la storia del gioco d'azzardo

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Nicola Tosi – Mattia Bernasconi – Giuliano Poggi Pagina 1 di 15 1. QUANDO E DOVE IL GIOCO D’AZZARDO È NATO GLI INIZI DEL GIOCO D’AZZARDO Il gioco d’azzardo risale agli inizi dell’umanità. Si presume che il suo scopo fosse quello di conoscere il volere divino. I primi dadi sono stati rinvenuti in Cina, e risalgono a più di 5000 anni fa; comunque ci sono state scoperte relative al gioco d’azzardo a partire dal 4000 a.C. anche in Egitto, India e Giappone. Il dado era fabbricato in modo primitivo: con ossa di pecora, cervo e animali di analoga grandezza. Notevoli ritrovamenti di dadi sono stati attribuiti ai Sumeri, agli Assiri e ai Babilonesi. Il fascino del gioco d’azzardo ha sempre attratto tutti i popoli del mondo. Si può quin- di pensare d’interpretare la vita quotidiana dell’uomo preistorico come un continuo gioco d’azzardo contro la natura, e avendo come posta estrema la vita. Col passare del tempo si è cominciato a utilizzarlo per ragioni più laiche, quindi più vicine alla vita quotidiana. GRECIA E ROMANI Già tra i Greci troviamo i primi segni di gioco d’azzardo utilizzato in modo eccessivo. All’epoca dei Romani, il gioco era proibito per ragioni di ordine pubblico; la sera però le bettole romane chiudevano e si trasformavano in bische 1 . 1 Luogo nel quale si gioca d’azzardo clandestinamente

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Page 1: La storia del gioco d'azzardo

Nicola Tosi – Mattia Bernasconi – Giuliano Poggi Pagina 1 di 15

1. QUANDO E DOVE IL GIOCO D’AZZARDO È NATO

GLI INIZI DEL GIOCO D’AZZARDO Il gioco d’azzardo risale agli inizi dell’umanità. Si

presume che il suo scopo fosse quello di conoscere il

volere divino.

I primi dadi sono stati rinvenuti in Cina, e risalgono a più

di 5000 anni fa; comunque ci sono state scoperte

relative al gioco d’azzardo a partire dal 4000 a.C. anche

in Egitto, India e Giappone. Il dado era fabbricato in

modo primitivo: con ossa di pecora, cervo e animali di

analoga grandezza. Notevoli ritrovamenti di dadi sono stati attribuiti ai Sumeri, agli

Assiri e ai Babilonesi.

Il fascino del gioco d’azzardo ha sempre attratto tutti i popoli del mondo. Si può quin-

di pensare d’interpretare la vita quotidiana dell’uomo preistorico come un continuo

gioco d’azzardo contro la natura, e avendo come posta estrema la vita.

Col passare del tempo si è cominciato a utilizzarlo per ragioni più laiche, quindi più

vicine alla vita quotidiana.

GRECIA E ROMANI

Già tra i Greci troviamo i primi segni di gioco

d’azzardo utilizzato in modo eccessivo.

All’epoca dei Romani, il gioco era proibito per ragioni

di ordine pubblico; la sera però le bettole romane

chiudevano e si trasformavano in bische 1.

1 Luogo nel quale si gioca d’azzardo clandestinamente

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Era però legale scommettere. Si puntavano i

sesterzi 2 sulle corse di bighe3 e di quadrighe.

Queste corse provocavano vere e proprie

sommosse. Inoltre davano origine a private

disperazioni causate dalla perdita di denaro.

Si scommetteva sul fantino, che poteva di-

ventare estremamente famoso. C’erano an-

che scommesse sui combattimenti dei gladia-

tori, vere e proprie star dell’epoca.

I romani credevano che esistesse una dea chiamata Fortuna.

Essi dovevano di conseguenza giocare d’azzardo solo nei giorni fasti 4, pregare, e fa-

re sacrifici agli Dei giusti.

2 . COME SI È EVOLUTO IL GIOCO: PERCHÉ? CHE COSA È CAMBIATO NELLA SOCIETÀ CHE HA PORTATO A UN CAMBIAMENTO DELLE ABITUDINI?

È stato dimostrato che il gioco d’azzardo rende anche alla Nazione.

Oggi il casinò non è più un posto solo per ricchi, nobili, ecc.

L’introduzione delle slot machine ha portato ad un’ ulteriore diffusione del gioco.

L’attuale bufera antiproibizionista, che ha colpito l’Europa, tende a diffondersi sem-

pre di più. Quest’ultima non è sempre accompagnata da misure preventive di tipo

psicologico e sociale, purtroppo.

Internet invece dal canto suo non ha provocato nulla se non qualche modesto cam-

biamento, infatti la nascita dei casinò virtuali non ha avuto il successo che i loro ide-

atori si erano auspicati, ma ha comunque suscitato una massiccia opposizione da

parte dei gestori tradizionali.

L’Italia è stata all’origine di parecchi giochi, sia nati qui (lotto, lotteria, roulette), sia

“solo di passaggio”, per poi diffondersi anche altrove (carte, morra).

2 La moneta di qull’epoca 3 Carro trainato da due cavalli 4 Fortunati

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3. COSA SI SCOMMETTEVA Si poteva scommettere di tutto a partire dal denaro, alla casa, sino alla vita stessa.

Generalmente per scommettere c’erano tre aspetti da osservare:

- rendersi conto che si mette in palio qualcosa di valore.

- una volta scommesso non ci si può tirare indietro.

- Il risultato è basato sul caso, quindi non c’è possibilità di vincita sicura.

Principalmente si scommetteva e si scommette tuttora il denaro.

Questo accade perché esso rappresenta un aspetto centrale dell’esperienza umana.

Il denaro però ha anche un valore metaforico, immaginario, perché è lo strumento

per acquistare anche l’impossibile.

Molta gente si è rovinata per via del gioco d’azzardo, addirittura Diogene, filosofo

greco, riferisce che Socrate, altro filosofo greco, fosse finito sul lastrico a causa del

gioco eccessivo.

4. QUANTO SI GIOCAVA? In passato il periodo in cui si giocava di più è

sicuramente stato il Far West.

Nei Saloon o bar come li chiameremmo noi oggi si

tenevano partite di Poker, uno tra i più famosi giochi

di carte, che duravano intere giornate. Verso la sera

la tensione era talmente grande e la puntata talmente

alta che si arrivava a sparare al proprio avversario

solo se si pensava che stesse barando. Purtroppo

però a volte succedeva che quando la partita

volgeva a sfavore di uno dei giocatori, questi

sparava agli altri sostenendo che lo stavano

imbrogliando.

Altro popolo giocatore era quello italiano che passava le giornate scommettendo su

interminabili partite di Dama o di Scopa. Questo accadeva soprattutto al Sud del

Paese.

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Anche gli arabi si dilettavano a scommettere sui dadi, strappandosi i capelli per la

rabbia in caso di perdita, arrivando addirittura, a volte, a uccidere tutta la famiglia del

vincitore.

Ovviamente il tempo che ognuno dedica al gioco d’azzardo cambia da persona a

persona, non esiste quindi un modo preciso per stabilire quanto si giocava. Facendo

però, calcoli azzardati e una media estremamente imprecisa, si può dire che il tem-

po di gioco variasse dalle 5 alle 6 ore al giorno soprattutto nel periodo del Far West.

5. IL BARO Il baro ha cominciato a esistere sicu-

ramente quando ha cominciato a esi-

stere il gioco.

Barare significa imbrogliare, infrange-

re le regole. È sicuramente il modo

più veloce per guadagnare, ma an-

che il più pericoloso. C’erano pene

severissime previste per i bari che

andavano dalla semplice sanzione,

sino all’impiccagione.

C’erano vari modi e vari giochi in cui

barare, ma i principali erano quelli

con le carte.

Per nascondere gli assi nella manica e sfruttarli bastava avere un po’ di destrezza.

Il baro è ancora oggi considerato illegale.

C’erano persone che lo facevano come “professione” e riuscivano ad arricchirsi in

poco tempo.

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6. LA VISIONE LEGALE – RESTRIZIONI DATE Le leggi inerenti al gioco d’azzardo sono estremamente mutevoli. È variato princi-

palmente tra il permesso e il proibito, e, quando permesso, tenuto sotto controllo

dagli enti pubblici o lasciato al libero arbitrio.

Spesso la legislazione corrispondeva all’etica.

Il gioco non è mai stato bandito del tutto, ma anche quando lo era c’era sempre

qualcosa di tollerato.

Nel medioevo a volte il gioco era permesso solo in certi stabilimenti: nei bagni pub-

blici, oppure nei bordelli e dunque in certe vie di certi quartieri.

I governanti tenevano sotto controllo il gioco d’azzardo: bisognava difendere la mo-

rale, salvaguardare la popolazione dai prestigiatori e dai bari, e dai borseggiatori,

che li seguivano.

Era anche necessario impedire che le guardie notturne giocassero, pena gravi rischi

alla città. Per i bari c’erano pene severissime. Nel 1469 un baro fu accecato a No-

rimberga, in altri casi si preferiva l’annegamento in un sacco.

Anche le donne giocavano, e questo fatto risvegliava forti opposizioni, e questo non

andava bene ai comuni perché il gioco d’azzardo poteva essere origine di liti di fai-

de, di zuffe, di ferimenti, di omicidi, anche perché i bari erano tutt’altro che rari.

Ai giorni nostri la tendenza varia da una legislazione restrittiva, ad una aperta, ma

estremamente severa, oppure una aperta e totalmente liberale.

7. BREVE ACCENNO AI PROBLEMI SCATURITI Il gioco d’azzardo patologico ha come caratteristica fondamenta le un comportamen-

to persistente e ricorrente e che compromette le attività della persona.

Una persona che soffre di questa patologia, ha un disturbo del controllo degli impul-

si. Nella persona soggetta alla patologia, c’è un meccanismo inconscio che desidera

perdere in modo da sentirsi in seguito in colpa con sé stesso.

Queste persone solitamente hanno una scarsa autostima e si giudicano sovente in

modo negativo.

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In una popolazione adulta troviamo dall’1 al 3 % di persone con problemi relativi al

gioco patologico. Tra chi gioca regolarmente, solo il 2 % svilupperà problemi di

compulsione 5 al gioco.

Circa 1/3 dei giocatori problematici è una donna. Si passa da un gioco “normale” ad

un gioco eccessivo più o meno in 3 o 4 anni.

In questi ultimi anni è possibile farsi escludere di propria volontà o essere escluso

dal casinò stesso allo scopo di non rovinarsi ulteriormente sia sul piano finanziario

sia su quello psicologico.

Inoltre le conseguenze più importanti di un giocatore problematico sono:

Ø la presenza in casa di un individuo emotivamente morto

Ø l’incapacità di assumersi responsabilità

Ø il disprezzo e lo scherno di amici e conoscenti

Ø le umiliazioni

Ø la solitudine

Ø i sensi di colpa

Ø eventuali problemi con la giustizia (truffe, furti, rapine, estorsioni, ecc.)

Ø pressioni da parte dei creditori (spesso strozzini: creditori che concedono in pre-

stito ingenti somme di denaro con la richiesta di un interesse spropositato).

Oltre a questi problemi c’è quello del possibile coinvolgimento del partner in una di-

pendenza o in uno stato depressivo.

In effetti la possibilità che il partner cominci a sua volta ad avere problemi patologici

inerenti al gioco d’azzardo compulsivo è di molto superiore alla norma.

5 Impossibilità di resistere a qualcosa

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8. I GIOCHI PIÙ CONOSCIUTI

• Roulette

• Black Jack

• Lotterie

• Slot Machines

Roulette:

Risale a più di 2000 anni fa, più precisamente al

tempo dei legionari romani.

Sembrerebbe che utilizzassero uno scudo fatto

roteare sulla punta di una

lancia come rudimentale

roulette.

Nel corso del tempo ha

subito notevoli cambiamenti

assumendo l’aspetto

moderno solo nel XVII

secolo, quando Blaise

Pascal6 inventò il meccanismo della roulette

studiando i moti perpetui; venne inoltre introdotta la pallina d’avorio.

La roulette è un cilindro che ruota su cuscinetti a sfera, sul suo perimetro sono collo-

cati 37 numeri (dallo 0 al 36) in maniera apparentemente disordinata.

In realtà quest’ordine è stato accuratamente studiato con scopi ben precisi.

Grazie agli studi compiuti da Blaise Pascal, si è riuscito, anche se in minima parte, a

capire con quale frequenza i numeri usciranno.

Questo cilindro gira in una conca nella quale viene lanciata la pallina in senso inver-

so rispetto quello della rotazione del cilindro.

6 Studioso del calcolo delle probabilità

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Di norma la pallina effettua dagli 8 ai

10 giri man mano che si avvicina al

cilindro. Una volta raggiunto il cilin-

dro la pallina rimbalza sulle losan-

ghe che sono collocate intorno alle

conche nelle quali successivamente

si fermerà la pallina.

Nel 1796 la roulette entra nelle sale

da gioco a Parigi e nel 1810 i fran-

cesi la portano nelle sale di New Or-

leans dove nascono i primi casinò statunitensi.

Come il Black Jack oggi la roulette è uno dei giochi più famosi e apprezzati.

Black Jack: Il Black Jack ha un’ origine francese. Nato in un casinò intorno al 1700 con il nome

di “Vingt-et-un” e dal 1800 inizia ad essere

giocato anche in America dove riceve il

suo nome attuale.

Quest’ultimo nome deriva dal fatto che se il

giocatore riceveva un fante di picche7 o un

asso di picche, riceve- va un bonus.

Il Black Jack suscitava un grande interesse

grazie alla possibilità di avere risultati

sorprendenti sfruttando il valore del-

le carte.

I casinò nel 1963 si videro costretti a modificare le regole del gioco originale a causa

dell’uscita di un libro che svelava il modo di vincere a questo gioco. Queste modifi-

che consistevano ne l giocare con sei pacchetti di carte francesi, in tutto 312 carte.

Il Black Jack è uno dei giochi più apprezzati nel mondo virtuale di Internet come in

quello reale.

7 Jack

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Lotterie

Le prime impronte certe del gioco del Lotto,

come lo conosciamo oggi, risalgono intorno

al 1734 a Venezia.

Già all’inizio del XVI secolo, inoltre a Genova

si eleggevano cinque senatori fra 120

cittadini del Consiglio utilizzando

un’estrazione a sorte con tanto di bussolotti,

corrispondendo per ciascuno un senatore. Quest’idea è nata da un genovese, Be-

nedetto Gentile.

Dopo questa prima fase, i proventi del gioco andavano in dono a ragazze povere e

nubili sottoforma di dote per il matrimonio.

Dal 1620 in poi il Lotto in Liguria venne disciplinato da una regolamento molto preci-

so.

Nel resto d’Italia invece, il gioco del

Lotto non era ben visto, perché

considerato contrario all’etica.

Anche nello Stato Pontificio il gioco fu

bandito fortemente e per lungo tempo.

Nel 1728 il Papa Benedetto arrivò

addirittura a minacciare la scomunica

per chiunque vi avesse preso parte.

Papa Clemente XII 3 anni dopo lo

approvò.

Nel XVIII secolo il Lotto approda in paesi Europei che fino ad allora erano rimasti

all’oscuro di tutto facendo la ricchezza di molti imprenditori italiani.

Due tra i giochi più conosciuti sono la tombola e le lotterie istantanee conosciute

come gratta-e-vinci.

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Slot Machines:

Charles Fey inventò la

prima slot machine nel

1895. Nel 1907 Fey si

mette in società con la

Millis Novelty Company e

diede inizio alla produzione

delle slot machines che

suonavano ad ogni

combinazione vincente e presentavano una serie di carte da gioco.

Nel 1910 la Millis Novelty Company produce una nuova macchina che migliorava

notevolmente l’ingresso per le monete e introduceva per la prima volta i simboli della

frutta utilizzati anche oggi, erano però molto pesanti poiché costruite in acciaio.

Nel 1915 per risolvere tale problema cominciarono ad essere fabbricate in legno.

L’età della gomma (1909 – 1911) è stata causa-

ta da alcune leggi che miravano ad abolire il

gioco d’azzardo e l’alcolismo, molto diffuso in

quegli anni.

I saloon per non perdere gli incassi derivanti

dalle slot, le trasformarono in apparecchi per la

distribuzione delle gomme da masticare. Così

facendo la legge veniva raggirata.

Fu dunque un semplice cambio della

concezione ideologica e dell’immagine della slot che

ne permetteva l’uso illecito.

Questo concetto del non-azzardo fu ulteriormente

elaborato nel 1912 ottenendo dei sistemi di

pagamento delle vincite in gettoni che potevano

essere utilizzati sia per altre partite o per avere in

cambio della merce. Queste nuove slot si

proponevano di stimolare la vendita; ino ltre poiché i

controlli erano più frequenti nei centri città, le vendite

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vennero concentrate nei club e nelle locande di periferia dove i controlli erano meno

frequentii e svolti in modo superficiale.

Nel 1919 ci fu l’epoca del proibizionismo8.

Per via di questo fatto ci fu un aumento esponenziale delle infrazioni della legge.

Durante il periodo del proibizionismo la vendita delle slot continuò a aumentare ed

ebbe il suo culmine nel 1932 poco prima della grande depressione economica ame-

ricana.

La storia delle slot è ricca di produttori che hanno attuato modifiche ai modelli pre-

cedenti per rendere più attrattivi i giochi, ma pure per mascherare la loro vera natu-

ra: ottenere il maggiore lucro possibile.

I modelli più innovativi erano rappresentati da slot totalmente automatizzate che di-

stribuivano ai vincitori buoni – gettone e giocate gratuite facilmente convertibili in

denaro contante.

Le slot nel tempo assunsero svariate forme e colori; tra le più originali troviamo:

Ø Slot a forma di barile di birra

Ø Slot a forma di biciclette

Ø Slot ispirate alle corse di cavalli

Ø Slot ispirate al gioco del baseball

Ø Slot a forma di orologi e radio

Ø Slot a forma di Juke – box

Ø Slot a forma di pesche verticali

Ø Slot a forma di tiri al bersaglio

In seguito vi fu l’era dei giochi elettronici (1961) sfruttati principalmente nei casinò

con le macchine da ventuno. Queste macchine erano dotate di sedili di due o qua t-

tro posti. A metà degli anni ’70 uscirono nuovi modelli che permettevano di giocare

ai dadi, alla roulette, alle corse dei cavalli e a poker.

8 Legge che vieta il consumo di bevande alcoliche e il gioco d’azzardo

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9. L’EVOLUZIONE DEI GIOCHI NEL TEMPO I giochi generalmente dopo essere nati sono arrivati fino ai giorni nostri. Ovviamente

non si può pensare che siano rimasti invariati.

Si può dire che il maggiore cambiamento è dovuto all’introduzione del gioco virtuale,

anche se non ha avuto i risultati sperati dai suoi creatori. Altra grande rivoluzione è

stata portata dalle slot machine, delle quali abbiamo già parlato.

Bisogna dire che giochi più recenti hanno portato cambiamenti principalmente nei

luoghi in cui si gioca. Con la nascita della roulette sono nate anche le prime “case da

gioco”. Nel 1700 divennero popolari le prime lotterie, che venivano sfruttate da re e

ministri per riuscire a coprire buchi di bilancio.

La stampa ha permesso di creare le carte che si diffusero molto rapidamente.

10. CONFRONTO TRA IL GIOCO D’AZZARDO DI IERI E DI OGGI I giochi d'azzardo sono in pratica gli stessi dagli albori dell'umanità. È il loro involu-

cro che si è trasformato nel corso del tempo. Certi giochi sono stati importanti nel

passato. Pensiamo ai dadi. Altri sono quasi scomparsi, come il gioco del faraone, o

la morra. Altri sono rimasti confinati nell'ambito familiare, come il giro del mondo o la

tombola. Solo la sua versione elettronica moderna, il bingo, sembra trovare masse

d’appassionati. Altri erano limitati a certi ceti sociali, come la roulette tra i ricchi. Altri

ancora sono tipici di certe civiltà e non di altre, come la ruota cinese della fortuna.

11. LAS VEGAS Las Vegas è situata a nord-

ovest del Lago Mead a quat-

tro ore di macchina da Los

Angeles. Essa è posta al cen-

tro di una zona di altopiano

desertici ed ha un clima ca-

ratterizzato da inverni grade-

voli e estati torride.

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Nel 1931 lo stato del Nevada legalizzò il gioco d’azzardo e semplificando le leggi

che lo regolamentavano. Questo provvedimento permise la realizzazione del primo

grande casinò Strip (El

Rancho, inaugurato nel

1941).

Nel 1946 grazie a notevoli

investimenti provenienti

da fuori città fu realizzato

un nuovo grande casinò

(Flamingo) che contras-

segnò lo stile di tutti i ca-

sinò che nacquero in se-

guito (grandiosità, lusso,

divertimenti a non finire destinati ad attirare il maggiore numero possibile di giocatori

e scommettitori). Questo fece si che a Las Vegas venne attirata anche una classe di

giocatori dalle limitate finanze che aumentò in modo considerevole in pochissimo

tempo.

Grazie all’avvento degli impianti di aria condizionata ed alle grandi riserve idriche

Las Vegas divenne in breve tempo una delle mete turistiche più popolari degli Stati

Uniti.

Negli ultimi anni la città di Las Vegas si è data da fare per proporsi come meta turi-

stica per famiglie; con la costruzione di parchi a tema all’interno degli alberghi al fine

di catturare il pubblico di ogni sorta.

Negli ultimi anni la città ha avuto un enorme sviluppo tanto che se si vuole visitare i

20 più grandi hotel al mondo 19 sono a Las Vegas, città che ogni anno attrae 33 mi-

lioni di persone, guadagna 5.25 miliardi di dollari e più di 100000 coppie la scelgono

come luogo di nozze.

La moneta ufficiale della città è il dollaro statunitense e la lingua è l’inglese.

Las Vegas può essere relativamente cara, soprattutto per chi proprio non riesce a

resistere davanti ad una slot e ai tavoli da poker.

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12. LA CLASSE SOCIALE PIÙ SOGGETTA AL GIOCO È CAMBIATA RISPETTO AL PASSATO?

La classe sociale non è cambiata, si è semplicemente ristretta.

Un tempo tutti potevano scommettere di tutto, mentre invece ai nostri giorni le

scommesse si basano sul denaro, e ciò impedisce ai più poveri di giocare, perciò se

prima potevano scommettere tutti ora possono solo i benestanti.

Il vero problema però è che ora per giocare i poveri sono spinti a rubare in modo da

poter scommettere il ricavato sperando di poter “vincere” una vita migliore.

Questo cambiamento è avvenuto a causa dell’industrializzazione che ha portato ad

un aumento esponenziale il divario tra ricchi e poveri.

Altro motivo è il fatto che le leggi odierne impediscono di scommettere ciò che si de-

sidera limitando quindi di molto le possibilità di scelta.

13. CONCLUSIONI L’argomento da noi trattato è sicuramente interessante, anche se decisamente diffi-

cile.

Bisogna valutare anche il maggior ostacolo incontrato cioè la grande scarsità di in-

formazioni reperibili.

Superati questi problemi tecnici il nostro lavoro si è sviluppato bene, rivelandosi co-

munque più vasto del previsto rendendolo, in un certo senso, un’ottima occasione

per conoscere un po’ più a fondo il gioco d’azzardo. Dalla nostra generazione,

quest’ultimo, viene visto come qualcosa di scontato.

La vastità della sua storia, le piccole curiosità che abbiamo scoperto durante il no-

stro percorso, ci hanno resi un po’ più attenti alle storie che si sono susseguite per

creare ciò che noi vediamo oggi.

Andando a ritroso nel tempo e immergendoci in questo mondo di fortuna e sfortuna,

ci siamo resi conto di quanti secoli ci sono voluti per arrivare dove siamo ora, di

quanti uomini hanno sfruttato la loro vita per creare divertimenti per altri.

Ovviamente come in tutte le cose c’è un lato negativo, quello che potremmo chiama-

re il lato oscuro del gioco d’azzardo.

Sì, perché non ci sono state solo rivoluzioni in senso positivo, ma ce ne sono state

molte che hanno distrutto la vita di migliaia di persone.

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Considerando le varie situazioni abbiamo capito una cosa per quanto affascinante e

in ogni caso divertente, il gioco è ,a modo suo, pericoloso e infido. Senza renderse-

ne conto ci si può trovare sull’orlo della “distruzione”.

Quello che abbiamo trattato, è in fondo una minima parte di ciò che è vera-

mente la Storia del Gioco d’Azzardo.

Abbiamo scelto infine solo ciò che troviamo più interessante e appetibile per degli

adolescenti come noi.

Siamo certi che questo argomento possa essere fonte di discussione e possa susci-

tare interesse in coloro che ci ascolteranno.

Dobbiamo comunque ammettere che lo abbiamo reso molto più leggero rispetto a

quello che sarebbe in realtà.

La nostra speranza è che voi possiate apprezzare il nostro lavoro.

Possiamo dirci soddisfatti del risultato, e ci auguriamo che ne siano soddisfatti an-

che gli eventuali ascoltatori e/o lettori.

Giuliano Poggi

Mattia Bernasconi

Nicola Tosi