chianti classico - zonin1821 · 2019. 4. 1. · chianti classico lo ha fatto quando ancora nessuno...

12
1 ZONIN1821.it I APRILE 2O17 PERIODICO QUADRIMESTRALE DI CASA VINICOLA ZONIN “UN PIACERE DA CONDIVIDERE” + LUOGHI Chianti Classico + PROTAGONISTI Palmares + RITRATTI Ciccio Sultano .09 ZONIN1821.it Casa Vinicola Zonin - tutti i diritti riservati©

Upload: others

Post on 24-Jan-2021

6 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

Page 1: Chianti Classico - ZONIN1821 · 2019. 4. 1. · Chianti Classico lo ha fatto quando ancora nessuno ci pensava”. Per saperne di più vieni a trovarci su Zonin1821 In occasione di

1ZONIN1821.it I I MY WINE - UN PIACERE DA CONDIVIDERE

APRILE2O17

PERIODICO QUADRIMESTRALEDI CASA VINICOLA ZONIN

“UN PIACEREDA CONDIVIDERE”

+ LUOGHI Chianti Classico

+ PROTAGONISTI Palmares

+ RITRATTI Ciccio Sultano

.09

ZONIN1821.it

Casa

Vin

icol

a Zo

nin

- tut

ti i d

iritti

rise

rvat

Page 2: Chianti Classico - ZONIN1821 · 2019. 4. 1. · Chianti Classico lo ha fatto quando ancora nessuno ci pensava”. Per saperne di più vieni a trovarci su Zonin1821 In occasione di

2

APRILE 2O17 - N.9

I MY WINE - UN PIACERE DA CONDIVIDERE

RIVISTA CONTEMPORANEA

INDICEEditoriale pag 3

Luoghi pag 4

Protagonisti pag 6

Ritratti pag 7

Stile pag 8

#ZONIN1821 pag 9

Storie pag 10

Senza Confini pag 11

Fuori Luogo pag 12

Pubblicazione quadrimestrale di Casa Vinicola ZoninIscritta con l’autorizzazione del Tribunale di Vicenza al numero 797/14 registrato il 18/03/2014

EDITORE E REDAZIONECR&A Comunicazione e Relazioni PubblicheVia G. Garibaldi, 7 – 40124 Bologna – Tel . 051 2961230

Direttore Editoriale Fabrizio Conti RivaDirettore Responsabile Cristiana ZappoliRedazione: Giovanna Lazzari, Matteo Groppa, Alessandra Carlotto, Sara Budruni, Luciana Palladin

Grafica e Impaginazione FABBRICAFOTOGRAFICA

Photo Copertina: Studio Poletto

StampaTIPOGRAFIA MILANI SrlVia Schiaparelli Giovanni Virginio, 11 - 37135 Verona

Page 3: Chianti Classico - ZONIN1821 · 2019. 4. 1. · Chianti Classico lo ha fatto quando ancora nessuno ci pensava”. Per saperne di più vieni a trovarci su Zonin1821 In occasione di

3ZONIN1821.it I I MY WINE - UN PIACERE DA CONDIVIDERE

Passarano alcuni anni di assestamento, in cui dovevamo capire a fondo il territorio, poi nel 1997 e nel 1998 riuscimmo a produrre dei vini di livello “world class”, opinione non solo nostra ma confermata da clienti, esperti e giornalisti. La punta di diamante fu da subito l’Octagon, un classico taglio bordolese basato principalmente sul Merlot e poi accompagnato da Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon e Petit Verdot. Il nome Octagon è ispirato a una forma geometrica che il presidente Jefferson riteneva perfetta e armoniosa e che utilizzò nell’eseguire disegni architettonici di ville e palazzi in Virginia. Lo utilizzò anche per progettare una villa caratterizzata da una sala ottagonale al suo centro per il Governatore James Barbour, proprietario e originario fondatore della Tenuta di Barboursville, la villa fu poi costruita tra il 1804 e il 1821 che, tra l’altro, è anche l’anno in cui la famiglia Zonin ha iniziato a fare vino.

Abbiamo anche presentato in anteprima Octagon 40th Anniversary edition, proveniente da un taglio unico al mondo in quanto composto da una perfetta unione di varietà bordolesi e nebbiolo (18%). Questa produzione limitata di 1976 bottiglie, 40 magnum e 25 doppi magnum (in occasione della mia venticinquesima vendemmia), esprime il mio amore, quello del fondatore Gianni, di sua moglie Silvana e dei figli Domenico, Francesco e Michele, per il vino e per queste stupende colline virginiane. Per ottenere un vino armonico ci vogliono gli stessi ingredienti che si utilizzano per ottenere l’armonia in famiglia: pazienza, attenzione, passione. Tempo fa un giornalista americano mi ha chiesto come facevano i miei vini a essere così equilibrati. Ho semplicemente risposto che io ho una vita equilibrata: sono in sintonia nelle mie relazioni personali, con l’ambiente che mi circonda, con il mio spirito e anche con la vigna. L’equilibrio del vino è lo specchio dell’equilibrio della vita.

A tutti quelli che ho incontrato e che sono diventati parte della mia vita va il mio grazie più sincero.

Buona lettura!Luca Paschina

Barbousville Vineyards Director and Winemaker

@LPaschina

RIVISTA CONTEMPORANEA

EDITORIALE

oi mi sono inscritto alla Scuola Enologica di Alba dove ho approfondito le mie conoscenze sul vino e

ho cominciato a capire realmente il profondo rapporto tra cibo e vino e il loro immenso fascino. Negli anni Ottanta ho cominciato a lavorare tra le vigne in giro per l’Italia e

l’Europa e non solo; sono approdato infatti in Napa Valley, una terra che ho amato fin da subito.

IL DESTINO MI HA FATTO CRESCERE IN UNA FAMIGLIA DI ENOTECNICI: PRIMA MIO NONNO, POI MIO PADRE, MIO ZIO E, INFINE, ANCHE UNO DEI MIEI FRATELLI MINORI. COSÌ HO TRASCORSO BUONA PARTE DELLA MIA GIOVINEZZA AD ACCOMPAGNARE MIO PADRE ATTRAVERSO LE VIGNE E TRA LE BOTTI, DOVE HO SCOPERTO I COLORI, I PROFUMI E I GUSTI DELL’UVA E DEL VINO.MI SONO INNAMORATO DI TUTTO QUESTO AL PUNTO CHE A 14 ANNI HO CHIESTO DI OCCUPARMI DELLA MIA PRIMA FERMENTAZIONE, SI TRATTAVA DI UNA VIGNA DI DOLCETTO.

BARBOURSVILLECOMPIE QUARANT’ANNI GRAZIEAL CORAGGIO DI CREDERE.

EDITORIALE

Ho poi deciso di mettermi in proprio come consulente vinicolo e nel giugno del 1990 ho ricevuto una telefonata da parte di Gianni Zonin: “Buongiorno, sono Gianni Zonin, ho avuto il suo contatto da un amico di fiducia e vorrei parlarle riguardo a un’azienda vitivinicola in Virginia, vorrei avere la sua consulenza in loco durante il periodo della vendemmia”. Non ho avuto un attimo di esitazione e ho risposto di sì. Poche settimane dopo questa telefonata mi sono ritrovato a Barboursville, in Virginia, una zona bellissima, a due ore dalla capitale Washington DC, circondato da gentili colline e montagne ricoperte di fitti boschi e pochissimi invisibili vigneti.

Ricordo di avere visto una sola azienda viticola in due ore di viaggio prima di arrivare alla bellissima tenuta storica di Barboursville Vineyards. In Virginia la vite europea è stata coltivata, senza successo, alla fine del Settecento dal presidente Thomas Jefferson e dopo non è stato fatto nessun altro tentativo fino al 1976.

Chi avrebbe mai creduto che su queste colline fosse possibile coltivare la vite europea e produrre un vino di alta qualità? Ci ha creduto un uomo con un intuito simile a quello di Thomas Jefferson, il presidente che nel 1795 scrisse: “si potrebbe negli USA produrre una grande verietà di vini come quelli fatti in Europa, non esattamente della stessa tipologia ma senza dubbio altrettanto buoni”. Il 13 Aprile 1976 Gianni Zonin e la sua famiglia fondarono la Barborsville Vineyards e furono piantate le prime viti di Chardonnay, Cabernet Sauvignon e Pinot Nero: era l’inizio di una nuova zona viticola. I primi anni furono i più difficili e molti consigliarono a Gianni Zonin di abbandonare la Virginia, ma lui non si fece scoraggiare e io fui contagiato dal suo entusiasmo e dalla sicurezza con cui parlava della sua nuova azienda. E fu così che da consulente diventai direttore generale della tenuta.

Dal 1991 cominciammo una serie di cambiamenti relativi alle pratiche viticole, impiantando decine di ettari di terra con le nuove selezioni clonali che risultavano più promettenti, in particolare il Merlot Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon.La Virginia degli anni Novanta non era certo conosciuta per la produzione di vino e io lavorai al massimo per creare il miglior vino che questa terra e questo clima ci potessero offrire.

Per saperne di più vieni a trovarci su Zonin1821

P

Nel 1884 la villa bruciò in un incendio e oggi ne restano solo i muri. Sono ormai 27 anni che lavoro alla Barborsville Vineyards e il mio sogno di rimanere in Virginia a produrre del vino di qualità si è realizzato. Il 27 ottobre la tenuta ha compiuto 40 anni e per l’occasione, alla presenza di tutta la famiglia Zonin, abbiamo festeggiato con il nostro chef Spencer Crawford e il nostro sommelier Alessandro Medici.

Luca Paschina e Todd Haymore, Segretario Agricoltura Virginia

Page 4: Chianti Classico - ZONIN1821 · 2019. 4. 1. · Chianti Classico lo ha fatto quando ancora nessuno ci pensava”. Per saperne di più vieni a trovarci su Zonin1821 In occasione di

4

APRILE 2O17 - N.9

I MY WINE - UN PIACERE DA CONDIVIDERE

24 settembre 1716: è questa la data di nascita del Chianti Classico.

Già all’inizio del diciottesimo secolo questo territorio offriva vini tanto prestigiosi da pensare che si dovessero proteggere e tutelare: “il territorio del Chianti Classico – dichiara Giuseppe Liberatore, direttore del Consorzio del Gallo Nero – può essere a ragione definito come un vero e proprio distretto produttivo, tra i pochi in Italia, a vantare una storia centenaria.

Oggi più che mai, sulla scia della lungimiranza del Granduca Cosimo III, è nostro compito tutelare e proteggere e valorizzare in tutto il mondo un prodotto unico, sinonimo di qualità assoluta”.

Per la prima volta nasceva un territorio di vino, ad opera del Granduca Cosimo III de’ Medici, che delimitò alcuni territori (tra Firenze e Siena) individuati come aree di produzione di vini di alta qualità con un bando che ne sanciva i confini.

LUOGHI

300 ANNI DI CHIANTI CLASSICO:IL PRIMO TERRITORIO DEL VINO

Page 5: Chianti Classico - ZONIN1821 · 2019. 4. 1. · Chianti Classico lo ha fatto quando ancora nessuno ci pensava”. Per saperne di più vieni a trovarci su Zonin1821 In occasione di

5ZONIN1821.it I I MY WINE - UN PIACERE DA CONDIVIDERE

1716 – 2016, i conti sono presto fatti: l’anno scorso è stato celebrato il trecentesimo anniversario del territorio del Chianti Classico e, naturalmente, le iniziative sono state tantissime. Il clou dei festeggiamenti si è svolto il 24 settembre scorso, proprio in occasione dell’anniversario della firma del bando, in due diversi luoghi della città di Firenze: il Salone dei 500 in Palazzo Vecchio, dove all’ombra del Gallo Nero del Vasari un pubblico di stampa e autorità nazionali e internazionali ha ascoltato la storia del Chianti Classico, e il Nuovo Teatro dell’Opera, dove si è svolto un suggestivo concerto.

Con queste parole l’ex premier Matteo Renzi è intervenuto alle celebrazioni al Teatro dell’Opera. E ha proseguito: “Dobbiamo vivere questo anniversario con lo sguardo rivolto al futuro perché l’industria del vino produce oggi 5,5 miliardi di euro di fatturato l’anno e si stima che nel 2020 possa arrivare a 7 miliardi. Dobbiamo difendere il made in Italy, c’è bisogno di investire e il Consorzio del Chianti Classico lo ha fatto quando ancora nessuno ci pensava”.

Per saperne di più vieni a trovarci su Zonin1821

In occasione di questo 300esimo anniversario il Consorzio ha presentato tre progetti: la candidatura a patrimonio dell’umanità per il territorio, la costituzione del Distretto Rurale del Chianti e un accordo di collaborazione con lo Champagne, la più prestigiosa denominazione vinicola al mondo. Sono state diverse le personalità politiche italiane ad aver voluto festeggiare

l’importante traguardo di questo territorio che è, senza dubbio, fra le eccellenze italiane riconosciute nel mondo. Ad aprile il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha visitato lo stand del Chianti Classico a Vinitaly, intrattenendosi coi produttori chiantigiani e incoraggiandoli a proseguire negli sforzi per promuovere il made in Italy al di fuori del nostro paese. Neppure il mondo dello sport è rimasto indifferente a questo anniversario: la nona tappa del Giro d’Italia, tra Greve e Radda in Chiani, è stata infatti dedicata proprio al Chianti Classico.

Trecento anni sono un traguardo importante e prestigioso che non poteva certo passare inosservato: grazie agli sforzi del Consorzio il 2016 è stato un anno di festa per il Chianti Classico, un anno di festa più che meritata.

300 ANNI DI CHIANTI CLASSICO:IL PRIMO TERRITORIO DEL VINO

900 ettari di terra di cui oltre 157 coltivati a

vite, sono questi i numeri di Castello di Albola.

La tenuta di proprietà della famiglia Zonin dal

1979, nel cuore del Chianti Classico. Si tratta di

un borgo medievale dal fascino raro, dove storia

e natura si intrecciano dando vita a un vino

eccellente.

Castello di Albola

Castello di AlbolaVia Pian di Albola, 31 - 53017 Radda in Chianti (SI)[email protected] | Tel. 0577 738019 - Fax. 0577 738793www.albola.it

“L’Italia deve smettere di aver paura della globalizzazione e tornare a essere leader, a partire da turismo ed enogastronomia, e il Chianti Classico rappresenta uno straordinario strumento di successo per il nostro paese”.

Page 6: Chianti Classico - ZONIN1821 · 2019. 4. 1. · Chianti Classico lo ha fatto quando ancora nessuno ci pensava”. Per saperne di più vieni a trovarci su Zonin1821 In occasione di

6

APRILE 2O17 - N.9

I MY WINE - UN PIACERE DA CONDIVIDERE

AMARONE DELLA VALPOLICELLA DOCG 2013

UVA:60% CORVINA,35% RONDINELLA,5% NOLINARA

TERRA DI PRODUZIONE:

VALPOLICELLA,VENETO

TERRITORIO:UNA SELEZIONE DELLE MIGLIORI UVE COLTIVATE NELLA STORICA

ZONA DI NEGRAR

ROCCA DI MONTEMASSI 2013MAREMMA TOSCANA DOC 2013

OLTRENERO CRUASÉOLTREPÒ PAVESE DOCG

CHIANTI CLASSICOGRAN SELEZIONE DOCG 2013

UVA: 30% Petit Verdot;50% Syrah; 20% Merlot

UVA: PINOT NERO

TERRA DI PRODUZIONE:

TOSCANA MAREMMA

TERRA DI PRODUZIONE:OLTREPÒPAVESE,LOMBARDIA

TERRITORIO:VICINANZA AL MARE,SOLE, BREZZA,LUCE INTENSA

TERRITORIO:IL PIÙ IMPORTANTE VIGNETO DI PINOT NERO IN ITALIA

RACCOLTA: A MANO

RACCOLTA: A MANO

TERRITORIO:MIGLIOR VIGNETO DI

SANGIOVESE DELLA TENUTA

ELEGANZA ASSOLUTATERRA DI PRODUZIONE:RADDA IN CHIANTI,CHIANTI CLASSICO,TOSCANA

UVA:SANGIOVESE

www.albola.itwww.roccadimontemassi.it

www.ilbosco.com

RACCOLTA: A MANO

RACCOLTA: A MANO

RAFFINATA COMPLESSITÀ

UN METODO CLASSICO SEXYE PER VERI INTENDITORI

UNO DEI VINI CHE HANNO FATTO LA STORIA DELLA NOSTRA AZIENDA

Premio Internazionale5 Star WinesIl Vinitaly International 5 Star Wines Award nasce 24 anni fa, per premiare e incoraggiare le

aziende vinicole che investono nel miglioramento qualitativo dei propri vini. Il premio è diventato anche un veicolo di promozione verso tutti gli acquirenti internazionali e una garanzia di qualità per i vini già presenti sul mercato, ma ancora poco conosciuti.

Decanter World Wine AwardsDecanter World Wine Awards,

è uno tra i più influenti concorsi enologici al mondo. Giunto alla 14° edizione, vede una giuria composta da autorevoli professionisti del wine business, riconosciuta a livello internazionale

per l’affidabilità della valutazione.

La Guida VeronelliLa Guida I Vini di Veronelli è la prima guida di settore

italiana. Questa storica pubblicazione segue dal 1961 l’evoluzione dei vini italiani con passione e competenza. Dal 2016 il punteggio minimo per l’assegnazione delle Super Tre Stelle si è innalzato a 94/100 e i premi speciali si son ridotti a dieci, per rendere ancora più significativi i riconoscimenti.

PROTAGONISTI

PROTAGONISTI APRILE 2017 - N.9

I Vini d’Italia de L’Espresso Giunta alla quindicesima

edizione, la guida Vini d’Italia

de L’Espresso è curata da

Andrea Grignaffini e Antonio Paolini con la direzione

di Enzo Vizzari. È ordinata per regioni e caratterizzata

da due tabelle, quella dei “Migliori acquisti”

(basata sul rapporto qualità/prezzo) e quella delle

“Eccellenze”, ovvero i vini contrassegnati da cinque

bottiglie.

Vini d’Italia Gambero Rosso Gli esperti del Gambero Rosso premiano i migliori vini

d’Italia con uno, due o tre bicchieri, a seconda del grado di “eccellenza”. È senza dubbio la più nota e autorevole fra le guide italiane e non solo in fatto di vino: il Gambero Rosso edita anche una guida ai ristoranti, una ai bar e una dedicata ai migliori produttori di olio d’oliva.

Mundus Vini 2016Mundus Vini, concorso vinicolo internazionale organizzato dalla casa editrice tedesca Meininger, richiama sempre la partecipazione di molti vini provenienti dalle diverse zone di produzione del mondo. Nel 2016 il paese più premiato è stato l’Italia e la giuria, composta da 150 esperti, ha assegnato un totale di 2.063 medaglie scelte tra oltre 5.000 etichette in arrivo da tutto il mondo.

Vinibuoni d’Italia Ispirata alla tradizione enologica italiana e volta a

valorizzare le radici locali, il territorio e la tipicità,

Vinibuoni d’Italia è la guida dedicata ai vini da vitigni

autoctoni, cioè a quei vini prodotti al 100% da vitigni

che sono presenti nella Penisola da oltre 300 anni.

Il massimo riconoscimento assegnato dalla guida

è la Corona che premia i vini che rappresentano

l’eccellenza.

Le classifiche di James Suckling James Suckling, ex giornalista di Wine Spectator e critico enologico tra i più influenti al mondo, recensisce dal 2010, sul suo sito www.jamessuckling.com, i migliori vini del mondo con giudizi spontanei e istintivi. Nella sua lunga carriera, si calcola che abbia degustato circa 2.000.000 vini.

Berliner Wein TrophyIl concorso della capitale tedesca, dalla sua prima edizione nel 2004, è riconosciuto come la più rilevante e più grande degustazione di vini internazionali della Germania. La giuria si riunisce presso l’Hotel am Borsigturm a Berlino per degustare ed esaminare i vini pregiati in gara. Nel 2016, il concorso ha segnato un nuovo record con gli oltre 10.770 campioni presentati. Numeri e competizione sono destinati a crescere.

www.zonin1821.it

2013 2012

Page 7: Chianti Classico - ZONIN1821 · 2019. 4. 1. · Chianti Classico lo ha fatto quando ancora nessuno ci pensava”. Per saperne di più vieni a trovarci su Zonin1821 In occasione di

7ZONIN1821.it I I MY WINE - UN PIACERE DA CONDIVIDERE

www.albola.it

Ciccio Sultano, e l’isola che c’è.

RITRATTI

Attraverso gli incontri abbiamo voluto trasmettere la cultura enogastronomica siciliana al pubblico, e questo è stato possibile grazie al coinvolgimento di importanti testate giornalistiche e dei migliori chef nazionali e internazionali. Tra gli ospiti anche la scrittrice siciliana Simonetta Agnello Hornby.

5) Quali sono i sapori siciliani a cui è più legato?Più che a sapori sono particolarmente legato ad alcuni ingredienti: l’olio, il sale e il grano, per ragioni storiche, essendo parte della tradizione agroalimentare del Mediterraneo. L’olio extravergine d’oliva esiste da tempo, con i greci e gli arabi. Il grano e il sale sono stati a lungo merci al centro dello scambio commerciale e anche culturale del bacino mediterraneo.

6) Perché la sua cucina è stata definita barocca? Immagino sia stata definita barocca dato che vivo nel cuore del tardo barocco, perché in seguito al terremoto del 1693, che rase al

suolo Val di Noto, venne ricostruita con questo stile da maestri scalpellini, artisti molto raffinati e importanti per la Sicilia di quel periodo. Loro hanno realizzato grandi opere, da Noto a Ragusa. Io vivo qui, e la mia cucina siciliana possiede sovrastrutture molto ricche che si rispecchiano in questo stile perché la mia non è un’arte del togliere, ma del mettere.

7) Vino preferito.Rosso del Conte.

1) Da dove nasce la sua passione per la cucina?Coltivo la passione per la cucina fin da ragazzo. Infatti, ho iniziato a lavorare a 13 anni per necessità e ho trovato lavoro in un bar pasticceria, da lì mi sono evoluto. Ora ho già 46 anni, insomma, dovrei quasi ritirarmi!

2) In che modo la cultura gastronomica siciliana si differenzia dalle altre?La cucina siciliana ha il suo stile e nonostante la storia la renda similare a quella del Regno delle Due Sicilie, quindi da Napoli in giù, è totalmente diversa per concetto, più ricca e variegata, d’altronde si estende per 25 mila metri quadrati. Il clima, grazie al sole, al mare, alle montagne e a tutti gli elementi naturali sicuramente influenza la cucina di quest’isola e ne risalta tutte le peculiarità.

3) Lei è presidente di “Soste di Ulisse”. Qual è il messaggio che vuole trasmettere l’associazione?L’associazione nasce da un gruppo di amici che decidono di iniziare questo progetto dal nulla, ma col tempo l’idea è cresciuta fino a diventare qualcosa di grande. Ci interessa soprattutto fare comunicazione e brandizzare il nostro marchio “Soste di Ulisse” attraverso la Sicilia e la Sicilia attraverso l’associazione, affidandoci soprattutto alla cultura enogastronomica, ai ristoranti e alle aziende di tutti i tre triangoli siciliani che si riflettono nelle tre grandi realtà dialettali dell’isola.

4) Come avete festeggiato l’anniversario di quest’anno?Il nostro vorrebbe essere un appuntamento biennale non tanto annuale, che pian piano speriamo si estenda a livello nazionale. Quest’anno abbiamo organizzato un convegno in due giorni, che ha come tema “La Sicilia è un continente” e si è svolto il 21 e 22 Novembre presso Villa Igea, a Palermo, residenza estiva della famiglia Florio, a quell’epoca la più ricca d’Europa.

@cicciosultano

RITRA TTILA SICILIA DEL FARE NON

DIMENTICA LA TRADIZIONE , Ciccio Sultano, chef due stelle Michelin e presidente dell’associazione “Soste di Ulisse”, si avvia alla cucina da ragazzo, convinto che l’arte culinaria sia pura trasformazione, capace di catturare e fondere in un piatto la propria identità e ciò che offre la terra intorno a noi, restituendoli in un’emozione.

Page 8: Chianti Classico - ZONIN1821 · 2019. 4. 1. · Chianti Classico lo ha fatto quando ancora nessuno ci pensava”. Per saperne di più vieni a trovarci su Zonin1821 In occasione di

8

APRILE 2O17 - N.9

I MY WINE - UN PIACERE DA CONDIVIDERE

STILESTILE

Avventurandosi nella zona di Cervignano, in Friuli Venezia Giulia, si scopre la tenuta Ca’ Bolani della famiglia Zonin, una delle realtà vitivinicole più significative, nota per la lunga tradizione enogastronomica e in particolare per la qualità dei suoi vini bianchi. Ca’ Bolani racchiude un parco incontaminato, percorso da 999 cipressi, simbolo dell’immortalità ed emblema della vita, una celebrazione autentica della biodiversità che si esprime in tutte le sue sfaccettature: i vigneti si distendono tra il Carso e il Mare di Grado, in quel magnifico territorio storico, artistico e naturalistico di Aquileia, dove trovano dimora diverse specie animali e vegetali, fioriscono vini morbidi, eleganti e dalla pienezza aromatica, in grado di attrarre anche i palati vergini. Il parco della vite Ca’ Bolani, che nel 2017 ospiterà la prima Gastronomy Experience - un itinerario alla scoperta della qualità e dei sapori delle Regioni Italiane - premiata quest’anno come Best Wine & Food Matching Experience dalla famosa rivista Drinks International, si contraddistingue per la freschezza dei suoi vini, l’abbondanza della natura e la cultura agreste, che si rispecchiano nella figura affusolata e ramificata dei cipressi.

Per dare risalto all’identità forte e contemporanea della tenuta, il logo è stato coinvolto in un progetto di restyling, così da trasmettere, attraverso un nuovo design del packaging, i valori e il prestigio di questa linea di vini e riversare nell’etichetta l’emozione che dal luogo traspare. Ne è risultato un logo pulito, personalizzato dalla stilizzazione dei cipressi, elemento autentico e distintivo del territorio, e un’etichetta elegante, impreziosita dalle foglie di vite in rilievo che ben esprimono la natura abbondante e rigogliosa di Ca’ Bolani, un intarsio di mille sfumature di verde.

Per i vini bianchi sono state privilegiate etichette di colore bianco (nel Pinot Grigio, Pinot Bianco e Friulano) e tortora (nel Sauvignon, Chardonnay, Traminer), mentre per i vini rossi il colore blu scuro (nel Refosco, Merlot, Cabernet Sauvignon), tutte cromie moderne e raffinate, in linea con lo spirito della tenuta, sospesa tra sogno e realtà.

CA’ BOLANI, UN’IMMAGINE

MODERNA PER RITORNARE

ALLE ORIGINI DEL VINO

Ca’ Bolani è il nome della Tenuta della Famiglia Zonin, incastonata tra le Alpi e il mare Adriatico. Deve il nome ai suoi antichi possessori, la famiglia patrizia dei Conti Bolani che vi abitavano durante il periodo rinascimentale. Percorsa da 999 cipressi, è oggi un parco incontaminato dove si coltiva la vite e si salvaguarda la biodiversità.Per celebrare questi valori e trasmettere l’emozione di cui è impregnatoil territorio, ZONIN1821 ha scelto di dare una nuova immagine alla linea dei vini di grande freschezza e di straordinariapienezza aromatica che vi fioriscono.

Page 9: Chianti Classico - ZONIN1821 · 2019. 4. 1. · Chianti Classico lo ha fatto quando ancora nessuno ci pensava”. Per saperne di più vieni a trovarci su Zonin1821 In occasione di

9ZONIN1821.it I I MY WINE - UN PIACERE DA CONDIVIDERE

#ZONIN1821

#ZONIN1821

Il 2016 è l’anno della Toscana,

esplorata da Radda a Panzano in Chianti, da Montemassi a Marina di Bibbona,

fino a Pontedera, tra master class gastronomiche, degustazioni di vini e piatti

artigianali, per riscoprire i sapori della tradizione, dal primo al dolce, senza

trascurare ovviamente il vino.

Un viaggio in tre giorni per arrivare in fondo a questo tour-menù, iniziato con la

Pasta a lenta lavorazione del Pastificio Martelli, fino alla Carne di Dario Cecchini,

macellaio impegnato a promuovere e proteggere quella che definisce “l’arte

antica” della sua professione, e al Pesce dello chef-pescatore Luciano Zazzeri,

e, dulcis in fundo, il Cioccolato Amedei di Cecilia Tessieri, prima donna maître

chocolatier.

Tutto accompagnato da due vini d’eccezione: il Chianti Classico di Castello di

Albola, terra incantevole e ricca di vigneti della migliore tradizione chiantigiana,

circondata da colline e castelli di irresistibile fascino, e il vino Rocca di

Montemassi, frutto della Maremma Toscana, nato tra profumi che ricordano la

macchia mediterranea lambita da terra e mare.

ZONIN1821è felice di dare il benvenuto nel proprio team di lavoro ai nuovi professionisti provenienti dall’Italia e dal mondo, che, con i propri skills e background diversi, si uniranno all’avventura di questa grande azienda: Giorgia, Asia, Luca, Diego, Pierpaolo, Michele, Antonello, Claudio, Fedra, Morena, Davide, Andrea, Leonardo, Piera, Astrid, Giacomo, Antonio, Walter e Min Hui Guan...

Il sauvignon continua a far parlare di sé, durante un appuntamento originale, presso la tenuta Cà Vescovo, dove si discute di questo vino attraverso un blind test: una degustazione comparativa totalmente alla cieca durante la quale le bottiglie vengono presentate in forma anonima e i nomi dei produttori non vengono rivelati, così da rendere il giudizio più obiettivo possibile.

Sono stati degustati 15 Sauvignon, giudicati da una commissione composta da sommelier, giornalisti ed esperti, che hanno valutato i vini con punteggi in centesimi per restituire una classifica accurata e imparziale.Per l’occasione, è stato presentato in anteprima Opimio 2015, il Pinot Bianco della tenuta Cà Bolani, vino limited edition prodotto in 3 mila bottiglie, da grappoli attentamente selezionati.

Opimio è un vino in purezza, dalla grande personalità e dal gusto raffinato ed elegante, per questo è tra i fiori all’occhiello della tenuta della famiglia Zonin che già nel 2009 aveva ottenuto i Tre Bicchieri per il Pinot Bianco.

Il tour gastronomico che svela la Toscana più golosa

Ad occhi chiusi

“Gastronomy Experience” è il concept di successo promosso

dalla Famiglia Zonin per la stampa e gli head sommelier di fama

internazionale, invitati a visitare le tenute di ZONIN1821 attraverso

un percorso esperienziale enogastronomico d’eccezione che si

sviluppa in tre giorni.

Piera Alberta, MarketingMarketing Director Estates Division ZONIN1821

Antonio Froio Winemaker and Director Feudo Principi di Butera

Giacomo Manzon Chief Agronomist

ZONIN1821

Benvenutoin ZONIN1821

Page 10: Chianti Classico - ZONIN1821 · 2019. 4. 1. · Chianti Classico lo ha fatto quando ancora nessuno ci pensava”. Per saperne di più vieni a trovarci su Zonin1821 In occasione di

10

APRILE 2O17 - N.9

I MY WINE - UN PIACERE DA CONDIVIDERE

STORIEGAIA DALL’OGLIO le basi per far crescere di più il mio blog ed essere pronta a

mollare la certezza per incontrare qualcosa di incerto. La mia curiosità non mi ha mai abbandonata durante il percorso. Oggi la rivista è un arricchimento personale per me e tutta la redazione, racconta cose del territorio che altrimenti

non avrei scoperto ed è questo il motore del successo di Sgaialand Magazine. Ci muovono prima di tutto curiosità e passione.

Qual è il tuo pubblico e cosa speri trovi nel tuo spazio? Il magazine si rivolge al lettore veneto, ma non solo, anzi sto gettando le basi per un’espansione a livello nazionale, proprio grazie al successo e alla visibilità che stiamo avendo. Ci sono firme autorevoli che trattano diversi argomenti con uno stile frizzante, proprio come il nome della rivista. Sgaialand, infatti, viene dall’aggettivo veneto sgaio (furbo, sveglio, frizzante) che in questo caso inneggia alla positività, come il nostro hashtag #prendilasgaia (oltre 15000 condivisioni su Instagram, una vera e propria community) che vuol dire “prendila easy, goditela, divertiti un po’, riscopri le meraviglie di cui sei circondato e cerca il positivo ogni giorno” , che oggi è

diventato per molte persone una vera e propria filosofia di vita.

È difficile coordinare i ritmi di una redazione... Come ci riesci?Qual è la tua giornata tipo? Il bello di questa attività è che non esistono giornate tipo. Io come founder ed editrice mantengo un forte ruolo di coordinamento e ho cercato di dare tutti gli strumenti perché questa nuova redazione entrasse in un mondo e una vision che prima non era il loro. Ho avuto la fortuna di poter contare su un’ottima professionista, il nostro Direttore Responsabile Ilaria Rebecchi, che in questa fase coordina tutta l’attività editoriale e con cui mantengo un costante filo diretto per la condivisione di tutte le uscite giornaliere. Né per me né per lei c’è una giornata tipo, siamo tutte dislocate in posti diversi, ma oggi, o almeno in questa fase, non serve avere una redazione fissa. Motivazione, comunicazione interna, formazione, spirito di gruppo, team building, riconoscimento dei successi, delega, fiducia, sono aspetti e attività a cui tengo tantissimo. In un futuro, certo, mi piacerebbe immaginarci insieme, in un unico posto. Quali sono i temi di cui scrivi più volentieri e perché? La tua laurea in psicologia in che modo ti può essere utile in questo lavoro? Abbiamo una psicologa che si occupa della posta lettori, ma io no, non mi sono identificata in quel tipo di ruolo. Sicuramente ho sviluppato un occhio clinico che mi consente di vederci giusto nelle persone. Mi porto soprattutto questo della mia esperienza precedente. Le mie tematiche preferite sono molto legate alle storie imprenditoriali, anche perché, sebbene in piccolo, è un po’ la mia storia. Come sai, la nostra è una rivista focalizzata sul mondo del vino...Cosa pensi del panorama vitivinicolo italiano in generale? Noi siamo in stretto contatto

con realtà vitivinicole e le abbiamo percepite come un mercato in forte crescita. Abbiamo ricevuto dei feedback molto positivi da parte delle ultime aziende che abbiamo incontrato, c’è stato un aumento di volume di produzione e una forte spinta al mercato dell’export, che forse per il mercato italiano è quello che deve essere sviluppato e potenziato ancora di più.

Ciao Gaia, ci puoi spiegare come hai trasformato il tuo blog nella testata Sgaialand Magazine? Di cosa si occupa esattamente quest’ultima?Il blog era un piacevolissimo hobby, nato da una grande passione per la comunicazione e i social media, che ho sempre portato avanti parallelamente alla mia attività lavorativa, le risorse umane, tutt’altro ambito, in cui son rimasta per 10 anni. Il blog ha avuto dei risultati estremamente positivi, si è creato un tale interesse attorno a questa mia dimensione che ho deciso di provare a darle un aspetto più professionale, anche perché oggi nel mondo del blogging c’è di tutto. Da luglio 2016 Sgaialand è una testata giornalistica, registrata al tribunale di Vicenza e questo ha fatto sì che dovesse esserci anche un cambiamento interno, partendo dalla necessità di avere giornalisti professionisti e anche qualcuno che si assuma la responsabilità legale di tutto ciò che esce, non solo la nostra vetrina digitale, ma anche i social network, primi canali di diffusione delle notizie e che oggi ci stanno dando grande soddisfazione.

Qual è lo stile della tua rivista? Anche in un recente post dici che molti aspetti della tua vita sono cambiati, tra cui la scrittura e le collaborazioni… tutte al femminile peraltro! Raccontaci tutto... All’inizio collaboravo sporadicamente con quattro mie amiche, ma ho dovuto allargare la cerchia e costituire una redazione vera e propria. Calcola che usciamo con almeno due o tre articoli al giorno e quindi circa 74 contenuti al mese. Io, che sono la founder e sono la prima a cui piace tantissimo scrivere, sono ancora molto attiva, ma ora che Sgaialand è diventata a tutti gli effetti un’azienda ho dovuto necessariamente delegare l’attività editoriale ad un Direttore Responsabile, che coordina con grande professionalità tutto il team e gestisce il piano editoriale. Successivamente abbiamo coinvolto un professionista per ogni categoria: un interior design e project manager, foodblogger e critiche gastronomiche, una fashion blogger, una veterinaria, una wedding planner e così via. Tutte sono personalità di forte carisma, energiche, sgaie, come piace a me! Ho fortemente voluto la redazione femminile per dimostrare che non sempre tutto quello che si dice delle dinamiche femminili è vero, anche se in parte lo condivido: la cooperazione “rosa” può dare grandissimi risultati ma, talvolta, le dinamiche interpersonali non sono di facile gestione quando i gruppi femminili sono ampi. Hai avuto una carriera molto interessante, ma non ti sei occupata, almeno lavorativamente, di blogging fin da subito, avendo esperienze precedenti molto importanti nelle HR. Cosa ti ha spinto al salto? Cosa porti con te? Cosa imparerai? Sì certo, io sono stata sempre molto aziendalista, amavo quello che facevo nella vita, quindi la spinta non è nata dalla consapevolezza di aver investito quasi 10 anni in qualcosa che non sentivo mio, solo che dopo questo tempo ho capito di non avere più la stessa curiosità, lo stesso stimolo che mi ha mosso all’inizio. Gaia, inoltre, era molto altro. Non solo la manager in tacchi a spillo, e volevo riscoprirla. Non è stato immediato lasciare un buono stipendio ed un contratto sicuro, visti i tempi che corrono oggi, ma da quel momento ho cercato di gettare

Gaia, brillante vicentina, affabulatrice e vivace, ha preferito la passione alla certezza e così a luglio 2016 ha trasformato il suo blog di successo Sgaialand Magazine in una vera e propria rivista, gestita interamente da donne.

STORIE

@DglGaia

Quando i sogni diventano realtà

Vinopreferito?

Il Lugana, un fermo gentile,amabile, non troppo impegnativo con cui mi piace sempre celebrare

il momento di pausa o di fine giornata lavorativa, sia a casa che in qualche locale, con colleghe

o amici. Siamo in Veneto, il buon caro “goto de vin” prima di cena

è un rito a cui non si puòsottrarsi, no?

STORIE

Page 11: Chianti Classico - ZONIN1821 · 2019. 4. 1. · Chianti Classico lo ha fatto quando ancora nessuno ci pensava”. Per saperne di più vieni a trovarci su Zonin1821 In occasione di

11ZONIN1821.it I I MY WINE - UN PIACERE DA CONDIVIDERE

Italia del Gusto, il consorzio che riunisce le più importanti aziende italiane del settore alimentare, promuove la piattaforma “Ciao Gusto UK” sul portale di e-commerce Ocado per rendere così sempre fruibili al consumatore britannico i prodotti made in Italy che rappresenta. In questo modo, Italia del Gusto sarà visibile con la vetrina online di “Ciao Gusto Real Italian Cuisine”, come recita il pay off del logo dedicato, su uno dei siti e-commerce più utilizzati in assoluto per i prodotti alimentari, scegliendo la Gran Bretagna come territorio ideale per il lancio del progetto, grazie al suo mercato dinamico e aperto allo shopping online.

SENZA CONFINI

ZONIN1821 vola alto con gli Emirates

ZONIN1821 ed Emirates insieme, questa la grande novità dell’azienda vicentina che, dal Settembre 2016 a Febbraio 2017, è a bordo, con uno dei suoi vini d’eccellenza, sui voli ad alta quota di una compagnia aerea tra le più note, con oltre 150 destinazioni nel mondo.

Per questa importante collaborazione, è stato scelto il Pinot Grigio Doc del Friuli, della linea classici di ZONIN1821, sia per la sua origine autoctona, sia per la vocazione internazionale di questo vino, che ben si presta ad accompagnare i viaggiatori verso mete lontane.Il Pinot Grigio doc, con una presenza di 1 milione di bottiglie su tutte le rotte Emirates, è servito nel pratico formato da 187 ml, un vino non solo “easy to use”, ma perfetto per chi, anche in aereo, vuole goder un momento di relax dal sapore delicatamente fruttato, asciutto ed estremamente fresco.

Nuovamente molto positivi i risultati per Castello di Albola, la tenuta nel Chianti Classico della famiglia Zonin (di proprietà dal 1979), che ha chiuso il 2016 con un incremento di vendite del 25% a testimonianza di un brand sempre più forte e apprezzato.Dopo l’inclusione nel 2015 nella TOP100 di Wine Spectator con il Chianti Classico 2011 Castello di Albola, l’azienda sta ricevendo altri, numerosi riscontri ampiamente positivi per i propri vini, quali i 93 punti assegnati da James Suckling a “il Solatio 2012”, i 93 punti assegnati da Robert Parker a “Chianti Classico Gran Selezione 2013”e i 94 punti assegnati da Wine Spectator ad Acciaiolo 2011.

Italia del Gusto sbarca a Londra L’iniziativa coinvolge 30 grandi marchi italiani come Rana, Barilla, la

gamma Ponti e Valsoia, Cirio, ZONIN1821, Riso Gallo, Lavazza, Noberasco e tanti altri, in ottica di intraprendere un’attività di marketing, promozione e comunicazione dei propri brands e incrementare lo sviluppo delle esportazioni in un mercato sempre più consapevole e attento alle materie prime e alla qualità del made in Italy.Sul sito è anche possibile informarsi dettagliatamente sul prodotto da comprare, perché è sempre corredato da schede informative con la storia del marchio, il materiale del pack, la data di scadenza e la modalità di preparazione, in modo da rendere il servizio efficiente e adatto a fornire un’esperienza dell’acquisto a 360°.

Castello di Albola, successo internazionale in ascesa

Page 12: Chianti Classico - ZONIN1821 · 2019. 4. 1. · Chianti Classico lo ha fatto quando ancora nessuno ci pensava”. Per saperne di più vieni a trovarci su Zonin1821 In occasione di

Un premio all’innovazione e all’italianità

Pasta revolution,la rivoluzione bolle in pentola.

Angela Frenda, food editor del Corriere della Sera, ha scritto per Rizzoli La cucina felice. Le mie 76 ricette per stare bene, un libro ricco di racconti e ricette, scanditi dalle quattro stagioni dell’anno, che appagano il fisico e la mente.

La scrittrice ripercorre, come in un diario intimo, il suo personale cammino di crescita nel rapporto con l’alimentazione, sempre più messo a dura prova dalla società, per via degli ideali di magrezza perseguiti e per l’idea di nutrizione intesa come una pratica tormentosa e frustante. Ecco perché questo libro, che trae ispirazione della rubrica settimanale di videoricette “Racconti di Cucina”, offre al lettore una nuova visione del mondo food, che riporta alle origini: cucinare è prima di tutto un atto d’amore che rende possibile coniugare gusto e sana alimentazione.

In Italia parlare di pasta è quasi un automatismo, eppure sono tanti i segreti e gli aneddoti che ancora non conosciamo su questo prezioso alimento. Eleonora Cozzella, giornalista enogastronomica dell’Espresso, ha deciso di scovarne tutte le curiosità, che racconta nel suo libro Pasta revolution. La pasta conquista l’alta cucina, in cui traccia l’appassionante storia di questo ingrediente, a partire dall’evoluzione del suo design e del formato per arrivare al suo utilizzo in cucina. Importante sottolineare che la pasta è ormai un alimento di alto profilo anche per gli chef, che nel libro suggeriscono nuove possibilità culinarie: non bisogna impiegare la pasta solo per i primi, può essere una valida alleata anche di secondi, antipasti e insalate.

FUORI LUOGOAngela Frenda,la cucina è un viaggio verso la felicità

FUORI LUOGO

follow us:

ZONIN1821.it

L’ 1 dicembre 2016 si è chiusa a Roma la sesta edizione del Premio Gaetano Marzotto. L’idea alla base del riconoscimento è quella di promuovere e sostenere i nuovi imprenditori che vogliono innovare la società facendo impresa. Il premio nasce grazie a Giannino Marzotto, che si ispira alla figura di Gaetano Marzotto, imprenditore di riferimento del secolo precedente che ha saputo combinare l’impresa con il territorio, la società e la cultura, diventando uno dei primi esempi di welfare aziendale in Italia.

Quest’anno sono state premiate 51 startup e sono stati conferiti 51 riconoscimenti per un montepremi totale di 2 milioni e mezzo di euro. L’ingresso di società rilevanti come Amazon Launchpad, Unindustria, Illy Caffè e tante altre, evidenzia come il concorso sia di interesse internazionale e pronto ad accogliere un numero sempre più grande di partecipanti, che già nel 2016 si son triplicati, arrivando a 700.

@angelafrenda