coldiretti cremona informa 31/2011
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il diario in posta elettronica di Coldiretti CremonaTRANSCRIPT
Le produzioni, l’ambiente, l’alimentazione Coldiretti Cremona Informa, Anno VI
NewsLetter
Informazione online
Martedì 09/08/2011 – Anno VI, Numero 31
Made in Italy. Pieno appoggio all’operazione “Buone vacanze” dei Nas
Suinicoltura. Allevatori ieri a Brescia, proposte per rafforzare la CUN
Ortofrutta. Aumentano i prezzi per i cittadini, mentre crollano nei campi
Bioenergia. Sempre più Comuni a sostegno della battaglia di Coldiretti
Il sito. I video dei giovani imprenditori agricoli su www.cremona.coldiretti.it
Avvisi. Coldiretti e Impresa Verde, chiusura uffici // L’agricoltura è in tv
Campagna Amica. I farmers’ market per turisti // Calendario dei Mercati
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COLDIRETTI: PIENO APPOGGIO AI CONTROLLI DEI NAS
Per 1 Italiano su 3 la buona vacanza dipende dalla tavola Se, come ha evidenziato da un sondaggio online sul sito www.coldiretti.it, per più di un italiano su tre (35%) dipende dal cibo il successo della vacanza, con la degustazione delle specialità enogastronomiche locali, c’è naturalmente da rallegrarsi per l’operazione “Buone vacanze” condotta dai Carabinieri dei Nas che, nella loro azione di vigilanza sulla sicurezza e sulla sanità degli alimenti, hanno potenziato i controlli sulle strutture di ristorazione, fortemente impegnate in questo periodo dell’anno. E’ quanto sottolinea la Coldiretti nell’evidenziare che le ferie sono l’occasione per molti italiani di mangiare fuori e assaggiare nuovi sapori e le località di vacanza sono spesso anche i luoghi dove più elevato è il rischio “tarocco” con la preparazione di piatti “acchiappaturisti” che nulla hanno a che fare con la tradizione locale o con l’offerta di prodotti agroalimentari che del “territorio” in cui vengono venduti non hanno proprio niente. Ad esempio – rileva la Coldiretti – la notizia data dai Nas della scoperta presso uno stabilimento di macellazione del Cremonese di 700 suinetti congelati importati dall’Olanda, ma venduti etichettati come “nati e allevati in Italia”, rappresenta una conferma di un allarme che la Coldiretti ha ribadito davanti alla Borsa di Milano, segnalando la presenza sul mercato di troppi speculatori del falso Made in Italy che danneggiano i produttori italiani e ingannano i consumatori. Contro le importazioni di maialini dalla Ue, in particolare dall’Olanda e dalla Danimarca, che nel 2010 hanno raggiunto il mezzo milione di capi, con un aumento del 40%, serve un’etichetta che indichi in modo chiaro l’origine della carne. Un discorso – precisa la Coldiretti – che non vale solo per la carne di maiale, ma che interessa numerose altre produzioni in un Paese che vanta la leadership nell'offerta di prodotti tipici con ben 229 denominazioni di origine riconosciute a livello comunitario e 4.606 specialità tradizionali censite dalle regioni, mentre sono 511 i vini a denominazione di origine controllata (Doc), controllata e garantita (Docg) e a indicazione geografica tipica. Specialità nostrane che possono essere acquistate nella grande varietà dei percorsi turistici legati all'enogastronomia, con oltre diciannovemila agriturismi, 63mila tra frantoi, cantine, malghe e cascine, dove comperare direttamente dai produttori senza intermediazioni, ma anche oltre 750 mercati degli agricoltori di Campagna Amica organizzati dalla Coldiretti, dove fare acquisti di prodotti genuini direttamente dal campo alla tavola alla tavola.
SUINICOLTORI RIUNITI IERI A BRESCIA
OBIETTIVO: RENDERE PIÙ FORTE LA CUN
Convocati dalla Coldiretti, si sono riuniti lunedì 8 agosto a Brescia i suinicoltori della
Lombardia, del Veneto, del Piemonte e dell’Emilia, con l’obiettivo di verificare e condividere
le proposte di modifica del regolamento della CUN, la Commissione Unica Nazionale per la
quotazione dei suini da macello.
Alla base delle modifiche proposte vi è l’intento di rendere la CUN uno strumento sempre più
efficace, tale da garantire una certezza di prezzo agli allevatori.
L’incontro di ieri a Brescia giunge a seguito di un periodo in cui gli allevatori di Coldiretti, con
grande determinazione, hanno monitorato e “presidiato” i mercati dove si fissa il prezzo dei
suini, per sostenere i rappresentanti della parte agricola in prima linea nelle quotazioni e, al
tempo stesso, ribadire l’importanza di poter contare su un prezzo di riferimento settimanale.
Il comparto, la cui condizione di crisi è ben nota, si è trovato infatti a dover fronteggiare
recentemente anche alcune ‘defezioni’ dei macellatori alla contrattazione presso la CUN.
L’assenza della controparte ha naturalmente condotto ad un “non quotato” dei suini pesanti.
Il “non quotato”, come è facile comprendere, si traduce nell’ulteriore indebolimento del potere
contrattuale delle aziende agricole: in assenza di un bollettino di riferimento, interviene la
trattativa tra azienda agricola e macello, con le aziende prese singolarmente e dunque ancora
più in difficoltà.
Da qui le proposte di modifica del regolamento, il cui cuore è la seguente integrazione
all’articolo 7 del Regolamento (“Funzionamento della Cun Nazionale”): “Nel caso i
commissari di una delle parti (allevatori o macellatori) non si presentino alla riunione o nel
caso in cui sia presente un solo commissario di parte, il Segretario della Commissione affiderà
d’ufficio alla controparte presente la formulazione della tendenza di mercato dei prezzi”. Altre
integrazioni significative riguardano il “superamento della frequenza di non quotati” (che
comunque non potranno superare i 6 annuali, 1 a bimestre, come già fissato nel vecchio
regolamento).
Obiettivo delle proposte di modifica condivise nell’incontro di ieri a Brescia – cui erano
presenti allevatori e funzionari di Coldiretti Cremona – è dunque offrire tutti gli strumenti
tecnici atti a garantire il raggiungimento di una quotazione, con trasparenza ed equità, così da
dare agli allevatori un punto fermo, una certezza sul prezzo.
PREZZI: SALE LA FRUTTA SUGLI SCAFFALI MA CROLLA NEI CAMPI (-29%)
I prezzi pagati agli agricoltori per la frutta estiva sono crollati, con un calo medio del 29%, ma sugli scaffali per i consumatori continuano incredibilmente a salire, con un aumento medio dell’1,6%. E’ quanto emerge da un’analisi del Coldiretti divulgata in occasione dell’iniziativa “Meglio regalare frutta e verdura che svenderla!”, sulla base dei dati Ismea ed Istat relativi al mese di luglio. Una mobilitazione, per denunciare lo scandaloso aumento della forbice dei prezzi tra produzione e consumo nell'estate della crisi che danneggia imprese agricole e cittadini. Per la prima volta alla mobilitazione della Coldiretti hanno partecipato tutti insieme i coltivatori di pomodori, peperoni, melanzane, angurie e pesche che hanno offerto gratuitamente decine di quintali dei propri prodotti, da piazza Santi Apostoli a Roma in tutta Italia, ma anche sulle spiagge o lungo le strade. I trattori della Coldiretti hanno consegnato la frutta locale ad alcuni enti caritatevoli.
Solo per fare qualche esempio nel 2011 le pesche e le nettarine vengono pagate la metà rispetto a dieci anni fa al produttore agricolo che per potersi permettere un caffè al bar ne deve vendere cinque chili. Ma mentre i prezzi della frutta riconosciuti al produttore in campagna crollano - denuncia la Coldiretti - per i consumatori sugli scaffali del supermercato aumentano. Si tratta del risultato delle distorsioni e delle speculazioni che si verificano nel passaggio della frutta dal campo alla tavola. A causa delle inefficienze e delle eccessive intermediazioni nel passaggio della frutta dall’azienda agricola al carrello della spesa - sottolinea la Coldiretti - i prezzi almeno triplicano, ma possono aumentare anche di 5 o 6 volte.
Quest’estate si è allargata senza giustificazioni - sottolinea la Coldiretti - la forbice dei prezzi della frutta fresca tra produzione e consumo. Una situazione che danneggia gli agricoltori costretti a lavorare in perdita, ma anche i consumatori che potrebbero acquistare maggiori quantità e a condizioni più vantaggiose. Gli esempi non mancano secondo le elaborazioni Coldiretti su dati del servizio Sms consumatori del Ministero delle Politiche Agricole. Le pesche gialle - continua la Coldiretti - vengono pagate agli agricoltori 31 centesimi al chilo, ma ai consumatori costano in media 1,85 euro al chilo con un ricarico del 496 per cento (sei volte), i cocomeri passano da 0,11 euro al chilo in campo a 0,60 euro al chilo sulla tavola con un aumento del 445 per cento (cinque volte e mezzo ) e i meloni da 0,34 euro al chilo a 1,30 euro con un ricarico del 282 per cento (quadruplicano).
Il risultato è che oggi gli acquisti di frutta e verdura delle famiglie italiane sono di appena 350 chili all’anno mentre nel 2000 erano 450 chili, nonostante la spesa per acquistarla sia aumentata. Nel 2011 i consumi familiari di frutta e verdura sono diminuiti del 9% nel primo trimestre rispetto all’analogo periodo dello scorso anno. La causa va dunque anche ricercata - sostiene la Coldiretti - nella moltiplicazione dei prezzi dal campo alla tavola che ha reso più onerosi gli acquisti, ma ha anche fatto crollare il reddito degli agricoltori che negli ultimi quindici anni sono stati costretti ad abbattere quasi la metà delle coltivazioni di pesche in Italia.
www.ilpuntocoldiretti.it Il giornale online delle imprese del sistema agroalimentare
E’ il giornale online rivolto alle imprese del sistema agroalimentare, creato dalla Coldiretti,
la prima Organizzazione degli imprenditori agricoli del Paese. Il Punto Coldiretti assicura un
costante aggiornamento su economia e settori produttivi, fisco, ambiente, lavoro, credito,
energia, previdenza, formazione, qualità, innovazione e ricerca, scadenze e prezzi, previsioni
meteo. L’indirizzo è: www.ilpuntocoldiretti.it.
Bioenergia, sempre più Comuni a sostegno
della battaglia di Coldiretti Cremona
“Sì agli impianti inseriti nelle realtà aziendali,
no a mega strutture che divorano campi e cibo”
“Con soddisfazione evidenziamo il fatto che sempre più Comuni della nostra provincia, in
piena sintonia con la nostra Organizzazione, stanno esprimendo attraverso gli strumenti della
delibera comunale e delle mozioni la loro preoccupazione rispetto al proliferare di impianti a
biogas che utilizzano alimenti nobili, così come dei parchi fotovoltaici a terra. Coldiretti, con
determinazione, ha chiesto alla Regione l’emanazione urgente di precise linee guida per la
gestione delle fonti rinnovabili, nonché una moratoria sull’autorizzazione di nuovi impianti. E’
ora importante il fatto che le Amministrazioni Comunali, cioè le prime responsabili della
corretta gestione del territorio, si uniscano alla nostra battaglia”. A parlare è il Direttore di
Coldiretti Cremona Simone Solfanelli, che torna ad evidenziare la necessità di governare un
fenomeno che sta progressivamente sottraendo terreno alla vera agricoltura. “Parlando di
biogas – aggiunge Solfanelli – non abbiamo mai contestato gli impianti alimentati con materie
di scarto, o comunque gli impianti correttamente dimensionati rispetto alla realtà aziendale.
Abbiamo invece ribadito, per primi, che la produzione di agroenergia non può, come purtroppo
sta avvenendo nelle nostre campagne, tradursi nella realizzazione di impianti di grandi
dimensioni scollegati dalle filiere agroalimentari e in competizione con la produzione di cibo
made in Italy. Operazioni che hanno l’effetto di far lievitare gli affitti e sottrarre terra agli
agricoltori”.
Qualche dato può aiutare a ‘fotografare’ meglio la questione biogas in provincia di Cremona e
in Lombardia. Secondo le ultime stime disponibili, in Lombardia ci sono 117 impianti in
funzione, 134 in programmazione e 64 in istruttoria. La provincia con la massima incidenza è
Cremona (120 totali, con una settantina di impianti già in funzione), poi ci sono Brescia (62) e
Mantova (55). Fra le più piccole territorialmente, è Lodi che conta il maggior numero di
centrali (16 in funzione, 17 programmate e 5 in istruttoria). Pavia ne colleziona 25, Bergamo
16, Milano 7, Sondrio 2, Como e Lecco zero.
“Un impianto a biogas che produce un megawatt di energia, se alimentato con colture dedicate,
ha bisogno di circa 350 ettari di trinciato di mais. Parliamo di quasi 200mila quintali di trinciato
di mais all’anno, ossia quanto serve per alimentare almeno 1500 vacche in un anno, capi il cui
latte basterebbe a produrre 30.000 forme di Grana Padano – evidenzia Coldiretti Cremona –. E’
una pesante sottrazione, che la filiera agroalimentare subisce. Se si considera che in provincia
di Cremona sono già attivi settanta impianti, e se si pone una media di 1 MW per impianto, si
può calcolare che oltre 20.000 ettari, rispetto ad una superficie coltivata di 130.000, sono oggi
dedicati al biogas. Sono dati preoccupanti”. “Il problema non sono gli impianti a biogas o i
fotovoltaici in quanto tali, ma i maxi interventi che al posto di essere integrati nell’attività
agricola diventano installazioni industriali che si mangiano suolo e produzione di cibo –
ribadisce Solfanelli –. Anche per i pannelli fotovoltaici servono linee guida precise: diciamo no
al fotovoltaico a terra, sui campi, mentre va incoraggiato lo sfruttamento di tetti, magazzini,
stalle e di tutte le coperture disponibili, che sono una riserva di spazio ancora sottoutilizzato.
Solo così le fonti rinnovabili potranno dirsi veramente sostenibili”.
Da tempo Coldiretti Cremona ha sollevato il problema della corretta impostazione del tema
delle agroenergie, denunciando quello che è stato definito lo “scandalo degli affitti d’oro”: di
fatto, chi deve alimentare un mega impianto a biogas può sostenere, per l’affitto della terra o
per l’acquisto di materia prima, costi che agli imprenditori agricoli appaiono proibitivi. Si pensi
al costo d’affitto della terra: la precedente quota di circa 500 euro all’ettaro in tempi recenti è
addirittura triplicata, arrivando a oltre 1.500 euro/ettaro.
L’intervento di un numero sempre crescente di Amministrazioni Comunali, che chiedono
regole precise e vogliono essere coinvolge nel processo di autorizzazione degli impianti, è un
fatto importante. Nella delibera “Alimenti in cambio di energia?” il Comune di Gussola, a
proposito del proliferare del biogas, scrive che si “rischia di stravolgere il delicato equilibrio
agricolo-zootecnico-ambientale che ha caratterizzato, nei secoli, il nostro territorio, a vantaggio
di una non ben chiara politica di fonti energetiche alternative e di una grande speculazione
personale, la quale non ha niente a che fare con l’agricoltura che tutti noi conosciamo ed
apprezziamo”. Analoghe argomentazioni sono state portate nei Consigli Comunali di
Agnadello e Palazzo Pignano, tra gli altri, attraverso mozioni poi inviate dai Sindaci, per
conoscenza, al Ministro per le Politiche Agricole, al Presidente della Regione Lombardia e al
Presidente della Provincia di Cremona.
Il Comune di Cappella de’ Picenardi, a proposito del fotovoltaico (sempre in una delibera, il cui
titolo è “Alimenti in cambio di energia? Tuteliamo la sicurezza alimentare”) ha aggiunto:
“Mentre è certamente positiva – e va stimolata e favorita – la posa dei pannelli fotovoltaici
sulle superfici coperte già esistenti (si pensi a quali estensioni rappresentano, in tal senso, i tetti
delle stalle, delle cascine e dei capannoni, per alcuni dei quali la posa dei pannelli solari può
diventare preziosa occasione per avviare una definitiva bonifica dall’amianto), appare in tutta la
sua problematicità, in tutta la sua “non sostenibilità”, il diffondersi del fotovoltaico sulle
superfici dei campi. E’ questo un fenomeno che sembra imporsi anche nella nostra Provincia,
dove si cominciano a vedere autentici tappeti di silicio sui nostri campi, con pannelli
fotovoltaici “seminati” sul terreno al posto delle coltivazioni agricole. Scelte che sovvertono il
primato della produzione del cibo nella gerarchia delle priorità, un principio che va tutelato e
ribadito, pur nella convinzione che le energie rinnovabili di origine agricola possano dare un
contributo al problema energetico del Paese”.
Bioenergie: la battaglia di Coldiretti
al centro della prossima puntata di “W l’Agricoltura”
Coldiretti Cremona per prima ha denunciato le distorsioni legate al proliferare degli impianti a biogas nelle nostre campagne, così come del fotovoltaico a terra, ponendo il problema della corretta gestione del territorio, nonché della necessità di regolamentare (governandolo con lungimiranza) lo sviluppo delle agro-energie. Le ragioni di questa battaglia, che oggi incassa l’appoggio di sempre più Amministrazioni Comunali (oltre che di associazioni quali Slow Food), sono al centro della prossima puntata di W l’Agricoltura, la trasmissione proposta da Coldiretti Cremona su Telecolor e Primarete. Sarà il Direttore Simone Solfanelli, nell’intervista che aprirà la trasmissione, a fare il punto su un’azione vitale per determinare il futuro della nostra agricoltura e del nostro stesso territorio. Ricordiamo che W l’Agricoltura va in onda ogni giovedì, alle ore 20.15 circa, su Telecolor e Primarete (e, in replica, tutte le domeniche, alle ore 13, su Telecolor). Il servizio tv è già disponibile sul sito di Coldiretti Cremona, all’indirizzo www.cremona.coldiretti.it.
www.cremona.coldiretti.it Le storie e le sfide dei giovani imprenditori agricoli
in una serie di video sul sito di Coldiretti Cremona
Si arricchisce la proposta di video inseriti sul sito di Coldiretti Cremona, all’indirizzo
www.cremona.coldiretti.it. Alla voce Giovani Impresa (ma anche nella sezione
“Agricoltura in tv”) è possibile trovare una serie di servizi tv, nei quali i giovani
imprenditori agricoli di Coldiretti Cremona raccontano le loro sfide e le loro storie, nel
segno del progetto per una filiera tutta agricola e tutta italiana. Alcune ‘segnalazioni’:
Gianna e Giacomo Maghenzani: al via al Boschetto di Cremona
l’agrinido “Piccoli Frutti” Due video raccontano la nascita di ‘Piccoli
Frutti’, il primo agrinido creato in un’azienda
agricola di Coldiretti in tutta la Lombardia.
Attraverso immagini e interviste, è possibile
conoscere più a fondo la sfida intrapresa da
Gianna e Giacomo Maghenzani, al Boschetto
di Cremona. Ed è possibile avere tutte le
informazioni utili sul nido, che inizierà il suo
percorso dal prossimo settembre (in questi giorni si stanno raccogliendo le adesioni).
L’agrinido può accogliere fino a dieci piccoli.
Stefano Rho: dall’impresa suinicola nasce a Farinate di Capralba il Punto Campagna Amica Allevatori di selezionati suini destinati al
Consorzio del prosciutto di Parma, da un anno
gli imprenditori agricoli Rho hanno deciso di
dar vita anche ad uno spaccio aziendale, presso
la loro impresa a Farinate di Capralba,
rivolgendo una parte della produzione alla
vendita diretta al consumatore. A un anno
dall’avvio dello spaccio, è stato ufficialmente
inaugurato il Punto Campagna Amica. Nel video raccontiamo come sta procedendo la sfida
fortemente voluta dal giovane imprenditore agricolo Stefano Rho e dalla sua famiglia.
Tutti i servizi tv sono sul sito: www.cremona.coldiretti.it
www.cremona.coldiretti.it Le storie e le sfide dei giovani imprenditori agricoli
in una serie di video sul sito di Coldiretti Cremona
Si arricchisce la proposta di video inseriti sul sito di Coldiretti Cremona, all’indirizzo
www.cremona.coldiretti.it. Alla voce Giovani Impresa (ma anche nella sezione
“Agricoltura in tv”) è possibile trovare una serie di video, nei quali i giovani
imprenditori agricoli raccontano le loro sfide e le loro storie, nel segno del progetto per
una filiera tutta agricola e tutta italiana. Altre ‘segnalazioni’:
Gianluca Moro, fiori e piante
a Gallignano (Soncino) e al Mercato di Campagna Amica
Floricoltore e vivaista, il giovane imprenditore agricolo
Gianluca Moro presenta la sua azienda “Vivai Gabriella”,
accogliendo le telecamere fra le serre di Gallignano (frazione
di Soncino). E’ un’occasione per scoprire quali siano i fiori
più apprezzati e più richiesti, ed è anche un’opportunità per
conoscere più a fondo il lavoro dei florovivaisti del nostro
territorio. Moro è tra i floricoltori presenti al Mercato di
Campagna Amica nato a Cremona, proposto il venerdì mattina al Foro Boario.
Gianfranco Mandotti: formaggi di bufala, carne e salumi al Punto di Scannabue.
E la “specialità della casa” resta il gelato al latte di bufala
Il video racconta una giornata a Scannabue
(frazione di Palazzo Pignano) presso
l’allevamento dell’imprenditore agricolo
Gianfranco Mandotti, che racconta la sua
esperienza di allevatore di bufale. Formaggi (a
partire dall’apprezzatissima mozzarella), carni e
salumi di bufalo (insieme al gelato, la specialità
della casa) sono proposti allo spaccio aziendale,
così come ai Mercati di Campagna Amica.
Gianfranco Mandotti è tra i vincitori della fase regionale dell’Oscar Green, anno 2009.
Tutti i servizi tv sono sul sito: www.cremona.coldiretti.it
www.cremona.coldiretti.it Le storie e le sfide dei giovani imprenditori agricoli
in una serie di video sul sito di Coldiretti Cremona
Si arricchisce la proposta di video inseriti sul sito di Coldiretti Cremona, all’indirizzo
www.cremona.coldiretti.it. Alla voce Giovani Impresa (ma anche nella sezione
“Agricoltura in tv”) è possibile trovare una serie di video, nei quali i giovani
imprenditori agricoli raccontano le loro sfide e le loro storie, nel segno del progetto per
una filiera tutta agricola e tutta italiana. Altre ‘segnalazioni’:
Giannenrico e Sebastiano Spoldi: un video “storico” per raccontare
l’Oscar Green
Giannenrico e Sebastiano Spoldi, imprenditori
agricoli di Cascina Brugnole di Trigolo, nel 2008
hanno conquistato un riconoscimento
particolarmente ambito: l’Oscar Green (nella
categoria “Energia per il futuro”). Suinicoltori,
protagonisti con i loro prodotti dell’incontro diretto
con i cittadini (al Punto e ai Mercati di Campagna
Amica), pionieri nella realizzazione di un impianto a
biogas (che utilizza i reflui aziendali), i fratelli
Spoldi hanno ricevuto l’Oscar Green dal Presidente
Sergio Marini e dall’allora Ministro Luca Zaia.
Alberto Bettinelli: l’eco-rotolo targato Crema Green
Il video racconta una mattinata nel comune di
Ricengo, per scoprire come lavora l’azienda
“Crema Green” dell’imprenditore agricolo
Alberto Bettinelli, una realtà – specializzata nella
produzione del tappeto erboso – che si sta facendo
conoscere ed apprezzare ben oltre i confini della
provincia di Cremona. Punto di forza di questa
“azienda di famiglia” è un prodotto bello e
innovativo: l’eco-rotolo. E’ lo stesso imprenditore
agricolo Bettinelli, affiancato dalla moglie e dalle
figlie, a presentare le produzioni e l’azienda,
naturalmente targata Coldiretti Cremona.
Tutti i servizi tv sono sul sito: www.cremona.coldiretti.it
www.cremona.coldiretti.it Le storie e le sfide dei giovani imprenditori agricoli
in una serie di video sul sito di Coldiretti Cremona
Si arricchisce la proposta di video inseriti sul sito di Coldiretti Cremona, all’indirizzo
www.cremona.coldiretti.it. Alla voce Giovani Impresa (ma anche nella sezione
“Agricoltura in tv”) è possibile trovare una serie di video, nei quali i giovani
imprenditori agricoli raccontano le loro sfide e le loro storie, nel segno del progetto per
una filiera tutta agricola e tutta italiana. Altre ‘segnalazioni’:
Carlo, Marco, Nicola e Simone Pasquali: allevatori di bovini e suini ed ora anche produttori di energia
Allevatori per tradizione familiare, i giovani
imprenditori Carlo, Marco, Nicola e Simone
Pasquali hanno deciso di affiancare
all’allevamento di bovini, suini e pollame anche
la produzione del biogas. Ecco un esempio
virtuoso di impresa agricola in cui si sposano la
zootecnia e la produzione di energia pulita. Il
servizio racconta la visita di una scolaresca in azienda: una preziosa occasione per rafforzare
l’alleanza fra agricoltura e scuola, tra giovani e ambiente.
I fratelli Marossi: un tuffo nei colori delle serre di Casteldidone
Maria Vittoria, Gian Mario
e Alberto Marossi, insieme ai
genitori, sono i protagonisti del video
girato nelle serre di Cascina Ronchi a
Casteldidone, in un trionfo
di colori e profumi.
Nel video realizzato da Bruno
Toscani, con intervista condotta da
Marta Biondi, i giovani imprenditori
agricoli testimoniano il lavoro di una
famiglia che ha scelto di passare dalla
coltivazione del mais
a quella dei fiori.
Le interviste offrono anche utili consigli in merito alla cura di fiori e piante.
Tutti i servizi tv sono sul sito: www.cremona.coldiretti.it
COLDIRETTI LOMBARDIA
Dalle cime delle Alpi ai laghi di Lombardia:
ecco i farmers’ market a “misura di turista”
Il farmers’ market più alto della Lombardia. E’ quello che parte domani in centro a
Livigno, a oltre 1.800 metri sopra il livello del mare, con i produttori della Coldiretti che
da tutta la Valtellina porteranno le prime mele di questa stagione, veRdure, patate, salumi
e i vini Doc e Docg del territorio. Il mercato si terrà ogni mercoledì di agosto dalle 8.45 alle
17 e poi a settembre e ottobre diventerà quindicinale, sempre lo stesso giorno.
Ma quello di Livigno non è l’unico farmers’ market “a misura di turista” dell’estate 2011.
Sul lago di Garda, ad esempio, ogni lunedì mattina a Manerba del Garda, ogni sabato
mattina a Sirmione e la domenica a Moniga del Garda in piazza San Martino, gli agricoltori
della Coldiretti si ritrovano per offrire ai consumatori le specialità del territorio. Per chi
va invece sul lago d’Iseo c’è ogni sabato mattina il mercato di Sale Marasino.
I turisti, in particolare quelli stranieri – spiega Coldiretti Lombardia – acquistano, anche
come souvenir, tutti i prodotti che si possono conservare e trasportare: olio d’oliva, vino,
formaggi stagionati di montagna come il bagoss, il grana padano, miele e marmellate. Chi
si ferma più a lungo – aggiunge la Coldiretti – tende a servirsi dei mercati agricoli di
Campagna Amica per i rifornimenti alimentari di consumo quotidiano, in particolare per
quel che riguarda salumi, formaggi freschi di latte vaccino e caprino, verdura e frutta
fresca di stagione.
I mercati di Campagna Amica fanno parte della grande rete della filiera agricola italiana
che Coldiretti sta costruendo su tutto il territorio nazionale: in Lombardia sono arrivati a
quota 100, con un incremento di oltre il 20% rispetto al 2010, mentre gli spacci di
Campagna Amica nelle cascine hanno avuto un boom del 500% passando da 73 a 372.
Mercato di Campagna Amica, il calendario
Ricordiamo il calendario del Mercato di Campagna Amica degli agricoltori di Coldiretti in
provincia di Cremona:
CREMONA. Al Foro Boario ogni venerdì, dalle ore 8 alle 13
CASALMAGGIORE. In Piazza Turati, il sabato mattina
SORESINA. Il lunedì, ore 8-13, davanti al Palazzo Comunale
PANDINO. Il 2° e il 4° lunedì del mese, in via Umberto I
VESCOVATO. Tutti i sabati, in piazza Roma
CASTELLEONE. La mattina del sabato in via Garibaldi
BAGNOLO CREMASCO. In piazza Aldo Moro, la seconda domenica del mese
CREMA. In via Terni, prossimo appuntamento domenica 21 agosto.
Coldiretti Cremona - Impresa Verde Cremona
SEDE PROVINCIALE Via Ala Ponzone, 8 III piano
Tel. 0372.499811 Fax 0372.499899
UFFICIO ZONA DI CREMONA Via Ruffini, 28
Tel. 0372.732930 - Fax 0372.732940
UFFICIO ZONA DI SORESINA Via Matteotti, 12
Tel. 0372.732990 - Fax 0372.732980
UFF. ZONA DI CASALMAGGIORE Via Cairoli, 3
Tel. 0372.732960 - Fax 0372.732970
UFFICIO ZONA DI CREMA Via del Macello, 34/36
Tel. 0372.732900 - Fax 0372.732925
CHIUSURA ESTIVA UFFICI
Si rende noto che gli Uffici di Coldiretti Cremona e Impresa Verde
Cremona resteranno chiusi nella settimana dal 15 al 21 agosto.
I nostri uffici riapriranno lunedì 22 agosto 2011.
W l’Agricoltura – Coldiretti Cremona Informa sospende l’invio per la prossima settimana. Ci vediamo a fine mese!!!
La newsletter di Coldiretti Cremona è nel sito www.cremona.coldiretti.it
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