorsi i primi 30 minuti prelevate un cucchiaio di burro di arachidi e mettetelo in una ciotolina scioglietelo con1 cucchiaio due o tre cucchiai del liquido di cottura e poi versatelo nel tegame e portate a cottura ancora per i 10 minuti re-stanti. ‣ Servite caldo accompagnato da riso basmati bollito.

Ingrediendi:Aglio: 4 spicchiBrodo: di pollo 200mlCipolle:1Cumino: 1 cucchiainoOlio: di arachidi 6 cucchiaiPepe: nero ½ cucciainoPollo: 1 intero da 1,2 kgPomodori: 600 grSale: q.bRiso: basmati 300gr

Ricette dal mondo: Africa

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febbraio 2011 109

Lo chef sei tu Invia le tue ricette più riuscite a :

[email protected] lieti

di pubblicarle

Il cous cous con frutta secca e miele è una preparazione che utilizza in modo alternativo questa semola.

Di uso comune soprattutto nei Pa-esi mediorentali e africani, il cous cous con frutta secca e miele può essere arricchito con i frutti che più sono graditi scegliendo tra noci, nocciole, mandorle e pistac-chi, oppure anche tutti insieme. Fondamentale nella preparazio-ne del cous cous con frutta secca e miele è proprio la presenza del miele, di acacia, millefiori o altro che più sia gradito è davvero uno

degli ingredienti chiave di que-sta ricetta.Preparazione: ‣ Mettete in ammollo l’uvetta in una ciotola di acqua calda, spre-mete l’arancia per ricavare il suc-co, misuratelo e aggiungete tanta acqua quanto basta ad ar-rivare a 200 ml di liquido in totale. Versate il succo dell’arancia e l’acqua in un pentolino e aggiun-gete chiodi di garofano, il carda-momo. l’anice stellato e la can-nella , portate a semibollore. ‣ Versate il cous cous in una terrina e sgranatelo con il burro aiutandovi con le mani; tenete da parte.Nel frattempo tostate i pinoli e le noci in una padella antiaderente a fuoco medio fino a che diventino traslucidi; togliete dal fuoco e tenete da parte. ‣ Versate il liquido filtrandolo da un colino sul cous cous e lasciate ripo-sare 5-6 minuti senza mescolarlo, deve gonfiare e diventare molto te-nero ma non sfaldato.‣ Tritate a coltello le noci tie-pide e strizzate l’uvetta. Trascorsi i 5 minuti aiutandovi con una forchetta sgranate bene il cous cous, unite i pinoli l’uvetta e le noci tritate; scaldate nel pentolino di pri-ma il miele con un goccio di acqua e quando sarà ben sciolto aggiun-getelo a filo sul cous cous e me-scolate bene; servite tiepido o an-che fresco nei bicchierini o ciotoline monoporzione. •

Ingredienti:anice stellato:1arance: succo di unaburro: 20 grCanella: 1 steccaCardamomo:2 baccheChiodi di garofano: 2-3Couscous: precotto 180grMiele: 2 cucchiaiNoci: 30 grPinoli: 30 grUvetta: 30 gr

COUS COUS CON FRUTTA SECCA E MIELE

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110febbraio 2011

i imbi

Far mangiare le verdure ai bambini non è sempre impresa facile. Bisogna sempre inventarsi qualche stratagemma e a volte danno buon esito. Ecco un modo per servire una ricetta a base di verdure da far mangiare ai bambini. Oggi prepariamo il purè di carciofi.Cosa vi occorre: 600 grammi di carciofi, 250 grammi di patate, limone, 2 cucchiai di olio extra vergine d’oliva, 250 grammi di latte.

Come lo si prepara: Pulite i carciofi, togliete le spine. Affettateli sottilmente e lasciateli in acqua con succo di limone per non farli annerire. Lavate le patate, sbucciatele e affettatele. Versate le ver-dure nel latte, coprite e cuocete a fiamma molto lenta per circa 30 minuti, mescolando ogni tanto. Appena cotte, frullate le verdure le per rendere il purè omogeneo. Servite con l’aggiunta di 2 cucchiai di olio.

CARCIOFI

LA CUCINA

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febbraio 2011 111

CORNFLAKES CON PUREA DI MELA

Una ricetta semplice e dolce per i bimbi più piccolini: i Cornflakes con Purea di Mela. Questa ricetta è adatta ai bambini di 1 o 2 anni.

Cosa occorre: 1 cucchia-io di cornflakes, 1 cucchiaio di purea di mele, 1 cucchiaio

di yogurt naturale, 1 cucchiaino di miele.

Come si prepara: cuocete 1 mela e, una volta cotta, frullatela. Mettete nel frullatore i cornflakes, 1 cucchiaio di purea, lo yogurt naturale ed il miele, frullate per 30 secondi e servite.

CARCIOFI

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Cosa ci dicono le stelle

Oroscopo 2011pag. 114

Oroscopo

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114 febbraio 2011

OROSCOPO Cosa ci dicono le stelle

ARIETE 21 MARZO - 20 APRILE

Giove ti farà vedere te stesso e gli altri con occhi diversi. Compassione, ascolto e dialogo saranno gli ingredienti del mese. Ora sei pronto ad assu-mere nuove responsabilità che riguardano le relazioni o il lavoro. Continua a seguire il tuo intuito per superare le incertezze che ancora ti limitano. Sii chiaro su ciò che vuoi realizzare e soprattutto fidati di quello che l’esistenza ti dona, poiché conosce i tuoi veri bisogni.

TORO 21 APRILE - 20 MAGGIO

Il Sole e Marte dall’Acquario ti sollecitano a prenderti cura degli altri e ad organizzare meglio gli obiettivi del mese. Tu appartieni ad un Segno pratico, concreto e quasi sempre la comprensione arriva da un’attenta e costante volontà. Le persone si fidano di te, ma è necessario condurre in porto la tua nave e sarai tu a farlo. Venere potrebbe farti dubitare dell’amore ma saprai rinnovarlo momento dopo momento.

GEMELLI 21 MAGGIO - 20 GIUGNO

Un mese di serenità, di relazioni che si rinnovano. Un velo è caduto dai tuoi occhi e per la prima volta, dopo un lungo periodo di oscurità, vedi il mondo e gli altri in una luce nuova. I Pianeti stanno creando un’energia vitale, fresca, proprio per farti incontrare le occasioni di lavoro e di vita nelle quali esprimere il meglio di te. Hai camminato a lungo, a volte in solitudine, ma era necessario per comprendere l’essenziale.

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Febbraio 2011Cosa ci dicono le stelle

CANCRO 21 GIUGNO - 22 LUGLIO

Anche a febbraio sei deciso a portare avanti i tuoi obiettivi. Sarà un mese di corag-gioso confronto con gli altri. Ora sai che non puoi trattenere sentimenti e pensieri. Venere dal Segno amico dello Scorpione ti aiuterà a comunicare attingendo le pa-role dal cuore. Le scelte degli ultimi mesi ti hanno dato sicurezza ed una capacità di rispondere alle situazioni con spontaneità. Nettuno lentamente si avvicina ai Pesci donandoti ispirazioni e pace.

LEONE 23 LUGLIO - 23 AGOSTO

Con il Sole “contro”, febbraio sarà un mese complesso ma non certo negativo. Forse dovrai rallentare il ritmo per guardare meglio cosa succede intorno. Per natura sei portato a condurre gli altri assumendoti molte responsabilità. Satur-no ti porta a riflettere e Giove dall’Ariete ti sta aiutando non solo ad agire con saggezza ma anche ad incoraggiare chi ti è vicino con pazienza, compassione e dialogo.

VERGINE 24 AGOSTO - 23 SETTEMBRE

Le Stelle ti regalano l’armonia interiore e questa quiete ti condurrà verso gli altri. I contatti, gli incontri e l’amore ti sono disponibili e la tua vitalità ha voglia di abbracciare il mondo. Ovunque potresti trovare l’occasione che fa per te. È un tempo di espansione che si riflette nella realtà. Non sarà necessario stabilire una strategia, capire cosa è giusto fare. Resta nel fluire delle cose ed i miracoli inizieranno ad accadere.

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OROSCOPO Cosa ci dicono le stelle

BILANCIA 24 SETTEMBRE - 23 OTTOBRE

Le scelte che hai compiuto il mese scorso stanno dando i primi frutti. Febbraio ti dona un umore allegro ed il Sole riflette la tua voglia di sorridere nuovamente. Nonostante i dubbi, stai affrontando i cambiamenti con una forza e tenacia che non ha nulla a che vedere con l’ostinazione ma con la fermezza. Forse qualcu-no non ti riconosce più. Ti presenti con un’immagine rinnovata e con semplici-tà. Hai messo radici nel tuo centro ripulito dall’incertezza per essere te stesso.

SCORPIONE 24 OTTOBRE - 22 NOVEMBRE

Venere ancora nel tuo Segno ti offre comprensione e perdono. Ogni azione sarà ispirata dall’equilibrio e nel modo di esprimerti, non ci sarà tensione, ma una delicatezza che permetterà agli altri di avvicinarsi al tuo cuore. Marte po-trebbe ancora tentarti con prese di posizione e momenti di gelosia. Il deside-rio di stare bene con te stesso e con gli altri sarà forte e ti aiuterà a costruire il futuro con serenità.

SAGGITARIO 23 NOVEMBRE - 22 DICEMBRE

L’aiuto che Giove ti sta dando si riassume in una parola: gioia. L’energia di febbraio sollecita le persone ad esprimere il lato più innocente, quello che ge-neralmente il mondo reprime. Le Stelle ti chiedono di seguire l’onda del gioco, una via per incontrare ed unire tutto quello che ancora è lontano. È l’integrità che porta all’espansione. Stare bene con te stesso e con gli altri, senza confi-ni, né ruoli predefiniti non è poca cosa.

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Febbraio 2011Cosa ci dicono le stelle

CAPRICORNO 23 DICEMBRE - 20 GENNAIO

Febbraio sarà un mese spiritoso, le idee e la comunicazione assumeranno un posto di primordine. Hai un modo diverso di fare le cose: più sempli-ce, spontaneo e diretto. Giove non ti porterà, per ora, grandi fortune. Ma quello che ti piacerà e sarà un dono prezioso, è la fiducia in tutto ciò che accade. Superare la diffidenza, o il senso del dovere, ti conduce all’inno-cenza, una qualità che spesso nascondi.

ACQUARIO 21 GENNAIO - 19 FEBBRAIO

L’inaspettato ti sorprenderà più di ogni altra cosa. Vivrai un compleanno autenti-camente acquariano: imprevedibile e misterioso. Tu ami la chiarezza, la libertà e la verità. Forse mai come ora dovrai fermarti e cercare l’appagamento nei detta-gli. Sole, Marte e Nettuno nel tuo Segno hanno ruoli diversi ma complementari: agire, sentire ed amare. È la mente che ti sposta verso il futuro. Per il tuo comple-anno le Stelle ti offrono la felicità racchiusa nel qui ed ora.

PESCI 20 FEBBRAIO - 20 MARZO

Quando non ti aspetti qualcosa, questa accade, così lavora la fortuna. Fortuna non è solo un termine associato al denaro, la sua vibrazione ti permetterà di fare quello che scegli con facilità. Venere è un Pianeta potente, per te, questo mese. Il suo suggerimento è quello di non fermarti, di proseguire verso la strada che hai iniziato a percorrere. Ti accorgerai presto che non sei solo e mai lo sei stato, quindi celebra in attesa del tuo prossimo compleanno. •

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Aaron3 anni

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Alessandro6 mesi

Filippo Luigi

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Aliciadi Milano

2 anni

Kamarina

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Marta7 anni

Da “Chi ha

incastrato Peter

Pan?”

Daniele

Federico15 mesi

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Fabiodi Mantello

(SO)8 mesi

Daniele

Danieledi Mandello

(SO)3 anni e mezzo

Gianvitodi Barile (PZ)8 mesi e mezzo

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Giovanni4 anni

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GioeleLecce

Alexdi Cassano

D’addanato il

06/08/2009

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Gaiadi Como7 anni

Manueldi Como12 anni

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Marcodi Corbetta

nato il 28/03/2009

Viviana

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Julia4 anni

Gabrieledi Barinato il

13/10/2009

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Martinadi Telgate (BG)

7 anni

Giorgiadi Telgate (BG)

3 anni

Samuele

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