cic - rapporto annuale 2013

28
CIC - Rapporto Annuale 2013 Autori Massimo Centemero, Marco Ricci, Werner Zanardi, Dario Dell’Anna, David Newman. Testo scritto tra luglio e agosto 2013 e pubblicato in ottobre 2013 Indice Introduzione 2 Il contesto Nazionale 3 Le matrici utilizzate per il compostaggio: la raccolta differenziata dello scarto organico dei rifiuti urbani 3 Il recupero delle frazioni organiche in Italia 6 La crescita del settore impiantistico di compostaggio e digestione anerobica 7 La qualità delle matrici e gli scarti degli impianti di compostaggio 7 La tipologia di sacchetti impiegati nella RD della FORSU 9 La norma sui fertilizzanti, una recente novità 10 Gli impianti 13 Gli impianti di compostaggio di frazioni organiche selezionate 13 Gli impianti di digestione anerobica di frazioni organiche selezionate 15 Mappa degli impianti di compostaggio e di digestione anerobica 16 Il marchio di qualità Compost CIC 19 Le Caratteristiche analitiche dell’AMMENDANTE COMPOSTATO DI QUALITÀ 20 Il marchio di Compostabilità CIC 21

Upload: duongdung

Post on 08-Dec-2016

230 views

Category:

Documents


1 download

TRANSCRIPT

Page 1: CIC - Rapporto Annuale 2013

CIC - Rapporto Annuale 2013

AAuuttoorrii

Massimo Centemero, Marco Ricci, Werner Zanardi, Dario Dell’Anna, David Newman.

Testo scritto tra luglio e agosto 2013 e pubblicato in ottobre 2013

IInnddiiccee

Introduzione 2

Il contesto Nazionale 3

Le matrici utilizzate per il compostaggio: la raccolta differenziata dello scarto organico dei rifiuti urbani 3

Il recupero delle frazioni organiche in Italia 6

La crescita del settore impiantistico di compostaggio e digestione anerobica 7

La qualità delle matrici e gli scarti degli impianti di compostaggio 7

La tipologia di sacchetti impiegati nella RD della FORSU 9

La norma sui fertilizzanti, una recente novità 10

Gli impianti 13

Gli impianti di compostaggio di frazioni organiche selezionate 13

Gli impianti di digestione anerobica di frazioni organiche selezionate 15

Mappa degli impianti di compostaggio e di digestione anerobica 16

Il marchio di qualità Compost CIC 19

Le Caratteristiche analitiche dell’AMMENDANTE COMPOSTATO DI QUALITÀ 20

Il marchio di Compostabilità CIC 21

Page 2: CIC - Rapporto Annuale 2013

IInnttrroodduuzziioonnee

Il rapporto Annuale del CIC è diventato un utilissimo strumento per valutare l’importanza degliobbiettivi raggiunti dal comparto del recupero di energia e materia dalle frazioni organiche raccol-te in maniera differenziata.È ormai consolidata la certezza che il sistema di recupero non può prescindere da una correttaraccolta e da un efficace sistema industriale, costituito dagli impianti, le “fabbriche” in cui si tra-sforma una materia in un prezioso prodotto sia esso energia o ammendante per l’agricoltura.La percezione della necessità di questo anello del sistema è evidente a tutti gli stakeholder pub-blici e privati ma ancora è complesso mettere in piedi iniziative industriali finalizzate alla realizzazio-ne di impianti di recupero. La strada da percorrere secondo le nostre stime è ancora molta, ed ilmateriale conferito presso gli impianti consorziati, benché in crescita di anno in anno, è ancorameno della metà, come valore medio nazionale, di quello potenzialmente disponibile.Quindi è un settore con forti potenzialità di sviluppo, un settore ci cui il sistema integrato di tratta-mento rifiuti ha assolutamente bisogno per portare il nostro paese in perfetta sintonia con gliobbiettivi europei.Un settore che può attrarre investimenti e creare un indubbio valore aggiunto per la nostra econo-mia così bisognosa di esperienze positive nonché creare quelle condizioni di mercato che garan-tiscono una ottimizzazione dei costi del sistema. Un sistema economico che crea un importanteindotto strutturale e funzionale al nostro comparto come dimostra il notevole impulso dato anchedai recenti disposti normativi alle bio-plastiche compostabili e dalla importante scelta fatta dal legi-slatore sull’uso esclusivo di shopper in materiali biodegradabili compostabili.I dati che vi presentiamo, relativi all’anno 2012, evidenziano infatti ancora una crescita dei quanti-tativi raccolti in maniera differenziata (+5%) cui deve fare seguito una efficace pianificazione finaliz-zata alla realizzazione degli impianti in quelle regioni dove tutt’ora mancano. Il resoconto sull’attività di certificazione del CIC infine testimonia inoltre la volontà di dotarsi di siste-mi che garantiscano un rigoroso controllo della produzione e del prodotto stesso.

Il PresidenteAlessandro Canovai

Page 3: CIC - Rapporto Annuale 2013

IIll ccoonntteessttoo NNaazziioonnaalleeIl Rapporto annuale CIC ha il fine di presentare alcuni dati sintetici del settore della produzione diammendante compostato (il compost di qualità) in Italia. Oltre ai riferimenti numerici di tipo quan-titativo, si fa un breve cenno alla qualità dello scarto organico proveniente dalla raccolta differen-ziata in ambito urbano, qualità che sta assumendo un’importanza sempre crescente condizionan-do l’efficacia e l’economicità dell’intero sistema del recupero delle frazioni organiche.Accanto a questo tema vengono riportati alcuni dati relativi alla commercializzazione e alla certifi-cazione del prodotto, e vengono descritti i programmi di caratterizzazione che il CIC ha messo inatto nel settore delle bioplastiche, creando e gestendo il Marchio Compostabile, marchio che defi-nisce l’idoneità dei manufatti biodegradabili al processo di compostaggio. Infine è riportato il qua-dro di sintesi a livello nazionale in merito agli impianti di compostaggio di rifiuti da matrici selezio-nate oltre agli impianti di digestione anaerobica di frazioni organiche selezionate (FORSU).

LLee mmaattrriiccii uuttiilliizzzzaattee ppeerr iill ccoommppoossttaaggggiioo:: llaa rraaccccoollttaa ddiiffffeerreennzziiaattaa ddeelllloo ssccaarrttoo oorrggaanniiccoo ddeeii rriiffiiuuttii uurrbbaannii

I dati consuntivi del 2011 e i valori provvisori per il 2012 pubblicati da ISPRA confermano che ilsettore industriale del recupero delle frazioni organiche continua nella fase sistematica di crescitae consolidamento.

La raccolta differenziata di umido (FORSU) e scarto verde rappresentano insieme il pprriimmoo sseettttoorreeddii rreeccuuppeerroo mmaatteerriiaallee ddii RRUU iinn IIttaalliiaa, con 4,5 milioni di tonnellate di FORSU e verde trattate nel2011, che costituiscono il 38% dei Rifiuti Urbani raccolti in maniera differenziata (vedi fig. 1).

Nel periodo 2010/2011, connotato in Italia da una riduzione generale del 3,4% della produzionenazionale di Rifiuti Urbani, il quantitativo di FORSU raccolta è cresciuto di quasi 320.000 tonnella-te, pari a +13% mentre lo scarto verde è rimasto sostanzialmente invariato; nel complesso le duefrazioni sono cresciute del 7,5%. I dati preliminari per il 2012 stimano un ulteriore incremento dellaRD di frazione organica del 6,8% su base annua con un quantitativo assoluti di ca 4,8 milioni ditonnellate, pari a oltre il 40% della RD.

3

FFiigguurraa 11:: Quote delle filiere di recupero di Rifiuti Urbani in Italia consuntivo anno 2011 (sinistra) e previsionale per l’anno2012 (destra) - elaborazione CIC su dati ISPRA

Page 4: CIC - Rapporto Annuale 2013

Analizziamo con maggiore dettaglio l’andamento 2010/2011 delle RD della FORSU e del Verde edel quantitativo combinato di FORSU+Verde a livello delle singole Regioni (vedi figura 2). I risultatisono particolarmente sensibili alle performance delle RRDD ddeellllaa FFOORRSSUU,, cchhee rriissuullttaa iinn ccrreesscciittaa iinnqquuaassii ttuuttttee llee RReeggiioonnii, mentre la RD del Verde ha risultati altalenanti in relazione all’estensione delservizio e delle condizioni metereologiche. Sono di particolare significato i contributi che proven-gono dalle regioni quali Campania e Lazio, per effetto dell’estensione della RD della FORSU e cheinsieme aumentano di 132.000t/a la quantità di scarto organico raccolto; ma anche altre regioniquali le Marche, Puglia e Sicilia registrano importanti aumenti di RD, spesso con raccolte mirate diFORSU tipo domiciliari, che si traducono in immediati risultati in termini quantitativi. In regioni dovei circuiti di raccolta sono da tempo implementati, quali Lombardia, Emilia Romagna e Trentino-AA,Piemonte si registrano comunque interessanti crescite dovute al consolidamento del sistema diraccolta.

L’intercettazione procapite di scarto umido e verde a livello regionale (vedi figura n° 3) evidenzia aiprimi posti le regioni Emilia-Romagna e Veneto che da tempo hanno avviato tali RD, mentre al 3°posto, con intercettazioni procapite sostanzialmente confrontabili, si pone la Regione Sardegnache negli ultimi anni ha esteso a quasi tutto il territorio Regionale la RD mirata della FORSU.Seguono le Regioni Trentino-AA, Marche e Friuli-VG, che hanno significativamente esteso le RDdelle frazioni organiche negli ultimi 5 anni. In particolare si evidenzia il risultato della regioneMarche, che ha significativamente incrementato la raccolta, con intercettazioni medie per abitan-te di 100kg/a. Sono invece ancora poco incisivi - nell’ambito della gestione integrata dei RU a livello regionale -

4

FFiigguurraa 22:: Variazione anno 2010/2011 per Regione (dati in ton/anno) della RD di forsu e verde - elaborazioni CIC sudati ISPRA

Nota: i dati annuali vengono determinati a partire dalle intercettazioni procapite e al numero di abitanti del rapporto ISPRA; per alcune Regionisi registra un calo di RD di scarto verde tra il 2010/2011.

Page 5: CIC - Rapporto Annuale 2013

i risultati che comportano intercettazioni procapite (tra FORSU e verde) inferiori ai 60kg anno; talivalori indicano un sistema che ancora stenta ad essere implementato in maniera unitaria a livelloRegionale e in tali situazioni i quantitativi di scarto organico sottratti alla filiera di smaltimento deirifiuti è ancora poco incisiva.

Analizzando le intercettazioni per le Regioni del Nord-, Centro- e Sud-Italia risulta evidente comela RD di FORSU nelle regioni Meridionali contribuisce con 85-100kg procapite mentre nelle regio-ni Centro-Settentrionali si colloca tra i 50-70 kg procapite. Si conferma quindi il potenziale signifi-cativo che la RD della FORSU (ma anche dello scarto verde) rappresenta per massimizzare la RDcomplessiva e ridurre i quantitativi di rifiuti da avviare a smaltimento, e tale potenziale aumentanelle Regioni o negli Ambiti dove lo scarto di cucina rappresenta una quota maggiore dei rifiutiurbani.

I dati complessivi dell’anno 2011 e il dato preliminare per il 2012 confermano dunque il trend dicrescita delle RD dello scarto organico previsto dal CIC negli anni precedenti (che riportiamo diseguito in fig. 4) con un tasso tendenziale di crescita dell’intercettazione della frazione composta-bile pari al 4-6% annuo. Tale risultato deriva dal progressivo estendersi dei circuiti di RD di forsu everde nei diversi ATO, con contributi importanti derivanti dalle Regioni del Sud-Italia, in modo datraguardare gli obiettivi minimi di RD - che ricordiamo essere - pari al 65% minimo entro il31.12.2012. Proiettando il trend di crescita registrati negli ultimi 10 anni si stima che nel 2020 siraccolgano oltre 6,5 milioni di tonnellate di scarto organico, pari a 109kg procapite.

5

FFiigguurraa 33:: Raccolta procapite di forsu e verde per Regione - anno 2011 - elaborazioni CIC su dati ISPRA

Page 6: CIC - Rapporto Annuale 2013

IIll rreeccuuppeerroo ddeellllee ffrraazziioonnii oorrggaanniicchhee iinn IIttaalliiaa

Scarto umido (FORSU) e scarto verde continuano a rappresentare la tipologia principale di scartiorganici avviati a recupero nel nostro Paese, con una incidenza pari al 80% dei rifiuti organici (siaurbani che speciali) raccolti in maniera differenziata e trattati in impianti di compostaggio nel 2011(vedi figura 5). Nel caso di impianti di digestione anerobica, che trattano FORSU e altre matrici organiche, le fra-zioni di FORSU e verde rappresentano quasi il 90% delle matrici trattati in tali impianti.

6

FFiigguurraa 44:: Previsioni di raccolta differenziata di Umido e Verde (in 1000t/a) - anni 2012-2020

FFiigguurraa 55:: Incidenza del rifiuto urbano (umido & verde) sul totale dei rifiuti trattati in impianti di compostaggio

Page 7: CIC - Rapporto Annuale 2013

LLaa ccrreesscciittaa ddeell sseettttoorree iimmppiiaannttiissttiiccoo ddii ccoommppoossttaaggggiioo ee ddiiggeessttiioonnee aanneerroobbiiccaa

Dai dati esposti in precedenza si comprende come l’evoluzione delle raccolte differenziate dellafrazione organica continui ad essere strettamente correlata allo sviluppo dell’impiantistica di recu-pero; la figura 6 mostra l’aumento della raccolta differenziata di scarti organici affiancata alla cre-scita del numero degli impianti di compostaggio e - più di recente - degli impianti di digestioneanerobica per la valorizzazione anche energetica di tali matrici.

Nell’arco di 20 anni si è sviluppato e consolidato un sistema industriale dedicato alla trasformazio-ne dello scarto organico che, al 2011, conta n°252 iimmppiiaannttii ddii ccoommppoossttaaggggiioo operativi di cui 193con una potenzialità superiore alle 10.000 t/anno. Continua anche la crescita del numero diiimmppiiaannttii ddiiggeessttiioonnee aanneerroobbiiccaa, che negli ultimi 6 anni sono aumentati di 7 volte, arrivando nel 2011a registrare ben 27 impianti che trattano rifiuto organico così come definito dal d. lgs. 152/2006 es.m.i. Elemento peculiare del nostro Paese è l’integrazione dei due processi - aerobico e anaero-bico - che caratterizza la quasi totalità degli impianti oggi operativi. La scelta di investire sulla DA,anche se con le incertezze relative alla crisi economica e i dubbi dovuti alla diminuzione degliincentivi, può essere vista come una opzione abbastanza consolidata per il settore delCompostaggio, così da garantire con gli attuali impianti (riconvertiti) maggiori capacità di tratta-mento senza necessariamente individuare nuovi siti.

LLaa qquuaalliittàà ddeellllee mmaattrriiccii ee ggllii ssccaarrttii ddeeggllii iimmppiiaannttii ddii ccoommppoossttaaggggiioo

Il CIC opera con sistematiche campagne di analisi merceologiche, in grado di monitorare l’evolu-zione della qualità delle matrici avviate a recupero presso gli impianti Soci. Alla fine del 2012 è stataverificata la qualità merceologica per 675 partite di forsu e anche nel 2013 saranno analizzate altrecirca 600 partite di forsu provenienti da altrettanti comuni. La metodica utilizzata per l’analisi merceologica della frazione organica dei rifiuti biodegradabili daraccolta differenziata prevede il campionamento di una quantità rappresentativa dello scarto orga-nico da analizzare. Le diverse frazioni merceologiche vengono successivamente pesate separata-

7

Rifiuto organico trattato (in 1000t/anno) e numero impianti di compostaggio attivi

Rifiuto organico trattato (in 1000t/anno)e numero impianti di digestione anerobica attivi

FFiigguurraa 66::

Page 8: CIC - Rapporto Annuale 2013

mente e messe in rapporto con il peso totale del campione analizzato. L’obiettivo è valutare la qua-lità dello scarto organico conferito da un produttore all’impianto di trattamento, quantificando lapresenza di materiali estranei al processo di degradazione aerobica di compostaggio, identificaticome “MATERIALE NON COMPOSTABILE” (MNC).

A livello complessivo nel 2012, da queste analisi merceologiche, si rileva un ccoonntteennuuttoo ddeell 44,,55 %%ddii mmaatteerriiaallii iinnddeessiiddeerraattii ee nnoonn--ccoommppoossttaabbiillii ((MMNNCC));; ciò significa che la purezza merceologica mediadello scarto organico è del 95,5% e che il 4,5% del materiale conferito come forsu è composto daimballaggi in plastica utilizzati per il conferimento dell’organico o altri materiali non compostabilimessi nell’umido per errore o negligenza.

La figura 7 mostra l’ampiezza dei dati disponibili e la variabilità del contenuto di MNC riscontrato.Sono evidenziate le quattro classi di qualità merceologica:

• Classe A: il 70% dei dati ha una quota MNC inferiore al 5%

• Classe B: il 22% delle analisi ha una quota MNC compreso tra il 5% e 10%,

• Classe C: solo nel 7% dei casi ha una quota MNC compreso tra il 10% e 15%,

• Classe D: soltanto l’1% dei casi risulta avere una quota di MNC superiore al 15% in pesodella forsu conferita.

Il dettaglio delle analisi viene riaggregato per macro-zona geografica, distinguendo tra Nord-Est eOvest, Centro, Sud-Italia ed Isole. Come si vede dalla tabella sottostante il valore medio di MNCraggiunge risultati di eccellenza in Sardegna (Isole) mentre risulta essere sostanzialmente confron-tabile (all’interno dell’intervallo di variabilità) per le altre Zone d’Italia, con un peggioramento dellaqualità da Nord a Sud.

8

FFiigguurraa 77:: Andamento del MNC (in % su t.q.) per le analisi merceologiche effettuate dal CIC nel 2012; il tratteggio evi-denza le quattro classi di merito della purezza merceologica.

Page 9: CIC - Rapporto Annuale 2013

LLaa ttiippoollooggiiaa ddii ssaacccchheettttii iimmppiieeggaattii nneellllaa RRDD ddeellllaa FFOORRSSUU

Le analisi merceologiche del CIC consentono anche di evidenziare la composizione della quota diMNC, mettendo in evidenza la tipologia delle impurità che danno problemi agli impianti di compo-staggio ma anche le diverse tipologie di sacchetti impiegati per la RD della FORSU. Si rammentaa tale proposito che è espressamente vietato raccogliere l’umido con sacchetti di plastica tradi-zionali. Il Codice Ambientale nella parte IV dedicata ai rifiuti all’art. 182ter recita che “La raccoltaseparata dei rifiuti organici deve essere effettuata con contenitori a svuotamento riutilizzabili o consacchetti compostabili certificati a norma UNI EN 13432-2002”.

La messa al bando a partire da gennaio 2011 dell’impiego di sacchetti e shopper in plastica con-venzionale ha modificato sensibilmente l’impiego di tali manufatti nella GdO e nella distribuzione aldettaglio in Italia.

Da apposite analisi condotte dal CIC emerge come - a livello Nazionale - la distribuzione di sac-chetti impiegati per la raccolta della FORSU appaia abbastanza uniforme con un “peso” legger-mente preponderante per i sacchetti compostabili (52%) certificati in carta, MaterBi o altre biopla-stiche, rispetto ai sacchetti in plastica tradizionale o plastica oxo-degradabile (48%). La tabellaseguente mostra tale variabilità a livello di Macro-Zona. Appare particolarmente problematica laquota di sacchetti in Plastica impiegati nelle raccolte delle regioni del Centro e Sud Italia e anchenella realtà del Nord Est tali manufatti risultano essere preponderanti.

Dall’elaborazione dei dati relativi alle analisi merceologiche emerge come l’elevata presenza di sac-chetti in polietilene o altri materiali non-compostabili contribuisca con una quota importante agliscarti e ai sovvalli che vengono prodotti come materiali di output negli impianti di compostaggio.

Si rammenta, come già evidenziato in precedenti pubblicazioni che dal punto di vista economicolo smaltimento di questi manufatti plastici incide in modo rilevante. Il solo costo di smaltimentodelle 52.600 t di plastiche costa al settore ca. 6,3 mln di !; oltre a ciò sono da computare i costi

9

Tabella 1: Analisi merceologiche CIC su FORSU eseguite nel 2012 e divise per Macro-Zona geografica

Tabella 2: Analisi CIC dei sacchetti per la RD della FORSU eseguite nel 2012 e divise per Macro-Zona geografica

Page 10: CIC - Rapporto Annuale 2013

di estrazione (pretrattamenti, vagliature, raffinazioni) che portano al il costo complessivo di ssmmaallttii--mmeennttoo aa ccaa.. 1100--1122 mmllnn ddii !!//aannnnoo. Senza contare le mancate rese alla digestione anaerobica (laplastica non produce biogas!) e alla mancata vendita del compost (la presenza di plastiche puòaddirittura contribuire alla produzione di compost fuori specifica).

LLaa nnoorrmmaa ssuuii ffeerrttiilliizzzzaannttii,, uunnaa rreecceennttee nnoovviittàà

A partire dalle matrici raccolte in maniera differenziata nel 2011, gli impianti di compostaggiohanno prodotto nel 2011 circa 1.313.000 tonnellate di fertilizzanti organici come illustrato nellafigura 8. Il compost di qualità, ovvero l’Ammendante Compostato secondo il D.lgs n.75/2010,essendo un fertilizzante a tutti gli effetti, deve soddisfare i requisiti analitici previsti dalla norma suifertilizzanti. Il compost che non rispetti tali criteri è da considerarsi un rifiuto, compreso ovviamen-te il compost da selezione meccanica, il compost fuori specifica, e il prodotto della biostabilizza-zione dei rifiuti tal quali.

Anche il mercato conferma l’andamento degli anni precedenti: più del 70% del compost di quali-tà è stato impiegato in agricoltura di pieno campo; il rimanente 30% è venduto per trasformazio-ne in prodotti per il giardinaggio e per la paesaggistica (dati CIC).

FFiigguurraa 88:: Produzione di ammendante (ACV e ACM) negli impianti di compostaggio. Anno 2011

Da segnalare una recente novità. Cambiano infatti le regole per gli Ammendanti Compostati inItalia. È pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 218 del 17 settembre 2013 il Decreto 10 luglio 2013del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali recante Aggiornamento degli allegati deldecreto legislativo 29 aprile 2010, n. 75, concernente il riordino e la revisione della disciplina inmateria di fertilizzanti. Vengono modificati gli allegati 2, 4, 6 e 7 del Decreto Legislativo 29 aprile 2010, n. 75. Per quan-to riguarda l’allegato 2, e quindi gli ammendanti compostati, in sintesi:

• si introduce la categoria Ammendante Compostato con Fanghi a cui si aggiunge la veri-fica dei PCB (al fango stesso) ed un limite massimo ammesso;

• per l’Ammendante Compostato Misto non sono più contemplati i fanghi come materialebase per la produzione di tale ammendante;

• per l’Ammendante Compostato Misto che potrà essere “fabbricato” tramite compostag-gio con l’aggiunta di digestato da trattamento anaerobico

• per l’Ammendante Compostato Misto, che potrà avere un range di pH da 6 a 8,8 (primaera 8,5), modifica resa necessaria proprio per la presenza del digestato (con elevate con-centrazioni ammoniacali e quindi con pH elevato);

L’ammendante Compostato Verde rimane invariato.

10

Page 11: CIC - Rapporto Annuale 2013

11

Page 12: CIC - Rapporto Annuale 2013

Il decreto è in vigore dal 17 settembre. I fertilizzanti la cui produzione è avvenuta in conformità allanormativa previgente dovranno essere ceduti/venduti entro 12 mesi dal 17 settembre 2013.

12

Page 13: CIC - Rapporto Annuale 2013

GGllii iimmppiiaannttii

GGllii iimmppiiaannttii ddii ccoommppoossttaaggggiioo ddii ffrraazziioonnii oorrggaanniicchhee sseelleezziioonnaattee

Le tabelle che seguono riassumono la presenza di impianti di compostaggio nelle Regioni Italiane.Dei 283 impianti censiti da ISPRA nel 2011 risultano operativi 252 che rappresentano il 93% dellacapacità complessiva autorizzata a livello Nazionale. Gli impianti vengono distinti in quattro categorie, in base alla quantità annua autorizzata. Sono 30gli impianti che trattano fino a 1000 t/a mentre 59 impianti trattano fino a 10.000t/a e 193 sonoautorizzati per quantitativi annui superiori.

In termini numerici il 61% degli impianti è collocato nelle regioni del Nord-Italia, che hanno avviatoda tempo la RD delle frazioni organiche dei rifiuti urbani, mentre gli impianti restanti sono equa-mente distribuiti tra Centro e Sud-Italia. Le capacità operative sono suddivise con il 27% dellequantità autorizzate nel Sud-Italia, il 23% nel Centro - e il restante 50% nel Nord-Italia.

Gli impianti hanno trattato nel 2011 un quantitativo di rifiuti pari al 63% della capacità operativaautorizzata, quindi ci sono ancora significativi margini di potenziamento delle capacità di tratta-mento complessivo in ambito nazionale.

La tabella successiva evidenzia il numero di impianti per ciascuna Regione in base allo status ope-rativo. Il 5% degli impianti risulta inattivo o ha cessato l’attività mentre un 4% degli impianti risultaessere in costruzione, collaudo o non ha fornito il dato.

13

Tabella 3: Impianti di compostaggio in Italia nel 2011 - elaborazione CIC su dati ISPRA 2013

Nota: la mancanza di dati di n° 1 impianto della Regione Puglia impedisce di classificarne la capacità autorizzata

Page 14: CIC - Rapporto Annuale 2013

La tipologia di rifiuti trattati negli impianti di compostaggio varia tra Nord-, Centro- e Sud-Italia,come illustrato nelle figure 9; si evidenzia la marcata diminuzione di scarti verdi trattati man manoci si sposta dagli impianti del Nord a quelli del Sud, mentre aumenta in proporzione la quota di fan-ghi o altre matrici trattate. Il dato indica da un lato la forte correlazione tra sviluppo impiantistico eavvio delle RD dello scarto organico (forsu) e, specificatamente per il Sud Italia una capacità ope-rativa che ricorre a limitati quantitativi di materiali strutturanti.

Partendo del Rapporto ISPRA 2013 sulla quantità di rifiuti trattati negli impianti di compostaggiosi quantifica la qquuoottaa mmeeddiiaa ddii ssccaarrttii pprrooddoottttaa eesspprreessssaa iinn ffuunnzziioonnee ddeellllaa qquuaannttiittàà ttoottaallee ddii ssccaarrttoooorrggaanniiccoo ttrraattttaattaa (in ingresso agli impianti!). IIll ddaattoo mmeeddiioo ddii ssccaarrttoo è in linea con i valori degli anniprecedente ed èè ppaarrii aallll’’88,,77%% del quantitativo annuo trattato, un valore di eccellenza che denotala capacità effettiva del settore di recuperare materia da tali rifiuti. La tabella successiva riassumetale risultato numerico.

14

FFiigguurraa 99:: Matrici trattate negli impianti di compostaggio per Macroarea. Anno 2011

Tabella 4: Impianti di compostaggio in Italia nel 2011 - elaborazione CIC su dati ISPRA 2013

Tabella 5: Impianti di compostaggio in Italia con quota scarto in uscita - elaborazione CIC su dati ISPRA 2012

Page 15: CIC - Rapporto Annuale 2013

GGllii iimmppiiaannttii ddii ddiiggeessttiioonnee aanneerroobbiiccaa ddii ffrraazziioonnii oorrggaanniicchhee sseelleezziioonnaattee

Gli impianti di digestione anerobica di frazioni raccolte in maniera differenziata continuano a cre-scere di numero passando dai 23 del 2010 ai 32 del 2011. Le tabella che segue dettaglia la pre-senza di impianti di digestione anerobica per Provincia.

Dei 32 impianti censiti da ISPRA nel 2011, sono 8 gli impianti che trattano fino a 1000 t/a mentre7 sono autorizzati per quantitativi annui fino a 10.000t/a. Va anche sottolineato che per alcuniimpianti censiti, il dato di autorizzazione include il quantitativo della linea di compostaggio e, ana-logamente, alcuni impianti non dettagliano il dato dei rifiuti trattati, perché gestiti nell’ambito di unimpianto di DA-A. La capacità media autorizzata è di ca 40.000t/a per impianto, se non si inclu-dono gli impianti di piccola taglia del Trentino Alto-Adige con capacita inferiore alle 1000 t/a. Inambito Nazionale si tratta quindi di impianti industriali di media/grande taglia per il recupero ener-getico e di materia da frazioni organiche raccolte in maniera differenziata.La quasi totalità degli impianti (27 su 32) è nelle Regioni del Nord-Italia, mentre 2 impianti sono inCentro Italia e 3 impianti nel Sud-Italia. La capacità operative sono suddivise in maniera analogacon la distribuzione degli impianti.

15

Tabella 6: Impianti di digestione anerobica in Italia nel 2011 - elaborazione CIC su dati ISPRA 2013

Page 16: CIC - Rapporto Annuale 2013

La tipologia di rifiuti trattati nel 2011 negli impianti di digestione anerobica (e compostaggio), comeillustrato nella tabella 6 è per il 89% costituita da FORSU. Gli impianti hanno trattato un quantita-tivo di rifiuti pari al 50% della capacità operativa autorizzata, anche se il dato non è preciso per lamancanza dei dati di rifiuto trattato per alcuni impianti e per quantità autorizzate che includono lalinea di compostaggio. Gli impianti di digestione anerobica prevedono il recupero energetico o termico attraverso l’impie-go del biogas prodotto mentre il digestato può essere sottoposto ad ulteriore fase di compostag-gio. Un’elaborazione dei dati di ISPRA, escludendo i dati anomali e i casi con dati incompleti,mostra che ogni tonnellata di rifiuto organico trattato produce in media 125 Nm3 di Biogas oltre a0,27t di digestato.Elaborando i dati Ispra si sottolinea come l’84% della capacità di trattamento degli impianti di DAdei rifiuti organici, sono impianti associati al CIC; il Consorzio si configura, dunque, come il princi-pale riferimento per chi tratta rifiuti organici e produce compost di qualità e, da qualche anno,anche biogas per la produzione di energia elettrica in cogenerazione e, in prospettiva, metano perl’immissione in rete e/o per autotrazione.

La tabella successiva evidenzia il numero di impianti in base allo status operativo. Sono 3 gli

impianti che risultano attualmente inattivi, mentre 1 impianto risulta in fase di realizzazione, confer-

mando da un lato la recente realizzazione degli stessi e la quasi immediata operatività.

MMaappppaa ddeeggllii iimmppiiaannttii ddii ccoommppoossttaaggggiioo ee ddii ddiiggeessttiioonnee aanneerroobbiiccaa

La mappa alla figura 10 riporta la localizzazione degli impianti di compostaggio, con il dettaglioinformativo dello status in merito alla certificazione di qualità compost-CIC. Mentre la mappa infigura 11 mostra l’ubicazione degli impianti di digestione anerobica, che trattano FORSU e chesono stati censiti da ISPRA.

16

Tabella 7: Impianti di digestione anerobica in Italia nel 2011 - elaborazione CIC su dati ISPRA 2013

Page 17: CIC - Rapporto Annuale 2013

FFiigguurraa 1100 Cartografia d’Italia con ubicazione degli impianti di compostaggio soci CIC e dettagliodegli impianti con marchio di qualità ottenuto o in via di ottenimento.

17

Page 18: CIC - Rapporto Annuale 2013

18

FFiigguurraa 1111 Cartografia d’Italia con ubicazione degli impianti di digestione anerobica che sono auto-rizzati per il trattamento della FORSU.

Page 19: CIC - Rapporto Annuale 2013

IIll MMaarrcchhiioo ddii qquuaalliittàà CCoommppoosstt CCIICCIl CIC dal 2003 ha sviluppato un sistema per attestare la qualità del compost prodotto daipropri associati. Nel 2013 sono 36 gli impianti associati (con 40 tipologie di prodotti) che pro-ducono ammendante e hanno deciso aderire al programma di controlli per poter esibire illogo del Marchio di Qualità CIC.Il percorso del Marchio si pone come obiettivo quello di fornire una garanzia al produttore diottenere un valore aggiunto all’ammendante compostato, assicurando ai destinatari finali tra-sparenza, affidabilità e qualità. Il Marchio prevede attualmente il controllo analitico costante delcompost prodotto che deve risultare conforme ai limiti stabiliti dalla normativa sui fertilizzanti (D.lgs75/2010); tale controllo è affiancato da un sistema di verifica sulla tracciabilità/rintracciabilità (pro-venienza delle matrici organiche, l’identificazione del lotto produttivo, ecc) nonché dalla verificasulla qualità/purezza degli scarti organici di origine, trattati dall’impianto stesso (programma di ana-lisi merceologiche sulla FORSU). Periodicamente, secondo un programma annuale stabilito dal regolamento di applicazione delMarchio, i campionatori, soggetti esterni al CIC che hanno seguito corsi di formazione, si recanonegli impianti che aderiscono al programma ed eseguono i campionamenti di compost medianteun protocollo di prelievo e conservazione del campione molto dettagliato. Il fertilizzante viene ana-lizzato presso un laboratorio indipendente e accreditato, per le analisi di ammendanti organici esubstrati, dal MIPAAF, idoneo ad analisi per il Marchio Europeo Ecolabel. Solo dopo un’attentaverifica sui risultati analitici, che durano mediamente quattro mesi, e solo se il prodotto rispettacostantemente i limiti imposti dalla norma sui fertilizzanti, è possibile conseguire il Marchio di qua-lità CIC. Da quel momento inizia la fase di mantenimento del Marchio con campionamenti variabiliin funzione del quantitativo di scarto trattato e/o di compost prodotto.Come anticipato, oltre a verificare la qualità del prodotto, il Regolamento del Marchio prevede ilcontrollo sulla tracciabilità e rintracciabilità (origine e destinazione dei fertilizzanti) concetto che èstato introdotto nel 2006 nella disciplina dei fertilizzanti a seguito di una revisione della norma . Perun fertilizzante come il compost gli elementi principali della tracciabilità sono rappresentati dai datirelativi alla provenienza delle matrici organiche e dall’identificazione del lotto produttivo. Per verificare se un impianto è dotato di un buon sistema di tracciabilità il CIC effettua le neces-sarie verifiche ed approfondimenti sui cicli produttivi con particolare riferimento a:

• provenienza delle matrici organiche;• codice CER (catalogo europeo dei rifiuti) delle matrici da trattare;• creazione di un lotto o partita di materiale (miscela) da avviare a processo;• tempo di trattamento;• tipo di vagliatura;• tipologia di prodotto ottenuto (ACM, ACV, ecc);• vocazione o destinazione di utilizzo del compost ottenuto.

Gli impianti di compostaggio operano la tracciabilità non solo per conformarsi a norme obbligato-rie, ma soprattutto per ottenere uno strumento di gestione interna del rischio, di coordinamento difiliera, di vantaggio competitivo e per migliorare il rapporto fra produttore e consumatore. La rico-struzione del percorso delle matrici organiche (classificazione, provenienza, introduzione nellamiscela, trattamento e tipo di prodotto finale) oltre che puntare al concetto di garanzia del prodot-to crea valore aggiunto al compost prodotto e assicura trasparenza nei confronti dell’utilizzatore.A partire dal 2003 si è registrato un crescente interesse ed un conseguente sensibile aumento deiprodotti che possono fregiarsi di questo riconoscimento, che il CIC assegna ai migliori prodottiaderenti al programma del Marchio. Nel 2012 36 imprese hanno il marchio Compost di Qualità CICmentre sono certificati 29 prodotti ACM e 9 prodotti ACV. Nel corso del 2013 sono 14 gli impian-ti di compostaggio in cui è in fase di rilascio il Marchio di qualità.Oggi i prodotti certificati corrispondono ad un quantitativo di ammendante pari a 330.000 t/annodi Compost di Qualità, circa il 27% della produzione Italiana.

19

Page 20: CIC - Rapporto Annuale 2013

FFiigguurraa 1111:: Imprese e prodotti certificati a Marchio Compost di Qualità CIC

LLee CCaarraatttteerriissttiicchhee aannaalliittiicchhee ddeellll’’AAMMMMEENNDDAANNTTEE CCOOMMPPOOSSTTAATTOODDII QQUUAALLIITTÀÀ

Si riportano in tabella le medie relative al Marchio Compost di Qualità CIC e relative a ca. 680 ana-lisi effettuate dal 2007 al 2010.

Infine si elencano le cinque condizioni che permettono di riconoscere un ottimo ammendantecompostato

• Controllare sempre l’etichetta dell’Ammendante Compostato e, se il materiale è venduto

20

Page 21: CIC - Rapporto Annuale 2013

21

sfuso, chiedere al venditore e/o all’impianto la dichiarazione di conformità del prodottocon i criteri richiesti (D lgs. n. 75/2010, allegato 2);

• Verificare che in etichetta sia riportato il numero del Fabbricante e che questo sia registra-to presso il Ministero delle Politiche Agricole come Fabbricante di Fertilizzanti;

• Il Compost che NON contiene fanghi è anche inserito nell’elenco dei “prodotti consentitiin Agricoltura Biologica” da parte del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali (D lgs.n. 75/10, allegato 13);

• Il compost che contiene fanghi di depurazione deve essere conforme alle caratteristichedell’Ammendante Compostato con Fanghi (D lgs. n. 75/2010, allegato 2);

• L’impianto di compostaggio ha adottato un programma di Tracciabilità del prodotto e haeseguito, o sta eseguendo, le procedure di certificazione della Tracciabilità;

• L’Ammendante Compostato può essere anche certificato con il Marchio di Qualità CIC;si tratta di un Marchio di Qualità che hanno quasi quaranta aziende operanti in Italia(l’elenco dei prodotti certificati è consultabile sul sito www.compost.it).

IIll MMaarrcchhiioo ddii CCoommppoossttaabbiilliittàà CCIICCLo sviluppo di prodotti che abbiano caratteristiche di biodegradabilità e compostabilità è elemen-to di novità di questo ultimo decennio. In parte questi materiali provengono dalla cosiddetta“Chimicaverde”, prodotti in bioplastiche che si decompongono durante il compostaggio, e di cuiItalia è orgogliosamente leader mondiale; altri manufatti, prodotti a partire da materiali tradizionalicome la carta, i tessili, ecc, si sono affacciati sul mercato con nuovi utilizzi, come ad esempio,imballaggi vari, le buste per l’asporto delle merci e i sacchetti per la raccolta dell’umido. È del tutto evidente pertanto che occorre classificare tali prodotti dal momento che diventano rifiu-ti in modo che possano essere correttamente trattati e recuperati.Il mercato delle bioplastiche in particolare è in continua evoluzione mentre le normative che riguar-dano il settore sono ancora rimaste ferme alla Direttiva Imballaggi e le norme tecniche di certifica-zione, del 2000, la EN 13432.Il Consorzio Italiano Compostatori ha cominciato a interessarsi nel 2006 dei prodotti compostabi-li, ovvero dal momento in cui questi manufatti hanno iniziato ad essere conferiti agli impianti dicompostaggio; la nostra “missione” è di assicurare il massimo rendimento agli impianti e evitare ilconferimento di materiali denominati “biodegradabili” ma che non sono effettivamente “composta-bili”. Come sappiamo, sul mercato ci sono molti prodotti sedicenti biodegradabili ma che non sonocompostabili e che una volta conferiti agli impianti, diventano rifiuti, con costi di cernita e smalti-mento elevati.Non essendo un Ente di certificazione, il CIC ha intrapreso conCertiquality la strada della certificazione. Sinteticamente si puòaffermare che la certificazione si fonda sul principio dell’IDONEITÀALLA COMPOSTABILITÀ, indicando il “fine vita”. Certificare la com-postabilità significa attestare che un manufatto definito più o menogenericamente “biodegradabile” sia anche “compostabile” neitempi e nei modi dettati dalla buona pratica al compostaggio.Attualmente sono diverse le aziende (cfr. www.compostabile.com)che hanno conseguito il riconoscimento e che possono utilizzare unlogo creato appositamente per rendere riconoscibili i prodotti certificati. Mentre la certificazione è garanzia della compostabilità fisica del prodotto, il CIC non garantiscel’effettivo ritiro di tali prodotti da parte degli impianti che sono imprese libere di ritirare i rifiuti secon-do le loro autorizzazioni. Quindi si consiglia ai consumatori, così come ai produttori di prodotti dacertificare, di verificare l’esistenza della rete di raccolta e dell’effettivo trattamento sul territorio doveil prodotto è commercializzato prima dell’immissione sul mercato del manufatto.

Page 22: CIC - Rapporto Annuale 2013

22

AAZZIIEENNDDAA IINNDDIIRRIIZZZZOO CCAAPP LLOOCCAALLIITTÀÀ PPRROOVV TTEELLEEFFOONNOO FFAAXX EE--MMAAIILL

AMSA SpA Via Olgettina, 25 20132 Milano MI 02/27298 02/2562903 [email protected]

ARS AMBIENTE Srl Via Carlo Noè, 45 21013 Gallarate VA 0331/777991 0331/1989992 [email protected] www.arsambiente.it

ASIA NAPOLI SpA Via Antiniana, 2/a 80078 Pozzuoli NA 081/7351546/7 081/2420683 [email protected]

ASPIC SRL Piazzale Arduino, 11 20149 Milano MI 248714341 248752412 [email protected]

BIOFLORA Via Mazzini, 9 27026 Garlasco PV 335/6483323 [email protected]

BIOVAL Via De Cristoforis, 13 20124 Milano MI 02/6311921 02/29002904 [email protected]

C.E.M. Ambiente SpA Località Cascina Sofia 20040 Cavenago di Brianza MI 02/9524191 02/95241962 [email protected]

C.R.P.A. SPA Corso Garibaldi 42 42100 Reggio Emilia RE 0522/436999 435142 [email protected]

CENTRO AGRICOLTURA AMBIENTE Via Argini Nord, 3351 40014 Crevalcore BO 051/6802211 981908 [email protected]

CESARO MAC. IMPORT SNC Via Interessati, 2 30020 Eraclea VE 0421/231101 231908 [email protected] [email protected]

CHIMICA APPLICATA Via G. Mazzini, 88 92013 Menfi AG 092571148-75400 92573477 [email protected] DEPURAZIONE ACQUE [email protected]

[email protected]

CIDIU SpA Via Torino, 9 10093 Collegno TO 011/4028111 011/4028222 [email protected] [email protected]

CI.H.E.A.M.-I.A.M. BARI Via Ceglie, 9 70010 Valenzano BA 080/4606111 080/4606206 [email protected]

CO.LA.RI. CONS. LAZIALE RIFIUTI Viale del Poggio Fiorito, 63 00144 Roma RM 06/5920341 54280897 [email protected]

COOPERATIVA SOCIALE RISORSE Via Muller, 35 28921 Verbania VB 0323/519109 0323/406140 [email protected]

ECOSTAR Viale L. Da Vinci, 3 36066 Sandrigo VI 444750942 [email protected] [email protected]

ENTSORGA ITALIA SRL Str. prov. per Castelnuovo 15057 Tortona AL 0131/811383 873281 [email protected], 7

EUROVIX SrL Viale Europa, 10 25046 Cazzago S.M. BS 030/7750570 030/725361 [email protected]

GENERAL ENVIRONMENT SrL Via Duca D’Aosta, 21 24058 Romano di Lombardia BG 0363/914584 0363/914584 [email protected]

GEOVIS Claustro Camillo Maino, 3 70022 Altamura BA 080/2372295 [email protected]

GESCO Via Scavate Cave Rosse, 21/B 84131 Salerno SA 089/339588 089/335906 [email protected]

G.F. AMBIENTE Via della Corte, 2 40012 Calderana di Reno BO 051/726291 51726293 [email protected]

GIULIANI ENVIRONMENT Srl Via Principe di Piemonte, 2 86100 Campobasso CB 0874/418501 0874/316486 [email protected] www.giulienvironment.it

EELLEENNCCOO SSOOCCII CCIICC

Page 23: CIC - Rapporto Annuale 2013

23

AAZZIIEENNDDAA IINNDDIIRRIIZZZZOO CCAAPP LLOOCCAALLIITTÀÀ PPRROOVV TTEELLEEFFOONNOO FFAAXX EE--MMAAIILL

IMPRESA A. CECCHINI & C. SRL Viale del Poggio Fiorito, 63 00144 Roma RM 06/5920341 5916871 [email protected]

LABIOTEST Via Pramollo, 6 - 33040 Povoletto UD 0432/634449 0432/664482 [email protected]. Grions del Torre

MARCO POLO ENGINEERING SRL Via XI Settembre, 37 12011 Borgo S. Dalmazzo CN 0171/262348 262341 [email protected] www-marcopolo-e.com

NOVAMONT SPA Via G. Fauser, 8 28100 Novara NO 0321/699611 699600 [email protected]

OSMOTECH SRL c/o Polo Tecnologico di 27100 Pavia PV 338/8627891 02/700526506 [email protected] - Via F.lli Cuzio, 42

O.R.S.I. Srl Corso Alessandria, 49 15057 Tortona AL 131861016 131866397 [email protected] www.orsitortona.it

PROGRESS SRL Via Nicola A. Porpora, 147 20131 Milano MI 02/45485624 02/99985126 [email protected] [email protected]

PROV. AUTONOMA DI BOLZANO - Via Amba Alagi, 35 39100 Bolzano BZ 471411880 471411889 [email protected] ADIGE

RUSTI - GFG SRL Via Fra Stefano, 22 41012 Carpi MO 59681607 59681607 [email protected]

RVR SRL Via Miniera Ciavalotta 92100 AGRIGENTO AG 0922/441889 0922/441888 catanzarocostruzioni@ tiscali.itIotti 92\94 Zona Industriale

S.E.A. RISORSE SPA Via Comparini, angolo 55049 Viareggio LU 0584/ 3860218 0584/3860244 [email protected] Fosso Guidario

SCUOLA AGR. DEL PARCO Viale Cavriga, 3 20052 Monza MI 039/2302979 325309 [email protected] MONZA

SIA - SOCIETÀ IGIENE Loc. Casanova - 06055 Marsciano PG 075/ 879971 8784053 [email protected] SPA Fraz. Olmeto

SORAIN CECCHINI Viale del Poggio Fiorito, 63 00144 Roma RM 06/ 5920341 5916871 [email protected] AMBIENTE S.C.A. SPA

SO.GE.I.R. SpA Via Cappuccini, 149 92019 Sciacca AG 0925/85862 0925/86440 [email protected]

TRASIMENO SERV. AMBIENTALI SPA Loc.Soccorso Case 06063 Magione PG 075/ 847721 8472134 [email protected], 107

TRINCONE TRASPORTI INERTI Via Montebarbaro, 1/bis 80078 Pozzuoli NA 081/8665408 081/8041979 [email protected]

ACEA PINEROLESE INDUSTRIALE SPA Via Vignone, 42 10064 Pinerolo TO 0121/77555 236300 377298 [email protected]

ACIAM Abruzzo Via Edison, 27 67051 Avezzano AQ 0863/441345 0863/440651 [email protected]

AGRIENERGIA S.p.A. Via Fontana, 1097 40018 San Pietro in Casale BO 0521/271003 0521/272917 [email protected]

AZIENDA CUNESE SMALTIMENTO Via Ambovo, 63/A 12011 Borgo San Dalmazzo CN 0171/260838 0171/262334 [email protected] www.acsr.itRIFIUTI

AGROFERT SRL Via P. Maroncelli, 23 35129 Padova PD 049/8073844 774771 [email protected]

AIMAG SPA Via Valle, 21 41010 Carpi MO 059/660884 059/660868 [email protected] [email protected]

AISA IMPIANTI SPA Via Trento E Trieste, 163 52100 Arezzo AR 575359635 575359639 [email protected] [email protected]

ALTO SANGRO AMBIENTE S.r.l. Loc. Bocca di Forlì, s.n.c. 67031 Castel Di Sangro AQ 0864/841295 0864/841482 [email protected]

Page 24: CIC - Rapporto Annuale 2013

24

AAZZIIEENNDDAA IINNDDIIRRIIZZZZOO CCAAPP LLOOCCAALLIITTÀÀ PPRROOVV TTEELLEEFFOONNOO FFAAXX EE--MMAAIILL

AMBIENTE NEWCO Via Cau de Mezo, 10 34077 Ronchi Dei Legionari GO 0481/770611 0481/770526 [email protected] [email protected]

AMIAT- AZ. MULTISERV. IGIENE Via Gemagnano, 50 10156 Torino TO 011/2223111 2223368 [email protected] [email protected] SPA

ASECO SpA C. da Lama di Pozzo s. n. 74025 Marina di Ginosa TA 099/8279924 099/8279991 [email protected] [email protected]

AZIENDA AGRICOLA ALLEVI SRL Via Traversi, 14 27039 Sanazzaro Dé Burgondi PV 0382/997511 0382/997631 [email protected] [email protected]

AZIENDA MUNICIPALE Via Calderon de la Barca, 87 00142 Roma RM 06/51691 5193063 [email protected] AMBIENTE SPA ROMA [email protected]

A.GE.CO.S SpA C.da La Casina 71029 Troia FG 0881/970866 0881/970006 [email protected] P.I.P. - c.p. 27

A2A Ambiente SrL Località Cascina Darsena 27010 Giussago PV 0382/9311 0382/931364 [email protected] [email protected]

BERCO-FERTIL SRL Via Ninola 34 24050 Calcinate BG 035/4423299 035/4423302 [email protected]

BERTUZZO SrL Via Astichello, 129 36030 Montecchio Precalcino VI 445864838 445334479 [email protected]

BIO.GE.CO SRL Cascina Berghente, 4 26865 San Rocco Al Porto LO 0377/439989 0377/439998 [email protected]

BIOCICLO SRL Via Gerra 46043 Castiglione Delle Stiviere MN 0376/632460 0376/632608 [email protected] [email protected]

BIOGARDA SRL Loc. Bivio Rosalba 37067 Valeggio Sul Mincio VR 045/2062226 045/2062228 [email protected]

BIOMAN SpA Via Stazione, 80 30035 Ballò di Mirano VE 041/4196671 041/5128953 [email protected] [email protected] [email protected]

BIOLANDS.r.L. Strada Vecchia, Tenuta Rosa 15072 Casal Cermelli AL 0131/279601 0131/279734 [email protected]/279733

CIR33 Servizi S.R.L Viale dell’Industria, 5 60035 Jesi AN 0731/59804 0731/221630 [email protected]

COMPOST CAMPANIA Loc. Piano Vuglino Zona PIP 84020 Castelnuovo di Conza SA 0828/911061 081/8992099 [email protected]

Cons. Intercomunale CIVETA C.da Valle Cena, 1 66051 Cupello CH 0873 318335 0873 319779 [email protected] www.civeta.it

COSMARI Loc. Piane di Chienti 62029 Tolentino MC 0733/203504 204014 [email protected]

CONSORZIO AGRILUX Via Condotto, 1/A 35034 Lozzo Atesino PD 0429/644302 0429/644301 [email protected]

EAL COMPOST SRL Corso Archinti, 100 26900 Lodi LO 0371/422552 0371/422552 [email protected]

ECO COMPOST MARSICA Strada 46, Loc. Borgo Incile 67051 Avezzano AQ 0863/497191 0863/497191 [email protected]

ECOCALL SPA Via Machiavelli, 2 89900 Vibo Valentia VV 0963/471700 0963/541089 [email protected] [email protected]

ECOLOGIA E AMBIENTE SPA Via Falcone e Borsellino, 100D 90018 Termini Imerese PA 091/8190217 091/8190217 [email protected]

ECOLOGIA VITERBO SRL Viale Del Poggio Fiorito 63 00144 Roma RM 06/ 5920341 5916871 [email protected]

Page 25: CIC - Rapporto Annuale 2013

25

AAZZIIEENNDDAA IINNDDIIRRIIZZZZOO CCAAPP LLOOCCAALLIITTÀÀ PPRROOVV TTEELLEEFFOONNOO FFAAXX EE--MMAAIILL

ECOPROGETTO VENEZIA SPA Via Della Geologia, 31/1 30176 Marghera, Loc. Fusina VE 041/ 5477200 5479357 [email protected]

ECO SERVICE SrL Via Nazionale, 182 89062 Lazzaro di Motta San RC 965714288 965714288 [email protected]

EDEN ’94 SRL S.P. Manduria-S. Cosimo, Km 5 74024 Manduria TA 338/1544095 099/9712151 [email protected] [email protected] 099/9712151

ENOMONDO SRL Via Convertite, 12 48018 Faenza RA 0546/629111 622769 [email protected]

ETRA SpA Largo Parolini, 82/b 36061 Bassano del Grappa VI 0424 520611 0424 520698 [email protected] 8098000

E. GIOVI SRL Via di Malagrotta, 257 00050 Pontegaleria RM 06/65771325 65771656 [email protected]/5920341

E.R.U.S. SERVICE SPA Via Ugo Foscolo, 2 20024 Garbagnate Milanese MI 02 99068848 99068855 [email protected] 96450217

F.LLI CASOTTO AZ. AGRICOLA Via Moriggia 21050 Castelseprio VA 0331/820417 855745 [email protected]

FERTITALIA SRL Via Frattini, 48 37045 Legnago VR 0442/602074 628882 [email protected]

G.A.I.A SPA Borgata Martinetta, 100 14100 San Damiano d’Asti AT 0141 355408 0141 353849 [email protected] www.gaia.at.itImp. 0141 977408

GEOFOR SPA Via Scolmatore, Gello 56025 Pontedera PI 0587/2619 0587/291959 [email protected]

GESENU SPA Via Della Molinella, 7 06125 Ponte Rio Perugia PG 075/5743305 5899732 [email protected]

GTM SPA Via Villanova, S.N. 24050 Loc. Cascina Vitevecchia, BG 0363/900304 944162 [email protected]

HERAmbiente srl Via del Terrapieno, 25 47924 Rimini RN 0541/908111 0541/908430 [email protected]@gruppohera.it [email protected]

INTERCANTIERI VITTADELLO Località Masangionis 09092 Arborea OR 0783/86372 049/767984 [email protected]/8657311

KALAT AMBIENTE S.p.A. Via delle Balatazze, 3 95041 Caltagirone CT 0933/352702 0933/351255 [email protected] www.kalatambiente.net

KYKLOS Srl Via Ferriere - Nettuno km 15 04011 Aprilia LT 06/92903278 06/92900171 [email protected]

LADURNER SPA Via Innsbruck, 33 39100 Bolzano BZ 0471/949800 0471/949805 [email protected] [email protected]

MANTOVA AMBIENTE SRL Via Taliercio, 3 46100 Mantova MN 0376/323265 0376/220977 [email protected]

MASERATI SRL Via Zuccherificio, 9 29010 Sarmato PC 0523/887744 887682 [email protected]

MI.GA. srl Loc. S. Nicola 87053 Celico CS 0984/434437 0984/434437 [email protected]

MONTELLO SPA Via F. Filzi, 5 24060 Montello BG 035/689111 035/681366 [email protected]

NUOVA GEOVIS SPA Via Romita 1 40019 Sant’Agata Bolognese BO 051/981912/3 982557 [email protected]

NUOVAAMIT Srl Via dell’elettricità, 35 30175 Marghera VE 0425/485405 485404 [email protected] [email protected]

Page 26: CIC - Rapporto Annuale 2013

26

AAZZIIEENNDDAA IINNDDIIRRIIZZZZOO CCAAPP LLOOCCAALLIITTÀÀ PPRROOVV TTEELLEEFFOONNOO FFAAXX EE--MMAAIILL

PONTINA AMBIENTE SRL Via Pontina, 543 00128 Roma RM 06/50796527 06/50796651 [email protected] [email protected]

PROGEVA SRL S.C. 14 Madonna delle 74014 Laterza TA 3465055778 992204900 [email protected] - Caione

PUBLIAMBIENTE SPA Via Garigliano, 1 50053 Empoli FI 0571/990620 0571/990600 [email protected] [email protected] [email protected]

S. CARLO SrL Fraz. Loreto, 9/1 12045 Fossano CN 0172/272673 0172/695952 [email protected]

SECIT SPA Via G. Mercalli, 80 00197 Roma RM 06/8091621 06/809162527 [email protected] [email protected]

SESA SPA Via Principe Amedeo, 43/A 35042 Este PD 0429/612711 612748 [email protected]

SICILFERT c.da Maimone SS188 91025 Marsala TP 0923/990778 0923/991524 [email protected] 12,800

SIENA AMBIENTE SPA Str. Massetana Romana, 58/D 53100 Siena SI 0577/248011 248045 [email protected]

SILEA SpA Via L. Vassena, 6 23868 Valmadrera LC 0341/204411 0341/583559 [email protected]

SIRTEC SISTEMI AMBIENTALI SRL S.S. 113 km 333,3 91011 Alcamo TP 0924/509936 0924/515147 [email protected]/da Setterino

SNUA SrL Via Comina, 1 33080 S.Quirino PN 0434/551349 0434/550409 [email protected]

SOCIETÀ AMBIENTE FROSINONE S.p.A. S. Provinciale Ortella, km. 3.00 03030 Colfelice FR 0776/526811 0776/526842 [email protected] [email protected]

SOGLIANO AMBIENTE SpA Piazza Garibaldi, 12 47030 Sogliano al Rubicone FC 0541/948910 0541/948909 [email protected]

SYSTEMA AMBIENTE SpA Via Manerbio, 22 - Loc. Polino 25021 Bagnolo Mella BS 030/621753 030/6820651 [email protected]

SYSTEM ECOGREEN SRL Via Mazzini- Fraz. Barate 20083 Gaggiano MI 02 90841897 02 90842019 [email protected] [email protected]

TECNOGARDEN SERVICE SRL Strada Comunale Cascina 20059 Vimercate MI 039/ 6080619 039/668224 [email protected], 15

TRASIMENO SRL Loc. Lacaioli, 40 06060 San Fatucchio PG 075/9652753 075/9652754 [email protected]

TUSCIA AMBIENTE Srl Loc. Fontanile delle Donne snc 01017 Tuscania VT 0761/444660 0761/443645 [email protected]

VALLE UMBRA SERVIZI S.P.A Via Antonio Busetti, 38/40 06049 Spoleto PG 0743/23111 0743/231171 [email protected]

VERDE VITA SrL S.S. 291 (Sassari-Fertilia), km 2 07100 Sassari SS 0792/678094 0792/679100 [email protected]

VILLASERVICE S.P. 61, km 4,00 09039 Villacidro VS 070/9311101 070/9311101 [email protected]

FEDERAMBIENTE Lungotevere dei Mellini, 27 00193 Roma RM 06/95944100 06/95944110 [email protected]

FISE - ASSOAMBIENTE Via Poggio del Laurentino, 11 00144 Roma RM 06/5921076 5919955 [email protected]

Page 27: CIC - Rapporto Annuale 2013

FFAACCSSIIMMIILLEE DDEELLLLAA RRIICCHHIIEESSTTAA DDII AAMMMMIISSSSIIOONNEE

Luogo e data

Oggetto: Richiesta di ammissione al Consorzio Italiano Compostatori.

Il sottoscritto ................................................................................

in qualità di Legale Rappresentante dell’Azienda/Ente /Società/Consorzio/Istituto/ Centro di ricerca ...........................................................................

operante nel settore (indicare l’attività) ..........................................

CHIEDEdi essere ammesso al CONSORZIO ITALIANO COMPOSTATORI in qualità di Socio Ordinario/Socio Aderente/ Socio Ordinario Generale di Categoria.

A tal fine:1) dichiara dì essere a conoscenza dello Statuto del C.I.C. e del 1° Regolamento per l’ammissio-ne dei soci, del 2° Regolamento per il versamento delle quote consortili, dello stato patrimonialedel Consorzio Italiano, Compostatori, riconoscendo senza riserve i vincoli che sorgono a suocarico; 2) allega la seguente documentazione: (segue elenco allegati, come previsto dall’Art. 2 del 1° Regolamento); 3) autorizza il C.I.C. ad eseguire eventuali verifiche sulle dichiarazioni allegate alla domanda e adutilizzare le informazioni in possesso del C.I.C. a fini statistici.4) Dichiara che il fatturato dell’azienda dell’anno precedente è stato pari a!................................................Comunica il/i seguente/i nominativo/i come componente/i della Consulta dei Tecnici previstadall’Art 19 dello Statuto: ...................../........................

Timbro e firma

INFORMAZIONI SUL RICHIEDENTE

Ente/Azienda ..............................................................................

Persona di riferimento ................................................................

Ruolo .........................................................................................

Indirizzo ......................................................................................

Città .......................................... CAP ............... Provincia .........

Tel. ..........................................Fax ............................................

E-mail................................Indirizzo Web............................

Attività svolteSi prega di fornire allegata una breve descrizione dei servizi offerti dalla propria organizzazione.

Autorizzo il trattamento dei dati ai sensi della legge 676/96 SI ..... NO ....

INVIARE VIA FAX AL N. 064875513 O VIA E-MAIL A: [email protected]

27

Page 28: CIC - Rapporto Annuale 2013

II NNOOSSTTRRII RRIIFFEERRIIMMEENNTTII

SSeeddee OOppeerraattiivvaa ee SSeeddee LLeeggaallee

Via Cavour, 183/A00184 RomaTel. 06/4740589 - 06/4875508Fax 06/4875513mail [email protected]

SSeeddee TTeeccnniiccaa

Loc. Cascina Sofia20873 Cavenago Brianza (MB)Tel. 02/95019471Fax 02/95337098

Stampa I.T.L. - Palestrina - novembre 2013

www.itlpalestrina.it