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Corso Rischio Elettrico Modulo 3

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Corso Rischio Elettrico

Modulo 3

Il paziente è più vulnerabile e più esposto ai pericoli dell’elettricità

rispetto a una persona normale;

Non può staccarsi prontamente dalla parte in tensione, perché non è in

buona salute per definizione (paziente debilitato); spesso è intorpidito

dalle cure o addirittura anestetizzato;

È più esposto ai pericoli dell’elettricità (in ospedale è frequentissimo

l’utilizzo di apparecchi elettromedicali, spesso applicati al paziente con

l’interposizione di pasta conduttrice);

Rischi elettrici per i pazienti

In particolari situazioni cliniche, il paziente ha il cuore in collegamento elettrico con l’esterno e diventa estremamente sensibile alle correnti elettriche. Correnti dell’ordine della decina di microampere possono innescare la fibrillazione ventricolare (microshock);

Per fronteggiare il pericolo di microshock occorrono misure di protezione eccezionali, sull’impianto e negli apparecchi.

Rischi elettrici per i pazienti

a) In condizioni normali, solo una

parte della corrente che

fluisce nel corpo interessa la

regione cardiaca

b) Nel paziente cateterizzato,

tutta la corrente che entra nel

corpo interessa il cuore

Effetti della corrente sul corpo umano

Il rischio legato al passaggio di corrente nel corpo

umano si chiama SHOCK ELETTRICO, il cui effetto è

l’alterazione dei parametri fisiologici.

Il passaggio può avvenire per

Contatto diretto Contatto indiretto

Il rischio elettrico in ambito sanitario

I rischi elettrici in ambito sanitario sono da individuarsi in:

rischi da macroshock conseguenti al passaggio

attraverso la cute di correnti elettriche provenienti

da apparecchiature elettriche. (possono riguardare

operatori, degenti, pazienti)

rischi da microshock quando correnti elettriche di

minima intensità vengono condotte all'interno del

corpo umano da sonde, cateteri, elettrodi dotati di

proprietà conduttrici. (tale tipo di rischio riguarda

esclusivamente i pazienti)

Quando può verificarsi il Macroshock?• In sede di interventi tecnici su impianti in tensione (senza l’utilizzo di precauzioni

di sicurezza) per un contatto dell’operatore con parti elettriche in tensione.

• Usando apparecchiature o impianti elettrici danneggiati (come negli esempi già

presentati nel modulo 1 “Cause principali di incidenti elettrici”)

• Usando apparecchiature elettriche senza il conduttore di protezione (messa a

terra). Di seguito si riportano 2 esempi utili ad identificare velocemente la

presenza del conduttore di terra nel complesso “presa – spina”

Attenzione Ciò che distingue il tipo di

presa D (standard tedesco, schuko) è lapresenza di due soli fori adibiti ai poli di fasee neutro mentre con i contatti lateraliavviene il collegamento dei conduttori diprotezione e dell’impianto di terra.

Macroshock Effetto del contatto tra parti conduttrici in tensione e parti del corpo atte a

determinare il passaggio della corrente su una vasta sezione del torace,

in modo tale che la corrente che lo attraversa interessi il cuore solo

mediante una piccola frazione (esempio passaggio corrente mano-piede)

Nell’esempio riportato a lato, la presenzadi un elettrodomestico (ma in camposanitario potrebbe anche essere unqualunque elettromedicale nonadeguatamente verificato) che, a causadi un guasto nei circuiti interni, disperdecorrente dalla carcassa metallica delcontenitore, costituisce una fonte dirischio elettrico nel momento in cui unoperatore toccando la carcassa metallica,va a chiudere il circuito elettrico ovveroconsente alle correnti disperse presentidi raggiungere terra attraversando ilcorpo umano

TIPICHE SITUAZIONI DI RISCHIO

contatto con una spina rotta o con un cavo elettrico danneggiato (cavo elettrico in parte scoperto, cioè privo dell’isolante di protezione);

riparazione o manutenzione di apparecchiature elettriche collegate alla presa di corrente;

inserimento di un oggetto conduttore in una presa elettrica (chiodo, filo metallico, ecc.);

inserimento di una spina in una presa elettrica mantenendo le dita su gli spinotti;

Interventi non autorizzati su parti di impianti elettrici o quadri elettrici in tensione da personale non qualificato;

conduttore di protezione (colore giallo/verde) interrotto a causa di maltrattamenti del cavo (schiacciamenti del cavo per passaggio di carrelli, tra gli stipiti di una porta o sotto gambe di sedie e tavoli) o a causa di allentamento o distacco per un fissaggio non adeguato;

impianto elettrico sprovvisto di impianto di messa a terra e/o dei dispositivi di sicurezza;

utilizzo di materiali elettrici non marchiati CE[1].

[1] O in alternativa identificati da un simbolo di un ente nazionale di normazione, es. IMQ (Italia) - VDE (Germania Federale) - UTE (Francia) - BSI (Gran Bretagna) - DEMKO (Danimarca) - CEBEC (Belgio) - KEMA (Olanda) - UL (U.S.A.) - SEV (Svizzera) - SETI (Finlandia) - OVE (Austria) - - SISIR (Singapore) - CSA (Canada).

Effetti del Macroshock

Con correnti di elevata intensità: FIBRILLAZIONE VENTRICOLARE

(la frequenza della corrente influisce negativamente sul battito cardiaco)

ARRESTO RESPIRATORIO

(complicanza dovuta alla tetanizzazione: paralisi dei centri nervosi che controllano larespirazione. Se la corrente elettrica attraversa i muscoli che controllano il movimento deipolmoni, la contrazione involontaria di questi muscoli altera il normale funzionamento delsistema respiratorio e il soggetto può morire soffocato o subire le conseguenze di traumidovuti all’asfissia)

FERITE APERTE

BRUCIATURE USTIONI DI GRAVE ENTITA’

(Sono prodotte dal calore che si sviluppa per effetto Joule dalla corrente elettrica chefluisce attraverso il corpo )

Con correnti di bassa intensità:

FORMICOLII

CONTRAZIONI MUSCOLARI – TETANIZZAZIONE

(Si contraggono i muscoli interessati al passaggio della corrente, risulta difficile staccarsi

dalla parte in tensione prolungando quindi il contatto e provocando effetti ancora più

dannosi)

SOLLECITAZIONE DEI RIFLESSI

LEGGERE BRUCIATURE

Microshock

Effetto del contatto di un paziente con elementi che hanno tra loro

una tensione poco diversa, ma in modo che tutta la corrente

immessa nel corpo umano (tramite sonde, cateteri, elettrodi)

attraversi il cuore.

immagine estratta dal sito www.electro.it

•Correnti di dispersione di alcuni mA, sono ritenute del tutto

normali per gli apparecchi elettrici di uso comune. Tali correnti,

quasi impercettibili per il soggetto comune, possono risultare

viceversa mortali per il paziente.

•Il massimo rischio elettrico si verifica in camera operatoria e

locali di anestesia, nelle sale di cateterizzazione cardiaca, nelle

unità coronariche, nei locali di cura intensiva.

•In questi locali deve essere conseguita la totale equipotenzialità

tra tutte le masse e le masse estranee, direttamente o indirettamente

accessibili al paziente.

Correnti dell’ordine dei microampère possono innescare la fibrillazione ventricolare. Limite di rischio 10 A (mille volte più piccola del Macroshock) -Microshock-Nel paziente “cateterizzato” tutte le linee di corrente attraversano il muscolo cardiaco:

Cio' porta a dimensionare e a progettare sistemi disperdenti in grado di assicurare, per il paziente, una tensione di contatto non superiore a 10 mV.

Nelle aree dove si vuole il massimo di sicurezza (le cosiddette “aree pazienti” o locali di gruppo 2), quali sale operatorie o terapie intensive, la sicurezza deve essere garantita sia con la riduzione della corrente di guasto a terra, e

quindi l’eventuale corrente transitante nel paziente; sia assicurando, anche in caso di guasto, la

continuità di alimentazione in modo da consentire la prosecuzione dell’attività che, se interrotta bruscamente, potrebbe determinare rischi sulla vita del paziente stesso (ovviamente garantendo durante tale situazione, condizioni di sicurezza accettabili).

Il sistema di protezione adottato consiste nel realizzare localmente un impianto in cui tutte le utenze impiegate e tutte le masse metalliche sono collegate fra loro in modo da essere al medesimo valore di tensione e quindi in modo da ridurre le correnti circolanti in caso di guasto; si parla tecnicamente di separazione elettrica con controllo continuo dello stato di isolamento.

Normalmente questa caratteristica dell’impianto è assicurata dalla presenza di un dispositivo di segnalazione ed allarme, detto ISOLCONTROL, che si attiva nel caso in cui venga a meno il requisito dell’isolamento elettrico.

Sistema isol - control per le aree mediche di Gruppo 2

Sistema di allarme ottico-acustico dotato di Una spia di segnalazione a luce verde per

indicare un funzionamento regolare del trasformatore di isolamento

Una spia di segnalazione a luce gialla che si illumina quando siano raggiunti determinati livelli di sicurezza considerati cautelativi per la sicurezza; questa spia si spegne solo se vengono ripristinate le condizioni di normalità

Un allarme acustico che si attiva quando è raggiunto il valore minimo fissato di sicurezza

Nel caso in cui si attivi l’allarme occorre:• interrompere appena possibile l’uso di apparecchiature

elettromedicali in attesa degli esiti delle verifiche condotte dai tecnici• chiamare immediatamente il Servizio Risorse Tecnologiche per la

verifica della natura dell’allarme ed il ripristino delle normali condizioni di sicurezza;

Elettrobisturi (1)

Nell’elettrobisturi si utilizza il calore, che il passaggio dicorrente elettrica produce nel tessuto biologico, per operareil taglio e la coagulazione.

Il paziente è inserito nel circuito del generatore ad altafrequenza per mezzo di due elettrodi (elettrodo attivo eelettrodo neutro).

Pericolo: elettrodo di neutro con superficie di contattoinsufficiente o non omogenea.

Le diverse sezioni interessate dall’attraversamento della medesima corrente determinanoconseguentemente livelli di intensità differenti a seconda dell’elettrodo considerato,pertanto nel caso dell’elettrodo attivo, lo scopo è proprio quello di sfruttare l’elevataintensità di corrente per eseguire il taglio del tessuto, mentre nell’elettrodo passivo, loscopo è ridurre al minimo l’intensità di corrente che attraversa l’unità di tessuto in mododa evitare il rischio di ustioni

Elettrobisturi (2)

Se un polo del generatore è a terra e il paziente entra incontatto, anche solo capacitivo, con una massa, il circuito sichiude, sia attraverso l’elettrodo di neutro, sia tramite ilcircuito di terra occasionale. Il contatto S può provocareun’ustione al paziente.

Il circuito dell’elettrobisturi deve essere sempreisolato da terra.

Elettrobisturi (3)

Rimane comunque un rischio: se il chirurgo lasciainfatti l’elettrobisturi in funzione e in contatto conuna massa, il paziente venendo in contatto con unqualsiasi elemento connesso a terra chiude il circuito e puòsubire profonde ustioni nei punti di contatto occasionale.