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Corso di Fisica per Medicina Lezione 30 - Fisica nucleare (cod. f4zzot) Dr. Cristiano Fontana Dipartimento di Fisica ed Astronomia “Galileo Galilei” Università degli Studi di Padova 6 dicembre 2019 Indice Feedback 3 Fisica nucleare 8 Struttura atomica 9 Struttura nucleare 16 Decadimenti 23 Radiazioni ionizzanti 43 2/50 CORSO DI FISICA PER MEDICINA Lezione 30 - Fisica nucleare (cod. f4zzot) Dr. Cristiano Fontana 6 dicembre 2019 Indice Feedback 3 Fisica nucleare 8 Struttura atomica 9 Struttura nucleare 16 Decadimenti 23 Radiazioni ionizzanti 43 3/50 CORSO DI FISICA PER MEDICINA Lezione 30 - Fisica nucleare (cod. f4zzot) Dr. Cristiano Fontana 6 dicembre 2019

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Corso di Fisica per MedicinaLezione 30 - Fisica nucleare (cod. f4zzot)

Dr. Cristiano Fontana

Dipartimento di Fisica ed Astronomia “Galileo Galilei”Università degli Studi di Padova

6 dicembre 2019

Indice

Feedback 3

Fisica nucleare 8Struttura atomica 9Struttura nucleare 16Decadimenti 23Radiazioni ionizzanti 43

2/50 CORSO DI FISICA PER MEDICINA Lezione 30 - Fisica nucleare (cod. f4zzot) – Dr. Cristiano Fontana – 6 dicembre 2019

Indice

Feedback 3

Fisica nucleare 8Struttura atomica 9Struttura nucleare 16Decadimenti 23Radiazioni ionizzanti 43

3/50 CORSO DI FISICA PER MEDICINA Lezione 30 - Fisica nucleare (cod. f4zzot) – Dr. Cristiano Fontana – 6 dicembre 2019

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Punti chiave ed osservazioniLezione 5 dicembre 2019

Punti chiaveI Riflessione totale ed angolo limite.I Lenti “(non veloci)”.I Creazione delle immagini.I Ingrandimento.I Formula del costruttore di lenti.I Potere diottrico delle lenti.I Occhio.I Difetti dell’occhio.

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Punti chiave ed osservazioniLezione 5 dicembre 2019

OsservazioniI “Sono un ragazzo miope, la fisica mi ha salvato la vita. So che da vecchio starò meglio,

ora ho più speranza.”I “Al professore piacciono i Pink Floyd!!!”I “Non ho capito molto”I “Finalmente ho capito le lenti, grazie”I “Per l’intro del canale bisogna usare il meme del satellite con shooting stars”I “Nuovo capo dipartimento di Fisica!”

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Dubbi, perplessitàLezione 5 dicembre 2019

Dubbi e perplessitàI Come faccio a capire quando approssimare sin θ ≈ θ? Per quali valori di θ?I Quali momenti d’inerzia dobbiamo conoscere? Bastano quelli dei lucidi?I Il numero d’onda a cosa serve?

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Punti chiave ed osservazioniLezione 5 dicembre 2019

Approfondimenti richiestiI Diottrie.I Formula del costruttore di lenti.I Effetto Doppler.

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Indice

Feedback 3

Fisica nucleare 8Struttura atomica 9Struttura nucleare 16Decadimenti 23Radiazioni ionizzanti 43

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La struttura dell’atomo

1 Å = 100,000 fm

1 fm

- -++

L’atomo è costituito da un nucleo di carica positiva ed un insieme di elettroni (caricanegativa). Rispetto alla dimensione complessiva dell’atomo (∼ 1 Å) il nucleo è molto piùpiccolo (∼ 1 fm). Gli elettroni si distribuiscono in una nube attorno al nucleo, in dellestrutture chiamate orbitali.

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Esperimento di Rutherford ISchema dell’esperimento

Se Tex Willer volesse scoprire se in un sacco ci sono pepite d’oro o sabbia, cosa potrebbefare? Senza preoccuparsi di aprirlo, potrebbe sparargli!

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Esperimento di Rutherford IIRisultato per il modello di Thomson

Modello di Thomson

Se nel sacco ci fosse sabbia le pallottole l’attraverserebbero senza grosse deviazioni.

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Esperimento di Rutherford IIIRisultato per il modello di Rutherford

Modello di Rutherford

Se nel sacco ci fossero pepite d’oro le pallottole incontrerebbero degli oggetti duri che nedevierebbero il cammino sensibilmente.

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Esperimento di Rutherford IVModelli a confronto

Modello di Thomson Modello di Rutherford

Nei primi anni del ’900 si pensava che l’atomo fosse costituito da una carica positivadistribuita in cui sono immersi gli elettroni. Con l’esperimento di Rutherford si scoprì che lacarica è tutta concentrata in un nucleo di dimensioni molto più piccole dell’atomo.

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Livelli atomici

Sperimentalmente si vede che gli atomi (sistema di elettroni + nucleo) possono avere delleenergie di legame quantizzate. Ovvero il sistema dell’atomo può liberare o assorbire soloparticolari valori di energia. In prima approssimazione, i livelli energetici possibili sonodescritti da

En = −ERZ 2

n2 (1)

ove Z è la carica del nucleo, n è un numero naturale diverso da zero e ER è detta energiadi Rydberg ed è pari a

ER =e4me

8ε20h2= 13.6 eV. (2)

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Emissione ed assorbimento

Essendo l’energia quantizzata le transizioni possibili hanno solo energie possibili descrittedalla formula: In prima approssimazione, i livelli energetici possibili sono descritti da

∆E = E2 − E1 =

[−ERZ 2

n22

]−[−ERZ 2

n21

]= ERZ 2

[1n2

1− 1

n22

](3)

E.g. La serie di Lyman è la serie di transizioni possibili con n1 = 1, per l’idrogeno:

∆ELymann2=2 = ER

[1− 1

n22

]= 10.2 eV ⇒ λ =

hc

∆ELyman2

= 121 nm (4)

che è nell’ultravioletto. La serie di Balmer ha n1 = 2 ed ha quattro linee nel visibile, laserie di Paschen ha n1 = 3 e si trova nell’infrarosso.

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La struttura del nucleo

Il nucleo è costituito da protoni e neutroni, che sono tenuti insieme dalla forza nucleareforte. I costituenti del nucleo sono complessivamente chiamati nucleoni. Dal punto di vistadelle interazioni nucleari i protoni e neutroni sono quasi indistinguibili.

Il numero di protoni è anche chiamato Z , il numero di neutroni N e la loro somma A è ilnumero di massa

Z + N = ANumero di Numero di Numero di

protoni neutroni massa

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Massa dell’atomo I

Le masse dei nucleoni, e delle particelle in generale, sono tipicamente espresse con l’unitàelettronvolt, che in realtà è un’energia. Si sfrutta la famosa formula descritta da Einstein,della legge di equivalenza tra massa ed energia:

E = mc2 (5)

per calcolarci il fattore di conversione in eV dobbiamo ricordarci che il fattore di conversionedai J è la carica dell’elettrone

Min eV =mc2

1.602 · 10−19 J/eV=

1 kg ·(3 · 108 m/s

)2

1.602 · 10−19 J/eV= 5.62 · 1035 eV (6)

che è un numero scomodo da usare nella nostra quotidianità, ma è comodo per chi sioccupa di particelle.

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Massa dell’atomo II

Protoni e neutroni hanno una massa circa uguale tra di loro

mp = 1.673 · 10−27 kg = 938 MeV/c2 (7)

mn = 1.675 · 10−27 kg = 940 MeV/c2 (8)

La massa degli elettroni è molto più piccola

me− = 9 · 10−31 kg = 0.511 MeV/c2 (9)

Essendo molto grande il rapporto tra massa dei protoni ed elettroni la massa dell’atomo ècirca uguale alla massa del nucleo

mp

me−=

938 MeV/c2

0.511 MeV/c2 ≈ 1800 (10)

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Isotopi

Gli isotopi sono dei nuclei con lo stesso numero di protoni (e quindi stesso Z ) ma diversonumero di neutroni (e quindi diverso N).

1. Chimicamente si comportano tutti allo stesso modo (a parte rari casi).2. Dal punto di vista nucleare però sono molto diversi tra di loro.

E.g. gli isotopi del potassioI 39K: è stabile, ha un’abbondaza del 93%;I 40K: è una sorgente radioattiva (perché è instabile) naturale, ha un’abbondanza del

0.012% e vita media di 1.3 · 109 yr;I 41K: è stabile, ha un’abbondaza del 7%.

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Tavola dei nuclei I

N=1 N=2 N=3 N=5N=4 ...

Z=0

Z=1

Z=2

Z=3

...

1H 2H 3H 4H 5H 6H

1n

3He 4He 5He 6He 7He 8He 9He

6Li 7Li4Li 5Li 8Li 9Li 10Li 11Li

9Be5Be 5Be 5Be5Be 10Be

10He

11Be12Be 14Be13Be

N=0

Figura: Ingrandimento della tavola dei nuclei [IAEA NDS]

In analogia alla tavola periodica degli elementi si definisce una tavola dei nuclei, che sonodisposti secondo i numeri Z ed N. In questa rappresentazione i nuclei stabili sono disegnatiin nero, gli altri colori rappresentano la vita media.

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Tavola dei nuclei II

Vite medie

N

Z

N=Z

Figura: Tavola dei nuclei [IAEA NDS]

I nuclei stabili si raggruppano lungola cosiddetta valle di stabilità; piùci si allontana e minore diventa lavita media. I nuclei leggeri stabilihanno N ≈ Z , ovvero hanno ilnumero di neutroni, N, circa ugualeal numero di protoni, Z .

I nuclei stabili più pesanti, invece, sono al di sotto della retta N = Z , perché i neutronicompensano la forza repulsiva elettrostatica tra i protoni e ne servono di più.

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Forza nucleare forte

I protoni sono carichi positivamente e quindi tendono a respingersi. Tenendo inconsiderazione la dimensione tipica del raggio di un nucleo

r0 ≈ 1.5 · 10−15 m (11)

le forze repulsive sono molto intense

FC =1

4πε0

e2

r20≈ 100 N. (12)

La repulsione è compensata da una forza attrattiva detta forza forte. Per stabilizzare unnucleo quindi si possono aggiungere neutroni che non sono carichi ma si attraggono per laforza forte.

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Decadimenti I

Cosa vuol dire che un nucleo è instabile? Vuol dire che decade in un altro nucleo,tramutandosi nel nuovo materiale.

Il tecnezio usato in medicina nucleareIl 99Mo decade in 99mTc con una vita media τ = 66 h. A sua volta decade con una vitamedia τ = 6 h in 99gTc emettendo un raggio γ con energia E = 140 keV. Il gamma prodottoè utilizzato in diverse tecniche di medicina nucleare.

Radon-222L’uranio naturale 238U decade alpha con una vita media τ = 4 · 109 yr, dopo una serie didecadimenti raggiunge il 226Ra. Questo decade alpha con una vita media τ = 1600 yr in222Rn. Il radon è un gas nobile che decade alpha ed è quindi pericoloso se inalato.

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Decadimenti IIPossibili decadimenti

1. Fissione: Il nucleo si spacca in molti altri nuclei più leggeri, tipico per i nuclei moltopesanti (e.g. Uranio).

2. Decadimento alpha: Il nucleo emette una particella alpha, che è un nucleo di 4He(N = 2,Z = 2):

Z 7→ Z − 2, N 7→ N − 2 & A 7→ A− 4 (13)

3. Decadimento beta-: Un neutrone si trasforma in un protone emettendo un elettrone(n→ p + e− + ν̄e):

Z 7→ Z + 1, N 7→ N − 1 & A′ = A (14)

4. Decadimento beta+: Un protone si trasforma in un neutrone emettendo un positrone(p → n + e+ + νe):

Z 7→ Z − 1, N 7→ N + 1 & A′ = A (15)

5. Decadimento gamma: Un nucleo eccitato (come può essere anche un atomoeccitato) torna allo stato fondamentale emettendo un fotone molto energetico chiamatoraggio gamma (raggio γ). I valori di N e Z non cambiano.

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Decadimenti IIIDecadimenti e tabella dei nuclidi

N-1N-2 N+1N

Z-2

Z-1

Z

Z+1

α

β+

β-

I processi di decadimento possono esserevisualizzati sulla tavola dei nuclei, in funzionedella variazione dei numeri N e Z . E.g. Ildecadimento alpha cambia il valore di N e Zdi due e quindi ci si sposta in diagonale didue posizioni.

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Decadimento alpha

Il decadimento alpha è tipico per gli elementi più pesanti. È dovuto all’interazione forte equindi ha tempi di vita medi tipicamente piccoli.E.g. Il gas nobile radon-222 decade alpha in polonio-218.

222Rn→218 Po + α (16)

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Decadimenti beta

I due decadimenti beta sono dovuti all’interazione debole e quindi hanno tipicamente tempidi vita medi lunghi. Si osservi come non cambia il numero di massa degli elementi, perchési tratta di una trasmutazione di un protone in un neutrone o viceversa.E.g. Il carbonio-14 decade in azoto-14 per decadimento beta-

14C→14 N + e− + ν̄e (17)

E.g. Il fluoro-18 decade in ossigeno-18 per decadimento beta+

18F→18 O + e+ + νe (18)

Il positrone emesso dal 18F è usato in medicina nucleare per la Positron EmissionTomography (PET).

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Decadimento gamma

Il decadimento gamma è un decadimento che si ha quando un nucleo eccitato si diseccitaemettendo un fotone molto energetico (chiamato anche raggio gamma).E.g. Il tecnezio-99m decade in tecnezio-99g emettendo un gamma da 140 keV. Il 99mTc èuno stato eccitato del tecnezio, mentre il 99gTc è lo stato fondamentale del nucleo.

99mTc→99g Tc + e− + ν̄e (19)

Il gamma emesso dal 99mTc è usato in medicina nucleare per le scintigrafie e la SinglePhoton Emission Tomography (SPET).

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Energia di legame del nucleo

U235

U238

Fe56O16

C12

He4

Li6Li7

He3H3

H2

H1

Number of nucleons in nucleus

Avera

ge b

ind

ing

energ

y p

er

nucl

eon (

MeV

)

9

8

7

6

5

4

3

2

1

00 30 60 90 120 150 180 210 240 270

Figura: Grafico dell’energia di legame per alcuni isotopicomuni [wiki].

L’energia di legame del nucleodipende dal numero di protoni eneutroni. Tipicamente si rappresentacome positiva, ma in realtà dovrebbeessere negativa perché i nuclei sonodegli stati legati. Più è alta l’energiadi legame e più è difficile spaccare ilnucleo nei singoli costituenti.

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Fusione ed energia di legame

U235

U238

Fe56O16

C12

He4

Li6Li7

He3H3

H2

H1

Number of nucleons in nucleus

Avera

ge b

ind

ing

energ

y p

er

nucl

eon (

MeV

)

9

8

7

6

5

4

3

2

1

00 30 60 90 120 150 180 210 240 270

H3

+

ΔE>0

H3

+ΔE<0

Figura: Grafico dell’energia di legame per alcuni isotopicomuni [wiki].

Nella fusione si fondono nucleileggeri per avere nuclei più pesanti,ma non sempre il processo rilasciaenergia. Fondendo nuclei troppopesanti è necessario fornire energiaal sistema perché l’energia dilegame del nucleo somma diventapiù bassa di quella dei nuclei iniziali.

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Fissione ed energia di legame

U235Fe56O16

C12

He4

Li6Li7

He3H3

H2

H1

Number of nucleons in nucleus

Avera

ge b

ind

ing

energ

y p

er

nucl

eon (

MeV

)

9

8

7

6

5

4

3

2

1

00 30 60 90 120 150 180 210 240 270

H3

ΔE>0

U238

H3

ΔE<0

Figura: Grafico dell’energia di legame per alcuni isotopicomuni [wiki].

Nella fissione un nucleo si spaccaper generare nuclei più leggeri.Quando i nuclei più pesanti siscindono possono liberare energia,mentre per i nuclei più leggeri ènecessario fornire energia.

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Legge dei decadimenti I

Un nucleo instabile ha una probabilità costante nel tempo di decadere. Se la probabilità divedere un decadimento in un dato istante di tempo è λ, allora la probabilità di vederlo perun insieme di N nuclei è Nλ. Ma un decadimento comporta la variazione del numero dinuclei e quindi la variazione nell’istante di tempo è proporzionale al numero di nuclei:

dNdt

= −λN (20)

ove abbiamo messo un meno perché si tratta di una riduzione del numero di nuclei. Questaè un’equazione differenziale che ha come risultato

N(t) = N0e−λt (21)

che rappresenta il numero di nuclei sopravvissuti all’istante t .

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Legge dei decadimenti II

In genere si definisce la vita media τ come

τ =1λ

(22)

e quindi la (21) diventa

N(t) = N0e−tτ (23)

La vita media rappresenta il tempo che impiega il campione di nuclei instabili a ridursi al37% del numero iniziale.

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Legge dei decadimenti III

Alcuni aspetti importanti della legge dei decadimenti:I È una legge statistica, quindi si applica ad un grande numero di nuclei.I La probabilità di decadimento di un singolo nucleo è costante nel tempo.I La vita media non è il tempo che impiega un singolo nucleo a decadere, ma il tempo

caratteristico di un grande numero di nuclei.

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Decadimento dei dadi I

Un dado è un buon modello di nucleoinstabile, perché ad ogni lancio ha unaprobabilità costante di dare un risultatonumerico. Immaginiamo di avere un insiemedi dadi e di lanciarli tutti insieme. Ogni lancioè uno step temporale del sistema. Se undado da 1 come risultato è eliminato dalgruppo. Questo sistema segue molto bene lastatistica dei decadimenti radioattivi.

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Decadimento dei dadi II

0 10 20 30 40 500

5

10

15

20

25

30

35

40

45

50

55

60

Numerodi lancio

Dadi 6 facceDadi 12 facceDadi 20 facce A seconda del numero di facce del dado varia

la probabilità di decadimento di ogni dado. Lalegge di decadimento per i dadi è

N(T ) = N0e−TS (24)

ove T è il numero di lancio ed S è il numerodi facce del dado.

http://www2.pd.infn.it/~fontana/project/teaching/2018/01/02/dice-decay.html

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Numero di nuclei decaduti

Se il numero di nuclei che sopravvive in funzione del tempo è descritto dalla

N(t) = N0e−λt . (25)

Quale sarà il numero di nuclei decaduti in questo tempo?Il numero iniziale dei nuclei è N0 quindi il numero di nuclei decaduti è

Ndecaduti(t) = N0 − N(t) (26)

= N0 − N0e−tτ (27)

= N0

[1− e−

]. (28)

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Tempo di decadimento ad una frazione I

Calcoliamo il tempo t 1n

che impiega il campione a ridursi di n volte rispetto al numero dinuclei iniziale

N0

n= N0e−

t 1nτ (29)

1n

= e−t 1nτ (30)

log

[1n

]= −

t 1n

τ(31)

− log n = −t 1

n

τ(32)

t 1n

= τ log n (33)

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Tempo di decadimento ad una frazione II

Invertiamo la relazione

τ =t 1

n

log n(34)

e vediamo cosa succede se mettiamo nella legge dei decadimenti il tempo di dimezzamento

N(t) = N0e−tτ (35)

= N0e− log n t

t 1n (36)

= N0n− t

t 1n (37)

ove abbiamo applicato le proprietà dell’esponenziale. Questa è la legge dei decadimentiespressa in termini del tempo necessario a ridursi di n volte.

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Tempo di dimezzamento

Calcoliamo il tempo t 12

che impiega il campione a dimezzarsi rispetto al numero di nucleiiniziale

t 12

= τ log 2 (38)

il tempo t 12

è comunemente chiamato tempo di dimezzamento ed è molto usato peresprimere il tempo di decadimento di una sorgente radioattiva.

N.B.Il tempo di vita medio non è il tempo di dimezzamento di una sorgente!

t 126= τ (39)

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Attività di una sorgente

Si definisce attività di una sorgente il numero di decadimenti al secondo, ovvero

A(t) = λN(t) = −dNdt

(40)

L’attività si misura in Becquerel, che corrisponde ad un decadimento al secondo:

1 Bq = 1 · 1/s (41)

Comunemente si usano anche i Curie, che corrispondono all’attività di un grammo di radio:

1 Ci = 37 GBq. (42)

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Numero di nuclei ed attività

Se l’attività di una sorgente è

A = λN =Nτ

(43)

Quale sarà il numero di nuclei presenti nella sorgente?È sufficiente invertire la formula:

N =Aλ

(44)

= τA (45)

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Radiazioni ionizzanti

In generale le radiazioni sono dette ionizzanti se sono in grado di ionizzare la materia,ovvero estrarre elettroni dagli atomi del materiale con cui interagiscono. Le radiazioniionizzanti possono essereI onde elettomagnetiche energetiche (UV, raggi X, raggi γ);I elettroni energetici (anche chiamati raggi β);I particelle cariche in generale.

Per quanto riguarda le onde elettromagnetiche, una soglia indicativa che si può utilizzareè l’energia di Rydberg:

se E = hν & ER = 13.6 eV ⇒ hν è ionizzante (46)

ma il valore di soglia differisce a seconda del materiale preso in esame e della convenzioneutilizzata.

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Dose assorbita

La grandezza fisica che più è correlata cogli effetti sulla salute è la dose assorbita da untessuto biologico.

Dose assorbita DLa dose assorbita è definita come la quantià di energia rilasciata dalla radiazione in unoggetto per unità di massa dell’oggetto:

D =Em

(47)

ove E è l’energia rilasciata nell’oggetto ed m è la massa dell’oggetto. L’unità di misura è ilGray:

[D] =[E ]

[m]=

Jkg

= Gy (48)

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Effetti delle radiazioni su tessuti biologici

Ci sono due principali categorie di effetti delle radiazioni ionizzanti su tessuti biologici.

Effetti deterministiciEffetti che si manifestano con certezza oltre una certa dose assorbita di radiazioni (e.g.ustioni da radiazione, sindrome da radiazione acuta, cataratta, necrosi. . . ).

Effetti stocasticiEffetti la cui probabilità d’insorgenza è correlata colla dose assorbita (e.g. insorgenza ditumori). Gli effetti stocastici dipendono moltissimo dal tipo di radiazioni, dalla dose, dal rateodi dose e sono tutt’ora poco compresi ed in fase di studio.

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Dose equivalente I

Vista l’enorme variabilità di effetti legati alle diverse classi di radiazioni si preferisceutilizzare due grandezze fisiche legate alla risposta dei tessuti biologici.

Dose equivalente HT

È una dose assorbita, da un tessuto T , pesata a seconda del tipo di radiazione:

HT =∑

R

HT ,R =∑

R

wRDT ,R (49)

ove R indica un indice che indica il tipo di radiazione e T è un indice che indica il tipo ditessuto colpito.

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Dose equivalente II

Unità di misura della dose equivalente HT

Sebbene l’unità di misura di HT sia equivalente al gray, si preferisce utilizzarne un’altra cheindica il fatto che sia stata pesata. Si utilizza quindi il Sievert:

[HT ] =[E ]

[m]=

Jkg

= Sv (50)

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Fattori di peso per dose equivalente

Tipo di radiazione Peso wR

raggi X e raggi γ 1elettroni e muoni 1

neutroni (dipende da E) 5-20protoni 2

alpha e nuclei pesanti 20

Tabella: Esempi di fatto di peso per alcune radiazioni

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Dose efficace

Dose efficate EÈ una dose assorbita, da un insieme di tessuti o organi, pesata a seconda del tipo ditessuto colpito e del tipo di radiazione:

E =∑

T

wT HT ,R =∑

T

R

wT wRDT ,R (51)

ove R indica un indice che indica il tipo di radiazione e T è un indice che indica il tipo ditessuto colpito. E.g. si utilizza per calcolare la dose rilasciata sull’intero corpo umano.

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