delibra studi giuridici (testo)

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  • 8/12/2019 DELIBRA Studi Giuridici (testo)

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    DELIBRAStudi Giuridici per una Campagna di Sensibilizzazione Sociale

    Brescia, l 2 Giugno 2014 con grande piacere che, nelloccasione di una giornata come lodierna, a commemorazione di quella del 1946

    in cui nacque la Repubblica Italiana, presentiamo il documento preliminare di studio che TuDiVi ha prodotto a

    titolo di introduzione per Delibra, la campagna di sensibilizzazione sociale sul tema dellequilibrio fiscale.

    Augurandoci che lurgenza di trovare risposte condivise da una quanto pi larga maggioranza ad una emergenza

    sociale tanto concreta e ormai invadente come quella economica, sia loccasione per ripensare dal profondo tutte

    le componenti della nostra esistenza in societ che, per una molteplicit di fattori, si sono drammaticamente

    discostate dalle leggi di fondo che governano lo scenario universale in cui la collettivit che gli uomini hanno

    organizzato si manifesta.

    Il Presidente TuDiVi

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    DELIBRAStudi Giuridici per una Campagna di Sensibilizzazione Sociale

    Tutto in Natura Governato da una semplice equanto mai Universale Legge LEQUILIBRIO.

    Partiamo da questo assunto, che trova fondamento nonch ricorrente conferma intutti gli ambiti della Scienza e della conoscenza e poniamolo in relazione a

    quello che oggi il tema principale di ogni Individuo, ossia il conseguimento diuna esistenza degna di essere vissuta in ogni suo aspetto.

    Considerando il piano meramente materiale su cui il singolo si rapportaeconomicamente con la Societ in cui vive - dalla quale non pu prescindere n

    pu eludere - si deve, per ovvie ragioni, arrivare alla conclusione di ordine

    generale che tutte le entrate e tutte le uscite, - o meglio dire, ricordando in talcaso, il lato spirituale di ogni cosa e il rovescio della stessa medaglia - sono edebbonoessere per Legge Universale, Bilanciateossia in equilibrio fra loro.

    Cos intimamente connessa al manifestarsi dellesistenza delle cose la legge

    dellequilibrio, che qualsiasi forma che emerge dal caos indifferenziato, potendocos essere osservata appunto in quanto forma, ne la conseguenza primaria.

    E ogni volta che lequilibrio per qualche ragione viene turbato, la naturaprovvede a ristabilirlo comunque, in una configurazione che non necessariamente

    corrisponde a quella precedente ma che garantisce comunque il manifestarsi della

    verit universale dellesistenza.

    Pertanto, chi getta uno sguardo dinsieme alla societ globale vede che, la forma

    di governo attualmente in uso nelle sue diverse declinazioni per la maggior partedelle nazioni del mondo, ossia la democrazia, prevede che il singolo, nel suo

    status di Cittadino di conseguenza anche Contribuente: ognuno deve ciocontribuire al bene della collettivit nella misura del suo apporto e stante allesue possibilit.

    Questo almeno nella forma ideale di democrazia che stata presentata comesoluzione di governo adatta a questo tempo e a queste nostre coscienze. E che ha

    fatto s che la scelta del popolo e il consenso successivo ad essa sono confluiti

    come opzione inevitabile.

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    Forma ideale che, se mai vi stata, nelle sue diverse applicazioni si nel tempo

    progressivamente usurata mostrando per quanto ogni giorno si manifesta ed

    evidenzia, squilibri crescenti alla luce dei fatti, che ricorrono e si susseguonooggi con velocit senza eguali.

    Tanto che persino ai pi disattenti e miopi tra i Cittadini, le notizie di quotidianitviolata appaiono gravi al punto di sconfinare nellirreale e nellassurdo e

    vengono ancora a malapena tollerate solo grazie allo sforzo dei media ufficialinel trovare una logica persuasiva o almeno palliativa per giustificarecomportamenti e accadimenti.

    Media ufficiali che con bieca tenacia, persuadendoci del contrario di quanto siafferma e manifesta, sotto gli occhi ormai resi ciechi da una cecit non visiva, ma

    indotta nella pubblica opinione con misurato stillicidio, mistificano la realt,

    propinandola e propagandandola, sfidando qualsiasi legge naturale, sociale,politica, etica, giuridica, sfidando quegli stessi Cittadini/Contribuenti i quali

    costituiscono le fondamenta e sono muri portanti del corpo sociale e sono, queglistessi che fanno si non accada il contrario, lirreparabile, contro la stessa Storia.

    Una spietata quanto autistica logica profittatoria ha contaminato quasiinteramente il tessuto sociale divenendo modello di comportamento da imitare.

    A spregio totale della pazienza, volont, forza, abnegazione, impegno,

    contribuzione, senso di responsabilit che in vero, ogni Cittadino deve avere peressere riconosciuto per il suo ruolo allinterno della collettivit.

    A tutti i livelli e sotto qualsiasi tetto i Rappresentanti dello Stato e delleIstituzioni hanno risentito della contaminazione dei costumi perdendo il contatto

    con coloro che sono tenuti a rappresentare e arroccando la loro stessa ragiondessere in una autocrazia senza via duscita.

    E, perso irrevocabilmente tale indispensabile contatto, sanno solo ripetersi ognivolta in una prima teatrale di un concerto per sordi della quale si conoscono

    bene protagonisti, trama e finale nonostante gli sforzi per cambiarli e riuscendoala fine solo a sostituirli.

    Forzando poi chi li ha scelti a responsabilit eccedenti i loro compiti perprovvedere alle mancanze Altrui, e a privarsi del giusto a corrispondere, che lo

    Stato ha il Diritto di Garantire ad ognuno che ne partecipa e lo forma!

    Uno Stato fatto di attori protagonisti che pretendono persino di confezionare

    lintelligenza di ognuno e vendergli Verit di Giustizia in bombolette spray.

    Violando, contravvenendo, abusando, oltraggiando quegli stessi Cittadini dai

    quali traggono il potere e riuscendo ad ottenere solo di distinguersi per una

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    disparit di trattamento, per aver calpestato lequit - o meglio lequilibrio - e aver

    negato, di fatto, il Diritto.

    Il Diritto ad essere figli legittimi di uno stesso Padre, secondo quanto uno

    strumento di governo come la democrazia prevede nel rapporto tra i Cittadini e

    lIstituzione.

    E facendo s che a nome di una Re-Pubblica, con parvenza di progresso e civilt, acambiare sia sempre e unicamente lanno di quel calendario che gi ne assomma

    2500, tramandatoci per generazioni sempre uguale, ormai stanco e consunto dal

    tempo, dove ancora si legge: "Il Giusto altro non che l'utile del pi forte".

    Poich stabilisce quel che Giusto per i propri sudditi in base al proprio

    vantaggio, cosicch essi nellosservare le leggi faranno del bene ai potenti,

    rendendo felici quelli e non certo se stessi.A questo oggi ridotto il perpetuarsi quotidiano di ci che viene tuttorachiamato vita civile.

    Ma un effetto virtuoso in tutto ci al fine si prodotto: i Cittadini, nonostante ilcostante impegno proposto in direzione contraria, sono stati spinti ad evolversi,

    pur di non sopperire.

    infatti indubbio che siamo gi ora una specie pi evoluta anche solo di ieri,

    perch lEvoluzione di fatti una Rivoluzione, che parte dellIndividuo UNO e siriflette e vibra, per Legge Universale, su tutti gli altri.

    E la necessit impellente di trovare una strategia favorevole ai pi per sanare losquilibrio sociale in cui versano le nostre esistenze, prima che sia la natura stessaa intervenire ci spinge al superamento di logiche abituali e gi impiegate in passato.

    Ossia per esempio a superare la resa al conformismo puramente passivo nel qualeogni Individuo che di fatto costituisce e forma il Popolo facente parte di uno

    Stato, pu scivolare per evitare lassunzione delle proprie responsabilit di

    componente evoluto della collettivit in cui vive.

    E ci spinge daltra parte a superare altres una logica di ribellione puramentereattiva e perci stesso pilotabile, materializzata nella la madre di tutte le Guerre

    indotte, ossia lo Sciopero Fiscale o la Disobbedienza/Resistenza, strada gi percorsa

    da Uomini di varie etnie ed estrazioni sociali, succedutisi e passati alla Storia,tanto che nei testi tramandati troviamo che gi nel I secolo a.C., glizeloti residenti in Giudea si rifiutarono di pagare le tasse imposte dall'impero

    romano come testimoniato dalla stessa Bibbia.

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    In cosa allora pu estrinsecarsi una virtuosa strategia di uscita da una situazione

    che ci ha portato lontano dalle leggi universali dellEquilibrio, esponendoci ad

    un pericolo di riassestamento che al di fuori del nostro controllo?

    In una parola, nel pesare fino in fondo cosa c sulluno e cosa sullaltro piatto

    della bilancia. Verificare cio, attraverso gli strumenti del Diritto, tutto quelloche abbiamo dato alla collettivit e quello che da essa abbiamo ricevuto.

    Farlo senza preclusioni, infingimenti e timori di chiarezza totale, impiegando il

    nostro stesso equilibrio per indagare le partite in entrata e quelle in uscita che

    hanno contabilizzato la nostra relazione con la societ.

    E da quella posizione contemplare in quale nuova condizione per noi possibile

    configurare quel bilanciamento di forze che costituisce lessenza stessa

    dellarmonia universale.Tu.Di.Vi.

    Fine parte I | Parte II Cosa fare?