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I disturbi somatici e psicologici del caregiver
dell'anziano con demenza
Andrea FabboDirezione Sanitaria - Programma
Demenze
1.400.000 casi
In Italia
70.000 nuovi
casi/anno
A Modena e
provincia
10.000 casi
2.339 nuovi
casi/anno
(v 2.747
attesi)
I bisogni assistenziali ed i costi sociali della demenza = malattia familiare
Le demenze ed in particolare la malattia di Alzheimer sono patologie a “forte impatto assistenziale”
Il ruolo del caregiving è fondamentale sull'andamento della malattia
I bisogni assistenziali ed i costi sociali della demenza = malattia familiare
Dei circa 1.400.000 casi in Italia (Alzheimer Italia, 2015) circa l' 80 % sono assistiti direttamente da un familiare
La famiglia ha un ruolo cruciale nel trattamento della malattia e nel sostegno indispensabile al malato
La maggior parte dei costi associati alla malattia sono dovuti al tempo speso dei caregivers e all'utilizzo dei servizi sociali
I disagi di chi assiste ed i costi aumentano con l'avanzare della malattia stessa soprattutto in relazione ai disturbi comportamentali (BPSD)
Da Patrizia Mecocci, 52° congresso nazionale SIGG, 2007
I bisogni delle persone
con demenza
Un ambiente sicuro
Una stimolazione mentale e fisica
Protezione dagli abusi
Tutela della qualità della vita
Tutela della dignità della persona
I bisogni dei familiari
Ogni sforzo è inutile
Non si possono ammalare
Sono distrutti fisicamente e
emotivamente
Non sono preparati
Occorre informarli, prepararli e
sostenerli con servizi adeguati
Adattata da “G.Salvini-Porro, Federazione Alzheimer Italia,
Milano, 21 settembre 2010 “
L'altro caregiver
I bisogni degli operatori
Formazione continua
Prevenzione e riduzione del burn-out
Supervisione e supporto
Organizzazione e flessibilità
Lavoro di “squadra”
“…Vi è differenza tra le procedure scritte per il trattamento individualizzato delle
persone anziane e le procedure indotte dall’organizzazione materiale del lavoro
che favorisce, al contrario, la standardizzazione dell’intervento
assistenziale…Queste procedure standard, agendo sui corpi delle persone e
non su manufatti industriali, producono umilianti mortificazioni..”
La “catena di montaggio “
Da N. Valentino “Pannoloni Verdi. Dispositivi mortificanti e risorse di sopravvivenza nell’istituzione totale per
anziani” ed. Sensibili alle Foglie, 2006
IL BURN-OUT di chi lavora con persone
con demenza
UNA PARTICOLARE
CONSEGUENZA DI UNA
SITUAZIONE DI STRESS IN
CUI
LA QUANTITA’ DI
RICHIESTE (ESTERNE ED
INTERNE AL SISTEMA)
SUPERA LE RISORSE
POSSEDUTE DALLA
PERSONA
Il caregiver BURDEN
L'impatto della demenza sul caregiver è statodefinito “caregiver burden”che esprime l'impatto complessivo delle esigenze fisiche,psicologiche e sociali nel fornire assistenza
E' essenziale determinare il livello, il tipo e lacausa del burden per ottimizzare tutti gliinterventi (psicologici, sociali, assistenziali efarmacologici) volti a ridurlo
Incipiente Lieve Moderata Severa
Pu
nte
gg
io M
MS
E
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9
Perdita
d’indipendenza
Gestione dei problemi
comportamentali
Strutture
residenziali
Morte
30 -
Tempo (anni) mod.da Gauthier S(ed)Diagnosis and Management of
Alzheimer’s Disease. 1st ed. London: Martin Duniz.1996
Sintomi Diagnosi
0 -
10 -
20 -Stress del caregiver
Stress del caregiver lungo il decorso della malattia
Aneshensel et al., 1995
La “carriera” del caregiver
Acquizione, valorizzazione e perdita del RUOLO
ContinuedDepression/Reengagement
Distress
Recovery
ReliefPsychological Appraisal
Health Effects
InitiateIADL CG
ExpandADL CG
PlacementCG/CR Trajectory
Minor
Benign
Psychiatric/PhysicalMorbidity
Distress
Death
Chronic Stress Trajectory
in Caregiving
Death
Schulz, 2010
Il sistema di caregiving
Il sistema del caregiving è in azione in modo elettivo nelle reazioni emotive e comportamentali ai segnali di bisogno o disagio di una persona con demenza
E' ritenuto l’origine e il fondamento dell’empatia e della compassione in tutte le situazioni in cui una persona reagisce alla sofferenza, al bisogno e al disagio di un’altra persona
Conseguenze del caregiving
Si attivano strategie di coping basate sul controllo del paziente e non sulla accettazione
non identificano più la comunicazione sottostante al sintomo (ex: irritabilità come reazione ad uno stimolo fastidioso, ritiro come difficoltà a partecipare alle conversazioni,ecc)
non si immedesimano più nel paziente e non ne riconoscono i bisogni emotivi e materiali
aumentano il distress e il burden soggettivo
richiesta pressante di intervento esterno risolutivo: visita urgente, introduzione di farmaci, inserimento in struttura residenziale o semi-residenziale, di sollievo o permanente
Il circuito dell'aggressività
CAREGIVERS:
1) cercano di convincere che sta sbagliando
2) mostrano che ha bisogno, che non è capace
3) stimolano il ricordo, comprensione e la consapevolezza
4) correggono gli errori e si sostituiscono
Alimentano CONFUSIONE
Alimentano UMILIAZIONE
Alimentano
INADEGUATEZZA
Alimentano INSICUREZZA
Da Elisa Bergonzini , Psicologia Clinica A.USL Modena
Il caregiver e lo stress assistenziale
P.Mecocci, 2007
Il caregiver della persona con demenza ancora oggi subisce la fatica,l'isolamento sociale, la riduzione della qualità della vita e lacompromissione delle relazioni familiari
Si stima che più del 50 % dei caregivers familiari è a rischio didepressione; presentano ansia,insonnia, difficoltà a concentrarsi sullavoro; essi sono a più alto rischio di ospedalizzazione, usano unamaggiore quota di farmaci ed in particolare di psicofarmaci rispettoalla popolazione generale
Ben descritti in letteratura gli effetti della demenza sul caregiver
P.Mecocci, 2007
Ben descritti in letteratura gli effetti della demenza sul caregiver
P.Mecocci, 2007
FATTORI DI RISCHIO
Sesso femminileBasso livello di scolarità
CoabitazioneAlto n° di h di assistenza
DepressioneIsolamento socialeProblemi economiciCareving “forzato”
GESTIONE
Assessment e valutazionedi caregiver ed ambiente
Interventi PSICOSOCIALI: in particolare
gruppi di supporto ed interventipsicoeducazionali
Meta-analisi e reviews più significative
Meta-analisi e reviews più significative
Promuovere la salute ed il benessere dei caregivers: una priorità nella cura delle
demenze
L'importanza degli interventi psico-sociali sulla salute del caregiver
Efficacia degli interventi sul caregiver
• Gli interventi psicosociali sul caregiver migliorano una
serie di oucomes: burden, depressione, benessere,
competenza/conoscenza
• Gli interventi psicoeducazionali ed il supporto
psicologico migliorano la depressione del caregiver
• Più limitata l'efficacia del “respite” (o ricovero di
sollievo)
Pinquart & Sörensen, 2006
Il modello di intervento della NYU
406 caregivers assegnati in maniera randomizzata ad un
intervento di cura tradizionale vs un intervento strutturato (2
sessioni di counseling individuale, 4 sessioni familiari, un gruppo
di supporto, counseling ad hoc senza limiti)
Mittelman et al, (2002)
7
8
9
10
11
52 104 156 208 260
Weeks
Dep
res
siv
e S
ym
pto
ms
Usual Care Treatment
Mittelman et al., 2004
Mittelman et al., 2006
Ritardo di 557 gg vs 329 gg
Necessità di ricerche in ambito assistenziale per identificare I
modelli di cura adeguati per: ridurre I sintomi depressivi del
caregiver e ritardare il percorso della istituzionalizzazione
Obiettivi del piano nazionale
demenze (G.U. n° 9 del 13.01.2015)
1. Interventi e misure di politica sanitaria e socio-sanitaria
2. Creazione di una rete integrata per le demenze e realizzazione della gestione integrata
3. Implementazione di strategie ed interventi per l'appropriatezza delle cure
4. Aumento della consapevolezza e riduzione dello stigma per un miglioramento della qualità della vita
PROGETTO DEMENZE REGIONE EMILIA-
ROMAGNA(DGR 2581/99):
GARANTIRE una diagnosi adeguata e tempestiva
MIGLIORARE la qualità delle cure e della vita
FAVORIRE il mantenimento a domicilio
ADEGUARE espandere e specializzare la rete dei servizi socio-sanitari
VALORIZZARE l’apporto delle associazioni.
QUALIFICARE i processi assistenziali interni agli ospedali
GLI OBIETTIVI e LE AZIONI
FORMAZIONE DIFFUSA
CREAZIONE RETE DI CENTRI DIAGNOSI E CURA
SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE
PERCORSO DI ADEGUAMENTO E MIGLIORAMENTO DELLA RETE DEI SERVIZI
Farmacologico
Psicologico (Indiv. e di
gruppo)
Vivere a casa Propria
Stimolazione cognitiva
- motoria e sensoriale
Terapia occupazionale
– socializzaz.
PERSONA CON
DEMENZA
FAMIGLIA
• Formazione/Informazione
• Consulenze Specialistiche
• Gruppi di Sostegno ed auto-
aiuto
•Aiuti economici
•Sostegno domiciliarita’
•Accoglienza temporanea sollievo
•Servizi a bassa soglia
OPERATORI
•Formazione continua
• Prevenzione e riduzione
burn-out
• Supervisione
LE OPPORTUNITA’ DI CURA
Aiuto a domicilio ed interventi di formazione per i caregivers (Vernooij-Dassen, 1995, 2000)
Counselling e gruppi di supporto familiare (Mittelmann et al. 2007)
Meeting centers , Alzheimer Cafè (Does et al. 2004)
Terapia occupazionale a casa (Graff et al. 2006)
Stimolazione cognitiva
(Spector, 2011)
Interventi sul caregiver
e sul sistema di cura (psicosociali)
RISULTATI
Miglioramento funzionalità quotidiana
Miglioramento “senso di competenza” dei caregivers (Graff, Vernooij-Dassen, BMJ, 2006)
Miglioramento qualità della vita delle persone con demenza e dei loro familiari (Graft, J.Gerontol.Med. Sci. 2007)
Efficacia sui costi (Graft, Adang et al. BMJ, 2008)
SERVIZIO DI PSICOLOGIA
CLINICA
Valutazione
neuropsicologica
Supporto al caregiver : valutazione
delle risorse del familiare e
pianificazione interventi di cura
• Miglioramento strategie di COPING
• Miglioramento della conoscenza della
malattia e soprattutto dei disturbi
comportamentali
• Riduzione dello stress del caregiver
(BURDEN) attraverso un miglioramento
del senso di competenza nella
gestione delle problematiche della
demenza
La valutazione della necessità di
invio del caregiver dallo
psicologo si basa su 4 elementi:
•Contesto del caregiving
•Conseguenze del caregiving
• Benessere del caregiver
•Motivazione al trattamento
Protocollo di invio alla consulenza psicologica da parte dei CDCD e dei MMG
Progetto “CHALLENGING BEHAVIOR”
Obiettivo di contenere i disturbi comportamentali attraverso un Programma di attività personalizzate (TAP: Tailored Activity Program)
Progetto di 4 mesi con 8 incontri (6 incontri domiciliari a cadenza quindicinale di 90 minuti con operatore addestrato a domicilio (infermiere), 2 contatti telefonici di follow-up di 15 minuti
Intervento psicologico: all'inizio del percorso, dopo 1 mese e dopo 4 mesi
Gitlin et al (2008) Tailored Activities to Manage Neuropsychiatric Behaviours in Persons with Dementia and Reduce Caregiver Burden: a Randomized Pilot Study. Am J. Geriatr Psichiatry 16(3) 229-239
Uno strumento
utile: il «Manuale
del caregiver»
Assistere e lavorare con anziani con
demenza
In questo ambito la qualità assistenziale è
determinata in modo decisivo dalle abilità degli
operatori :
abilità professionale
abilità relazionale
abilità umane (saper convivere con il dolore, la
sofferenza e la morte)
“…La tecnologia “sono” gli operatori, la qualità della cura è
garantita dalla loro capacità di “prendersi cura delle persone”
nel senso più pieno di questa espressione…”
Da F. Asioli, M, Trabucchi “Assistenza in Psicogeriatria. Manuale di sopravvivenza
dell’operatore psicogeriatrico “ ed. Maggioli, 2009