occhio all’etichetta2014/01/30  · netra gli stati europei e di con-sentire al consumatore di...

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di Cinzia Lucchelli Scritte minuscole in punti poco evidenti della confezione, diciture generiche come “oli ve- getali”, additivi artificiali con no- mi (come “amaranto”) che ri- mandano a sostanze naturali, prodotti presentati come arma contro il colesterolo. Le etichet- te sono il biglietto da visita di quello che mangiamo. Dovreb- bero essere cristalline, di facile lettura ed esaustive, perché an- che da qui, da un’informazione corretta, passa la sicurezza ali- mentare. Eppure non sempre lo sono. Nel tempo, sulla strada della trasparenza, sono stati fatti passi avanti e un regolamento europeo (1169/2011), che entre- rà in vigore il 13 dicembre 2014, introduce novità importanti. Ri- mane però qualche ombra. L’etichetta si rinnova Il nuovo regolamento è nato per armonizzare le norme na- zionali sulle etichettature degli alimenti, considerando che ne esistono alcuni per cui si è svi- luppata una legislazione verti- cale, vale a dire specifica. Defi- nisce quali informazioni deb- bano essere fornite e come debbano essere presentati i prodotti, anche quelli acquista- ti online. Con l’intento di per- metterne una libera circolazio- ne tra gli Stati europei e di con- sentire al consumatore di fare scelte consapevoli. Made in Italy Tra le questioni aperte, che le nuove norme in parte affronta- no, c’è l’indicazione del Paese d’origine o del luogo di prove- nienza della materia prima, non sempre da riportare. Rima- ne la certezza, nei Paesi euro- pei, quando ci sono marchi co- me Dop (Denominazione d’origine protetta)e Igp (Indi- cazione geografica protetta), che possono essere messi in etichetta solo se certificati da un ente terzo. Ma non su tutti gli altri prodotti c’è trasparen- za. Gli alimenti, ad esempio, oggi possono essere definiti “made in Italy” se subiscono solo una fase della trasforma- zione, anche solo il confeziona- mento, in Italia. Non è detto che la materia base sia locale. Indicazione d’origine Se l’obbligo di indicare in eti- chetta origine e provenienza oggi vale per categorie come carne bovina, pesce, prodotti ortofrutticoli freschi, uova, miele, olio di oliva, latte fresco pastorizzato e passata di po- modoro, la nuova etichetta lo estende a carni di suino, ovino, caprino e di volatili. Entro il 2016, poi, la Commissione eu- ropea deve valutare se allargar- lo, tra l’altro, a prodotti non tra- sformati o mono-ingrediente, ad alcuni ingredienti come il latte nei prodotti lattiero-case- ari o la carne nella preparazio- ne di altri cibi. L’informazione va sempre data nel caso in cui l’omissione possa indurre in er- rore sull’origine del prodotto. È il caso degli alimenti presen- tati come fatti in Italia ma fab- bricati all’estero. Vederci chiaro Sostanza ma anche forma. Cer- te volte decifrare un’etichetta è un problema di vista. Il nuovo regolamento prevede che le in- formazioni siano scritte con ca- ratteri leggibili e in un punto evidente della confezione (ca- rattere tipografico di 1,2 mm, 0,9 mm per le confezioni più piccole) Allergeni evidenziati Anche le sostanze che possono dare allergie diventano più visi- bili: devono essere inserite ed evidenziate tra gli ingredienti. Altre novità trasparenti I prodotti “decongelati” devo- no essere segnalati come tali; si deve indicare la natura degli olii vegetali utilizzati; la data di scadenza va riportata anche sull’incarto interno. Il conto delle calorie Ancora, va messo in etichetta il valore energetico di un alimen- to e se ne deve precisare il con- tenuto. Oltre a tutte le informa- zioni obbligatorie per i prodot- ti preconfezionati (dalla deno- minazione del prodotto alla da- ta di scadenza) sulle confezio- ni deve infatti comparire una tabella nutrizionale, che renda noti calorie e contenuto in ter- mini di grassi, acidi grassi satu- ri, carboidrati, zuccheri, protei- ne e sale (riferiti a 100 grammi o ml dell’alimento oppure alla singola porzione). Occasioni mancate Il nuovo pacchetto di norme segna un punto a favore della chiarezza. Eppure, lamentano alcune associazioni di consu- matori, si poteva fare di più. Preoccupa in particolare il fat- to che ogni Stato possa intro- durre indicazioni obbligatorie ulteriori, perché questo poten- zialmente moltiplica regole e tutele. E poi rimangono altre questioni in sospeso, come la definizione standard di porzio- ne e l’obbligo di riportare il contenuto in acidi grassi trans. @cilucchelli ©RIPRODUZIONE RISERVATA C erto, non siamo più ai tempi in cui l’etichetta degli alimenti e delle bevande era una specie di mistero, molto simile ai bugiardini dei medicinali, scritta in un linguaggio fatto apposta per non farsi capire. Oggi qualche garanzia in più arriva ma – come potrete vedere nelle pagine di questo inserto – non tutto appare così chiaro, non tutte quelle che appaiono garanzie sono reali. E le possibilità, sia pur limitate, di aggirare le regole esistono. Con l’aiuto degli esperti e con un’accurata selezione delle regole di base affrontiamo il problema essenzialmente su due fronti, quello delle garanzie connaturate alla qualità e alla sicurezza degli alimenti e quello legato ai possibili rischi che dietro alle garanzie si nascondano espedienti di marketing. Ci sono parole magiche, come ad esempio “bio”, “green” e “equo solidale”, che fanno automaticamente pensare che quei prodotti siano migliori degli altri. Talvolta è vero, talvolta non proprio. Ecco perché è necessario sapere, ad esempio, cosa significano quei numerini stampati sui gusci delle uova o le sigle in fondo all’elenco degli ingredienti. Il primo numero del 2014 di “Benessere&Salute” offre questo e anche una veste rinnovata sia nella grafica sia nei contenuti. Il tutto con l’obiettivo di regalarvi un prodotto sempre più facile da leggere e da conservare insieme con quelli che l’hanno preceduto e con gli altri che arriveranno mese dopo mese con il vostro quotidiano. Buona lettura a tutti, anche e soprattutto, delle etichette. (s.t.) @s__tamburini ©RIPRODUZIONE RISERVATA Spesso le informazioni sono nascoste o fin troppo generiche ma la situazione sta migliorando IL PUNTO Una guida per non farsi fregare di Brunella Gasperini L’ etichetta rappresenta la carta d’identità di un alimento, una garanzia e una sorta di bussola per orientare il consumatore che si ritrova a dover scegliere tra un’infinità di prodotti. Le nostre scelte sono influenzate da una comunicazione pubblicitaria sempre più sofisticata, alla quale è difficile sfuggire. Ogni prodotto è promosso attraverso una linea di comunicazione studiata ad hoc: messaggi accattivanti, impacchettamento, colori, posizionamento nello scaffale, addirittura odori indotti artificialmente e tipo di rumore che emette l’apertura della confezione, tutto viene studiato e predisposto per attirare la nostra attenzione, conquistarci, sedurci. Tutto nelle regole ma ci sono delle cose che è meglio sapere. SEGUE NELLA SESTA PAGINA DELL’INSERTO L’ESPERTO Le parole chiave che ci incantano OCCHIO ALL’ETICHETTA L’INTERVISTA I consumatori? Poco considerati a pagina 2 LA STORIA Antonella Ruggiero e il cibo a pagina 4 IL TEST Il tuo rapporto con le etichette a pagina 5 LE RICETTE Mangiar sano e con gusto a pagina 7 GIOVEDÌ 30 GENNAIO 2014 a cura di STEFANO TAMBURINI

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Page 1: OCCHIO ALL’ETICHETTA2014/01/30  · netra gli Stati europei e di con-sentire al consumatore di fare scelteconsapevoli. MadeinItaly Tra le questioni aperte, che le nuove norme in

diCinziaLucchelli

Scritte minuscole in puntipoco evidenti della confezione,diciture generiche come “oli ve-getali”, additivi artificiali con no-mi (come “amaranto”) che ri-mandano a sostanze naturali,prodotti presentati come armacontro il colesterolo. Le etichet-te sono il biglietto da visita diquello che mangiamo. Dovreb-bero essere cristalline, di facilelettura ed esaustive, perché an-che da qui, da un’informazionecorretta, passa la sicurezza ali-mentare. Eppure non sempre losono. Nel tempo, sulla stradadella trasparenza, sono stati fattipassi avanti e un regolamentoeuropeo (1169/2011), che entre-rà in vigore il 13 dicembre 2014,introduce novità importanti. Ri-mane però qualche ombra.L’etichettasi rinnovaIl nuovo regolamento è natoper armonizzare le norme na-zionali sulle etichettature deglialimenti, considerando che neesistono alcuni per cui si è svi-luppata una legislazione verti-cale, vale a dire specifica. Defi-nisce quali informazioni deb-bano essere fornite e comedebbano essere presentati iprodotti, anche quelli acquista-ti online. Con l’intento di per-metterne una libera circolazio-ne tra gli Stati europei e di con-sentire al consumatore di farescelte consapevoli.Madein ItalyTra le questioni aperte, che lenuove norme in parte affronta-no, c’è l’indicazione del Paesed’origine o del luogo di prove-nienza della materia prima,non sempre da riportare. Rima-ne la certezza, nei Paesi euro-pei, quando ci sono marchi co-me Dop (Denominazioned’origine protetta)e Igp (Indi-cazione geografica protetta),che possono essere messi inetichetta solo se certificati daun ente terzo. Ma non su tuttigli altri prodotti c’è trasparen-za. Gli alimenti, ad esempio,oggi possono essere definiti

“made in Italy” se subisconosolo una fase della trasforma-zione, anche solo il confeziona-mento, in Italia. Non è dettoche la materia base sia locale.Indicazioned’origineSe l’obbligo di indicare in eti-chetta origine e provenienzaoggi vale per categorie comecarne bovina, pesce, prodottiortofrutticoli freschi, uova,miele, olio di oliva, latte frescopastorizzato e passata di po-modoro, la nuova etichetta loestende a carni di suino, ovino,caprino e di volatili. Entro il2016, poi, la Commissione eu-ropea deve valutare se allargar-lo, tra l’altro, a prodotti non tra-sformati o mono-ingrediente,ad alcuni ingredienti come illatte nei prodotti lattiero-case-

ari o la carne nella preparazio-ne di altri cibi. L’informazioneva sempre data nel caso in cuil’omissione possa indurre in er-rore sull’origine del prodotto.È il caso degli alimenti presen-tati come fatti in Italia ma fab-bricati all’estero.VedercichiaroSostanza ma anche forma. Cer-te volte decifrare un’etichetta èun problema di vista. Il nuovoregolamento prevede che le in-formazioni siano scritte con ca-ratteri leggibili e in un puntoevidente della confezione (ca-rattere tipografico di 1,2 mm,0,9 mm per le confezioni piùpiccole)AllergenievidenziatiAnche le sostanze che possonodare allergie diventano più visi-

bili: devono essere inserite edevidenziate tra gli ingredienti.AltrenovitàtrasparentiI prodotti “decongelati” devo-no essere segnalati come tali; sideve indicare la natura degliolii vegetali utilizzati; la data discadenza va riportata anchesull’incarto interno.IlcontodellecalorieAncora, va messo in etichetta ilvalore energetico di un alimen-to e se ne deve precisare il con-tenuto. Oltre a tutte le informa-zioni obbligatorie per i prodot-ti preconfezionati (dalla deno-minazione del prodotto alla da-ta di scadenza) sulle confezio-ni deve infatti comparire unatabella nutrizionale, che rendanoti calorie e contenuto in ter-mini di grassi, acidi grassi satu-

ri, carboidrati, zuccheri, protei-ne e sale (riferiti a 100 grammio ml dell’alimento oppure allasingola porzione).OccasionimancateIl nuovo pacchetto di normesegna un punto a favore dellachiarezza. Eppure, lamentanoalcune associazioni di consu-matori, si poteva fare di più.Preoccupa in particolare il fat-to che ogni Stato possa intro-durre indicazioni obbligatorieulteriori, perché questo poten-zialmente moltiplica regole etutele. E poi rimangono altrequestioni in sospeso, come ladefinizione standard di porzio-ne e l’obbligo di riportare ilcontenuto in acidi grassi trans.

@cilucchelli©RIPRODUZIONE RISERVATA

Certo, non siamo più aitempi in cuil’etichetta degli

alimenti e delle bevande erauna specie di mistero, moltosimile ai bugiardini deimedicinali, scritta in unlinguaggio fatto apposta pernon farsi capire. Oggi qualchegaranzia in più arriva ma –come potrete vedere nellepagine di questo inserto – nontutto appare così chiaro, nontutte quelle che appaionogaranzie sono reali. E lepossibilità, sia pur limitate, diaggirare le regole esistono.Con l’aiuto degli esperti e conun’accurata selezione delleregole di base affrontiamo ilproblema essenzialmente sudue fronti, quello dellegaranzie connaturate allaqualità e alla sicurezza deglialimenti e quello legato aipossibili rischi che dietro allegaranzie si nascondanoespedienti di marketing. Cisono parole magiche, comead esempio “bio”, “green” e“equo solidale”, che fannoautomaticamente pensareche quei prodotti sianomigliori degli altri. Talvolta èvero, talvolta non proprio.Ecco perché è necessariosapere, ad esempio, cosasignificano quei numerinistampati sui gusci delle uova ole sigle in fondo all’elencodegli ingredienti. Il primonumero del 2014 di“Benessere&Salute” offrequesto e anche una vesterinnovata sia nella grafica sianei contenuti. Il tutto conl’obiettivo di regalarvi unprodotto sempre più facile daleggere e da conservareinsieme con quelli chel’hanno preceduto e con glialtri che arriveranno mesedopo mese con il vostroquotidiano. Buona lettura atutti, anche e soprattutto,delle etichette. (s.t.)

@s__tamburini©RIPRODUZIONE RISERVATA

Spessole informazionisononascosteofintroppogenerichemalasituazionestamigliorando

ILPUNTO

Unaguidapernon farsifregare

diBrunella Gasperini

L’ etichettarappresenta lacarta d’identità di

un alimento, una garanziae una sorta di bussola perorientare il consumatoreche si ritrova a doverscegliere tra un’infinità diprodotti. Le nostre sceltesono influenzate da unacomunicazionepubblicitaria sempre piùsofisticata, alla quale èdifficile sfuggire. Ogniprodotto è promossoattraverso una linea dicomunicazione studiata adhoc: messaggi accattivanti,impacchettamento, colori,posizionamento nelloscaffale, addirittura odoriindotti artificialmente etipo di rumore che emettel’apertura della confezione,tutto viene studiato epredisposto per attirare lanostra attenzione,conquistarci, sedurci.Tutto nelle regole ma cisono delle cose che èmeglio sapere.

➤ SEGUE NELLA SESTA PAGINA DELL’INSERTO

L’ESPERTO

Leparole chiavecheci incantano

OCCHIOALL’ETICHETTA

L’INTERVISTA

I consumatori?Pococonsiderati apagina2

LASTORIA

AntonellaRuggieroe il cibo apagina4

ILTEST

Il tuo rapporto con le etichette apagina5

LERICETTE

Mangiarsanoe congusto apagina7

GIOVEDÌ30GENNAIO2014 acura diSTEFANO TAMBURINI

Page 2: OCCHIO ALL’ETICHETTA2014/01/30  · netra gli Stati europei e di con-sentire al consumatore di fare scelteconsapevoli. MadeinItaly Tra le questioni aperte, che le nuove norme in

diCinziaLucchelli

Non sempre i consumatori so-noben informati su come leggereal meglio un’etichetta e non sem-pre un’etichetta riporta tutte le in-formazioni necessarie per farescelte consapevoli. Abbiamo chie-sto all’avvocato Daniela Notaro,responsabile Copalcons, osserva-torio Codacons, di aiutarci a rico-noscere eventuali messaggi in-gannevoli e a distinguere, quan-do mettiamo nel carrello dellaspesa un prodotto alimentare, leindicazioni più importanti pre-senti sulla confezione.

A quali informazioni dell’eti-chetta prestare maggiore atten-zione?

«Oltre al luogo di produzione edi confezionamento, è importan-te conoscere, tra l’altro, l’originedelle materie prime che compon-gonol’alimento».

Quali informazioni invece so-no omesse?

«Un esempio: la legge non ob-bliga il produttore a rispettare unlimite minimo o massimo di per-centuale di ingrediente presentenel prodotto finito, anche se ri-guarda un ingrediente caratteriz-zante, cioè fondamentale. Ha so-lo l’obbligo di indicarne l’effettivapercentuale o quantità, per poterfornire al consumatore le infor-mazioni utili per confrontare pro-dotti simili. Ancora, una lacuna ri-guarda il prodotto trasformato ocomposto perché non è previstal’indicazione obbligatoria dell’ori-gine dell’ingrediente cosiddetto“caratterizzante”, quello più im-portante. In generale comunque,anche se non esistono disposizio-ni di legge e regolamentari cheimpongono scelte dirette a unapianificazione pubblicitaria effi-cace, la normativa attuale è mol-to rigorosa sul rispetto delle rego-le per una corretta pubblicitàcommerciale. Questo nell’interes-se del consumatore, perché sia in-formatoma non influenzato».

Quali sono i casi più frequentidi informazioni date in modo in-gannevole?

«Molti prodotti presentati co-me “made in Italy” sono fabbrica-ti altrove. In questi casi le etichet-te sono ingannevoli quando, at-traverso simboli e diciture, crea-no nei consumatori falsi affida-menti circa l’origine dell’alimen-

to. Oltre a pregiudicare la libertàeconomica del consumatore,non garantiscono la tracciabilitàdel prodotto nelle varie fasi di rea-lizzazione».

E il marchio tricolore quandosi può usare?

«Per legge non si deve usare ilmarchio con modalità tali da farpensare che il prodotto sia di ori-gine italiana senza che ci siano in-dicazioni sufficienti a evitarequalsiasi fraintendimento sul luo-go di coltivazione o di allevamen-todella materia prima utilizzata eil luogo in cui è avvenuta la tra-

sformazione. Non posso peresempio indicare come italianoun prodotto come la cioccolata oil caffè perché sono di derivazio-ne e origine estera. Altro caso:molte marmellate o confetturespecificano in etichetta: “senzazuccheri aggiunti”. Il messaggioche arriva al consumatore, con ilsupporto di diciture e immagini,è che il prodotto sia compostoesclusivamente da frutta. Addirit-tura che la frutta impiegata siacoltivata senza pesticidi chimicidi sintesi. In realtà, oltre agli altri,il prodotto può contenere edulco-

ranti, che se consumati in dosiconsistenti, possono portare a di-sturbi gastrici. Questa specifica,tra l’altro, per caratteri ridotti ecollocazione sull’etichetta, nonha pari rilevanza rispetto al claimprincipale».

La riforma europea dell’eti-chetta porterà vantaggi per ilconsumatore?

«La nuova normativa presentaalcuni aspetti positivi, tra cui la ri-forma della tabella nutrizionaleper gran parte dei prodotti pre-confezionati, indicazioni e infor-mazioni più specifiche sul luogo

d’origine e provenienza dell’ali-mento, nonché l’indicazione ob-bligatoria di ingredienti poten-zialmente allergenici per il consu-matore. Tende a garantire un ele-vato livello di protezione dei con-sumatori in fatto di informazioni,obbligando tutti gli operatori delsettore alimentare a fornire infor-mazioni idonee per fare scelteconsapevoli».

Vale per tutti gli alimenti?«No. Tutte le iniziative positive

vengono vanificate da un articoloche chiarisce che gli alimenti im-messi sul mercato o etichettati

prima del 13 dicembre 2014 chenon soddisfano i requisiti del re-golamento possono essere com-mercializzati fino all’esaurimen-to delle scorte. Il Copalcons, os-servatorio permanente del Coda-cons, continuerà la sua“missione” di monitoraggio delsettore: per le pubblicità ritenuteingannevoli e scorrette attiva unaprocedura di controllo che si con-clude con la presentazione diesposti all’Autorità e al Giurì diAutodisciplina pubblicitaria. Inalcuni casi l’atto di richiesta di in-formazione o chiarimenti o con-testazione si conclude con l’accet-tazione delle modifiche propo-ste».

Il sistema dei semafori usatonel Regno Unito (bollino rossose si supera una dose di grassi,zuccheri, sale per 100 grammi,altrimenti verde) può essere uti-le?

«Rappresenta non solo un’op-portunità per le aziende ma an-che una garanzia per il consuma-tore che maggiormente si orientanell’acquisto di prodotti alimen-tari. Anche se l’applicazione ha ri-dotto notevolmente il consumodi alimenti a “semaforo rosso”,quelli ritenuti meno sani (maspesso i più buoni, ndr), e rischiadi violare la legislazione europeasul libero commercio».

@cilucchelli©RIPRODUZIONE RISERVATA

‘‘ILMARCHIOTRICOLORE

Puòcapitarecheprodotti“madeinItaly”nonsianofabbricatiquidanoiCosì facendosicreaunafalsaaffidabilità

BENESSERE&SALUTE 30GENNAIO2013LELETTERE 03

LACURIOSITÀ

C’èscadenzaescadenza

Durante l’inverno la mia pelle tende a screpo-larsi molto facilmente a causa del freddo. Cosaposso fare per poterla proteggere in manieraadeguata?

CARLA,32 ANNI, MANTOVA

Screpolata, facilmente irritabile, un po’“slavata” e sovente arrossata, desquamata.Si presenta così, per molte donne, la pelledurante l’inverno.

Il motivo è il freddo, che provoca una co-strizione dei vasi sanguigni. In pratica, lacircolazione rallenta e alla cute arriva menoossigeno, diventando più reattiva e arros-sandosi.

Non solo: durante la stagione fredda, con-dizioni come inquinamento e smog posso-no provocare la dispersione delle polverisottili sulla cute, alterandone il film lipidicosuperficiale e causando la comparsa di fasti-diose dermatiti.

Il mio consiglio è quello di prenderci curail prima possibile della nostra pelle con so-stanze capaci di idratare la cute, come vita-mine, aminoacidi, sali minerali, e qualchevalida crema specifica.

Un capitolo a parte meritano poi i medici-nali omeopatici, che possono rivelarsi deivalidi alleati anche in ambito dermatologi-co.

*DERMATOLOGA, ESPERTA IN OMEOPATIA

EMEDICINE NATURALI, MILANO

LALETTERADELMESE RISPONDE LA DOTTORESSA ERICA C. SCHMITT*

Pellescrepolataper il freddo,quali i rimedi?«Leggere bene è il minimoma restano tante insidie...»Intervista con l’avvocato Daniela Notaro (Codacons): le nuove leggihanno portato vantaggi per il consumatore ma le scappatoie ci sono ancora

Conservarebene, valutarecongli occhie rispettare ladatadi scadenza. Anchedaquipassa la sicurezzadell’alimentazione.Peralcuniprodotti il termine èdatodalla legge: le uovaadesempiovanno consumateentro28 giorni dalladeposizione.Per altri èstabilitadai produttori. Duelediciture: “consumarepreferibilmenteentro/entrofine”e“da consumarsientro”.Nel primo caso,oltre ladata, l’alimentopuòperdere incaratteristichenutrizionali e gusto. Unbiscotto,ad esempio,esseremenofriabile. Nelsecondopuòdeteriorarsidaun punto di vistamicrobiologico.Se scaduti,pesce,carne, fruttaeverdura,alcuni formaggipossonoesseredannosi.

L’anidridecarbonicaelacellulite

Hosentito che è possibilecurare la cellulite con lacarbossiterapia, una tecnicabasatasu applicazioni di anidridecarbonica. Èuna terapia affidabile?Mi hanno dettoche è dolorosa: ècosì?(Sonia,27anni,Pavia)

➤ Risponde Patrizia Gilardino,chirurgo estetico di Milano, sociodella Società italiana di chirurgiaplastica, ricostruttiva ed estetica edell’Associazione italiana chirurgiaplastica estetica

L’anidridecarbonica,che il no-stroorganismo produce nor-malmente,èun importante ele-mentopercombattere lacelluli-tee alcuni inestetismi.È infattiunpotente vasodilatatore,ca-pacedi attivare il microcircoloinalcune zonedel corpoe delviso,particolarmente indicatopercombattere labucciad’arancia, maanche utile perringiovanire i tessutie attenua-re le occhiaie.Già conosciuti aitempidei romani, che la utiliz-zavanoattraverso alcuni tratta-menti termali, gli effetti benefi-cidell’anidride carbonicasonoutilizzatioggiper una migliordefinizionedella silhouette.Graziea nuovimacchinari, glieffetticollaterali sono pratica-mentescomparsi. L’efficaciadel trattamento dipende infattidallo strumentoutilizzatoperveicolare l’anidridecarbonicaese, fino a qualche tempofa,questotipodi trattamentopote-va comportareun minimo didoloreda parte dellapaziente,adesso il fastidioè stato ridot-

toal minimo. Siutilizzano infat-tidei microaghi, grandi comeuncapello, chehanno fattodi-ventare la carbossiterapia unadellesoluzioni piùefficaci per iltrattamentodella cellulite.

Ibambiniall’asilonidoeirischidelcontagio

Carogiornale, vorrei mandaremio figlio, che ha unanno,all’asilonido,maho paurache cominci adammalarsi.Cosaposso fare perevitarlo?(Paolo,33anni,Livorno)

➤ Risponde la professoressaSusanna Esposito, direttoredell’unità di pediatria ad Altaintensità di cura Fondazione Irccs,Ca’ Granda ospedale MaggiorePoliclinico, Università di Milano epresidente della Società italiana diinfettivologia pediatrica

I locali chiusi, spessoeccessi-vamenteriscaldatie frequenta-tida tanti bambini, rappresen-tanoun ambiente ideale per lapropagazionedeivirus; la tra-smissione deimicrorganismiè,poi, particolarmente facilita-tadallo scambio degli oggettiche inevitabilmenteavviene trabimbicosìpiccoli. Per preveni-re le patologiedelle vie respira-torieequelle gastrointestinali,il rimedio èrappresentato daivaccini: la letteraturascientifi-cahaormai dimostrato inmo-do inequivocabile come l’ese-cuzionedel vaccinoanti-pneu-mococcico coniugato13-va-lente,offertogratis ainuovi na-ti in associazioneal vaccinoesavalentenelcorso del primoannodi vita, diminuisce in mo-dosostanziale il rischiodi otiti,

polmoniti,meningiti esepsi.

Il tumoreguaritoeglistrascichi

Amiamoglie è statodiagnosticatoun tumore al seno. Cihannodetto che è statopreso intempoe chemolto probabilmentece la farà.Maquali saranno leconseguenzepsicologiche per lei?(Franco,45anni,Milano)

➤ Risponde la psicoanalista AdeliaLucattini, presidente della Societàinternazionale di psichiatriaintegrativa e salutogenesi di Roma

Ledonne in terapia hannodisa-gie problematiche sia fisichesiapsicologiche diversease-condadel tipodi trattamento acuiè necessario chesisotto-pongano.Per ognuno ci sonoreazionipsicologica ed emoti-ve diverse.Tra le pazienti chesubiscono la mastectomia (te-rapia chirurgica)con asporta-zioneparzialeo totale dellamammella,sono documentatifrequentisentimenti di aversubitouna “mutilazione”,un’alterazionedell’immagine cor-porea euna forte riduzionedeldesideriosessuale. Il livellodidisagioaumenta nelle donneche,a causa dell’asportazione,dei linfonodi hanno gonfiorealbraccio ealla mano.Numerosericercheevidenziano che lachemioterapia induce un fortedisagiopsicologicoanche do-po il periodo di assunzione (ci-clidi terapia).L’amenorrea, laperditadi capelli, l’aumento dipesoe a livello psicologico per-ditaselettiva di memoria,defi-citdi attenzione econcentra-zionerisultanoparticolarmen-

tedebilitanti e possonoessercausadi problemi personalierelazionali.

Leallergieel’inquinamento

Mio figlio hacinque anni e soffredi vari tipi di allergie. Anchemiamoglie è allergicaad alcune cose,ma io credochemolto dipendadall’inquinamentodell’aria.Cheoriginehanno questi disturbi?(Stefano,37anni,Pescara)

➤ Risponde Salvatore Barberi,pediatra pneumo-allergologoospedale San Paolo Milano

Il fenomenodelle allergieè incostanteaumento,soprattuttoneipiùpiccoli: in Italia,circa il20per centodei bambini haproblemidi allergia, mentreneglianni novantenesoffrivasolo il 7per cento.Tra la causeprincipalidi questa impennata,glistili e lecondizionidivita tipi-camente“occidentali”: inquina-mento,stress, fumo, cattivaalimentazione,eccessiva igie-nepersonale. Inparticolare,l’inquinamentoambientale, lemiglioricondizioni igieniche, ilmutamentodella composizio-ne familiarehanno dimostratodi influire sull’aumentodell'al-lergianellenostrepopolazioni.Sicuramente la predisposizio-negeneticasvolgeun ruoloimportantenellapredisposizio-neallergica,manontale dagiu-stificareda solaun incrementocosì repentinodelle malattieallergiche inPaesi come il no-stro.

Liftingalmento,qualicontroindicazioni?

Ho65 anni e soffro di unimportantecedimentodel mentoedel collo. Un lifting diquesta zonaprevede cicatrici visibili?E cherisultatimi possoattendere in terminidi anni in meno?(Caterina,65anni,Udine)

➤ Risponde Carlo Macro, dirigentemedico divisione chirurgia maxillofacciale ospedale San Camillo Roma

Ècertamente possibile correg-gereun importante cedimentodellazonamento-collomedian-teun liftingcosiddetto “del ter-zo inferiore”: le minuscole inci-sionisonoeffettuatedavantiall’orecchioe siprovvede poial riposizionamento ealla fissa-zionedel Sistemamuscolareaponeuroticochesostiene eprovvedealla tensione dellaregione.Se necessario si inter-vieneanche sulplatisma, il mu-scolodel collo. Lecicatrici, sebensuturate eben trattatenelpostoperatorio, dopoqualchemesesonoappena visibili e ilringiovanimentoè moltoevi-dente inquanto l’interventodonatonicitàè turgoreallapar-te inferiore delvolto.

Possono non avere valore nu-tritivo, si usano per colorare,edulcorare, conservare, regolarel’acidità, esaltare la sapidità oemulsionare gli alimenti. Intro-dotti dall’industria, rimangononel prodotto finito, entrando co-sì, con facilità, nella nostra dietaquotidiana. Sulle nostre tavole,ammessi dall’Unione Europea,attualmente possono giungereoltre 350 additivi alimentari.

È obbligatorio segnalarne inetichetta la presenza: si indica lacategoria (esempio: colorante),il codice dato dall’Unione Euro-pea (la lettera E seguita da un nu-meroa tre o a quattro cifre) e/o ladenominazione (ad esempio,per l’acido glutammico“esaltatore di sapidità: E620” op-pure “esaltatore di sapidità: aci-doglutammico”).

Ma le etichette, degli additivi,non svelano proprio tutto: nondicono se sono ricavati da fontinaturali oppure ottenuti per sin-tesi chimica in laboratorio (inquesto caso possono essere na-tural-identici oppure artificiali);non specificano la quantità e seerano presenti all’origine in unodegli ingredienti.

Nel pane, ad esempio, non so-no dichiarati i miglioratori dellafarina perché l’industria comprala farina già addizionata di addi-tivi.

Il parametro cui fare affida-mento per capire se possiamocon tranquillità mangiare cibiche li contengono si chiama Do-se giornaliera ammissibile (dga):

indica la quantità che può essereassunta senza rischi. In questosenso gli additivi si dividono intre categorie: quelli con una dosenon specificata sono innocui;quelli con una dose specificatanon sono dannosi se assunti neilimiti consigliati (più è bassa laquantità ammessa più si rischiadi assumerne oltre la soglia);quelli che non hanno assegnatouna dga.

Qui i casi sono due: la doseconsiderata nociva è molto bas-sa oppure, ipotesi più preoccu-pante, non è stata ancora calco-lata.

Matteo Giannattasio, medicoe agronomo, direttore scientifi-co di valorealimentare.it e auto-re di “Gli additivi alimentaraiuna guida”(in dono fino ad esau-rimento a chi si scrive all’associa-zione “Il pasto nudo”) avverte:«Bisogna guardarsi dai colorantiartificiali con una quantità quoti-diana consigliata molto bassa».

«Ad esempio – aggiunge Gian-nattasio – l’eritrosina (E 127) chesi può trovare nelle ciliegie dacocktail e candite, ciliegie Bigar-reau in sciroppo e per cocktail difrutta; oppure il giallo di chinoli-na (E104), presente in molti ali-menti, dalle bevande analcoli-che aromatizzate alla frutta can-dita ad alcuni prodotti da forno.Per alcuni coloranti, però, deveessere indicato in etichetta chepossono avere effetto avversosull’attività e sull’attenzione neibambini». (c.l.)

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gli altri rischi

Ben 350 gli additivi ammessima l’etichetta non dice tutto

30GENNAIO2014 BENESSERE&SALUTEILTEMADELMESE»L’APPROFONDIMENTO02

Page 3: OCCHIO ALL’ETICHETTA2014/01/30  · netra gli Stati europei e di con-sentire al consumatore di fare scelteconsapevoli. MadeinItaly Tra le questioni aperte, che le nuove norme in

Maggioranza scelte dispari

prendi QUello cHe troVi

Maggioranza di scelte pari

la QUalità priMa di tUttoLeggi le etichette degli alimenti attentamente, nelle scritte cerchi tutte le informazioni che ti interessano per sapere quello che mangi, conservazione, provenienza, scadenza, composizione. Stai sempre attento a scegliere il prodotto più vicino alle tue esigenze, per valutarne la qualità e la genuinità.Preferisci prodotti di origine controllata e garantita. Controlli che non vi siano sostanze allergizzanti anche attraverso gli Ogm. Ottimo!

8 scelte contro 9

esigenze speciFicHeRaramente badi all’etichetta sugli alimenti. Cerchi soltanto le informazioni che ti servono in quel momento (gli ingredienti, come conservarlo) o se hai esigenze specifiche (allergie, intolleranze) e se stai facendo una dieta. Sei interessato soprattutto il rapporto qualità/prezzo. Hai ancora bisogno di comprendere l’importanza delle etichette e d’imparare a leggerle meglio!

Non sei interessato alle etichette sugli alimenti che acquisti. Ritieni di essere già sufficientemente informato su quali prodotti prendere e da chi e dove.Ti affidi alle marche che conosci e alla tua esperienza per conservarli e cucinarli. Sei interessato soprattutto al rapporto qualità/prezzo. Hai necessità d’imparare comprendere la qualità di quello che mangi, a leggere le indicazioni e l’etichetta!

Contrassegna tutte le frasi nelle quali ti riconosci. Al termine verifica quante frasi pari e quante frasi dispari hai scelto.

1. Di solito non badi alla temperatura riportata sugli alimenti.

10. Per i bambini scegli preferibilmente alimenti biologici.

9. Non ti interessa che olio e formaggi siano Doc o Dop.

2. Leggi attentamente l’elenco dei prodotti contenuti in ogni alimento. 11. Scegli vini Docg solo per occasioni particolari.

3. Ritieni che le “istruzioni per l’uso” di un cibo siano utili di rado. 12. Verifichi sempre se i prodotti contengano Ogm.

4. Di frutta e verdura freschi controlli la provenienza anche se non sono primizie. 13. Non badi se gli alimenti siano dietetici o “light”.

5. Se un prodotto è in offerta e vicino alla scadenza lo prendi lo stesso.

14. Verifichi sempre se i cibi contengano sostanze allergizzanti.

6. Sull’etichetta controlli sempre “da consumarsi preferibilmente entro”.

15. Il lotto di appartenenza di un prodotto ti è indifferente.

7. Quando acquisti l’acqua scegli in base al prezzo e la marca.

16. Degli alimenti leggi dove sono stati prodotti e confezionati

8. Di carne e pesce controlli sempre il “codice di tracciabilità”.

17. Per te è importante che la parte liquida di un alimento (carne, pane, pasta) non superi il 20%

diSaraFicocelli

«La musica è come il cibo,c’è quello di qualità, e c’è quelloscadente»: Antonella Ruggiero,una fra le voci più belle del pa-norama musicale italiano degliultimi trent’anni, è una che dimusica si nutre letteralmente,assaporando ogni esperienza ar-tistica con una profondità rara,difficile da trovare nell’odiernomercato discografico.Attenzionealla tavolaLa musica fa talmente partedel suo dna che la stessa curache mette nella ricerca artisti-ca, la mette nella vita quotidia-na, cercando sempre i prodot-ti migliori da portare in tavola.«Sto molto attenta alla prove-nienza, guardo sempre l’eti-chetta di ciò che compro e chemangio. E cerco sempre di ac-quistare frutta, verdura e car-ne a chilometro zero, di sicuraprovenienza, privilegiando ipiccoli mercati. Adoro i pro-dotti locali fatti con amore: è

questa, per me, l’etichetta piùimportante».

Per la sua carriera, questo, èun momento assolutamentegratificante: l’arrivo di un nuo-vo album dopo 10 anni di ricer-ca interiore e artistica, il ritor-no sul palco del festival di San-remo con due nuovi brani,“Quando Balliamo” e “Da lon-tano”.UnavoceincantevoleA incorniciare il tutto, comesempre, la sua splendida voce,quella che negli anni settantaci faceva sognare con i MatiaBazar e che dalla fine degli an-ni ottanta a oggi non ci ha maiabbandonato, regalandoci per-le di rara bellezza come“Amore lontanissimo” e “Nonti dimentico”.

La Ruggiero sta per tornare,e chi la segue e la ama lo sa: sa-rà ancora una volta una gran-de emozione. «Con me porto,dal 2000, tutti i sogni che hodentro, legati a come fare que-sto meraviglioso lavoro, spa-ziando dalla musica antica a

quella popolare, sempre conprogrammi interessanti. Tan-ta sperimentazione, tanta vo-glia di spaziare nella musicanella sua totalità: in questi 10anni mi sono goduta a pieno ilmio rapporto con questa me-ravigliosa forma d’arte. Ungrande privilegio».Inuovi impegniIl nuovo lavoro di brani inedi-

ti, contenenti sonorità partico-lari, fuori dalle righe, non haancora un titolo certo, ma leiqualche idea in proposito cel’ha.

«Mi piacerebbe che si chia-masse “L’impossibile è certo”,ma ancora non è detta l’ultimaparola – ci confida – quel cheso è che saranno tutte bellecanzoni, perché belli sono gli

arrangiamenti, che vannodall’elettronica agli strumenticlassici e popolari, e intensi itesti. Si parlerà di cose intimema anche da condividere congli altri, di temi sociali. In italianon si muove nulla, l’unicasperanza che abbiamo arrivadalle nuove generazioni. Per-sonalmente, sto sempre dallaparte dei giovani che, nono-

stante tutto, si impegnano perarrivare a qualcosa di buono.In un momento come questosi trovano ad affrontare unabattaglia molto dura, diversa eforse anche più difficile diquella che abbiamo fatto noinegli anni 60-70».LamusicacomeunquadroLa musica, spiega AntonellaRuggiero, è un po’ come un

quadro, uno ci vede o sentedentro cosa vuole. E, come unpittore che del suo quadroama tutto, lei del suo nuovoprogetto ama ogni parola,ogni nota. «Ho aspettato volu-tamente dieci anni, dieci annidurante i quali ha fatto varieesperienze di nicchia: cori, pic-coli gruppi, canto popolare,un lavoro artigianale sentito,scollegato dall’industria. Tut-to ciò mi ha insegnato a nonascoltare niente e nessuno, sesi ha dentro di sé una visione oun’intima sicurezza per le co-se che si fanno».SanremofamiliareIl ritorno a Sanremo dopo set-te anni certo non la preoccu-pa: «Ogni volta è come tornarein un luogo assolutamente fa-miliare, ho partecipato a undi-ci edizioni, conosco quel palcoe quella città come le mie ta-sche».

Nella cittadina ligure Anto-nella ritrova dunque quell’at-mosfera familiare che è un po’la cifra stilistica del suo rappor-to con la musica e con la vita,dove tutto è fatto di piccole, ac-curatissime cose, di particolaristudiati con l’obiettivo di otte-nere il miglior risultato possi-bile.

Merito anche del suo back-ground culturale, che in passa-to l'ha portata ad accostarsi al-le filosofie orientali e ad assor-birne l’approccio profondo eintrospettivo alle cose delmondo. «Anni fa – conclude –avevo una visione della vita distile orientale, poi sono torna-ta a essere una creatura occi-dentale italiana».

E noi siamo felicissimi chesia tornata tra noi, in tutti i sen-si.

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La cantante genovese Antonella Ruggiero, 61 anni, torna a cantare al Festival di Sanremo

LASCHEDA

Grandevocedei “Matia Bazar”

Cerchi la qualità o ti accontenti?

AntonellaRuggiero (61anni,genovese) è lavoceindimenticabileche, con lopseudonimo“Matia”,hadato ilnome ereso famosi iMatiaBazar in Italia enelmondo.Nell’ottobre del1989 hadeciso diabbandonare il gruppoe lesceneper dedicarsi aisuoiinteressiumani eartistici.Con“Libera”, nelgennaio1996,ha dto il via alla suacarrierada solista,regalandoci,negli anni,branicome “Amorelontanissimo”,con cuihaottenuto ilgradimentodellacriticae il secondopostoal Festival diSanremo.

Come vi ponete di fronte aun’etichetta? Cercate di capirela provenienza di quella verdu-ra o di quel pesce all’apparen-za freschissimo, gli ingredientidi quel piatto già pronto o tut-

te le caratteristiche di un insca-tolato? Non basta guardare eleggere distrattamente, talvol-ta. Si tratta di capire veramen-te cosa c’è in quello che man-giate. Per comprendere me-

glio il vostro atteggiamento viproponiamo questo test.

a cura della dottoressaAdelia Lucattiniwww.Sipsies.org -

[email protected]

TUELEETICHETTE

BENESSERE&SALUTE 30GENNAIO2013ILTEST 0530GENNAIO2014 BENESSERE&SALUTELASTORIA04

Antonella Ruggiero:«Cibo e musica,la qualità è d’obbligo»La cantante racconta il suo rapporto con la tavola:«Privilegio i piccoli mercati, i prodotti fatti con amore»

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➤ ➤ DALLA PRIMA DELL’INSERTO

«Eppure l’etichetta è neutra»spiega Fabio Lucidi, professoreordinario del corso di laurea dicomunicazione e marketingdell’Università Sapienza di Ro-ma: «Viene formulata in modotale da far comprendere all’ac-quirente correttamente le carat-teristiche del prodotto alimenta-re (natura, qualità, composizio-ne, scadenza, origine e fabbrica-zione). Deve attenersi a delleprecise disposizioni legislative,tra l’altro riviste proprio ultima-mente. Insomma, non deve evo-care proprietà o effetti che il pro-dotto non possiede, come adesempio proprietà curative. Sel’etichetta non è organizzata inquesto modo e non è veritiera,si tratta di frode».

In effetti l’etichetta fa parte diun messaggio di comunicazio-ne che può influenzare il proces-sodi scelta.

Il progetto Flabel (Food label-ling to advance better educationfor life, Etichettatura dei prodot-

tialimentari per promuovere unmigliore stile di vita), promossodall’Unione europea nel 2010,focalizza l’attenzione sull’in-fluenza dei foglietti nutrizionalisulle abitudini alimentari deiconsumatori. Le etichette sonoportatrici di messaggi che pos-sono avere un impatto a lungotermine, sulle abitudini, e altriche servono al marketing, cheagiscono sul momento, per ven-dere.MessaggicontrastantiÈ vero: possono coesisteremessaggi di natura diversa,quelli imposti dal legislatore atutela di chi acquista e altri, dinatura promozionale che lalegge in parte consente e pre-vede ma che possono disorien-tare. In questo senso, anchel’etichetta diventa strumentodi marketing perché, attraver-so la comunicazione scritta ovisiva, trasmette particolari ca-ratteristiche dell’alimento, in-fluenzando il comportamentodi acquisto.

«Ci sono studi che dimostra-

no come i riferimenti alla salu-te riportati sulle confezioni,per esempio, facciano aumen-tare il consumo dell’alimento,funzionano come una sorta divia libera a esagerare», conti-nua il professore. «È provato,inoltre, che tendiamo a esten-dere una qualità specifica allatotalità del prodotto. Leggeresull’etichetta “a basso tenoredi grassi”, ci fa credere che l’ali-mento sia meno calorico e piùsano rispetto ad altri (non valu-tando quantità e qualità di al-tri componenti). È ovvio che ipubblicitari utilizzino questomeccanismo, puntando sulfraintendimento».

E ce ne sono altri. Nella scel-ta di una bottiglia di vino, adesempio, sono occhio ed eti-chetta a far decidere.

La scelta si focalizza sullagrafica e il nome, molto menosulle informazioni che contie-ne o sul gusto. È noto da tem-po inoltre che nella percezio-ne dei sapori sono coinvoltianche elementi cognitivi co-

me il contesto di informazioniin cui ci troviamo e le attesepersonali.

Così, se leggiamo che un ali-mento è biologico, ci piace dipiù. In uno studio tra due caffèidentici, quello indicato comebiologico, è stato percepitopiù buono. In sostanza, le eti-chette che parlano alla nostracoscienza ecologica e hannocarattere morale, influenzano

il gusto e anche la nostra di-sponibilità a pagarli di più. Iconcetti “green”, “bio”, “eco”ed “equo solidale” fanno levasu molti consumatori in que-sto momento.Laposizionestrategica«Altre ricerche – dice Lucidi –,avvalendosi di uno strumentoparticolare che consente ditracciare i movimenti oculari,si concentrano su come si

guarda la confezione, dove“cadono prima gli occhi”, perindividuare la collocazionepiù visibile delle informazio-ni».

«Questo non significa peròche l’etichetta ci sta ingannan-do – chiarisce l’esperto – Vuoldire che quell’etichetta puntain modo efficace su alcunimeccanismi psicologici che ipubblicitari sanno sfruttare

creativamente». Ci fanno vede-re certi alimenti o prodotti co-me portatori di vantaggi saluti-stici, di bellezza, di efficienza,di giovinezza, di felicità. Nonsolo inganni ma anche illusio-ni che inconsciamente acco-gliamo e forse cerchiamo….Quandole infosonotroppeD’altra parte le etichette pos-sono essere sovraccariche diinformazioni, certe volte in-comprensibili per il consuma-tore comune, oppure vaghe einadeguate per chi invece vuo-le saperne di più. «Ma riman-gono quel punto di incontrotra prodotto e consumatoreche permette di effettuare unascelta, in parte razionale, con-sentendo confronti qualità eprezzo», conclude Fabio Luci-di.Saper leggereCerto, non siamo solo manipo-lati e illusi ma anche guidati einformati per poter scegliereautonomamente e consape-volmente. Del resto le parolepersuadere, influenzare, se-durre, e guidare presuppongo-no sempre un’interazione,una comunicazione, una rela-zione tra chi comunica e chi ri-ceve. Insomma, bisogna sape-re leggere bene.

Brunella Gasperini©RIPRODUZIONE RISERVATA

‘‘L’ABILEOPERADEIPUBBLICITARI

Nonèuninganno,sonostatibraviasfruttarecreativamentealcunimeccanismipsicologicidiquell’etichetta

ILDOLCE

Strudeldimele

BENESSERE&SALUTE 30GENNAIO2013LERICETTE 07

TISANAAL FINOCCHIO

INGREDIENTI

Semidi finocchio: un

cucchiaino; semi di

tiglio:mezzo

cucchiaino; semi di

rosmarino:mezzo

cucchiaino;

acqua:mezzo litro.

PREPARAZIONE

Mettereall’interno di

una teiera colma di

acquabollente i semi

di finocchio, i fiori di

tiglio e il rosmarino

tritatoe lasciare in

infusioneper15

minuti.

Trascorso il tempo

indicato, filtrare il

liquidonelle tazzee

beredopo i pasti.

acuradellochefChristianWrenkhdelristoranteWienerKochsalondiViennawww.wiener-kochsalon.com

di GIGIOLA BRAGA*

Tra i risi, il Basmati è quellocon l’indice glicemico migliore.Ciò significa che il livello deglizuccheri nel sangue si alza e siabbassa più gradatamente ri-spetto ad altri tipi di riso, a tuttovantaggio della glicemia e delprolungamento del senso di sa-zietà.

L’uso di erbe aromatiche co-me il timo, la maggiorana, il

prezzemolo e di spezie come lacannella arricchisce l’intero me-nù non solo di antiossidanti, maanche di elementi nutrizionaliprotettivi per il nostro organi-smo come i polifenoli.

La frittura della cotoletta inolio d’oliva riduce al massimogli effetti negativi che le alte tem-perature proprie di questo tipodi cottura esercitano sui grassi eche sono massimi con gli oli disemi.

Notevolmente apprezzabilela pasta che avvolge il ripienodello strudel di mele, perchépreparata con ingredienti sem-plici e naturali che evitano l’uti-lizzo di sfoglie già pronte che so-no ricche dei pericolosi grassiidrogenati. Da evitare il più pos-sibile.

* autricedi“L’alimentazionegiustaper miofiglio”

(Sperling&Kupfer - 2011)

LAPAROLAALLANUTRIZIONISTA

Fritturalight,risoedolcealnaturale:ilgustosano

● INGREDIENTIPERQUATTROPERSONE

■ unascaloppadivitello; ■ dueuova;■ sale; ■ farina;

■ pangrattato;■ oliod’oliva; ■ un limone;■ prezzemolo

ILSECONDOPIATTO

Cotolettaallaviennese

Condire la scaloppa col sale. Immergerla nella farina, poiin un’emulsione fatta con l’uovo sbattuto e infineimmergerla nel pan grattato. Assicuratevi che la fettinadi carne sia interamente ben impanata. Mettere lascaloppa nella padella con olio già caldo, assicurandosiche vi sia abbastanza olio da sommergerla quasicompletamente. Farla cuocere interamente da una partee, quando è pronta, girarla. Servire con una spolverata diprezzemolo e spicchi di limone ai lati del piatto.

● ICONTEGGINUTRIZIONALISONOPERPERSONA

CALORIE GRASSI COLESTEROLO FIBRA420 22 12 1

● ICONTEGGINUTRIZIONALISONOPERPERSONA

CALORIE GRASSI COLESTEROLO FIBRA520 29 22 5

Bio, green, equo...Le parole chiaveche ci incantanoIl professor Lucidi, esperto di marketing: tutto legalema insieme con le info si nascondono messaggi accattivanti

● INGREDIENTIPERQUATTROPERSONE

■ 500gdi risobasmati;■ unacipolla; ■ quattrospicchi

d’aglio;■ 400gdizucchine; ■ seicucchiainidioliodi

semidizucca; ■ 1/8di litrodivinobianco;■ timo;■ mag-

giorana;■ acquaobrodovegetale;■ 60grammidiPar-

migianoReggianograttugiato;■ saleepepeq.b.

ILPRIMOPIATTO

Risottoallezucchine

Inuna padella, preparare un soffritto con l’olio disemi di zucca, l’aglio, la cipolla e metà dellezucchine. Far cuocere per cinque minuti eaggiungere il vino bianco. Continuare a far cuocereper altri cinque minuti. Aggiungere il riso e l’altrametà delle zucchine, con il timo e la maggiorana.Salare e pepare a seconda del gusto. Portare il riso acottura aggiungendo l’acqua o il brodo. Una voltapronto, condire col Parmigiano Reggiano.

● ICONTEGGINUTRIZIONALISONOPERPERSONA

CALORIE GRASSI COLESTEROLO FIBRA490 25 18 3

● INGREDIENTIPERQUATTROPERSONE

■ 300grammidi farinadapane; ■ unuovo; ■ unpizzico

disale; ■ 250mldiacqua; ■ 30ml–40mldioliod’oliva;

■ uvapassaq.b.;■ meleq.b.;■ mandorleq.b.;■ 250

grammidipangrattato;■ 200grammidiburro;

■ 100-150grdizucchero;■ unpizzicodicannella

Mettere la farina in una ciotola, con il sale e l’uovo.Aggiungere gradualmente l’acqua e l’olio d’oliva.Amalgamarecon un cucchiaio e lavorare infine con lemani fino a ottenere una pasta omogenea.Far lievitareper 30 minuti a temperatura ambiente. Preparare unripieno con mela, uva passa, mandorle, zucchero,burro e cannella. Stendere la pasta, aggiungere ilripieno e chiudere. Cuocere in forno preriscaldato a180˚ per 40 minuti.

30GENNAIO2014 BENESSERE&SALUTEILTEMADELMESE»L’ESPERTO06