il messaggero n. 40 dicembre 2013

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Il Messaggero No settimana corta L'Istituto risponde con un secco NO alla Provincia Camilla Gonella pag. 5 Viva la libertà Il ricordo di Mandela. La recensione del capolavoro di Hosseini: "Mille splendidi soli" Aicha Chiavassa pagg. 67 Natale 2013 Il miracolo del Natale ed i film natalizi Chiavazza, Bergesio pagg. 23 Convegno di Parma La relazione del Convegno dedicato al saluzzese Bodoni Cinzia Mario pagg. 45 Festival del Primo Romanzo La bellissima esperienza dei ragionieri al festival di Cuneo Francesca, Sara e Serena pag. 9 Non vi sono proteste sbagliate: queste nascono da malesseri diffusi nella popolazione, non sono altro che il segnale che c’è qualcosa che non va, che c’è un ingranaggio rotto nella macchina dello Stato, e se le si ignora la situazione non può che peggiorare. I “Forconi” sono solo l’ennesima spia d’emergenza di una vecchia 500 scassata, che il conducente continua ottusamente a semi ignorare, pensando solo a come fare a spegnere quella fastidiosa lucina sul cruscotto, senza curarsi degli effettivi e preoccupanti malfunzionamenti. E’ dunque giusto urlare, far sentire la propria voce, manifestare dissenso: è un diritto per la popolazione e diventa un dovere quando il Governo cura la forma a scapito del contenuto. La protesta dev’essere incisiva ma pacifica, senza cadere nel volgare e gratuito vandalismo, e condotta secondo principi “democratici”, affinchè nessuno sia forzato ad aderirvi o ad adeguarsi a contesti altrimenti ostili e forieri di guai. D’altro canto occorre non essere diffidenti verso queste aperte dimostrazioni di scontento e stare attenti a non svilirle e criticarle in nome di un apparrente quieto vivere dettato da uno svogliato disinteresse, da un’ignorante pigrizia, che riduce i contribuenti a silenziose mandrie di vacche da mungere. Chi in questi giorni è nelle piazze, se ben intenzionato, va guardato con rispetto e gratitudine, anche se è difficile, dati i disagi causati, perché ha avuto il coraggio di rinunciare alla comodità del silenzio, a differenza di altri, che, dall’alto di una presunta superiorità intellettuale, si dissociano dagli eventi. Il silenzio degli armenti Giuseppe Rubatto Michela Daniele

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IN QUESTO NUMERO: NATALE 2013: Il miracolo del Natale ed i film natalizi. CONVEGNO DI PARMA: La relazione del Convegno dedicato al saluzzese Bodoni. NO SETTIMANA CORTA: L'Istituto risponde con un secco NO alla Provincia. VIVA LA LIBERTA': Il ricordo di Mandela. La recensione del capolavoro di Hosseini "Mille splendidi soli". FESTIVAL DEL PRIMO ROMANZO: La bellissima esperienze dei ragionieri al festival di Cuneo.

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Page 1: Il Messaggero n. 40 Dicembre 2013

æ Giornale dell'Istituto Istruzione Superiore "Arimondi-Eula" Savigliano-RacconigiDICEMBRE 201 3 • Anno VIII • Numero 40 • Sito internet: www.iiseula.it/201 0web/Giornalino.html • mail : [email protected]

Il Messaggero

No settimana corta

L'Istituto rispondecon un secco NO allaProvincia

Camilla Gonellapag. 5

Viva la libertàIl ricordo di Mandela.La recensione delcapolavoro diHosseini: "Millesplendidi soli"

Aicha Chiavassapagg. 6­7

Natale 2013

Il miracolo del Nataleed i film natalizi

Chiavazza, Bergesiopagg. 2­3

Convegno di Parma

La relazione delConvegno dedicatoal saluzzese Bodoni

Cinzia Mariopagg. 4­5

Festival del PrimoRomanzo

La bellissimaesperienza deiragionieri al festivaldi Cuneo

Francesca, Sara eSerenapag. 9

Non vi sono proteste sbagliate:queste nascono da malesseridiffusi nella popolazione, nonsono altro che il segnale che c’èqualcosa che non va, che c’è uningranaggio rotto nella macchinadello Stato, e se le si ignora lasituazione non può chepeggiorare.I “Forconi” sono solo l’ennesimaspia d’emergenza di una vecchia500 scassata, che il conducentecontinua ottusamente a semi­ignorare, pensando solo a comefare a spegnere quella fastidiosalucina sul cruscotto, senzacurarsi degli effettivi epreoccupanti malfunzionamenti.

E’ dunque giusto urlare, farsentire la propria voce,manifestare dissenso: è un dirittoper la popolazione e diventa undovere quando il Governo cura laforma a scapito del contenuto. Laprotesta dev’essere incisiva mapacifica, senza cadere nel volgaree gratuito vandalismo, econdotta secondo principi“democratici”, affinchè nessunosia forzato ad aderirvi o adadeguarsi a contesti altrimentiostili e forieri di guai. D’altrocanto occorre non esserediffidenti verso queste apertedimostrazioni di scontento estare attenti a non svilirle e

criticarle in nome di unapparrente quieto vivere dettatoda uno svogliato disinteresse, daun’ignorante pigrizia, che riducei contribuenti a silenziosemandrie di vacche da mungere.Chi in questi giorni è nellepiazze, se ben intenzionato, vaguardato con rispetto egratitudine, anche se è difficile,dati i disagi causati, perché haavuto il coraggio di rinunciarealla comodità del silenzio, adifferenza di altri, che, dall’altodi una presunta superioritàintellettuale, si dissociano daglieventi.

Il silenzio degli armenti Giuseppe Rubatto

Michela Daniele

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NATALE 2013Il miracolo del Natale

L’etimologia del termine “Natale” èda ricondurre al latino “natalis” chesignifica “relativo alla nascita” equando parliamo di Natale ciriferiamo, per antonomasia, al 25Dicembre, giorno nel quale, secondola teologia cristiana, siamo solitifesteggiare l’anniversario della nascitadi Gesù Cristo.

Tuttavia, la festività che attribuiamooggi a questo giorno, originariamente,non era ricordata con una data fissa eogni confessione religiosa cristianadedicava un giorno a propria scelta aifesteggiamenti. Il giorno preciso diquello che possiamo definire il“compleanno” di Cristo, infatti, è dasempre sconosciuto, in quanto non èmenzionato in nessun Vangelo poiché,all’origine del cristianesimo, i fedelinon avevano dato molta importanza atale ricorrenza, lasciandola cadere neldimenticatoio. Nel periodo compresotra la seconda metà del mese diDicembre e la prima metà del mese diGennaio esistevano diversericorrenze: il 25 Dicembre i Celtifesteggiavano, seppure erroneamente,il solstizio di inverno; lo stesso giornoi Romani festeggiavano i Saturnali, inonore di Saturno, dio dell’agricoltura,ed erano soliti scambiarsi dei donicome augurio di pace e prosperità;infine il 6 Gennaio, nel giorno dellafesta di Dionisio, la Chiesa Orientale

festeggiava la nascita di Cristo.Soltanto nel IV secolo d. C, quando ilcristianesimo si preparò a divenirereligione ufficiale dell’ImperoRomano, Papa Giulio I stabilì che lanascita del Messia sarebbe stataricordata in concomitanza con le festepopolari nel giorno in cui i paganifesteggiavano il trionfo della lucesulle tenebre, conosciuto anche come“Dies Natalis Solis Invicti”, cioè il 25Dicembre; così nacque il Natale,celebrazione inferiore per importanzasoltanto alla Pasqua ma di gran lungasuperiore all’Ascensione e allaPentecoste. Con il passare del tempo,il Natale ha accresciuto il propriosignificato laico e anche moltepersone slegate dal vincolo religiososi sono unite ai festeggiamenti conscambi di regali, pranzi in famiglia etrasmissione di leggende relative afigure del folclore come Babbo Natale.

A seconda dei costumi e delle

tradizioni delle culture, i simboli e lepratiche legate al Natale differisconosingolarmente da Paese a Paese. Perquanto riguarda gli addobbi,l’ornamento tipico italiano è ilpresepe, la rappresentazione viventeo iconografica della nascita di Gesù,derivata da tradizioni medioevali eintrodotta originariamente da SanFrancesco d’Assisi, che realizzò laprima rappresentazione vivente dellaNatività. L’albero di Natale risale,nella tradizione milanese, al culto diSant’Ambrogio, che era solitoallestirlo il giorno 7 Dicembre; esso èampiamente utilizzato nell’EuropaCentrale per la grande abbondanza diconifere sempreverdi e viene decorato

con piccoli oggetti colorati, luci,festoni, dolciumi, regalini e tantissimepalline, inoltre si è soliti collocaresull’estremità dell’abete un angiolettoo una stella cometa come simbolidella nascita di Cristo. La figura diBabbo Natale che porta i doni aibambini è molto frequente nellatradizione natalizia della civiltàoccidentale, in America latina, inGiappone e in Asia centrale; rimandachiaramente al personaggio storicodel vescovo San Nicola di Bari, chetrovò e riportò in vita cinque fanciullirapiti e uccisi. In Germania è in usoun particolare tipo di calendario,chiamato “calendario dell’Avvento”che, a partire dal 1° Dicembre, mostraai bambini i giorni rimanenti perarrivare alla vigilia di Natale econtiene un piccolo dolce per ognigiorno da consumare durante l’attesa.Anche i canti e i cibi variano diregione in regione; i più famosi fra iprimi sono: “Jingle­Bells”, “We wishyou a Merry Christmas”, “Venitefedeli” e “Tu scendi dalle stelle”,mentre i piatti tipici natalizi sono: lozampone, il cotechino, il torrone, ilpanettone, il pandoro e il tronchettodi Natale. Il periodo dell’Avvento ècaratteristico perché accomunamoltissimi popoli per suoni eprofumi: ovunque nell’aria sirespirano le dolci fragranze dizenzero, vaniglia, marzapane,cioccolato, cannella, mandorle e fruttacaramellata.Tuttavia, la grande solennità del

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Natale a...

Natale non è da minimizzare soltantocon le decorazioni e la fantasiaimpiegate per la preparazione alricordo della nascita di GesùBambino… Ciò che rende originale,unica, essenziale e straordinariaquesta ricorrenza non ha a che vederesoltanto con la tradizione religiosa.Infatti, anche se accantoniamo per unistante la dimensione divina espirituale dell’evento, il Natale

costituisce comunque un passo difondamentale importanza nella storiadell’umanità, un momento daricordare per sempre, perché, in untempo di forti rivalità religiose, odio epersecuzioni, ha saputo amalgamareperfettamente due realtàapparentemente inconciliabili: quellareligiosa della dimensione cristiana equella pagana del simbolo.Per questo motivo, a prescindere dalla

sacralità legata al culto, il Natalecontiene, comunque, un profondomessaggio più che mai attuale ecostituisce una perla di saggezza datramandare orgogliosamente aiposteri!Carissimi lettori, auguro a tutti unfelice Natale!

Valentina Chiavazza

Tutto iniziò nel 1983, quando alcinema uscì Vacanze di Natale, direttoda Carlo Vanzina, con protagonisti,Christian De Sica, Jerry Calà ed unappena ventenne Claudio Amendola.Il film si rivela un grande successo,con un incasso che sfiora i 3 miliardidi lire.Sette anni dopo arriva al cinemaVacanze di Natale '91, protagonista èsempre Christian De Sica, ma conMassimo Boldi nascerà proprio inquel momento la storica coppia.Nei film successivi, al regista CarloVanzina subentrerà Neri Parenti e icine­panettoni arriveranno a sbancarei botteghini ogni Natale (il recordarriva con Natale sul Nilo, 28 milionidi Euro) ma analizziamoli più davicino.I “cine­panettoni” hanno ricevuto, nelcorso degli anni, critiche di ognigenere; questi film di per sé nonhanno una trama vera e propria, sonoun insieme di situazioni e gag,montate per formare un film di un'orae mezzo. La storia è quasi sempre lastessa che ricorre troppo spesso aduna comicità ricca di stereotipi evolgarità, per esempio in Natale inIndia, il rapper, interpretato da EnzoSalvi, è volgare e sopra le righe.I personaggi sono quasi sempre glistessi: Christian De Sica in quasi tutti ifilm è sempre il marito infedele (inMerry Christmas ha addirittura duemogli).Massimo Boldi ha spesso ruoliautoritari (giudice, generale,imprenditore) e ricorre sempre abattute molto ripetitive.I Fichi d'India, che hanno fatto partedel cast di Merry Christmas, Natalesul Nilo e Natale in India, hannoavuto parti marginali e di contorno,

anche se con qualche battutadivertente.Enzo Salvi, che ha debuttato nei cine­panettoni con Vacanze di Natale 2000,interpreta, come già detto, ruoli soprale righe, ricorrendo spesso al dialettoromano per provare a strappare unarisata.Nel 1998, nel 1999 e nel 2000 sono

usciti rispettivamente Paparazzi,Tifosi e Body Guards – Guardie delcorpo che, nonostante non siano cine­panettoni ne presentano lo stesso cast.Natale a Miami, girato nel 2005, èstato l'ultimo film che ha vistoinsieme Boldi e De Sica, che da quelmomento hanno proseguito lacarriera da soli.De Sica ha continuato ad interpretarei cine­panettoni con ottimi incassi,nonostante la separazione dal collega.L'ultimo cine­panettone vero eproprio è stato Vacanze di Natale aCortina (2011), che è andato achiudere una tradizione durata 28

anni, dopo il semi­flop di Natale inSudafrica (2010) che aveva deluso leaspettative non incassando la cifrasperata.Così nel 2011 si è scelto di far tornarel'ultimo cine­panettone nella stessalocalità in cui era stato ambientato ilprimo (Vacanze di Natale).Nel 2012 è invece stato girato Colpi difulmine che non rientra ufficialmentenel filone dei cine­panettoni, ma diper sé lo è. Anche se la storia si rivelaleggermente diversa.In chiusura c'è da fare ancora unapuntualizzazione: come già detto,questi film hanno poco da raccontare,ma, secondo me, tutto dipende daigusti; sono film puramentecommerciali, non impegnativi, chevogliono solo strappare una risata,cosa che, in tempi di crisi comeadesso, non guasta mai; poiricordiamoci che dietro a questepellicole lavorano decine e decine dipersone (tecnici, operai, scenografi,ecc.) e anche questo è un lato positivo.Sicuramente il vero cinema è altro,però a volte ci si chiude in una salanon per vedere un film da PremioOscar, bensì per staccare la spinaun'ora e mezzo e non pensare anient'altro, d'altronde questi film unarisata la strappano sempre.

Davide Bergesio

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"Bodoni: il segno italiano moderno per tradizione"

Il 29 e il 30 novembre si è svolto a Parma il Convegno “Bodoni: il segno italiano moderno per tradizione”, organizzatodall’Osservatorio Permanente Giovani Editori di Firenze. Dieci studenti dell’Istituto “Arimondi­Eula” (sette di Savigliano e tredi Racconigi) vi hanno preso parte, accompagnati dalla professoressa Cinzia Mario, che ha redatto un’interessante relazione: laproponiamo, come spunto di riflessione, ai nostri lettori.

Il convegno è stato organizzato nel bicentenario della morte del noto tipografo Giambattista Bodoni, nato aSaluzzo nel 1740 e morto a Parma il 30 novembre del 1813. La grafica bodoniana ha rappresentato un segnofondamentale di un made in Italy ante litteram: le relazioni degli ospiti, invitati a ricordare Bodoni, hanno messo inrilievo proprio le caratteristiche di questo segno vincente, la semplicità e l’eleganza.

Nella prima giornata si sono susseguite l’intervista registrata a Massimo Vignelli, noto designer italiano aNew York, il colloquio fra l’industriale Paolo Barilla e la grafica Marta Bernstein e infine la lectio magistralis, consuccessiva intervista, del Vice presidente del Washington Post, Marcus Brauchli.Nella seconda giornata si sono alternati Matteo Montan, amministratore delegato della Gazzetta di Parma, GiulianoMolossi, direttore della Gazzetta di Parma, Ferruccio De Bortoli, direttore del Corriere della sera, e Luigi Gubitosi,direttore generale della Rai.

Per gli Atti del convegno si rimanda al sito dell’Osservatorio Giovani Editori. Qui di seguito si ritiene utilefornire alcuni spunti di riflessione che possono essere di interesse per conoscere le nuove frontiere del giornalismo eper vedere le caratteristiche peculiari che dovrebbe avere un giovane deciso ad affermarsi nel mondo del lavoro.

VIGNELLI• Le frontiere del nuovo design, basato sulla semplicità e sull’eleganza come quello di Bodoni, sono

l’”estensibilità” e la “duttilità”. Solo chi riesce a creare qualcosa di semplice e bello, facilmente modificabile eadattabile, farà strada. Al giorno d’oggi non sono più pensabili oggetti “usa e getta”, validi una volta sola.Questo non è funzionale, oltre ad essere immorale, perché non possiamo più permetterci lo spreco. Le lineesemplici di Bodoni hanno resistito al tempo perché si sono lasciate modificare con facilità, senza perdere leproprie caratteristiche. Vignelli sottolinea l’importanza anche in altri ambiti della “adattabilità”.

• Caratteristiche vincenti del design sono la precisione e l’attenzione al dettaglio: disegnare poco, mabene, andare in profondità, differenziarsi con la qualità.

• Ai giovani Vignelli dice: coltivate la vostra visione del mondo, rischiate e siate determinati. Siatesempre curiosi e non isolatevi, create molti contatti.

BARILLA•BERNSTEIN• Guardiamo al nostro passato glorioso, alla tradizione, ma comunque andiamo avanti: non è

replicando il passato che si costruisce il futuro.• Molto importante è l’autocritica: chi non si mette in discussione non va da nessuna parte. Le

aziende italiane non saranno mai le più grandi, ma possono essere le più brave. Siamo artigiani capaci, maabbiamo difficoltà a vendere la nostra merce.

• Le tre parole che devono diventare il nostro pane quotidiano, qualunque cosa facciamo, sonoScienza, Intelletto e Anima.

• Le idee non sono costruite mai da persone isolate, ma dalla collaborazione: oggi si vince solo insquadra, da soli si soccombe.

BRAUCHLI• Brauchli ha affrontato il problema dei quotidiani, con la inarrestabile diminuzione delle copie

cartacee destinate a sparire nel giro di poco tempo. Le edicole sono in via di estinzione. Quale futuro per letestate?

• Il prodotto giornalistico moderno deve essere aggregato, mobile, personalizzato, sociale e bendisegnato. Il pubblico è sempre più differenziato e sempre più mobile. Bisogna arrivare dov’è il pubblico, suisocial media, sugli smartphone.

• Come fare a reperire denaro per pagare i giornalisti? L’abbonamento on line al quotidiano nonfunziona, poche persone si abbonano in internet a un giornale. La soluzione che si intravede all’orizzonte èuna pay information, cioè un abbonamento mensile (tipo Sky) in cui il singolo acquista un’informazione diqualità, che arriva sul pc o sullo smartphone o su qualsiasi supporto, che può essere condivisa sui socialmedia. I giornali si devono aggregare e creare pacchetti di informazione di qualità, in cui si approfondisconole notizie. L’utente comprerà il pacchetto intero, come i canali TV, e poi cercherà l’approfondimentosull’argomento che interessa (economia, sport, scienza …). Parallelamente a questo ci saranno le news­veloci,ovviamente gratuite, che daranno solo una prima informazione, senza approfondire.

• In Internet c’è molto giornalismo/spazzatura e bisogna educare nelle scuole i ragazzi a cogliere lefonti attendibili, altrimenti si può credere a tutto e si è facilmente manipolabili.

Convegno a Parma per "Il Quotidiano in classe"

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5Dicembre 2013

Dopo la proposta effettuata dallaPresidente della Provincia di Cuneo,Gianna Gancia, che aveva annunciatol’introduzione della “settimana corta”negli Istituti Superiori a partiredall’anno scolastico 2014/2015, moltistudenti delle scuole superiori, inparticolare i liceali, che risentirebberoin misura significativa dell’attuazionedella riforma, hanno iniziato aprotestare nelle piazze con numerosislogan e reclami rivolti contro ilprovvedimento. La Presidente Gancia,constatando che le contestazioni nonsi sarebbero placate facilmente, in uncomunicato ha affermato che avrebbepotuto ripensarci e che, prima didecidere, sarebbe stato organizzato unreferendum consultivo per conoscerel’opinione di tutti gli studenti di Licei,Istituti Tecnici e Istituti Professionali

della Provincia di Cuneo.L’istituzione della settimana corta, checonsiste nel non frequentare le lezioniil sabato, farebbe risparmiare sulriscaldamento, sull’elettricità e suitrasporti, dal momento che le scuolechiuderebbero già il venerdì allequattordici. Naturalmente la chiusuradelle scuole nei giorni suddetticomporterebbe la necessità dieffettuare uno o più rientripomeridiani che, soprattutto nei Licei,risulterebbe sicuramentecontroproducente per gli alunni, chedevono affrontare per lo più lo studiodi discipline teoriche e quindi, alpomeriggio, necessitano di moltotempo per preparare le materie per ilgiorno successivo. Questo nonsarebbe garantito, ovviamente, se lostudente arrivasse a casa alle quattro

di pomeriggio, dopo sei o sette ore dilezione. Anche gli studenti chefrequentano gli Istituti Tecnici eProfessionali incontrerebbero moltedifficoltà, considerato l’elevatonumero di ore settimanali previste neidiversi piani di studio. Inoltre,sarebbe difficile organizzare corsi direcupero, sportelli, progetti e attivitàdidattiche pomeridiane di recupero edi approfondimento.La conclusione che si può trarre è chenegli ultimi anni lo Stato staapportando tagli smisurati al mondodella Scuola, ridimensionandola inmodo significativo, senza tener contodegli effettivi bisogni formativi deglistudenti.

Camilla Gonella

Referendum sulla "settimana corta"

NEL NOSTRO ISTITUTO BEN IL 78,3% HA VOTATO CONTRO LA SETTIMANA CORTA, MENTRE IL RESTANTE

21 .27% HA VOTATO A FAVORE. VI È INOLTRE UNA PERCENTUALE DELLO 0.38% DI ASTENUTI.

MONTAN• Il giornale di provincia ha una grossa comunità alle spalle: deve dialogare con lei, deve anticiparne

il cambiamento. Anche il giornalismo di provincia deve guardare alla qualità del servizio.

DE BORTOLI• Il giornale, anche on line, nella grafica deve essere serio e non cedere al sensazionalismo. Nei siti dei

quotidiani c’è uno spazio sempre crescente per i video: i giornalisti sono diventati narratori di notizie a piùlivelli.

• Nel corso degli anni pagherà la qualità, l’approfondimento sulle notizie, la serietà delle fonti. Solo igrandi quotidiani possono garantire un freno al giornalismo­spazzatura, solo loro potranno creareun’informazione di qualità.

• Il problema dell’Italia è che non c’è informazione politica corretta, e per questo autorevole, perché igiornalisti sono anche politici o i giornali appartengono a gruppi politici. C’è poca obiettività, poca serietà neldare le notizie. Siamo in un paese screditato, in cui non si è capito cosa sia l’interesse comune, ci sono troppecorporazioni con privilegi da difendere. Un pessimo giornalismo trasforma l’opinione pubblica in curve ditifosi. Quando non si ascoltano le ragioni degli altri la democrazia muore.

• A chi vuole un’informazione veloce e gratuita, De Bortoli dice che questo genere di notizie nonconsente di sapere tutto, ma solo ciò che qualcuno vuol far sapere. Siamo molto manipolabili se leggiamoesclusivamente informazione gratuita: la qualità si paga. Meno approfondiamo, più restiamo in superficie,più siamo manipolabili.

• La Rete è solitudine, il giornale è comunità, condivisione. L’uso non consapevole della Retefavorisce la pigrizia mentale.

Cinzia Mario

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6 Il Messaggero

Nelson Rolihlahla Mandela

•“Nessuno è nato schiavo, né signore,né per vivere in miseria, ma tuttisiamo nati per essere fratelli.”

•“La pace non è un sogno: puòdiventare realtà; ma per custodirlabisogna essere capaci di sognare.”

•“L'educazione è l'arma più potenteche può cambiare il mondo.”

•"Unitevi! Mobilitatevi! Lottate! Tral'incudine delle azioni di massa ed ilmartello della lotta armata dobbiamoannientare l'apartheid!"

•“Ho lottato contro il dominio biancoe contro il dominio nero. Ho coltivatol'ideale di una società libera edemocratica nella quale tutti possanovivere uniti in armonia, con ugualipossibilità. Questo è un ideale per ilquale spero di vivere...”

•“Niente come tornare in un luogorimasto immutato ci fa scoprire quanto siamo cambiati.”

•“Un vincitore è solo un sognatore che non si è arreso."•“La mia famiglia è composta da 42 milioni di persone”

Un personaggio storico, una di quelle persone che in vita fanno già parte della leggenda. NelsonMandela infatti è il simbolo del Sud Africa, appellativo che si è conquistato in un'intera vita spesanella lotta contro l'apartheid e nella conquista della libertà per il suo popolo. Quello che ha semprecolpito in lui è la sua statura morale e la convinzione con cui ha vissuto la propria vita in favoredegli altri.Per commemorare Madiba come viene, chiamato da molti suoi connazionali, ci è sembratoopportuno scrivere le sue frasi più celebri.

VIVA LA

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7Dicembre 2013

“Mille splendidi soli” di Khaled Hosseini

Il libro narra inizialmentedell’infanzia di Mariam,perennemente condizionata dal suoessere un’harami, una figliaillegittima, motivo per il quale ècostretta a vivere sola con la madreisolata dal resto del mondo. Ma lacuriosità di conoscere cosa c’è aldifuori delle quattro mura della suacasa la porta un giorno in città, dalricco padre. La madre, che ha allespalle una vita sofferente, si suicida alpensiero di non rivedere più la figlia.Da quel giorno Mariam, cherappresenta un grosso peso per ilpadre, è ora costretta a vivere inmancanza della madre, viene data insposa ad uno sconosciuto di Kabul.Qui conosce Laila, cresciuta invece inuna famiglia agiata ed istruita sempreaccanto al fedele amico Tariq.Lo scoppio della guerra, però,provoca la morte della famiglia diLaila: la ragazza deve vivere a casa diMariam e dello spietato maritoRashid.Dopo anni di maltrattamenti, prese in

giro, percosse ad entrambe le donne,l’uomo si ritrova faccia a faccia conTariq, precedentemente fuggito inPakistan a causa della guerra. Il suoritorno infonde nelle due donne laforza per reagire. Rashid, infuriato acausa di Tariq, sta per uccidere Laila,ma Mariam sente di dover fare quello

che è giusto: prende una pala educcide Rashid. Pochi giorni dopoMariam sta per essere giustiziatadavanti ad una platea di gente,mentre Laila ,Tariq e i due figlicominciano una nuova vita inPakistan lontano dalla guerra. Tornatia Kabul, per la prima volta nella lorovita possono dirsi felici: la città èrifiorita, essi sono finalmente insiemedopo una vita lontani, i loro figli nonmuoiono più di fame: Mariam rimarràsempre nei loro cuori.

In risposta alla consueta domandache spesso mi viene posta consideratala mia passione per la lettura :” Belloil libro che hai appena letto?”, miritrovo sempre a parlare non tantodella trama in sé quanto delsignificato attraverso le righe,dell’essenza del libro al di là dellastoria, di ciò che realmente mi èrimasto.Ogni volta che questa domanda mi èstata posta circa “Mille splendidisoli”, non ho mai potuto fare a menodi chiedermi come poter renderegiustizia ad un libro simile con il solouso delle parole.Essere arrivata a leggere interi capitolipiangendo per le vicende tragiche,avere gioito per gli avvenimenti felicie conservato la stessa serenità perintere giornate, avere ossessivamentepensato e ripensato centinaia di volte

alle stesse frasi che mi erano rimasteimpresse, avere fatto sì che queipersonaggi prendessero vita anche neisogni dominando le mie notti eanimando le mie giornate per tantotanto tempo: tutto questo è molto piùdi un libro. E’ un portale oltre il qualetutti hanno la possibilità di aprirefinalmente gli occhi, è lo specchio chemostra l’altra faccia del mondo, quellache tutti hanno paura di guardare.

Aicha Chiavassa

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“Come l’ago della bussola segna il nord, così il dito accusatore dell’uomo trova sempre unadonna cui dare la colpa. Sempre…”

LIBERTÀ

Page 8: Il Messaggero n. 40 Dicembre 2013

8 Il Messaggero

Quando una rondine del mare spiccail volo, la sua velocità nel catturare lapreda e la spettacolarità dei suoi tuffilasciano a bocca aperta. Esiste peròuna rondine che, nella suaimponenza, non ha fatto altro cheseminare morte e distruzione.E’ ormai trascorso un mese daquando, l’8 novembre, il tifoneHaiyan (letteralmente “rondine dimare” in mandarino) si è scagliatosulle Filippine. Nonostante uragani etifoni siano molto frequenti in questazona nella stagione delle piogge, ilPaese ha subito enormi danni dovutialla potenza e alla portata di Haiyan:la Nasa ha infatti comunicato che iltifone è risultato essere il più potentemai registrato nella storia, con raffichedi vento che hanno sfiorato i 315km/h e una pressione di 895 hPa nelsuo occhio, la più elevata maimisurata finora. Il macabro primato

meteorologico di questo portentosoevento naturale va ad aggiungersi alleperdite umane: la stima iniziale di10000 morti è fortunatamente statasmentita dal Capo di Stato, maaccertamenti risalenti a tre settimanedopo il disastro affermano che iltifone Haiyan ha provocato 5600morti, 1760 dispersi e 26140 feriti.Sono state contate migliaia di sfollatianche nei Paesi vicini, come ilVietnam e la Cina, i quali non sonostati risparmiati dalla furia delmostro, che, sebbene fosse più debole,ha lambito le loro coste.Gli aiuti umanitari non hanno tardatoad arrivare: il mondo intero si èimmediatamente dichiarato vicinoalla popolazione locale, senza acquaed elettricità, e ha messo adisposizione fondi economici cui sisono aggiunte missioni umanitarieincaricate di recapitare cibo e

medicinali. Un occhio di riguardo ècomunque rivolto alle migliaia dibimbi continuamente minacciati dallafame e dalle malattie, rimasti solidopo la morte dei loro familiari e ladistruzione della loro casa. Nei loroocchi c’è voglia di rinascita:probabilmente non si rendono contodi quello che è accaduto, o forse sonogli unici che non si sono ancora arresidavanti a una natura che non ha avutoclemenza per l’uomo.

Ilaria Monge

La Siria ed i suoi complotti politiciMartedì 29 ottobre presso i locali delcinema racconigese alle 21 si è tenutala presentazione del libro: "Le Chiesed'oriente e il regime siriano", di EnricoVigna. Dal titolo sarebbe lecitopensare che sia un libro che parlaesclusivamente di religione e del loro"rapporto" in Siria con il regime, einvece no. Il libro è stato fondato suuna lunga serie di ricerche sulleragioni scatenanti delle lotte e dellerivoluzioni nei paesi orientali.Svolgendo questo tipo di ricerchepurtroppo ci si imbatte un po' troppospesso nel nome "America", cheattraverso campagne mediaticheavrebbe favorito l'esplosione di motirivoluzionari e di scontri interni.Dopo ricerche ancora più accurate, susiti internet disponibili a tutti, siscopre anche che l'America stanzia daanni agli stati orientali milioni didollari per la preservazione dellademocrazia, poi si può palesementevedere che nel 2010 per il 2011 nevennero stanziati 51.6 bilioni, unacifra a dodici zeri, e quindi sorgespontanea la domanda: il governoamericano ha qualità profetiche?

Chissà. Scavando ancora più a fondosi può scoprire anche che dalla CasaBianca vengono ingaggiati ognisettimana sicari del Libano checompiono stragi in Siria, o nel paeseche in quel momento sembra piùpericoloso alla potenza americana.Sembra di giocare a risiko o a unqualche videogioco, in cui tutto èdeciso a tavolino, ma purtroppoinvece è la cruda realtà.A questo punto si ha laconsapevolezza che ogni fazionepolitica sarebbe imparziale nelraccontare la verità dei fatti, chesarebbe storpiata da idealismi,patriottismo e via discorrendo. Alloral'autore di questo libro ha deciso diraccogliere le testimonianze,ovviamente oggettive dei maggioriesponenti delle 13 religioni presentisul territorio. In molti casi è statorivelato che la situazione all'internonel paese era molto quieta e serena,senza discriminazioni e odio poi dipunto in bianco tutto cambiò. Tra levarie voci che Enrico Vigna haascoltato c'è anche quella di padreMtanios Haddad (archimandrita della

Chiesa Melchita in Italia) a capo di unorfanotrofio di bambini rimasti senzagenitori a causa di queste guerre, dicui è stato anche visionato un videomessaggio.La vendita del libro permetterà anchel'adozione di bambini in Kosovo e ilsupporto ad un ospedale pediatrico.

Laura Masucci

Disastro nelle FilippineIl tifone Haiyan si è abbattuto sulla Perla dei Mari d’Oriente

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9Dicembre 2013

In data 15 Novembre 2013 le classi5°D e 5°H di Savigliano si sono recatea Cuneo in occasione dellapresentazione dei romanzi vincitoridella XV edizione del Festival delPrimo Romanzo.La mattinata si è suddivisa in tremomenti: inizialmente alcuni ragazzihanno esposto le recensioni in meritoai libri proposti dal Progetto ­ Festivalper le scuole ed altre recensioni sonostate presentate dal gruppo dei lettoriadulti; in seguito ogni autore ha avutola possibilità di spiegare i motivi chel’hanno spinto a scrivere il proprioromanzo ed infine i partecipantihanno posto delle domande agliscrittori.La classe 5°D è intervenutarivolgendosi alla scrittrice ValentinaD’Urbano, autrice del libro vincitoredella sezione scuole, “Il rumore deituoi passi”. Nata a Roma nel 1985,dove attualmente lavora comeillustratrice d’infanzia, la D’Urbano

ha posto al centro del suo romanzodue giovani, Beatrice e Alfredo, chevivono in un quartiere degradato ,“LaFortezza”, e ne fa i protagonisti di unastoria di amicizia fondata su unlegame indissolubile e poi di unavicenda d’amore e morte cheemoziona e coinvolge. La scrittrice haspecificato che lei stessa ha vissuto inun quartiere simile a quello descrittonel libro e che di molti fatti narrati leiè stata testimone fin da bambina.Il libro, di un realismo crudo e narratocon un linguaggio a tratti anchescurrile ma veritiero, denuncia unarealtà che dall’esterno appare menograve di come si presenta e mostraun’umanità per la quale la societàsembra provare indifferenza.Ad una domanda sul significato del

titolo, l’autrice ha risposto di averloscelto per sottolineare che Beatriceconvive costantemente con Alfredoanche quando non è con lui, perché,abitando Alfredo al piano di sopra,

ovviamente lei sente “il rumore deisuoi passi” ma quel rumore riempie lesue giornate, diventa la sua ragione divita e di lotta per tentare di strappareAlfredo al suo triste destino.Al termine dell’incontro l’autrice èstata disponibile a dedicarci unautografo sulle copie del libroappartenenti alla bibliotecadell’istituto.

Francesca, Sara, Serena

Ip Man, film diretto da Wilson Ip,racconta la storia del celebre maestrodi arti marziali Yip Man, interpretatoda Donnie Yen.La trama si svolge a Foshan, cittàcentro di arti marziali cinesi, nellaprovincia di Guangdong, nel suddella Cina. Lì Ip Man, rispettato datutti come esemplare maestro di WingChun, non solo per la sua abilitànell’arte marziale ma anche per isentimenti di amicizia e laconsiderazione che dimostra verso gliavversari, non sente particolarebisogno di ricavare un reddito dallelezioni e vive il suo tempo tra lafamiglia e gli amici.Il clima pacifico e spensierato della

cittadina viene brutalmente infrantodall’invasione da parte del Giappone,nel 1937, evento che dà inizio allaseconda guerra sino­giapponese. Icambiamenti portano il maestro,assieme a tutto il paese, alla povertà ea condizioni di vita precarie. Durantequesto periodo il nostro protagonistadovrà affrontare l’arroganza digenerali giapponesi, mantenendo inpiedi il proprio stile di vita senzavenir meno alla sua ideologia pacificache è deciso fermamente a nontradire.Ad abbellire gli insegnamentitrasmessi si aggiungono lasceneggiatura, i costumi impiegati,secondo me molto fedeli all’epoca in

cui il film è ambientato, oltre che lacolonna sonora epica, che sottolineaancor di più lo spirito del film.In conclusione, trovo magnificoquesto film, pieno di insegnamenti divita, anche se rimane pur sempre unfilm di guerra.

Larissa Negreli

RECENSIONI FILMIp Man

CULTURAFestival del Primo Romanzo

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10 Il Messaggero

“Prima o poi l’amore arriva”

Come ogni anno il nostro istitutopropone per tutti gli studenti diSavigliano e Racconigi un laboratorioteatrale tenuto dall’associazione VociErranti. E’ un percorso che prevede 15incontri pomeridiani (il martedì dalle14 alle 16) e una rappresentazionefinale, inoltre per gli studenti deltriennio,l’attività teatrale garantiscecrediti formativi. L’anno scorso ilnostro gruppo formato da 13 studentianimò le vetrine e la piazza Santarosadurante la manifestazione diQuintessenza di Savigliano.Quest’anno il progetto partecipaall’iniziativa dell’Associazione“Mai+Sole”, la quale è impegnata afavore delle donne vittime di violenza

e lavora all’interno delle scuole persensibilizzare e far conoscere unproblema di drammatica attualità.Cosa si fa per tutta la durata delLaboratorio Teatrale? Si pensa a tuttotranne che alla scuola: si gioca, sisalta, si urla, si ride, si fa un po’ perscherzo e un po’ sul serio, siconoscono ragazzi come noi di altreclassi e con loro si consolida ildesiderio di costruire qualcosa di utilee di interessante divertendosi. E’un’opportunità che la scuola offre;non è un impegno in più, ma unapossibilità di considerare la scuola daun’altra prospettiva: non solo studio everifiche ma anche tante risate edivertimento, in fondo quello che ci

ricorderemo in futuro dei fatidici annidelle superiori sarà solo il belloquindi tanto vale provare a fare nuoveesperienze.

Valentina Bosio

Giovedì 14 novembre presso ilcinema “Aurora” di Saviglianoalcune classi del Liceo Scientifico ealtre provenienti dagli altri IstitutiSuperiori di Savigliano hannopartecipato ad un incontroformativo con Davide Cerullo,nato e vissuto a Scampia fino adiciotto anni, il quale, in veste discrittore, ha presentato il suo libro,

“Ali bruciate. I bambini di

Scampia”. Davide ha raccontato inbreve la sua vita e, in particolare,le scelte che ha dovuto compiereancora molto giovane.Cerullo sottolinea, infatti, comenella sua terra d’origine le sceltesiano poche: o si trascorre lapropria vita nella miseria,rischiando di morire di fame, o sientra a far parte delle associazionimafiose, che garantiscono grandisomme di denaro in cambio di“piccoli lavori” quali furto e,soprattutto, spaccio distupefacenti. Davide molte volteripete che il suo più grande erroreè stato quello di non continuaregli studi, che gli avrebberopermesso di capire che la mafianon è altro che un’organizzazionecriminale che approfitta dellapovertà delle persone. Così, dopoaver finito la scuola elementare, èentrato a far parte della Camorra,diventando un pusher eguadagnando fino a 500 euro algiorno. Il prezzo pagato è stato,però, elevato: Davide è entrato, euscito, dal carcere molte volte.Lo scrittore a questo propositoricorda un episodio, per luiparticolarmente significativo, chegli ha permesso di cambiare il

modo di vedere e di affrontare lavita: un giorno, ritornandodall’ora d’aria aveva trovato unVangelo tra le cui pagine, piùvolte, era scritto il suo nome. Daquel momento Davide haincominciato a cambiare vita,trasferendosi al Nord, dove hapotuto cominciare una nuovaesperienza sposandosi e avendodei figli. Ha scritto dunque il libroe spesso tiene discorsi ai ragazzi eai giovani, oltre che agli adulti, perfar aprire loro gli occhi su realtàche ormai, sovente, riguardanoanche il mondo che li circonda,considerata l’ampia diffusione delfenomeno mafioso.

Camilla Gonella

Incontrando Davide Cerullo

Associazione "Voci Erranti" e il suo spettacolo

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11Dicembre 2013

SAIE: Building Innovation ExibitionLe classi quarte Geometri in gita a BolognaLe classi IV dell’istituto per geometridi Savigliano e Racconigi in data 17ottobre ’13 sono state accompagnatealla fiera dell’edilizia internazionaledi Bologna. Questo evento nasce nel1965, ma solo nel 2010 ha vantatol’attuale organizzazione che permettedi visitare 18 diversi locali detti“padiglioni” suddivisi in quattro areedi competenza: Progettare innovativo,Costruire sicuro, Costruire sostenibilee Cantiere. Progettare Innovativo èl’area dedicata agli strumenti tecnici;Costruire sicuro è l’area in cui sonopresenti i settori dei materiali dacostruzione ad uso strutturale e letecnologie riguardanti gli argomenticonnessi: sismica, geotecnica,manutenzione e consolidamento.Costruire sostenibile è invece l’areadelle aziende che presentano imateriali, le tecnologie e le soluzioniriguardanti gli argomenti legati aefficienza energetica, isolamentotermico ed acustico, bioarchitettura.Infine Cantiere è l’area dedicata atutte le tecnologie, le soluzioni e iprodotti che trovano spazio neicantieri di costruzione e diriqualificazione edilizia.Contemporanee a queste sono stateallestite “Smart City Exhibition”,“Ambiente e Lavoro” e nell’immensopadiglione numero 19 “l’Expotunnel”.Il Quartiere fieristico di Bologna siestende su un'area complessiva di

375.000 mq. Solo le zone coperteoccupano 36.000 mq. I 18 padiglionisono completamente cablati,climatizzati e dotati di sistemiinformatici, mentre i 5 ingressiindipendenti consentono di ospitarecontemporaneamente piùmanifestazioni. Essa è di vita breve,dato che è possibile visitarla solo dal16 al 19 Ottobre, ma ha da semprecostituito un punto di riferimento perle persone coinvolte nel settore dellecostruzioni. Oltre alle esposizioni dacui è possibile scoprire nuovimateriali, strumenti o tecnichelavorative, sono stati organizzatinumerosissimi meeting. BolognaFierenon si occupa quindi della solainformazione ma anche dellaformazione dei suoi visitatori. Da nonsottovalutare che tutti i materiali dirivestimento e finiture sono statirealizzati con materiali “green” dafabbriche interessate al recupero e alrispetto ambientale. È quindi chiaroche questa organizzazione sipreoccupa di dare il buon esempio giàdalle prime fasi di questo progetto.Peccato che durante i lavori perl’allestimento si sia verificato unpiccolo incidente: proprio nelpadiglione dove è stata localizzata lamostra per la sicurezza sul lavoro edove sono stati tenuti convegni alriguardo, sono crollati diversi pannelliferendo due persone: una dipendente

e il direttore tecnico del SAIE.Definito “sfortunato incidente”,è stato comunque un bizzarroepisodio del quale si è cercato diparlare il meno possibile. Matorniamo a noi! Dopo un ritardo sullatabella di marcia, alle 6.10 gli studentidi Savigliano erano in viaggio perraggiungere i compagni di Racconigie nonostante il traffico sono riusciti aconquistare la meta. Il primo a fare unpiacevole incontro è stato il professorGiletta che ha ritrovato i suoi exalunni di Saluzzo, ma una voltainiziata la visita è stato per tutti facileincontrare persone nuove con le qualicondividere l’interesse e la passioneper i vari settori dell’edilizia. Èdelizioso pensare che persone chevivono in paesi lontani possanoincontrarsi e non esitare ad aiutarsi escambiarsi consigli. Lo scopo diqueste organizzazioni è soprattuttoquesto: favorire lo sviluppo ediliziooffrendo la possibilità di confrontarsie diffondere idee innovative.La giornata è passata troppovelocemente dati gli innumerevolistand a disposizione, ma è anche veroche senza la guida dei docenti è statoper la maggioranza difficile cogliereciò che davvero avrebbe potutointeressare. La fiera è infatti rivoltasoprattutto a persone esperte delsettore oltre che a semplici studenti.Permette in ogni caso di ampliare gliorizzonti spostando la mente dai libri.

Chiara Sacco

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12 Il Messaggero

Domenica 10 Novembre a Salerno si èconsumata una pagina nera del calcioitaliano. Il derby tra Salernitana eNocerina si è interrotto dopo appenaventi minuti dall'inizio del primotempo, quando cinque giocatori dellasquadra ospite hanno simulatoproblemi fisici uscendo dal campo. LaNocerina ha prima esaurito le tresostituzioni disponibili, e poi hasuperato il numero minimo digiocatori utili per proseguire unapartita, che è pari a sette.

Subito dopo l'interruzione del derbysono nate parecchie discussioni,perchè sembra che siano stati i tifosiultras della Nocerina ad imporre talecomportamento ai giocatori dellapropria squadra, come protesta versola decisione delle autorità, cheavevano vietato la presenza dei tifosirossoneri allo stadio Arechi diSalerno. Il primo atto della giustiziasportiva è stato quello di assegnare lasconfitta a tavolino per 0­3 allaNocerina. Inoltre il club rischial'esclusione dal proprio campionato ela retrocessione d'ufficio in Lega Pro2° Divisione se non addirittura in

Serie D, perché i giocatori, con il loroatteggiamento hanno comunquecontribuito ad alterare il normalesvolgimento della partita. Inparticolare, per il giudice sportivodella Lega Pro, Pasquale Marino, siipotizza, a carico della Nocerina, unaresponsabilità diretta nel compimentodi atti finalizzati ad alterare il regolaresvolgimento della gara e a configurarela possibile sussistenza di un illecitosportivo. I calciatori rischiano inveceuna sanzione fino a tre anni. Il ctCesare Prandelli ha commentatoquesta vicenda, difendendo tuttaviagli ultrà: egli sostiene infatti che nonbisogna associarli subito a deidelinquenti, in quanto i medesimi sirecano allo stadio prima dell'iniziodella partita, preparano le coreografie,spesso organizzano collette per chi èbisognoso. Inoltre, sarebbe statanecessaria un'attività di prevenzionemaggiore per gestire una gara cosìimportante, difficile da arbitrare, e che

si sarebbe svolta in un contestoquanto meno particolare. In ogni casosi tratta di un problema generale: percomprenderlo e risolverlo, non èsufficiente chiedersi se si è fatto unerrore o meno; è necessario inveceindagare le cause che ne sonoall'origine. Quando infatti si vive inun contesto simile a quello ricordato,in una realtà che è violenta, in cuisono frequenti le minacce e gli attiintimidatori, quando si abita con lapropria famiglia in una città dove non

si viene tutelati, tutto diventa difficile.Per il tecnico della Nazionale nonsiamo dunque assolutamentemigliorati, non abbiamo ancora fatto asufficienza: su questo argomentodobbiamo di conseguenza continuarea riflettere. Della vicenda parla ancheClaudio Lotito, patron dei granata,sottolineando la necessità di isolarealcune società, iscrivendole in gironidiversi per evitare il verificarsi dipartite come quella descritta,soprattutto quando si presentano casidi estrema rivalità. Lotito precisa,inoltre, che a Salerno abbiamoassistito a uno spettacolo desolante,assurdo: servono prevenzione(evitando appunto di inserire alcunesquadre nello stesso girone),educazione (creando una nuovamentalità, anche se occorrono tempilunghi), e repressione del fenomeno(in modo inflessibile, con pene dure esevere). Inutile dire che questi episodihanno un effetto drammatico neiconfronti dei valori che lo sporttrasmette.

Manuel Brovia

SPORTIl derby della vergogna

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13Dicembre 2013

ISTITUTO ISTRUZIONE SUPERIORE ARIMONDI-EULASAVIGLIANO-RACCONIGI

REDAZIONE:­ Aicha Chiavassa­ Andrea Pettiti­ Andreea Serghie­ Antonio Rugolo­ Aurora Reviglio­ Camilla Gonella­ Carlotta Maretto­ Cecilia Alerino­ Chiara Sacco­ Davide Bergesio­ Eleonora Ascrizzi­ Elisa Gallo­ Enrico Ballari­ Enrico Gaviglio­ Erica Margaria­ Ettore Paschetta­ Federico Anselmo­ Giuseppe Rubatto­ Ilaria Monge­ Iulian Lungu­ Larissa Negreli­ Luca Sabena­ Manuel Brovia­ Maria Andreea Vlasin­ Marianna Boiano­ Martina Sorasio­ Michela Ortu­ Nadia Fogliano­ Nicolò Devale­ Nizar Belasla­ Roberta Parola­ Sergio Campana­ Simone Ferrero­ Stefania La Capra­ Valentin Falco­ Valentina Bosio­ Valentina Chiavazza­ Valerio Cerrato­ Vittorio TammaroCAPOREDATTORI :­ Marco Biolatti­ Laura Masucci­ Federico LombardoVICECAPOREDATTORE:­ Alessia TrombinPROFESSORI REFERENTI :­ Loredana De Robertis­ Annamaria Anzillotti­ Emilio Coppolino­ Fiorella Pignata­ Maria Romano

REDAZIONE MENZIONATA NEL

Il Messaggero

A.N.A.P.I.E.Associazione Nazionale Amici

Parchi Italiani ed Europei

GIORNALE D'ISTITUTO MEMBRO DEL:COORDINAMENTO INTERREGIONALEDELLA STAMPA STUDENESCA

GIORNALE VINCITORE DEL CONCORSO:

Da poche settimane si è aperta lanuova stagione calcistica delle societàracconigesi: Atletico Racconigi, Racco86 e AC Racconigi. Per quantoriguarda la categoria allievi 98 si sonoverificati disguidi organizzativinell'allestimento della squadra;l'Atletico aveva anticipatamenteannunciato che essa non sarebbe statafatta in quanto mancavano i giocatorinecessari. Su consiglio del sindaco, siera dunque deciso di portare avantiun progetto che vedesse la società ACRacconigi allestire una squadracompetitiva per il campionato con ilsupporto del Racco 86. Sta di fatto chea causa di dissapori tra le due societàil progetto è andato a farsi... benedire.Tutto ciò ha causato sconforto tra iragazzi, i quali si erano illusi di poterfinalmente far parte di una squadrache lottasse per il vertice delcampionato.I ragazzi che avevano deciso diiscriversi all'AC Racconigi sonoquindi rimasti “a piedi” ed ecco chenuovamente come gli anni precedentiin parte sono ritornati al Racco 86 ed irestanti sono migrati in società di altrecittà.Il nostro pensiero è che sarebbe l'oradi unificare i settori giovanili calcisticiracconigesi in un'unica società chepermetta ai ragazzi più abili diconfrontarsi con squadre d'alto livellosenza prendere decine di gol a partitae d'altra parte ai meno capaci didivertirsi con il semplice piacere digiocare a calcio.Analizzando la situazione è paleseaffermare che una squadracompetitiva è possibile realizzarla;basti pensare che ben 6 ragazzi del 98giocano nella Saviglianese Calcio.La domanda che molti si pongonoosservando questa situazione è:“Quando si decideranno le società aunire le forze?” Vedendo l'evolversidella situazione sorge spontaneo

pensare che questo progetto ad ora èirrealizzabile e, se la situazione nonavrà cambiamenti, Racconigi saràcostretta a vivere nella mediocrità chequasi tutti gli anni la caratterizza.Fino ad ora abbiamo esposto unesempio di come si può migliorare lasituazione calcistica racconigese, masecondo il nostro pensiero cosamigliore per gli sportivi di Racconigisarebbe quella di riunire tutte lesocietà sportive in un'unicapolisportiva. Un esempio eclatante dipolisportiva è la società Barcellona,dove sono riunite tutte le societàsportive sotto un'unica bandiera dalbasket all'hockey, dal pattinaggio allapallamano fino alla famosissimasquadra di calcio. Un vantaggioportato da questa organizzazione èquello di non dover spendere soldiper più società, dato che c'è un soloorganizzativo societario, inoltre se unragazzo vuole cambiare puòtranquillamente spostarsi, senzadovere spendere soldi essendo tutteassociate, infine un ragazzo puòtrovare la sua vocazione sportivagrazie agli allenatori che lo possonoindirizzare verso lo sport più adatto.Questa dovrebbe essere la soluzionemigliore del problema e ci chiediamocome sia possibile che dei ragazzi cisiano arrivati, mentre gli adulticontinuino a non volerlo pensandoognuno solamente al proprio sportsenza considerare i giovani. Ora laparola passa a chi di dovere sperandoche nei prossimi anni qualcosacambi...

Andrea Pettiti,

Vittorio Tammaro

"Spes, ultima dea"

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14 Il Messaggero

E' relativamente recente l' invenzione,o per meglio dire, la diffusione, delleauto elettriche nel mondo: ma,purtroppo, l' Italia è uno dei paesi incui questo tipo di veicoli è menopresente.Il motivo principale è probabilmenteche il numero di città in cui sonopresenti le colonnine di ricarica èalquanto scarso, e, inoltre, i costi diinstallazione di un impianto diricarica domestico sono ancorapiuttosto alti. Inoltre, molte personetitubano all' idea di acquistare veicolielettrici per le loro scarse prestazioni,sia in abito di autonomia che inambito di velocità ed accelerazione.In realtà quest' ultimo aspetto è falso,prendiamo ad esempio la TeslaMODEL S: è un' auto completamenteelettrica, ma nonostante ciò offre 502km di autonomia, necessita di soli 4,4secondi per affrontare uno 0­100 e puòarrivare fino a 210 km/h! Certoquesta è una supercar non proprioalla portata di tutti, ma prestazionisensibilmente valide sonotranquillamente raggiungibili ancheda auto comuni (performance tipichedi citycar comuni, non da supercar, siintende!).I veicoli elettrici, però, non sono solo

automobili, ci sono anche scooter emicrocar, come ad esempio la RenaultTwizy, che può, nella sua versionedepotenziata, essere guidata anche daun quattordicenne in possesso dipatente AM (ex patentino per iciclomotori).Molte persone purtroppo,confondono i veicoli elettrici conquelli ibridi, che funzionano inmaniera totalmente diversa: infatti unveicolo ibrido è un veicolo dotato diun motore termico che viene"supportato" da uno elettrico. Per fareun esempio (dato che le logiche difunzionamento non sono sempreuguali), un' auto ibrida si avvia con ilmotore elettrico e, raggiunta unadeterminata velocità, attiva quello

termico, caricando le batterie con ilmoto rotatorio provocato da quest'ultimo. Questo permette una notevoleriduzione dei consumi di benzina ogasolio ed elimina il vincolo di doverricaricare le batterie in altro modo.

Al momento dell' esordio di questiveicoli, si pensava che fosse arrivato il"futuro", ma fin che non ci sarannosolo auto con questo tipo dialimentazione (cosa che accadràquando, probabilmente, se ne saràscoperta una ancora migliore ocomunque tra molti anni) nonpotremo dire di vivere in un ambienteprivo di inquinamento.

Ettore Paschetta

Auto elettriche: "falsi miti"MOTORI

Gli sport invernali sono i più praticatinei paesi alpini, nell' EuropaSettentrionale e Orientale, in NordAmerica e in Giappone. Si possonodividere in due grandi categorie: glisport sul ghiaccio e quelli sulla neve.Il salto con gli sci, lo sci alpino, lo scidi fondo, lo snowboard sono sportpraticati sulla neve.Per quanto riguarda gli sport sulghiaccio c’è l’hockey, il bob, il curling,pattinaggio di figura, pattinaggio divelocità.

Nella nostra nazione lo sportinvernale più diffuso è lo sci e, nellelocalità alpine, sono presenti anchemolte piste per chi lo pratica comesemplice passione.Quest’anno si sono disputati imondiali di sci nordico in Italia,precisamente in Val Fiemme. Ottimaprestazione per gli Azzurri, che sisono piazzati in settima posizione nelmedagliere, ma le nazioni favorite(Stati Uniti, Francia e Austria) si sonodimostrate migliori.

Di sicuro ci sarà il riscatto nelprossimo Febbraio con le Olimpiadiche si svolgeranno in Russia.

Aurora Reviglio

Gli sport invernali

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15Dicembre 2013

La canzone è stata scritta da JohnLennon e Yoko Ono traendo spuntoda un vecchio brano folk e registrata aNew York tra il 28 e 29 ottobre 1971.Non tutti però si ricordano del suovero significato, la canzone infatti ènata come brano di protesta contro laguerra in Vietnam ed èsuccessivamente diventata uno tra ipiù noti classici natalizi.Il testo dice:

“And so this is Xmasfor weak and for strongfor rich and the poor ones”

Questo è ciò che ci auguriamo tutti,ma lo sapevano anche i due cantanti:

“the road is so long”.

Infatti, le differenze, ledisuguaglianze ci sono sempre. Forsea Natale, per un giorno all’anno, ciricordiamo che siamo tutti uguali, chetutti abbiamo diritto a non averepaura. Il 25 dicembre speriamo chetutto si risolva, che le guerrefiniscano. Non pensiamo però soloalla guerra in Vietnam, o in Iraq, postiche ci sembrano così lontani da noi,

ma anche alle guerre nelle nostre città,quelle quotidiane che sempreaffrontiamo. Dobbiamo porre terminea queste ingiustizie, sarebbe bello selo facessimo tutto l’anno, macominciamo dal Natale. E’ difficile?Eppure, Yoko Ono e John Lennon cidicono che basta volerlo.

“War is overif you want it,war is overnow…”

Eleonora Ascrizzi,Beatrice Candelo

L’aria natalizia è ormai alle porte enelle case si iniziano ad addobbare iprimi alberi di Natale con festonidorati, palline colorate e simpaticiBabbi Natale di ogni tipo, ma,soprattutto, si rispolverano i cd con leallegre canzoni natalizie che ognianno le famiglie fanno girare nellostereo per i loro piccoli per rallegrarele giornate di neve.

Uscendo di casa ci si può accorgereche queste canzoni hanno raggiunto levie delle nostre città, animando così levetrine dei negozi o semplicementerendendo più festosa la popolazione.Tra questi brani che ci vengonoproposti si può sentire la famosa voce

del tenore italiano Andrea Bocelli coni ritornelli di “White Christmas” e“Jingle Bells”, cantati da lui in onoredel Natale e presenti nell’album “MyChristmas”.Andrea, in “My Christmas”, sembratrovarsi completamente a suo agiomostrando di muoversi liberamentetra varie lingue e vari cambi divelocità, a livello ritmico. Numerosesono state le collaborazioni in questoalbum, molte delle quali potevanorisultare anche abbastanza strane(come i Muppets), ma che hannosaputo far funzionare e creare lagiusta atmosfera natalizia nelleabitazioni in cui è finito il progettograzie alla scelta dei braniaccuratamente selezionati per creareun giusto sottofondo mistico. “MyChristmas”, in sostanza, è un discoraffinato che, seppur discreto, nonpasserà di certo inosservato, non perle canzoni che già ampiamenteconosciamo, ma perchè interpretatoda un diamante di vocalità chiamatoAndrea Bocelli che da sempreinfiamma i cuori di chi lo ascolta.Il Natale sta, con il passare del tempo,perdendo il suo significato originale:trovare il coraggio nell’esprimere i

propri sentimenti ad un’altra personao di restare uniti quando le famiglie sidividono. Ma riesce a mascherare,anche solo per un secondo, ognipiccolo problema e le famiglie siriuniscono nuovamente lontane damille distrazioni e corse irrefrenabiliverso impegni lasciati da parte. Ibambini ridono perchè sanno quelloche arriverà durante la notte di Natalee quello che essa porterà: tanti beidoni da scartare e da condividere conqualche fratellino o cugino e, chissà,magari con una canzone di sottofondodi “My Christmas”.

Nicolò Devale

MUSICABocelli: “Il mio Natale”

War is over di John Lennon e Yoko Ono

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Dicembre 201316

Il Messaggero æ Arimondi-EulaNatale 2013

I Re MagiUna luce vermigliarisplende nella pianotte e si spande viaper miglia e miglia e miglia.O nova meraviglia!O fiore di Maria!Passa la melodiae la terra s'ingiglia.Cantano tra il fischiaredel vento per le forre,i biondi angeli in coro;ed ecco BaldassarreGaspare e Melchiorre,con mirra, incenso ed oro.

Buon Natale

Laboratorio Giornale d'Istituto

"Il Messaggero"A.S. 2013•2014

Giornale d'Istituto appartenente al:

COORDINAMENTOINTERREGIONALESTAMPA STUDENTESCA

Gabriele D'Annunzio ("Laudi del Cielo")

la redazione de "Il Messaggero"

Ringraziamo: